Milano dodici15

Page 1

milano/dodici

Carnia - Cimiano - Feltre - Lambrate - Ortica

Scala mobile e contratti: scontro politico

Tornano in piazza i lavoratori

— di Silvano Campioni — della Camera del Lavoro di Lambra te Quella in corso è sicuramente tra le più difficili, e allo stesso tempo più importanti, stagioni contrattuali degli ultimi anni, soprattutto se si considera la situazione di grave crisi economica strutturale in cui versa il paese e il pesante attaco che il padronato a tutti i livelli sta portando al movimento dei lavoratori nel suo complesso.

Questa manovra risponde all'esigenza eterna dél padronato di far pagare la crisi ai lavoratori ed ha raggiunto il suo zenith con la provocatoria disdetta dell'accordo sul punto unico di contingenza. Il fine della Confindustria è chiaro: si vogliono scaricare sui lavoratori e sul sindacato responsabilità che non sono loro e mirare a recuperare potere contrattuale, obbligando il sindacato a lasciare sul terreno anni di lotte e di conquiste legittime.

Lo scontro è politico e sarà probabilmente molto duro, anche se la capacità di lotta e di mobilitazione dei lavoratori la dicono lunga sulla loro volontà di non farsi trascinare a discutere di scala mobile o contratti mettendo l'una in alternativa agli altri. In questo contesto va rimarcata la grave latitanza del Governo, che fornisce così spiragli e avvalli politici molto pericolosi ai cosiddetti "Falchi" della Confindustria.

Se a tutto questo aggiungiamo che la tanto decantata diminuzione del tasso di inflazione è solo il frutto di una politica recessiva che costa migliaia di posti di lavoro in meno, abbiamo un quadro per lo meno drammatico della situazione italiana. È lampante che piattaforme contrattuali varate in una fase come questa devono essere in grado da un lato di dare strumenti adeguati per governare le massicce ristrutturazioni in atto nelle aziende e rispondere a problemi di produttività e di innovazione tecnologiche, dall'altra di soddisfare legittime aspirazioni dei lavoratori individuando a questo proposito delle priorità assolute: difesa dell'occupazione e recupero del potere d'acquisto del salario reale.

Le piattaforme denotano sulla base di questi criteri coerenza e rigorosità anche se appare chiaro che non sarà uno scontro giocato su qualche soldo in più o in meno. Nel dettaglio si cerca di dare un'efficace risposta ai problemi occupazionali, determinando una politica di investimenti finalizzata ad un progetto di reindustrializzazione del Mezzogiorno e attraverso una manovra di riduzione di orario che sta suscitando soprattutto tra i chimici un animato dibattito. Infatti mentre si riconosce alla riduzione articolata per realtà una validità per governa-

Ho sognato il Parco, non solo i laghetti

Dare sfogo alla propria fantasia non e peccato grave, anche se l'età che ci portiamo addosso consiglierebbe una triste saggezza, noi, in ogni caso, preferiamo continuare a rischiare l'utopia. Lasciatevi perciò prendere per mano e, tra albero e albero, seguiteci con pazienza in queste nostre fantasticherie sul Parco Lambro. Poi forse il vostro discutere sulle discariche (che brutto termine usano i tecnici per chiamare due laghetti! Bisognerà stargli appresso altrimenti il Lambro, che pur sempre è fiume, da loro, sarà subnominato a fogna), il vostro discutere, dicevamo, sui laghetti del Parco Lambro diverrà più accorato e l'urlo più forte si farà ascoltare dai milanesi tutti, comprese le autorità. E questa è la nostra prima speranza, mentre stendiamo queste note.

Del resto, ci diciamo, in quindici anni che viviamo a Lambrate, sul Parco di timidi mormorii, di insoddisfazioni bisbigliate ne abbiamo sentite tante, da tanti e da sempre. Tutto sembrava spegnersi sotto il peso che una questione del genere riguarda i ben più vasti interessi delle grandi città. E così tutto, per anni, è rimasto sotto terra. Ora, per una semplice questione di laghetti, ha preso voce e noi ci stiamo augurando che assurga a canto spiegato, a coro squillante che svegli e metta al lavoro il buon amministratore

(continua a pag. 8)

Lambro vuoi dire Mediterraneo

— di Ernesto Sada — Dobbiamo essere più che soddisfatti di quanto abbiamo iniziato come Comitato promotore della "Battagliera" con la raccolta delle prime 180 firme contro la trasformazione dei laghetti del Parco Lambro in discarica. È da anni che si chiedeva di immettere acqua dell'Adda nella falda freatica per i pozzi dell'acquedotto milanese attraverso i "laghetti" (che poi laghetti non sono, ma più esattamente un "tipo ideale di impianto tecnico e paesaggistico di recupero delle acque piovane per alimentare la sete di Milano"), ma senza risultato alcuno, malgrado le richieste fatte proprie dal decentramento (Consigli di zona) e le lettere aperte agli assessori (Ecologia) anche attraverso la stampa. Risultato: zero. (continua a pag. 8)

re processi di ristrutturazione e quindi dare risposte immediate a problemi di utilizzo flessibile della manodopera e di produttività, appare senz'altro meno automatico il rapporto tra riduzione generalizzata e occupazione. Per quanto riguarda il salario si pone con convinzione la richiesta differenziata per livello, da una parte per coprire effetti diversi che l'inflazione ha avuto sugli stipendi e dall'altra per retribuire le effettive differenze di professionalità già esistenti o che si determinano attraverso le modifiche di organizzazione del lavoro.

L'appuntamento è adesso per tutti i momenti di lotta che verranno e che permetteranno attraverso la mobilitazione dei lavoratori di contrapporsi all'atteggiamento provocatorio della Confindustria, di ribadire che le piattaforme vanno discusse senza pregiudiziali e che va quindi ritirata la disdetta della scala mobile.

È logico però che lo scontro è su due fronti, perchè va ricordato che qualsiasi contratto per buono che sia, ha bisogno di una politica economica seria che vada verso una ripresa industriale e di sviluppo che affronti seriamente l'inflazione.

In sostanza qualcosa di molto diverso da quello che l'attuale Governo sembra avere la volontà di fare.

Nè adesso nè in futuro armamenti nucleari

Consegnate in Comune le prime 2000 firme

Erode è tornato in Galilea

Immagini tragiche ci giungono dal Libano. Fra le altre quella di hambini. fra i cumuli di macerie in cui sono ridotti i campi dei profughi palestinesi. che alzano piccole bandierine bianche all'avanzare dei carri armati israeliani.

Ci siamo indignati di fronte al "golpe" polacco. alle stragi in Salvador. alla guerra per le FalklandMalvine. Ma cosa sono quegli avvenimenti di fronte al genocidio di un popolo?

Cacciati dalla loro terra, i palestinesi vengono oggi inseguiti nei campi profughi, casa per casa: contro di essi vengono scaricate tonnellate di bombe per terrorizzarli, per disperderli. annientarli. Per risolvere il problema palestinese eliminando il popolo palestinese.

L'hanno chiamata operazione "pace in Galilea".

Superate le prime duemila firme il Comitato per la pace ha deciso di cominciare a trasmetterle al Consiglio di zona e a quello comunale.

La raccolta di firme perchè gli Enti locali (zona, Comune e Provincia) dichiarino la zona di loro competenza non disposta "nè adesso nè mai" ad ospitare armamenti nucleari non si ferma però con queste prime firme. L'obiettivo è raccoglierne ancora.

La situazione nelle fabbriche — apertura della vertenza contrattuale e disdetta da parte della Confindustria della "scala mobile" — hanno fatto sì che fino ad ora solo in pochi posti di lavoro è stato possibile far girare la petizione (Rizzoli, Gorla Siama, Faema).

Più capillare è stata invece la raccolta nei quartieri Lambrate e Ortica, grazie soprattutto all'iniziativa delle Acli di via dei Canzi e alle dueà feste dell'Unità di via Rombon e via Pitteri.

Nel frattempo altri Enti locali hanno fatto dichiarazioni analoghe a quella chiesta dal Comitato; poche settimane fa è stata la volta-del Consiglio comunale di Bologna.

ACLI: "ma quella è la nostra proposta" a pag. 3

Tempo di feste, tempo di incontri a pag. 5

26 giugno 1982 - L. 400 Pubblicazione mensile - Anno 111/n. 6-7 - sped. in abb. post. gr. III (70%)

BLOCK NOTES -)

— di A.

Alunni di via Cima in visita alla fabbrica F.M.C.

Sabato 22 maggio scorso 60 alunni della scuola elementare "Enrico Toti" dell'Ortica, accompagnati dai loro insegnanti, hanno visitato gli impianti della fabbrica F.M.C. (Fabbrica milanese conduttori) di via Pitteri. Ad attenderli un gruppo di operai e di impiegati che (con fatica) hanno risposto alle tante e tante domande dei ragazzi che per la prima volta hanno avuto modo di vedere dall'interno come è fatta e funziona la fabbrica.

Segnalazione all'assessore

Molti lettori ci chiedono di spendere due parole in questa rubrica per chiedere all'Assessore al Traffico del Comune di Milano di venire all'Ortica in qualsiasi ora del giorno per verificare il "finimondo" causato dal traffico stradale che ormai è insostenibile per le vecchie vie del rione. Non è la prima volta che ospitiamo queste lamentele, ma i risultati sono sempre stati nulli. Speriamo che questa sia la volta buona.

