Il Consiglio2

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DALLA FABBRICA L' UNITA' SINDACALE

DALLE LOTTE IL POTERE DEI LAVORATORI

Il 1971, sul piano sindacale, è stato un anno ricco di fatti significativi, alcuni dei quali avranno una incidenza sulla situazione sindacale e politica di questo nuovo anno e degli anni a venire.

Tra questi il più importante è la decisione presa nel novembre scorso a Firenze dalle tre Confederazioni che prevede l'attuazione dell'unità sindacale organica entro il febbraio 1973.

La conquista più importante del nuovo Sindacato Unitario sarà la sua caratterizzazione di classe nel senso di contestazione del potere padronale in fabbrica, nei quartieri, nelle scuole e nel paese.

Per quanto riguarda la nostra categoria, i metalmeccanici, già è stato deciso di convocare il CONGRESSO NAZIONALE del SINDACATO UNITARIO per i giorni 24-29 ottobre 1972: Congresso Nazionale che sarà preceduto dai Congressi unitari di fabbrica, di zona e di provincia.

Si tratta di un avvenimento di grande portata, non solo perchè prevede la realizzazione nel 1972 delle tappe conclusive del proces-

so unitario, ma anche perchè tali scelte e decisioni apriranno una nuova fase di lotte tendenti a modificare l'organizzazione del lavoro all'interno delle fabbriche nei suoi peggiori aspetti (cottimo, ritmi nocività, qualifiche) e per una nuova organizzazione della società.

Questo processo unitario non è stato semplice e lineare ma caratterizzato da uno scontro politico avvenuto tra forze che lottavano per il conseguimeno di tale importante conquista e forze che tendevano ad ostacolare l'unità dei lavoratori.

Tutto ciò si deve inquadrare in un contesto più ampio: contesto che vede da una parte il padronato e le forze conservatrici e reazionarie e dall'altro i lavoratori e le forze politiche e sindacali che si battono per l'emancipazione della classe lavoratrice.

Infatti il padronato, attraverso le forze politiche conservatrici e reazionarie ha cercato e cerca di frenare le lotte dei lavoratori per garantirsi quella pace sociale necessaria al grosso capitalista di ristrutturarsi, di darsi cioè una struttura economica competitiva sul piano internazionale. Ciò sta avvenendo con lo spauracchio della « crisi », l'uso strumentale della cassa integrazione, l'esigenza di avere una garanzia politica di « governo forte » (prova ne è l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica con i voti fascisti e della destra governativa).

COSA VOGLIONO OGGI

I PADRONI?

Con la costituzione del M.E.C. e

la conseguente unione dei grossi capitalisti in Europa, si apre per il padronato italiano nuove prospettive. Ci vogliono fabbriche ad un più alto livello tecnologico dove si produce di più e con minor costo, ci vuole l'eliminazione dei settori, arretrati e parassitari del capitalismo e dell'agricoltura, ci vuole una organizzazione statale più efficiente.

Per la costruzione di un tessuto economico al servizio del grande capitale assistiamo ad uno scontro tra gli stessi settori del capitalismo: uno più avanzato e paternalistico ed uno più arretrato ed apertamente reazionario.

Tutto ciò deve avvenire all'insegna della pace sociale nelle fabbriche e nel paese altrimenti c'è la repressione poliziesca e della magistratura.

Tali scelte per i lavoratori significano in sostanza aumento dei ritmi, della nocività, nuove macchine che fanno più lavoro, diminuzione della occupazione; in sostanza un aumento dello sfruttamento.

Le recenti vicende presidenziali e le conseguenze che esse potranno avere su tutta la situazione italiana confermano che il disegno di restaurazione autoritaria è tuttora in atto e sarebbe sciocco non prevederne l'estensione sullo stes-

I CONSIGLIO
Bollettino unitario del Consiglio di Fabbrica FACE -STANDARDGENNAIO 1972
CONTINUA IN 2•

DALLA PRIMA

so processo di unità sindacale. L'offensiva in atto non può trovare che una sola risposta da parte dei lavoratori:

IL 1972 DEVE ESSERE L'Als1110 IN CUI LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, CON LA DECISIVA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI E DEI LORO DELEGATI, COSTRUISCONO IL NUOVO SINDACATO UNITARIO BASATO SULLA GENERALIZZAZIONE E QUALIFICAZIONE DEI NUOVI STRUMENTI DI DEMOCRAZIA OPERAIA: I CONSIGLI DI FABBRICA E LA LORO PROIEZIONE ALL'ESTERNO DELLA FABBRICA.

