Il Dialogo13

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PERIODICO D anno ventii

finalmente saranno i cittadini a decidere nelle zone

D. Assessore, sembra che sia la volta buona: i cittadini saranno finalmente chiamati ad eleggere direttamente i Consigli di Zona. Un ulteriore passo avanti verso la «gestione diretta» della città da parte dei cittadini. Cosa ci può dire in proposito?

R. Sicuramente con il rinnovo dei Consigli Regionali, Provinciale e Comunale si avrà la elezione diretta dei Consigli di Zona. Non è ancora possibile indicare la data di queste elezioni, che però si può collocare fra il 18maggio e 1115 giugno. Sull'importanza di queste elezioni non vi possono essere dubbi. E questo non solo perché si darà più autorevolezza a questi organismi in quanto saranno eletti direttamente dai cittadini, ma anche perché per la prima volta tutti gli elettori, e quindi anche quelli che sinora ne ignoravano l'esistenza o li conoscevano poco, prenderanno consapevolezza della loro esistenza e si realizzeranno quindi quell'avvicinamento e possibile partecipazione tanto necessari.

D. Il Consiglio Comunale ha recentemente approvato una serie di «Delibere quadro» che conferiscono ai Consigli di zo-

na, o di Circoscrizione come dice la legge, del poteri reali. Quali sono questi poteri o come potranno essere concretamente esercitati?

R. Le delibere-quadro riguardano i più importanti settori di intervento dell'Amministrazione comunale e precisamente il decentramento culturale, l'uso sociale di spazi pubblici, il servizio di refezione scolastica, il trasporti alunni e le gite culturali, il diritto allo studio, lo sport, il verde, la vigilanza annonaria, le gestioni immobiliari e i servizi socio-sanitari. Queste delibere regolano i poteri trasferiti alle zone in tali materie e le modalità della loro gestione, compresi i fondi necessari alla stessa. Con la loro approvazione si farà più diretto il rapporto tra Consiglio di Zona e cittadini e verrà così evidenziato in modo più deciso da parte di questi ultimi la possibilità di controllo sulla qualità dei servizi offerti dalla Amministrazione Comunale.

In questi anni, infatti, i Consigli di Zona, partendo dalla perfetta conoscenza delle realtà in cui operano, hanno dimostrato una reale capacità decisionale sia intervenendo sui problemi d'interesse locale, sia assumendo un ruolo da protagonisti nella gestione più

come promesso dall'assessore Polotti

ILLUMINANO IL PARCO DI VIA MIE LIMONE

li parco di via Monte Cimone dove sorge il Teatro Quartiere, che gli abitanti della zona — dopo la proposta fatta da IL DIALOGO ed approvata dal Consiglio di zona — cominciano a chiamare significativamente Parco «Emilio Alessandrini», verrà illuminato. Come ci aveva anticipato l'Assessore Giulio Polotti nella intervista rilasciata per Io scorso numero de IL DIALOGO, sull'area verranno installati due torri-faro dell'altezza di mt. 25 con ognuna 10 riflettori corredati di lampade a vapore ad alta pressione da 1.000 Watt ognuna. Anche per evitare inutili sprechi le torri-faro saranno dotate di un dispositivo che ridurrà, dopo la mezzanotte, del 50% l'illuminazione.

Con questo nuovo impianto sarà possibile, nei mesi primaverili ed estivi, utilizzare i campi di calcio e per la pallacanestro e permettere alla popolazione di allungare le ore di svago anche la sera. Inoltre, con l'illuminazione, si renderà più sicuro il parco anche nelle ore notturne.

Il Consiglio di zona 4 ha approvato la decisione nella seduta del 6 febbraio. Quando questo numero de IL DIALOGO giungerà alle famiglie della zona i lavori di installazione, iniziati in questi giorni, dovrebbero volgere al termine.

complessiva della vita cittadin a.

Un'altra importante questione riguarda il personale comunale che di conseguenza dovrà essere trasferito nelle Zone di decentramento. Trasferimento che dovrà avvenire secondo le linee previste nella deliberazione di ristrutturazione della macchina comunale adottata dal Consiglio comunale nel giugno scorso.

D. Nonostante che il decentraÖ mento sia al suo decimo anno di vita, sembra quasi che la macchina comunale non se ne sia accorta. Sono sempre più frequenti le diatribe tra gli organismi centrali e quelli decentrati. Come si pensa di risolvere questo problema?

R. Questa affermazione è in parte vera e credo si possa ritenere «naturale» che quando vengono spostati alcuni centri di decisione si debbono scontare delle resistente. Alcune situazioni sono state messe in risalto anche dalle analisi delle risposte al questionario distribuito agli operatori del decentramento in occasione del recente Convegno su “Decentramento e partecipazione nelle grandi città».

Ultimamente però abbiamo registrato notevoli passi in avanti sulla via di una sempre più proficua collaborazione tra le Ripartizioni e i Servizi centrali e gli organismi del decentramento; posso citare per tutti il metodo instaurato e i risultati ottenuti in questi ultimi due anni con le procedure adottate per l'azzonamento del bilancio, cioè la ripartizione tra le zone dei fondi di investimento.

Decisivi risultati in questo campo saranno ottenuti con la realizzazione della riorganizzazione della macchina comunale, di cui ho fatto cenno prima, che con l'introduzione di una sruttura per dipartimenti favorirà ulteriormente la collegialità del lavoro e delle decisioni.

D. Nel recente convegno «Decentramento e partecipazione nelle grandi città» che 11 suo assessorato ha organizzato, è emerso anche con significativi dati statistici, che II cittadino non partecipa alla vita politicoamministrativa della sua zona. Lei ci può spiegare il perché e quali possono essere i rimedi?

R. Innanzitutto credo si possa affermare che la partecipazione, cosi come risulta dai dati ai

quali si fa riferimento, si mantiene sempre su livelli elevati anche rispetto al passato. Tuttavia ritengo sia necessario

al teatro quartiere

nel valutare questo complesso fenomeno non fermarci al mero dato statistico, ma tener conto dei mutamenti intervenuti in questi anni e delle difficoltà obiettive, presenti a volte con toni drammatici, in tutti i settori della vita pubblica e sociale.

Dobbiamo inoltre avere di mira il mutamento avvenuto nella «qualità» stessa e nel modo di partecipare: si è senza dubbio affievolita la partecipazione del tipo di quella che si registrava a Milano negli anni del boom migratorio e in quelli successivi, mentre si è sempre più sviluppata una nuova forma più articolata e più diffusa dell'intervento dei cittadini. Basta pensare ai numerosi momenti di gestione diretta della cosa pubblica, ai circoli, alle associazioni sorti nel campo della cultura, dello sport, della difesa dell'ambiente e della salute.

RASSEGNA DEI GRUPPI

MUSICALI GIOVANILI

Nell'ambito delle iniziative promosse dalla Cooperativa IL DIALOGO — informazione e cultura — si realizzerà dal 22 al 27 aprile al Teatro Quartiere di Pie Cuoco una rassegna dei complessi musicali giovanili non professionisti delle varie zone di Milano.

La rassegna, che avrà il patrocinio del Comune di Milano, intende offrire ai giovani che compongono i complessi musicali della città l'opportunità di esibirsi in un luogo idoneo, uscendo dalla loro «clandestinità», per un'utile momento di confronto tra gruppi di esperienze diverse.

L'iniziativa si realizzerà con la collaborazione del Centro Sociale Giovanni di Lampugnano e sotto l'egida dei giornali delle due zone: IL DIALOGO — periodico della zona 4 — e MILANO 19. E' stata inoltre richiesta l'adesione dei Consigli di zona 4 e 19.

La partecipazione alla rassegna, che sarà gratuita, deve essere richiesta a IL DIALOGO — Viale Molise 5 — (Tel. 5460880) tutti ì pomeriggi e la domenica mattina; alla Biblioteca Rionale di via Pogatschnig 34 (MM QT8) tutti i giorni dalle 17.30 alle 19 (sabato e festivi esclusi).

Si invitano i gruppi musicali giovanili di volersi affrettare a dare il loro nominativo.

In una successiva riunione di tutti gli interessati verranno definite le modalità organizzative.

ensile mero due - marzo 1980
04 Z C.D 4 Z <Zt -.1 4 '4 bÖ—Ö CC cn- LIJ Z D 3. 0 0 ttZZ 0 cX. -J C) Ö -J F-( t—Ö E N *".4 4 CD > N il Spedizione in abbonamento postale gruppo Ili Ö (70%) INTERVISTA ALL'ASSESSORE TARAMELLI
L'Assessore Antonio Taramelli.

LA COOPERATIVA IL DIALOGO HA PRESENTATO

IL PROGRAMMA DI ATTIVITA PER IL 1980

PER CONTRIBUIRE A DAR VITA AL QUARTIERE

Cari Lettori, il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa il Dialogo Informazione e Cultura, nello scorso mese di dicembre si è rinnovato.

Alfredo Varesi, Presidente del Consiglio di Amministrazione, ha dovuto lasciare la carica che ricopriva dal 1976, a causa dei suoi gravosi impegni di lavoro; il socio Massimo Gallo è entrato così a far parte del Consiglio ed a presiederlo è stato chiamato il sottoscritto.

Abbiamo ritenuto doveroso darne notizia ai lettori del Dialogo e, nel medesimo tempo, l'occasione ci è parsa propizia, oltre che per testimoniarvi la nostra stima, anche per sottoporvi il programma di massima che la Cooperativa intende realizzare nel corso del nuovo anno.

L'elenco delle manifestazioni, presentato a tutti gli organismi politici, sociali, scolastici, sportivi della zona 4, ai soci ed ai simpatizzanti della Cooperativa, in occasione di due incontri avvenuti sabato 16 febbraio, risulta così articolato:

Il Dialogo — periodico della zona 4 —: costituisce la primaria attività della Cooperativa. Uscita di nove numeri, alcuni dei quali, se possibile, a sedici pagine anzichè dodici.

Seminario di studi sulla «Comunicazione sociale» per i redattori de il Dialogo aperto agli operatori sociali della zona. Coordinatore Fabio Malgaretti. (metà marzo).

Incontri Dialogo/Cultura: seminario su «Una migliore conoscenza delle arti applicate»

8 incontri settimanali dal 20 marzo al 30 aprile. Coordinatore Poldo Garoni.

Festa di Primavera: incontro-festa tra la popolazione della zona 4 sull'area del parco «Emilio Alessandrini» ed al Teatro Quartiere di Pie Cuoco. La festa avrà un indirizzo ecologico e riproporrà la valorizzazione dell'area verde e degli impianti sportivi. (fine marzoprimi aprile).

Incontri Dialogo/Informazione: ciclo di dibattiti sulla «Organizzazione e funzione della Giustizia in Italia». Parteciperanno agli incontri alcuni magistrati milanesi. Coordinatore Fabio Viparelli. (metà aprile).

Incontri Dialogo/Cultura: rassegna interz onale dei compiessi musicali giovanili non professionisti. Al Teatro Quartiere di P.le Cuoco. (fine aprile).

Incontri Dialogo/Informazione: dibattito sulla gestione sociale della scuola. Parteciperanno ai lavori esperti, amministratori pubblici e scolastici. (fine aprile).

Incontri Dialogo/Informazione: dibattito sulla scelta dell'indirizzo scolastico che gli studenti e le famiglie sono chiamati ad operare al termine della scuola dell'obbligo. (fine marzo). Incontri Dialogo/Informazione: dibattito su «Funzione dei consigli di zona ed importanza delle elezioni dirette». (primi maggio).

4rn grande festa di Calvairate: continua la tradizione per il più importante- incontro-festa tra la popolazione della zona 4. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Milano, si svolgerà all'interno del Teatro Quartiere e sull'area del parco «Emilio Alessandrini» dal 6 al 15 giugno.

Incontri Dialogo/informazione: incontro con le insegnanti delle scuole elementari e medie della zona per concordare un programma di ricerche da effettuarsi nel corso dell'anno scolastico 1980/81. (primi settembre).

— Incontri Dialogo/Cultura: rassegna di gruppi corali poli-

fonici. Teatro Quartiere. (metà settembre).

3° castagnata di Calvairate: in occasione della riapertura dell'anno scolastico, verrà ripresa la simpatica iniziativa della cottura e distribuzione delle castagne arrosto. (metà ottobre).

Incontri Dialogo/Cultura: mostra-mercato del libro economico per bambini e ragazzi. (dicembre).

Incontri Dialogo/Cultura: grande festa con baratto dei giocattoli usati tra i bambini della zona. (dicembre).

Sono in fase avanzata di studio iniziative ed a attività da realizzarsi per e con i gruppi anziani di zona.

Il programma, come avete avuto modo di constatare, è sostanzioso e vario. Da parte nostra vi assicuriamo il massimo scrupolo per rispettare il calendario degli impegni e ci auguriamo che le iniziative proposte siano da voi in larga parte condivise. Vi chiediamo di partecipare alla vita sociale della zona con il vostro abituale entusiasmo e numerosi come sempre. Concludo rivolgendo a tutti i lettori de il Dialogo un invito alla collaborazione, siaattraverso proposte e suggerimenti, sia' attraverso una critica «costruttiva» al nostro operato.

Il Presidente della Cooperativa Gianni Donato

NEL FUTURO "PARCO ALESSANDRINI"

Nuove attrezzature sportive

Importanti decisioni riguardanti il

Parco Bonfadini sono state prese nelle ultime riunioni della Commissione Sport. Infatti è stato deciso di creare nell'area, di prossima acquisizione da parte del Comune, compresa tra le via Bonfadini e Tertulliano tutta una serie di attrezzature che con quelle già presenti nell'area di Via Monte Cimone verranno ad occupare 90.000 mq. dei 180.000 circa di cui l'area è composta. Gli altri 90.000 mq. saranno invece destinati a verde pubblico mediante la creazione di un vasto parco.

Ci sembra comunque necessario ricordare qua di seguito le attrezzature di cui è prevista l'installazione: Due palestre coperte per attività interdisciplinari.

Una piscina coperta con due vasche che contempli la possibilità di utilizzo da parte di giovani miodistrof ici. Quattro campi di bocce di cui due coperti attigui alla Cascina Colombé.

