INSEDIATO IL NUOVO CONSIGLIO DI ZONA 19
Rispondere alle esigenze dei cittadini
Eletto presidente, con una larga convergenza di consensi, il comunista Danilo Pasquini, che si è impegnato a favorire la partecipazione di tutti i cittadini ed a promuovere la costituzione del Comitato Permanente Antifascista per la Difesa dell'Ordine Repubblicano della zona 19. Approvato il programma. Rinviata la nomina dei coordinatori.
Pubblico numeroso il 14 luglio al Consiglio di Zona 19, la cui sala non era sufficiente ad accoglierlo tutto. All'ordine del giorno l'insediamento dei consiglieri (nominati il 6 luglio dalla Giunta Comunale in numero proporzionale ai voti che ciascun partito ha ottenuto nella zona nelle elezioni amministrative del 1975), l'elezione del presidente e del vice presidente.
Per il vero non tutti i presenti erano venuti soltanto per seguir segue a pag. 2
INIZIA UN NUOVO ANNO SCOLASTICO
Programmare, ma non "a tavolino"

Il presidente del Consiglio Scolastico Distrettuale della nostra zona illustra per i nostri lettori i rapporti con il Consiglio di Zona, con i Consigli di Circolo e di Istituto, con il Provveditorato agli Studi. I problemi dell'onnicomprensivo e della programmazione.
li presidente del Consiglio Scolastico Distrettuale della nostra zona illustra per i nostri lettori i rapporti con il Consiglio di Zona, con i Consigli di Circolo e di Istituto, con li Provveditorato agli Studi. l problemi dell'onnicomprensivo e della programmazione.
Intervistiamo Giorgio Vallery, 45 anni, eletto per la componente genitori nella lista di "Comunità Educante e Partecipazione Democratica", presidente del Consiglio Scolastico Distrettuale
42 (quello della Zona 19 del decentramento comunale n.d.r.)
Un figlio iscritto al 1 ° anno dell'Istituto Tecnico Statale di Agraria, nella sede di Limbiate; una figlia iscritta alla seconda media nella statale G. Negri di piazza Axum. Quando ha iniziato la sua attività il Consiglio Scolastico distrettuale 42?
- Il nostro Consiglioè stato insediato soltanto il 10 aprile, dopo tutti gli altri, già in ritardo in quanto si erano dovute ripetere le elezioni in due scuole. Cosi è accaduto che proprio quando eravamo nel pieno del lavoro ci sono piombate addosso le vacanze, che hanno paralizzato l'attività.
Quali sono i rapporti, all'interno del Consiglio tra le varie componenti e, diciamo, tra le varie posi-
zioni?
Credo di poter affermare, senza cadere nel trionfalismo, che i rapporti sono ottimi. Sinteticamente: non c'è unanimismo conformistico, non c'è contrapposizione frontale. Esiste un clima di dialogo corretto e costruttivo, se ci sono diverse posizioni queste non sono riconducibili a schieramenti di alcun genere.
E i rapporti con il Consiglio di Zona?
Questi rapporti finora sono stati molto limitati. Per il futuro ab-
In funzione l'onnicomprensivo?
biamo il desiderio di trovare anche con il Consiglio di Zona delle modalità di collaborazione che, nella salvaguardia delle rispettive competenze, consentano di svolgere il più proficuo lavoro per la realizzazione delle finalità educative e sociali della Scuola.
Esistono e in quale forma , colaborazione o collegamento con i Consigli di Circolo e di Istituto?
Cercheremo di incontrare sistematicamente tutti i Consigli ed i dirigenti delle scuole del DI( segue a pag. 2
Come si calcola l'equo canone
In prossimità dell'applicazione della legge sull'Equo Canone, recentemente approvata, riteniamo opportuno pubblicare le tabelle per il calcolo dell'importo dell'affitto che in base a tale legge verrà applicato alla abitazione di ciascun inquilino.
Le tabelle che pubblichiamo si riferiscono ai comuni con oltre 400 mila abitanti, come Milano, e riteniamo utile ricordare che, secondo le prime notizie raccolte, la Zona 19 dovrebbe comprendere tre ubicazioni: Centro - periferia, dalla zona della Fiera alla circonvallazione 90-91 alla periferia; Zona agricola, es. Figino.
Ricordiamo inoltre che le variazioni in aumento verranno scaglionate nell'arco di 5 anni, mentre eventuali variazioni in riduzione verranno applicate con effetto immediato.
a pag. 4 le tabelle
Lavori a ritmo serrato all'Onnicomprensivo di Lampugnano, che, secondo fonti informate, dovrebbe essere ultimato entro il mese di settembre per quanto si riferisce alle strutture murarie. Gli arredamenti e le attrezzature necessarie al suo funzionamento, secondo le stesse fonti, sarebbero già in magazzino, per cui si prevede che il nuovo complesso scolastico possa entrare in funzione nel prossimo mese di ottobre accogliendo gli studenti che altrimenti dovrebbero trovare una sistemazione in altre scuole della zona, già da anni sovraffollate.
Si tratta di una vittoria democratica nel campo dell'applicazione del diritto allo studio, vinta dai cittadini attraverso i loro, strumenti di partecipazione diretta. Ci pare opportuno difatti ricordare che i lavori, trascinatisi straccamente per anni, hanno assunto un ritmo più veloce, sino a giungere alla conclusione, dallo scorso luglio in seguito alle pressioni che il Consiglio di Zona, i Consigli di Istituto ed i genitori (ricordiamo la rovente assemblea del mese di giugno nell'aula magna del Vittorio Veneto) hanno esercitato sull'amministrazione provinciale, sollecitandola ad impo're all'impresa appaltatrice il rispetto degli impegni assunti.
Resta ancora da solleekars l'ATM a predisporre prontamente i trasporti pubblici necessari per consentire agli studenti, che dovrebbero provenire prevalentemente dal Gallaratese, da Lampugnano e da! QTB, di raggiungere agevolmente la nuova scuola.
dalla prima
Rispondere alle esigenze dei cittadini re i lavori del consiglio. Diversi intendevano impedire una eventuale presenza dei due consiglieri missini, che però "sono rimasti assenti per tutta la seduta".
Presiedeva il repubblicano Fernando Malusardi, nella sua qualità di consigliere anziano, e per primo ha preso la parola Antonio Costa, assessore comunale al personale, che, nel rivolgere un saluto ed un augurio di buon lavoro ai consiglieri ha messo in rilievo come si stia compiendo un salto di qualità nelle funzioni dei Consigli di Zona, ora chiamati a deliberare, come vuole il nuovo regolamento, in base a delibere - quadro approntate dagli assessori comunali per quanto si riferisce alle manutenzioni, alla refezione scolastica, alla gestione dei centri sociali, al diritto allo studio, alla vigilanza sulle attività commerciali ed alla gestione del patrimonio comunale.
Si è passati quindi all'elezione del presidente. Il capogruppo comunista Carlo Caprara ha avanzato la candidatura del consigliere Danilo Pasquini, del suo stesso gruppo. A favore si sono dichiarati i consiglieri Giovanni Fusco, per il gruppo socialista, Antonio Inglese, per i socialdemocratici, Federico Sinicato, per i repubblicani, Enzo Porcari, di Democrazia Proletaria ed il liberale Giovanni Paoletti, mentre il democristiano Marco Gironi ha preannunciato la decisione del suo gruppo di votare scheda bianca, non tanto per opposizione alla candidatura del consigliere Pasquini, quanto perchè il suo partito avrebbe desiderato essere più partecipe alla scelta.
I 26 consiglieri presenti (oltre ai due missini mancavano altri 4 consiglieri), hanno proceduto alla votazione, da cui è risultato eletto presidente del Consiglio di Zona Danilo Pasquini con 20 voti favorevoli e 6 schede bianche. In una successiva votazione è stato eletto vicepresidente, con 15 voti favorevoli e 11 schede bianche, il socialdemocratico Antonio Inglese, la cui candidatura era stata avanzata dai so-
cialisti e sostenuta dai comunisti, mentre i democristiani avevano preannunciato scheda bianca ed i repubblicvani avevano dichiarato di non poter esprimere un giudizio in merito, non conoscendo a sufficienza il candidato, e di attenersi alle decisioni della maggioranza.
Le dichiarazioni del presidente neo-eletto
Nell'accettare e nell'assumere il mandato il neo presidente Danilo Pasquini ha ringraziato i consiglieri che lo hanno eletto sottolineando che, pur restando militante di un partito politico, il suo intento è di essere il "cittadino delegato a rappresentare tutti i cittadini della Zona 19. Ricordato che lo sviluppo che il decentramento politico - amministrativo ha avuto nella nostra città lo ha portato ad assumere valore di istituzione ormai indispensabile alla vita democratica ed allo sviluppo di Milano e che i Consigli di Zona sono ormai entrati a far parte del patrimonio culturale e politico dei cittadini che desiderano vivere e lavorare in pace, lottando contro chi minaccia le libertà costituzionali e la vita della stessa Repubblica, ma devono rafforzarsi e svilupparsi attraverso la partecipazione dei cittadini per realizzare i principi di giustizia sociale sanciti dalla Costituzione, ha sottolineato l'impegno che la nostra democrazia sia "sempre più basata sulla responsabilizzazione diretta di tutti, sempre più fondata sulla diretta partecipazione delle masse popolari alle decisioni politiche che riguardano tutta la collettività". indicando come a difesa della democrazia e della libertà sia necessaria la capacità di intervenire nelle contraddizioni e negli squilibri della società, nei meccanismi interni della produzione, della cultura, della scuola, contribuendo a finalizzarli ad un nuovo sviluppo, il presidente Pasquini ha posto in rilievo che perchè tale indirizzo non si limiti a voler cambiare la quantità, ma si prefigga anzitutto di cambiare la qualità, i fini, i caratteri del lavoro, della vita e della convivenza umane, esso non può essere delegato ad un pugno di tecnocrati o di politici sovrapposti alle masse, ma può essere attuato solo da organi di democrazia diretta, da rappresentanze elettive collegate ai cittadini, che si devono organizzare per intervenire
Chi è il nuovo presidente
Danilo Pasquini, il nuovo presidente del Consiglio di Zona 19 eletto a grande maggioranza il 14 luglio scorso, è nato a Milano il 10 ottobre 1934. Suo padre era operaio e la madre, tuttora vivente, lavorava in casa quale cucitrice di guanti di pelle per conto terzi. Dopo gli studi liceali, che i genitori avevano, con grandi sacrifici, voluto che facesse, ha frequentato per tre anni la facoltà di medicina, lavorando saltuariamente con il padre "spaccaghisa". Alla morte del padre ha interrotto gli studi per lavorare dapprima come manovale e poi come impiegato in redazioni di case editrici.
Già dall'Università Pasquini aveva cominciato ad occuparsi di politica aderendo al movimento "Università Nuova". L'esperienza di lavoro lo portò ad interessarsi di problemi sindacali. Successivamente na aderito al Partito Socialista Italiano.
durevolmente nella vita politica, educandosi all'autogoverno. Ribadita la sua convinzione che la partecipazione attiva di tutti i cittadini alla vita politica sia il migliore baluardo contro i tentativi eversivi, il neo - presidente ha sottolineato la grande importanza che i Consigli di Zona vanno ad assumere per i poteri reali che loro derivano dal nuovo regolamento del decentramento, per il lavoro da farsi con tutti i cittadini, di cui i consigli stessi sono strumenti "attraverso i quali è possibile fare gli interessi sempre più vasti delle masse e della collettività intera e non più quelli di gruppi o di minoranze che godono di privilegi".
I problemi della zona
Ricordato che stiamo passando dal momento di riprogrammazione della città a quello delle prime realizzazioni e che con il P.R.G., il piano di edilizia economica e popolare, il piano commerciale, le delibere - quadro in materia di servizi scolastici e sanitari oggi può essere possibile rispondere alle esigenze della popolazione, il presidente Pasquini ha espresso l'intenzione di "spingere - con la partecipazione e l'appoggio di tutti i cittadini - perchè al Gallaratese, a San Siro, in via Gianicolo, in via Pinerolo, venga realizzato quanto previsto, quanto richiesto e voluto dalle lotte dei cittadini, al fianco dei quali ci siamo e restiamo schierati". Qui ha indicato la necessità di realizzare anche altre strutture utili alla popolazione, tra cui attrezzature sportive su terreni comunali ed anche su terreni di privati convenzionati. "Esistono - ha aggiunto - neHa nostra zona, come in altre di Milano, urgenze che non possiamo più rinviare di molto". Da qui l'impegno di lavorare per programmare l'uso delle risorse comunali per giungere alla soluzione dei problemi in un'ottica cittadina, essendo la nostra zona parte integrante di una "città europea" e non un'entità a se stante.