62088: emergenza acqua, fogna

La civica amministrazione ha istituito un nuovo numero telefonico di "emergenza totale" che funziona ventiquattrore su ventiquattro (compresi i giorni festivi). È il n. 62088. Qualsiasi cittadino può telefonare a questo numero, per interventi o segnalazioni urgenti, che riguardino i seguenti settori dell'ufficio tecnico municipale: impianti tecnologici, autoparco, fognature e corsi d'acqua, acquedotto, parchi e giardini, edilizia scolastica, edilizia residenziale, controllo stabili privati, edilizia monumentale.

Il centralino che è collocato presso il comando della Vigilanza urbana di Piazza Beccaria aspetta le telefonate dei cittadini disponibili alla collaborazione con l'Amministrazione comunale della nostra città.

Il musicista dell'Ortica

Il maestro Giampiero Marazza ha brillantemente vinto il trofeo musicale "Giovanni Danzi" con la canzone "Ste fe-ste fa". La canzone è stata cantata in meneghino dal cantante Ermanno Parazzini accompagnato dal coro di Miriam Del Mare.

Il trofeo si è svolto il 26 aprile scorso al Teatro Lirico di Milano. All'Ortigat Piero Marazza le congratulazioni dei numerosi amici dell'Ortica, più quelle della redazione di "milano/dodici".

Calcio in notturna

Si sta svolgendo dal 10 maggio scorso presso il Piccolo Stadio Scarioni all'Ortica il torneo calcistico notturno "Assi".

Le squadre composte di sei giocatori (nessun limite di età) appartengono ai bar, circoli ricreativi, gruppi sportivi e tutti hanno in comune la passione per la palla rotonda. Inutile dire che questo torneo è seguito da un folto gruppo di "aficionados" che tutte le sere ce la mettono tutta per sostenere i loro beniamini.

Recensione: Un protagonista del nostro tempo

La prima volta che ho incontrato Davide Lajolo è stato in una risaia del vercellese: stavano girando gli esterni del film "Riso amaro". Egli era in compagnia di Cesare Pavese, lo scrittore che collaborava alla terza pagina dell"'Unità", il giornale che Lajolo dirigeva. Io avevo vent'anni, "l'età brava", l'età dei miti, dei facili entusiasmi, delle facili prese di posizione. Ero allora convinto, e lo sono ancora, che niente viene da solo, ma solo la lotta di classe può portare al raggiungimento della meta finale per cui tutta una generazione ha cercato nella propria vita, un modo di vivere diverso dagli altri. La seconda volta che incontrai Lajolo eravamo su una barca in quel mare di fango e di acqua che era la desolazione dell'alluvione del Polesine. Lui svolgeva il suo lavoro di giornalista e io, che nel Polesine sono nato, cercavo di portare il mio aiuto, la mia solidarietà di comunista che insieme a tanti era accorso per dare una "mano".

La terza volta ebbi modo di presentarlo ad un numeroso gruppo di giovani dell'Ortica durante l'inaugurazione del Circolo culturale Cesare Pavese. Lajolo, scrittore e conferenziere ormai affermato, introdusse le opere di Cesare Pavese. Il dibattito che ne seguì dimostrò ancora una volta che Rivide Lajolo era veramente un uomo del nostro tempo, un uomo che capiva i giovani. Questi miei ricordi.vanno indietro nel tempo, ma ora sono sulle pagine del suo libro che ha voluto scrivere mettendo nero su bianco questi trent'anni, cercando di descrivere giorno per giorno quello che in questi anni è accaduto.

Ecco perchè tutta una generazione si ritrova in queste pagine. La storia vera di questo protagonista del nostro tempo non riguarda un settore specifico della vita, ma tanti: pubblico e privato, politica e cultura, curiosità e sensazioni, paure, speranze, giudizi, emozioni. La storia biografica di Lajolo ci riporta indietro al tempo che noi abbiamo vissuto non da spettatori, ma da protagonisti, consapevoli che per cambiare bisognava partecipare. Ecco perchè anche noi e chi leggerà il libro di Davide Lajolo, si sentirà, ci sentiremo, dei protagonisti del nostro tempo.

Davide Lajolo, "Ventiquattro anni", Rizzoli Editore. L. 10.000.

VECCHI ERNESTA vedova PRINI

28/1/1877 - 6/6/1962

"Giovanni XXIII"

17 anni di attività nel quartiere

Definire la Giovanni XXIII per chi ne è parte è piuttosto difficile. Si potrebbe dire che è una società sportiva, un'associazione di una cerchia ristretta di amici che insieme lavorano, collaborano, organizzano, cercano con insistenza di allargare la sfera dei propri sostenitori.

Si potrebbero utilizzare frasi fatte del tipo: la G. XXIII è spirito di sacrificio, è buona volontà, è abnegazione.

Il rischio di cadere nella retorica sarebbe forse giustificato per chi con orgoglio ha fatto della società uno strumento di dialogo. Sarebbe comunque una definizione riduttiva che non renderebbe con esattezza il significato di questa nostra creazione.

Qual è la nostra attività? Partecipiamo al Campionato provinciale di calcio del Csi con due squadre militanti in altrettante categorie: Allievi e Dilettanti (nelle foto).

Il t irneo è appena terminato: i primi guidati dall'inesauribile Giordano Guidetti hanno concluso la competizione a metà classifica alternando esibizioni decisamente sorprendenti per vivacità ed incisività di gioco a prestazioni piuttosto modeste. I secondi, allenati dall'impareggiabile Giovanni Fontana, sono finiti al posto d'onore,mancando di un soffio la qualificazione al girone d'eccellenza: l'unico rimpianto è un inopinato crollo proprio dinnanzi ai primi della classe.

Ci apprestiamo ora ad un nuovo torneo che inizierà ai primi di maggio: vi parteciperà una terza squadra che raccoglierà alcuni dei dilettanti èd i più vecchi tra gli allievi rimpiazzati da più giovani leve ap-

Ricordo di una compagna

Sono ormai passati 20 anni dalla scomparsa di Ernestina, che per la vecchia generazione di comunisti, ha rappresentato un esempio e una certezza. Nei tempi bui della guerra fredda. della scomunica, delle sconfitte della classe operaia, vedere tutte le mattine, per anni, senza un tentennamento. la cara anziana compagna che prelevava il pacchetto delle Unità dall'edicola e faceva la sua quotidiana diffusione, era incoraggiante. Fu proprio tornando dal giro di diffusione che fu colta dal malore che la portò. ottantacinquenne. alla morte.

Nel ventesimo anniversario la ricordiamo anche ai giovani; se il Pci oggi è un grande partito è anche merito della fiducia che tanti comunisti, come Ernestina. ci hanno insegnato ad avere in esso.

sezione "Ennio Gnudi" del Pci

In piedi: De Biasi. Battini, Pizzocri, Iacobucci, Ferrari, Visigalll, Piergiovanni P.. Martinese. Accosciati: De Marinis, Marcolongo P., Bernardi,Capone. Marcolongo L., Ferrara, Missaglia. partenenti alla categoria dei Mi- Qual è il nostro obiettivo? Inconiallievi. raggiare chi ancora non ci conosce L'impegno è serio e sarà ancora a seguire le nostre partite; indurre più rilevante nella stagione '82/'83, chi ci ha sentito menzionare ad incon la ristrutturazione dei campio- formarsi sulla nostra attività e, pernati Csi, i dilettanti dovranno ve- chè no, a parteciparvi. dersela con le squadre più titolate Questo è quanto nelle linee genedi Milano e provincia. I nostri diri- rali la G. XXIII rappresenta per chi genti dovranno incrementare i loro ci lavora. Vuoi provare? Interpellasforzi e dalle tasche dei soliti appas- ci, siamo a tua completa disposiziosionati usciranno i mezzi economici ne per ogni delucidazione. per sostenere le sempre crescenti U.S. Giovanni XXIII spese. via Amadeo 90

Questa è la partenza. Qualsiasi traguardo abbiate. G. C. l( ORTICA MILANO VIA S. FAUSTINO 5 } mosiDecci 20122 Milano 0.2 P.etro ...gni la - ielotono 1021861141.54581% CONFEZIONI r4e ~no, Si 601. 80.53.854 20123 enilÅno Gruppo Ciclistico Ortica. Insieme in bicicletta. Chi è interessato ad iscriversi al "gruppo" può rivolgersi in sede il giovedi sera alle ore 21 pag 2 - Milano 12
In piedi: Gallotti O., Teruzzi. Faidiga, Di Girolamo, Amati, Calcante, Passamonti, Gallotti G. Accosciati: Lozza G., Gallotti F., Lozza G., Lazzaretti, Ignoto, Micaro. Aii. Fontana, aottura.

Dal Consiglio di zona

— a cura di Piero Piccaluga —

Commissione cultura

In visita ai Castelli lombardi

La Commissione cultura ha organizzato una gita ai castelli lombardi nell'ambito del programma a suo tempo approvato; meta sono stati i castelli lombardi di Trezzo Adda, Malpaga, Gandino, Soncino.

La visita si è svolta il 6 giugno scorso con buona partecipazione dei cittadini della zona che hanno concorso alle spese con solo L. 5.000 a testa.

Un'inchiesta

Gli adulti tornano a scuola?

Il Cdz e il Cep (Centro formazione permanente) in collaborazione con le Confederazioni sindacali Cgil-Cisl-U il di Lambrate promuoverà un'inchiesta sulla scolarizzazione dei cittadini della zona, attraverso un questionario che sarà distribuito tramite le scuole. Questo censimento deve servire a recepire le esigenze espresse dai cittadini per istituire corsi di studio e iniziative di educazione per adulti.

Si invitano i cittadini interpellati a collaborare a questa iniziativa.

In centro sì, perchè no in periferia?

