Milano dodici14

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MILANO DODICI

ANNO III - N. 31

MARZO-APRILE 1 980

Intervista ad A. Frigerio

FELTRE -CIMIANO LAMBRATE ORTICA

MENSILE DI CULTURA POLITICA E ATTUALITA'

L. 300

«Devi pubblicarle queste cose: le critiche che faccio ai socialisti, anche le critiche che faccio ai comunisti».

Sto intervistando Anna Frigerio, militante dell' Udi e del Pci, consigliere di zona. Prima di lei ho intervistato Bafunno capogruppo del Pci in Cdz e Spinazzola, socialista, presidente del Consiglio di zona. Ho cominciato chiedendole da quanti anni lavora nel Consiglio di zona, quali sono le sue responsabilità.

Da cinque anni, dal '75. Da quando abbiamo formato le commissioni, qualche mese dopo; sono coordinatrice della Commissione assistenza e sanità.

Allora la commissione era numerosa, erano una cinquantina i partecipanti; c'era in loro una spinta, ci credevano al nuovo modo di governare. Adesso siamo rimasti in pochissimi, io, i rappresentanti dei pensionati, Prini e Voltolina, l'équipe del Sime. Si sono accorti che abbiamo chiacchierato tanto, ma che abbiamo avuto pochi frutti.

Bafunno e Spinazzola avevano cominciato parlando del Piano regolatore. dei nuovi poteri che la Giunta di sinistra ha dato alle circoscrizioni. La Anna Frigerio parte invece da qui, dai limiti, dagli errori, dalle divergenze che si è trovata ad avere con altri componenti del Consiglio di zona.

Mi chiedi chi partecipava alla commissione? Cittadini di tutte le estrazioni: donne, uomini, di media età prevalentemente; pochi giovani i rappresentanti dei pensionati. Qualcuno veniva per incarico di partito, ma la maggior parte erano cittadini che credevano ad un'attività sociale. Magari fanno ancora delle attività, per esempio si occupano dei tossicomani. Ma alla commissione non vengono più. Si sono accorti che non abbiamo avuto niente, cosi poco alla volta si sono stancati. Qualcuno adesso lo si ritrova su determinati problemi, per esempio alle assemblee per il consultorio.

Ma perchè non avete avuto risultati?

L'ho detto tante volte in Consiglio di zona. Come Consiglio siamo troppo fermi. Sul problema sanità e assistenza, intendo. Questo problema è stato posto in secondo ordine; per il momento probabilmente: forse se saremo ancora lì... Voglio dire che sono state fatte delle scelte di priorità che a mio parere sono sbagliate. È stata data priorità all'urbanistica: è vero c'era il Piano regolatore, c'erano delle scadenze. Si doveva farlo. Ma poi... per esempio il Psi ha. fatto delle scelte buttandosi sullo sport. La Dc, basta che si parli (segue in ultima)

Cara «Milano I2», la nostra cara vecchia Ortica, i suoi prati, le cascine, il traffico quasi inesistente!

Un mare di biciclette e, dopo la guerra, un po' di »Vespe e di Lambrette», e la vecchia cara autobus che passava ogni ora circa (e anche di più) e che si lamentava «M» (noi la chiamavamo Mariuccia) diventata poi 205 ed infine 75.

Questo, come nella favola: c'era una volta...

Poi i nuovi insedia menti abitativi, via le cascine e su le case, nuove facce di gente nuova, via le biciclette per far posto alle auto.

Si chiude «el ferèe» (ferrava i cavalli in via Ortica 12) e si aprono officine meccaniche, carrozzerie, elettrauto. A qualche «nostalgico»

Il semaforo di via Bistolfi Trentacoste è ormai una realtà

L'installazione del semaforo è uno degli ultimi interventi dcl Comune nel nostro rione. Credo lo si possa considerare come un successo di tutti quei cittadini del quartiere che hanno sempre creduto e credono nella partecipazione alla vita democratica della nostra zona e della nostra città.

Ringraziamo tutti perchè questa ferma convinzione e tenacia ha fatto in modo che venissero finalmente riconosciute le giuste richieste ormai da tempo sottoposte al Comune.

Dobbiamo inoltre riconoscere che l'impegno assunto dall'Assessore Korach (vice sindaco del Comune di Milano) è stato mantenuto e quindi lo ringraziamo, anche perchè oltre al semaforo di via Bistolfi-Trentacoste è già stato realizzato quello del cavalcavia Buccari ed è stata cominciata l'installazione (ormai a buon punto) di quello angolo via Rubattino-Pitteri.

Tali realizzazioni danno la dimostrazione della volontà di soddisfare le richieste e le aspettative che i cittadini hanno atteso da anni (prima invano).

sommario

del vecchio quartiere viene in mente di disegnarne la storia sul muro della scuola di via Trentacoste: quello che era, quello che è, quello che vorremmo diventasse. Ma il progresso... bumm... il muro non c'è più, e col muro il nostro murales.

È vero che in cambio si amplia la scuola del turismo,si costruisce la palestra e probabilmente la mensa. E poi i semafori, sul cavalcavia, (finalmente!!!) all'incrocio Pitteri-Rubattino, in via di allestimento, quello Bistolfi-Trentacoste.

Quante cose in questo quartiere da qualche anno a questa parte. Però... che nostalgia per il murales che mi ricordava i prati, le cascine... Nostalgie senili dirà qualcuno.

Comunque: addio vecchia Ortica, ciao Ortica nuova. Angelo Frigerio

F. : zna. vcmcari990/.36 - - ZW. 2,58575 11111

pag. 2: Festa popolare alla Cascina Biblioteca

pag. 3: Un 25 aprile di lotta per la democrazia contro il terrorismo

pag. 4: Analisi del Bilancio di zona 1980

pag. 6: Concluse le consultazioni "elettorali" del Pci

pag. 7: Festa popolare all'Ortica, anno zero

pag. 8: l'otto marzo in zona 12

"Dobbiamo parlare anche dei nostri errori"
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La vecchia scuola di via Cima e i suoi problemi

Il Consiglio di circolo delle scuole di Lambrate, nella riunione del 22/2/80, aveva convocato una assemblea dei genitori e degli operatori della scuola elementare di via Cima con il seguente ordine del giorno:

I) ristrutturazione e trasporto alunni: bacini di utenza scuola media; problemi dell'assistenza minori zona 12.

L'assemblea si è svolta il 10 marzo 1980 alla presenza di circa 70 genitori. Viene data la precendenza al punto 3 dell'Odg per esigenze dei relatori, la sig.na Frigerio Anna (consigliere di zona all'assistenza) illustra scopi e finalità dell'iniziativa, costituzione di un gruppo di lavoro per affrontare le problematiche dell'affidamento temporaneo dei minori (persone e famiglie disposte ad occuparsi dei minori). Dopo alcune domande di precisazioni dei presenti e relative risposte esaurienti della sig.na Maffioli si passa alla discussione del l° punto dell'Odg. Il genitore Pesa vento (presidente del Consiglio di circolo) con una introduzione articolata, ma sintetica delle varie fasi di interessamento, quali: pressioni, richieste, riunioni, assemblee, manifestazioni e sopralluoghi, pone i problemi emergenti della ristrutturazione dell'edificio scolastico: (i lavori sono già in corso) trasferimento di 5 sezioni in altra scuola, probabile disagio di organizzazione del servizio di refezione riferisce che, dopo attenta valutazione il Cdc propone di escludere dal trasferimento le classi 5° e 1° spostando le classi 4° e 3°, motivando le ragioni di queste scelte, il trasferimento di queste classi nella scuola di via Maniago avverrebbe probabilmente dal giorno 25 marzo con mezzi di trasporto dell'Atro (servizio gratuito) mentre, pur garantendo la refezione. la consumazione dei pasti non potrà avvenire nel refettorio ma bensì nelle proprie aule di lezione oppure a lavoro ultimato nella palestra. Per il gravoso lavoro che il personale addetto si troverebbe dover sostenere, diventa doveroso fare appello alla sensibilità dei genitori che, qualora si rendesse necessario limitare le presenze alla refezione, non abbiano obblighi di lavoro o di altra natura, da far sospendere momentaneamente la fruizione ai propri figli di detto servizio, mentre potranno continuare a frequentare le attività integrative (doposcuola).

Ai numerosi interventi dei genitori, tutti con alto senso di responsabilità e & partecipazione, hanno risposto la dott.ssa Del Miglio (direttrice didattica) e i genitori Beppato e Guidetti (consiglieri del Cdc).

L'assemblea ha approvato le proposte del Consiglio di circolo invitando Io stesso ad impegnarsi e di organizzare tutto quanto necessario per garantire un normale inizio dell'anno scolastico 80/81 (i lavori di ristrutturazione non saranno terminati per questa data e di conseguenza per parecchi mesi ci sono gli stessi problemi: trasferimenti refezione).

Si passa quindi al 2° punto all'ordine del giorno: il distretto 34 (zona II) ha avanzato una richiesta al distretto 35 (zona 12) affinchè si rispettasse anche per la scuola media, il bacino d'utenza, per sovraffollamento della scuola media «Pascoli» praticamente tutte le nuove iscrizioni alle medie degli alunni di 5° classe della via Cima dovrebbero avvenire alla scuola media di via Pini a Lambrate e non più alla Pascoli.

Dopo ampia discussione, l'assemblea si orienta di proporre al Cdc: di contattare il distretto 35 affinchè per l'anno scolastico 80/81 si mantenga tutto immutato, oppure, di suddividere il bacino di utenza del nostro quartiere nelle due scuole, tenendo conto della distanza, percorrenze e servizio di trasporto pubblico.

Giordano Guidetti

Festa popolare alla Cascina Biblioteca

Via Casoria n. 5

Due anni fa il Comune di Milano ha concesso alle Associazioni nazionali famiglie fanciulli subnormali (Anffas), la Cascina Biblioteca di via Casoria 5 con annessi 14 ettari di terreno.

Con l'aiuto e la partecipazione di molti abitanti della zona sono stati rifatti i tetti, organizzate feste, sottoscrizioni, ripristinati locali, coltivati ortaggi, assistiti ragazzi portatori di handicaps.

Tutti coloro che vogliono rivivere o vivere una esperienza agricola, la possono fare.

Servono uomini, donne, giovani o anziani per zappare, fare pulizie, ripristinare i fossi, seminare, pulire le stalle, allevare galline.

