Quartiere e politica11

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quartiere

Isola Fontana alstria

Una occasionegrossa

Quale sarà il destino dell'area

Piccola storia di una casa di ringhiera

Via Bordoni, al numero 8 barra 10. La casa è vecchia quanto l'Unità d'Italia. Anno di costruzione 18 60. Tutt'intorno la Milano nata negli anni Cinquanta e Sessanta; incombe il palazzone della sede centrale SIP. Il numero civico 8 è stato demolito da eventi bellici; il numero civico 10 doveva essere demolito nella guerra di conquista della speculazione edilizia. Da quindici anni la società proprietaria dello stabile, la SPA Centro D, ha presentato il progetto per l'abbattimento della casa e per la costruzione di un grattacielo.

Al 10 di via Bordoni, però, ci sono anche degli uomini. E non si possono mandare le ruspe e colare cemento armato finchè non si cacciano le famiglie di immigrati e lavoratori. I manuali della speculazione, a questo punto, prevedono una procedura elementare: per liberare uno stabile vecchio di cent'anni basta aspettare senza fai e nulla, lasciare che la casa, priva di qualsiasi manutenzione, si sfasci, diventi inabitabile, si ripieghi sempre più sugli inquilini superstiti fino a costringerli alla fuga.

1118 ottobre del 1976 arriva al Comune di Milano e al Consiglio della Zona 2 un ultimo drammatico messaggio da quindici famiglie assediate dalla speculazione edilizia in via Bordoni 10:

"Abbiamo cantine piene di topi e di fogna (infatti è allagata), vi sono magazzini pieni di pulci e altri parassiti. Anche le stanze che abitiamo sono infestate da scarafaggi, topi, ecc.

"Gli ambienti in cui passiamo i giorni sono crepati, hanno pavimenti sconnessi, sono umidi e privi di servizi igienici in casa e quelli in ringhiera non sono igienici (scusateci il ripetersi del sostantivo).

"Al terzo piano hanno messo dei puntelli al soffitto per poter reggere il peso del pavimento del quarto. Anche il cortile è circondato da pali che servono a reggere le ringhiere. Questo fa pensare che lo stabile non è in stato rassicurante e ciò per noi è preoccupante. Chiediamo che vengano presi provvedimenti in Raffaele Flengo (segue in ultima)

Canone equo ma non per i negozianti

Dimenticati dalla legge, commercianti e artigiani corrono il rischio di pagare un canone di affitto iniquo. Iniziativa del PCI. Raccolte più di 300 firme fra i commercianti della zona.

Per l'equo canone sembra che negozianti, artigiani e commercianti siano stati considerati cittadini di serie

B. Nel primo progetto di legge in discussione alla Camera, infatti, non era stato previsto nessun tipo di regolamentazione per gli affitti dei negozi e dei laboratori e, ora che la discussione è passata al Senato, si è ottenuto soltanto che i contratti di affitto di questo tipo di locali abbiano una durata di sei anni e che non sia possibile applicare un aumento superiore al 10% all'anno.

Tutto ciò non rappresenta però una tutela sufficiente: un aumento eccessivo dei canoni di affitto dei negozi e dei laboratori potrebbe avere delle ripercussioni molto gravi sull'attività commerciale e artigiana. Da una parte infatti negozianti e artigiani non possono sostenere il peso di un affitto molto alto e correrebbero il rischio di dover chiudere; dall'altra parte

un forte aumento dell'affitto provocherebbe immediatamente un aumento dei prezzi per i consumatori.

In questo momento sostenere una ulteriore spinta all'inflazione è una scelta sbagliata e pericolosa.

Nella Zona 2, in cui sono numerosi i negozi e i laboratori artigiani, le sezioni del PCI hanno portato avanti un'iniziativa che merita di essere segnalata, anche perchè è stata accolta con favore da commercianti e artigiani della zona: una raccolta di firme per una petizione da inviare alla commissione del Senato per l'equo canone, nella quale si chiede l'estensione della legge anche per i contratti dì affitto dei negozi e dei laboratori.

Petizione e firme sono state spedite a Roma, ma per dare peso a questa rivendicazione sono necessari il massimo impegno e la più larga mobilitazione.

c. b.

TIBB? Sono passati numerosi anni ormai dall'arresto delle attività alla Tecnomasio Italiano Brown Boveri ma i cittadini dell'Isola, molti dei quali sono ex dipendenti dell'azienda, non sanno ancora quali concrete prospettive si aprano per l'utilizzo di quel vasto patrimonio rappresentato dei 40 mila metri quadri dei quali circa 17 mila coperti da edifici. Nel tentativo di sbloccare la situazione il Comitato interpartitico della Zona 2 vuole rilanciare l'interesse verso questo problema con una serie di iniziative che coinvolgano la popolazione, le organizzazioni sociali culturali del quartiere. Quali sono le possibilità concrete che si aprono? In un primo tempo c'era stata la proposta di demolire tutte le vecchie strutture per dare vita a un ampliamento del "centro direzionale" con palazzi per uffici. Ma, come tutti ricordano, gli abitanti dell'Isola sono scesi in campo per rifiutare l'allontanamento, difendere i caratteri originari popolari della zona aprire così la prospettiva di una soluzione diversa del problema.

"C'è una grande fame di servizi — ricorda Virgilio Vercelloni del Comitato interpartitico della Zona 2 —: questo, non per fare del vittimismo, è uno dei quartieri più mortificati della città. Perchè demolire strutture che possono essere riutilizzate evitando così inutili sprechi?". Una prima vittoria della mobilitazione popolare e del Consiglio di Zona è stata l'accettazione da parte dell'Amministrazione comunale della richiesta di destinare questa area a "servizi" nell'ambito del piano relativo alla legge 167 per l'edilizia economica e popolare. Si è posto a questo punto il problema di come dare un contenuto sociale a questi interessanti spazi che si aprivano per il quartiere.

