VIETNAM _ via Gran 5.13ernarcio
ALLENDE_ via Ctsariono li
CURIEL via Ferrarlo5
RIVOLUZIONE D'OTTOBRE -via MorbeAli 8
![]()
ALLENDE_ via Ctsariono li
CURIEL via Ferrarlo5
RIVOLUZIONE D'OTTOBRE -via MorbeAli 8
Supplemento a"Nuovia generazione
Riteniamo importante informare i lettori sul rte lo che intendiamo dare a questo nostro giornale di zona, che deve divenire quel tramite tra ini ziative che andiamo a costruire sul territorio e tutta la gioventù di un quartiere come il nostra nel quale vengono totalmente a mancare momenti di aggregazione, o che non vede sviluppate tema tiche quali il tempo libero, il diritto allo stu dio e al lavoro, e attività ricreative-culturali.
Proprio perché siamo coscienti della funzione che ogni giovane esercita nella società; voglia mo aprire nuovi spazi che vadano dell' approfon .dimento dell' ambiente scolastico e del lavoro ma che siano in stretto collegamento con una ri cerca di nuovi punti di riferimento che diano al giovane la capacità di realizzarsi e concretarsi in una realtà ben specifica quale appunto il quar tiere dove vite. Quindi far emergere quella volontà di lotta e di rinnovamento che sono tiej che nelle giovani generazioni.
Ma tutti questi interventi sul territorio non vogliono essere solo una denuncia morale alle istituzioni, ma bensì si collocano nell' ottica di usare le istituzioni stesse quali strumento per un progetto di rinnovamento complessivo della società.
Ed è proprio su questi sistemi di intervento che noi riteniamo di grande importanza I' appor— to delle varie forze democratiche in un confronto che porti all' individuazione di una nuova scala di valori che già sono presenti tra i giovani, seppure in maniera confusa; per contrappor li, ai vecchi ruoli egemonizzati dalla borghesia e che cemai non offrono alcuna prospettiva positiva.
Quindi tradurre su un terreno concreto le esigenze primarie della gioventù che si vede negare gli elementari diritti allo studio e al lavoro. e che conseguentemente vive momenti di disgrega-
rione sociale che giungono ad esprimersi in feno meni quali la droga e la delinquenza giovanile.
Ma proprio dalla presa di coscienza di questi problemi che vedono la borghesia impegnata inpri ma persona nei tentativi di neutralizzazione di quelle che possono essere spinte innovatrici, noi dobbiamo formare una grossa mobilitazione di massa che ci veda impegnati ad esaltare I' interesse dei giovani sulle realtà di zona.
Proprio su questo terreno invitiamo tutta la gioventù del quartiere a contribuire e a dare il suo apporto sulle iniziative che si andranno a realizzare, nel comune interesse di ottenere nuo vi momenti di aggregazione e di riferimento nel nostro quartiere e che soddisfino la domanda di partecipazione che viene da tutta la gioveniù.T
In questi giorni si sta svolgendo a Genova
Il XX Congresso della FGCI.
L'analisi della crisi storica che oggi investe
Il capitalismo italiano e internazionale;l'incapacità delle classi dominanti di rispondere alla crisi non secondo gli interessi delle gran Idi messe ma contro di esse;i pesanti riflessi che questa situazione ha sulle masse giovanili e il compito che spetta alla gioventù per non `subirla passivamente ma per comhatterla,questi I i temi centrali sviluppati durante l'ampio e ar ticolato dibattito precongressuale.
Come uscire dalla crisi sempre più grave del pa ese è il nodo centrale dello scontro in atto. -
I Contro la lotta dei lavoratori per uscirne cambiando profondamente l'economia e la direzione politica del paese,sta la volontà delle classi dominanti,di uscire dalla crisi in termini involutivi,restringendo le basi produttive,passan do sul corpo di milioni di disoccupati e di gio vani in cerca di prima occupazione.
I Le drammatiche prospettive di una soluzione simile sono già evidenti dai dati della situazione attuale.Crediamo inutile elencare le ripercussioni della crisi sulla gioventùic:,e vi_ viamo tutti sulla nostra pelle.
C'necessario invece riflettere sul ruolo che le spetta in questo momento.
Le masse giovenili noti sono certo in qin0,(1,i0 [segue in ultima.]