Volgendo alla conclusione il neo presidente si è appellato a tutti i cittadini della zona perchè si impegnino e facciano impegnare il Consiglio di Zona per realizzare una sana, rigorosa, corretta convivenza civile adempiendo all'impegno prioritario di promuovere la costituzione del Comitato Permanente Antifasci-
sta per la difesa dell'Ordine Repubblicano, strumento indispensabile alla costruzione di una società civile, alla tutela delle Istituzioni e punto di riferimento per tutti i cittadini democratici.
Concludendo il presidente ha sollecitato tutte le forze politiche e sociali a dare il loro contributo, la loro collaborazione con spirito critico ma positivo, al Consiglio di Zona, per "la costruzione di una città il cui soggetto primo sia l'uomo, nella quale gli uomini si ritrovino e si riconoscano".
L'approvazione del programma
Prima della sospensione estiva, nella riunione del 27 luglio, il Consiglio di Zona ha provveduto alla nomina di una commissione per la revisione del regolamento ed all'esame di richieste di concessioni edilizie. Nella riunione del 7 settembre il presidente ha letto il programma di lavoro del Consiglio, su cui ha poi aperto la discussione.
La Dc nel dichiarare la sua adesione al programma ha dichiarato di non essere soddisfatta della dizione "Antifascista" nel proposto Comitato Permanente Antifascista per l'Ordine Repubblicano.
Lo stesso gruppo ha altresì sottolineato le sue preoccupazioni per il degrado ecologico della zona, ha sollecitato la realizzazione di un impianto sportivo polivalente ed ha richiesto la consegna allo IACP dell'ex Centro Sociale di via Batti.
L'approvazione al programma è stata pure dichiarata dal gruppo del PSI, dai consiglieri del PRI, che hanno sottolineato la necessità di riacquistare un rapporto diretto con la popolazione. Il consigliere del PLI ha dichiarato la sua adesione in linea di massima al programma, sulle cui linee programmatiche si è dichiarato d'accordo il gruppo del PCI, mentre il consigliere di DP pur dichiarando che il programma gli andava sostanzialmente bene, ha dichiarato, riferendosi al primo punto, di non ritenere che di un costituendo comitato antifascista possa far parte anche la DC.
Passando alla votazione i 28 consiglieri presentati hanno approvato il programma (che pubblichiamo in altra parte del giornale) con 26 voti favorevoli e due astenuti, il democristiano Bertoli, su tutto il programma, ed il demoproletario Porcari, sul primo punto.
All'ordine del giorno della seduta del 7 luglio era prevista anche la nomina dei responsabili dei dipartimenti e dei coordinatori delle commissioni, ma, non essendo stato raggiunto un accordo tra i gruppi, la loro nomina è stata rinviata alla prossima seduta del Consiglio.
Programmare, ma non "a tavolino"
A proposito del complesso scolastico onnicomprensivo del Gallaratese come si pensa che potrà contribuire a risolvere i problei della sistemazione degli studenti ed a realizzare la riforma della secondaria superiore?
Il discorso, per essere compiuto, richiederebbe anche qui molto spazio. Il complesso, da una parte, è pronto troppo tardi: finirà per raccogliere le eccedenze di alcune scuole, senza consentire una reale programmazione dei vari tipi di scuole da ospitare, in relazione alle esigenze del Distretto; dall'altra paradossalmente arriva troppo presto: quando cioè la riforma sarà attuata, i "contenitori" saranno già riempiti da certi tipi di scuole e non sarà molto semplice riorganizzare il tutto.
Per concludere, la principale funzione del Distretto scolastico risulta quella di "programmazione": come intende procedervi il Distretto 42?
Non vogliamo assolutamente programmare "a tavolino". Abbiamo già raccolto una serie di dati relativi alle strutture, sentiremo, come ho detto, tutti gli interessati e organizzeremo le richieste in modo da svolgere un effettivo servizio a quelli che potremmo definire gli organi collegiali di base.
I CONSIGLIERI
P.C.I.:
Dante Baronciani
Carlo Caprara
Silvia Cortella
Maurizio Grandi
Fernando Gruppioni
Annacarola Lorenzetti
Aldo Monzeglio (ind.)
Danilo Pasquini
Franca Salvarani Montaldo
Luigi Volpe Rinonapoli
D.C.:
Roberto Bertoli
Giorgio Casini
Giovanni Gibelli
Marco Gironi
Ugo Magrone
Aldo Martellosio
Giustina Mozzanica
Giuseppe Rella
P.S.I.:
Bianca De Varda Giorcelli
Giovanni Fusco
Ogeste Lodola
Dario Narratone
Gioacchino Restelli
Fernando Zaccaria
P.S.D.I.:
Antonio Inglese
Adriano Mengano
P.R.I.:
Fernando Malusardi
Federico Sinicato
P.L.I.:
Giovanni Paoletti
D.P.:
Enzo Porcari
Negli anni tra il 1954 ed il 1964 si è occupato di ricerche sociali e di problemi della città, operando in un gruppo che svolgeva questa attività nei quartieri della periferia milanese.
Il gruppo era chiamato
I.C.C.S. (Iniziativa Collaborazione Culturale Sociale) ed ha avuto vita fino al 1967-68, quando, sull'onda della contestazione, subì una diaspora tra i suoi aderenti.
Nel 1965 viene ad abitare, con la sua famiglia, al Quartiere Gallaratese e subito partecipa, assieme ad altri cittadini impegnati o meno nei partiti e nelle organizzazioni sociali, alla formazione delle lotte per il quartiere.
Nel 1966 viene nominato presidente dell'APICEP (Associazione Provinciale Inquilini Case Economiche e Popolari, attuale SUNIA) per il quartiere Gallaratese e partecipa alla battaglia
che in quegli anni viene condotta a Milano per la costituzione del decentramento politicoamministrativo.
Nel 1967 viene nominato presidente del Consiglio Provvisorio dei Quartiere Gallaratese.
Nel 1968 chiede l'iscrizione al Partito Comunista Italiano, al quale è tuttora iscritto e per il quale è stato capogruppo al Consiglio di Zona 19 dal 1969 al 1978, fatta eccezione per gli anni 1974 - 75, allorchè ricoprì la carica di vice-presidente del Consiglio di Zona stesso.
Vive al Gallaratese con le due figlie e la madre, ma il suo interessamento supera i confini "campanilistici" del quartiere in cui vive per allargarsi a tutta la Zona 19 nell'ambito di una realtà cittadina.
Più volte ha collaborato al nostro giornale ed a lui la redazione di Milano 19 porge un sincero augurio di buon lavoro.

stretto. Finora abbiamo cercato di rispondere alle richieste più pressanti e siamo riusciti a risolvere situazioni delicate come, ad esempio, quella per la direzione della scuola elementare statale della Fondazione don Gnocchi o come il reintegro nel Circolo di via Paravia di tutti i ragazzi che ne erano stati estromessi.
Con il Provveditorato agli Studi, che è rimasto sostanzialmente una struttura burocratica, che tipo di rapporto è possibile?
La soluzione dei casi indicati è stata resa possibile anche per l'intervento del Provveditorato. ci auguriamo che la collaborazione continui e che renda possibile, ad esempio, che la richiesta della Provincia di trasferire all'onnicomprensivo alcune classi del Vittorio Veneto, non si trasformi in una "ghettizzazione" degli studenti del Gallaratese.
Seguono due consiglieri del M.S.I.
I CAPIGRUPPO CONSILIARI
Carlo Caprara, P.C.I.
Marco Gironi, D.C.
Fernando Zaccaria, P.S.I.
Antonio Inglese, P.S.D.I.
Giovanni Paoletti P.L.I.
Federico Sinicato, P.R.I.
Enzo Porcari, D.P.
INQUINAMENTO, MALTEMPO E VANDALISMI: NE
CHE FARE PER DIFENDERE IL VERDE?
I compiti dell'Amministrazione Comunale. Necessità di responsabilizzare tutti i cittadini attraverso gli organismi del decentramento. Nuove prospettive grazie al Piano regolatore.
Il problema dei parchi pubblici a Milano si è aggravato in questi ultimi tempi. Le cause EJno molte: non solo l'inquinamento, ma anche le abbondanti nevicate dello scorso inverno, (che hanno danneggiato non poco il patrimonio arboreo cittadino) e non ultimi i teppisti che si accaniscono contro piante, panchine e lampioni. Sullo scottante problema pubblichiamo un articolo del consigliere comunale comunista Antonio Ferrecchia, che alla fine dello scorso mese di luglio è intervenuto durante i lavori del Consiglio comunale per denunciare il grave stato di sfacelo, di distruzione e di abbandono dei giardini di via Mar Jonio, nella nostra zona.
Quando cresce nella coscienza di tutti l'esigenza di una lotta contro gli inquinamenti, l'alterazione dell'equilibrio ecologico e la contaminazione della natura, ripropone la questione della difesa e dello sviluppo del verde, in una metropoli come Milano, città dai mille problemi ma anche dalle mille risorse, significa rispondere ad una esigenza profonda, ad un bisogno reale dei cittadini tesi a migliorare la qualità della vita.
Facendo un giro per Milano, risalta lo stato di abbandono in cui si trovano molti giardini pubblici, in particolar modo quelli situati nelle zone più periferiche.
La cosa che più colpisce è il preoccupante ripetersi di atti vandalici di ignoti (panchine rotte o sfasciate, danni alle piante e alle cose e così via): si nota inoltre, la scomparsa di molti cestini - rifiuti, e questo arreca difficoltà all'opera di pulizia degli addetti alla Nettezza Urbana. Il non aver effettuato, in diversi casi, la normale «potatura» degli alberi sta portando ad un graduale deperimento una parte del patrimonio arboreo che, anche a causa delle abbondanti nevicate dell'inverno e del maltempo, presenta gravi segni di deca-
dimento. Si notano spesso rami spezzati e caduti a terra, altri rinsecchiti sugli alberi.
Questo stato di cose si ripercuote negativamente sui cittadini dei quartieri specialmente sui bambini, sui pensionati, sugli anziani più in generale che non possono usufruire pienamente di questi luoghi di svago, di ricreazione di ristoro. 'Bisogna porre fine a queste situazioni là dove si verificano, restituendo ai cittadini (tutto intero) questo pubblico sperimentando anche forme nuove di utilizzo e fruizione.
Certamente lo stato complessivo del verde pubblico appare assai preoccupante, vi sono oltre
4.500 alberi nella nostra città danneggiati seriamente dalle nevicate e dai violenti temporali di questo anno, molti sono quelli affetti da malattie da piante causate in prevalenza dall'inquinamento, una parte notevole del nostro verde che rischia di depauperarsi.
Occorre perciò, realizzare in questo campo un rigoroso programma di lavori improntato a scelte di risanamento, di ripopolamento della vegetazione, di prevenzione dalle malattie da piante, di difesa e sviluppo complessivi
del verde cittadino. Si tratta di intervenire, seguendo molteplici direttrici, con più decisione e con maggiore coordinamento. Le linee più significative di intervento si possono riassumere in questo modo: potatura degli alberi, tosatura delle siepi e decespuglia mento; trattamento antiparassiti e anticrittogamici alle piante; manutenzione annuale per i tappeti erbosi; acquisto e utilizzo di erbosi; acquisto e utilizzo di piante, bulbi, semi, terricci, concimi, apparecchiature, attrezzi, materiali e prodotti vari da giardinaggio; opere di riparazione e di pulizia generalizzata; utilizzazione di esperti qualificati per il collaudo
Cronache familiari

Interpreti di queste cronache sono sempre gli stessi: mia moglie, 41 anni casalinga; mia figlia 20 anni universitaria; mio figlio 14 anni 1° liceo scientifico; io, 43 anni impiegato; per voi tutti, del Gallaratese 6 non.
L'estate è passata e già le ombre della "montagnetta" si allungano al di là dell'ora legale.
Ma prima di partire per le ferie, una sera di fine luglio ...
"Bisogna andare in Consiglio di Zona, questa sera: c'è l'elezione del nuovo presidente". ll mio invito viene raccolto assieme alla promessa che tutta la famiglia si sarebbe fatto anche un gelato.
Nella sala del CdZ c'è tanta gente; s'è infatti sparsa la voce che anche nella nostra zona, come in quasi tutte le altre, al momento dell'insediamento dei nuovi Consigli sono scoppiati disordini che in parecchi posti hanno impedito la elezione del presidente.
"Mica tutti i torti hanno quelli dei gruppi. In tutti questi consigli di zona ci sono i fasci del MSI e li vogliono cacciar fuori, sti bastardi...".
L'universitaria stavolta non ne fa questione di sesso, ma di lotta antifascista. Anche mia moglie ce l'ha coi resti di quello che fu un potente esercito che risale ora le valli della nostagia e della sconfitta.
"Ma ancora ci sono tra i piedi, quelle facce di m..". (quando scende sulla parolaccia vuol dire che è proprio incazzata).