Prolungare gli orari dei negozi

Un'altra indagine è stata promossa dal Cdz per rilevare se da parte dei negozianti esiste la possibilità di prolungare gli orari di apertura dei negozi fino alle ore 21, mantenendoli comunque nell'arco delle 44 ore settimanali. Si chiede perciò la disponibilità a variare le pause di chiusura e di aprire più tardi al mattino.

Tutto questo per rispondere a un'esigenza sentita dalla popolazione; in specie dai lavoratori che hanno gli orari coincidenti con quelli dei negozi, ed altresì per scoraggiare sia il teppismo che la delinquenza, in difficoltà ad agire se le strade sono popolate fino a tardi.

Commissione ecologia

9.706 chili di vetro

Gli appositi contenitori distribuiti in zona 12, a forma di strane boe, e ormai diventati familiari, hanno permesso di raccogliere, in tre mesi, quasi 100 quintali di vetro che altrimenti sarebbe andato perduto: marzo: quintali 14,340; aprile: quintali 33,460; maggio: quintali 42,960.

La raccolta, promossa dall'A mnu con la collaborazione del Consiglio di zona — in via sperimentale nella nostra zona — ha dato risultati più che soddisfacenti.

Nelle scuole di Cimiano si è tenuta una festa nel corso della quale sono stati premiati i vincitori del concorso indetto contemporaneamente alla raccolta`del vetro fra tutti gli alunni della zona.

AUGURI!

Si sposano, nel mese di luglio, Claudia Manfredini e Alvaro Corsini Auguri!

E se tornassimo ai Comitati di quartiere?

È anche la nostra proposta

Sulla proposta di A. Bafunno (Milano/ dodici di aprile) abbiamo chiesto il parere di Vincenzo Casati, presidente delle Acli di via dei Canzi.

Chi altri vuol dire la sua?

Partecipo a un dibattito, durante la "FestAcli", e vendo un po' di "Milano/Dodici". L'Adelio si ferma alla pagina con l'intervista di Bafunno - "C'era una volta il Comitato di quartiere. E se tornassimo a quella esperienza?" e dice: "Questa è la proposta di Garuti".

Non si tratta di stabilire diritti di primogenitura: è vero che la proposta che Adolfo Bafunno — vice presi-

Sul numero di aprile de "Il Circolo" — mi dice Vincenzo — abbiamo pubblicato un articolo di Garuti riferito al tema della partecipazione della gente alla vita del nostro movimento e alla vita sociale del quartiere. In esso si parte dalla constatazione che "c'è ormai una lunga frattura tra le istituzioni e i cittadini che rischia di farsi sempre più profonda", ma anche dalla speranza che "forse è possibile superare la diffusa incomunicabilità tra le persone e i gruppi per ritrovare le cose da fare assieme, al di là delle barriere ideologiche e partitiche, per avviare la "riforma della politica", per riscoprire la necessità di un'azione sociale e quotidiana più umana e solidale".

I Consigli di zona avrebbero dovuto essere un'istituzione più vicina ai cittadini rispetto al Consiglio comunale. Perchè la "frattura" anche fra di essi e i cittadini?

L'aver decentrato Milano in venti zone non ha permesso di arrivare effettivamente ai problemi della gente. Si tratta di zone molto vaste, formate di quartieri con caratteristiche magari molto dissimili. Il numero di abitanti di una zona equivale a quello di un grosso comune. Noi, con i nostri 35.000 abitanti, siamo in questo senso ancora fortunati rispetto a zone con oltre centomila abitanti.

Dunque quella frattura non va considerata un fallimento del Con-

dente comunistà del Consiglio di zona — va facendo da qualche tempo, ha forti analogie con quella che abbiamo sentito formulare da persone delle Acli, da Giovanni Garuti in particolare. E questa è forse una prova della validità dell'idea, e della possibilità di realizzarla. Siamo andati a parlarne con Vincenzo Casati, che è il presidente del Circolo Acli di Lambrate, uno dei più forti e attivi di Milano.

siglio di zona. Indica però che non è sufficiente.

Da qui il ruolo di Comitati di quartiere?

Si, per coinvolgere di più la gente, per essere momento di stimolo

Via Pitteri: Ci vuole il morto?

Il marciapiede di via Pitteri, all'altezza del numero 15, è diventato una trappola per molti che ci passano. Almeno una decina di persone è inciampata nell'avvallamento che si è prodotto, e almeno tre hanno dovuto ricorrere al pronto soccorso.

La signora Elda addirittura con la Croce Rossa, e si è trovata con una bella cucitura in un braccio, radiografie e fascia rigida ad un ginocchio. iI titolare della latteria, Modestino, ha speso un patrimonio in telefonate: assessorati, Consiglio di zona, ecc.

Vorremmo anche che si ponesse rimedio all'avvallamento di via Borgomainerio, civico 20, perchè quando piove il livello dell'acqua è di circa 30 cm., e ci rimane tanto che una volta ci ho visto i "girini". Aeffe

nei confronti del consiglio.

Ma anche perchè, in una zona come la nostra, i Comitati di quartiere possono farsi carico di presentare i problemi specifici di quartiere che sono molto diversi: possono essere centro di ritrovo e portavoce delle specificità dei vari quartieri.

Spetterà poi al Consiglio di zona essere momento di mediazione e di valutazione delle priorità. Ma prima è importante il far esprimere alla gente i propri problemi reali. Ed è questo dialogo con la gente che attualmente manca.

Nella sua intervista Bafunno sostiene che questo dialogo manca. in particolare. col mondo della scuola. lh effetti l'esperienza di un lavoro in comune fra genitori di scuole diverse, e di diverse estrazioni culturali. spesso non va oltre la presentazione di una lista per le elezioni degli organi collegiali. Questo si ripercuote negativamente nei rapporti fra le scuole e fra esse e il Cdz.

Si potrebbe, in effetti, costruire un organismo che sia momento di incontro degli eletti della nostra lista, ma non solo, anche di tutti i facenti parte della lista che non sono stati eletti. Un tale organismo potrebbe essere utile per sviluppare iniziative comunali alle varie scuole e propositore nei confronti del distretto e del consiglio. Intervista di Pierfranco

s kgASTITUTF • ...iCorso Montone 36 20122 Milano Tel 02/700332 ot A,na ViaCamozzi 95 mc 24100 Bergamo Te1.035/249740 Via Pellizzari. 29 451141‘ ' Tel 039/668170 20059 Vimercate c-3 Milano 12 - pag. 3
Corso Montarle 36 Via Camozzi 95 20122 Milano 24100 Bergamo , MC Tet02/700332 Te1.035/249740 wigrj Via Pellizzari 29 ***444 20059 Vimercati Tel 039 95817 44.4'/NSMO* s kIkSTITUTF Luk c-3 1 ‘`i • Corso Montante 36 Via Camozzi 95 201222 / 7 Moiln2 24100 Bergamo Tel 0 Te1.035/249740 ‘drji a 1(0 20059 Vimercate Peiiizzari 29 ááá,„„ej Tel 039/668170 0/NST1111t
Ravotto

I lavori fin qui eseguiti

Nella seduta del 9 giugno scorso, il Consiglio di zona ha deliberato il bilancio 1982 per quanto riguarda la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici e delle strade.

In questa occasione è stato presentato anche un rendiconto di tutti i lavori realizzati negli ultimi anni nella nostra zona, compresi i grandi interventi decisi dall'amministrazione.

Dall'analisi dei lavori risulta l'impegno con cui sono state affrontate e risolte istanze di vario tipo e di varia portata, con risultati che si possono ritenere soddisfacenti, nonostante il solito e per ora insormontabile ostacolo: la lunghezza dei tempi che intercorre tra la proposta avanzata e la sua concreta realizzazione.

Si tratta di interventi diversi. Taluni hanno comportato un grosso onere finanziario e un notevole impegno progettuale (ad esempio la ristrutturazione delle scuole elementare e materna di via Cima. l'ampliamento del cimitero di Lambrate, il ponte sul Lambro all'interno del parco, la creazione dei parcheggi di interscambio alla cascina Gobba e alle spalle della, stazione di Lambrate); altri pur considerandosi di media portata, sono stati altrettanto necessari se non indispensabili per il benessere e l'agibilità della zona, e altrettanto impegnativi, per chi nel consiglio lavora, dal punto di vista organizzativo e di controllo.

Altri interventi, e non si può elencarli tutti, meritano comunque una segnalazione specifica e sono quelli resi possibili da una recente iniziativa dell'Amministrazione comunale, che ha assegnato a ciascuna zona di decentramento un "Fondo a render conto": stanziamento di cui disporre direttamente e immediatamente per far eseguire agli artigiani locali i lavori urgenti negli edifici di proprietà comunale; col risultato di preservare l'edificio da danni maggiori, che se trascurati implicherebbero investimenti ben più ponderosi.

Auguri!

26/5/1982

ricorrenza del 31° anno di matrimonio

In questi ultimi due anni di gestione, dunque, questo consiglio ha visto attuati molti degli obiettivi che si era proposto, e pur nelle difficoltà comportate dalla stretta creditizia che ha coinvolto anche gli Enti locali, ha in progetto e sta per affrontare nuovi lavori, in cui si tien conto delle istanze emerse nel frattempo e della soddisfazione di necessità pressanti da anni, che oggi si pongono come primarie. Per il bilancio 1982. per esempio, si è già approvata la ristrut-

turazione della scuola media Marco Polo e l'avvio di lavori di ripristino alla scuola media di via Narni.

È indispensabile che malgrado i tempi forzatamente e a volte inspiegabilmente lunghi. i cittadini mantengano la fiducia nella capacità e nella disponibilità del decentramento a risolvere i loro problemi, e contribuiscano a migliorarne il funzionamento senza recedere dalla loro cooperazione sempre valida e preziosa.