La crisi economica che il nostro paese stà vivendo non è ancora arrivata al culmine,ogni giorno l'uso indiscriminato della cassa integrazione pone i lavoratori a riposo forzato e sull'orlo della disoccupazione.)) numero dei disoccupati è andato crescendo vertiginosamente arrivando ad un milione ed duecentomila,di cui 800'000 giovani fra i t4 e i 24 enni,e 300.000 diplomati o laureati.Le masse givanili sono quelle che ora pagano in maniera più brutale trenta anni di malgoverno D.C.,e di unalli nea di sviluppo subordinata soltanto ai grandi monopoli italiani ed americani(non per niente le piccole industrie e gli artigiani versanoin gravi condizioni economiche),I1 diritto al lavoro e la piena occupazione sono oggi alcentre della battaglia che i giovani stanno conducendo insieme alle forze del movimento sindacale per fare uscire il paese dalla crisi e avanzare nella costruzione di una nuova società diti po socialista.Ma non si può uscire dalla crisi senza risolvere il problema dei giovani disoccupat: e sottoccupati.La questione giovanile è al centro della lotta politica che le forze del le sinistre,con il nostro partito in prima per sona,stanno conducendo per sanare i gravi danni arrecati a: paese dalla classe dirigente.Do po la grande avanzata democratica del IS Giugno vi sono le possihilità per una gestione più ccr retta dagli interessi delle grandi masse popola ri. Occorre che i partiti politici in stretto legame con gli enti locali,e le organizzazioni sindacali organizzino in brevissimo tempo delle conferenze di produzione dove tracciare le linee per un nuovo sviluppo che abbia come base le piena occupazione nei settori di utilità pub blica( case scuole ospedali agricoltura etc.), ed un collegamento stretto fra scuola e mondo del lavoro.Si vuole cioè arrivare ad avere dei giovani lavoratori più qualificati e più dispo nibili ad una riconversione industriale che va da a sanare lo squilibrio esistente fra l'Italie ed altri paesi capitalistici avenzati.1 sh dacati devono premere affinchè si organizzino da parte degli Enti Locali dei brevissimi corsi di specializzazione,affinche si abbia una giovane forza lavoro più qualificata e in grado di rispondere alle esigenze di rinnovamento e ristrutturazione degli Enti Locali(esempio può essere la scelta energetica,e quindi il fa vorire la preparazione in questi campi.)Si deve però giungere ad una facilitazione dell'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro superan do il suler-sfruttamento del periodo dell'eri-prcndistato con la fiscalizzazione degli oneri sociali,e alla iscrizione dei giovani laureati e diplomati nelle liste di collocamento. Particolarmente grave è la situazione nel nostro queriere,in stretta dipendenze delàa crisi economica e occupazionale della nostra città. La piccolezza delle industrie(le aziende con meno di 100 operai rappresentano il 85,3% di cui i I 28,4% sotto i 20 addetti,e il 29,4% sotto i 30 addetti), l'enorme sviluppo del sistema terziario rendono particolarmente difficile la lotta politica e sindacale.Per questa ragione
il nostro impegno deve essere rivolto soprattuto verso la difesa della occupazione(esmpio la lotta perchè la Rohin non venga trasferita o perchè l'area de lei lasciata libera venga utilizzata come area industriale),e verso i giovani apprendisti le cui copdizioni di lavoro sono più gravi,e verso i giovani lavoratori delle piceole industrie e del settore commerciale
M.F. S.B.Nel nostro quartiere possiamo vedere a fianco del palazzo di lusso il palazzo vecchio,degradato con i servizi estrni sulle ringhiere ecc.. Perchè questo è successo?La risposta è molto semplice.' proprietari dei palazzi vecchi del centro tendono a non fare lavori di manutenzio_ ne,per,poi,quando queste case arrivano ad uno stato di degradazione clevato,sbatterli giù e costruire palazzi nuovi che permettono guadagni maggiori.Ouesta monevra ha una sola,drammatica conseguenza:costringe le famiglie dei lavoratori,meno fecoltose,ad abbandonare il centro, per essere relegate nei casermoni dei quartieri dormitorio dell'strema periferia.
Noi giovani comunisti ci battiamo insieme al SUNIA,i partiti democratici nel Consiglio di Zona per invertire questa tendenza.
Il centro deve tornare ai lavoratori!
