ruzzano ffori bovisasca
mensile di politica, cultura e attualità anno secondo n. 2
Indagine economica della zona 7 e 8
mensile di politica, cultura e attualità anno secondo n. 2
Indagine economica della zona 7 e 8
Una interessante inchiesta condotta dai Consigli di Zona sulle realtà produttive
Sabato 26 gennaio si è tenuta a Villa
Litta la "Prima conferenza economica di Zona" organizzata dai Consigli di Zona 7 (Dergano - Bovisa) e 8 (Affori - BruzzanoComasina).
Non si è trattato di una discussione sull'andamento generale dell'economia e neppure sulla situazione di un settore e di una azienda in particolare. La Conferenza ha invece esaminato e dibattuto i risultati della ricerca sulle strutture produttive delle Zone 7 e 8 che i due Consigli di Zona avevano a suo tempo voluto e che è stata portata a termine dopo un anno di lavoro.
Sui dati della ricerca, raccolti e commentati in un volume curato dalle due Zone e distribuitoo ai convenuti, si sono confrontati rappresentanti dei Consigli di fabbrica delle aziende più grosse delle due Zone, amministratori e cittadini per tutto un pomeriggio. Erano presenti alla
Sui 200 iscritti 10% non hanno insufficienze a chiusura del 1° quadrimestre scolastico, 7,5% hanno una sola materia insufficiente (magari non molto grave), 8,5% due materie, 9% tre materie, 6% quattro materie: il rimanente 59% degli iscritti è insufficiente in più di 4 materie. E se si calcola la percentuale sugli insufficienti si ottiene che il 34,5% è compreso nelle quattro materie mentre il 65,5% la supera: grosso modo 1 /3 contro 2/3. Sono questi i dati che vengono evidenziati ad una osservazione dei risultati del 1° Quadrimestre nelle 7 classsi prima dell'ITIS "L' Galvani", succursale di via Faccio.
Nè peggio nè meglio - cnr, iplessivamente - rispetto al passato anno scolastico in cui a chiusura di anno l'esclusione dell'accesso alle seconde ha colpito a giugno il 30% degli iscritti, e tra giugno e settembre il 35,5%.
Va aggiunto inoltre che i risultati sopracitati sono "corretti" nel senso che gli insegnanti come si suoi dire "chiudono un occhio" e a volte tutti e due: cioè nell'esprimere le votazioni non partono da oggettivi criteri di valutazione, ma tengono conto di una serie di difficoltà e problemi incontrati dagli studenti nell'affrontare un corso di studi superiore e "giudicandli" in base ad ún rendimento medio complessivo, notevolmente spostato verso il basso.
Come mai, allora, risultati così preoccupanti?
È chiaro che, nel determinare un fenomeno, sempre concorrono diverse cause; cerchiamo di evidenziarne alcune.
Un ruolo importante giocano, nella scuola superiore - e soprattutto nell'Istituto Tecnico - sia la frammentarietà delle discipline, sia il notevole carico degli studi (36 ore di lezione al 1° annio e 38 al secondo e negli anni successivi), sia infine un certo grado di "demotivazione allo studio" da parte degli studenti, comprensibile anche - entro certi limiti - data la loro giovane età.
Si evidenzia perciò come il continuo rinvio, a livello governativo e parlamentare - di cui si sono resi, e si rendono, responsabili i settori conservatori dello schieramento politico italiano, con la DC in testa della riforma della media superiore, produca se non un continu9 deterioramento della situazione, cui si oppongono con impegno e sacrifici personali diversi operatori scolastici, quantomeno risultati irrisori se messi in relazione alle energie ed alle finanze impiegate per il settore scoalstico.
Conferenza, oltre al presidente dei due Consigli di Zona e ai relatori ufficiali, anche l'Assessore al lavoro e decentramento Antonio Taramelli e i sindacati confederali (per la CGIL il segretario provinciale Antonio Pizzinato, per la CISL Venturini in rappresentanza della segreteria provinciale), che hanno portato, unitamente all'apprezzamento per il lavoro svolto, il loro contributo al dibattito. La ricerca, di cui ABC aveva riferito al tempo della sua approvazione da parte dei due Consigli di Zona, ha avuto tra i suo obiettivi la conoscenza e l'analisi della struttura della occupazione, dell'ambiente di lavoro (nocività, prevenzione), dei servizi socio - culturali e sanitari interni alle fabbriche (infermerie, nidi, CRAL, mense), del livello di sindacalizzazione e, infine, del rapporto fabbrica - territorio. L'aver voluto una indagine di questo tipo e l'essere riusciti a portarla a termine, rappresenta senza dubbio un ulteriore segno del livello di maturità raggiunto dai Consigli di Zona. I nostri "parlamentini" infatti non si limitano più a tradurre in domanda politica le istanze di partecipazione che provengono dalla gente, ma si pongono ormai nell'ottica di governare lo sviluppo del territorio In modo programmato, tentando di utilizzare le rsorse che il bilancio "azzonato" mette a disposizione in maniera razionale, ordinando i bisogni in base a scale di priorità che vengano definite in maniera sempre meno affidate alla conoscenza individuale e sempre di più invece alla conoscenza di un quadro più completo possibile della realtà. Ne discende la necessità della formazione di questo quadro per mezzo di strumenti idonei. La ricerca di cui stiamo trattando rappresenta appunto uno di tali strumenti. Proviamo ora ad illustrare la metodologia adottata e a richiamare i risultati più significativi conseguiti, premettendo che è intenzione della Redazione riportare, ove possibile, anche sui prossimi numeri dati tratti dal lavoro di ricerca che aiutino ad illustrare vari aspetti della realtà che vive la nostra Zona. Il lavoro di rilevazione ed analisi ha avuto come momento di partenza il 1971, anno per il quale erano reperibili i dati a livello zonale. È stata effettuata, per tale anno, una prima "radiografia" delle due Zone dal punto di vista occupazionale. È così emersa la debolezza strutturale della Zona8 rispettoi alla 7 storicamente "industrializzata", cosi come è stato verificato che i settori più forti in entrambe le Zone erano sempre al 1971, il chimico ed il metalmeccanico. La ricerca vera e propria si è svolta sotto forma di inchiesta attraverso questionari diretti alle direzioni aziendali ed ai
Scuola Dibattito a più voci
alle pagine 6-7
SAUB Quello che si deve fare a pagina 5
consigli di fabbrica delle aziende con oltre 50 dipendenti. Tali aziende al 1971 erano, nelle due Zone, 112 ed occupavano 26.590 addetti, il 64% circa dell'occupazione globale. Alla fine del 1977, periodo di riferimento dei dati della ricerca, sono state invece contate 75 aziende con oltre 50 dipendenti, che occupavano 24.892 addetti. Una perdita quindi nel sessennio 1971/77 di 37 aziende (scomparse o trasferite o che hanno nel frattempo ridotto l'occupazione a meno di 50 dipendenti) e di 1698 addetti. Fenomeno importante da rilevare è rappresentato dal diverso comportamento delle due Zone. La Zona 8, quella delle due meno importante dal punto di vista occupazionale (12.112 addetti totali contro i 29759 della Zona 7), ha "perso" solamente 5 aziende con oltre 50 dipendenti ed ha aumentato l'occupazione di 1596 unità (il 26% in più rispetto al 1971); la Zona 7 ha invece "perso" ben 32 aziende e 3294 addetti (il 16,1% in meno rispetto al 19781). Se consideriamo l'andamento nel sessennio delle industie manifatturiere, di gran lunga le p'ù ic portanti per la determinazione del peso industriale di un'area, vediamo, sempre per le grandi aziende, come più nettamente le due Zone abbiano caratterizzato il loro comportamento.
La Zona 7 ha infatti perso 20 delle 50 aziende esistenti al 1971 ed ha-subito un calo di occupazione di 3084 addetti; la Zona 8 invece ha visto aumentare da 17 a 21 le aziende del settore manifatturiero e di 1696 i relativi addetti. Il maggior calo occupazionale della Zona 7 si è verificato nelle industrie chimiche passate da 5615 a 3674 addetti, mentre nel metalmeccanico la perdita occupazionale è stata contenuta grazie all'aumento di addetti verificatosi in alcune grosse aziende del settore, aumento che ha compensato in parte la "scomparsa" di ben 8 aziende sulle 17 presenti nella Zona al 1971.
Le tavole allegate illustrano puntualmente i fenomeni che abbiamo sommariamente descritto.
La elaborazione dei questionari alle direzioni aziendali e ai consigli di fabbrica ha permesso di ottenere molte informazioni inedite sulle aziende con oltre 50 dipendenti oggetto della indagine, relativamente ai temi che citavamo prima. Parte di questi dati sono stati presentati nel convegno con un allegato al volume distribuito ai convenuti. Questi dati sono stati raggruppati in 3 temi: livelli di sindacalizzazione; servizi interni alle aziende; ambiente di lavoro. A parte pubblichiamo segue a pagina 11
In questo ultimo mese si è molto parlato in zona della Piscina di via Iseo, della sua gestione del suo utilizzo; si sono spese molte parole a favore o contro l'operato del Consiglio di zona; si è tenuta in Consiglio una seduta burrascosa che ha visto cittadini gli uni contro gli altri.
Prima di tutto i fatti.
Premettiamo che finora il Consiglio di zona non ha avuto poteri reali nella gestione dei servizi, ma ha espresso solamente "pareri", che come tali potevano più o meno essere determinanti nelle scelte dell'Amministrazione Comunale, e spesso lo sono stati, con numerosi ed importanti risultati positivi.
Per quanto riguarda la piscina, dalla sua apertura, che veniva a soddisfare un enorme bisogno arretrato, concordammo con l'Amministrazione il seguente orario: al mattino le scuole, privilegiando le classi V delle elementari, dalle 12 alle 14 aperta al pubblico, dalle 14 alle 17 per corsi di nuoto tenuti dal CMRS (Centro Milanese per lo sport e la ricreazione, Ente comunale). Va ricordato che questo uso, in partisegue a pagina 5
. febbraio 1980 L. 300
Abbiamo incontrato il compagno Antonio Pizzinato al quale abbiamo rivolto alcune domande. Riportiamo di seguito il testo del colloquio avuto con il Segretario generale della Camera del Lavoro di Milano.
ABC: Il Paese attraversa una grave crisi strutturale, economica, sociale. Ci puoi dire come il Sindacato si pone in questo contesto e quale è la strategia che si è dato?
Risposta: Il movimento sindacale, pur con difficoltà, opera al fine di rendere le grandi masse e gli strati popolari della società protagonisti diretti dell'azione per uscire in modo positivo, attraverso il rinnovamento e la trasformazione del Paese, dalla grave e profonda crisi che da anni lo colpisce. Momento di questa azione è stato lo sciopero generale - con la partecipazione di oltre 12 milioni di lavoratori - del 15 gennaio scorso, che seguiva due precedenti momenti di lotta.
Nella sua iniziativa ed azione il Sindacato si muove su più fronti, in primo luogo in campo economico rivendicando una programmazione economica, con piani settoriali (industria chimica, energia, telecomunicazioni, agro-industria, ecc.) e territoriali in particolare al sud (area campana, calabrese di Gioia Tauro, sarda e siciliana) ed attraverso questa via affrontare i problemi occupazionali della lotta all'inflazione; in secondo luogo opera per conquistare la riforma del sistema pensionistico e l'aumento immediato delle pensioni, il raddoppio degli assegni familiari, l'elevazione delle quote di reddito da lavoro esenti da trattenute fiscali, la realizzazione della riforma fiscale; il terzo aspetto è quello della contrattazione sindacale con la quale si punta, in particolare, ad affrontare i problemi della qualità del lavoro (organizzazione del lavoro, ambiente di lavoro, ecc.) e della qualità della vita.
