CGE sindacale5

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ci. g. e. sindacale

a cura del consiglio unitario di fabbrica gennaio 19Z2

Non è una data, è una tappa. Una nuova tappa del nostro viaggio verso una società migliore. Il 1972 è per i lavoratori italiani il momento in cui le volontà unitarie espresse prendono forma, gli imPegni maturano; è il momento in cui, coscienti della giustezza delle nostre scelte, ci costruiamo, con l'apporto di tutti, un nuovo strumento per contare di più: il sindacato unitario ».

Abbiamo ben chiare e radicate dentro di noi le ragioni che ci hanno portati sino a qui, perchè e come vogliamo continuare.

Sino a qui siamo arrivati per volontà dei lavoratori, ci siamo arrivati con le nostre forze. Niente è avvenuto per caso o per strane alchimie. E' stato tutto un fiorire di idee, di proposte, di entusiasmo: assemblee, referendum, conferenze, sondaggi, serietà di intenti, fermezza di propositi. Gli sfruttati, superate alcune barriere costruite ad arte fra di loro per dividerli, hanno individuato nel padrone il nemico da battere. Non poteva essere che così. Il padrone pensa e ragiona solo in funzione del profitto; tutto il resto passa in seconda fila perchè il profitto viene Prima, ma ci devono essere valori niki grandi, cose che contano più del profitto.

Il perchè dell'unità parte da qui. Parte chiedendo agili uomini di esprimersi e di partecipare per passare da oggetti a soggetti. Un pro-

cesso che forma le coscienze e che fa dei lavoratori i protagonisti. Protagonisti di una società più giusta che assieme costriremo confrontando le nostre idee e fissando gli obiettivi e i contenuti. Una società a misura dell'uomo dove libertà e giustizia non siano parole, ma fatti; una società dove tutti abbiano un lavoro adeguato alle loro capacità e nella quale al lavoro vada il dovuto secondo le necessità di ognuno. Una società in cui sfruttamento, rendite parassitarie, disoccupazione; autoritarismo, repressione trovino posto solo nei dizionari. Una società senza padroni perchè non ci saranno più servi. Compagni, questo non si realizza per opera di altri, ma per volontà di noi tutti. E' stato detto che in questa organizzazione che andiamo a costruire c'è posto per tutti, per quelli che tirano e per quelli che frenano ».

Parlare con tutti sarà difficile; si richiederà un grande sforzo per rapirci, per aiutarci a capire e nel far questo misureremo guanto noi stessi abbiamo capito. Dentro di noi c'è lo sforzo di far tutto quanto abbiamo in animo di fare e questa forza la troviamo nella chiarezza.

Quanto abbiamo già fatto, le istanze di base che abbiamo costruito partendo dai delegati di linea dei gruppi omogenei sono alla base di questo lavoro.

Su questi uomini, usciti dalla

scheda bianca, deve fondarsi il nuovo sindacato che si costruisce dal basso, partendo dai problemi, confrontandosi sui contenuti.

Il lavoro è difficile, incontreremo ostacoli, ci sono forse disegni contrari che intendono contrastare il nostro lavoro, ci sono falsi amici da individuare e da disarmare. Mettiamolo pure in bilancio: qualcuno tenterà di fermarci gridando questo o quello, ma non dobbiamo desistere.

L'unità deve andare avanti: questa è la strada, questa è la scetra ed è irreversibile.

AVANTI UNITI

UNITI SI VA AVANTI!

Subito verrà costituito il consiglio unitario di zona.

In primavera:

Assemblea nazionale dei delegati di fabbrica.

Consiglio generale unitario dei metalmeccanici per bozza nuovo statuto e temi conaressuali.

Referendi:m per piattaforma rinnovo contrattuale.

In estate:

Congresso di fabbrica.

In autunno:

Congresso metalmeccanici provinciale.

Congresso metalmeccanici nazionale.

