Affori-Bovisasca...(16)

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omasina ruzzano ffori bovisasca

mensile di politica, cultura e attualità anno secondo n. 6 giugno 1980 L. 300

LA PACE E RIVOLUZIONARIA

Il movimento operaio di fronte alla esigenza di un nuovo equilibrio economico mondiale.

11 1980 apre un periodo che si caratterizza, e le previsioni sono abbastanza unanimi, in una persistente inflazione, instabilità finanziaria, bassa crescita economica e forte disoccupazione.

Il governatore della Banca d'Italia nella sua recente relazione così scriveva: "Il 1980 é cominciato in un rallentamento dello sviluppo e di aumento dell'inflazione. Su entrambe le tendenze ha inciso profondamente la nuova ascesa dei corsi dei prodotti primari e soprattutto di quelli del petrolio, più che raddoppiati tra la fine del 1978 e l'inizio del 1980".

Alcuni dati propri dell'Italia e di alcuni paesi della Cee ci dimostrano come la dipendenza enerSCUOLA

Il governo cede agli autonomi

II lungo braccio di ferro tra sindacati autonomi della scuola aderenti allo SNALS e Governo si é concluso dopo una decina di giorni di blocco degli scrutini e conseguente spostamento di qualche giorno della data di inizio degli esami. Il Governo, che fino all'ultimo aveva parlato del varo di un provvedimento atto a permettere lo svolgimento di scrutini ed esami, persistendo il blocco degli autonomi, ha finito col cedere alla protesta di questi ultimi anticipando e affrettando la discussione e l'approvazione del decreto sulla anzianità.

Perché proprio la questione dell'anzianità é stata al centro dell'agitazione autonoma; con l'inquadramento economico del vecchio contratto '76/'79 (scaduto in aprile dell'anno scorso) effettuato in base alle funzioni svolte, adeguandolo con ciò a quello degli altri settori del Pubblico I mpiegn, vi sono stati "Schiacciamenti Salariali" (stipendi che prima erano sensibilmente diversi sono diventati uguali o molto vicini) con perdita di alcuni casi di "anzianità", cioé di anni di servizio non più determinanti automaticamente innalzamenti retributivi.

La grossa novità politica di quel contratto fu appunto l'aver rotto con un sistema di automatismi retributivi al di fuori di ogni discorso sulla capacità contrattuale della categoria e di un rapporto equo e corretto tra retribuzione e professionalità; uno dei meccanismi incriminati - in vista di un complessivo obiettivo di modifica della struttura delle retribuzioni fu proprio quello alla cui base stava la anzianità di servizio. Ciò precisato occorre allargare il campo visuale sul significato politico, al di là di ogni mascheratura demagogica, della iniziativa degli autonomi, come mai essi - lavoratori della scuola - non hanno finora mai avuto niente da ridire sul fatto che, a un anno e passa dalla scadenza del vecchio contratto (validità triennale, conquistata dai Confederali nel '73 col primo contratto dei lavoratori della scuola), i vari governi ancora non abbiano risolto questioni relative al contratto '76/79?

Non hanno mai sollecitato, come i Confederali, l'approvazione rapida della normativa relativa giacente da qualche parte?

Come mai per il recupero dell'anzianità hanno accettato a suo tempo le 9.600 lire annue senza battere ciglio e comunque non hanno posto la questione al termine del passato contratto?

In realtà ci sembra che il tema dell'anzianità (così come il polverone solsegue in ultima

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i consiglieri eletti al C.d.Z.

P.C.I. Raguzzoni Roberto - Reali Mario - Mirabile

getica ponga seri problemi di politica internazionale e di politica interna che trascendono i vari discorsi e le molte chiacchiere propagandistiche dell'ultima campagna elettorale e della politica di indirizzo economico che il nostro Governo (Democrazia Cristiana, Partito Socialista e Partito Repubblicano) attende ancora a presentare al Paese. Tale dipendenza ha le seguenti

percentuali:

Italia 68% dei consumi energetici

Giappone 68%

Germania F. 54%

U.S.A. 48% Regno Unito 46%

Tali dati dimostrano certo la dipendenza energetica dei vari paesi del Nord ma pongono anche e necessariamente problemi di rapporti tra i vari paesi sia produttori sia consumatori sia terzi.

Oggi il mondo ha rapporti, e quello energetico é un indicatore più evidente, multilaterali e su tali rapporti bisogna fondare una nuova politica generale, non solo energetica ma economica, sociale, finanziaria e di giustizia. La strategia dei rapporti é la condizione per lo sviluppo democratico del mondo. Oggi assistia-

LAVORO:

mo a una separazione del mondo in un bipolarismo da guerra fredda e l'America gioca un ruolo pericoloso in arretramento generale per la pace e la distensione. Una lotta strategica di rapporti fondati democraticamente é l'obiettivo delle forze che si rifanno al movimento operaio nazionale ed internazionale che ha come suo primo obiettivo una strategia di rapporti tra il Nord tecnologicamente avanzato, il Sud sterminato popolo in cammino, il Centro fonte di energia.

Questo schema triangolare di rapporti é stato sottolineato dal governatore Ciampi nella sua Relazione e tale triangolarità é base in una politica internazionale di grande compromesso.

È in queSta geografia politica che l'Italia e l'Europa devono trovare la loro strategia ed i loro obiettivi democratici di trasformazione.

Il movimento operaio ed il PCI ha come obiettivo mondiale la pace e oggi la lotta per la pace, democraticamente fondate, passa attraverso !a st::. ragia dei apporti economici, sociale e culturali. La pace, nuova politica mondiale delle masse lavoratrici, è rivoluzionaria.

OERLIKON FIRMATO IL CONTRATTO

Si é conclusa la vertenza interna all'Oerlikon Italiana, una vertenza piena di punti qualificanti e con una novità di grande interesse: l'equilibrio tra la prima parte riguardante il diritto alle informazioni e la parte riguardante la normativa. Diciamo novità perché nel passato la prima parte si riduceva quasi sempre ad una sterile dichiarazione politica, questa volta invece c'é un salto di qualità: si é intervenuti direttamente nella politica degli investimenti e dell'occupazione e nell'organizzazione del lavoro. Esaminiamo alcuni dei punti per poter valutare l'importanza di questa contrattazione: essendo stata dimostrata dall'azienda l'impossibilità di mantenere in vita il settore auto, si sono ottenute garanzie precise sul mantenimento del livello occupazionale dell'azienda, e garanzie sull'utilizzo delle strutture, dell'area e dei lavoratori, che sarà esclusivamente per lavorazioni civili e non militari.

nel campo del mercato del lavoro si é ottenuto che una parte delle assunzioni vengano effettuate direttamente dalle liste del collocamento e da quelle giovanili. Inoltre, intervenendo proprio nelle cause della disoccupazione giovanile si é ottenuto per i lavoratoristudenti nuovi assunti la possibilità di lavorare part-time, in modo da ovviare allo scollamento esistente tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Si é riuscito inoltre ad impegnare l'azienda ad assumere un certo numero di handicappati, che con le opportune cautele, é possibile inserire nella realtà produttiva della fabbrica.

per quanto riguarda l'ambiente di lavoro e la funzionalità degli impianti sono state individuate delle aree in cui intervenire con un piano d'investimenti, concordato con il Consiglio di fabbrica, per migliorare le condizioni di lavoro.

circa il decentramento e l'indotto l'azienda darà informazioni sulle loro caratteristiche impegnandosi a fornire la denominazione delle aziende interessate, il monte ore di lavoro assegnate alle stesse, oltre alla suddivisione tra settore militare e civile.

il problema della professionalità non é stato risolto, in quanto estremamente complesso, ma si é raggiunto un accordo sui metodi da seguire per una individuazione ed una rivalutazione della stessa, a tale fine é stato preparato un piano d'intervento i cui punti salienti sono: riqualificazione dei lavoratori che grazie agli automatismi hanno raggiunto livelli superiori pur non avendone le capacità professionali, individuazione di corsi teoricopratici di aggiornamento e di formazione professionale, individuazione, inoltre, degli interventi possibili nell'organizzazione del lavoro, specie in occasione delle innovazioni tecnologiche ed organizzative, in modo da operare dove possibile le rotazioni di mansioni al fine di arricchire la professionalità e con un conseguente miglioramento della produttività.

Infine tenendo conto del livello tecnologico e qualitativo richiesto dalle lavorazioni effettuate all'Oerlikon si effettuerà un'indagine per individuare le reali figure professegue in ultima

Angelo - Peviani Teresa - Biondi Denise -

Carvelli Adolfo - Delorenzo CarmineArdemagni Luigi -Tosti Alessandro.

D.C. De Lunas Antonio - Artemi Romolo - Caciornia

Franco -DI Carlo Aldo - Arduca - Gafurri CarloMagni Giuseppe.

P.S.I. Gennusa Gaspare - Carriera FrancescoPogliani Franco - Guarrera L. - Matera Gaetano

M.S.I. Bonazzi Disanicandro

P.S.D.I. Ghezzi Giuseppe

P.R.I. Fohni Marcello

D.P. Protto Andrea

P.L.I. Beretta Mario a pagina 4 - dati e interviste ai partiti

CENTRO GERIATRICO

Festeggiato un anno di attività

Alla presenza dell'Assessore Cuomo, dell'Assessore Malena, della presidente del Consiglio della zona 8 Marilena Adamo, del Coordinatore della Comm. Igiene Sanità ed Assistenza Peviani Teresa, del Direttore del Centro Milanese per lo Sport e la Ricreazione Devizzi, delle responsabili del Centro Marini Annamaria e Pravettoni Giovanna, si é svolta una manifestazione che era momento di bilancio di un anno, del primo anno, di attività del Centro stesso.

Non una celebrazione quindi ma una verifica pubblica di un nuovo modello di servizio che vi si sta realizzando.

