I CONTI TORNANO
Dopo una serie di ampie valutazioni e discussioni I rì fabbrica e nel C.d.F., con assemblee di reparto e generali; abbiamo presentato alla direzione, tramite l'Assolombarda, le nostre richieste.
QUESTI SONO I NOSTRI CONTI!!!
Ora attendiamo le risposte della direzione con l'evidente intenzione di non attendere le « Calende greche ». Su un nostro volantino, così come in assemblea, abbiamo portato a conoscenza dei lavoratori le conclusioni dei conti padronali per il 1970 e qualcuno ci ha fatto sapere, preoccupandosi per la borsa del padrone, che quelli erano conti passati o che avevamo strumentalizzato l'articolo a nostro favore. Ebbene vogliamo essere • abbiamo strumentalizzato talmente l'articolo che ci siamo dimenticati addirittura che oltre all'aumento del fatturato da 79,9 a 83,6 miliardi c'è stato l'aumento dell'utile superiore ai 197 milioni (e si! nell'articolo del 28-4-1971 « IL SOLE -24 ore » c'è scritto anche questo). Questo risultato è stato realizzato solamente dal lavoro e dalla grande Pazienza dei lavoratori (loro la chiamano tranquillità aziendale). Perciò così è stata grande la pazienza, COSÌ è grande la volontà di avere ciò che è nostro.

Avevamo già scritto tempo addietro e l'abbiamo ,ilinostrato nei fatti dell'importanza della nostra for-
za. Invitiamo la direzione a tenerne debito conto, dando risposte concrete. Siamo daltronde consci della gravità del momento e non tanto in termini di crisi economica, ma quanto della caparbia ed ottusa volontà padronale ( a livello generale) di spezzare l'unità dei lavoratori e di dare un duro colpo alle conquiste passate come alle richieste di oggi. I padroni utilizzano tutti i mezzi e non ultimo quello della teppaglia fascista, sguinzagliata contro i lavoratori e le sedi dei sindacati, contro le sedi dei partiti democratici e dei giornali, alimentando quei relitti di fogna (e purtroppo per quelle sfortunate poplazioni meridionali) anche elettoralmente. Ma i lavoratori han dimostrato di mantenere integra e sana la propria forza, quei luridi propositi son conti sbagliati e cozzeranno duramente contro la determinazione della classe lavoratrice.
Vogliamo una società più giusta (salari migliori, casa, prezzi...), più umana (servizi sanitari per tutti) ma soprattutto una società a somiglianza dell'uomo (eliminazione del supersfruttamento mediante un rapporto nuovo tra l'uomo e il lavoro) e non del profitto. Per la volontà che ci unisce siamo determinati a vincere, anche perchè i conti padronali sinora son sempre tornati sulla pelle dei lavoratori: oggi presentiamo i nostri conti, che sono ancora limitati, perciò convinti che han da tornare.
All'interno troverete un inserto con lo Statuto del C.d.F.
Tutti i lavoratori sono invitati a discuterlo e conservarlo
Questa pagina è aperta a tutti i lavoratori, i quali possono scrivere di qualsiasi problema della fabbrica
LETTERA
APERTA Al SOCI DEL FAS
Compagni lavoratori e soci del FAS chi vi scrive questa lettera è un gruppo di soci del FAS, questo nostro istituto che tutti credevamo fosse gestito dai lavoratori nell'interesse dei lavoratori.
Ma da un po' di tempo a questa parte verifichiamo che alcune persone, soci come tutti noi hanno inteso questo istituto come un centro di potere dove possono esercitare delle chiare discriminazioni nei nostri confronti.
Tanto per fare degli esempi, vorremmo sapere chi, durante le elezioni, si è accampato il diritto di stampare nomi di soci candidati (evidentemente in contrapposizione ad altri meno graditi) che circolavano in fabbrica e la cui matrice era fin troppo chiara!
Vorremmo sapere perchè in assenza di un consigliere democraticamente eletto, c'è chi trama in ogni modo per sostituirlo a suo piacimento?