Un campo di atletica dotato di pista, pedane ed attrezzature inerenti.

dopo l'approvazione del Decreto Antiterrorismo

E se cominciassimo a parlare di repressione

Anche questo nuovo decreto antiterrorismo è passato e fa parte della nostra legislazione; analogamente a quelli che lo hanno preceduto è un complesso di disposizioni discutibili e talvolta di dubbia costituzionalità, messe in discussione da quelle stesse forze politiche che lo hanno approvato. Per capire perché le cose sono andate in questo modo, al di là di quanto si è detto sull'ostruzionismo dei radicali e sulla necessità conseguente del voto di fiducia, vale la pena di riconsiderare due fatti: come la stampa ha riportato la vicenda e come questa è stata vissuta dalla gente.

Al di là di qualche emozione di tipo sportivo (l'intervento più lungo, il nuovo record di resistenza oratoria...), c'è stato pochissimo dibattito nel merito e, soprattutto, una generale carenza di interesse.

Una prima spiegazione di ciò, piuttosto sbrigativa, è quella che liquida il problema tacciando la gente di qualunquismo e di scarsa sensibilità democratica.

mettersi in grado di recuperare (o crearsi) una capacità propositiva organica, coerente e complessiva; vuol dire, accettata la necessità di una risposta preminentemente repressiva al terrorismo (che, quali che ne siano le cause o i retroterra sociali, è oggi in primo luogo un fatto criminale), sapere comunque adeguare tale risposta ai principi fondamentali di questo stato inventando quindi un nuovo e più credibile garantismo, un più aggregante modo di rivitalizzare i principi costituzionali.

Un campo di calcio regolamentare dotato di illuminazione e di una tribuna (in considerazione del fatto che il campo di Via Lombroso verrà sottratto dal piano regolatore) e due campi per il gioco del calcio non regolamentari per l'avviamento dei giovanissimi a questo sporr. Due campi per il tennis. Due campi per la palla a volo e due per la pallacanestro scoperti.

Una pista per il pattinaggio a rotelle.

Una pista ciclabile per i giovanissimi.

Una pista artificiale per lo sci da fondo. Spazi per tennis da tavolo.

Attrezzature ed impianti tecnologici (servizi igienici, spogliatoi, docce e la presenza di un custode). Certo, alcune proposte possono lasciare un po' perplessi come quella di creare una pista per lo sci di fondo, ma a nostro avviso anche questa è una saggia scelta in quanto permetterà di aumentare la diffusione di uno sport che al momento è poco praticato anche se molto

formativo per il fisico. Un altro grande problema da risolvere è quello che riguarda la Società Ausonia, il cui campo in via Lombroso è destinato ad essere spazzato via dalle ruspe del Comune in quanto area sui cuidevono essere edificati i nuovi mercati generali. Ci sembra perciò necessario che il Comune garantisca sin da ora alla Società Ausonia un'altra area da adibire a campo da calcio, possibilmente nelle immediatevicinanze del precedente. Ultima cosa da notare è che finalmente la Commissione Sport ha preso a lavorare a pieno ritmo e speriamo che continui su questa strada perché i problemi da risolvere sono ancora molti e non soioriguardanti lo sport in senso stretto ma anche quelli concernenti il tempo libero più in generale. Invitiamo perciò anche quei Consiglieri che hanno brillato sinora per la loro latitanza a partecipare in maniera più assidua alle riunioni della Commissione.

E' questo il modo peggiore di eludere un nodo che, invece, è di fondo; come e perché queste tematiche siano diventate ambito di scontro chiuso ad «addetti ai lavori», con un linguaggio ed una problematica sempre più astrusi ed incomprensibili. Se si tien conto di cosa è diventata la violenza terrorista e di come siano cronaca quotidiana attentati e morti, se a ciò si aggiunge il sempre maggiore allarme dovuto ad una criminalità comune sempre più violenta, non è qualunquismo la richiesta di apparati che funzionano e, reprimendo, come dovrebbe essere loro compito, ricostituiscano un ambito di vivere civile: non è insomma scarsa sensibilità democratica l'esigenza della gente di essere libera di circolare senza paura, di uscire ed incontrarsi la sera, di lavorare senza per questo temere di essere sparati od altro. Sarebbe per lo meno strano, allora, che trovassero ascolto discorsi come quelli sentiti in questi giorni: libertà e democrazia sbandierati come formali principi costituzionali posti in pericolo da alcune singole norme, mentre quotidianamente nel paese vengono sopraffatti e calpestati nel sangue; quelle stesse singole norme elevate a simbolo di un regime autoritario, liberticida, militarizzato ecc., mentre la realtà per la gente è fatta di poliziotti e magistrati — simboli di questo stato repressivo... — uccisi ed inermi di fronte ai loro assassini; la vittimizzazione di chi è stato arrestato ed è sotto giudizio, mentre agli occhi di tutti è evidente che il proOlema reale sono i troppi ancora latitanti o non identificati che continuano a uccidere giorno dopo giorno. E allora, diciamo pure che l'indifferenza della gente per certi discorsi è mossa da una immediata intuizione della realtà delle cose, dalla consapevolezza che una riduzione di libertà o un arretramento democratico sono conseguenza del terrorismo, del malgoverno e del disagio in cui ha trovato spazio ed alimento, non certo di singole norme. L'ostruzionismo dei radicali è stato lo sbocco obbligato di questo garantismo tutto formale, sempre più isolato e sempre meno in grado di essere in qualche modo aggregante o propositivo; il suo vittimizzarsi a martire di chissà quale regime è segno anche di tale debolezza e impotenza. Ma questo è tutto tranne che la soluzione del problema o l'individuazione del ramo secco da tagliare, che è un po' la logica che sembra aver mosso le altre forze nella discussione parlamentare: quell'ostruzionismo, infatti, è l'ultimo sbocco di un certo garantismo radicato in ben più ampi settori della sinistra e che, dimostratosi di corto respiro, ha segnato una caduta verticale di questa su tali tematiche. Ne sono segno evidente l'abbandono di ogni sua autonoma progettualità (dopo aver raggiunto il suo punto massimo in un nuovo codibe di procedura penale,, oggi già vecchio prima di cominciare a funzionare), e sia la sua attuale incapacità a contrastare provvedimenti, come quest'ultimo decreto legge, tutt'altro che al di sopra di ogni sospetto.

Uscire dalla spirale dei successivi decreti antiterrorismo, vuol dire

E tra questi, visto che tanto si vanno sbandierando come trincea della democrazia quelli pur sacrosanti delle libertà individuali, cardine e fondamento è quello che tocca allo stato e ai suoi apparati reprimere i fatti criminali e garantire il vivere civile. E questo non è formalismo: andiamo a vedere quanto il disordine e l'inefficienza istituzionale siano stati, in epoca neanche tanto remota, la via di ingresso alle squadracce nere, alla loro violenza in nome di un ordine da difendere al posto di uno stato imbelle, al fascismo.

Affrontare in positivo tematiche come la costruzione di un apparato repressivo efficiente non è ovviamente cosa né semplice né di tempi brevi; l'esperienza dell'ostruzionismo radicale e il fallimento del vecchio garantismo possono quanto meno servire ad evitare gli stessierrori.

In primo luogo il gretto istituzionalismo per cui si presuppone che sia compito di singole norme risolvere i problemi e non si considerano invece quali sono, singoli strumenti come altri, parziali e di per sé necessariamente inefficaci. Solo tenendo presente questo limite, si può discutere seriamente dell'efficienza di una normativa, distinguendo il campo e la portata di ciascuna disposizione e giudicandola per quella che è; il rischio, altrimenti, è di fare ogni volta un grande calderone per concludere che ogni nuova legge non serve a niente, lasciando ad altri — meno ideologizzati e più concreti — la gestione e il controllo del tutto e limitandosi allo sterile ruolo delle Cassandre di turno.

L'altro rischio è lo sclerotizzarsi in una falsa rappresentazione di una duplicità di compiti: un programma organico a lungo termine su cui discutere e provvedimenti immediati e improrogabili da prendere ad ogni costo. Se è vero che una singola norma non cambia la faccia del mondo, è indubbio infatti che essa comunque incide all'interno degli equilibri istituzionali: gli svariati decreti antiterrorismo succedutisi in quest'anno non saranno il solo, ma neanché l'ultimo dei motivi dell'inefficienza degli apparati e delle leggi attuali. Nodo centrale e di partenza nell'elaborazione di una tematica istituzionale così complessa è determinare il cardine su cui deve ruotare il tutto, cosa deve caratterizzare questo nuovo garantismo. Allora, senza rispolverare la costituzione come un feticcio, perché non rifarsi a quell'idea di partecipazione che ne è l'asse portante e perché non rovesciare quell'ottica dei corpi separati che da sempre ha contraddistinto gli apparati repressivi? rueò e s si vs i:ere una grossa illusione; ma non credo, perché altrimenti non si capirebbe il perché della consapevole partecipazione popolare alle tante manifestazioni e ceilenbgruaezsiotina i anni. accavallatesi Se questo non è stato un vuoto ritualismo, allora affrontare le questioni istituzionali parlando non già di sacri ed immutabili principi, ma di codici e di organizzazione degli apparati e di come si articola e si esercita il potere nella polizia o nella magistratura, potrebbe determinare nella gente quell'interesse, quella sensibilità e voglia di incidere, quella disponibilità ad essere protagonisti di cui tanto si sente oggi la mancanza. Sembra una scommessa e forse lo è: ma su di essa ci si gioca la possibilità reale di una alternativa ai decreti antiterrorismo di Cossiga o, su un piano non molto diverso, cosa potrà essere una nuova polizia ed il suo sindacato. Fabio Vlparelll Sostituto Procuratore della Repubblica

Il Sindaco Carlo 1 ognoli tra i partecipanti alla Grande Festa di Calvairate del 1979. Quest'anno la Festa si terrà dal 6 al 15 giugno al Teatro Quartiere di P.le Cuoco.
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NON CI SONO SOLO LIBRI ALLA Ä CALVAIRATE '

L'esigenza della biblioteca come centro di cultura e non solo come servizio di prestito libri.

Questo breve articolo vuole essere un contributo alla conoscenza di una delle realtà culturali, tra le più attive e ricche di fervore culturale e di iniziative della zona 4. Voglio ricordare che la Biblioteca Calvairate (Via Ciceri Visconti 1) è per spazio e dimensioni, la più grande tra le biblioteche di Milano (910 mq.), la seconda per il numero degli abbonati e per il patrimonio librario. Ma sicuramente la prima in'assoluto per tutto quello che concerne le attività culturali. Dal 1977 la biblioteca è gestita da un comitato di gestione provvisorio, che in collaborazione con la commissione cultura del Consiglio di Zona e con gli operatori della biblioteca ha sviluppato una serie di iniziative molto interessanti. Dai concerti per pianoforte alle mostre di pittura di autorevoli artisti, alle mostre di disegni di giovani frequentatori della biblioteca; si sono svolti incontri con psichiatri ed operatori sociali sul

problema delle tossicomanie; un corso di cultura artistica sull'arte contemporanea; il ciclo di conferenze «Al di qua del Lambro» di G. Gerosa Brichetto; un seminario-laboratorio per la costruzione e l'uso dei burattini tenuto dalla coop. Teatro del Buratto; per arrivare a «Sulle orme di Marco Polo» una serie di manifestazioni sulla cultura asiatica tuttora in Corso. Dall'altra parte abbiamo invece il servizio di prestito libri: per farci un idea del funzionamento di questo servizio possiamo prendere spunto da un questionario distribuito nella sala della Biblioteca e compilato da 153 persone. Da questo questionario ricaviamo alcuni interessanti elementi utili al fine di poter meglio definire le istanze degli utenti della biblioteca; analizziamolo assieme: la fascia di età che frequenta la biblioteca è composta per l'80°/0 di persone sino ai 35 anni, i frequentatori per la

SULLE ORME DI MARCO POLO

Prosegue, presso la biblioteca Calvairate, con una buona affluenza di pubblico, la serie di incontri: «Sulle orme di Marco Polo», su usi e costumi dei popoli orientali, organizzata dalla Commissione Cultura del Consiglio di Zona n. 4 in collaborazione col Centro Italia-Asia G. Scalise e la direzione della Biblioteca.

Si tratta di una delle iniziative più significative ed interessanti presa dalla Commissione Cultura ed uno dei tentativi più concreti di diffondere tra di noi le tradizioni di quelle antichissime civiltà, così lontano da noi e di cui la scuola non riesce a renderci partecipi.

Consideriamo, ad esempio, l'incontro con la professoressa Nicoletta Spadavecchia, studiosa e profonda conoscitrice della realtà giapponese.

Essa ha commentato tutta una lunga serie di diapositive che, però, a mio parere, hanno presentato un'immagine troppo turistica e non del tutto vera di quella che oggi è la realtà nipponica.

Il Giappone, infatti, non è solo verde, chimoni e templi, ma è anche Tokio che, con i suoi 12.000.000 di abitanti, è la città più popolosa del mondo, più occidentale che orientale, dal ritmo di vita frenetico, modernissima, caotica. I giapponesi sono attivi, pieni di iniziativa, intraprendenti, instancabili lavoratori che hanno saputo mutare radicalmente la faccia del loro paese.

Qualche riferimento è però uscito dal vivace dibattito, quando cioè la professoressa, sotto le richieste dei presenti si è maggiormente soffermata sui particolari, ma il tempo, essendo troppo limitato, si è rivelato insufficiente e non ha permesso di approfondire tutti quei vari aspetti che via, via emergevano dalla discussione.

Il programma dei prossimi incontri è il seguente:

Mercoledì 19.3-80: Paesi Himalaiani: Ladakh-Nepal-Bhutan

presenta Teresa Desenzani Patrizio

Mercoledì 16-4.80: Cina: Dalla grande Muraglia al mausoleo di

Mao presenta Isabella Doniselli

Mercoledì 7.5-80: Sud-Est asiatico: la via delle spezie presenta

Giulio Soravia

Mercoledì 7.5-80: Corea: passato e presente presenta Valerio Anselmo.

L'inizio è alle ore 20.45 e l'ingresso è gratuito.