Asili nido

Via Narni: creazione sala divezzini: demolizione pareti esistenti, creazione nuovi ambienti, spostamento servizi, rifacimento pavimento, imbiancatura.

Via Console Flaminio: rifacimento parziale pavimento linoleum creazione sala divezzi, imbiancatura, acquisizione nuovo giardino, recinzione nuovo giardino, posa sostegni pergolato.

Scuole materne

Via Narni: rifacimento parziale pavimento linoleum, impermeabilizzazione gronda, rifacimento canali di gronda, imbiancatura salone e sala medica, revisione serramenti a vasistas.

Via Crescenzago: recinzione giardino, sentiero pedonale di comunicazione con scuola elementare.

Via Feltre: imbiancatura generale, insonorizzazione salone, rifacimento pergolato, posa impianto antifurto, ampliamento e sistemazione alloggio custode, riparazione pavimento salone.

Via Marazzani: revisione impianto idraulico.

Via Pusiano: riparazione tapparelle.

Via Pini: creazione aula all'aperto con pergolato, ripristino tappeto erboso, protezione con siepe della recinzione a confine col condomi-

nio, riparazione impianto acqua calda di cucina, riparazione tapparelle, in progetto la posa di un impianto antifurto.

Via Console Flaminio: adeguamento servizi igienici alle norme vigenti, revisione e verniciatura recinzione, fissaggio vetri serramenti aule.

Via Cima: ristrutturazione completa.

Scuole elementari

Via Carnia: rifacimento copertura corpo aule, revisione e verniciatura recinzione esterna, revisione e fissaggio servizi igienici, fissaggio tamponamenti aule-corridoi, riparazioni serramenti esterni e interni.

Via Maniago: insonorizzazione aule e palestra, revisione servizi igienici, posa ascensore per handicappati.

Via Feltre: imbiancatura generale, verniciatura infissi, sistemazione giardino.

Via Pini: piccole riparazioni.

Via Cima: ristrutturazione compieta.

Via Rimembranze di Lambrate: ristrutturazione completa in fase di completamento.

Scuole medie

Questa nostra cara, vecchia Ortica, non finisce mai di sorprenderci. Ho avuto modo di parlare in passato di questo nostro quartiere, attraverso le testimonianze dei vecchi (ormai tutti scomparsi), delle sue glorie passate: l'affresco della chiesa, la polveriera spagnola, le rogge dove lavoravano le lavandaie. Una razioni servizi igienici.

storia di 500 anni.

Oggi scopriamo che nella chiesa, sotto il bell'affresco, esiste un graffito che ha ben 800 anni. È datato infatti 1182. Credo che valga la pena di parlarne diffusamente e di illustrarlo. Lo faremo certamente dopo le vacanze. A effe parcheggio di interscambio.

Elenco delle opere eseguite al 31 maggio 1982

Via Pisani Dossi: rifacimento copertura palestra e corpo uffici, pulitura e manutenzione impianti sportivi esterni, posa tabellone basket esterno, in progetto rifacimento copertura corpi aule.

Campi giocosistemazione verde

Piazza Ortica:posa panchine, piantumazione.

Via Cima: posa panchine, sistemazione aiuole.

Via Pitteri: posa panchine. costruzione campo basket.

Via Monteggia: sistemazione a verde attrezzato.

Via Cazzaniga: sistemazione a verde.

Via Feltre: ripristino parziale giochi.

Via Rombon: piantumazione.

Piazza Monte Titano: piantu mazione.

Via Pini: creazione aiuola.

Via Feltre: ripristino tombinatura percorso scuola.

Manutenzione stradale

Via Cazzaniga: ampliamento cimitero di Lambrate, costruzione ponte pedonale sul Lambro.

Cimitero Lambrate: costruzione parcheggio.

Vie Bistolfi - Corelli: costruzione collettore di gronda.

Via Rombon p.za M. Titano: sistemazione viabilità.

Via Tucidide - Taverna: rifacimento ponticello sulla roggia.

Via Licata (Parco Lambro): costruzione ponte sul Lambro.

Svincolo cascina Gobba: smantellamento e trasformazione a verde area ex dazio.

Via Don Calabria: preclusione al campeggio nomadi area.

Via Feltre - Passo Rolle: allargamento incrocio.

Via Tucidide - Corelli: progetto di allargamento.

Cavalcavia Buccari: progetto di allargamento, creazione scivoli per carrozzelle in corrispondenza a lavori ai marciapiedi.

Via Pitteri, Corelli (parz.), Rimembranze di Ladibrate, Rizzoli, Crescenzago, Canneto, Sbodio, Folli, Borgomainerio, Canzi, Console Flaminio, Bistolfi: rifacimento tappetino.

Via Mestre, Siusi, Tucidide, Cima A madeo: rifacimento o risanamento marciapiedi (più parcheggio).

Piazza Monte Titano: costruzione parcheggio di interscambio.

Via Narni: creazione nuovi ambienti, protezione finestre lato campi giochi, sostituzione pluviali, ripa- Cascina Gobba MM: costruzione

ORNIS ACQUARIO

Via Ronchi 39 - Milano - Tel. 2158612

Acquari Å Accessori per acquari Å Piante Å Pesci

Acqua dolce tropicali e marini Å Libri Å Rettili Conchiglie da collezione Å Farfalle

Accessori per tutti gli animali

8 interventi in via Pitteri, 1 Crespi, 2 Bertolazzi, 7 Bistolfi, 2 Rombon, 1 Folli, 1 Bellincione, 1 Udine, I Recco, I Oslavia, 2 Trentacoste, 1 Civitavecchia, I Saccardo: tombinature e allacciamenti.

Cani - Gatti - Scimmie - Pappagalli su ordinazione zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

CHIUSURA DAL 14 AL 22/8

Ferramenta FIORE

Un amico al vostro servizio

Serrature • Chiavi • Porte blindate

Casalinghi • Articoli regalo

Via Ronchi, 39 - Tel. 2158886

È in vendita l'ultima stereocassetta cantata da Gigi Pellegrini "Innamurà de M ilan"

Richiedetela al Circolo Acli Lambrate o sulle bancarelle

tI 1) , '111(3cte` '?$e "e Ritrovato nella chiesa un graffito del 12 aprile 1182 Antica
UNIPOL ASSICURAZIONI La compagnia di fiducia di tutti i lavoratori ASSICURA TUTTI I RAMI MILANO - Piazza Tricolore, 1 - Tel. 70.03.91 - 70.44.12 MILANO - Via Tolmezzo, 8 - Tel. 28.22.182 CORSICO - Via Privata Moro, 3 - Tel. 44.79.702 pag 4 - Milano 12
è l'Ortica
Approvato
dal C.d.Z. il bilancio delle manutenzioni. In tale occasione è stato presentato l'elenco de

TEMPO DI FESTE, DI STARE INSIEME

Tanta gente alle feste dell'Unità

Si sono concluse le feste dell'Unità delle sezioni Campegi di Lambrate e Gnudi de l'Ortica.

La festa di Lambrate ha visto la presenza di una grande massa di cittadini del quartiere che, con le cose tradizionali come il bar, il ristorante ecc. hanno avuto modo di dibattere, vedere e discutere i problemi che ci travagliano. Si è mangiato dunque, e ballato, ma si è parlato del parco Lambro, della pace, si sono fatte esperienze.

Nello stand dell'arte, l'eterno Boscolo spiegava alla gente che un bel quadro, oltre che deliziarci, è anche un buon investimento.

Notevole è stata la gara di pattinaggio a rotelle, divertente e partecipata.

Comunque l'attrattiva maggiore della Campegi è il bar, con i favolosi cocktails serviti da compagni che sembrano veri barmans... cubani.

Sono così bravi che, durante un Festival provinciale, sul Geniale dello sclerotico Cilindro Montanelli, furono presentati come "vezzose fanciulle" nonostante i vistosi baffi e tanti peli da far schifo.

La festa dell'Ortica, iniziata molto bene, ha avuto qualche caduta per colpa dei temporali, ma nei pomeriggi e nelle sere di caldo tutto il quartiere si è dato appuntamento nei giardinetti di via Pitteri. Mai vista tanta gente. Di grande successo la serata dedicata alla regione Calabria, col dibattito sulla mafia e sui bisogni del sud. Ottima esperienza la degustazione della cucina calabrese. Poi gare sportive, giochi, intrattenimento per i bambini, musica, cinema, dibattiti, ballo. Ottime le pastasciutte e i risotti.

E ancora: la tradizionale pesca, lo stand dell'Arci, con graziose bambole, carillon e, vera attrattiva,

la Cinzia.

Poi lo stand di "milano/dodici" con la raccolta delle firmeper la pace.

E il bar, vero punto di ritrovo per pensionati, lavoratori in sciopero o fuori orario, dei nottambuli, costringendo i "baristi" a turni non stop di 24 ore su 24. E l'infaticabile

Berto che raccoglie le prenotazioni per il banchetto dei pensionati, e il grande pranzo alla russa preparato dalla Tanya col Giorgio che pela le patate. E che dire del Raffaldi e del Casarini che, prima dello spuntar del sole, arrivano con scope e sacchi a pulire tutto. E della crapa pelada del Giovanni che conta i danèe.

Grandi feste popolari che hanno alle spalle una salda organizzazione e il lavoro volontario di decine e decine di militanti.

Aeffe e

Dalla festa un'ambulanza per l'Ortica

Corsa ciclistica, premiazione di cittadini anziani, gioco delle pentole, gara podistica.

Queste ed altre le iniziative alla Festa dell'Ortica.

Dal 18 al 23 maggio si è svolta a Lambrate la ormai tradizionale Festa di Primavera, oggi ribattezzata Festacli, organizzata dal Circolo Acli Lambrate.

