Milano domani17

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UN GRUPPO DI NOMADI HA ACQUISTATO UNO STABILE E SI È ACCAMPATO NEL CORTILE

L"`assedio" alle case di via Parea accresce la tensione a Ponte Lambro

Dieci famiglie, invitate a "sloggiare", per ora resistono. L'intervento del Consiglio di Zona ha permesso di chiarire una truffa ai danni degli stessi nomadi.Già pronta una soluzio ne d'emergenza.

Dall'esito di questa vicenda degli zingari che comprano una casa e che subito si accampano nelle vicinanze. non dipende solo l'avvenire delle decine di famiglie che in questi caseggiati di via Carlo Parea, abitavano e abitano. In gioco c'è molto di più: si può dire con certezza, che dalle possibili soluzioni di questo episodio e degli altri maggiori problemi del quartiere, discenderà il modo di vivere nei prossimi anni a Ponte Lambro.

Certo già da ora, questo improvviso arrivo del gruppo di nomadi, ha avuto un effetto disgregatore potentissimo, drammatico. Tutti si renderanno conto di come una simile situazione può divenire, anche psicologicamente, incontrollabile. In due

sommario

La crisi giudicata dalla zona 13 pag. 3

giorni praticamente questa decina di famiglie che fino ad ora hanno vussuto abbastanza tranquillamente in uno stabile da risanare (ma non certo fra i peggiori del vecchio rione) hanno saputo che i locali da loro presi in affitto, erano stati venduti. E subito dopo hanno conosciuto i nuovi "padroni di casa": un gruppo di nomadi che. facendo i "demolitori d'auto" o qualcosa di simile, hanno raccolto quella sessantina di milioni necessari all'operazione.

Acquisto che, fra l'altro, è stato "combinato", per l'intervento di almeno due intermediari di Ponte Lambro, che sono già individuati e i cui nomi hanno già fatto il giro del quartiere, con una rapidità, che è ancora oggi possibile solo nei paesi.

Giovani e anziani: mondi separati? pag. 4

Di questi squallidi intermediari, comunque, ci occuperemo più avanti. Fatto sta, che il gruppo di no-

madi ha interpretato l'atto notarile (e Paolo Zucca (segue a pag. 2)

Nessun vantaggio per chi riscatta l'alloggio

Oltre 600 persone all'assemblea del SUNIA

Venerdì 24 febbraio organizzata dal SUNIA, il sindacato unitario inquilini, si è tenuta, presso la palestra della scuola media A. Ferrarin, un'assemblea sul riscatto degli alloggi nei quartieri Forlanini e Monluè e sulle con-

seguenze che tale tipo di operazione comporta. Ad essa hanno partecipato complessivamente oltre seicento persone al punto che si è dimostrata insufficiente, come capienza, la piccola palestra messa a disposizione.

L'articolata relazione introduttiva, partendo dall'esame del contratto d'affitto con patto di futura vendita e dalla forma di finanziamento utilizzata dallo

I.A.C.P. per la costruzione dei quartieri, ha chiarito che, non essendo stati impiegati in nessun caso fondi pubblici, queste case non sono assoggettabili a leggi che regolano o discilinano l'edilizia residenziale pubblica.

Sono quindi ingiustificate le ansie e i timori di chi, male interpretando alcune leggi e temendo di perdere per il futuro ii diritto a riscattare il proprio alloggio, ha formalizzato l'operazione riscatto alla scadenza del decimo anno o si appresta a farlo. Si sono pure dimostrate false le voci fatte circolare nel quartiere circa un possibile blocco dei riscatti; tali voci, in buona o cattiva fede che fossero, hanno sicuramente disorientato e preoccupato l'inquilinato.

È stata inoltre messa in evi-

denza la difficoltà di gestione per quegli immobili solo in parte riscattati, perchè diversificandosi gli interessi verrebbe meno lo spirito unitario indispensabile per risolvere ogni eventuale problema, oltre al fatto che all'interno del condominio gli inquilini ancora in affitto non sarebbero rappresentati. Quindi nessun concreto vantaggio può derivare da un'operazione di riscatto condotta da piccoli gruppi di inquilini; infatti, mentre ad esempio si perdono i diritti sulle manutenzioni non fatte, si rischia di dividere l'inquilinato indebolendolo nei confronti dello IACPM.

È stato anche affrontato il tema delle manutenzioni, del servizio di portinierato e del controllo delle spese reversibili. Per quanto riguarda le manutenzioni lo stesso SUNIA sta ap-, prontando un piano di intervento da discutere con il decentramento zonale dell'IACP e intende concordare priorità di intervento sulla base delle quote di 1000 lire al mq /anno che ogni famiglia versa in conto manutenzione all'Istituto.

Per il servizio di custodia e portinierato si dovrà scegliere fra il servizio ristrutturato che si

Il CdZ: Bilancio del 1977 pagg. 6/7

Il sesso giovani: discutiamone pag. 8

sta sperimentando in alcuni quartieri con risultati purtroppo sconfortanti, l'attuale servizio estremamente carente o altre possibilità, tutte però legate alla questione riscatto. È infatti chiaro che ogni condomino potrà autonomamente decidere il tipo, la qualità o l'eventuale soppressione del servizio stesso.

Per il controllo delle spese e dei servizi è stato rilevato quanto sia indispensabile una corretta gestione dei capitolati d'appalto e un rigoroso controllo dell'osservanza degli stessi; è infatti un non senso controllare il dato finale senza sapere come questo nasce. Nella attuale situazione si riesce al più a controllare una banale operazione contabile.

L'assemblea che si è svolta aveva come unico scopo quello di dare a tutto l'inquilinato una serie di informazioni di cui non disponeva in modo che ognuno fosse in grado di fare una scelta consapevole. È stata comunque più volte rilevata la necessità di una maggiore partecipazione degli inquilini al fine di rendere attuabili tutta una serie di iniziative e contribuire alla corretta gestione degli accordi raggiunti con l'IACP. Adriano Era

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La GEAS in via Mecenate pag. 11

ANNO IV - n. 3 MARZO 1978
In edicola il 15 del mese (luglio e agosto esclusi) L.200
DI CULTURA POLITICA E ATTUALITA'
MENSILE

NUOVE PROSPETTIVE PER LE COMMISSIONI DI GESTIONE DEMOCRATICA

L'I.A.C.P.

verso un effettivo decentramento

Bisogna chiarire intanto che quando si parla di Zone, a proposito di IACPM, si intendono entità geografiche diverse dalle Zone di Decentramento Comunale. Queste sono 20 e, com'è ovvio, riguardano esclusivamente il territorio comunale. Quelle dell'IACPM sono sei e coprono l'intera provincia. La nostra Città, estesa ad alcuni comuni limitrofi (Pieve Emanuele, Rozzano, Corsico e Trezzano) è suddivisa in cinque Zone. Erano sei fino a poche settimane fa (perciò complessivamente sette) e, sia detto per inciso, l'eliminazione della Via, quella di cui facevano parte i nostri quartieri, è stato un rospo che non tutti, compreso il nostro consiglio di Zona 13, hanno digerito.

In origine, quando tutta la gestione dell'Istituto era accentrata in viale Romagna, la funzione delle Zone era esclusivamente tecnico manutentiva. Con la democratizzazione del Consiglio di Amministrazione dell'Ente a seguito della legge 865 e del D.P.R. 1035 si diede lo avvio, non senza aspre lotte dei Sindacati Inquilini, in primo luogo del SUNIA, e delle altre forze democratiche, ad un timido processo di decentramento facendo corrispondere alle strutture preesistenti le nuove Commissioni di Gestione Democratica, composte dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali degli inquilini, dei sindacati dei lavoratori, dei Consigli di Zona, dei lavoratori autonomi, del Comune.

Una ventata di nuovo sembrava dovesse smuovere il tradizionale burocratismo dell'Istituto. Un primo sommario bilancio deve però ammettere che, nonostante l'impegno, la pazienza e lo spirito di sacrificio

dei commissari, buona parte delle attese non sono state soddisfatte.

La sottile, tenace resistenza delle forze conservatrici all'interno dell'IACPM ha cercato di vanificare buona parte dei deliberati innovatori frutto delle proposte scaturite dalla base più cosciente dell'inquilinato.

Ciò nonostante, le Commissioni decentrate, pur prive di esperienza, prive di un supporto tecnico, all'infuori dell'encomiabile disponibilità del segretario, funzionario dell'Istituto, sono riuscite a crearsi un proprio spazio, a divenire punto di riferimento, a realizzare più di quanto fosse nelle intenzioni dei loro detrattori. Pensiamo solamente al controllo e alla gestione politica del Canone Sociale nel primo anno di applicazione. E, nella nostra Zona, allora la VI, al vaglio delle domande, al contatto con gli inquilini ed alla formazione della graduatoria provvisoria per le assegnazioni nel Lotto 64 di via Salomone; alla gestione poi, con il concorso determinante del Consiglio di Zona 13, del travaso della popolazione e dell'abbattimento delle case di via Zama.

In sintesi, pur con inevitabili carenze e limiti innegabili si può affermare che il lavoro delle commissioni può definirsi positivo.

NUOVE PROSPETIVE

Una recente delibera del Consiglio di Amministrazione dell'IACPM stabilisce finalmente di dotare le cinque commissioni di un effettivo supporto tecnicoamministrativo.

A ciascuna delle Zone cittadine sono state assegnate dieci

persone: un capo - zona tecnico, un capo - ufficio tecnico, un capo - ufficio amministrativo, cinque impiegati e due operai.

Hanno il compito di coadiuvare le Commissioni di Gestione nell'affrontare tutti i problemi, sia collettivi che dei singoli, connessi all'uso e alla gestione del patrimonio pubblico.

Di conseguenza, per tutti i problemi che li riguardano, anche amministrativi, gli inquilini dovranno ora far capo alle rispettive Zone; nel nostro caso, come detto, la Va, in Via Andrea Costa, 20/A.

La decisione dell'organo di governo dell'IACP va apprezzata per il suo carattere innovativo, anche se la riteniamo tardiva.

Organismi decentrati e democratici, ma privi di strumenti che gli consentissero un'effettiva possibilità di incidere nel concreto, avevano poco senso.

La loro rivitalizzazione fa compiere un passo avanti verso un modo di gestire il grande patrimonio abitativo che non è solo di chi vi risiede o vi lavora ma anche e soprattutto di tutti i cittadini che, in quanto contribuenti hanno concorso a costruirlo e tutt'ora concorrono a mantenerlo attraverso i finanziamenti che lo Stato fornisce agli IACP.

Perciò una severa amministrazione dev'essere finalizzata al risanamento della gestione dell'Ente; il corretto uso è un dovere degli assegnatari. Questo potrà avvenire solo avvicinando il controllo alla massa dei cittadini, rendendoli partecipi degli enormi problemi che pongono il degrado del patrimonio, l'ineffi-

(vita del decentramento)

cienza di certi servizi e la fluttuante situazione nei rapporti economici ed umani degli inquilini con l'Ente.

Si comincerà con il recupero dell'ingente morosità relativa a circa 17.000 assegnatari che risultano debitori di oltre sei mensilità. Si programmeranno gli interventi manutentivi sulla base delle effettive disponibilità di bilancio; si controlleranno l'assegnazione e l'efficienza degli appalti relativi a servizi e manutenzioni.

Verranno finalmente prese in considerazione le richieste di cambio alloggio, i problemi dell'ospitalità, i mutamenti di fascia per le locazioni e altri.

I compiti non mancano. Ma non basteranno la dedizione e l'impegno né dei commissari, né dei funzionari dell'IACPM se verrà meno, anzi, se non si incentiverà, la partecipazione, l'interesse e il controllo di tutta la collettività.

DALLA PRIMA

il versamento del denaro) come la possibilità di insediarsi subito nei caseggiati, giuridicamente di loro proprietà. Solo che nei locali ci sono gli inquilini e giustamente questi si oppongono all'invito di "sloggiare". Così il gruppo familiare, con le relative "roulottes" decide di fermarsi in cortile che è passaggio obbligato per chi entra ed esce dai caseggiati. Seguono delle giornate estremamente difficili, di tensione e di paura. Ogni tanto gli inquilini sentono bussare alle porte: sono donne o bambini che chiedono in prestito questo o quello, vogliono vedere i locali. "Vogliamo vivere anche noi in una casa civile — dicono — abbiamo comprato queste case, per viverci tutti assieme".

Volontaria o no, questa pressione ottiene l'effetto di esasperare gli inquilini (fra i quali ci sono anche dei pensionati), e sono in tanti a dirsi disposti ad accettare qualsiasi sistemazione pur di andarsene, al più presto.

In via Mecenate? Certo. E precisamente al numero 8. Senza dover andare in Jumbo jet fino a New York o in Jumbo tram fino in centro, da Miceli e Zollet trovate tutto quello che vi serve per un regalo o per togliervi il gusto di comprare un oggetto prezioso e di gran marca.

E se proprio volete essere originali, chiedete a Miceli e Zollet di farvi un orologio su misura. Ve lo costruiranno pezzo per pezzo con estrema pignoleria.

Riportiamo di seguito le decisioni più importanti prese dal nostro Consiglio di Zona nel corso delle riunioni di gennaio e febbraio '78.

Consiglio di zona, 26 gennaio 1978 Nomina a Consiglieri di zona di Primo M aroni (PSI) e Aldo Marson (DC). - Dimissioni di Roberto Fuso Nerini (DP) dalla Commissione Casa e sua sostituzione con Michelangelo Spada. Risposta critica del nostro Consiglio di zona alle posizioni del Consiglio di zona 16 sui Consultori cittadini.