Il figlio appena licenziato e non ancora medio - superiore, Si fa avanti con la richiesta di ve-
dere. "Anch'io voglio vedere quelle facce di merda, come sono fatte, non le ho mai viste da vicino" (lui i problemi di linguaggio non ce li ha, incazzato o non).
Effettivamente da fastidio che ci siano ancora "sti topi di fogna": qui, nel Consiglio di Zona, ma purtroppo ci sono al Comune, in Provincia, alla Regione, alla Camera, al Senato. E ci sono anche quelli che li votano (sempre meno fortunatamente).
Ma qual'è il problema. "La cosa migliore — mi vien facile da dire — è ignorarli" e quando si è in quattro con uno di loro presente è giusto dire che si è in tre.
E allora questi extra - superrivoluzionari cosa vengono a fare qui, a far rinascere la presenza di chi non c'è?
Non è meglio far finta di niente e procedere con il nostro lavoro, visto che sono in due su trentadue consiglieri e in trenta si può lavorare benissimo senza notarne la presenza?
Il dubbio che mi assale è che forse sono proprio gli extra - ultra - gruppettari a voler far vedere che loro ci sono, a costo di impedire il funzionamento del consiglio di zona.
Anche la mia metà concorda.
"A me i fascisti fanno schifo, ma questi che vengono a valorizzarne la presenza non sono da meno quando usano i sistemi che
sono quelli fascisti". E per protesta butta via la sigaretta (numero centodieci) a metà anche perchè c'è il divieto di fumare.
Poi però qui alla nostra zona il Pasquini è stato eletto presidente ed anche noi abbiamo fatto la nostra parte come a Roma hanno eletto Pertini.
Adesso il presidente della zona c'è e ci si deve rimboccare le maniche per difendere il decentramento dai suoi nemici di sempre ed anche da quelli che l'hanno scoperto adesso, magari per non farlo funzionare.
"A me il decentramento non interessa poi tanto, ma forse una mano potrei darla anche se ci fosse una commissione femminile che affrontasse i problemi dello specifico oltre che quelli del generale". "Come passa il tempo, anche per lei, la mia figlia statalina. Se va avanti così me la vedo a vendere frittelle al Festivà1 della Gioventù di zona e la cosa un po' mi dispiacerebbe perchè non avrei la dialettica interna al familiare".
Ma fortunatamente c'è lui, la nuova recluta che bilancia la situazione. "Ma questo Consiglio di Zona ci darà finalmente l'onnicomprensivo medio superiore unificato polivalente? Perchè mi sono stufato di andare al V.V.".
Ma se ancora non ci è incominciato ad andare?
Luca Orsenigo
menti che è difficile superare. Un dato è certo: con l'approvazione del piano regolatore generale si aprono nuove prospettive per l'uso e per la riqualificazione del territorio.
Occorre quindi, compiere un salto qualitativo in direzione di un maggior equilibrio tra verde, ambiente e bisogni degli abitanti per determinare una diversa e più umana dimensione della vita.
delle opere a misura di conservazione e sistemazione del verde: azione per l'ampliamento e la modifica del verde dove è possibile; sistemazione a verde di aree adatte e reperibili.
Bisogna d'altronde avere presente che ciò implica ovvi problemi di natura finanziaria tenendo conto dei costi sempre più elevati che comporta eseguire lavori di questo tipo e tenendo conto, in un quadro come l'attuale di contenimento della spesa pubblica e di austerità, delle ridotte possibilità finanziarie che limitano gli interventi dell'amministrazione; ma nonostante tutto, occorre trovare soluzioni adeguate atte a salvaguardare ed ampliare questo patrimonio.
La giunta di sinistra, il Comune di Milano molto hanno fatto in questi anni, rispetto alla situazione ereditata dal passato basata sulla speculazione delle aree, sulla grave compromissione del territorio che ha determinato e determina ancora oggi, pesanti condiziona-
In momenti di emergenza come quelli che attraversiamo diventa chiaro che ogni scelta va improntata a severità e rigore, perciò, credo opportuno che accanto ad ulteriori, compatibili sforzi di intervento da parte dell'amministrazione comunale; non deve assolutamente mancare la possibilità di corresponsabilizzare i cittadini nei quartieri per una difesa generalizzata del patrimonio pubblico ma soprattutto, quando se ne determina la necessità, favorendo il lavoro volontario, organizzando giornate di lavoro socialmente utili con l'ausilio e il concorso in materiali e mezzi messi a disposizione dal Comune.
In questo senso un ruolo importante di promozione può esse,e svolto dai consigli di zona sia nell'individuare la natura dei problemi che nell'incoraggiare la partecipazione.
A tale riguardo anche la esperienza fatta dalla Federazione giovanile comunista al Parco del Ticino puà rappresentare un utile insegnamento. Servono in definitiva, misure idonee e tempestive e per questo è utile che si sviluppi un confronto ad ogni livello per giungere a delineare una organica politica di interventi amministrativi suscitando un'ampia mobilitazione tra i cittadini, dando nuovo impulso alla battaglia più generale per il verde con l'impegno che questo importante problema venga posto tra i servizi prioritari da fornire ai cittadini.
Antonio Ferrecchia24.1A.A. SCALA
1778 STAGIONE DEL BICENTENARIO 1978
Palazzo dello Sport
Via Federico Tesio, 26
VENERDI 22 SETTEMBRE 1978, ore 20 - SABATO 23 SETTEMBRE ore 18
CONCERTO SINFONICO
In collaborazione con la RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA DIRETTORE
CLAUDIO ABBADO
SOLISTA
LUCIA VALENTINI TERRANI DIRETTORI DEI CORI
ROMANO
dalla prima
Come si calcola l'equo canone
SCHEDA DI CALCOLO
UNITA IMMOBILIARE sita in
Via Zona
piano in un immobile di piani fuori terra con /senza ascensore
Costituita da vani più servizi
Non ammobiliato/ammobiliato
Data di ultimazione della costruzione (o della esecuzione di lavori di integrale ristrutturazione o di completo restauro dell'unità immobiliare)
Categoria catastale
Stato di conservazione: normale/mediocre/scadente
Superficie convenzionale
a) appartamento, al netto dei muri perimetrali ed interni = mq maggiorazione del 20% per immobile, non scadente, di superficie fino a Ñ 46 mq. = mq. maggiorazione del 10% per immobile, non scadente, di superficie tra 46 Ñ e 70 mq. - mq.
b) superficie interna delle autorimesse sin- Ñ gole: mq. x 50% = mq.
c) superficie del posto macchina in autori- Ñ Ñ messa di uso comune mq. x 20% = mq.
d) superficie interna di balconi (coperti o Ñ scoperti terrazze, cantine o simili mq. Ñ x 25% = mq.
e) superfici scoperte di pertinenza dell'ap- Ñ partamento in godimento esclusivo mq. Ñ x 15% mq
f) verde condominiale mq. x millesi- Ñ mi Ñ 1000 x 10% - mq.
Riduzione del 30% per i soli vani di altezza Ñ
inferiore a m. 1,70 - mq. Superficie convenzionale = mq
TABELLA
COEFFICIENTE CORRETTIVO DELLA SUPERFICIE
IMMOBILI USO ABITAZIONE
Ambito di applicazione dell'Equo Canone
1) sono completamente esclusi dalla regolamentazione: le case di "natura transitoria" (villeggiatura ecc.)* le case di edilizia pubblica l'edilizia convenzionata (cooperativa a proprietà indivisa o convenzionamento in base alla legge 167, o legge 10) se l'inquilino abita stabilmente nell'alloggio (anche se non ha la residenza) per motivi di studio o di lavoro si applicaintegralmente l'equo canone.
2) Sono esclusi alla regolamentazione i nuovi contratti relativi a: immobili di categoria A/8 (ville) e A/9 (castelli) immobili siti in comuni che nel 1971 avevano meno di 5.000 abitanti (dati del censimento) e che nel periodo 1971:1976 hanno avuto uno sviluppo demografico inferiore alla media nazionale (dati ISTAT)
VALORI A MO. ANNUO PER STABILI PARTICOLARMENTE DEGRADATI
DAI COMUNI
Art. 17 - Classe demografica dei Comuni
Immobili siti in Comuni:
oltre 400.000 abitanti coeff. 1,20
oltre 250.000 abitanti coeff. 1,10
oltre 100.000 abitanti coeff. 1,05
oltre 50.000 abitanti coeff. 0,95
oltre 10.000 abitanti coeff. 0,90 fino 10.000 abitanti coeff. 0,80
N.B. - Sono esclusi i Comuni al di sotto di 5.000 abitanti che nel quinquennio precedente all'inizio della locazione abbiano avuto un incremento di popolazione inferiore alla media nazionale.
Art. 18 - Ubicazione dell'immobile: Comuni oltre 20.000 abitanti.
Zona agricola coeff. 0,85
Zona periferica coeff. 1
Zona centro-periferia coeff. 1,2
Zona periferica-agricola pregiata coeff. 1,2 Centro storico coeff. 1,3
Comuni fino a 20.000 abitanti:
Zona agricola coeff. 0,85
Zona centro edificato coeff. 1
Zona centro storico coeff. 1,1
N.B. - Con l'esclusione delle zone agricole i Comuni possono individuare edifici e comparti particolarmente degradati per i quali il coefficiente è 0,90 in sostituzione di quelli alle lettere b). Cl. e).

Art. 19 - Livello di piano:
Piano seminterrato
Piano terreno
Piano intermedio e ultimo
Piano attico
coeff. 0,80 coeff. 0,90 coeff. 1 coeff. 1,2
Art. 20 - Vetustà: (decorrente dal 6° anno successivo a quelle di costruzione. ristrutturazione o restauro dell'immobile)
La percentuale di degrado, trasformata in coefficienti, la si ritrova nella allegata Tabella "A".
Art. 21 - Stato di conservazione e manutenzione:
Se lo stato è normale coeff. 1,0
Se lo stato è mediocre coeff. 0,80
Se lo stato è scadente coeff. 0,60
Per la determinazione dello stato di conservazione e manutenzione. si tiene conto dei seguenti elementi propri dell'unità immobiliare:
Pavimenti
Pareti e soffitti
Infissi
Impianto elettrico
Impianto idrico e servizi igienico-sanitari
Impianto di riscaldamento nonchè nei seguenti elementi comuni:
Accessi scale e ascensore
Facciate, coperture e parti comuni.
Lo stato dell'immobile è mediocre quando sono scadenti tre degli elementi di cui sopra dei quali due propri dell'unità immobiliare.
Lo stato dell'immobile è scadente qualora scadenti siano quattro degli elementi di cui sopra dei quali tre propri dell'unità immobiliare.
Lo stato è comunque scadente qualora l'immobile non disponga di impianto elettrico e dell'impianto idrico con acqua corrente nella cucina e nei servizi igienici o non disponga di servizi igienici privati, o quando essi siano comuni a più unità immobiliari.
nati sono uguali.
Per calcolare la cifra della vetustà occorre moltiplicare il coefficiente di vetustà sottoindicato per il costo a metro quadro delle tabelle successive.
anno costruz. coeffic. anno costruz. coeffic.
o
Per gli anni precedenti il 1929 resta invariato il coeffic. 0,700. Se si è proceduto a lavori di integrale ristrutturazione o di completo restauro dell'immobile, l'anno di costruzione è quello dell'ultimazione di tali lavori, comunque accertato.
Seguono le tabelle da 1 a 6 che non pubblichiamo perché si riferiscono a comuni con popolazione Inferiore a 400 mila abitanti.
SCHEDA DEI COEFFICIENTI PER IL CALCOLO DEL CANONE
Artt. 13-14 superficie convenzionale per costo base:
superficie alloggio:
mq. appartam. x 250.000 x 3,85 (se oltre 70 mq.) 100
mq. appartam. x 275.000 x 3,85 (se tra 46 e 70 mq.) 100
mq. appartam. x 300.000 x 3,85 (se meno di 46 mq.) 100
superficie autorimessa singola:
mq. autorim. x 125.000 x 3,85 100
superficie posto auto:
mq. posto auto x 50.000 x 3,85 100
superficie balconi, terrazze, cantine, ecc.
mq. balconi, ecc. x 62.500 x 3,85 100
superficie godimento esclusivo del conduttore:
mq. verde x 37.500 x 3,85 100
superficie verde condominiale mq.
mill. per app. x 25.000 x 3,85 100
N*.B. - Le superfici si misurano al netto dei muri interni ed esterni; le superfici di vani di altezza inferiore a m. 1,70 si calcolano solo per il 70%; la superficie di cui alla lettera e) è computabile fino ad un massimo pari alla superficie dell'alloggio.
