Milano 19(70)

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Mensile di informazioni politica e cultura della Zona 19

Anno VII - N. 12 - Dicembre 1984 L. 500

Radiografia dei quartieri della nostra zona

San Siro: una piccola città troppo spesso dimenticata

Nato da una logica antioperaia, depauperato del verde dalla speculazione edilizia, manca persino di strutture associative - La lunga lotta dei suoi abitanti per la democrazia, la libertà, la pace e la difesa dei diritti di tutti i popoli

San Siro oggi. Un quartiere con più di 40 mila abitanti; una piccola città di provincia divisa in due parti.

Più di 6.000 famiglie oggi vivono nelle case popolari dello

I.A.C.P. costruite negli anni '30 dal regime fascista che attuava la politica dello smembramento delle aree centrali, popolari per seguire una logica speculativa e antioperaia eliminando ed impedendo il formarsi di consistenti nuclei operai dai centri urbani e per consentire negli stessi redditizie speculazioni.

Da allora vi è stata una speculazione edilizia con la costruzione di case private costruite anche nella zona che allora si poteva definire "estrema periferia", smantellando aree di verde ed assumendo pian piano le caratteristiche di un qualsiasi quartiere di periferia.

Ritornando al quartiere popolare, ancora oggi si sente la esigenza di strutture associative, dove ci si possa riunire. In questo decennio ben poco è stato fatto rispetto alle esigenze della gente. Nel 1981 in Piazzale Segesta vi è stata la sistemazione di locali per il centro assistenza anziani (oggi chiuso per motivi di sistemazione ambiente). In Via C. M aratta 3 dove un tempo esisteva un circolo Arci, oggi è lasciato in mano a dei privati che l'anno trasformato in un semplice bar.

A questo proposito alcune forze politiche del quartiere stanno lottando per aprire un nuovo Circolo Culturale ARCI in Piazzale Segesta 4 per poter dare la possibilità non solo agli anziani ma anche ai giovani di usufruire di una struttura capace di proporre iniziative culturali tenendo conto che nel quartiere non esiste più neppure un Cinematografo.

Abbiamo parlato con la gente per chiedere quali siano effettivamente le esigenze quotidiane. Ne é emerso un quadro negativo; infatti sia gli anziani che sono tra l'altro la maggioranza del quartiere, sia tra i giovani si scopre che purtroppo anche se viviamo in una società computerizzata, i problemi reali e possiamo dire quotidiani, non sono stati risolti.

(continua a pagina 16)

Dal primo dicembre

Elezioni scolastiche

Adeguare la scuola al mondo del lavoro

Per ottenere tale risultato è importante la partecipazione di tutti - Facciamo un bilancio del funzionamento degli organi collegiali

Nei giorni 16 e 17 dicembre genitori, docenti, personale non docente della scuola e studenti (questi ultimi limitatamente a quelli che frequentano le scuole superiori) saranno chiamati a rinnovare, con il loro voto, gli organi collegiali della scuola (consigli di classe o di interclasse, consigli di circolo o di istituto, consigli di distretto e consiglio provinciale).

Sono ormai passati esattamente dieci anni dalla data della istituzione (a mezzo di una legge varata sull'onda delle richieste di un vasto movimento popolare, specie dei genitori e degli studenti) di questi organismi e ci pare sia ormai giunto il tempo di fare dei bilanci, di tirare le somme di quanto hanno fatto e di quanto non hanno fatto o non hanno potuto fare.

Certamente, come tutti gli organismi democratici anche

Parcheggio a pagamento alla MM di Lampugnano

Il provvedimento rischia di far aumentare il traffico cittadino con conseguenti più lunghi tempi di percorrenza e maggiori costi anche per i mezzi pubblici

La Giunta municipale ha deciso di istituire parcheggi custoditi a pagamento, a partire dal primo dicembre, in prossimità delle stazioni della MM Lampugnano, Cascina Gobba e Lambrate, affidandone la gestione all'ATM, che per la loro custodia utilizzerà ex autisti non più idonei alla guida.

Per quanto si riferisce al parcheggio della stazione Lampugnano, l'unico dei tre situato nella nostra zona, riteniamo che la decisione della Giunta sia in netto contrasto con gli scopi per cui esso era stato a suo tempo creato.

Difatti allorché la linea I della Metropolitana era stata prolungata fino al Gallaratese, (continua a pagina 16)

In funzione dal 17 dicembre

L'USSL al Gallaratese un regalo per Natale

Ospiterà gli uffici amministrativi e prenotazione visite specialistiche e il suo servizio sarà limitato al Gallaratese ed al Q18, mentre il resto della Zona 19 verrà servito ancora dalla sede di via Novara

Sabato 15 dicembre alle ore 10 sarà inaugurata la sede del Comitato di Gestione della USSL 75/ 19 in via Ugo Ojetti, 20. Il centro entrerà in funzione il lunedì successivo 17/gennaio. Nella stessa sede oltre agli uffici amministrativi sarà ospitato l'ufficio per la prenotazione del-

le visite specialistiche, per l'autorizzazione delle visite specialistiche esterne, la cassa per il pagamento dei "tickett" e il reparto per le cure fisioterapiche.

Col gennaio dell'ottantacinque si potrà usufruire delle visite specialistiche di cardiologia e o(continua a pagina 16)

11 21 novembre scorso milioni di lavoratori hanno risposto all'appello delle tre organizzazioni sindacali (CGII. CISL, UIL), che, con la proclamazione dello sciopero generale, hanno dimostrato di aver saputo ritrovare le ragioni di un impegno e di un'iniziativa comune. Sono ragioni profondamente radicate nella coscienza di una parte grande del paese, di quelle forze produttive che più hanno pagato. e tuttora pagano, i costi della crisi e dell'incapacità di governarla, ma che tuttavia rifiutano la logica delle contrapposizioni. La richiesta di una vera giustiziafiscale, risuonata fortemente nei comizi, non può infatti essere ridotta soltanto alla polemica con quelle forze sociali che pure hanno goduto, e godono tuttora, di

questi hanno avuto bisogno di un certo periodo di rodaggio, hanno dovuto superare ostacoli, vincere diffidenze, abbattere a volte resistenze che non sono mancate.

Sono riusciti in questo loro compito? Non sta certamente a noi dirlo, anche perché riteniamo si siano verificate situazioni diverse da provincia a provincia, da distretto a distretto, da scuola a scuola ed a volte persino tra classi od ordini di classi di una stessa scuola.

P evidente che il funzionamento più o meno soddisfacente di tali organismi è dipeso essenzialmente dagli eletti nelle varie componenti, dalla loro volontà di collaborare con gli eletti delle altre componenti, cercando ciò che li univa anziché ciò che poteva dividerli, nella ricerca comune nell'interesse della scuola (fosse essa il singolo istituto o la scuola intesa in senso generale) per adeguarla sempre più alle esigenze del mondo in cui viviamo, per farne, soprattutto, un momento fondamentale di informazione, formazione ed orientamento per i giovani che ne usciranno.

Per questo motivo il voto che ciascun genitore, studente, docente od operatore non docente della scuola sarà chiamato ad esprimere il 16 ed il 17 dicembre prossimi avrà un'importanza fondamentale. Ed è proprio per questa importanza che è necessario che nessuno si sottragga, in queste elezioni scolastiche, al dovere di elettore che è chiamato a compiere.

La partecipazione di un alto numero di votanti a queste elezioni sarà un'ulteriore prova della volontà di genitori, studenti, docenti ed operatori non docenti della scuola di riformare, nello stesso tempo, organi collegiali e amministrazione scolastica per una sempre maggiore aderenza della scuola alla realtà in cui viviamo.

A pagina 5 pubblichiamo altri servizi sulle elezioni scolastiche.

Una forza decisiva

intollerabili privilegi. Si tratta di ben altro. Di una battaglia che chiama in causa gli orientomenti più generali della politica economica governativa, che ha ridotto lo Stato a strumento di una colossale ridistribuzione di risorse a vantaggio delle rendite di capitale, anziché organizzare forze e ricchezze disponibili per la crescita economica e civile del paese.

E questa la solida base su cui ha potuto ricostituirsi l'unità delle forze sindacali E l'unità ritrovata nei luoghi di lavoro e nelle piazze è un fatto di grande rilievo: segna il ritorno sulla scena politica di una forza che è già stata e può tornare ad essere decisiva ed essenziale per la trasformazione e la rinascita del Paese e per la sua stessa vitalità democratica.

Ä Tel 359458 reteria telefonica)
- ~azioneViaApnini 101/f3 MILANO! el. 3539458 è a mercoledì dalle, ore 21 Milano dal fascismo a piazza Fontana Quasi pronto il Centro Civico Discriminazioni fiscali 6 Ä AManutenzioni risparmio energetico Al Centro Donna: progetti iniziative Il dossier sul "caso Baggina" I mestée de la Milan de semper
Direzione
infilano 19

Noi inquilini dello stabile sito in via Ugo Betti n. 67 desideriamo avere riscontri sui quesiti che qui di seguito esponiamo:

Valutazione del coefficienti

L'art. 16 della Legge 392 del 27/7/78, in riferimento alla categoria catastale, prevede l'applicazione del coefficiente 0,80 per le "abitazioni di tipo popolare".

Come mai sono state censite invece, in catasto, le nostre case popolari, come tipo economico (coefficiente 1,05)?.

Coefficiente di conservazione e manutenzione

In base all'art. 21 della stessa Legge, per lo stato di conservazione e manutenzione è stato

Perché non c'è una pensilina?

Caro Direttore di Milano 19 giovedì 25 ottobre scorso, pioveva forte, alle 17,32 assieme a tante altre persone mi trovavo ad aspettare l'autobus al Capolinea di S. Leonardo. Purtroppo abbiamo asettato 8' e 16", senza dubbio non imputabile all'ATM, ci sarà stato qualche intoppo nel traffico. Quello che invece voglio chiedere all'ATM, perché a quel capolinea così frequentato non vi è neanche una pensilina per ripararsi, se piove l'acqua la si deve prendere proprio tutta?

Grazie dell'ospitalità, saluti a Milano 19. Antonino Nativo

Desideriamo avere riscontri

applicato il coefficiente 1,00 (stato normale). Potremmo essere anche d'accordo, in quanto per considerarle mediocri non abbiamo, in scadenti condizioni tre degli elementi di cui parla l'articolo; però ne abbiamo due ben precisi per i quali questo Istituto deve intervenire se vuole considerare i nostri stabili "in stato normale" e precisamente:

1°) — i cornicioni dei balconi e le cornici che sovrastano i parapetti delle finestre, a suo tempo abbattuti perché pericolanti ma NON più riparati;

2°) — le crepe createsi agli angoli interni di molti appartamenti delle quali, a suo tempo, erano già stati fatti accertamenti da vostri incaricati con la promessa che si sarebbe proweduto Acqua calda Contestiamo decisamente il sistema di misurazione in mq. e chiediamo che la misurazione del consumo pro-capite venga effettuato al mc. con gli appositi misuratori che erano installati all'origine.

Inoltre vi sono irregolarità continue nell'erogazione che fà supporre non venga fatto, dagli addetti, coscientemente.

A volte l'acqua è eccessivamente calda "per non dire bollente", mentre nei giorni di sabato e domenica, per esempio, vi è mancanza totale dell'acqua calda. Non è possibile intervenire per riuscire a regolarla?

Fra l'altro, queste irregolarità, portano inconvenienti tali da re-

care danni agli impianti e, quindi più oneri per la manutenzione.

Inoltre non ritiene giusto questo istituto, che per quei giorni che non viene erogata l'acqua calda, si provveda affinché vengano detratti dal pagamento servizi?

Riscaldamento

La somma annua di spesa per il riscaldamento la consideriamo eccessiva se paragonato ad alloggi "non popolani" ed anche in considerazione che, con la centrale termica che riscalda tutto un quartiere, la spesa dovrebbe essere inferiore rispetto ad una casa di pochi appartamenti.

Servizi

Nelle quote relative ai servizi, fra le voci "portierato, acqua, energia, immondizie" c'è pulizia e sorveglianza. Ma di quale sorveglianza sulle pulizie potete parlare se non si vede mai nessuno? Chi controlla l'operato delle imprese di pulizie a cui avete dato in appalto le nostre case? Infinite sono state le nostre segnalazioni presso l'incaricato dell'Ufficio Informazioni di zona sul disservizio delle pulizie. Molte volte la pulizia deve essere fatta dagli inquilini. Non parliamo poi delle cantine che non vengono mai pulite e dove regnano ormai gli scarafaggi.

Per quanto sopra esposto, si auspica l'adozione di opportuni prowedimenti del cui esito si gradirà sollecito riscontro.

Gli inquili di via Ugo Betti, 67 (Seguono firme)

Al Ministero della Sanità

Egr. Sig. Ministro. Sono un pensionato I.N.P.S. e per ragioni di salute il medico curante, mi prescrive delle radiografie, per essere poi sottoposte al cardiologo della USSL, il cardiologo mi visita e mi prescrive un "Ecocardiogramma", la data della prima visita 29 Ottobre '84 — la ricetta firmata dal cardiologo per richiesta dell'Ecocardiogramma 9 Novembre '84.

La drammaticità è che il cardiologo USSL non è in grado di suggerirmi dove posso fare l'Ecocardiog ramma, l'infermiera mi da un indirizzo, la clinica Sant'Ambrogio, telefono alla clinica Sant'Ambrogio, la risposta è la seguente: l'ecocardiog ram ma costa lire 70.000, certamente non sono convinto, allora telefono ai

vari ospedali, Osp. Sacco — Osp. Ca Granda — Policlinico — Osp. R. Elena, e la risposta è: questo esame lo si fà solo ai ricoverati.

Intanto il tempo passa e oggi 17 Novembre mi accingo a scrivere, perché sono stato anche al Centro Diagnostico di Via Sent' Bon, convenzionato con la USSL, però per questo esame, si paga e costa la somma di lire 130.000.

A questo punto arrabiato com'ero, mi reco dal 1° medico della USSL, per portarlo a conoscenza dei fatti, non era per niente meravigliato, anzi mi suggeriva di andare a chiedere agli ospedali in provincia.

È tutto uno scherzo la USSL a Milano, è mai possibile che sono

già trascorsi 11 giorni e sono ancora senza appuntamento per l'esame più volte citato. Si parla di salute — Terza età — Medicina preventiva — la si smetta di prendere in giro i pensionati e i lavoratori, ma tutti quelli che hanno votato per questa riforma, si facciano una grossa autocritica, e la smettano di far pagare a chi ne ha più bisogno.

Sono molto indignato, per una volta che ho bisogno di un esame qualificato, dovrò certamente pagamerlo. Vergona! U.S.S.L. NO! ai tickett sui medicinali SI! alla salute.

Pensionato Fiorii' Angelo

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dicembre 1984
milano 19

Sul finire del 1944, mentre Mussolini si crogiolava nell'illusione di aver ritrovato a Milano una popolarità ormai irrimediabilmente perduta, nelle fabbriche milanesi vi fu una vasta mobilitazione, anche armata, con azioni di propaganda di massa, occupazione temporanea degli stabilimenti, comizi di protesta e di sfida, spesso sotto gli occhi stupefatti dei presidi tedeschi. Ed alla Face vi fu anche uno scontro a fuoco nel quale rimasero uccisi un ufficiale e due soldati tedeschi.

11 18 dicembre le radio clandestine partigiane Salem ed Augusta (che nel mese precedente erano state costrette, a causa di massicci rastrellamenti dei nazifascisti, a smantellare le trasmittenti in montagna) ripresero le loro trasmissioni da Milano disponendo di una rete informativa di una sessantina di organizzazioni, che consentiva loro di trasmettere, sia alle formazioni partigiane, sia agli alleati, notizie precise sugli spostamenti delle truppe italiane e tedesche in Alta Italia, pur utilizzando soltanto il 2-3 per cento delle notizie raccolte scegliendole tra le più attendibili, le più urgenti e le più importanti.

E in città il peso della lotta si spostò prevalentemente sulle SAP. 11 23 dicembre vennero giustiziati due militi della brigata nera Aldo Resega. 11 giorno di Natale, ad una fermata del tram numero 31, cinque partigiani della 107' Brigata Garibaldi SAP sorpresi dai tedeschi, tennero loro testa in un violento scontro a fuoco, uccidendone tre.

Ma il 27 dicembre si rinnovò la tragedia dei bombardamenti aerei che provocarono una ventina di feriti nelle zone periferiche della città. E alle porte di Milano vi furono altri 13 morti e 30 feriti su un treno mitragliato da aerei angloamericani, che da qualche tempo avevano preso l'abitudine di scendere a bassa quota e di mitragliare indiscriminatamente tutto ciò che si muoveva sulle strade di accesso alla città: treni, auto, autocarri, carri trainati da animali, carretti a mano, ciclisti, pedoni, senza badare se si trattava di tedeschi, di fascisti, oppure di operai, o contadini, o donne o bambini.

È fine d'anno, tempo di bilanci 11 28 dicembre altri 4 morti e 14 feriti a causa di bombardamenti aerei. Il giorno dopo vi fu una riunione clandestina dei comunisti dei CLN di fabbrica della Olap, della Safar, della Innocenti e della Caproni in preparazione di un'altra più vasta riunione che si terrà circa un mese e mezzo più tardi. E quello stesso 29 dicembre i partigiani giustiziarono a Milano sei brigatisti neri della Resega e, verso le nove di sera, fecero esplodere una bomba al Caffè Centrale, noto ritrovo di nazifascisti in viale Vittorio Veneto, uccidendo 5 marò della Xa Mas ed un soldato tedesco.

Il 30 dicembre i partigiani attaccarono sulla strada MilanoBinasco, un'autocolonna fascista distruggendo un autocarro, uccidendo sette militi della Resega e dimostrando che non avevano bisogno degli indiscriminati mitragliamenti degli aerei americani per rendere difficile ai fascisti e tedeschi il transito sulle strade di accesso della città.

"El gamba de legn" si tinge di rosso

È il colore del sangue dei suoi passeggeri colpiti da un mitragliamento aereo, ma l'ora della liberazione si sta avvicinando

Ma il 31 dicembre un altro bombardamento aereo colpì la periferia cittadina. Quello stesso giorno molti milanesi si diedero appuntamento al cimitero di Musocco per commemorare, sfidando le polizie fasciste e tedesche, Capettini, Poli e Andreoli fucilati giusto un anno prima dai fascisti al poligono di tiro di piazzale Accursio. Era un altro segno del crescente clima di attesa della liberazione che ormai tanti sentivano non molto lontana. Ed ad alimentare tale sensazione erano, primi fra tutti, i comunisti, che proseguivano instancabili nella loro capillare azione di mobilitazione della popolazione, sia per dare un appoggio ai partigiani, sia per conquistare sopportabili condizioni di vita.

A quella data a Milano e provincia il Partito Comunista contava 9.758 iscritti (di cui 6.313 in città e 3.445 in provincia) organizzati in 210 cellule di fabbrica e 183 di strada, suddivise in sette settori in città.(Sesto San Giovanni era considerata un settore di Milano) e 19 in provincia, con 425 comitati di partito e quindi una responsabilità specifica di oltre duemila iscritti. Vi erano poi 103 Comitati di Agitazione (95 in città e 8 in provincia), 115 CLN (86 in città-fabbriche e 29 in provincia-territorio), 143 Gruppi di Difesa della Donna (116 in città e 27 in provincia con un totale di circa 3.000 iscritte), mille giovani aderenti al Fronte della Gioventù e 25 brigate SAP.

E dall'ottobre 1943 al dicembre 1944 i comunisti milanesi avevano stampato e diffuso; clandestinamente naturalmente, 389 mila copie de l'Unità (22 numeri), 303 mila copie de La Fabbrica (17 numeri), 178 mila copie de "// Combattente" (17 numeri), 64.500 copie de La nostra lotta (3 numeri), 30 mila copie di Noi Donne (3 numeri), 71 mila opuscoli (14titoli), 5 milioni e centomila manifestini e volantini (139 qualità), 15 mila ciclostilati interni (50 qualità) per un totale di 6 milioni 150 mila e cinque-

Buone Feste

cento pezzi. Una cifra ragguardevole ed in continuo aumento visto che nei soli mesi di novembre e dicembre 1944 erano stati stampati e diffusi a Milano 119 mila copie de l'Unità (5 numeri), 45 mila copie de La Fabbrica (2 numeri), 15 mila copie de La Nostra Lotta (3 numeri), 40 mila copie de Combattente (2 numeri), 10 mila copie di Noi Donne (un numero), 38 mila opuscoli (7 titoli), 965 mila manifestini (22 titoli) e 271 mila volantini (35 tipi) per un totale di un milione e 503 mila pezzi.

E visto che era tempo di bilanci in quella fine d'anno anche gli industriali milanesi tirarono le somme. Risultò così che rispetto al 1938 la paga di un operaio specializzato con moglie e tre figli era aumentata del 444 per cento, quella di un operaio metallurgico del 561 per cento, ma il costo della vita nello stesso periodo era aumentata del 1.192 per cento tenendo conto dei prezzi ufficiali, perché se si fosse tenuto conto di quelli alla borsa nera quest'ultimo aumento sarebbe stato ancor più sensibile.