- Indicazioni in merito all'utilizzo dei locali del lotto 64 di via Salomone: sedi per PCI, PSI, ARCI - ACLI, SUNIA - CUZ - Sindacato Pensionati.

- Approvazione di un documento sull'edilizia convenzionata. Parere favorevole alle licenze edilizie: Supermercato di piazza Ovidio; via Bonfadini 107.

Consiglio di zona, 30 gennaio 1978

- Pareri sulle osservazioni presentate dai privati in merito alla variante generale al P.R.G. (Piano Regolatore Generale).

Consiglio di zona, 16 febbraio 1978

- Sostituzione del dimissionario Tomaso Rocchitelli con Gastone Cominoli (PSI) quale rappresentante del Consiglio di zona nel Comitato di gestione dell'asilo nido di via Zama.

- Approvazione delle proposte di modificazione delle linee 66 e 45.

- Approvazione dell'acquisizione da parte del Comune della palazzina dell'IACP di via Zante 20.

- Esame dei ricorsi per la determinazione della quota per la refezione scolastica.

- Approvazione della destinazione di un appartamento di viale Ungheria 7 a studio medico.

- Parere intorno alle modalità di riscossione delle quote per la refezione scolastica.

Consiglio di zona, 23 febbraio 1978 Dimissioni da Consigliere di zona di Mario De Biasi (DC). Approvazione della relazione sull'attività annuale del Consiglio di zona.

nei locali.

Contro questa ipotesi, si pronunciano il Consiglio di zona, il Comitato unitario rionale, che si sono mossi immediatamente dopo essere stati informati dell'accaduto. Subito vengono convocati incontri con gli inquilini e con gli stessi nuovi proprietari. Un chiarimento tutto sommato positivo per capire e far capire meglio i termini della questione.

Il caseggiato principale e quelli vicini (più piccoli) sono stati acquistati per sessanta milioni; tre milioni almeno sono andati agli intermediari che non hanno esitato, a vender la faccia (facendosi odiare da gente che si troveranno di fronte tutti i giorni) e la dignità. "Siamo andati a vedere se le case avevano ipoteche e non erano ipotecate" hanno detto alcuni capo - famiglia.

Ma gli stabili di via Parea sono sottoposti al piano di risanamento del quartiere, che indica in una ristrutturazione controllata la strada per migliorare le condizioni abitative dei vecchi caseggiati, lasciandone intatto il tessuto sociale. In altre parole il proprietario di case, sprovviste ad esempio di adeguati servizi igienici, è invitato ad effettuare questo risanamento. Che ha dei costi, che sono quelli di mercato.

Di questa situazione naturalmente, il gruppo di nomadi, non era stato informato; e la cosa suona come truffa nei loro confronti. La logica del fregare il prossimo ha trovato qui un altro brillante esempio: il proprietario dei caseggiati di via Parea viene a sapere che questo gruppo familiare sta cercando un bel po' di locali. Vede la possibilità di disfarsi di edifici che di qui a poco avrebbero avuto bisogno di ir...estimenti discreti, puntando sull'ingenuità di questa gente poco attenta a legge e a piani regolatori, non esita a chiedere una cifra che (ci sembra) è considerevole. I milioni si prendono e si mettono via. Ai nuovi padroni di casa e agli inquilini resta il compito di vedersela fra di loro. Al massimo si può dare ai primi qualche consiglio sul modo di entrare al più presto

Un'operazione andata a buon fine dunque per i vecchi proprietari dei caseggiati? Sembrerebbe di si, anche se alcuni capo - famiglia (non tutti purtroppo) sembrano essersi resi conto dello spregiudicato acquisto e soprattutto dell'alto costo pagato.

Alcuni di loro, pur frenati dal desiderio di avere al più presto una casa che si possa chiamare tale, hanno cominciato ad informarsi sulla possibilità di far annullare il contratto, che si è rilevato un "bidone". Come abbiamo detto però, altri insistono invece per entrare appena possibile nei caseggiati, e in questo tira e molla all'interno dello stesso gruppo, fra la paura di rimetterci tanti milioni e il rifiuto di tornare a cercar casa, si è creata una situazione di stallo che pesa solo sugli inquilini interessati e più in generale, sullo stato di calma (già fragile) di Ponte Lambro.

Il permanere di queste "roulottes" in via Parea (perlomeno nel momento in cui scriviamo), non favorisce prospettive a tempi lunghi.

Una soluzione deve essere trovata: non perchè questo gruppo familiare non ha diritto ad avere una casa decente. Ma perchè il metodo da loro adottato, che è il più sbrigativo, rischia di provocare sfiducia in tutti gli inquilini che, in questi ultimi mesi, sono oggetto di pressioni per lasciare liberi gli appartamenti, da vendere al più presto o da affittare, però ammobiliati. Una soluzione deve essere trovata poi, perché la situazione nel quartiere è già in fase di deterioramento, e difficilmente si potrebbe recuperare fiducia dopo un episodio del genere. Tutto questo, lo sappiamo, il Consiglio di Zona lo ha già fatto presente alle autorità comunali, che hanno assicurato come soluzione d'emergenza un intervento drastico. l'esproprio. Questo episodio di via Parea, è dunque un banco di prova: se superato positivamente può essere addirittura la spinta, per superare gli altri, altrettanto gravi problemi. Se così non fosse, persa ogni fiducia, avrebbe inzio una corsa a trovare soluzioni individuali, frantumando così quel che resta del tessuto sociale del quartiere.

Le grandi firme dell'oreficeria le trovate in Rggent Street, Fifth Avenue, Via Frattina, Rue de la Paix e in Via Mecenate.
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MICELI & ZOLLET Via Mecenate, 8 - 20138 Milano Tel. 5061350

Come in zona la gente giudica la crisi di governo

Dimostrando consapevolezza gli abitanti chiedono al più presto un cambiamento nella conduzione del paese. L'occupazione indicata come il nodo primario da sciogliere. Non è mancato un po' di qualunquismo. La solidarietà democratica per non precipitare nel baratro delle elezioni.

"Togliamo la doppia occupazione". Raggiungiamo viale Ungheria, all'uscita di un bar: "Ho sempre votato D.C. più per tradizione -cattolica che per altro — dice un operaio di 45 anni — sul lavoro ho molti compagni comunisti con i quali vado d'accordo perchè hanno i miei stessi problemi, lottiamo insieme nel sindacato; la D.C. sta dimostrando di avere altri interessi. Ho due figli disoccupati, lotto anche per dare loro una fissa occupazione". Una studentessa universitaria: "Le sinistre rappresentano quasi la metà dell'elettorato, non si può insistere nell'ignorare questa realtà". "La questione è di politica internazionale, l'America non permetterà mai un governo con i comunisti" — afferma un impiegato statale.

Attraversiamo il viale e ci avviciniamo ad alcuni giovani seduti su di un muretto, il più politicizzato dice "Si devono attuare le riforme".

Dimmi cosa leggi

e

ti dirò chi se...

Prosegue la nostra inchiesta su cosa si legge in zona

Prosegue in questo numero l'inchiesta sulla stampa letta dagli abitanti della zona; questa volta parleremo dei periodici.

I risultati, come vedremo, non sono stati molto diversi da quelli ottenuti per i quodidiani ed anche questa volta l'indirizzo ideologico e la cultura si sono dimostrati essere gli agenti determinanti delle scelte.

Di conseguenza non staremo a ripetere le riflessioni fatte nel precedente articolo ma solo ne aggiungeremo alcune prettamente legate a questo tipo di stampa.

parte Gioia, Amica, Grazia, ecc. e dall'altro i vari sottoprodotti quali Novella 2000, Stop, ecc; anche se, in fondo in fondo, il modello di donna mostrato è pressochè il medesimo.

A proposito di questi ultimi è significativo il loro alto numero di vendite, dovuto in gran parte alla capacità di far rivivere con notizie, a loro detta, sensazionali, e scandali amorosi la fervida fantasia delle lettrici che forse più che leggere, desiderano immedesimarsi.

E ora parliamo della crisi di governo. Calma, non intendiamo perderci in lunghi discorsi di carattere generale; vogliamo invece, come è nel costume del nostro mensile, far parlare la gente qualunque tralasciando le risapute opinioni dei politici. In sostanza verificare in che modo la Zona 13 vive questa fase delicata del paese. Le domande sono le più semplici, quasi scontate: a che punto siamo? Come andrà a finire? Cosa si aspetta dal prossimo governo?

Davanti al supermercato di piazza Ovidio, gli acquirenti entrano ed escono frettolosamente, fermiamo una signora di mezza età "Ma quale crisi di governo! La crisi dura da anni, basta vedere i cartellini dei prezzi che variano in continuazione; bisogna venire incontro ai lavoratori che non riescono più a tirare avanti con lo stipendio, altro che chiedere nuovi sacrifici". Dopo lo sfogo l'interlocutrice se ne va rifiutandosi di aggiungere altro.

Ascoltiamo il parere di un diplomato ventiduenne in cerca di lavoro "Sull'occupazione giovanile si è fatto un gran parlare, ma di concreto nulla; occorre una svolta decisiva". Aggiunge un coetaneo nelle stesse condizioni "Però bisogna far presto, si è già perso troppo tempo".

Un distinto signore che fa il commercialista "I comunisti non danno delle sufficienti garanzie di democraticità".

Un impiegato di banca "Occorre un'equa politica fiscale, colpire i redditi dei lavoratori autonomi".

Ci spostiamo in via Mecenate, nei pressi di un'edicola, un signore con in mano il Corriere d'Informazione: "Non si capisce più niente, è tutto un giro di parole; comunisti al governo? Facciamolo pure questo esperimento, vedremo se si riuscirà a cambiare qualcosa". Una ragazza neo laureata, naturalmente senza fissa occupazione "Ho fatto molti sacrifici per niente, forse cinque anni fa un posto di lavoro come impiegata lo avrei trovato, ora mi arrangio come supplente in una scuola Media; è una vergogna, si va avanti (per modo di dire) con le promesse, ormai sono sfiduciata. Arriva una persona anziana, si tratta di un ex dipendente di un'officina: "C'è troppa gente in età pensionabile che lavora e potrebbe farne a meno; il nuovo governo dovrebbe adoperarsi affinchè gli anziani lavoratori lascino il posto ai giovani". Il discorso prosegue con un commerciante

A Ponte Lambro, a una fermata della 66 interpelliamo un signore che lavora come commesso in una drogheria: "È un momento particolarmente difficile, i partiti devono fare uno sforzo unitario ed impegnarsi per risolverei problemi del paese mettendo da parte le proprie ideologie". Arriva l'autobus, il colloquio s'interrompe.

Davanti l'ospedale Quattro Marie, un anziano operaio che si definisce antifascista: "Di crisi di governo ne abbiamo avute troppe, spero_ solo che un giorno o l'altro non ne approfitti la destra per prendere definitivamente il potere". Un altro operaio: "I comunisti hanno dimostrato senso di responsabilità, ora tocca alla D.C. fare altrettanto; bisogna creare nuovi posti di lavoro e dare la giusta sicurezza a chi è già occupato".

Qualche commento La raccolta di opinioni volanti termina qui. La prima impressione ricevuta è la consapevolezza dimostrata da una buona parte degli abitanti sulla estrema gravità della crisi. Conseguentemente si avverte il palese auspicio di venire al più presto ad una risoluzione, che però tenga conto della forza emergente dei partiti di sinistra; si chiede quindi un cambiamento radicale nella conduzione del paese. La questione occupazionale viene indicata come il nodo principale da sciogliere.

Dalle interviste è emersa anche una certa dose di scetticismo o peggio ancora di qualunquismo. Tralasciando la stesura di dichiarazioni di questo tipo: "I partiti sono tutti uguali! Le bombe bisogna metterle a Montecitorio:" e via dicendo, abbiamo voluto risparmiare il lettore dal sorbirsi una serie di frasi insensate. però ci sembra doveroso spendere due parole su questo negativo fenomeno. Ebbene il qualunquismo, essendo un effetto non una causa, rispecchia

in modo chiaro il completo disinteresse della classe dirigente, che si sta verificando da troppi anni a questa parte, sulla gravi questioni del paese.

Ma a che punto siamo con la crisi di governo? (sono quasi due mesi che se ne parla) La D.C. con abilità è riuscita ad accantonare la questione politica di fondo, vale a dire il riconoscimento del controllo dei comunisti sull'attuazione del programma, per sfiancare i partiti in discussione programmatiche interminabili. In casa democristiana si devono quindi risolvere le contraddizioni che vedono divisa l'ala conservatrice, ancorata su posizioni retrograde, e quella parte che sente la necessità di rinnovamento.

Le sinistre reclamano lo sviluppo degli investimenti, il rilancio dell'occupazione, indispensabili riforme nella scuola, nella polizia e soprattutto nella pubblica moralità, per offrire in cambio un'austera politica salariale.

L'emergenza dell'attuale situazione impone a tempi brevi un ulteriore sforzo per giungere alla solidarietà democratica indispensabile per chiudere il capitolo dei vecchi privilegi ed iniziare la dura opera di ricostruzione.

I partiti, e soprattutto quelli restii al rinnovamento, si ricordino che vi sono milioni di lavoratori, disoccupati e studenti ormai duramente provati. Sbagliare ancora significherebbe cadere nel baratro delle elezioni, che non cambierebbero certo il gioco di forze. Si giungerà proprio a questo?