INCONTRI DIALOGO/CULTURA per una miglior conoscenza delle arti applicate

Conoscere le tecniche del disegno e della pittura. Sperimentare alcune tra le principali di tali tecniche. Progettare e realizzare una scenografia teatrale.

maggior parte sono iscritti alla biblioteca; un primo elemento che emerge è che la maggior parte dei frequentatori (69%) si reca in biblioteca con il preciso scopo della consultazione di libri e non partecipa alle iniziative che si svolgono nella sala; quindi, data la riuscita delle iniziative presentate si deve ritenere che il pubblico viene in biblioteca appositamente per ogni singola manifestazione. Tra i giovanissimi la maggior presenza è dei ragazzi della scuola media, la preferenza tra le attività da incrementare tra i giovani e i giovanissimi è la musica, malgrado la biblioteca abbia a disposizione una sala per l'ascolto dei dischi evidentemente esiste la necessità di conoscere il tipo di musica preferita dai giovani.

Alla luce dei fatti, penso che si possa affermare il ruolo della biblioteca come struttura culturale decentrata e non solo come centro di prestito libri, che veda i cittadini principali attori della vita culturale del proprio quartiere. L'estensione della cultura non deve passare esclusivamente attraverso lo strumento più tradizionale: il libro, ma giustamente, anche con nuove forme di comunicazione, quali mostre, dibattiti, incontri.

Alla Calvairate tutto questo si verifica, grazie anche all'apporto volontario di quei cittadini e di quegli operatori che, attraverso il Comitato di gestione, svolgono un ruolo attivo di partecipazione e di programmazione. Certamente le cose potranno funzionare meglio quando entrerà in vigore il tanto atteso Regolamento Comunale sulla gestione delle biblioteche rionali. Auguriamoci che ciò si verifichi presto e, nel frattempo, diamo sempre un occhiata alle iniziative programmate in biblioteca riportate anche da II Dialogo.

Studiare e realizzare proposte migliorative nella segnaletica dei servizi e delle iniziative di zona.

Formulare proposte innovative di decorazione di ambienti privati e pubblici.

Studiare le leggi che regolano la maggiore o minore efficacia di un allestimento vetrinistico e verificare sperimentalmente tali leggi.

Realizzare ipotesi alternative di abbigliamento partendo da un esame approfondito di quello attuale e della sua funzionalità. Impaginare un giornale in modo da rispettarne la «personalità» o di migliorarla modificandola.

Sono questi gli argomenti che «Il dialogo» intende proporre agli interessati che desiderino sottoporli ad uno studio approfondito, per personale arricchimento culturale e per passare poi ad una azione di sensibilizzazione di altri ceti interessati, sia a mezzo delle colonne del giornale che a mezzo di apposite iniziative da attuare in zona.

Il piano di lavoro dovrebbe svilupparsi per gradi ma portare a risultati concreti in un tempo ragionevolmente breve. Per questa ragione si sollecitano i lettori interessati a prendere parte ad una riunione che è prevista per il giorno 20 marzo giovedì presso la redazione de «Il Dialogo» in Milano Viale Molise 5.'alle ore 21.

I lettori potranno naturalmente invitare loro amici interessati residenti in altre zone.

Durante la riunione di giovedì 20 marzo si illustrerà con maggiori dettagli il programma di lavoro e si raccoglieranno le adesioni per un primo ciclo di tre mesi di incontri serali sempre presso «Il Dialogo» nelle serate di giovedì dalle ore 21 alle ore 23, a partire dal 27 marzo 1980.

L'adesione al ciclo trimestrale prevede un versamento di L. 15.000 a titolo di partecipazione alle spese.

Il primo ciclo che ha lo scopo fondamentale di rendere coscienti tutti gli aderenti dello schema di lavoro che si intende seguire nello sviluppare i vari temi, prevede lo studio della «segnaletica dei servizi e delle iniziative di zona». In particolare consentirà di approfondire gli schemi operativi in base ai quali si effettua l'analisi del bisogno di segnalazione per i vari tipi di servizi ed iniziative, l'analisi delle forme tradizionali con cui vengono ora fornite tali segnalazioni, l'analisi e lo studio delle forme alternative possibili e raccomandabili.

Chi può essere interessato a questa prima serie di incontri?

Chi studia, dalle medie superiori in poi, per abituarsi al lavoro di gruppo al di fuori di schemi prefabbricati e senza vincoli gerarchici; chi insegna, per scoprire che esiste ancora chi ha voglia di studiare e di sapere di più e per verificarsi; chi lavora e desideri aggiungere alle proprie, nuove esperierde enTrando in contatto con gente nuova; tutti coloro che, uomini o donne, giovani o vecchi, vogliano constatare personalmente che «Il Dialogo» oltre ad essere al servizio della zona come giornale, lo è anche come fucina di iniziative tendenti ad arricchire di contenuti l'esistenza di tutti.

Come corollario della prima serie di incontri sono in programma tavole rotonde, visite a studi di architettura e di industrial design, ad agenzie di pubblicità ed a mostre.

Gli organizzatori degli incontri Dialogo Cultura vi aspettano numerosi alla riunione del 20 marzo che è aperta a tutti ed è a titolo gratuito. La redazione è a disposizione per fornire informazioni telefoniche sugli incontri Dialogo Cultura.

IN BIBLIOTECA Scuola di scacchi

La Biblioteca Calvairate, in collaborazione con la Commissione Cultura del Consiglio di zona 4, organizza un corso teorico-pratico di scacchi per principianti in 10 lezioni indirizzato ai ragazzi delle scuole med ie.

Il corso, a cura della Società Scacchistica milanese, sarà tenuto dal candidato maestro Mario Lanzani.

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Il corso è gratuito e, dato il limitato numero di posti, gli interessati sono pregati di dare il proprio nominativo alla Biblioteca entro il 15 marzo, impegnandosi a partecipare.

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Per ora cì sono gli sviluppi della vertenzaconloI.A.C.I?

4 il dialogo ANCORA SULLE CASE POPOLARI solo ì disagi

La ristrutturazione delle case I.A.C.P., un argomento ancora oggetto di proposte e discussioni ma lontano dall'essere definito.

Nel numero scorso oltre a dare ampio spazio alla questione denunciando i disservizi creatisi con la mancata riforma, avevamo invitato i cittadini ad organizzarsi in assemblee pubbliche e, in collaborazione agli organismi di zona, chiedere all'istituto l'immediata soluzione dei problemi.

In seguito, nelle riunioni svoltesi al Centro Sociale di V.le Molise, gli inquilini hanno concretizzato le loro proposte in precise richieste nel quadro di un ampio ed articolato programma.

Certi che i problemi saranno risolti solo con una complessa ed organica ristrutturazione degli stabili, convinti però che questa richieda tempi lunghi, pensiamo sia necessario, senza ulteriori indugi, rendere esecutive le proposte già vagliate e approvate dalle forze sociali

quali: la sostituzione delle attuali caselle postati con altre più idonee, la riapertura delle guardiole con la presenza delle custodi o sorveglianti/pulitori comunque a garantire i servizi generali.

Interpellati in merito alla questione, i responsabili dello I.A.C.P. della zona, hanno espresso le proprie perplessità in merito alle ampie ed articolate richieste degli inquilini adducendo motivi di ordine pratico ed economico, mentre si sono dichiarati disponibili ad approntare lavori atti a migliorare gli attuali servizi. In proposito esiste un piano, concordato tempo fa con le forze sociali, il quale prevede l'installazione dei citofoni nelle scale e la sostituzione delle caselle postali in tutti gli stabili gestiti dallo I.A.C.P. Entro breve tempo, cos; si sono espressi i re-

ALIMENTAZIONE

sponsabili interpellati, si inizieranno i lavori suddetti negli stabili Calvairate/Molise che già di fatto sono privi del servizio di portierato e si prestano alle modifiche.

Non c'è da perdere altro tempo, i lavori concordati vanno fatti subito per arrestare quel processo di degrado dei caseggiati manifestatosi tra l'altro con l'infestazione di solai e cantine da topi e scarafaggi, la sporcizia dei cortili, la mancanza di manutenzione, l'inefficienza dei servizi generici. Nel frattempo, tutte le proposte emerse vanno vagliate e concordate tra le parti per rendere completa la ristrutturazione e permette una migliore agibilità e funzionalità degli stabili a chi vi abita.

CHI DIFENDE I CONSUMATORI ?

Ma chi difende i consumatori?

Abbiamo rivolto questa unica domanda a Giovanni Emilio Diligenti, Assessore all'Economia e al Lavoro della Provincia di Milano.

Riportiamo di seguito quanto ci è stato risposto.

Per un'azione a difesa dei consumatori sia sul piano economico sia su quello della salute, gli Enti locali, Province e Comuni, non hanno molte strade aperte, ma neppure si trovano nell'impossibilità di muoversi: essi hanno addirittura compiti istituzionali in questo campo, un po' limitati per la verità, ma, si deve aggiungere, hanno anche ampie possibilità di svolgere iniziative promozionali.

Dal punto di vista istituzionale dispongono di strumenti e di servizi per il controllo dei prezzi e della qualità delle merci, che non sempre sono stati messi in condizioni di svolgere fino in fondo le loro funzioni.

Negli ultimi anni, però, sotto la spinta di una sempre più acuta necessità di contenere il caro-vita, qualche miglioramento c'è stato nei servizi pubblici annonari e di vigilanza, si è sviluppata tutta una serie di iniziative oltre i limiti d'istituto, di carattere promozionale quali le campagne di informazione sull'andamento dei prezzi, sulla qualità dei consumi, le vendite a prezzi ridotti, attuate anche attraverso organizzazioni pubbliche, come la SOVECO a Milano, o a prezzi concordati e vendite concertate con le categorie commerciali e produttive. Inoltre, non si può ignorare che per quanto riguarda la salute, soprattutto nel campo dei generi alimentari, gli Enti locali hanno promosso numerose attività di controllo e manifestazioni, ricerche, conferenze, corsi di informazione. Caratteristica comune di tutte queste iniziative è la dichiarata volontà dei promotori di difendere i

6 marzo: La pasta e il riso

12 marzo: Gli olii

consumatori, ma è altrettanto caratteristico il fatto che tra i protagonisti principali di ogni attività così finalizzata manchino proprio loro, i consumatori.

Ci sono le organizzazioni dei contadini, dei commercianti, degli artigiani, le cooperative, gli esperti, le università, la magistratura, e si potrebbe continuare a citare organizzazioni o istituzioni rispondenti a interessi collettivi o addirittura chiamate direttamente in causa nell'ambito della vigilanza sui consumi, per la correttezza commerciale, per la salute, ma i consumatori non ci sono, se non come individui, o come «oggetto», mai come «soggetto» attivo, organizzato. Si deve chiarire che gli Enti locali non possono essere i rappresentanti degli interessi dei soli consumatori, ma è anche vero, che Province e Comuni, per la stessa loro funzione pubblica, non possono ignorare gli interessi dei consumatori, se così si può dire, se non altro per quel tanto che li rende destinatari di una politica di giustizia sociale.

Su queste basi si può capire come la Provincia di Milano sia portata a favorire in ogni modo il sorgere di una forte e rappresentativa organizzazione dei consumatori, che è necessaria non solo per ampliare le sfere di intervento, ma anche per il miglior successo della sua attività, che, particolarmente negli ultimi tempi, ha assunto dimensioni e ritmi notevoli.

L'Amministrazione provinciale di Milano è tuttora impegnata in una mole di lavoro rilevante proprio per la tutela degli interessi economici e della salute dei consumatori. Citeremo, per dare concretezza a questo discorso le più importanti iniziative in atto cominciando dalla «campagna» dei prezzi concordati dalla produzione alla distribuzione, con l'adesione di un gruppo di

aziende produttrici pubbliche, cooperative e private, delle associazioni dei commercianti e del movimento cooperativo.

E' uh esperimento di «trasparenza dei prezzi» che favorirà intanto il contenimento del carovita, che potrà continuare proficuamente nel tempo, mentre per il problema del «caro-casa», come è ormai noto, la Provincia di Milano ha già finanziato un «progetto», elaborato da noti esperti, che ha fra i suoi obiettivi principali il contenimento dei prezzi dell'abitazione, con particolare riferimento all'arredo.

In questa opera naturalmente saranno coinvolti operatori culturali, mobilieri, IACP, costruttori edili, altri enti locali. Un'altra iniziativa in corso da qualche mese è quella che va sotto il nome di «alimenti e salute». Contribuiscono a questa campagna, che sostanzialmente tende a combattere le frodi alimentari, a favorire il risparmio, a valorizzare il pane, studiosi universitari, tecnici dell'alimentazione, magistrati e in modo determinante il Laboratorio provinciale di igiene e profilassi.

Infine, con la collaborazione dei sindacati, del movimento cooperativo e di Comuni del milanese, siamo impegnati a creare una rete di tavole calde a prezzi controllati per favorire i lavoratori delle piccole e medie aziende che non usufruiscono di mense aziendali.

Si tratta di iniziative utili, ma anche complesse e molto articolate, che per dare i massimi risultati avrebbero bisogno del contributo e del sostegno delle più ampie masse di consumatori.

Si trovano qui le ragioni per cui la Provincia dà tutta la sua adesione, non formale ma fattiva, alla proposta di creare un'organizzazione di consumatori.

Giovanni Emilio Diligenti

Assessore all'Economia e Lavoro della Provincia di Milano

Ecco una serie di conversazioni organizzate dalla Provincia:

28 maggio: La difesa del consumatore

19 marzo: Suggerimenti per l'alimentazione nelle varie età e per diversi stili dl vita

2 aprile: Bevande alcooliche - Vino Å Birra - Alcoolici

9 aprile: Liquori Å Bibite Å Bevande analcooliche Å Acque minerali

18 aprile: Trasformazione e conservazione degli alimenti

23 aprile: Igiene alimentare

30 aprile: II latte ed I suoi derivati

7 maggio: Le carni e le alternative

14 maggio: I surgelati - Le conserve

21 maggio: Sofisticazioni e frodi

4 giugno: Frutta e verdura

11 giugno: Dal produttore al consumatore

18 giugno: Il futuro dell'alimentazione

Le conversazioni che si svolgeranno nella sala congressi della Provincia in via Corridoni 16 saranno tenute da docenti universitari, medici, igienisti, dietologi, esperti del settore alimentare.