Congresso di scioglimento delle confederazioni.

1972
UNISTIAN' DACALE

Il 72 inizia come l'anno della Miscela Leone, che verrà lanciata in grande stile su scala nazionale; la Miscela Leone è un surrogato di caffè, detto anche Caffè Borbon * e la sua composizione è la seguente: (fette dí salame: chi non vuol vedere l'ultimo ingrediente le deve applicare con cura su entrambi gli occhi).

ATTENZIONE: la Miscela Leone fa venire il mal di pancia a noi lavoratori abituati al caffè fatto in casa. Per noi della CGE poi, già duramente provati dalla consumazione gratuita di caffè Franck, la

LA MISCELA LEONE

mafia che portavano registrati oltre ai nomi dei mafiosi, nomi di magistrati « indulgenti »...

La storia una volta tanto ha un lieto fine.

Il giorno 30 il nostro uomo, rimasto ahimé senza Miscela Leone in casa, di fronte all'indignazione generale nel paese, ha dovuto scarcerare i giovani.

Questo è il difetto della Miscela Leone: come tutti gli stimolanti agisce subito, ma passato l'effetto si dimostra inadeguata come terapia per la guarigione, a parte che in questo caso si tratterebbe di guarire un sistema in avanzato sta-

cio di Ferro, per restare nel campo dei fumetti; rinfrancato è partito nuovamente alla carica, denunciando non uno, non due, nemmeno cinque e nemmeno dieci, ma bensì ventiquattro professori ventiquattro per « falso ideologico «, cioè per non aver represso gli studenti. Una domanda si fa strada nel paese: CHE COSA FARA' IL SOSTITUTO PROCURATORE PAOLINO DELL'ANNO ALLA TERZA SORSATA DI MISCELA LEONE?

Metterà in galera i bidelli di tutte le scuole d'Italia perchè vendono le focaccine ai contestatori? Denuncerà tutti i genitori che non

Miscela Leone può essere mortale.

Invece a detta di tutti un sorsetto di prima mattina galvanizza agenti della Celere e virtuosi del manganello, fa sparire gli acciacchi a vecchi generali dei Carabinieri, rende più laboriosi i p mcfetti, cura la gotta che procura dolori ai magnati della grande industria, ringiovanisce i rappresentanti mummificati della magistratura ex fascista meglio che il Gerovital.

Un magistrato romano ha voluto provare e ha sentito subito i benefici effetti: si è improvvisamente ricordato che tre mesi fa quattro studenti del Liceo Castelnuovo di Roma durante un'assemblea avevano dato del fascista a un professore fascista; nettatosi alacremente alla ricerca ha trovato l'incartamento e, incurante della festività consacrata al riposo, ha mandato ali agenti alle sei di mattina di Santo Stefano ad arrestare e incarcerare i pericolosi malfattori.

Sul mandato di cattura c'era Scritto tra le altre cose: « Il provvedimento appare opportuno per e,,itare che le prove possano essere innuinate essendovi motivi di ritenere che i prevenuti [Potrebbero nnrre in essere opera di intimidazione sui testi ».

Il magistrato in questione ha le s'ie ragioni per essere così previdente in fatto di « inatiinamento di rrnve infatti A coinvolto nella manomissione delle bobine della

to di putrefazione.

Ai lavoratori invece il dottore ha consigliato l'unità di classe, che, come si vede, ha l'avvio più laborioso; però l'effetto a lunga scadenza è più sicuro ed inoltre è la medicina della crescita, adatta all'età dello sviluppo. Mentre il 9 iornale va in bicicletta (in macchina vanno i giornali dei « scíuri ») ci giunge notizia che la storia non è finita: la Miscela Leone è tornata fumante e corroborante sul tavolo del nostro eroe. L'effetto è stato quello degli spinaci per Brac-

mandano i figli dalle Orsoline? Proporrà la pena di morte per le insufficienze nei compiti in classe? Incriminerà tutti gli operai italiani perchè non hanno fatto il liceo classico? Non perdete la terza sorsata del Procuratore dell'Anno.