Una messa a S. Satiro per i partigiani caduti

Il 1° gennaio 1945, alle sette di sera, vi fu un'azione coordinata delle SAP nelle fabbriche sestesi. Contemporaneamente partigiani garibaldini irruppero in quattro cinema milanesi, il Pace in viale Piave, l'Impero in piazza Lodi, lo Smeraldo a Porta Garibaldi ed il Superdnema in piazza della Vetra, lanciando volantini ed improvvisando comizi. Soltando al cinema Pace un gruppo di marò della X' Mas tentò una reazione armata, che costò loro due morti. E dopo la sparatoria i partigiani andarono a distribuire volantini davanti al cinema Abruzzi.

Per tutta risposta il girono dopo il prefetto (ovviamente fascista) decretò la chiusura di tutti i locali pubblici alle sette e mezzo di sera, ranticipazione degli spettacoli teatrali alle sette meno un quarto ed il divieto di circolare in bicicletta dalle sette di sera alle cinque del mattino.

E quello stesso 2 gennaio 1945 i fascisti arrestarono quasi per caso, mentre stava uscendo dalla sua casa in via Vincenzo Monti 92, Ferruccio Parri ("Maurizio"), uno dei due vicecomandanti del Corpo Volontari della Libertà, che era rientrato

soltanto pochi giorni prima (il 29 dicembre 1944) a Milano dopo aver compiuto un'importante missione presso gli alleati ed il governo del sud. Portato a San Vittore ed identificato, i fascisti si affrettarono a consegnarlo ai loro padroni tedeschi, recapitandolo, come fosse un pacco postale, al comando delle SS all'Hotel Regina, dove Parri venne affidato alle cure del famigerato capitano Saewecke, che però, resosi conto dell'importanza dell'arresto effettuato, trattò, contrariamente a quanto era solito fare, il prigioniero con ogni riguardo. Evidentemente lui ed i suoi superiori si ripromettevano di usare Parti come ostaggio, come merce di scambio nelle trattative di resa, che ormai temevano di dover intavolare quanto prima sia con il CLNAI, sia con gli anglo-americani.

Ma l'arresto di Parti, ed altri precedenti arresti di dirigenti della Resistenza, indussero il comando piazza del CVL a richiamare tutti i comandi dipendenti al più ferreo rispetto delle norme della clandestinità. Ciò non impedì però a numerosi lavoratori e lavoratrici, e soprattutto a molti giovani e ragazze al fronte della Gioventù di presenziare proprio in quei giorni alla messa funebre celebrata nella chiesa di San Satiro, in via Speronari angolo via Falcone, per iniziativa di una partigiana della Borletti, Elvira Barili, in memoria di Giovanni Busi (lavoratore della CGE, partigiano del Fronte della Gioventù nella 113' Brigata Garibaldi, fucilato il 31 dicembre 1944 a Como) ed in onore di tutti i partigiani caduti.

Nove giovani fucilati al Campo Giurati

Il 5 gennaio 1945 la questura di Milano decretò che "da oggi chiunque sarà trovato in possesso di armi senza che ne sia autorizzato verrà fucilato sul posto". "Perché? Finadess se hann faa?", fu rimmediato commento dei milanesi. E il giorno dopo quattro giovani studenti antifascisti, Giuseppe Bodra, Tullio De Pasti, Orazio Maron e Giancarlo Tonissi, caddero sotto il piombo nazifascista.

Il 7 gennaio il capo della provincia decretò l'obbligo della denuncia delle scorte alimentari anche da parte dei commercianti al dettaglio, nonché la limitazione del consumo dell'energia elettrica. In compen-

so, magra consolazione, quello stesso giorno vennero aperti a Milano i primi "ristoranti di guerra" (o meglio "ristoratori", visto che il fascismo aveva decretato l'abolizione della parola ristorante perché di origine straniera) versione soltanto leggermente più sfosticata (e sensibilmente più cara) dei "canili", le mense comunali già in funzione dalla primavera precedente.

L'8 gennaio i fascisti arrestarono il colonnello Vittorio Palombo, capo di Stato Maggiore del generale Cadorna, ed i suoi più stretti collaboratori.

Ma quello stesso giorno i gappisti misero a segno un attentato contro un ritrovo di tedeschi e fascisti in via Vittor Pisani angolo piazza Duca d'Aosta, causando, secondo quanto scrisse il giorno dopo il Corriere della Sera, 9 morti e 14 feriti.

Il 9 gennaio il coprifuoco venne anticipato dalle IO alle otto e mezza di sera, segno evidente dell'aumentata paura nazifascista di fronte al crescente vigore delle azioni partigiane, e la questura di Milano ordinò che nelle ore corrispondenti alle trasmissioni di Radio Londra (che andava acquisendo un sempre più vasto numero di ascoltatori), gli apparecchi radio degli esercizi pubblici dovevano restare accesi, sintonizzati naturalmente sulle stazioni dell'EIAR dell'Alta Italia, la radio ufficiale di stato della repubblichetta di Salò.

Quello stesso giorno vi fu su Milano e provincia un'ennesima incursione aerea anglo-americana che causò 5 morti e 20 feriti. Il giorno dopo altro bombardamento su Milano con 21 morti e 34 feriti. L'I I gennaio ancora un morto e cinque feriti per un altro bombardamento aereo.

Quel giorno le autorità fasciste nominarono i commissari di gestione delle industrie alimentari ed i liberali tennero a Milano un congresso (clandestino ovviamente), convocato da Dante Coda, delle loro federazioni dell'Alta Italia, al quale parteciparono in rappresentanza della Lombardia "Filippo" (Filippo Jacini), "Giorgio" (Giorgio Bergamasco), "Cesare" Cesare Merzagora), "Manzoni" (A. Mangano) e 'Monti" (Mario Tanci).

Il 12 gennaio nuovo bombardamento aereo di Milano con 2 morti e 21 feriti. Il giorno dopo in via Ponte Vetero i

gappisti attuarono un attentato alla Bottega del Liquore, luogo di ritrovo di nazifascisti, uccidendo due tedeschi ed otto fascisti.

Il tribunale militare fascista reagì immediatamente condannando a morte, seduta stante, dodici prigionieri politici assolutamente estranei all'attentato perché già in carcere. Ed il 14 gennaio nove dei condannati, Sergio Bazzoni, Renzo Botta, Arturo Capecchi, Attilio Folli, Roberto Giardino, Roberto Ricotti, Giuseppe Rossato, Luciano Rossi e Giancarlo Serrani, tutti del Fronte della Gioventù, vennero fucilati al Campo Giuriati, quello stesso campo in cui, soltanto qualche anno prima, le organizzazioni giovanili fasciste solevano esibirsi nei loro "saggi ginnici". Gli altri tre condannati, invece, vennero, secondo la prassi corrente a quei tempi, "graziati" per far risaltare la "misericordia del duce".

E per dar credito anche alla "vocazione sociale" di Mussolini il 18 gennaio le autorità repubblichine decretarono la "socializzazione" dell'Azienda Tramviaria Municipale di Milano nominando una commissione amministrativa, composta tutta da fascisti, naturalmente. Ma quello stesso giorno aerei angloamericani mitragliarono sulla Via Novara il "gamba de legn", il vecchio trenino a vapore, che partendo dalla sua "stazione" (il cortile di una casa) di Milano, in corso Vercelli 33, e sferragliando dapprima sulle rotaie delle linee tranviarie cittadine, per poi proseguire sui binari posti a lato della strada statale giungeva fino a Magenta trasportando ogni sera fuori Milano migliaia di forzati dello sfollamento per poi riportarli il giorno dopo al lavoro in città. E quel giorno le vecchie, sgangherate carrozze del "gamba de legn", ferite, sforacchiate dai proiettili si tinsero del rosso sangue di 8 morti e 40 feriti.

(26 -- Continua - Le puntate precedenti sono state pubblicate a partire dal numero di settembre /982).

Nella foto il "gamba de legn" esce dalla sua stazione di Corso Vercelli.

MILANO DAL FASCISMO
FIORI e PIANTE ai GALLARATESE servizi accurati per tutte le circostanze da SERGIO e DORETTA VITALI Via UGO BETTI 46/D Tel. 3087170 1 dicembre 1984 pagina 3 - trillano 19
La
redazione augura a tutti i lettori

Si aggrava la situazione nel mondo del lavoro

I padroni licenziano i lavoratori e si fanno finanziare dallo

Discriminazioni fiscali Sempre più penalizzata

Stato

Aumentati in un anno dell'il% gli iscritti alle liste di collocamento - Circa la metà di quanti sono in cerca di lavoro sono giovani al di sotto dei 21 anni - Un dramma che viviamo anche nella nostra zona

Il 30 ottobre scorso, per le vie di Milano, sono tornati a manifestare, sotto le bandiere unitarie di CGIL-CISL-UIL, i lavoratori milanesi dell'industria, del commercio e del credito, per uno sciopero generale, in difesa dei posti di lavoro, per il superamento della cassa integrazione guadagni (C.I.G.) e contro lo smantellamento dell'apparato industriale milanese. Il dato più significativo, è che dopo mesi di discussione a distanza, il sindacato si è "trovato costretto" nel ritrovarsi unito in Piazza Duomo.

Costretto dalla situazione occupazionale e produttiva lombarda, oltre 200.000 sono gli iscritti all'Ufficio di Collocamento, con circa 1'1 I% in più rispetto al 1983, di questi la metà sono giovani al disotto dei 21 anni. Di fatto poi ne deriva che la maggior parte di quei 200.000 si trovano nell'area milanese, ai quali si devono aggiungere i nuovi potenziali disoccupati, ossia gli oltre 30.000 lavoratori in C.I.G. a zero ore, come dimostra il dramma della Magneti Marelli, azienda Fiat dove, per la prima volta dopo anni, la direzione è passata dalla C.I.G. ai licenziamenti collettivi, per ben 547 lavoratori. Un altro dato significativo, è che nell'occhio del ciclone, non ci sono solo i piccoli e medi gruppi produttivi, ma i più grossi complessi industriali milanesi, come la già citata Marelli, l'Ansaldo, la Borletti con circa 3.000 richieste di esuberi, 'Italie' circa 4.000, la Pirelli 3.000, il che vuol dire smantellare la Bicocca e l'Alfa Romeo con 4.200.

È un dramma che viviamo anche in zona perché tanti lavoratori di questi complessi abitano nella nostra zona, solo al Gallaratese vi sono alcune centinaia di dipendenti Alfa Romeo. È senz'altro una situazione, che al suo interno ha problemi diversi ma è vasta, colpisce Aziende a Partecipazione Statale (P. P.S.S.) e private, con una differenza, mentre le aziende a P. P.S.S. le mantengono in crisi irreversibili, per far vedere che tutto ciò che è pubblico va male, nelle private espellono lavoratori, per poi chiudere i bilanci in forte attivo, perché attingono risorse finanziarie attraverso la fiscalizzazione degli oneri sociali (8.000 miliardi di contributi che le aziende non versano per via di decreti legge) e finanziamenti pubblici, la Fiat ha avuto sia dallo Stato che dalla Comunità Europea oltre 1.000 miliardi. A questo proposito nasce una riflessione, questo governo pentapartito, non da soldi alle Aziende a Partecipazione Statale per darli ai privati!!!

Dalla situazione generale viene anche da domandarsi: come fa il governo a dire che stiamo uscendo dall'emergenza, che la situazione migliora, che c'è la ripresa. Quale ripresa?

Se si riferisce a quella del padronato retrivo, delle forze conservatrici, di chi accumula alle spalle dei lavoratori, se si riferisce anche alle beghe tra i ministri, è vero, per queste cose c'è ripresa ed è forte. La C.I.G. così com'è strutturata al suo interno ha degli aspetti contrastanti:

I — doveva servire per garantire un salario ai lavoratori nei momenti delle necessarie ristrutturazioni, abbiamo visto che invece è usata come anticamera dei licenziamenti;

2 — il lavoratore bene o male percepisce un salario, la CIG di volta in vola può essere rinnovata, per questi motivi il lavoratore in CIG non prende reale conoscenza della gravità della situazione, quando se ne accorge è troppo tardi;

3 — all'opinione pubblica, fa pensare a lavoratori assistiti, mantenuti, che i mali del paese

derivano anche da questo, lo si è sentito gridare nelle manifestazioni durante la serrata dei commercianti (da che pulpito vengono le prediche), senza sapere che una parte del fondo C.I.G. è fatto con soldi degli stessi lavoratori e che comunque essere cassintegrato non è una scelta, ma una imposizione degli imprenditori.

Come si vede la problematica è complessa, compito del sindacato e per quello che compete ai partiti in parlamento, è di intervenire profondamente nei processi di ristrutturazione e fare in modo che al centro della discussione non vi sia ancora

la famiglia monoreddito

Sanata (anni fa) l'ingiustizia del cumulo dei redditi, se ne è creata un'altra, che tra l'altro contrasta con l'articolo 36 della Costituzione

costo del lavoro, il salario dei lavoratori, perché se non c'è lavoro non c'è salario, i disoccupati nel paese ormai sono 3 milioni.

La confindustria e non solo, in questi giorni è tornata alla carica con la scala mobile, ormai si fa fatica nel tenere i conti dei punti di contingenza tagliati, a questo proposito ne deriva che il Referendum posto dal P.C.I. diventa necessario più che mai.

Nella "legge finanziaria" che sta preparando il pentapartito, al suo interno rimangono i tagli dei servizi sociali e la pressione fiscale sulla busta paga.

A questo punto, ne deriva che così com'è la situazione non va bene, bisogna invertire la rotta, perciò intervenire sui processi del lavoro ma è anche importante intervenire in materia fiscale contro le evasioni per reperire le risorse, suddividere equamente sacrifici e ricchezze, ma per fare questo è necessario un governo diverso dall'attuale, che non abbia legami occulti, che rappresenti le forze sane e moralmente vive del paese, questo è possibile con la forza determinante del P.C.I.

A causa di certe particolari modalità

Nel vasto panorama delle ingiustizie e delle discriminazioni fiscali, il problema dell'imposta che colpisce il salario della famiglia monoreddito è certamente quello di maggiore rilievo e proporzioni. Un problema che si trascina fin da quando è stato abolito il cumulo dei redditi familiari. Allora marito e moglie (e nel caso, anche i figli minorenni) dovevano sommare le loro entrate e versare percentuali d'imposta sbalorditive. Sanata un'ingiustizia, automaticamente se ne creava un'altra per i possessori di un unico reddito con persone a carico, le cui accese proteste (una disputa a

Le dichiarazioni dei redditi continuano a darci sorprese

Commercianti, artigiani, imprenditori dichiarano in media redditi inferiori a quelli dei lavoratori dipendenti - Gli unici a denunciare redditi abbastanza elevati sono i farmacisti

L'Italia è al primo posto fra i maggiori paesi industrializzati per la quota nel P.I.L. (prodotto interno lordo) della spesa pubblica e per la quota della spesa al netto degli interessi, la sua quota delle entrate è ancora inferiore a quella di altri paesi. Ne risulta l'assoluta esigenza di aumentare il volume delle entrate, e ciò è possibile anche soltanto mediante la riorganizzazione, in chiave di efficenza, del nostro sistema fiscale.

Tra l'altro, il pieno recupero delle aree di erosione e di evasione consentirebbe di annullare subito e completamente il deficit pubblico al netto della spesa per interessi.

E quanto sostiene il secondo "rapporto" del CER 1984, elaborato per esaminare il meccanismo del nostro sistema fiscale e per avanzare alcune proposte di riforma.

Certamente, vi si legge fra l'altro, occorre operare per ridurre la dinamica della spesa pubblica netta, della spesa per interessi, ma è illusorio pensare che l'obiettivo di una diminuzione del rapporto sul PIL del fabbisogno netto della spesa per interessi possa essere raggiunto solo per questa via, poiché la compressione richiesta della crescita della spesa netta di interessi sarebbe così drastica da risultare impraticabile in un tempo ragionevole.

Si potrebbe obiettare che la Ñ pressione fiscale in Italia, pur se ancora inferiore a quella di alcuni Paesi per il livello, è cresciuta negli ultimi anni più che altrove: dal 1973 al 1983 di I I punti se si considera la pressione fiscale in senso stretto e di 15 se si includono i contributi sociali.

Questo risultato, tuttavia è dovuto essenzialmente a due cause.

Anzitutto l'inflazione elevata che, congiunta ad una struttura delle aliquote dell'imposta personale caratterizzata da forte progressività, ha provocato quel continuo aumento di aliquote reali, noto come fiscal-drag.

In secondo luogo, una serie di provvedimenti di grande efficacia nel provocare aumenti una tantum del gettito: soprattutto i provvedimenti di anticipo dei versamenti per le imposte dirette e per le imposte sostitutive. Per il futuro, però non è possibile prevedere un aumento della pressione fiscale come quello verificatosi negli ultimi anni.

Quindi credo che restino solo due vie da percorrere. La prima passa attraverso l'imposizione l'IVA, la seconda implica il recupero di materia imponibile che oggi di fatto odi diritto, sfugge all'imposizione. Per recuperare getitto IVA si potrebbe, da un lato far pagare il vantaggio, finora gratuitamente concesso, di ricorrere alla contabilità semplificata da parte degli operatori "minori", dall'altro sostituire le diverse aliquote IVA con una sola.

Comunque occorre compensare i vantaggi che il sistema semplificato attribuisce ai redditi di lavoro autonomo e di impresa rispetto a quelli da lavoro dipendente.

L'adozione di un'aliquota unica consentirebbe anche di sfruttare le caratteristiche dell'IVA quale imposta generale sui consumi delle famiglie, eliminando le attuali distorsioni.

Anche molti benefici fiscali, soprattutto ai redditi di impresa, andrebbero rivisti, perché molti di essi favoriscono soprattutto le imprese già esistenti e con maggiore propensione alle

operazioni di ingegneria finanziaria e di comodo, più che le imprese nuove, che cercano di espandersi allargando la propria attività e contenendo principalmente le proprie risorse.

Sembra legittimo chiedersi se non sia preferibile procedere anche in Italia a una più uniforme e diffusa applicazione di aliquote più basse su basi imponibili più ampie e meno differenziate fra imprese.

Quanto al divario tra base imponibile teorica e la base imponibile dichiarata, il rapporto spiega che esso è determinato dall'esclusione (redditi riferiti ad unità impositive al di sotto del minimo imponibile), dall'erosione (redditi per i quali la legislazione tributaria prevede l'esenzione o la sottoposizione a imposte diverse dall'IRPEF) e all'evasione stimata per differenza. La distanza tra imponibile teorico e dichiarato risulta di oltre il 40% per il complesso dei redditi; l'imponibile effettivo dichiarato è perciò pari soltanto al 60% della base imponibile teorica al netto dell'esclusione.

Per i redditi nel loro complesso, l'erosione e l'evasione ripartiscono esattamente a metà l'imponibile non dichiarato.

Ma se si considerano soltanto i redditi da lavoro dipendente, le stime indicano che per essi la base imponibile teorica dichiarata per 80%, erose per il 10%, ed evasa per il restante 10%; mentre per i redditi diversi da quelli da lavoro dipendente solo un terzo della base componibile è dichiarata, essendo per altri due terzi erosa ed evasa in egual misura.

Commercianti al dettaglio con redditi modesti, artigiani piccoli, grossisti con introito da operaio. Le dichiarazioni dei redditi, grazie anche alle particolari modalità di tassazione di alcune categorie, continuano a presentare "sorprese" di questo tipo, come confermano i dati delle dichiarazioni del 1982, resi noti dal Ministero delle Finanze. Come termine di raffronto si possono utilizzare i dati sul reddito dei lavoratori dipendenti, riassunti parzialmente in questa tabella:

Qualifica Reddito complessivo medio in lire

Operai Impiegati Impiegati Direttivi

Dirigenti

1ns. Universitari Magistrati

non finire, sotto certi aspetti e per determinate condizioni, quasi una guerra fra poveri) venivano tacitate nel tempo con qualche misera liretta in più di detrazione d'imposta. Tali e tante sono state le discordanze, anche fra le stesse forze sociali, che il governo si è ritrovato servito su un bel piatto d'argento un sicuro alibi per evitare di correre ai ripari (come sarebbe stato giusto, senza mezze misure, per esempio consentendo la suddivisione del monoreddito a metà tra i due coniugi per ridurre proporzionalmente l'aliquota d'imposta da applicare) e poter rimandare in tutta tranquillità emendamenti sostanziali sulla materia. Promesse e giustificazioni non sono mancate.

Non più tardi di un anno fa, si dichiarava ancora in maniera esplicita che l'adozione di misure perequative a favore delle famiglie monoreddito, dipenderà dal successo della lotta all'evazione fiscale. Come dire, presumibilmente, che le attese ci potranno riservare tempi inimmaginabili.