Condizione per dare positiva soluzione a questi problemi e battere l'eversione terroristica, come l'esperienza negativa di questi mesi dimostra, è quello di avere alla direzione del Paese un Governo diverso che, sia per il programma che per le forze che lo sostengono, sappia esprimere la volontà unitaria e di rinnovamento delle forze democratiche e di quelle popolari. segue in ultima É
Scuola elementare di via Iseo
Alcuni giorni fa, presso la scuola elementare "Caracciolo" di Via Iseo, sono stati sospesi per quattro giorni dal direttore vicario quattro scolari di una terza, rei di essersi trovati contemporaneamente fuori classe a giocare per i corridoi.
Il provvedimento, grave sia nelle forma che nella sostanza, stava quasi passando "inosservato" a buona parte dei genitori, perfino a quei genitori che fanno parte del Consiglio di Circolo che è il massimo organo di
gestione democratica della vita della scuola.
Era inevitabile che il fatto provocasse successivamente un certo interesse nei genitori, iniziative didattiche da parte della scuola, articoli di cronaca da parte della stampa e — buon ultimo —una discussione a livello di Consiglio di Circolo.
Tutto questo interesse si spiega facilmente: la sospensione è un malaugurato provvedimento che la segue in ultima
Una foto storica: la pianta
DEL '600
Abbiamo dato uno sguardo, seppur a volo d'uccello, sui possessori, sugli abitanti di Affori, sui dintorni, compresi nella Plebe di Bruzzano; non sarebbe completa questa visuale se non accennassi a quei dintorni "meridionali" di Affori, quelli che i nostri antichi dovevano pur attraversare per arrivare nei pressi della grande Milano. Eccoli: Chiesa Santa Maria Ave Coeli in loco BOISA (1630) - Moietta - Cassinetta - Cornale, Valle, Valletta, Libreria, Brugata, Cavarone, Ghisolfa, Ghisolfetta, Caneva, Carrera ecc.... attraverso i quali si giungeva a Milano dai Corpi Santi fin sotto le mura medioevali dalla parte nord - ovest.
Un evento che in quegli anni aveva messo un po' in animazione la forse monotona vita afforese fu la Visita Pastorale di un famoso Cardinale Milanese, il CARDINAL FEDERICO BORROMEO; del quale parla non solo la storia religiosa ma anche civica della Milano seicentesca.
Ebbene Affori ebbe anche questo onore: ospitare per una intiera giornata tanto famoso personaggio. Con quale gioia, festoso sfarzo e solennità venne qui accolto, l'ho potuto leggere con trepidazione e meraviglia proprio da un documento dell'epoca (del quale esiste pure copia notarile autenticata posteriore).
Vi si descrive infatti con minuzia di particolari i festeggiamenti e le finzioni svoltisi per l'occasione. Era il 1604, e quell'anno passerà alla storia di Afforiparrocchia e paese - con quel ricordo che vi lasciò il 1568 e il 1582, e che venne fermato nel tempo sui documenti attestanti i decreti emanati dallo stesso Cardinale Borromeo in quella fausta occasione.
Dalla minuziosità dei documenti sopraddetti appare in tutta la sua completezza la conformazione della Chiesa parrocchiale di S. Giustina e del suo campanile - torre, non ancora decrepito, ma non più in stato di florida giovinezza, seppur dotato di sonore campane, che sapevano squillare quando gli Afforesi erano chiamati a feste di tal genere.
Erano quelli anni piuttosto difficili e confusi per l'Italia in genere e per Milano (e dintorni) in specie: Spagna e Francia pascolavano con non troppo scrupolo per l'ubertosa Pianura Padana (e oltre) e la povera gente delle campagne, non ben capendo cosa stessero trafficando tra di loro i Potenti, si rassegnava ad arare, coltivare, mietere per poi rassegnare in profumate (ma non pulite) mani la maggior parte dei loro raccolti.
Anche Affori non faceva eccezione a questa brutale regola che fece dell'Italia di allora il vero "granaio d'Europa" non nel senso economico che oggi puo avere il detto.
Ciononostante Affori andava sempre più popolandosi e, benchè la "famosa peste" mieteva con pesante bilancio di
di Luigi Ripamonti
vittime anche tra i nostri antichi (come lo testimoniano documenti d'archivio) altri ceppi familiari andavano ad aggiungersi ai già esistenti. Nomi di famiglie ricorrenti nel 1647 sono: Berra, Borgo, Bolzano. Arniboldi, Canei, Casati, Bolgiano, Besana, Canavesi, Corengia, Dotta, Frigerio, Gaii, Gallo, Grasso, Giudici, Giu.ssano, Guzzetto, Mazola, Messa, Mascotto, Minotto, Mosca, Orlando, Ostone, Pastori, Piazza, Picozzo, Re, Ronchi, Rossetti, Solaro, Sangallo. Nuovi nuclei, nuovi casolari, nuovi sentieri aperti tra i campi, nuovi appezzamenti di terreni ecc... così Affari andava facendosi adulta, s'avviava ad essere un vero Paese, un piccolo centro e varie Cassine e sempre nuovi proprietari.
Anche il Parroco di allora, Ferrario Gio Batta, si preoccupava di render sempre più adeguata la ormai chiesa maggiore parrocchiale di S. Giustina alla aumentata popolazione ed anche alle nuove esigenze del culto semprepiù vive nei parrocchiani. Infatti nelle Effemeridi del 1648 si legge: "... fecifare a spese volute dà parrocchiani et della Scola Saverio l'ancona della B. Vergine posta nella parrocchiale chiesa maggiore; la scolpì l'Oliva et il Clerici l'indorò et la spesa tutta ascese alla somma di lire 400 ... L'anno 1673 alli 22 aprile si è messa in piedi la balaustra dell'Altare della Immacolata V. Maria posto nella chiesa parrocchiale, per volere delli Afforesi tutti ... Nel 1690 si son fatti li Angioli per l'Altare Maggiore di detta Chiesa
Mi premuro di far notare che l'altare maggiore di cui si accenna, è tuttora ben conservato (nella quasi totalità) nell'attuale Chiesa Parrocchiale.
Infatti costituisce il presente altare sito nella Cappella dedicata a S. Giuseppe, a destra entrando nella chiesa parrocchiale: prezioso ricordo di una Affori religiosa ed umile ora fagocitata dalla grande città, capitale della assediata da campi, boscaglie e.... miseria.
Tra varie vicende storiche e religiose e le monotone e sempre faticose giornate (ed annate) vissute tra i campi ed il bestiame, Affori cominciò ad avere un nuovo volto da un evento che da allora avrebbe aumentato il suo "prestigio" ovvero avrebbe avuto maggior fama nella vita "nobile" del Milanese.
Infatti nel 1687 il Signor Pietro Paolo Corbella venne nominato marchese per il FEUDO DI AFFORI e fu sua premura acquistare l'appezzamento di terreno ove già cadeva decrepita quella avanti citata villa nobile costruita verso il 13 50 (337 anni prima) dal citato Arcivescovo Giovanni Visconti. Della antica villa ben poco ancora forse esisteva. L'insieme studioso Ambrogio Annoni ci attestò di ravvisare i resti della villa trecentesca in due archi di mattoni di fattura accuratissima ed in una Madonnina di terracotta (conservata forse per
rispetto religioso e ricordo storico) che la Nobile Lilla Gherardini faceva murare, nel corso di alcuni ritocchi di ricostruzione, ai primi dell'Ottocento sul muro di uno dei suoi "Rustici" e che tuttora si può ammirare (ormai erosa dagli anni e troppo dimenticata dagli A fforesi per i quali è stata così gelosamente conservata) sul muro dell'attuale Comando dei Carabinieri in via Cialdini.
Oltre la costruzione della nuova e più vistosa villa il neo - marchese - feudatario Corbella si curò di apprestare il meraviglioso Parco che di tale villa sarebbe stato da allora la più preziosa cornice: e questo gli torna di molto onore e ancor ora gli riserviamo il nostro ringraziamento. •
Col nobile Corbella inizia in Affori l'importante elenco delle famiglie nobili che, col loro susseguirsi sino ai primi del Novecento, diedero nuova vita e lustro ad Affori o per lo meno Affori poté assistere al passaggio della nobiltà milanese che nella "Villa" (facile da raggiungersi dalla vicina Milano) conveniva in occasione dei frequenti ricevimenti illustri, feste brillanti, incontri galanti.
Già una carta di famiglia narra che in occasione del matrimonio del Marchese Pietro Corbella con Donna Barbara Melzi (nozze sfarzosissime) la sposa fu "visitata da tutte le Dame Nobili di Milano e attorniata da una mai vista folla di cavalieri delle più nobili famiglie".
Ed ora per un attimo pensiamo, uscendo dalla lussuosa villa e dall'immenso e verdeggiante parco risuonante di liete musiche, a quelle famiglie di contadini, cresciute e vissute in un monotono e pesante lavoro, nella più squallida povertà, nella pia deprimente ignoranza: quale effetto possa aver fatto nel
pre più antagoniste nella scalata alla conquista della verdeggiante Italia (alfola ancora un arlecchinata di stati e durati) tentarono la via dell'intromissione negli affari e contese familiari del Durato Sabaudo. privato di tanto illustre reggitore. L'influenza francese. considerata dapprima benefica in quanto e solamente antispagnola. s'andò appesantendo su tutta la nostra penisola e. prima ancora che la pace di Westfalia (1648) ed il successivo accordo franco - spagnolo ( 16 5 9 ) cancellassero il predominio asburgo in Europa e la conseguente scalata al potere da parte della Francia, questa slava già ponendo radici non del tutto gradite in Toscana ed in Italia Meridionale. Cardine del nuovo sistema internazionale divenne la "politica dell'equilibrio" comune (dei potenti) il predominio dell'uno sull'altro. Anche dopo la pace di Westfalia, Francia e Spagna scorazzavano in territorio lombardo fino al 1659 noncuranti di seminare (al loro passaggio o ritorno) stragi, lutti, miserie, odii. ed esecrazioni, da parte degli attoniti lombardi sempre in attesa di sapere a chi obbedire, chi ossequiare, a chi pagare!
Oltre queste calamità "umane" Affori subì in quegli anni di carestie anche l'infuriare degli elementi atmosferici. Infatti la prima annotazione del detto Parroco nel sopraddetto registro riguarda appunto una di queste "docce .scozzesi" che proprio non ci volevano ad amareggiare i poveri contadini Afforesi. Ecco annotazioni storiche e varie desunte dal registro dei nati e morti scritte di pugno dal parroco Ferrario Battista: Alli 16 giugno 1633 giorno di S. Bar-
"ANNO 1667 - Alli 8 agosto sull'hora del Vespro venne un fierissimo temporale dalla banda di Varese quale si va subito fattosi spaventoso sul territorio di Novate, ruotolando quel membo spaventoso e con incessante tuonar cominciò a scaricar tempesta nel nostro territorio, ma non di tanta grossezza come vicino e dentro Milano, con impetuoso vento quali si portarono via tutto quello che se li attraversò con un indicibile ruina de' coppi in Porta Vercellina, Borgo de' {'ortolani e Porta Ticinese. con il Castello di Milano e rovinò anco alcune terre vicine a Milano con molti casinali; cosa mai più si è veduta da un secolo infiero. Deus avermi a nobis! Nota alli 11,12. 11 maggio era cascata brina la quale nel nostro territorio ha fatto qualche danno ma molto più nelle vigne vicine a Niguarda e lochi vicini e lontani sino al ,Savoiardo e questa fu cagionala dal vento".
Se pensiamo che l'unica fonte di vita per la maggior parte dei nostri "vecchi" era l'agricoltura, ne avevano di grattacapi dal cielo oltre che dalla terra!
Non essendoci allora quel lodevole concorso di mezzi di comunicazione. di trasporto, di informazione, di collegamenti di aiuti, i poveri alluvionati o colpiti da tali calamità accusavano il peso enorme di questi eventi metereologici con durezza pari ai lutti ed alle stragi che le "gran guerre" portavano in paesi lontani. Forse per questo l'accostamento fatto dal Parroco di Affari tra i luttuosi eventi internazionali e le tempeste locali fa meglio comprendere il comune disagio e la comune prostrazione con la quale ci si trova al paesaggio degli stessi: di fronte al debole colpito, dall'odio di una guerra
paese di Allori questo nuovo evento: il contatto diretto con la nobiltà! Forse è meglio solo pensarlo senza troppo commentarlo.