Felice Fava

Si è conclusa proprio in questi giorni la lunga crisi di governo, ma nonostante questo abbiamo ritenuto utile riportare i giudizi e le impressioni raccolte tra i cittadini del quartiere come testimonianza del modo con cui essa è stata vissuta dalla gente comune.

I settimanali di carattere politico e culturale hanno un livello di vendita decisamente minore rispetto alle principali testate cosidette "femminili". Tutto ciò non toglie che anche queste stiano attraversando una profonda crisi dovuta in parte agli alti prezzi raggiunti negli ultimi anni e allo scarso contenuto, neppure le numerose trovate pubblicitarie (omaggi, inserti, super-speciali) hanno frenato questo irreversibile calo. Basta sfogliare una di queste riviste per rendersi conto, che tolte le pagine di pubblicità e quelle di moda, rimane ben poco. Non diciamo niente di nuovo quando affermiamo che tali periodici sono spesso strumento di propaganda di immagine di donna o legata al suo vecchio ruolo, la cui massima ambizione sembra essere quella di lavare più bianco della vicina, o la donna fatale che aiutata da spray e deodoranti di marca riesce a conquistare più facilmente l'uomo affascinante. È cosi evidente come il loro principale scopo sia quello di sfruttare per i propri fini tutti quei luoghi comuni ancora purtroppo esistenti presso un certo tipo di pubblico. Così facendo si relega sempre più la donna nel suo mondo, staccandola da quella che è la vita politica e sociale del paese. I periodici femminili però non sono tutti uguali ognuno si rivolge ad un pubblico diverso a seconda del livello culturale ed ideologico; abbiamo così da una

L'azione pedagogica di questi settimanali potrebbe essere molto importante, visto il favore che gode presso il pubblico ed il suo alto grado di diffusione, che raggiunge con il Radio Corriere il 75% del totale venduto, senza contare i fotoromanzi.

Passiamo al resto dei periodici, notando che i principali settimanali di carattere politico ultimamente hanno avuto un calo, ravvisabile forse nel fatto che alcuni hanno tentato di puntare sulla notizia scandalistica non soddisfando più in pieno il loro abituale lettore o forse anche per la troppa pubblicità.

In ogni caso i due periodici più venduti restano Panorama e l'Espresso, diretti ad un pubblico orientato a sinistra. Di seguito troviamo Epoca, l'Europeo, la Domenica Del Corriere rivolti ad un pubblico che ricerca più l'informazione che il giudizio politico.

I settimanali della destra moderata (II Settimanale, Il Candido ed il Borghese) a detta degli edicolanti hanno poca fortuna nella nostra zona. Vale la pena a questo punto menzionare un fatto emerso da questa piccola inchiesta ovvero Sorrisi e Canzoni riesce da solo a vendere più copie di tutti i periodici di informazione politica messi insieme, ancora una volta la televisione è la grande vincitrice che si impone anche attraverso la stampa. Alessandra Villa

MILANO PER VOI

Sono iniziati i "60 Corsi di Aggiornamento Culturale" (gratuiti e aperti a tutti,) a cura della Ripartizione Cultura e Spettacolo del Comune di Milano. Non potendo segnalarli tutti indichiamo alcuni temi di imminente trattazione, indirizzando per una completa visione delle sedi e dei programmi all'ufficio informazioni del Comune in Galleria Vittorio Emanuele (lato P.za della Scala).

MILANO PER VOI sabato 18 marzo dalle ore 15,30 alle 17

- Sede: Castello Sforzesco - Sala della Balla: PITTURA

Coordinatore: Prof. Marco Valsecchi: "Il Cubismo" (Picasso e Braque in Francia) e i Fauves francesi Matisse e Wlamìnck.

- Sede: Castello Sforzesco - Sala delle Asse: IL COLORE

Coordinatore Dr. Gigi Romeo: "Un colore non è mai solo".

- Sede: Hotel Michelangelo - Via Scarlatti 33: PUBBLICITA

Coordinatore: Prof. Dino Villani: "Invenzione della litografia in nero e poi di quella a colori, sviluppo del manifesto".

- Sede: Famiglia Artistica Milanese - C.so P.ta Vittoria 16: CINEMA

Coordinatore: Dr. Walter Alberti: "Soggetto e sceneggiatura".

- Sede: Galleria Vittorio Emanuele lato P.za della Scala: SCUOLA

Coordinatore: Prof. Giorgio Vescarelli: "Il libro per ragazzi come strumento di crescita culturale".

MILANO PER VOI domenica 19 marzo ore 10 - 11,30

- Sede: Museo della Scienza e della Tecnica. Sala Biancamano - via S. Vittore 21: ARTE

Coordinatore: Dr. Curzia Ferrari: "I giovani alla ricerca dell'inedito".

- Sede: Istituto di Storia dell'Arte Lombarda - P.za Duomo 14: ARTE

Coordinatore: prof. Maria Luisa Gatti Peer: "S. Maria delle Grazie e il "Cenacolo di Leonardo (con diapositive a colori)".

- Sede: Museo della Scienza e della Tecnica - Sala Bifora - via S. Vittore 21: STORIA

Coordinatore: Prof. Adriana Peracchi: "La società milanese fra '700 e '800".

- Sede: Circolo Filologico Milanese; via Clerici 10: DIALETTO

Coordinatore: prof. Paolo A. Farò: "La letteratura dialettale dal Grossi a De Marchi.

- Sede: Ridotto della Scala - Piazza della Scala: SCALA

Coordinatore: M.° Giampiero Tintori: "Il dopo Verdi".

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Giovani e anziani: due mondi separati?

Interviste a Ponte Lambro

Il trasferimento delle famiglie dalle case di via Zama a quelle nuove di via Salomone ha sollevato notevoli problemi tra gli anziani, che si sono trovati all'improvviso tagliati fuori dalla vita di cortile, alla quale erano abituati e ora si sentono soffocare nei piccoli, moderni appartamenti dell'IACP. Partendo dal loro problema ed estendendo l'attenzione alle condizioni in cui essi si trovano a Ponte Lambro.

in v.le Ungheria, a Moniuè...., il Consiglio di Zona, insieme con i sindacati, ha cercato di studiare delle soluzioni in riunioni della Commissione Sanità, in assemblee e negli incontri con gli operatori sociali, che lavorano sul territorio. Come nella assemblea che ha avuto luogo il 4 febbraio.

Fatta eccezione per Comunione e Liberazione, che nega attualmente la sua collaborazione, tutte le altre forze politiche e sociali si sono impegnate con entusiasmo.così che un ambizioso progetto si va facendo strada: quello di organizzare un servizio autogestito dagli anziani, con l'intervento delle organizzazioni sindacali e l'apporto di tutte le forze disponibili sul territorio. non ultime quelle volontarie.

Sintomo di questa attenzione è la ricerca che due studentesse della scuola di assistenti sociali presso l'Umanitaria hanno condotto a Ponte Lambro.

Maria Consoli e Luciana Roscetti hanno intervistato 19 persone anziane, ricavando una serie di elementi, che varrà la pena si approfondire anche con altre iniziative.

Importante ci sembra ad esempio la richiesta di assistenza sanitaria, espressa da molti intervistati, ed il contemporaneo rifiuto di doversi rivolgere ad un ospedale specializzato per per-

sone di età avanzata: ci sembra un indice di come vengano rifiutati quei servizi che, invece di occuparsi dell'intera popolazione, se ne interessino per problemi settoriali, trasformando un cittadino, in un caso particolare. Nella nostra zona, fino a poco tempo fa completamente priva di servizi sanitari, cominciano a funzionare alcuni centri (il consultorio familiare, il centro di neuropsichiatria infantile, il consultorio pediatrico) ed altri si stanno predisponendo (il servizio di psichiatria adulti, il servizio anziani).

Il suggerimento che ci può venire da questa ricerca è di cercare di collegare i vari servizi, di unificarli il più possibile (pediatria, consultorio familiare, centro oncologico, centro vaccinazioni, ambulatorio per iniezioni....).

Un altro suggerimento può essere quello di verificare con molta attenzione le preferenze degli anziani in materia di tempo libero: chiedono di frequentare ambienti destinati solo a loro oppure preferiscono mescolarsi a persone di tutte le età?

Come superare, d'altra parte, i rischi che la coabitazione tra cittadini di diverse età possa creare attriti, far sentire inutili ed emarginati gli anziani o i giovani?

Su questi argomenti il discorso è aperto, non solo sul giornale, ma anche al Consiglio di Zona. La Commissione Sanità si riunisce periodicamente ed invia l'avviso di convocazione a qualsiasi cittadino che abbia lasciato nome ed indirizzo in segreteria, in v.le Ungheria 29, t. 5061617.

Ornella De Filippi

Ormai una realtà il risanamento di Ponte Lambro

Comincerà tra breve la costruzione delle "case parcheggio" per la rotazione delle famiglie interessate alla ristrutturazione.

Se fino a ieri la ristrutturazione delle case degradate a Ponte Lambro era una realtà di programma, oggi è diventata una realtà operativa; infatti la Regione Lombardia ha approvato i lotti 79 e 82 dell'edilizia economica e popolare della Legge n° 167 in data 25.10.1977 e resi esecutivi in data 12.1.1978 pubblicando la delibera nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n 5 del 1.2.1978.

Giunta la conferma legislativa la Ripartizione Edilizia Popolare del Comune di Milano ha stanziato i fondi necessari per la costruzione della "casa parcheggio" i cui lavori devono iniziare come termine ultimativo entro il 30.6.1978.

La casa parcheggio, i! cui progetto viene affidato all'Ufficio tecnico, sarà costituita .da 300 vani per un totale di circa 100 appartamenti, dove a rotazione verranno ospitale le famiglie delle case da ristrutturare fino a quando tutto Ponte Lambro sarà risanato e potrà diventare un quartiere decoroso per i suoi abitanti.

L'Amministrazione affida al Consiglio di Zona "13" importanti incarichi nell'ambito del ri-

sanamento: - la nomina di 3 esperti che concorreranno alla stesura del progetto che deve essere definitivo entro i primi di aprie; - la scelta dell'ordine in cui le case devono essere ristrutturate.

Per quanto riguarda quest'ultimo punto il Consiglio di Zona lavorerà con il Comitato Unitario di Ponte Lambro e con i cittadini interessati per poter redigere un programma serio e razionale e procedere così al risanamento del quartiere nel modo migliore.

Per completamento dell'opera di ristrutturazione l'Amministrazione costruirà in tempi ravvicinati e nelle aree già destinate, tutti i servizi necessari al quartiere: asili nido, biblioteca, centro di quartiere, servizi sanitari, riordino della viabilità e sistemazioni a verde.

In quest'opera di risanamento ai proprietari delle case è affidato un ruolo importante; essi potranno stipulare con il Comune delle convenzioni che li agevoleranno nelle opere di ristrutturazione dei loro stabili o dei loro appartamenti purché vengano tutelati gli interessi fondamentali degli inquilini e concordati dei canoni d'affitto convenzionati.

Purtroppo si sono verificati da parte di alcuni proprietari di interi stabili, tentativi, in parte riusciti, di vendite frazionate senza avvisare i nuovi acquirenti dei vincoli che la Legge "167" impone, quali la tutela degli affittuari o l'obbligo della ristrutturazione pena l'esproprio; un comportamento, come si vede, lontano dallo spirito della legge perchè tende a scaricare sull'Ente pubblico o su altri l'intero peso della ristrutturazione quando in fondo è proprio sui proprietari che spesso ricade la responsabilità di aver concorso a creare l'attuale situazione di degrado del quartiere.

È bene comunque avvisare gli affittuari che i loro interessi primari saranno tutelati sotto tutti i punti di vista.

Un quartiere sano e dignitoso nelle sue costruzioni serve a tutti e soprattutto ai proprietari, ed è quindi incomprensibile questo atteggiamento di rinuncia e di fuga dalle responsabilità.

Comunque il risanamento di P.te Lambro è ormai una realtà che comincerà a dare in breve tempo i suoi frutti.

Alberto Reali

Assemblee di caseggiato al lotto 25

Il Comitato Rionale unitario di Ponte Lambro ha cominciato nei giorni scorsi a tenere delle assemblee di caseggiato in alcuni stabili del lotto 25.

L'iniziativa ha come obiettivo quello di creare un contatto più diretto con le famiglie che abitano in quelle case, per discutere insieme dei problemi del quartiere.

Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione di alcuni inquilini che hanno messo a disposizione il loro appartamento e si sono prodigati per far partecipare il maggior numero di persone.

Certamente non è stata una cosa facile da realizzare anche per la disgregazione che oggi vive il quartiere, ma grazie all'impegno dei componenti del Comitato rionale unitario è stato possibile superare anche questa difficoltà.

Ho partecipato personalmente, assieme ad altri, ad alcune di queste assemblee e devo rilevare innanzitutto la larga adesione che ha accompagnato l'iniziativa (circa dodici, tredici persone ad ognuna); ciò dimostra che esiste una grande consapevolezza del fatto che i problemi del quartiere si risolvono con una maggior partecipazione.

Il dibattito toccava un pò tutte le questioni ma in particolar modo si accentuava sui problemi delle case del Lotto 25: sul problema degli affitti e della morosità, sulle manutenzioni e sulla sistemazione stradale, sul costo delle spese e sui servizi "non fatti" delle imprese appaltatrici. Sul problema degli affitti emergevano profonde preoccupazioni. Alcuni tra coloro che l'affitto lo versano regolarmente e con sacrifici, accusavano le imprese addette alla raccolta dei rifiuti o dell'impianto di riscaldamento di non fornire un servizio adeguato, concorrendo così a creare una situazione insostenibile. Per altri la preoccupazione era invece legata al fatto che lo I.A.C.P. stava inviando a tutti gli inquilini morosi una lettera in cui si richiedeva di pagare gli arretrati, con i dovuti interessi, anche ratealmente, e si minacciava in caso contrario di agire per vie legali e cioè tramite lo sfratto e la conseguente perdita della casa popolare.