Il tempo ha favorito buona parte del programma, tranne la domenica pomeriggio, e la gente ha partecipato numerosa alle diverse iniziative.

Interessanti i dibattiti, che hanno riguardato argomenti di attualità quali i rinnovi contrattuali in corso, il disarmo e la situazione internazionale.

Ben riuscita anche la Camminata: nonostante il cielo non proprio sereno, più di cinquecento persone hanno percorso le vie del quartiere e del parco, chi a ritmo di "passeggiata", chi con i pattini, chi da vero professionista.

Come sempre la musica ha accompagnato le danze di chi, di solito, se ne sta chiuso in casa incollato al video, dando l'opportunità di incontrare i vicini di casa, i genitori dell'amichetto del figlio, e di prendere il fresco in questo maggio già torrido, sotto le piante, e con un bicchiere di buon vino davanti.

I bambini hanno seguito interessati, nel pomeriggio di sabato, le istruzioni per costruire un aquilone, con gli occhi luccicanti alla vista dei bellissimi aquiloni già pronti che erano esposti, dalle forme fantastiche della geometria e dalle sembianze del terribile "barone rosso".

Ottimo, t, devo dire, molto ben organizzato, il servizio ristorante, che ha avuto i suoi clienti anche la sera di domenica, dopo i temporali del pomeriggio.

Il 22 e 23 maggio si è svolta la festa del "Popolo di Dio", organizzata dai giovani della parrocchia dell'Ortica. E il terzo anno che i giovani della parrocchia organizzano la festa, ma questa volta ci hanno messo un impegno particolare, inventando il "Palio delle contrade".

Il quartiere è stato suddiviso in quattro contrade, cui sono stati assegnati, per sorteggio, simboli e colori:

prima contrada: via Pitteri, via Cima, via Trentacoste, via Bistolfi; simbolo, il giglio rosso; seconda contrada: via Borgomainefio, via Martorelli, via Zambaldi; simbolo, le primule; terza contrada: via Tucidide, via Cavriana, via Corelli; simbolo, l'astro viola; quarta contrada: via Ortica, via Val Caffaro, via Amadeo, via S. Faustino, via Villa, via Rosso di San Secondo, via Fraccaroli, via Tirone; simbolo, il bucaneve.

Cittadini delle varie contrade si sono prodigati per confezionare striscioni, stendardi e tutto quanto serviva a ben figurare. E si è anche tifato!

Purtroppo nel momento della disputa del Palio un forte temporale faceva ammainare le insegne delle contrade, e il palio non è stato assegnato. Alla sera, pelò, nel cortile e nei locali dell'oratorio, l'allegria aveva già spazzato le nuvole e il profumo delle salamelle, cotte dall'Oliviero, arrivava al cielo. Buono anÇ che il vino!

Un momento delle gare di pattinaggio alla Festa della sezione Campegi del Pci (piazza Titano). Vicino al titolo una premiazione alla Festa delle Acli

Un centinaio fra esercenti e aziende hanno dato il loro contributo per la riuscita della festa il cui ricavato (si parla di 5 - 6 milioni, ma i conti definitivi non ci sono al momento di andare in stampa) sarà utilizzato per contribuire all'acquisto di un'ambulanza per l'Ortica.

Sempre avvincente lo spettacolo di clown, anche se—causa il tempo — si è dovuto limitare allo spazio di una sala chiusa.

Grossi premi quest'anno alla lotteria, coppe e medaglie per tutti, a ricordo di questa allegra festa della gente.

a.b.

La festa era articolata anche con una caccia al tesoro, una mostra di disegni dei ragazzi, una mostra fotografica, una partita di calcio, una tombolata, ecc. La festa ha dei lati interessanti e contiamo di tornarci su nel prossimo futuro.

Vada comunque un "bravi" agli organizzatori che, nonostante la domenica decisamente avversa erano felici e pronti a ricominciare. Aeffe

In particolare per la stagione estiva vi proponiamo soggiorni in campeggio per ragazzi dai 6 ai 16 anni in un centro dell'Oltrepò Pavese dove si possono praticare nuoto, tennis, palestra, equitazione ed attività ecologiche a stretto contatto con la natura circostante. Inoltre: Ç soggiorni per anziani sui laghi; soggiorni termali.

Cooptur Lombardia via Palmanova 22 tel. 28456296/2840694.

Festa Acli Lambrate In alto
COMITATO RAGIONAI k I OTABARDO
con gli aquiloni Alla parrocchia dell'Ortica Palio delle contrade lombordia
Milano 12 - pag. 5
BAR TRATTORIA CHIUSO ALLA DOMENICA (Con giardino)
P. P.
SPECIALITÀ VALTELLINESI carne e pesce alla brace Via Monfalcone, 3 - Milano - tel. 2158972

LEGA NAZIONALE COOPERATIVE

114

©en@Ceglig

ONh@T©

Spett. Milanododici

Gli errori di Lambrate

così li chiamerei i lavori in via di esecuzione attorno alla stazione di Lambrate. Nulla da dire sulla ristrutturazione della stazione (lavori ancora da iniziare), ma i lavori per il parcheggio dietro la stazione per creare il piazzale in via Predil hanno sconvolto tutta la viabilità che già non era buona.

Secondo me gli errori più evidenti sono: la chiusura di via Predil, una via stretta, ma che serviva come valvola di sfogo per via Rombon (bisogna vedere gli ingorghi che si creano ogni mattina): la creazione in via Rombon di un secondo (inutile) spartitraffico, a discapito del primo già esistente che, dopo le lavorazioni subite, ha ora un andamento contorto e pericoloso per il traffico: lunga lavorazione sugli

spartitraffico di Piazza Monte Titano, i quali dopo i lavori sono rimasti tali e quali, mentre sarebbero dovuti essere allargati per consentire un miglior scorrimento del traffico che effettua la circonvallazione della Piazza. Il mio parere o suggerimento (per collaborare) sarebbe di creare un sottopassaggio che colleghi le due sponde di via Rombon con Piazza Monte Titano. Installare un semaforo in Piazza Monte Titano.

Per finire penso che in futuro gli amministratori comunali prima di rendere operative decisioni così importanti dovrebbero informare i cittadini e eventualmente chiedere il loro parere; facendo così, forse, si sarebbero evitate le uscite della tangenziale di via Rombon e Rubattino che tanti danni stanno causando nel traffico delle strade della zona 12.

A proposito di una lettera di Pino Festa (MI/12 di aprile)

Ma cosa vuol dire

Non è la prima volta che leggo una frase di questo tipo, e se una di esse può esprimere sinteticamente molte cose trovo giusto evitare dei lunghi discorsi per ripetere lo stesso concetto. Ma mi pare invece che l'uso di queste frasi sia a volte improprio e significa invece mettere delle etichette di comodo per valorizzare la propria interpretazione dei fatti.

Tempo Libero 20132 Milano - Via Palmanova, 22, Tel. 02/28456289-28456290 - Centralino 02/284561

Attilio Bellettati - Via S. Faustino. 5 Milano - Tel 728891 44 casa

detersivi, casalinghi e mille altre cose

Via Ortica, 8 - Tel. 747133

La frase viene usata dal sig. Pino Festa nella lettera "Caro Erigerio..." ("milano/dodici" di aprile) per sottolineare il fatto che era facile allora stare dalla parte giusta. Mi spieghi allora il signor Festa perchè le varie organizzazioni cattoliche non avevano dubbi e stavano dalla parte del governo democristiano e dei padroni. Intanto, cosa erano gli anni '50? Erano gli anni nei quali in molte fabbriche si facevano due turni di lavoro, dalle 7 alle 19 e dalle 19 alle 7, anche il sabato e molto spesso (magari solo dalle 8 alle 17) anche la domenica. Però una parte degli "straordinari" veniva pagata fuori busta, così oltre al fatto di evadere i contributi da parte padronale, le assenze per malattia, gravidanza, ferie, venivano pagate solo sulla base della busta paga con conseguente truffa sul salario.

Erano gli anni in cui i comunisti venivano sbattuti fuori dalle fabbriche, e per andare a lavorare bisognava farsi dare la raccomandazione dal parroco, ed io stesso dal '52 al '54 ho dovuto fare del lavoro nero (da qualche artigiano od ai mercati generali) perchè nelle ditte do-

ve avevo inoltrato domanda di assunzione (e assumevano molta gente che non sapeva cosa fosse una linea) nonostante una già conosciuta professionalità non venivo assunto perchè iscritto al Pci.

Erano gli anni in cui la polizia di Scelba ammazzava i lavoratori nelle piazze e nelle fabbriche. Erano gli anni nei quali veniva offerto un premio se nelle fabbriche alle elezioni per la Commissione interna si votava per la Cisl o altro sindacato padronale, e quando alla Fiat la Cgil perse la maggioranza tutti i giornali borghesi e le varie settimane Incom plaudirono e fecero ampi servizi perchè secondo loro aveva vinto la libertà (e la libertà ci fu veramente, ma per i padroni).

Alla Fiat venne istituito un reparto apposito: l'officina sussidiaria ricambi, con macchine obsolete e in rovina, e lì venivano confinati gli operai sindacalmente più attivi; e quando venivano licenziati Valletta li perseguitava anche fuori dalla Fiat ricattando gli artigiani dove quelli riuscivano a trovare lavoro, costringendo gli artigiani a lasciarli a casa.