Art. 16 - Tipologia catastale Coefficienti - abitazioni di tipo:
2,0
1,25
Il Ministro dei Lavori Pubblici, con suo decreto da emanarsi entro 3 mesi dalla entrata in vigore della presente legge, indicherà analiticamente gli elementi di valutazione fissati nei commi precedenti.
NOTE PER L'USO DELLA SCHEDA
PER IL CALCOLO DELL'EQUO CANONE
Per comodità si è risolto di applicare le percentuali di detrazione o in aumento delle superfici direttamente sul costo base sia per il nord che per il sud; conseguentemente nell'uso della scheda le superfici vanno calcolate per intero.
Solo la superficie di cui alla lettera f) va suddivisa per millesimi di pertinenza dell'unità immobiliare, mentre vanno computate solo il 70°A le superfici di vani di altezza media inferiore a mt. 1,70.
Alla lettera c) la superficie di godimento del conduttore va riferita a superfici di distacco, cortili, giardini, ecc. di godimento esclusivo del conduttore e va computata solo per una consistenza massima pari alla superficie dell'alloggio.
All'art. 21 deve intendersi come restauro e ristrutturazione quell'intervento in grado di ripristinare integralmente ed ex nove finiture, dotazioni e servizi di livello e qualità pari ai nuovi edifici.
Va quindi puntualizzato che la somma dei valori dati dalle superfici (costo base) va moltiplicato per il coefficiente dell'art. 16 il cui prodotto va moltiplicato per il coefficiente dell'art. 17 il cui prodotto va ecc. ecc.; ovvero il prodotto dell'uno moltiplicato per il coefficiente successivo.
Per maggiori delucidazioni per il calcolo dell'Equo Canone richiedere al SUNIA
Sindacato Unitario Nazionale
Inquilini e Assegnatari
Milano, corso di Porta Vittoria, 43 la "GUIDA PRATICA PER L'EQUO CANONE"
L'impegno di lavoro del nuovo C.d.Z.
Pubblichiamo il testo del programma approvato dal Consiglio di Zona 19 nella seduta del 7 settembre.
spensabile al lavoro del Consiglio, dei Dipartimenti e delle Commissioni ; s;arà io strumento che ci metterà in grado di programmare non solo gli impegni ma soprattutto le scelte e i relativi interventi;
4 - SERVIZI SCOLASTICI: rapporti con il Distretto scolastico e gli Organi collegiali, attuazione delle delibere quadro. uso delle risorse edilizie, commissioni di controllo refezioni con cittadini e/o organi collegiali;
Via Gianicolo
Il programma che presentiamo al consiglio e ai Cittadini della Circoscrizione vuole innanzitutto avere il carattere di continuità.
Una continuità che non solo si riallaccia a quanto svolto negli ultimi due anni, ma si riconnette a tutta la storia di questo Consiglio, alle proprie ipotesi di lavoro alle proposte, agli studi elaborati dal suo sorgere, meglio ancora è dire, da quando su basi programmatiche unitarie, erano stati individuati campi di intervento, scelte da operare, iniziative da intraprendere.
A questo programma chiediamo l'apporto critico e migliorativo di tutti i partiti democratici presenti nel C.d.Z. e delle forze sociali, economiche e culturali della circoscrizione.
È questa la garanzia di poter operare nei prossimi due anni in direzione delle reali necessità dei cittadini in collaborazione costruttiva con le scelte indicate dalla Amministrazione Centrale. Sono stati individuati quattro campi principali di intervento: TERRITORIO — TEMPO LIBERO — SCUOLA — SICUREZZA SOCIALE che possono assumere una articolazione più complessa, e precisamente.
1 - PROBLEMI DELL'ORDINE DEMOCRATICO: il C.d.Z. si impegna a portare a termine la costituzione del Comitato permanenete antifascista per l'ordine Repubblicano, rendere concreti i rapporti con le forze dell'ordine, coinvolgere su questo problema anche gli Organi collegiali scolastici;
2 - RAPPORTI CON LE ORGANIZZAZIONI SOCIALI: si intraprenderanno subito incontri con i Sindacati, CUZ, CDF, categorie di esercenti, professionisti, piccoli e medi imprenditori, direzioni di grandi aziende per i problemi inerenti la vita di chi abita e produce in zona;
3 - BILANCIO SOCIALE DI AREA: sarà lo strumento indi-
5 - SICUREZZA SOCIALE: funzionamento del Consultorio e realizzazione del secondo consultorio in Via Betti, medicina pediatrica in rapporto sia alla scuola sia al territorio nel suo complesso (tempo libero - sport - casa - rapporto con adulti e loro luoghi di lavoro, anziani (Segesta ed Albenga): recupero anziani per servizi, ambiente: iniziare un lavoro serio con altri Enti Locali di tutela, fabbriche: rapporti con CDZ grandi e medie aziende.
6 - CASA E TERRITORIO: impegno per la ristrutturazione Gianicolo (lotto 121) e Pinerolo (lotto 65) già prevista, promozione del ruolo della cooperazione e piccola proprietà per quanto riguarda i lotti di 167 in espansione e ristrutturazione, programma del piano di manutenzione case del Quartiere S. Leonardo, Centro primario al Gallaratese con Centro commerciale e Centro civico - culturale, Isola pedonale a S. Siro, studio e proposte di un progetto di realizzazione del Parco Urbano Ovest e termine collina Q.T.8 (Monte Stella), verifica con i dati della popolazione gli eventuali fabisogni di edilizia scolastica, M.M. a quinta fermata e correlazione con trasporti di superficie.
7 - SERVIZI: scuola materna di Via Betti in centro integrato di servizi socio - sanitari 12.1e Segesta palazzina comunale da recuperare per servizi anziani o per asilo nido, palazzina Via Terzaghl da recuperare ad usi pubblici (servizi al parco della collina), ampliamento attuale sede del C.d.Z. corpo principale sulla parte posteriore, sui due piani -, sistemazione biblioteca Q.T.8. nella rotonda antistante il C.d.Z., Centro culturale al Q.T.8. in diritto di superficie.
8 - CULTURA SPORT TEMPO LIBERO: sviluppo sperimentazioni al Vittorio Veneto e all'Onnicomprensivo di Lampugnano dopo la sua apertura, tentativo di recupero del Cinema Alpi quale Centro decentrato di attività culturale permanente, apertura biblioteche scolastiche al territorio, rapporti con Circoli Culturali.
Centro primario
SPORT: sviluppo delle iniziative (da saltuarie a periodiche), nuoto per le scuole, promuovere, in applicazione della Legge 517, l'uso delle palestre scolastiche, passare dalla fase di studio e progettazione a quella di possibile realizzazione del Centro Sportivo polivalente in fregio al Parco Ovest e Q.re Gallaratese.
TEMPO LIBERO: creare rapporti con il C.M.S.R. per decentrare in zona operatori che collaborino con il C.d.Z. e le Associazioni locali, rapporti con gli Enti di promozione sportiva locali.
TEMPO GIOVANI - TEMPO ANZIANI: privilegiare tali momenti
9 - RAPPORTI CON LE ALTRE
ZONE DI DECENTRAMENTO
10 - CONVEGNI DI STUDIO: organizzare almeno due convegni di studio su temi da scegliere tra: giovani - casa - servizi sociali - cultura e decentramentoeconomia zonale - medicina pediatrica e scolare.
Sul piano della organizzazione interna del Consiglio propo-
Verso un bilancio di zona
La ripresa autunnale coincide con l'inizio dell'effettivo funzionamento dei rinnovati Consigli di Zona, che entrano in una fase assolutamente nuova. Non più soltanto diritto a dare pareri, ma diritto a decidere, a deliberare.
Si tratta di una fase di avanzamento del decentramento, che vede impegnata l'amministrazione comunale ad arrivare, dopo il rodaggio del 1979, ad una attività amministrativa decentrata, ancorata ai bilanci di zona. Entro il prossimo mese di ottobre dovrebbero essere portate in Consiglio Comunale le delibere - quadro per l'esercizio, da parte dei Consigli di Zona, di poteri effettivi in tutti i campi della pubblica amministrazione. Gli assessori comunali già stanno lavorando per tale obiettivo, predisponendo proposte da sottoporre al confronto con i Consigli di Zona e le commissioni consiliari, prima del dibattito al Consiglio Comunale.
Decisivo resta, a tal fine, l'approntamento di un bilancio comunale pensato per zone e positivo ci sembra pertant0 l'orientamento ' dell'amministrazione municipale di arrivare ad una formulazione del bilancio del Comune con una partecipazione diretta dal basso, dalle zone, alle scelte, anche per quanto riguarda la parte straordinaria, quella degli investimenti.
Ma sarebbe limitativo esaurire in un nuovo modo di formulare e gestire il bilancio cittadino i compiti dei Consigli di Zona, che devono dare il loro apporto per la crescita democratica e della civile convivenza, dando contenuti concreti alla battaglia generale per la democrazia, contro la disgregazione sociale, promuovendo la partecipazione dei cittadini ed in particolare dei giovani.
niamo che la sperimentazione effettuata dall'Ottobre 1976 ad oggi dei Dipartimenti venga istituzionalizzata attraverso una modifica del Regolamento interno del C.d.Z..

Proponiamo inoltre di dare mandato all'Ufficio di Presidenza di studiare e proporre in un termine ragionevole di tempo la costituzione di un quarto dipartimento la cui caratteristica dovrà essere quella di occuparsi dei problemi della informazione (rapporti con la popolazione, con gli organismi della zona, con la stampa e gli Enti Locali (Comune Comprensorio, Pronvincia, Regione e Distretto).
É in questa direzione che dobbiamo dare la nostra collaborazione alla Amministrazione Comunale per la realizzazione della ristrutturazione generale della stessa, la cui attuazione auspichiamo sia rapida per meglio affrontare i problemi della città e anche per riqualificare meglio i lavoratori dell'Ente Locale.
Il programma di lavoro qui presentato non vuole essere la "magna charta" della c'rcoscrizione. È il minimo impegno di lavoro che il nostro C.D.Z. può affrontare e deve affrontare. ma se pur minimo, esso deve impegnare tutti a ricercare, in un rinnovato gusto della politica, gli obbiettivi e i problemi che si presentano - saper prevedere il futuro politico - in modo da rendere il C.d.Z. un reale strumento di formazione di nuove politiche e conseguentemente uno strumento operativo reale nell'interesse della collettività.
In questo quadro chiediamo quindi, a tutti i partiti, la garanzia che, assumendo responsabilità dirette di gestione del Consiglio, conseguentemente abbiamo ad operare sulla base del programma indicato; e questa la garanzia che il Consiglio può e deve dare ai cittadini della zona, con i quali deve realizzare quanto previsto.
Il senso che noi desideriamo sia colto, contenuto in queste proposte, è quello di un impegno comune verso gli uomini che vivono la città e vivono nella nostra circoscrizione più che verso le cose. Perchè siamo convinti che è solo con gli uomini che è e che sarà possibile migliorare la vita della collettività, la convivenza civile, la stessa qualità della vita.
Per realizzare le quali la presenza e il lavoro del Consiglio di Zona è essenziale.
Creare dai tuoi capelli una personalità. Dare al tuo volto un qualcosa di diverso... quel tocco di classe. E' il concetto di VIP. Parrucchieri professionisti stylist dell'Accademia S.A.A.S.M.A.M.
ZONA 2 SANTINO CALDERONE -via Lazzaroni, 10
ZONA 3 FRANCO PETROLLA - via Vitruvlo, 39
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ZONA 6 GIANNI DE MATTEIS -via Fauchd, 37
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LA POESIAIMMAGINE DI EZIO GAVAZZENI
Presentiamo ai lettori di "Milano 19" alcune liriche tratte dalla raccolta "POESIAIMMAGINE" di Ezio Gavazzeni. La sua vena si esprime in uno stile scarno, breve, martellante e dai chiari risvolti ermetici.
Nei contenuti ora aspri ora malinconici, i versi del Gavazzeni ci fanno ascoltare i ritmi esistenziali della vita operaia della fabbrica, delle periferie della città.
Non mancano, nella vibrante raccolta, liriche memorie di antiche terre lontane, nello spazio e nel ricordo.
RACCONTO
Gli occhi dei pupi siciliani sanno di caldi dialetti marionette cialanti rossi ballerini ruggini moribondi che il tempo risparmia con gli amori e le danze.
FABBRICA Volti gesti suoni saluti distratti scarpe tute polvere unto di macchine
mani dure scavate acciaio rigide freddo rughe incise profondamente sulla fronte rumore ritmo gli occhi trafitti dal calore, dalla polvere odori fiamme solchi sudore il respiro sempre più corto la mano carne pietra vibra il colpo senza tregua il sole polvere le macchine rumore gli occhi assonnati rottami una sigaretta fra le dita labbra denti gialli il suono della sirena nelle orecchie
Lettera aperta al presidente del C.d.Z.
ombre sulle pareti angoli neri tempie pulsazioni carta rumore muti pallidi pugni che lentamente si serrano.