Ritengo che questo tipo di lavoro abbia già dato alcuni risultati positivi: innanzitutto il Comitato Rionale unitario ha acquisito elementi nuovi per meglio conoscere la realtà complessa del quartiere, inoltre si è avviato in questo modo un discorso di avvicinamento fra famiglie che abitano nello stesso palazzo contribuendo a rompere quella logica individualista che tende all'isolamento. Infine gli stessi inquilini del lotto 25, si sono resi conto che esistono molti problemi che riguardano il vecchio quartiere e che anche con la loro partecipazione è possibile risolverli.

Claudio de Biaggi

La "66" si blocca davanti al "Bagutto"

Sul numero di Febbraio di "Milano Domani", sono state anticipate importanti novità per quanto riguarda il trasporto pubblico, che nel quartiere significa praticamente la "66". Fra l'altro l'inchiesta sui trasporti pubblici in zona era corredata da un'intervista al vice - sindaco e assessore ai trasporti Korach.

Cosa diceva Korach? Preannunciava un aumento delle corse della "66" e dava notizia dell'avvio di un esperimento: portare la "45" in fondo a via Umiliati, e fare proprio li, il capolinea. Una piccola, vera rivoluzione nei trasporti del quartiere.

Ci sono però dei piccoli intoppi, che fanno perdere tempo, fanno perdere la pazienza ad autisti e passeggeri, e che sarebbero facilmente risolvibili solo con il buon senso.

Uno di questi intoppi si verifica quasi tutte le sere a Ponte Lambro di fronte alla trattoria Bagutto. In quel punto l'autobus deve svoltare a sinistra con una manovra ad angolo retto. Una svolta normale se la car-

reggiata è libera, diventa invece un passaggio di precisione, se ai lati della strada sostano file di autovetture. Spesso addirittura non si passa.

La causa di questo blocco, è il parcheggio "dove capita capita" delle auto di chi si reca alla Clinica "4 Marie" a fare visita - parenti. Lo spazio per parcheggiare, lo sappiamo, è poco; tutti vogliono posteggiare a due passi dall'ingresso principale e cosi dalle 6 alle 7 di sera la strada si dimezza con gravi difficoltà per la circolazione.

La linea "66" ne paga le spese: spesso autista e passeggeri devono scendere, spostare di peso qualche vettura con gran perdita di tempo e di calma.

Rintracciare il proprietario d'altro canto è impossibile. Basterebbe comunque poco per risolvere il problema: una transenna davanti al Bagutto o magari solo un cartello stradale.

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Con l'applicazione della legge n. 517 del 4 agosto 1977 è stato introdotto nelle scuole elementari e medie inferiori un nuovo metodo di valutazione; metodo che non si basa sull'assegnazione di un voto, ma sulla formulazione di un giudizio globale che tenga conto, anche a livello psicologico, della personalità, delle attitudini e delle possibilità dell'alunno.

Tutto questo dovrebbe essere raggiunto con la "novità" della scheda di valutazione. Che, così come si articola, "ha validità solo per l'anno scolastico 1977-78", in modo che "Il carattere provvisorio del modello ne consenta il perfezionamento anche sulla base di eventuali indicazioni derivanti dalla sua applicazione pratica". Come è strutturata la scheda? Secondo la Circolare Ministeriale 237 la scheda - elementare si divide in due parti: "la prima con i dati anagrafici e scolastici dell'alunno e altre notizie utili per lo svolgimento dell'attività educativa, ricavate anche dai dati forniti dalla famiglia, dal servizio sanitario e da quello socio - psico - pedagogico".

Il rischio più evidente di questa prima parte è che in essa siano inseriti dati di tipo "clinico" e soprattutto di tipo "clinico - negativo", quindi già un'etichetta subito in prima pagina.

Una maestra che insegna a una 4a elementare di via Meleri. mi face-

Voti o giudizi?

Quali sono i vantaggi delle schede valutazione adeguatamente informativa sul livello globale di maturazione; più un giudizio finale che riguarda la promozione o l'ammissione agli esami.

va notare a questo proposito: "lo e diverse mie colleghe ci siamo rifiutate di compilare questa prima parte, perchè si esige da noi un compito al quale non siamo preparate culturalmente: rischieremmo di fare dello psicologismo. Ma soprattutto non ce la sentiamo, perchè non ci compete, di dare un giudizio sull'ambiente extrascolastico del bambino, correndo poi il rischio di contaminare i due ambiti (scolastico ed extrascolastico) e pescare nel secondo per dare giudiZi nel primo".

La seconda parte si distingue a sua volta in: a) partecipazione dell'alunno alla vita della scuola; b) osservazioni sistematiche sui processi di apprendimento e sui livelli di maturazione della personalità; c) osservazioni conclusive e valutazione trimestrale sul livello globale di maturazione raggiunto e attività scolastiche integrative eventualmente programmate.

Per quello che riguarda la scuola media inferiore: una prima parte sulla partecipazione dell'alunno alla vita della scuola; una seconda parte su: a) processo di apprendimento e livello di maturazione raggiunto nelle singole discipline; b) osservazioni sistematiche sul processo di apprendimento e sul livello di maturazione raggiunto visti globalmente (nel corso dei vari trimestri). Una terza parte: a) giudizi analitici motivati per ciascuna disciplina; b)

In gran parte delle scuole elementari della zona, della scheda è stata compilata solo l'ultima parte, quella che riguarda le "osservazioni conclusive etc."

Nelle scuole medie invece, quando il profitto risultava positivo in tutte le materie, veniva compilata la parte della valutazione globale; quando il profitto non raggiungeva lo stesso livello in tutti gli insegnamenti, veniva compilata a parte suddivisa in discipline. Le reazioni degli insegnanti a questo nuovo tipo di valutazione sono varie e nessuno si è dichiarato soddisfatto in senso assoluto.

La Sig. G. (insegnante elementare) dichiara che, pur nella sua incompletezza e al limite ambiguità di termini, la scheda è comunque un passo avanti rispetto al voto: avrebbe però dovuto essere preceduta a suo avviso da un corso di almeno un anno di programmazione e di aggiornamento della vlutazione per tutti gli insegnanti.

"Il voto comunque è ben lungi dall'essere scomparso. Certo, tutto dipende da come l'insegnante si pone di fronte alla compilazione della scheda: con il voto era molto più semplice e se vogliamo più comodo. Esisteva un programma, e sulla ba-

IL PERIODO TRA GLI 11 E 113 ANNI

Il ruolo della scuola

È il periodo del ragionamento.

Roberto, 13 anni, ha immaginato di essere spettatore di una scena primordiale fra eruzioni e mostri preistorici.

Dotato di mentalità visiva nell'individuare la distanza, lo spazio tridimensionale è reso con segno sicuro come punto focale del suo interesse "naturalistico".Molti altri i ragazzi dotati invece di "mentalità non visiva" si preoccupano soprattutto dell'espressione del "io" e delle emozioni che ne derivano, con progressi in altre direzioni espressive.

La funzione del docente sembrava quella di produrre elementi capaci di immaginare un dato numero di nozioni per poi ripeterle al segnale convenuto. Ma l'abilità nel ripetere nozioni isolate non ha molto rapporto con il futuro dell'individuo "attivo e ben inserito socialmente" che si pensa di plasmare. La capacità di apprendimento varia da età ad età e da individuo a individuo, e coinvolge non solo le capacità intellettuali, ma anche quelle sociali, emotive, percettive, fisiche e psicologiche. Per molti ragazzi è la scuola media l'ultimo tipo di scuola pubblica in cui si possa fare una esperienza espressiva con mezzi d'arte visiva. E in questo periodo di estrema differenzazione individuale soltanto un'attenta sperimentazione didattica può offrire loro delle possibilità secondo lo stadio verosimile delle loro conoscenze attuali. Ma è indispensabile una continuità di rapporti, nella pluralità delle materie, che stimoli i ragazzi a cercare la soluzione dei problemi, invece di attendere passivamente la risposta ed i suggerimenti dell'insegnante. Su questa esperienza si basa il ruolo dell'educazione artistica in un programma di sperimentazione. Poter scoprire e sviluppare le capacità creative presenti in ogni individuo fin dall'infanzia, indipendentemente dalle direzioni

nello sviluppare la creatività del bambino

se di questo venivano qualificati gli alunni, con una valutazione sicuramente comparativa tra bambino e bambino. Con la scheda e il giudizio sono invece l'insegnante e il suo metodo educativo il primo termine di paragone. Si rischia però di reinventare il voto sotto la forma di quegli aggettivi - che anche prima eravamo abituati ad usare sul libretto bianco che accompagnava il ragazzo dalla la elementare alla 3a media".

La Sig. P. (insegnante in una scuola media) dice che si sentiva il bisogno della scheda (alla quale è assolutamente favorevole), in quanto il voto è un mezzo troppo ristretto per una valutazione completa della personalità del ragazzo. Alla domanda se secondo lei è stato fatto un passo avanti rispetto al voto come strumento di selezione, risponde che "se la scuola deve orientare il ragazzo verso un determinato settore, deve per forza essere selettiva".

Da parte dei genitori esistono parecchie perplessità: certi sono proprio poco convinti della validità della scheda: cosa devono chiedere ora alla scuola e ai figli? Il rimpianto dei

voti si trasforma nel tentativo di fare una personale valutazione numerica dell'aggettivo.

Alcuni sono insoddisfatti perchè ritengono che certi insegnanti abbiano lasciato poco spazio al giudizio del profitto vero e proprio, ampliando solo la parte riservata alla condotta del bambino.

Altri infine sono ancora convinti della validità del voto come stimolo che spinge il bambino a fare di più e meglio.

Pochi sono soddisfatti dell'esperimento e credono sia possibile migliorare sensibilmente la scheda in modo da raggiungere una valutazione che rispetti effettivamente la preparazione e le possibilità dell'alunno.

Speriamo che da tutte queste posizioni negative e positive si riesca almeno ad ottenere una collabora-Ü zione tra genitori e insegnanti, in modo che invece di un esperimento fallito di Malfatti, risulti un passo avanti, un arricchimento della sperimentazione per una giusta riforma della scuola.

Acqua nuova in via Mecenate

Da circa un mese il traffico in via Mecenate è difficoltoso a causa dei lavori in corso.

Molti abitanti si saranno chiesti che cosa sta succedendo. Per chiarire la questione abbiamo parlato con gli addetti: il Comune sta provvedendo alla ricostruzione della rete idrica di via Mecenate che sarà collegata al nuovo acquedotto costruito a Linate, poichè la vecchia centrale non riusciva a fornire acqua a sufficienza per l'intero quartiere.

Con questa opera, si potrà, facendo funzionare le due centrali soddisfare la domanda idrica del quartiere.

Il maltempo ha fatto procedere i lavori a rilento, si prevede di ,terminare entro la fine del mese.

soggiorni mare: villaggi e alberghi

specifiche verso le quali potrà orientarsi in seguito; sviluppare la sensibilità per i problemi per il modo di sentire degli altri, per tutto ciò che è oggetto di esperienza, "l'elasticità" nella ricerca, nell'adattarsi a nuove situazioni. La formazione di Individui capaci di avere un rapporto reale nelle relazioni umane di comunicazione con l'ambiente è una esigenza fondamentale di questa nostra società. È un periodo pseudo - naturalistico questo "periodo del ragionamento" e si avvicina il tempo in cui l'adolescente avrà il problema di porsi come persona, in rapporto al mondo degli adulti. Ma prima di ciò ha inizio un mutamento fondamentale, di condizioni, con stati emotivi in cui le femmine a differenza dei maschi sviluppano mature caratteristiche sessuali. Il ruolo dell'arte in questo stadio di sviluppo potrebbe ispirarsi a un

criterio di forza e di chiarezza, sostenendo l'individualità, fornendo uno sfogo, socialmente accettabile, per i suoi motivi di tensione emotiva. È il passaggio deila espressione infantile a quella adulta che va favorito. Dall'immaginazione inconscia a quella controllata nei suoi effetti.

Fatto sgomberare il circolo Varalli

Ci giunge notizia, quando ormai il giornale è impaginato, che mercoledì l marzo la Polizia ha sgomberato l'area situata in fondo a Via Salomone, occupata dal circolo giovanile Claudio Varalli. L'operazione si è svolta durante le prime ore del mattino senza provocare gravi incidenti anche perchè sul luogo erano presenti solamente alcuni giovani.

Lo spazio, precedentemente adibito ad autoparco, è di proprietà della Intendenza di Finanza ed era stato occupato circa due anni fa da un gruppo di giovani per creare un centro sociale.

Riprenderemo l'analisi del fatti il prossimo mese.