Nei fatti: le gare di bocce, di torte, di ballo, di cori, che seguivano di poco la chiusura dei corsi di ginnastica preventiva e curativa, di artigianato (pittura su stoffa, lavori all'uncinetto, ai ferri) d'arte e cultura (collages, dipinti, disegni, mostra di vecchie fotografie), l'organizzazione delle vacanze degli anziani... volevano essere e....dalla entusiastica partecipazione si sono dimostrate realmente essere un tutt'uno col servizio di assistenza domiciliare di tipo domestico, sociale e sanitario. Questo quindi, il servizio che si vuole, in una verifica continua con gli utenti stessi, gli operatori del servizio e le forze socio-politiche-culturali e ricreative esistenti ed operanti sul territorio, continuare a dare alla zona.

via nuovo
P.C.-- co:.. e Propaga da Volt,urto, intervista di Monsignor Romero a pagina 3 Come ha votato la zona a pagina 4

giugno 1 980 pagina 2

CONSULTORIO:

FEDE E POLITICA:

Presenza nuova nel sociale

Sul numero di maggio di ABC é apparsoa firma di Sergio Zurlo un articolo dal titolo "Cristo non va alle primarie" nel quale l'autore esprime alcune valutazioni sull'operato della "Commissione decanale per i problemi del territorio", in occasione delle recenti vicende elettorali amministrative. Poiché le osservazioni contenute nell'articolo paiono frutto di una interpretazione errata o quantomeno affrettata di atti e di scritti del tutto legittimi, mentre sollecitiamo sin d'ora un approfondimento comune con quanti siano disponibili (e riteniamo che Zurlo lo sia certamente), é opportuno fare alcune precisazioni. Esse riguardano innanzitutto la presunta confusione e mistificazione in cui parrebbe essere incorsa la Commissione decanale nell'operare le proprie scelte, così da fare apparire come "perentorio appello all'unità dei cattolici intorno alla Democrazia Cristiana", tutto il proprio operato. che ha voluto invece essere una presa di responsabilità legittima ed autonoma nei confronti di una presenza del laicato cattolico di fronte al sociale e politico. Non si tratta quindi di interferenza sulla libertà di scelta che in coscienza nessun cristiano é legittimato ad esprimere, ma dell'affermazione che tale libertà di scelta nelle questioni politiche é legittima solo sul piano personale, ma anche quando ad esprimerla sia una comunità locale nel proprio interno. A meno che non si ritenga che l'unica scelta legittima sia quella di non esprimerne alcuna. Quanto poi al perché "Democrazia Cristiana" è opportuno richiamare quanto il Cardinale Giovanni Colombo nel programma pastorale della Diocesi di Milano 1978/79, a proposito del rapporto tra fede ed impegno poli- tico, scriveva:"... È evidente altresì che fede e impegno politico non sono così estranei che non si dia tra loro qualche connessione oppure che tra loro non si possa verificare nessuna incompatibilità. Al contrario, dal momento che la professione cristiana non può essere ridotta né ad una pura speculazione sull'invisibile né ad una somma di precetti morali che vincolino soltanto la vita privata del singolo né alla pura espressione rituale della religione, ma esige una visione e scelte di vita che toccano tutto l'uomo in tutto il suo comportamento multiforme, é chiaro che il cristiano non dovrà rifuggire dall'essere presente nell'agone politico e non potrà ritenersi arruolabile sotto qualsivoglia bandiera. Anche in questo campo egli é dunque chiamato a prendere delle decisioni in coerenza con la propria fede.

Una conquista da difendere

Nel pubblicare questo intervento intendiamo ribadire la nostra apertura al dibattito sul problema; pertanto pubblicheremo ogni intervento anche quando questo non rispecchi la posizione della redazione.

In linea di principio, questa assunzione di responsabilità da parte del cristiano può determinare opzioni pratiche diverse: dall'unità della fede non é deducibile senz'altro l'unità della militanza politica. Ma questo non significa l'assoluta indipendenza della fede di fronte a qualsiasi scelta sul piano politico. Si danno anzi ragioni insuperabili di incompatibilità e precisamente.

- Quando un partito include nella dottrina riconosciuta esplicitamente come propria una concezione filosofica inconciliabile con la verità cristiana. È il caso di quei socialismi che, originati dal marxismo, non hanno mai dichiarato di voler prescindere dalla sua concezione totalizzante.

- Quando un partito, pur non dichiarandosi portatore di una filosofia generale, ha nel suo programma la lotta ai valori cristiani fondamentali, quali sono ad esempio la libertà civile e religiosa, l'aspirazione ad una migliore distribuzione della ricchezza, il rispetto della vita umana in tutto l'arco della sua esistenza, la stabilità della famiglia, ecc.

- Quando l'adesione ad altri partiti, pur conforme ad un legittimo pluralismo, romperebbe l'unità dei cattolici in circostanze che la rendono necessaria per la difesa di valori assolutamente preminenti. (cfr., Card. Giovanni Colombo, La comunità Cristiana, pp. 5859, punti b-c ed inoltre cfr. i punti d-ef). La collocazione all'interno della Democrazia cristiana non può inoltre essere interpretata in modo riduttivo come adesione acritica ai "progetti di conservazione" di tale partito (quand'anche questi siano reali piuttosto che presunti) né tantomeno ad avvallarli tacitamente. L'assunzione in prima persona di responsabilità che mettono in gioco la credibilità non solo delle persone, ma di una comunità nella sua pienezza, dimostra, crediamo, che l'ottica in cui ci si é posti é certamente in antitesi a tale interpretazione.

È quindi abbastanza evidente, almeno sul piano progettuale, la volontà di muoversi con coerenza all'interno del partito, non tanto per superare il senso di "disagio" che Zurlo pare riscontrare negli uomini oggetto, secondo lui, di una "squallida operazione", ma perché nelle scelte concrete del partito si abbia sempre meglio a chiarire da quale parte si sta. E non crediamo affatto che solo operando scelte di sinistra si stia dalla parte dell'uomo.

Delumas Nello

A proposito dell'articolo "OBIETTRICE FUORI LEGGE" da voi pubblicato sulla edizione del mese di maggio 1980. Voglio fare alcune considerazioni e precisazioni sull'ennesimo attacco che le femministe che operano nel consultorio hanno sferrato contro la dottoressa Vergani.

1° - la dottoressa in questione è una donna, e ciò agli occhi delle femministe é quasi un reato, perché non é allineata sulle loro posizioni.

2° - é ginecologa, non PER GIUNTA, bensì per libera scelta, ritenendo di fare opera molto utile verso le donne, soprattutto quando sono in un particolare stato di salute:

3°- non ignora affatto 'tutte le speculazioni che sono state costruite sull'aborto clandestino' ma conosce altresì molto bene anche le speculazioni che ne fanno i ginecologi abortisti e le femministe, con la loro ossessiva propaganda, sino a plagiare la donna in gravidanza, che devono essere aiutate, senza essere bombardate dalla propaganda abortista, tenendo sempre presente che per la donna l'aborto, prima di essere un diritto, é un dramma, fisico e morale, e che si deve tentare tutte le vie possibili per evitare questo dramma. Ed é per questo che desidera e lotta affinché la legge sull'aborto venga correttamente applicata.

ALIMENTAZIONE:

Riprendiamo l'argomento "alimentazione" dopo una pausa durante la quale non'è pervenuta nessuna richiesta spesifica da soddisfare o da considerare come occasione di dibattito.

Mi pare particolarmente utile ritornare sul problema della produzione anche perché recentemente una importante e utile rivista (e di non troppo difficile comprensione) ha affrontato l'argomento con una nutrita serie di articoli.

È ora di finirla con le menzogne e le falsità e le angherie nei confronti della dottoressa Vergani. Essa é obiettrice di coscienza, e fin qui é nel rispetto della legge: come tale ha diritto di rifiutare:

- di effettuare aborti, e fin qui é sempre nel suo diritto e nel rispetto della legge e non fuori di essa:

- di rilasciare certificati di autorizzazione agli interventi abortivi, e anche sin qui é sempre nell'ambito della legge, e non fuori di essa;

- di applicare un contraccettivo, la spirale: ora la legge può essere intesa in senso restrittivo oppure estensivo: orbene, poiché la applicazione della spirale, anche per ammissione di medici e ginecologi abortisti, è scientificamente provato che é un 'miniaborto', ben può essere estesa alla sua applicazione l'obiezione prevista dalla legge; quindi la dottoressa Vergani, nel rifiutarsi di applicare tale contraccettivo, si deve ritenere sempre nell'ambito della legge e non fuori.

La dottoressa tanto vituperata non ha mai rifiutato le spiegazioni sull'uso di contraccettivi distribuiti gratuitamente nel Consultorio. Le femministe del Coordinamento donne della zona otto mentono e sono bugiarde.

Le amabili signore suddette, che hanno la bocca sempre piena di democrazia, diritti, libertà, ecc., é ora che questi ca Europea.

concetti siano meno sulla bocca e più nel cuore e nel cervello, se c'é.

È bene che sappiano che con la loro richiesta al Consiglio di Zona e all'Assessore alla Sanità, hanno leso i diritti e la dignità della dottoressa Vergani:

1° - come lavoratrice: in quanto a nessuno, e nemmeno alle femministe del Comitato di Gestione, che é in pratica il datore di lavoro della dottoressa, dico a nessuno é permesso giudicare il lavoratore per le sue idee politiche, morali, religiose, ecc. (art. 8 Statuto dei lavoratori) e chiedere provvedimenti.

2° - come donna, e per giunta da donne, in quanto essere donna non significa identificarsi come femminista, con tutto il poco di positivo ed il molto di negativo che tale termine comporta nell'opinione pubblica.

3° - Come professionista, per GIUNTA GINECOLOGA; essere ginecologa vuole dire avere scelto una professione che comporta essere vicino alle donne in quei momenti difficili e delicati; sentire e capire i suoi problemi ed aiutarla a risolverli nel suo interesse. Il Consiglio di Zona, e più precisamente chi ha la responsabilità della Sanità, dovrebbe intervenire e stroncare subito tutte quelle angherie e gli atti ostili messi in opera contro la dottoressa Vergani.

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La rivista in questione è SAPERE (ed. Dedalo) che nel numero di dicembre 79 riprende un'analisi sull'agricoltura iniziataprecedentemente con altri articoli e numeriquasi monografici (es. numero di luglio - agosto 78).

Innanzi tutto precisiamo che con agricoltura si intende il sistema agricoloalimentare nel suo complesso, quindi compreso l'allevamento di animali da carne e da latte e le preliminari trasformazioni dei prodotti quando sono svolte a livello artigianale (produzione di vini, di olio, di latticini).

È proprio anche dalla constatazione che nel nostro paese l'agricoltura non è ad un livello avanzato, che gli articoli di Sapere tentano di individuare se la scelta deve essere per lo sfruttamento massiccio, tecnologico - industriale, insomma della terra o se invece la scienza e la ricerca applicata possono aiutare garantendo una produzione meno accentrata e non di monopolio, una utilizzazione diffusa, completa e specializzata del territorio senza penalizzare alcune aree particolarmente difficili anche in termini di espulsione di lavoratori; soprattutto infine senza esaurire le risorse della terra, mantenendo quell'equilibrio ecologico necessario ad una produzione costante, consistente, ma non forzata al di là delle soglie di tolleranza.

Il problema è ovviamente non soro tecnico - scientifico ma anche politicoeconomico con tutte quelle implicazioni sociali e culturali che derivano dalla scarsa attrattività del lavoro della terra quando soprattutto finisce il sogno romantico e si deve affrontare la fatica quotidiana del contadino.

Fatica certo che insieme all'ambiente favorevole e ad una gestione intelligente può dare soddisfazioni e relativo benessere, ma che si. deve confrontare con scelte produttive internazionali e profondi squilibri, in termini di efficenza della gestione di un'azienda agricola, in particolare se l'Italia si confronta con i paesi più sviluppati della Comunità Economi-

Inoltre, accanto alle preoccupazibrii'di quantità, si inseriscOno —come già" accennato —quelle di qualità che molto spesso, in modo demagogico, vengono usate per convincere la gente da una parte dell'inevitabilità di usare sostanze che inquinano il suolo e quindi successivamente la frutta e la verdura che consumiamo; dall'altra parte del particolare privilegio —che perciò deve essere pagato profumatamente —di mangiare cibi biologici derivanti cioè da colture che evitano l'uso diretto di sostanze chimiche o inquinanti.

Sembra così che in ogni caso, dal punto di vista agricolo, siamo in una morsa abbastanza tragica soprattutto per le scelte di programmazione che si muovono nella logica del profitto piuttosto che in quella di un recupero sociale anche del ruolo dell'agricoltura.