Sta di fatto che Affori ebbe nuovo nome, si trovò ad essere un "centro"di interessi di varia natura, la sua vita veniva a contatto maggiormente coi dintorni e con "la Città", ed anche il suo aspetto topografico veniva assumendo di conseguenza una nuova conformazione.
Anche se la gente restava semplice ed ingenua come per il passato con tutte le antiche tradizioni e costumi.
Curiosa e significativa una annotazione posta in un registro dei battesimi dall'allora Parroco Ferrario "... il dì 18 gennaio 1661, alle cinque ore della notte in circa, venne un gran tremolo, quale atterrì tutta la gente ed io in particolare saltai dal letto per fuggire alla larga ..." Quali terremoti nella loro monotona vita stessero per preparare i Potenti anche i nostri Afforesi del '600 sarà opportuno aprire una breve parentesi storica per rendere più immediati gli appunti che il Parroco di allora Ferrario Francesco annotava nel registro dei nati e morti man mano che ne veniva al corrente, chissà come.
Nel 1635 i Francesi tentarono di penetrare in Lombardia appoggiati da una Lega Italiana della quale facevano parte Vittorio Amedeo Savoia, Ottavio Farnese Duca di Parma e Piacenza e Francesco d'Este, Duca di Mantova e Reggio. Ma tale congiura non fu portata a termine, non per insuccesso di battaglia, ma per la morte improvvisa di Amedeo di Savoia nel 163 7 : nel Ducato Piemontese scoppiò una sanguinosa guerra civile e la sopracitata Lega si sciolse con un nulla di fatto, mentre Francia e Spagna, sem-
naba, caderono dal cielo tempeste di smisurata grossezza con tanto impeto che se fossero state spesse avrebbero ruinate tutti li tetti e piante essendo al peso di due lirette l'una: e più ancora Novate molte terre restarono del tutto distrutte de grano e vino.
(N.B. Si può ben pensare cosa volesse dire per dei contadini tanto disastro).
Più avanti nello stesso registro il Parroco susseguente al Sac. Ferrali° Battista, e precisamente il Sac. Ferrario M. Francesco, prosegue questa strana ma interessante usanza di intercalare a battesimi e matrimoni e decessi notizie storiche, fatti locali, eventi metereologici che, vedendoli descritti dal "vivo" da un contemporaneo, ce li rendono quasi presenti. Per questo li vorrei incastonare in questo periodo di storia afforese anche se non tutti riguardano la sola storia di Affori, ma ci aiutano a comprendere come la storia era seguita.
Neppure, da buon storico, gli poteva sfuggire d'annotare il passaggio da queste parti di un illustre personaggio:
"Alli 11 settembre 1666 arrivò a Milano a un'ora di sera in circa la Augustissima Imperatrice Mar anta Nostra, quale si fermerà quivi• alcuni giorni, sin che cessino le gran pioggie, et visitate le cose più insigni di questa città nobilissima, passerà poscia a Vienna all'Augustissimo Leopoldo Imperatore Suo Sposo. Iddio feliciti questa Casa Austriaca con moltiplicata prole a beneficio di tutto il Cristianesimo! "
Dove si vede che Milano mai più si sarebbe aspettata la sorte di dover far squillare le trombe e le campane della rivolta due secoli dopo e l'ombra del gen. Radetsky non turbava ancora il buon animo dei Milanesi. Però la Storial...
o dal tui-binio di una tempesta devastatrice. restiamo ancor oggi pieni di comprensione e di rispetto per il suo dolore. Ci sentiamo quindi in dovere di ringraziare il Parroco Ferrario d'avercelo ricordalo tramandandoci nei suoi scritti le trepidazioni ed il dolore dei nostri Afforesi del '600!
"ANNO 1674 - L'Inghilterra et l'Olanda hanno fatto la pace insieme essendosi ritirato dalla Francia il Re Britanno e con patti honorevoli fatto l'aggiustamento con li Olandesi, quali hanno ceduto al detto Re Britanno l'Austria Superiore con altre conditioni.
Si sono ribellati dal suo legittimo Sovrano Carlo Re delle Spagne, quali sendo genti perfide. poco zelanti della sua Patria, hanno scacciato li Signori Spagnoli (n. si parla dei popoli dell'Austria Superiore) senza causa e tirati in casa li Francesi, animatori di seditioni: quali hanno portati in Francia tutte le artiglierie di bronzo, le campagne, le ancone più belle, quadri e tappezzerie della Chiesa, argenti, tagliate le piante dei poveri per sprezzo de' quali abonda molto quel paese e, per finirla. derobata la città e li paesi di tutto quel poco di buono che vi era! "
"ANNO 1675 - Alli 5 giugno, primo giorno dopo le ferie di Pentecoste, fra le tre fino alle quatro hore di notte, dopo aver il tempo minacciata qualche mina. dopo anco essersi calmato, in un subito fummo sopraffatti da si fiero temporale. che ne scaricò addosso tanta quantità di tempeste assai grosse" miserie e dolori. anche questo fa parte della storia di un paese. del nostro.
La stesura del Bilancio preventivo per gli investimenti zonali 1980 è stata effettuata in continuità delle scelte individuate nel 1979.
Questo allo scopo di dare corpo concreto alle esigenze prioritarie indicate dal Consiglio di Zona N. 8 sia per quanto si riferisce alla parte rientrante nell'ottica cittadina che per la seconda parte a carico dello stanziamento zonale.
Per quanto riguarda la prima, alcune procedure risultano già avviate come: servizi sociali (Cassina Anna); viabilità
prolungamento via Vincenzo da Seregno;
adeguamento Via Giuditta Pasta - Pie Cimitero; strada gronda via OrnatoP.le Cimitero; collegamento Via Don Grioli -
V.le Enrico Fermi.
Si richiede, nel contesto del Bilancio cittadino, l'inserimento in aggiunta a quanto previsto nel 1979 (struttura sportiva via Iseo - Scuola Materna Lotto 78): sistemazione manto stradale
V.le Enrico Fermi; sottopasso via Danubio - Dora Baltea per collegamento quartierio Bruzzano - Comasina - Affori; aree di sosta TIR alla cinta daziaria; intervento su corpo principale "Villa Litta" per un migliore e totale utilizzo della struttura.
Per quanto concerne lo stanziamento zonale di Lit. 2.326 milioni è stato preferito:
- un intervento molto oculato nelle manutenzioni scolastiche varie per favorire il risanamento generale della scuola ritenuta più decadente;
- un intervento massiccio per la ristrutturazione del rustico di Villa Litta in quel piano generale di servizi sociali che la zona richiede;
- la sistemazione primordiale di un rustico della cascina Anna; - stanziamento corposo per la realizzazione di un supermercato al lotto 51 (Bovisasca);
- miglioramento impianti sportivi esistenti e primo intervento per una nuova struttura sportiva e gestione comunale sull'area di via Novate;
- miglioramento spazi a verde e sistemazione nuove aree.
Tali scelte sono state verificate con pubblico dibattito dal quale sono emerse alcune particolari richieste riguardanti le attrezzature per lo sport.
Le richieste di zona 8 che, per
destinazione d'uso ed utilizzo comprendono però più zone rientrando così nel bilancio cittadino sono state fatte nello spirito di partecipazione cui i Consigli di Zona sono stati chiamati. Si richiede quindi che questo Consiglio di Zona sia tenuto informato delle osservazioni che i competenti uffici vorranno fare a queste proposte. Riteniamo opportuno ribadire questo nostro concetto perchè il decentramento sia momento di vera partecipazione.
Il 1979 è stata la prima esperienza di bilancio azzonato. Mo-
mento molto importante di riconoscimento di autonomia ai Consigli di Zona, che deve essere sostenuto e trovare riscontro negli ambiti di operatività dell'Amministrazione centrale e dei Consigli di Zona. Non avrebbe senso mantenere questa attività basata sullo spirito pionieristico come ha dovuto svolgersi in questi due anni.
Necessita una regolamentazione che identifichi e renda capace l'ente decentrato di operare in un ambito a lui destinato, consenta il controllo delle procedure successive fino alla raliz-
zazione delle opere, anche senza la gestione concreta del fatto amministrativo, ma una verifica nelle sue diverse fasi: preventivo, decisione di attuazione, realizzazione. consuntivo.
È contraddittorio che un ente cui spetta la decisione sulla scelta di un investimento non abbia il potere di controllo critico della sua realizzazione e del costo consuntivo.
L'attività della Commissione che viene proposta per il futuro prossimo è di programmazione continua intesa come ricerca e verifica delle necessità, che deve avvenire nell'ambito di studio delle Commissioni specifiche di settore e sintetizzarsi nella
Commissione Bilancio, con la partecipazione delle varie Commissioni alla stesura e verifica dei piani di attività loro competenti.
Il bilancio di zona può essere tale solo se inteso come sintesi della partecipazione di tutti alla verifica continua delle necessità della zona. È questo un salto di qualità che si chiede a chi opera nell'amministrazione delle zone per la realizzazione di un decentramento reale e rispondente alle stesse. L'anno 1979 è stato l'inizio di una nuova esperienza che con il 1980 ha permesso di acquisire maggiore competenza ed ora deve proseguire con un lavoro più preciso e completo.
Impianti sportivi
Costruzione di un palazzetto dello sport sull'area antistante la piscina di via Iseo.
Scuole materne Nuova scuola materna sul Lotto 78 di ex Lege 167.
Strade
Livellamento del mando stradale di v.le E. Fermi, nei tratti tra l'Asilo Nido di Via Scialoia ed il sottopasso delle FF.SS. e la Via Sestini ed inizio della salita del sovrappasso di Via V. da Seregno.
Bruzzano F.N.M. - Collegamento con sottopasso delle vie del Danubio - Dora
Baltea. Adattamento delle aree la erali allo svincolo della nuova Comasina a posteggio custidito per TIR (nuovi piazzali caselli ex Dazio).
Edilizia monumantale
Consolidamento solette pavimento 2° piano Villa Litta.
Parte B - INDICAZIONI RIENTRANTI NELL'OTTICA ZONALE
Edilizia residenziale e per uffici
Interventi manutentivi in edifici comunali da definirsi
Scuole materne di Viale Affori 21
L. 20 milioni
Impianti sportivi
I° finanziamento per una struttura sportiva comunale sull'area comunale di Via Comasina - Via Novate
Copertura tribuna Ripamonti (man. straord.) Campo pallacanestro Ripamonti (man. straord.)
Copertura 2 campi tennis Ripamonti (man. straord.)