Per questo abbiamo conquistato l'applicazione, anche nel nostro quartiere,delle leggi 167,865, che permettono al Comune di espropiare e risa -la re le case degradate, facendone delle case popo Ieri decenti.(Nel nostro quartiere le case entra no in questo piano sono oltre 3oo interessando oltre 20.000 abitanti)Noi;giovani comunisti ci battiamo perchè in queste case,risanate,vengano creati dei centri sociali e culturali per i gio vanj,creando così dei nuovi centri di ritrovo in alternativa al solito bar o alla sala da bel lo.Altra iniziativa importante della nostra attività nel quartiere è la lotta per il Vigeeelli.Adesso che la Giunta popolare che governa Milano dopo il IS Giugno ha spezzato la manovra della vecchia Giunta che voleva fare del Vigorelli un centro di scommesse per biscazzieri sul le corse dei cani,dobbiamo batterci per un utilizzo sociale del Vigorelli,che lasci ampio spa zio alle esigenze di organizzazione ricreativa, culturale,e sportiva dei giovani della zona. Oltre al Vigorelli molte altre sono le battagFiet da condurre per un diverso uso del territorio, come quelle per l'area Salmoiraghi,Pallavicino, l'ex Giardino Firenze,e campo del Leone XIII. Noi ci battiamo perchè i giovani del quartiere possano ritrovarsi e organizzarsi unitariamente per dare un contributo positivo e decisivo alla soluzione dei molteplici(e noi qui ne abbiamo accennato solo una piccola parte)problemi del territorio.
G.G.!giovani e la classe operaia uniti per lo difeso e (o sviluppo dell'occupazione.
Riteniamo che si debba far chiarezza su questo grave problema, in quanto sono evidenti le mano vre di strumentalizzazione fatte da più parti: chi non sa trovare in altro modo spazio politico e interesse nella gente, fa della rischiosa demagogia; e chi cerca di bloccare con un referen dum le vita politica del Paese in un momento co sì delicato per tutta l' economia nazionale e così grave per tutti i lavohatori, fa in realtà il gioco della reazione.
E' necessario precisare ancora una volta che per I' ABORTO NON SI PUO' PARLARE Dl LIBERA SCEL TA, ma piuttosto di estremo drammatico rimedio. Per questo, prima di criticare la legge che si sta discutendo, teniamo presente che essa NON VUOLE ESSERE UNA LEGGE PER LIBERALIZZARE L'ABOR TO, che significherebbe renderlo un fatto priva to, mentre ha aspetti sociali.
E anche chi raccoglieva firme per il referendum dichiarava di non voler liberalizzare I' aborto ma beisì voleva ottenere solo I' abolizione de44 le norme fasciste, per spingere il Parlamento a fissarne delle nuove più giuste; ora con bugiar da demagogia ci si vuole far credere che chi ha firmato chiedeva la possibilità per la donna di abortire in qualunque momento per qualsiasi rag4one.
Noi Comunisti sosteniamo con forza I' abolizio ne delle norme fasciste, che puniscono la donna quando già I' aborto è una grave pena.
rhsPErr1titmonol)P0 LA Vrth
UNIA los Pek KtEKA RE L'IDEA
%W A sokro!
corthique Si ylRa iL pRoturiq
L'ABORTO É ÙN O teel Di O
Ancora una volta ribadiamo che il medico non deve più essere un freddo tecnico, che il cittadino deve trovare nel medico un uomo pronto ad aiutarlo e a considerarlo un essere umano e non un animale da esperimento. Per questo lottiamo con decisione perché la società ci dia l'educazione e i mezzi per cw,are la nostra salute, e che nello stesso tempo non ci lasci soli a risolvere i nostri problemi che appartengono a tutta la comunità. Non abbiamo mai pensato che la nostra proposta di legge sull'aborto (negli ultimi emendamenti che abbiamo proposto) fosse la verità rivelata. Per questo crediamo nella democrazia perlamentare, nel confronto nelle isLituzioni ocriocratiche: nessuno ha la verità in tasca e solo con frontandosi si può scegliere la strada giusta. i-asciamo perdere le interpretazioni stupide; se i fascisti in Parlamento, dopo aver sempre sostenuto che l'aborto è un reato, ora per porci in una situazione imbarazzante e anche per aumentare la confusione hanno votato come noi. Le nostre proposte potranno essere certamente migliorate -discutendone insieme- ma sono già un grosso passo avanti, anche rispetto alla liheralizzazione che non risolve niente; perché introducono un nuovo rapporto tra la paziente e il medico che insieme (e non più tecnico e cavia) valutano il problema della donna; perché la donna può contare sulla società e sull'aiuto di un medico per decidere se per lei le difficoltà di mette re al mondo un figlio sono veramente tanto gravi da giusti ficare il trauma fisico e psichico dell' aborto.
