e olitIca
Mensile
Le donne si organizzano per contare di più Contro il terrorismo
UN CIRCOLO UDI NEL QUARTIERE
impiegate, legate però da una realtà comune, il quartiere, e dalla comune condizione di donne.
E da discutere c'è parecchio per arrivare a coinvolgere tante altre donne nella richiesta di servizi sociali che nella zona sono certamente molto carenti.
Per ora le donne del circolo sono state al congresso provinciale dell'UDI che si è tenuto a Milano tra il 10 e il 12 marzo e che ha visto la partecipazione di 600 donne e un dibattito molto ampio sui temi della crescita di un grande movimento delle donne.
Claudia Borsanoquesto numero
Scuola: è partito il distretto
Villa Mirabello chiaccherata
Abbiamo appena archiviato il marzo 1978: lo ricorderemo come un mese di terrore. li giorno 10 a Torino viene ucciso il maresciallo Rosario Berardi, li 18 a Roma viene rapito Aldo Moro e massacrati gli uomini della sua scorta, il 18 a Milano vengono uccisi Fausto Tinelli e Lorenzo lannucci del centro sociale Leoncavalio, li 24 viene ferito a Torino l'ex sindaco Giovanni Picco. Un giornale come il nostro è chiamato a fotografare abitualmente fatti e problemi della zona 2, ma ci sono avvenimenti che ci coinvolgono nel più profondo. Ci aspettiamo una risposta adeguata a questa strategia del terrorismo da parte degli organi competenti: governo, parlamento, forze politiche e sociali. Ma c'è una risposta che possiamo dare anche noi: battersi per l'allargamento della democrazia nelle scuole, nelle fabbriche, nei quartieri è creare un argine contro chi questa democrazia la vuole smantellare.

I LAVORATORI DENUNCIANO Oscure manovre alla Montefibre
Nei mesi scorsi gli abitanti della zona fra p.le Lagosta e via M. Gioia e gli occasionali passanti sono stati coinvolti, anche con qualche disagio, nelle manifestazioni dei lavoratori della Montefibre di via Pola.
Votazione finale al Congresso Provinciale dell'UDI
L'idea di formare un circolo
UDI nel quartiere è venuta subito dopo il congresso nazionale di Roma a fine gennaio. Un appuntamento importante, perchè il X congresso dell'Unione Donne Italiane ha portato ancora una volta l'attenzione del Paese e delle donne in particolare sul problema femminile e sul movimento delle donne. Accanto a 2.000 delegate, erano presenti centinaia di donne che dell'UDI non sono: un congresso aperto quindi, unitario e pronto ad accogliere le esperienze di vita e di lotta anche di chi non ha la tessera. Donne del Nord e del Sud, di ogni ceto sociale, di generazioni diverse e con differenti orientamenti Ideali e politici hanno discusso per quattro giorni esprimendo tuttavia l'impegno unitario, la volontà ferma di rifiutare il destino e il ruolo storicamente assegnato, di contare come persone che possano sviluppare completamente le loro potenzialità, oggi nella maggior parte dei casi indirizzate solo alla cura della famiglia.
Ma per ottenere questo risultato, le masse femminili devono diventare protagoniste in prima persona di un cambiamento reale della società, passando dall'analisi e dalla testimonianza pura e semplice alla affermazione concreta della loro forza politica, entrando in un rapporto con le istituzioni non per accettarle o negarle in modo acritico e preconcetto, ma con proposte e richieste precise.
Protagoniste si, ma non isolate nella loro battaglia che è parte della battaglia più generale
per lo sviluppo democratico anche sotto il profilo di nuovi valori morali e per una vita migliore e più umana. Il diritto al lavoro e ad avere servizi sociali sono le richieste essenziali e immediate del movimento unitario delle donne.
Avere un posto di lavoro vuol dire non solo raggiungere un'autonomia personale, ma uscire da una vita vissuta tra le mura della casa, quasi in un ghetto.
E battersi per l'occupazione femminile in questo momento di crisi non significa sottrarre lavoro a qualcun altro ma aumentare le prospettive dello sviluppo dell'occupazione e opporsi al tentativo di ricacciare le donne al ruolo di casalinghe o ad altre forme di sfruttamento: lavoro nero, lavoro a domicilio rappresentano soltanto un nodo per sancire il ruolo domestico della donna.
Dopo aver partecipato al congresso di Roma, un gruppo di donne, arricchite anche dall'esperienza di un dibattito molto ampio e approfondito, ha dato vita recentemente al circolo UDI nel nostro quartiere, che per ora ha la sua sede provvisoria presso il SUNIA in Via Volturno 35 e si riunisce tutti i mercoledì sera alle 21.
Sono una quarantina circa, ma soltanto quindici hanno la tessera dell'UDI, proprio perchè hanno sentito l'esigenza di ritrovarsi non in un piccolo gruppo omogeneo, ma per discutere, conoscersi e confrontarsi. Alcune sono giovani, altre meno giovani, sono casalinghe, operaie,
6 a
Licenziamenti alla Gutter
Questionario per le donne
La casa del ragazzo della via Gluck
Qui ci vuole una biblioteca
La sede milanese della Montefibre
L'occasione di tali manifestazioni era il ritardato pagamento degli stipendi: in realtà il problema ha dimensioni' ben più ampie.
La società Montefibre già al suo nascere, nel 1972, dovette affrontare gravi problemi di struttura dei propri impianti (ricevuti da precedenti gestioni separate). Se allora la Montedison, che della Montefibre è la principale azionista, si assunse il compito di ristrutturare il settore delle fibre, in cui era presente anche con una partecipazione nell'altra principale azienda del setto-
re, la Snia Viscosa, non fu per scopi benefici: da una parte era condizionata dal clientelismo politico e da problemi di sottogoverno che le imponevano di affrontare la questione; dall'altra era convinta che una accorta modificazione delle strutture produttive avrebbe potuto portare la società Montefibre al livello delle maggiori concorrenti europee e mondiali e ricreare margini di guadagno.
La società intraprese il risanamento dell'apparato produttivo, basandosi sul criterio di concentrare gli impianti in un numero limitato di stabilimenti di grosse dimensioni, dando inizio alla lunga odissea delle ristrutturazioni aziendali, che sono costate ai lavoratori della Montefibre in termini di cassa integrazione, dequalificazione, riduzio(segue in ultima)
( scuola )
Buona partenza per il distretto
Lunedì 27 febbraio si è riunito per la prima volta il Consiglio Distrettuale Scolastico n. 25 corrispondente alla Zona 2. Con questo organismo si è aperta una nuova fase nella gestione sociale della scuola, si è aperto un nuovo spazio di partecipazione democratica dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.
Alla riunione che aveva come ordine del giorno "Elezione del Presidente" erano presenti 38 membri su 44.
Il dibattito sull'elezione del Presidente si è aperto con la proposta fatta da un consigliere di andare prima alla formulazione da parte di una commissione di un programma di lavoro e quindi passare nelle sedute suc-
cessive alla elezione di un presidente che fosse garante del programma stesso. Nel corso del dibattito la maggioranza degli interventi ha rivelato la necessità del programma, ma anche la necessità di eleggere subito il presidente, che chiaramente poi si farà carico di portare avanti il programma elaborato.