Il 1972 sarà per la nostra categoria l'anno del rinnovo contrattuale. Si dovrà lottare per modificare l'organizzazione capitalistica all'interno delle fabbriche (cottimi, ritmi, nocività, qualifiche, ecc.) e nello stesso tempo, insieme alle altre categorie dei lavoratori e ricercando alleanze con quelle forze, quali gli studenti (che in questo momento rappresentano uno dei momenti più vivi della contestazione anticapitalistica e che subiscono in misura rilevante il peso di uno sviluppo economico che riduce l'occupazione facendo della scuola una vasta area di parcheggio, oltre che una istanza fondamentale di riproduzione ideologica del consenso) lottare per i problemi pie generali della classe lavoratrice: problemi che investono i quartieri, le città, il paese quali i trasporti, gli asili-nido, un'assistenza sanitaria efficiente, case, scuole, diritto allo studio.

Consiglio unitario di zona

Il 17 dicembre 1971 si è tenuto il Convegno per la costituzione del CONSIGLIO UNITARIO DI ZONA di cui fanno parte tutti i delegati dei Consigli di Fabbrica ed i delegati delle Leghe rionali.

La nostra zona, chiamata impropriamente BOVISA-GARIBALDI, si estende in una fetta della città che conta circa 200 mila abitanti e che comprende i rioni di Bovisa, Dergano, Niguarda, Affori, Greco, Isola, Prato Centenaro, Centro Direzionale.

I PROFITTI D'EI PADRONI DELLA _PACE 643,6 AUMENTANO

586,3

424,8

(Le cifre sono in milioni di lire

Le sole fabbriche del settore metaimeccanico sono nella zona circa 120 con oltre 20 mila addetti, delle quali le più importanti per ordine di grandezza sono: la FACE-Standard con 3.700 dipendenti, I'AUTELCO G.T.E. con 1.500, la PHILIPS con 1.000, al Honeyvell con 1.000, la SIEMENS con 700, la SPERRY RAND con 800, la SIRTI con 400, la TONOLLI con 400, la F.B.M. con 400, la OERLIKON con 600, la CERETT e TANFANI con 600 la BROGGI con 400, la SIDEROTERMICA con 300, la DUBIED con 250.

Il Consiglio di Zona è la struttura del Sindacato Unitario ed è il massimo organo deliberante a livello di zona.

Il Consiglio Unitario di Zona ha proceduto alla elezione di un Comitato Direttivo composto di 44 membri con il compito di coordinamento politico ed operativo delle decisioni del Consiglio di Zona.

Della nostra fabbrica sono stati eletti: BERTOLETTI, DELL'ACQUA, CIPPICIANI, MARCIONI, GIAMMARUSTO, GIORDANI, RAZZETTI, BOTTICELLI, BELLUCCI.

CONVE6110COSTITUTIVO17.12.1 SINDACA% IMITARIllhiETAIMECCANieí ZONABQYISAGARIBALDI

NORME PER LA RIORGANIZZAZIONE DEL CONSIGLIO DI FABBRICA

Nelle sue ultime riunioni il Consiglio di Fabbrica uscente ha approvato le norme per riorganizzazione del Consiglio stesso, il regolamento per la elezione dei Delegati nonchè la ripartizione del numero dei Delegati fra le diverse linee.

Il Consiglio di Fabbrica è composto dai Delegati di reparto, di ufficio, di linea e di gruppo omogenei.

I lavoratori installatori eleggeranno Delegati di impianto o di zona. L'elezione viene fatta su scheda bianca sotto il controllo di un ristretto Comitato Elettorale formato da tre Lavoratori.

L'elezione del Delegato è valida se il Delegato raggiunge il SO% + 1 dei voti validi o in mancanza di questo sarà fatto il ballottaggio tra, i due che hanno avuto il maggior numero di voti.

Il Delegato ha un ruolo di direzione politica del gruppo che lo ha espresso, di contattazione dei problemi posti dai Lavoratori del gruppo per i quali deve fa;rie oggetto di sintesi generale e non personale e presentarli al C.d.F. che ne farà oggetto di discussione nel quadro di una linea unificante.