Gli incontri verranno coordinati dal cav. Aldo Quinto Lazzari, dalla dott.ssa Angela Maria Messina e da membri del Comitato tecnico-scientifico della Campagna Alimenti e Salute.

La questione delle case popolari è diventata più che mai scottante nella zona e nella città. Tuttavia limiti dello spazio disponibile per questo problema su questo numero de «Il dialogo» ci costringono a dare soltanto poche essenziali informazioni sulla vertenza diretta. mente aperta dagli inquilini della zona contro l'Istituto. Sottolineiamo il significato della vertenza. E' finito il tempo delle lamentele destinate a rimanere inascoltate. Non siamo più isolati, ogni famiglia nella sua casa e l'operato dell'Istituto contro tutti. Abbiamo detto: basta!: anche alle politiche di vertice e ai vuoti di iniziativa che si sono verificati in campo sindacale e politico. Sulla base dell'assemblea del 22 gennaio, abbiamo elaborato una piattaforma organica che si articola su 12 punti (vedi la notizia dell'apertura della vertenza sul n° 1 de «Il dialogo»). Ne daremo diffusione capillare. In questi giorni promuoviamo assemblee di caseggiato per: 1) raccogliere le firme per il ripristino del portierato e l'immediato superamento del caos (posta, pulizia, sorveglianza) provocato dal modo irresponsabile in cui l'abolizione del servizio è stata effettuata; 2) raccogliere le lettere di minaccia per la morosità inviate dall'istituto e restituirle collettivamente con la richiesta del ritiro degli aumenti ingiustificati e discriminanti (date le condizioni delle case, i servizi non prestati ma messi in conto); 3) approfondire la discussione sulla piattaforma complessiva della vertenza.

Diamo alcuni nominativi di membri del Comitato Inquilini, per chi vuole mettersi in contatto: Caff a - Piazza Insubria, 1 Å casella n. 25; Reggiani Å Piazza Insubria, 1 - casella n. 13 Å tel. 590845; Magri - Via Etruschi, 2 Å casella n. 63 - tel. 580170; Ardemagni - Via Etruschi, 2 - casella 62; Saronni - Via Etruschi, 9 - casella 46 Å tel 594978; Salvi Å Via Etruschi, 9 - casella 59 Å tel. 594576; Perotti Å Martini, 15 - casella 98 tel. 575758. In data 11 febbraio abbiamo presentato la piattaforma della vertenza alla V° Commissione decentrata in viale Romagna. Secondo il geom. Badone, rappresentante dell'istituto, solo il 10/15% di quanto denunciamo è vero. Ha anche accusato di demagogia gli altri membri della Commissione che hanno deciso di far proprio il nostro documento e di procedere all'esame.

Abbiamo Incontrato i rappresentanti dell'Unione Inquilini, SICET, SUNIA della zona e del Comitato di Quartiere, che si sono dichiarati d'accordo. In data 20 febbraio abbiamo informato il Consiglio di Zona, con una delegazione. Siamo in attesa delle prime risposte, anche circa la partecipazione del Presidente I.A.C.P. e di un rappresentante del Comune all'assemblea generale che terremo alla Biblioteca di Calvairate. Ci riserviamo il ricorso all'azione legale — sull'esempio degli inquilini del Gallaratese — se risulterà che abbiamo cercato di parlare a dei sordi.

Comitato Inquilini Case Popolari Calvairate

Al mercato del pollame BUTTANO GIU' LE CASE

Sessanta famiglie sfrattate in un momento poco felice per la crisi degli alloggi.

Il progetto della Città Annonaria prende forma. Come aveva dichiarato il presidente della Sogemi nella nostra intervista, il mercato del pollame deve essere abbattuto e ricostruito con criteri più moderni, nuove attrezzature che lo rendano più concorrenziale nei confronti della grande distribuzione privata. L'abbattimento interesserà anche le case di abitazione popolare che fanno da contorno alla vecchia struttura del mercato, in Via P. Maspero e in Via Varsavia. Perciò gli inquilini che le occupano sono stati sfrattati, in tutto, circa sessanta famiglie.

Non è questa la prima volta che vengono sacrificate case di abitazione per permettere la costruzione dei mercati all'ingrosso. Ricordiamo il caso del palazzo di Via del Turchino 22 che sorgeva dove ora passa Via Varsavia. Intorno al 1960 erano sorti dei problemi con lo IACP perchè molti inquilini non erano d'accordo sugli spostamenti e sui contratti di locazione: a nessuno piace trasferirsi in un appartamento più piccolo con l'affitto più alto, in una zona dall'altra parte di Milano. Comunque vi fu una scarsa collaborazione tra le famiglie che si risolse in soluzioni poco piacevoli per qualche persona.

Anche ora potrebbero ripresentarsi i medesimi problemi di allora, aggravati dalla mancanza cronica di alloggi, dalle lunghe liste di attesa a cui debbono sottostare le domande di assegnazione, e dalla crisi dell'edilizia pubblica.

A ciò va aggiunto che la maggior parte degli inquilini delle case del mercato dei polli sono pensionati, persone anziane che sono ormai inserite in un certo ambiente di vita, con le proprie abitudini, le conoscenze. Spostarli in una zona diversa di Milano significa costringerli alla solitudine o aggravare ulteriormente quella in cui già vivono.

Oltre a ciò però, bisogna aggiungere che la maggior parte degli inquilini di queste case forse sarebbero contenti di cambiare perché si tratta di costruzioni vecchie, poco curate che dimostrano tutti gli anni che hanno.

Già nel 1972 ci fu un misterioso tentativo, poi rientrato, di far sloggiare queste persone dalle loro case. Senza ragioni apparenti arrivarono lettere di sfratto firmate dall'allora assessore Velluto, in cui si invitavano le persone residenti a rivolgersi allo IACP che chiedere una sistemazione alternativa. Il tutto senza nessuna spiegazione.

La protesta degli inquilini compatti vanificò il tentativo e anzi, si spinse oltre riuscendo ad ottenere che fossero effettuate opere di manutenzione straordinaria su una parte almeno delle costruzioni.

In una battaglia vinta dalla perseveranza e dalla compattezza, caratteristiche che devono giudare anche questa nuova prova. Ora non si tratta più di salvare la casa quanto di spingere per una soluzione al problema della ricerca della nuova casa che sia il più possibile conforme alle esigenze della maggior parte degli inquilini evitando che sia il singolo a dover difendere, con poche speranze, le proprie ragioni. Soprattutto con un occhio di riguardo agli anziani, che potrebbero venir sistemati in appartamenti di risulta (cioè vuoti) nelle altre case popolari della zona. Speriamo che anche per questi problemi la città annonaria nasca sotto una buona stella.

DROGA INSEGNANTI POSTA

E GENITORI AMORI- Ancora sul Verri TANO IL PROBLEMA

Nei mesi di marzo ed aprile tutte le scuole della zona 4 saranno sede di incontri con genitori ed insegnanti per cercare di prevenire la diffusione della droga.

In questo numero non solo riprendiamo il discorso sulla droga, ma comunichiamo le date delle iniziative prese ed i luoghi di svolgimento. E' questo uno di quei rari casi in cui come giornale di zona siamo un po' in ritardo perché le cose vengono decise in fretta e realizzate rapidamente; non possiamo che rallegrarcene. In che cosa consistano le iniziative; nella commissione scuola si era deciso di privilegiare le scuole come momento centrale della prevenzione della diffusione della droga, se non altro perché è tramite le scuole che si possono raggiungere con l'informazione coloro che sono più a contatto con adolescenti e giovani: insegnanti e genitori. Un gruppo di intervento dell'Associazione contro la diffusione della droga terrà in quasi tutte le scuole della zona un doppio incontro durante il quale verranno trasmessi due audiovisivi e ai quali, molto importante, seguirà una discussione. Proprio questa discussione permetterà

di chiarire i dubbi degli intervenuti e consentirà di affrontare il problema droga nella sua complessità senza demagogici allarmismi o interessati silenzi. A questi incontri non possono partecipare gli studenti o i giovani in generale e non perché li si voglia escludere, ma perché l'esperienza ha dimostrato che gli insegnanti, ma soprattutto i genitori, hanno un atteggiamento più attento e disponibile quando discutono senza la presenza dei figli; è un comportamento che dovrebbe far riflettere.

Dopo un primo giro di consultazioni avevano risposto positivamente all'invito della commissione scuola tutte le scuole elementari della zona e l'Istituto Tecnico Verri. La scuola media Manara già da qualche anno ha affrontato il problema e presumibilmente aderirà all'iniziativa; dalla Tito Livio non si hanno ancora notizie precise.

Tanto per non smentirsi il consiglio d'istituto dell'Einstein, pur non criticando l'iniziativa,

ha deciso di non aderire; dovevamo immaginarlo, sciocchi che siamo, per gli studenti figli di buona famiglia dell'Einstein il problema droga non esiste! Per finire la cosa più importante, diamo di seguito le date degli incontri che si terranno in ogni scuola tra marzo ed aprile; inutile dire che l'importanza dell'argomento richiede la più ampia partecipazione possibile. Scuola elementare di via Monte Velino: martedì 4 e giovedì 6 marzo; Scuola elementare di via Colletta: martedì 18 e giovedì 20 marzo; Scuola elementare di via Morosini: lunedì 31 marzo e martedì 1 aprile; Istituto tecnico Verri: lunedì 28 e martedì 29 aprile. Resta ancora da definire in quale scuola fare gli incontri del 15 e del 17 aprile e restano da fissare gli incontri per l'ultima scuola rimasta.

Fabrizio Eva

Mi riferisco all'articolo pubblicato sul n° 1 del 1980 firmato da Mary Rinaldi riguardante il Verri. Come genitore mi permetto di non essere d'accordo quando si tenta di giustificare l'esposizione di uno striscione dove si rappresentavano tutori dell'ordine e studenti gli uni contro gli altri. Vorrei ricordare che proprio in quei giorni due tutori dell'ordine pagavano con la vita. Considero i giovani del Verri dei cittadini responsabili degni di rispetto e di fiducia, per questo penso che sarebbe molto più costruttivo che le componenti si incontrassero ed insieme lavorassero per una scuola migliore, rinunciando alle polemiche. Ritengo logiche le rivendicazioni degli studenti, ma l'occupazione della scuola non la condivido perché penso che il non far scuola sia un danno che purtroppo pagheranno solo gli studenti.

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In replica all'articolo «Ancora sul Verri» della studentessa Mary Rinaldi apparso sul Dialogo n. 1!80 ci sia concesso di ribadire che l'occupazione dell'Istituto Verri effettuata nel Novembre scorso per rinviare le elezioni fissate dalla Legge è illegittima e che l'occupazione di una Scuola non è mai un fatto pacifico perché si pone contro lo Stato di diritto. Inoltre proprio nei Licei dove più numerosi sono gli studenti e anche gli insegnanti che la pensano come la Sig.na Rinaldi, quali il Leonardo da Vinci, il C. Correnti ecc., le occupazioni, oli scioperi, le sospensioni delle lezioni nelle più varie accezioni rappresentanto e hanno rappresentato piuttosto la normalità che l'eccezione. Noi Liberali condanniamo le occupazioni di Scuole (decise da chi? da una di quelle Assemblee dove è proibito dissentire?) sia come fatto in sé sia come metodo per manifestare opposizione ad una Legge votata dal Parlamento.

E' vero che i muri dell'Aula Magna e di qualche corridoio sono soggetti a scritte con vernice rossa o nera e sarei ben felice che questo non accadesse più per l'avvenire. Vorrei far presente che nel mese di Dicembre 1979 qualche giovane non del Verri ha tentato entrando nella scuola di usare un trattamento sicuramente non democratico nei confronti di uno o più studenti dell'Istituto stesso. Per quanto mi riguarda cerco con la partecipazione e con il mio impegno personale sia per la Zona che per la scuola di dare un contributo che sia valido (almeno lo spero!).

Mi permetto però di dire che una più valida collaborazione fra le componenti della scuola ed un dialogo fra i rappresentanti politici della Zona possono contribuire alla risoluzione dei problemi reali dell'Istituto Verri.

oLa chiarezza e i! rispetto per chi. manda a scuola i figli ci impone di sottolineare i doveri di ciascun studente nei confronti della propria famiglia, degli insegnanti, dei propri compagni di scuola e delle loro famiglie perché accanto ai diritti stanno i doveri, che la Sig.na Rinaldi dimentica del tutto. Se, come essa scrive, c'è del «marcio», ed è la situazione in cui è stata ridotta la Scuola dai provvedimenti succedutisi dal 1968 in poi, noi Liberali lo denunciamo e proponiamo, attraverso i nostri Ministri, soluzioni non certo facili, che possano però porre fine a ggesta progressiva degradazione delle Istituzioni scolastiche, Università inclusa.

E' bene che tale differenza di pensiero emerga chiara affinché i cittadini, prendendo coscienza di ciò, possano al momento opportuno liberamente esprimere la propria scelta. Gruppo Liberale In C.d.Z. n. 4

Anche se penso che ormai chi segue con «reale» interesse i problemi della scuola lo abbia già compreso, devo ribadire ancora adesso lo stato PACIFICO della scorsa occupazione all'Istituto Verri, e sono davvero curiosa di vedere dimostrato il contrario (a parte le minacce telefoniche pervenute a 3 studenti del Verri, perchè si ponesse fine allo stato di occupazione, altrimenti... e qui, la violenza non sta forse dalla parte di chi vuole comportarsi con «legittimità»?). A quanto pare, sono davvero poche le cose di cui è a conoscenza il Gruppo Liberale, e che questo vuole denunciare. E' assurda la solita dichiarazione paternalistica «si dimenticano i doveri...»: il dovere degli studenti sta nel richiedere la soluzione immediata dei propri problemi e quelli (tanto dimenticati) di chi ne ha l'autorità, stanno nel volere rimediare (visto che prevenire pare così difficile) alle deficenze della scuola. Non ultimo, le occupazioni sono tanto decise quanto sciolte dalla maggioranza degli studenti riuniti in Assemblea, dove NON è per niente vero che è proibito dissentire. Questa ultima lettera del Gruppo Liberale dimostra come sempre quanto sia facile porre condanne a chi lavora per qualcosa, e quanto invece non si accenni mai ad una proposta, a un impegno. Consiglio chi è ancora dubbioso su queste importanti questioni, di rileggere gli articoli sul Verri pubblicati sul Dialogo n° 9179 e n° 1180 e la lettera dei Liberali sempre sul n° 9/79, e di poter trarre, finalmente, le logiche conclusioni con serenità.