Telefonate o venite alla Cascina Biblioteca, Parco Lambro, strada per Milano 2, autobus 55. Tel. 210198.

Anffas zona 12

Dopo numerose richieste, di tanti cittadini, finalmente in questi giorni è stato installato un semaforo per regolare il traffico e rendere sicuro quel crocevia.

Tutti ricordano che senza semaforo gli automobilisti si «rubano» spesso la precedenza con manovre irregolari e pericolose: nelle ore di punta ostacolandosi con piccoli spostamenti, formando così la coda, nelle ore di minore traffico rischiando l'incidente per l'elevata velocità.

Molti urti infatti vi sono accaduti solo per aver preteso ingiustamente una precedenza oppure per la scarsa visibilità dovuta alla conformazione stessa della strada.

Per non parlare poi dei pedoni, che lassù sul cavalcavia dovevano attraversare molte volte senza sicurezza.

Installato per fortuna il semaforo, il crocevia appare ora sicuro per tutti.

Ma anche per la regolarità e per la capacità di smaltire il traffico un semaforo è senza dubbio indispensabile in una situazione come su questo ponte.

La coda che si forma nell'ora di punta, dovuta al concentrarsi del

Programma

Giochi per bambini, gite intorno alla cascina sui pony e trattorino, mascherine, gioco delle pignatte, tiro alla fune, gioco del topolino, pesca di beneficenza, musica con la banda dei Martinitt, falò finale, funziona servizio di ristoro.

Con il patrocinio del Consiglio di zona 12.

Il rapimento Pedesini

Sono trascorsi ormai cinque mesi da quella infausta sera in cui uomini armati sequestrarono nel suo ufficio di via Ortica 3 il commerciante di prodotti petroliferi Cesare Pedesini. Sono stati mesi di dolore e di ansia per la moglie signora Mariuccia che pur colpita dal dramma che ha sconvolto la sua esistenza ha trovato immediatamente la forza di reagire, cercando e trovando subito i contatti con i rapitori, i quali, secondo notizie non confermate, avrebbero recentemente ricevuto la somma del riscatto che si presume attorno a seicento milioni di lire. Ma da quel giorno tutto tace, nessuna notizia del rapito e dei rapitori, mentre, si susseguono gli appelli della moglie sempre più preoccupata, dato il pessimo stato di salute del congiunto. Nel suo ultimo appello a radio e giornali la signora Pedesini chiede ai rapitori di fornire una prova concreta e recente, a conferma delle buone condizioni del marito.

Con tutta probabilità l'angoscia della signora Pedesini è stata accentuata dalla clamorosa svolta nell'inchiesta sul sequestro dell'imprenditore avvenuta subito dopo il presunto pagamento del riscatto quando i carabinieri del reparto operativo di via Moscova hanno bloccato cinque persone sospettate di fare parte della banda dei sequestratori.

traffico su quest'unico ponte, sarebbe senza semaforo ben più irregolare e quindi più lunga, sarebbe in realtà una continua lotta di ogni automobilista per avere la precedenza.

I tecnici che hanno installato l'impianto certo staranno verificandone i tempi di funzionamento e li adegueranno sempre meglio alla realtà del traffico.

In verità occorre riconoscere che questo impianto è stato un passo avanti per la sicurezza sulle nostre strade, come lo sarà tra poco un altro semaforo tanto atteso: quello tra Bistolfi e Trentacoste.

Ed a questo punto vorrei spendere due parole per ricordare, in tema di sicurezza e di comodità, per i pedoni questa volta, la necessità che si studi qualche modifica oppure un'alternativa per il sottopasso di via Amadeo.

Vera barriera architettonica insuperabile per una carrozzina per invalidi o per bambini, difficile per gli anziani, è aggirata solo dal lungo cavalcavia, sui cui stretti marciapiedi tra l'altro un invalido può transitare solo con molte difficoltà. Analogo problema esiste per il ponte in ferro in fondo alla via Ortica.

Ebbene qualcosa si muove: i due semafori, da tempo richiesti, indispensabili, sono arrivati.

Adesso, guardandoci bene dal ridiscutere il passato e dal rischio di tornare indietro, cerchiamo piuttosto di andare sempre avanti e di affrontare altri e più impegnativi problemi, che nella nostra Ortica certo non mancano.

Angelo Pizzocri

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Risaniamo il quartiere

Ortica

Nel nostro quartiere si sta creando una situazione di notevole disagio, perchè: cittadini, che speriamo non abitino nel nostro rione. stanno utilizzando le aree di via Bistolfi-Trentacoste-Cima come scarico delle più svariate immondizie. Così pure viene utilizzata l'area di via Zambaldi - Martorelli - Borgomainerio.

Su quest'area si verifica una cosa ancora più grave, perchè viene generalmente utilizzata come deposito sacchi dell'immondizia dal condominio di via Trentacoste. 32 (nei giorni in cui i dipendenti delmnu passano per la raccolta); è da tenere conto che quest'area è prospiciente alla scuola elementare. È necessario a questo proposito mettere dei cartelli con vietato lo scarico.

Luigi Giglietti

la moglie Angela le figlie i parenti lo ricordano ai comunisti dell'Ortica.

Milano, maggio 1980

Secondo indiscrezioni l'arresto dei cinque indiziati per il sequestro Pedesini sarebbe avvenuto in base a intercettazioni telefoniche cui erano sottoposti i presunti rapitori.

Al di là del dramma che la famiglia Pedesini sta vivendo resta il fatto che episodi come questo (uno dei tanti) possono avvenire tra l'indifferenza dei più e che la comprensione di pochi non basta ad eliminare questo delitto che consideriamo tra i più infami.

Auspichiamo leggi più severe che colpiscano pesantemente autori e mandanti di questo atto delittuoso che una società civile come la nostra rifiuta di sopportare.

Attilio Bellettati

E rimanendo in argomento si chiede che venga fatta pulire anche l'area privata di via Trentacoste, 34 dagli sterpi e dai rovi che si arrampicano nell'inferriata arrivando fino sul marciapiede.

Un altro serio inconveniente che segnaliamo è quello causato dai lavori per la costruzione del muro ferroviario lungo tutta la via Cima, proprio dopo che l'Amministrazione comunale aveva intrapreso in questa via (e di recente) l'asfaltatura dei marciapiedi e della strada. Chiediamo innanzitutto che al termine

della costruzione del muro chi l'ha iniziata si faccia carico di risistemare la via. Riscontriamo anche che alcuni cittadini proprietari di automobili parcheggiano la loro macchina sui marciapiedi. mettendo in difficoltà quelle mamme che portano i bambini in carrozzella e agli anziani che alle volte devono destreggiarsi per poter passare.

Si invita la vigilanza urbana a una più solerte attenzione per fare rispettare quanto segnalato.

Da troppo tempo tutto è lasciato all'abbandono. permettendo così a quei cittadini che non rispettano quanto loro di dovere. di ledere chine! rione vuole trovare più senso di civiltà.

NB: segnaliamo inoltre che mancano le targhe indicatrici delle vie Bistolfi e Trentacoste (al loro incrocio) distrutte in occasione di un incidente automobilistico.

Sindacato pensionati Ortica

Cooperativa Familiare Ortica Circolo Arci Cesare Pavese Partito socialista italiano sezione «8. Di Pol»

Pci «Sezione E. Gnudi.. La redazione di Milano 12 Il Comitato genitori Scuola elementare Cima Seguono le firme di oltre cento cittadini

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Sul cavalcavia Buccari

Un 25 aprile di lotta per la democrazia contro il terrorismo

Cinquant'anni dopo: le parole di Cramsci La Resistenza vista dai giovani

Questi tre giorni di marzo, il 17, il 18, il 19, ci riempiono tutti di sgomento. Contro questi tre assassinii, ogni giorno, la classe operaia è scesa in piazza ad esprimere la volontà di combattere questo «male oscuro», ma a fronte di questo impegno, di questo generoso sacrificio, resta inamovibile l'indifferenza e la chiusura della maggior parte della gente.

Nel braccio di ferro contro la violenza, notevole è il danno che viene da coloro che si rifiutano di partecipare alla lotta sperando di salvarsi da soli, eppure dovrebbero sapere che non c'è, non c'è mai stata alternativa alla lotta democratica.

Così la pazzia esplosiva dei criminali si confonde e si somma con la pazzia tranquilla di coloro che non vogliono vedere, non vogliono sentire, non vogliono partecipare alle lotte democratiche...

Antonio Gramsci, circa cinquant'anni fa, scrisse tra l'altro delle cose che sembrano scritte proprio oggi:

«...Dei fatti maturano nell'ombra, perchè mani non sorvegliate da nessun controllo tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati di piccoli gruppi attivi che la massa dei cittadini ignora. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare, ma la tela intessuta nell'ombra arriva a compimento, e allora sembra che la fatalità travolga tutto e tutti, che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era attivo e chi era indifferente. E quest'ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe che apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli è irresponsabile.

E alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno, o pochi, si domandano: se avessi anch'io fatto il mio dovere di uomo, se avessi cercato di far valere la mia voce, il mio parere, la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?... Bisogna domandar conto ad ognuno del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto.

Bisogna che la catena sociale non pesi soltanto su pochi, ma che ogni cosa che succede non sembri dovuta al caso, alla fatalità, ma sia intelligente opera degli uomini. E perciò è necessario che spariscano gli indifferenti, gli scettici, quelli che usufruiscono del poco bene che l'attività di pochi procura e non vogliono prendersi la responsabilità del molto male che la loro assenza dalla lotta lascia preparare e succedere». (da: «Sotto la mole», Torino Einaudi 1960, pp. 228-29).

In trent ' anni non ho mai raccontato tutta la mia storia

Su un numero di Rassegna sindacale abbiamo letto questa intervista a una persona molto conosciuta all'Ortica. Pensiamo di fare cosa utile pubblicandola in preparazione del 25 aprile.

Trentaquattro anni senza aver mai raccontato per intero la storia dolorosa della propria deportazione sono un'eternità. Troppi.

Anche il cuore più forte rischia di scoppiare. All'infamia consumata dalla barbarie nazista nei campi di concentramento aggiungere l'incomprensione di molta gente, anche degli stessi familiari, è un'umiliazione piuttosto grande.