Come si può avere il coraggio, la spudoratezza, di chiamare questa drastica decisione "li_ hera scelta" e scaricarne il peso solo sulla donna Rendiamoci conto che la batta glia dura da comhatte:.e è invp ce per ottenere educazione e servizi sanitari a partire dai consultori, già decisi per teg ge ma da ottenere in concreto con una massiccia mobilitazione Questa è la strada per perme/ tere alla donna di scegliere
SE E QUANDO AVERE UN FIGLIO
PRIMA DI POVER PAGARE QUESTA SCELTA CON L' ABORTO.
Solo quando avremo ottenuto questo, potremo avere il cora, dio di parlare di LIBERA SCELTA Ora come. ora è solo demagogia, c o m rt :15 ione farnrn;nile
La società italiana si trova in una situazione che presenta alcuni aspetti che non possiamo fare a meno di definire contraddittori.
La crisi dell' egemonia borghese trascina con sè non soltanto i residui valori e pone in diso.m alone tutti i rapporti umani, me provoca una generale disgregazione di quel tessuto sociale e culturale che da sempre ha consentito alla socie tà una certa coesione: il concetto di individuo si determina attraverso una lunga serie di media zioni sociali.
La personalità umane dipende, per il suo svilu£ po, nella sua struttura e nella possibilità stes sa di esplicare in forra continuativa le sue fun =ioni, del gruppo sociale di cui è parte e lo stesso gruppo sociale, e quindi i comportamenti richiesti, sono finalizzati a scopi ben precisi;, le energie umane vengono indirizzate in base agli obbiettivi che si devono raggiungere.
,Se un merito deve essere ascritto alle contesta zione del '68 è proprio quello di aver rifiutato i modelli di vita che fino ad allora erano ampiamente accettati e di aver dissacrato le pa lesi ipocrisie e le banali menzogne che copriva no con un velo di falsi pudori le relazioni interpersonali.
Non ci sembra il caso di ripetere le, ormai, u suoli critiche mosse a quel periodo: ciò che ci preme fa^ e.servare è quanto di quel periodo og gi rimane, come e quanto la carica ideale di al lora aia tuttora presente, anche se in una pluralità di orientamenti e di risposte che si tro vano in una più generale situazione di impotenza non cogliendo il profondo nesso che lega il sociale al privato e viceversa.
I palliativi messi a disposizione dei giovani 'per ovviare all' esigenza di esperienze di vita diverse e più profonde sono numerosi e formano un intricato mosaico: dalle sette orientaleggiin ti ai Bambini di Dio, dalla violenza sadica alla droga, de atteggiamenti di Comunione e Liberazio ne quali le riunioni criptiche, alle comuni di stampo anarchico. Il tutto condito con ideologie e teorizzazioni da impiegati del catasto.
E' altresì vero che questo esercito di profughi e di naufraghi non esaurisce certo il composito quadro della situazione delle giovani generazio ni, ma costituisce un sintomo sufficientemente chiaro e su cui riflettere se si vuole dare del le risposte in positivo.
Questo discorso potrebbe prestarsi e rigurgiti Moralistici se non si cogliesse il dato qualifi conte: la molteplicità delle soluzioni esprime comu:Aue un' istanza comune, un bisogno di socia lismo che si frantuma proprio perché non riesce a trovare dei punti di riferimento, non un qual cosa a cui aggrapparsi, ma una dimensione di par tecipazione in modo che ognuno non solo si senta, ma realmente sia protagonista della propria esistenza.
Ma tutto questo rimarrehbe palesemente pretestuoso, non discostandosi dalle critiche mosse allo società da parte dei movimenti extraparlamentari e dai gruppi radicali, se non si inseeis se in una più vasta prospettiva, un progetto con plessivo di società diversa.
Questo è il terzo anno che la scuola popolare Sempione istituisce corsi serali gratuiti perla licenza media. La scuola non è comunale, nè sovvenzionate da enti o altro, e fa capo alla cooperative delle scuole popolari 'Don Milania. La scuola popolare è, per questo anno, ospitata in due locali dell' A.N.F.Fa.S., in via Monviso 8, grazia all' interesso del Consiglio di Zona. 31 lavoratori e 10 lavoratrici senza licenza media la frequentano de novembre e a giugno faranno assieme gli esami di 3a Media.