Ritirata la prima proposta si è passati alla formulazione delle candidature: tutto il consiglio è stato concorde che queste emergessero dalla componente dei genitori; l'unico candidato è risultato il sig. Paolo Sciumè che ha raccolto su 38 votanti 33 voti a favore, mentre 5 schede sono risultate bianche.
VITA DEL DECENTRAMENTO
( Calendario del Consiglio di Zona 2
settimana del mese
Lunedì: 18.30 Comitato interpartitico per il TIBB.
21.00 Commissione bilancio.
Martedì: 21.00 Commissione casa.
Si è passati quindi alla costituzione di due commissioni, una con il compito di stendere una bozza di regolamento e l'altra per elaborare un programma.
Si è anche deciso che nella prossima riunione fissata per 3 aprile, si eleggerà una giunta esecutiva per affiancare il presidente nei suoi compiti.
Il giudizio che si può trarre da questa prima riunione mi sembra sostanzialmente positivo dato che c'è da parte di tutte le componenti la disponibilità ad avviare un lavoro serio, sui problemi reali, per trovare delle soluzioni unitarie, senza inutili contrapposizioni frontali.
Elia Fumagalli
Mercoledì:
18.00 Ufficio di presidenza. I rappresentanti del Consiglio di Zona ricevono i cittadini.
Giovedì:
21.00 Consiglio di Zona. settimana del mese
Lunedì:
18.30 Comitato interpartitico.
21.00 Commissione scuola.
Martedì:
18. Commissione stampa.

21.00 Commissione commercio.
Mercoledì:
21.00 Capigruppo.
21.00 Commissione sanità.
Giovedì:
21.00 Commissione lavoro.
21.00 Commissione cultura. settimana del mese
Lunedì:
18.30 Comitato interpartitico.
21.00 Commissione bilancio.
Martedì:
21.00 Commissione casa.
Mercoledì:
18.00 I rappresentanti dei Consigli di Zona ricevono i cittadini.
21.00 Commissione urbanistica.
Giovedì:
21.00 Consiglio di Zona. settimana del mese
Lunedì:
18.30 Comitato interpartitico.
21.00 Commissione scuola.
Martedì:
21.00 Commissione sport.
Mercoledì:
21.00 Riunione dei capigruppo.
21.00 Commissione sanità.
Giovedì: 21.00 Commissione cultura.
una Commissione al mese Commissione casa
Da chi è composta
Aldo Verganti Presidente Gianfranco Ciocca
Ivo Bertelli
Mario Montalbertti
Nicola Musci
Alberto Orefici
PCI PSI DC AMPE UPPI
La
presso la scuola elementare "Arbe - Zara"
I componenti del consiglio
Membri designati
Rappresentante imprenditori
Alberto Susta
Rappresentanti amministrazione provinciale
Maria Giovanna Moscatelli
Maria Cervi Cavalarini
Mario Tagliazucchi
Rappresentanti lavoratori dipendenti
Pietro Nuccio
Nicola Albaleo
Rappresentanti lavoratori autonomi
Carlo Faravelli
Renato Pogliani
Rappresentanti Amministrazione comunale
Giovanni Aletti
Elia Fumagalli
Nelly Bonaffini
Sandro Bernasconi
Mario Pierucci
Ivo Bertelli
Mario Pellini
Membri eletti
Direttori statali
Mario Riboldi
Duilio Ragazzini
Antonio Bollani
Direttori non statali
Giuseppe Picchierri
Docenti statali
Irene Buzzi - Donato Menegoi
Gisella Tarizzo
Aldo Giavedoni
Teresa Turchetti Gasperoni
Eleonora Reggiani Rutigliano
Docenti non statali
Mario Bonfadini
Genitori
Pier Francesco Ulivieri
Sergio Guida
Claudio Archenti
Carlo Pignagnoli
Paolo Sciumè (presidente)
Giuseppe Calò
Benedetto Calcagno
Studenti
Aldo Aletti
Marco Colombo
Maurizio Soma
Cafnillo Regalia
Ernesto Lantignotti
Silvia Bersan
Paolo Canti
Non docenti statali
Liliana Del Vecchi
Lodovica La Rocca Baroni
Umberto Panigutti
Adalberto Vizzari
Luigi Marconi
Quali sono i suoi compiti
cooperazione con l'Ufficio Abitazioni del Comune di cui la Commissione Casa è organo periferico-decentrato verifica dell'esatta applicazione della legislazione vincolistica sui canoni di locazione e assolvimento dei compiti che la futura legislazione in materia affiderà al pubblico controllo controllo delle operazioni speculative che comportino l'allontanamento dei ceti popolari dalla Zona formulazione di proposte per l'utilizzazione del patrimonio immobiliare sfitto, attraverso contratti di locazione a canoni concordati verifica dell'uso sociale del patrimonio comunale esistente nella zona stesura della graduatoria provvisoria ed informale di tutte le domande presentate all'I.A.C.P.M. (e alla ripartizione Edilizia del Comune) dai cittadini residenti nella zona al fine di:
a) concorrere ad una rapida de-
PSDI APIA UIL inquilini SUNIA
finizione della graduatoria generale b) conoscere la natura del "bisogno casa" (inabitabilità, sovraffollamento e/o coabitazione, frazionamento immobiliare, onerosità del canone, sfratto ecc.) formulazione di proposte da sottoporre al Consiglio di Zona in merito al P.E.E.P. della zolla medesima, d'intesa con la Commissione Urbanistica Zonale.
Ruolo politico principale diviene quindi quello di favorire una unitaria assunzione di responsabilità da parte degli operatori del settore e delle forze politiche, sindacali e sociali perchè si avviino a soluzione nei tempi e modi più appropriati, i problemi più urgenti della zona. Alle sedute della Commissione prendono parte, di volta in volta, i rappresentanti degli inquilini, dei proprietari e degli operatori del settore direttamente interessato all'ordine del giorno.
Qualche proposta per Villa Mirabello
L'edificio è antico in stile medioevale, grande e ben articolato, perfettamente restaurato e conservato. Conserva numerosi elementi architettonici originali, tali da sottoporlo al vincolo delle Belle Arti. È circondato da un magnifico giardino e tutto il complesso è al centro di un quartiere tranquillo, con villette e spazi verdi pubblici.
La villa Mirabello, che è situata tra Viale Zara e Via Arbe, è da molto tempo destinata a ricovero per ciechi di guerra della Lombardia.

Da alcune informazioni e secondo una valutazione ovvia — sono passati più di 30 anni dalla fine dell'ultima guerra — gli ospiti attuali della villa dovrebbero essere pochissimi.
Proponiamo quindi al Consiglio di Zona 2 dl esaminare la possibilità di utilizzare integralmente in modo razionale la villa nel pieno rispetto, naturalmente, dei diritti di assistenza acquisiti e indiscutibili degli ospiti attuali.
L'iniziativa potrebbe essere diretta, dopo una accurata indagine, verso la Regione Lombardia, dalla quale pare che dipenda villa Mirabello, e verso l'Unione Ciechi Italiana, che è pure coinvolta, in qualche modo, nella gestione della villa. Le proposte potrebbero svolgersi in due direzioni:
Se villa Mirabello è dotata di servizi, strutture e personale specializzati per l'assistenza ai ciechi, essa potrebbe avare una destinazione specifica a questo scopo. L'iniziativa sarebbe provvidenziale considerando che una città come Milano è estremamente povera di istituti per il ricovero dei ciechi: è molto difficile trovare un posto per un cieco che abbia bisogno di assistenza completa ed è addirittura impossibile (salvo cercare ricoveri addirittura in altre province) per ciechi che abbiano più di 50 anni.