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Più partecipazione per risolvere i problemi

La relazione sull'attività svolta nel 1977 dal Consiglio di Zona

Lo scorso 23 febbraio il nostro Consiglio di zona ha approvato col voto favorevole di tutti partiti, ad esclusione di Democrazia Proletaria, la relazione dell'attività svolta dallo stesso Consiglio nell'anno 1977. Si tratta di un voto importante che ha consentito di fare il bilancio di un anno di lavoro e che ha visto esprimere un positivo giudizio unitario su questo lavoro. Non si è trattato quindi di un atto formale e burocratico, ma della valutazione di ciò che è stato fatto, e qualche risultato concreto lo si è avuto, e di quello che ancora rimane da fare, che purtroppo non è poco. La lettura del documento, che pubblichiamo integralmente, pensiamo chiarirà il significato di quest'ultima affermazione: l'abbattimento delle case di via Zama, lo sviluppo dei servizi socio - sanitari, la stesura di un piano concreto per risolvere problemi di Ponte Lambro, non sono cose da poco. Molte tuttavia ancora sono le questioni aperte e su queste il Consiglio di zona ha riconfermato la volontà di impegnarsi.

Per concludere questa breve nota desideriamo fare solo qualche rapido commento ad alcune delle tabelle che pubblichiamo.

Innanzitutto vogliamo porre l'attenzione sull'aumento sia dell'attività del Consiglio di zona che della partecipazione dei cittadini ai suoi lavori.

In secondo luogo vogliamo sottolineare che la quasi totalità delle deliberazioni prese (1'89,9%) sono state approvate all'unanimità o quasi: ciò sta a significare che di fronte ai problemi reali è possibile trovare soluzioni unitarie, superando quindi le differenze ideologiche e di parte (se così si facesse anche a livello nazionale probabilmente le cose andrebbero meglio!).

Infine richiamiamo l'attenzione sui dati che si riferiscono alla presenza dei Consiglieri alle riunioni. Non vogliamo certo dare dei voti ad alcuno, tuttavia crediamo che rimarcare che il gruppo comunista è quello che maggiormente ha dato il suo contributo di lavoro non sia nè inutile nè fuori luogo. Questo per quanto riguarda la quantità, della qualità del lavoro svolto giudicheranno cittadini.

Adriano Zagato

Tracciare il bilancio di un anno di attività del Consiglio di zona è compito non facile ma certamente utile se questo atto costituisce la giusta occasione per una riflessione critica e per la formulazione di stimolanti e concrete indicazioni.

Stiamo vivendo indubbiamente una fase di trasformazione dei Consigli di Zona, siamo alla vigilia della nascita dei nuovi Consigli che acquisiranno nella loro totalità i compiti e gli attributi previsti dalla legge 278 e dal nuovo Regolamento sul decentramento e sulla partecipazione dei cittadini nell'Amministrazione del Comune.

Crediamo che sia lecito affermare. confortati dai dati che qui abbiamo riassunti e allegati. e che riguardano il nostro Consiglio. ma che certamente riflettono una situazione cittadina. che Consigli di zona hanno supera. to, anche tra difficoltà, tutte le prove a cui sono stati chiamati e si presentano alla cittadinanza non solo come organismi maturi alla assunzione di tutte le responsabilità che loro competono. ma anche come strumenti indispensabili per un nuovo modo di governare la città.

Sia dunque, in questa prospettiva, il 1978 l'anno della definitiva affermazione del decentramento amministrativo.

IL RINVIO DELLE ELEZIONI

E in atto in Parlamento il varo di un progetto di legge che prevede l'accorpamento delle elezioni amministrative, e quindi il rinvio delle elezioni dirette dei Consigli circoscrizionali al 1980.

Questa decisione, frutto di un ampio accordo fra le forze politiche è dettato certamente da un alto senso di responsabilità in un momento di crisi così grave e profonda del Paese.

Ma perchè non si colpisca e si mortifichi, ancora una volta, l'attuazione del decentramento amministrativo, è detto in quel progetto di legge che i Consigi circoscrizionali, là dove i Regolamenti lo consentono, potranno comunque assumere gli attributi previsti dagli articoli 12 e 13 della legge 278 ed in definitiva, cioè. pieni poteri deliberativi.

Sarà compito dunque dell'Amministrazione, ma anche nostro, far sì che comunque, nei modi e nei tempi previsti, attraverso l'approvazione delle delibere quadro, il nuovo Regolamento sul decentramento e sulla partecipazione venga in ogni

sua parte applicato. Alcuni passi si sono già compiuti in questa direzione ed altri se ne preannunciano, ma è compito nostro premere affinchè si proceda speditamente, perchè riteniamo che in ogni caso, elezioni dirette o no, Consigli di zona devono essere rinnovati nella primavera ed assumere una fisionomia definitiva. E ci sia consentito, nel tracciare rapidamente un quadro dell'attività svolta da questo Consiglio nello scorso anno, evidenziare innanzitutto il contributo che ogni parte politica ha voluto costantemente dare affinchè si affermasse il decentramento amministrativo.

È con questa ampia unità di intenti che si è risolta. proprio nei primi giorni del 1977, la crisi del Consiglio, crisi che è stata positivamente superata attraverso una concreta e più ampia partecipazione delle forze politiche alla gestione dell'attività consiliare.

SCELTE UNITARIE

Ci sembra fatto rilevante, a testimonianza di uno sforzo comune nella ricerca di soluzioni positive ai problemi della zona, l'ampia convergenza negli atti deliberativi del Consiglio, che sono stati votati nella grande maggioranza dei casi all'unanimità. Non è dunque un dato casuale l'aver potuto dare avvio ai lavori di tre nuove Commissioni che si sono aggiunte alle quattro che già operavano (commissione Casa. commissione manutenzioni. comr iissione cascina e verde circostante).

PIÙ PARTECIPAZIONE

Tutto questo ha consentito una notevole espansione dell'attività consiliare, e vogliamo sottolineare i dati più significativi rappresentati dall'elevato numero di riunioni e dalla confortante presenza complessiva dei cittadini, nel numero di oltre 3700, un dato certamente positivo per una zona come la nostra che conta poco più di 32.000 abitanti.

Le 15 assemblee popolari, indette da questo Consiglio, dimostrano lo sforzo compiuto nella direzione di una promozione ed una espansione della partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative.

Numerosi sono problemi affrontati dal Consiglio nel corso del 1977: vorremmo qui richiamarne alcuni che si distinguono

per la loro particolare rilevanza.

VIA ZAMA

Con l'abbattimento delle case minime di via Zama e l'assegnazione dei nuovi appartamenti del Lotto 64 si è positivamente conclusa una delle battaglie più importanti che il Consiglio di zona ha condotto con tenacia in questi ultimi anni.

L'approvazione da parte della Regione della riserva del bando al 100%, la preassegnazione, il piano di trasferimento delle famiglie, il piano di abbattimento delle vecchie case minime, la lotta alle occupazioni abusive: sono questi temi sui quali si è impegnata ogni energia superando difficoltà spesso rilevanti. La realizzazione di un intensa collaborazione con la VI commissione zonale IACPM e con i!

SUNIA si è rilevato non solo un fatto di per sè positivo ma determinante al conseguimento degli obiettivi che ci eravamo prefissi. Possiamo oggi affermare, a

fronte degli impegni che ci eravamo assunti, che risultati conseguiti, e per il modo in cui sono stati raggiunti, legittimano la nostra profonda convinzione della ormai insostituibile funzione del decentramento amministrativo.

È ancora nel Lotto 64 di via Salomone che il Consiglio di zona si trova impegnato al raggiungimento di un altro obiettivo importante: l'apertura del centro di assistenza agli anziani, un servizio destinato ad operare su tutto il territorio zonale.

PONTE LAMBRO

Oggetto di particolare attenzione sono stati i problemi che gravano sul quartiere di Ponte Lambro.

Alcuni di questi, come la tombinatura della Roggia Certosa e la edificazione della scuola materna. si stanno avviando a soluzione e rappresentano primi e importanti risultati che concretamente traducono anni di lotta.

Ma ancora molti sono proRoggia Certosa blemi aperti: scuola (edificazione di 12 aule prefabbricate), servizi socio - sanitari, trasporti, centro sociale, campi gioco, centro commerciale, sono le questioni affrontate dal Consiglio e sulle quali abbiamo chiesto un impegno dell'Ammini-

strazione. Con l'approvazione, in Regione, dei lotti 79-82 ex lege 167 a Ponte Lambro, si ripropone con urgenza un esame della questione del risanamento del vecchio quartiere.

Si dovrà sottoporre ad una

verifica operativa più puntuale l'ipotesi della costruzione di una "casa parcheggio" che possa fungere da "volano" all'operazione di risanamento e grande dovrà essere l'impegno in un'azione che dovrà coinvolgere gli inquilini, le cooperative, gli ope-

RIUNIONI

Sedute Consiglio di zona

Riunioni Commissioni Assemblee popolari

TOTALE NUMERO RIUNII

ratori pubblici e soprattutto piccoli proprietari.

SERVIZI SOCIO - SANITARI

Nel mese di ottobre, con l'a-

pertura del Consultorio di via Meleri, si è conseguito uno dei risultati più importanti nel campo dei servizi socio - sanitari.

La forte pressione esercitata dai cittadini, che si sono mobilitati attraverso assemblee, petizioni, raccolte di firme, ha indubbiamente contribuito fortemente a sostenere l'iniziativa del Consiglio di zona ed a raggiungere un risultato di indubbio prestigio.

L'impegno è ora rivolto, oltre che ad un potenziamento, ad una giusta e organica collocazione dei servizi socio - sanitari di cui può disporre la zona 13, poichè alcuni di questi, come il Servizio psichiatria adulti e lo SMAL (servizio di medicina ambiente di lavoro), non hanno allo stato attuale una sede nella nostra zona.

Soddisfacente è stato pure, nel suo complesso, l'evolversi del rapporto con il mondo della scuola, che è andato estendendosi e rafforzandosi.

La costituzione della Commissione manutenzioni, nella quale sono stati chiamati a partecipare rappresentanti delle scuole della zona, costituisce un concreto esempio di collaborazione e di coinvolgimento nelle scelte decisionali.

Ci sembrano infine significative e degne di menzione la manifestazione di chiusura dell'anno scolastico tenutasi a Monluè in collaborazione con le scuole elementari della zona e l'incontro con gli alunni delle scuole medie in occasione della celebrazione del 25 aprile.

IL DISTRETTO SCOLASTICO

Una nuova e più forte occasione di un rapporto organico con tutte le componenti scolastiche ci viene oggi da quell'importante organismo che è il Consiglio Distrettuale Scolastico, all'interno del quale la presenza dei membri designati da questo Consiglio, rappresenta un primo e importante momento di collegamento tra il mondo della scuola e l'Ente locale.

Il Consiglio di zona si è inoltre

occupato dei problemi dei giovani con particolare riferimento alle strutture sociali. Per meglio affrontare questo problema il Consiglio di zona ha organizzato per il giorno 21 maggio 1977 una Conferenza di zona sui problemi giovanili, che ha riscosso un notevole successo e a cui hanno partecipato tutte le forze politiche e sociali della zona.

LA "QUESTIONE GIOVANILE"

Questo non significa tuttavia che attraverso l'azione del Consiglio di zona si sia risolta la "questione giovanile-, sia pure solo nel nostro ambito territoriale. C'è anzi da rilevare la permanenza di un'acuta situazione di tensione che, originata dalle difficoltà economiche e sociali nazionali e cittadine, deve essere prontamente affrontata con la creazione di strutture idonee a ricreare un clima di confronto democratico.

Fra gli altri restano poi aperti alcuni problemi che riteniamo di dover sottolineare: la creazione del Centro polivalente scolastico in via Salomone, la metanizzazione della zona, l'utilizzazione dell'energia proveniente dell'inceneritore di via Zama.

Dalle cose che abbiamo parzialmente e schematicamente richiamate, si delinea la dimensione dei nostri impegni futuri, ma ci viene anche una ragionata fiducia che questo organismo, il Consiglio di zona saprà essere all'altezza dei problemi nuovi che si pongono alla città, alla sua crescita democratica, al suo sviluppo economico, sociale, civile.

Per poter svolgere a pieno questi compiti nuovi è necessario poi che il Consiglio di zona trovi nell'Amministrazione comunale un interlocutore sempre attento e pronto a raccogliere le sollecitazioni che provengono da questo organismo che, per la sua natura e per il suo modo di operare, è a stretto contatto con le esigenze dei cittadini. Ciò in passato non sempre si è verificato, e per ciò il Consiglio di zona avanza la sua critica perchè credere al decentramento e alla partecipazione significa lavorare strettamente a contatto con gli organismi che istituzionalmente sono a ciò preposti.

anno anno 1977 1976 26* 20** 193 101 15*** 9 234 130

* n. 4 Sedute del Consiglio dichiarate deserte per mancanza del numero legale. Una di queste ha avuto carattere celebrativo (25 aprile) e di incontro con le scuole medie della zona.

— n. 2 Sedute del Consiglio dichiarate deserte per mancanza del numero legale.

— due di queste riunioni hanno avuto il carattere di Conferenze di zona.

PRESENZE DEI CITTADINI

anno 1977 anno 1976

Presenze alle sedute di Consiglio 969 834

Presenze alle riunioni delle Commissioni 1324 466

Presenze alle Assemblee 1425 1090

TOTALE PRESENZE COMPLESSIVE CITTADINI 3718 2390

Deliberazioni votale dal Consiglio: 119 di cui: 97 (81.5%) votate all'unanimità 10 (8.4%) votate a grandissima maggioranza (1 astensione o 1 voto contrario) 12 (10.1%) votate a maggioranza.

Presenze dei Consiglieri alle sedute presenze max teoriche: presenze registrate: 26 x 20 = 520 343 percentuale media di presenze: 66% corrispondente ad una media di 13 consiglieri per seduta.