È accaduto a Loredana Bulgarelli strappata nel '44 all'età di soli 17 anni dalla sua casa di via S. Faustino all'Ortica, deportata a Mauthausen, Auschwitz e a Buchenwald. Oggi vive nella sua casa di via Inama a città Studi, in serenità, nonostante tutto. «Proprio così — mi dice — oggi è la prima volta che racconto da cima a fondo la mia storia. Prima non mi era mai stato possibile.

Appena tornata dalla Germania, nel '46, nessuno mi chiese di spiegare bene tutta la terribile vicenda dei campi di concentramento. Nemmeno i miei genitori. Mio padre priferiva non sentirne parlare. Mia madre per prima cosa mi domandò se ero tornata «a posto-, come quando ero partita».

«Se l'hanno portata via — dicevano molti vicini del quartiere — è perchè qualcosa avrà ben fatto! Oppure la considerano «una di quelle» perchè, secondo loro quelle andate in Germania erano «donnacce».

«Ed invece ero stata portata via senza una ragione comprensibile o forse perchè alla Borletti avevo scioperato nel marzo '43. Io non mi interessavo di politica, ma la milizia fascista «Muti», mi arrestò. 4 giorni in treno su un carro fetido verso Mauthausen senza mai uscire. Pensavo di andare a lavorare in Germania come ci avevano detto le SS. Poi capii che si trattava di ben altro quando ci misero in una cella a dormire per terra, segregate. Lì ho compiuto i miei 18 anni. Che tristezza! Mauthausen era un immenso campo in buona parte adibito a smistamento dei prigionieri. Da lì sono passata alle carceri di Vienna e poi ad Auschwitz dove sono rimasta molti mesi. Era 1'8 maggio, il primo giorno ad Auschtwitz, nevicava. Ci hanno fatto spogliare completamente e rapato a zero, lì al gelo, di primo mattino. Poi mi hanno tatuato il numero sul braccio, il 78991. Lo vede qui sul braccio sinistro? Si lavorava nelle campagne 12 ore al giorno; eravamo ridotte pelle ed ossa. La notte per scaldarci si dormiva una accovacciata all'altra su un fianco, dato che in 8 avevamo una sola coperta. Quando si girava una si doveva girare tutte. E poi Fa doccia: prima acqua gelata e dopo bollente, poi ancora gelata e di

nuovo bollente, una vera tortura, micidiale, alla quale le più deboli non resistevano. Ricordo un'altra cosa inquietante: per tutto il tempo di permanenza al campo di concentramento nessuna di noi aveva più le mestruazioni. Sicuramente mettevano qualcosa nel cibo che bloccava l'ovulazione o cose del genere.

Una sorte ben più terribile aspettava le ebree. Di notte venivano le comandanti SS del campo, coi cani, ci facevano mettere in fila nude fuori, con qualsiasi tempo. Chi aveva la stella di Davide ed era fisicamente cagionevole era tirata in disparte e mandata nelle camere a gas e nei crematori dai quali si vedeva uscire fumo in continuazione. Purtroppo sapevamo che venivano bruciate.

Pensi che con la cenere dei corpi bruciati hanno anche avuto il coraggio di farci concimare i campi! Negli ultimi tempi quelle selezioni c'erano giorno e notte; qualcuna tentava di scappare sui tetti, ma senza fortuna. Nelle orecchie ho ancora gli urli strazianti di quelle spaventose notti.

E venne finalmente la liberazione, il ritorno in Italia, la gioia grandissima di rivedere i miei, la mia casa e poi l'hanno dopo il matrimonio, ma insieme anche l'umiliazione, come ho detto di dover quasi nascondere la mia deportazione. Qualcuno addirittura, non so se per ironia o per ignoranza, mi chiedeva se il numero tatuato sul braccio era il numero di telefono. Era cioè come se la mia storia doveva essere una specie di avventura da mettere nel dimenticatoio».

Certo tutti avevano diritto alla serenità; però ad una serenità vera non all'occultamento della storia. Ma molti avevano l'interesse a far dimenticare. Nel dopoguerra (ma ancor oggi) le forze conservatrici e reazionarie hanno fatto di tutto, specie attraverso i canali culturali dell'informazione di massa e dell'istruzione scolastica, per cancellare la «brutta parentesi della guerra». Così facendo hanno negato alle giovani generazioni la conoscenza critica della storia, delle matrici di classe dei regimi che hanno oppresso e opprimono la libertà e la democrazia. «Da un po' di anni a questa parte però mi sono avvicinata all'Associazione deportati e ho partecipato alle iniziative» aggiunge Loredana Bulgarelli con una punta di giustissima soddisfazione. Ma quando le chiedo «a suo nipote, fra qualche anno, racconterà come lei fu prigioniera a Mauthausen ed Auschwitz?», non sa rispondermi ne sì ne no. «Forse, se lui lo vorrà». Eppure dimenticare non si può e non si deve, nè oggi nè mai.

Le giovani generazioni hanno un rapporto difficile con la Resistenza; agli adulti, a coloro che la Resistenza l'hanno vissuta in prima persona sembra quasi che questi giovani non vi si ispirino più o che addirittura la rinneghino. Le frasi tipiche: «uffa sempre la solita storia», oppure «la classica commemorazione il 25 aprile» sembrano essere una evidente testimonianza di questo fatto. Però è da sottolineare che i giovani sono stati protagonisti, in questi ultimi anni, di grandi mobilitazioni antifasciste, anche se della Resistenza vera e propria dicono che non ha senso parlarne. Forse è proprio il modo di intendere la Resistenza e di svolgere una lotta antifascista che è cambiato, ed è cambiato soprattutto per i giovani, politicizzati o non, che mettendo in crisi tutto vogliono creare qualcosa di «nuovo». Cosa ne pensino realmente della Resistenza e se abbia senso parlarne lo abbiamo chiesto a loro, i ragazzi che si incontrano tutti i giorni al bar.

Quali informazioni avete sulla Resistenza e come le avete ricevute?

Vittoria: so qualcosa ma molto generalmente.

Patrizia: conosco quello che si può leggere sui libri di testo.

Roberto: oltre a quello che ci hanno insegnato a scuola non so niente.

Claudia: ne sò poco o niente.

Camillo: ho ricevuto informazioni soprattutto attraverso le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quei momenti come militante, leggendo libri e testi scolastici.

Luigina: sò quello che mi hanno insegnato a scuola, quello che dicono i mass-media, ma non ho mai parlato con gli amici perchè è un proble-

ma che non è ritenuto importante.

Anna Maria: di queste cose non ne sò niente perchè non mi occupo di politica.

S.: sò bene ciò che è successo durante il periodo della Resistenza e a che cosa è servita.

Flavio: io invece ne sò poco o niente.

Oscar: ne sò ben poco per lo più i racconti di mio nonno che è stato partigiano.

Resistenza e rivoluzione cosa vi fa venire in mente?

S.: la Resistenza è stata una rivoluzione di massa che sarebbe dovuta andar oltre per mutare radicalmente la società.

Roberto: beh! per noi è stata una rivoluzione.

Luigina: a me fa venire in mente che voglia dire abbattere un regime totalitario per costruire una società più libera e giusta (se poi non lo è, è un'altra cosa) in questo senso penso che la Resistenza sia stata una rivoluzione.

Secondo voi ci sono degli episodi chefanno pensare che la Resistenza, in qualche modo, continui ancora?

Patrizia: sì, la lotta al fascismo continua e lo vediamo nelle manifestazioni antifasciste, che a mio giudizio sono insufficienti.

S.: certo continua anche se non sempre vi partecipa tutta la popolazione. Le mobilitazioni contro il fascismo e il terrorismo sono un chiaro segno che la Resistenza continua.

Oscar: secondo me c'è ancora necessità di una lotta al fascismo perchè esso è ancora operante, però andrebbero sfruttati al massimo i mezzi che la democrazia ci fornisce

e non leggi liberticide come i decreti anti terrorismo.

Roberto: il fascismo non è ancora stato debellato quindi la lotta deve continuare.

Vittoria: sono molto scettica sul fatto che le lotta al fascismo continui ancora.

Rosa: anch'io non so fino a che punto continui, però ci sono forze politiche che almeno a livello teorico cercano di portare avanti questo tipo di lotta. Però anche se tutti si dichiarano anti-fascisti, nella pratica non è così. Il fascismo continua ad operare e la lotta per sconfiggerlo deve partire dall'individuo stesso.

Camillo: io non la chiamerei lotta al fascismo ma ricerca della pace.

Maria Rita: per me nella lotta al fascismo si dovrebbe usare la violenza come la usano i fascisti, però poi ci comporteremmo come loro.

Anna: io invece sono contraria all'uso della violenza, però prima bisognerebbe chiarire cosa vuol dire violenza.

Voi cosa avreste fatto nel '43?

Dante: non so cosa -avrei fatto nel '43, bisogna vedere in che situazione mi sarei trovato, ora come ora credo che avrei combattuto anch'io ma non so come.

Rosa: neanch'io posso immaginare cosa avrei fatto.

S. Patrizia e gli altri: sarebbe stato utile andare a combattere a fianco dei partigiani.

Una forma di resistenza può essere secondo voi la lotta al terrorismo?

Vittoria: la lotta al terrorismo è una forma di Resistenza solo che non se ne fa abbastanza.

Roberto: la lotta al terrorismo serve soprattutto per mantenere una società democratica.

Claudia: si anche la lotta al terrorismo è resistenza perchè ogni forma di violenza va combattuta e soprattutto non ammetto che facciano ricorso alla violenza le forze che si dichiarano di «sinistra».

Luigina: non lo so perchè non so niente sul terrorismo.

S.: secondo me la lotta al terrorismo fa parte della «nuova Resistenza», e il nostro compito di giovani è quello di essere sempre più coscienti della necessità di una lotta democratica e il più possibile unitaria contro il terrorismo. Dobbiamo far sì che sempre meno giovani cadano nel gioco eversivo e reazionario o simpatizzino per il partito della «morte».

Intervista a cura di Barbara Campolmi

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Ricordo

Ottavio Papis «Cecchino»

Nella ricorrenza del 25 aprile la moglie, e il figlio lo ricordano ai partigiani, ai comunisti, ai cooperatori e a tutti i democratici che lo ebbero vicino in tutte le lotte in difesa della democrazia.

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Analisi del Bilancio di zona 1980

Ho già parlato nel numero precedente del giornale, dei criteri generali ispiratori del bilancio della nostra zona ed ho accennato ai nodi, alle difficoltà, alle lotte, alle speranze che a tale argomento sono collegati.