Campi gioco
Manutenzione straord. in località varie
Illuminazione pubblica
Nuova illuminazione 6 punti 1. via Terracina
Fognature Nuova fognatura Via Terracina
Strade
Rifacimento vie:
Zambelli
Ippocrate
S. Cuore
L. 100 milioni
L. 20 milioni di Via Litta Modignani
Spadini
L. 12 milioni di Via Teano
L. 15 milioni
L. 47 milioni
Trevi
Verde e arredo urbano
Scuole elementari di Via Iseo (revisione generale)
L. 300 milioni di Via Fabriano
L. 15 milioni di Via Scialoia
L. 15 milioni di Via dei Braschi
Miglioramento piantumazione e spazi erbosi
Sistemazione a verde aree lungo v.le Fermi
L. 15 milioni di P.za Gasparri
Scuole medie di Via G. Sand
L. 15 milioni
L. 360 milioni
L. 15 milioni di Via B. da Novate
L. 10 milioni di Via Gabbro
L. 30 milioni di Via del Volga
Strutture commerciali
Nuova struttura commerciale per supermercato Quartiere Bovisasca
Ristrutturazioni
Ristrutturazione rustico Villa Litta per sede servizi socio-culturali
L. 30 milioni Liceo Omero di Via del Volga
L. 15 milioni
L. 100 milioni
Sistemazione primordiale rustico est Cascina Anna
Via Michele Novaro, 1 (ang. Via Astesani) 20161 Milano Tel. 6450519
Il comitato regionale del Partito Socialista Italiano, ha convocato un congresso straordinario. In conseguenza a ciò tutte le sezioni sono mobilitate nella discussione precongressuale che si articola sulla presentazione di tre mozioni. Anche la sezione di Affori ha tenuto il suo congresso, a cui hanno partecipato: Vitetto in rappresentanza della mozione 1 che si ispira alla linea portata avanti da Craxi, Redaelli per la mozione 2 che ha come ispiratore Achilli, Aniasi per la mozione 3 che raggruppa lo schieamento di forze che nell'ultimo comitato centrale del partito ha contestato la Segreteria. Il Sorteggio ha voluto che fosse Agniasi a prendere la parola per primo; questi ha esordito dicendo: "Vi è stato il tentativo di demonizzare il dissenso; chi non è d'accordo con la dirigenza viene accusato di voler dividere il partito". A sua volta egli ha accusato la direzione affermando: "La linea politica emersa dal congresso di Torino è stata portata avanti con scarsa chiarezza, si è proceduto a zig - zag. Ha ancora ricordato che la maggioranza costituitasi al congresso nazionale si è rotta, costituendosene un'altra sulla base dell'accordo della necessità del governo d'emergenza. Critico nei confronti di Craxi per l'accettazione di subordinate, emerse in una intervista rilasciata dopo il comitato centrale, che da spazio alla DC. Rivendica quindi la necessità che contino di più le decisioni prese dal C.C. A livello regionale critica l'affermazione di Gangi che dichiara, troppo sbrigativamente, di non poter fare una giunta regionale di sinitra. Infine termina dicendo che, le differenze politiche fra la mozione due e la tre non divergono di molto e possono presto trovare l'unitarietà. Redaelli rappresentante della mozione 2 ha cosi detto: "in regione abbiamo il centro sinistra e questo rappresenta la massima degradazione della linea politica dell'alternativa". Con un avvertimento a non generalizzare questa esperienza ha sottolineato la necessità di riallacciare i rapporti col PCI. Infine ha detto che i conflitti interni non sono di potere, ma dettati dalla necessità di riorganizzare il partito in regione, creando un gruppo dirigente capace di essere coerente con la strategia. Vitetto, terzo relatore, ha sottolineato Importanza di questo congresso straordinario che coinvolge il 20% degli iscritti al partito. Ha infine riproposto la politica emersa dal congresso di Torino. Negando la divisione all'interno del partito fra destra e sinistra, ha affermato che Craxi non rappresenta la destra. Francamente delle tre relazioni su citate. non si è capito bene quali siano le differenze, ma leggendo le mozioni si può dedurre che, la mozione 1 pur affermando la volontà di perseguire l'alternativa di sinistra, senza rigidità, lascia aperta la possibilità di formazioni di giunte di centrosinistra; la mozione 2 è decisamente Per formare giunte di sinistra, altrimenti
Via Astesani 27, tel. 6459506
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 42 del 3-2-1979.
Direttore: Mario Migliaccio.
Dir.resp.: Eduardo Gardumi.
Redazione:Stefano Brambilla, Maura Ceccarol i, Giacinto Di Terlizzi.
Fotografo e impaginatore: Sergio Ferrario.
Hanno collaborato a questo
numero: Andrea Colombo, Coordinamento Donne Zona 8, Gioacchino Vilei, Adolfo Carvelli, P.D.U.P., M.L.S., Zona 8, Consiglio di Fabbrica Oerlikon, Gianelli, Priano, Luigi Ripamonti, Alberto Ferrari.
Stampa: Coop. "Il Guado",
20022 Castano Primo (Mi), tel. 0331/881475-881228.
20161 MILANO VIA ASTESANI, 40
ritiene si debba passare all'opposizione; la mozione 3 è disponibile oltre, ovviamente, alle giunte di sinistra, anche giunte diverse. ma solo di emergenza. Il dibattito che ne è seguito non ha aggiunto molto a quello già detto, riducendosi ha sostenere le singole mozioni più che cercare di approfondirle.
Al congresso hanno portato il saluto una rappresentanza della DC e del PCI, ed è intervenuto anche il Sindaco di Milano Carlo Tognoli. La votazione ha visto prevalere la mozione 1 per un solo voto.
M. M.
La piscina coperta di via Seregno colare per quanto riguarda le scuole, fu una "conquista" vera e propria sia del Consiglio sia dei genitori e degli Organi Collegiali della scuola. Fino allo scorso anno questo era il quadro di riferimento per tutti ed in questo quadro avevamo preso in considerazione la richiesta del Centro Sportivo Affori, una società sportiva di nuoto che opera in zona, di avere la possibilità per alcuni giorni la settimana di tenere i propri corsi ed allenamenti nella piscina pubblica iinvece di dover usufruire di una piscina privata oltretutto fuori zona. Abbiamo ritenuto questa proposta legittima perchè consideriamo importante e positivo il ruolo che le società sportive e in generale l'associazionismo possono svolgere soprattutto nei confronti dei giovani.
L'indicazione allora era compatibile con l'orario concordato in quanto coincideva con l'apertura al pubblico che nei giorni feriali è poco numeroso. Successivamente invece l'Amministrazione ha deciso di prolungare i Corsi del CMSR fino alle 17 allargando quindi la possibilità per numerosi cittadini di accedere al nuoto: questo mutava completamente la situazione e richiedeva quindi di rivedere complessivamente la questione. Non voglio qui ricordare tutte le vicende, gli incontri, i tentativi fatti per trovare una soluzione: quello che conta è che il Consiglio di zona ha dovuto esprimere un parere che doveva essere una scelta tra gli interessi pur legittimi di una società sportiva e quelli di un vasto numero di cittadini che chiedevano il mantenimento di un servizio pubblico: quest'ultima è stata la scelta e ritengo sia stata corretta e limpida. Amministrare spesso vuol dire scegliere, e scegliere vuol dire non accontentare tutti, sacrificare le esigenze di qualcuno: questo però richiedono i cittadini all'Amministrazione pubblica, che si scelga nel senso degli interessi più generali e questo riteniamo di aver fatto. Ciò non significa la mancanza di un impegno a ricercare nuove situazioni, che permettano di uscire dalla logica della "coperta stretta", che ciascuno" tira dalla sua parte: la strada che noi indichiamo è quella di una battaglia per il prolungamento dell'orario almeno fino alle ore 21: sarà una battaglia infatti perchè questa proposta, già fatta non solo dal nostro, ma anche dagli altri Consigli di Milano, ha incontrato rifiuti e ostacoli anche di natura sindacale. In questa direzione bisogna però procedere e procedere assieme, Consiglio di zona, cittadini e società sportive in una volontà comune di migliorare i servizi offerti alla zona e non di contrapposizione di interessi.
In questi giorni il Consiglio Comunale sta discutendo le Delibere Quadro con le quali verranno definiti i poteri delle Zone: le strutture sportive dovranno nel prossimo futuro essere direttamente gestite dai Consigli di zona: sarà quindi un occasione per tutti di realizzare nuove forme di gestione sociale dei servizi ed anche per la piscina, di rivedere complessivamente il suo utilizzo a vantaggio dell'intera collettività.
Marilena Adamo Presidente del Consiglio di Zona 8
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Riforma sanitariaLa riforma Sanitaria è un'importante conquista per la società civile.
Gli obiettivi della riforma snitarla: Educazione Sanitaria del cittadino e della Comunità per conseguire un'adeguata crescita culturale sui temi di prevenzione delle malattie.
Prevenzione delle malattie fisiche e psichiche e degli infortuni.
Diagnosi e cura degli eventi morbosi; assistenza medico generica, specialistica, domiciliare e ospedaliera.
Riabilitazione degli stati di invalidità fisica (fisioterapia, audiologia.
Col 1' Gennaio 1980 è entrata in vigore la legge 833 sulla riforma sanitaria. Lo Stato e le Regioni sono però in ritardo sulla programmazione e applicazione della legge.
Cosa è cambiato per il cittadino
L'attuale mutuato non perde alcun diritto, anzi ne acquista di nuovi in quanto potrà godere di servizi più efficenti e razionali. Per quanto riguarda l'assistenza specialistica (visite specialistiche, esami del sagune, radiografie) non è cambiato nulla.
II mutuato, momentaneamente, in attesa dello scioglimento delle mutue, deve rivolgersi alla sua mutua di appartenenza (INAM - ENPAS - INADEL - ENPDEP).
Per l'assistenza ospedaliera si accede direttamente con il certificato medico presso gli ospedali convenzionati; per accedere nelle case di cura deve rivoltersi alla Regione Lombardia, assessorato alla Sanità, Via Pontaccio 9.
Per quanto riguarda l'assistenza medico generica invece è stata istituita la struttura amministrata unificata di base (SAUB) che garantisce a tutti gli assistiti senza distinzione di classe, di categoria di lavoro o tipo di malattia di godere della stessa assistenza medico generica.
La SAUB insomma, come unica struttura amministrativa, sostituisce i vari enti mutualistici convenzionati per le operazioni di scelta e revoca del medico.
Cosa garantisce Ad ogni cittadino il suo medico di fiducia "Vicino casa - La possibilità di scegliere il pediatra per i bambini fino all'età di 12 anni. La nostra zona purtroppo è sprovvista di pediatri.
Chi deve scegliere il medico di fiducia?
Chi è assistito in forma diretta e già in passato ha operato la scelta del medico presso l'ente mutualistico di appartenenza, come per esempio i mutuati INAMINADEL A.T.M. ecc,non deve provvedere a confermare il medico e quindi non deve rivolgersi alla SAUB, salvo che, di sua volontà, voglia variare la scelta del medico. Devono rcarsi alla SAUB per la scelta del medico i mutuati di quegli enti che prima potevano rivolgersi a qualsiasi medico convenzionato (ENPAS - ENPDEPSIP ecc.) Chi non ha mai avuto il medito generico (Commerc. Artigiani ecc.) chi godeva dell'assistenza indiretta a rimborso (FASDAI - FASDINE ecc.). Cosa bisogna fare per la scelta del medico?
L'assistito si presenta con il libretto di assistenza valido, rilasciato dalla propria mutua. Sceglie un medico compreso nella propria zona o in Milano controllando che il medico non abbia superato il massimale assegnatogli. Iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale Come prevede la legge 833 sulla Riforma Sanitaria ed 1 Gennaio l'assistenza mutualistica viene estesa a tutti i cittadini, quindi anche ai disoccupati superiori a 18 anni, dirigenti d'azienda e a tutti quei cittadini che non godono di alcuna forma di assistenza.
Anche i cittadini di queste categorie, residenti a Miano e nella Zona 8 debbano recarsi alla SAUB per l'iscrizione al S.S.N.
Documenti occorrenti - Carta d'identità o patente di guida valida - Codice fiscale. Colncludo ricordandovi che la SAUB della Zona 8 è sistuata presso il poliambulatorio INAM in Via Val Di Bondo 15 ed osserva il seguente orario di sportello: Ore 8.30 - 12,30
Da Lunedì a Sabato. Gioacchino Vilei Responsabile della SAUB zona 6
L'associazione "alleanza per la vitacui fanno parte cattolici integralisti e conservatori, chiede l'abrogazioine degli articoli che qualificano la Legge 194: la Corte Costituzionale dovrà decidere sulla "incostituzionalità" di 14 articoli (dei 22 di cui è composta la Legge) e, se sarà il caso, di rivederne parzialmente 5. Se ciò accadesse, si ritornerebbe ai criteri del Codice Rocco, per cui la donna, che interrompesse la gravidanza, sarebbe di nuovo criminalizzata, perchè l'aborto sarebbe considerato un reato e si tornerebbe soprattutto all'aborto clandestino, che fa morire le donne ed arricchisce i medici ginecologi.