Se invece la villa Mirabello non ha una sua struttura specia-
listica si potrebbe studiare, dopo aver dato una soluzione prioritaria alle esigenze dei ciechi di guerra, una sua utilizzazione, anche parziale, come centro di servizi sociali per il quartiere. La struttura della villa potrebbe, con opportuni adattamdnti, prestarsi a numerose soluzioni: centro di assistenza medica e sociale in genere, centro culturale, biblioteca, sede di spettacoli, centro di ricreazione o addirittura ricovero per anziani, da ritenere indispensabile se si pensa che la Zona 2 non ne ha neanche uno.
È forse superfluo sottolineare l'importanza che un recupero intelligente di villa Mirabello potrebbe avere in un contesto generale come quello milanese, caratterizzato da una forte carenza di strutture sociali, carenza addirittura drammatica nella nostra zona che, sotto questo aspetto, è senz'altro tra le più arretrate.
M. B.L'umorismo dei ragazzi
Parecchi ragazzi hanno risposto al nostro invito con disegni e vignette. Per questo numero abbiamo scelto:
23 gennaio: 27 operai sono messi in cassa integrazione a zero ore.
2 marzo: viene richiesto il licenziamento per 18 impiegati.
L'escalation dello smantellamento promosso dalla Gutter ha assunto un ritmo incalzante: quale sarà il nuovo attacco della direzione ai 230 dipendenti dell'azienda di Greco?
"A nulla sono valse le trattative per ottenere la rotazione per la cassa integrazione — sostiene il Consiglio di fabbrica — L'amministratore unico delegato Marco Gutter ha sempre rifiutato ogni proposta dei lavoratori per eliminare le disfunzioni nell'organizzazione dell'azienda".
La trovata più geniale della direzione per risolvere i problemi della società è stata la richiesta di licenziamento dei tecnici.
La Gutter Spa ha ormai assunto un'importanza decisiva nel tessuto sociale di Greco.
Fondata nel 1901 da Marco Gutter, nonno dell'attuale amministratore, produce su commessa apparecchiature per il sollevamento e il trasporto (paranchi elettrici a fune e gru). La Società a responsabilità limitata Gutter si è trasformata in Spa nel 1973 con l'apporto di capitali da parte dell'industriale Orfeo Pianelli, l'attuale presidente del Torino. Le recenti prese di posizione della direzione non trovano giustificazione nella storia recente
Lucchesi di tutto il mondo unitevi!
Sono pochi ma buoni, ripetono spesso, ma soprattutto sono Lucchesi, e non vogliono perdersi nella grande Milano rinunciando alla identità della loro terra. Hanno cosi deciso di dare vita all'associazione 'Lucchesi nel mondo'. Sono già una quarantina. Non hanno ancora una sede ma un recapito sì: Sig. Emilio Bichi, via Sammartini 41, tel. 68 3591. Questa associazione di amatori di Lucca e della Versilia fa parte di una grande famiglia che estende le sue ramificazioni in tutto il mondo.
È senz'altro una cosa seria: basta scorrere i 22 articoli dello statuto per rendersi conto che non si scherza. C'è tanto di presidente, consiglio di amministrazione, collegio dei revisori dei conti, assemblea dei soci. Ma nessuno deve spaventarsi: c'è soprattutto tanta simpatia, molta nostalgia della 'madre patria' e un grande desiderio di amicizia e di stringere nuovi rapporti con la gente. È chiaro che il punto focale della associazione è costituito da una tavola imbandita e dalla cucina tipica. Anche se questo non c'è nello statuto.
della società. Negli scorsi anni anzi, si è molto parlato da parte della azienda di ampliamento delle attività. Prima è venuto il progetto 'Gutter sud' per Frosinone, poi quello di un nuovo stabilimento a Cambiago. Entrambi i progetti sono rimasti sul libro dei sogni. Di fatto sono arrivati solo la cassa integrazione e i licenziamenti.
Evidentemente l'azienda tende a privilegiare il settore commerciale a scapito di quello produttivo. Nei primi due mesi del '78 infatti la sola commercializzazione di paranchi a catena ha registrato un aumento di circa il 20 per cento rispetto alla media mensile del 1977.
Ufficialmente l'azienda tenta di nascondersi dietro la motivazione della mancanza di lavoro. Ma il Consiglio di fabbrica smentisce. Secondo le rilevazioni dei lavoratori nei primi due mesi dell'anno l'azienda ha già acquisito commesse corrispondenti a un terzo del fatturato dello scorso anno.
Le difficoltà reali dell'azienda nascono invece dal mancato rinnovamento tecnologico a causa della politica chiusa e conservatrice della direzione.
"Nel 1978 — dice il sindacatovive ancora nella nostalgia del paternalismo. Ha chiesto persino il licenziamento del delegato sindacale. Ma qui le difficoltà del mercato non c'entrano proprio niente".
Gabriele Belotti Renata Garzia Giuliano Colli Lanzi - anni 12 Via Martucci, 12 Istituto S. Ambrogio di via CopernicoTIBB: il comitato deve aprirsi
Pubblichiamo l'intervento di Ambrogio Sala, coordinatore del PCI della Zona 2, sul Comitato interpartitico invitando i rappresentanti di altri partiti e forze sociali presenti nel Comitato a farci pervenire le loro osservazioni sulla attività di questo organismo.
Il giudizio su questi sette-otto mesi di attività del Comitato interpartitico per l'Area ex-Brown Boveri non può che essere positivo.
Se lo spazio me lo consentisse potrei anzi spendere qualche parola in più per sottolineare gli aspetti di originalità e tutto il valore democratico dell'iniziativa cui i vari partiti hanno dato vita nel momento stesso che è sorta l'esigenza di riutilizzare a fini sociali e produttivi questa importante area (in gran parte edificata).
Bilancio positivo quindi e inizio, a mio avviso, di una fase nuova.
Una fase di lotta. È giunto, io credo il momento per il Comitato interpartitico di una prima verifica popolare di ciò che ha elaborato, poichè, anche se non può dirsi concluso il lavoro che ha svolto di ricognizione delle varie esigenze, è anche vero che il Comitato possiede da questo punto di vista elementi ormai più che sufficienti. Una fase di lotta dunque che gli consenta di sciogliere intanto quel primo grosso nodo rappresentato dalIn difficoltà a stabilire un costante e solidale rapporto di collaborazione innanzitutto con gli uffici tecnici del Comune, per quanto loro compete, ma più in generale con la complessa macchina burocratica dell'Amministrazione Comunale e con i vari Assessorati. Senza questa collaborazione, senza un'identità di vedute sul destino dell'area in questione e sulle modalità di intervento, non credo che potranno essere fatti rapidi passi in avanti e il Comitato interpartitico sarà soggetto ad un inevitabile logoramento. Ma la lotta non può esaurirsi qui e del resto non può che avere, nella situazione attuale, caratteristiche diverse rispetto al passato. Voglio dire che oggi una lotta giusta è quella che sa organizzare tutte le risorse disponibili, pubbliche e private, che sa prospettare una rigorosa scala di priorità sulla base di reali bisogni, non facendo ricadere sulla Amministra. zione la totalità degli ingenti oneri derivanti dal risanamento e dall'acquisizione dell'area.