Vengo ora allo specifico argomento delle singole voci indicate; scoprirete che i problemi insiti in questa particolare fase di lavoro sono ugualmente complessi e soltanto lavorando tutti insieme ed in modo coordinato (come abbiamo cominciato a fare con l'aiuto che ci è venuto dai cittadini) tutte le difficoltà si riducono.

Una persona inesperta che volesse approfondire, controllare, capire com'è suo diritto (e come tutti dovrebbero fare), un cittadino che volesse cominciare a conoscere il meccanismo burocratico della macchina amministrativa comunale si sentirebbe subito assalito da grosse perplessità, com'è avvenuto per me quando ho cominciato ad occuparmi di questi problemi, ma l'aiuto e la collaborazione dei compagni e poi dei tecnici del Cdz mi ha salvato.

I prezzi, i tempi di esecuzione, ('iter burocratico! Quali misteri! Vuoi vedere, mi domandavo, che anche l'Amministrazione attuale con il Pci, non ha le mani pulite ed un bilancio limpido?

Questi sospetti sono venuti anche a me ed ora so che non sono giustificati.

Anzitutto ogni opera indicata in bilancio ha un costo determinato da un preventivo dettagliato di tutte le «opere da imprenditore edile ed affiniÉ; preventivo calcolato dall'Ufficio tecnico comunale e depositato a palazzo Marino e perciò contestabile da ogni cittadino.

Ma chi avesse delle perplessità in merito potrebbe venire in Cdz ed otterrebbe tutti i chiarimenti.

In secondo luogo i costi delle singole voci, da cui poi si elabora il preventivo di spesa del lavoro, sono indicati in un documento pubblico: «l'elenco prezzi per lavori edili e stradali,» obbligatorio per legge e perciò edito dal Comune di Milano il cui ultimo aggiornamento è del 20/11/79 (indicato in atti Privati n° 51126, II B).

In terzo luogo i prezzi, per le stesse voci, previsti dalla Camera di Commercio di Milano e vincolanti

Specificazione delle spese deliberate all'unanimità il 10/1/1980 a carico del bilancio zonale (in milioni di lire)

Importo Importo Parziale Totale

Edilizia residenziale e per uffici

Caro Milano 12

con piacere, sul numero scorso, nell'articolo sul bilancio di zona firmato dal coordinatore Carlo Carucci ho visto finalmente stanziati i fondi per il costruendo Asilo sull'a-

per le imprese che svolgono attività edile per conto di privati, i prezzi sono ancora maggiori.

Ciò vale sia per il costo dei materiali sia per le opere previste: ad esempio la «demolizione di tavolati pieni» viene indicato nel prezzario comunale a L. 6.000 al mq., mentre attualmente mi dice il geom. Strada, consulente del Cdz, la somma si aggira intorno alle 10.000 al mq.

In quarto luogo l'Amministrazione attuale è riuscita a ridurre notevolmente i prezzi rispetto ai preventivi delle passate gestioni democristiane perchè è riuscita a ridurre notevolmente i tempi di attuazione delle opere stesse.

Oggi, dal momento in cui i lavori vengono messi in bilancio al momento in cui questi stessi sono iniziati ed il cantiere si apre trascorrono circa 18/24 mesi.

Le passate gestioni democristiane impiegavano oltre 4 anni per compiere lo stesso iter burocratico.

Succedeva quindi che in un periodo di tempo così lungo i prezzi dovevano essere inevitabilmente riveduti in conseguenza della svalutazione monetaria.

Succedeva quindi che il progetto doveva essere riveduto per aggiornare i prezzi, l'iter burocratico artificialmente allungato ritardava l'attuazione dell'opera e la spesa definitiva risultava doppia o tripla e spesso anche tecnicamente superata.

È merito specifico dei nostri Assessori e di questa Amministrazione se oggi si riesce a ridurre del 50% i tempi di realizzazione delle opere. Il risparmio per i cittadini è quindi evidente. È questo un aspetto non molto pubblicizzato e fa parte di quell'oscuro lavoro dei nostri compagni amministratori. Vengo ora, finalmente allo specifico delle opere indicate nell'attuale bilancio.

La spesa di L. 72 milioni per il riadattamento della popolazione di via Saccardo riguarda lavori di trasformazione ad uso ufficio dell'attuale costruzione, ristrutturata abusivamente ad edilizia residenziale.

A proposito del teatro dei Martinitt: la mancanza di un salone per teatro, rappresentazioni, convegni o attività culturali in genere, ha indotto il Cdz ad adattare l'attuale struttura dei Martinitt.

In merito all'edilizia scolastica, rea di via Bistolfi Trentacoste all'Ortica, la notizia, inutile dirlo, mi ha fatto molto piacere perchè questo dimostra che la lotta fatta per l'area in questione era giusta. So che per molti cittadini rimane un po' di amarezza in quanto tutta l'area richiesta non viene utilizzata ma resta il fatto che l'asilo per cui noi ci eravamo battuti ora viene finalmente realizzato. So per esperienza che i tempi di costruzione edilizia saranno lunghi ma ormai il più è fatto, quello che io consiglio a chi si è battuto per il problema in questione, è di non fermarsi ma di vigilare perchè la burocrazia non fermi quello che per noi sembra ormai realtà.

era emerso, a seguito di numerose assemblee che la nostra zona, composta da 46.000 abitanti aveva soltanto due asili nido (via Narni e via C. Flaminio).

Era perciò necessario soddisfare questo bisogno. Un asilo nido doveva essere costruito con i fondi attribuiti alla Regione in conseguenza di una legge dello Stato dell'anno 1975.

Ma quei fondi soltanto ora, forse, ci arriveranno. Per questo motivo l'anno scorso abbiamo sollecitato il Comune ad ottenere il finanziamento dalla Regione individuando la struttura da costruire nell'area delimitata dalle vie Monfalcone Sangro De Ruta.

Per questa ragione avevamo inserito nel bilancio dell'anno scorso questa opera il cui finanziamento però ricadeva nella sezione A del bilancio, e cioè a carico del Comune.

Ma la realizzazione di quest'opera, di cui tra breve cominceranno i lavori non poteva completare il bisogno dell'intera zona. Ecco perchè si è individuata un'altra area fra le vie Bistolfi e Trentacoste per la costruzione di un altro asilo nido con lo stanziamento zonale di 550 milioni.

Così avremo 4 asili nido, ma dovremo lottare ancora per questa realizzazione. In generale poi, tutti gli altri interventi sono stati rivolti al mantenimento in buono stato delle strutture scolastiche già funzionanti.

La copertura del mercato all'aperto in via Rombon era stata chiesta dai cittadini e la loro domanda è stata soddisfatta.

L'ambulatorio per la medicina sportiva e poi il primo nucleo di un ambizioso progetto che stiamo portando avanti da un anno. Si tratta di un centro polisportivo a cui possono accedere persone di ogni età e stiamo ottenendo i contributi dal Coni e della Regione oltre che dalla Provincia stessa proprietaria dei suoli. Il carattere sociale di questa opera è fuori discussione.

I cittadini che ne volessero sapere di più potrebbero partecipare ai lavori della Commissione sport e tempo libero. I criteri tecnici che ci hanno fatto individuare le priorità degli interventi per la manutenzione delle opere già esistenti sono scaturiti dalla elaborazione di una tabella (elaborata dalla Commissione LL.PP del Cdz) che metteva in relazione due parametri: 1°) gli stati di fatto (pericolosità, inagibilità, ecc.); 2°) l'urgenza determinata del difetto in conseguenza dello stato di fatto (inabilità, non funzionalità ecc.).

Sulla base di questa tabella sono state individuate le priorità d'intervento sia per l'edilizia scolastica, sia per quella stradale.

A proposito delle strade, un ultimo dato: il più vecchio manto stradale della nostra zona ha 3 anni di vita.

È un record: dovete riconoscere che abbiamo lavorato sodo.

Carlo Carucci

Coordinatore del Bilancio: della zona 12

Cap. 169 Riatta mento palazzina di via Saccardo 40/42 così suddivisa: parte A tinteggiatura e sistemazione degli uffici Consiglio di zona, verniciatura ingresso e chiusura porticato da adibire a sala riunioni.

Parte B installazione servizi igienici, adeguamento impianto elettrico, posa pavimentazioni lavori di tinteggiatura e spostamento tavolati, sistemazione giardino.

Musei, teatri, biblioteche

Cap. 176 Riordino del teatro dei «Martinitt» via Pitteri 56

Edilizia scolastica

Cap. 193 Bis Nuova costruzione asilo nido di via BistolfiTrentacoste.

Cap. 193 Bis

Asilo nido di via Narni, opere di adeguamento alle norme vigenti.

Cap. 173 Scuola materna di via Narni, imbiancatura e riordino salone ed ingresso.

Scuola materna Console Flaminio, installazione pergolato e ripristino giardino.

Cap. 174

Scuola elementare via Carnia, rifacimento completo copertura palestra, revisione serramenti in alluminio, verniciatura recinzione.

Scuola elementare via Feltre, verniciatura recinzione esterna, revisione generale serramenti interni ed esterni.

Scuola elementare via T. Pini, risanamento pareti perimetrali lato via Predil per infiltrazioni acqua piovana.

Scuola elementare via Maniago, opere di protezione alloggio custode.

Cap. 175

Scuola media di via Narni 18, rifacimento parziale copertura, revisione infissi interni ed esterni, revisione scarichi.

Scuola media via T. Pini, demolizione tavolati per recupero spazi laboratori.

Scuola media via Pisani Dossi 16, completamento riordino generale.

Edilizia stradale

Cap. 205 Nuova costruzione passerella pedonale sul fiume Lambro in corrispondenza via Cazzaniga.

Cap. 205 - M. straordinaria stradale

Via Mestre, risana mento stradale e formazione marciapiede lato destro.

Via Siusi, formazione marciapiede.

Via Canneto, formazione e stesa di teppetino. Via Tucidide, formazione di marciapiede e cordonatura.

Via Sbodio, stesa tappetino.

Via Folli, rifacimento sede stradale.

Via Borgomainerio, stesura tappetino.

Via Plezzo, sistemazione tratto marciapiede.

Via Dei Canzi, formazione ed allargamento marciapiede di fronte alla Chiesa S. Martino.

Via T. Pini, formazione parcheggio in arretramento del marciapiede esistente.