Sull'argomento ancora alcuni appunti su di un tema che sento fortemente provocatorio nei confronti delle persone e dei lavoratori: mi riferisco ai consumi di carne rispetto ai quali agli inizi degli anni 70 si ribadiva a gran voce che la presenza nella Comunità Economica Europea doveva comportare il raggiungimento di livelli di consumi paragonabili a quelli degli altri paesi europei. Trascuriamo il fatto che essere economicamente e politicamente "europei" non dovrà mai significare essere "uguali" in tutto, tanto meno nell'alimentazione dove entrano in gioco fattori in clima, ambiente, abitudini, cultura. Tuttavia mentre con questo "lavaggio del cervello" gli italiani di fatto miglioravano il livello di proteine nelle diete (in quantità di carne) abbandonando medie di consumi più vicine al Terzo Mondo che ai paesi industrializzati, sopraggiungeva la crisi del '74 do, po la quale non solo si disse che bisognava modificare il modello di sviluppo

(mai modificato peraltro), ma soprattutJav,pratori .4fsvevaíto- .tagliersi dalla testa di continuare a consumare troppa carne ( ?! ) e in ogni caso incominciare a stringere la cinghia (ancora una volta quindi si cerca di convincere la gente di essere la responsabile del dissesto della programmazione politico - economica).

A questo punto l'italiano un po' confuso sul da farsi, ma prontamente aiutato ( ?! ) dalla pubblicità ministeriale si orientava verso le cosiddette "carni alternative" ovvero sui tagli meno pregiati che —così massicciamente ricercati — aumentano rapidamente i prezzi, diminuendo drasticamente il risparmio che, solo 6 anni fa, consentivano rispetto alle carni bovine e vitelline.

Infine, considerando la situazione attuale, scorrendo l'articolo di Sapere sulle prospettive della zootecnia - alimentare per la parte derivante ci rendiamo conto che in Italia per diminuire il nostro deficit dalle carni si punta ancora alle catni alternative (pollame e suini): tuttavia per questa produzione dobbiamo importare i mangimi necessari all'allevamento, ritornando così comunque ad essere debitori verso l'estero (senza contare che ormai esiste un certo equilibrio tra i consumi delle diverse carni e che in ogni caso abbiamo i più bassi consumi di carni della CEE).

Avere notizie simili può sembrare — come già dicevo —una inutile provocazione, come sapere degli scandali di vario genere senza migliorare o aumentare la propria capacità di intervento politico per cambiare strada: sapere è invece utile perchè ci consente di distinguere, al di là delle troppe parole che tutti ci dicono, chi vuole il progresso reale della nostra società e chi semina confusione e mantiene i soliti interessi e privilegi per malafede o incapacità.

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L'Italia ha il più basso consumo di carne fra i Paesi della CEE

La storia di A

di Luigi Ripamonti

Corti - Caseggiati - cortili esistenti in Affori vecchia

Volendo iniziare questo capitolo con uno sguardo nei lontani secoli del 1100, cioè al primo nucleo di cascinali: l'embrione di Affori, potremmo dire che allora gli unici abitanti erano dislocati approssimativamente nella S. Mamete, Cassina Valle e Vallata, Pignone (per la parte orientale) Cassina de' Prati e qualche cascinale nel "centro borgo" di Affari ed in zona Osteria Nuova.

Per ragioni di comodità di comunicazione, data dalla Postale Comasina, l'agglomerato successivo (verso il '100) si è andato formando nella zona del Borgo ove sorgeva l'antica chiesa di S. Giustina (eletta patrona di Affori tra le varie altre cappelle dedicate ad altri Santi come abbiamo visto più addietro) mentre la zona orientale, anche percbè in prevalenza in mani di grandi proprietari terrieri (I Monaci ecc.) rimasta essenzialmente agricola non si è ulteriormente sviluppata, ma le è rimasta la fisionomia che più o meno l'ha accompagnata sino alle soglie del 1800.

Ci occuperemo allora prevalentemente della zona "centro borgo" il "nucleo" della vecchia e nuova Affori.

Evidentemente carte topografiche di epoche lontane da noi (sino al 1700) non esistono; per le epoche successive (1700 - 1800) più che di mappe ci si può servire di particolari accennati di sfuggita in alcune descrizioni stralciate da documenti d'Archivio (che abbiamo anche citati in precedenza). Nel descrivere alcune processioni o funzioni religiose i Parroci d'allora seguono un certo tracciato che, consultando le più vecchie mappe, ci danno una certa qual idea della conformazione del territorio afforese per quanto riguarda strade, contrade, vigne, campi, cassine e caseggiati.

Dopo un lungo elenco rinvenuto nel registro delle primizie del 1777 - 87 ci viene in aiuto il nostro Astesani (che ormai abbiamo sufficientemente conosciuto ed apprezzato per quello che di lui abbiamo detto sin qui e per quello che diremo in seguito) con quella minuzioso, dettagliata descrizione quasi fosse -un quadro da tramandare ai posteri; almeno l'impegno fu tale.

In base a quella descrizione possiamo citare questi caseggiati esistenti in Affori del 1800 (anche se la descrhione venne stilata nel 1821)

CASA PARROCCHIALE

LA CORTAZZA (in via Malcantone ora via Osculati) IL PALAZZO (di Casa Osculati erede Piatti)

CORTE DEI F.LLI PAGANI (ex Canavesi - Tassis)

CASA DEL FORNO (Osculati - Tassis ora in via Taccioli)

STALLO DI S. FILIPPO NERI (ex stallo S. Gregorio) IL PALAZZETTO (via Taccioli 12)

CASEGGIATO OSCULATI PIATTI (via Taccioli 14)

CASEGGIATO DON GAETANO

TAVERNA (via Taccioli)

CASEGGIATO DONNA VITTO-

RIA GHERARDINI (via Taccioli angolo via Novaro)

CORTE GUAITA (ritornando per via Taccioli a sinistra)

CASEGGIATO DONNA VITTO-

RIA GHERARDINA (ritornando per via Taccioli a sinistra)

CASEGGIATO DEL SAGRISTA (sulla Piazzo Comunale)

FRAZIONE DE' RUSTICI

PORTA DEL PALAZZO VERSO LA

PIAZZA COMUNALE (attuale ingresso alla Villa Lata)

CASEGGIATO MAJNONI IGNA-

ZIO (attuale Caserma)

CASA DEL BOTANICO GIARDI-

NIERE DELLA VILLA (attuale caserma) con altro ingresso per il Massaro.

Partendo dal piazzale dell'attuale Villa

Lista, dirigendosi verso Milano per la via Cialdini, l' Astesani trova un grande caseggiato suddiviso in 3 cortili (la prima parte è stata di recente abbattuta le altre due tuttora sono visibili quasi come ce le ba descritte).

Di questi 3 caseggiati avente cortile in comune v'erano 3 proprietari diversi:

CASEGGIATO SETTENTRIONA-

LE - Beneficio Canavesi S. Francesco di Paola

CASEGGIATO DI MF.720 - proprietà

Giuseppe Pagliari

CASEGGIATO MERIDIONALEproprietà del Postaro Giuseppe Biraghi (ed in seguito del Postaro Carlo Rusconi)

Poichè, come sappiamo, della relazione Astesani ci rimane solo la Parte Settentrionale del Paese, ci possiamo riferire ad una mappa del 1820 circa (v. TAV. n. 3 del capitolo Terreni) oppure la TAV. n. 1 e n. 2 (del capitolo stesso) del 1718 (o almeno che rispec-

MONSIGNOR ROMERO

chiano approssimativamente la situazione di quell'epoca) per segnalare altri caseggiati.

Senijaltro già esisteva la cosidetta "CURT DEI RESTEI" (ora distrutta dal bombardamento del 10.9.1944) in via Zanoli attuale; inoltre:

L'OSTERIA NUOVA

IL GRUPPO DI CASEGGIATI dell'attuale via Cialdini - angolo via Moneta IL CASEGGIATO DIRIMPETTO

ALLO SBOCCO di via Pedroni in via T. Moneta

LA CORTE FERRAREZZA (via Zanoli, angolo via Astesani)

LA CORTE DEL MESSA COI CASEGGIATI AD ESSA UNITI (via Cialdini - angolo via Zanoli e seguenti verso via Cialdini)

La pianta che qui avanti alleghiamo con le relative annotazioni è tratta dalla già citata "PLANIMETRIA RAPPRESENTANTE LA POSSESSIONE DELLA

SIGN. NOBILDONNA MARGHERITA TACCIOLI maritata LITTA MODIGNANI, figlia del fu Conte Enrico Taccioli (V. TAV. ci dà l'aspetto che il centro di Affari aveva già nel 1870 circa e di questa in seguito parleremo.

Ora ci ritiriamo ad una mappa rappresentante Affori del 1810 circa. Di questa mappa uniamo qui sotto un particolare (stampato su La Buona Parola del 191.9) tratto da un fedele ricalco eseguito su di una mappa di catasto. Non aggiungiamo commenti in quanto le annotazioni a stampa sono sufficientemente esaurienti:

ANNOTAZIONI E DELUCIDAZIONI

La pianta su riportata riguarda solo il centro abitato. Sono escluse le frazioni: Cassina - Cassina dei Prati - S. Mamete - Cassinetta - Cassina detta La Valletta - Cassina detta La Valle.

Le lettere maiuscole con freccia indicano:

Lettera A: Vecchia Chiesa - Il tracciato a semicerchio indica il Cimitero annesso alla Chiesa in uso fino al 1811.

Lettera B: Complesso di Fabbricati della Villa Taccioli (ora Lata).

Lettera C: Grande Viale di accesso alla suddetta Villa e che si iniziava sulla Strada Comasina, ove ancora sorge la grande Esedra a piramidi e sirene (serenelle)

Lettera D: Viale Belgioioso Trivulzio ora V. Affori.

IL CRISTIANO AUTENTICO

È DALLA PARTE DEI POVERI

L'intervista che pubblichiamo é stata rilasciata dall'Arcivescovo di San Salvador ad un giornalista dell'Ansa sette giorni prima di essere barbaramente assassinato dalle forze reazionarie e fasciste che tengono il potere in quel paese.

"Non hai paura che ti ammazzino Oscar?"

"Si, ho paura. Ma non vedo che altro potrei fare, per servire il vangelo se non seguire il popolo, vivere le sue gioie e soprattutto le sue immense sofferenze".

Ma tu sei sempre stato così avanzato?"

"No, mi sono convertito poco alla volta, stando con la gente, ascoltandola, amandola".

Così semplicemente rispondeva ad un interlocutore, alla conferenza di Puebla dello scorso anno.

Il 17 febbraio di quest'anno scriveva al Presidente Carter "... l'attuale governo non gode dell'appoggio popolare, ma si basa unicamente sulle forze armate e sull'appoggio di potenze straniere".

In un'Intervista concessa ad un giornalista dell'Ansa il 17 marzo (una settimana prima di morire) diceva: "Occorre spiegare bene all'estero ciò che succede nel Salvador, perchè fuori di qui si pensa che esi-

sta nel paese un governo riformista con la DC al potere e che quindi la situazione sia positiva. Ma non è così: il popolo soffre una durissima repressione che deve terminare".

Ad alcune domande successive,

rispondeva:

D. "Realisticamente, esiste la possibilità di una intesa tra governo e forze popolari?"

R. "Un governo senza base popolare non è un governo del popolo e per essere efficace il governo deve cercare una base popolare, deve essere possibile, dobbiamo realizzare una società fraterna, con una equa divisione dei beni. In questa prospettiva il programma di governo messo a punto dalle organizazioni popolari di sinistra può essere accettato come progetto di discussione per la realizzazione di una società autonoma, salvadoregna, che salvaguardi i valori della religione cattolica".

D. "Anche la destra afferma di difendere principi cristiani"

R. "A Puebla, in Messico, alla confe-

Lettera E: Zona libera affacciata sulla Via del Malcantone, ora V. Osculati.