CORTEO
Occhi grigi che guardano avanti fiori slogans di rabbia tenuti sotto braccio gomito a gomito urla saluti cappelli crani amichevoli lunghi passi strade campane rabbiose agitate a morto donne e uomini con la bocca spalancata ancora slogans volantini megafoni giornali tute unte di fabbrica bandiere striscioni ancora slogans un coro di voci rauche secche come dei garofani rossi legati ad una bandiera.
Caro Danilo, un'ora di relax di questa afosa estate milanese mi ha ispirato queste righe a te rivolte. Sono anni che ti conosco, anni nei quali ho potuto conoscerti e riconoscerti.
Non ti voglio quì inquadrare come "politico" perché questo, per me, ha poca importanza e da parte mia non c'è specifica competenza non essendo un "addetto ai lavori".
Impegnato in ogni iniziativa, sempre in prima linea come si conviene ad un Consigliere di Zona ti riconosco una spiccata personalità, un savoir faire non indifferente, una forte comunicativa. Doti queste che, penso, nessuno può disconoscerti. Nonostante le avversità che hai incontrato nell'anno passato con l'addio a Marisa nulla è mutato in te, nei confronti di tutto e di tutti, forse ti adoperi per "un qualcosa in più" al fine di compensare quanto più ti manca e ti mancherà; Paola e Sarah ti hanno aiutato e ti aiuteranno in questi frangenti.
Dall'altra sera - 14 Luglio 1978 - sei il nuovo Presidente del Consiglio di Zona 19, succedendo all'amico Sergio De Cesare; era ed è stata una tua legittima aspirazione, forse pochi come te, per milizia attiva nell'Organismo, avevano diritto a questa carica (non parlo mai in senso politico) per tutto quanto sopra espresso.
Hai annunciato nel tuo programma che vorrai essere al di sopra delle parti durante questo tuo mandato; è il punto più qualificante di quanto hai dichiarato ed è questo che tutti i cittadini vogliono e intendono venga mantenuto,
dovrai quindi essere un Presidente "di parola". Nel conoscerti e riconoscerti vorrei fare alcune considerazione e che le stesse tu accettassi di buon grado perché io le sento e vorrei tu le avvertissi, consigliandoti scelte ed atteggiamenti che, pur non intaccando la tua personalità, possano rendere meno sensibile la tua competenza, la tua conoscenza, insomma la tua esperienza nel Consiglio di Zona nei confronti di chi ciò non ha potuto o non ha ancora fatto proprie.
Cerca di importi una disciplina "consiliare", lascia che altri tuoi colleghi facciano quanto è loro dovere in quanto Consiglieri di Zona come te, non accentrare sulla tua persona quanto è possibile decentrare; con questo porresti uno stimolo a tutti, responsabilità a tutti, uno sgravio alla tua superattività e, perché no, forse un miglior funzionamento dell'Ente che presiedi.
Come puoi ben capire questa non vuol essere critica in quanto il tuo mandato è solo agli albori ma solo una constatazione di umori, veri o meno, che ho creduto di recepire in quanti ti sono vicini.
Sperando che nulla di quanto ti ho detto possa adombrarti, ti augura sinceramente "Buona Presidenza" uno che giornalmente segue la vita del Consiglio di Zona e, inconsapevolmente, la tua.
Con affetto
Giorgio BaiduzziUn campo giochi in via Falck
Come ogni anno anche quest'anno, alla fine della scuola è sorto il proble-
ma dello spazio libero per i giochi dei ns. bambini creando battibecchi e talvolta vere e proprie liti fra genitori perché taluni sostengono che il verde esistente davanti alla Via Falck n. 19 debba essere adibito a giardino mentre altri sostengono che debba servire ai giochi dei bambini.
Nessuno però ha pensato che proprio adiacente a questo verde vi è un prato incolto che potrebbe servire allo scopo eliminando tutte le controversie. Come ben sapete se si vuole ottenere qualcosa è necessario agire pagando di tasca propria.
In un primo tempo abbiamo interpellato l'incaricato dello IACP il quale ha risposto che quel pezzo di prato era di competenza del Comune e che quindi bisognava interpellarlo.
E risaputo che se avessimo seguito questa via il lavoro sarebbe stato fatto probabilmente tra qualche anno mentre i nostri figli hanno bisogno ora di giocare e di sfogare la loro esuberanza.
Abbiamo quindi interpellato un Ente Privato il quale ha provveduto a fare subito il lavoro.
Con una spesa modica, circa Lit. 2.000 a famiglia, abbiamo risolto un problema che assillava noi ed i ns. bambini.
Ringraziamo fin da ora tutti coloro che vorranno dare la loro adesione a quanto è stato fatto, riservandoci di comunicare la esatta cifra da dare. Ba rlotti Emilio
Milano e la sua Centrale dei Latte

Se il nome della Centrale del Latte di Milano è conosciuto come centro di raccolta e lavorazione del latte tra i più moderni ed efficienti in Europa, forse, sulla Centrale del Latte di Milano, molti milanesi non sanno più di tanto.
Questo articolo nasce proprio dalla esigenza di fornire notizie più dettagliate sulla Centrale del Latte di Milano, per far conoscere ai milanesi come si svolge il lavoro di questa grande Azienda, il cui solo scopo è quello di provvedere ad un servizio essenziale per la comunità e di farlo nel migliore dei modi, senza scopi di lucro.
Proprio per tale servizio, dal 1960 la Centrale è entrata nel numero delle Aziende Municipalizzate e ne è il migliore esempio.
Il lavoro della Centrale inizia in campagna, dove, oltre a garantire la sicurezza degli allevamenti da cui proviene il suo latte, offre ai produttori premi di qualità.
Infatti dal 1962 ad oggi sono stati devoluti premi per circa quattro miliardi.
Arrivato alla Centrale, il latte, già indenne e di qualità superiore, viene sottoposto a
circa 1.600 controlli durante tutto il processo di lavorazione.
Una volta pastorizzato, omogeneizzato e confezionato, il latte passa alla distribuzione.
Parlando di dati precisi: ogni giorno circa 2.500 q di latte fresco sono distribuiti per le necessità dei milanesi a circa 2.200 punti vendita.
Il lavoro di distribuzione occupa 140 operai che con 65
automezzi dalle 5 del mattino entro mezzogiorno ne garantiscono il rifornimento.
Una parte di questo stesso latte fresco di giornata viene utilizzata per la produzione dei derivati altrettanto garantiti per qualità e genuinità: panna, yogurt, creme pronte, budini. Ecco la Centrale del Latte di Milano vista un po' più da vicino.
Quanto detto sopra non è che un quadro molto semplificato, se si pensa che il lavoro della Centrale si svolge in una Azienda che attualmente occupa un'area di ben 35.000 m2 e che coinvolge costantemente centinaia di uomini e di macchinari.
Inaugurato il consultorio di zona
Il 27 luglio, presenti il presidente del consiglio di zona Danilo Pasquini, il consigliere di zona Silvia Cortella, l'assessore alla sanità Sirtori, l'assessore al decentramento Taramelli e la rappresentante della commissione sanità Giorcelli, è stato inaugurato il consultorio di via Albenga, uno dei frutti delle lunghe e dure lotte per il decentramento sanitario.
Il presidente del c.d.z. Pasquini, ha iniziato informando sulla delibera del S. Carlo di fornire i medici necessari al funzionamento del consultorio e sulla disponibilità dell'ospedale per attuare i rapporti previsti fra l'ospedale stesso e il consultorio.
A proposito dell'apertura in un periodo di scarsa attività politica e sociale come quello di fine luglio, l'assessore Sirtori ha fatto notare che se il consultorio non fosse stato aperto in tale periodo la sua inaugurazione sarebbe probabilmente slittata ulteriormente a settembre e chissà quando sarebbe stato in grado di funzionare realmente. A settembre d'altronde è intenzione del comune programmare i consultori per le altre tredici zone del decentramento.
Il consultorio di via Albenga si avvale della collaborazione di una ostetrica, un ginecologo, uno psicologo e una assistente sociale, ed è una struttura collegata ad altre come la medicina scolastica, il servizio di medicina per l'età evolutiva e lo SMAL.
"Questo consultorio - ha continuato l'assessore Sirtori - è un punto di riferimento umano e politico. È inoltre un primo contributo per la trasformazione della polizia sanitaria in promozione della salute. L'ospedale si deve aprire al territorio, deve essere eliminata la settorializzazione della sanità e di altre strutture".
Il consultorio in pratica oltre ad essere un luogo per dibattiti e discussioni legate ai problemi della donna, della famiglia ecc... dovrà permettere l'attuazione della legge sulla interruzione della gravidanza.
LE
L'assessore Sirtori dopo aver fatto alcune considerazioni di carattere generale sulla situazione sanitaria italiana, ha terminato affermando che per l'uomo l'unità psicosomatica è fondamentale e la gente in questi anni vuole soprattutto un miglioramento della qualità della vitra.
L'assessore al decentramento Tartamelli dopo essersi detto d'accordo con quanto precedentemente affermato da Sirtori, ha precisato che non si deve confondere il consultorio con un ambulatorio e che su questo nuovo aspetto della medicina bisogna sensibilizzare il maggior numero possibile di famiglie della zona e soprattutto gli uomini. Il significato del consultorio come superamento del momento ambultaoriale deve essere adeguatamente fatto conoscere anche attraverso l'opera del consiglio di zona.
La rappresentante della commissione sanità del consiglio di zona Giorcelli ha fatto notare che dar vita ad un consultorio realmente rispondente alla legge 44, non sarà facile ed ha proseguito formulando una serie di richieste, a nome del consiglio di zona, all'assessore alla sanità: che siano dati strumenti che permettano di conoscere i bisogni effettivi della popolazione e inoltre che l'ente locale richieda i corsi, gestiti dall'ente stesso, per la medicina preventiva. La Giorcelli ha infine terminato con una breve nota di carattere storico: "Il consultorio - ha dettonasce da una estesa lotta del movimento delle donne nel nostro paese e dalla richiesta degli operai di autogestire la propria salute". "La legge 44 - ha continuato potrà essere applicata adeguatamente se le donne riusciranno ad ottenere la dovuta fiducia dalle istituzioni". Alle sue parole hanno fatto seguito calorosi applausi.
Il presidente del consiglio di zona ha infine concluso rinnovando l'impegno del consiglio di zona per il consultorio e i servizi che ancora mancano nella nostra zona.
COMUNE DI MILANO ZONA 19
GIOVEDI 27 LUGLIO 1978, è stato inaugurato in via Albenga, 2
IL CONSULTORIO FAMILIARE PER L'EDUCAZIONE
SESSUALE, PER LA PROCREAZIONE
LIBERA E CONSAPEVOLE, PER L'ASSISTENZA ALLA MATERNITÀ, ALL'INFANZIA ED ALLA FAMIGLIA
in attuazione della Legge 6.9.1976, n. 44 della Regione Lombardia. Al consultorio possono accedere gratuitamente tutti i cittadini per ottenere:

informazione ed educazione sessuale per la persona singola, la coppia, la famiglia, i figli;
consulenza relativa alle problematiche della vita familiare; - controllo e regolamentazione delle nascite; assistenza alla donna in stato di gravidanza e nei casi di interruzione volontaria della gravidanza nel rispetto della legge 22 maggio 1978 n. 194; consulenza relativa ai problemi della sterilità femminile e maschile; consulenza relativa ai problemi della sfera sessuale; informazione sulla trasmissione e possibilità di prevenzione delle malattie ereditarie; consulenza prematrimoniale; consulenza in materia di affidamento ed adozione.
Il servizio sarà assicurato da un'équipe composta da: ginecologo, genetista, psicologo, assistente sociale, assistente sanitario, infermiera e segretaria, che sarà integrata successivamente da una ostetrica.
Per informazioni ed appuntamenti rivolgersi al Consultorio tutti i giorni, escluso il sabato, dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 17,30 - telefono 4039456.
L'emancipazione della donna
Il nostro è un invito a tutte le donne e alle giovani del nostro quartiere, ad affrontare con profonda attenzione i vari problemi, nell'insieme di questioni, per l'emancipazione della donna. In particolare sulle conquiste ottenute in questi ultimi anni, dovute alle innumerevoli lotte delle masse femminili appartenenti a diversi orientamenti politici.
In anni e anni di lavoro, di esperienze, di dibattiti, fondati sulla consapevolezza dell'importanza di una politica di trasformazione della società, le donne, hanno ottenuto conquiste profonde, leggi che tendono ad eliminare lo stato di inferiorità e di mortificazione che da centinaia di anni hanno subito.