Vorremmo sapere perchè l'assenza di una consigliera (anch'essa malata) non preoccupa nessuno, mentre fino ad oggi ci si diceva che le donne erano indispensabili al buon funzionamento del
E' chiaro che non abbiamo niente contro nessuno personalmente, però non possiamo più tollerare che un istituto dei lavoratori diventi un centro di potere e perciò siano intenzionati a proseguire su questa strada nel futuro per migliorare il !FAS.
UN GRUPPO DI LAVORATORI (seguono 55 firme)
La redazione passa la lettera a chi è chiamato in causa invitandoli a dare una risposta chiara di lavoratori.
DE MENSIBUS....
Il servizio della mensa non soddisfa per qualità e spesso anche per quantità; questa è una constatazione alla portata di tutti, anzi sono frequenti le lamentele dei lavoratori che consumano in mensa il pasto di mezzogiorno.
Per le abitudini nostrane dei lavoratori italiani che sentono di un'antica povertà, il pasto che consumiamo in mensa dovrebbe essere di primaria importanza.
A determinare, o meglio a condizionare i costumi di vita popolari, sono sempre state le cla3si dirigenti.
Non sarà facile, ma dovrà cambiare questa abitudine ormai secolare del primo e del secondo piatto.
Se questi « piatti » non sono confezionati con derrate di qualità quali, senza eccessive esigenze, ci acquistano le nostre donne a casa, non serve mettere aglio, cipolla ed altri sapori forti: lel minestre e le pietanze rimarranno sempre scadenti anzi diverranno di non facile digestione.
Da cosa nasce questo problema della mensa, che oltre a noi, ha lasciato insoddisfatti anche gli americani?
Fino a che la mensa era gestita direttamente dalla CGE era frequente vederci i dirigenti americani con il codazzo dei dirigenti italiani, e questo era in un certo senso una garanzia per tutti i lavoratori.
Poi improvvisamenti i dirigenti americani sono spariti, non perchè sono tornati in America, ma per chè sono andati altrove; e con loro anche gli italiani.
I lavoratori invece, che non hanno uno stipendio della loro levatura, sono rimasti e per loro sono aumentati i disturbi gastrici.
Con tutto il rispetto che abbiamo per il personale addetto alla mensa, noi diciamo che l'unica soluzione è quella del ritorno alla gestione diretta da parte della CGE.
E' ovvio infatti che sia la CGE che la SOGEME vogliono avere degli utili e pertanto cercano di risparmiare su tutto.
Noi riconosciamo nella Direzione della CGE la unica responsabile dei nostri disturbi gastrici derivanti da una alimentazione che esce da un duplice risparmio: da parte della SOGEME e da parte della Azienda. (Potrebbe però sorgere il dubbio che la CGE non ci guadagni alcunchè dalla mensa ma che abbia investito i suoi capitali nelle trattorie della zona).
Pertanto ricordiamo ai responsabili dell'azienda, che se l'anno scorso ci han fatto fessi, quest'anno il nostro bruciore di stomaco ci indurrà a ben altre soluzioni.
del Consiglio di Fabbrica della C. G. E. - Milano
DELEGATI DI FABBRICA
I delegati sono l'espressione diretta dei reparti, uffici e gruppi omogenei di lavoratori, per la elaborazione degli obiettivi e la verifica delle azioni sindacali; portano nel C.d.F. i problemi di reparto, di ufficio e gruppo omogeneo, ed agli stessi portano le informazioni di quanto discusso ed elaborato nel C.d.F.
Elezione dei delegati: avviene per voto su scheda bianca. Possono essere eletti sia gli iscritti che i non iscritti al sindacato; per cui tutti i lavoratori hanno diritto di essere eletti e di votare.
Il nuemor dei delegati viene fissato nella misura di uno per ogni 50 lavoratori, tenendo conto della omogeneità dei gruppi di lavoratori e della loro dislocazione.
Sulle schede di votazione verrà indicato l'ufficio, il reparto od il gruppo omogeneo a cui il delegato deve rispondere del proprio operato, ed il numero dei delegati da eleggere.
Durata del mandato: la durata del mandato è di due anni.