"Questo lavoro è ancora in corso — afferma l'architetto Vercelloni —; il Comitato interpartitico sta verificando con le forze sindacali e produttive, sociali e politiche le reali prospettive che l'area offre, le risorse pubbliche private disponibili a intervenire, i contenuti e le priorità da privilegiare". La prospettiva è quella di organizzare degli spazi per riportare in questa area delle attività produttive preferibilmente di artigiani e piccole aziende o attività commerciali al servizio della zona. Ma è possibile pensare anche a spazi per attività culturali, ricreative, sportive o di educazione sanitaria. "È troppo facile però mettere sulla carta queste prospettive — continua l'architetto Vercelloni — L'importante è che la gente del quartiere, i giovani in modo particolare, si rimbocchino le maniche per elaborare col Consiglio di Zona le soluzioni concrete per dare un futuro all'area e al quartiere".

Il Comitato i nterpartitico

Nel maggio 1977 si è costituito nella Zona 2 il Comitato interpartitico per il "riutilizzo programmato dell'area ex Brown Boveri (compresa tra le vie Confalonieri, Sassetti, De Castillia e Borsieri) a servizi pubblici o di interesse pubblico e a finalità produttive".

Il Comitato è composto da Sandro Barbaglia, Paolo Domenico Faré (DC), Giancarlo Motta, Daniele Vitale (D.P.), Ambrogio Sala, Virgilio Vercelloni (PCI), Romano Juvara, Luigi Piva (PRI), Sandro Bernasconi, Antonio Mazzoleni, Arnaldo Novelli (PSDI), Luciano Narici, Mario Pippia (PSI), Carlo Asnaghi, Leonardo Mariani (PLI).

Il Comitato interpartitico si riunisce regolarmente presso la sede del Consiglio di Zona il lunedì alle ore 18 e 30.

In questi mesi sono stati promossi incontri con le forze sindacali, produttive e sociali della zona, e con l'Amministrazione comunale per verificare le condizioni di una rapida e concreta trasformazione dell'isolato.

Il nostro giornale apre un dibattito tra i lettori e le forze politiche sociali della zona per accelerare la soluzione dello spinoso problema dell'area TIBB.

in questo numero

Né strega, né Madonnna: ma donna come?

I nuovi organi collegiali della scuola

4 Vita del decentramento

Un teatro per il quartiere

6

Tutti gli indirizzi utili

a Occhio alla foto: riconosciti e vinci

VIA BORDONI 10: COME E' STATO POSSIBILE FERMARE LA SPECULAZIONE
GrecomPonte Seveso
Anno V - Nuova serie - N. 2 - Gennaio 1978 - L. 300 • zona
Mensile dei quartieri
eolitica
2
AREA BROWN BOVERI

Calendario del Consiglio di Zona 2

i° settimana del mese

Lunedì: ore 18.30 riunione del Comitato interpartitico per il TIBB; ore 21.00 riunione Commissione bilancio.

Martedì: ore 21.00 riunione Commissione casa.

Mercoledì: ore 18.00 riunione Ufficio di presidenza. I rappresentanti del Consiglio di Zona ricevono i cittadini.

Giovedì: ore 21.00 riunione del Consiglio di Zona.

2° settimana del mese

Lunedì: ore 18.30 Comitato interpartitico; ore 21.00 Commissione scuola.

Martedì: ore 18.00 Commissione stampa; ore 21.00 Commissione commercio.

Mercoledì: ore 21.00 Riunione dei capigruppo; ore 21.00 Commissione sanità.

Giovedì: ore 21.00 Commissione lavoro; ore 21.00 Commissione cultura.

3° settimana del mese

Lunedì: ore 18.30 Comitato interpartitico; ore 21.00 Commissione bilancio.

Martedì: ore 21.00 Commissione casa.

Mercoledì: ore 18.00 I rappresentanti dei Consigli di Zona ricevono i cittadini; ore 21.00 Commissione urbanistica.

Giovedì: ore 21.00 Riunione del Consiglio di Zona.

4° settimana del mese

Lunedì: ore 18.30 Comitato interpartitico; ore 21.00 Commissione scuola.

Martedì: ore 21.00 Commissione sport.

Mercoledì: ore 21.00 Riunione dei capigruppo; ore 21.00 Commissione sanità.

Giovedì: ore 21.00 Commissione cultura.

DEL DECENTRAMENTO

una Commissione al mese Commissione programmazione e bilancio Quali sono i suoi compiti

La Commissione ha iniziato la sua attività il 2 febbraio 1977. Nata come semplice Commissione bilancio, ha deciso subito di chiamarsi Commissione programmazione e bilancio, avendo identificato come obiettivo fondamentale quello di predisporre il bilancio di Zona e di assicurare una programmazione coordinata di tutta l'attività del Consiglio.

Ha la funzione di programma re iniziative, attività e necessità del Consiglio di Zona, di identificare e stabilire i fondi da stanziare e le risorse disponibili e di ripartirli secondo criteri di priorità che il Consiglio di Zona dovrà poi approvare.

La Commissione lavora con la collaborazione di tutte le altre

Da chi è composta

Romano Juvara, coordinatore (PRI)

Antonio Nobile (DC)

Gianfranco Seregni (DC)

Pietro Boscariol (DC)

Renato Santi (DC)

Cristoforo Bersani (indipendente designato dal PCI)

Marco Bisconti (indipendente designato dal PCI)

Josette Molco De Lillo (PCI)

Angelo Longo (PSDI)

Mario Forcellini (PLI)

Commissioni e segue le segnalazioni dei cittadini e delle organizzazioni sociali e politiche della Zona 2 e degli organismi degli Enti locali.

Attualmente i Consigli di Zona non dispongono di un proprio bilancio: hanno solo una funzio-

ne consultiva. Ma quando l'Amministrazione comunale avrà realizzato la propria intenzione di affidare l'elaborazione dei bilanci di Zona ai singoli Consigli, le Commissioni bilahcio potranno avere una funzione importantissima per una reale partecipazione.