Le donne della Zona 8 e ritengono che ogni persona debba vivere la propria sessualità in modo libero e consapevole, senza ricorrere a mezzi violenti e punitivi come quello dell'aborto, perciò pretendono un'informazione precisa e corretta sulla contraccezione, come prevede la Legge dello Stato, che, se applicata, permette alle donne, che decidono di interrompere la gravidanza. di uscire dalla clandestinità e di essere informate quindi sui metodi contraccettivi loro più adeguati. Occorre perciò una vera mobilitazione da parte di tutte noi, affinchè questa Legge. conquistata dalle donne, non venga abolita, ma migliorata. L'abolizione della Legge 194 sarebbe un'altra storica violenza sulle donne.
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In queste settimane, in tutto il Paese, noi comiunisti stiamo distribuendo milioni di questionari e di schede per le indicazioni di candidatura, avvicinando il maggior numero di cittadini per discutere, confrontarci, e raccogliere proposte, indicazioni e suggerimenti.
A primavera si svolgeranno le elezioni amministrative, nella nostra città ed in tutto il Paese.
Per la prima volta, inoltre, si faranno le elezioni dirette dei Consigli di Circoscrizione (cioè i Consigli di Zona).
Ogni partito presenterà programmi e rendiconti agli elettori, ma troppo spesso tutto ciò non corrisponde pienamente alle esigenze della gente.
Per questo abbiamo deciso, quest'anno, come Partito Comunista Italiano, di esporre personalmente ad un grande numero di cittadini le nostre proposte, e di chiedere, attraverso l'inchiesta, un parere e un suggerimento.
Si tratta quindi di una grande consultazione di massa, di una discussione con gli elettori svolta nel modo più capillare possibile.
Su quali temi
Nel 1975, grazie alla avanzata elettorale del P.C.I., in molti comuni e città del Paese si sono costituite giunte democratiche e di sinistra con la partecipazione dei comunisti, che hanno avviato un modo nuovo di governare la cosa pubblica.
Questo è successo anche a Milano, governata oggi dalle sinistre (PQI, PSI, PSDI), dove l'Amministrazione è riuscita a far cambiare molte cose.
Come si è governato in questi anni, quali problemi sono stati affrontati e risolti, qual'è il bilancio del nostro lavoro come comunisti, su quali temi dovremo impostare il nostro lavoro per il futuro: è appunto su tali questioni che vogliamo discutere con i cittadini e su cui sollecitiamo il confronto.
L'inchiesta nella nostra zona
Sono centinaia i comunisti delle sezioni di Affori, della Bovisasca, di Bruzzano e della Cornasina che in questi giorni stanno distribuendo migliaia di questionari e migiaia di schede per le indicazioni di candidatura, ai cittadini della zona.
Nel questionario, accanto alle domande sui problemi politici nazionali, alle considerazioni sul'esperienza di governo della Giunta di sinistra del Comune di Milano, vi sono anche questioni specifiche della Zona 8, relative al modo in cui noi comunisti abbiamo lavorato nel Consiglio di Zona, al modo in cui abbiamo risposto ai problemi dei cittadini ed alle proposte che avanziamo per il futuro.
Per questo, ci auguriamo che siano molti i cittadini che risponderanno al questionario, discutendone con i compagni che passeranno casa per casa a consegnarli e a ritirarli, e partecipando alle assemblee e alle riunioni di caseggiato che in ogni quartiere le sezioni stanno programmando.
Una importante iniziativa dei comunisti per capire meglio la società
Ma c'è di più...
Unitamente ai questionari sono state distribuite anche le SCHEDE PER LA CONSULTAZIONE PRELIMINARE PER LA SCELTA DEI CANDIDATI, di cui sotto riportiamo il fac-simile:
Su tali schede ogni cittadino può indicare, negli spazi appositamente riservati, fino a 20 nomi di candidati per il Consiglio Comunale, e fino a 13 nomi di candidati per il Consiglio di Circoscrizione 8 (il Consiglio di Zona 8).
1 - Le schede, insieme ai questionari, sono distribuite ai cittadini della zona fino e non oltre il
1° marzo;
2 - dal 2 marzo al 9 marzo tutti i cittadini che hanno espresso il proprio voto di preferenza sulle schede potranno riconsegnarle presso i seggi elettorali appositamente costituiti in tutte le sezioni comuniste della zona, dove saranno disposte le necessarie urne, e cioè;
Ad Affori, in via Astesani, 27
A Bruzzano, in via Fermignano, 18
Alla Comasina, in Piazza Gasparri, 4 Un seggio verrà costituito anche presso la sede del Consiglio di Zona a Villa Litta, in viale Affori 21.
Ogni sezione, inoltre, disporrà eventuali altri seggi in luoghi che saranno comunicati ai cittadini,.
3- il voto è segreto ed ogni sezione è impegnata a garantire il
Consultazione
l/ fac-simile della scheda che tutti i cittadini riceveranno a casa per esprimere le preferenze dei candidati nelle liste comuniste.
Attuali Consiglieri del Consiglio di Zona 8 del Partito Comunista Italiano
ADAMO MARILENA - Presidente del Consiglio di Zona 8
CARVELLI ADOLFO - Coordinatore della Commissione Urbanistica
IASONI GIUSEPPE - Coordinatore della Commissione Lavori Pubblici
MIRABILE ANGELO - Componente della Commissione Lavoro e Carovita
MONDINI FERNANDA - Componente della Commissione Bilancio
PEVIANI TERESA - Coordinatore della Commissione Sanità
RAGUZZONI ROBERTO - Capogruppo comunista
REALI MARIO - Componente della Commissione Sport
TOSTI SANDRO - Componente della Commissione Cultura
TURZO ANTONIO - Componente della Commissione Scuola
regolare e corretto svolgimento delle operazioni di voto ai seggi, di raccolta casa per casa; gli scrutini avverranno pubblicamente e saranno comunicati ai cittadini in una apposita assemblea di sezione. i lavoratori del Rotocorriere e della Oerlikon potranno partecipare a questa consultazione facendo riferimento alle organizzazioni del partito presenti sul luogo di lavoro. ogni cittadino non può votare più di una scheda per il Consiglio Comunale e per il Consiglio di Zona.
CHE VALORE HANNO QUESTE VOTAZIONI
La parola d'ordine "DECIDI CON NOI" che è stampata su ogni scheda non è una semplice indicazione propagandistica. È un impegno preciso a fare di questa campagna elettorale una effettiva occasione di confronto con i cittadini. È un appello alla partecipazione diretta, in prima persona, ad una scadenza politica fondamentale.
Non si tratta di una semplice distribuzione dei questionari e di una raccolta burocratica delle schede. Il nostro obiettivo è far partecipare il maggior numero di cittadini alla consultazione, organizzando una campagna di assemblee e di incontri, condotti casa per casa, nei luoghi di lavoro nelle scuole, nelle strade e nelle piazze della nostra zona.
I risultati della consultazione costituiranno la base fondamentale per la definitiva formazione delle liste dei candidati del nostro partito.
Elenco dei Consiglieri Comunali deel P.C.I. al Comune di Milano eletti il 15 giugno 1975
Arnaboldi Diego
Bagioli Giovanni
Barbarisi Gennaro
Boffino Anna (indipendente)
Bonzano Dino (indipendente)
Camagni Roberto
Costa Antonio
Cuomo Carlo
Elio
Del Pizzo
Ferrario Ercole
Ferrecchia Antonio
Fumagalli Marco
Graziano Antonio
Korach Vittorio
Malinghero Alberto
Mottini Maurizio
Novarini Alfredo
Pedrazzi Anna
Quercioli Elio
Rossinovich Gianfranco
Sacconi Achille
Sangiorgio Maria Luisa
Taramelli Antonio
Terzi Riccardo
Vertemati Camillo
insegnante impiegato operaio operaio impiegata impiegata esercente tecnico impiegato artigiano
Le sezioni Paternoster - Tavacca di Affori, Grieco della Comasina e Fabbro di Bruzzano hanno tenuto gli annuali congressi
Quelli di quest'anno erano i primi Congressi di sezione dopo le elezioni del 3 giugno '79 e dopo fatti politici nazionali ed internazionale di grande rilievo.
Citiamo solo la fine della maggioranza di solidarietà democratica, la nascita del governo Cossiga verso cui i comunisti si sono schierati decisamente alla opposizione, l'aggravamento preoccupante della crisi economica nazionale, con un tasso di inflazione che ha superato il 20%, la recrudescenza del terrorismo che insanguina il Paese: tutto questo in Italia.
Altrettanto drammatici gli sviluppi della situazione internazionale, con i gravi contrasti tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti che minacciano la distensione e riccheggiano un clima di vera e propria guerra fredda, la crisi che si è aperta con i fatti iraniani, e così via.
I Motivi di discussione erano quindi molti, e ad essi occorre aggiungere il fatto che questi congressi si sono tenuti a meno di tre mesi dalle prossime elezioni amministrative.
Lo svolgimento del dibattito nelle serate congressuali delle tre sezioni è stato certamente all'altezza della situazione: le decine di compagni che hanno preso la parola (circa una settantina) hanno dato vita ad un dibattito estremamente vivo ed impegnato, nel corso del quale i problemi della pace e della distensione hanno avuto l'attenzione maggiore. Il problema della rincorsa agli armamenti, a cui la decisione degli Stati Uniti e dei Paesi della Comunità europea di installare senza nessuna trattativa preventiva con l'URSS gli ormai famosi "euromissili" (i Cruise ed i Pershing, per intenderci), è stato considerato in tutti i suoi aspetti, unitamente all'invasione Sovietica in Afghanistan che ha contribuito a rendere ancora più tesa la situazione.
Le stesse mozioni finali approvate dalle assemblee congressuali confermano la grande sensibilità dei comunisti verso il tema della pace, decisivo ai fini della convivenza umana.
Ecco alcuni stralci delle mozioni politiche.
Dalla mozione approvata dall'assemblea della sezione "Paternoster" di Affori: "Nel ribadire senza alcuna riserva la condanna dell'intervento militare dell'Unione Sovietica in Afghanistan, riaffermiamo il concetto della non ingerenza negli affari interni delle nazioni ed il diritto dei popoli alla autodeterminazione nelle scelte politiche degli assetti sociali ed economici che essi vogliono darsi.
Rileviamo come tale intervento non contribuisca allo sviluppo del processo di distensione e di cooperazione e come al contrario lo metta in serio pericolo. (...) Riteniamo inoltre che questo irrigidimento delle posizioni dell'Unione Sovietica crei serie difficoltà a quelle forze progressiste e democratiche impegnate nella lotta per lo sviluppo della pace, per il disarmo e nella ricerca di forme originali e autonome per la costruzione di società nuove". Accanto a queste considerazioni si evidenzia il ruolo positivo che l'Unione Sovietica dalla Rivoluzione d'Ottobre ad oggi ha svolta nei confronti dei movimenti di liberazione e dei paesi sottosviluppati in termini di eccezionali aiuti economici che pure hanno pesato nell'economia del popolo sovietico e che hanno consentito a
questi paesi di risollevarsi dall'arretratezza a cui l'imperialismo in occidente li aveva relegati. Grave è l'atteggiamento degli Stati Uniti che con le strumentali ritorsioni danneggiano in egual misura la possibilità di ripresa del dialogo".
(...) "In questo quadro drammatico della situazione internazionale vi è la grave responsabilità del governo italiano e dei partiti che lo sostengono, innanzi tutto della D.C. che non va certamente nel senso della distensione e che colloca il nostro paese non già su una posizione di politica autonoma ma di subordinazione agli interessi delle potenze occidentali".
La posizione che i comunisti riaffermano è quindi di "un'Europa che superi la logica dei blocchi. La costruzione di un'Europa autonoma che veda il superamento degli squilibri presenti tra paesi forti e paesi più deboli della comunità..."
Sulla situazione politica nazionale "Il superamento della subordinazione economica del nostro Paese diventa un punto fondamentale perchè si possa andare alla soluzione della grave situazione di crisi economica.
(...) In questa situazione si inserisce il feroce attacco alle istituzioni democratiche portato con sciagurata determinazione dal terrorismo. Occorre affermare con forza il ruolo antioperaio del terrorismo, nel suo disegno strategico che mira a portare la classe operaia e l'intero movimento democratico indietro negli anni dalle conquiste importanti che si sono conseguite. (...) In questo quadro diventa improcrastinabile la nostra proposta di un governo di unità nazionale che abbia un programma di risanamento radicale e sviluppo economico che porti il paese fuori dallo stato attuale di instabilità politica ed economica".