Revoca del mandato: la revoca del mandato può essere motivata da: dimissioni o licenziamento dalla fabbrica dimissioni dal C.d.F., per la cui validità è necessario il parere del C.d.F. stesso su richiesta del gruppo elettore o su quella del C.d.F. dopo ampia discussione tra il C.d.F. ed il gruppo elettore.
La sostituzione dei delegati dimissionari o revocati avviene con nuove elezioni nel gruppo elettore.
CONSIGLIO DI FABBRICA
Il Consiglio di Fabbrica è l'organo deliberante in fabbrica, rappresentando la volontà dell'assemblea dei lavoratori che è sovrana.
Esso è costituito dai delegati eletti nei reparti, uffici e gruppi omogenei.
cato; deve esprimere capacità tecnico-sindacali e Rappresenta l'istanza unitaria di base del sindapolitiche di classe.
La sua attività deve esplicarla non solo nella fabbrica, ma anche all'esterno di essa, tenendo stretti contatti con le OO.SS., per dare un reale contributo alla soluzione dei problemi della collettività, quali le riforme e altre scelte politiche favorevoli ai lavoratori.
Durata del C.d.F.: la durata in carica del C.d.F. è di due anni, salvo eventuali dimissioni della maggioranza dei delegati. In tal caso l'Esecutivo ha il Compito di indire nuove elezioni spiegandone il motivo.
Riunioni del C.d.F.: possono essere: ordinarie settimanali durante l'orario di lavoro ordinarie settimanali fuori dell'orario di lavoro ed aperte a tutti i lavoratori straordinarie, che possono essere convocate du-
rante l'orario di lavoro con preavviso di 24 ore oppure d'urgenza su richiesta di almeno 1/3 í componenti il C.d.F.
Tutte le riunioni del C.d.F. sono deliberative ed impegnano tutti i componenti il C.d.F. stesso.
Durante le riunioni di cui al punto b) possono partecipare alle votazioni solo i componenti il C.d.F.
Impegno del C.d.F.: l'impegno del C.d.F. è quello di portare avanti, tra l'altro, la linea prograir.matica risultante dai congressi sindacali di categoria e con federali.
Difendere ed ampliare le conquiste sindacali ottenute dalla Commissione Interna.
Tutte le niziative debbono tendere alla emancipazione dei lavoratori, a migliorarne il tenore di vita ed a aumentarne il loro potere nella fabbrica e nella società.
Metodo di lavoro del C.d.F.: il lavoro del C.d.F. deve ispirarsi esclusivamente sulla base della discussione democratica dei problemi.
Il C.d.F. strutturerà il proprio lavoro in commissioni sulla base dei problemi effettivi esistenti in fabbrica.
Tutti i componenti il C.d.F. sono tenuti ad esprimere il proprio parere sui problemi in discussione.
Gli interventi nella discussione debbono essere regolati nel tempo massimo uguale a tutti.
Poichè le polemiche tra i componenti del C.d.F. sono da evitare, le sedute debbono essere dirette da un presidente che verrà cambiato di volta in volta.
Per tutte le riunioni del C.d.F. dovrà essere steso un verbale a cura del segretario.
Incompatibilità: a livello di gruppo dirigente sindacale di fabbrica non vi è alcuna incompatibilità tra cariche politiche e cariche sindacali.
ESECUTIVO DEL C.D.F.
L'esecutivo del C.d.F. è costituito da eletti alli'nterno del C.d.F. stesso.

Compiti dell'Esecutivo: i compiti dell'Esecutivo sono:
coordinare l'attività del C.d.F. eseguire le decisioni del C.d.F. dirimere vertenze di normale amministrazione amministrare le ore a disposizione del C.d.F.
trattativa nell'ambito delle commissioni di lavoro e mi più ampi, la formazione della delegazione alla Spetta comunque al C.d.F. decidere, per proble-
dei delegati del reparto interessato.
Il C.d.F. si riserva di partecipare al completo in caso di problemi generali.
Rotazione dell'incarico: dopo 6 mesi dalla costituzione dell'Esecutivo si procederà alla sostituzione di un membro con uno del C.d.F. mediante elezione.