Una lotta di massa con questi indirizzi è oggi auspicabile se non si vogliono allungare i tempi più di quanto già non lo siano e se si vuole dare un primo segno, anche minimo, di ben più sostanziali mutamenti futuri.
Una lotta con le caratteristiche che ho cercato qui sopra di delineare impone, a mio parere, un allargamento del Comitato interpartitico alle forze sociali e agli organismi di massa.
Il dibattito sulle scelte da compiere, le decisioni da prendere di volta in volta, non possono essere lasciate in definitiva ai soli partiti, cui spetta certamente l'importante ruolo di sintesi unitaria e di orientamento su ciò che va fatto prima (le famose priorità), ma che non debbono — su questo terreno di realizzazioni concrete — rappresentare più diffusi e spesso più avanzati interessi sociali.
Ambrogio Sala
Nessuna ripresa senza gli artigiani
Un milione e trecentomila imprese, oltre 4 milioni di addetti, il 27 % del reddito nazionale: queste le grandi cifre dell'artigianato in Italia. Si tratta di una presenza qualificata in tutti i settori economici — dalla produzione ai servizi — con elevata capacità di formazione professionale.
La crisi economia che attanaglia il nostro Paese rivela la forza e il valore della categoria che dimostra una notevole tenuta nell'occupazione e nella produzione.
Gravi ed importanti sono i problemi che la categoria degli artigiani vive quotidianamente: dal credito agevolato alle pensioni, dalle ricerche di mercato al rifornimento di materie prime.
La Confederazione Nazionale dell'Artigiano (CNA) è il sindacato democratico della categoria, che da anni si batte per la difesa ed il riconoscimento pieno e concreto della funzione che gli artigiani svolgono nel quadro economico, produttivo ed occupazionale del nostro Paese.
La CNA si distingue dalle associazioni tradizionali di categoria proprio per la na-
FLASH dai partiti Conferenza dei comunisti nella zona 2
La Segreteria del Coordinamento del PCI della Zona 2 comunica che la Conferenza dei comunisti della Zona si terrà dal 28 al 29 aprile 1978. Ai lavori della conferenza sono invitate tutte le forze politiche democratiche e i cittadini della Zona 2.

Un ciclo di film proposto dalla zona 2
tura di sindacato nella quale si esprime e si impegna, oltre che con la gestione dei servizi che necessitano alle imprese artigiane in quanto tali (libri paga, IVA, consulenza fiscale e legale, eccetera) attraverso una costante iniziativa sindacale per ricercare soluzioni per i problemi che gravano sullo artigianato italiano e ne mortificano le ampie e qualificate capacità imprenditoriali.
La CNA si batte quindi per dare all'impresa artigiana il posto che le compete, per rimuovere gli ostacoli che limitano pesantemente la sua crescita e ulteriore sviluppo, per farla uscire dallo stato di subordinazione a cui è stata costretta da scelte politiche ed economiche emarginanti perchè finalizzate esclusivamente a sostegno della grande industria e delle concentrazioni economiche.
« La situazione economica — ci ha dichiarato Romano Zannetti, Segretario generale della CNA — impone scelte coraggiose per il superamento della crisi e l'avvio di un nuovo meccanismo economico, e l'artigianato è un
cardine insostituibile per un cambiamento profondo e sostanziale dell'apparato economico e sociale verso un indirizzo più avanzato, nel -cui ambito l'artigianato possa trovare la collocazione che merita e per la quale si batte, nell'interesse del Paese e della democrazia.
Per realizzare questi obiettivi occorre che la categoria manifesti una presenza più attiva e consapevole, un ruolo più incisivo e sindacalmente più marcato; deve, in altre parole, elevare la forza contrattuale necessaria per intervenire nel dibattito in corso e incidere sulle scelte e gli orientamenti che governo, partiti e sindacati compiono.
Questo processo si rende possibile se gli artigiani capiscono l'importanza del sindacato e della sua funzione. In questa direzione ci muoviamo con l'obbiettivo di un sempre più ampio coinvolgimento della categoria, per l'unità di tutte le organizzazioni artigiane.
« La CNA — conclude Zannetti — porta le proprie posizioni complessive e specifiche al dibattito di tutti gli artigiani, perché vuole essere un sindacato diretto dalla categoria sia nelle Zone, sia nei direttivi di mestiere e in tutti gli organismi di direzione ».
Il Consiglio di zona 2 in collaborazione con il Centro sociale Lunigiana propone una serie di film presso due cinema della zona a partire dal mese di aprile: presso il cinema Lagosta tutti i giovedì sera film d'autore; presso il cinema Abanella un ciclo continuo dei migliori film del regista brasiliano Glauber Rocha.
Un ambiente sereno dove si può giocare e fare cultura
Circolo "GIARDINO"
Via Bitonto, 3
Tel. 691467
La noia di una donna ha sempre un nome: quello dell'uomo con cui vive.
André Malreaux
il rimedio per i vostri capelli:
"LA LINFA VITALE DELLA PRIMAVERA"
A che punto siamo con il consultorio? Riconosciti e vinci
Del consultorio per la zona 2 si parla già da un po' e anche Quartiere e Politica se n'è occupato nel primo numero.
Ma se da un lato la proposta del P.C.I. di un consultorio "ridotto" che avrebbe potuto trovare una collocazione nei locali messi a disposizione dalla Comunità Evangelica in via Porro Lambertenghi, non è passata al Consiglio di Zona, proposta che pure era stata approvata dalla Commissione sanità, la individuazione di una sede adatta al consultorio di zona vero e proprio è già più che a buon punto.
La Commissione Sanità del Consiglio di Zona infatti è tornata alla carica e, al Comitato interpartitico — il cui nome per intiero suona così: Comitato interpartitico per il riutilizzo programmato dell'area ex Brown Boveri a servizi pubblici o di interesse pubblico e a finalità produttive — ha chiesto che venga inserito come problema più urgente e importante il consultorio nel piano complessivo che si sta mettendo a punto con un concorso di idee e di proposte non solo di tutti i partiti che ne fanno parte, ma anche di tutte le forze rappresentative delle realtà sociali del quartiere, Con cui il Comitato ha già avuto una serie abbastanza numerosa di incontri.
Il Comitato si è dichiarato favorevole e ci sono buone possibilità che la proposta vada in porto. Parte dell'area TIBB infatti è edificata e, per un edificio, Comune e proprietà hanno raggiunto un accordo per un con-
tratto di affitto della durata di nove anni.
In questa palazzina, secondo un progetto del Demanio, dovrebbe essere costruita una mensa per i lavoratori della zona e la Commissione sanità ha proposto che nella stessa palazzina trovi la sua sede anche il consultorio familiare. Il Comitato interpartitico ancora una volta ha accettato.
Però, per avere il consultorio non è sufficiente che si muovano il Consiglio di zona, il Comitato interpartitico e la Commissione sanità, gli organismi amministrativi locali cioè, deve esserci anche l'impegno e il contributo dei cittadini e in modo particolare delle donne, per far sì che nasca un consultorio utile e funzionale alle esigenze reali degli abitanti della zona.