Presenze dei gruppi consiliari n. di presenze/ presenze max teoriche del gruppo

DC 85/130 (66.0%)

DP 6/26 (23.1%)

PCI 154/182 (84.6%)

PSDI 21/26 (80.8%)

PSI 60/104 (57.7%)

PRI 17/26 (65.4%)

MSI 0/26 (0%)

Il 30 giugno dello scorso anno al vile attentato, fortunatamente fallito, alla sede del Consiglio, corrispose una pronta e ferma risposta da parte del Consiglio di zona e delle forze politiche democratiche in esso rappresentate.

L'iniziativa unitaria che si determinò in quell'occasione. ci incoraggiò a farci promotori di un atto politico di grande rilievo: la costituzione del Comitato antifascista per la difesa dell'ordine repubblicano zona 13, riaffermando in tal modo dinanzi ai giovani e a tutti i cittadini la validità degli ideali e degli impegni della Resistenza antifascista.

Ricorre quest'anno il 30° della Costituzione; sapremo certamente con la nostra iniziativa riaffermare l'attualità del patto costituzionale perchè è in esso che emerge il quadro istituzionale necessario allo sviluppo di un processo di costruzione di una democrazia progressiva che dia soluzione ai problemi del Paese, nella collaborazione di forze di diverso orientamento politico.

74031:"A /13 41 13 6 7
90% DELLE DECISIONI PRESE ALL'UNANIMITA
IL
Scuola elementare Monluè /refezione)

Sessualità: come la vivono i giovani?

Riprendiamo su questo numero il discorso sulla sessualità giovanile sollevato da una lettera pubblicata sul numero di dicembre.

Siamo certi dell'utilità di sviluppare un dibattito su questi problemi e riteniamo positivo che sia proprio "Milano domani" ad accogliere sulle sue pagine il confronto su un argomento così delicato. Chiunque desideri intervenire al dibattito può inviarci un proprio scritto che verrà senz'altro pubblicato. Gli autori dell'articolo che segue ci hanno pregato di non firmarlo precisando che esso è il contributo di un gruppo di giovani del quartiere.

La lettera apparsa due mesi fa sul nostro giornale contenente le esperienze sessuali di alcune addolescenti può aver causato le reazioni più divergenti in coloro che hanno letto questa testimonianza: alcuni, fermi sul concetto che la sessualità tra i giovani non deve assolutamente esistere, possono essersi scandalizzati; altri possono essersi felicitati del fatto che finalmente anche in questa sede si sia cominciato a parlare di un problema che coinvolge buona parte della gioventù, perchè la sessualità tra i giovani esiste, e si presenta spesso come un problema angosciante. I giovani che si avvicinano a esperienze sessuali devono solitamente fare i conti con realtà a loro totalmente avverse. In primo luogo c'è il problema dei genitori: le madri tipo quella di Antonia di "Porci con le ali si possono contare sulle dita di una mano. Più frequentemente i genitori non sono per nulla d'accordo nel sapere che i propri bambini si avvicinano a esperienze di tipo sessuale: la sessualità viene da essi relegata nell'ambito della sacralità del matrimonio, spesso finalizzata eslusivamente alla procreazione. ancora più frequentemente viene subita dalle donne come un dovere coniugale. Quindi essi non riescono a capire come un ado-

lescente voglia poter avere esperienze di questo tipo con persone che non sempre sono destinate a diventare i legittimi consorti.

Del resto la sessualità nell'ambito delle pareti domestiche è un argomento tabù: si preferisce non parlarne, o se se ne parla, questo viene fatto negativamente. Ciò dipende in buona parte dalla tradizione cattolica che ha fortemente influenzato intere generazioni, e anche dal dilagare di un certo tipo di letteratura e cinematografia di cassetta che ha la sola funzione di accentuare la morbosità legata al sesso, non di liberarlo dai tabù da cui è circondato. Oltre a quello dei genitori c'è II problema del "posto dove andare".

Ben pochi sono coloro che dispongono di una casa propria dove poter vivere liberamente le proprie esperienze. Il più delle volte sono costretti ad andare nei posti più squallidi, come ad esempio la macchina se possono disporre di una, o addirittura i sottoscala o le case in costruzione. Molte volte si ricorre anche all'amico "con la casa libera" e si è costretti a far l'amore con le orecchie sempre all'erta per la paura che possa arrivare qualcuno. Ciò porta senz'altro alla frustrazione dei giovani in questo campo, frustrazione che si unisce a quella subita In molti

I CONGRESSI DELLE SEZIONI PCI DELLA ZONA 13.

Le idee dei comunisti

I comunisti della zona 13, nel mese di febbraio hanno tenuto i loro annuali congressi, durante i quali si è discusso, oltre che di problemi organizzativi interni, anche di quelli politici nazionali e locali. Su tutte queste questioni i comunisti sono chiamati a confrontarsi e ad essere diretti protagonisti di un profondo cambiamento nel modo di governare.

Noi comunisti siamo convinti che per un reale cambiamento e per portare fuori dalla crisi il paese è necessaria la partecipazione della classe operaia, con i suoi partiti storici e i suoi sindacati e di tutti coloro che producono e studiano nella nostra società.

In tutti i posti di lavoro, da sempre e specialmente ora, operai, tecnici, impiegati affrontano con organizzazioni sindacali tutti i problemi che travagliano il nostro paese: questo dimostra che la classe operaia ha la capacità di assumere responsabilità nazionali, alle quali hanno abdicato i vecchi ceti dirigenti responsabili d'aver portato il paese sull'orlo dello sfascio economico e morale.

I lavoratori comunisti, nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro e di studio, sono partecipi dei contrasti che scuotono la società italiana, ma sono capaci di esprimere una politica unitaria per la salvezza e per il rinnovamento di tutta la società. Quale gruppo sociale può vantare altrettanto? Ecco dove sta l'egemonia della classe operaia, che si riassume nella volontà di cambiamento, in contrapposizione con il vecchio modo di governare corrotto e incapace, nella volontà di fare l'interesse di tutti gli italiani e di dare ai giovani una prospettiva. Noi comunisti siamo cioè convinti che oggi, per risolvere i problemi del paese, c'è bisogno della partecipazione di tutte le forze

democratiche in modo da ridare a tutti fiducia nelle istituzioni della Repubblica.

A Milano i comunisti si adoperano per instaurare un nuovo rapporto tra amministratori ed amministrati e perciò siamo convinti che i Consigli di Zona debbano avere più poteri deliberanti per rafforzare l'intesa fra le forze democratiche.

Il 15 e il 20 giugno i cittadini italiani hanno respinto la pratica dello scontro e della divisione, portata avanti da alcuni dirigenti conservatori della DC, portando i comunisti e le forze democratiche al Governo di oltre il 60% delle amministrazioni comunali e provinciali e aumentando la forza delle sinistre in Parlamento. Noi ripeteremo, fino a sembrare monotoni, che in un momento di gravissima crisi, come quello che attraversiamo, è urgente l'unione di tutte le energie popolari e l'intesa di tutti i partiti democratici, per dare una svolta decisiva al paese che rinnovi la società e dia fiducia ai giovani in un mondo di migliore giustizia sociale.

Mario Cassago (Coordinatore del P.C.I. della zona 13)

altri campi, come ad esempio nella scuola e nel lavoro e che conduce ad atti irrazionali non capiti e deplorati. A tutto ciò si unisce il problema delle maternità e paternità non desiderate: l'informazione e diffusione degli anticoncezionali è estremamente insufficiente ed è addirittura legalmente vietata ai minori di sedici anni. Questo problema coinvolge particolarmente le ragazze perchè la mentalità vigente è ancora quella che alla contraccezione debbano provvedere esclusivamente le donne, che sia un problema tutto loro. Inoltre se la propaganda sugli anticoncezionali è insufficiente nelle grandi città, è addirittura quasi ine-

a cura di Giorgio Varisco

La signora Eleonora Sarti abitante in via Pecorini ci ha inviato una lettera nella quale ci domanda chiarimenti sulla pensione ai superstiti.

Prima d'innoltrarci nell'argomento bisogna fare questa precisazione: con la legge n. 903 del 9 dicembre 1977 riguardante la parità di diritti tra uomini e donne sono estese, alle stesse condizioni previste per la moglie dell'assicurato o del pensionato, al marito dell'assistita o della pensionata deceduta posteriormente alla data di entrata in vigore della suddetta legge.

Questo tipo di pensione spetta sia ai superstiti del lavoratore già pensionato (pensione di reversibilità), sia ai superstiti del lavoratore che, pur non essendo ancora pensionato, poteva far valere, al momento della morte, i requisiti per ottenere la pensione d'invalidità o di vecchiaia, limitatamente a quelli di assicurazione e di contribuzione (pensione indiretta).

Oltre al vedovo e alla vedova la pensione ai superstiti spetta ai figli legittimi ed equiparati, sino al compimento del diciottesimo anno di età o senza limite se

Corsi teorici collettivi e individuali (mattino - pomeriggio - sera)

sistente nei centri di provincia, socialmente e culturalmente più arretrati.

A ciò va aggiunto che spesso anche chi è relativamente informato sugli anticoncezionali non ricorre ad essi per un abuso di incoscienza, affidando tutto allo spontaneismo. Chiaramente non sempre in questo modo si riesce ad evitare una gravidanza, e allora l'unico mezzo che rimane per evitare di avere un figlio è l'aborto. Ancora una volta è la ragazza che subisce questa ennesima violenza fisica e psicologica: poche sono le ragazze che decidono di socializzare il proprio dramma, spinte il più delle volte da necessità finanziarie.

Per queste ragazze si organizzano così nelle scuole o presso amici delle collette per ragranellare i soldi per abortire, dal momento che le possibilità economiche dei giovani sono estremamente limitate. Le altre. che non hanno il coraggio di parlare con alcuna persona di quello che stanno vivendo, vivono individualmente e in modo ancora più angosciante questo dramma.

Questi sono dunque i problemi legati maggiormente alla sessualità giovanile.

Forse soltanto l'abbattimento di determinate tradizioni integralisti-

inabili al lavoro e a carico del genitore al momento della sua morte. La pensione è concessa fino a 21 anni ai figli che frequentano la scuola media o professionale; per tutta la durata del corso legale, ma non oltre al 26° anno, a quelli che frequentano l'Università; in entrambi i casi i figli non devono prestare lavoro retribuito.

Se mancano o non hanno diritto il coniuge o i figli, la pensione spetta ai genitori legittimi od equiparati di età superiore a 65 anni a condizione che non godano già di pensione e che fossero a carico dell'assicurato o pensionato al momento della morte.

Qualora manchino o non abbiano diritto il coniuge, i figli e i genitori, la pensione spetta ai fratelli celibi o alle sorelle nubili a condizione che non godano di pensione e che alla data della

che e il superamento conseguente dei pregiudizi createsi in questo campo, potrà finalmente permettere ai giovani che lo desiderano di vivere liberamente la propria sessualità. Un gruppo di giovani del quartiere

"Milano domani", un giornale

che va "a ruba"

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morte dell'assicurato o pensionato fossero permanentemente inabili al lavoro o a suo carico.

La pensione ai superstiti decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è deceduto il congiunto assicurato o pensionato.

Se il pensionato percepiva un importo superiore al minimo di legge al superstite spetterà una cifra in percentuale sul valore della pensione. AI contrario l'importo spettante sarà calcolato in percentuale su contributi versati a suo tempo dal congiunto.

Le percentuali sono nella misura del 100% se il superstite non gode di pensione; diversamente il diritto scende al 60%.

Per la vedova o il vedovo già pensionati verrà corrisposto il 20% in più e per ogni figlio a suo carico, oltre alla maggiorazione per gli assegni famigliari.

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La qualità della litografia su pietra

Luciano Cervone, stampatore d'arte. Invitato dal Circolo 5 Giornate, interverrà con una dimostrazione.

Non è una tecnica per chi ha fretta di produrre "opere d'arte grafica" in serie, non è una riproduzione industriale. La vera litografia esige una perfetta intesa fra l'artista grafico, disegnatore, pittore, e l'artigiano stampatore. Luciano Cervone, milanese (classe 1934) ha una sua flemma contemplativa che gli deriva dalla passione per una grafica d'arte fatta come si deve, basata sulla tecnica originale, ragionata, sperimentata senza trucchi. Lavorare a matita su una pietra "granita" di buona qualità significa disegnare al rovescio con un'infinità di accorgimenti e conoscenze tecnologiche un'immagine ben diversa, anche se il "segno" può conservare tutta la freschezza immediata di un gesto che è possibile sviluppare anche nella più sensibile gradualità di toni. La preparazione della pietra, all'atto pratico sembra semplice se si ha un "Luciano" che sa dosare la soluzione di gomma arabica e acido nitrico amalgamando a 40 gradi, e ottenendo una reazione biancastra. Prende la spugna imbevuta di questa soluzione e la passa sul disegno; dopo 2 o 3 minuti si lava con acqua pura, accuratamente; si spruzza con essenza di trementina, poi si prende una flanella morbida e si accarezza il disegno fino a farlo

scomparire. Solo le parti molto scure ed i neri rimarranno ancora visibili, ma molto deboli. Si lava ancora con acqua poi si inchiostra con rullo di cuoio. Riappare il disegno, con un ventaglio di cartone si aiuta la pietra ad asciugare e allora pece greca da far incorporare, polvere di talco, lavare lavare strusciare, spianare pomice per attenuare la granitura, rilavare, ripassare gomma senza acido, asciugare... Finalmente si stampa! Il torchio da litografia è ancora più complicato di quello

per acquaforte, è un po' difficile descriverlo. Luciano "carica" la pietra già sul torchio, vi piazza sopra un foglio di carta satinata, abbassa il "timpano" tira giù il "rastrello" e dà pressione a pedale. Gira la stella e il "carrello" scorre; infine si solleva il "timpano" e si tira fuori la carta sulla quale è rimasto impresso il disegno: la prima copia è sempre un po' chiara, dopo due o tre prove le litografie avranno tutte la stessa intensità, ma ogni volta si deve inchiostrare la pietra mantenendola bagnata con la spugna carica d'acqua pura.