Lettera F: Strada della Comasina, ora Astesani - Rossi.

Lettera G: Case dell'Osteria Nuova.

Lettera H: Zona libera sulla quale sarà costruita la nuova Chiesa.

Lettera I: Via per S. Mamete ora V. Moneta.

Lettera L: Via per Dergano ora V. Cialdini Lettera M: Via alla Ferrarma, ora V. Zanoli. Lettera N. Via dei Prati ora Assietta. Da questa si distacca la Via N °vasca ora Ippocrate.

Tenendo ora sottocchio la tav. n. I (ricalcata dalla succitata planimetria) procediamo alla descrivine dei caseggiati esistenti in Affori nel 1810 - 70, tenendo conto che, per l'individuazione di alcuni caseggiati ci siamo avvalsi della memoria di persone anziane, le quali a loro volta hanno appreso dai loro "vecchi" i nomi applicati ai caseggiati in questione:

CASEGGIATO OSCULATI -

CURT DI BELUN E CURT DEL

MA LCAN TU N gli attuali caseggiati di via Osculati 2 -

6

CASINO BELLONE (fam. 1)probabilmente annesso ai sopraindicati

CORTE CONFALONIERI e

CURT DI NOBIL - via Taccioli 6

CASINO PALEARI - probabilmente l'attuale Casa Ortani

CASINO SALA - annesso alla Curt di Nobil

1) CASINO MORANDI - via Taccioli 12

CORTE GHISLANDI - via Taccioli 14

CORTE MAGHIT o CURT DI BIRAGH - via Novaro 21 - angolo

Tacciai

CORTE GUAITA o CURT DI

GAFURI - dirimpetto alla Curt di Nobil

CORTE SAGRISTA e CURT DI

MAZOLA - via Cialdini 130 - angolo viale Affori

CASEGGIATO TACCIOLI - Villa Lieta e annessi

CORTE MOLTENI - Caserma Carabinieri (Forno e Osteria)

le riforme".

D. "E le organizzazioni popolari?"

R. "Esiste per la chiesa un diritto all'autodifesa, che deve essere proporzionale all'offesa ricevuta. Ma qui esiste una grande sproporzione fra attacco e difesa soprattutto da parte delle forze armate. Si dice, ma non si può controllare questa voce, che per ogni guardia uccisa debbano morire dieci civili. Anche le sinistre a volte si comportano male: giorni fa è stato ucciso pubblicamente un uomo, un altro è stato flagellato in pubblico: sono gli eccessi della difesa. Non è giusto però met-

CORTE S. FILIPPO - via Taccio. 10 (ove c'era l'Osteria omonima)

CORTE BENEFICIO - via Ciladini 122 (dove abitava il Coadiutore)

CORTE SAINO o CURT DI SAIIT - via Cialdini 117

H) CORTE OSTONI - via Cioldini 111 - angolo via Moneta

CORTE S. COLOMBAN O o

CURT DEL BEC - via Moneta 2

CORTE BONALUME - annessa alla stessa

CASINO DEL GIARDINIERE

BOTANICO TACCIOLI

CORTE MESSA - via Cialdini 107

CORTE NUOVA - via Cioldini 102 annessa CORTE STALLETTO (fam. 12)

CORTE VILA o CURT DI MANUE' - via Zanoli 30

CORTE BELTRAMINI - via Zanoli 34

CURT DI RESTEI - gia bombardata - ex via Zanoli 20

STALLACCIO O CURT DEL SPIZIÈ - ex via Zanoli 10 CASSINA FERRARF7-7A - via Zanoli 6

21) OSTERIA NUOVA - via Astesani - angolo via Rocca d'Anfo

CASSINA DÈ PRATI - via Assietta (ora nel recinto P. Pini)

CASSINA S. MAMETE - ex ospedale dei contagiosi - via Bovisasca

CASSINA VALLETTA - via Bovisasca

CASSINA VALLE - via Bovisasca

CASSINA MOLINELLO - via per Novate (ora in Comune di Novate)

CASSINETTA - via Durando - via Cosmi,

Ora questi caseggiati in gran parte sono stati fagocitati dai moderni fabbricati, ma, pur sperdendosi per far loro posto, facendo largo alla loro modernità e freschezza, nulla hanno perso della loro antichità e ricordandoci quei passati giorni dei "nostri vecchi" li guardiamo ancor oggi con nostalgia.

La storia, per giustizia al presente sacrifica purtroppo il passato e tutto ciò che gli appartiene ..

5 Continua

tere sullo stesso piano la violenza di destra che cerca di mantenere le ingiustizie sociali esistenti nel paese e 'la violenza di sinistra che può essere frutto della collera per l'esistenza di ingiustizie. Compito della chiesa è la ricerca della mediazione, della conciliazione, ma se un accordo non è possibile, la chiesa ammette l'insurrezione, quando si sono rivelati inutili i mezzi pacifici ed il male che si profila si prevede che sia maggiore di quello che può essere causato con l'insurrezione. Per ora non so se siamo lontanio vicini da un simile momento; so che siamo in pericolo.

renza episcopale Latinoamericana (svoltasi l'anno scorso) è stato fissato il principio che una società che si dice cristiana e che non abbia una opzione preferenziale per i poveri rappresenta un tradimento del Vangelo. Molti, a destra si dicono cattolici, ma un vero cristiano non può essere protagonista dell'ingiustizia sociale.

D. "E la democrazia cristiana del Salvador?"

R. "Non è sufficiente chiamarsi cristiano, per un partito politico per esserlo veramente. Interessa ciò che succede nella realtà. Qui la DC corre un grave rischio perchè esistono buone intenzioni in merito alle riforme, ma anche una tremenda repressione. Ed il partito è complice di una sopraffazione. Questa repressione, oggi attiva come mai; si può spiegare solo con la volontà di distruggere le organizzazioni popolari. La giunta non appare in grado di isolare gli elementi antipopolari come sarebbe suo dovere, prima ancora di attuare

'urtano Iton borlsnsco

Via Astesani 27, tel. 6459506

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 42 del 3-2-1979.

Dlrettore:Mario Migliaccio

Direttoreresp.:Eduardo Gardumi

Redazione: Stefano Brambilla, Maura Ceccaroli, Salvarote Faro, Giacinto Di Terlizzi.

Fotografi:Sergio Ferrarlo, Eugenio Durante

impaginatore: Sergio Ferrario

Hanno collaborato a questo

numero: Luigi Ripamonti, Andrea Colombo, Teresa Peviani, Oscar Etasio, Alberto Ferrari, Sergio Zurlo, Antonio De Lunas, Giuseppe Magni, Marisa Alboini, Comm. Urbanistica e Educazione del C.d.Z.

Stampa: Coop. "Il Guado", 20022 Castano Primo (Ml) tel. 0331/881475-881228

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SELEZIONE ABBIGLIAMENTO

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8 GIUGNO: come ha votato la nostra zona. I DATI E LE ANALISI DELLE FORZE POLITICHE

P.C.I.

Dal voto la conferma alle giunte di sinistra

Nelle elezioni provinciali, quelle numericamente più significative, il PCI recupera lo 0,3% rispetto al 1979: non é molto ma é sufficiente a smentire le previsioni negative nei nostri confronti che da più parti si erano fatte prima del voto, ed a confermare la forza ed il ruolo che il PCI rappresenta nel nostro paese, dando forza all'impegno di ferma e decisa opposizione al governo Cossiga. Il problema che le elezioni hanno aperto e di cui oggi si discute é quello della formazione delle giunte. Questo vale per i consigli regionali, provinciali, comunali e vale anche peri Consigli di Circoscrizione eletti per la prima volta complessivamente, ritengo sia possibile andare ad una conferma delle giunte di sinistra nella maggior parte delle città conquistate nel '75. Questo dipenderà molto dalle scelte che farà il PSI e mi auguro che l'impegno alla formazione delle giunte sia senza mezzi termini per la conferma dell'unità tra le forze democratiche e di sinistra, impedendo alla DC di tornare a produrre i guasti amministrativi che tutti ricordiamo. Il Partito Comunista, con i suoi 9 consiglieri, rimane il gruppo maggiore. Anche in zona, pensiamo sia necessario rendere sempre più qualificato l'impegno di tutta la sinistra nelle scelte programmatiche e nell'iniziativa politica, accrescendo la capacità delle forze più legate alle classi lavoratrici di rispondere alle attese ed alle esigenze della popolazione.

P.S.D.I. Al comune no alla giunta rossa

Il voto dell'8 giugno ha premiato il PSI non tanto per quello che ha espresso in cinque anni di giunta Rossa, ma per quanto Craxi ha fatto per dare al Paese quella governabilità tanto attesa dopo anni di continue elezioni anticipate.

Questo giudizio degli elettori che premia il PSI ma che toglie al PCI ben tre seggi, deve far pensare al futuro della città. La riproposizione della Giunta Rossa (possibile in sede di zona 8 fra PCI e PSI) non ha senso per noi del PSDI per il Comune di Milano. Spetta però al PSI la scelta se vuole continuare con una giunta con il PCI - PdUP e DP o scegliere una strada nuova, che vede attorno al polo PSI i Partiti laici, socialisti democratici, liberale, con un blocco omogeneo che, con i suoi 29 consiglieri su 80, può determinare qualsiasi scelta sia al centro che nelle zone.

Noi crediamo sia indispensabile operare in questo senso, comunque se esisteranno problemi di governabilità questo non può essere atribuito al PSDI che ha fatto la sua scelta. È il PSI che deve trarre tutte le conseguenze di una eventuale errata interpretazione del voto, nel caso si intestardisse per la realizzazione di maggioranze di sinistra anche dove numericamente non esistono o esistono con DP e PdUP. La scelta la fà il PSI e se sarà quella di sinistra con DP e PdUP i cittadini capiranno in che modo hanno speso il loro voto.

P.S.I.

Premiata la politica tesa alla governabilità

Penso che il PSI debba innanzitutto esprimere un ringraziamento agli elettori che, con il loro voto, hanno riconosciuto la giustezza della sua linea politica intesa a garantire la governabilità del paese da un lato, ed approvato la correttezza amministrativa tutta incentrata a risolvere i più importanti problemi dei cittadini di Milano. Sul piano politico mi pare si possa dire che la giunta di sinistra esca confermata dal giudizio degli elettori.

Infatti, la spettacolare avanzata dei socialisti, sia rispetto alle amministrative del 1975 sia, ancor di più, rispetto alle politiche del 1979, compensa e supera la flessione del PCI. Considero importante che anche a livello di Zona la sinistra nel suo complesso, attraverso l'avanzata del PSI, abbia mantenuto la sua forza.

Ciò sta a significare che l'elettorato ha voluto premiare l'impegno delle forze di sinistra nella gestione del Consiglio di Zona ed il contributo che esse hanno dato alla soluzione dei problemi che interessano i cittadini della zona.

Gaspare Gennusa responsabile del PSI

P.d.U.P. La DC ha fallito nella rivincita

Come PdUP-MLS abbiamo avuto un andamento diverso dalle regioni, alle provincie ai comuni; nelle prime infatti il nostro partito ha consolidato la sua figura di forza nazionale, questo lo dimostrano le otto regioni in cui siamo presenti; non possiamo dirci altrettanto soddisfatti dei risultati delle province e dei comuni. Il dato elettorale nazionale segna il permanere della crisi profonda della DC ed il fallimento del suo obiettivo di strappare alla sinistra il governo delle grandi città. D'altronde il risultato non positivo del PCI conferma l'incapacità a cogliere la crisi della DC ed a offrire prospettive credibili che superino la politica di unità nazionale. Il dato nuovo é l'avanzata del PSI che fa fare passi avanti alla politica dell'alternanza segnata dalla subordinazione alla DC e dalla divisione della sinistra. La fase che si apre é tuttavia quella di un'opposizione che non si arrocchi in se stessa ma che riesca a costruire le condizioni di un'alternativa sulla base di una riflessione critica che porti ad una nuova unità della sinistra.