Tale operazione si ripeterà poi con scadenze trimestrali.
DALLA TERZA
Nell'elezione per il rinnovo del Consiglio di Fabbrica sono stati eletti i seguenti compagni:
OPERAI
TRIVIGNO - DPI/OFEL/C-159 - Carp.
RIBONI - DPI/OFAP/G-134 - Galvano
LANCINI - DPI/ATRE/A-141 - Attrezz.
ARMONIOSI - DPI/COSP/Q-164
BARBIERI - DPI/EVOR/-129 - Spediz.
COSSU - DPI/OFAP/P-132 - Stamp. Mat. Plastiche
BARILLI - DPI/OFAP/P-132 - Montaggio App.
ARMILLOTTA - DPI/OFAP/P-132 - Trance e Saldat.
CANDIDO - DPI/OFAP/A-133 - Trance
GIARDINA - DPI/OFAP/A-133 - Centro Mont. Relè
PATERNOSTER - DPI/OFAP/A+133 - Cat. Mont. App. DPI/OFAP/A 133 - Centro avvol. *
BOTTIERI - CENTRO SCUOLA
GIOVANNINI - CENTRO SCUOLA
ROTA - DPI/OFMO/L - Montaggio Motori
SANTAGOSTINO - DPI/OFMO/L - Centro Lav. Mec.
ZECCHI - DPI/OFMO/L - Centro Lavor. Meccan.
D'ANDRIA - DPI/OFEL/N-169 - Mark Sottoassieme
ARTELLO - DPI/OFEL/N-169 - Mark Finale
INTERLANDI - DPI/OFEL/M-160 - Dimotrol Pannelli
ANGELINI - DPI/OFEL/M-160 - Dimotrol Finale
BOSSI - DPI/OFEL/M-160 - CMM
RIBOLDI - DPI/OFEL/M-160 - CMM
GALIONE - DPI/OFEL/N-169 - Mark (Responsabile Patronato)
PARA - DPI/OFEL/M-160 - CMM (Responsabile Patronato)
IMPIEGATI
PANBIANCO - DPI/SEPE/E-166
DI BELLA - DPI/OFAP/A-133
MACHETTI - DPI/PICO-123
REBUZZI - DPI/TEFE-163
ZOPPETTI - DPI/EVOR
VIGNATI - DPI/PEMO-104
USUELLI - DPI/ACOU-171
ZERBINATI - DPI/MANU-137
* In questo centro si indiranno nuove elezioni.
Successivamente il C.d.F. dopo aver elaborato il proprio statuto, ha eletto un esecutivo in data 18-5-71 che svolgerà in fabbrica il turno giornaliero, prima riservato alla Commissione Interna, interessandosi dei problemi di normale amministrazione e dei rapporti quotidiani con l'ufficio personale e con i lavoratori.

MACHETTI - DI BELLA - ZERBINATI
LANCINI - PATERNOSTER - ZECCHI - BOSSI ANGELINI - ARTELLO
AL LAVORO COME IN GUERRA...
Vogliamo iniziare un discorso riguardante un problema vecchio ma che nello stesso tempo è nuovo: vecchio perchè è sorto col nascere delle fabbriche; nuovo perchè adesso le organizzazioni sindacali e le forze operaie iniziano a comprendere il reale valore dell'ambiente di lavoro e della salute dei lavoratori all'interno delle fabbriche.
Finora il problema dell'ambiente nocivo veniva risolto mediante la monetizzazione, anche perchè le condizioni economiche dei lavoratori erano molto misere.
L'aumento continuo delle malattie professionali, degli incidenti sul lavoro dovuti al supersfruttamento tramite moderne tecnologie di lavorazione e alla riduzione dei tempi di lavoro, è un fenomeno molto grave.
Da dati ufficiali notiamo che nel 1955 con 19.600.000 occupati sono stati riscontrati: 1.000.000 di infortuni, 12.000 casi di malattie professionali riconosciute, 3.700 morti per infortunio sul lavoro.

Nel 1969 con 19.000.000 di occupati sono stati riscontrati: 1.570.000 infortuni, 53.000 casi di malattie professionali riconosciute, 4.800 morti.