Così, dal 1976 ad oggi, si è proceduto sempre nella stessa direzione, rivalutando l'importo delle detrazioni in misura anche proporzionale relativamente all'inflazione determinatasi, ma comunque del tutto inadeguato alle esigenze del nucleo familiare, se solo si pensi che in origine l'ammontare di questa detrazione era di ridicole 36 mila lire al mese) per il coniuge nullatenente e di una elemosina di settemila lire annue (583 lire al mese) per un figlio da mantenere.

Dal 1983 la detrazione per coniuge a carico è stata portata a 240.000 lire annue, contro le 180.000 lire precedenti, mentre è stata riconfermata la misura di 36 mila lire annue per un figlio e le 12 mila lire per le altre persone a carico.

Anche l'articolo 36 della Costituzione stabilisce un principio a sostegno del reddito familiare. Esso afferma che "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa". Nella situazione attuale, non è completamente da escludere che, per buona parte delle famiglie monoredchto, ci troviamo di fronte ad una mancata osservanza del dettato costituzionale.

Tra le categorie di grossisti, redditi complessivi medi-bassi caratterizzano i grossisti ortofrutticoli (oltre 18 mila dichiaranti con reddito complessivo medio di 9.500.000, quelli di dolciumi 9.400.000, quelli di pellicce (212 operatori reddito medio di solo 8.500.000).

Non guadagnano molto neanche i grossisti di gioielli (11.500.000 di reddito complessivo medio): un po' di più guadagnano i grossiti di carburanti (oltre 20.000.000 annui) i grossisti di veicoli al di sotto dei 16.000.000, mentre la palma di reddito medio più alto spetta ai grossisti di medicinali (circa

8.809.000 12.530.000

7.861.000

Ed ecco i redditi complessivi di alcune categorie di imprenditori: Ind. M aniffatturiera Commercio ingrosso Commercio dettaglio Credito ass.ni

12.792.000

20.000.000 di reddito di impresa medio per un reddito complessivo medio di 28.000.000).

Molto più bassi i redditi che i magazzini al dettaglio ricavano dalle proprie imprese (esclusi i redditi di tipo diverso), dichiarati da commercianti al dettaglio: macellai 6.000.000 — salumieri 6.100.000 — abbigliamento meno di 7.000.000 — calzature 5.500.000 — pelliccerie 8.700.000 — gioiellieri 6.600.000.

Gli unici redditi medi di impresa elevati vengono dai farmacisti: 21.500.000.

Giancarlo Gnutti

Tuttavia pare siano ancora in molti a non condividere questo principio, ritenendo ognuno responsabile del proprio mantenimento in vita e, volendo, del mantenimento di chi si creda opportuno debba convivere insieme. E la misura in cui si intenda assicurare un'esistenza dignitosa, riguarda soltanto la libera scelta dell'interessato. A questo proposito, contestato perfino Papa Giovanni Paolo II nella sua enciclica "Laborem exercens", quando sostiene che "Un padre di famiglia deve percepire un salario sufficiente a mantenere con decoro tutti i familiari e non essere pagato solo come "unità produttiva".

Se realisticamente è abbastanza discutibile stabilire quanto un lavoratore, con il solo suo reddito, possa assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa, è d'altra parte certo che, dove la moglie, tanto per esemplificare, ha scelto (o, per motivi oggettivi, costretta) di decarsi allo svalutato ma sempre nobile mestiere di casalinga e madre a tempo pieno, diventa assurdo continuare ad eludere le aspettative e non pensare finalmente ad un giusto e tangibile riconoscimento che elimini almeno in parte il divario esistente tra famiglie con due o più entrate e quelle a monoreddito.

Umberto Berti

20.063.000 30.393.000
8.716.000 11.799.000 18.923.000 33.421.000
milano 19 - pagina 4 dicembre 1984

Il futuro del distretto dipenderà da quale sarà la sua composizione

Nostra intervista esclusiva ad Adriana Sabino Chiovini, rappresentante dei genitori nel Consiglio scolastico distrettuale uscente ed ora candidata nella lista "Qualificare la scuola pubblica"

Si svolgeranno nei giorni del 16 e 17 dicembre prossimi, le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali nella scuola.

Sono passati esattamente dieci anni dalla loro istituzione: è tempo di bilanci, di confronti sulle esperienze trascorse, di verifica della loro validità, di programmi per il futuro.

La scuola deve sempre più adeguarsi, nei suoi programmi e nella sua struttura, a una realtà sociale sempre più modificata, a un mondo esterno in sempre più rapida evoluzione scientifica e tecnologica.

Il contatto della scuola con il mondo del lavoro diventa oggi un momento fondamentale di informazione, formazione e orientamento per i giovani che ne usciranno.

In questo senso il distretto deve svolgere un'importante azione di coordinamento e di promozione e interventi miranti a raggiungere questo obiettivo.

Bisogna sempre più qualificare la scuola pubblica, incoraggiando ogni iniziativa di innovazione e di aggiornamento e anche qui il Distretto può e deve svolgere una funzione importante.

Abbiamo intervistato Adriana Sabino Chiovini, rappresentante dei genitori nell'uscente Consiglio distrettuale ed ora candidata nella lista "Qualificare la scuola pubblica" che si presenterà alle prossime elezioni a-

vendo come prima firmataria Gabriella Vagnotti Finazzi, consigliere di zona 19 e coordinatrice della commissione scuola.

Come ha lavorato rattuale CSD e quali difficoltà hanno incontrato le componenti democratiche nell'attuazione del loro programm?

Ritento, a triennio concluso di poter affermare che il bilancio non può dirsi completamente negativo. Certamente, ci sono stati momenti molto duri di scontro su alcuni temi fondamentali, e per noi irrinunciabili, quali quello del rispetto dei bacini d'utenza, che hanno registrato da parte della componente integralista cattolica posizioni intransigenti e radicalizzate.

Di contro, il regolamento del CSD, che il precedente consiglio non era riuscito a varare, rappresenta, pur con le sue evidenti limitazioni, un momento di volontà di ricerca di obiettivi comuni. Anche il lavoro delle commissioni, ed in particolare vorrei sottolineare quella per l'orientamento, è riuscito ad approdare ad un programma indirizzato soprattutto ai ragazzi della media inferiore che, anche se modesto, ha riscosso un certo interesse da parte delle scuole.

È stato possibile creare un rapporto con il Consiglio di Zona?

Devo dire che su questo ar-

Componente genitori

Per il Consiglio scolastico provinciale

— Arcozzi Antonio - S. Donato M.

2 — Bego Ostilio - Trezzano S.N.

3 — Bianchi Guido Carlo Maria - Milano

4 — Carretta Beniamino - Milano

5 — D'Alfonso Piero - Milano

6 — Esposito Giovanni - Vittuone

7 — Franchi Giorgio - Monza

8 — Madami Giuseppa Maria - Bresso

9 — Manguso Giuseppe - Milano

IO — Maviglia Gioacchino - Cassano d'Adda

I I — Menghini Franca - Lissone

12 — Senesi Lombardi Giovanna - Milano

13 — Spinelli Armando - Sesto S.G.

14 — Tramezani Passamonti Paola - Lodi.

Per il Consiglio Scolastico Distrettuale della nostra zona (Lista n. 2)

— Chiovini Sabino Adriana - Media Cozzi

2 — Nucci Tiziano - Media Foganaro

3 — Arnaldi Adamo - Media Casati

4 — Battaglia Renzo - Media Visconti

5 — Callegari Roberto - Media Visconti

6 — Colacino Michele - Media Visconti

7 — Galli Bianca - Elementare M. L. King

8 — Merli Fulvio - Elementare Visconti

9 — Parmigiani Castellari Gabriella - Liceo V. Veneto

10 — Riva Sormani Luciana - Media Matteo Ricci

I l — Toscani Bertuzzi Maria Rosa - Elementare M. L. King

Rossella

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gomento si sono trovate grossissime resistenze da parte della maggioranza in quanto si è sempre voluto ribadire il concetto dell'assoluta autonomia del distretto e il rifiuto di ogni "ingerenza" esterna nel proprio operato. Quest'anno però, in materia di assegnazione di fondi per il diritto allo studio, l'appositca commissione ha ottenuto di poter disutere insieme i criteri di distribuzione dei fondi. Il risultato può dirsi abbastanza soddisfacente e a mio avviso rappresenta un primo varco apertosi nel fronte intransigente che nel passato ha sempre osteggiato iniziative analoghe.

La presenza della componente studentesca?

Premetto che la componente studentesca, date le scelte che le sinistre studentesche avevano fatto tre anni fa, è stata ed è prevalentemente, se non completamente dell'area di comunità educante con una grossa presenza di studenti di scuole private. A parte questo però, credo di poter affermare che in nessun caso gli studenti partecipanti ai

El canton del barbee

consigli, hanno tentato di porre in discussione argomenti che li vedessero interessati in prima persona, né peraltro hanno partecipato a discussioni sui temi generali. Una funzione numerica quindi, in sede di votazione, e basta.

Che prospettive per il futuro?

Se melo chiedi in senso generale non posso che rispondere: Dipende.

Dipende da quella che sarà la nuova formazione del distretto nelle loro varie componenti e quindi dalla volontà reale di tutti di lavorare su una idea di sempre maggiore allargamento delle possibilità di intervento e di realizzazione di obiettivi e non su una sterile gestione, a volte anche abbastanza miope e paralizzante; e di tutti gli altri organi collegiali che andranno a formarsi nelle varie scuole. Un elemento fondamentale per una più efficace azione del distretto in particolare ma di tutti gli organi collegiali in generale e che si arrivi al più presto ad una riforma e in questo senso tutti noi dobbiamo batterci.

L'avventurista

Ciao! Allora, hai sentito Craxi?

Chi? EI crapa lustra?

Il presidente del consiglio, vorrai dire. Appunto. Se l'è lù ghe voeur minga tanta fantasia per immaginà se l'è che l'ha ditt.

E perché?

Perché l'avarà ripetuu la solita solfa.

Ossia?

Ossia in sostanza l'avarà ditt: "Mi chi sont e chi voeuri restà!"

Qui dove?

Come indov'è? Sul cadreghin, no!

Ma di che cadregino vai parlando?!

Minga de ceri de quell del boeucc!

Di quale buco?

Lassemm perd, va, che l'è meij.

Comunque se ti riferisci al fatto che non vuole lasciare la carica di presidente del consiglio dei ministri...

Ecco! L'è propri quell el cadreghin.

Beh... Craxi ha detto che chi vuole le dimissioni del suo governo è un awenturista.

E se l'è ch'el spetta a vegnì.

E chi dovrebbe venire?

EI turista, no!

Ma cosa diavolo hai capito!

Quell che t'ee ditt ti. Che chi l'è ch'el voeur sbatt giò el governo Craxi l'è on turista ch'el vegn. lo veramente ho detto awenturista.

Va ben. Dì "el turista ch'el vegn" o "el vegn el turista" l'è minga pressapocch l'istessa robba?

No. Perché l'avventurista non è uno che fa del turismo, ma uno che va in cerca di avventure.

Ah!... Allora se l'è inscì chi in Italia ghe n'emm minga bisogn de ceri.

Sei d'accordo anche tu?

Certament. Ghe n'emm giàmò anca tropp de sto governo ch'el va in cerca de awentur.

Come sarebbe a dire.

Te vedet minga che quand ch'el se presenta al parlament hinn pussee j volt ch'el va in minoranza de quej ch'el vinc.

Ma la colpa è del voto segreto.

Elezioni scolastiche Difficile per i genitori partecipare per decidere

Spesso gli orari scelti per le assemblee non tengono conto degli impegni dei lavoratori e sembrano fissati all'insegna del "meno siamo e prima finiamo"

Secondo l'ordinanza ministeriale n. 262 del 10/ 9/ 84 entro il 31 ottobre di ogni anno il direttore didattico o preside è tenuto a convocare l'assemblea di tutti i genitori e separatamente da a quella degli studenti, per l'elezione dei rappresentanti nei consigli di classe.

Gli articoli i, 2, 3 e 4 della descritta ordinanza ministeriale sono abbastanza chiari e si provvede alla elezione dei rappresentanti di classe ed interclasse secondo le disposizioni del DPR 31 Maggio 1974, n. 416 (art. 3).

Normalmente rassemblea per l'elezione dei rappresentanti degli studenti nei consigli di classe si tiene durante le ore normali di scuola e il più delle volte avviene tutto entro le ore 12,30 di un giorno qualsiasi di frequenza scolastica.

Se vogliamo, gli studenti nell'eleggere il loro rappresentante sono agevolati dal fatto che avendo le idee molto chiare e conoscendosi fra loro incontrano pochissime difficoltà nel portare a termine l'operazione ed hanno anche molteplici occasioni per discuterne ed approfondire l'argomento e la scelta. Diversamente per l'elezione dei rappresentanti dei genitori nei consigli di classe il problema diventa più complicato. Non sono stati presi in considerazione gli impegni e la disponibilità dei votanti, mentre è altrettanto vero che se rordinanza ministeriale è molto chia-

ra, chiare non sono le idee e l'organizzazione degli addetti ai lavori.

Va tenuto conto innanzi tutto che un padre, una madre difficilmente conoscono i genitori di tutti i compagni di classe dei propri figli e quindi esprimere una preferenza per tizio o caio, la scelta è molto campata in aria.

Non parliamo poi di genitori che hanno due, tre figli iscritti a scuola ma con indirizzi di scelta completamente diversi; tre scuole diverse, conoscenza di minimo centottanta genitori ed esprimere tre preferenze (una per figlio) non è poca cosa.

Se vogliamo con un po' di impegno ci si potrebbe anche riuscire, ma ecco che avanza un altro ostacolo non indifferente, la scelta dell'orario operativo. L'orario ottimale sarebbe nel tardo pomeriggio, dopo cena o nel pomeriggio di un sabato qualsiasi per dare la possibilità a tutti di intervenire, ma ecco che gli addetti fissano l'assemblea alle ore 14,30 ed anche quel poco di disponibilità va a farsi friggere.

La scelta dell'orario sembra voluta proprio per dare "la impossibilità" a tutti di parteciparvi.

Speriamo di sbagliarci ma se analizziamo il valore dei rappresentanti di classe viene da chiedersi se è giusto che tali scelte e preferenze siamo fatte alrimpronta di "meno siamo e prima finiamo". L.C.

Perché? EI voto segrett l'è minga forsi ona garanzia de democrazia?

...Ssi...Mma lascia spazio ai franchi tiratori. Che sarevenn?

Beh, Craxi li ha definiti "avversari politici più o meno ignoti, che dalle file della maggioranza sono arrivati in più occasioni a dar man forte all'opposizione".

E con quest?

Come sarebbe a dire con questo?

Se ved che eren minga daccord cont i propost del governo.

Sì, ma... la disciplina del partito?...

...E el diritt de ogni deputaa de avegh la propria opinion?

Ma in tal modo i franchi tiratori rischiano di rompere la maggioranza.

Quala maggioranza?! Se el governo el se presenta in parlament e el vegn mettuu, minga una volta ma quasi tutti dì, in minoranza el voeur dì che la maggioranza la gh'è pù.

Ma c'è ancora l'accordo tra i cinque partiti di governo.

Ma de che accord te parlet se hinn lì che tacchen lit tra de lor almen tre volt al dì. Te see se te disi?

Cosa?

Che el ver awenturista che gh'emm l'è el Craxi.

Perché?

Perché pur de tegniss el cadreghin el ne porta tucc a la ventura, tirand innanz a la giornada, senza nanca tegnì cunt de ona crisi che l'è averta giamò da tanto temp. Ciao, te saludi! el barbee

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Questi i candidati della lista
Qualificare la scuola pubblica
dicembre 1984 pagina 5 - milano 19

Nelle case popolari della nostra zona

Questione manutenzioni e risparmio energetico

Due problemi che sono comuni a case a riscatto ed in affitto, ma che nA.c.P. M non sembra voler affrontare in modo serio

Tra le varie e complesse problematiche che quotidianamente vengono affrontate da una organizzazione sindacale due, in questi ultimi tempi, sono state al centro dell'attenzione e dell'impegno del SUNIA del Gallaratese: le manutenzioni ed il risparmio energetico.

Quest'ultimo non solo come impegno sociale, ma anche come forma di contenimento dei costi per l'utenza.

Non è certamente possibile in questa sede trattare di singoli, seppur importanti, problemi di caseggiato e ci limiteremo quindi ad una panoramica generale, ma non per questo meno indicativa.

Esistono nel nostro quartiere 29 torri assegnate a riscatto la cui costruzione risale a circa 15 anni fa. Ebbene, praticamente dal giorno del loro ingresso gli assegnatari degli ultimi piani lamentano infiltrazione d'acqua dal terrazzo di copertura.

Presso il Tribunale di Milano è depositata una perizia tecnica e secondo i dati forniti dall'I.A.C.P. M. è in fase d'esperimento una azione giudiziaria nei confronti dell'impresa costruttrice M BM che se avrà esito favorevole vedrà gli eventuli benefici suddivisi pro-quota ai condomini. Ma siccome a noi non risulta che la causa intentata dallo 1.A.C.P.M. sia ad uno stadio così avanzato è necessario, per ricreare condizioni di vivibilità, trovare altre soluzioni, immediate, non escludendo in un secondo tempo, se si porranno, le condizioni necessarie, la via legale.

Lo stesso I.A.C.P. M . riconosce, tramite il giudizio dei suoi uffici tecnici, che il rifacimento della copertura è veramente da eseguire. Il SUNIA unitamente al S10ET ed al coordinamento degli assegnatari delle torri a riscatto inizia quindi una serie d'incontri e di trattative con l'I.A.C.P. M. che ottengono, in attesa della definizione della causa, che i pesanti costi derivanti dall'intervento divengano più sopportabili.

A tutt'oggi gli accordi raggiunti si possono così sintetizzare:

La Lega Pensionati "S.P.1. -

C.G.I.L. Gallaratese - GLcommossa per l'immatura scomparsa del compagno e amico

PERELLI ANGELO porgono ai famigliari le più sentite condoglianze.

Il Comitato Direttivo di Lega - Via Uruguay, 11/2

disponibilità dell' I. A.C. P. M. a curare, in qualità di capo commessa, l'esecuzione degli interventi fornendo la necessaria assistenza tecnica;

— disponibilità a rateizzare in 24 mesi il costo al tasso d'interesse ufficiale;

— disponibilità ad accettare indicazioni e suggerimenti sul tipo di copertura da eseguire.

Volendo poi allargare il discorso delle manutenzioni a tutta la terza zona possiamo dire che a fronte d'una richiesta di 4 miliardi s'avrà a disposizione per il prossimo anno un solo miliardo e mezzo, il che vuol dire pochissimi interventi in una zona come la nostra, che ha al suo interno quartieri vecchi come il San Siro. Il problema di fondo è sapere se i pesanti aumenti d'affitto imposti dall'inizio dell'anno vengono quindi usati anche per le manutenzioni o solo per ripianare il disavanzo di bilancio dell'Istituto, che così centralizzato continua a produrre.

Per quanto riguarda poi le case comunali del San Leonardo nel marzo di quest'anno rufficio Tecnico della terza zona aveva fatto richiesta all'Assessorato all'Edilizia Popolare d'un sopralluogo riguardante le facciate ed i cementi armati con ferro a vista ed addirittura nel novembre del 1982 per l'installazione di canne SHUNT per l'esalazione dei gas degli scaldabagni essendo impossibile, per una seria politica di risparmio energetico, la messa in opera di scaldabagni elettrici.

Il costo di quest'ultimo intervento sarebbe stato allora di 280.000.000 che suddiviso per gli 846 alloggi in questione richiedeva al comune la spesa di circa 330.000 per famiglia.

In un incontro avvenuto nel maggio di quest'anno l'Assessore M ilani aveva garantito al SUNIA la soluzione dei due problemi. A distanza di 7 mesi attendiamo ancora una risposta, nonostante innumerevoli pressioni.

Per quanto riguarda il risparmio energetico, non disgiunto, nel caso specifico da un reale contenimento dei costi all'utenza, avevamo già espresso un nostro parere ed alcune indicazioni sul n" 1 del gennaio 1984 di Milano 19.

Dal momento che trattiamo il "caso specifico risparmio energetico" ci riferiamo alla fornitura d'acqua calda centralizzata per usi sanitari, e crediamo sia utile un breve riepilogo del problema.

Gli appartamenti interessati sono oltre 2.000 di cui più di 1.600 a riscatto ed oltre 450 in affitto. Attualmente questo ser-

vizio viene fornito tramite la centrale termica di via Quarenghi, che nei 7 mesi in cui non viene erogato il riscaldamento funziona solo per l'acqua calda.

La chilometrica dimensione della rete di distribuzione causa una dispersione termica di circa il 42% La perdita è di circa 4.000.000 di calorie al giorno, paria 1.000 quintali di combustibile per la stagione estiva.