P.R.I. E adesso decidere sui problemi concreti

Una prima valutazione particolarmente negativa riguarda la maggior parte dei mezzi d'informazion e che non hanno voluto o potuto informare il cittadino su cosa fossero i consigli di zona e quale fosse la portata politica che queste elezioni potevano avere. Sintomo preoccupante é poi l'elevato numero di astensioni, schede bianche e nulle (non certo tutte ricollegabili alla raccomandazione del Partito Radicale). Infatti non si tratta di una terza forza, ma é piuttosto la dimostrazione dell'indifferenza che un sempre maggior numero di italiani prova nei confronti della classe politica.

Il PRI: pur non avendo né sezioni insediate nella zona, né una organizzazione elettorale paragonabile a quella dei partiti maggiori, ha ottenuto in una zona popolare come la nostra, nuovi consensi, migliorando la propria posizione percentuale. Si augura che i nuovi consiglieri riescano a dimenticare la logica degli schieramenti precostituiti, arrivando a decidere sui problemi concreti nel modo più pratico e meno politico possibile.

Il 1° banco di prova sarà la nomina degli esperti nelle varie commissioni; c'é da augurarsi che venga effettuata nel rispetto delle minoranze e soprattutto di una effettiva competenza dei prescelti.

E adesso, elemento insostituibile per un corretto e produttivo funzionamento del consiglio di zona dovrà essere la partecipazione attiva dei cittadini.

D.P. Raddoppiati i nostri consensi

Da parte nostra non possiamo che ritenerci soddisfatti del risultato elettorale che Democrazia Proletaria ha ottenuto raddoppiando in pratica i voti dello scorso anno (Nuova Sinistra Unita). In particolare a Milano é stata premiata l'opposizione alla passata giunta ed a livello di zona, con un aumento ulteriore di voti, é stata riconosciuta la presenza attiva della sezione. Nel complesso tuttavia queste elezioni hanno mostrato una tendenza crescente alla fossilizzazione del voto ed una palese contraddizione tra la riconferma delle amministrazioni di sinistra e l'appoggio ad un partito Socialista che va a premiare la linea Craxi e un governo fra i peggiori degli ultimi anni.

I dati relativi al Consiglio Circoscrizionale non sono comparablli con precedenti elezioni essendo questo organismo eletto direttamente per la prima volta.

L'esito ottenuto al comune di Milano da parte delle sinistre é senza dubbio soddisfacente; infatti PCIPSI-PdUP-DP hanno ottenuto la maggioranza assoluta, sufficiente per confermare una giunta di sinistra. A livello di zona ci diciamo abbastanza soddisfatti del fatto che é rimasta confermata la maggioranza di sinistra, perché questo può garantire alla zona una politica corretta, propositiva e di soluzione concreta ai problemi che la zona stessa pone. Da parte nostra pur non essendo rappresentati nel C.d.Z. ci diciamo pienamente disposti a lavorare ed a collaborare con le forze di sinistra come abbiamo sempre fatto.

PdUP-MLS zona 8

Rimane una ultima considerazione da fare: Milano ha dato 41 seggi su 80 alla sinistra (PCI, PSI, PdUP, DP) ovvero la maggioranza, ed allora, se non si vuole tradire chi ha votato, bisogna fare subito una giunta rossa, ma rossa veramente.

Democrazia Proletaria zona 8

L'invito é stato rivolto a tutte le forze politiche, alcune di queste non ci hanno fatto pervenire il loro intervento.

CONSIGLIO REGIONALE CONSIGLIO CIRCOSCRIZIONALE AMM. 80 N. SEGGI P.C.I. 11.142 32,93% 9 P.d.U.P. 480 1,40% -M.S.I. 1.642 4,85% 1 D.P. 1.118 3,30% 1 P.S.I. 7.095 20,97% 5 P.S.D.I. 1.403 4,14% 1 P.L.I. 683 2,55% 1 P.R.I. 1.388 4,10% 1 D.C. 8.698 25,71% 7 BIANCHE 988 2,75% NULLE 1062 2,95%
CONSIGLIO PROVINCIALE AMM. 80 AMM. 75 P.C.I. 11.288 33,73% 13,346 P.d.U.P. 523 1,50% --M.S.I. 1.747 5,22% 1.846 D.P. 1.041 3,11% 1.339 P.S.I. 6,737 20,10% 5.727 P.S.D.I. 1.389 4,15% 2.042 P.L.I. 990 2,95% 945 P.R.I. 1.171 3,49% 1.291 Liste Civiche 99 0,29% --D.C. 8.481 25,34% 8.253 BIANCHE 1264 3,51% --NULLE 1153 3,20% 38,36% 5,30% 3,84% 16,42% 5,86% 2,71% 3,71% 23,72% --CONSIGLIO COMUNALE AMM. 80 AMM. 75 P.C.I. 11.038 32,53% 13.026 P.d.U.P. 466 1,37% --L.C.R. 21 0,06% L.S.R. 15 0,04% --P.S.I. 7.601 22,40% 6.045 M.S.I. 1.626 4,79% 1.763 D.P. 987 2,90% 1.189 P.L.I. 927 2,73% 879 L.C.M. 57 0,16% --P.S.D.I. 1.406 4,14% 2.354 P.R.I. 1.099 3,23% 1.282 Liste Civiche 81 0,23% --Lista Rock 103 0,30% --D.C. 8.499 25,05% 8.268 BIANCHE 958 2,66% --NULLE 1044 2,90% 37,42% --17,36% 5,06% 3,41% 2,52% 6,76% 3,68% 23,75% --AMM. 80 AMM. 75 POL. 79 (Camera) P.C.I. 11.301 33,34% 13.310 38,60% 12.199 34,49% P.d.U.P. 495 1,46% --- 626 1,76% L.C.R. 17 0,05% --- --L.S.R. 9 0.03% --- --- --- --P.S.I. 7.115 21,00% 5.701 16,55% 4.720 13,34% L.C.M. 50 0,15% --- --- --- --M.S.I. 1.695 5,00% 1.809 5,25% 1.561 4,41% D.P. 984 2,90% 1.137 3,30% --- --N.S.U. --- --- --- --- 708 2,00% P.S.D.I. 1.378 4,06°/o 2.266 6,57°/o 1.604 4,53% P.O.E. 22 0,06% --- --- --- --P.L.I. 950 2,80% 922 2,67% 838 2,36% Liste Civiche 77 0,23% 13 0,03% --- --P.R.I. 1.162 3,43°/o 877 2,54°/o 1.307 3,69°/o D.C. 8.637 25,48% 8.403 24,40% 9.453 26,72% Bianche 988 2,74% Nulle 1.098 3,05% pagina
giugno 1 980

EDILIZIA SCOLASTICA:

Soddisfacente la situazione attuale

Approvato dal C.d.Z. il piano per il 1980/81

Il piano di edilizia scolastica è un momento programmatorio del Consiglio di Zona nel campo dei servizi della scuola dell'obbligo.

Il piano serve a verificare l'aderenza della domanda di istruzione (fascia di popolazione residente interessata) all'offerta (strutture scolastiche esistenti), nonchè, stimata la composizione della popolazione scolastica per un biennio - triennio, successivo, definire, sulla base di tale stima, gli interventi necessari a mantenere o migliorare il rapporto domanda - offerta di servizi scolastici.

La stima della popolazione in età scolare terrà owiamente conto degli insediamenti residenziali previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, in modo da aumentarne la capacità previsiva, evitando la semplice proiezione neutrale della popolazione nel tempo.

L'attuale proposta di piano di edilizia scolastica vuole rappresentare una verifica di scelte già fatte dal Consiglio e si limita quindi all'analisi della domanda - offerta di istruzione al momento attuale, proiettando tale analisi solo alla fine del 1981.

Nel 1980 scade infatti l'attuale triennio del P.P.A. (Programma Poliennale di attuazione) e quindi è necessario, prima di procedere ad eventuali proposte di integrazione delle strutture scolastiche, una pausa di riflessione sulla base della presente analisi sulla situazione attuale.

PARTE I - La situazione attuale

Le tavole allegate riportano la situazione delle iscrizioni alle Materne e alle scuole dell'obbligo e la relativa popolazione residente per ciascun quartiere della nostra Zona.

Le iscrizioni si riferiscono all'anno scolastico in corso (1979 - 1980) e sono il risultato della rilevazione effettuata qualche mese fa dalla Commissione Educazione; la popolazione residente, riferita al marzo del 1980, è di fonte SED (Servizio Elaborasione Dati del Comune di Milano).

Analizzando i dati riportati nelle tavole allegate emerge, per ogni tipo di scuola, la seguente problematica:

SCUOLE MATERNE

2.1. Il tasso di iscrizione a tale ordine di scuola ha ormai raggiunto il 100% (della fascia di età della popolazione 3 - 5 anni) a livello di Zona.

Esiste però uno squilibrio nella presenza di strutture scolastiche in relazione alla domanda all'interno dei quartieri.

Bovisasca e Comasina sono i due quartieri in cui l'offerta di strutture è superiore alla domanda e che attualmente ospitano alunni provenienti da Affori e da Bruzzano.

In particolare in Comasina la Scuola Materna di Via Teano non è utilizzata dalla nostra Zona, ma provvisoriamente "prestata" alla Zona 7 (i dati di iscrizione della scuola di Via Teano non sono stati ovviamente considerati in questa indagine).

2.2. Gli alunni che nella nostra Zona frequentano le scuole materne private sono il 31% circa del totale frequentanti.

2.3 I posti alunno disponibili nelle sole scuole pubbliche coprono attualmente il 93% circa della domanda.

SCUOLE ELEMENTARI

3.1 La disponibilità dei posti alunno per le elementari pubbliche a livello di Zona è attualmente superiore alla domanda (4525 posti alunno contro 4006

ragazzi da 6 a 10 anni di età residenti).

Anche per questo ordine di scuola, però, i quartieri sono diversamente serviti.

La Comasina, quartiere dove l'offerta di strutture è chiaramente superiore alla domanda, ospita alunni provenienti da Affori, il quale a sua volta riceve alunni da Bruzzano.

3.2 La scuola privata ospita 1'11% circa del totale iscritti a questo ordine di scuola.

3.3 Bruzzano è il quartiere con il maggiore scarto tra posti alunno in scuole pubbliche e popolazione 6 - 10 anni di età presentando un fabbisogno arretrato da soddisfare.

4. SCUOLE MEDIE INFERIORI

4.1 La disponibilità di posti alunno per le scuole pubbliche è largamente superiore alla domanda (3400 posti alunno contro 2544 ragazzi residenti fra gli 11 e i 13 anni).

Tale disponibilità è superiore in tutti i quartieri della Zona, con una punta in Bovisasca, che presenta una offerta di posti alunno 2,5 volte maggiore della domanda (950 posti contro 391 residenti).

Lo spostamento tra i quartieri

di popolazione scolastica, per tale ordine di scuola, interessa quasi interamente la scuola privata.