LA PITTURA NEL TEMPO LIBERO: SEGNALAZIONI

I racconti popolari di Finocchiaro

I risvolti della poesia sono talvolta imprevedibili. Sono entrato un giorno nel negozio di un artigiano di via Mecenate 34, calzolaio, e mi sono trovato cir-

Raccontano le storie di Orlando e dei suo paladini, di pupi e marionette che ricordano le immagini dei carretti siciliani e dei cartelloni dei cantastorie, ed al-

IN PROGRAMMA PER IL MESE DI MARZO

Una proposta didattica alla zona

La mostra itinerante "Le tendenze dell'arte, dal neoclassicismo alle neoavanguardie", nata alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano rappresenta uno dei primi esempi di intervento diretto da parte di un Ente in questo caso la Regione Lombardia, in un'iniziativa scolastica particolare, intesa a diventare strumento di collegamento culturale tra università e territorio.

Questa mostra, infatti, è stata resa possibile dal Finanziamento dell'Assessorato alla Cultura, e, uscita dalla Facoltà di Architettura, ha cominciato il suo itinerario in biblioteche e scuole, accompagnata sempre da incontri e dibattiti.

La mostra illustra con riproduzioni e didascalie lo sviluppo dell'arte figurativa moderna e sottolinea in quale misura, e attraverso quali processi, le arti figurative abbiano partecipato alle tensioni, alle contraddizioni e alle crisi del tempo. esprimendone per immagini i significati e gli eventi. Già dai primi incontri - dibattito con alcune scuole dell'hinterland milanese è emersa la volontà di avviare processi di ricerca che, a partire dai temi generali enunciati problematicamente nella mostra (il rapporto arte - società, arte - ambiente, arte - produzione industriale, ecc.) si applichino in concreto alle realtà singole e differenziate presenti sul territorio.

Uno dei punti più stimolanti è quello relativo al ruolo dell'insegnamento artistico e alle proposte di riforma per le scuole d'arte.

Dopo la presentazione al centro scolastico di Besana Brianza e una prima sosta a Milano. S. Carpoforo, la mostra ha proseguito per Novara. Urbino, Busto, Varese e Bolzano. Poi Lissone, Opera e Pieve Emanuele, in collaborazione con le biblioteche civiche e gli insegnanti delle scuole medie locali.

Contiamo di portare la mostra in via Mecenate, presso il Circolo culturale ARCI - 5 Giornate entro il 20 di marzo.

Gigi Valsecchi

ORGANIZZATO DAL CIRCOLO

CULTURALE 5 GIORNATE

Corso

sferisce al nord, lavora come artigiano e commerciante di scarpe, si forma una famiglia, ma la sua cultura, come pure la parlata, rimane profondamente legata alle tradizioni della sua terra.

Da giovane dipingeva le scene dei teatrini dei pupi ed i cartelloni dei cantastorie. Oggi continua a dipingere la sua poesia, che nasce dalla nostalgia dei colori e delle luci della Sicilia, e da un'arte genuinamente popolare che si lega alle arti dei burattinai e dei cantastorie.

"Il telaio a tensione è molto semplice, il suo uso risale alle civiltà precolombiane. Ha il vantaggio che si può portarlo ovunque, basta un chiodo sul muro, un ramo d'albero, una maniglia, una sedia rovesciata ecc." La nostra "esperta" di tessitura si chiama Grazia, è una giovane insegnante di scuola media, una pisana entusiasta del recupero della manualità, molto ingegnosa, estrosa e loquace. Sabato alle 14,30 ci troveremo all'appuntamento col "TWINING", la

cornice "GOBELIN" (orditura con cotone povero,) il "SOUMAK", il "BOUCLÈ", il "WRAPPING", i manici di scopa ed altre stregonerie. Al CIRCOLO "5 GIORNATE" — Via Mecenate 25, si sono iscritti anche dei maschi.. Le iscrizioni sono aperte senza limiti di sesso e di età: speriamo che ci sia il sole per poter andare all'aperto.

"LE STREGHE SON TORNATE — CON MANI FATATE ISCRIVETEVI!

condato, poste qua e lè tra scatole di scarpe, da deliziosi quadretti dipinti sui coperchi delle scatole su piccole tele, su piccole tavole di legno.

tri che rappresentano paesaggi di villaggi meridionali avvolti nella luce mediterranea.

Giuseppe Finocchiaro, catanese del 1920, a vent'anni si tra-

Una poesia che ha un carattere di estraneità alla storia ed agli stili, ed è istintualmente portata ad una evasione lirica, che se apparentemente si estrania dal contingente, rappresenta un bisogno di fuga dal quotidiano, dalle difficoltà e sacrifici, e dagli orrori del reale. Un'evasione che approda al sentimento di uno "stato di natura", dove ogni personaggio, ogni paesaggio, gode il suo stato di ingenua purezza. Nulla a che fare, quindi, con il noto "naif" monetizzato, ma di un'arte popolare nel senso di arte insita, come innata, originale non colta.

Al di "qua" di ogni canale mercantile della sua arte, egli opera nel chiuso del suo negozietto, e riesce a produrre immagini "da sé, per sé... e per gli altri"...

Per gli altri nel senso che Giuseppe Finocchiaro ha trovato in se il modo di esprimere con mezzi semplici, come gli anonimi pittori dei carrettini e dei cartelloni dei cantastorie, una poesia che è dentro a tutti noi, che si assimila con dolcezza nel nostro, non confessato, bisogno di ritorno alle origini.

Gino Fossali

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Luciano Cervone nel suo laboratorio di Cassano d'Adda
ruolo dell'arte)
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Da Via col vento' a `Guerre stellari'

Il kolossall vince ancora

NELLE SCUOLE DEL CIRCOLO DECORATI-MELERI-ZAMA

Nuoto per 155 alunni del doposcuola

Un gruppo di 5 genitori della scuola del Circolo Decorati — Melleri — Zama. ha preso una iniziativa "coraggiosa":quella di organizzare dei corsi di nuoto per gli alunni del doposcuola con la collaborazione della Commissione Educazione del Consiglio di zona. Ne parliamo oggi che tutto è andato a buon fine e che i corsi sono ormai iniziati al Centro Saini. Gli istruttori e gli impianti sono stati forniti gratuitamente grazie all'interessamento della Segreteria Operativa della ripartizione Educazione dell'Amministrazione Comunale.

Sono anni di crisi nel cinema italiano e lo si vede anche dalle Sale raramente affollate e sovente semivuote ma ai botteghini dei locali in cui per l'ennesima volta si riproietta quell'eterno, inesauribile polpettone reazionario che è "Via col vento", pare che la gente si accalchi per entrare.

Viviamo in una epoca e in una società in cui la maturità politica, la coscienza individale e collettivia, la volontà di valutare e superare i grandi nodi della storia contemporanea hanno raggiunto aprezzabili livelli. Eppure ci si accoda per rivedere un film che ripropone la Storia maldestramente rifatta, caratterizzazioni psicologiche grossolane e prevedibili, miti divistici inesorabilmente consunti, personaggi e ambienti che, nella loro rigidità espressiva, rivelano la loro reale natura di posticci elementi da copione.

Quali sono allora i motivi per cui una società smaliziata, cresciuta. democratica corre a rivedere l'"occhiospento" Clerk Gable. cui i "poveri negri" raccontano di essere stati molto più felici allorché schiavi piuttosto che oggi liberati? Probabilmente sono molti, non ultimi la voglia di sorridere delle idiozie organizzate e costose. la curiosità che il kitch faraonico sempre ridesta ed anche l'intento serio di rilettura critica di un fenomeno. Ma soprattutto credo sia necessario tenere conto di come il grosso meccanismo spettacolare, il grande dispendio di mezzi, la sontuosità degli addobbi, la ricchezza dei contorni, l'uso smodato degli effetti particolari, funzionino ancora oggi da poderoso richiamo, da ineguagliabile catalizzatore di un pubblico estremamente vasto ed eterogeneo. dai gusti più disparati. "Guerre stellari" è perfettamente collocabile in questa dimensione di "cinema gastronomico" che prevede piatti sapientemente cucinati, colorati, incantevoli ed esotici, appetibili da adulti e bambini, digeribili facilmente ed immediatamente senza tanti ripensamenti a tutte le latitudini, a tutte le temperature. Un cinema che nella semplificazione disarmante dei concetti, nella linearità della trama, nello sbizzarrirsi della fantasia mercenaria dei suoi autori trova largamente disponibile il pubblico che vuole divertirsi "per una volta tanto, senza pensare a niente".

Quattro anni di lavoro, quattro diverse sceneggiature, otto

miliardi di lire, la collaborazione di "big", come Scorsese, Coppola. De Palma, sono serviti a George Lucas per mettere in piedi la sua favola fantascientifica. Ma gli sforzi sono ripagati in modo persino insperato: gli incassi sono vertiginosi in tutto il mondo, record di biglietti venduti, si stampano libri, fumetti, adesivi, magliette ispirate ai personaggi; in sintesi l'operazione, come previsto, si sta trasformando in una gigantesca rastrellatura di soldi.

Eppure (o proprio per questo) la favola è antica, l'universo è assolutamente terreno, il futuro non è altro che "la nostalgia di Hollywood", gli eroi sono gli Zorro, i James Bond, i Peter Pan, i Gambadilegno, le regine cattive, camuffati e proiettati nello spazio. Le battaglie galattiche riciclano pedestremente le innumerevoli battaglie filmiche già viste, gli spadaccini al laser sono eroi da cappa e spada, lo spazio è una nuova dimensione per cose conosciute, rimasticate, ma ancora una volta di presa per gli spettatori a "bocca aperta". L'incanto dell'apparato scenografico, del sapiente effetto pirotecnico, del modellismo sofisticato, dei congegni complicati non viene mai turbato, ma anzi sostenuto da uno schema ideologico semplificato, banalizzato, appunto da favola d'altri tempi. Buoni e cattivi sono ai loro giusti posti. senza tentennamenti di sorta, l'intreccio è movimentato, avventuroso e irresistibile, i ruoli eroici, comici, perfidi sono attribuiti con precisione scientifica; nessun dubbio deve interrompere la beatitudine epidermica dei bambini affascinati e dei genitori tranquillizzati. La capacità di rivestire di nuovo e di meraviglioso le mitologie del passato è quindi ancora una volta vincente e di questo gli abili e, perchè no, fantasiosi confezionatori di "Guerre stellari" sono bene a conoscenza. Ciò nondimeno non bisogna dimenticare che i valori consumistici sui quali operazioni di questo tipo si reggono sono profondamente ed oggettivamente in crisi. Anche nel cinema la domanda, e speriamo l'offerta, è destinata in futuro a porsi su ben altre basi e a rispondere a esigenze mutate, che ovviamente richiedono forme e contenuti radicalmente diversi. Il futuro con tutta probabilità non è dei colossal.

A noi pare utile sottolineare, questo fatto nuovo all'attenzione dei cittadini, il nostro impegno ha preso le mosse da poche elementari considerazioni; - innanzitutto che a scuola si fa poca ginnastica (una sola ora alla settimana); che il nuoto è una disciplina sportiva completa, tra le più consigliate anche dai medici; che nella zona esistono piscine non completamente utilizzate e che da parte dell'Assessorato all'Educazione esiste una disponibilità perchè vengano messe a disposizione delle scuole; - che non, ci pare educativo tenere in parcheggio i ragazzi du-

rante il doposcuola (non sempre ma spesso il termine è purtroppo adeguato) il che sarebbe invece più utile impegnarli in iniziative sportive odi altro genere. Ci si permetta poi alcune altre considerazioni, non tanto per spirito polemico, ma per poter favorire in futuro una collaborazione costruttiva tra genitori e scuola. Spesso abbiamo avuto l'impressione di essere degli intrusi. E certamente vero che, abbiamo creato dei problemi, in quanto abbiamo fatto assumere responsabilità non richieste nè desiderate. Però, ci sia consentito, si è guardato troppo spesso solamente a questo dimenticando la sostanzialità delle nostre proposte. Ribaltiamo un momento la cosa chiedendoci cosa succederebbe se fosse la scuola ad inventare qualcosa che riempia profiquamente il tempo dei nostri ragazzi. Crediamo che la risposta dei genitori sarebbe certamente positiva come lo è stato per la nostra proposta. Noi non vogliamo sostituirci come genitori alla scuola, ma alle sue carenze e alle sue chiusure, questo sì. E un compito che ci spetta per legge, è nello spirito dei Decreti Delegati e negli auspici dei molti insegnanti che ci hanno dato tutta la loro preziosa

collaborazione. Ed ora passiamo ad alcuni dati e modalità.

105 sono i ragazzi e ragazze di via Meleri. 36 quelli di via Decorati e 14 di via Zama. In complesso sono 155 alunni del nostro Circolo Didattico che vanno a nuoto e il maggior numero di essi proviene da via Meleri, dobbiamo per questo porci due domande. Innanzitutto come mai da via Zama non è venuta un'adesione più massiccia ad una iniziativa altamente qualificante ai fini di una maggiore socializzazione dei bambini. E come mai i partecipanti di via Decorati si riducono ad un terzo rispetto a quelli di Meleri, pur provenendo dallo stesso quartiere.