Evidentemente fatti di questo genere incidono pesantemente sui costi, anche se non ci esimono, e come SUNIA l'abbiamo già fatto nei confronti del coordinatore generale del'I.A.C.P.M. e dei tecnici competenti, dal denunciare la palese ingiustizia derivante dal fatto di vedere addebitati consumi che non rispecchiano il reale, ma sono riferiti ai metri quadrati dell'alloggio.

Verificheremo i consumi per ogni caseggiato e, se necessario richiederemo il ripristino dei contatori per ogni singolo utente.

Ma ai fini del problema che intendiamo porre è più opportuno conoscere i dati di partenza e le proposte che l'1.A.C. P. M. ci aveva fatto e che sono sostanzialmente queste:

per i circa 450 alloggi in affitto l'Istituto avrebbe provveduto ad installare una centralina a gas a sue spese, con un costo preventivo di 52 milioni; per gli alloggi a riscatto ogni utente avrebbe dovuto provvedere personalmente alla soluzione del problema che andava comunque nell'unica direzione dello scaldabagno elettrico. In sede di contrattazione si otteneva un concorso spese da parte dell'I.A.C.P.M. di 250.000 per ogni famiglia. Come SUNIA ci siamo posti il problema di quali riflessi avrebbe comportato una soluzione di questo tipo sui contenimenti energetici e quali sarebbero stati i costi per l'utente.

Fermo restando la conquista delle 250.000 lire procapite altre soluzioni, in alternativa alle proposte I. A. C. P. M., andavano ricercate.

A questo punto il SUNIA ebbe una serie di incontri con tutti gli organismi seriamente impegnati nel risparmio energetico e nella ricerca di fonti alternative, vale a dire UCCE, CISE, AEM, BREDA.

I dati che abbiamo, e che continuiamo a raccogliere, sono estremamente confortanti e speriamo ci consentano, tra breve, di proporre all'Istituto soluzioni pia ragionate e meditate.

In questo siamo confortati da prese di posizione all'interno del Consiglio d'Amministrazio-

ne dell'Ente di membri che ritengono la nostra poposta d'installazione di pompe di calore per la fornitura d'acqua calda per usi sanitari estremamente interessante.

Da ultimo, ma non certamente per importanza, va segnalata un'iniziativa dell'I.A.C.P. M. che dimostra quanto difficile sia la trattativa.

Lasciando alla decisione dei 1.600 riscattatori, dal momento che previo rimborso di 250.000 lire per ogni famiglia, pagheranno in proprio il relativo impianto dell'acqua calda, per 240 famiglie in affitto di via Cilea l'Istituto ha deciso unilateralmente di procedere all'installazione d'una centralina a gas che è stata collocata in via Cilea 90 e che ha funzionato dal 12 al 26 novembre. Dal 27 novembre e per tutta la durata dell'inverno, l'acqua calda per usi sanitari continuerà ad essere erogata dalla centrale termica col riscaldamento.

Abbiamo denunciato, come SUNIA, il 17 novembre in un incontro col coordinatore generale dell'I.A.C.P.M., la violazione degli accordi presi. Si poteva soprassedere all'installazione, dal momento che ha funzionato solo per 15 giorni e resterà inoperante per tutto l'inverno. Sono stati, a nostro avviso, 60 milioni di spesa inutili e più inutili ancora i 14 milioni spesi per la costruzione d'un antiestetico camino che s'innalza oltre il settimo piano quando sarebbe bastato un caminetto di due metri. Ma quello che ci premerà verificare in futuro saranno i costi d'installazione di altri sistemi ed infine, con gli stessi, il costo del servizio all'utenza. nostra convinzione, tenendo conto dei finanziamenti che la legge 308 sul risparmio energetico garantisce, e che vanno nell'ordine del 30% dei costi, che le strade da percorrere siano totalmente diverse.

Sarà comunque impegno delle organizzazioni sindacali e coordinamento delle case a riscatto d'indire assemblee per fare il punto della situazione e valutare le varie soluzioni tecniche che si presenteranno, scegliendo le più adeguate alla fornitura d'acqua calda centralizzata sia, per le case a riscatto che in affitto. È evidente che a livello di contrattazione con l'Ente, tanto maggiore sarà la nostra forza quanto sentita sarà la partecipazione e l'impegno di tutti, inquilini, assegnatari e condomini.

Luigi Noè ed Aurelio Pacciarini Sunia Gallaratese San Leonardo

Vent'anni fa. la mattina del primo novembre partiva dalla stazione di piazzale Lotto, quindi in piena zona 19, il primo convoglio della Metropolitana Milanese. Era il convoglio della inaugurazione ufficiale mentre nel pomeriggio iniziava il servizio regolare. Prezzo della corsa L. 100, il doppio di quella del tram. Progettata sotto ramministrazione centrista e di centro-sinistra come 'tram sotterraneo" quindi limitata alla sola area urbana, il progetto si modificò strada facendo per la pressione delle sinistre ed in particolare dei comunisti che ritenevano e ritengono la metropolitana strumento di collegamento con i dintorni di Milano dove circa duecentocinquantamila lavoratori pendolari si spostavano con mezzi talmente inadeguati da rubare loro fino al cinquanta per cento del tempo libero.

Ma anche al Gallaratese abbiamo avuto il nostra daffare perché la MM non tagliasse in mezzo il quartiere.

La linea che doveva proseguire dal QT8 era stata prospettata una prima volta in superficie (ve la immaginate la spina centrale come via Palmanova?) ed una seconda volta, dopo varie proteste della popolazione, in trincea.

Perché la linea M MI dal QT8 a Molino Dorino fosse

progettata e realizzata come tutto il resto del tracciato costò alla popolazione manifestazioni e lotte che non è esagerato definire eroiche.

Oggi che "il metrò" è diventato l'oggetto di tutti i giorni che dimostra la sua validità così come è stato voluto dalla parte lungimirante della città, oggi, dicevamo, che il metrò è diventato bisogno quotidiano ci sembra giusto ricordare come l'intervento popolare ha modificato progetti finalizzati ad interessi di parte.

Lo dimostrano i fatti: negli otto anni di amministrazione di sinistra tutto il sistema dei trasporti pubblici, gestito dall'ATM ha fatto passi in avanti nella direzione di predisporre un piano completo di mobilità entro e fuori i confini cittadini.

E questo grazie ad un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica.

A proposito del ventennale della entrata in funzione della metropolitana vorremmo ricordare un nome al sindaco Tognoli che su "Qui Milano" nel celebrare l'avvenimento ha secondo noi, dimenticato quello di Vittorio Korach; ingegnere, assessore ai trasporti che anche quando non era in "Giunta" è sempre stato il portabandiera dell'attuale concetto dei trasporti.

Dal 1° dicembre

Ecologia e sviluppo

Un corso organizzato dall'Arci-Lega A in collaborazione con il Comune di Milano nell'ambito di "Milano per voi"

Anche quest'anno rArci — Lega A — in collaborazione con il Comune di Milano, organizza un corso nell'ambito di Milano per voi dal tema: "Ecologia e Sviluppo".

Sede del corso è all'Hotel Cavalieri, piazza Missori 1, il sabato dalle ore 15 alle 17.

Questi gli appuntamenti ed i

relatori: I / 12/84 — Le scienze ecologiche e l'atteggiamento verso il futuro (Dott.ssa Laura Conti) 8/ 12/84 — 11 governo dei sistemi complessi (Doti' Herman Zampariolo) 15/12/84 -- L'ecologia è il progetto di una società nuova (Ing. Ezio Manzini).

Inaugurato
nel novembre 1964 Il metrò ha vent'anni, ma non è ancora finito
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Per
LA PRIMA.
chi se ne intende di qualità e risparmio:

I mestée de la Milan de semper

Dal pegorée al poliroeu

La desolata considerazione d'un vecchio pastore s'interseca con la constatazione di alcuni aspetti negativi del progresso che in molti casi è soltanto una parola ampollosa

di Arcano

"Pegorée", pecoraio; è ormai una figura quasi mitica nella nostra città, ma nelle periferie si scorgono ogni tanto greggi in transito che dai pascoli più a nord di Milano si spostano verso la "bassa", nell'autunno inoltrato, a ricerca di erba residua; perenne nomadia d'un antico mestiere.

La presenza di allevamenti ovini e caprini dal suburbio milanese alle prealpi da una parte e in giù verso il lodigiano dall'altra sono andati man mano scomparendo per lasciare lo spazio ai grandi opifici, con conseguente maggiore costruzione di agglomerati abitativi che hanno largamente erosa la campagna circostante dove, per altro fenomeno, l'allevamento di bovini da latte ed avicoli avevano già creati grandi vuoti.

"Ignorant come on pegorée" era una dizione molto diffusa e di per sé stessa alquanto palese; senza vilipendere la categoria resta il fatto che i pecorai avviati ancor giovanissimi alla pastorizia non avevano modo di frequentare la scuola.

Durante uno degli ultimi passaggi di greggi per la nostra zona, provenienti dalla bergamasea, mi sono trattenuto a conversare con un vecchio pastore che tra le tante cose mi ha raccontato d'essere stato uno degli ultimi a vendere il latte munto di fresco quì a Milano, nelle zone di cintura, da Crescenzago a Baggio. (E noto che questi nomadi della pastorizia non possano penetrare l'abitato e compiano quindi larghi cerchi attorno alla città).

Malinconicamente mi disse, con voce quasi vibrante di sdegno, d'essere incorso nella disavventura di vedersi morire tra le braccia una "pegora sana dal vèll meravijos" che si era conficcata in gola una siringa abbandonata in un prato da qualcuno dei tanti drogati; confesso d'essere stato profondamente turbato, quasi sentissi in me, cittadino, un senso di colpa.

"Pneumatici", riparazioni e vendita; ne abbiamo già parlato con specifico accenno alle due voci "gommatt e gommista" in

Dialettologia milanese (14)

L'enigma di "jote è tale da sempre

Dai lontani tempi di Bonvesino dalla Riva ai più celebrati poeti contemporanei yota" è una componente camaleontica del dialetto e tale figura in molti testi con buona pace per i puristi.

Contrariamente a quanto affermato da uno dei tanti "prof.", o tale riconosciuto in fatto di dialetto milanese, la cui teoria esposta suppone che il dialetto milanese ed altri "virano" ogni due, tre secoli mentre la lingua italiana è più stabile, (fatto assolutamente menzognero e facilmente appurabile confrontando i testi delle varie epoche) entrambi, dialetto e lingua, hanno repentine impennate, rigurgiti, soppressioni e modificazioni foniche e grafiche con perentori allineamenti di grammatica e dogmatici cambiamenti con la pretestuosità del "civile".

Francesco Cherubini fu il primo a mettere in guardia i cultori del dialetto milanese; unico a censire con esasperata pignoleria, un secolo e mezzo fa, vocaboli di ogni estrazione sociale; dalla terminologia contadina e suburbiale a quella dei salotti della Milano bene; non di rado sottolineava beffardamente ..."che la gente civile evita usando altre frasi o parole sostitutive e spesso ricorrendo, per ciò, a reticenze ridicole".

Bonvesino dalla Riva, ritenuto il padre del dialetto milanese, sotto la spinta decadenziale del latino, per significare l'aspetto desolante del Lambro a sud di Milano, vera cloaca a cielo aperto (con buona pace per chi se ne lamenta oggi), non esitò a definirlo "Lambro merdarum" ed in certo punto usò una frase "...indove vann i merdarij", eloquentissima. (Anno 1288).

Eccoci ora riportati al quesito "jota" ed alla sua dibattutissima collocazione nel dialeto milanese; si nota che Bonvesino dalla Riva usa nelle sue composizioni i vocaboli: "fusto, justizia, injurie" (giusto, giustizia, ingiurie) e notiamo quindi ruso di jota in funzione di "gi"; poi "verzerij, demonij, convivij, servisij (verzerie o verdure, demni, convivii, servizi) dove osserviamo un diverso uso; poi ancora "bataja, consejo, filo, ferguja, mejoramento, semejant (battaglia, consiglio, figlio, briciola, miglioramento, somigliante);

cui veniva anche precisato che "gommatt" è voce rispondente all'italiano gommalo, colui che commercia o ripara oggetti di gomma d'ogni genere, dall'antica "bool" dell'acqua calda al "copertone" come veniva indicato il pneumatico. Per gommista viene invece inteso il produttore o commerciante dei soli pneumatici per veicoli e per estensione a coloro che producono oggetti in gomma: tubi, scarpe e stivali, grembiuli antiacidi, minuterie, ecc... (Da notare che sul vocabolario di G. Devoto e G.C. Oli le voci sono invertite).

A seguito del continuo sviluppo del settore auto-motociclistico anche la produzione, vendita, riparazione e ricostruzione del pneumatico si è affinata e le attrezzature d'officina conoscono l'elettronica sia per la bilanciatura delle ruote sia per l'assetto dell'avantreno a vantaggio del binomio "minore usura maggiore sicurezza".

Il progresso è giunto a punte impensabili un tempo anche in tema di "confort" in perfetto equilibrio con la durata accentrando l'attenzione a tutta la gamma delle ruote gommate: dall'aereo al trattore agricolo, dal carrello elevatore all'automobile, dalle grosse macchine edili semoventi al gokart.

Oggi al tradizionale pneumatico a camera d'aria si affianca il tipo "tubeless" che ne è privo e resiste il tipo a gomma piena per usi specifici; un carosello di marche italiane ed estere si contende il mercato con l'ausilio della pubblicità e quello dei piazzamenti nelle corse di varia formula.

è rimasto qualche "ovaiolo" con automezzo ed altoparlante gracchiante che, per ciò che ne sappia l'uomo della strada, potrebbe trattarsi anche di un "abusivo" o di occasionale venditore di ripiego. Moderne pollerie hanno avuta la licenza per la vendita del prodotto cucinato allo spiedo, pronto per il consumo e con tanto di contorno di patatine fritte in concorrenza con le rosticcerie. "Cala pocch che ne fan la rossumada al moment!" (Poco ci manca che ci facciano lo zabaglione al momento!) è stato il commento di chi non vedeva la cosa di buon occhio. Ci sono molti "poliroeu" che posseggono un proprio allevamento e procedono loro stessi alla macellazione avicola; nei loro negozi sino a qualche tempo addietro era possibile acquistare grosse cialde di sangue di pollo rappreso, creste, fegatini e "menus de polaria" (minuteria di pollo) come i "perdée" (stomaci) colli e teste, anche quelle di coniglio, che nelracquisto aveva prevalentemente clienti poveri.

"Vèggh a che fà conti polaster l'è natural deventà scalter!" ed è da questo che forse ne è derivata la sempre attuale forma derisoria per l'ingenuo o il poco abile "Te see on polaster!" (Sei un pollo!) "Pompe", fabbricazione, vendita e noleggio; questo è settore particolare che oltre ai numerosi magazzini e depositi annovera anche negozi di esposizione e vendita.

Pompe ve ne sono d'ogni tipo e dimensione per una vasta latitudine d'usi, dalla comunissima pompa a mano per la bicicletta — diceva Ferravilla, famoso comico milanese — alle pompe funebri e alla pompa magna!

zona alcuni ancora ricordano: "Pompadour".

Quando in seguito scomparve furono in molti a chiedere notizie; si disse che s'era accasata con uno dei titolari dell'azienda e da questa notizie ne seguì uno sberleffo irriverente: "Adess la Pompadour la pompa e l'è pompada!" Non traduco.

"Porte"; sarebbe argomento da trattare alla voce serramenti se non fosse per il nuovo fenomeno della proliferazione della porta in settori tra i più disparati che innescano considerazioni di caratteristiche evolutive della porta stessa.

quì infine propone "jota" in funzione del gruppo italiano "gli".

Più o meno la stessa forma fu usata da Pietro da Bescapè, contemporaneo del Bonvesino e poeta di feconda vena; conviene quì ricordare che entrambi questi signori vissuti nel tardo Medioevo nella loro opera poetica usano un frasario che, letto oggi, oltre alle moltissime locuzioni latino-decadenti sembra più veneto che non milanese; oltretutto è infarcito di K e di X oltre il pensabile ed anche di Y (ystoria) derivanti dal greco.

Le stesse perplessità provocate dalla greca "jota" in vocaboli milanesi ci provengono da Carlo Maria Maggi (fine XVII° secolo) con "immondizij, vizij, formai, ecc." (immondizie, vizio, formaggio, ecc.) seguito poi da Domenico Balestrieri e Carlo Porta sino ai contemporanei nel caos più completo. A ribadire ancora una volta la necessità di mettere un poco d'ordine di fronte a certe evidenti lacune (anch'io ho seguita la strada sbagliata per qualche tempo, mio malgrado) ci sono ancora alcuni esempi dell'anonimo meneghino relativi a quei vocaboli da taluni scritti allo stesso modo, diversi nel significato e pronuncia. "Boia, boiada"quì boia è il carnefice e l'azione è tradotta boiata; "boja, bojada" è invece abbaia e abbaiata (pronuncia buja, bujada) dal verbo abbaiare "bojà", tipico del cane, da cui l'altro esempio: "EI can l'ha bojàa". (Il cane ha abbaiato), e da un altro significativo per accostamento: "I can bojen; i fasoeu bujen." (I cani abbaiano; i fagioli bollono). La pronuncia nel caso di "bujen" è quella di tipica dei lombardismi detta anche "u francese".

Nota: F. Cherubini annotò: "Bojént, vedi sbrojént; buj e bùj, bollire ed ancora boì per il verbo, bùj per bollore; quindi bujent, bollente; buida, bollitura". Incerto o dubbioso? (continua)

Per la "ricostruzione" del pneumatico ci sono ditte specializzate che mantengono inalterate le caratteristiche originali del disegno; alcune di queste ditte ricostruiscono pneumatici d'aereo la qual cosa da un senso di tranquillità, considerata l'alta frizione dei pneumatici in fase di atterraggio; come per i riparatori e vulcanizzatori fanno parte dei "gommatt".

E invece un ricordo la figura del "gommatt" d'altro stampo, quello che riparava borse da ghiaccio o acqua calda in gomma ed altri oggetti; il costo della manodopera ha inciso sulla mancata convenienza e la plastica che ha sostituita in molti oggetti la gomma, la praticità e íl consumismo sono ora i comuni denominatori d'una scomparsa che non verrà rimpianta.

Polleria, pollivendolo; "poliroeu, poliroeula". Negozio noto che estende le vendite oltre ai pennuti da cortile alle uova, conigli e selvaggina di piccola taglia.

Il mestiere figurava un tempo tra quelli ambulanti isolati mentre oggi è tale soltanto se considerato presente tra i banchi dei mercati settimanali; di nomadia

Anche le interiora (j busecch) venivano venduti; si potevano acquistare per poco e venivano ben ripulite, ripetutamente lavate ed in ultimo passate in acqua acetata; quindi venivano cucinate con verdure ed aromi e consumate come "j lasagn del papa" (le lasagne del pontefice); un piatto di rara squisitezza, una prelibata variante culinaria che ha il solo torto di occupare molto tempo.

Considerazioni a parte, per la casalinga moderna che non conosce tutti i segreti dell'antica cucina milanese di cui non parlano volentieri neppure gli anziani (non è il caso di parlare di vergogna anche se la fame maiuscola rendeva più saporiti i cibi), rivolgo l'invito a provare per credere! "Furb 'me on poliroeu" (furbo come un polhvendolo) si usava dire di una persona scaltra, a volte rasente l'inganno; pare fosse nata questa dizione dal fatto che un noto pollivendolo di Porta Ticinese facendo il finto tonto vendeva le uova sempre fresche di giornata scrivendoci sopra "oggi"!

Un sottinteso della categoria degli allevatori diceva altro:

Celie a parte, dalle piccole pompe esterne o interne al motore dei veicoli a quelle industriali fino alle enormi pompe per il sollevamento dell'acqua potabile nelle centrali ce n'è un vero grandioso campionario; presenti in campo industriale, agricolo, edilizio, ecologico o d'emergenza ed installate fisse, su carrelli o autoveicoli (pompieri, autocisterne di spurgo e autobotti) esterne o sommerse; elettriche, meccaniche, pneumatiche, oleodinamiche; a ingranaggi, stantuffo, polmone ed infine per acque potabili, irrigue, luride, acidi, oli, combustibili e carburanti.

Quando a Milano i distributori di carburante erano pochini per dare indicazioni circa l'ubicazione di una via o stabile, negozio, piazza, ecc. non di rado ci si sentiva dire: "lndove che gh'è la pompa de la benzina". (Dove c'è la pompa della benzina). Vecchio, singolare riferimento.

Per l'aneddotica riferisco: in uno dei più bei viali di Porta Venezia, alberato ed elegante, era sito un grande negozio-esposizione di pompe di una nota azienda.