Una cooperativa per il credito agli artigiani

L'artigianato incontra da sempre gravi e, molto spesso, insormontabili difficoltà nel reperimento del credito: richieste bancarie delle "garanzie reali" (case, terreni, ecc.), tassi altissimi, pratiche complesse e lunghe; questi sono gli elementi che di fatto impediscono all'artigianato ,di accedere al credito, con pesanti limitazioni e conseguenze negative per quanto riguarda lo sviluppo della propria attività. Queste difficoltà si superano diventando soci della Cooperativa popolare di garanzia, strumento per il credito alle imprese

artigiane creato e gestito dagli artigiani organizzati nella C.N.A. (Confederazione nazionale dell'artigianato) e, comunque, a disposizione di tutta la categoria. La cooperativa può concedere prestiti sino a 5 milioni, al tasso di interesse del 9%, restituibili in 4 rate semestrali.

Si diventa soci acquistando da 1 a 8 azioni da 10.000 lire ciscuna (che rimangono di proprietà del singolo socio) e dimostrando di essere regolarmente iscritti all'Albo delle imprese artigiane e alla Camera di commercio (registro ditte) della pro-

vincia di Milano. La cooperativa garantisce il prestito nella misura del 100% e libera pertanto l'artigiano dalla richiesta delle garanzie volute dalle banche.

Gli artigiani per informazioni e per diventare soci della cooperativa possono rivolgersi alla sede di zona di Niguarda in via Cicerone 17, tel. 6470694 nei giorni da lunedì a venerdì dalle ore 15 alle ore 19.

Oppure alla sede di Milano, via Sabaudia 3, tel. 2711406, dalle ore 9 alle ore 12,30 e dalle ore 14 alle ore 18 e 30.

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i pomeriggi per informazioni sull'attività in programma. Via Porro Lombertenghi 19 tel. 60.84.424
La segreteria del centro è a disposizione dei cittadini tutti
quartiere e politica pag. 2 C
DI ATTIVITA' SPORTIVE E CULTURALI
VITA

Una partita aperta

Chi ha vinto e chi ha perso nelle elezioni scolastiche dell'11 - 12 dicembre? Lasciamo ai lettori che ne hanno l'hobby il compito di fare il "totoscuola" stilando le classifiche delle varie liste con i "marcatori" di maggior successo, le differenze reti, le vittorie in casa e fuori. Ci si accorgerà ben prestó che questi dati scoraggiano le analisi affrettate. Affiorano tuttavia alcune indicazioni sufficientemente chiare.

Tentiamo di riassumerle: 1) i profeti di sventura sono stati smentiti: genitori, studenti, personale della scuola, nonostante le delusioni e le difficoltà del passato, sono tornati a votare (due volte nel giro di un mese) in misura significativa dicendo a chiare lettere che la loro volontà di cambiare la scuola non è ancora vinta; 2) sul fronte del personale della scuola si è registrata una sensibile avanzata delle liste sindacali confederali nonostante le lacerazioni in casa Cisl, in presenza del forte richiamo, soprattutto tra i maestri, delle liste "cattoliche"; 3) il panorama studentesco si è notevolmente chiarito: due liste si sono affermate tra gli studenti, quelle unitarie e quelle cattoliche, mentre l'area dell'estremismo è stata ridimensionata. Questo spinge a una riflessione attenta sulla nuova realtà dei movimenti giovanili: non esistono infatti solo i giovani del convegno sulla repressione di Bologna (come qualcuno ha voluto sin qui far credere) ma grandi masse di studenti che intendono cambiare la scuola nella democrazia. E non sono da trascurare neppure i giovani di Pescara (congresso eucaristico) che non si sentono nelle piazze nelle assemblee ma che hanno qui rivelato con precisione i loro orientamenti; 4) tra i genitori il listone "cattolico" ha saputo evidentemente presentare un modello educativo rassicurante mentre le liste unitarie non sono riuscite a strappare molti genitori al fascino discreto (ma non troppo) di certe parole d'ordine suadenti (famiglia, comunità, ordine, educazione) per portarli a misurarsi sui reali problemi della scuola.

La spiegazione del fenomeno non può esaurirsi con le difficoltà organizzative ma va cercata nella diversa capacità collaudata nel tempo del mondo cattolico di interventi nella sfera dell'educazione. Ma chi c'è dietro questo raggruppamento che si è raccolto sotto la bandiera di "Comunità educante" tra studenti, insegnanti e genitori con il grosso contributo del misterioso mondo delle scuole private?

Questo è uno degli interrogativi più delicati che scaturiscono dalle recenti consultazioni. Sarebbe ingenuo e grossolano parlare solo di conservatori, reazionari o peggio. Il mondo che anche in questa occasione si è definito "cattolico" non è riducibile a un blocco integralista: fortunatamente è più articolato in carte disponibile a un discorso di rinnovamento democratco. Quali saranno i reali obiettivi che verranno portati avanti? Con quali metodi? Con quali alleanze? Al di là dei facili slogan delle campagne elettorali la vera partita si giocherà sul campo dei reali problemi della scuola, dalla democrazia alla riforma. II confronto si ripropone con la medesima urgenza. Saranno i prossimi anni di lavoro e di battaglie a dare una chiave di lettura più precisa anche degli ultimi dati elettorali.