Mary Rinaldi

SONO TORNATI I CAMION!

I camion hanno ripreso a farla da padroni. La «pausa» invernale è finita. Strade, piazze e giardini della zona sono diventati nuovamente spazi incontrastati dello strapotere dei «giganti della strada". Sembra che si ritrovino tutti qui. I divieti di sosta per loro non esistono. Bisogna che la Vigilanza Urbana riprende con fermezza ad intervenire: i cittadini sono dalla parte di chi farà rispettare le norme di una convivenza civile. Bisogna anche che si dia avvio alla realizzazione del parcheggio camion tra l'Ortomercato e la ferrovia. I cittadini non sono più disposti ad aspettare!

Corsi per analfabeti

Presso la Scuola Elementare Statale di via Morosini, 11 sono stati istituiti due corsi di istruzione elementari per adulti:

Corso di tipo A: per imparare a leggere e a scrivere;

Corso di tipo B: per ottenere il diploma di licenza elementare. I corsi, che sono completamente gratuiti, termineranno nel maggio 1980.

Le ore di lezione saranno 12 per settimana, in orari da concordare con gli interessati.

Per le iscrizioni e per informazioni rivolgersi alla segreteria della Scuola Elementare Statale di via Morosini, 11.

consultarci

Consultarci è il significativo titolo che gli scolari del «gruppo del teatrino» della quarta D della Scuola elementare di via Monte Velino hanno voluto dare al loro giornalino. «Mensile realizzato a casa e nelle ore di intervallo» scrivono nella presentazione Chiara, Gianni, Federico, Fabrizio e Massimiliano S. che sono gli artefici della iniziativa. Sfogliando le otto pagine ciclostilate, dopo un appello ai lettori perché sottoscrivano un abbonamento (è questo un problema che accomuna tutti i giornali, grandi e piccoli!!), si possono leggere poesie, brevi barzellette e addirittura ('«andamento della classe». E' quella di «Consultarci» una simpatica iniziativa che speriamo possa presto essere seguita da altri gruppi di scolari e di classi.

A due mesi dalla scomparsa del caro nonno

Arrigo Meucci

i nipotini Stefano e Alessandro lo ricordano con molto affetto ed infinito rimpianto a quanti gli vollero bene.

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DIALOGO APERTO

Per contribuire alla formazione di un costruttivo dibattito, riceviamo e pubblichiamo.

CITTÀ ANNONARIA

un colosso: saranno

d'argilla i suoi piedi

Tanti elogi (a chi?) e considerazioni globali di giubilo per l'insieme esteriore e tanta emozione per il KolOssal, in un unico grande show con tante luci puntate sul grande circo della città annonaria o centro alimentare. Gli inviti giungeranno puntuali e a precisa distanza dalle prossime elezioni amministrative di primavera e, garantito, la vernice riuscirà alla perfezione. E il seguito? Se non si ha nulla da offrire oltre alle luci, allora i soldi (tanti soldi pubblici) saranno stati spesi solo e soltanto per l'effimera durata di un banchetto elettorale. Un grosso involucro con tendoni avveniristici, con sottopassaggi e sopraelevate da brivido, con sale per la borsa da far invidia a Cape Canaveral. Del riempimento produttivo di questo grosso involucro, qualcuno ne sa qualcosa? Qualcuno ne ha parlato? Generalmente si procede all'ampiamento delle dimensioni di un involucro solo quando queste non reggono più all'aumento del contenuto o quando si ha del contenuto in più da inserire. Com'è dimensionato attualmente l'involucro base della sorgente città annonaria?

MERCATO DEI POLLI: solo due giorni su sette viene utilizzato al 100% circa, nei rimanenti cinque giorni è un autentico deserto. Quali sono le tendenze?

MERCATO CARNE E MACELLO: autentico deserto.

ORTOMERCATO. Mancata tendenza alla desertificazione. Da circa due mesi è iniziato l'esodo di grossi compratori quali la Esse Lunga per prima e sembra sarà presto seguita dalla GS, dalla STANDA ecc. Il numero dei produttori locali, dal 1965 a oggi, si è più che dimezzato. Un enorme complesso di sale ed uffici del primo piano del «palazzo Affari», già allora costruito per una mega sala scambi e una mega direzione è stato affittato, assieme al 2° e 3° piano, ad un'impresa privata (GEDA) che nulla ha a che vedere con il centro alimentare. Gran parte del piano terra del palazzo affari è stato affittato ad una macelleria privata al dettaglio ed a un ristorante che prevalentemente svolge un servizio mensa per il personale dell'impresa del 1', 2° e 3° piano. Se togliamo i tre piani (9°, 10° e 11°) che attualmente sono occupati dal personale e dirigenza SO.GE.MI e se togliamo dai cinque piani rimanenti quella considerevole parte data in affitto per attività che nulla hanno a che vedere con quella dell'Ortomercato, allora giungeremo a scoprire che effettivamente il nome di «Palazzo Affari Ortomercato» è meritato solo per non più del 20% di esso. Tralascio di descrivere altre situazioni più piccole aventi la stessa caratteristica per non rendere interminabile questo articolo. Una galleria panoramica costosissima costruita appositamente per ospitare il mercato dei fiori è oggi utilizzata per l'archivio amministrativo del Comune di Milano.

I binari morti che sono 22, per più di metà sono veramente morti. Il frigorifero si può definire inutilizzato per i prodotti ortofrutticoli. Va precisato che l'attuale Ente Gestore è all'Ortomercato dal 1975 e l'Ortomercato è stato costruito nel 1965 e quindi non è responsabile né di alcune storture degli impianti e nemmeno della totalità delle locazioni degli impianti e degli uffici avvenuti contro la loro naturale destinazione. All'interno dell'Ortomercato esiste uno stato sanitario dei più scadenti: chi progettò le attuali strutture non previde che gli utenti dei punti vendita avessero normali bisogni fisiologici; ignorò completamente l'esistenza dei facchini: niente spogliatoi, niente docce, niente coperture e niente mense. Ovviamente i progettisti di allora non lavorarono con la partecipazione degli utenti dell'opera progettata. Dal 1965 a oggi abbiamo assistito ad un unico intervento sugli impianti e precisamente la copertura parziale delle aree di scarico, questo intervento è costato dure lotte ai facchini. Oggi constatiamo uno stato di manutenzione degli impianti che, a dir poco, è penoso (pavimentazione dissestate, sparizione totale della segnaletica orizzontale e verticale, illuminazione inesistente, sporcizia da tutte le parti ecc.). Però oggi si tira dal cassetto un progetto di circa otto anni fa (presentato allora dalla SOFICO alla gestione Cavallera), qualche piccolo ritocco, tanti tanti e tanti soldi e... voi là, il gioco è fatto. I compratori abbandonano i mercati, gli utenti dei mercati diminuiscono ma c'è chi pensa di costruire il quinto padiglione all'Ortomercato, di costruire una favolosa borsa merci, sopraelevate, sottopassaggi, tendoni avveniristici ecc. Ora chiediamoci: perchè si è svuotato il mercato carni? Perché non c'erano i tendoni. Perché le grandi catene escono dall'Ortomercato? Perché non c'è il quinto padiglione. I casi sono due: o chi propone la città annonaria ha ricevuto solenni promesse di rientro dai fuoriusciti (in cambio di che cosa?) o sono in procinto di emanazione delle leggi che obbligano i fuoriusciti al rientro (che solo la SO.GE.MI conosce). Una cosa è sin d'oggi ben certa: i costi d'impianto della città annonaria (si parla di 20 miliardi) e i nuovi mega costi di gestione dovranno essere pagati dai pochi sopravvissuti. L'attuale vice presidente ha già richiesto che i lavoratori paghino per l'entrata e per il parcheggio nel posto di lavoro e paghino anche per adempiere alle proprie esigenze fisiologiche: quanto si dovrà pagare per l'aria che si respira? Dulcis in fundum,*.ii consumatore sicuramente pagherà per tutti! Ancora una volta dobbiamo verificare che il parere dei lavoratori che operano all'interno dei mercati (facchini, impiegati, dipendenti, trasportatori, operatori, ecc.) non è stato per nulla richiesto.

Incredibile! Hanno lanciato il progetto senza una precisa analisi delle tendenze quantitative-qualitative-legislative-sociallogistiche-tecnologico-specifiche-operative. Ci chiediamo come si può progettare e dimensionare un centro alimentare senza una adeguata analisi degli attuali orari di mercato che da 15 anni provocano il più orribile ed il più inquinante degli intasamenti viabilistici per la zona.

Una scientifica analisi degli orari di mercato deve svilupparsi su un vasto campo di indagine e di partecipazione.

Si deve partire dalle operazioni di raccolta del prodotto per arrivare alle operazioni di scarico-collocazione-vendita e trasporto. La partecipazione allo studio ed alla progettazione degli impianti da parte degli utenti era la cosa più banale e doverosa che si doveva fare.

Tutto è già stato deliberato, i progetti sono già pronti (così ci informano i giornali) e ancora una volta si dovrà subire tutto a scatola chiusa... ma... i lavoratori, gli operatori, gli abitanti della zona, i consumatori?

Zitti voi! Qualcuno ha già pensato per tutti.

DECENTRAMENTO UN PRIMO CONSUNTIVO Il P.C.I. sceglie con la gente della zona

Sono disponibili presso il C.d.Z. i risultati dell'indagine sul decentramento, effettuata dall'amministrazione comunale tramite un questionario diffuso tra i partecipanti ai consigli delle 20 zone di Milano. Vogliamo soffermarci sui dati relativi alle percentuali degli iscritti ai partiti nelle attività del decentramento A), e raffrontarli alle percentuali ottenute, dagli stessi partiti, alle elezioni del giugno '79 B) e A/B. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare i partiti non si impegnano nelle zone in proporzione alla forza elettorale. Risulta che i militanti del PSI sono quelli che, in proporzione alle loro forze, si impegnano di più. I dati sono riferiti non solo ai consiglieri, ma anche ai membri di commissione, là dove viene svolto il maggior lavoro. Questo è un dato di fatto che il PSI tiene a rivendicare. Al decentramento c'è chi ci crede e chi no. La DC non ci crede e si impegna alla conservazione del potere centrale e delle sue strutture che utilizza in proprio e di fatto condiziona le iniziative locali. Il PSI ci crede perché è convinto che nella realizzazione di un sistema istituzionale di democrazia effettiva le autonomie locali abbiano un ruolo fondamentale. Il PSI non intende il C.d.Z. come strumento rivendicativo di corporazioni, ma la struttura di base

che fa proprie le istanze e le aspettative della gente del quartiere portandole a soluzione a favore sia del quartiere che della città autogestendo, anche, alcuni servizi di base. Non tanto separazione di funzioni tra comune e zone, ma distinzione di ruoli che garantiscano la partecipazione dei quartieri alle decisioni di indirizzo e programmazione del governo centrale, e consentano alle scelte programmatorie e coordinatrici di quest'ultimo di avere effettiva attuazione anche in forza della cooperazione locale. Noi socialisti abbiamo voluto sottolineare questo aspetto della partecipazione al decentramento non per dire che siamo i più bravi. La ragione è un'altra. A pochi mesi dalle elezioni' dirette dei Consigli di Zona vogliamo solamente far conoscere alla popolazione del quartiere il nostro impegno nelle strutture decentrate. Prima che i cittadini siano storditi dalla propaganda elettorale che probabilmente cercherà di sfruttare la politica internazionale piuttosto che affrontare i reali problemi della zona, il PSI ricorda e rinnova il suo impegno per il quartiere. E quando, visto i risultati di 10 anni di decentramento, affermiamo che «alla DC il decentramento non interessa», non lo diciamo per creare uno slogan, ma lo diciamo perché è vero.

PSI Sez. Morandi

Un questionario e una scheda. Sono gli strumenti con cui le organizzazioni comuniste di tutta Italia si accingono a realizzare una eccezionale consultazione di massa, forse la più vasta tentata nel nostro paese.

Un questionario pér raccogliere le proposte, i suggerimenti, le critiche dei cittadini ai fini di compilare il programma elettorale dei comunisti regione per regione, provincia per provincia, comune per comune, zona per zona. Una scheda per ricevere dagli elettori indicazioni utili alla formazione delle nostre liste. Con questa iniziativa tendiamo a stabilire un rapporto diretto e vivo con i lavoratori, i giovani, le donne, gli anziani, con la opinione pubblica ai fini di una verifica delle tensioni, degli orientamenti, delle grandi correnti di opinione che attraversano la società italiana di fronte ai fatti drammatici di questo periodo.