Dalla mozione politica approvata dal Congresso della sezione "Fabbro" di Bruzzano:
"In questi ultimi anni, molti paesi, liberandosi dal giogo imperialista, sono impegnati alla ricerca di una identità, di un ruolo che - recuperando un patrimonio culturale e sociale - li veda protagonisti. In questo quadro l'imperialismo, sentendo sempre più minacciate le proprie posizioni di dominio politico ed economico, reagisce, nei vari paesi, con strumenti diversi:
- corsa agli armamenti a livello di scacchiere internazionale;
- interferenze velate o palesi nelle scelte politiche ed economiche;
- minacce ed azioni di guera; Gli USA continuano a svolgere, in prima persona, quel ruolo di aggressione e sfruttamento che è tipico del sistema capitalistico.
Sbaglia quindi chi pone sullo stesso piano gli scopi e gli obiettivi del capitalismo con gli obiettivi che sono propri dei paesi a sistema socialista (...).
La nostra riprovazione di principio verso l'intervento in Afghanistan dimostra l'autonomia di giudizio che il nostro partito persegue. La realtà mondiale oggi non permette di prescindere da una politica tesa alla pace. Necessità di conseguenza sviluppare al massimo la coesistenza pacifica, la rottura dei blocchi, riaffermando l'autodeterminazione dei popoli quali condizioni irrinunciabili per il futuro stesso dell'umanità.
Situazione nazionale: in questo quadro internazionale l'Europa può e deve, a nostro avviso, assumere un ruolo fondamentale per il ridimensionamento dell'attuale bipolarismo economico e politico con iniziative di pace e di sviluppo per i popoli del nostro continente per i paesi emergenti.
L'Italia, vive questa situazione internazionale, esasperata dalla crisi del vecchio modello di sviluppo" (...).
In questa crisi vuole innestarsi il terrorismo, emanazione diretta delle forze reazionarie, lavorando per la destabilizzazione (—).
Il nostro partito pone come indispensabile la sua partecipazione al governo incalzando in maniera tale da modificare dalla base i rapporti di forza. Condizioni irrinunciabili alla nostra partecipazione sono il mantenimento della identità propria di ogni partito, la programmazione comune, e pari responsabilità nell'esecutivo.
Riteniamo di non dover ricadere in alcuni errori commessi durante la fase che vide la nostra partecipazione alla maggioranza di solidarietà nazionale".
"Fu carente la volontà di lotta lasciando ampi spazi alla D.C. che li usò strumentalmente per distorcere e vanificare gli accordi che stavano alla base di quella maggioranza.
La nostra partecipazione ad un governo, quindi, deve vedere la D.C. rinunciare ad una pratica politica tesa più ai suoi interessi di partito che non agli interessi nazionali".
Dalla mozione approvata dal Congresso della sezione "Grieco" della Comasina: "Sulla crisi internazionale in merito agli avvenimenti degli ultimi mesi esprimiamo un giudizio sostanzialmente positivo della risoluzione della direzione del partito ciononostante vogliamo rilevare l'eccesso di insistenza con la quale ci si è accaniti su un singolo avvenimento seppure di estrema gravità: l'invasione sovietica dell'Afghanistan.
A nostro avviso è necessario, oltre alla condanna "sacrosanta" dell'intervento societico, insistere con maggiore determinazione sulle cause originarie dell'attuale crisi nei. rapporti internazionali, determinate innanzitutto dalle scelte delle potenze occidentali e in primo luogo degli Usa.
In particolare importante ci sembra sottolineare la giustezza delle proposte del partito: avviare subito una trattativa per il disarmo, per la pace attraverso il superamento dei blocchi contrapposti; la lotta per realizzare un nuovo ordine economico internazionale "tra eguali" modificando le attuali ragioni di scambio; nella battaglia politica per realizzare tali obiettivi un ruolo importante, autonomo, può e deve avere l'Europa e le forze progressiste di ispirazione diversa che in essa operano. Bene fà dunque il partito a ispirarsi a iniziative unitarie che spezzano e indeboliscono il fronte moderato.
La situazione
nel nostro paese
Sempre più grave è la crisi che investe il nostro paese: crisi economica, crisi politica, crisi morale, di valori positivi; soprattutto grave e letale per il "futuro" del nostro paese, è l'attacco alle
istituzioni democratiche. Abbiamo quindi da un lato un governo che si caratterizza sempre di più con scelte di stampo conservatore e di restaurazione unilaterale, dall'altro vi è l'attacco al cuore delle istituzioni democratiche, con uno stillicidio di atti terroristici, di stragi da parte del partito armato.
È importante comprendere l'origine ideologica del fenomeno terroristico; è l'analisi che il nostro partito, ma anche altri hanno compiuto e vanno via via approfondendo danno pochi margini di attendibilità a tesi giustificazioniste o cosiddette "garantiste" (...).
"Quanto più passano i giorni, tanto più diventa impellente dare un governo autorevole al paese.
Ciò impone maggiore determinazione nel portare avanti le nostre scelte politiche, in particolare la scelta di un "governo di emergenza", battendo le resistenze ancora forti ed esasperanti della D.C., attraverso l'accentuazione dell'iniziativa unitaria tra P.C.I. e P.S.I. a tutti i livelli in special modo a livello di base (ááá)-
Tutti e tre i Congressi, inoltre, hanno dedicato parte del loro dibattito anche alle questioni legate alle prossime elezioni amministrative.
In generale, si è sottolineata l'importanza di tale scadenza elettorale, che tra l'altro vedrà i cittadini votare per la prima volta in modo diretto per i Consigli di Zona.
Un impegno preciso viene assunto rispetto al modo di condurre la campagna elettorale, rinnovando i metodi tradizionali. Si punterà maggiormente al contatto diretto con i cittadini, chiamandoli ad esprimersi sull'operato dei comunisti sia nella Giunta di sinistra cittadina che nel Consiglio di Zona, ed a contribuire direttamente alla scelta dei candidati.
Importante sarà il momento dell'informazione sui problemi che in questi anni sono stati affrontati e risolti: spesso infatti molti cittadini ignorano il lavoro che la Giunta di sinistra ha compiuto e l'impegno particolare che ha animato i rappresentanti comunisti.
Decidere con cognizione di causa, infatti, vuol dire anche conoscere ciò che ciascun partito ha fatto, come ha lavorato e cosa propone per il futuro.
Ai congressi hanno partecipato, portando il contributo, le altre forze politiche della zona.
Elenco dei componenti del nuovo Comitato Direttivo della Sezione "Achille Fabbro" di Bruzzano:
Bontà Patrizia impiegata
Ceccaroli Maura impiegata
Di Bari operaio
Duminuco Pippo insegnante
Maggi Silvano operaio
Marini Sergio impiegato
Onali Giuliano impiegato
Rossi Rita casalinga
Sanniti Luigi operaio
Viscione Gelsomina insegnante
probiviri:
Ardemagni Luigi operaio
Asnaghi Teodoro pensionato
Cavallari Oriente pensionato
Sergenti Nunzia casalinga
Rosati Lucio impiegato
Elenco dei nuovi componenti del Comitato Direttivo della Sezione della Comasina "Ruggero Grieco"
Biondi Denise impiegata
Casirati Donatella impiegata
Corrù Valentina impiegata
Guaitani Mario operaio
Perego Cesare pensionato
Pugliesi Gianni operaio
Rigamonti Paolo studente
Salardi Mario pensionato
Superchi Alvaro operaio
probiviri
Bini Angelo operaio
Gringiani Angelo operaio
Trenti Otello pensionato
Elenco dei componenti del
nuovo Comitato Direttivo della Sezione "PaternosterTavacca" di Affori
De Lorenzo Carmine impiegato
Etasio Oscar operaio
Figini Antonio impiegato
Maltempi Rosa insegnante
Micoli Francesco impiegato
Provoli Renato esercente
Raverta Rosella insegnante
Reali Mario impiegato
Santini Licio impiegato
Scaccabarozzi Attilio geometra
Vicari Antonio operaio
probiviri:
Brambilla Stefano impiegato
Farina Sergio musicista
Giacoia Caterina impiegata
Il primo insegnamento: cortesia, lealtà, rispetto reciproco. Sono qualità che nella pratica del Judo vengono valorizzate e rese indispensabili fin dall'inizio.
Cortesia che non si ferma all'aspetto formale, ma che coinvolge tutto un rapporto basato sulla stima e sulla fiducia.
Lealtà che esige una forte rettitudine interiore e che è pronta a riconoscere limiti o superiorità in se stessi e negli altri, senza ricorrere a sotterfugi. Rispetto reciproco che è il presupposto di qualsiasi convivenza e che prepara alla vita sociale.
Dalla pratica del Judo alla vita quotidiana il passo è breve.
Chi entra nella palestra di Judo non cerca soltanto lo svago di un esercizio fisico, sia pure interessante. Cerca e trova degli amici.
L'ora di lezione diventa un appuntamento gradito con l'istruttore, con i compagni; diventa lo stimolo a solidarizzare ed a continuare anche fuori della palestra i rapporti di amicizia.
Ed è anche un'ora di distensione. Esige concentrazione ed attenzione, ma il giovane che studia e che lavora riesce a scaricare proprio in quell'esercizio attento e misurato le tensioni emotive alle quali è sottoposto durante le ore ddi studio o di lavoro.
Il Judo è considerato uno dei grandi movimenti sportivi dell'era moderna. Nelle sue ormai apprezzate qualità di sport moderno.
Il Judo rappresenta per quanti lo praticano fonte inesauribile di benefici per la mente e per il corpo. La sua pratica è consigliata a bambini ed adulti perchè aiuta nello sviluppo fisico psichico. Infatti è ormai noto come questa disciplina abbia ricevuto le attenzioni ed il definitivo consenso di pedagoghi, pediatri, psicologi perchè non è stimolo alla violenza, ma bensì vuole valorizzare l'energia umana in ogni suo aspetto fisico e morale allo scopo di formare degli uomini migliori e più preparati ad affrontare i problemi della vita. Ecco perchè il Judo praticato con ginnastica completa (formativa, correttiva, educativa) è considerato un grande sport di sviluppo psicologico ed educativo. Il Judo è Cino sport da combattimento. L'intelligenza conro una forza superiore. E uno sviluppo mentale, quando l'uomo ha maturità, riflessione cosciente, responsabilizzato delle sue capacità che lottando può avere il sopravvento per esperienza di palestre. Riesce maggiormente a rispettare il prossimo che è il presupposto di qualsiasi convivenza alla vita sociale.
Il nostro corpo è uno dei più grandi capolavori della natura. Dalla perfetta struttura dei suoi organi è nata la nostra vita. Questo tesoro inestimabile ci è stato affidato in tutta la sua integrità e completezza; dobbiamo perciò considerarlo nel suo giusto valore, imponendoci il dovere di conservarlo sano e forte. Per assolvere tale compito, occorre debellare il mag-
Ciclo di visite guidate per anziani (in collaborazione con il C.d.Z. 8) con servizio di pullman gratuito.
- Giovedì 6 marzo 1980 - Duomo (con visita del Museo)
- Giovedi 20 marzo 1980 - Cascina Rosina di Trucazzano
- Giovedi 28 feb. 80 - ore 15 - Assemblea anziani zona 8 - per fare un consuntivo di questa iniziativa e per proporre e studiare altri programmi. Salone di Villa Litta. Ciclo di concerti di musica classica (in collaborazione con il C.d.Z. 8 e il Centro Studi 80)
- Venerdì 22 febb. 80 - ore 21 - Duo Loguercio - Levi Minzi (violino - pianoforte).
Musiche di Schubert, Rahms.
- Venerdì 14 mar. 80 - ore 21 - Nuovo
quatetto Barocco Musiche di Tastini, B. Marcello, Bach, Haendel, Vitali, Legrenzi.