Da questi dati, che devono farci meditare, notiamo che, malgrado l'avanzare del progresso, sono aumentati gli infortuni, le malattie professionali ed i morti, in quanto con l'introduzione di nuove tecnologie è aumentato anche lo sfruttamento del lavoratore.
Per « ambiente nocivo » non si intende soltanto le condizioni dell'ambiente vero e proprio in cui si lavora, ma anche la struttura del lavoro: dai ritmi alla parcellizzazione del lavoro, che portano il lavoratore in uno stato continuo di tensione e di nevrosi; non dimentichiamoci che le malattie nevratiche derivanti dal lavoro sono in continuo aumento e preoccupano gli stessi imprenditori (vedere la recente inchiesta fatta all'Olivetti).
Richiamiamo quindi l'attenzione di tutti i lavoratori su questi problemi, che devono essere discussi a livello di gruppo omogeneo, in quanto riteniamo che per questi problemi non vale il (discorso della delega al sindacato, ma devono essere gli stessi lalvoratori, che passano la maggior parte del tempo nello stesso ambiente, a collaborare direttamente con i sindacati segnalando tempestivamente i problemi inerenti il loro centro di lavoro.
Così come è impostato oggi il servizio sanitario non soddisfa le reali esigenze.
Per questo si impone la necessità di una riforma al sistema sanitario tale da risolvere i problemi della salute dei lavoratori.
In attesa di questa riforma una soluzione potrebbe essere l'istituzione dei libretti sanitari, quali:
a) Libretto di rischio, relativo ai vari centri di la-
voro, contende i fattori nocivi di quel centro. Registro dei dati ambientali della fabbrica contenente tutti i dati dedotti dai libretti di rischio. Libretto sanitario individuale con le caratteristiche fisiche del lavoratore. Questo libretto dovrà contenere i dati relativi a infortuni o malattie professionali subiti dal lavoratare. Questo è solo l'inizio di un lungo discorso al quale tutti i lavoratori sono chiamati a dare il proprio contributo di idee ed esperienze.
LA COMMISSIONE INFORTUNISTICA
A scanso di equivoci
Dopo 18 mesi dall'entrata in vigore del Contratto di Lavoro, ancora qualche capo, capetto e soci vari (di qualsiasi tipo: Eccellenza, ex bla...bla...bla..., consigliere sbagliato, uomo delle molte idee, in divisa, ed anche bravuomo... « c'è ne qualcuno! « ecc., come ci è capitato di leggere su vecchi giornaletti), finge di dimenticare la portata innovatrice di quell'accordo.
Per chiarezza questi egregi signori (sic!) non han nessun diritto di minacciare sanzioni di nessun tipo oltre il richiamo verbale.
Perciò che cerchino di migliorare la loro preparazione professionale (quanto se ne sente il bisogno!) e lascino a casa nel comodino o sotto il letto gli atteggiamenti caporaleschi di cui non ci sentiamo affatto orfani, ignorandone la mancanza.
Per qualsiasi infrazione di un lavoratore il capo deve solo segnalare l'episodio, dopo averlo fatto notare al lavoratore stesso; saranno altri organi che contesteranno eventuali provvedimenti, che comunque non possono essere unilaterali ed immediati, ma saranno discussi con il lavoratore assistito e difeso dagli organismi sindacali.
Tanto dovevamo per chiarezza a tal signori, ma soprattutto volevamo ricordare ai lavoratori di non accettare supinamente le borie di tal individui!!
Turismo '71
Un giornaletto che esce di questi tempi non può fare a meno della pagina turistica.
Ci sembra indispensabile informare gli sprovveduti, che ancora non ne fossero al corrente, degli ultimi clamorosi sviluppi del turismo italiano.
Per risolvere la crisi del turismo dovuto alla concorrenza subdola degli altri paesi balneari ed al caro prezzi (è risultato « da uno studio del comitato oceanografico mediterraneo » che, pur essendo uguale il mare, le nostre coste sono le più salate), il Touring Club ha lanciato l'idea bomba per l'estate'71: basta con la noia del mare e della montagna, il turista che vuole provare emozioni vere farà le vacanze nelle fabbriche italiane, che in fatto di emozioni sono all'avanguardia.