Il questionario sarà portato avanti attraverso la forma del colloquio e dell'intervista con ciascuna famiglia, casa per casa. L'iniziativa servirà per «inventare» una nuova forma di contatto con migliaia di cittadini, con l'intera società italiana. Vogliamo ricevere un'immensa raccolta di idee; e nello stesso tempo essere in grado di informare, di rispondere in modo documentato e sereno ai dubbi e alle richieste di chiarimento degli elettori. Desideriamo sollecitare una grande riflessione collettiva sulle vicende degli ultimi anni. Sulle esperienze del passato, noi riteniamo che si sia ormai affermata, nella realtà delle autonomie locali amministrate dalle forze popolari, una nuova capacità di governo, e che una nuova classe dirigente democratica abbia fornito a tutto il paese una indiscutibile prova di efficienza, di democrazia e di onestà.

difendere la democrazia, battere il terrorismo, impedire le scorrerie fasciste

La nuova ondata terrorista di questi ultimi giorni ha avuto il suo culmine nel ferimento, nella nostra Zona, di Mario Miraglia (digirente provinciale del PdUP), e nell'uccisione a Roma del vice-Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet. Questi due fatti recano il medesimo segno dell'attacco criminale alla democraiza ed alla convivenza civile da parte del Partito Armato. Infatti, il primo è diretto a colpire quegli esponenti della sinistra che più coerentemente si battono per una reale trasformazione in senso progressista del paese, ponendo al primo posto la salvaguardia della democrazia. Il secondo evidenzia il tentativo di rafforzare le forze reazionarie nella loro campagna per affossare gli ordinamenti istituzionali, facendo passare provvedimenti anti-Costituzionali (come quelli appena approvati sul terrorismo) che a nulla servono nella lotta al terrorismo, ma invece sottraggono ai cittadini, alle organizzazioni operaie e progressiste, i piu ele-

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mentari diritti democratici. Non casualmente, lo sfondo politico su cui avvengono questi fatti vede la DC ed il suo governo minoritario utilizzare le manovre terroristiche per ricattare l'intera sinistra, la quale, non avendo un programma unitario con analisi chiare, anche in merito a questo problema, parte da una posizione di debolezza, di mancanza di proposte, che la rendono succube e subalterna a queste rr anovre democristiane. Le forze più retrive e sfrontata. mente reazionarie (quali il MSI) trovano un ruolo di spinta all'interno di questi tentativi reazionari (vedi le proposte di Seconda Repubblica fatte da Almirante), nonchè un ruolo di aperta provocazione, come dimostrano le riprese di iniziativa e di propaganda squadristica nei quartieri di Milano (vedi l'aggressione di un gruppo di giovani antifascisti in via Bronzetti, l'accoltellamento di un militante del MLS in P.le Corvetto, l'assalto al Liceo Carducci e le provocazioni continue all'Istituto Commerciale «Verri»), tutte per-

Per questa ragione le sezioni del P.C.I. della zona 4 invitano tutti i cittadini a contribuire con le loro risposte e a rafforzare questo contatto indispensabile, unica garanzia di una vera democrazia popolare. petrate dal nucleo fascista Giaquinto. La nostra zona è particolarmente presa di mira dall'iniziativa delle forze terroriste, com'è dimostrato dalla uccisione di Emilio Alessandrini, la scoperta di diversi covi, il ferimento di Miraglia. La sinistra, i democratici milanesi, i lavoratori devono cogliere la gravità di questa situazione, portare avanti nella maniera più ampia ed unitaria la mobilitazione per isolare e stroncare il terrorismo, impedire alle forze di destra di sviluppare su questo terreno le loro iniziative di propaganda e provocazione, battersi coerentemente per lo sviluppo di un progetto di trasformazione del paese come unico modo per rlsol, vere definitivamente questi gravi attentati alla democrazia. Su questi temi il 14-15-16 marzo si terrà a Milano un convegno a cui parteciperanno esponenti di tutta la sinistra.

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IPERTENSIONE nemico insidioso

Il 5 marzo 1953 moriva Josip Vissarionovich Giugasvili, meglio conosciuto come Stalin. La causa della sua morte è da attribuire al continuo stato di elevata pressione sanguigna da cui era affetto da molto tempo. La stessa sorte toccò ad altri importanti uomini di stato come Franklin Roosevelt e, più indietro nel tempo, re Carlo II d'Inghilterra.

L'ipertensione è probabilmente sempre stata una delle principali responsabilità della mortalità, anche se solamente da poco tempo, grazie alle accresciute conoscenze e ai più frequenti controlli, si è potuto inquadrarla e attribuirle la dovuta importanza. Colpisce indifferentemente sia le classi sociali più agiate, sia i ceti meno abbienti, senza nemmeno fare distinzione tra giovani ed anziani.

Sappiamo che il sangue è un fluido che scorre in un sistema di tubi dotati di particolari proprietà elastiche, che chiamiamo arterie e vene, grazie all'energia di movimento fornita da una pompa, posta all'estremità del sistema: il cuore.

La forza di contrazione del cuore è in grado di mantenere il sangue ad una pressione sufficiente per portare le sue sostanze nutritizie in ogni parte del corpo. Se la pressione aumenta troppo, possono verificarsi dei danni al sistema vascolare («i tubi»), con la conseguenza che il sangue incontrerà delle difficoltà a proseguire il suo percorso. Ogni parte del nostro organismo, quindi, avrà a disposizione meno sangue e questo può causare delle gravi alterazioni non reversibili. Gli organi che maggiormente soffrono per questa condizione sono il cuore e il cervello. Se consideriamo che le malattie acute del cuore e del cervello (infarto cardiaco ed emorragia cerebrale) sono responsabili del 50% circa della mortalità e che alla base di queste patologie si può riscontrare quasi sempre uno stato di ipertensio-

Proteste per Finiettorat o

Sabato 9 febbraio alle 14,30, come annunciato dal Dialogo, i gruppi anziani della zona hanno occupato, seppure simbolicamente, I locali di viale Molise 5 ove dovrebbe essere collocato l'ambulatorio per le iniezioni.

Sul problema l'Amministrazione Comunale, nonostante i solleciti, tace, e questo viene considerato un segno negativo. La manifestazione ha avuto lo scopo di porre la questione alla pubblica opinione. Si intende arrivare alla risoluzione del problema in senso positivo; non si tratta di chiedere una cosa nuova; si tratta, si fa notare, di ripristinare un ambulatorio che già esisteva in via Ugo Tommei che venne soppresso senza tenere conto della sua utilità, specie per le persone anziane del quartiere In terapia iniettiva.

A questa manifestazione ne seguiranno altre se dovesse persistere l'attuale situazione.

ne, si può capire come sia malattia che insorge in manieestremamente diffusa e peri- ra subdola e che spesso viene colosa questa alterazione. riscontrata dal medico del tutPerché la pressione sanguigna to casualmente, in assenza di può aumentare? Purtroppo il altri sintomi. E' importantissi90/95% dei casi sono classifi- mo, invece, attuare una precati sotto la definizione di venzione secondaria, cioè sco«ipertensione essenziale», un prire la malattia ai primissimi comodo termine medico che stadi, quando ancora se ne non significa «ipertensione in- possono evitare le conseguendispensabile», ma solamente ze. Per fare questo è sufficien«ipertensione di cui ncn si co- te che tutte le persone, anche nosce la causa». Tuttavia si coloro che godono ottima salupossono individuare alcuni fat- te, si abituino a farsi controllatori favorenti l'insorgere della re periodicamente la pressione malattia: sanguigna dal proprio medico.

obesità: le persone molto Infatti una forma lieve può grasse hanno un sistema cir- spesso essere controllata elicolatorio più ampio, che richie- minando il sale dalla dieta, dide perciò una maggiore pres- minuendo il peso corporeo, o sione; smettendo di fumare, senza fa- ereditarietà: è un aspetto re uso di farmaci. Comunque non ancora studiato a fondo; anche casi più avanzati possosembra comunque che sia più no oggi essere adeguatamente facile per un individuo diventa- curati con l'uso di sostanze re iperteso, se già altri membri farmacologiche, che consentodella sua famiglia lo sono o lo no uno stato di effettiva norsono stati; malità. Solo in pochi casi la stress: ogni momento di ec- pressione rimane a livelli molcitazione e di allarme provoca to elevati, nonostante l'uso di un aumento di pressione. Uno farmaci appropriati; in questo stato continuo di tensione, caso si parla di «ipertensione particolarmente frequente nel maligna», forma piuttosto rara. nostro tipo di società, potreb- I valori pressori tendono ad cube portare ad una condizione mentare con l'età; sono consiirrèversibile di ipertensione ar- derati normali i soggetti che teriosa; mantengono la pressione mas- fumo: sembra provato che il sima intorno ai 120 mm di merfumo sia in grado di provocare curio e la minima a 80. E' soalterazioni alla parete delle ar- prattutto indispensabile non terie ed al cuore, con successi- superare i 90 di minima. vo ostacolo alla circolazione Per rendere più evidente l'imsanguigna e aumento della portanza che può assumere pressione; questa malattia e l'influenza dieta: già nel 2600 a.C. i Ci- che può avere sulla vita sucnesi avevano notato che una cessiva del paziente, riportiadieta ricca di sale poteva arre- mo la seguente tabella, che care disturbi alla circolazione, mostra i dati statistici raccolti evidenziabili dalle caratteristi- da una compagnia di assicurache del polso. Nel nord del zioni americana (Metropolitan Giappone, dove la dieta contie- life ins.co.). Si rileva che ne almeno 50 gr. di sale al gior- l'aspettativa di vita si riduce no, la maggior parte delle per- notevolmente in conseguenza sone muore per le conseguen- di alti valori di pressione san- ze dell'ipertensione. Invece in guigna; per esempio, in un uoalcune tribù dell'Africa, dove mo di 45 anni, una situazione l'uso del sale è sconosciuto, di ipertensione compresa tra questa malattia è quasi del tut- 150 di massima e 100 di mini- to assente. ma, comporta una riduzione E' difficile parlare di prevenzio- della vita di ben 11 anni e mezne primaria nel caso dell'iper- zo.

tensione: essa è, infatti, una

il dialogo 9 informazioni previdenziali

La mutualità scolastica in vigore dall'1911 al 1938 era una forma assicurativa sorta con l'intento di tenere vivo il senso di previdenza ed assistenza tra i bambini che frequentavano le scuole elementari Gli iscritti potevano beneficiare: di un aiuto finanziario in caso di malattia fin tanto che il socio frequentava la scuola elementare; di una pensione di vecchiaia o d'invalidità.

L'iscrizione comportava il versamento di un piccolo importo annuo che poteva anche essere ripartito in quote settimanali.

Terminata la scuola elementare, compiuto il dodicesimo anno di età, al socio veniva rilasciato il libretto d'iscrizione alla Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali: si supponeva infatti che l'interessato continuasse l'assicurazione, iniziata dalle elementari, aumentando il suo capitale con un tenue versamento annuo alla suddetta Cassa Nazionale. Questi versamenti erano possibili fino alla messa in pensione di vecchiaia o d'invalidità del socio; pensione di vecchiaia che avveniva al 55° anno di età per le donne e 60° per gli uomini: dopo il quinto anno d'iscrizione alla Cassa Nazionale in caso di invalidità al lavoro. Con l'introduzione della assicurazione sociale obbligatoria per i lavoratori dipendenti che prevedeva l'assistenza sanitaria nonché la pensione d'invalidità di vecchiaia e poi anche ai superstiti, la mutualità scolastica viene meno a quello scopo per ilquale appunto era stata istituita; fatto stà che essa viene soppressa il 30.9.38.

Vengono però fatti salvi i diritti acquisiti, nel senso cioè che i soci potevano richiedere, quando se ne verificavano le condizioni, la pensione di vecchiaia o d'invalidità. Per i soci che invece entravano a far parte delle assicurazioni sociali obbligatorie, perché lavoratori dipendenti, i versamenti della mutualità scolastica veÖ nivano equiparati a quelli della assicurazione obbligatoria stessa.

L'INPS, che aveva preso il poÖ sto della Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali, non ha mai considerato questa parità; tant'è vero che detti versamenti non hanno mai concorso

AUMENTANO LE PENSIONI

Il disegno di legge sulla riforma del sistema pensionistico è arrivato in Parlamento. Si prevede che la discussione per tradurlo in legge comporterà terhpi lunghi. Da qui l'accordo tra Governo e i gruppi parlamentari, si è sull'argomento astenuto il gruppo Repubblicano, per la presentazione di una legge che permetta di erogare, in tempi brevi, un anticipo, limitato all'80, degli aumenti che sono previsti nel progetto di riforma.

Il provvedimento prevede: dall'1.1.80 aumento di 20.000 lire per le pensioni minime kall'1.5.80 aumento di 20.000 lire per le pensioni sociali dall'1.7.80 ulteriore aumento di

10.000 lire per le pensioni minime con una anzianità contributiva superiore a 15 anni dall'1.7.80 aumento di 25.000 lire per le pensioni minime dei lavoratori autonomi; per i lavoratori autonomi pensionati d'invalidità l'aumento sarà invece di 10.000 lire dall'1.7.80 lo scatto della scala mobile per tutti i pensionati sarà semestrale e non più annuale come in precedenza.

F.C.

Al momento di andare in macchina apprendiamo che il Parlamento ha approvato il decreto per l'aumento delle pensioni tramutandolo in Legge.

alla determinazione del diritto alla pensione delle assicurazioni obbligatorie. Essi venivano considerati solo come Importo che data la loro eseguita (si tratta di poche lire) comportavano aumenti Irrisori sull'ammontare della pensione obbligatoria.

E forse questa un'altra delle ragioni che ha contribuito a far perdere d'importanza alla mutualità scolastica da parte dell'iscritto.

Oggi però la situazione è mutata.

A seguito di ricorsi di alcuni assicurati, due decisioni della Corte di Cassazione del 1978 n° 1674 e 2111 hanno riportato la Mutualità scolastica alla ribalta.

Vediamone brevemente il perché; la Corte di Cassazione con queste due decisioni dice in sostanza che i versamenti delle mutualità scolastica debbono essere considerati utili per determinare il diritto alla pensione nell'assicurazione generale obbligatoria: in pratica quindi essa vale per stabilire i 15 anni occorrenti per il diritto alla pensione di vecchaiia, i 35 per quella di anzianità ed i 5 per la pensione di invalidità. Non solo, ma essi sono pure utili per determinare la percentuale di anzianità contributiva da applicare alla media retributiva per stabilire l'ammontare della pensione. Ora se si tiene conto che detta percentuale è il 2% per ogni anno di anzianità contributiva, risulta evidente il beneficio che, anche per quanto riguarda questo aspetto, trarranno coloro i quali hanno dei versamenti nella mutualità scolastica. Allora cosa fare; come cioè sapere se si è stati iscritti, se non si è in possesso di documenti che lo compravano quando si sono frequentate le scuole elementari entro il 1938?

Non resta che chiederlo alla sede provinciale dell'INPS. Considerando però che la questione non è stata risolta con le due deliberazioni della Corte di Cassazione (infatti esse hanno efficacia solo per coloro i quali hanno promosso la causa legale) e che quindi possono presentarsi delle difficoltà; noi riteniamo, appunto per questo, che sull'argomento gli interessati interppellino i Patronati (ACLI, INCA, INAS ecc.).