Affori riceve quasi sicuramente alunni da fuori Zona.

4.2 La scuola privata ospita il 9,4% del totale alunni.

5. CONCLUSIONI SULLA SITUAZIONE ATTUALE

Le attuali strutture scolastiche Zonali considerate sono mediamente soddisfacenti per quanto riguarda il rapporto domandaofferta.

La scuola Media Inferiore, inoltre, presenta la situazione di maggior equilibrio tra i quartieri; la scuola materna e l'elementare una situazione di maggior disagio (con più carenza per la materna) dovuta all'interscambio di frequentanti.

La Comasina, infine, è il quartiere maggiormente dotato di tali strutture scolastiche, che, specialmente per le materne, sono largamente sottoutilizzate dalla Zona.

2. PARTE III - La situazione alla fine del 1981

1. La previsione di popolazione per il marzo 1982, cui rapportare la attuale situazione del-

le strutture scolastiche, per valutarne l'incidenza sul grado di soddisfazione della domanda, è stata calcolata col seguente metodo:

sono state calcolate le fasce di popolazione interessate per ciascun quartiere, facendo slittare le fasce sottostanti di popolazione (ad esempio: la popolazione in età di scuola elementare al marzo 1982 è stata ottenuta sommando ai 3 / 5 dell'attuale popolazione in età elementare , i 2/3 della attuale popolazione in età da scuola materna); le fasce di età così ottenute sono state maggiorate dalla quota parte di popolazione in età scolare prevista dagli insediamenti in atto nei prossimi 2 anni.

SCUOLA MATERNA

La popolazione della fascia di età interessata cala notevolmente nel periodo al punto di riequilibrare domanda e offerta di strutture nei quartieri, tranne a Bruzzano.

In Comasina aumenta la disponibilità di posti - alunno.

SCUOLA ELEMENTARE

Anche per questo ordine di scuola Bruzzano presenta un

fabbisogno da soddisfare. Aumenta la disponibilità di posti - alunno della Comasina.

4. SCUOLE MEDIE Bruzzano presenta un leggero fabbisogno di posti - alunno. Buona la situazione nei rimanenti quartieri.

CONCLUSIONI

Per il prossimo biennio, la situazione scolastica complessiva quindi migliorerà in media nella Zona, con l'eccezione di Bruzzano, dove però la costruzione in corso di una Scuola Elementare risolverà il fabbisogno stimato. Sempre a Bruzzano, la carenza stimata nella Scuola Materna, sarà coperta dalla Scuola che il Consiglio di Zona ha previsto venga costruita.

Gli interventi del Consiglio in questi 2 anni andranno quindi indirizzati verso il tentativo di riequilibrare i bacini di utenza delle materne e delle elementari, migliorare le strutture esistenti nonchè andare ad un miglioramento dell'utilizzo dei locali in funzione di un servizio scolastico sempre più teso verso il tempo pieno.

Commissione Urbanistica Commissione Educazione

scheda

scheda 2

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INDAGINE ECONOMICA

Due interviste ai C.d.F. stralciate dall'indagine economica condotta dai Consigli di Zona 7-8

CARLO ERBA: cala la manodopera femminile

TURN-OVER

La produzione di questo stabilimento risente moltissimo della pubblicità che viene commissionata al gruppo Corsera - Rizzoli, si hanno quindi periodi di intensa produzione e periodi di bassa produzione che dovrebbero dare origine ad un elevato turn - over. Il C.d.F. ha invece stabilito turni di ferie per l'organico in eccesso durante i periodi di scarsa produzione (gennaiomarzo e luglio - agosto). L'organico viene invece stabilito di anno in anno in base alla produzione media. (addetti: 1016 nel '77, 1077 nel '78 impiegati 188 uomini 60 donne - operai 794 uomini 29 donne + 5 apprendisti).

APPRENDISTATO

Nello stabilimento lavorano 5 apprendisti, in realtà il contratto ne prevede un numero maggiore, Secondo il contratto però una volta raggiunti due anni di apprendistato dovrebbero essere licenziati. Si è preferito invece assumerne in numero limitato ma in maniera definitiva.

TURNI Variano a seconda dei diversi reparti come segue: preparazione 38 ore, confezione 40 ore, cicli continui della produzione 36 ore. Vi è quindi una serie di orari diversificati a seconda della fase di produzione.

RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE

La Direzione ha presentato un piano triennale di ristrutturazione del gruppo che è stato discusso con il Coordinatore unitario dei lavoratori.

Negli ultimi anni il gruppo Rizzoli ha portato avanti una politica di concentrazione delle testate (che ha ormai raggiunto il 20% del mercato editoriale) avvalendosi anche dei ritardi nel

varo di una riforma - legge sull'editoria. Il gruppo si trova ora ad affrontare i problemi di questa selvaggia politica di concentrazione. In primo luogo i debiti verso oltre quaranta banche che gravano non poco sul bilancio, in secondo luogo l'organizzazione di testate che sul mercato sono in concorrenza fra loro. I lavoratori si opporranno in maniera decisa (scioperi) a qualsiasi altra forma di concentrazione delle testate portata avanti dal Gruppo.

Circa la ristrutturazione triennale l'incontro fra le parti ha portato alla formulazione dei seguenti punti:

1)1Igruppo Rizzoli - Corriere della Sera è unitario ed organizzato in divisioni (quotidiani, periodici, pubblicità, libri, rad iotelevisione, attività diversificate, centrali), ne fanno parte le aziende interamente controllate e quelle a partecipazione di maggioranza del Gruppo.

Le parti si impegnano in un esame approfondito (annuale) circa la scelta della politica editoriale da aggiornare alla situazione di volta in volta esistente sul mercato.

Fermo restando quanto stabilito dai contratti nazionali di lavoro (poligrafici e giornalisti) si ribadisce l'impegno a garantire l'autonomia ideativa e produttiva della redazione di ciascuna testata. Obiettivi prioritari per raggiungere una sana funzione sociale del Gruppo sono una corretta gestione economica, una serie di razionali raccordi fra attività editoriale e industriale, una logica tesa non solo al commerciale ma anche allo sviluppo democratico e culturale del Paese.

L'azienda mira al suo reale allargamento della area di lettura e non ad un trasferimento di copie da una testata all'altra.

Si riafferma e garantisce l'autonomia dell'unità produttiva anche per i

confronti sindacali. Si concorda nel quadro della tutela dell'occupazione dell'intero ciclo produttivo di fornire alle OO.SS. l'informazione del lavoro esterno.

7)11Gruppo garantisce i livelli occupazionali globali. Semestralmente verrà comunicato alle OO.SS. il censimento della occupazione nelle singole unità produttive. L'introduzione di nuove tecnologie avverrà nel rispetto del contratto di lavoro.

Il Gruppo esaminerà iniziative in rapporto al piano carta ed ai contenuti della Legge 675 sulla riconversione industriale.

Il Gruppo conferma il proprio impegno per la sollecitata approvazione della Legge di riforma dell'Editoria.

Le parti riconoscono la verifica sindacale come momento costruttivo delle scelte d'investimento e dei comportamenti gestionali. È perciò necessario realizzare accordi precisi tali da permettere il varo delle iniziative nei tempi previsti dal piano.

Per quanto riguarda altri due punti relativi alla mobilità dei giornalisti e al caso del Corriere d'Informazione si veda il n. 2 anno V del mensile della federazione regionale lombarda dei poligrafici e cartai CGIL - CISL - UIL, pag. 3, da cui sono state tratte le presenti notizie.

Il C.d.F. del Roto Corriere fa poi presente che all'interno del Gruppo esistono ancora delle sperequazioni in relazione alle diverse realtà di fabbrica, sperequazioni a cui sarà rivolta l'attenzione nelle prossime contrattazioni.

NUOVE TECNOLOGIE

Se rientrano nei limiti di salvaguardia dei livelli di occupazione le innovazioni tecnologiche vengono accolte fa-

vorevolmente anche come momento di diversificazione della produzione e di miglior produttività. Va anche salvaguardata la professionalità (il giornalista rimane giornalista e il poligrafico poligrafico) e per questo si rimanda fra due anni il discorso dell'introduzione di quelle nuove tecnologie che porterebbero all'eliminazione di fasi di lavorazione oggi esistenti. Fino ad oggi comunque l'Azienda ha provveduto anche a corsi di riqualificazione interna conseguenti all'introduzione di nuovi mezzi di produzione.

OCCUPAZIONE FEMMINILE

Le donne vengono impiegate prevalentemente nei reparti di confezione dove hanno la parità. Non possono però accedere al livello di capo macchina. È anche questo un lavoro molto pesante, le donne vengono progressivamente sostituite con uomini. In futuro, quando i livelli occupazionali, ci si augura, non dovranno più essere mantenuti ma allargati, è possibile l'introduzione di mano d'opera femminile nei reparti di fotocomposizione che richiedono un minimo dispendio fisico grazie all'avanzata tecnologia.

AMBIENTE DI LAVORO

Le minacce alla salute del lavoratore sono principalmente due: il solvente e il rumore. Si è proweduto con l'introduzione di cappe aspiranti per il solvente e di coperture per il rumore a migliorare il lavoro alle rotative che ora rientra in limiti di accettabilità. Attraverso la collaborazione con la Clinica del Lavoro prosegue (con difficoltà) l'esame dell'ambiente di lavoro negli altri reparti. Vengono comunque effettuate visite mediche periodiche (oltre quelle previste per legge) in relazione al tipo di

lavoro.

1% SUL MONTESALARI PER OPERE CIVILI Non esiste.

SERVIZI INTERNI ALL'AZIENDA

Esiste un centro sociale che lavora in tre rami: assistenziale, ricreativo e culturale, Maggiori soddisfazioni si sono avute dal ramo assistenziale con una preziosa indagine sull'ipertensione nei lavoratori con più di 35 anni (malattia di cui soffre il 5% di questi occupati).

Esiste un campo sportivo in zona Gallaratese aperto al quartiere (asili, organizzazioni sportive, ecc.). Sul piano culturale esistono diversi collegamenti con organizzazioni esterne che hanno portato allo svolgimento di alcune iniziative. Tuttavia questo settore appare ancora da potenziare.

RAPPORTI CON LA ZONA

È stata progettata una collaborazione con il C.U.Z. con l'intervento di membri delle varie commissioni interne (ambiente, sanità, ecc.) alle riunioni di zona. Tuttavia difficoltà interne hanno fino ad oggi reso inesistente questa partecipazione.

Un problema che forse trarrebbe vantaggio da una trattazione allargata ad altri C.d.F. è quello dei mezzi di trasporto notturni. Alcuni operai che terminano il ciclo di produzione all'una di notte trovano difficoltà per il ritorno a casa. Il servizio A.T.M. è stato prolungato con una corsa notturna dell'autobus 70 ma sembra che il problema non sia stato risolto soddisfacentemente.

L'intervista è stata condotta con tre membri del C.d.F. che ne conta attualmente 34.

ROTOCORRIERE: dal 1973 rilevante il calo della manodopera

LIVELLI OCCUPAZIONALI

E TURN-OVER

Dal 1973 si registra un rilevantissimo calo della mano d'opera correlato ad un calo della produzione. La Direzione aziendale non ha reintegrato il turn - over e anzi, si è indirizzata verso una politica di incentivazione della riduzione di organico. In particolare si è fatto ricorso all'offerta di ingenti somme in denaro (fino a dodici milioni pro - capite) per favorire il pensionamento anticipato. Il calo occupazionale ha interessato solo il ramo produttivo, mentre si sono mantenuti relativamente stabili i rami Ricerche e Amministrazione. Il C.d.F. non ha potuto far fronte alle offerte di denaro per incentivare il pensionamento ma ha però elaborato una linea di intervento basata su una revisione di tutta la produzione (qualità, quantità e ritmi).

RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE

Durante la Conferenza di Produzione del dicembre 1976 si sono esposte le linee di potenziale sviluppo proposte dai lavoratori. Esse riguardano in particolare: uno sviluppo della produzione selettivamente condotta riguardo ai soli farmaci che hanno dimostrato una indubbia validità terapeutica; - un abbassamento dei costi di produzione attraverso un intervento sulle tecnologie e non sulla sola mano d'opera; una riduzione dell'approvvigionamento dei "principi attivi" che stanno alla base della produzione, attraverso intermedii dalle multinazionali estere; - una regolazione dello sbocco verso mercati esteri considerando il grado di sviluppo delle Ricerche e le diverse

patologie rilevate nei singoli Paesi.

Questa serie di proposte ha contribuito ad evitare la prospettiva di una chiusura dell'area industriale di Via Imbonati, attorno alla quale iniziavano a prendere piede voci consistenti.

Questo è stato ottenuto anche attraverso il collegamento con le forze sociali del territorio, in quanto collegato alla chiusura dello stabilimento avrebbe potuto innestarsi un pericoloso discorso di speculazione edilizia.

La fusione Carlo Erba - Farmitalia (1° gennaio 1978 resa giuridicamente retroattiva al 1° gennaio 1977) ha poi consentito l'integrazione delle produzioni delle due società determinando nello stabilimento di Via Imbonati uno specifico indirizzo produttivo rispetto ad altre U.L. Ciò ha consentito di prevedere per i prossimi anni anche una politica di investimenti.

OCCUPAZIONE GIOVANILE

Date le posizioni della Direzione aziendale impostate sull'incentivazione del pensionamento anticipato per ridurre l'organico, il C.d.F. ha cercato di intervenire altrimenti, chiedendo la reintegrazione del turn - over specialmente riguardo allo sviluppo del settore Ricerche (il settore trainante per il futuro dell'Azienda).

Tuttavia le assunzioni sono state portate avanti con criteri clientelari, oppure preferendo personale già qualificatosi professionalmente presso altre aziende del settore, non applicando quindi minimamente la 285. L'apprendistato, da anni non esiste più nell'Azienda (dagli anni 60).

OCCUPAZIONE FEMMINILE

Il colpo più duro ingenerato dalla

crisi di produzione, dalla ristrutturazione, dalle fusioni aziendali, dall'introduzione di nuove tecnologie, lo ha subito senza dubbio la mano d'opera femminile. Gli addetti nella Carlo Erba sono per il 60% uomini e per il 40% donne, ma la mano d'opera espulsa dal 1973 al 1978 (circa 500 unità) è per il 60% femminile.

AMBIENTE DI LAVORO E NUOVE TECNOLOGIE

La composizione dell'area di Via Imbonati è: attività di ricerca, amministrazione e produzione (ma dal 1973 ad oggi il rapporto fra questi settori è mutato, il ceto impiegatizio si è consolidato, quello operaio ha subito il calo occupazionale di cui si è detto, la ricerca è in leggera espansione).

È soprattutto- nel campo del "contezionamento" che l'introduzione di nuove tecnologie ha sostituito le tradizionali linee di confezionamento a tappeto, con un conseguente aumento dei ritmi e una compressione sulla mano d'opera necessaria.

Nel campo della "preparazione" invece esiste il maggior numero di problemi sulla salute dei lavoratori. Sembra un paradosso che proprio l'attività del settore farmaceutico, quella che garantisce alla società prodotti insostituibili per la salute, sia causa di un grandissimo numero di problemi per chi vi lavora; si parla soprattutto di fenomeni di sensibilizzazione al farmaco. Nonostante la preparazione avvenga nelle cosiddette "aree sterili" (con particolari accorgimenti ambientali) molti addetti a questi reparti si sensibilizzano ai principi attivi che lavorano, tal che se in futuro essi necessitassero di questi farmaci, ne trarreb-

bero un effetto negativo. La lavorazione questi reparti awiene in condizioni particolarmente delicate, l'umidità è del 16 - 17% normalmente dovrebbe aggirarsi sul 60%), l'operatore indossa una tuta sterile che lo ricopre interamente o occhiali scuri per proteggersi dai raggi di apposite lampade germicide. Nonostante queste precauzioni, le polveri dei principi attivi hanno "sensibilizzato" circa il 45% degli addetti ai reparti. Il C.d.F. ha fattosi che si stabilisse una "rotazione" per ridurre la permanenza in tali reparti. Si è cosi giunti al "dimezzamento" della permanenza in "area sterile" sull'orario di lavoro.

Ritornando al reparto di confezionamento esiste poi il problema della rumorosità delle macchine che incide negativamente sull'udito degli addetti.

Lo SMAL non è mai stato riconosciuto dalla Direzione Aziendale (specifica volontà del gruppo M ontedison), nello stabilimento della Farmitalia, dove si avevano notevoli problemi di allergie alle sostanze lavorate, la Direzione ha preso invece contatto con il Centro Diagnostico Italiano gestendo i risultati delle rilevazioni.

Malattie professionali, quindi, non ne sono riconosciute, se si esclude, in passato, il caso di alcuni lavoratori di un reparto in cui si maneggiavano derivati dell'oppio, che ne trassero gravi forme di intossicazione.

È previsto in futuro un intervento di alcuni medici allergologi che dovrebbero riferire sulle reali pericolosità delle lavorazioni.

1% SUL MONTESALARI

Non esiste e nemmeno è prevista la

rivendicazione nelle prossime contrattazioni.

SERVIZI INTERNI ALL'AZIENDA

Esiste un servizio sanitario interno, discretamente attrezzato e coordinato da due medici (uno responsabile, l'altro operativo). Dalla lotta dei lavoratori si è arrivati ad un "asilo nido" con la capienza di 600 posti (e ne necessitano altri).

Lo spaccio aziendale interno, in dieci - quindici anni di attività, si è trasformato in un piccolo supermercato con oltre un miliardo di fatturato annuo.

Il CRAL ha un bilancio di circa 120 milioni annui, gestito a maggioranza da rappresentanti dei lavoratori (l'aiuto della Direzione è di soli 5 milioni annui), che svolge tutte le attività tradizionali, sportive, assistenziali, culturali e dispone di un salone in cui si tengono iniziative aperte al quartiere e alle altre forze sociali.

RAPPORTI CON LA ZONA

Non è facile — nota un membro del C.d.F. — rapportare i problemi di una grande fabbrica a quelli del territorio. Ciò nonostante esistono alcune commissioni di lavoratori che collaborano al C.U.Z. e agli altri organismi. Certo fino ad oggi questa collaborazione è stata portata avanti come una sorta di volontariato, senza l'esplicito e continuativo sforzo che sarebbe necessario per rendere migliori i rapporti fabbrica - territorio. Su questo incide anche il problema del pendolarismo e conseguente frattura fra ambiente di lavoro e residenza (circa il 40% dei lavoratori viene da fuori Milano).

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giugno 1980

VIAGGI:

Imboscata tragica

Durata: 15 giorni

Trasporto: voli di linea - autopullman

Itinerario: Roma/Algeri/ Mostaganem/Orano/Tlemcen/ El-Asnam/Algeri /Roma.

Sistemazione: Casa dello studente - Autopullman

Partenza: 8 agosto (venerdì) da Roma.

PROGRAMMA:

08 Agosto venerdì

Roma/Algerl

Appuntamento dei partecipanti in città. Trasferimento all'areoporto e partenza per Algeri. Arrivo, trasferimento all'albergo e sistemazione. Cena e pernottamento.

09 Agosto sabato

Algeri/TIpasa/Algeri

Pensione completa.

Al mattino escursione lungo la costa algerina e visita alla città romana di Tipasa. Nel pomeriggio visita di Algeri.

10 Agosto domenica

Algeri/Mostaganem

Pensione completa.

Al mattino partenza per Mostaganem. Arrivo e sistemazione. Nel pomeriggio visita della città ed incontro con responsabili dell'organizzazione UNJA.

11 Agosto lunedì

Mostaganem

Pensione completa.

Al mattino visita alla parte storica della città. Nel pomeriggio tempo a disposizione per attività balneari.

12 Agosto martedì

Mostagenem/Orano

Pensione completa. Al mattino partenza per Orano. Arrivo e sistemazione. Nel pomeriggio visita alla città.

13 Agosto mercoledì

Orano

Pensione completa.

Al mattino breve escursione lungo la costa di Orano. Nel pomeriggio tempo a disposizione per attività balneari.

14 Agosto giovedì

Orano/SIdi-Belabes/Orano

Pensione completa.

In giornata escursione a SidiBelabes e visita ad una fabbrica.

15 Agosto venerdì

Orano/Mascara/Orano

Pensione completa.

IL PASSAPORTO

In giornata escursione a Mascara e visita ad una proprietà autogestita.

16 Agosto sabato

Orano/Tlemcen

Pensione completa. Al mattino partenza per Tlemcen. Arrivo e sistemazione. Nel pomeriggio visita alla città.

17 Agosto domenica

Tlemcen

Pensione completa.

In giornata visita ad una fabbrica d'artigianato locale. Nel pomeriggio tempo a disposizione.

18 Agosto lunedì

Tlemcen

Pensione completa.

In giornata visita ad una fabbrica ed ai luoghi storici della città.

19 Agosto martedì

Tlemcen/EI-Asnam

Pensione completa. Al mattino partenza per El-Asnam. Arrivo e sistemazione. Nel pomeriggio visita della città.

20 Agosto mercoledì El-Asnam/Tenes/EI-Asnam

Pensione completa. In giornata escursione alla città di Tenes.

21 Agosto giovedì El-Asnam/Algeri

Pensione comleta. Al mattino partenza per Algeri. Giornata a disposizione. Serata d'addio.

22 Agosto venerdì AlgerVRoma

Dopo la prima colazione trasferimento all'aeroporto e partenza per Roma. Arrivo e trasferimento in città.

Nel proporre ai giovani questo viaggio in Algeria, la CFV si propone di far trascorrere una vacanza che preveda sia la conoscenza della natura e dei luoghi più belli dal punto di vista storico e culturale dell'Ovest del Paese sia la conoscenza della realtà algerina attraverso un contatto con le sue strutture sociali e politiche, di studio e di lavoro, le sue organizzazioni di massa. Desideriamo quindi che il gruppo si formi con una omogeneità fondamentale: l'interesse di riempire una vacanza piacevole e ricreativa di quei contenuti sociali e culturali che completano la conoscenza del luogo.

(Organizzazione Tecnica Italturlst)

"La prudenza non é mai troppa" dicono i saggi e chi non ascolta le loro parole può avere cattive sorprese. Un re che esce allo scoperto per guidare le proprie truppe all'assalto é sempre un gran spettacolo. La minaccia e seria, nel campo nemico regna la preoccupazione. Tutto per il Bianco sembra volgere per il meglio, ma il Re si é spinto, imprudentemente, troppo avanti e cadrà inesorabilmente in un agguato mortale.

Gente di sempre

Consigli ai cittadini. I lavoratori del Commissariato invitano quanti intendono procurarsi il passaporto, in vista delle ferie estive, a farlo già da adesso e comunque senza aspettare l'ultimo momento: in questa maniera si ottiene il documento nel giro di circa 20 giorni.