Via C. Flaminio, rifaciMento manto di usura e risanamento fondo stradale.

Via Pitteri, risanamento e stesa di tappetino.

Via L'Aquila, rifacimento sede stradale e formazione marciapiede.

Cap. 179 - M. Straordinaria edilizia speciale Mercato comunale di via Rombon, opere di impermeabilizzazione copertura, tinteggiatura parziale esterna, revisione impianto elettrico.

Cap. 178

Costruzione Centro diagnostico di medicina sportiva.

Cap. 208

Sistemazione a verde attrezzato di una parte dell'area di via T. Pini prospicente le scuole elementari e media.

Sistemazione a verde della p.zza Monte Titano.

Cap. 178/208

Ripristino campo giochi e sistemazione a verde attrezzato con fontanella dell'area fra via Monfalcone, Boves e via Carnia.

Cap. 208

Sistemazione a verde attrezzato dell'area fra il Parco Lambro, via Cazzaniga ed il fiume Lambro.

Cap. 178

Ripristino campi gioco quartiere Feltre, sistemazione panchine. Totale complessivo M.S.

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Problema della casa e sue prospettive future per la nostra zona "Piano Cimiano"

La scelta del Piano regolatore e la , volontà politica della attuale Giunta di Milano, cominciano a dare i loro frutti anche per.quanto riguarda la nostra zona 12. Infatti l'Amministrazione comunale, sulla base di quanto previsto dal Piano regolatore, ha potuto definire nel quartiere Cimiano una importante espansione edilizia che si prevede darà la possibilità a circa 2.300 persone di risolvere il problema della casa. Fatto estremamente interessante è che di questo intervento, solo il 40% sarà destinato ad edilizia privata, mentre il 60% sarà riservato ad edilizia economica-popolare ed il Comune interverrà direttamente a progettare e finanziare questa significativa opera.

L'importanza che viene data a questi investimenti è riscontrabile anche nei tempi previsti per la sua realizzazione; basti ricordare che per la parte destinata ad edilizia popolare, la data di inizio dei lavori è stata stabilita il 31/1/1981, considerando progettazione ed appalti.

Il valore di queste opere è riscontrabile anche nel tipo di progetto che prevede una destinazione specifica di questi alloggi, sulla base delle attuali esigenze prioritarie; infatti una parte significativa di questi saranno destinati come emergenze per le famiglie eventualmente sfrattate. Un'altra parte considerevole verrà destinata alle giovani coppie, alle famiglie di nuova formazione, le cui difficoltà a trovare un alloggio sono a tutti note.

Una parte non indifferente sarà riservata ad alloggi cosiddetti «parcheggio», ovvero che serviranno ad

Nel secondo anniversario della morte la famiglia Canonica ricorda agli amici dell'Ortica:

Giuseppe Canonica

ospitare provvisoriamente le famiglie abitanti in case che, sulla base dei piani di risanamento della città, verranno ristrutturate e che quindi dovranno provvisoriamente essere allontanate.

È questa una soluzione che potrà interessare anche gli abitanti di alcune vecchie case della nostra zona, sia del quartiere Lambrate che del quartiere Ortica, nell'omonima via ed in via S. Faustino.

Questo progetto di edilizia economico - popolare prevede una parte, circa il 45% di piccoli alloggi per persone sole, soprattutto anziani, che avranno una superficie di 45 metri quadri. È previsto un secondo tipo di alloggio, circa 40% del totale, per famiglie di 2-3 persone, di 65 metri quadri ed il rimanente 15% di appartamenti più ampi per famiglie più numerose.

L'importanza di questo insediamento è rilevabile anche da questi dati. Da essi si capisce come ci si rivolga soprattutto a soddisfare le esigenze dei ceti sociali attualmente meno protetti, ovvero gli anziani ed i giovani. Questa è anche una risposta concreta a favore dei ceti meno abbienti che l'attuale Amministrazione di sinistra ha saputo dare per contribuire a trovare per la nostra città un volto più umano. È una scelta qualificante della nostra Giunta tesa, per quanto di sua competenza, a superare gli squilibri di classe tipici di una città industriale come Milano, cresciuta in modo distorto e selvaggio ad unico vantaggio delle classi dominanti economicamente e che hanno trovato un valido appoggio nelle precedenti amministrazioni comunali. Valga per tutti ricordare l'espulsione forzata dei ceti più poveri dal centro cittadino.

È importante anche considerare come il restante 40% di espansione edilizia privata sia riservato ad un intervento edilizio dell'Inps.

Questo dovrebbe escludere, dato il carattere non strettamente privatistico di questo ente, iniziative a carattere esclusivamente speculativo. Questo fatto, inoltre, a mio avviso lascia aperta la possibilità ad eventuali cooperative di aprire contrattazioni con l'ente, eventualmente mediate dall'Amministrazione comunale, per un'organizzazione di lotti per edilizia convenzionata.

8 marzo '80.Ä una esplosione di pace

Per il 1980 il movimento delle donne ha sentito l'importanza di una proposta di pace: come poteva esprimerla? Come poteva farla arrivare in ogni casa? In ogni via, in ogni città, in ogni paese? Come poteva trasmettere quello che è un modo di essere, di vivere, di lottare: senza violenza.

Ecco allora un messaggio fatto di parole non di atti concreti perché, in una realtà fatta di violenze concrete, fisiche e morali, era umanamente impossibile concretizzare quello che è il desiderio, il bisogno di tutti se non con delle semplici parole: parole che poi hanno avuto le gambe di tutte noi che ci siamo ritrovate in piazza del Duomo a parlare, a discutere, a denunciare una realtà che soffoca i diritti di tutti di «vivere in pace" ma vuol anche fare arretrare e annullare ogni via alla emancipazione e liberazione della donna.

Ci siamo ritrovate con le fiaccole a sfilare per le vie di Milano (come tante altre migliaia stavano facendo in altre città) per essere ancora presenti, ieri come oggi, per affermare la volontà delle donne di difendere i propri diritti alla libertà. E le nostre parole ci seguivano, erano sui muri con i nostri manifesti: erano nei nostri volantini. La gente li leggeva e partecipava. Tutti erano protagonisti con noi di una giornata nata nel segno della lotta tanti anni fa e che non può essere dimenticata, annullata o

L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno dà bei vermigli fior, nel muto orto solingo rinverdì tutto or ora, e giugno lo ristora di luce e di calor.

contestata se non si vuole ricominciare da capo una lotta che invece deve essere vissuta ogni giorno, di 8 marzo in 8 marzo, con la costanza che sanno dimostrare le donne: lotta senza violenza ma decisa e collettiva, per non sentirci sole ma solidali: lotta senza armi ma concreta e politica, per non rinunciare a vivere in pace, per fare scoppiare la pace.

Pace dura è stata la lotta, piena di sangue e dolore, ma non ci siamo consumati, facciamo la pace, la pace senza sfruttamento e la pace sulla parità e sulla diversità.

Pace come contrario di sfruttamento, come contrario di privilegio, come contrario d'individualismo, come contrario di neocolonialismo, come contrario di fascismo, come contrario di terrorismo, come contrario di aggressione, come contrario di superpotenze, come contrario di invasione, come contrario di armamenti.

Pace come pace di donna, come vita di donna, come unità di donna, come diversità di donna, come sessualità di donna, come liberazione di donna, liberazione di donna come liberazione di popoli. Movimento delle donne

8 marzo '80

Tu fior de la mia pianta percossa e inaridita, tu de l'inutil vita estremo unico fior, sei nella terra fredda, sei nella terra negra, nè il sol più ti rallegra nè ti risveglia amor.

La mamma, il papà, la nonna, gli zii e Dorian ricordano Stefano Beltrami ad un anno dalla sua scomparsa. 10 marzo 1979 - 10 marzo 1980.

Lutti

EINIMIIIMME IBM

Un anno fa moriva

Guido Castellan lo ricordano i comunisti della «Gnudi» e compagni della fabbrica Innse Innocenti.

U.S. G. XXIII - categoria dilettanti

2° class. Torneo "CSI Primavera"

111Ü111111111~1~111~111~

Sono trascorsi 7 anni dalla morte di:

Vittorino Dameno la moglie i figli lo ricordano ai compagni e amici dell'Ortica.

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È deceduta il 10 marzo scorso Angela Manciardini Boscolo

Al figlio Aldo, collaboratore di Milano 12, giungano le condoglianze della redazione. (TUOI PIEDI, 5TAIYIYg C[R70,501Y0 inQaonE MAN/ Lt57-

dlÌ aia RIZ ‘ 11M^~1111111 MEM MIMI Male 11111110110 11Å tip Milano 12 - pag. 5
Da sinistra in piedi: Gallotti Fulvio, Ignoto Bruno, Lazzaretti Fausto, Gallotti Gianfranco, Bottura Ugo, Gallotti Ottorino, Prestipino Francesco. Accosciati: Lozza Guglielmo, Faidiga Sergio, Lozza Gianfranco, Colombo Piero, Teruzzi Edoardo, Amati Paolo, Calcante Paolo, Santucci Sandro. Allenatore: Fontana Giovanni.
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I comunisti della sezione `Campegr a Congresso

I comunisti di Lambrate iscritti alla sezione di strada «Campegi» si sono riuniti a Congresso nei giorni 16 e 17 febbraio 1980.

Il congresso si è svolto nei locali della scuola media di via Pini alla presenza del compagno Goffredo Andreini deputato regionale ed ha visto lo svolgimento di un interessante dibattito, dibattito che è terminato con una mozione finale, di cui con un breve sunto informiamo i lettori di Milano 12.

1°) La lotta per la pace rimane l'obiettivo principale dei comunisti, i quali si impegnano a farlo diventare patrimonio comune dei cittadini democratici.

2°) La gravità della crisi nel nostro Paese, vista in tutti i suoi aspetti politico - ideale - economico, rende necessaria una politica di unità nazionale tra tutte le forze democratiche.

3°) Un nuovo modo di governare è possibile, come è dimostrato dall'esperienza di questi ultimi 5 anni al Comune di Milano. Con questa amministrazione è stato possibile iniziare un'opera di risanamento e di sviluppo programmato della città che soddisfa gli interessi dei lavoratori; vogliamo ricordare in particolare «la difesa del ruolo produttivo di Milano — l'arresto del processo di esplusione delle masse popolari dal centro verso la periferia — una nuova politica per i servizi dei trasporti» si è consentito altresì la partecipazione democratica alla vita amministrativa della città dando una fisionomia più chiara e poteri più concreti agli organi del decentra mento.