La legge sul divorzio, la legge sulla parità che instaura un nuovo diritto di famiglia, le leggi per i Consultori e sull'aborto, sono questi, prowedimenti che hanno lo scopo di eliminare il ruolo tradizionale della donna, di battere le forme palesi di violenza e di sfruttamento, di cambiare la condizione della donna isolata da una società piena di pregiudizi e di tabù degradanti la persona umana.
Ma noi comuniste sappiamo bene che non bastano le leggi, anche se buone, per uscire da questa situazione sappiamo invece che per raggiungere la piena parità, occorre trasformare la struttura di tutta la società. Dobbiamo però valerci dei nuovi strumenti legislativi e batterci per la loro piena applicazione.
L'applicazione della legge per la prevenzione e liberalizzazione dell'aborto, varata in aprile dal Parlamento, stà dando in parte i suoi frutti e si stà dimostrando uno strumento efficace per combattere la piaga dell'aborto clandestino.
Numerose donne si sono già rivolte alle strutture pubbliche in tutte le Regioni d'Italia, per interrompere una gravidanza non voluta (e qui è importante sottolineare come sia stato positivo che i comunisti si siano battuti insieme ad altre forze, per evitare il Referendum, che avrebbe sì abrogato le leggi fasciste esistenti, ma che non avrebbe fornito le misure positive che sono
previste in questa legge n. 194, per regolamentare la prevenzione e l'interruzione della gravidanza).
E come giustamente ha detto Berlinguer al Festival delle donne in Arezzo, noi comunisti ripetiamo come nessun altro la libertà di coscienza e le convinzioni religiose e morali di ognuno, non consideriamo l'aborto un diritto civile, ma un rimedio per combattere la piaga dell'aborto clandestino.
Difatti, ci battiamo perché le donne ricorrano ad esso solo come mezzo estremo per fronteggiare una gravidanza non desiderata, puntando, tramite i consultori, sulla conoscenza per la prevenzione.
Ben diverso è l'atteggiamento di certi medici obiettori per convenienza e di alcuni cattolici i quali hanno sempre chiuso gli occhi di fronte alla realtà di 3 milioni di aborti clandestini all'anno, con tutte le conseguenze pagate naturalmente da donne appartenenti agli strati più poveri.
Noi donne comuniste siamo certe che certi boicottaggi, tendono solo a tenere l'aborto nella clandestinità, non a caso sono state fatte denunce nei confronti di medici che hanno violato le norme della legge a scopo di lucro.
Tra le tante vogliamo sottolineare due casi in particolare: il dott. Domenico Sessarego di Nervio, giocando sul particolare stato psicologico di una paziente (che lo ha poi denunciato) e violando le norme della legge, ha chiesto e ottenuto 800.000 lire per interromperle la gravidanza. Il Sessarego presta servizio all'ospedale di Genova dove l'obiezione all'aborto è stata totale. A Pordenone, nel mese di giugno una donna di 42 anni, madre di due figli affetta da vene varicose e da grave flebite acuta, chiede di abortire nell'ospedale della città. Il primario, dott. Pizzamiglio e tutti gli altri medici sono obiettori e quindi rifiutano di eseguirle l'intervento. Nel mese di luglio, una donna denuncia il Pizzamiglio. Coraggiosamente rompe il muro di omertà e della paura e ha sottoscritto una testimonianza, per il Coordinamento delle donne di Pordenone, impegnate a far ap-
plicare la legge, la donna è pronta a testimoniare che l'anno scorso, e quindi prima che entrasse in vigore la legge, il Pizzamiglio affiancato da tutta l'equipé, oggi tutti obiettori, le ha praticato l'aborto dietro lauto compenso.
Impedire l'attuazione della legge e gli obiettivi di fondo della stessa, tende in realtà ad impedire di far crescere la coscenza civile; impedire di sviluppare la prevenzione, toglie la possibilità di creare le condizioni perché la maternità possa essere davvero, per ogni donna, una scelta libera e consapevole, perché ogni rinnovamento va ad intaccare ed a colpire interessi privati e pregiudizi.
Noi donne dobbiamo continuare a batterci per sconfiggere queste resistenze, batterci perchè in ogni decentramento delle città, in ogni piccolo Comune, venga aperto un Consultorio (nella nostra è stato inaugurato recentemente) e perché siano attuati tutti quei servizi sociali che alleggeriscano la donna dagli oneri della maternità.
Il dissesto finanziario dello Stato e degli Enti Locali, la crisi economica, la disoccupazione e sopratutto la mancanza di responsabilità politiche di coloro che dirigono le finanze nel nostro Paese, hanno portato ad un arresto dello sviluppo dei servizi sociali e ad una diminuzione dell'occupazione femminile, costringendo ancora la donna ad uno sfruttamento nel lavoro nero o a domicilio, privandola di un lavoro stabile, qualificato e sindacalmente garantito. Noi donne comuniste e tutto il partito, vogliamo che la crisi stessa, costituisca motivo di riflessione e occasione per cambiare metodi di governo, per abbattere vecchi privilegi, per colpire i corrotti, per una maggiore giustizia sociale e far sì che l'opera di risanamento, serva ad elevare gli strati più poveri e per lo sviluppo dell'occupazione femminile e giovanile.
Per noi donne e per tutto il movimento operaio, si tratta di un obiettivo che comporta un forte impegno. Dobbiamo batterci con la massima unità per vincere le resistenze &e impediscono la realizzazione di questi obiettivi, batterci perchè vengano attuate le leggi che servono realmente a portare noi donne a una piena ed effettiva parità, e come prevede la legge di parità impiegarci in una gamma di settori più ampia di quelli tradizionali, con l'obiettivo di fondo di superare l'assetto capitalistico, in visione di una società più giusta nel nostro Paese.
Sez. "Luglio 60" del P.C.I. Questione Femminile
MILANO ESTATE IN ZONA 19
Le iniziative comunali in collaborazione con il consiglio di zona per i cittadini rimasti a Milano quest'estate.
"Milano Estate" è un'iniziativa nata con lo scopo di intrattenere i cittadini costretti a rimanere in città e sta assumendo un'importanza che forse sfugge allo spettatore distratto.
Con i cinema di periferia chiusi, quale miglior sistema per offrire una valida alternativa agli "stracchi" programmi della TV estiva? L'aria aperta si addice alle afose serate dei mesi più caldi. E se questa serata all'aria aperta si conclude con la partecipazione a una delle numerose proposte di Milano - Estate, commedia, musica, balletto, burattini, mimo, concerti, diventa sicuramente una serata diversa, da ripetere alla prima occasione.
Da qualche anno si sente parlare di questa iniziativa e molti la vodono ancora inquadrata nelle classiche manifestazioni del "Castello" o di altri luoghi tradizionalmente destinati allo spettacolo.
Quest'anno, grazie ad alcune iniziative e proposte pervenute dalle zone e da alcuni operatori teatrali, il discorso sul decentramento culturale sembra finalmente ben avviato.
La macchina si è messa, sia pur faticosamente, in moto e quindi a molti sarà capitato di uscire di casa per godere un po' di fresco e di trovarsi ad assistere inaspettatamente a uno spettacolo teatrale. E siccome è gratuito ti puoi anche permettere di offrire ai bambini un bel gelato. Non solo ma ti può capitare di scambiare quattro chiacchiere con un vicino di casa o con un conoscente incontrato solo alle riunioni di classe. Così ti accorgi che la città è un po' più grande di quanto supponevi. Non si limita al percorso della metropolitana o dell'autubus. Ti accorgi che i problemi dell'uomo, oggi come ieri, si vivono ancora insieme e che le pareti domestiche servono solo a una fuga senza scampo.
La famosa finestra sul mondo, la TV, è solo un'illusione. I tuoi problemi , miei, dei nostri figli, dei nostri vecchi nascono lì, nella strada, nella piazza.
Ed ecco che Milano - Estate assume anche un significato profondamente politico. E in questo senso si aggiunge alle iniziative che il Consiglio di Zona si preoccupa di proporre quali per esempio "Le due giornate con lo sport" e "Musica e Teatro per Milano 19".
Lo spettatore si rende conto di trovarsi inaspettatamente di fronte ai problemi della città in modo totalmente nuovo: non più (o meglio non solo) la conferenza - dibattito in cui l'esperto di turno ti fa un discorso sui come, quando e perchè, ma quasi una provocazione diretta a porre in risalto da un lato le necessità del cittadino, dall'altro le carenze delle strutture a disposizione e, se vogliamo, l'indifferenza in cui spesso viviamo i problemi che solo in apparenza non ci sembrano nostri.
A Milano - Estate e alle altre iniziative, che ci auguriamo sempre più numerose, attribuiamo questo significato, tanto da voler sperare che in futuro le carenze organizzative siano superate e la partecipazione dei cittadini sia sempre più intensa.
Carenze e partecipazione che spesso compromettono la buona riuscita degli spettacoli e ne scoraggiano la ripresa.
Mia nonna, che ebbe come maestra la vita più che la scuola, nei suoi giudizi ricorre spesso ai proverbi. In un caso come questo ne avrebbe avuto sicura-
mente uno dell'è pronto: "La gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi" (così suonerebbe tradotto dal napoletano).
Dov'era dunque il difetto in questa Milano - Estate? Se gli organizzatori hanno portato sulla piazza il meglio che si potesse avere in questo periodo dell'anno? Se gli artisti hanno offerto sempre spettacoli di livello altamente professionale e spesso entusiasmanti?
Quali sono i motivi che ci fanno cogliere hell'aria qualche sintomo di insoddisfazione?
Da un lato notiamo l'impegno degli artisti e degli organizzatori, dall'altra la scarsa pubblicità data alle varie manifestazioni.
Ne deriva che l'incontro del cittadino con lo spettacolo in piazza è stato quasi sempre del tutto casuale. E se l'incontro casuale con uno spettacolo che si svolge a pochi passi da casa può avere un risvolto piacevole per lo spettatore, ci chiediamo se è possibile lasciare al caso i risultati di un impegno economico, artistico e organizzativo così importante.
Cinque zone di Milano, la 1, la 3, la 15, la 19 e la 20 hanno ospitato nelle strade, nelle piazze e nei Campi Sportivi spettacoli quanto mai vari e interessanti.
Per la nostra zona sono stati organizzati spettacoli al Gallaratese, in piazza Selinunte, al Parco di Trenno e al Campo Sportivo XXV Aprile.
In spettacoli pomeridiani (dedicati particolarmente ai bambini) e serali si sono alternate compagnie teatrali come "Quelli di Grock", il "Teatro Ingenuo", il "Teatro Nord", il "Teatro del Drago", il "Mago Povero", i burattini dei Ferrari, degli Assondelli e Stecchettini, dei Ravasio, i clown "Bloguebolle", canti e danze popolari con i "Prinsi Raimund" e con gli "Zanni". E non dimentichiamo la manifestazione d'apertura con la Banda Comunale.
Ripetiamo dunque la domanda e vorremmo che, una volta tanto ci fosse qualcuno a rispondere: come è possibile portare in piazza spettacoli, spesso costosi, sicuramente di livello artistico apprezzabilissimo senza dare a queste manifestazioni il giusto supporto promozionale? Senza dare agli organismi locali il tempo per organizzare una adeguata campagna promozionale? E se questa promozione spetta agli organismi locali quali mezzi sono dati a questi ultimi per svolgere questa funzione anomala rispetto alle consuete competenze?
Certamente non intendiamo sollevare una sterile polemica. Ci preoccupa però il futuro di Milano - Estate. Vorremmo quindi che i gattini del prossimo anno nascessero con la vista che notoriamente hanno tutti i felini, vale a dire, per essere chiari, che le proposte relative alle manifestazioni e alla organizzazione della campagna promozionale giungessero intempo utile. Vorremmo che i manifesti e i volantini predisposti fossero adeguatamente utilizzati, mentre ancor oggi nelle sedi dei Consigli di Zona giacciono ammucchiati in qualche angolo destinati al macero.
Noi ci auguriamo che queste anomalie organizzative siano evitate per la prossima MilanoEstate, che non vorremmo veder compromessa per ragioni che riteniamo di non difficile soluzione.
G. S.Alla biennale di Venezia
Bruna Fusi, pittrice e segretaria del gruppo Sirio ha visitato la biennale e racconta le sue impressioni ai lettori di Milano 19.
Pensando di raccogliere materiale per una conferenza - dibattito sull'Arte Moderna, da tenersi al Gruppo Sirio in riapertura di stagione, visitiamo la Biennale 78 a Venezia, intitolata "Arte Natura - Natura Arte". Il tema è di quelli che fanno spendere fiumi di parole ai commentatori professionisti e non, e che comunque a noi lascia presupporre un interessante scambio tra entità ben definite. Va subito chiarito che per noi cinque questa è la prima rassegna del genere che affrontiamo, per i quattro giovani è una scoperta, per la sottoscritta non più tanto giovane è una verifica su quanto letto o dibattuto circa le edizioni precedenti, con maggiori polemiche che plausi. Riguardo al tema, i nostri pronostici e le nostre aspettative risultano subito sbagliate, più che delle opere dignitose e ovvie ci interesseremo delle produzioni illogiche o astruse. Su di esse abbiamo radunato un campionario di impressioni più fresche e spiritose. Il primo incontro è stato con "Il Muro" di Staccioli, eretto proprio all'ingresso, a segnare una spartizione tra le mollezze del Canal Grande, lo sventolio delle bandiere ai Giardini, le macchie di colore degli oleandri fioriti, dei platani immensi, di tutta una vegetazione rigogliosa che getta sull'intonaco grigio del muro una macchiettatura mutevole.