Gabriele Dedotti

I nuovi organi collegiali

Eletti al consiglio scolastico distrettuale n. 25

Zona 2

Docenti scuola statale

Buzzi Donato Irene

Gasperoni Teresa

Giavedoni Aldo

Rutigliano Eleonora

Tarizzo Gisella

Personale direttivo scuole non statali

1) Pichierri Giuseppe

Docenti scuole non statali

1) Bonfadini Mario

Personale direttivo statale

Bollani Antonio

Ragazzini Duilio

Riboldi Mario

Genitori

Archenti Claudio

Calcagno Benedetto

Calò Giuseppe

Guida Sergio

Pignagnoli Carlo

Sciumè Paolo

Uliveri Pierfrancesco

Studenti

Aletti Aldo

Bersan Silvia

Canti Paolo

Colombo Marco

Lantignotti Ernesto

Regalia Camillo

Soma Maurizio

Personale non docente statale

Baroni Lodovica

Del Vecchio Liliana

Eletti nei Consigli di Circolo e d'Istituto

elementari

Circolo ConfalonieriD'Azeglio

Genitori (votanti 55%)

Balzarini Gabriella

Banin Benito

Ernst Carlo

Nozza Wilma

Pacinotti Marco

Raus Enrica

Speranza Sergio

Vincenzi Gianfranco

Non docenti

(votanti 90%)

Del Vecchio Liliana

Reale Antonio

Docenti (votanti 90%)

Bersanato Piera

Campagnari Alessandra

Cioffi Silvia

Levy Laura

Pacchiani Margherita

Pavesi Enea

Roghi Tullia

Verzeroli Mauro

Circolo "Muzio" "Bottelli"

Genitori (votanti 69%)

Amietta Pierluigi

Crico Galeazzo

Fiengo Raffaele

Mandolini Marco

Mariani Pietro

Monesi Carlo

Montalbetti Norberto

Soldani Gianfranco

Non docenti (votanti 85%)

1) Fanelli Giuseppe

Docenti (votanti 96%)

Arrigoni Lidia

Broggi Anna Maria

Domestico Rosa

Falcone Salvatore

Ghezzi Carlo

Meroni Lucia

Rossi Vincenzo

Vaglietti Bucci Anna Ma-

ria

Circolo

Galvani -

Porta Nuova

Genitori (votanti 68%)

Branzi Nicoletta

Carobene Lucia

Crotti Gilberto

Ghinelli Spagnolini Paola

Gregori Giorgio

Lattuada Sabino Angelo

Maleci Guglielmo

Righini Luigi

Non docenti

(votanti 98%)

Corasaniti Caterina

Del Luca Salvatore

Docenti (votanti 98%)

Baffi Maria Teresa

Benfatto Emilia

Calatti Agnese

Della Valentina Mario

Martini Camilla Nicotra

Montinaro Anna Maria

Periccioli Fernero

Poletti Wanda

Circolo

"G. Tarra" "Arbe-Zara"

Genitori (votanti 65%)

Acquistapace Claudio

Andreoli Aldo

Cozzoli Luigi

Domenici Viviano

Gallo Luigi

Mangimi Maria

Sandoli Piero

Trapani Enrica

Non docenti (votanti 63%)

Giudici Ottavio

Tursi Pasquale

Docenti (votanti 97%)

Caimi Anna Maria

Donadio Rosa Rita

Fidai Miranda

Livrieri Loredana

Nosella Giselda

Pini Elena

Prevot Loredana

Zucca Maria

Circolo

Locatelli

Genitori (votanti 58%)

Borgonovo Bassi Lucia

Di Stefano Trazzi Francesca

Frascoli Gianni

Guida Sergio

Marzocchi Maria

Polvara Mario

Repossi Giampiero

Zanotti Mario

Non docenti (votanti 75%)

De Grada Wilma

Faletti Francesco

Docenti (votanti 94%)

Artioli Rosanna

Bullini Rosa

Ferraris Elena

Guerri Maria

Lingeri Liliana

Piccinetti Maddalena

Serrantini A. Maria

Vercesi Wanda

medie

Scuola media di via Cagliero

Genitori (votanti 54%)

1) Bisconti Sandri Maria Teresa

Brenna Enea

Bulgheroni Sala Franca

Podestà Valentino

Riccardi Luigi

Roda Gianalfonso

Scarpa Vittorio

Zoppi Nicoletta

Non docenti (votanti 79%)

Gobba Gabriella

Zanoni Elena

Docenti (votanti 84%)

Baschirotto Claudia

Gamba Fioretta

Majno Giovanna

Mandelli Fioretta

Perna Elena

Petrucci Claudia

Sala Marcello

Serra Anna

Scuola media "R. Govone"

Genitori

Bisogni Natalino

Cioffi Silvia

Colombo Laura

Giannone Renato

Losi Adriano

Nasi Franco

Pelucchi Pierangelo

Roveda Evelina

Non docenti

Carcano Piera

Lanfranchi Luigina

Docenti

Alessi Giuseppe

Balloni Anna

Ballai Paolo

D'Ammorra Lidia

Falcioni Graziella

Oggioni Giancarla

Quaglia Maria Laura

Sommariva Giovanna

Scuola media "G. Ungaretti"

Genitori (votanti 69%)

Fumarola Giuseppe

Giovanhini Edda

Lanfrancotti Ugo

Mecenaro Armando

Pirovano Marcello

Tacconi Giordano

Non docenti

(votanti 100%)

1) Da Lodi Giuseppe

Docenti (votanti 94%)

Bevilacqua Gennaro

Cesaretti Mercedes

Cucci Mario

Esposito Valeria

Melotto Vito

Volontè Caterina

Scuola media "M. Tommaseo"

Genitori (votanti 61%)

1) Coletti Giovanni

Colombo Frigerio Grazia

Cremona Angelo

Fiaschi Giorgio

Lorandi Pestarini Daniela

Marchi Enrico

Soffientini Giovanni Susta Alberto

Non docenti (votanti. 93%)

Arcari Sansone Ernestina

Mambrini Angela

I docenti voteranno il 12 febbraio

superiori

Ist. tecnico "Gino Zappa"

Genitori (votanti 32%)

Casati Carla

Ciccardi Giovanna

Colombo Pietro

Marrone Michele

Studenti (votanti 50%)

Baistrocchi Fabio

Caravello Paolo

Ciccardi Daniela

Mai Riccardo

Non docenti (votanti 80%)

Forni Luciano

Testi Francesca Maria

Docenti (votanti 82%)

Canali Giuliano

Caracciolo Franca

Grillenzoni Luciana

Guarise Dario

Guastalla Barbara

Resta Maria

Scavuzzo Carmelo

Zambrini Graziella

Liceo scientifico "Luigi Cremona"

Genitori (votanti 45%)

Calcagno Benedetto

Fattore Antonio

Salvetti Vittorio

Verazzani Gildo

Studenti (votanti 44%)

Agliani Roberto

Aime Fabio

Credali Alessandro

Schieppati Claudio

Non docenti (votanti 68%)

Diomede Anna Rosa

Scropetta Domenico

Docenti (votanti 92%)

Bernabei Jole

Bianchini Clara

Cannatelli Gaetana

Del Bene Franca

Morra Silvana

Napolitano Liliana

Restelli Gabriella

Tarizzo Gisella

IL DOPO ELEZIONI
quartiere e politica pag. 3
scuola

Ne ' strega, nè madonna, In programma per febbraio e marzo un ciclo di film per discutere ma donna come?