II Delegato deve sempre tenere uno stretto contatto con i Lavoratori, è responsabile e risponde della sua attività e del suo comportamento di fronte ai Lavoratori del proprio reparto, ufficio, impianto o gruppo omogeneo e può in qualsiasi momento essere re-

vocato dalla maggioranza Lavoratori stessi.

Il C.d.F. a maggioranza dei 2 3 dei componenti può per motivi gravi, decidere la sostituzione di un membro del C.d.F. dandone preventiva comunicazione all'assemblea del reparto, ufficio o impianto interessato. La sostituzione dei singoli dimissionari, perché lasciano l'azienda, perché vengono revocati o per qualsiasi altra ragione, deve avvenire tramite una nuova elezione dei Lavoratori interessati secondo le modalità stabilite al punto 1.

Il C.d.F. eletto come al p.to 1, in casi di necessità, provvederà a cooptazione nel suo interno, per dar modo a Lavoratori che possono dare un valido contributo di capacità ed attività sindacale, dí partecipare ai lavori del C.d.F.

Le ore spettanti per R.S.A. previsto dal C.C.N.L. verranno utilizzate per i Delegati eletti sino alla saturazione prevista dal C.C.N.L. e comunque di tutte le ore spettanti verrà tenuta registrazione da parte del C.d.F. affinchè le ore siano utilizzate per riunioni del C.d.F. stesso o per riunioni indette dalle Organizzazioni Sindacali.

Il C.d.F. elegge un Esecutivo composto da 11 membri che deve assicurare la rappresentatività sindacale. L'Esecutivo ha il compito di coordinare il lavoro del C.d.F. e dell'azione sindacale indicate dalle decisioni del C.d.F. e dalle Assemblee dei Lavoratori. L'Esecu-

tivo si riunisce settimanalmente,

Il C.d.F. viene convocato su decisione del proprio Esecutivo, delle Organizzazioni Sindacali o su richiesta di almeno 1/4 dei componenti del Consiglio stesso.

I componenti del C.d.F. devono essere preventivamente informati (24 ore prima, salvo casi eccezionali) dell'O.d.G. in discussione.

Ciascun componente del C.d.F. e dell'Esecutivo dovrà garantire la propria presenza ed attività ai lavori di tali organismi.

Qualora risultasse assente ingiustificato per TRE volte consecutive alle riunioni stesse, il C.d.F. può decidere la sua sostituzione.

Il C.d.F. è l'organo unitario sindacale di base che verifica e dirige in stretto collegamento con l'Assemblea, l'attività sindacale a livello aziendale ed a livello generalecontribuendo altresì alla strategie generali del Sindacato. Pertanto la C resta oonnelata fino a quando le attuali condizioni interne della Fqre standard non abbiano a modificarsi a fronte del rironoscirneron degli organismi Sindacali. Gli attuali membri di C I. concorrono ad essere eletti Delegati dai gruppi omogenei.

Ad elezioni effettuate, il nuovo C.d.F. dovrà impegnarsi a darsi un regolamento di funzionalità e di metodo di discussione.

c'é UNA STRANA FAME STRA SCUSI COMM i e ALCULTitio PIANO DELIA QUESTURA .... (disegno di Vannini)

I componenti del Consiglio di Fabbrica

Nel mese di ottobre scorso si è proceduto alla riorganizzazione del CONSIGLIO DI FABBRICA con la elezione dei delegati di reparto, ufficio, impianto, gruppo omogeneo.

La partecipazione dei lavoratori alla elezione dei loro delegati è stata massiccia raggiungendo 1'8285% in sede sino ad arrivare al

Direzione FACE STANDARD

Via Bodio 33/39, Milano

p.c. Sindacato Prov. FIOM-CGIL

Sindacato Prov. FIM-CISL

Sindacato Prov. UILM-UIL

Ai lavoratori della FACE Standard

Milano, 30 dicembre 1971

Con la presente vi comunichiamo l'elenco dei lavoratori eletti quali delegati di reparto, ufficio, impianto o gruppo omogeneo e che compongono gli scriventi OrganiSmi Sindacali Aziendali.