Vi prestava servizio una bellissima e procace bionda come commessa, che molti passanti sbirciavano dalle vetrine, a volte emettendo un profondo sospiro quanto mai eloquente; la sua presenza non sfuggì alla spregiudicata, bonaria salacità milanese tanto che nel bar vicino qualcuno le appioppò un soprannome che le rimase appiccicato per molti anni e che nella

A parte quanto letteralmente esprime il vocabolo nella dizione più elementare, oggi, correndo tempi sempre più calamitosi accoppiati alla crescente criminalità, nelle abitazioni va assumendo stato di necessità la presenza della porta blindata, mentre ragioni di spazio interno, praticità ed emergenza si dimostra più accettabile la porta a soffietto o scorrevole.

Ragioni di estetica, durata e rapidità di montaggio unite ad una maggiore tenuta termica fanno propendere per la diffusione delle porte in duralluminio sulle quali con minore sezione totale è anche più facile montare i doppi vetri.

Praticità e minore ingombro, facilità di manovra e robustezza sono gli elementi che hanno ottenuto il successo della porta basculante dei box, con o senza blindatura e persino fornita di elettrocomando.

C'è quindi una voce nuova, un mestiere nuovo, quello di fare porte, pure se legato alla carpenteria metallica e suo strettissimo parente; anche in questo andito l'elettronica ha dato il suo contributo con il comando a distanza, a relé (relais) o in codice che comanda un forte campo magnetico.

Ne carpentiere ne falegname ne fabbro; "costruttore e montatore di porte moderne": anche se le porte sono di plastica, di vetro antiproiettile o di sottili fogli di compensato e fòrmica con la "tamburazione" interna di semplice cartone ondulato o polistirolo espanso; quelli che ne sono più scontenti sono indubbiamente... i tarli.

(continua)

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Sulla spiana centrale del Gallaratese

Nel 1985 entrerà in funzione ilnuovo centro civico di zona

Al suo interno oltre alla sede del Consiglio di zona saranno presenti la Vigilanza Urbana, l'anagrafe, una biblioteca, il Pronto Soccorso e gli ambulatori della SAUB

La fine dei lavori del nuovo Centro Civico della Zona 19, al Gallaratese, e la relativa consegna da parte dell'impresa di costruzioni al Comune di Milano è prevista per la fine dell'anno. Lo ha assicurato il progettista e direttore dei lavori Ing. Amedeo Romanò in un incontro con i consiglieri di zona avvenuto sabato 27 ottobre. Scopo dell'incontro era la presentazione del nuovo edificio e dei servizi che in esso verranno sistemati a breve e a medio termine.

I lavori, iniziati nel 1980 con un primo finanziamento di due miliardi, dopo una interruzzione

Tene

Al Ceni progel

di quasi due anni, stanno per essere terminati. Il costo globale dell'opera è di sei miliardi. L'edificio, una costruzione imponente al centro del quartiere Gallaratese è stato costruito unendo alla razionalità e solidità della costruzione, una linea che ha nel giusto equilibrio di vetro, cemento e ferro i suoi punti di forza. La struttura è destinata a contenere una serie di servizi che attualmente i cittadini del Gallaratese, di Trenno, del QT8, di San Siro e di Figino sono costretti a trovare in p.le Accursio o in via Novara. Stiamo parlando dell'anagra-

Nella rinnovata pia77a Osma

Scampagnata sotto casa con relativa castagnata

Ampio successo dell'iniziativa promossa dai Circoli Ricreativi della Cooperativa Edificatrice Lampugnano

fe, della Vigilanza Urbana, della Biblioteca Comunale, del servizio assistenza anziani e handicappati, degli ambulatori dell'assistenza sanitaria SAUB. Così entro pochi mesi non sarà più indispensabile uscire dal Gallaratese per avere un certificato oppure per fare una visita medica specialistica. Ma non saranno solo questi i servizi presenti nel nuovo centro civico del Gallaratese. È prevista la presenza di un Pronto Soccorso e delle ambulanze della Croce Bianca che sposteranno la loro sede dalla parrocchia Tre S. Martiri alla nuova costruzione. Nell'edificio ci sarà anche la nuova sede del Consiglio di zona che finalmente risolverà i problemi cronici di mancanza di spazio del vecchio centro di via Pogatshnig al QT8. La sede del Consiglio di Zona prevede una serie di uffici per il Presidente e per i gruppi politici e una sala riunioni a gradinate capace di contenere un centinaio di persone. A questa sala-riunioni di piccole dimensioni è affiancata una grande Aula Magna costruita anch'essa a gradinate con una capacità dica. 450 posti destinata alle grandi assemblee, a spettacoli cinematografici, teatrali e musicali. Nell'edificio abiterà un custode che avrà a disposizione per se e per la propria famiglia un appartamento di tre locali. Completano l'edificio un vasto parcheggio coperto e un punto di ristoro.

Ovviamente tutti questi servizi non entreranno in funzione contemporaneamente.

Con l'inizio del 1985 dovrebbe occupare i propri locali la Vigilanza Urbana che sarà presente con diverse autovetture. Contemporaneamente prenderanno possesso della nuova sede i volontari della Croce Bianca che avranno a disposizione oltre a una sala radio, un pronto soccorso, uno spazio per il ritrovo e il riposo dei volontari. Alla Croce Bianca è stato riservato un parcheggio coperto per otto/ dieci autoambulanze.

Il resto dei servizi verranno nei successivi mesi. Per problemi organizzativi e di finanziamento dell'acquisto delle strutture interne e dell'arredamento entreranno in funzione probabilmente prima la sede del Consiglio di Zona, la Biblioteca, l'Anagrafe e i servizi di assistenza anziani e handicappati. Ultimi ad arrivare saranno gli ambulatori della SAUB che hanno bisogno di più tempo per l'acquisto e la sistemazione dei gabinetti medici e dei macchinari di radiologia.

Al Centro Incontri

L'assessore parla del piano energetico

E dell'avvio alla metanizzazione

Scuola Libera di Pittura al Centro Comunitario

Tradizioni popolari e arte si sono incontrate domenica 28 ottobre scorso nella deliziosa piazzetta Osma a Lampugnano, dove i Circoli Ricreativi della Edificatrice Lampugnano hanno organizzato una scampagnata sotto casa, anzi una castagnata vera e propria, proposta a tutti, inquilini, amici e passanti, con il semplice scopo di scambiare quattro chiacchiere in compagnia, e fare amicizia, come dire: aggiungi qualche caldarrosta sul bracere e avgii un'amico in più!

Hanno fatto cornice artistica i

soci del Gruppo Sirio che hanno esposto le loro opere figurative, come seconda mostra collettiva "Arte in piazza", cui faranno seguito altre manifestazioni culturali e concorsi da tenersi nell'ambito della nuova sede del Gruppo

Sirio: Via Diomede 62, Milano.

Nella foto, la piazzetta Osma in un momento della prima manifestazione "Arte in piazza" nel maggio '84. Fotografata dall'alto, mostra tutta la sua armoniosa spazialità architettonica e urbanistica.

11 30 Novembre 1984, ore 20,30, presso il Teatro Studio 75, Piazza S. Maria Nascente, 2 (MM QT8) Milano, Anna Mele Ludovico, presidente del Centro Incontri, ha presentato il dott. Bruno Falconieri Assessore al Comune di Milano che ha parlato del Piano energetico e l'avvio della metanizzazione. Un vantaggio non solo per Milano ma, per l'economia nazionale. Sono stati proiettati due filmati: "Una storia Milanese", "È arrivato il metano".

Si sta pensando di ripeterei, Altri pro Pronto soccorso domestico. Tenuto conto delle richieste avanzate dalle donne nel questionario proposto dal "Centro" si è dato il via ad un corso di "pronto soccorso domestico" presso il Centro Onnicomprensivo di via Trenno 49. Il corso che si tiene il mercoledì alle ore 14,30 sta avendo enorme successo con 265 presenze. Dato che a corso iniziato sono arrivate altre numerose richieste si stà pensando di ripetere l'iniziativa per l'anno 1985. Segnaliamo inoltre che il 19 dicembre sempre presso il Centro Onnicomprensivo (A ud itorium) alle ore 14,30 e fino alle 16,30 il dott. Daniele Coen darà indicazioni pratiche su come intervenire in caso di malori lievi e malattie più comuni per riconoscere i sintomi e valutare i casi di intervento medico.

Altri progetti.

Per i prossimi mesi sono in cantiere altri programmi che prevedono: rapporti genitori e figli adolescenti; problemi della donna fra i 40 e i 50 anni; il nuovo diritto di famiglia; l'affido familiare; igiene alimentare ovvero

Il

22 c

Milano gin

Spettacolo in tre tempi orgcn zione ai dii

Nell'ambito delle attività aggregative, culturali e del tempo libero il Consiglio di Zona 19 ha deliberato di dar vita ad uno spettacolo popolare completamente gratuito e diretto a tutti i cittadini della zona 19, che verrà attuato il 22 dicembre presso il Teatro Tenda di Lampugnano.

Lo spettacolo sarà articolato in tre parti.

La prima, Natale-Gioco, al mattino, comprenderà una gara tra le scuole dal titolo "Natalquiz", condotta da Tony Marcucci, con l'assegnazione di libri e giochi.

Nello spettacolo un Jolly comico, l'imitatore Gian Carlo Comi, in arte Jencky, si esibirà in imitazioni di popolari comici e di alcuni personaggi dei cartoni animati (come Popeye, ecc.), mentre il maestro Sergio Gamberini eseguirà dei brani con la fisarmonica nei momenti di stacco tra un brano e l'altro.

Nel pomeriggio lo spettacolo continuerà con Natale-Musica, organizzato con la collaborazione delle radio locali e con le più importanti radio private dell'area milanese, che metteranno a disposizione i loro diskjokey, che si alterneranno ai microfoni, con una regia ben determinata, per presentare complessi, cantanti, mimi, cabarettisti, ballerini sconosciuti, iscrittisi in seguito agli annunci diffusi, a mezzo stampa o radio, dal Consiglio di Zona, la partecipazione dei quali sarà incentivata da alcuni grossi premi che ditte e negozi locali offriranno ai primi due o tre qualificati.

E infine alla sera Natale-Amore, uno spettacolo dalle 21 alle 22,30 su Milano e il suo Natale, con la partecipazione di Wilma De Angelis, Nino Rosso, il Complesso Gamberini, Jencky, Walter Valdi, la Banda di Stonaa, Agostoni e il Gruppo dei Maltrainsemma, il Caffe Chantant dei Semper Alegher. Dalle 23 in poi spettacolo di operetta e cabaret.

,iirder/CRONACA
La biblioteca. Il comando di Vigilanza Urbana. Uffici Comunali.
scolastico. La quota simbolica di L. 5.000 si riceve ogni domenica presso la Scuola al momento dell'iscrizione. Nella foto: gli allievi del Corso 83-84 nella festa di chiusura
Presso il Centro Comunitario di Via Lampugnano 145 ha ripreso, il 21 Ottobre, la "Scuola Libera di Pittura" organizzata dal Gruppo Sirio, tutte le domeniche dalle ore 9,30 alle ore 11,30, con svolgimento pari al calendario
ll salone del Consiglio di Zona.
Le rampe di accesso.
milano 19 - pagina 8 dicembre

pagina 9 - milano 19

lendo conto delle richieste

itro Donna idee, etti ed iniziative

e il corso di soccorso domestico, visto il successo inizialeprogrammi in cantiere - Come aderire

saper leggere le etichette dei cibi confezionati; i metodi di conservazione casalinga degli alimenti; consulenze sulle diete alimentari; incontri di carattere culturale; i diversi linguaggi espressivi come la pittura, il disegno, la poesia, ecc. ecc.; danze folkloristiche europee. All'interno di queste proposte verranno realizzate quelle che raccoglieranno maggior adesioni.

Costruiamo una rete di solidarietà.

Quante volte ci è capitato di pensare: "Se potessi trovare qualcuno che mi desse una mano in questa situazione... io in cambio potrei offrire questo...".

Per esempio:"Io che al martedì sono occupata fino a tardi, vorrei trovare un'altra madre che andasse a prendere mio figlio all'asilo. In cambi potrei offrire lo stesso tipo di aiuto in un altro giorno o in un altro orario".

Talvolta ci si aiuta tra amiche o vicine di casa, ma non sempre si riesce a trovare qualcuno che corrisponde alle nostre esigenze pratiche.

Forse cerchiamo semplicemen-

Inno a Milano di un Pittore e 12 Poeti

te compagnia per fare delle cose insieme, ma vorremmo trovare una persona con interessi similiai nostri o press'a poco della nostra età.

Oppure possiamo cercare qualcuno che ci dia qualche prestazione a pagamento (assistenza a un malato, piccoli lavori di sartoria, ecc.), ma non sappiamo dove trovarlo.

Noi del "Centro Donna" abbiamo così pensato di provare ad organizzare una rete di solidarietà consentendo l'incontro tra la domanda e l'offerta di aiuto.

Per fare questo è però necessario che ognuno indichi che tipo di aiuto o di solidarietà cerca e che cosa può offrire in cambio. Se l'iniziativa incontrerà un'adesione sufficientemente ampia, potremo mettere in contatto tra loro la domanda e l'offerta.

Come aderire.

Rivolgersi al "Centro Donna" presso il Centro Comunitario di via Lampugnano 145 (Trenno) ogni venerdì pomeriggio dalle ore 14,30 alle 17,30 a partire dal mese di gennaio.

! dicembre a Lampugnano

iochi, musica, amore

ganizzato dal Consiglio di Zona 19 - Aperta la partecipa'dettanti che si iscriveranno per tempo

Nei giorni 10-Il e 17-18 Novembre, è stata allestita al Gruppo Culturale Gruxa Via Albani 56, la personale di Ascanio Cacciamali. Il Pittore Ascanio Cacciamali è nato a Milano nel 1934. Ha mosso i primi passi nella pittura seguendo il maestro Solenghi. Ha proseguito poi da autodidatta creandosi una tavolozza di personalità inconfondibile. Predilige il paesaggio ed in particolare i cascinali. E stato infatti definito "il pittore delle caseine". I quadri dal tratto fresco e minuto, riconducono ad una realtà ormai dimenticata ma che riscoperta dal Cacciamali, fa cogliere il gusto semplice espresso con efficaci sfumature.

Alla mostra hanno partecipato anche i poeti: Mariolina Eccher

Zanella, Anna Mele, Doris Consonni, Patrizia Angelini, Anna Caprara, Antonella Ottolini, Luciana Porti, Enrico Perillo, Isabella Eugeni, Livia Lucchini, Elsa Bottoni e Arcano. Le poesie sono state esposte al pubblico e sono state successivamente recitate dall'attore Sileno Baldassari. Il tema prevalente delle opere è nostalgico inno a Milano, alla Milano che non è più: un canto d'amore per la nostra città sia da parte di chi ci è nato e vissuto e di chi è stato trapiantato dal Sud.

Poesie semplici e chiare, interpretazioni poetiche della poetica del Cacciamali, la manifestazione ha riscosso una affluenza notevole di pubblico e ha offerto un'occasione in più per rivivere insieme gradevolmente un'atmosfera meneghina che il caotico vivere q uotidiano ha ormai soffocata.

Indetta dall'AVIS

La risottata degli anziani

Anche quest'anno, nella Zona 19, si è conclusa brillantemente, presso la Parrocchia Tre S.S. Martiri Anauniesi, la Sa edizione della "risottata" a favore degli anziani.

All'Istituto Alberghiero I lavoratori chiedono cinque nuove assunzioni

Visti vani i tentativi di sbloccare la situazione al Provveditorato il personale è entrato in agitazione

Il Comitato di lotta dell'Istituto Professionale Alberghiero "Carlo Porta", sito in via Trenno, composto da una rappresentanza di Docenti, non Docenti, alunni e genitori, preso atto della delibera del C.d.I., che allega, in data 13 / I I / 1984, fa proprie i punti deliberati.

Visti inutili i vari tentativi di sbloccare la situazione presso il Provveditorato e l'invio di fonogrammi senza risposte alle autorità centrali e periferiche, mercoledì 14 novembre '84 tutte le componenti di detto Istituto hanno manifestato davanti al Provveditorato a sostegno delle richieste formulate dalla delegazione ricevuta dal Dott. Zenga, vice Provveditore, e cioè: Richiesta di personale non docente avente funzione di: l) applicato segreteria; 2) magazzinieri; 3) bidelli.

Tale richiesta nasce dall'aumento nell'arco di due anni scolastici di ben 9 classi e con la collocazione logisticaindue plessi con

Per il quarantennale della Resistenza

Un monumento alla Resistenza sulla vetta del Monte Stella

L'area è stata indicata dal Consiglio di zona 19 e la realizzazione dell'opera in tale località acquisterebbe particolare valore morale e culturale - L'appoggio del nostro giornale alla proposta

Il Consiglio di Zona 19, in previsione delle celebrazioni del 400 anniversario della Liberazione ed accogliendo le istanze fattegli pervenire dalle associazioni partigiane della zona per l'individuazione di un'area su cui erigere un monumento alla Resistenza, ha individuato (e proposto all'Amministrazione Comunale) nel Monte Stella la zona di maggior interesse per la collocazione di tale monumento nelrambito della Zona 19, in quanto sembra significativo innalzarlo in un'area di particolare interesse, che si trova all'ingresso della città.

Data però l'eccezionale importanza civile e culturale dell'intervento, che supera per significato lo stesso ambito cittadino, si ritiene indispensabile e prioritario ricavare le indicazioni e le scelte per tale intervento da un confronto più ampio e qualificato possibile.

Tale confronto dovrà riguardare non soltanto l'opera mo-

numentale, ma, e soprattutto, la sua collocazione nel tessuto cittadino. Pertanto il Consiglio di Zona 19 ha proposto all'Amministrazione Comunale di individuare tutte le aree potenzialimente idonee per poi procedere a raccogliere una serie di proposte su di esse, attraverso un'adeguata pubblicizzazione delle proposte e conseguente dibattito-confronto.

Per quanto ci riguarda direttamente, Milano 19, che già ave-

va proposto (e conferma la proposta) di costruire sul Monte Stella un monumento alla Pace, è pienamente favorevole alla costruzione del monumento alla Resistenza su questa nostra "montagnetta" sorta, è bene non dimenticarlo, sulle macerie causate dalla guerra voluta dal fascismo.

E se sarà necessario siamo disposti anche a lanciare o sostenere, se altri la lanceranno, una petizione popolare in tal senso.

Le aree verranno assegnate in diritto di superficie per una od anche due cooperative con finalità sociali

conseguente aggravio di tutte le difficoltà connesse al normale funzionamento, essendo questi istituti strutturati con servizi paragonabili alla gestione di alberghi e richiedono la presenza di personale al completo nelle varie attività.

Malgrado tutto ciò i risultati sono stati negativi ai fini dell'inizio di un regolare orario di lezione; infatti a tutt'oggi non hanno avuto luogo le esercitazioni pratiche che sono una componente fondamentale del corso di studi.

Va rilevato che i diplomati di questa scuola trovano immediata collocazione nell'attività lavorativa; si ritiene pertanto assurdo penalizzare un corso di studi che forma personale altamente qualificato per l'industria del turismo.

Va inoltre sottolineato che gli studenti dell'IPAS hanno lo stesso diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, di tutti gli altri indirizzi scolastici e che da parte nostra si intende far valere, con tutti i mezzi leciti, tale diritto.

Promotore di questa giornata è stata l'AVIS, che la istituì cinque anni or sono per iniziativa dell'allora presidente Osmildo Montani. Questa manifestazione si è mano a mano accresciuta sia come partecipazione della gente sia nelrorganizzazione. Nel nostro quartiere nulla è passato inosservato: giovani, anziani e ragazzi hanno abbandonato impegni e vecchie abitudini, almeno per un giorno, per ritrovarsi tutt'insieme nell'oratorio. I volti degli anziani, marcati dalla sofferenza, erano radiosi, gioviali, sorridenti. I merletti delle nonne inamidati e dall'odore di naftalina, spiccavano al collo per l'occasione come fossero stati perle o diamanti.

Nell'ambito del Piano Particolareggiato (P.P.) del Sant'Elia, che prevede 150.000 metri cubi di Terziario Amministrativo, risultano di competenza comunale, su due aree di 2.010 e 1.280 mq., 21.500 mc. Al fine di attuare le previsioni del P. P., l'Assessore all'Urbanistica ha proposto alla Giunta di utilizzare tale volumetria per realizzare studi professionali o uffici di piccole dimensioni, allo scopo di tutelare la libera professione e di facilitare la sua integrazione mediante l'incentivazione di scambi professionali e culturali tra appartenenti a diverse categorie, e di promuovere l'integrazione territoriale e sociale mediante la realizzazione di uffici opportunamente collocati all'interno dell'ambito territoriale metropolitano.