I dati non sono recentissimi, risalgono all'ultimo censimento, cioè al 1971, ma la situazione non è certo cambiata in meglio: nella Zona 2, ha rilevato il censimento, su un popolazione di 98 mila 432 abitanti, le casalinghe sono 23.058, pari al 23,42%.

La percentuale oggi sicuramente non è diminuita, anzi, perchè in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, le prime ad essere licenziate e le ultime ad essere assunte sono proprio le donne e quindi il numero delle casalinghe è destinato ad aumentare ancora.

Un quarto della popolazione della zona dunque è composto da donne che, o estromesse dal processo produttivo, o costrette ad occuparsi solo della famiglia e dei figli dalla mancanza di servizi sociali, vivono una condizione di isolamento. Rispetto alla donna che lavora, la casalinga ha infatti minore possibilità di partecipare alla vita sociale, di confrontarsi con gli altri e di vivere esperienze comuni insieme ad altre donne.

Per trovare un'occasione di incontro tra donne di formazione diversa, con esperienze personali e politiche differenti, ca-

(fabbriche

Le prime a pagare

Minacciata l'occupazione femminile anche nella nostra zona.

ILPADO ex Fioravanti

La manodopera femminile alla Fioravanti, come d'altronde nelle altre fabbriche alimentari italiane, è sempre stata impiegata per il confezionamento dei prodotti finiti e mai si è tentato o voluto far entrare le donne nel processo produttivo vero e proprio.

Infatti è da rilevare che, con l'avanzamento della tecnologia industriale, le donne sono state, più facilmente degli uomini, sostituite da macchine; a dimostrazione di ciò basta dire che alla Fioravanti dal 1968 non assumono più donne.

La contraddizione è esplosa nel 1976, quando la Fioravanti ha richiesto il licenziamento di 40 operai, guarda caso tutte donne.

Dopo una dura lotta che ha coinvolto anche le istituzioni democratiche e gli Enti locali si è

riusciti, per il momento, a scongiurare i licenziamenti, senza risolvere, però, definitivamente il problema.

Frumens

stati, tante buone parole, ma l'unica realtà è che i lavoratori non prendono lo stipendio da 13 mesi.

salinghe, operaie, impiegate o studentesse che siano, è stato organizzato un ciclo di 6 film in programma nel mese di febbraio e dì marzo. I film, di cui vi comunicheremo nel prossimo numero di Quartiere e Politica l'elenco definitivo e le date esatte di programmazione, verranno proiettati il sabato pomeriggio nell'aula magna di una scuola della zona, con ogni probabilità il liceo scientifico Cremona o l'istituto tecnico Zappa, entrambi in viale Marche. Tema del ciclo: la condizione femminile vista attraverso il cinema degli ultimi 30 anni.

Film e dibattiti metteranno in luce i modelli femminili che il cinema ha proposto e molto spesso imposto al costume e alla cultura della nostra società, seguendo in molte occasioni la logica del profitto che sfrutta la donna come pura presenza decorativa o subalterna in film fatti solo per la "cassetta".

A pensarci bene, il discorso non è da poco perchè è davvero enorme l'influenza che il cinema, come del resto la televisione e gli altri mezzi di comunicazione di massa, esercita nell'imporre codici di comportamento e modelli culturali.

La lotta che si sta portando avanti incontra dure resistenze da parte della direzione, perchè i lavoratori intendono ristrutturare i reparti produttivi, in modo tale da permettere finalmente l'ingresso delle donne nella produzione concreta e non più soltanto nei lavori marginali.

La lotta non è certo di facile soluzione, non solo per le resistenze della direzione ma anche per reticenze di alcune operaie, che, abituate da anni a lavori marginali, guardano con diffidenza a questi nuovi impegni a cui verrebbero chiamate.

Questo non toglie niente, comunque, al fatto che la lotta deve andare avanti per un'effettiva e non solo formale parità tra lavoratore e lavoratrice.

ll Consiglio di Fabbrica ex Fioravanti

La Frumens, unico pastificio a Milano, è occupato da più di sette mesi. Esattamente dal 13 maggio 1977, 25 donne e 3 uomini attendono invano una soluzione. Gli interessamenti ci sono nella natura c'è

L'avvocato Castelli, presidente della Frumens, ha dichiarato la chiusura dell'azienda per crisi del settore, senza tenere in alcuna considerazione la sorte degli operai che si trovano senza posto di lavoro in un grave periodo di crisi. Ma il vero motivo era il suo interesse per l'area in cui sorge l'azienda, dichiarata edificabile dal piano regolatore e successivamente bloccata dal Consiglio di Zona.

La difesa del posto di lavoro è

legata alla trattativa in corso con Antonio Marinoni, presidente dell'Associazione Panificatori di Milano, che, sin dall'inizio, ha fatto sperare in una soluzione felice e che si è sempre dichiarato disposto a rilevare l'azienda. Ma ancora non si è avuto uno sbocco nè si è arrivati ad una soluzione per portare l'azienda a produrre attivamente con una sana e onesta amministrazione e per non far pagare ancora una volta ai lavoratori, e in questo caso sempre alle donne, i progetti di pochi, senza scrupoli e sempre più furbi.