E quindi importante conoscere quali sono queste esigenze e, proprio per conoscerle, un gruppo di donne che lavora nella Commissione sanità ha preparato un questionario e ci ha chiesto di pubblicarlo con la speranza che molte lettrici lo compilino e lo spediscano alla Commissione sanità.
Ci è sembrata un'iniziativa seria e importante, utilissima se vogliamo il consultorio, se vogliamo dei servizi sociali che funzionino e che siano realmente frutto della partecipazione democratica e patrimonio della collettività.
Lo pubblichiamo qui a fondo pagina, proprio come l'abbiamo ricevuto.
Claudia Borsano
Camminando per la zona 2 a caccia di immagini la nostra fotografa ha scattato questa foto. Alla fortunata "vittima" del suo obiettivo indiscreto "Quartiere e politica - Zona 2" offre un mese di notorietà, un anno di abbonamento al giornale e un libro.
La signora Caringi Wilma, piazza Tito Minniti 3, si è riconosciuta nella fotografia Pubbilcitiiu Quartiere e Politica di febbraio. Complimenti dalla Redazione.
Cara amica, siamo un gruppo di donne e alcune di noi lavorano nella Commissione sanità del Consiglio di Zona 2 e da alcuni mesi ci occupiamo del problema del Consultorio.
Per far sì che questo servizio corrisponda davvero alle esigenze delle donne del nostro quartiere, abbiamo bisogno anche del tuo contributo. Ti preghiamo per questo di rispondere ad alcune domande.
quanti anni hai?
sei nubile ~ sposata ~ divorziata ~ vedova~ convivi ~ quanti figli hai? che lavoro fai? e tuo marito?
incontri difficoltà nell'educazione dei figli?
chi ti aiuta nell'educarli?
ti occupi da sola dei lavori domestici? ~ chi ti aiuta?
hai possibilità di parlare con qualcuno dei problemi che ti preoccupano? ~ chi è, vivi un rapporto di coppia? ~ riesci ad esprimere le tue idee con lui? ~ e lui con te? ~ per i tuoi problemi di salute hai un medico curante? ~ della mutua? ~ del comune? ~ privato? ~ vai dal ginecologo? mai ~ qualche volta ~ regolarmente ~ sai cos'è il pap-test? ~ lo hai mai fatto? ~ ti è mai capitato di essere in ansia per un ritardo delle mestruazioni? ~ pensi che un figlio debba arrivare: quando capita ~ quando lo si vuole ~ sei favorevole agli anticoncezionali? ~ tu li usi? ~ l'uso degli anticoncezionali ti crea qualche problema? ~ se hai figli, c'è un pediatra che segue la loro salute? della mutua ~ privato ~ del comune ~
Tutte noi abbiamo questi problemi e finora li abbiamo vissuti da sole.
Siamo però convinte che solamente approdondendoli insieme potremo risolverli. Il consultorio ci potrà offrire questa possibilità con i suoi operatori: ginecologo, ostetrico, pediatra, psicologo, assistente sociale. pensi che sarebbe utile la presenza di qualche altro operatore? ~ e quale?
Nella nostra zona il consultorio non c'è ancora, in altre zone di Milano le donne e la popolazione, lavorando insieme, hanno ottenuto questo servizio. Facciamolo anche noi!
Puoi far pervenire questo questionario alla
Commissione sanità del Consiglio di Zona 2 - piazza XXV Aprile, 6 MILANO
Per discutere insieme possiamo trovarci il giorno 5 aprile 1978 alle ore 16 al CdZ - Piazza XXV Aprile 6. Ti

pensioni) a cura di Luigi Tomasso
Sul libretto quello che conta è il numero delle settimane
C'è una vecchissima legge, del 1924, che è quasi sempre ignorata dai lavoratori e che invece è molto importante.

L'articolo 52 dice:
«Il libretto personale INPS deve essere consegnato al lavoratore, il quale è responsabile della sua conservazione».
È quindi del tutto illegale il comportamento di quelle ditte che trattengono i libretti personali, tanto più perchè non lo fanno per praticità, ma per esercitare un indebito controllo sulle posizioni individuali dei lavoratori.
Poichè l'INPS non ha ancora inviato ai lavoratori gli estratti conto previsti dalla nuova legge del 1974, il libretto personale è ancora il principale mezzo di controllo ed è indispensabile per conoscere, quanti e quali contributi sono depositati presso l'INPS fino al 31 dicembre 1973. Quindi tutti i lavoratori devono farselo consegnare dalle aziende, facendo intervenire, se necessario, il Consiglio di fabbrica.
Il libretto personale INPS contiene:
- cognome, nome, luogo e data di nascita del lavorato. re
- N° della posizione assicurativa
- periodi di assicurazione con relativo numero delle settimane coperte da contribuzione - importo dei contributi versati.
La pratica di aggiornamento Sui libretti molto vecchi non ci sono quasi mai riportate le settimane coperte da assicurazione, ma solo le date di inizio e fine dei vari periodi: ciò è dovuto al fatto che fatto che fino al 1952 il diritto alla pensione non si basava sulle settimane, ma sugli importi dei contributi base (marche assicurative). È necessario quindi che il lavoratore che abbia un libretto senza le settimane, lo consegni al Patronato INCA - CGIL per la pratica di aggiornamento e la trascrizione, accanto a ciascun periodo, del numero esatto delle settimane riconosciute dall'INPS.
Un annullamento «annullato»
Un'attenzione particolare deve essere posta a quel libretto personali INPS che recano tra le registrazioni il timbro:
Marche nulle ai sensi del-
l'art. 9 del D.P.R. 26 aprile
1957 n° 818
Questo timbro non ha più valore (e quindi deve essere depennato) e le settimane hanno pieno riconoscimento per la pensione. Tutto questo si spiega
( rubrica casa )
a cura di Carla Morale
con il fatto che una volta le marche avevano una scadenza di cinque anni e l'INPS le annullava se venivano riconsegnate in ritardo.
Nel 1962 la Corte Costituiionale eliminava tale assurda disposizione per cui oggi le tessere assicurative obbligatorie anche se scadute sono valide (e devono essere versate) se il rapporto di lavoro è dimostrato dal timbro della ditta e dalle date riportate sulla tessera stessa.
Un altro timbro misterioso
Quasi tutti i libretti personali hanno nella colonna "importo contributi utili a pensione" un piccolo timbro che dice:
Da determinare all'atto del pensionamento
Anche questo timbro non deve preoccupare perchè significa soltanto che l'INPS non ha fatto certi calcoli tecnici, non più necessari da quando è stata abolita la pensione contribuiva per sostituirla con quella calcolata sulle retribuzioni degli ultimi 10 anni. Per concludere, l'unica cosa veramente importante nel libretto personale è il numero delle settimane.
La rubrica pensioni viene realizzata con la collaborazione del Patronato INCA-CGIL che assiste gratuitamente tutti i cittadini nel disbrigo delle pratiche per: infortunio e malattia professionale - pensioni di invalidità, vecchiaia e reversibilità - tubercolosi e disoccupazione - assegni familiari - versamenti volontari e recupero contributi - maternità, responsabilità civile
Lavoratori, cittadini rivolgetevi al Patronato INCA
Servizio della Camera del lavoro in Corso di Porta Vittoria 43 oppure: presso il C.u.Z. di via La Farina 1 (angolo v.le Sarca)
Anni fa una canzone di Celentano diede celebrità ad una via del nostro quartiere ed alle vecchie case che vi si trovavano, diceva l'autore, ai tempi della sua infanzia.