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Prevenzione e rieducazione per i minorenni

Dopo il «paginone» del numero di Febbraio, abbiamo chiesto a Don Gino Rigoldi, responsabile di Comunità Nuova, cosa si muove in questo settore.

Dialogo: É Oggi molte persone credono il carcere una risposta alla delinquenza, e ai problemi che essa presenta; tu che hai da dire in proposito?

Don Gino:- Mi piacerebbe conoscere qualcuno che abbia questo tipo di idee e che riesca a dirle in un ambito pubblico, dove ci sia una pluralità di partiti e di opinioni. Chi pensa questo si dovrebbe vergognare, perchè la struttura carceraria è coatta, ed in essa si mettono insieme ragazzi che hanno gli stessi problemi. Considerando che è un'istituzione chiusa con tutta una storia di repressione, non può essere rieducativa, ma rimane di fatto un luogo di contenimento, che ributta nel quartiere tutti i problemi che i ragazzi vivono una volta usciti.

Dialogo: É Ti occupi da parecchio tempo delle comunità alloggio, vorrei sapere che aiuti ricevi dalla regione, dal comune, dagli enti locali, nel promuovere e portare avanti queste iniziative.

Don Gino: - Le comunità alloggio (C.A.) sono sorte cinque o sei anni fa, quelle tuttora esistenti sono le uniche sul territorio milanese, esiste pure una comunità del Comune che si occupa di bambini delle elementari e delle medie, ma non con problemi di particolare disadattamento.

Noi siamo convenzionati con il Ministero di Grazia e Giustizia, con la Regione Lombardia, e da un anno con il Comune che ci passa delle rette. Esistono dei progetti fatti dal Comune e dalla Regione, che a livello ideologico hanno ricevuto adesioni da tutti, ma le realizzazioni non si vedono partire.

Dialogo: - Se tu dovessi mettere in piedi delle strutture simili a queste, ma in modo capillare, a chi ti rivolgeresti?

Don Gino: Interlocutore naturale è il Comune che ha dei progetti propri di C.A., di pensionati e di laboratori da farsi in collegamento con la Regione per tossicodipendenti.

Questi piani si sviluppano lenta-

CHE COSA È ?

L'A.I.D.O. (Associazione italiana Donatori Organi) è una sorta di banca degli organi, in particolare di cornee e reni. Svolge una funzione utilissima in quanto permette di avere sempre disponibili una certa quantità da organi da trapiantare su persone lese. Abbiamo dettó precedentemente che si occupa particolarmente di cornee e di reni sia perchè questi sono i trapianti di più facile riuscita sia anche perché sono fra I pochi permessi dall'attuale legislazione Italiana che è piuttosto restrittiva In questo campo. Infatti una persona che è desiderosa di lasciare I propri organi ad un altro individuo deve farne espresso desiderio, altrimenti molto difficilmente è accordata l'asportazione di detti organi. Chi volesse saperne dl più e volesse diventare membro deli.A.I.D.O. deve rivolgersi alla sede milanese dell'A.I.D.O. in Largo Volontari Del Sangue 1 - Tel. 235201.

mente ed in modo scoordinato, e questo avverrà fino a quando saranno sempre quelle cinque o sei persone ad occuparsi di tutto. Se su di un progetto chiaro ci fosse un gruppo di persone che, utilizzando il materiale esistente, facesse dei programmi reali chiedendo l'inserimento in un piano, sicuramente il lavoro si svilupperebbe prima. Sia lo I.A.C.P. che il Demanio pubblico per il Comune hanno dato disponibilità per qualche alloggio, ma per tutte le ragioni indicate prima rimangono solo ipotesi sulla carta tuttora da verificarsi.

Dialogo: - Nella vostra comunità esiste un laboratorio di pelletteria, che è gestito dall'E.N.A.I.P., vorrei sapere quali difficoltà incontra.

Don Gino: - La prima difficoltà è determinata dal fatto che è un laboratorio di pelletteria, quindi una professione limitata ed esclusiva per un certo giro di giovani. Altro grosso handicap è che esiste solo questo per tutta Milano, così che la disponibilità di posti è molto ristretta. Altro fattore determinante è la situazione giuridica di questi laboratori; se sono scuole i loro prodotti non possono essere venduti, se sono dei laboratori professionali non hanno diritto a finanziamenti.

D'altra parte la produzione è così poco quantificabile che non garantisce autosovvenzionamento. Maggiori dovrebbero essere i contatti con i sindacati, enti pubblici, e con l'unione artigiani, il tutto compreso in un progetto a vasto raggio con possibilità di costruzione di cooperative e di effettivi sbocchi di vendita che non siano il sagrato delle chiese o le feste popolari.

Dialogo: É Cosa si può fare per evitare l'entrata dei ragazzi nel carcere?

Don Gino: - Credo che per parlare di prevenzione occorra valutare una serie di fattori piuttosto importanti, il primo è quello di analizzare le cause che determinano emarginazione nelle scuole e nel quartiere, una vita sociale che non esiste

TEATRO DELL'ARTE

più, una proposta culturale che non si sa quale sia, dei bisogni primari (alloggio, lavoro, momenti alternativi) che di fatto non sono considerati. Allora parlare di prevenzione vuol dire discutere di problemi che scottano e che non si sa quanto si possano e si vogliano risolvere.

Dialogo: É Ti occupi di tossicodipendenti, vorrei che chiarissi come si muovono le strutture addette per un recupero psico-fisico dei ragazzi sul territorio.

Don Gino: É Nel territorio operano due strutture, una pubblica ed una privata, noi consideriamo la prima, che a sua volta si suddivide in ospedali e ambulatori previsti dalla legge 180, che se funzionano è solo per malati di mente.

Per gli ospedali il discorso è molto più ampio, alcuni sono disponibili a ricoverare dei drogati, altri no; all'interno degli stessi ospedali dove vengono accettati esiste differenza di trattamento da un reparto all'altro. Va chiarito che l'ospedale non è la risposta a questo problema, ma è un elemento che all'interno di un programma concordato con il ragazzo preveda anche questo ricovero.

Il problema lo si risolve se si dà una risposta ai suoi bisogni e questo se non è un ente pubblico, privato, o comunque un'organizzazione che in un quartiere proponga, elabori, determini un lavoro non potrà sicuramente accadere. Un'esperienza in questo settore è stata fatta al Giambellino (zona 17), cosicchè chi deve essere ricoverato al San Carlo (questa zona è il maggior bacino d'utenza) lo fa con una prospettiva ed un programma. Purtroppo anche se esi. ste questa esperienza, siamo ancora nell'anno zero; unica possibilità di sveltire e rendere operativo un programma minimo, ma su problemi reali, è che ci sia un consenso sociale ed una mobilitazione operativa vasta e continua. Intervista raccolta da Vincenzo Giocarono

Redazione aperta anche la domenica

Per migliorare il contatto tra la redazione de «IL DIALOGO» ed i lettori, si comunica che la redazione di viale Molise 5 (interno scala E piano terra) resterà aperta anche la domenica mattina dalle ore 10,30 alle ore 12,30.

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V.le A lemagna, 6 - Tel. 865.469 dal 18 marzo al 2 aprile «TURCARET» di Alain Renè Lesage Teatro di Genova

TEATRO LIRICO

Via Larga, 14 - Tel. 866.418 fino ad aprile «EL NOST MILAN. di Carlo Bertolazzi Regia di G. Strehler, con T. Carraro, M. Melato

PICCOLO TEATRO

Via Rovello, 2 - Tel. 877.663 dal 19 febbraio al 2 aprile «MINNIE LA CANDIDA» di Bontempelli Compagnia del Piccolo Teatro

TEATRO DELL'ELFO

Via Ciro Menotti, 11 - Tel. 716791712405 fino al 16 marzo «DRACULA IL VAMPIRO» da Bram Stoker Regia di Gabriele Salvatores dal 26 al 29 marzo

Rassegna di danza classica:

Performance «PART» con Steve Paxton dal 31 marzo al 3 aprile

Rassegna di danza classica:

Performance «DANZA-MUSICA-IMMAGINE» con M ichala Marcus

TEATRO SALONE PIERLOMBARDO

Via Pierlombardo, 14 - Tel. 584.410546.58.96

dal 18 marzo al 3 aprile

«ROSMERS HOLM» di Henrich Ibsen

Teatro Regionale Toscano e Centro Teatrale Bresciano

TEATRO GEROLAMO

Piazza Beccarla, 8 - Tel. 876.496

dall'8 marzo fino ad Aprile «L'ADALGISA» di Carlo Emilio Gadda

Compagnia Stabile del Gerolamo

TEATRO NAZIONALE

Piazza Piemonte, 12 - Tel. 430.415

dal 4 al 9 marzo «LA DODICESIMA NOTTE» di Shakespeare

I Giovani dell'Eliseo (con M. Ranieri - M. Guerritore)

dall'Il al 23 marzo «LE MARIONETTE DI OTELLO SARZI»

dal 25 marzo al 13 aprile

«FELICI E CONTENTI» di Terzoli e Vaime con Gino Bramieri in collaborazione con MILANO APERTA

«I CONCERTI DELLE 10,30» (ingresso L. 1000)

11 marzo ore 10,30

«LA PIANISTA MARIA TIPO« esegue musiche di Beethoven

21 marzo ore 10,30

«BRUNO MEZZENA E FRANCO MEZZENA» eseguono brani per violino e pianoforte di: Schubert, Beethoven, Ravel.

TEATRO VERDI

Via Pastrengo, 16- Tel. 607.16.95

dal 4 al 22 marzo

«TERAPIA DI GRUPPO»

Recital di Daniele Formica

TEATRO DI PORTA ROMANA

C.so di Porta Romana, 124 - Tel. 582.455 - 548.35.47 dal 4 al 16 marzo

«LA FESTA E LA MORTE» da Ruzante Coop. Nuova Scena dal 18 al 30 marzo

«PICCOLE DONNEUN MUSICAL» Regia di T. Pulci Coop. Fabbrica dell'Attore

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ALL'USO TORNA IL VAMPIRO

Visto il grande successo ottenuto, di ritorno da una lunga tournee che ha toccato molte città italiane, il Teatro dell'Elfo ripresenta al pubblico milanese «Dracula i! vampiro» da Bram Stoker - regia di Gabriele Salvatores.

Lo spettacolo viene replicato in via Ciro Menotti 11, fino al 16 marzo.

'ADALGISA' AL TEATRO GEROLAMO

Considerati da tempo uno dei capolavori di Carlo Emilio Gadda i «Disegni Milanesi» dell'Adalgisa vengono rappresentati per la prima volta in palcoscenico. Lo straordinario personaggio dell'Adalgisa nella cornice ironica della Milano borghese, aristocratica e popolare del 1921: il celebre teatro Fossati, i salotti della «buona società», le drogherie del Pontaccio e del Terraggio... La prodigiosa macchina linguistica del grande scrittore (in questa opera ha particolare spicco il dialetto) si applica alla borghesia lombarda tra le due guerre, con tutto il suo bagaglio di tic, manie, tradizioni e valori, in una routine di stolidi rituali e patetici affanni. La corrosiva rappresentazione di questo singolare storiografo è anche un omaggio struggente alla vecchia Milano che se ne andava, interiormente sgretolata dal «nuovo»; cent'anni dopo Carlo Porta, un altro «grande lombardo» trova la via di un mirabile equilibrio artistico tra satira e lirismo. Un appuntamento importante con la cultura milanese e nazionale. L'adattamento teatrale e la Regia sono di Umberto Simonetta, scene e costumi di Luigi Veronesi. Lo spettacolo viene replicato sino ad Aprile.

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10 ildialogo
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Continuano a giungere in redazione gli abbonamenti a IL DIALOGO per il 1980. La massiccia adesione dei lettori alla campagna abbonamenti ha permesso di raggiungere e superare il traguardo dei 5 milioni. E' una conÄ creta dimostrazione della fiducia che gli abitanti della zona 4 ripongono nei redattori de IL DIALOGO. Il nostro impegno è per ricambiare questa fiducia. Con il sostegno dei lettori il giornale diventerà sempre più il portavoce dei problemi degli abitanti la zona 4. Mentre pubblichiamo di seguito l'elenco degli abbonamenti giunti in redazione sino al 15 febbraio (i versamenti fatti a mezzo posta ci giungono con notevole ritardo), ricordiamo che i versamenti possono essere effettuati sul conto corrente postale n° 57644205, oppure presso la redazione (Viale Molise 5 scala E piano terra) tutti i pomeriggi dalle ore 15 alle 18,11 martedì sera dalle 21 alle 23 e la domenica mattina dalle 10.30 alle 12.30.

L. 10.000: Panigada; Principato C.; Mangiarotti P.L.; N.N.; De Cristofaro D.; Garrone A.; Fontana Strutynski; Varini P.; Deotto E.; Bassi V.; Gorgoni; Pomeni G.; Coppola V.; Parravicini; Liera C.; Scurati R.; Papi F.; Miraglia M.; Canger R.; Beccani A.; Oldani; Viparelli F.; Gerosa Zanotelli; Garrò A.; Alegnani C.; S.U.N.I.A.; Modena B.; De Gaetano M.; Alente C.

L. 5.000: Nardi G.; Moioli A.; Gaudiano L.; Valmassoi R.; Invernizzi; Clerici; Sciaraffia A.; Costantini R.; Maccari I.; Andreoni M.; Girola R.; Fontana D.; Ferrari F.; Brosio O.; Soldati M.; Cuffia V.; Puerari V.; Polli E.; Serra M.; Lissandremo N.; Petrosino G.; Natangelo R.; Tosca A.; Fasano M.; Malatesta

Saija L.; Genna G.; Beretta A.; Moretti L.; Piacenza G.; Sacchetti G.; Vanotti; Capelli C.; D'Alessio C.; Bensi; Erba A.; Ceriani L.; Testa A.; Secchi

A.; Scomparin M.; Ungari E.; Amplorella A.; Marchesan; Santill i E.; Colombi M.; Bertino A.; Martinotti A.; Secchi V.; Bocarini M.; Mainardi L.; Porrati

Radice A.; Gabrieli T.; Lombardelli M.; Foresti L.; Nebbia; Bossi L.; Lunati

G.; Tosoni M.; Grossi G.; Ganini; Ranise; Moresco; Andena; Mauro A.; Cagli L.; Galimberti G.; Costanzo; Bugo A.; Marcheselli E.; Sala E.; Andena

G.; Carri A.; Maniezzo G.; Robbiati C.; Giudici J.; Mazzoni L.; Ragusa; IV°

E. Montevelino; Fiorani A.; Fiocchi G.; Mazzuccato M.; Nicoli Raschi; De

Simone A.; Gervasoni M.; Sonbon M.; Chiappa R.; Bolzoni A.; Rognoni M.;

Ceccarelli C.B.; Cani P.; Callegher L.; Coop. «Il guado»; Grandi N.; Virtuani

T.; Sordelli R.; Malgarin i P.; Marocchi G.; Grisa A.; Lomazzi L.