DELEGATI OPERAI

BERTOLETTI Luigi Rep.

BORTOLIN Rosa Maria

BOSCO Santa

BOSISIO Orsola

BRANDI Savino

BRICCHI Italo

CASIRAGHI Giovanni

CHIODINI Santa

DE BIAGI Vittorio

DE PALMAS Pietrino

FERSINI Valeria

FERRARI Angela

FIORE Raffaele

FORTE Pinuccia

FREDDI Franco

FRIGERIO Milena

GAGLIARDI Angelo

GIAMMARRUSTO Salvatore

GIORDANI Roberto

IMPARI Giorgio

LA ROSA Consiglia

MARCIONI Umberto

MASSARI Agnese

MENGOTTO Claudio

MONTELEONE Rosario

NEGRI Adriano

POLLI Angelo

RAZZETTI Giancarlo

REDAELLI Enrico

RENZETTI Armida

SALA Cristoforo

SANTAMBROGIO Luigia

90-95% in alcuni impianti dell'installazione.

I delegati eletti hanno retto bene alla prova che hanno dovuto quasi subito affrontare e cioè la trattativa per le rivendicazioni aziendali: in tutti i momenti della vertenza aziendale ci è stato sempre uno stretto collegamento tra delegazione designata per la tratta-

SCOTTI

TICOZZI Giuseppe

tiva, Consiglio di Fabbrica e lavoratori.

Del Consiglio di Fabbrica fanno parte 62 delegati della sede e 22 dell'installazione. In totale 84 componenti di cui 56 operai e 28 impiegati. Qui di seguito pubblichiama la lettera inviata nei giorni scorsi alla Direzione ed alle Organizzazioni Sindacali Provinciali.

DELEGATI INSTALLAZIONE

ANGHELEDDU Graziano - Nuoro

BERNARDI Ugo - Bologna

BERTUZZI Mauro - Bologna

CARAVITA Claudio - Ravenna

CHELLINI Mauro - Siena

CARBONI Pietro - Sassari

DE NICOLO' Gianfranco - Rimini

ADAMOLI Italo Rep. 150

BARNA Gino a 550

BELLUCCI Dante » 432

BOTTICELLI Vincenzo » 442

BRESSANI Romano » 015

CAMBRUZZI Ottavi() a 730

CANEPA Svami » 131

CARREP', Irmando a 012

CICERI Roberto » 134

FELICIONI Maurizio - Grosseto

FRANZINI Gino - Sondrio

GIOVANNETTI Paolo - Pisa

GUARNIERI Alfonso - Como

LAZZARI Sergio - Bergamo

NEBULONI Natale - Busto Arsizio

OLIVIERI Emilio - Modena

PECCHIO Domenico - Busto Arsizio

PISANELLI Giustino - Forlì

623 463 765 932 156 931 612 176 176 616 178 177 186 186 441 770 608 647 938 623 181 177 383 241 671 631 467 672 462 175 614 565

CIPPICIANI Paolo » 132

DASSATI Giovanni a 605

DE GREGORIO Plinio » 030

DELL'ACQUA Nadia a 550

FANTOLI Luciana a 932

LAGHEZZA Raffaele a 059

MANZONI Cesare • 053

MAZZUCCO Lamberto a 420

MOLGORA Alessandro a 018

NOVELLO Libero a 132

OLIVA Enrica a 832

PARISI Mimmo » 300

PERLI Carlo a 938

POZZI Edoardo a 430

RONCA Vincenzo a 011

SABATELLI Pietro a 031

REPETTO Angelo - La Spezia

RIGHI Alberto - Trento

TRIANI Umberto - Varese

VIRGILI Luciano - Livorno

DE MARTINIS Antonio - Roma

BOMPEDE Anacleto - Bolzano

Vi comunichiamo inoltre che è stato eletto un Comitato Esecutivo provvisorio di cui fanno parte:

Botticelli Vincenzo

Bressani Romano

Cippiciani Paolo

De Gregorio Plinio

Dell'Acqua Nadia

De Palmas Pietro

Gagliardi Angelo

Impari Giorgio

La Rosa Consiglia

Polli Angelo

Vitale Andrea

Le eventuali variazioni, sostituzioni o aggiunte a tale elenco verranno comunicate tempestivamente.

Distinti saluti.