Erano gli anni nei quali furono mobilitati 5.000 poliziotti che misero in stato d'assedio Modena per permettere ai fascisti dell'Msi il loro provocatorio congresso in quella città. Erano gli anni nei quali commemorare il 25 aprile era considerato un delitto e il 30% dei partigiani fu processato e mandato in carcere. Franco Moranino, comandante partigiano, eletto alla Camera nelle liste del Pci fu costretto a

I pensionati offrono 5 abbonamenti omaggio

Alla redazione di "milano/dodici"

La Lega pensionati Ortica — ringraziando per l'ospitalità che le viene concessa ogni qualvolta vi sia la necessità di pubblicare articoli od informazioni — ha deciso di devolvere la somma di L. 20.000 (ventimila I quale contributo al potenziamento del giornale.

Destinate tale cifra, a vostra discrezione, ad abbonamenti per anziani della zona.

Grazie e fraterni saluti

per la Lega Ortica Susanna Antonio

riparare all'estero perchè colpevole di aver combattuto e ucciso fascisti e spie fasciste durante la guerra di liberazione.

Erano gli anni nei quali le camionette della polizia durante gli scioperi dei braccianti schiacciavano le biciclette dei braccianti stessi.

Questi e altri fatti simili accadevano nei così semplici e familiari anni '50 e forse il signor Festa è giovane e queste cose non le sa. Ma allora mi permetta di dirgli che per parlare e scrivere bisogna conoscere i fatti. Se poi invece non fosse giovane, o i fatti li conoscesse, dovrebbe provare vergogna tutte le volte che si guarda nello specchio. Perchè essere stato comunista negli anni '50 è una cosa che mi rende orgoglioso di esserlo stato, ma non è finita lì, sono ancora comunista, perchè non ci sono comunisti degli anni '50 odi altri anni come li vorrebbe Montanelli o qualche altro pennivendolo, ma ci sono i comunisti e basta che sono e saranno sempre impegnati per fare una società migliore, più giusta, più umana. E questa società potrà esistere se altra gente ci darà una mano per farlo.

Perchè forse oggi i confini tra il giusto e l'ingiusto sono più sfumati, ma ci sono tante cose che sono chiare e almeno lì bisogna scegliere con chi stare. Ad esempio: la P2, Sindona, Pinochet, i Palazzinari di tutta Italia, le rampe missilistiche a Comiso sono da una parte. Mi può assicurare il signor Festa di essere come me dall'altra?

Errori

Purtroppo i tempi di chiusura del giornale non ci consentono una lettura prima della stampa. Può così capitare che "Chi vuoi esser lieto sia, del doman..." si ritrovi senza una virgola; che Boiocchi diventi Boicchi, M ignieni Minieni, Stabilini Stabili, e che la Festa de l'Unità dell'Ortica duri fino al 31 di giugno (che di giorni ne ha 30) invece che al 13. Scusateci.

Bonvini Sandro GIARDINIERE ,i‘ 4 ‘ i k 1 ir,.
MANUTENZIONI
- GIARDINI - TERRAZZE
- SERVIZIO ADDOBBI Milano
Ortica,12-Tel, 74 49 40 Specialità Terricci Concimati PIZZERIA di Giuliano Mine tto °diga
A. AMADEO, 85 TEL. 74.77.13
IMPIANTI
PARCHI
BALCONI
Via
VIA
pag. 6 - Milano 12
Via S. Faustino, 3 Ortica
REGIONALE LOMBARDO Crociera notturna sul lago di Como 10 luglio. pullman GT. navigazione cena e danze a bordo L 35.000
speciale a Misano Adriatico Dal 23 agosto al 5 settembre pullman GT, pensione completa in albergo servizi di spiaggia, feste ed escursioni L. 257.000 Autorizzazione EPT di Milano in richiesta
balneari Grecia Porto
aereo
da L. 400.000 Tunisia Jerba-Hammamet. aereo da L. 475.000 Palma di Majorca aereo da L. 385.000 Capodanno
Dal
da L. 445.000 PER
tbgriMP©
COMITATO
Soggiorno
Soggiorni
Heli-Parga e altre isole
o traghetto
a Vienna
28-12-82 al 2-1-83, treno
INFORMAZIONI: Consorzio
pulita! articoli da regalo!
Silvana
da
CASA
tessili di alta qualità per la casa - prezzi eccezionali
* * * * * * * * * * * * LI/Y17
prodotti
"comunisti degli anni '50"?

Intervista

a Anna Frigerio e Nicoletta Tagliaferri

Udi: un movimento organizzato per un progetto di liberazione

Dal 20 al 23 maggio scorso si è tenuto a Roma il Congresso dell' Udi. Nello scorso numero abbiamo pubblicato un documento preparatorio dell' Udi milanese;

Con quale spirito siete andate a questo congresso?

Con alcune preoccupazioni: quella di non cancellare ciò che è stato costruito in questi anni, e di non riuscire a trovare un nuovo progetto più aderente alle esigenze delle donne. Abbiamo però trovato la voglia di rinnovare il nostro movimento senza perderne la storia: una voglia di tutte, dal nord al meridione.

Quante donne hanno partecipato al congresso?

Circa 1.000 delegate e 1.000 altre donne: è stato uno dei congressi più partecipati.

I presupposti con i quali l'Udi milanese è andata a congresso sono stati poi condivisi da tutto il movimento?

Le donne di Milano hanno portato le loro proposte ed esperienze nei IO gruppi di lavoro formatisi a Roma, e sono state discusse ed integrate al documento politico emesso dal congresso. È stato approvato da tutte il coraggio delle funzionarie, di Roma e non, che si sono messe in discussione ritenendo superato il loro ruolo di delegate: superato dalla crescita stessa del movimento.

È vero che le delegate si sono di-

ora chiediamo ad Anna e Nicoletta del circolo Udi "8 marzo", com'è andata a Roma, visto che lo hanno seguito in prima persona.

messe in blocco?

Innanzitutto, a qualsiasi congresso vi sono sempre dei dimissionari e dei nuovi eletti, la differenza è nelle scelte che sono state fatte in questo congresso: l'Udi non avrà più una segreteria nazionale nè funzionarie nelle varie province, però, quelle province che vorranno, potranno continuare ad avere le loro funzionarie. Milano, ad esempio, avrà ancora delle funzionarie che porteranno il contributo della loro esperienza, senza però dare una linea politica. L'Udi si organizzerà secondo le diverse esigenze territoriali. Ma la cosa più importante è l'autonomia completa che avrà l'Udi, anche finanziaria: non accetterà più quindi finanziamenti, organizzandosi con cooperative, ristoranti, ecc.

Una linea uscita da questo convegno?

Non si può parlare per ora di una linea politica: sarà un modo nuovo di operare e di essere forza conflittuale in questa società. Ad esempio non più un obbligo ad entrare nelle istituzioni o ad essere interpellate per le consulte di partito, ma una libera scelta di impegno nelle istituzioni odi lavoro che le istituzioni di "nuova cultura fra le donne" per

Consultorio: arriva una lettera dalla Regione

Minacciata la partecipazione?

Il Consultorio della nostra zona, aperto dal dicembre '81 con molti sforzi, dovuti alla burocrazia che impedisce al servizio di essere ben pubblicizzato, sta formando lentamente la sua utenza.

Alcuni dati: dagli ultimi resoconti sappiamo che gli utenti a tutt'oggi sono circa 170, di cui la maggioranza donne. Sono quasi tutti utenti della zona, con età media fra i 20 e i 35 anni. La maggiore richiesta che ha ora il consultorio è per la contraccezione; si sono già tenuti nel consultorio diversi gruppi di utenti, in particolare giovani coppie.

Gli operatori del consultorio hanno già avuto incontri con gli altri servizi socio-sanitari, e con le scuole superiori della zona, per programmare una collaborazione per i prossimi mesi.

Però, con quello che riguarda il servizio consultoriale in genere, stanno nascendo alcuni problemi che possono minacciarne la stessa natura ed i motivi ispiratori.

Alcuni mesi fa cominciano ad arrivare in alcuni Comuni della provincia di Milano, delle lettere da parte dell'assessoratò regionale che, in parole povere, dichiarano sciolti gli "organi consultivi e di partecipazione, per il passaggio alle Unità socio sanitarie locali": riferito ai consultori vuol dire lo scioglimento dei Comitati di gestione. Organi che fin'ora hanno lottato per la stessa apertura dei consultori e, insieme agli operatori, coordinano il lavoro del servizio, collegandolo al Consiglio di zona e alle altre realtà sociali.

modificare quello che le istituzioni non ci danno. La prossima scadenza sarà l'incontro di ottobre per trasformare in fatti queste nuove scelte politiche.

Le reazioni?

Impensate e molto favorevoli quelle delle donne che non erano al convegno: è la dimostrazione che erano scelte sentite anche se non espresse. Ora non si può più delegare, bisogna discutere e lavorare tutte insieme. Ironiche quelle della stampa e dei partiti... ma qual è oggi il partito che non debba fare autocritica rispetto alla partecipazione e all'attivismo?

È vero che i movimenti che fin'ora avevano tentato questa strada sono falliti, però era tempo di fare questa scelta, ora non resta che rimboccarsi le maniche e lavorare: attraverso un'organizzazione che rimarrà; attraverso un coordinamento delle diverse esperienze (cooperativa "Casa Matta" ecc.), attraverso i centri culturali.

Noi, comunque, siamo soddisfatti di questo congresso, della ricchezza di partecipazione e dibattito che ha avuto.

Intervista di Anna Brambilla

esecuzione impianti idraulici ed elettrici vendita elettrodomestici e arredo bagno

VOLETE FARE GINNASTICA?