- Venerdì 28 mar. 80 - ore 21 - Concerto di pianoforte "incontro con Mozart" - pianista Mizi Brusotti Salone di Villa LittaIngresso Libero
Ci si consenta una replica all'articolo a sigla M.C. apparso sul giornale ABC del gennaio sc.
In quell'articolo col titolo "Finalmente un centro civico a Bruzzano" il sig. M.C. afferma che:
"Ciò che dispiace è che la parrocchia guidata da Don Egidio nell'assemblea di venerdì 18 abbia travisato il carattere di struttura pubblica della Cassina .. Dispiace anche che abbiano rivendicato locali prettamente a scopo privato dimenticando che una struttura pubblica non è come l'oratorio e che tra i cittadini ci sono anche quelli di altre religioni che non gradiscono certamente trovare anche nelle strutture pubbliche il prete cattolico che ha come sede naturale la chiesa e l'oratorio".
gior pericolo che lo insidia: la staticità fisica offertaci dal progresso e dalla meccanizzazione. È stato accertato infatti che spesso serie malattie non sono che una consegenza della nostra immobilità. Come troviamo il tempo e il modo di riparare e mettere a punto le macchine che usiamo, perché non dovremmo trovarlo anche per curare il nostro fisico, che è il primo elemento indispensabile della nostra vita?
La ginnastica, intesa come cultura fisica, è l'unico mezzo naturale per crescere sani, per correggere difetti fisici dovuti essenzialmente a una vita sedentaria, per riequilibrare il sistema' nervoso duramente provato dalla vita convulsa di oggi, per svelenare il nostro organismo. È un allenamento del corpo che ha lo scopo di raggiungere uno stato più perfetto di salute e di equilibrio. È il mezzo per ottenere, con le proprie forze, il dominio sulle tendenze disordinate, le cose superflue, le comodità, la negligenza, la pigrizia; significa rifuggire dalla vita sedentaria, che senza parere, conduce a quell'inattività fisica che piano piano ci intorpidisce. Con l'esercizio ginnico non si raggiunge la
perfezione del corpo intesa come possesso della forza e dell'agilità, ma si ottiene che il corpo sia ben formato, sano ed equilibrato. La mancanza di esercizio di un organo riduce la sua capacità funzionale ma l'eccesso di attività fisica può esaurire un organo o la mente allo stesso modo. Per essere educativo l'esercizio deve produrre stanchezza momentanea non esaurimento; per di più una ginnastica eccessiva e violenta può provocare ipertrofia muscolare. Gli esercizi completi di ginnastica sono quelli che obbligano a mettere in movimento il corpo in modo totale: servono tanto agli uomini quanto alle donne, tanto ai giovani, quanto agli adulti. Lo scopo di questi esercizi è quello di dare elasticità e flessibilità al corpo. La loro esecuzione dev'essere ritmica e regolare, e così dà grazia al movimento ed eleganza al corpo. Praticando questo tipo di ginnastica, si irrobustiscono muscoli che nell'insieme non si notano, ma che sono esteticamente perfetti.
Gianelli - Priano della palestra Samurai
Concorso fotografico (in collaborazione con il C.d.Z. 8 e il Centro Artistico Culturale "Villa Litta") Aperto a tutti i partecipanti al Corso d: fotografia e a tutti gli interessati (non professionisti). Consegna delle fotografie entro il 7.3.80 alla Segreteria del C.d.Z. 8. Per informazioni e visione del Regolamento rivolgersi alla biblioteca. Tutte le opere saranno esposte nell'Atrio di Villa Litta dal 14 al 19 marzo. La premiazione avrà luogo domenica 16 marzo alle ore 16, nel Salone di Villa Litta. Rappresentazioni teatrali (organizzate in collaborazione con il C.d.Z. 8, il Centro Artistico Cultrale "Villa Litta" e il Liceo Classico "Omero") Venerdì 7 Sabato 8 ore 21 - La compagnia "Terzodì 79" presenta "AGAMENNONE" tragedia di Eschilo versione e regia di Ezio Savino. Salone di Villa Litta ingresso libero.
Ora, i documenti da noi consegnati all'attenzione del Consiglio di Zona in data 22 Novembre sc. e 18 gennaio u. sc. non hanno mai rivendicato locali della Cascina Anna ad uso privato e tanto meno parrocchiale. Come si possa affermare questo proprio non lo si capisce.
L'articolista M.C. ha travisato il significato chiaro delle parole e delle intenzioni. Comunque lo ripetiamo ancora una volta: come V.S.P. - B chiediamo la destinazione dei locali ristrutturati ad uso pubblico e soprattutto a quel pubblico che una comunità civile dovrebbe guardare con assoluta priorità: vecchi, ammalati e bambini.
Certo in una vita di quartiere l'attività di una comunità cristiana deve - visto le gravi deficienze che esistono nei poteri pubblici - pensare a realizzare iniziative di tipo sociale e assistenziale, senza scandalo di nessuno, tanto meno del sig. M.C. Distinti Saluti. p. V.S.P.-8 Volontari per il Sostegno Persona il Segretario Dare Egidio
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la sintesi di tali dati. Adesso a noi preme sottolineare un altro aspetto emerso nel corso del lavoro, rappresentato dalla collaborazione che il sindacato ha dato alla ricerca, collaborazione che ha permesso, tra l'altro, di far partecipare da protagonisti i lavoratori nella fase di dibattito sui problemi del lavoro, in numerose riunioni tenute presso la sede del CUZ 7 / 8. Sono state infine effettuate interviste di gruppo a membri dei consigli di fabbrica delle 6 maggiori aziende delle due Zone (Oerlikon, Rotocorriere, Max Majer, C. Erba, Ceretti e Tanfani, Face Standard). Questi colloqui hanno permesso di approfondire i problemi legati a temi quali: lavoro giovanile e femminile; salute, mobilità, turnover, ottenendo risultati non solo validi
per le singole fabbriche, ma anche utili come chiave di lettura della situazione generale. In conclusione il lavoro svolto rappresenta un contributo in termini di conoscenza e, per molti aspetti, di approfondimento dei problemi legati al mondo del lavoro. Oggi infatti le forze sociali e politiche, gli operatori sociali, gli amministratori delle due Zone, hanno di tali problemi un quadro di conoscenze magari parzialmente aggiornato e qualitativamente "buono", in quanto ottenuto con una metodologia rigorosa, su cui riflettere e a cui far riferimento nel loro lavoro.
Adolfo CervelliSindacalizzazione
Le tabelle che seguono mostrano alcuni aspetti della sindacalizzazione nelle aziende con oltre 50 addetti presenti nelle due zone.
Innanzitutto si può notare come pressoché nella totalità di queste aziende esiste un Consiglio di Fabbrica.
Diversa è invece la situazione per quanto riguarda il contratto integrativo interno: più di 1/4 di queste aiaziende non ne sono dotate.
Fra le aziende che invece l'hanno già ottenuto si può notare come nella maggior parte dei casi risalga a più di 4 anni or sono, mentre solo per circa 1/4 delle aziende in questione rappresenta una conquista più recente.
Infine, per quanto riguarda Il% sul monte salario da dedicare a opere sociali sul territorio, solo 6 aziende (8,6%) l'hanno ottenuto nel periodo preso in esame. Per quanto riguarda le strutture di servizio di cui sono dotate le aziende con oltre 50 addetti delle due zone, possiamo notare come solo nel 20% dei casi esiste uno spaccio aziendale (quasi sempre interno all'azienda) mentre i rimanenti 4/5 delle aziende siano del tutto prive di questa struttura di servizio.
Cral aziendali e servizi interni
Il CRAL esiste in tira 1-3 delle aziende con oltre 50 addetti presenti nelle due zone (in totale 23 casi, di cui 15 con sede interna allo stabilimento, 8 con sede esterna).
La loro attività si è incentrata particolarmente sull'organizzazione di spettacoli cinematografici (in media 8 nell'arco di un anno) e teatrali (in media 4-5 spettacoli), ma non sono mancati spettacoli musicali a per ragazzi.
Gite e viaggi organizzati completano l'attività dei vari CRAL, che per la maggior parte dei casi (77%) non è aperta al quartiere, ma solo ai dipendenti ed alle loro famiglie.
La maggioranza dei CRAL ha valutato il loro impegno mediamente uguale a quello degli anni precedenti (59%), mentre per oltre il 22% l'attività è stata valutata ineriore a quella degli altri anni e per il 9% superiore.
Se si esamina l'estrema variabilità dei bilanci dei diversi CRAL ci si può rendere conto di come sia possibile, solo per alcuni di essi, gestire un grande numero di manifestazioni culturali, mentre i più siano costretti ad una attività limitata infatti circa la metà dei CRAL non dispone di un bilancio superiore ai 20 milioni e solo per aziende molto grandi come la "Carlo Erba" esso supera i 100 milioni.
Quasi la metà dei CRAL è gestita dai lavoratori, 1/3 si avvale di una
Tab. VI/a - ADDETTI PER CLASSI D'AMPIEZZA DELLE UNITA LOCALI
E RAMI DI ATTIVITA ECONOMICA AL 1971 NELLE ZONE 7 E 8 (valori assoluti)
gestione mista e 1/5 è gestito dalla direzione aziendale.
Infine solo poco più di 1 /3 dei CRAL è affiliato a qualche associazione.
Per quanto riguarda un'altra struttura, indubbiamente molto importante, e cioè la mensa, notiamo che in poco meno dei 2/3 dei casi esiste una mensa interna all'azienda.
In circa il 38% dei casi è gestita dall'azienda, mentre nel 43% dei casi la gestione è esterna; infine il 19% di aziene si serve di cibi precotti da distribuire ai dipendenti.
Il costo medio di un pasto in mensa si aggira attorno alle 500 lire ma con notevoli variazioni da azienda ad azienda (in alcuni casi meno di 200 lire, in altri più di 2.000). Non tutte le aziende che non dispongono di una mensa interna sono dotate di un servizio mensa indiretto. In ben 9 casi non esiste alcun tipo di servizio mensa, nè diretto nè indiretto.
Ambiente di lavoro
Riguardo ai sistemi di sicurezza i 2/3 dei Consigli di Fabbrica intervistati li hanno ritenuti sufficienti, mentre per un altro 26% il parere è stato negativo, e in 6 casi non si è rilevata l'esistenza di sistemi di sicurezza.
In più del 50% dei casi l'azienda non dà informazioni circa i processi di lavorazione che avvengono nei reparti e in circa 1/3 delle aziende dove queste informazioni vengono fornite esse sono state giudicate insufficienti.
Anche per quanto riguarda specifiche informazioni sulla pericolosità dei materiali usati nelle lavorazioni, in circa 1/3 dei casi esse sono state giudicate insufficienti.
Malattie professionali si sono registrate, nel periodo preso in esame, nel 30% delle aziende considerate.
Molto più alta l'incidenza di infortuni sul lavoro che si sono registrati in più dell'80% delle aziene prese in esame. Si tenga presente che in più di 1/3 delle stesse aziende non esiste un'infermeria interna che del resto, anche quando è istituita non sempre risponde a precise garanzie di assistenza. (1 /3 sono attrezzate insufficientemente, 1/4 non dispone di un infermiere).
Nel 40% dei casi non vengono effettuate visite mediche ai lavoratori. Nel rimanente 60% vi provvede un medico interno (42%), l'ENPI (16%) la Clinica del Lavoro (solo 9%) e altri istituti (33%). Solo in 2 aziende il medico interno è stato nominato dai lavoratori. Lo SMAL è riconosciuto dalla Direzione Aziendale nel 38% dei casi ma è intervenuto solo nel 23% delle aziende (in un altro 9% è in corso l'intervento) apportando modifiche sostanziali in 7 casi e parziali in altri 4 casi.
Didi Fronda e Sergio Zurlo preziosi collaboratori del nostro giornale, annunciano la nascita del figlio Francesco avvenuta il 21-2-80. Alla felicità dei neo-genitori si unisce quella della nostra Redazione che formula i più sinceri e affettuosi auguri.