Le aree verranno assegnate, mediante una apposita gara, in diritto di superficie ad una o anche due società cooperative con finalità sociali. Lo schema di bando di qualificazione specifica che le unità immobiliari non dovranno superare i 100 mq. netti più i servizi e le parti comuni, e, se gli assegnatari saranno studi professionali associati, sino ad un massimo di 200 mq. cumulabili. I lavori di costruzione dovranno iniziare entro 6 mesi dal rilascio della concessione edilizia, che dovrà essere richiesta entro 4

In via Appennini 101 /B Mostra di arti figurative nella nuova sede del Sirio

Sarà aperta nei giorni 16, 22 e 23 dicembre dalle 9 alle 18 con ingresso libero - L'apporto dell'iniziativa alla vita culturale del quartiere

In occasione dell'inaugurazione della sua nuova sede in via Appennini 101/ B, presso il Circolo Giulio Trevisani, il Gruppo Sirio ha organizzato una mostra di arti figurative (pittura, scultura, ceramiche, ecc.) che si terrà presso la sede stessa nei giorni 16, 22 e 23 dicembre con apertura

dalle ore 9 alle 18 e con ingresso libero.

Con tale iniziativa, alla quale altre seguiranno, questo gruppo già da diversi anni operante nella nostra zona, intende contribuire ad un sempre più vasto sviluppo della vita culturale del quartiere.

mesi dalla stipula della convenzione di concessione dell'area in diritto di superficie, per un periodo non superiore a 60 anni e per un ammontare di un miliardo e 612 milioni, oltre all'ammontare degli oneri di urbanizzazione da versare. Le Cooperative, che dovranno essere costituite da soci iscritti ad ordini o collegi professionali di Milano, dovranno avere come

scopo sociale quello di fornire ai propri soci unità immobiliari ad uso ufficio e servizi comuni, ma con l'esclusione di qualsiasi attività commerciale e di intermediazione immobiliare e finanziaria. I soci e i loro familiari non dovranno essere proprietari o titolari di altri studi professionali nel territorio lombardo e devono esercitare la professione a Milano da almeno 3 anni.

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Vigili del fuoco tel. 34999. Polizia stradale tel. 322.322. Questura tel. 61.261

Commissariato S. Siro, via Novara 199; tel. 45.20.241 Carabinieripronto intervento tel. 212.121.

Stazione Sempione, v. Berengario 16; tel. 435.403.

Vigili Urbani pronto intervento tel. 77.271.

Comando zona S. Siro p.le

Accursio 5; tel. 325.741

Presidio Gallaratese, v. Cilea 2; tel. 35.34.874.

Centralino ambulanze tel. 77.33.

Soccorso medico urgente presso

C.R.I. tel. 38.83. Guardia ostretica permanente 723.291. Centro antiveleni tel. 64.28.556.

Pronto soccorso veterinario,Centro Veterinario S. Siro tel. 45.25.290 / 45.21.840.

Centralino farmacie di turno tel. 192.

Farmacie aperte 24 ore su 24.

Firenze, c.so Sempione 95, ang. p.zza Firenze tel. 38.41.76.

Oppezzo, viale Ranzoni 2; tel. 46.46.81.

Farmacie di turno aperte fmo alle ore 21.

7-13 Dicembre - Madonnina, via Betti 67/A

14-20 Dicembre - S. Maria

Nascente, via Isernia ang. via Pergine 2. - Municipale 80, p.le Zavattari ang. v.le Murillo 33.

21-27 Dicembre - Municipale

7, via Forze Armate 328. - Taccheila via G. Silva 39.

28 Dicembre - 3 GennaioBaldrati, p.le

Accursio 5, Palazzo Comunale tel. 36.65.20 da lunedì a sabato ore 9-23. Rionale Albenga, (8/10 mila volumi), v. Albenga 1, da lunedì a venerdì ore 13-20. Punti prestito, (4,'5 mila volumi) QT8 v. Pogatsching 40; Gallaratese v. Uruguay 26/3; Trenno v. Lampugnano (Centro Comunitario) da lunedì a venerdì ore 13-20.

Mercati settimanali:

Lunedì: v. Zamagna, v. Chiarelli.

Martedì: v. Cechov.

Venerdì: v. Uruguay. Sabato: v. Falck; v. Isernia. Orari da lunedì a venerdì 7,3013; sabato 7,30-17. S.P.I.-C.G.I.L.Lega Gallaratese. Via Uruguay 1 1/2; 20151 Milano, tel. 0623.

Autoriparazioni Epifani Vito, aperto anche i giorni festivi. Milano via F.11i Zoia 96; tel. abitazione 35.11.245; ufficio tel. 45.25.489.

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3. Servizio socio sanitari SAUB, v. Novara I; 40.32.459. Sei:redazioni guasti. Gas tel. 52.55. Acqua tel. 41.20.910. Metano tel. 52.10. SIP tel. 182. Luce AEM tel. 3692: ENEL tel. 38.80. Distributori benzina aperti 24 ore su 24. Agip p.le Accursio. Agip v. Novara 282. Total v. Novara 82. Total v. Teodorico 28. Taxi chiamate urgenti 117. Chiamate in zona: Pie Mnte Falterona tel. 40.87.054. Via M organtini tel. 40.71.574. V.le Pisa tel. 40.76.442. Pie Lotto tel. 46.95.119. P.zza Axum tel. 40.76.547. Via Beni tel. 30.86.820. Biblioteche zona 19: P.le
Selinunte
- Mu-
niazza Scolari
1984
*e
uartiffi/CRONACA
In attuazione del P.P.
Un bando comunale per studi professionali al Sant'Elia

uartied CRONACA1

Una lettrice ci scrive

Cosa succede a San Siro

alla fine della partita

I tifosi quando tornano dallo Stadio pretendono, con le buone o con le cattive di passare nei vialetti interni del quartiere

Caro Milano 19

Ti mandiamo alcune foto che abbiamo scattato dall'interno del quartiere I.A.C.P. "Cascina Cottica" per far vedere anche ai tuoi lettori cosa succede tutte le domeniche pomeriggio, alla fine della partita allo stadio di San Siro.

La situazione diventa sempre più pesante, anche perché i "tifosi" quando tornano da San Siro pretendono con le buone o con le cattive, di passare dai vialetti interni del nostro quartiere, recintato e chiuso da cancelli

Brave le giapponesi nel doppio femminile

che noi abbiamo pagato.

Così molti di noi assegnatari siamo costretti a fronteggiare i tifosi e le loro pretese.

I pali della recinzione un giorno o l'altro cederanno sotto il peso di decine e decine di persone.

La colpa non è la loro: sono anni che questo tratto di via, senza nome, che congiunge Via Diomede con Via Trenno, è impraticabile, pieno di fosse e di buche, ricettacolo di immonidizie e luogo preferito, purtroppo, dai drogati che vengono indi-

sturbati ad approfittare di questo stato di abbandono.

Siamo andati in consiglio di zona il 29 ottobre a sottoporre (una volta di più) i nostri problemi, e l'architetto Lodola, responsabile della competente commissione, ci ha assicurato che la sistemazione della strada è in fase esecutiva.

Ci ha anche garantito che verranno costruiti al posto della Cascina Cottica, che dovrà essere demolita, una serie di negozi di prima necessità atti a soddisfare le esigenze dei sempre più numerosi abitanti del posto (circa 1.000 famiglie).

Noi siamo tornati a casa soddisfatti da questa risposta, però dopo 3 giorni è arrivata la doccia fredda: si costruirà la strada, ma i negozi non li vedremo neppure in sogno!

Vorremmo che l'architetto

Lodola ci desse una risposta vera, definitiva, circostanziata, siamo stanchi di essere presi in giro. Se non cotruiscono i negozi, noi dove andiamo a fare la spesa? t vero che il presidente del Consiglio di Zona ci ha detto che in zona 19 i negozi sono sufficienti, però la zona ha 110.000 abitanti, e ci sono le vie Novara, Meloni da Forlì, Rembrandt ecc. con negozi ogni portone e la via Trenno che di negozi ne ha 4 in tutto, e la via Cechov che non ne ha neanche uno! Siamo stanchi di aspettare e di essere raggirati!

Luciana Lodi Via Trenno 121/8 20151 Milano

Nel Torneo di Fine Estate categoria doppio femminile di tennis, nato nell'ambito del Lido di Pie Lotto e terminato al Centro D D S di Settimo Milanese, la finale si è svolta il 12 ottobre scorso.

In gara erano le coppie Ilde Bordogna-Nadia Dalla Vedova contro Yoshiko Kavano-Omura Shizuko, entrambe vincitrici sopra tenaci giocatrici che si erano arrese dopo incontri molto avvincenti.

Hanno vinto la finale le bra vissime giapponesi per 6/ I6 /4, in due soli set, dimostrando maggiore affiatamento e ottimi riflessi anche nel gioco d'attacco, con decisivi interventi di volèe che permettevano loro di aggiudicarsi molti punti preziosi.

Le coppe per le due prime classificate (Yoshiko-Omura) sono state offerte dall'A.C.S.I. e per le seconde (Bordogna-Dalla Vedova) dal Tennis Club Lido. Terze classificate, Matsushima Makiko - Kuwano Kiyoko (che avevano incontrato in semifinale le vincenti Yoshiko-Omura) ed hanno ricevuto le coppe offerte dal Centro ospitante, il DDS di Settimo Milanese. Alla premiazione è seguito il consueto simpaticissimo rinfresco, l'impostazione delle prossime edizione di torneo.

B.F.

Nella foto, le quattro finaliste dopo l'incontro.

Nel prossimo anno A San Siro i campionati mondiali di bocce

La manifestazione organizzata dalla Unione Bocciofila

I Campionati Mondiali di Bocce sezione Raffa, nel 1985, si svolgeranno a Milano, Palazzo dello sport di San Siro, Zona 19.

La presentazione è avvenuta presso la Regione Lombardia e lo svolgimento avrà luogo dal 29 Agosto al 3 Settembre 1985. Verranno allestite, per l'occasione, presso il Palazzo dello Sport, quattro corsie di gioco in materiale sintetico. Le finali vere e proprie si disputeranno nella serata del 3 Settembre del prossimo anno.

Si prevede la partecipazione di campioni provenienti dalla Germania Ovest, Canadà, Francia, Cile, Perù, Paraguay, Stati Uniti, Svizzera, Brasile, Argentina, Austria. Sembra prematuro doverne parlare con molto anticipo ma è significativa sin d'ora la scelta caduta su Milano. La manifestazione verrà organizzata dall'Unione Bocciofila Italiana e per l'occasione sarà discusso il regolamento internazionale che verrà in seguito adottato in tutte !e gare interne ed in tutti i paesi.

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Gli atleti della Zona 19

Vanni Petrò: lo stopper di domani della Solbiatese

Ha 19 anni, ma ha iniziato la pratica sportiva quando ne aveva soltanto 6Come è la giornata di un ragazzo che ha le qualità per diventare un campione

Nato a Milano nel 1965,1129 ottobre, Vanni Petrò aveva solo dieci giorni quando la sua famiglia si trasferì al Gallaratese, in Via Ojetti 44, che allora si chiamava Via Benedetto Croce. Ha imparato a camminare quando davanti a casa sua c'erano le gru i capannoni e la polvere del grande cantiere che fabbricava le pareti e le strutture di tutte le case che ora compongono il quartiere, e a soli sei anni, nel 1971, ha iniziato la pratica sportiva presso la Società Sportiva Dindelli, vicino a Crescenzago, in Via Ponte Nuovo. Il ragazzo, anzi il bambino, poiché tale era Vanni quando è stato avviato alle attività sportive, aveva non solo una famiglia comprensiva e disponibile, ma una spontanea attitudine che lo avrebbe facilitato anche in altre discipline, ma a livello agonistico lui stesso si è spontaneamente indirizzato verso il calcio.

Nel Dindelli ha seguito la trafila delle categorie Primi Calci, Pulcini e Debuttanti, poi è passato in varie squadre di Milano e alla Rhodense (Cat. Esordienti) mentre nella Half 1919 è stato nei Cadetti, Giovanissimi e Allievi Regionali. A questo punto è passato al Vares_ e alla Solbiatese, di Solbiate Arno, che milita nel Campionato Interregionale, squadra per la quale gioca da due anni, ed ora a diciannove anni Vanni ha l'età giusta per sperare di diventare professionista.

Com'è la giornata di un giovane che ha le qualità per diventare campione di clacio? Quanto tempo deve dedicare alla sua preparazione?

Nel caso del Petrò, egli deve fare ogni settimana tre giorni di allenamenti serali, che si svolgono a Solbiate Arno, più la partita alla domenica pomeriggio, una in casa e una in trasferta. I primi incontri importanti di quest'anno sono state le due partite, giocate in settembre per

la Coppa Italia Dilettanti, una contro la Castanese di Castano

Primo (I / I) e l'altra contro la Gallaratese, a Gallarate (3/1).

Nella squadra Vanni ricopre il ruolo di terzino, o marcatore, o stopper, come ora si chiama chi gioca in difesa, perché adatto a marcare l'attaccante. Ogni tanto, confida, gli vien voglia di andare avanti e... di segnare, ma sa che il suo compito è quello e riprende il suo posto.

Il suo allenatore si chiama

Bernardo Rogora, ha giocato in serie A nella Fiorentina negli anni '60 ed è il primo anno che li allena, come preparatore degli schemi di gioco, mentre per la parte atletica il preparatore è Ernesto

La maglia della Solbiatese è nera e azzurra, nello stadio locale assistono in media qualche centinaio di spettatori, alla domenica, con gli stessi orari della serie A. In questo campionato al momento della nostra intervista si sono già giocate tre partite. La prima a Sondrio, finita 0/0, la seconda in casa con la Brembillese (che era nella C2 lo scorso anno), con risultato ancora di 0/O; la terza in trasferta a Sesto San Giovanni contro la Pro Sesto, pareggio 1/ l, rete segnata dal terzino sinistro fluidificante Jannelli.

Nella Solbiatese sono forti la mezza punta Berlinghieri (era nel Milan) e Giuliani, altra punta. Oltre gli attaccanti, sono forti i centrocampisti Malnati e De Orsi che provengono dal Varese.

La preparazione di quest'anno è iniziata il 19 agosto, tutti i giorni mattina e pomeriggio per dieci giorni poi fino all'inizio del campionato, il 22 settembre, tutti i pomeriggi.

Questo allenamento è importante per la praparazione atletica che sta alla base della condizione fisica durante tutto l'arco

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del campionato, poiché gli allenamenti successivi sono di rifinimento per lo studio degli schemi tattici.

Per cui, al martedì si fa atletica, corse, esercizi sulla tenuta nel mille e duemila metri, salite, scatti ecc.; giovedì si fanno partitelle e studio di schemi, sabato mattina altra partita con tiri in porta e tutto quello che può preparare alla partita della domenica.

Di solito a questa età dei diciotto-diciannove anni pesa un po' sacrificare altri interessi specie domenicali per dedicarsi esclusivamente al calcio agonistico, ma Vanni Petrò sa che per riuscire è indispensabile superare anche questo ostacolo.

A quali giocatori famosi la nostra giovane promessa vorrebbe somigliare? Del passato, a Burgnich, e del presente, a Collovati.

Che opinione ha sulla nostra attuale Nazionale di Calcio, quella del Dopo-Mundial? Forse, si potrebbe cambiare il regista, Dossena, lasciare il centrocampo, trovare una punta forte tipo Briaschi e in difesa... tutto così.

Che ne pensa di Maradona? È un grande giocatore e, per un terzino, meglio non trovarselo davanti!

E per finire: un pronostico per la Solbiatese? Primo, salvarsi, poi, essendo una squadra giovane, fare esperienza, in quanto deve avere a che fare con giocatori che, proveniendo dalle serie maggiori, ne hanno molta di più.

In bocca al lupo, Vanni e che qualche commissario tecnico dall'occhio fino riesca a cogliere le tue qualità giuste al momento giusto!

B. Fusi

Nella foto, in primo piano Vanni Petrò in azione nella Solbiatese in una partita del Campionato 198384.

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Il dossier sul "caso Baggina"

Né ospedale, né cronicario, soltanto una vera vergogna

Un medico per 72 pazienti - Malati lasciati a sé stessi - Lentezza delle strutture - Igiene e pulizia carentiPersonale assolutamente insufficiente in una denuncia del Tribunale del Malato e di alcuni lavoratori del Pio Albergo Trivulzio

Le scorse settimane, "la Baggina" è tornata a riempire le pagine della cronaca cittadina dei principali quotidiani.

Il caso, è scoppiato a seguito della pubblicazione di un documento di denuncia da parte della sezione milanese del Tribunale del Malato e da parte di alcuni medici impegnati all'interno del Pio Albergo Trivulzio.

Un anno fa, noi di Milano 19, avevamo denunciato, con una piccola inchiesta, fatti e situazioni analoghe di cui eravamo stati testimoni diretti. Accogliamo quindi con piacere, il fatto che, proprio dall'interno, parta una grossa battaglia tesa al superamento di una situazione così disastrosa. Nel documento sono contenuti rilievi critici e osservazioni precise. Ne riportiamo degli ampi stralci, per dare al notro lettore una documentazione più

da Tino al Casaro

obiettiva possibile.

"Il PAT (ha Albergo Trivulzio) non è un ospedale, ma trabocca di persone ammalate; non è cronicario, perché sono stati aboliti; una clinica privata nemmeno; è dubbio che sia una casa di riposo o... una "pia istituzione".

L'imprecisa collocabilità della Baggina, non vieta che essa abbia una collocazione di fatto... e che debba assumersi precise responsabilità nei confronti dei cittadini che le si affidano.

Il ruolo del PAT è invece chiaro e "perversamente funzionale nei confronti della comunità." ..."Qui è ricoverata la gente che non ha!".

"Non ha soldi, ... non ha le capacità psichiche per pretendere un trattamento psichiatrico, gente che non ha nessuno e che non è raccomandata da nessuno.

I nostri ricoverati non sono

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Busecca a la milanesa (Trippa alla milanese)

Un buon piatto di trippa deve considerarsi quello che viene preparato con tutte e cinque le componenti ben note: riccia, foiolo, francese, chiappa, castagna; esso ha la caratteristica d'essere primo e secondo piatto al tempo stesso seguendo le istruzioni di Ambrogio Carminati, primo proprietario dell'osteria della Rosa Rossa al 16 di Corso Como a Porta Garibaldi.

Per 4/5 persone occorrono: un chilo abbondante di trippa mista di vitello scottata e pulita; mezzo chilo di coda di manzo; un etto di lardo e uno di pancetta; una gamba di sedano; due carote; due patate; un etto e mezzo di borlotti; qualche foglia di salvia; tre pomodori perni; pepe, sale, un pizzico di zafferano ed infine due etti di formaggio da grattugiare.

Pulire e tagliare a fettine le verdure da tenere pronte coi fagioli; lavare e tagliare a listini la trippa; mettere al fuoco una pentola con lardo e pancetta e rosolare due cipolle tagliate a grossi spicchi.

Immettere la trippa e lasciarla soffriggere un poco rimestando; dopo una decina di minuti aggiungere acqua che la copra appena a lasciare

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PAVIMENTI

cuocere, a raggiunto bollore, una mezz'ora; si metta quindi la coda di manzo e le verdure coi borlotti aggiustandoli di modo che restino coperti dal brodo che s'è formato, aggiungere se è il caso dell'acqua scaldata a parte, la salvia e un pizzico di zafferano. Controllare di sale e di pepe e quindi lasciare bollire a pentola incoperchiata e fuoco moderatissimo per due ore e mezza; togliere dalla pentola la coda e tagliare a farne razioni pressoché uguali. Servire la busecca in piatti fondi, caldissima e con la coda insieme che rimanga calda anch'essa; abbondare col formaggio grattugiato all'ultimo momento; bevete del buon barbera!

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Si eseguono lavori di ripristino e di modifiche appartamenti

più abili, né produttivi" — e ancora — "sono tangosciante immagine della vecchiaia, della malattia che non guarisce, della follia e della morte sofferta.."

"I nostri utenti vivono la loro vita in un ambiente che, dal punto di vista igienico, sconforta" — e aggiunte — "la pulizia delle sezioni è affidata al senso civile e professionale del personaie che, in sottonumero raggiunge difficilmente risultati decenti".

"La pulizia personale dei degenti, è discreta per quanti sono affidati alle cure del personale, anche se i bagni si fanno a distanza di mesi, per raggiungere l'indecenza in certi autosuffilenti".

"Ancora oggi esistono Sezioni sprovviste di servizi igenici e i degenti, devono vivere con le "comode" ripiene di feci e urine accanto ai loro letti non è raro vedere l'umiliante situazione di persone costrette a defecare in pubblico, non per urgenza ma perché è la norma".

"Si potrebbe ovviare a tale indegnità, dando la precedenza alla soluzione di questi disagi moritificanti per l'individuo, che concorrono al tracollo e alla depressione dei ricoverati".

"Il PA T, è innegabilmente un presidio sanitario che ricovera persone malate, con patologie croniche complesse".

Il documento prosegue denunciando la carenza di organico.

"La Regione Lombardia ha decretato che per ogni ricoverato debba essere erogato un tempo di 120 minuti di assistenza al giorno". "Il PA T ha scelto di erogare 80 minuti, ma anche così, ci vorrebbero 24 infermieri. Ebbene, in tutte le sezioni tale cifra è ben lontana dalla realtà, arrivando a sezioni con 10 unità".