* Dal nome di una scomparsa dinastia di Re napoletani famosi per la loro politica illuminata e coraggiosa a favore del popolo.

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INVITO

COMPAGNI LAVORATORI: QUESTO E' IL VOSTRO GIORNALE. ESSO E' APERTO ALLA COLLABORAZIONE DI CHIUNQUE VOGLIA FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE. VI INVITIAMO A MANDARCI ARTICOLI, VIGNETTE E CRITICHE; SE SIETE!

TROPPO PIGRI PER SCRIVERE O VI MANCA LA VENA POETICA, RIVOLGETEVI ALLE PERSONE INDICATE QUI SOTTO ALLE QUALI POTRETE ESPORRE A VOCE GLI ARGOMENTI, I PROBLEMI CHE DESIDERATE SIANO TRATTUTI SUL GIORNALINO.

Ecco le persone alle quali potete rivolgervi:

ANGELINI PAMBIANCO

USUELLI

VIGNATI

RIBOLDI

ZOPPETTI

SANTAGOSTINO GAMBOLO'

Elettronica

4° piano SEPE/E

3° piano ACOU

3° piano QUAD

Elettronica

Evor Scuola

Rep. Matte oni

Vogliamo iniziare un discorso serio su questo Istituto con tutti i lavoratori, perchè è interesse preminente di tutti difendere ed ampliare le prestazioni sin qui fornite dal FAS.

Dunque dopo anni di bilanci favorevoli, il bilancio del 1970 è stato abbastanza pesante e Gi dispiace che all'assemblea, appositamente convocata dal Consiglio del FAS, pochi lavoratori abbiano sentito il dovere di ;vire ry«Imeovi.

Difatti, dall'esposizione fattaci e dalla discussione che ne è seguita, avrebbero saputo utili notizie riguardanti il buon andamento dell'Istituto stesso.

Ma in questa sede, come si diceva, ci preme parlare ai lavoratori anche perchè aualcuno non ha inteso appieno la funzione solidaristica del FAS. Infatti come la più parte di noi sa il FAI non è solo l'Istituto dell'integrazione malattia, anche se per tanti anni ha assolto earegiamente questo compito contribuendo a sanare la disparità normativa esistente fra i lavoratori impiegati ed operai; ma è un organismo solidaristico dei lavoratori

con varie mansioni (da non dimenticare quello primario delle colonie per i nostri figli), che comunque dovrebbero essere svolte nell'interesse dei lavoratori.

Per questo crediamo che compito dei lavoratori vecchi e nuovi sia di essere presenti nel FAS e non di fare come qualche incauto lavoratore, a cui interessava solo un buon limone da spremere, e che oggi non trovando più, così crede, il suo tornaconto personale si dimette o ha intenzione di farlo.

Siamo ben consci d'altronde che questo Istituto ha bisogno di essere messo al passo dei tempi ed 4n questo senso abbiamo operato già da vari anni; anzi è quasi un anno che abbiamo siglato un accordo (esattamente il 3-2-1971) di modifica dello statuto e siamo ancora in attesa che quell'accordo venga realizzato nei fatti (evidentemente con decorrenza dalla data dell'accordo) e non solamente sulla carta; però anche la realizzazione dello statuto non assolve le responsabilità delle varie direzioni che in quella data si erano impegnate per iscritto sul verbale ad incontri a brevis-

sima scadenza, affinchè si trovasse una esatta, definizione dei compiti del FAS con nuove norme adatte alla realtà in cui oggi operiamo.

Perciò il nostro invito caloroso a tutti i lavoratori è di restare nel FAS, anzi di far sì che i nuovi sentano il dovere morale di aderirvi, accettando altresì anche su questo giornale tutti i suggeirmenti che si ritiene utili alla collettività, restando fermo l'impegno di tutti noi di rendere il FAS degno delle sue origini ma con funzioni che sappiano rispondere alle necessità di oggi.