"Questo è un'opera d'arte?"
chiede la più giovane del gruppo. E ci costringe a cercarne il singnificato. Ognuno dice la sua interpretazione. Tra noi e la natura c'è una divisione. Tra l'uomo e la vita c'è un imprevisto. Gli ostacoli ci sono, ma si possono aggirare. Almeno, ci si ferma a riflettere. Chi ci mette dei muri davanti? I muri sono belli o brutti? Le difficoltà che ci bloccano sono reali o sono un fatto mentale? E così via, mentre il nostro appassionato fotografo scatta la documentazione.
Avanti. Padiglioni a destra e a sinistra. Forme. Colori. Originitalità. Stravaganze, alcune comprensibili, altre no. Impossibile annotare tutto. Fantastici i commenti dei ragazzi, ci voleva il registratore. E anche una cinepresa per cogliere le espressioni dei visitatori impreparati, allorchè giungevano presso alcune realizzazioni tipo la piramide degli imbuti di Nannucci, il cui significato culturale doveva
sfuggire ai più. Ormai entrati in questo clima di follie variopiente, davanti al vano chiamato "Abitazione" di Simonds e che è un buco nella parete, scolpito in argilla con grande naturalezza e suggestione, ne vediamo al di là l'acqua di un canale e ci ricordiamo di essere a Venezia e non su un altro pianeta. Avanti a ancora, in quel labirinto di idee. C'è una stanza bianca, grande, con luce a spiovere dalle vetrate sul soffitto. Sulle pareti due righe nere, una corta e una lunga. Per dovere di cronaca si dovrebbe leggerne il significato sulla didascalia. Ma siamo più portati ad ammirare la perfetta palma in vaso, posta lì come semplice decorazione. O forse l'opera d'arte è in lei?
Poco più avanti una scritta su un muro appena intonacato ci avverte che secondo Chiari "L'Arte è una piccola cosa".
Opinioni. Noi ci teniamo le nostre. Più avanti, i ragazzi scoprono il quadrifoglio sbiadito sul bianco di una parete enorme. La Fortuna è piccola e poco appariscente nella vastità della vita incolore. Però i ragazzi non sono pessimisti e ci ridono sopra, divertendosi anche sotto agli occhiali da sole presentati da Mattiacci (il quadrifoglio era di M occhetti). Altre battute, abbastanza scontate: sole, estate, due persone, la distanza tra di loro, riusciranno ad avvicinarsi? Su queste incognite, sorvoliamo e via per i padiglioni stranieri.
Sassi magici sospesi su cordicelle come un ventaglio a rovescio, in Australia. Pecore in Israele. Ritratti deformati in Austria. Rumori d'ambiente e luci impazzite a Italia Due. Capelli d'artista ingranditi in Inghilterra, Travi e assi in Giappone, pietroni in Germania, ceramiche in Cecoslovacchia e tubi colorati in Jugoslavia. O viceversa? Cominciamo a confondere anche i
nomi. Frutta muffita Pianeta Terra prima delle grandi catastrofi del 1978, quando sul povero pianeta allignava il mondo vegetale, di cui rimane solo questa meravigliosa erba coltivata in valigia.
Alberi leggerissimi bianchi rossi blu scendono dal soffitto nel padiglione dei Paesi Nordici. Le sculture di muschio e scorza d'albero di Olvai Lanu sono le più interessanti per i ragazzi. Quelle figure sembrano vivere una loro vita segreta, stavolta davvero in tema con la rassegna. Chi ha detto che i nordici sono freddi? La pittura di Widerberg, norvegese, è tutto un fuoco. I colori fondamentali sono usati naturali e crudi, per non parlare dei soggetti, che sono una ricerca continua tra le tensioni che determinano l'uomo, un passaggio tra le sue esperienze. Linguaggio "forte", al cui confronto le opere dei paesi mediterranei sono delicate o esangui.
Magico e delizioso è tutto ciò che ci presenta il Brasile. Intaglio, ricamo, pittura primitiva di grande raffinatezza. Ci divertiamo tutti assieme a seguire il motivo conduttore del tablea in piccoli riquadri che è una sinfonia di variazioni minime e gradevoli, sui toni lilla - indaco - azzurro, con piccoli pallini, sole o lune che siano, e altri segni semplici, circoletti o serpentine, che si spostano nel susseguirsi dei vari riquadri, in una cadenza quasi musicale. Inutile qui fotografare, senza il colore è veramente sprecato, come non servono i banco - neri per le marezzature delle "cromatografie ascendenti di latte e frutta" dell'olandese Hans de Vries.
Nel padiglione USA le straordinarie foto di Callahan ci informano fino a quanto si può affittare con una semplice pellicola in bianco e nero, perciò non desistiamo.
Stanchi e storditi, pensando di visitare in altra occasione le sezioni staccate, lasciamo i giardini e cerchiamo di raccogliere le idee, le nostre, isolandole da quelle degli altri.
Che relazione faremo ai soci del Gruppo Sirio? Non tutto quello che abbiamo visto è arte, però è libertà. Relativa, se non assoluta. Sjoerd Buisman, l'artista olandese che presenta in semplicità le sue manipolazioni vegetali, dice nella presentazione che lui lavora così, perchè gli piace, che non ha nessun messaggio da trasmettere, perchè "ognuno deve sapere da sè come fare le proprie esperienze". Che sia questa la vera non violenza?
Bruna Fusi
Gli imbuti giganti di NannucciChe cos'è il "Giulio Trevisani"?
Per capire meglio la realtà della zona in cui abitiamo crediamo sia utile cercare di conoscere oltre ai servizi che offrono agli abitanti un aiuto strettamente pratico,anche quelli che si occupano del problema del tempo libero e dei bisogni culturali delle persone. Il nostro quartiere, come ormai noto ai più, è famoso per la mancanza di strutture che favoriscono i rapporti tra la gente. Mancano infatti i cosiddetti "centri di aggregazione" che non siano i soliti bar, panchine e strade. Il "Giulio Trevisani" è uno dei pochi esempi di ritrovo alternativo al quartiere Gallaratese. B un circolo culturale, e al di là della definizione che a molti potrà sembrare pomposa, mette a disposizione di tutti gli abitanti del quartiere, sede, iniziative culturali e disponibilità umana e sociale dei suoi iscritti.
Pensiamo quindi sia interessante sapere qualcosa di più sulla attività che finora vi è stata svolta. Ci siamo rivolti per questo a Pina Corridoni del comitato direttivo del circolo.
Milano 19: "Perchè e come mai è nato il Giulio Trevisani?"
Pina Corridoni: "Tra le tante carenze di un quartiere come il Gallaratese, una delle più vistose e sentite, per la vita sociale, è la mancanza di spazi di incontro. Da tutte le lotte del comitato popolare di quartiere, era venuta fuori proprio questa esigenza:
creare degli spazi, oltre le sedi tradizionali dei partiti, in cui la gente potesse trovarsi, discutere, stare insieme.
Il Circolo Trevisani è nato nell'aprile del '76 proprio per cercare di dare una risposta a questa esigenza. Milano 19: "Chi lo gestisce e come viene gestito?"

Pina Corridoni: gestito da un comitato direttivo, che viene eletto annualmente da tutti gli iscritti al circolo e che è quindi responsabile delle scelte e degli indirizzi attuati. Questo per creare delle garanzie di democrazia e responsabilità all'interno di esso. Le iniziative possono essere proposte da ogni membro del comitato direttivo, poi discusse collegialmente, eventualmente arricchite e messe a fuoco. Comunque non ci sono preclusioni nei riguardi di chi, anche se non facente parte del comitato direttivo, eventualmente voglia collaborare alla realizzazione delle iniziative del circolo o di chi voglia proporne di nuove, a patto che siano valide e a patto che chi propone lo faccia con l'intento di lavorare seriamente per la realizzazione della iniziativa senza "delegare" ad altri. Milano 19: "Chi e quanti partecipano alle serate?
"Pina Corridoni: "La partecipazione è molto discontinua. Buoni risultati hanno dato le gite, che riproponevano alla gente,
non solo ai giovani, un modo vecchio, eppure forse dimenticato, di stare assieme e riscoprire cose autentiche e genuine, come buoni risultati hanno dato i corsi di chitarra, che rispondono all'esigenza sempre più viva tra i giovani e giovanissimi, di fare direttamente musica e non di subirla passivamente. In genere tutti i momenti ricreativi da noi proposti hanno avuto buona rispondenza. Il discorso è più complesso per i dibattiti politici e culturali, che hanno visto momenti di partecipazione soddisfacente (per esempio il dibattito sul sessantesimo della rivoluzione d'ottobre o in occasione dell'accordo programmatico tra i partiti o incontri di genere del tutto diverso, come quello sulla vita dei funghi), ma anche momenti di scarsa e deludente presenza. Questo si spiega con vari motivi: senz'altro in primo luogo per carenze nostre, poi per la difficoltà a far diventare "abitu-
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line" tra la gente il dibattito che -ichiede impegno, attenzione, 3he senz'altro è meno allettante della tv dopo una giornata di lavoro, ma che è strumento indispensabile per confrontarsi, capire, riflettere ed imparare a partecipare. Milano 19: "Quali tipi di rapporto siete riusciti ad instaurare con le varie componenti della zona, del quartiere e con le altre organizzazioni culturali?"
Pina Corridoni: " Nel primo periodo della sua vita il circolo è stato abbastanza isolato, sia per una questione di rodaggio interno; sia per errori di prospettiva da noi commessi. Ma con l'andar del tempo è parso sempre più necessario, per la nostra stessa sopravvivenza, l'aggancio col territorio. I rapporti con la zona sono diventa un po' più consistenti in queste) ultimo anno, che ha visto una nostra iniziativa (le tre serate "conoscere il Gallaratese" in cui abbiamo riproposto le lotte del Gallaratese e abbiamo illustrato, attraverso gli architetti progettisti, il nuovo piano particolareggiato del quartiere) patrocinata dal consiglio di zona. Il nostro intento per il futuro è di intensificare i rapporti con esso.
Per quanto riguarda il quartiere, i rapporti con le varie componenti di essi sono abbastanza problematici e tuttora in via di sperimentazione.
Comunque vuol dire che la nostra presenza, anche come struttura, è sentita se un gruppo di donne si è rivolto a noi per organizzare un corso di taglio e cucito, come pure alcuni gruppi di giovani chiedono il circolo per fare musica insieme e organizzare feste. Quello che è carente, però, è un rapporto più organico con i giovani, le donne,gli anziani del quartiere. Noi chiediamo soprattutto ai giovani una presenza più continua non solo ad iniziative organizzate da noi, che possono passare sulla loro testa, ma come presenza propositiva, come presenza che esponga le sue esigenze, per realizzarle insieme. Abbastanza scarsi sono i nostri rapporti con le altre organizzazioni culturali.
Mancano totalmente quelli con gli altri circoli culturali Arci della zona, e questo è un grosso problema che dovremo risolvere quest'anno. Abbiamo rapporti di collaborazione con i pittori del gruppo Sirio, mentre è rimasta senza risposta la nostra richiesta di incontro ad un altro circolo culturale del quartiere.
Milano 19: "Fino a che punto il circolo è politicamente disponibile e aperto?"
Pina Corridonl: "Il circolo Trevisani è un circolo ARCI, che è una associazione per l'organizzazione dello sport e del tempo libero. Quindi non ha preclusioni ideologiche a patto che chi si avvicina ad esso presenti garanzie di democraticità, di rispetto per le opinioni altrui ed intenda, in modo creativo, il rapporto con gli altri. Questo pluralismo all'interno del circolo sfamo riusciti a realizzarlo concretamente, perchè in esso lavorano persone iscritte a partiti di sinistra, cattolici ed anche gente che non si riconosce in nessun partito.
Milano 19: "Attualmente quali problemi avete?"