Ai signori presidenti delle Unità Socio-Sanitarie Locali Loro sedi

Oggetto: Organi consultivi e di partecipazione dei preesistenti Enti disciolti e trasferiti alle Ussl, Consultori familiari (art.4 L.R. n. 44/1976)

In riferimento ai numerosi quesiti pervenuti alle Ussl relativi all'oggetto si precisa quanto segue:

I) tutti gli organi e gli organismi previsti dall'assetto istituzionale dei preesistenti Enti disciolti. sia amministrazione attiva che consultiva. sono da ritenersi estinti al momento dello scioglimento dei predetti Enti.

La successione universale tra Enti dispiega infatti tutti i propri effetti con riferimento esclusivo all'attività già posta in essere dalla precedente persona giuridica pubblica, ma non può operare in ordine ad attribuzioni, modalità di comportamento e modalità procedurali di nomina e surrogazione che attengono ad organi od organismi politico amministrativi propri della configurazione istituzionale della persona giuridica estinta. Nel senso delle considerazioni sopra esposte rientra del resto la comune accettazione del principio giuridico in virtù del quale. a seguito dell'estinzione degli Enti sanitari trasferiti alle Ussl. sono venuti meno i precedenti Consigli o comitati di amministrazione, i preesistenti tesorieri, preesistenti commissioni consultive del personale ed ogni altra commissione ed organismo partecipativo.

2) Per quanto concerne in particolare i Comitati di partecipazione e gestione sociale istituiti dai precedenti C.sz ai sensi dell'art. 4 della L.R. n. 44/76. fermo restando quanto affermato al precedente punto I) circa la loro estinzione al momento dello scioglimento dei predetti Csz, si ribadisce la validità del disposto del già citato art. 4 della L.R. n. 44/76. confermato dall'art. 11 della L.R. n. 35/ 1980. e cioè che anche i nuovi Enti gestori devono stabilire con proprio regolamento "le modalità e le forme della partecipazione sociale del servizio". Nel confermare la piena disponibilità di questi uffici per qualsiasi altra informazione dovesse rendersi necessaria, si porgono distinti saluti.

Ora questa lettera è arrivata anche nelle zone del decentramento cittadino.

Al testo della lettera (vedi riquadro) non aggiungo che una cosa: un invito a quelle persone che hanno lottato per avere il consultorio e agli stessi utenti che, nella nostra zo-

L'Assessore (dott. Renzo Peruzzottil

na hanno appena iniziato ad usufruirne; un invito ad opporsi a questo, insieme al coordinamento degli altri Comitati di gestione affinchè il consultorio rimanga come è stato pensato: un servizio per tutti, gestito dai cittadini e dalle forze sociali.

Milanododici

direttore responsabile

Pierfranco Ravotto redazione

Attilio Bellettati

Anna Brambilla

Corsi Corsi preparatori di base dimantenimento e perfezionamento alivello pre-agonistico

Il Centro Ginnastica Giuriati vi propone Corsi

Corsi agonistico

a dulti

Tutti Tutti i corsi sono aperti ai nuovi e vecchi amici dai 4 anni in avanti, con una frequenza bi-settimanale

Vi invitiamo quindi a prenotare con sollecitudine i vostri corsi, per permetterci di organizzarli nel modo migliore

Informazioni:

Tutti i lunedi, mercoledi e giovedi dalle 15.30 alle 18.30 presso la segreteria del Centro Giuriati via Valvassori Peroni 48 Milano

Carlo Casarini

Angelo Frigerio

Matteo Giuffrida

Vittorio Lobrano

Piero Piccaluga direzione redazione e amministrazione: via S. Faustino 5 Milano c/o Circolo Familiare Ortica stampa:

Coop. Editoriale NUOVA BRIANZA tel. 0362/924353 editrice:

Coop. Circ. Familiare Ortica srl via S. Faustino, 3 Aut. Trib. Milano n. 434 del 29/11/80

Arrivederci a settembre

Voi andate in vacanza e noi anche. Dunque arrivederci a settembre, quando riprenderemo ad uscire regolarmente, dopo la pausa di luglio ed agosto.

Lettere, articoli, fotografie che vogliate veder pubblicati sul numero di settembre, fateceli pervenire entro fine agosto. Buone vacanze.

stai:Anni piero via ortica, 1 - 20134 milano - tel. 73.81.934 .Alfrolospolo TINTEGGIATURE i g Via Pordenone n. 13 - Telefono 215.87.63 20132 MILANO
Milano 12 - pag. 7
a.b.

Dalla prima pagina

Da Ernesto Sada, del Comitato per la salvaguardia dei laghetti e del Parco Lambro riceviamo il seguente articolo

Difendiamo il parco e il fiume

Da ultimo è arrivato il fatto della "discarica". Non voglio assolutamente suscitare nuove polemiche inutili, ma tutti sappiamo quanto sia problematica la soluzione per una città come Milano del dove mettere le... scorie (ossia pavimenti e muri vecchi, macerie varie, ecc. ecc.). Credere di risolvere il problema con il riempimento di invasi d'acqua destinata alla falda freatica non si può certo dire che sia la migliore soluzione!

Dal problema "laghetti", che assolutamente sbagliando qualcuno potrebbe pensare essere problema solo dei cittadini di via Feltre, o al massimo della Zona 12, abbiamo saputo poi che in ballo c'è tutto un progetto per l'intero Parco Lambro, e questo coinvolge al minimo tutta Milano, Segrate, Vimodrone. Sistemazione definitiva delle aree del Parco Lambro, sia come aree che come utilizzazione. E qui casca l'asino, ossia il sottoscritto, che viene a sapere come si vorrebbe utilizzare l'area del Parco:

- un ciclotrone dell'Università su un'area di 12.500 mq.;

- l'assemblamento del Luna Park ex Varesine e Luna Park Forlanini - Taliedo est;

- il diritto di utilizzo di superficie, con annesso uso di cascine preesistenti nel Parco stesso, per qualcosa come 10/15 ettari, il che rappresenta il 30% dell'intera area in questione, da parte di pseudo Cooperative allo scopo di sperimentare scientificamente in vivo teorie di nuovi innesti arborei, ibridi vari, ecc. da proteggere e recintare!! Dico "pseudocooperative", perchè sembra che dietro ci siano addirittura delle "multinazionali" (a buon intenditore poche parole bastano);

- una piscina olimpionica, con annessi e connessi;

- un convitto per infermiere e praticanti o allieve della clinica privata "San Raffaele", altrettanto

Dalla prima pa i ina

che, in tante faccende affacendato, ha bisogno (non di rado) che la gente vada sotto la sua finestra a ricordargli cosa vuole sia fatto prima di altro.

Da Sauro Sagradini, primo direttore del nostro giornale, abbiamo ricevuto questo interento che pubblichiamo volentieri.

Come vorremmo questo Parco? Ce lo siamo immaginato e ci abbiamo fatto anche una bella passeggiata in una giornata di sole maggiolino. Sogno di una cosa che ora vogliamo ripetere con voi. Ma prima vediamo cos'è adesso. È un grande, anzi grandissimo, appezzamento di terreno abbastanza ben rimboscato e, di tanto in tanto, rinverdito che passivo, passivo riceve la gente e i visitatori di buona volontà. Corridori podisti e, per la parte a destra, saettanti automobilisti; passeggiatori solitari e proprietari di cani che portano in questa sede magnifici esemplari a sgranchirsi le gambe prima dell'esposizione; qualche volonterosa squadra di football aziendale; spesso posteggiano gruppetti di giovani armati di chitarra, ma dagli occhi inesorabilmente spenti; e, la domenica, qualche famiglia che tenta il picnic; le coppie di innamorati sono rare, piuttosto frequenti le coppie di amanti che, inscatolati nelle loro auto, risparmiano così la retta della pensione. Desolante e abbastanza triste è lo spettacolo offerto per un luogo che potrebbe e dovrebbe essere motore attivo di iniziative, promotore valido di aggregazione civile, organizzatore, anche occulto, del tempo libero. In ogni caso gioioso e sano antidoto allo stress della vita di ogni giorno. Ma tant'è. E allora cominciamo

A Milano abbiamo costruito il "Monte Stella" (con macerie e ceneri dei poveri milanesi rimasti sepolti dalle macerie dell'ultima tremenda guerra '40/'45). Con lo scavo della metropolitana abbiamo costruito le montagnette del "Parco Lambro".

Perchè non progettare in luogo più adatto una discarica di analogo tipo e scopo, da piantumare e vialettare ad opera finita?

protetto e recintato; - campi recintati di calcio e cascine per "spogliatoi" da affidare a Enti sportivi (più o meno privatizzati).

L'elenco non posso giurare sia completo ma tanto basta per una minima riflessione.

E veniamo ora al Fiume Lambro

Devono sapere tutti che oltre quindici anni fa da qualche parte e-

ra arrivato uno stanziamento di spesa di oltre trecento milioni per la... pulizia del fiume. Si trattava genericamente di ripulire il letto del fiume che gli scarichi industriali ed altro avevano praticamente sollevato di almeno un metro, rendendolo in più totalmente impermeabile ad ogni cedimento in falda (e forse questa innaturale impermeabilità può considerarsi... provvidenziale. La natura si difende!!). Vennero spesi miliardi (milioni e

miliardi di anni e anni fa) per la costruzione di impianti di depurazione delle acque di scarico ma poi non si sono trovati i soldi per far funzionare gli impianti. Morale: prendo la patente, compero l'automobile, ma non ci metto la bénzina.

Venne la cosiddetta legge "Merli": censimento delle industrie inquinanti. Multe, a chi inquina le acque dei fiumi. Quanto? Quanto un'elemosina — al massimo — per

Ne hanno discusso ad Architettura sindacalisti, tecnici,

comitati

Come riutilizzare il Lambro

Il titolo era ambizioso: "Il Lambro e il suo territorio: costruiamo un progetto di riutilizzo". A discuterne si sono ritrovati, per tutta la giornata di venerdi 4 giugno, politici e tecnici, docenti universitari, sindacalisti, rappresentanti di organismi popolari. Ed è stato il primo convegno di questo tipo che si sia fatto sul Lambro.