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ragazzi L. 1.000 adulti L. 1.500

21/22 gennaio

IL BAULE MAGICO

della Compagnia della Vai d'Oca di Cesena

28/29 gennaio

IL MAGO DI OZ

della Cooperativa Teatro delle Briciole di Reggio Emilia

4/5 febbraio

MASSIMONE E IL RE TROPPO MANGIONE della Compagnia Teatro dell'Angolo di Torino

Serale

ore 21.30 L. 3.000 riduzione L. 2.000 dal 10 gennaio al 5 febbraio

LE MILLE E UNA NOTTE della Cooperativa Teatro dell'Elfo di Milano dal 7 al 12 febbraio

TELEMACO con Andrea Cocchi

Ai lettori di QUARTIERE E POLITICA - ZONA 2 il Teatro Verdi offre la riduzione.

Perciò, presentando una copia del giornale si avrà diritto, alla sera, al biglietto da L. 2.000 anzichè 3.000 per due persone.

Per il teatro per i ragazzi al sabato e domenica pomeriggio agli adulti che presenteranno una copia di quegto giornale verrà praticata la riduzione a L. 1.000 anzichè 1.500.

Un laboratorio per fare cultura

Un teatro in Zona 2 è di certo un avvenimento importante per il quartiere, ma va anche considerato che comunque un teatro in più a Milano è un fatto importante per la città e per la regione.

Di sale non ne mancano nella città e nella zona (si pensi alle strutture parrocchiali, per esempio); ciò che manca di solito è la volontà di creare dei punti di riferimento culturali.

Verso il teatro c'è stata diffidenza: per troppo tempo è stato appannaggio esclusivo delle classi dominanti, ma oggi non è più così. Come il cinema e la televisione, anche il teatro sta divenendo un mezzo di comunicazione culturale popolare.

Il Verdi di via Pastrengo è da un paio di stagioni una presenza che cerca di portare avanti questo discorso: teatro di valore artistico senza fronzoli ed orpelli, si può andare a teatro con l'abito da lavoro.

Più che un teatro sembra una catena di montaggio: la Cooperativa Teatro del Buratto che gestisce la sala e la sua programmazione è composta da attori, mimi e burattinai che svolgono anche tutte le altre funzioni organizzative ed esecutive, dalla propaganda alle pulizie.

Alla mattina arrivano le scuole materne ed elementari, al pomeriggio si prova o si tengono corsi sul teatro e sui burattini, alla sera si programma per gli adulti.

Pubblico giovanissimo anche alla sera, un fenomeno particolare: genitori e figli assieme, gente del quartiere ma anche gente di altre zone.

Sabato e domenica pomeriggio passano in rassegna molte compagnie specializzate nel teatro per i ragazzi: parecchi sono burattinai della tradizione, al-

Cosa si nella nostra

legge zona

tri gruppi nuovi che tengono conto della teatralità, ma anche della pedagogia e di tutte le esperienze fatte in questi anni con l'animazione teatrale e scolastica. Attorno al Verdi si sono così aggregate molte forze teatrali e musicali: I Fiati Italiani e lo Studio di Musica Antica, ad esempio, sono due complessi giovani e interessanti che propongono la musica classica e quella popolare antica spiegandola ed esemplificandola in una nuova forma di partecipazione del pubblico che si trova coinvolto e messo in condizione di comprendere ed approfondire.

Quellidigrok, il Teatro del Sole, il Teatro dell'Elfo sono realtà milanesi che non trovano spazio e che ora, grazie al Verdi, hanno un rapporto vivo con il pubblico (soprattutto, ma non esclusivamente, giovanile).

Celebri firme burattinaie come i Fratelli Ferrari di Parma o Cesare Maletti di Modena e la grande famiglia di Carlo Colla e Figli, hanno ripresentato così un antico ed importante modo di far teatro che ha radici popolari e nello stesso tempo assai colto.

Il Verdi ha sviluppato un rapporto con la scuola anche recandosi all'interno degli istituti con spettacoli e seminari per consentire agli insegnanti di gestire delle rudimentali forme di teatro dei burattini da poter fare in classe.

Ai margini del Teatro è nato un circolo giovanile culturale che conta una cinquantina di soci e che organizza manifestazioni nella sala di via Pastrengo, e in altre località come gite, gruppi organizzati per gli altri teatri e attività ricreative d'ogni genere. Questo circolo vuole essere la cinghia di trasmissione tra il teatro e il quartiere.

Il nostro redattore Luigi della Zona 2 registrando CAMPONUOVO Via Farini, 69 Tel. 6889356

L'ANGOLO Via Lario, 30 Tel. 680164

G. GIACON Viale Zara. 118 Tel. 691843

Tomasso ha fatto un giro le seguenti segnalazioni:

B. Henry-Lévy LA BARBARIE DAL VOLTO UMANO

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Ensenberger COLLOQUI CON MARX E ENGELS

G. VECELLIO Via Cagiiero, 14 Tel. 6896825

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Laura Betti PASOLINI: CRONACA GIUDIZIARIA, PERSECUZIONE, MORTE

Biolica Universale LA PAROLA DEL SIGNORE

Leggete diffondete quartiere e politica w-7-7-TI

inviateci commenti, osservazioni, proposte, richieste

Abbiamo bisogno di foto della zona!

I nostri lettori avranno sicuramente notato che una caratteristica di "Quartiere e politica" è la presenza di un buon numero di fotografie con le quali ci proponiamo di provocare, attraverso il linguaggio delle immagini, uno stimolo alla riflessione su alcuni temi di particolare interesse. Disponiamo per questo di un archivio fotografico a cui abbiamo attinto durante questi mesi che esige di essere continuamente arricchito. Invitiamo quindi tutti coloro che coltivano la passione per la fotografia ad inviarci loro fotografie che interessino argomenti riguardanti la Zona 2, che ritraggano momenti particolari di vita di quartiere, di vita familiare o di attività lavorative di Ieri e di oggi. Le foto verranno pubblicate su "Quartiere e politica" e sarà indicato il nome del prezioso collaboratore.