Pina Corridoni: "I problemi non sono pochi e sono sia di carattere interno sia di carattere esterno. Interno perchè le forze di cui il circolo dispone per realizzare i suoi obiettivi non sono molte e da questo derivano anche molte carenze, di cui ci si rende conto, ma a cui è materialmente difficile, anche se non impossibile, ovviare. I problemi esterni li ho già accennati sopra e derivano dai non risolti rapporti con il quartiere, la zona e le sue componenti. In giugno, con notevoli difficoltà, abbiamo messo in piedi una festa con un programma molto qualificato, che prevedeva manifestazioni culturali, sportive, ricreative, mostre e dibattiti. Data la carenza delle forze gerenti all'interno del circolo, siamo riusciti ad interessare solo una piccola parte del quartiere, che però ha risposto in maniera soddisfacente e questa è stata una prova di volontà di esistere in maniera viva all'interno del quartiere, che però non può rimanere isolata, ma deve continuare con sforzi più omogenei e continuativi.
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19: "Progetti per il futuro?'
Pina Corridoni: " Come indirizzo di fondo pensiamo di continuare sulla linea attuata in questi due anni di attività, che riteniamo giusta, continuando cioè a ricoprire una funzione di stimolo e di divulgazione del dibattito culturale e politico, senza però trascurare, ma anzi dando uno spazio fondamentale, ai momenti ricreativi. Pensiamo di potenziare la sezione scacchistica, di continuare nelle nostre gite alla scoperta dei dintorni di Milano , di organizzare spettacolini nella sede del circolo. Abbiamo poi in progetto di organizzare una serie di incontri con personalità sportive di varie discipline per puntualizzare insieme a loro tutti i problemi dello sport professionistico e non. Vorremmo inoltre organizzare una serie di lezioni sulla storia di questi trent'anni di repubblica, rivolte in maniera particolare ai giovani, che di questo periodo conoscono solo frammenti e spesso per sentito dire, tanto più che la scuola non si preoccupa affatto di colmare queste lacune.
Milano 19: "Infine vorremmo soddisfare una curiosità che crediamo molti abbiano:. chi era Giulio Trevisani?"
Pina Corridoni: "Giulio Trevisani è stato un grande uomo di cultura, che aveva però capito un discorso fondamentale: la cultura non è tale e rimane un ramo secco se rimane privilegio di pochi, ma essa vive e assolve la sua funzione solo se diventa patrimonio delle masse. A questo principio fu ispirata tutta la sua opera, che sfociò nella fondazione del "Calendario del popolo" una rivista di divulgazione scientifica, e culturale, rivolta soprattutto a chi per secoli era stato escluso dal patrimonio del sapere".
Milano 19: "Ringraziamo Pina Corridoni e speriamo che molti lettori vengano invogliati a conoscere direttamente il circolo Trevisani e le sue iniziative.
"Una gita organizzata dal circolo Trevisani" & Ta~1111101~11M111~ VOLVIIMINNIONIF'~a►Il cittadino domanda Ä Il cittadino domanda Ä Il cittadino domanda Ä Il cit
Un problema serio di viabilità e di civismo
Piazza Bonola, al Gallaratese G 2, terra di nessuno.
Qualsiasi lettore e redattore di "Milano 19" vi abbia posto piede, si è subito reso conto che mai la definizione "terra di nessuno" è stata più appropriata che per quella landa desolata, pietrosa e impraticabile, situata in pieno Gallaratese G2, che va sotto il nome di piazza Bonola. E non si tratta di spazio ristretto: sono centinaia e centinaia di metri quadrati di una superficie completamente abbandonata a tutte le inclemenze del clima e a torme di grossi topi di fogna, nel centro di uno dei più popolati e popolari quartieri periferici di Milano.
Infatti sono molte migliaia i cittadini, con le loro famiglie, toccati dalla precaria situazione. A causa dell'impraticabilità di piazza Bonola, la viabilità per accedere a gran parte del quartiere Gallaratese G2 è stata resa presso che inaccessibile dalle indescrivibili gimcane e deviazioni cui sono costretti gli inquilini di una dozzina di grandi stabili.
Qui i cartelli di "Strada senza uscita" si sprecano. Ma la cosa più allarmante è che detta tor-
Lettera aperta al Consiglio di Zona 19
tuosa e difficoltosa viabilità d'accesso, diventa un vero pericolo sociale nel caso di necessità urgente di autopompe di vigili del fuoco, di autoambulanze di pronto soccorso, di servizio d'ordine di pronto intervento. Questo problema può diventare drammatico nelle giornate di sabato, quando un mercato occupa con le sue bancherelle l'unica strada che, sia pure molto alla larga, dà accesso al quartiere, bloccando così letteralmente il traffico e la viabilità.
Si ritiene quindi necessario richiamare, su questo stato di cose, l'attenzione delle autorità preposte alla sistemazione del territorio e della viabilità, sia a livello di Zona che comunale.
Le migliaia di cittadini interessati ritengono, infatti, che un centinaio di metri di strada asfaltata potrebbero risolvere molto semplicemente i pressanti problemi esposti, e si augurano che le autorità competenti prendano al più presto una giusta risoluzione.
Un cittadino del Gallaratese G2 (lettera firmata)
Nel Bollettino Parrocchiale della Parrocchia S. Romano del mese di marzo 1978 nelle pagine 6-7 fu pubblicata una "LETTERA APERTA AL SINDACO" per denunciare la situazione di grave disagio in cui costantemente si trova la popolazione del Gallaratese per la serie difficoltà del traffico che si viene a determinare in VIA FALCK soprattutto al sabato, giorno di mercato.

Sarebbe stata una banale ingenuità ritenere che a tale inconveniente avesse dovuto provvedere il Sindaco; le ragioni sono ovvie, comprensibili anche al cittadino più sprovveduto in fatto di pubblica amministrazione. Ma, come si suol dire, "si parla alla nuora perchè la suocera intenda". Evidentemente la suocera non ha capito, non ha voluto capire, ha fatto finta di non capire. Allori ci permettiamo di essere più espliciti e di evidenziare con maggiore chiarezza i problemi che il Decentramento Amministrativo della Zona 19 continua ad ignorare e che avrebbe avuto il dovere di risolvere.
Purtroppo da due anni il Consiglio di Zona 19, l'ex Comitato Popolare, i Partiti, le numerose associazioni spesso fatte nascere ad arte, che nel passato hanno lodevolmente operato con la specifica funzione di stimolare all'azione la Giunta di Palazzo Marino, sembrano aver perso grinta, efficienza, volontà.
I fatti lo dimostrano. Le fotografie parlano da sè: lungo la strada di VIA FALCK nei giorni di mercato i cittadini vengono notevolmente importunati dal frequente passaggio delle macchine.
Con la chiusura al traffico di VIA BORSA, imposta d'autorità dal "NUOVO MODO DI GOVERNARE", per raggiungere VIA FALCK o VIA CILEA, chi rientra dal lavoro attraverso VIA APPENNINI, deve percorrere due chilometri e mezzo!!! Ciascuno potrà facilmente verificare la veridicità di tale asserzione.
Fotografiamo la zona 19
Avete una macchina fotografica?
Avete la passione della fotografia?
Noi abbiamo un giornale su cui pubblicare le vostre foto. Vogliamo anche le vostre foto nel nostro archivio.
È un occasione per cominciare a partecipare attivamente alla realizzazione del Vostro giornale.
Ci servono fotografie da utilizzare su Milano 19 che riguardano la zona, la sua vita, i suoi abitanti, le sue case, le sue scuole. Queste foto verranno pubblicate man mano che i servizi lo richiederanno.
Scrivete il Vostro nome dietro ogni fotografia in modo da poterlo indicare all'atto della pubbliazione sul giornale.
Vi preghiamo di non chiederci restituzioni e di intendere questa collaborazione come l'inzio di una fattiva partecipazione a Milano 19.
Agli esperti della contestazione del passato, sta bene così; ma non certamente a coloro che, senza interessi di parte, hanno a cuore una convivenza più ordinata all'interno del quartiere.
Gli esperti del Consiglio di Zona 19, la Commissione Urbanistica e della Viabilità, ritengono che le cose vadano proprio bene così?
Non pensano sia forse di pubblica utilità o meglio di urgente necessità, studiare il modo di congiungere più direttamente VIA APPENNINI con i numeri civici 2 e 4, 18, 20, 22, 24 di VIA BORSA? Intendono lasciare ancora insoluto un problema che certamente non sembra presentare difficoltà tanto insuperabili?
Gli architetti, gli urbanisti della civica amministrazione avranno delle gravissime responsabilità se domani, Dio non voglia, si dovessero verificare inscresciosi incidenti.
Come si potrà facilmente notare dalle foto pubblicare, sulla VIA FALCK, oltre alle macchine, circolano anche biciclette e carrozzine di bambini che le mamme sono costrette a portare con sè uscendo di casa per la spesa.
Se succede una disgrazia, a chi rivolgersi per dire "Grazie„?
Il vigile urbano, pure visibile nella foto, non può che assistere impotente al caos che si viene a determinare puntualmente ogni settimana. Quando poi piove o nevica, come lo scorso inverno, allora la situazione si fa ancora più pericolosa.
Ci pensiamo per tempo e prima che sia troppo tardi, i Consi-
glieri di Zona 19. Si spera non si debba giungere a pagare un tributo troppo alto a livello di incolumità delle persone prima di trovare un'adeguata soluzione al problema.
Inoltre, c'è ancora un'altra spinosa difficoltà su cui si impone una necessaria ed urgente presa di posizione: il Centro Scolastico Superiore di Lampugnano non è ancora ultimato e nessuno pensa di invitare l'Assessore all'Educazione della Provincia, come era costume democratico nel recente passato. per comunicare alle famiglie del Gallaratese i motivi di questi ritardi dovuti solo ad una gestione immobile e sonnolenta e quindi inefficiente.
E tempo di reclamare una soluzione definitiva e radicale, non certo parziale e provvisoria per evitare tutte quelle conseguenze negative che dal punto di vista culturale ed educativo sarebbero dannosissime per i nostri ragazzi.
Essendo l'edificio scolastico in una zona decentrata, di nuova istituzione, diventerebbe "succursale" di altre scuole con il conseguente "carosello di insegnanti" che si succederebbero, come l'esperienza purtroppo ci insegna, fino al mese di febbrario 1979, poichè i professori di ruolo, che hanno già una sede stabile, non accetterebbero sicuramente di venire a fare i "missionari" al Gallaratese.
Perciò, si dovrebbe esigere fin dall'inizio e senza indugio la costituzione in "sede autonoma„ di tutto il complesso nei suoi diversi ordini, con una specifica direzione che ne curi la gestione insieme agli organi collegiali che si dovrebbero immediatamente eleggere.
Che dire poi della realizzazione del Centro Civico e del PoliAmbulatorio ipotizzati più di dieci anni fa', rivendicati con grandi manifestazioni ed ancora nel mondo delle splendide idee o nella mente demagogica dei pubblici amministratori? La "PIATTAFORMA RIVENDICATIVA" del 1972 dorme sonni tranquilli nel cassetto di quale Comitato, Partito, Associazione, Consiglio...? "Entro II 1972 dobbiamo ve-
dere la realizzazione di opere che ormai sono Irrimandabili (mercati, scuole, centro civico, poli - ambulatorio, così scriveva il Corriere Gallaratese nel lontano giugno 1972. Perchè questi problemi non si agitano più, non vengono più pubblicizzati e non si mobilitano più le "STORICHE PROTESTE" dei "LAVORATORI" davanti al portone di PALAZZO MARINO? Che cosa è cambiato? La diversa direzione e orientamento delle coscienze della masse lavoratrici che sempre devono reclamare i loro diritti, oppure è venuta meno l'esigenza, una volta insopprimibile, dei bisogni immediati dei cittadini del Gallaratese?
Inoltre, Il Consiglio di Zona 19 penso non possa ulteriormente ignorare l'esigenza delle necessarie strutture religiose in un quartiere che. proprio in virtù del suo carattere popolare. sente fortemente il bisogno di trovare un luogo in cui realizzare l'unità degli spiriti attraverso momenti di preghiera, di ascolto della Parola di Dio, di attività educative, di lavoro culturale e sociale, ecc.
Si è detto più volte e questa è norma vigente che, essendo la costruzione della chiesa considerata edilizia privata, nella realizzazione delle strutture parrocchiali la Pubblica Amministrazione non spenderà una lira. Allora, perchè si tramanda fino al 2000 la delibera da parte della Giunta Comunale per l'assegnazione dell'area necessaria su cui dovranno sorgere le Chiese di San Romano, San Leonardo e Sant'llario?
Quale azione ha svolto il Consiglio di Zona 19 in tal senso? Queste riflessioni vanno aldilà di ogni intenzione intesa ad urtare la suscettibilità di alcuno; forse però potrebbero essere di stimolo a riprendere con rettitudine di intenzione il lavoro iniziato e sospeso da troppo tempo, per completare la costruzione del nostro meraviglioso quartiere gallaratese che attende ancora tutti i necessari e più urgenti servizi sociali. Spero che il tutto sia preso in seria, costruttiva e serena considerazione.
Remo D ominicis
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