4°) Nel ribadire il ruolo politico

fondamentale della sezione sia nella elaborazione che nell'attuazione della linea del partito, si sente la necessità di potenziare il legame con i compagni iscritti e con tutti i cittadini. 11 congresso da mandato al comitato direttivo di tradurre in pratica le indicazioni generali contenute in questo documento programmando quindi iniziative di settore, quali:

- promuovere una maggiore partecipazione verso gli organismi istituzionali e verso tutte le forme di gestione sociale dei servizi; - abbattere la dicotomia tra fabbrica e territorio; - rafforzare il ruolo di direzione politica del Comitato di zona.

Inoltre il congresso chiede l'attuazione, da parte della Federazione milanese del Partito, di strutture politiche più decentrate, come contemplato nello statuto del partito. Impegnare la sezione in un rapporto più stretto ed organico con il circolo della Fgci, nella costruzione di una linea e di iniziative tendenti a capire ed affrontare la realtà ed i bisogni dei giovani nel nostro quartiere. li comitato direttivo eletto al congresso, nella sua seduta, immediatamente successiva, ha definito gli incarichi come segue: Bernardinelli Renato, segretario; Di Ciolo Franco, amministratore; Marzani Maurizio, organizzatore; Ruolo Mario, stampa-propaganda; Campolmi Barbaro, responsabile Fgci; Grande Enzo, fabbriche; Ornaghi Alessandro; Cambiaghi Fabio; Magni Mirella; Riello Antonio, presidente probiviri; Ghidoni Renato, probiviro; Cambiaghi Arnaldo, probiviro.

Concluse le consultazioni "elettorali" del Pci

Domenica 9 marzo si è conci ;I primo impegno che, come partito, ci siamo dati per l'impostazione della campagna elettorale del prossimo maggio - giugno: quello relativo alla consultazione preliminare sulla formazione delle liste di candidati, sia per il Consiglio comunale che per il Consiglio di circoscrizione o zona 12.

Continuerà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, il secondo impegno: quello relativo al questionario che servirà a dare utilissime indicazioni al partito nella stesura del programma elettorale.

Su l'iniziativa della distribuzione delle schede, per avere un contributo da parte di compagni e cittadini per la compilazione delle liste, ci sembra si possa esprimere un giudizio positivo, senza trionfalismi e senza sopravvalutare queste indicazioni, ma una serie di dati ci possono far dire di aver conseguito dei buoni risultati.

Un primo dato positivo è quello risultante dalla diffusione, porta a porta, di circa 3.000 schede ed il successivo ritiro di 767. Vi è stata quindi una risposta dei cittadini che ha irritato i nostri avversari e a quegli organi di stampa che avevano cercato di impostare una campagna di intimidazione verso la popolazione, per il fastidio che secondo loro avremmo procurato e le probabili schedature che si sarebbero verificate davanti ad una non accettazione delle schede. Non solo non è riuscito questo, proposito, ed i compagni che hanno lavorato per questa iniziativa lo possono testimoniare, ma l'accoglienza che c'è stata da parte dei cittadini a questo nostro impegno smentisce nei fatti le posizioni dei nostri avversari.

Un altro dato positivo è stata la riconferma di fiducia verso i consiglieri comunali e di zona uscenti.

Nella nostra zona gli attuali consiglieri hanno avuto il maggior numero di preferenze, il compagno Adolfo Bafunno capogruppo al Consiglio di zona 12 è stato il più votato per il Consiglio di zona ed indicato anche per una eventuale candidatura al Consiglio comunale; segno questo che testimonia la fiducia e una certa popolarità che riscuote verso la cittadinanza.

Altre validissime indicazioni di numerosi compagni da proporre al Consiglio di zona sono venute da questa cosultazione e su queste il Comitato di zona del partito, nella compilazione definitiva delle candidature ne terrà una dovuta considerazione.

Dobbiamo però registrare qualche dato negativo: quello concernente la bassissima indicazione di nominativi femminili e di indipendenti e quello della risposta non positiva di indicazioni da parte delle nostre cellule di fabbrica della zona. Sono dati che dobbiamo valutare attentamente.

Siamo comunque sicuri che pur con limiti e difetti, questa consultazione sia stata utile e necessaria, da questo lavoro esce più forte la nostra convinzione che lo stretto rapporto tra cittadini e istituzioni sia la condizione necessaria per risanare, rinnovare e trasformare il Paese.

II nostro impegno di riorganizzare il tessuto democratico in modo che ogni cittadino si senta utile e necessario, cioè partecipe, è il primo e più significativo segno del modo nuovo di governare dei comunisti.

Busi

Coordinatore di zona 12, del Partito comunista italiano

Gli onorari dei componenti i seggi elettorali

Sulla «Gazzetta Ufficiale» n° 79 è stata pubblicata la legge 13 marzo 1980, n° 70 con la quale vengono determinati gli onorari dei componenti gli uffici elettorali.

In base alla normativa è prevista in via generale in occasione di tutte le consultazioni elettorali, la corresponsione al presidente dell'ufficio elettorale di sezione da parte del Comune in cui ha sede l'ufficio elettorale di un onorario fisso forfettario di 50 mila lire lorde (trattamento di missione a parte nei casi dovuti), mentre a ciascuno degli scrutatori ed al segretario degli uffici elettorali di sezione dovranno essere pagate 40 mila lire lorde. Per ogni consultazione elettorale che si svolga contemporaneamente alla prima — è detto nell'articolo uno della legge — gli onorari in questione sono maggiorati.

Un simpatico gesto

Il comitato della festa popolare dell'Ortica ha donato al Consiglio di zona 12 i due quadri vincitori del 1° premio di pittura svoltosi durante le feste del 1978 e 1979.

Il quadro del pittore Carlo Baldini illustra uno scorcio della piazza Ortica durante le feste del 1978.

Il soggetto del pittore Enzo Raboni, vincitore del 1° premio 1979 illustra uno scorcio della via Canzi del rione di Lambrate.

Viaggio sul Po

Cinquantadue cittadini dell'Ortica partono il 19 aprile per una gita di due giorni sul fiume Po. La gita, con partenza da Cremona prevede la visita delle città di Ferrara e Venezia.

L'organizzazione della gita è a cura del Consorzio Tempo Libero mentre il mezzo di trasporto é la motonave «Stradivari» appositamente attrezzata per questo tipo di vacanze.

PARTITO SOCIALISTA ITALIANO

Sezione Italiana delrIntearnazionale Socialista

La Sezione Ortica «Bruno Di PoI» precisa alcune inesattezze, pubblicate sul precedente numero di Milano 12. Rendiamo noto ai cittadini della zona 12 che venerdì 18/1/1980 i socialisti iscritti alla sezione «Bruno Di Pol", hanno celebrato il Congresso presso il «Circolo ferrovieri" di via Amadeo. Le mozioni sono state illustrate dai vari rappresentanti, al termine di un ampio dibattito si è pervenuti alla votazione.

A seguito del Congresso, venerdì I febbraio, alla presenza di un compagno del «Comitato cittadino» socialista milanese, dopo l'intervento di vari compagni, si è proceduti alla votazione segreta del nuovo direttivo che risulta così composto:

Migneco Domenico, segretario politico: Botti Tullio, vice segretario con incarico di tesseramento; Pulpito Antonio, vice segretario amministrativo; Massaro Vito; Gallicchi Angelo; Pellegrini Gabriella; Colombo Aldo; Alessandrini Domenico; D'Amato F.

Molti compagni che non risultano nel Comitato direttivo, saranno impiegati nei vari organismi di zona.

I voti per il Consiglio comunale

Korach Vittorio 321: Cuomo Carlo 293; Rossinovich Gianfranco 194; Costa Antonio 182; Sangiorgio M. Luisa 155: Tara meni Antonio 150; Mottini

Maurizio 140: Quercioli Elio 134; Bafunno Adolfo 113; Vertemati Camillo

107; Boffino Anna 92; Fumagalli Marco 88; Terzi Riccardo 86; Pedrazzi

Anna 78 Nova rini Alfredo 54: Ferrarlo Ercole 82; Sacconi Achille 91; Busi Luciano 51; Arnaboldi Diego 47; Bernardinelli Renato 44; Bagioli Gianni 30; Ca magni Roberto 34; Ronzano Dino 26; Barbarisi Gennaro 25; Di Ciolo

Franco 18; Frigerio Anna 17; Carucci Carlo 14; Boscolo Aldo IO; Prini Alberto 8: Frigerio Angelo 8: Ferrecchia Antonio 8; Del Pizzo Elio 23.

Per il Consiglio di zona 12

Bafunno Adolfo 233; Carucci Carlo 215; Lombardi Danilo 181; Frigerio

Anna 176: Ceccarelli Carlo 175: Chiozzi Francesco 155; Magni Mirella 132; Lanzetti Giovanni 120: Di Ciolo Franco 116; Piccaluga Piero 111; Riello

Antonio 95; Busi Lticiano 75; Bernardinelli Renato 56; Marabotti Daniele 16; Prini Alberto 44; Bellettati Attilio 39; Gioia Luigi 35; Voltolina Bruno 38: Grande Enzo 22: Marcai Giacomo 35; Fossati Piera 18; Cambiaghi Arnaldo 19; Susanna Antonio 16.

I più votati per quartiere sono stati: Ortica, Lombardi Danilo voti 150; Lambrate, Bafunno Adolfo voti 112; Feltre, Carucci Carlo voti 97. Altri 30 candidati hanno ottenuto da I a 15 voti.

I comunisti della "Di Nanni" riuniti a Congresso

I lavori del VI" Congresso dei comunisti della sezione del Pci «Dante Di Nanni» si sono svolti nei giorni 15 e 16 febbraio 1980. Numerosi e qualificati sono stati gli interventi dei compagni, tema dominante di questi interventi sono stati: politica internazionale, la situazione politica nazionale, i giovani, le lotte sindacali, il territorio, questione femminile, organizzazione della sezione, il frutto di questo dibattito è stato poi riassunto nella mozione finale distribuita a tutti gli iscritti.