Gisella 043
Gli Organismi Sindacali Aziend. 594 VAVASSORI Claudio 115 VITALE Andrea 144
DELEGATI IMPIEGATI
TOSTI Gino a 100

Regolamento per la funzionalità del C. d. F. approvato nella riunione del dicembre scorso

I punti che seguono sono una integrazione ed una puntualizzazione delle norme per la riorganizzazione del Consiglio di Fabbrica.

IL DELEGATO

ll delegato deve portare in Consiglio il pensiero del proprio reparto; deve rendersi tramite delle decisioni del Consiglio presso il reparto; deve intervenire in merito ai problemi che insorgono a livello di reparto senza però prendere decisioni che possano rappresentare condizionamento alle scelte dell'intera fabbrica.

Le scelte e le direttive si intendono riservate al C.d.F.: è a questo organismo che il delegato ha il dovere di sottoporre i problemi ed il diritto di chiederne l'esame.

Pertanto i problemi insorti nei reparti, uffici, impianti o gruppi omogenei, devono costituire oggetto di dibattito unitario e devono venire inseriti nella tematica più ampia della fabbrica evitando ogni iniziativa personale che affosserebbe l'azione sindacale nel corporativismo.

CONSIGLIO DI FABBRICA

Compiti: Il C.d.F. è la struttura di base del Sindacato Unitario ed oranismo rappresentativo di tutti i lavoratori.

Il C.d.F. imposta, sviluppa e dirige, in stretto collegamento con l'Assemblea dei lavoratori, l'attività sindacale, nel quadro della polì-

tica generale del Sindacato medesimo.

Il C.d.F. elabora, coordina ed affronta i diversi probelmi aziendali, di reparto o di gruppo e promuove tutte le iniziative necessarie per garantirne la loro positiva soluzione.

Il C.d.F., in un permanente collegamento con le strutture sindacali esterne alla fabbrica, contribuisce attraverso il dibattito e la discussione alle scelte ed alla direzione delle lotte del Sindacato sui problemi generali.

Riunioni - Il C.d.F. viene convocato almeno una volta al mese oppure su decisione del C.E., su richiesta delle Organizzazioni Sindacali, su richiesta di almeno 1 /4 dei componenti il Consiglio stesso.

Le riunioni del C.d.F. sono presiedute a turno da uno dei membri del C.E. che sceglierà un membro qualsiasi del Consiglio ad esplicare le funzioni di segretario.

Di ogni riunione del C.d.F. sarà redatto processo verbale in apposito quaderno.

Le decisioni del C.d.F. vengono prese a maggioranza ,semplice (50% + 1) dei presenti ad eccezione dei casi particolari previsti dal regolamento.

Le riunioni del C.d.F. sono aperte a tutti i lavoratori che intendono parteciparvi in veste di osservatori; essi possono intervenire nella discussione senza però il di-

ritto di voto.

Collegamenti con i delegati dell'installazione - Il C.d.F. deve assicurare un permanente collegamento con i lavoratori dell'installazione che operano fuori sede.

Periodicamente i delegati di impianto promuoveranno riunioni di zona o, in casi di necessità, riunioni interzonali.

Le zone più importanti e numerose devono assicurare la presenza di almeno un delegato alle riunioni del C.d.F. della Sede.

Ogni qualvolta se ne presenti la necessità, si convocheranno riunioni congiunte di tutti i delegati delal Sede e dell'Installazione.

COMITATO ESECUTIVO

Il C.E. si riunisce normalmente una volta alla settimana, oppure ogni qualvolta ne faccia richiesta 1/5 dei componenti.

Di ogni riunione sarà redatto processo verbale su apposito quaderno.

I membri del C.E. verranno sostituiti a rotazione ogni 4 mesi, nella misura di 1,/3 degli eletti e I inserimento di altri delegati del C.d.F.

COOPTAZIONI

Proposte di nominativi da cooptare nel C.d.F. saranno presentate al Consiglio stesso da delegati eletti, lavoratori od Organizzazioni Sindacali.

Il C.d.F., a maggioranza di 2,./3

SFRUTTATORI POIAR0141' SPECULATORI EvasoRi • mArtost -1-ASCIST1

DALLA QUINTA

decide o meno l'accettazione.