E' però necessario che il problema della sede definitiva sia risolto per il nuovo anno scolastico, cioè entro I' estate. Per questo occorre I' appoggio • la partecipazione di tutte le forze democratiche del quartiere alle iniziative che la scuola riterrà utile prendere.
j. 484552, gli animatori
Tale progetto diventa reale nel momenv.e in cui l'asse portante della lotta è il blocco storico che la classe operaia costruisce intorno a sè, nella sua funzione di classe non solo egemone, ma anche dirigente. La "nuova qualità della vi; ta" passa attraverso alcune realizzazioni stori che; riconversione industriale, lotta per I' oc cupazione, riforma delle scuola, costruzione-Ai quei servizi socieli,come iconsultori sanitari di zona, lie rendono, immediato il superamento della barriera che spesso si istaura tra la teo ria e la prassi.
Solo sul terreno della lotte, in tutti i suoi aspetti, cultura e politica istaurano un rappor to coerente.
In questa ottica si legittima, dunque, la nostra iniziativa: vuole essere un momento di par tecipazione attiva e anche una risposta, seppur re parziale, e con tutti i limiti che comporta, alla assoluta mancanza di punti di riferimento in zona. E; peraltro, evidente che alla sua costruzione sono necessari non sotc.x.rnevIlis.te for-le (30l i T te-h e_ I ma tutti i g io vani interessati a controntarsi e a gestire uno spazio in cui discutere i propri problemi in un' atmosfera che non sia di conventicola e che pertanto deve essere collegata strettamente sia con le lotte condotte nei quartieri sia con le istituzioni già presenti.
E' chiaro, quindi, che le nostra prospettiva non è quella di fornire una ricetta ai "mali esistenziali" o un ritrovo per gli orfani della coscienza, nè nasce nello spirito del "vogliamo ci bene". Si tratta invece di affrontare la "questione giovanile" nella sua drammaticità e senza chiusure corporative e soprattutto senza sfoghi patetici: occorre tener sempre ben presente tutta la complessità dei fenomeni, affinché la caduta dell' egemonia borghese non lasci alle sue spalle un vuoto che sarà più difficilmente colmabile.
Partendo da questi presupposti abbiamo già organizzato alcune iniziative: la prima verteva sulle problematiche più recenti di Pasolini men tre I' altra era incentrata sul problema dello droga. Per la prossima iniziativa abbiamo perì sato di intervenire sul campo musicale, affrontando le tematiche che possono sorgere all' interno di uno spettacolo che non sia solo spetta colo, ma anche momento dí dibattito. A
•
una frase che più volte è stata ripetuta all' inizio degli anni passati, ma che mai come in questi giorni è piena di significato.
Le battaglie e le lotte condotte dal movimento degli studenti che progressivamente si sono sem pre più collegate organicamente alla strategia generale portata avanti del movimento sindacale e democratico, hanno imposto anche in Parlamento un confronto reale sui temi della riforma della scuola.
Il grande impegno profuso lo scorso anno in oc casione delle elezioni degli organi collegiali ha contribuito a rafforzare il tessuto democratico alt' interno dei quartieri e, nonostante i grandi limiti dei primi mesi dell' attività dei Cdi, he dimostrato un grosso salto qualitativo del modo di essere degli studenti.
Non c' è più contrapposizione frontale, radica Ioide, alle istituzioni democratiche ma la coscienza di dover esprimere nelle lotte e nelle preposte un contributo costruttivo, consapevole del nuovo ruolo nazionale e non corporativo che gli studenti e le masse giovanili devono svolge re per fare uscire il Paese dalla crisi.
E il voto del IS giugno ha dimostrato in manie ra inequivocabile il crescente impegno delle mas se giovanili per fare imboccare al Paese una strada di rinnovamento e di profonde trasformazioni politiche, sociali ed economiche.
II grosso impegno per la riforma della scuole che acquista sempre maggiori, anche se nowenco ra sufficienti, consensi, sta a dimostrare la giu stezza della linea da noi seguita in questi anni.
Deve crescere la consapevolezza tra le masse studentesche, anche tra gli strati che pensano di poter risolvere a livello individuale la cri si della società che pure subiscono, che oggi I' unica strada per avviare a soluzione i grossi problemi della gioventù è quello di collegarsi alle forze politiche e sindacali impegnate in u. na battaglia più generale per il rinnovamento della società italiana.