In CGE verrà installato un centro turistico modello; pare anzi che l'inventario serva per studiare meglio il problema.
Da indiscrezioni possiamo anticipare l'uso dei vari reparti.
ELETTRONICA
Adatto per chi vuole allenarsi a marce nel deserto, all'arruolamento nella Legione Straniera, agli sport violenti in genere.
Il pavimento è d'asfalto ben caldo e polveroso, l'impianto di ventilazione riesce a fare un rumore notevolissimo senza rinfrescare, l'aria è purificata dal vicino reparto verniciatura e dai camion che entrano nel capannone con lo scappamento aperto.
Il problema del caldo viene risolto con un moderno impianto che lascia passare un po' d'acqua qua e là tutte le vollte che piove, così che qualche lavoratore deve lavorare con l'ombrello aperto, dando un po' di varietà al paesaggio.
C'è poi la sirena interna per i patiti della musica; la musica non è molto varia, ma in compenso è intensa.
L'unico neo per lo sviluppo turistico è l'insufficienza degli impianti igienici, però sembra che, con l'arrivo deí turisti, comparirà la carta igienica nei gabinetti.
Questa località è anche consigliabile per chi fa vita sedentaria a casa, e vuole essere attivo in vacanza: i tempi sono tutti da centometrista e personalel specializzato » aiuterà » i turisti a starci dentro.
VERNICIATURA
Per i turnisti, pardon, per i turisti che amano le attrazioni notturne e i profumi delle notti d'estate.
ATTREZZERIA
Per gli ammiratori di Chessman, lo scrittore della camera a gas; Di tanto in tanto l'aria si riempie di vapori di cianuro e la mancanza di un'uscita dì sicurezza dà un brivido mortale a tutta la comitiva.
MATERIE PLASTICHE
Amena località adatta alle persone anziane, ai bambini, a quanti sono bisognosi dell'aria pura dei monti.
Nel locale sbavatura, si lavora sempre in più di 7, su 5 posti di aspirazione della polvere; per chi vuole aria ancora più pura c'è il locale della pastigliatrice deve rovesciare i sacchi pieni di resine polverizzate nella macchina: mandate qui i vostri familiari
anziani, se resistono 3 settimane qui, camperanno 100 anni nello smog delle città industriali.
Per gli amanti del bagno turco e della sauna finlandese consigliamo lo stampaggio della plastica. Prenotarsi in tempo perchè i posti sono pochi. Proponiamo infine un giro nella fabbrica apparecchi a tutti quei turisti che vogliono vedere l'Etna, ma che non possono sopportare le spese. Il forno di tropicalizzazione da tutte le emozioni ed anche i pericoli di un vulcano vero.
E' stato studiato apposta perchè esploda al passaggio di ogni comitiva turistica. Non mancano le lingue di fuoco, la lava, i lapilli; in più del vulcano c'è il botto quando esplode lo sportello.
Fare attenzione a non restare intrappolati.
Un giro per tutto il reparto sarà come un giro per le solfatare ed i terreni vulcanici: fracasso di trance, trapani, mole, vapori di catrame del compaundaggio, ecc...ecc...
Questa idea clamorosa sarà il segreto del successo italiano nell'estate '71, e risolverà tutti i problemi di crisi economica, a spese dei turisti anzichè dei lavoratori come si era pensato.

Questo turismo sarà assolutamente benefico alla salute: lunghi anni di esperienza hanno dimostrato che gli operai italiani, che seguono da molto questa cura, sono tutti sani e robusti, e qualcuno arriva anche all'età della pensione...
L'ultima considerazione infine è sui vantaggi economici: anzichè farsi pelare dagli alberghi i turisti hanno anche la possibilità, se non incorrono in troppi richiami disciplinari e multe, di farsi qualche spicciollo e consumare i pasti presso la mensa in loco, debitamentae attrezzata per piatti tipici del locale (scaravaggi e fuochisti...).