Il numero delle cooptazioni non potrà comunque essere superiore al 100/0 dei delegati eletti.

I lavoratori cooptati partecipano ai lavori ed alle decisioni del C.d.F.

II C.d.F., a maggioranza di 2/3, può, in qualsiasi momento e per giustificati motivi, decidere l'espulsione dal Consiglio stesso del delegato cooptato.

E) COMMISSIONI DI LAVORO

Il C.d.F. nomina le seguenti commissioni permanenti:

Commissione per le qualifiche.

Commissione per il cottimo. Commissione per la nocività, ambiente di lavoro, antinfortunistica.

Commissione per il Coordinamento (collegamento con installatori, fabbriche gruppo FACE, ITT, ecc.).

Commissione per l'organizzazione, il tesseramento, la stampa e propaganda.

A queste commissioni si possono affiancare di volta in volta lavoratori non membri del C.d.F. in grado di dare un proprio contributo.

E) GESTIONE DELLE ORE

Le ore a disposizione del C.d.F.

vengono utilizzate da tutti i delegati facenti parte del Consiglio stesso.

Di tutte le ore utilizzate verrà tenuta registrazione su apposito quaderno a cura del C.E. affinchè le ore siano utilizzate: per le riunioni del C.d.F. per il servizio giornaliero per le riunioni del C.E. per le riunioni delle Commissioni di lavoro per le riunioni indette dalle Organizzazioni Sindacali per la partecipazione a corsi di formazione sindacale.

ll servizio giornaliero sarà esplicato a turno dai membri del C.E.

GIORNALE E FONDO DEL C.d.F.

Il C.d.F., per sviluppare tra i lavoratori la formazione, l'informazione, il dibattito, la ricerca, l'elaborazione, si dà un propiro giornale. Esso deve essere una tribuna aperta al confronto tra tutti i lavoratori e l'organizzazione sindacale.

La responsabilità politica del giornale spetta al C.d.F. che incaricherà un apposito Comitato per la sua redazione.

Il C.d.F. ricercherà e promuoverà iniziative rivolte a costituire ed alimentare un fondo per far fronte a tutte le spese del C.d.F.

I membri dell'intero C.d.F. periodicamente (uno o due anni) devono essere sottoposti alla verifica dei lavoratori.

BILANCIO SOTTOSCRIZIONE

Accordo aziendale

L'accordo firmato nel novembre scorso che ha concluso la vertenza relativa alla piattaforma rivendicativa può ritenersi complessivamente positivo, al di là dei risultati ottenuti rispetto alle richieste avanzate, per due motivi princi. pali:

Per il modo nuovo in cui è stata condotta la trattativa che ha visto il controllo dei lavoratori su tutte le fasi della trattativa, attraverso le assemblee generali e di reparto.

Per l'adesione compatta dei lavoratori della Face agli scioperi, adesione derivata a nostro avviso dalla gestione diretta dei lavoratori delle iniziative di lotta. Ciò ha riconfermato la validità della scelta dei nuovi organismi sindacali, cioè i delegati e il C.d.F.

Più dettagilatamente, questo accordo è positivo per la parte economica, invece la parte relativa alle qualifiche ci lascia insoddisfatti. Mentre per la 4' categoria si è ottenuto la transitorietà di 18 mesi, per le altre categorie la Direzione nel corso della trattativa ha mantenuto una posizione intransigente. Un problema come quello delle analitiche intacca l'organizzazione d'al lavoro all'interno della fabbrica, mette cioè in discussione il potere decisionale della direzione dell'azienda. Per portare avanti fino in fondo un problema come questo è necessario che non solo le avanguardie dei lavoratori ne siano coscienti, ma i lavoratori tutti. Questo, a nostro avviso è ciò che è mancato nel corso della, lotta e che ha permesso alla direzione di concedere sulle richieste economiche facendo passare in secondo piano un problema così importante. Non vogliamo con ciò piangere sul latte versato. ma fare delle valutazioni per andare avanti perchè solo la partecipazione diretta dei lavoratori, con la loro coscienza, può rendere reali certe richieste; e Questo oggi è ancora più vero data la nuova struttura organizzativa sindacale che ci siamo dati.