Ad indirlo è stato il Cuz Cgil-Cisl-Uil di Lambrate, Segrate, Peschiera Borromeo, insieme con il "Comitato parco regionale Valle Lambro" di Monza con il "Comitato parco Lambro" di Milano e con la "Lega ambiente" dell'Arci, con la collaborazione dei Consigli di zona 12 e 13 e con la facoltà di architettura.

Aperto da una relazione introduttiva di Giorgio Schultz a nome del sindacato il convegno doveva rispondere alla domanda: "è possibile recuperare il Lambro?" La risposta degli esperti è stata che è possibile. Ed è possibile restituire l'area del fiume e il fiume alla gente, allo sport, al tempo libero. Ma per questo bisogna affrontare con decisione non solo il disinquinamento ma anche l'assetto territoriale: di qui la proposta del Parco regionale.

Gli atti del convegno saranno pubblicati a settembre. Torneremo sull'argomento. Per ora preannunciamo solo che il Cuz ha in programma di organizzare su questi temi un corso 150 ore alla facoltà di Architettura.

Sognando un altro Parco

— di Sauro Sagradini —

quei Comuni che hanno avuto il privilegio di avere Sindaéi ed addetti ai lavori che hanno osato sfidare gli inquinatori. Altrimenti casi laddove, se non si permetteva di scaricare nel fiume, la minaccia di chiudere l'azienda e mettere sul lastrico i lavoratori.

Ma chi parla di ricatto? di mafia? È una pura e semplice logica di mercato!

Il Lambro non più fiume ma "fogna". Al punto che gli stessi utilizzatori della sua acqua hanno predisposto, per il proprio uso, di sofisticati depuratori: prendono l'acqua, la depurano, la usano, la mischiano con i micidiali residui della loro manipolazione, e la restituiscono al fiume più sporca e lurida. Non sarebbe meglio prenderla pulita e restituirla pulita?

Esistono fior di impianti specifici adatti, ad esempio per la depurazione di impianti da industria chimica, altri per impianti di macellazione, altri per l'industria galvanica,... e chi più ne ha più ne metta.

Invece si preferisce — parlo di industrie — fare il contrario. Lambro vuol dire Po Po vuoi dire Adriatico Adriatico vuoi dire Mediterraneo Di questo passo quanti anni ancora avremo a disposizione per poter godere nelle ferie (noi o i nostri nipoti) di un bagno in mare? Ernesto Sada

Delle tre cascine del parco, questa è la più bella, almeno per quanto ci riguarda, infatti in quella vicina al Molinari e alla Rizzoli hanno sistemato la biblioteca popolare e nell'altra un ritrovo giovani con discoteca.

la nostra passeggiata in fantasia. Lo stradone è largo e diritto, tutto alberato: è viale. Senza traffico d'auto lo si può percorrere camminando al centro e stando a braccetto degli amici. Fra platano e platano sono sistemate, in alternanza, solide panchine e agili nicchie piene di ricordi e di storia. In fondo, ma si vedeva fin dalla cima, quasi fosse un grande portale: l'ingresso, il Monumento alla Felicità ( nessuna colonna dal capitello corinzio ha voluto il bravo architetto, ma da buon conoscitore di Le Corbusier, moderni moduli saettanti verso l'alto che, anche per i loro colori, rompono le grigie cappe dei cieli invernali della città).

Più oltre l'ampio piazzale anche lui lastricato, come il vialone, in porfido del trentino. È così che il verde fondale ci viene incontro. Tanti viottoli si dipartono dal piazzale fatto a semicerchio. Noi ci incamminiamo su quello di destra che a sua volta si frantuma in piccoli sentieri che partono per chissà dove nascosti come sono dai rigogliosi arbusti disposti a macchie. II tecnico piantumatore di questa terra ha pensato, bene secondo noi, di fare largo uso di piante ad arbusto, quelle che correntemente siamo usi chiamare da sottobosco: si hanno così più colori e per più lungo tempo. Le ortensie, fatte ormai veri e propri alberi, cominciano a fiorire a giugno e non smettono fino al tardo ottobre. E le giallissime forsizie di gennaio. E i bianchi prunus pronti già ad aprile e i roseti che da maggio continuano a sbocciare fino ai primi freddi. Ed altri fiori ed altri ancora, a dimostrare che Milano

ha terra ricca e generosa e sulla quale cresce bene anche la pianta se doverosamente distanziata dalla ciminiera. Continuando sedia nostra stradina di destra, ci siamo lasciati indietro la montagnola e abbiamo raggiunto, aiutati dai gialli cartelli indicatori, il bel, e del tutto nuovo, Museo d'Arte contemporanea..

Dentro e per tre piani, il comitato dei saggi, ha radunato e raccolto veri e propri tesori dell'arte d'oggi che erano nascosti nei vari uffici della Lombardia. Ci sono gli astratti (come Hartung e Kandinski, Klee o il milanese Fontana) come ci sono di Chagall tre magnifici cartoni preparatori venuti da Tel-Aviv e poi Boccioni, Carrà e Balla e anche uno splendido Modigliani e di Braque un magnifico olio cubista, mentre di fronte a lui fa bella mostra una grande scultura di Picasso. E poi tanti e tanti altri acquarelli, tempere, incisioni, collage e disegni: tutti ben ordinati in catalogo ragionato. Nel piano sottoterra, in questo periodo, sono in mostra gli Espressionisti tedeschi che il Museo di Berlino ha mandato in prestito. Quest'esposizione è stata la ragione della visita al Museo ed un'emozione quasi frenetica ci ha lasciato dentro. Quanto più bella e importante di quella precedente, tutta imperniata sullo spagnolo Mirò. Siamo ad un tavolo del ristorante che sta a fianco del Museo. È uno dei cinque ristoranti che ospita il parco, noi preferiamo di solito questo: è più economico e i rumori sono attutiti e anche i discorsi si fanno sottovoce, forse si respira ancora l'aria climatizzata della grande Arte che la gente ha appena lasciato. E poi,

personalmente, ci siamo affezionati allo scrosciare della fontanella - cascata che ci sta di fronte. I n alto, sulla montagnola, ha trovato finalmente la sua giusta collocazione il gran sole di Giò Pomodoro. Trasferito, questo enorme blocco di bronzo, dall'angusta piazza Meda a far compagnia alle belle opere di marmo, ferro battuto, granito o maiolica che i maestri della scultura contemporanea italiani hanno

donato al Parco. Una vera e propria permanente che percorre tutto il Parco fatta oggetto di gioco e di sfondi fotografici dai visitatori meno assidui. Dopo il buon caffè espresso, ci incamminiamo, rifocillati alla ricerca della cascina riadattata. Ormai è pieno pomeriggio e la gente è folla. Passiamo vicino al laghetto e i modellisti esibiscono i loro bastimenti telecomandati. Attraversiamo il ponticello sul Lambro mentre i pensionati dell'Ortica stanno premiando i vincitori della gara di pesca alla canna, è così che siamo alla cascina antropologica. Qui sono state radunate una infinità di reperti, di cimeli, di veri e propri strumenti del lavoro raccolti per tutta Milano e la Lombardia. C'è il vecchio aratro della bergamasca, come la prima pressa usata dall'Alfa Romeo, c'è la barca di Lucia Mondella, come la riproduzione degli stemmi delle porte di Milano. Insomma è stato raccolto qui quel patrimonio storico che facilmente l'uomo moderno distrugge eliminando così i supporti validi alla sua memoria storica. Anche per i milanesi, e non solo per gli immigrati, è importante tuffarsi in questo passato che è vera cultura.

Lasciamo, discutendo animatamente, le sale della "raccolta di antropologia" e ci sediamo ad ascoltare la banda dei Martinitt che si esibisce al centro del grande prato chiamato "il Festival". Sul palcoscenico questa sera ci sarà teatro: i bravissimi funamboli di Grenoble. 11 gelato alla frutta mista, è squisito e decidiamo improvvisamente di lasciare andare i due amici atleti in piscina ad esibirsi, mentre noi vecchiarelli ci incamminiamo, per la lunga strada, verso il parcheggio per tornare a casa. Un ultimo sguardo al programma dei film esposto all'ingresso del viale d'uscita antistante al bel piazzale che la sera si trasformerà in Arena cinematografica con buona pace di chi ama il cinema d'autore, questa sera ripeteranno per l'ennesima volta il film di Hitchcock "Gli uccelli". Si tornerà a vederlo, questa è la promessa, per intanto: tutti a casa ad ascoltare in Tv quello che il mondo ha combinato in questa giornata di distrazione. Qui finisce il nostro sogno e osiamo pensare che sia diventato anche un po' vostro. D'un idea bella in tanti bisogna essere; in tanti a coltivarla, così solo un giorno si potrà vederla realizzata e come noi vorremmo. In genere, questo metodo oggi è chiamato: partecipazione delle masse. Un'ultima notazione. Perchè abbiamo preferito il fantastico per chiedere un mucchietto di cose logiche e del tutto realizzabili? Perchè crediamo di conoscere i nostri amministratori che riteniamo troppo facili all'irritazione, perchè stavamo per chiedere cose che dovrebbero già esservi e da tanto e quindi per le ovvietà meglio la fantasia! E infine perchè aborriamo la noia e di stanchi manifesti-richiesta ne vediamo tutti i giorni che, ormai, ci guardiamo bene dal leggerli.

pag. 8 - Milano 12
-

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Milano dodici15 by fondazioneisec - Issuu