"Il Personale è sempre carente e, dunque il livello dell'assistenza, è quello di sopravvivenza: non possiamo parlare di qualità. Eppure, di fronte al tentativo di adeguare il numero dei posti letto occupabili, alla quantità di personale infermieristico addetto all'assistenza, si sono evate accuse d'irresponsabilità, si è sentito dire, che una riduzione dei posti letto o una maggioranza del personale, renderebbe il PA T Non più "competitivo con altre strutture simili".

"Quanto ai medici, poi, la situazione è paradossale. Il più delle volte c'è un medico per 72 pazienti".

"I medici devono far fronte alle più disparate situazioni, a volte disperate, spesso anche complesse ed acute, addossandosi responsabilità primariali, armati di sfingomanometro e fonendoscopio".

"Di fronte a questa mancanza di ausili strumentali, non si può contare nemmeno sull'aiuto puntuale e soddisfacente dei Servizi.

La Radiologia, non dispone di un apparecchio per le Rx al letto".

"Il rapporto con il laboratorio è ancora più complesso:forse solo alla Bagina k analisi chieste dal Medico di Sezione vengono eseguite nei tempi stabiliti dal Laboratorio".

"Altra stranezza del PA T è il ritenere che nelle feste comandate, anche le malattie vadano in vacanza: solo una tale convinzione potrebbe giustificare la chiusura del Laboratorio anche per lunghi periodi, come le ferie d'agosto".

"La situazione diviene a volte insostenibile durante i fine settimane, essendo noto che al sabato mattina Laboratorio e Radiologiafunzionano solo per le urgenze, mentre al sabato pomeriggio e alla domenica chiudono del tutto.

Se avviene che si abbia una

necessità, bisogna inviare il malcapitato al Pronto Soccorso dell'Ospedale più vicino".

"Per tacere della lentezza con cui i restanti Servizi Poli-ambulatoriali svolgono il loro compito divisi tra gli esterni egli interni (ovviamente a scapito di questi ultimi); alcuni di questi servizi, poi, nei periodi di ferie scompaiono del tutto".

"Noi crediamo che questa situazione sia giunta al limite: la soluzione non potrà essere rimandata ancora per molto".

"Che il Trivulzio, in certa misura, sia un Ente autonomo non significa che sia svincolato dal rispetto delle leggi che regolamentano la professione medica (a cui ogni medico, in qualunque situazione operi è tenuto ad ottemperare)".

Sin qui arriva il primo documento del Tribunale per i Diritti del Malato del Pio Albergo Trivulzio.

Dopo la pubblicazione di questa denuncia, è esplosa subito la polemica, le varie personalità e forze politiche, sociali e religiose, si sono impegnate nello svilire il documento stesso e in scambi di accuse e controaccuse reciproche.

Visto le strumentalizzazioni a cui era soggetta l'iniziativa appena intrapresa, il Tribunale per i Diritti del Malato fa uscire un altro documento dove, tra l'altro, si dice: "... il dossier non accusa nessuno, non mira alla testa di nessuno, sia chiaro. Chiede a tutti e, soprattutto a coloro che fino ad ora sono stati latitanti, di collaborare ed operare in modo che l'istituto funzioni..."

A mio parere è urgente che tutti rompano gli indugi, particolarmente le forze sociali e politiche di sinistra che hanno messo al centro dei loro programmi per le amministrative, la "qualità della vita".

Occorre collocare, ancora prima della lotta all'inquinamento e per la difesa dell'ambiente, la problematica concreta ed attuale, legata all'assistenza dell'anziano.

t necessario rompere il ghetto fatto di omertà ed indifferenza, in cui tutti gli istituti per anziani (tranne quelli di superlusso) sono stati lasciati.

Bene, ora tutti sono al corrente della situazione, non ci possono essere più "foglie di fico" per nessuno!

Spero he i degenti, i parenti e lo stesso Tribunale per i Diritti del Malato, non permettano che, per il futuro, tutto resti com'è ora.

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Infortuni dei bambini

Ustioni e folgorazioni

Proseguendo nell'impegno che ci siamo assunti su Milano 19 del mese di maggio di occuparci più in dettaglio dei vari tipi di incidenti in età pediatrica, parliamo oggi delle ustioni e folgorazioni.

Frequenza e gravità.

Attualmente non è possibile conoscere con esattezza la frequenza con cui si verifica questo tipo di incidente in Italia. Da dati pervenutici da altri paesi si rileva che questi costituiscono circa un terzo oppure un quarto di tutti gli incidenti pediatrici.

Spesso questi eventi sono di notevole gravità, sia perché determinano il dieci/quindici per cento del totale delle morti per incidenti nei bambini, sia perché anche quando non rappresentano un evento mortale, possono determinare frequentemente lesioni permanenti (cicatrici deturpanti o limitanti alcune funzioni).

Dinamiche.

Non esiste un'eta di più alto rischio perché a seconda della Meccanica dell'incidente in pratica nessuna fascia di età è risparmiata.

I bambini sotto i tre anni sono i più esposti a lesioni da rovesciamento di liquidi bollenti, mentre quelli in età prescolare e scolare sono con maggior frequenza vittime dell'azione di fuoco, fiamme, esplosioni.

La gran parte di questi incidenti si verifica in casa, soprattutto per quanto riguarda i bambini più piccoli e le bambine che partecipano all'attività domestica.

Gli ambienti più pericolosi sono il bagno e la cucina ed in special modo quando la famiglia vive in condizioni di sovraffollamento.

Non raramente le ustioni si verificano in ambito extra-domestico, generalmente a danno di bambini di sesso maschile, in età da consentire giochi pericolosi non sorvegliati.

Gli agenti implicanti con maggior frequenza sono in ordine decrescente: A) i liquidi bollenti (circa il 60%) che causano lesioni prevalentemente per rovesciamento di recipienti lasciati incustoditi a portata di mano del bambino, oppure, ma con minor frequenza, per contatto del bambino stesso con acqua bollente proveniente da rubinetti dell'abitazione o presenti in vasche da bagno lasciate incustodite; B) liquidi infiammabili che provocano ustioni quando inavvertitamente o per gioco sono posti a contatto con la fiamma. Molto spesso è il bambino stesso a provocare l'incidente, manipolando queste sostanze senza conoscerne i ri-

SIILE

I maggiori rischi - I primi interventi di pronto soccorso

schi oppure imitando errati comportamenti degli adulti (ad esempio il papà che attiva il fuoco della griglia spruzzandoci sopra alcool o benzina); C) gli oggetti incandescenti o surriscaldati come ad esempio ferri da stiro, stufe, lampade abbronzanti, tubi di scarico di moto, auto ecc. possono risultare pericolosi qualora il bambino piccolo venga lasciato incustodito vicino ad essi. Anche in questo caso l'adulto può favorire il verificarsi dell'incidente adottando errati comportamenti che il bambino cerca d'imitare (la mamma che tocca con la mano il ferro da stiro per controllarne la temperatura); D) le ustioni da elettricità e le folgorazioni sono dovute essenzialmente alla inesistenza di sistemi di sicurezza (salva-vita, spine magic ecc.) oppure alla scarsa manutenzione di impianti e apparecchiature elettriche (fili spelati, spine e prese di corrente danneggiate o elettrodomestici in cattivo stato di manutenzione). È un tipo di incidente che si stà verificando sempre con maggior frequenza in rapporto alla diffusione degli elettrodomestici stessi nelle abitazioni. Spesso anche questo tipo di incidente è favorito da cattive abitudini come ad esempio l'uso di ascugacapelli o rasoi elettrici in ambienti saturi di umidità o in presenza di pavimenti bagnati; E) nelle ustioni da scoppio sono più frequenti quelle di lieve entità dovute essenzialmente al gioco con i petardi o con le micette o altro e, fortunatamente, molto più raramente per scoppi di stufe, bombole a gas, scaldabagni, pentole a pressione in ambienti chiusi.

Prevenzione. Interventi di educazione sanitaria come incontri con la popolazione nell'ambito della scuola, del quartiere oppure di informazione sanitaria attraverso la stampa indirizzati a bambini ed adulti e miranti a stimolare mutamenti di comportamento nella vita di ogni giorno del singolo individuo al fine di compiere le azioni quotidiane con il minimo rischio. L'adulto va educato ad evitare di spegnere un fuoco servendosi dei piedi in presenza di un bambino che potrebbe farlo a sua volta con un grosso rischio. Al contrario è auspicabile che gli adulti siano preparati e si sforzino di insegnare, da una parte la pratica del "gioco senza fuoco" e dall'altra l'uso corretto e responsabile delle apparecchiature elettriche e dei dispositivi per l'accensione del fuoco.

Misure di sucurezza. Tra le più semplici e importanti ricordiamo: I) custodire recipien-

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ti pieni di liquidi bollenti fuori portata dei bambini; sul piano di cottura le pentone vanno poste sui fornelli posteriori e con i manici rivolti verso l'interno; 2) regolare i termostati degli scaldabagni alla temperatura massima si settanta gradi (una temperatura maggiore serve esclusivamente a consumare più energia n.d.r.): 3) mantenere in perfetta efficienza rimpianto elettrice domestico, tutti gli elettrodomestici ed eventuali giocattoli del bambino che funzionino con l'elettricità.

C) Misure legislative. Dovrebbero riguardare principalmente: 1) adozione obbligatoria in tutti gli edifici di apparecchi salva-vita e prese di corrente in sicurezza (tipo magie); 2) normativa sulle revisioni da effettuarsi periodicamente alle apparrechiature per riscaldamento domestico (scaldabagni, stufe, caldaie ecc.) e degli impianti elettrici.

Norme di primo intervento

A) In caso di ustioni: I) raffreddare subito la parte ustionata con acqua corrente per dieci minuti; 2) rimuovere con cautela gli indumenti; 3) non applicare nessun tipo di disinfettante, pomate o altro tipo di sostanza; 4) ricoprire la parte con garze sterili (in mancanza con panni puliti); 5) se rustione è di una certa gravità portare l'infortunato al pronto soccorso più vicino; 6) per qualsiasi altro tipo

di trattamento non previsto dai punti precedenti, consultare in ogni caso un medico.

B) In caso di folgorazione: I) evitare in ogni caso di toccare il soggetto folgorato quando questi si trovi ancora a diretto contatto con la corrente; 2) interrompere immediatamente la corrente agendo sull'interrutore generale; 3) per le lesioni cutanee valgono gli stessi criteri sopra esposti per le ustioni; 4) in caso di arresto respiratorio e/o cardiaco, praticare la respirazione bocca-bocca o bocca-naso, abbinata ad eventuale massaggio cardiaco se si è verificato contemporaneamente un arresto del circolo. I nviare urgentemente il soggetto in ospedale. Sperando di essere riusciti a fornire utili informazioni sull'argomento in particolare sulle frequenze e sulle modalità con cui accadono questi incidenti, sulle misure di prevenzione e sul piccolo pronto soccorso rinnoviamo il nostro impegno ad affrontare nei prossimi numeri gli altri tipi di incidenti in età pediatrica. Nel prossimo numero di Milano 19 parleremo degli avvelenamenti.

Dott. Claudio Frattini, Dott. Cesare Ghitti, Dott.ssa Patrizia Rogari della scuola di specialità in pediatria delrUniversità degli Studi di Milano presso rOspedale Nuovo S. Gerardo dei Tintori - Monza

Rapporto persona-ambiente

Prova a parlarne con uno psicologo

Un individuo può sentirsi persona soltanto se vive in armonia con il suo corpo, la sua mente e gli altri

In questi ultimi anni, se pure in ritardo rispetto ad altri paesi del mondo occidentale, si è andata sviluppando anche in Italia una certa "cultura psicologica".

I grandi mezzi di informazione hanno divulgato un sapere intorno ai fatti della psiche che consente ormai ad ognuno di riconoscere, o almeno di intuire, dentro di sé e nell'altro, l'esistenza di un mondo abbastanza misterioso, a cui imputare meriti e colpe, entusiasmi o rifiuti, nervosismi o serenità.

Ciononostante, il confine tra pische e corpo è così sfumato, così poco netto, che la persona, che pure sta vivendo una situazione di disagio psichico, a volte di angoscia, è portata a ricercare in un primo tempo le cause di questa sofferenza in qualche disturbo organico o in un più generico "esaurimento nervoso".

Succede infatti che, pur riconoscendo l'esistenza e l'importanza di questa parte interna di sé, si tenda a considerarla come una struttura che, a differenza di quella fisica così spesso acciaccata, non si dovrebbe logorare mai. Mentre, ad esempio, è facile per tutti prevedere che una serie di incidenti, malattie, sforzi eccessivi possano minare un fisico forte e sano, è molte/ più difficile riconoscere che eventi dolorosi ed angoscianti possano lasciare il segno nella psiche più equilibrata.

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Tuttavia come la medicina oggi non considera più il corpo come una macchina da potersi aggiustare pezzo per pezzo, ma tende di nuovo a vedere il malato come una unità (da qui la rivalutazione del medico generico rispetto allo specialista) così anche la moderna psicologia rifiuta un'ottica meccanicistica della psiche, riportando il suo interesse alla totalità della persone. Inoltre, gli studi sulla psicologica dei gruppi, dalla famiglia alla società, hanno consentito di ampliare la vecchia visione individualistica con una di

tipo relazionale in cui si tiene conto della persona in rapporto col suo ambiente.

Un individuo infatti può sentirsi una persona, e cioè avere una vita piena e soddisfacente, da protagonista, solo se vive in armonia con il suo corpo, con la sua mente e con gli altri.

E sarà appunto uno di questi altri (il medico, un amico, un collega, ecc. ecc.) che un giorno, casualmente, darà alla persona che soffre, che sta male senza sapere il perché, il fatidico suggerimento: "perché non provi a parlare con uno psicologo?".

Dott. Anna Lenisa

Ricordiamo ai nostri lettori che in caso di bisogno la zona 19 è dotata di "servizio psicologico" presso il Consultorio Familiare in via Albenga 2, teL 4039457, oppure Centro Psico Sociale (C.P.S.) via Beni 189, teL 306227, oppure Servizio di Igiene Mentale per l'Età Evolutiva (SIMEE) sempre in via Betti 189, teL 3085508/3086007.

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Bianco e nero e monocromie

Chiarimenti tra "tecnica e materiali" onde evitare disguidi o incorrere in zeppe di linguaggio pittorico

Si è parlato nell'ultimo numero del carboncino e della sanguigna; forse la ragione di spazio non ha consentito di fare alcune precisazioni d'obbligo, involontaria lacuna per quella parte che riguarda la sanguigna sotto il profilo tecnico.

L'origine del vocabolo per accostamerito (sanguigna) è dovuto al fatto che viene usato prevalentemente una matita, pastello o gessetto di un rosso cupo che richiama appunto il colore del sangue; la composizione del pigmento varia per caratteristica naturale: vegetale, minerale, artificiale e mista.

Anticamente, sino a tutto il quindicesimo secolo si sono adoperati frammenti di pietra naturale rossa nota come cinabro, solfuro di mercurio, che dal rosso vivo iniziale si degrada e si trasforma in rosso cupo per rimanere poi sempre tale, oppure una pietra calcarea rossa friabile che si macinava con un succo di coccole di sambuco e si impastava sino ad ottenere la massima omogeneità con sandracca; di questo impasto se ne facevano bastoncini per disegnare. (Nota: la sandracca di cui si parla è una resina di alcune piante africane, da non confondere con il solfuro rosso d'arsenico (detto anche risalgallo, risigallo o risagallo e risgallo secondo i testi) che viene estratto anche da pietre d'origine vulcanica.

Rimane comunque il puro riferimento del colore "sanguigna" che sopprime ogni possibile imperativa indicazione: disegno eseguito con matita, pastello, gessetto, impasti oleoresinosi, ecc. in monocromia su fondo bianco o d'altro colore. Il carboncino, che è stato portato in causa in precedenza,

è uno dei tanti elementi a cui si richiama la tecnica del bianco e nero che in effetti non è tecnica in assoluto in quanto altri elementi concorrono a questa: grafite naturale, secca o grassa, pastello di nero fumo o "conté", inchiostro nero di china, ed altre componenti più o meno variate di grande effetto e di non facile individuazione. Nel primo e secondo numero di questa rubrica (Milano 19ottobre e novembre 1982) si accennava ad un caso di ripiego e d'emergenza... pittorica in cui i lavori venivano eseguiti con residui di dentrificio e lucido da scarpe, insolita forma per fare del bianco e nero con relative sfumature in grigio.

Un pittore che vuole conservare ranonimato mi ha mostrati alcuni suoi disegni eseguiti con la procedura di un sasso acuminato che viene intinto nel

Poesia dialettale

Ne "La barca di coijon" l'arcano di Arcano

L'ultimo libro del poeta milanese presentato presso l'Aula Consiliare di Villa Litta Toselli a Lainate

scalpore, anzi porta a meditare... lungamente. la serata è stata inaugurata dalla scrittrice Patrizia de' Pasquale e dal Prof. Maini che ne hanno illustrato ampiamente sia il valore dell'opera sia quello dello scrittore, il quale cerca, a ragion veduta e ostinatamente, di far rivivere il calore, l'amore, l'amicizia e soprattutto il dialetto del popolo milanese; il tutto propinato sotto forma di libelli e satire.

Mostra dei pittori della "Viridiana"

Un'associazione nata per vincere l'isolamento dei grossi agglomerati urbani periferici

Nell'ambito delle manifestazioni che hanno dato vita a quel rione popolare che Alberto Bega, poeta e cantautore milanese di origine emiliana radicatamente meneghino in ogni respiro, chiama scherzosamente "Baggio Citj" si è anche inaugurata presso il consiglio di zona 18 una mostra di pittura.

Ad incoraggiare e premiare i pittori, plaudendo alla loro iniziativa c'era il compagno Gianstefano M ilani, il dott. Aldo Colombo e naturalmente il cronista di Milano 19.

Dalle altre zone

I lunedì

dell'A.L.P.E.

al Circolo Il Cenisio

Panoramica di attività letteraria, musicale e teatrale che potrà interessare gli amanti della poesia della nostra zona

Affollate e vivaci serate si svolgono il lunedì all'A.L.P.E. Associazione Lombarda Poeti Estemporanei, presso il Circolo "Il Cenisio" di piazza Coriolano, 2 — Milano. Tiene banco la poesia sia in lingua sia in dialetto e ad essa fa buona compagnia la musica, la canzone e la lirica che vi si affaccia ben intenzionata a far rinascere nel cuore dei milanesi e non sopiti interessi per l'operetta dialettale.

do il più ampio consenso tra i presenti che affollavano la sala.

Costanza Covini con la fisarmonica ha accompagnato Cinzia Lo Biondo, sorella di Dorotea e giovane promessa del canto in antichi stornelli popolari applauditissimi.

petrolio e quindi passato sulla fiamma d'un lucignolo pure a petrolio; ottenendo direttamente del nero di lampada grasso con questo singolare metodo non ha molti problemi per diversificare.

Tra l'altro mi ha pure mostrati disegni eseguiti durante una forzata sosta in autostrada eseguiti su carta da pacchi e giovandosi di... coloranti trovati nella borsetta della moglie: bistro, ombretto, rossetto!

Estrosità e anedottica a parte al bianco e nero e alla sanguigna si appaiano tutti gli altri pigmenti; specie sulla carta bianca si possono anche con colori tenui (tempera ed acquerello qui non considerati) purché ne sia stata accertata la stabilità alla luce, punto di grande importanza, e l'adesività al supporto; quindi non più valida la distinzione o qualificazione, ma semplicemente "monocromia".

Sono note altre definizioni quali "seppia", "olivo", "liquerizia" che non cambiano assolutamente nulla in fatto di tecnica poiché si avvicinano all'acquerello; soltanto la liquerizia estratta dal midollo delle radici della "glycyrrhiza glabra", pianta che cresce spontaneamente nel mezzogiorno d'Europa, si differenzia notevolmente dalle altre.

Il sugo nero e lucente contiene un olio resinoso balsamico, assai denso e sali cristallini solubili in acqua calda; la liquerizia resiste agli acidi ed è indifferente all'alcool e all'olio; fu usata come alternativa all'aloe e all'asfalto di cui non ha però la trasparenza.

Un tempo si presentavano difficoltà di fissaggio, ma già da qualche decennio s'è trovata la soluzione di resine viniliche emulsionate con sandracca (resina di piante africane) vaporizzate sull'opera realizzata; si prevengono così anche le muffe.

Il gruppo pittori della "Viridiana", un grosso agglomerato di case al civico numero 260 di via delle Forze Armate, si è costituito tra amici che vi abitano e che si applicano alle Arti Figurative sia per amore della propria disciplina d'arte sia per rompere con l'isolamento che circoscrive non di rado la periferia milanese rendendo ancora più anonimi gli abitanti.