Il tratto é al Nero e, visto che il Bianco minaccia di portare il suo Alfiere in f5, sembra che non ci sia da stare molto allegri. Eppure la trappola é tesa, pronta per scattare.

Matto in due

Il problema é divertente. La soluzione a discrezione del lettore, ma sempre imparziale.

Dal finestrino del tram pensavo all'oggi, al domani, non mi veniva in mente niente, vedevo la gente di sempre sulla via: il vecchio che aspetta il verde, la ragazza che corre e il giovane che le fischia dietro, la donna con i borsoni del supermercato. Ma nella gente di sempre ci sono anch'io, donna, bambina, giovane, anarchica, menefreghista, egoista, e sincera, insicura e instabile non so cosa succede, penso. Gente di sempre siamo, e saremo, ecco, ora il mio pensiero é svegliato da un viso stanco sarà operaio o studente giovane o vecchio un "giusto" o meno non lo so, ma é stanco, le braccia sue sono molli, il corpo é troppo pesante da reggere, si lascia andare, é un uomo stanco, il suo volto esprime qualcosa, le sue mani lavorano, il suo cervello pensa. Sul tram la mia attenzione era rivolta alla gente che con aria incredula guardava attraverso i finestrini e diceva:

"To!, Un nuovo negozio c'è qui!".

Il Bianco muove e matta in due mosse. il Nero muove e matta in due mosse.

Ma io a quella gente, quella gente che da sempre sta a guardare, avrei voluto dire che l'uomo era stanco e che era nella gente di sempre, ma non era morto, LA GENTE DI SEMPRE! era cadavere, ma non ancora ossa! Ma la mia fermata era giunta e io, come parte della gente di sempre sono scesa, non guardavo dove mettevo i piedi, ho salutato quell'uomo e gli ho stretto la mano! ll tram é partito, portandosi via quell'immagine dell'uomo stanco, ma ancora forte da aiutare me, e quella gente che altro non sa che guardare!

Alla BOTTEGUCCIA

Questo periodo burocratico - amministrativo tende gradatamente ad aumentare coll'avvicinarsi dell'estate fino a diventare di circa 50 giorni se il passaporto viene chiesto in giugno - luglio. ll passaporto può essere richiesto dai cittadini che abbiano compiuto il 16° anno d'età. Esso è valido per andare in tutti i paesi riconosciuti dal Governo Italiano (per i paesi del MEC, oltre all'Austria, la Grecia, la Turchia e la Svizzera è invece sufficiente la sola carta di identità).

Ha una validità di cinque anni al termine dei quali viene rinnovato per altri cinque. Dopo dieci anni occorre chiedere un nuovo passaporto.

Annualmente si paga la tassa di concessione governativa con l'apposizione di una marca da bollo, ma solo nel caso che il passaporto venga usato.

La richiesta del passaporto va presentata al Commissariato nella cui giurisdizione si risiede, portando 1 - domanda in carta semplice, 2 - certificato di cittadinanza italiana e stato di famiglia entrambi in bollo, 3 - Nullaosta delle autorità militari per i giovani in attesa della chiamata alla leva o fotocopia del congedo per chi non ha ancora compiuto i 32 anni, 4 - Due foto anche a colori, 5 - ricevuta di versamento L. 2.500 sul C/c postale 00405274 intestato a "Ufficio Economato Questura di Milano", 6 - marca da bollo di L. 7.500.

L'orario dell'ufficio è: dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19 sabato compreso. Caso di genitori con figli fino a 16 anni: i figli vengono iscritti sul passaporto del genitore che ne fa richiesta e l'altro genitore deve dare per iscritto il consenso all'iscrizione. Per i figli fino a 10 anni, sul passaporto viene riportata la sola annotazione anagrafica; invece per i figli dai 10 ai 16 anni occorre anche una fotografia.

Il passaporto non serve (è sufficiente la carta di identità!) per i paesi del MEC, l'Austria, la Grecia, la Turchia, la Svizzera. I minori fino ai 15 anni, se diretti ad uno dei citati Paesi, devono essere muniti del certificato di identità vistato dal Commissariato.

Per recarsi in alcuni paesi dell'est europeo e in molti paesi extraeuropei, sul passaporto occorre anche il visto del Consolato del paese ove ci si intende recare.

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levato qualche tempo ta sul "maturato economico", e subito disperso dalla obiettività e realtà dei fatti) nasconda altro disegno: la rottura della categoria, l'isolamento a favore della controparte governativa che da sempre persegue la divisione dei lavoratori per imporre con scarsa resistenza le proprie scelte. Come può essere altrimenti se anche i Confederali hanno ripreso il problema della anzianità? Lo scontro non é perciò tra chi vuole tutelare l'anzianità di servizio e chi é contro, ma é sul come e in quale prospettiva tutelarla e riconoscerla.

Gli autonomi si sono limitati a chiedere aumenti solo per gli anziani di servizio (niente per coloro che sono "precari" o hanno fino a 5 anni, poco per chi é di ruolo ed ha fino a 10 anni di servizio e cospicui aumenti per tutti gli altri): cioé a chiedere modificazioni di un contratto scaduto da oltre un anno infischiandosene del nuovo, privilegiando una sola fascia di lavoratori, ingenerando cosi disparità e divisioni all'interno della categoria.

I sindacati confederali hanno posto invece il problema all'interno del rinnovo contrattuale richiedendo comunque garanzie per decorsi aumenti retributivi tra tutti i lavoratori per non mettere gli uni contro gli altri e portando avanti il discorso retribuzione/professionalità; proprio subito dopo le elezioni si era aperta la trattativa col governo e si era raggiunto un accordo che prevedeva il riconoscimento di tutto il periodo di servizio prestato con inserimento di adeguati livelli retributivi entro il contratto '79/'82.

Di fronte a tale soluzione lo SNALS ribadiva la propria proposta di recupero extracontrattuale bloccando scrutini ed esami; lunedì 16 giugno fallito l'incontro con tutti i sindacati a causa del persistente atteggiamento di chiusura degli autonomi e della loro prosecuzione di forme di lotta inaccettabili per i confederali, il Governo di nuovo garantiva il rispetto degli accordi siglati con i Confederali (10.000 lire al mese per tutti per ogni mese di passata decorrenza contrattuale del '79 e 40.000 al mese per tutti dal gennaio 1980).

Nella notte tra lunedì e martedì sembrava che lo SNALS avesse trovato un accordo col governo, ma si rimangiava però il mattino in sede di comitato centrale (per verificare le decisioni la base della categoria non esiste: esiste solo come testa d'ariete per aprire varchi da riempire con decisioni e disegni dei dirigenti!) l'intesa raggiunta la notte. Di nuovo braccio di ferro e alla fine cedimento del governo: oltre al miglioramento per tutti come da intesa coi confederali, 80'3/0 di recupero dell'anzianità entro 1'81 ed il restante 20% entro l'83.

Ancora non appare chiaro con quale copertura finanziaria si farà fronte agli impegni presi; c'é da rilevare che se si attingerà ai 1800 miliardi stanziati per la decorrenza triennale del contratto verrà messa in crisi la intera proposta di miglioramenti economici dignitosi per tutti avanzata dai confederali col nuovo contratto. Di nuovo il sindacalismo autonomo con le sue azioni - e la compiacenza governativa (anche di questo governo, che pur contiene forze che dicono di richiamarsi al movimento operaio!)introduce lacerazioni tra i lavoratori della scuola: non solo, porta un duro attacco al sindacalismo confederale (già in difficoltà per gli ostacoli incontrati nel veder attuati gli accordi intercorsi coi vari governi) ed alla sua politica di unità e - in questo momento -cerca di svuotare di significato la vertenza contrattuale, sminuendo il valore stesso della contrattazione collettiva e costringendo il movimento sindacale ad invischiarsi in una rincorsa a processi di unificazione retributiva e normativa, che sono sua prerogativa. Questo sembra essere il vero disegno degli autonomi: il resto é fumo (l'anzianità) o non conta (il nuovo contratto). Andrea Colombo

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sionali per realizzare l'intreccio operai ed impiegati al 5° livello super.

f) per la parte salariale si é operato in modo da garantire a tutti un aumento che compensi gli effetti negativi dell'inflazione, inoltre si é cercato di superare il problema dell'appiattimento delle retribuzioni trai diversi livelli professionali legando una parte degli aumenti alla scala parametrale in modo da valorizzare la professionalità.

Con questo accordo aziendale é stato raggiunto lo scopo che c'eravamo dati al momento della presentazione della piattaforma, infatti i risultati ottenuti, soprattutto nella prima parte, concretizzano i contenuti delle conquiste ottenute nel contratto nazionale di lavoro, e ci danno strumenti sempre più incisivi e determinanti per il controllo ed il condizionamento delle scelte produttive del padronato.

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Festival

Folk a Villa Ritta

Anche se l'estate non sembra voler arrivare la ripartizione Cultura del Comune di Milano ha organizzato, come ormai tradizionalmente, iniziative per il tempo libero dei cittadini. Vogliamo solo ulteriormente ribadire l'importanza di organizzare culturalmente il tempo libero di tutti noi e ci rammarichiamo di poter dare solo il programma che si svolgerà nei giorni dal 17 al 21 luglio alla Villa Litta perché non si sono ancora divulgati alle zone i programmi. Non é certamente un fatto positivo che l'organizzazione di un momento così importante non venga discusso con gli organismi decentrati, che dovrebbero essere sempre più portatori delle esigenze dirette dei cittadini; auspichiamo perciò una migliore rispondenza tra i programmi decisi e le aspettative di tutti e ci auguriamo che le iniziative future siano l'insieme

anche delle attività autogestite da quegli organismi (Consiglio di Zona in primo luogo) che sono in diretto contatto con la gente per fare anche dei momenti del cosiddetto "svago" un fatto di crescita individuale e collettiva.

Il calendario della rassegna che di seguito pubblichiamo comprende spettacoli di musica folk rappresentati da gruppi internazionali i quali ci faranno conoscere i suoni caratteristici delle loro terre.

II prezzo dei biglietti sarà di L. 3.000/3.500, ma con la possibilità di un abbonamento per tutti i concerti a L. 15.000.

Programma: il 17 luglio suoneranno i Planxty, il 18 Réen Werneer, il 19 Stockton's Wing, Alexis Korner il 20, contemporaneamente a Cousin Joe, il 21 il Gruppo Kodia ed infine Alan Stivell che suonerà il 22. M.A.

Biblioflash

La Biblioteca rimane regolarmente aperta anche durante i mesi estivi - nelle due Sezioni Adulti e Ragazzi - con il seguente orario: ore 13.30 - 23.30 (sabato ore 13.00 - 20.00) Si ricordano i consueti servizi: Prestito a domicilio (libri di narrativa, poesia, teatro, gialli ecc. e opere scientifiche)

Lettura in sede di quotidiani e riviste Consultazione (enciclopedie, dizionari, grandi opere) Scacchi: é possibile giocare a scacchi o dama dalle ore 14.00 alle 18.00 in una Sala della Sezione Ragazzi. Continua inoltre, il Servizio di collegamento con la Biblioteca Centrale. Buone vacanze e venite a trovarci in Biblioteca!

COMUNICATO

Come di consueto nei mesi di luglio ed agosto ABC non uscirà. Saremo di nuovo in edicola a settembre, a tutti i lettori auguriamo buone vacanze.

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