Tutta la canzone era un'esaltazione nostalgica per la vita che si conduceva in queste case e per i prati che le corcondavano. Abbiamo voluto verificare come è oggi la casa del "Ragazzo della via Gluck" e siamo andati sul posto.
Diciamo subito francamente che l'unica cosa che ci sentiamo di rimpiangere con Celentano è la sparizione dei prati, di cui è rimasto un unico esemplare microscopico, ridotto ad una discarica, dove i bambini giocano fra rifiuti di ogni genere.
Per il resto le vecchie case di via Gluck non solo non sono sparite, ma non sono neppure cambiate.
Nello stabile n. 10, in,, particolare, alcuni appartamenti sono ancora privi di acqua corrente; una soffitta è tuttora abitata da una signora di età molto avanzata, la quale vive in condizioni
che non esitiamo a definire allucinanti. Per darvene un'idea basti ricordare che per accedere a questa soffitta vi è una scala ripidissima sul tipo, per intenderci, di quelle usate dagli operai della Sip per fare gli impianti esterni negli stabili. Dalla scala si arriva ad un corridoio senza alcuna illuminazione, in fondo al quale si trova una stanzetta minuscola con un solo finestrino di 50 centimetri.
Nel cortile vi è una piccola costruzione affittata ad una famiglia che con grandi sacrifici ha ristrutturato a proprie spese tutto l'interno e che vede distruggere tutto questo dalle continue infiltrazioni d'acqua provenienti dal tetto sconnesso.
Perchè, naturalmente, anche in via Gluck 10, non è stata fatta alcuna manuntenzione negli ultimi trent'anni.
Anzi, la proprietà avanza ad ogni trimestre richieste di aumenti di spese assolutamente ingiustificati dallo stato di abbandono in cui viene lasciato il caseggiato.
Si ricorda ai lettori che i venerdì, dalle ore 18 alle ore 19 va in onda dal canale 91, (modulazione di frequenza) di RADIO REGIONE la RUBRICA PENSIONI a cura di Luigi Tomasso. Per chiarimenti ed informazioni i lettori possono telefonare al 7386993 e al 7386610.
Concorso "IL MENEGHINO" X1 Edizione di PITTURA e FOTOGRAFIA
sul tema: INDAGINE SUL QUARTIERE
(ISOLA, ABBADESSE, FONTANA)
Maggio - Giugno 1978
COMMISSIONE GIUDICATRICE DEL CONCORSO DI PITTURA
Walter Cremonini, pittore
Franco Grigioni, pittore
Igino Lopez, gallerista
Mario Monteverdi, critico d'arte
Giuseppe Scalvini, scultore
Giorgio Seveso, critico d'arte
COMMISSIONE GIUDICATRICE DEL CONCORSO FOTOGRAFICO
Valentino Bassanini, fotoamatore del Gruppo 66
Walter Battistessa. giornalista fotografo
Ando Gilardi, esperto, autore del libro Storia Sociale della Fotografia »
Sante Vittorio Malli, della Sezione Foto 3 M Italia
1' SEZIONE - MOSTRA CONCORSO DI PITTURA consegna delle opere ENTRO IL 15 MAGGIO
2. SEZIONE - ESTEMPORANEA DI PITTURA timbratura delle tele e consegna delle opere DAL 6 AL 15 MAGGIO
3' SEZIONE - CONCORSO FOTOGRAFICO consegna delle opere ENTRO IL 15 MAGGIO
PREMI - PER OGNUNA DELLE TRE SEZIONI DEL CONCORSO
1° PREMIO - Scultura in bronzo « IL MENEGHINO »
2° PREMIO - Coppa artistica
3° PREMIO EX AEQUO a TRE OPERE Coppe, Targhe, Medaglie Altre opere saranno segnalate e riceveranno il medaglione in bronzo Il Meneghino
TUTTE LE OPERE DI PITTURA E FOTOGRAFIA PARTECIPANTI AL CONCORSO SARANNO ESPOSTE ALLA MOSTRA ALLESTITA AL PALAZZO DEL TURISMO (ex arengario di Piazza Duomo).
TUTTE LE OPERE DI PITTURA ED UN'OPERA FOTOGRAFICA PER OGNI CONCORRENTE SARANNO RIPRODOTTE IN UN ELEGANTE VOLUME CATALOGO.
LE OPERE DI PITTURA PREMIATE E LE OPERE FOTOGRAFICHE SELEZIONATE SARANNO ESPOSTE IN SUCCESSIVE MOSTRE COLLETTIVE E PERSONALI.
LE OPERE PREMIATE E SELEZIONATE DEL CONCORSO FOTOGRAFICO SARANNO OGGETTO DI UNA MOSTRA ITINERANTE.
(rubrica
Il ragazzo della via Gluck ne ha fatta di strada ma la sua casa no
( la posta dei lettori )
Qui ci vuole una biblioteca!
Caro Direttore, Baldur von Scirahc, capo della gioventù nazista, soleva dire che quando sentiva parlare di cultura metteva mano alla rivoltella. Dal suo punto di vista aveva ragioni da véndere: in tutti i tempi infatti, e sotto tutte le latitudini, la tirannide e l'oppressione hanno considerato la cultura come il loro nemico più irriducibile e micidiale; e i roghi di libri sono sempre stati le luminarie della dittatura.
La cultura infatti, ha i suoi passaggi obbligati, i suoi appuntamenti, soprattutto i suoi strumenti: i libri, appunto, nostri compagni silenziosi e fedeli in poltrona, in treno o a letto che noi trattiamo così male e che nessun nastro registratore riuscirà a sostituire.
STAGNE 'TI i Più 000000000078 piccoli
RAGAZZI
Rassegna "Primo tempo"
al sabato e domenica ore 16
ragazzi L. 1000, adulti L. 1500
dal 25/3 aI 2/4
PEPPO ESPLORATORE con i Burattini di OTELLO SARZI
dall'8 al 9/ 4
LA RIVOLTA DEGLI ANIMALI della Cooperativa "QUELLIDIGROCK"
dal 15 aI ,16/4
NENE SCAGASSA e LE GIOSSE PAREL PESE della compagnia di Venezia
"Le nostre gambe han fatto giacomo-giacomo"
SERALE
ore 21,30 L. 3.000, riduzione L. 2.000
dal 28/3 aI 2/4
la Cooperativa teatro Evento di Bologna presenta:
MAGIA ROSSA
di Michel de Ghelderode
quadretto fantagrottesco sulle metamorfosi del capitale con comica finale.
Regia di Sergio Galassi
dal 4 aI 16/4
la cooperativa del melograno di Firenze presenta:
BRICIOLA ovvero il teatrino dei Giancattivi di Alessandro Benvenuti
dal 18 aI 23/4
il gruppo Folk internazionale presenta:
DALOJ POLITZEI
dal 25/4 al 7/5
la cooperativa "Quellidigrock" presenta:
I COMICI DELL'ARTE (lazzi e strapazzi)
Ai lettori di QUARTIERE E POLITICA - ZONA 2 II Teatro Verdi offre la riduzione.