ut

L
7
Entrate Uscite 2 3 / 9 /'71 - Sottoscrizione L.79. 525 2 5 / 9/'71 -spese per riunioni delegati installatori a Pisa e L. 17. 500 Bologna. 30/8/'71 -Spese per stampa. Bollettino Sett/ 1971 L. 49.175 14/10/'71 -Francobolli spediz. lettere L. 2. 000 28/10/'71 - Contributo a delegati installatori Sardegna per riunione a BO L. 10. 000 Totale L. 79. 525 L. 78. 675 Saldo attive al 3 1 / 12/1971 L. 850

Testo integrale dell' accordo

Addì 22 novembre 1971. in Milano tra l'Associazione Industriale Lombarda in persona del Rag. P. Facchinetti che rappresenta ed assiste la Ditta FACE STANDARD presente nella persona del Rag. Giuseppe Binaschi e i Sindacati Provinciali dei Lavoratori:

FIOM - nella persona dei sigg.: L. Bertoletti, P. De Palmas, N. Dell'Acqua

FIM - nella persona dei sigg.: Salvatore Giammarusto, Plinio De Gregorio

UILM - nella persona dei sigg.: V. Botticelli, R. Bressani, Barna G., A. Polli

presente le Rappresentanze Sindacali aziendali si conviene quanto segue:

Il premio di produzione viene determinato per tutti i dipen , denti, nelle misure qui di seguito indicate:

per l'anno 1971:

L. 100.000 annue pro-capite per l'anno 1972:

L. 120.000 annue pro-capite.

A partire dalle date sotto indicate, per gli operai e gli intermedi, viene istituito un terzo elemento nelle seguenti misti. re:

— dal 1°.1.1972

L. 30 orarie per gli operai

L. 6.000 mensili per gli intermedi; dal 1°.7.1972

ulteriori L. 10 orarie per gli

rS-IGNOR MAESTRO --"\

LUI DICE CHE NON SI

Ì DEVE SCIOPERARE

e VERO CHE E' UN FASCISTA

operai ulteriori L. 2.000mensili per gli intermedi.

In aggiunta all'incentivo contrattuale ín atto per gli impiegati verrà corrisposto un importo in misura fissa pari a:

— dal 1°.1.1972 L. 6.000 mensili,

— dal 1°.7.1972 L. 2.000 mensili.

In relazione alla richiesta di anticipare la decorrenza dei benefici di cui al precedente punto 2), sì conviene di corrispondere forfettariamente a tutti i dipendenti un importo una tantum nella misura di L. 15.000 nette.

A decorrere

1971:

l'indennità di trasferta viene elevata a L. 5.000 giornaliere per l'intero periodo della stessa;

l'indennità di trasferta « D » viene elevata a L. 2.200 giornaliere;

i tempi di viaggio giornalieri per gli spostamenti dalla centrale principale alle sottocentrali (accordo 26.8.'71) vengono elevati al 100% della retribuzione di fatto.

A far tempo dal 1° novembre 1971 l'indennità di mancata mensa aoli installatori locali, viene elevata a L. 700 giornaliere.

Con decorrenza 1° gennaio 1972 verranno effettuati i seguenti passaggi di categoria:

n. 250 operai dalla IV alla III categoria

n. 25 impiegati dalla IV alla III categoria

8) Le Rappresentanze Sindacali Aziendali per l'espletamento dei compiti di loro competenza, disporranno di N. 13.000 ore globali annue retribuite comprensive delle ore attualmente fruite.

Letto, confermato e sottoscritto.

Verbale aggiuntivo

Milano, 22 novembre 1971

Tra la Direzione della Ditta FACE SANDARD e le Rappresentanze Sindacali Aziendali si conviene quanto segue:

In relazione alla nuova organizzazione del lavoro introdotta in azienda, si conviene che la permanenza del personale in VI' categoria operai ed impiegati (in base all'attuale distribuzione delle categorie) non supererà i 18 mesi dalla data di assunzione.

Entro e non oltre il 31 marzo 1972 la Direzione si impegna, a trovare soluzione al problema dell'anticipo ai dipendenti in malattia per il trattamento a carico INAM.

Si conferma la procedura in atto per il trattamento INAIL. Letto, confermato e sottoscritto.