Su questa ottica anche la lotta per la riforma della scuola si collega necessariamente alla beat taglia per una generale politica di riforme strut turali, rilanciate con forza dal movimento sindacale in queste stagione dei rinnovi contrattua li. E in questi termini il movimento degli studenti può portare un contributo positivo eau tonomo in quello schieramento riformatore che,at traverso un confropto sui contenuti politici,pon ga. la questione della nuova direzione politica del Paese.
Consapevoli di tale ruolo dobbiamo imporre nel le scuole, sulla base di una egemonia politica ed ideale conquistata col consenso, un clima di sereno serrato confronto.
E questo si deve sviluppare oltre i risultati fin qui conseguiti per I' elezione dei Consigli d' Istituto e dei Consigli dei Delegati.
Se vogliamo battere le strumentalizzazioni che del positivo accordo dell' Umanitaria hanno fat to i gruppi estremisti e CL, dobbiamo rilanciare un' iniziativa politica che si* confronti con le
masse studentesche e non solo con i vertici delle organizzazioni.
Dobbiamo avere un atteggiamento formo e responsabile, anche di estrema durezza, verso alcuni ettegiamenti di Lotte Continue, oggetivemente con treri al movimento operaio e democratico.
Ma nello stesso tempo dobbiamo saper distinguere, analizzare la storia e gli errori anche nostri degli ultimi anni, facilitando in questa ma niera un confronto politica con formazioni peral cuni versi lontanissime da noi. E questo può avvenire solo nel momento in cui le masse studen tesche anche attraverso il Consiglio dei Delegati diventano protagoniste delle vita politica della scuole. In quest' ambito anche il confronto tre i diversi orientamenti espressi dalle organizzazioni studentesche diventa utile chiaro e non mero disputa bizantina.
Sui temi delle piattaforme dei CURS (crisi del• le scuole e della società - occupazione - riforma - diritto allo studio, rapporto con il movimento operaio) chiamiamo gli studenti al confron to, andando a precisare iniziative politiche che incidano negli stessi programmi didattici ( tavo le rotonde - seminari - collegamento con I' Ente Locale - gestione delle 150 ore).
A questo riguardo,decisivo per abbattere la her riera che ancora esiste tra scuola e società sarà il ruolo del Distretto scolastico. Con questo spirito i comunisti agiranno all' interno dei CURS anche nelle singole zone. Con questa impo stazione i comunisti hanno affrontato concretamente il problema dell' edilizia scolastica supe riore nella Zona 6, inserito nella problematica più generale del diritto allo studio. Sono andati avanti rapporti unitari e collegamento con il CUZ, che hanno portato ad un' assemblea pOpolare con la partecipazione dell' assessore Novel, la Sansoni. Si è discusso di programma territo riale, del centro onnicomprensivo de costituire in corso Sempione, del ruolo del Distretto, ponendo le basi per una collaborazione Zona-Ammini strazione Provinciale.
E questo è avvenuto, assenti quei gruppi estremisti, verLalmente più intransigenti, che, con u na scelta politica assai grave, si sono dissoci' Cì dall' iniziativa 811' ultimo momento. MeCrik
Morto il dittatore franco,il regime spagnolo ten tennanatra una compiacente democratizzazione ed un irrigidimento repressivo.Non ha la forza per puntare deciso in una direzione:esempio ne è sta to l'indulto concesso da Juan Carlos,gesto solo apparentemente democratico comeha chiaramente di mostrato il nuovo arresto,dopo pochi giorni di libertà di Camacho e di altri compagni.
Ormai il franchismo ín Spagna è un corpo morto in un organismo vivo e vitale.Il primo dicembre ci siamo incontrati in Consiglio di zona con un compagno del Pce ed uno delle Commisiones obreras;i1 quadro che ci hanno tracciato del loro paese è proprio questo:un regime repressivo che non mancherà di tentare nuovi irrigidimenti nella sua lunga agonia, ma d' altra parte un Paese maturo, un popolo cosciente.
II quadro delle forze politiche democratiche è fortemente unitario e si propone, con Gile.ta Democratica e la Piattaforma Democratica, una lotta comune verso il cambiamento del Paese in senso democratico, nella prospettiva di un socialismo costruito DAL POPOLO e basato su una reale EGLMONIA POLITICA DELLE CLASSI POPOLARI.