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STAQ0bIE
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quartiere e politica pag.5
Una scena del "Granbuffone", lo spettacolo allestito quest'anno dalla Cooperativa Teatro del Buratto che gestisce con successo la sala del Teatro Verdi di via Pastrengo, facendo una politica di prezzi popolari e di teatro per famiglie e per bambini.
nelle
Marsilio librerie 4.000
principali
Bompiani 7.000
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Rizzoli 7.000 ENODIETETICA
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Via Volturno. 33 Tel. 606815

(rubrica pensioni)

( rubrica fiscale )

a cura di Luigi Tomasso Siamo tutti in regola col codice fiscale?

Molto spesso i pensionati credono che la somma che percepiscono ogni mese dipenda dal tipo di pensione e che le pensioni di invalidità siano calcolate in una maniera diversa dalle altre.

Questa opinione è molto diffusa, sia perchè non è certo facile per il lavoratore seguire le leggi sulle pensioni, sia perphè in effetti quasi sempre le pensioni di invalidità sono più basse di quelle di vecchiaia.

La verità è che l'INPS calcola tutte le pensioni con lo stesso metodo e a parità di anni di lavoro e di retribuzione la pensione è assolutamente identica; se le pensioni di invalidità sono in media più basse, è solo perchè quasi sempre il lavoratore invalido ha meno anni di lavoro e stipendi non elevati.

E questo un argomento molto interessante per il pensionato che vuole controllare la propria pensione o per il lavoratore in servizio che vuol sapere almeno approssimativamente l'importo della pensione che gli sarà assegnata..

L'INPS usa per calcolare le pensioni e per tutte le proprie attività un sistema elettronico nazionale; è però possibile avere un risultato molto vicino a quello reale esaminando con attenzione i propri documenti di lavoro. in special modo gli estratti-conto della ditta e il libretto personale dell'INPS. Il calcolo che esemplifichiamo può servire di base per tutti i lavoratori dipendenti iscritti all'INPS nella gestione AGO (Assicurazione generale obbligatoria), cioè i dipendenti del settore privato dell'industria e commercio o dell'artigianato, con esclusione di determinate categorie particolari (domestici, agricoli, telefonici, dipendenti del gas, ecc.). Seguono tutt'altro criterio gli artigiani, i commercianti e i coltivatori diretti che sono iscritti a gestioni speciali INPS, e ovviamente tutti gli altri lavoratori iscritti ad altri enti, come gli sta-

Come si calcola la pensione INPS

tali, i comunali, ecc.

Queste, in sintesi, le operazioni da eseguire: determinare gli anni riconosciuti. È sufficiente sommare gli anni di lavoro, di riscatto, figurativi e volontari.

valutare ogni anno di contribuzione per il 2%. Cioè con 15 anni si ha il 30%, con venti anni il 40%, e così via. Se gli anni sono più di 40 l'INPS riconosce solo 1'80%.

scegliere nell'arco degli ultimi dieci anni in costanza di lavoro i tre anni con la retribuzione più alta. Quasi sempre si tratta degli ultimi tre anni: comunque non si tratta di anni solari, ma di ,'gruppi» di 52 settimane contati all'indietro a partire dalla data della domanda di pensione. sommare le tre retribuzioni annue prescelte e dividere per tre: si ottiene cosi la retribuzione media annua pensionabile. applicare la percentuale determinata dagli anni riconosciuti: il risultato è l'importo annuo della pensione, che diviso per tredici mensilità dà l'importo mensile della pensione, cui saranno aggiunti gli eventuali assegni familiari.

Poniamo il caso di un lavoratore, o una lavoratrice, che sia all'età di pensione di vecchiaia (60 anni per l'uomo e 55 per la donna) o di cui sia stata riconosciuta l'invalidità da parte dell'INPS e ancora che abbia raggiunto o superato i 35 anni di contributi, e seguiamo le istruzioni.

Pidocchi: un problema ma non esageriamo

Il bilancio sanitario del 1977 registra tra le sue voci passive il ritorno in grande stile dei pidocchi un po' ovunque in Italia. La nostra città e la nostra zona non si sono sottratte al fastidioso assalto. Non è però il caso di stracciarsi le vesti. Il fenomeno può essere facilmente controllabile: basta un po' di attenzione nel rispettare alcune norme semplicissime. Per questo ricordiamo ai genitori che:

a) l'infestazione da pidocchi non è sempre sinonimo di non pulizia e quindi cosa da non se-

gnalare per pudore o vergogna ai medici curanti, agli insegnanti e a persone che vivono a contatto con il soggetto portatore; si raccomanda periodicamente di controllare i propri figli in modo da rilevare quanto prima l'eventuale presenza di pidocchi; nel caso che i propri figli risultino portatori di tali parassiti sarebbe auspicabile il taglio dei capelli in quanto le uova dei pidocchi aderiscono tenacemente alla base di

PeciiCUIU4, meglio (L.. noto col nome di Pidocchio (ingrandito una qualche volra)

annua) 3.096.000 : 13 = 238.150 (pensione mensile)

Si aggiungono poi gli eventuali assegni familiari. Il calcolo indicato, come si è detto, serve di base per tutti i tipi di pensione diretta dell'INPS. Per le pensioni ai superstiti occorre applicare le percentuali di legge previste per ciascun caso. Ad esempio, una vedova con un figlio minore avrebbe percepito: 60% per la vedova, 20% per il figlio, cioè 1'8 0% di L. 238.150, pari a lire 190.520 cui si deve poi aggiungere l'assegno familiare a beneficio del figlio.

Tutti i venerdì dalle ore 18 alle ore 19 va in onda la RUBRICA PENSIONI di RADIO REGIONE, a cura di Luigi Tomasso. Per chiarimenti ed informazioni i lettori possono telefonare al 73.8 6.993 e al 73.86.610.

quindi il loro permanere, facilitato dalla difficoltà di raggiungerli quando il capello è lungo, è causa di nuove proliferazioni; d) la terapia base per la disinfestazione dai pidocchi è molto semplice e non richiede eccessivo tempo. Consiste nel lavaggio dei capelli con un sapone antiparassitario alla seta. Poi a capelli asciutti si applica una polvere (MOM) per 8 - 10 ore (tutta la notte). Al mattino successivo si risciaquano i capelli e si pettinano con un pettine a denti fini.