P.S. - Al momento di andare in stampa, apprendiamo che il Consiglio del FAS ha de ciso di far decorrere il Punto « O » dell'accordo firmato il 3-2-1971 dall'1-1-1972 con uno slittamento, quindi, di circa un anno dí quanto già pattuito.

Ribadiamo con forza, riservandoci un giudizio politico su auesta decisione unilaterale, che l'accordo è valido a tutti gli effetti dalla data della firma, invitando i lavoratori a far rispettare quanto accordato.

IL FAS ! !

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Abbiamo voluto levarci una curiosità: dall'inchiesta sulle condizioni di nocività promosso dal Consiglio di Fabbrica ricavare una graduatoria dei reparti con le condizioni di maggior nocività. Il risultato che si vede nello specchietto è molto istruttivo: non c'è reparto che non abbia vinto qualche "gara".

La nostra direzione, sempre sensibile alla giustizia sociale, non ha voluto fare distinzioni nè favoritismi: nessuno è stato dimenticato: veleni, malattie pericoli ritmi logoranti sono stati distribuiti con spensierata generosità in modo pressochè uguale in tutti i reparti.

La lezione da imparare è facile: il padrone ha un solo dio: Il Profitto; le macchine e la tecnologia che potrebbero essere usate per migliorare le nostre condizioni, per liberare il lavoratore dalla fatica eccessiva e dal rischio di infortuni, vengono usate da sua maestà profitto per rendere più schiavo i !lavoratore e per soremerlo maggiormente. Comunque chi non vuole imparare questa lezione e non vuole lottare di conseguenza contro la nocività, può sempre appendersi la tabellina sopra il letto per sapere di che morte dovrà morire, a seconda del reparto in cui lavora. Non c'è reparto, dicevamo, che no nabbia le sue specialità.

L'ELETTRONICA è in testa per le condizioni ambientali di luce, ricambio d"ariaa, temperatura (a pari merito con la plastica); inoltre detiene il record degli esaurimenti nervosi, grazie al lavoro fatto in condizioni ambientali poco adatte, e grazie anche ai modi dolci dei capi.

La PLASTICA è senz'altro ■ Miss Nocività CGE » per il grande numero di primati in condizioni nocive: pavimentazione, mancanza di spazio e pulizia, materie sintetiche e rumori. E' il reparto con più alta frequenza di malattie: dermatiti, calo della vista, malattie polmonari ecc. Per quanto riguarda la pulizia, la gara per il titolo • Reparto più sporco » è stata vinta dalla plastica di stretta misura dopo u nconfronto serratissimo con tutti i reparti.

Gli APPARECCHI hanno dominato nella gara a cronometro e nell'atletica leggera e pesante; ritmi eccessivi, tempi stretti, lavori faticosi, scomodi, monotoni sono la specialit del reparto. Il reparto ha dato la percentuale più alta in CGE di insonnia: eviedntemente le lavoratrici hanno incubi popolati di Bobine e di Capireparto...

La GALVANO ha il prestigioso rpimato di pericolo, di mancanza di norme di sicurezza e di mal di testa a causa dei vapori di cianuro respirati in abbondanza.

Nel reparto di Matteoni c'è la più alta percentuale di disturbi intestinali, forse per l'eccessiva vicinanza alla mensa.

Il reparto di Buzzi ah il record delle nausee, l'Attrezzeria ha il record dei vapori.

Dimenticavo di dire che la plastica si è anche affermata con autorità nella specialità: « Gabinetti insufficienti e schifosi •.