Perciò, presentando una copia del giornale si avrà diritto, alla sera, al biglietto da L. 2.000 anziché 3.000

Per il teatro pér i ragazzi al sabato e domenica pomeriggio agli adulti che presenteranno una copia di que§to giornale verrà praticata la riduzione a L. 1.000 anziché 1.500.
Con il 16 aprile si conclude anche quest'anno la rassegna "Primotempo" che la Compagnia del Buratto ha organizzato al Teatro Verdi.
Una iniziativa destinata al teatro per ragazzi delle elementari che ha riscosso un notevole successo non soltanto nella tona, ma anche in tutta la città.
Milano era sempre stata molto avara con i suoi cittadini più piccoli: pur essendo l'unica città d'Italia ad avere due famiglie di marionettisti titolari di un grosso patrimonio artistico, le Compagnie "Gianni e Cosetta Colla" e "Carlo Colla e Figli", pur avendo ospitato importanti burattinai nel passato, non aveva mai organizzato una stagione nè tantomeno verificato cosa era l'esistente in Italia e all'estero.
Con l'iniziativa del Teatro Verdi si sono fatte notevoli scoperte, sia nell'ambito del tradizionale (i burattinai Ferrari di Parma, Maletti di Modena e Ravasio di Bergamo) che in quello del teatro per ragazzi più avanzato, nato da un preciso rapporto con l'animazione e la didattica (il Teatro del Buratto stesso, il Teatro delle Briciole, Mauro Sarzi, la Compagnia Drammatico Vegetale, il Teatro dell'Angolo, il Teatro del Sole e Quellidigrock).
Insegnanti e genitori hanno potuto assistere assieme ai bimbi a spettacoli sempre degni di interesse, divertenti e coinvolgenti e poi, come è costume del Verdi sono potuti salire in palcoscenico e vedere da vicino fantocci, burattini, maschere e scenografie: una lezione di teatro che va al di là della pura programmazione, un momento culturale che sta lasciando le sue tracce.
È infatti da quando c'è stata l'iniziativa di "Primotempo" che sono nati nuovi interessi attorno al teatro d'animazione ed a quello per ragazzi e il Verdi è diventato un punto di riferimento anche per l'archivio internazionale che ha creato in questi due anni: una preziosa raccolta documentaria su tutte le compagnie del mondo, dai Giappone all'Inghilterra, agli Stati Uniti, ai paesi dell'Est europeo, dove, soprattutto in questi ultimi anni, l'interesse a questo genere di teatro ed al suo rapporto con la scuola è elevatissimo.
tutti, di poesia, di religione, di viaggi, di scienza , di filosofia e di tecnica, ordinati ed elencati in un catalogo ragionato. Ci sarà chi possa servire di utile guida Palla lettura e alla ricerca, alla consultazione e al prestito; ma non vi sarà mai pronunziata la frase "questo libro non è per te"; perchè le idee si contrastano con le idee, e le imposizioni non servono.
PerSenonchè i libri costano, anche se meno di quanto possa pensare chi frequenta più lo stadio o il baro il cinema che non le librerie. Comunque il rimedio ci può essere: chiedere alle competenti autorità comunali che istituiscano anche nel nostro quartiere, come già in altre parti della città, una biblioteca pubblica. Sarà possibilmente in un luogo facilmente accessibile, si presenterà luminosa e accogliente; sarà aperta a tutti i cittadini in grado di usarla, comprenderà una sala anche per i giovanissimi, non mancherà una discoteca, ma naturalmente non sarà un succursale nè della scuola, nè del doposcuola, nè del bar dove si va a leggere il giornale o a sentire il jukebox, anche se vi si troveranno quotidiani, riviste, libri gialli. Conterrà libri per
Una biblioteca pubblica costituirà anche una incomparabile occasione di ritrovo e di incontro: nella sala di lettura si potranno tenere conferenze, dibattiti, concerti, proiezioni. La persona anziana vi troverà una alternativa in più alla panchina del parco o alla noia quotidiana, che toglie la voglia di vivere; e se avrà ormai solo la curiosità di vedere in una enciclopedia il ritratto di un papa o di un sovrano, potrà soddisfarla; il giovane potrà trovare indicazioni utili per lo sport, la politica, il sesso, e forse qualcuno non penserà più alla siringa, allo spinello, alla spranga. Potrà così venire riempito un grosso spazio nell'ambito di una politica globale della cultura, e una vivace richiesta di base verrà soddisfatta agilmente e modernamente. Non sarà un risultato da poco: vai la pena di incominciare a pensarci.
Enrico Confalonieri ed.u
Il nostro giornale si 'associa alla richiesta del Sig. Confalonieri e la gira al Consiglio di zona e attraverso esso all'Amministrazione Comunale
Cosa si legge • nella nostra zona
(marzo 1978)
Nel consueto giro nelle principali librerie della Zona 2, il nostro redattore Luigi Tomasso ha raccolto le seguenti segnalazioni:
dalla prima oscure manovre
ne dell'occupazione, retribuzione incerta, senza nessun risultato sul piano del risanamento economico della società.
I programmi Montedison per la Montefibre erano basati su errate valutazioni dell'andamento del mercato in termini di quantità e di prezzi, le prime ridotte dalla attuale sfavorevole congiuntura, i secondi compressi da una situazione di sovraccapacità che in Italia è risultata particolarmente grave per la sconsiderata corsa agli investimenti che i vari operatori economici italiani del settore hannc fatto al fine di assicurarsi sovvenzioni statali elargite con criteri clientelari ed utilizzate in modo irrazionale. I margini di profitto che avrebbero dovuto sostenere le iniziative sono stati polverizzati dall'aumento dei costi a partire dalla crisi del petrolio e tale effetto è stato particolarmente sentito dalla Montefibre in quanto le sue produzioni sono in buona parte poco quali-
quartiere e politica
ficate, non specializzate, prive di contenuto tecnologico innovativo e gli interventi in questo campo sono stati scarsi o nulli.
Ed ecco la crisi della Montefibre, di cui la Montedison ha fatto anche un uso strumentale, travasando le sue perdite nel bilancio della Montefibre: ha giocato sui costi delle materie prime (di cui la Montedison è il principale fornitore), sui costi elevatissimi per le prestazioni di servizi, ha attuato il controllo sulla rete di vendita all'estero (quasi il 50% del fatturato) e ha sbandierato lo stato di necessità della Montefibre e dei suoi lavoratori per ottenere agevolazioni finanziarie e provvedimenti straordinari non finalizzati al risanamento.
La cassa integrazione e i contributi statali, che avrebbero avuto un significato se usati per la riorganizzazione dell'azienda, sono invece serviti per mantenere in vita la società fino a tem-
Direttore responsabile: Sergio Dugnani - Redazione: Gabriele Be lotti, Claudia Borsano, Marco De Marco, Raffaele Fiengo, Renata Garzia, Luigi Tomasso - Foto di Marzia Malli - Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 133 in data 19.4.1974 Tipografia: Coop. Il Guado - Robecchetto con Induno - Pubblicità: Spazio Nuovo, Via Castelfidardo (Milano) Chiuso in tipografia il 25-3-1978
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pi migliori. Per forzare il governo a concedere tali contributi, la Montefibre non ha esitato a fermare impianti e chiedere il licenziamento di grosse quote di lavoratori.