Al termine del congresso il comitato direttivo della sezione «Dante Di Nanni» risulta così composto: Procopio Saverio, segretario; Carucci Carlo, vicesegretario; Pastori G. Franco, amministratore; Dercole Pietro, organizzazione; Turrina Franco, stampa; Chiozzi Francesco, decentramento; Cislaghi Pinuccia, Resp. femminile; Bruni Michele; Valentinuz Sergio; Ceccarelli Carlo; Ballotta Paolo; Tositti Leonardo; Porrino Mauro; Voltolina Bruno, presidente probiviri; Bisotti Giuseppe, probiviri; Suraci Bruno, probiviri.

Sezione
"B.
c/o Circolo Ferrovieri via Amadeo 78
dl Ortica
Di Pol"
pag. 6 - Milano 12

Ocircolo culturale CESARE PAVESE via s.faustino,5 mllano teI710744

Cos'è questo Circolo Culturale Cesare Pavese? si chiederà il lettore di Milano 12 che vedrà uno spazio (articolo) occupato nel mensile di quartiere.

Ecco io scrivo per rispondere alla domanda che si fa il lettore. Prima di tutto tengo a specificare che tale circolo è prettamente apolitico, non fa capo a nessuna forza politica del quartiere, ma nello stesso tempo è composto da soci che hanno ognuno una loro idea politica,

Iniziative:

ma che nell'ambito del circolo si impegnano per un discorso socialeculturale.

Il discorso sociale-culturale è l'anima del Cccp che si è costituito per portare avanti iniziative sociali e culturali per il quartiere e la zona, per togliere la gente dall'apatia che li chiude in casa (vedi mancanza di momenti di aggregazione, interessi culturali comuni, ecc.).

Noi Cccp ci facciamo promotori di iniziative che coinvolgono la

Nel catalogo Einaudi ci sono oltre 4000 titoli da consultare e tra i quali scegliere. All'interno però spiccano particolari opere o raggruppamenti di opere che si isolano per la loro natura culturale e editoriale.

Enciclopedia

Storia d'Italia Einaudi

Storia del marxismo

Storia dell'arte italiana

Storia economica Cambridge

15 marzo 1980: è partito il «Corso di fotografia» in compartecipazione con il Cdz 12, che si svolge alla palazzina del Cdz di via Saccardo. I giorni sono ogni giovedì della settimana alle ore 21 e il sabato alle ore 9.

29 marzo 1980: inizio serie di film per bambini del quartiere. Tale iniziativa si svolgerà per 4 sabati a partire dal 29/3 alle ore 15.00 presso il salone della Cooperati‘5a di via S. Faustino 5. Sarà divulgato un programma dei film nella settimana antecedente l'inizio delle proiezioni.

8 aprile 1980: alle ore 21 avrà luogo la prima partita del torneo di ping-pong. Le iscrizioni inizieranno martedì 25 marzo e si chiuderanno venerdì 4 aprile. Iscrivetevi.

20 aprile 1980: al campo sportivo di via Bistolfi si terrà una festa comprendente: partite di pallone, gara alla fune, corsa dei sacchi e intrattenimento musicale da parte di alcuni partecipanti al corso di chitarra. La data di tale iniziativa non è ancora ben definita.

Il presidente Giancarlo Manenti

gente di qualsiasi età (dal bambino all'anziano) per la ricerca di valori sia culturali che sociali persi. Questo farsi promotori però non vuol dire che siamo solo noi (direttivo) che decidiamo sul da farsi ma bensì tutti i soci sono tenuti a prendere decisioni, a dare il loro apporto e chiediamo anche al non socio di partecipare alle nostre riunioni per le varie iniziative e se vuole anche di proporre idee e iniziative nuove. Invito il lettore a riflettere su quanto scritto sopra, e se interessato a tale attività a venirci a trovare o a scrivere (via S. Faustino 5) per delucidazioni in merito e conoscere le persone appartenenti a tale circolo e le iniziative che esso si prefigge di fare.

Caro lettore di Milano 12 con questo picco -lo articolo credo di aver risposto ad alcune delle domande principali che ti possa porre in merito al Circolo, come scritto sopra saremmo lieti di incontrarti.

Biblioteca di cultura storica

Storia delle Regioni dall'Unità a oggi

Archeologia e storia delle antiche civiltà

I classici della fiaba

La Organizzazione rateale Einaudi

l'Agente

per le zone di Segrate - Pioltello - Milano - S. Felice

Lavanderia - Lambrate - Ortica

SALVATORE LICCIARDELLO via Bistolfi, 12 - tel. 21.09.72

è a vostra disposizione per ogni informazione

Festa Popolare all'Ortica

C'era una volta una bella famiglia composta da due giovani sposi Teresa di 25 anni Mario di 29 e da una graziosa bambina Cristina di 5 anni.

Era Natale e mamma Teresa aveva acquistato tra le numerosa leccornie i ravioli, come vuole la consuetudine natalizia, e papà Mario un buon assortimento di dolci in pasticceria, in particolare quelli con la crema che tanto piacevano a tutti e tre.

L'inverno era rigido e freddo per cui mamma Teresa non ritenne opportuno mettere tali provviste in frigorifero per poche ore non sapendo che questi alimenti col caldo della casa fermentano sviluppando numerose colonie di germi detti «chocchi» che sono tossicismi.

Consumato il prelibato pasto tutti e tre nella notte ebbero violenti dolori addominali, vomito. dissenteria, febbre, ricovero ospedaliero e purtroppo per la piccola Cristina fu la tragedia infausta.

Ho voluto ricordare questo episodio. perchè i lettori sappiano che tutti i cibi si guastano per effetto della fermentazione che avviene in particolare col caldo che la accelera. Concludendo: tutte le sostanze organiche, quindi anche tutti gli alimenti tenuti all'aria, sono biodegradabili, cioè in parole povere, sono soggetti a processi di decomposizione che naturalmente variano in rapporto al prodotto, alla temperatura, all'ambiente, all'igiene, a possibile presenza di insetti. naturalmente ci sono dei limiti di tolleranza superati i quali esse diventano estremamente tossiche e pericolose per l'uomo che le assimila. A cura del dott. F.C.

TRATTORIA PIEMONTESE di Paniz Loris e Sara

20134 Milano

Via Ortica, 27 - Telef. 72 60 28

Breve cronistoria. Fra cittadini abitanti nella stessa zona di Milano a volte, se pur raramente e per caso, si riesce a scambiare due parole; dalla breve chiacchierata di due persone, un'altra decina di conoscenti comuni ne veniva coinvolta e, così,aveva origine nel '78 la prima festa popolare all'Ortica.

Premesse a questo evento inconsueto:

nessuna finalità politica; nessun lucro personale; se utili eventuali, disponibili al comitato organizzativo per l'allestimento della festa dell'anno successivo o in casi di urgente necessità devoluti a fin di bene;

scopi della manifestazione: far conoscere, avvicinare, parlare, persone residenti nella zona al fine di creare un punto d'incontro annuale che potenzialmente finalizzi una crescita di scambi, proposte, idee socio- culturali interessanti tutti i livelli della popolazione.

Sorta come festa popolare della primavera avanzata, l'anno scorso ha avuto uno slittamento a settem-

Milano 12

Biliardo che passione

bre a causa delle elezioni politiche di giugno. Finalmente quest'anno ritorna a fine maggio e sono in cantiere i preparativi per poterla allestire.

Come mai, cosa nuova anche questa, un prologo alla festa con queste righe su Milano 12. giornale della zona?

Semplice! Pur avendo avuto negli anni trascorsi una massiccia partecipazione è comunque rimasta l'impressione che molti cittadini ne girino alla larga e si presuppone, in essi viva il timore che dietro la festa vi sia un qualche partito politico; lo si smentisce nella maniera più categorica, anzi si porta a conoscenza che i facenti parte del comitato organizzativo appartengono o simpatizzano per i più svariati partiti.

Precisato quanto su esposto, un augurio di sempre maggiore partecipazione fattiva e costruttiva della popolazione stessa e chissà che quest'anno non si riesca finalmente ad avere anche la partecipazione della banda dei «Martinitt».

Per il Comitato Giuseppe La Rosa

Redazione e amministrazione presso Circolo Culturale Cesare Pavese, via S. Faustino 5 Milano Ortica. Direttore: Sauro Sagradini, Giancarlo Casarini, Barbara Campolmi, Attilio Bellettati, Matteo Giuffrida, Vittorio Lobrano, Tullio Czeppel, Picrfranco Ravotto. Numero unico in attesa di autorizzazione. Stampa: Cenb Cassago. Telefono: 039/956437.

Dopo aver concluso primi in classifica il girone di andata del Campionato provinciale a squadre, il Gabs Ortica dopo una appassionata serie di incontri in casa e fuori, a quattro giornate dal termine, è ancora in testa con ottime possibilità di vincere il proprio girone. La squadra formata da: Filippazzo, Freni, Manzi, Brogneri, Rossi, Francia, Mariani, ha sollevato un crescente entusiasmo con spettacolari partite ad alto contenuto tecnico.

Auguri.

Consiglio di Zona 12

II Torneo polisportivo di zona: Primavera '80

Sotto il patrocinio del Consiglio di zona 12 le società sportive che partecipano alla Commissione sport parchi e verde stanno organizzando per la prima metà di maggio delle manifestazioni sportive aperte a tutti i cittadini che praticano le seguenti discipline: atletica, bocce, calcio, corsa campestre. pallacanestro, pallavolo, tennis, tennis da tavolo.

Il Consiglio di zona invita in particolare gli studenti e gli insegnanti delle scuole della zona alla partecipazione individuale od a squadre.

Per l'iscrizione e per chiarimenti rivolgersi:

Consiglio di zona 12, via Saccardo 40/42, tel. 2157003 - 2150491; pallacanestro, sig. Fabio Guidoni, tel. 2107080; calcio atletica, Centro Schuster, tel. 2158978; tennis, Tennis Club Ambrosiano, tel. 2158917 - 2158978; pallavolo, sig. Maurizio Nicoletti, tel. 2364731 oppure ufficio 8876 int. 295; tennis da tavolo, corsa campestre, Cral Rizzoli, tel. 2588 int. 333; bocce, sig. Mario Longo, tel. 7388917.