Ci vien quasi l'idea di proporre alle fabbriche vicine di fare graduatorie interne, per giungere a fare un campionato italiano di • Nocività in fabbrica •, che potrebbe sostituire il calcio come sport nazionale. Si potrebbe prendere contatti con il comitato olimpico di cui fanno parte persone molto sensibili a questo problema come Costantino di Grecia, Avery Brundage fascista americano, Andreotti e altri... Onesti per l'Italia. Forse la gara di •nocività in fabbrica » verrà inclusa nelle olimpiadi di Monaco. C'è sono un problema da risolvere: la Germania vuole far competere nelle sue file gli eminrati italiani che lavorano tutti in fabbriche primatista; noi però siamo certi che il nostro governo non cederà e che i nostri emigrati giocheranno in nazionale; passi che siano sfruttati e spremuti all'estero, ma lo sport è un patrimonio nazionale sacro: non passa lo straniero.

FRASI CELEBRI

A una lavoratrice che annunciava di stare a casa la vigilia di Natale, come indicato dal Consiglio di Fabbrica, il Capo ha chiesto con aria terribile: • Ma lei è stata assunta dalla Direzione o dal Consiglio di Fabbrica? •. Proponiamo al brillante inventore di questa frase di brevettarla e venderla a tutte le grandi industrie per usarla in occasione di scioperi e agitazioni. I Capi non dovranno far altro che porre la lapidaria domanda a bruciapelo ai singoli lavoartori. La scena sarà più o meno questa:

Il lavoratore sta per uscire dall'ufficio in sciopero. Il Capo gli si avvicina con passo felino, e con aria furba chiede • Chi le ha detto di fare sciopero? ».

Lavoratore (sulla difensiva): • Il Consiglio di Fabbrica •.

Capo (incalzante): • Ma lei chi l'ha assunta, il Consiglio di Fabbrica o la Direzione? ».

Lavoratore (come folgorato):

« La Direzione ■.

Dopo di che, arrossendo violentemente per la malefatta che stava per compiere, corre al posto

di lavoro e lavora come un matto tutto il giorno.

I più faziosi cercheranno di tergiversare e dare risposte evasive, ma poi dovranno ammettere la verità. Solo i più impudenti avranno la faccia tosta di rispondere « Sono stato assunto dal Consiglio di Fabbrica ». Ma saranno sbugiardati da tutti gli onesti lavoratori e additati al pubblico disprezzo. Finalmente la gente capirà come stanno le cose, e si aprirà un fecondo periodo di pace sociale, di straordinari, e di salari di fame.

CAMPIONATI DI NOCIVITA'

Condizione nociva

LUCE INSUFFICIENTE

PULIZIA INSUFFICIENTE

TEMPERATURA INADATTA

UMIDITA' ECCESSIVA

RUMORI ECCESSIVI

PAVIMENTAZIONE

AREAZIONE INSUFFICIENTE

SERVIZI INSUFFICIENTI

SPAZIO INSUFFICIENTE

PRESENZA DI VERNICI

PRESENZA DI ACIDI PRESENZA DI POLVERI

DI VAPORI

PRESENZA DI MATERIE SINTETICHE

TEMPI STRETTI

RITMI INTENSI FATICA ECCESSIVA

MANCANZA NORME SICUREZZA

RISPETTARE

CAMPIONATI DI NOCIVITA'
PRESENZA
MONOTONIA SCOMODITA' PERICOLO
IMPOSSIBILITA'
NORME DI SICUREZZA CATTIVO STATO SALUTE Reparto primatista ELETTRONICA PLASTICA ELETTRONICA & PLASTICA GALVANO & ELETTRONICA PLASTICA PLASTICA ELETTRONICA PLASTICA PLASTICA MATTEON I GALVANO GALVANO ATTREZZERIA PLASTICA APPARECCHI APPARECCHI APPARECCHI APPARECCHI APPARECCHI GALVANO GALVANO GALVANO ELETTRONICA
840/0 98 % 81 0/0 81% 77% 98 % 84% 89% 86% 950/0 36% 620/0 100% 71% 84% 76% 75% 61% 58% 64% 62% 50% 87% 53% Malattia CUORE APPARATO DIGERENTE APPARATO RESPIRATORIO PELLE SISTEMA NERVOSO MAL DI TESTA NAUSEA INSONNIA ESAURIMENTO Reparto con più alta percentuale Percentuale PLASTICA MATTEON I PLASTICA PLASTICA PLASTICA & BUZZI GALVANO PLASTICA & BUZZI APPARECCHI ELETTRONICA 2% 36% 23% 12% 37% 62 % 26% 26% 60°o
Percentuale di lavoratori che lamentano condizioni nocive