Nonostante la durezza del regime la crescita po litica di massa ha raggiunto un notevole live:Io A questo proposito sono necessarie almeno due osservazioni:
- le minoranze etniche (baschi, catalani...) hanno visto per anni i loro diritti nazionali calpestati dal franchismo ed hanno maturato una forte spinta di lotta: il duro lavoro del PCE e di altre organizzazioni clandestine e non (le Cornisiones Obreras erano riconosciute dal regime, e questo è stato uno dei suoi maggiori errori, in quanto non ha inteso la portata rivoluzionaria di questo movimento sindacale spontaneo e deMocratico) ha saputo indirizzare politicamente in senso rivoluzionario questa spinta di lotta, originariamente nazionalista. Queste regioni sono ora i punti più caldi e più avanzati della lotta popolare. contro il regime.
- La Chiesa spagnola, dai canto suo, si era schie rata nel 36 compatta al fianco del Caudillo e delle forze reazionarie; grazie anche al continuo lavoro di analisi e chiarificazione condotto per anni dal Partito Comunista Spagnolo e dalle altre forze democratiche, lavoro che ha contribui to a smascherare ul regime e a mettere a nudo la sua bieca sostanza repressiva, ora la chiesa spa gnola ha assunto precise posizioni di aspra critica nei confronti del marciume del regime. Sono due elementi soli, questi, ma aiutano a chiarire il valore dell' azione realmente rivoluzionaria delle forze democratiche spagnole; la costante chiarezza di analisi e puntualità della proposta politica ha saputo condurre molto avanti le condizione EGEMONE delle classi popolari nel Paese. E' questo un esempio valido di lot te rivoluzionaria, che merita di essere conlide; rato con estrema attenzione dal movimento operaio di tutti i Paesi d' Europa.
Ancora una volta va sottolineato che la liberazione della Spagna dal regime franchista è un pas so avanti verso la democrazia per tutta l'EÚropa. E questo chiarisce I' importanza che anche tutti i democratici italiani, e noi giovani soprattutto, sosteniamo la lotta dei compagni spagpoli, come abbiamo fatto il 9 dicembre, scendendo in piazza ancora una volta contro le azioni represfive del regime, che ha incarcerato nuovamente i compagni liberati pochi giorni prima; ma non so' lo: è necessario che continuiamo a seguire con la massima attenzione, confrontandOci a fondo su di esse, leesperienze degli altri movimenti operai europei. L' incontro che abbiamo avuto con i com pegni spagnoli è solo il primo di una serie di confronti che vogliamo avere con compagni di altri Paesi.
La lotta dei democratici spagnoli, in particola re, richiede la nostra piena solidarietà militari te, e molto ci può insegnare di fronte al compito che ci siamo assunti come movimento operaio: la lotta per la democrazia, verso il socialismo, attraverso la crescita politica del popolo che gli conquisti una funzione pienamente egemone nella società.
D .M.congr esso (segue dalla prima pagina) di fronte a questa situazione.11 15 Giugno ha dimostrato il grande potenziale democratico,antifascista e la spinta che viene dai giovani per il cainbiamento.Ma non è sufficiente.Noi pen siamo che la gioventù dekba saper sviluppare un grande moto unitario di massa per pesare in maniera determinante sullo scontro politico in at to nel paese.) giovani soffrono forse per primi della crisi,ma non basta,devono diventare une forza determinante per risolverla.
E' d'altronde impossiBile pensare alla realizzazione del processo di profondo rinnovamento della struttura economica e sociale su cui sono impegnate le forze democratiche,se non si riso) vono al tempo stesso i grandi problemi della questione giovanile.Primo fra tutti,quello del lavoro.
Esso si presenta in modi diversi ma accomuna tut ti i giovani nella mancanza di prospettive. Dalla disoccupazione al lavoro precario,dalla scuola all'apprendistato.
La lotta per il lavoro,diventa essenziale per tutti ed acquista il simbolo della lotta per una società diversa, in cui il lavoro sia liberato dallo sfruttamento e dalla alienazione.
Ciò si accompagna, alla necessità di lottare po' ché si affermi ciò che abbiamo chiamato una nuo va qualità della vita. Vale a dire realizzare concretamente la sempre più profonda e diffusa aspirazione dei giovani ad una nuova vita, più libera e completa. Perché non più esista disgre gazione e solitudine, ma felicità e fiducia nel la lotta per cambiare la società. L. C.