L. 4.000:Mutinelli T.; Batti A.

L. 3000: Vecchio B.; Santini G.; Bozzi C.; Scolari E.; Perocco M.; Pozzi G.;

Volpi F.; Marghini I.; Corsico O.; Giussani A.; Sappia T.; Voltolina M.; Bu-

setti M.; Benincori A.; Borella F.; Boldarini L.; Domenichini R.; Terenzi G.; Dare A.; Battizzati F.; Sfargeri G.; Pennavaia A.M.; Bonanni Aspromonti; Risai L.; Beltrami M.; Ruffini E.; Bolzani G.; Cantelmi C.; Maggi F.; Mazza

A.; Civardi G.; Marzano G.; Marchesi M.; Castiglioni R.; Schiavoni I.; Minorini A.; Negri A.; Parisi G.; Cavallotti C.; Conti A.; Colombo; Croce V.; Becchetta E.; Stracchi D.; Bortolozzi G.; Ferrami M.; Cervini C.; Borgonuovo L.; Calabrese G.; Bettinelli F.; Repossi C. ved. Cozzi; Brambilla P.; Fon G.; Revessi G.; Consoli L.; Sganzetta C.; Crociati E.; Appolonio P.; Romeo M.; Ferri F.; Villaggi G.; Di Chiara G.; Gullo M.; Poggio M.; Cornegliani L.; Bellettini S.; Sacchetti V.; Zampolli O.; Savorelli R.; Sesti; Alieri; Velasti G.; Bolgoni G.; Gavioli R.; Zipoli L.; Coco M.; Marin Troiani; Filippi G.; Rizzi A.; Cicconi G.; Palloni P.; Marenzi A.; Giribono R.; Gatti L.; D'Elia G.; Mariani

G.; Ruspini M.; Ramponi L.; Braghieri I.; Cavalli G.; Stoffella A.; Monico E.; Moizo L.; Trovato M.; Gerosa A.; Spini G.; Zanier R.; Bertolini G.; Pincelli

G.; Conci G.; Marcotrigiano A.; Duzioni G.; Beretta Filoramo A.; De Giuseppe E.; Cavallini C.; Dini R.; Strada E.; Brioschi C.; Bellini P.; Tieghi G.;

Vanamois M.; Villa R.; Spano M.; Rovatti F.; Destasio I.; Valsecchi A.; Coppaloni A.; Roveda G.; Calvi O.; Campora Ornaghi E.; Sartorio M.: Migliorini

G.; Pozzoli A.M.; Pastore F.; Capelli L.; Bottazzi E.; Stracchi D.; Attiglio L.; Ripamonti L.; Pariani M.; Pellanda M.; Granata C.; Scarazzini G.; Cattoni

N.; Montanari G.; Tomasini A.; Giraldo E.; Puggioni P.; Usai M.; Sacchetti De Ponti A.; Gamba; Lazzaroni V.; Soc. Edificatrice Abitazioni Operaie; Mascheroni A.; Pavese G.; Bertari G.; Piceci M.; Sbattella G.; Galimberti

A.; Dacrema A.; Sassella C.; Corti C.; Lega Cooperative com. reg. lombardo; Magnone V. e Valentinis A.; Moschini M.; Brasca G.; Fortuna A.; Brusoni G.; Re B.; Campi E.; Briante L.; Schattner; Solinas A.â ' Girri A.; Lacchini

P.; Marini F.; Piccolo Teatro; Boschini G.; Conti A.; Sala G.; Scarpini E.; De

Rosa; Meani; Comi Fabbro G.; Volpi; Fontana R.; Trombella I.; Codazzi L.;

Pinna M.; Montagna A.; Buono G.; Di Gioia V.; Breve G.; Cinetti G.; Filipponi G.; Crotti M.; Essoli M.; Laraia M.; Persico O.; Ravanelli D.; Fantoni A.;

Cacciatore A.; Guglielmini V.; Abbiatico D.; Carugo C.; Saccomano C.; Ottolini A.; ved. Elli; Magnani G. Carlo; Stefani A.; Petrella G.; Annovazzi P.; Turchet G.; Marcheselli A.; De Col R.; Mariani C.; Bongiorno G.; Valenti R.;

Maggi

L. 2.00u:Sottona M.; Mussio M.; N.N.; Alberti N.; Balassini M.; Mentasti F.;

Tinti G.

L. 1.000: Fongaro

Nuovo slancio in zona dell "A.N.RIL

Appare particolarmente importan- tiche, dalla corruzione, dagli scan- e progressista. te, oggi, continuare l'attività del- dali. Un quadro cupo, ulteriormen- E qui va anche visto l'appello che l'ANPI nel quartiere. La nostra è te aggravato dalla situazione inter- va rivolto ai giovani. Perché si renuna zona che, da sempre legata al- nazionale, densa di minacce per la dano protagonisti della lotta per la la tradizione antifascista e popola- pace e la distensione. trasformazione, perché al fianco re, trova nella costituzione di que- Per questo, da oggi nella zona, vie- delle Forze della Resistenza comsta sezione un importante momen- ne a rinnovarsi e a trovare nuovo battano la battaglia per la pace e la to di iniziativa democratica, un vali- slancio l'azione delle Forze della democrazia che oggi più che mai è do punto di riferimento nella lotta Resistenza. E sarà questa una pre- la battaglia per il loro, il nostro avunitaria contro il fascismo e l'ever- senza viva, collegata sul territorio venire. sione, in un momento di ecceziona- con i problemi reali. Ed è con questa ferma volontà di le gravità per tutto il paese. Si punterà ad un collegamento sta- operare sulla strada aperta dalla Vi è stata, e persiste, un'offensiva bile e proficuo con il Consiglio di Resistenza Partigiana, per la salvacongiunta delle diverse matrici ter- zona e i partiti democratici. guardia e lo sviluppo dei valori di roristiche contro lo Stato. Ma in pri- Ad un collegamento con il mondo unità e di progresso in essa espresma persona contro i cittadini, con- del lavoro, perciò con i Sindacati e si che oggi iniziamo la nostra attivitro il movimento dei lavoratori, le associazioni di categoria. tà nello spirito che è anche un aucontro le prospettive di un'avanza- Lo sviluppo di iniziative di caratte- gurio di buon lavoro: Ora e sempre ta democratica delle forze progres- re culturale, politico e sociale ve- Resistenza! siste. Tutto ciò nel quadro,,.di una dranno, ove possibile, l'ANPI situazione di governo troppo pe- sempre tesa nel suo impegno coegantemente segnata, ad ogni livel- rente atto alla creazione di impor- Il Comitato promotore lo, calla infelicità delle scelte poli- tanti momenti di unità democratica della Sez. ANPI-VIttorla

il congresso della sezione

Ricotti

La Sezione Ricotti del P.C.I. ha tenuto il suo congresso annuale nei giorni 15 e 16 febbraio 1980.

Il dibattito, ampio ed approfondito, ha messo in luce le difficoltà del momento, in campo nazionale ed internazionale. Terrorismo, rapporti con le altre forze politiche, ingresso dei comunisti al governo e problemi Internazionali sono stati al centro dei numerosi Interventi tenuti da donne, giovani, anziani e da cittadini democratici liberamente intervenuti. La mozione politica, approvata alla fine dei lavori congressuali all'unanimità, sottolinea l'impegno della sezione Ricotti ad adoperarsi con ogni mezzo per le cause della pace e della distensione; in campo nazionale sottolinea l'essenzialità dell'unità con il Partito Socialista Italiano e le altre forze della sinistra e con le masse cattoliche progressiste sulla via di un governo di unità democratica per uscire dall'emergenza e dalla crisi e nella lotta contro il terrorismo. Durante la prima riunione del comitato direttivo è stato eletto segretario di sezione il compagno Giuseppe Meroni.

Il Consiglio di zona 4 indice per Sabato 29 marzo alle ore 16

Posso offrirle un caffè?

Quante volte abbiamo rivolto o ci siamo sentiti rivolgere questa domanda! E' una domanda di prammatica quando ci si incontra in un bar, si è invitati o si invita gente a casa. Noi italiani, che il mattino non ci sentiamo «in forma» se non dopo una buona tazza di caffè fumante, di caffè ne beviamo a più riprese durante tutto l'arco della giornata senza preoccuparci del fatto che questa bevanda, ricca di caffeina, andrebbe invece consumata con molta cautela per i suoi notevoli effetti stimolanti. Rinunciare allora al tanto amato caffè?

La decisione spetta a noi dopo un onesto esame sulla quantità che ce ne possiamo concedere senza arrecare danno alla nostra salute. Da parte nostra ci limitiamo a consigliarvi l'uso di bevande a base di erbe e spezie altrettanto tonificanti ma più idonee a mantenere l'equilibrio del nostro organismo.

GINSENG

Alla radice di Ginseng si attribuiscono da millenni proprietà benefiche confermate anche dalla scienza moderna, quali positiva azione antistress, antidepressiva e energetica. Forse qualcuno potrà considerarlo un po' caro, ma di questi tempi anche il caffè non è da meno.

ZENZERO E' un'eccellente spezia con la quale si prepara facilmente un gradevole infuso prodigioso per la circolazione e la digestione, valido anche per prevenire il raffreddore.

YOGY TEA

E' una meravigliosa miscela inventata da un famoso Yogi, preparata con cannella, zenzero, chiodi di garofano, liquerizia e anice stellato. Si prepara per infusione ed è

PICCOLA PUBBLICITA'

al Teatro Quartiere di Pie Quoco una pubblica assem- Ä blea su «Proposte per la completa realizzazione del parco Emilio Alessan- Ä CERCO DUPLEX

CAMBIO Cambio due locali - servizi zona Vittoria con tre locali stessa zona. Telefonare al 596751.

La Signora Teresa Avito di drini» Piazza insubria 3 sta cercando qualcuno interessato ad allacciare il telefono in duplex.

nell'atrio del TQ sarà. VENDIAMO TARGHETTATRIallestita una mostra di CE

disegni e di elaborati degli scolari della zona preparati sull'argomento dell'assemblea.

Si invitano tutti i cittadini a partecipare.

Disponiamo di una targhettatrice elettrica per indirizzi sistema «Stielow» (singoli indirizzi realizzati con una semplice macchina per scrivere) e di una targhettatrice manuale sistema «Adrema» con targhette metalliche. Tutte e due In ottimo stato. Telefonare a IL DIALOGO (t. 5460880) tutti i pomeriggi.

valido come digestivo e tonico. Questi sono solo tre esempi, ma si possono preparare altre miscele a seconda- della richiesta individuale, dalle rilassanti a base di camomilla, menta e melissa, alle lassative a base di genziana, rabarbaro e senna.

Perché non provare?

Questo potrebbe essere l'inizio di una nuova abitudine, certamente più salutare di quella del caffè.

Rosamaria Franchi, erborista

il dialogo

Periodico della zona 4

Vittoria - Romana - Molise

Viale Molise 5 20137 Mila no Telefono 5.460.880

c/c Postale 57644205

EDITRICE

Il dialogo - Informazione e cultura

Cooperativa a r.l.

Viale Molise 5 - 20137 Milano

Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 200 del 11-5-1973

DIRETTORE RESPONSABILE

Gian Mario Maggi

COMITATO DI REDAZIONE Luigi Bianchi. Massimo Gallo, Fabio Malgaretti, Maurizio Rebutti, Alfredo Varesi.

SEGRETERIA Lunedì Mercoledì Venerdì al pomeriggio

PUBBLICITA'

Massimo Gallo

Maurizio Rebutti Mary Rinaldi

STAMPA Rotografica Via Ciovasso 4 - Milano

TIRATURA 25.000 copie

Costo unitario L. 300

Associato all'U.S.P.I. Unione Stampa Periodica Italiana

Ä stato chiuso in tipografia lunedì 3 marzo 1980
Chiesto numero
Totale del presente elenco L. 1.436.000 Totale precedente L. 3.638.500 Totale generale al 15.2.1980 L. 5.074.500 Roberto inboldi tapRezziere instileemoderno StOng4 diqualsiasigenere P MARTINI15-Tel.5483680/ab.737137 il dialogo 11
M. e Bordini P.; Bossi G.
v

Viale Molise 56 - Tel. 59 28 51

Mercato rionale (vicino alla pescheria)

CHIUSURA LUNEDI POMERIGGIO

4 Ä le a V Ä IV': 1-t ‘ .. i. .,..,,,,,.-- ,. .7,,O' .i t! i 13 ' :1 ,. t. Ä :4'91o, . :4\ I „..r.. i : i ' 1,>:'.)trì .1%.ÄÄ:9Pii,',. z Ä Ä , , Ä ,ki, rÄÄL -x ,* ?. 7..`,. - ‘4-:-g. . , , ..'-Å., :. rly onz , ... 90 .f0;..1Ä1 ..3 .Yr 4,1,t ,Ä.5.- Ä-Ä,. 4.5'.9 - .4k5i IM. Ä rni tel4( i Ä ., 12 il dialogo L. 3.490 L. 5.980 L. 4.990 L. 4.980 L. 3.780 L. 3.480 L. 6.290 L. 2.980 Polpa Roast-Beef Pezzo solo Polpa tipo super Fettine super polpa Arrotolato magro Bocconcini di vitello Fesaez di vitellone Biancostato magro al kg. al kg. al kg. al kg. al kg. al kg. al kg.
kg. Coppa a pezzi Crudo a pezzi Salame cerianino Spalla pezzo intero Cotto Pezzo solo senza polifosfati Bologna a pezzi
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Pancetta
Trippa

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