Ma, chiudendo gli impianti, licenziando i lavoratori, ricorrendo alla pubblica assistenza, non si risolvono i problemi: tutt'al più si scaricano i problemi sugli altri, sulla collettività.
Se la Montefibre, e per essa la Montedison che ne decide le sorti, vuole amministrare saggiamente e nell'interesse di tutti le risorse finanziarie pubbliche che lo sono state accordate e i sacrifici imposti ai lavoratori, deve dichiarare quali sono i suoi programmi, verificarli in sede pubblica, inserirli organicamente nel piano settoriale per la chimica, impegnarsi responsabilmente per la sua realizzazione.
Ma non basta: è necessario che tutte le forze politiche del Paese si impegnino nella medesima direzione affinchè le singole imprese e gruppi di imprese siano vincolati ad operare secondo le direttive evidenziate dai piani e che i cittadini e i lavoratori abbiano delle garanzie sulla onestà e sul senso di responsabilità dei pubblici poteri nel tendere al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
PARTITI POLITICI
Partito Comunista Italiano
Federazione provinciale milanese - Via Volturno 33 - tel. 6880151/5
Sezione "Andrea Bontadini" - Via Comune Antico 9/A - tel. 6884797
Sezione "Antonio Bietolini" - Via Bitonto 3 - tel. 691467
Sezione "Carlo Ferretti" - Via Gluck 14 - tel. 6884957
Sezione "Luigi Pea" - Via Taormina 11 - tel. 680308
Sezione "I° Maggio" - Via Confalonieri 11
Partito della Democrazia Cristiana
Sezione "Di Dio" - Via Menabrea 4 - tel. 600454
Partito Socialista Democratico Italiano
Sezione "Volta - Turati" - Via Bolfava 11 - tel. 8460861
Partito Socialista Italiano
Federazione provinciale milanese - Viale Lunigiana 35 - tel. 6881087/97
Sezione "Cacioppo" - Viale Lunigiana 35 - tel. 6881087
Sezione "Istria" - Via Taormina 11
Sezione "G. Matteotti" - Piazza XXV Aprile 11
Sezione "Ercolani - Valcarenghi - Zara" - P.zza Minniti 6 - tel. 6086633
Sezione "Emilio Caldara" - Via Bitonto 11
SINDACATI
CUZ - Consiglio unitario sindacale dl zona - Via La Farina 1tel. 6434481
FLM Zona 2 - Federazione unitaria lavoratori metalmeccanici - Via Porro Lambertenghi 19 - tel. 6887510

FILCAMS Zona 2 - Federazione italiana lavoratori commercio ausiliari mense e servizi - Via Pastrengo 11 - tel. 6070150
SUNIA Zona 2 - Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari - Via Volturno 35 - tel. 6888745 La Sezione è aperta al pubblico II giovedì e venerdì dalle ore 21.
ASSOCIAZIONI E CIRCOLI CULTURALI
A.C.L.I. Associazione cristiana lavoratori italiani
Circolo Greco S. Martino - P.za Greco 10 - tel. 6086152
Circolo S. Agostino - Via M. Gioia 50 - tel. 600016
Circolo S. Paolo - Via Asmara 2/A - tel. 6881562
A.R.C.I. Associazione ricreativa culturale italiana
Comitato provinciale - Via Cola Montano 8 - te!. 6893863
Centro d'arte e cultura "L'Isola" - Via P. Lambertenghi 19tel. 6084424
Circolo "Giardino" - Via Bitonto 3 - tel. 691467
Centro Sociale Lunigiana - Via Sammartini, 33
CIRCOLI COOPERATIVI
25 Aprile - Via Ussi 1 - tel. 6420902
Indipendenza - Via Abbadesse 21 - tel. 600422
F. Sassetti - Via Volturno 35 - tel. 690139
F. Sassetti - Via Taormina 11 - tel. 6898677
La Vittoria - Via Murat 72 - tel. 6881983
Progresso - Via Progresso 22 - tel. 689314
Giuseppe Verdi - Via Pastrengo 16/18
SERVIZI SOCIO — SANITARI
S.M.A.L. Servizio medicina ambientale del lavoro - Via Valdossola 19tel. 6434495
COMUNE DI MILANO - Servizio di igiene mentale dell'età evolutiva - Via Emanuele Muzio 5 - tel. 683786
COMUNE DI MILANO - Ambulatorio geriatrico - Vla Andrea Doria 52tel. 279346. A domicilio assistenza specialistica, Infermieristica, sociale e di aiuto domestico.
ISTITUTI ASSISTENZIALI E PREVIDENZIALI
I.N.A.M. Istituto nazionale assicurazione malattie - Sezione "Porta Nuova" - Via M. Gioia 63 - tel. 6084727
I.N.P.S. Ist. naz. previdenza sociale - Via M. Gioia 22 - tel. 62671
I.N.A.I.L. Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro - Sezione staccata "A" e ambulatorio - Via Menabrea 2 - tel. 690585
CHIESE
Cattoliche parrocchiali
S. Agostino - Via Copernico 9 - tel. 6881751
S. Angela Merici - Via Cagliero 26 - tel. 6896994
S. Antonio da Padova - Via Farini 10 - tel. 661145
S. Gioachimo - Via Fara 2 - tel. 637104
S. Maria alla Fontana - P.za S. Maria alla Fontana 11 - tel. 691800
S. Maria Goretti - Via M. Gioia 193 - tel. 680303
S. Martino in Greco - Via Conti 23 - tel. 690172
S. Paolo Apostolo - Via Asmara 2 - tel. 691095
Cattoliche non parrocchiali Chiesa di Segnano - Via Comune Antico 62 - tel. 690172
S. Volto - Via Sebenico 31 - tel. 690639
SS. Carlo e Vitale alle Abbadesse - Vla Oldofredl 14 - tel. 690696
Altri culti
Evangelica Metodista - Via Porro Lambertenghl 28 - tel. 8886612
VIGILI URBANI
Comando centrale 7727
Comando di Zona - Piazza 25 Aprile 6 - tel. 662755
Il comando di Zona fa servizio delle ore 7 alle ore 20.
COMMISSARIATI DI POLIZIA
Soccorso pubblico di emergenza 113
3° Distretto - Via Schlaparelli 8 - tel. 6084067
Commissariato Greco — Turro - Via Bissolati 29 - tel. 680288
CARABINIERI
Pronto intervento 6220
Stazione Porta Garibaldi - Via Copernico 32 - tel. 6898156
Stazione Greco - Via P. Finzl 10 - tel. 076673
VIGILI DEL FUOCO
Chiamate di soccorso città tel. 34999
AUTOAMBULANZE
Coordinamento chiamate urgenti tel. 7733
Croce bianca Zona 2 - Via Ugo Bassi 6 - tel. 6898181
S.O.S. Zona 2 - Via M. Gioia 48 - tel. 603233
FARMACIE DI TURNO
(a cura dell'ordine dei farmacisti del distretto dl Milano) tel. 192
TAXI
Autoradiotaxi - tel. 2053
Posteggio Via Farini (ang. Stelvio) - tel. 6086555
Posteggio Via Cagliero (ang. Stefini) - tel. 600095
Posteggio piazzale Istria - tel. 603879
Posteggio piazzale Lagosta - tel. 6881856
Posteggio piazza duca d'Aosta - tel. 222786
Posteggio via Ponte Seveso (ang. Lunigiana) - tel. 680215