Pepin e Mariet

Ciao Pepin!

Ciao Mariett!

Come stai? Stai bene? A guardarti in faccia sembrerebbe di sì. E' stata la tredicesima a farti cambiare colore?

Ma va Pepin! Non cominciare a prendermi per i fondelli; non è stata la tredicesima a tirarmi su, anzi l'è el contrari, perchè vedi, io con la tredicesima divento idrofobo.

Cosa?! Con la tredicesima ti te divegnet idrofobo? Ma te se matt?

No car el me Pep; sun minga matt. E' la verità.

Ma va là. Tuc in content con la tredicesima e lu no. Lui diventa idrofobo. Ma mi capisi no, io proprio non capisco.

Ah non capisci. Ma non te ne sei mai accorto di come ti rapinano la tredicesima? No?! Senti allora. Circa un mese prima che arrivino le feste natalizie tu vedi per incanto che le vetlfne si arricchiscono di cose che potresti benissimo comprare anche prima (ma i furbi si guardano bene dal metterle in commercio: c'è tutto il ben di Dio, oggetti personali, vini di tutte le Qualità, giocattoli di ogni specie, tutto insomma. Ci sono persino delle vetrine con dei cartelli che dicono: « Comprate ora, pagherete a Natale ». La TV poi, piuttosto che mandare in onda qualche spettacolo che valga la pena di vedere, ti imhottisce la testa con Caroselli, DO-RE-MI, Break con la reclama non sono di meno delle vetrine.

Beh! Che c'è di male Mariett?

Oh cari sim Pep l'è mai nossibil che te caoiset minga. Tutta Questa pubblicità che fanno è solo per vendere la merce speculando, alzando í prezzi. Capito?

Ho capito Mariett; i « furboni » non solo ci guadagnano, ma alzando i prezzi ci derubano così brutalmente la tredicesima che noi cominciamo a sognare già all'inizio dell'anno. RASA DE LADRUNI.

Beh, va, andiamo a lavorare, ma prima non dedichiamo un disco a queste persone?

Ma va Pepin, dato che siamo

in clima natalizio, piuttosto che il solito disco, fasem i spendaciuni, regaliamo a quei « furboni » una bella pellicola, quella di ALI BABA' E I 40 LADRONI.

DAL CONSIGLIO DI FABBRICA

I lavoratori impiegati hanno eletto i loro nuovi rappresetati nella assemblea tenuta il 4 gennaio 1972. Sono stati eletti: Di Bella Machetti Pambianco

Rebuzzi Usuelli Vigna-. Zerbinati Zoppetti.

Uscirà tra poco un opuscolo del Consiglio di Fabbrica sulla noci-

vità in CGE. Questo opuscolo è il risultato del lavoro svolto nei mesi scorsi da una Commissione che ha fatto riempire il questionario ai lavoratori, ha chiamato i medici dell'ENPI, ha fatto un'inchiesta per i reparti.

Non aspettiamoci che i dottori risolvano i nostri guai come la fatina azzurra; l'aiuto esterno si limita alla documentMone scientifica delle condizioni di nocività. L'abolizione di queste condizioni è compito esclusivamente nostro, dobbiamo contare sulle nostre forze!

Li DinisszOmi (?).. Di cAliAntfl

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