Lasciamo in sospeso le risposte, aggiungendo quest'altro dato che ci pare importante: l'Amministrazione Comunale, con propri fondi, ha supplito all'unica voce passiva a carico dei genitori, quella relativa al trasporto alunni, con mezzi dell'ATM, rendendo gratuito il trasporto di quelli che non pagano la refezione scolastica e si è prodigata inoltre per avere il massimo degli sconti tariffari per tutti gli altri.'

Curcu Paolo - Sarto

Corrada Luigi - Rossi Piergiorgio

Oa posta dei lettori

Riceviamo dal comando dei Vigili urbani della zona il seguente appello che volentieri pubblichiamo.

Alla cortese attenzione degli ortocultori di via Monlué

La Ripartizione Demanio e Patrimonio del Comune di Milano, ha comunicato alla vigilanza urbana del Presidio "MECENATE" che è stato inoltrato il progetto di sistemazione a verde attrezzato dell'area di pertinenza della Cascina Monluè, ossia quella davanti alla via Fantoli e

quella dietro la cascina.

Pertanto, i vigili informano TUTTI gli occupanti, senza titolo, dell'area stessa ad uso orto, di lasciare libero l'appezzamento di area occupata per dare corso ai lavori progettati e di prossima esecuzione.

I VIGILI FANNO LA SCORTA ALL'ATM

L'affermazione fatta dall'Assessore Korach, da voi riportata nell'articolo "Più frequenti le corse della 66", non corrisponde a verità in quanto noi Vigili Urbani della Zona Vittoria siamo stati ripetutamente comandati di scorta ai mezzi dell'A.T.M.

È sufficiente che venga fatto un controllo presso la Centrale Radio del Comando della Vigilanza Urbana.

Restiamo in attesa di una risposta.

In effetti l'Assessore Vittorio Korach durante l'in-

tervista ci aveva informato delle disposizioni date ai Vigili Urbani affinché scortassero i mezzi dell'A.T.M. La nostra omissione nell'articolo voleva porre l'accento sul fatto che la sorveglianza pubblica compete alle forze di polizia ed ai Carabinieri. Senza dover fare il controllo presso la Centrale Radio crediamo che gli abitanti del quartiere Forlanini abbiano potuto verificare di persona che la scorta alla 45, da parte dei Vigili Urbani, è in atto.

Con questa necessaria precisazione intendiamo scusarci sia con i Vigili Urbani sia con l'Assessore, e ringraziare entrambi per l'utile servizio che rendono alla Zona 13.

Poichè la sistemazione della Cascina Monlué è da anni richiesta da tutti gli abitanti della Zona 13, la vigilanza urbana chiede la collaborazione di tutti gli orticultori in modo che l'area sia al più presto resa sgombra senza dover intervenire a termine di legge. 4,41%4; PARRUCCHIERE

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Alec Guiness nel film di George Lucas
PER SIGNORA riceve per appuntamento Via Mecenate n. 8

C=") Costituito il G.S. GEAS

Il G.E.A.S. Milano risponde alla richiesta crescente di sport e cultura fisica della zona 13

ALLA MACALLESI

Pioggia e neve hanno rallentato il ritmo dei campionati

Con una vera e propria "goleada", gli allievi locali della Macallesi hanno confermato, di costituire una delle migliori formazioni del campionato, e probabilmente anche la più completa compagine espressa quest'anno, dalle capacità tecniche e organizzative dell'associazione di viale Ungheria.

A fare le spese di questa brillante uscita di inizio '78, è stata la Bellaria di Cinisello Balsamo, una formazione di tutto rispetto, che dopo un buon inizio è stata sopraffatta dalla Macallesi, che è andata a segno per ben otto volte dominando a tutto campo. Un'ulteriore soddisfazione per i giocatori, l'allenatore, e i dirigenti che in modo diverso concorrono all'eccellente campionato degli allievi locali, in vetta alla classifica a pari posto con lo Schuster.

Ferme le altre formazioni per il mese di gennaio (ci si è messa di mezzo anche l'impraticabilità di campo di domenica 29). Anche a febbraio, il campionato ha dovuto subire soste, per le abbondanti nevicate. Il maltempo ha fermato l'attività della Macallesi rendendo difficili gli allenamenti. È stato il destino di questo strano mese. Tutte queste partite rinviate dovranno essere recuperate al più presto, e guardando il calendario si può dire che alcune di queste si giocheranno a Pasqua. Se questo non sarà possibile, rimane solo il mese di maggio per portare a termine i campionati. La pioggia e la neve, hanno anche appesantito il campo rendendo difficoltose, le poche partite giocate all'inizio di questo

Ritorna all'operatività in Milano, con la costituzione di una . sezione con sede in via Mecenate n° 34, il Gruppo Sportivo GEAS; nato a Milano nel lontano 1949 e costantemente presente nel territorio anche dopo il trasferimento della sede centrale a Sesto San Giovanni, il GEAS è ben noto per le iniziative rivolte alla collettività nel settore dello sport sotto il profilo sociale, popolare, ricreativo, formativo, competitivo.

L'attività del GEAS è segnatamente finalizzata alla promozione dello sport dilettantistico fra i giovani, per una corretta crescita psicofisica e morale, e alla promozione, fra tutti i cittadini, di ogni attività sportiva, ricreativa, turistica.

Ben consapevole dell'importanza dello sport come servizio all'uomo per migliorarlo e quindi come servizio sociale alla collettività, per una crescita culturale globale, il GEAS intende operare da oggi nella Zona 13, secon-

mese. Si spera quindi che con la primavera, la qualità del gioco migliori facendo tornare il solito, folto pubblico sulle gradinate.

Domenica 19 marzo: 3a "Camminata della cuccagna"

Con marzo iniziano gli appuntamenti per quegli sportivi che amano più l'attività fisica, dell'agonismo sia pure dilettantistico. Sono in tanti, anche nella nostra zona. Per loro fare dello sport significa mettersi una maglietta, le scarpette di gomma e correre o camminare in compagnia.

Una di queste marce non competitive si è tenuta nei giorni scorsi a Ponte Lambro. Per domenica 19 marzo il gruppo sportivo Taliedo ha organizzato la terza "camminata della cuccugna" con partenza alle 8 in via Bonfadini. L'iscrizione è costata solo 1500 lire. Il percorso è di 12 chilometri, alla velocità che si vuole.

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do due direzioni fondamentali:

- l'organizzazione di corsi di pratica sportiva per tutti i giovani in età scolare e la promozione di iniziative culturali turistiche per i cittadini di ogni età;

- con un appello a tutta la popolazione, al Consiglio di Zona, agli organi democratici della scuola nella ricerca di una collaborazione indispensabile per costituire un momento di partecipazione collettiva per il successo di una iniziativa che intende dare una risposta, se pur non ancora completa, alle esigenze di questa comunità.

Il GEAS chiede a Voi tutti l'appoggio, le osservazioni, le proposte, le segnalazioni di esigenze, le critiche costruttive e responsabili e in particolare si rivolge alla Scuola che non può sottrarsi al dovere di aiutare il ragazzo a crescere meglio; a tal fine sono auspicati incontri con gli Organi di gestione della scuola per programmare unitariamente le modalità di attuazione della futura attività.

UNA SOCIETÀ CICLISTICA NELLA NOSTRA ZONA.

Il "Veloclub Mecenate"

Questi i propositi del GEAS che è già concretamente operante nella Zona e che, attraverso il notiziario che segue, terrà informati tutti i cittadini delle iniziative intraprese.

Per ogni informazione e per le iscrizioni ai corsi già avviati e in via di organizzazione rivolgersi alla sede del GEAS Milano, Via Mecenate n° 34 tel. 5062529.

NUOTO — TUFFI:possono iscriversi ai corsi tutti i nati negli anni compresi dal 64 al 69, presentando un certificato medico di idoneità all'attività sportiva e un certificato di nascita.

PATTINAGGIO VELOCE: possono iscriversi ai corsi tutti i nati negli anni 64 al 69, presentando un certificato medico di idoneità all'attività sportiva e un certificato di nascita.

SCI: possono partecipare a gite sciistiche tutti indistintamente in base al calendario che verrà esposto nella Sede del GEAS.

Sei amici appassionatissimi alle corse in bicicletta hanno fondato nella nostra Zona una società ciclistica, il Veloclub Mecenate, i cui fini sono di radunare gli appassionati delle "due ruote" per svolgere insieme un'attività ricreativa e distensiva che lo sport del ciclismo riesce a dare.

La società è affidata all'Enal! Audace, e svolgerà sia attività agonistica, sia cicloturistica ed anche raid e gite turistiche (sempre pedalando tutti insieme). I programmi della nuova società sono molti, problemi anche ci ripromettiamo di ritornare su questo giornale per spiegare di volta in volta, quello che si è fatto, e quello che si farà. Per ora non aggiungiamo altro, dando un arrivederci agli appassionati di ciclismo della Zona, ricordando che il ritrovo dei soci, attualmente una quarantina, è al giovedì sera, presso la Cooperativa di Consumo di via Mecenate 34, e alla domenica mattina sempre allo stesso posto, per pedalare

Successo della Gara Sociale allo Judo Club

Oltre 200 i partecipanti

Anche quest'anno, lo Judo Club Kurihara non ha privato i suoi atleti, e gli amatori tutti di questo sport, di un appuntamento ormai entrato nella tradizione sportiva milanese.

Domenica 26 febbraio, infatti, sui tatami della palestra di via Sismondi 34 si è tenuta l'attesissima Gara - Sociale di judo, prima prova della stagione 1977 / 1978.

Anche in questa occasione, a riprova del successo della manifestazione, le iscrizioni hanno abbondantemente superato quota duecento, e solo l'epidemia influenzale che ha colpito in questi giorni la nostra città ha impedito che si ottenesse il record delle presenze.

Divisi in 25 categorie di peso, oltre che naturalmente per sesso e per classe d'età — bambini, ragazzi, adulti, i partecipanti la Gara Sociale dello Judo Club Kurihara hanno dato vita ad una entusiasmante serie di incontri che ha letteralmente scatenato l'entusiasmo del folto pubblico intervenuto.

La Gara — che si è avvalsa dell'arbitraggio di una giuria imparziale e attenta — si è articolata in due distinti momenti, dedicando l'intera mattinata festiva ai bambini e riservando il pomeriggio ai combattimenti dei più grandi.

Apriamo a questo punto una breve ma meritata parentesi su questi piccolissimi atleti che, come al solito, si sono impegnati con serietà e senza risparmio di energie.

Quest'anno il più vecchio tra loro aveva dodici anni; il più giovane sei e tre mesi, per la precisione. Ebbene, ancora una volta, senza distinzione di età o di sesso, tutti hanno dato una prova di maturità, di ordine, di disciplina, oltre che naturalmente di preparazione sportiva, che ha stupito anche chi conosce le regole dei dojo (palestra) e quelle particolari dello judo.

Il merito di ciò è incontestabilmente da far risalire all'impegno, all'attenzione, all'amore stesso per lo sport e per la filosofia di cui esso è permeato che i maestri Takero e Mikiro Kurihara hanno e che riescono quotidianamente a trasmettere da

diversi anni a questa parte ai loro piccoli atleti. Non dimentichiamo infatti che molti dei nomi che alimentano oggi le speranze dello judo italiano in campo nazionale ed estero sono usciti proprio da queste nidiate.

Per tornare alla Gara del 26 febbraio, ricordiamo che nel pomeriggio, prima dell'inizio degli incontri, il maestro Takero Kurihara ha consegnato a Francesco Colombo una pergamena premio quale Campione Regionale 1977

Alle ore 18, l'ultimo incontro in programma: la finale dei pesi massimi.

A questo punto, Domenico Centonza, cintura nera e medico sportivo della Federazione Judoistica italiana, tra gli scroscianti applausi del pubblico ha premiato con la medaglia d'oro, d'argento e di bronzo, i finalisti della Gara Sociale d'inverno dello Judo Club Kurihara.

Per gli altri — vincitori, vinti, assenti forzati, pubblico — arrivederci a giugno, alla Gara d'estate.

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ITALIA FISICA monti—colline pianure

DIVERTITEVI AD IMPARARE LA GEOGRAFIA

Continuiamo la pubblicazione delle "ricerche guidate" di geografia che pensiamo possano servire ad aiutare i ragazzi a conoscere l'Italia. Questo mese presentiamo l'Italia fisica, cioè poniamo in evidenza la suddivisione territoriale del nostro Paese in montagne, colline. pianure. Tale suddivisione risulterà molto chiara semplicemente colorando in verde le aree tratteggiate (che indicano le zone montagnose), in giallo le aree bianche (che indicano le zone collinari), in rosso le aree punteggiate (che indicano le pianure). È interessante poi fare un confronto con la "ricerca guidata" pubblicata lo scorso mese, allorchè abbiamo presentato gli allevamenti. Risulterà chiara la relazione esistente fra le aree pianeggianti e l'elevato numero di bovini e suini presenti. La pianura infatti favorisce lo sviluppo dell'allevamento così come. naturalmente, consente i maggiori insediamenti industriali e lo sviluppo di un'agricoltura intensiva (soprattutto dei cereali); in collina prospera invece il vigneto e l'ulivo; la montagna è favorevole soprattutto per il turismo.

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