Pag. 12 febbraio 1980
dalla prima pagina dalla prima pagina dalla prima pagina dalla prima pagina dalla prima
scuola adotta dopo che sono stati tentati, inutilmente, tutti gli altri interventi positivi atti a recuperare il ragazzo "al buon andamento della classe".
La sospensione è anche un fatto che si riflette in massima parte ed in maniera estremamente negativa sullo scolaro colpito. Si riflette anche sulla famiglia dello scolaro nonché sulla stessa intera classe. Ne sono stati coinvolti anche molti genitori, estranei alla classe, che si sono posti tanti "perché?" e "come mai?".
Pertanto era inevitabile che alla riunione del Consiglio di Circolo di giovedì 14 fossero presenti anche diversi genitori, fatto questo che non è passato ino.s.servato ai componenti del Consiglio calche; un'insegnante ha detto ad una sua collega (entrambe componenti del C.d.C.): "Hai visto quanti genitori, stasera?".
Su questa presenza di genitori si possono fare alcune considerazioni:
la loro intenzione non era quella di "fare cagnara" poiché i genitorispettatori hanno sempre dimostrato una esemplare correttezza di comportamento;
la loro speranza non era di divertirsi (in casa, al calduccio e con la possibilità di scelta tra tanti programmi televisivi il problema era già bell'è risolto!) ma, evidentemente, di assistere ad una discussione serena e critica sui fatti recenti. In altre parole i genitori spettatori speravano che si desse una risposta a diversi quesiti quali:
- la .sospensione che valore positivo ha da un punto di vista didatticoeducativo?
- ammettendo che la sospensione sia stato un provvedimento necessario, quali iniziative abbia preso precedentemente la scuola (che ha una precisa corresponsabilità con la famiglia circa la formazione dei ragazzi) per aiutare gli alunni?
Può anche darsi che qualche presente si aspettasse di sapere perché (birichino.. lui!) quattro scolari — definiti come i "più vivaci" della classe —si trovassero contemporaneamente fuori aula.
Sull'argomento .sospensioni invece non è stata detta, in occa.sione della ricordata riunione del Consiglio di Circolo, neanche una parola: sicché sono stati "gabellati" sia coloro che si erano adoperati affinché l'argomento fosse riportato nell'ordine del giorno di quella riunione sia i genitori che si attendevano una seria considerazione sul problema.
Le cose sono andate in maniera diversa perché il vero problema non è stato posto in discussione e addirittura sia il Direttore che il Direttore vicario hanno posto immediatamente il veto a qualsiasi riferimento al problema sospensioni con la motivazione che: "... esso è di competenza del Consiglio dei Docenti...".
Queste posizioni ed affermazioni hanno destato vivo stupore e disappunto nei genitori i quali a parole vengono definiti componente essenziale ed imprescindibile alla vita ed all'azione della scuola mentre nella realtà vengono tenuti lontani con la politica dei "due pesi due misure".
A conclusione di queste nostre righe, ci piace affermare l'ottimismo e la speranza che, terminato il carnevale ambrosiano notoriamente più lungo che altrove, i responsabili della scuola "Caracciolo" dimostrino un comportamento meno chiuso, più lucidamente democratico e giungano anche (ma questo forse è sperare troppo!) a rispondere all'articolo.
Giacinto Di TerlizziSei domande ad Antonio Pizzinato
ABC: Da più parti si parla del Sindacato in crisi, si denuncia la scarsa partecipazione, la scarsa democrazia interna. Con quale strategia e con quali strumenti si intende superare questa fase?
Risposta: Il Sindacato è un fatto vivo, compenetrato nella nostra società, con milioni di militanti, conseguentemente esso stesso non può non risentire anche direttamente della crisi che, da anni, profondamente colpisce il Paese, come prima avete detto, sia dal punto di vista economico, sociale, morale e politico. Pur in questa situazione il sindacato ha retto ed è stato in questi anni, fra l'altro, uno dei protagonisti della lotta in difesa della democrazia contro l'eversione fascista, prima, e poi, contro l'assalto terroristico dei "brigatisti rossi".
Ma la mancata conquista di risultati significativi, in particolare sul piano del rinnovamento e della trasformazione economica e sociale del Paese ha determinato dei momenti di difficoltà e, per certi aspetti, anche di crisi del sindacato. In particolare ha pesato la difficoltà, l'incertezza, nella mobilitazione dei lavoratori nel renderli protagonisti nell'azione per battere e sconfiggere le resistenze moderate al rinnovamento del Paese. Questo ha causato una caduta dello stesso rapporto fra sindacato e lavoratori e quindi della stessa democrazia sindacale.
Da questa situazione si esce sia attraverso una ridefinizione della strategia più complessiva che attraverso un rinnovamento e trasformazione delle stesse strutture del Sindacato per adeguarle renderle corrispondenti alla realizzazione di questa strategia.
ABC: Nel '78 il Sindacato elaborò quella che venne definita la strategia dell'EUR. Cosa questa ha prodotto e la stessa la ritieni ancora valida negli anni '80?
Risposta: Come ho già detto prima la strategia dell'EUR (per il rinnovamento e la trasformazione del Paese) si è scontrata con l'atteggiamento conservatore delle forze padronali e con una politica dei cosidetti "due tempi" delle forze politiche moderate e quindi non ha portato i risultati che ne costituivano il "cuore", l'essenza. Se le responsabilità di ciò ricadono sulle forze moderate e conservatrici, ed il Paese ne paga drammaticamente le conseguenze (situazione economica, inflazione al 20%, ecc.) l'errore del sindacato fu quello di non aver realizzato, in quel momento, la necessaria mobilitazione, e la lotta per battere le resistenze ed opposizioni al rinnovamento economico e sociale.
Da mesi è aperto il confronto nel movimento sindacale per rendere concreti, negli anni 80, gli obiettivi delle strategie dell'EUR, in una realtà nazionale ed internazionale che è mutata e si è aggravata.
ABC: II Sindacato è ancora in mezzo al "guado" tra rivendicazione e trasformazione?
Risposta: Non vi è per il Sindacato contraddizione o alternativa, come mi sembra si voglia rimarcare nella nostra domanda, fra rivendicazione e trasformazione, in quanto si tratta del suo stesso modo di essere e qualora non operasse contemporaneamente ed equilibratamente sui due fronti cesserebbe di essere un sindacato e di classe. Infatti il sindacato, per la sua stessa natura, deve contrattare le condizioni di lavoro e salariali (salari, orari, ferie, ecc.) se vuol essere (elevarsi) a sindacato di classe (e non essere semplicemente una corporazione) deve saper esprimere gli interessi più complessivi delle forze del lavoro popolari e quindi diventare compiutamente soggetto di trasformazione, di programmazione (da qui la politica delle riforme, dei piani di settore, le prime parti dei contratti, la rinascita del mezzogiorno, ecc.).
Quindi, se mi è consentita la raffigurazione, il sindacato appunto in quanto sindacato, (ed è tale poichè organizza e porta all'azione ed all'iniziativa le grandi masse) deve saper usare contemporaneamente le due mani: sia quella della contrattazione, che quella della trasformazione. Quando non lo fà, ebbene, entra in crisi. Valgono a questo riguardo, alcuni esempi degli ultimi anni: la "frattura" che si è determinata nel sindacato, negli anni scorsi, con gli ospedalieri, l'insufficiente azione lotta per la realizzazione degli obbiettivi dell'EUR.
Questi sono, come si suol dire, aspetti, errori soggettivi, cioè propri del sindacato. Vi si rimedia con l'iniziativa e la partecipazione democratica e di massa dei lavoratori, attraverso la correzione sia delle linee rivendicative, che dell'azione del sin-
dacato. Poi vi è - ma di ciò si deve essere coscienti - l'azione, l'iniziativa o la resistenza, dell'avversario di classe, della Confindustria, delle forze moderate economiche e politiche che non si limitano solo a contestare gli obiettivi rivendicativi ed ancor più accanitamente quelli di rinnovamento e trasformazione, ma tentano anche di rimettere in discussione lo stesso ruolo e la funzione del sindacato come avviene nell'ultimo anno Su come affrontare e superare entrambi questi problemi e aspetti della propria iniziativa e azione, che sono decisivi per il futuro del sindacato negli anni '80, si dibatte e riflette oggi in tutte le strutture ed a tutti i livelli del mondo sindacale.
ABC: Professionalità: il sindacato ha avuto strutturali rapporti con una base prevalentemente produttiva. Ritiene che la strategia sindacale di oggi debba trovare momenti materiali e alleanze con i lavoratori non direttamente produttivi come ad esempio: tecnici, impiegati, quadri intermedi?
Risposta: Lo sviluppo interno dell'iniziativa sindacale, a mio parere, ha portato a conclusione la fase contrattuale apertasi vent'anni fa con le lotte degli elettromeccanici del 1960. Dopo numerosi rinnovi contrattuali si è realizzato un sostanziale mutamento nei rapporti contrattuali, ed anche in senso egualitario, dell'industria e commercio (mentre ìl problema è ancora aperto nella funzione pubblica) con: orario massimo di 40 ore, 4 settimane di ferie (più le festività accorpate) pagamento malattia, infortunio, contingenza eguale per tutti, ristrutturazione del salario, parità fra uomo - donna - giovani, inquadramenti professionali unici, diritti sindacali e di contrattazione in azienda.
Si tratta ora, proprio partendo dai risultati raggiunti in questi vent'anni, di ridefinire una stretegia contrattuale che affronti le prospettive degli anni '80.
Essa deve, in primo luogo, realizzare un'unità vera dei diversi strati dei lavoratori, sia manuali che intellettuali, andando al superamento di questa divisione in tutti i luoghi di lavoro, attraverso una profonda modifica dell'organizzazione del lavoro, in altre parole la qualità del lavoro. Si tratta per questa strada di affrontare i problemi sia della produttività (rinnovamento impiantistico, tencologico, ecc.) e non dello sfruttamento dei lavoratori, che di una nuova professionalità sia dei tecnici di produzione, commerciali ed amministrativi, che degli operai professionali e dei quadri intermedi, come pure dei cosidetti "operai massa" dei lavori ora parcellizzati.
Il problema non è di alleanze, ma di unità vera e reale fra i vari strati di lavoratori da realizzare con la definizione di obbiettivi che sappiano cogliere ed incidere sulla realtà nuova e che muta e nel contempo dare risposte alle ansie ed aspettative delle giovani generazioni.
ABC: Lavoratori protetti - Lavoratori non protetti, questa è una divaricazione. In tale contesto quale è la strategia sindacale.
Risposta: Qui vi è il maggior ritardo del sindacato e dello stesso movimento operaio. Ormai - anche in una realtà come quella milanese e lombarda - oltre il 30-35% dei lavoratori non sono tutelati (dipendenti da aziende artigiane, negozi, studi, lavoratori precari, a domicilio, ecc.) sul piano sindacale e legislativo. Questo fatto esige la stessa trasformazione, riforma organizzativa, del sindacato se vuole essere realmente e non a parole il sindacato di tutti.
In tal senso il superamento dei Sindacati e Camere del Lavoro provinciali, la realizzazione delle strutture unitarie di zona (CUZ), oltre che di comprensorio e regionali, ha l'obbiettivo di portare il sindacato nella zona, nel quartiere; rendere questi lavoratori i giovani, le donne (i meno tutelati) assieme a quelli delle grandi medie aziende protagonisti di una nuova stagione sindacale che affronti queste problematiche nuove e spesso drammatiche, riunificando il mercato del lavoro, oggi diviso in "tutelati" e "precari" o "nero".
Per questo chiamiamo questi lavoratori, i giovani, le donne ad essere costruttori - assieme ai delegati delle aziende - delle nuove zone sindacali, anche quale punto di aggregazione e di definizione di obbiettivi e azioni per la conquista, in primo luogo di una tutela contrattuale e sindacale, punto di partenza per realizzare una nuova e migliore qualità del lavoro e della vita. E' una strada difficile, ma è l'unica e per la quale ai giovani vale la pena di impegnarsi seriamente per essere protagonisti del proprio riscatto e di un domani migliore.
a cura di MARIO MIGLIACCIO
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