Farsi una biblioteca è facile
Prezzi modici
Anno zero pag. 7 - Milano 12
Classifica Ortica punti 83 2000 punti 82 Brasile punti 78 Benito punti 78 Sangalli punti 76 Gardena punti 74 Flores punti 64 Silvio punti 24

pag. 8 - Milano 12

segue dalla prima pagina

di scuola e le va bene, se poi sul resto non si fa niente le fa comodo, così ha in mano un'arma ptr accusare il Cdz. E noi comunisti non siamo stati capaci di dare una spinta diversa. Abbiamo accettato, non abbiamo le idee chiare, aspettiamo che arrivino dalla Giunta disposizioni.

cora un programma regionale. Ci sono forze — sappiamo quali — che non vogliono che abbia gambe. Ma dobbiamo cominciare a muoverci nelle zone. Altre lo hanno già fatto, hanno ottenuto con le lotte.

Intervista L'8 marzo in zona 12

Ma tante zone ottengono perchè lottano: per esempio la zona 6 doveva essere fra le ultime ad avere il Consultorio. Tanto ha fattoÇche è già aperto, ed è uno di quelli citati a modello. Ma non è stata solo la commissione assistenza e sanità; se ne è fatto carico il Consiglio. Hanno fatto manifestazioni, petizioni, hanno occupato anche l'assessorato. Qui invece quando chiedo un incontro con Sirtori mi ritrovo da sola. È assurdo che il Consiglio di zona demandi queste cose. Spinazzola non viene mai a una riunione sulla sanità. È un problema che viene trascurato.

Parlavi del Consultorio, a che punto siamo?

Al punto che se tutto va bene il Consultorio l'avremo per 1'80. Ma le prime assemblee le abbiamo fatte quattro anni fa. Abbiamo chiesto come sede per il Consultorio la Garibaldina, ci hanno detto che era privata. Ma non è mai stato convocato il proprietario per vedere la sua disponibilità, e pare che una disponibilità ci fosse. La verità è che c'è stato disinteresse. Lo dimostra il fatto che la provincia ci ha messo a disposizione dei locali a luglio e a novembre ha minacciato di levarceli se non ci decidiamo a ulitizzarli. Come. commissione avremo fatto

1.000 telefonate, sopralluoghi. Ma era il Cdz che alla fine doveva organizzare l'incontro con gli Assessori. Finalmente l'altro giorno si è arrivati all'incontro con Polotti e questo ci fa tante storie...

Il quadro che stai dipingendo mi pare tragico. È questo il risultato della Giunta di sinistra? È vero, ci saranno le elezioni; ma noi ai cittadini ci dobbiamo presentare con capacità di critica e di autocritica. Se abbiamo avuto dei limiti dobbiamo dirlo. Del resto non abbiamo cominciato a fare gli amministratori dal '48. Abbiamo iniziato da poco, e ci sono stati frapposti intralci. Del resto non siamo

ad amministrare da soli noi comunisti. Abbiamo anche sbagliato, abbiamo avuto ritardi. In compenso non c'è nessuno che possa accusarci di intrallazzi. Possiamo vantare serietà di presenza e di costanza. E abbiamo dei risultati positivi da far valere. Io prima ti parlavo solo della sanità. Ma anche in questo campo abbiamo risultati positivi, soprattutto da parte del Comune, ma anche in zona. Per esempio il rapporto con le scuole materne e con i nidi è stato positivo. Per esempio per gli anziani, le vacanze al mare e altro: abbiamo avuto risultati positivi.

A livello centrale dicevi...

Il Comune ha fatto, sempre nel campo assistenza e sanità, varie cose positive: soprattutto da quando c'è Cuomo come Assessore. C'è il discorso dell'assistenza domiciliare agli anziani, in alcune zone funziona già. C'è il discorso della tutela dei minori e degli affidi. Si tratta di evitare il più possibile di mettere i bambini negli istituti, di non staccarli dalle zone dove sono nati.

È il discorso delle comunità alloggio per i minori, con degli assistenti. E quanto stanno già facendo i Martinitt. Poi c'è il discorso delle comunità alloggio anche per gli anziani. Nelle costruzioni di case popolari una parte, non ricordo se il 5%, dovrà essere destinata a comunità alloggio. Sono un nuovo modo di concepire il problema dell'assistenza.

Dunque anche tanti risultati.

Certo, e ho parlato solo dell'assistenza e sanità, perchè sono le questioni di cui mi sono occupata in questi anni. Ma devi pubblicare anche le critiche, perchè ci sono stati tanti ritardi, e dobbiamo dirlo. Per esempio rispetto alla psichiatria per adulti; sul problema delle strutture per le assistenti sociali. Non sono d'accordo quando Spinazzola dice aspettiamo la sentenza del Tar per la palazzina di via Saccardo. Il Comune ci ha detto: si può usarla per il Consiglio di zona, per la psichiatria per adulti, per le assistenti sociali, senza inserire macchinari. Non capisco perchè usarla solo per il Consiglio. Perchè non mettere dentro anche gli altri servizi, provvisoriamente, come è dentro provvisoriamente il Consiglio. Adesso c'è la riforma sanitaria: è vero, manca an-

Si può iniziare a fare i «distretti di base», vanno individuate le strutture. Noi come commissione siamo andati su questo a un incontro col Consiglio di amministrazione dei Martinitt, ma quello vuole davanti non una commissione ma il Consiglio, il Comune.

Limiti, ritardi. Come fare in futuro per eliminarli?

Noi comunisti abbiamo spesso peccato di ingenuità. Per esempio, sul Consultorio, Polotti ci ha detto prima una cosa, poi un'altra. Dovevamo fare lotte, manifestazioni.

Ma quando è venuto Sirtori c'erano solo le donne dell'Udi e qualche sporadico compagno.

Bafunno, nella sua intervista, dice che sono mancati, accanto ai Consigli di zona, i vecchi comitati di quartiere come momento di stimolo, di pressione.

È vero. Ma sono mancate le sezioni del Pci, con la formazione della Giunta di sinistra si sono sedute. Perchè lo stimolo dei comitati di quartiere erano i comunisti. Le sezioni non hanno capito il decentramento. Se crediamo a un nuovo modo di governare bisogna andare fuori, non stare chiusi in sezione. Per esempio, ti ho detto che all'inizio la commissione sanità era composta da una cinquantina di persone. Ma i comunisti non c'erano, erano pochissimi.

Un'ultima cosa prima di chiudere questa intervista. Il Pci ha svolto una consultazione di massa — le cosiddette "primarie" — per la formazione delle proprie liste. Tu esci confermata da tale consultazione, hai preso moltissimi voti. È dunque probabile che tu faccia parte del futuro Consiglio di zona.

Non ne farò parte; ho chiesto al mio partito di non essere rimessa in lista. Ringrazio i cittadini della fiducia, ma sono stanca, ti assicuro.

Mi dispiace ritirarmi, perchè c'è gente che ha fiducia in me; ma, forse, non sono adatta per un'attività che richiede continuamente delle mediazioni. Continuerò a lavorare nella commissione assistenza e sanità, ma non me la sento di ripetere l'esperienza di consigliere di zona. E poi, per un po', voglio lavorare soprattutto nell'Udi.

Pierfranco Ravotto

L'otto marzo festa internazionale della donna è stato degnamente festeggiato in zona 12 con una serie di iniziative che hanno coinvolto numerosi cittadini (donne in particolare).

La sera del 7 marzo, presso il Consiglio di zona in via Saccardo, organizzato dal Circolo lidi «8 marzo» si è svolta una serata dedicata alle donne, film, conferenza, canzoni, dibattito, mimosa, hanno fatto da corona alla riuscitissima manifestazione.

La distribuzione della mimosa è stata organizzata in numerose scuole e fabbriche della zona, mentre a cura dell'Unione donne italiane è stato diffuso in fabbriche e zona il settimanale femminile «Noi Donne».

La sera dell'8 marzo una grande manifestazione si è svolta presso il Circolo famigliate Ortica, dopo la distribuzione della mimosa a tutte le donne presenti. La festa è continuata con la proiezione di diapositive e filmati, la serata si è chiusa con le canzoni delle donne cubane cantate e suonate dal complesso «Nuestra America».

Fiocco rosa

È nata Fabiola; lo comunicano i due felici genitori Marina Maggioni e Roberto Reati. Complimenti dalla redazione di «Milano 12».

8 marzo ieri e oggi

Di fronte alla fabbrica tessile Cotton di New York, è fermo un gruppo di operaie in sciopero. Asseragliate all'interno della fabbrica, che è stata sbarrata per evitare ai dirigenti sindacali di entrare, sono 129 operaie. Quelle che stanno fuori discutono e testimoniano la loro solidarietà. Sono vestite con grandi sottane, hanno il volto serio e deciso. D'improvviso all'interno divampa l'incendio. Le porte sono chiuse. È impossibile uscire. Nessuna delle operaie si salva. È1'8 marzo 1908. New York vedrà il giorno dopo migliaia di donne che si riversano per le strade. Sorgono in quegli anni movimenti e associazioni femminili che nel 1910 a Copenhagen si riuniranno per la conferenza internazionale femminile. Fu in quell'occasione, su proposta di Clara Zetkin che ricordò la tragica fine delle operaie della Cotton, che l'8 marzo venne proclamato giornata di impegno e di lotta delle donne di tutto il mondo. Iniziò così da quella assise femminile mondiale, la caratterizzazione della giornata internazionale della donna. Oggi, a 70 anni da quella proclamazione, molta strada è stata compiuta, e proprio in questi ultimi anni le donne sono state capaci di ottenere grandi conquiste, di portare nuovi contenuti, di modificare il costume, la cultura, la società, facendo crescere nel nostro paese un movimento originale ed articolato che sempre più deve diventare un punto di riferimento. 8 marzo, oggi, significa lottare con gli stessi obiettivi di ieri, per la pace, la distensione fra i popoli e contro il terrorismo e la violenza.

Finalmente! Qualche cosa si sta facendo anche nella nostra zona per aiutare le nostre massaie. Il Consiglio del circolo ha favorito l'apertura di un negozio di prodotti tessili, di largo consumo, per la casa.

L'apertura avverrà tra qualche settimana dopo i restauri necessari e porterà sul mercato prodotti di altissima qualità a prezzi controllati e comunque inferiori ad ogni aspettativa.

Novità piacevole per tutte le massaie è che verranno posti in vendita tessuti a metraggio, permettendo così l'utilizzo degli stessi per diversi scopi, come lenzuola, tende, copriletti, grembiulini, vestiti estivi, ecc.

In seguito verrà messo a disposizione, un opuscolo contenente tutte le notizie utili per la confezione e il miglior utilizzo dei tessuti.

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