BRAVO!
i A POSTO E ZITTO! LA VISPA TERESA GRIDAVA L'HO PRESA e HO PRESA
10
D à C a a
e Ia a li i. è e e I e i. e
dal 1° novembre

TESSERAMENTO '72: TUTTI NEL SINDACATO UNITARIO

In questi ultimi due anni alla FACE il numero dei lavoratori iscritti al Sindacato sono aumentati.

Come si può vedere dal grafico qui a fianq riportato si è passato dai 930 iscritti del '69, ai 1400 del '70 sino a raggiungere i 1850 alla fine del 1971.

E' questo senz'altro un fatto positivo ma che non può ritenersi soddisfacente.

Una larga fetta di lavoratori resta ancora fuori del sindacato: tra gli operai si contano solo 58 iscritti su 100, mentre tra gli impiegati appena 32 su 100.

Non siamo mai stati e non saremo per l'iscrizione obbligatoria in quanto riteniamo che l'iscrizione al Sindacato sia una importante manifestazione di coscienza di classe da parte di ciascun lavoratore.

La forza effettiva del movimento operaio non sta infatti nella esplosione di collera di un giorno, nella partecipazione ad un corteo, ma sta nella capacità di lotta e di resistenza unitaria, sta nella capacità di opporre permanentemente la forza organizzata e reale di tutti i lavoratori alla forza organizzata dei padroni.

E' risaputo che anche il più bel contratto ed il pier esperto delegato o sindacalista non conterebbe— ro una cicca di fronte al padrone, se non avessero alle spalle la forza unita ed organizzata dei lavoratori.

In qt_ 3sto anno appena iniziato, è ancora più importante rafforzare l'organizzazione sindacale ed aumentare il numero degli iscritti in quanto il 1972 sarà per noi l'anno del rinnovo del Contratto Nazionale del Lavoro e dell'unità sindacale.

Ai primi di maggio si terranno i congressi di scioglimento delle tre Federazioni esistenti: FIOM, FIM, UILM e per il 24-29 ottobre 1972 è stato già convocato il Conaresso Nazionale del SINDACATO UNITARIO dei METALMECCANICI.

Il 1972 è un anno importante non solo per la nostra categoria, ma rer tutto il movimento operaio. Infatti nella riunione dei Consigli Generali Unitari tenutasi a Firenze nel novembre scorso, non solo si è parlato di unità, ma si sono prese impotranti decisioni sul pia-

no organizzativo. Si è stabilito cioè di convocare entro il mese di settembre '72 i congressi di scioglimento delle tre Confederazioni: CGIL, CISL ed UIL, e per il febbraio 1973 si è deciso di convocare la costituente del Sindacato Unitario a livello Confederale.

Sono tarme fondamentali e l'averle f:3 , 3re con precise scadenze significa che il processo unitario ha raggiunto un notevole livello di maturazione.

Per quanto riguarda il tesseramento, già da questo anno a tutti i lavoratori metalmeccanici iscritti al Sindacato verrà data la TESSERA NITARIA (insieme a questa è però necessario ritirare anche la tessera delle Confederazioni per poter partecipare ai Congressi Confederali).

Dovere di ogni lavoratore è di organizzarsi, di iscriversi al Sindacato. Ogni iscritto deve diven-

tare un militante attivo e contribuire con le proprie capacità ed esperienze, attraverso i nuovi organismi di fabbrica, alle scelte ed alla costruzione del Sindacato Unitario sia a livello di Federazione Metalmeccanici che di Confederazione.

QUESTA E' L'UNITA' E LA FORZA CHE I PADRONI TEMONO DI PIU': quella che si realizza e si cementa in modo permanente nel SINDACATO UNITARIO e con il SINDACATO UNITARIO che, oggi più che ieri, resta una delle migliori garanzie per la difesa dei lavoratori, per ottenere conquiste più avanzate, per l'avvenire della democrazia e del progresso del Paese.

LAVORATORE DELLA FACE! Se non sei già iscritto al Sindacato, chiedi oggi stesso, al tuo delegato di reparto, ufficio, impianto o direttamente al Consiglio di Fabbrica, l'iscrizione al SINDACATO UNITARIO.

IL PADRONE CI VUOLE DIVISI E RASSEGNATI . : : : '''' " ''''' • ' : . . : : : : : : : • : : : : : t • : • • : • : • : : : i1ut t ielee -4.-. : : : 4

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