L'ampio spazio messo a disposizione degli espositori ha dato vita ad una rassegna di lavori di grafica e pittura che, iniziata con qualche tentennamento ha via via interessato il pubblico e riscossi consensi.

Nell'insieme il bilancio è positivo; il repertorio nel colore e nell'immagine ha sollecitati i commenti dei visitatori.

Come ognuno ha potuto constatare a certe opere di punta facevano da contrapposto altre di modesta fattura; ci si è comunque trovati di fronte ad un sincero desiderio d'espressione e di spirito associativo encomiabili.

Pascalino è il più rappresentato e variato nei temi; Robecchi altalena tra figurativo ed astratto; Scappi è agreste e fluviale o lacustre; Olivero un poco spettrale; Milanese incisivo e vivace; Galvan romantico e descrittivo; Olga Galloni smagliante nel soggetto fioraie; Campai evanescente; Mezzalira, Montanale e Bechini puntano alla ricerca di effetti tonali.

I 57 anni dell'AVIS di Milano

Il 29 ottobre la serata era dedicata ad una modesta quanto brava poetessa: Giuseppina Gorla. La declamazione delle sue poesie in italiano e in milanese ha ottenuti sinceri applausi e lodevoli commenti anche da parte di poeti provenienti da sedi lontane tanto era spontanea e viva la sua dizione; ci auguriamo di risentirla presto.

Lunedì 5 novembre è toccato a Luigi Carcano noto nell'ambiente della milanesità come "Luisin el tassista", autore di numerose raccolte di poesie, racconti milanesi e testi teatrali; attualmente ha in gestazione un'operetta in dialetto milanese ricalcante il famoso personaggio ferravilliano Tecoppa e brillantemente interpretata; la parte musicale è curata dal maestro Vittorio Pinotti autore di melte canzoni milanesi.

Dopo la dizione di poesie del "Luisin tassista", da lui recitate in parte ed altre affidate alla capacità interpretativa ed altamente qualificata dell'attore Mario Vittorio Bernardi, Lo Biondo Dorotea e Mereghetti Wilma, due promettenti soprano, hanno cantato brani dell'operetta sopraccennata riscuoten-

Ospite d'onore Anna Carena, indimenticata attrice milanese e meravigliosa interprete; ella ha avuto parole entusiasmanti per l'iniziativa di Carcano-Pinotti ed ha calorosamente auspicato il rinascere di queste promozioni che danno rinnovato smalto al teatro milanese che, dopo la forzata chiusura del "Gerolamo", giace impotente nel più penoso silenzio. Poi lunedì 12 novembre è stata una serata dedicata alla presentazione dell'ultima pubblicazione di Arcano, ormai nota ai lettori di Milano 19, precedentemente recensita dal direttore del giornale Gianpiero Pagetti, "La barca di coijon".

Ad intervallare le acidità, corrosività e frustate del testo, la cui dizione era stata affidata ancora una volta all'attore Mario Vittorio Bernardi, personaggio eclettico che esalta l'Arte in tutte le discipline e cultore d'insospettata duttilità, si è cimentato Alberto Bega, noto cantautore e poeta milanese (al suo attivo ha il libro "On forestée in Domm" e musicassette di stampo meneghino) che ha suonato e cantato per un attento auditorio. Non è il caso di parlare ancora di Arcano; continuerà certamente a scrivere, a punzecchiare, a insolentire... soavemente, con l'incisività del dialetto e ratteggiamento scanzonato del meneghino di razza. E.C.

Ecco scoperto rArcano in tutto il suo mistero, in tutto il suo occulto. Il riferimento non è rivolto all'aggettivo e nemmeno al Castello del Friuli nell'Anfiteatro Morenico del Tagliamento ma allo pseudonimo Arcano, specifico e falso nome con cui lo scrittore, poeta e pittore Angelo Tremolada firma le sue opere, gli scritti, le poesie, i quadri.

La scoperta dell'Arcano (poeta dialettale milanese) non è un evento di oggi ma solo la constatazione ritardataria di chi scrive; quindi parlarne per descriverne le sue opere è superfluo; ci rammarichiamo di non averne fatta la conoscenza molto tempo prima.

Siamo stati invitati il 18 Ottobre presso la Villa Litta Toselli di Lainate alla presentazione dell'ultimo libro di Arcano, la barca di coijon" e per l'indole dell'autore, pungente, arguto, sagace, satirico, il titolo non fa

La satira rivela e colpisce con lo scherno ed il ridicolo concezioni, passioni, fatti di vita, atteggiamenti comuni rivolti a tutta l'umanità o con caratteristiche di una categoria, di provenienze etniche, o anche di un solo individuo che contrasta e discorda dalla morale comune e quindi considerati vizi o difetti.

Insegnamenti di satira ci pervengono da Ennio, Pacuvio, Varrone, Orazio, Persio, Giovenale, Vinciguerra, Ariosto, Nelli, Alemanni, Bentivoglio, Foscolo, Leopardi.

La satira di Arcano oltre a prefiggersi i concetti esposti, ha l'intento di valorizzare costantemente rindioma milanese-lombardo ed è quanto basta perché il dialetto, qualunque esso sia, è poesia, è musica.

La serata; le satire, la dialettica di Arcano ci hanno fatto vivere il presente ma riportati indietro anche negli anni.

L'organizzazione è stata perfetta e gli intermezzi sonori del cantautore Alberto Bega sono stati squisiti.

Potremmo chiudere con i versi del Leopardi: "Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor... ma noi dell'Arcano continueremo a sentirne parlare. Ode

La liquerizia in bastoncini, quella che vendono anche ad uso commestibile, si può usare tratteggiando come un pastello su cartoncino costantemente inumidito o su tela; quella in pezzatura minuta (ne sono forniti anche molti bar) disciolta in poca acqua può essere invece usata come l'acquerello.

Con nero fumo e gomma arabica con raggiunta di qualche goccia di glicerina si può ottenere un impasto da cui ricavare il pastello; Vitruvio (Marco Pollione, architetto ed ingegnere militare di Cesare e di Augusto) usava gli stessi ingedienti, esclusa la glicerina, ma stemperando bene in acqua calda per farsi l'inchiostro; certo è che doveva agitarlo spesso.

Ed ancora la stessa formula: nero fumo, sandracca e pochissimo miele con poche gocce di glicerina uniti con terra nera del Piemonte (macinazione di pietra nera terrigna) si ottiene un pastello di un bel nero esaltante che, per parafrasare la moderna esaltazione dei prodotti per bucato, più nero di così non si può!

(continua)

Nella illustrazione un "carboncino" di I.uciana Cervini

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Il 17-18 e 19 novembre si sono svolte manifestazioni per il 57° Anniversario della fondazione dell'Avis di Milano.

Mostre di disegni (alunni delle scuole medie), spettacoli cinematografici e teatrali, corteo per le vie della città e concerto della Fanfara dei Bersaglieri "L. Manara" in Galleria Vittorio Emanuele hanno richiamato una forte affluenza di pubblico.

Per rocrasione, al Teatro Nuovo di Piazza San Babila, l'amico Giuliano Palombella della zona 19 (Via Ojetti 48) è stato premiato con diploma e medaglia d'argento per le donazioni di sangue da lui effettuate.

Con questa segnalazione rivolgiamo un ringraziamento a tutti i donatori del sangue della nostra zona e a Milano 19, che ci concede lo spazio per poter parlare di questi atti di solidarietà.

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milano 19 - pagina 14 dicembre 1984
A.T.
Le tecniche pittoriche (24)

Curato da Domenico De Masi e stampato da La Nuova Frontiera Editrice Via G.G. Belli 60 Roma, questo volumetto riproduce i testi di educazione fascista adottati nelle scuole elementari e medie durante il "ventennio" e destinati a tutti i fascisti e ha lo scopo di farli conoscere ai giovani di oggi che non vissero l'esaltata follia del "Regime" del"Libro e moschetto fascista perfetto" o del "Credere Obbedire Combattere".

Amenità e atrocità ristampate in questo libro che milioni di adulti allora ragazzi studiarono e impararono a memoria per poi essere mandati a combattere e morire nelle guerre fasciste di aggressione.

La prima parte del volumetto contiene il Primo e il Secondo Libro del Fascista (dedicato alla razza) e la seconda parte pensieri di Mussolini su: Dottrina del fascismo, stato e democrazia, educazione e disciplina, con raccomandazione di Giuseppe Belluzzo Ministro della Pubblica Istruzione a "tutti gli scolari e studenti dell'Italia fascista" di "leggere e di meditare questi brani".

Molti di questi italiani, dice

De Masi, avranno certamente dimenticato le massime contenute nel Primo e Secondo libro

del fascista ma esse furono inoculate nel loro cervello attraverso gare scolastiche, premi di incoraggiamento e bacchettate sulle mani; ed ora sono ancora lì, acquattate nel più intimo del loro inconscio, sempre pronte a tradursi in qualunquismo o a scattare in violenza se non represse con vigile autocoscienza.

L'educazione alla tacita obbedienza e all'aggressività bestiale ha inoculato in milioni di italiani un fascismo che cova silenzioso e resiste alle istituzioni democratiche perché essi sono combattuti tra due passioni contrarie: la voglia di essere liberi e il bisogno di essere diretti in un sistema sedicente democratico, costituito da tanti subsistemi dittatoriali. E cercano, non potendo eliminare runa o l'altra, dí soddisfarle insieme, immaginando un potere unico, tutelare, onnipotente, ma eletto dai cittadini.

I giovani di oggi sono in maggior parte orientati verso modelli democratici di organizzazione sociale ma i germi del fascismo non muoiono mai e occorre neutralizzarli con una lotta vigile e paziente, condotta — come direbbe Gramsci — col pessimismo dell'intelligenza e con l'ottimismo della volontà. Oliviero Cazzuoli

2 — Il Comando generale del CVL emana una direttiva a tutti i comandi regionali con una sua interpretazione del proclama del gen. Alexander esprimente la necessità che la guerra partigiana debba continuare, nonostante il sopraggiungere dell'inverno.

I nazifascisti sferrano un violento attacco contro la "zona libera dell'Alto Monferrato" costringendo le forze partigiane a ripiegare.

3 — A Cuneo cattura e fucilazione di Duccio Galimberti, comandante piemontese delle brigate Giustizia e Libertà.

4 — Liberata Ravenna con un'operazione combinata tra gli alleati e i partigiani della 28a brigata Garibaldi comandata da Arrigo Boldrini.

5 — Il Comando piazza CVL di Milano comunica al Comando generale che nella provincia di Milano operano 47 brigate che mobilitano un complesso di 13.000 uomini.

6 — Cade Sergio Kasman (PdA), capo di stato maggiore del Comando piazza CVL di Milano. Verrà sostituito con Egidio Liberti (Colini).

7 — Firmati i cosiddetti "protocolli di Roma" tra i rappresentanti del CLNAI e gli alleati. I sei punti sottoscritti fis-

sano i compiti e i limiti del movimento partigiano nella lotta contro i nazifascisti e la totale dipendenza militare del Corpo Volontari della Libertà al comando supremo alleato. Gli alleati si impegnano a fornire aiuti adeguati al movimento partigiano.

8 — Risolta la crisi di governo con il reincarico a I. Bonomi da parte del luogotenente Umberto II. Realizzata una coalizione di forze politiche unicamente unite dalle necessità dettate dalla guerra di liberazione. Non partecipano al governo i rappresentanti socialisti e azionisti per i forti dissensi con il presidente incaricato.

12 — Crisi nel Comando piazza CVL di Milano che comunica al Comando generale di aver sospeso dalle sue funzioni il vice comandante "Marcello", sul quale grava l'accusa di essere in rapporto col nemico.

16 -- Mussolini a Milano pronuncia il suo ultimo discorso pubblico al teatro Lirico.

Questo mese transita nel nostro cielo astrale la costellazione del Saggitario (21 ottobre/ 20 novembre) e in riferimento a questo segno osserveremo meglio il suo pianeta-signore: Giove. Nell'antichità fu Mardouk, divinità caldea violenta ed aggressiva mentre, col nome di Zeus, fu per i Greci il benevolo padre di tutti gli dei. Astrologicamente Giove è considerato il pianeta della giustizia e della saggezza. Chi è nato sotto la sua egidia ha caratteristiche di ottimismo e generosità. Giove permette a ogni individuo di formarsi un carattere equilibrato e gli conferire la virtù di saper vivere nel rispetto delle esigenze altrui. Gli influssi negativi di

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questo pianeta, diminuiscono nell'individuo le forze buone spingendolo al disordine morale, all'anarchia e alla presunzione.

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Il suo domicilio primario, come abbiamo detto, è nel segno del Sagittario. Le parti del corpo umano influenzate da Giove sono le cosce, i polmoni e il fegato. Ed ora parliamo del segno del mese: il Sagittario, segno di fuoco doppio e mobile. Il suo nome ci presenta l'immagine del Centauro, figura mitologica metà uomo e metà cavallo, teso nell'atto di scoccare una freccia. Il suo simbolo dovrebbe rappresentare l'umana saggezza. Infatti esplicherebbe la capacità dell'uomo a dominare con la sua volontà l'istinto dell'animale che non lo abbandona mai. Caratteristiche di questa costellazione sono l'ottimismo, la fiducia in sé, l'indipendenza e la vitalità. Il tipo Sagittario, avrà tendenza ad elevare la propria culturale e un ricco senso dell'humor e sarà proteso alla ricerca dell'inedito e della conquista. La sua viva intelligenza, sviluppata nel senso della realtà, la pone al servizio del lavoro, non disdegnando appoggi e aiuti pur di riuscire a crearsi una solida posizione sociale. Troviamo il Sagittario abile affarista, spesso libero professionista, poiché il suo spirito indipendente lo spinge a lavorare in libertà, anche in quelle attività che riguardano la vita politica e commerciale. Abbracciando la vita religiosa (cosa non rara nel nostro segno), vi si dedicherà con passione e abnegazione, arrivando ad altissime cariche, spesso servendosi abilmente delle sue relazioni. In un oroscopo negativo il Sagittario indica dispersività, incostanza, perbenismo e ipocrisia. Nel tipo inferiore troviamo infatti persone superficiali che parlano di cose sublimi senza poi sentirle. La grande ambizione dell'individuo Sagittario è di elevarsi ad ogni costo al di sopra dell'ambiente in cui è nato o che lo circonda. Propensi all'avventura e al gioco con la vita, specie nel campo sentimentale, il Sagittario (uomo o donna) vivrà l'amore in

maniera sana ed esuberante, senza essere troppo costante nei suoi affetti e soprattutto non perdendo mai di vista la propria libertà. Egli gode di buona salute. Il suo organismo dispone di incredibili forze di difesa dovute all'influsso di Giove che lo aiuta a superare facilmente qualche guaio di natura fisica. Comunque attenzione alle fratture ossee, alla sciatica e al fegato. Il nostro amico saprà mantenersi giovane a lungo grazie all'eccezionale vitalità, antidoto meraviglioso contro l'età che avanza. Carissimi vi auguro che sotto questo cielo un po' autunnale, il vostro cielo intimo, al contrario, sia terso e luminoso! ellepi

18 — Radio Salem e Augusta riprendono a trasmettere da Milano. Sono le uniche radio a Milano a possedere una rete informativa di 60 organizzazioni. Vengono trasmesse molte notizie sugli spostamenti delle truppe tedesche e fasciste in Alta Italia. Viene trasmesso solo il 2-3 per cento delle notizie, scegliendo le più urgenti e importanti.

Perdura la crisi nel Comando piazza CVL di Milano, che chiede la sostituzione di "Marcello" come rappresentante delle Matteotti. In questi giorni il comando di queste brigate ha ritirato per protesta tutti i suoi rappresentanti dai comandi unificati di settore.

21 — Un atto ufficiale del goveno italiano riconosce il CLNAI come organo dei partiti antifascisti nel territorio occupato dal nemico, investito di delega a rappresentarlo nella lotta contro i nazifascisti.

I contadini meridionali occupano le terre agricole del latifondo.

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Un segno al mese Teso alla ricerca sotto il segno del Sagittario

Dalla prima pagina

San Siro

Alcuni esempi: le case popolari: la gestione è stata sino al 1975 in mano alla Giunta Comunale Democristiana, la quale ha trasformato lo IACP in un feudo clientelare. Dal 1975 il Consiglio di Amministrazione dello IACP con l'avvento della Giunta di sinistra ha riformato il proprio quadro dirigente.

In questi anni è stato costituito il decentramento di Zona, che purtroppo non ha ancora oggi alcun potere decisionale rispetto alle esigenze quotidiane che emergono nel quartiere.

Cosa chiedono gli abitanti delle case popolari di S. Siro?

I) ristrutturazione delle case; ripristino delle portinerie; pulizia delle cantine, infestate da ratti e scarafaggi; riscaldamento che funzioni adeguatamente;

tempestività nelle riparazioni ordinarie (infiltrazioni d'acqua negli appartamenti, riparazione di antenne televisive, cambiamento urgente delle caselle postali ridotte allo sfascio).

A fronte di questa situazione riteniamo doveroso e improrogabile, l'intervento dello IACP per la soluzione dei problemi sovraesposti.

Un secondo esempio sono la mancanza di strutture associative: circolari culturali, strutture sportive, un'isola pedonale.

Naturalmente nel quartiere vi sono uomini e donne che lottano e partecipano attivamente alla vita dello stesso ed è per questo motivo che abbiamo pensato di intervistare direttamente due donne che da anni lavorano con impegno per modificare una situazione stagnante.

Maria Poggi un'anziana abitante di San Siro, infatti abita dal 1939 in via Albertinelli, mo-

glie di un partigiano comunista, Rinaldo Greco. Sin dal 1953 ha partecipato attivamente e in prima persona a tutte le lotte che sono state fatte fuori e dentro il quartiere, assieme ad un'altra protagonista: Rosa Murò abitante dal '38 in viale Mar

Jonio 3 moglie di un partigiano comunista trucidato nel 1943 dai nazifascisti a Mathausen.

Come scritto sopra, le battaglie svolte non sono riferite solamente a San Siro, ma anche agli anni duri e bui che l'Italia ha attraversato: le lotte per la pace negli anni 50, le battaglie contro la bomba atomica e quelle lunghe notti passate davanti al Consolato Americano per far uscire l'Italia dalla NATO. E poi i giorni nostri.

I giorni del Vietnam, del Cile, i giorni per la pace in tutto il mondo e da questo anche nel quartiere con la loro attività non solo politica, ma anche sociale e con questo si intende la dura battaglia delle donne per aprire il Consultorio Familiare di Via Albenga, e per la Palazzina di Piazza Segesta. Ancora adesso queste due donne non si sono fermate Maria Poggi è attiva nel SUNIA e Rosa Murò lavora all'ANPI, che ha raccolto 1700 firme nel quartiere per erigere un monumento ai Martiri della Resistenza. Sono ancora un esempio di ciò che è stato fatto e che si farà.

Parcheggio

l'Amministrazione comunale aveva giustamente deciso di destinare una vasta areaditerreno adiacente alla stazione Lampugnano per indurre quanti, uscendo dal vicino sbocco delle autostrade del Nord o dalla via Gallarate, vengonoa lavorare a

Milano e lasciare lì la loro auto e procedere verso la città con il metrò.

Ora, con l'istituzione del parcheggio a pagamento (a 500 lire all'ora secondo le tariffe stabilite dalla Giunta agli inizi di novembre) è facile prevedere che molti lavoratori che prima lasciavano la loro auto nel parcheggio della MM Lampugnano trovino più conveniente proseguire in città con il loro mezzo, aumentando così il traffico cittadino, con conseguenti più lunghi tempi di percorrenza anche per i mezzi pubblici di superficie (specie per quelli su gomma) e maggiori costi.

Non ha tenuto conto di ciò la Giunta? E il Consiglio di Zona ha preso posizione nei confronti di tale provvedimento?

L'USSL

culistica. Sono da valutare le possibilità di inserire altre visite specialistiche, a giorni alterni della settimana.

L'area di servizio è limitata al Gallaratese e al QT8; il resto della zona 19 verrà servito ancora dalla sede di via Novara.

Dunque proprio un regalo di Natale anche se un poco in anticipo, però non si ferma qui: con la costruzione quasi a termine del Centro Civico, del quale un piano intero verrà adibito ad ambulatorio, avremo tutte le altre visite specialistiche che non saranno ospitate in via Ojetti.

A tale proposito vorremmo ricordare e ringraziare due consiglieri di Zona 19, Gabriella Finazzi e Rosanna Ferri, entrambe del gruppo comunista, le quali sono state le animatrici delle iniziative che hanno portato a questo risultato in un tempo abbastanza "antiburocratico".

Ai lettori di Milano 19 I migliori auguri di Buone Feste da An 14 mbrosiana LI t O s r.l. ELETTRODOMESTICI T.V. HI-FI CASALINGHI /3mbrosiana151/4 Lir.o s r. I. SUBITO DA NOI Via Varesina, 47 - Via Gallarate, 281 - Milano milano 19 - pagina 16 dicembre 1984
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