Basta quindi un po' di buona volontà perchè ogni famiglia possa dare il suo piccolo contributo perchè il fenomeno nel 1978 venga, se non eliminato, almeno ridimensionato.

a cura di Antonio Di Cesare

Si ricorda che chi è in possesso del numero di codice "provvisorio" è tenuto a presentare la domanda di attribuzione del numero di codice definitivo, presso qualsiasi ufficio delle imposte dirette, entro sei mesi a partire dal primo luglio 1978, naturalmente solo se non lo riceverà direttamente dal ministero prima dello scadere dei sei mesi.

Si ricorda inoltre che nel frattempo il contribuente dovrà usare, nel caso di necessità, il codice provvisorio.

Quanto fin qui premesso interessa i contribuenti che non sono costituiti sotto forma di società o ditte individuali; cioè coloro che hanno un reddito sia di lavoro dipendente che di lavoro autonomo (professionisti o lavori occasionali).

Per le ditte individuali il codice fiscale è rappresentato dal numero attribuito al titolare; per le società di ogni tipo dal numero di partita IVA in possesso alla data del 31.12.76. Per le società il numero di partita IVA ha validità d'applicazione fino a che non venga attribuito d'ufficio il numero di codice fiscale: non occorre quindi inoltrare alcuna richiesta.

Infine si ricorda che i soggetti IVA, cioè coloro che emettono fatture per cessioni di beni o prestazioni di servizi, dal 1° gennaio '78 devono indicare sulle fatture il solo numero di codice fiscale dell'emittente, mentre non è richiesta l'indicazione del codice fiscale del destinatario. Il numero dell'acquirente dovrà essere indicato soltanto sull'e-

lenco dei clienti da allegare alla dichiarazione annuale dell'IVA da presentare nel 1979 per le cessioni e gli acquisti del 1978 e dei successivi esercizi.

Il ministero delle Finanze ricorda con un recente comunicato che il numero di codice fiscale deve essere richiesto solamente da coloro che devono effettivamente indicarlo su eventuali atti che hanno rilevanza fiscale e a partire dal 1° gennaio.

Sempre con lo stesso comunicato il ministero fa inoltre presente che chiunque ha bisogno del codice potrà richiederlo presentando l'apposita domanda (mod. AA 4-1 fornito gratuitamente delle Intendenze di Finanza) anche nel corso del 1978 in qualsiasi ufficio delle imposte dirette

Quanto sopra premesso vale per coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi o il mod. 101 e per coloro che hanno presentato la loro prima dichiarazione sia con mod. 740 che con mod. 101 nel 1977 per i redditi conseguiti nel 1976.

Il ministero invita pertanto gli interessati a non precipitarsi in questi giorni agli uffici delle imposte dirette, e l'invito è rivolto soprattutto ai datori di lavoro a non richiedere con urgenza il codice fiscale ai propri dipendenti, poichè il codice stesso dovrà essere indicato nei modelli 101 e 770 che dovranno essere compilati rispettivamente entro il 20 aprile e il 30 giugno di quest'anno.

Un servizio di Pronto Soccorso nella Zona 2

La S.O.S. è un'associazione volontaria di pronto soccorso e assistenza, che opera nella zona 2 di Milano, 24 ore su 24, con personale volontario diplomato e 6 modernissime ambulanze dotate di apparecchiature di rianimazione.

I circa 200 volontari della S.O.S. si prestano, oltre che per il pronto soccorso, all'assistenza sociale in zona, al trasporto di handicappati ed anziani con un mezzo speciale di trasporto, e per il servizio emodializzati a Ponte S. Pietro.

Durante le ore notturne e festive, è presente anche il servizio medico a domicilio.

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anni riconosciuti: lavoro 31 militare 2 cassa integrazione 2 versamento volontario 1 TOTALE ANNI 36 36 anni = 72% retribuzioni lorde: 1967 — 1.300.000 1968- — 1.600.000 1969 — 1.590.000 1970 — 1.800.000 1971 — 2.100.000 1972 — 3.000.000 1973 — 2.800.000 1974 — 3.900.000 1975 — 4.100.000 1976 — 4.900.000 si sommano i tre anni migliori: 1974 3.900.000 1975 4.100.000 1976 4.900.000 totale 12.900.000 12.900.000: 3 = 4.300.000 72% di 4.300.000
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CONSIGLIO DI ZONA 2

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PARTITI POLITICI

Partito Comunista Italiano Federazione provinciale milanese -pia Volturno 33 - tel. 6880151/5

Sezione "Andrea Bontadini" - Via Comune Antico 9/A - tel. 6884797

Sezione "Antonio Bietolini" - Via Bitonto 3 - tel. 691467

Sezione "Carlo Ferretti" - Via Gluck 14 - tel. 6884957

Sezione "Luigi Pea" - Via Taormina 11 - tel. 680308

Sezione "1° Maggio" - Via Confalonieri 11

Partito della Democrazia Cristiana

Sezione "Di Dio" - Via Menabrea 4 - tel. 600454

Partito Socialista Democratico Italiano

Sezione "Volta - Turati" - Via Boifava 11 - tel. 8460861

Partito Socialista Italiano

Federazione provinciale milanese - Viale Lunigiana 35 - tel. 6881087 /97

Sezione "Cacioppo" - Viale Lunigiana 35 - tel. 6881087

Sezione "Istria" - Via Taormina 11

Sezione "G. Matteotti" - Piazza XXV Aprile 11

Sezione "Ercolani - Valcarenghi - Zara" - P.zza Minniti 6 - tel. 6086633

Sezione "Emilio Caldara" - Via Bitonto 11

SINDACATI

CUZ - Consiglio unitario sindacale di zona - Via La Farina 1tel. 6434481 FLM Zona 2 - Federazione unitaria lavoratori metalmeccanici - Via Porro Lambertenghi 19 - tel. 6887510

FILCAMS Zona 2 - Federazione italiana lavoratori commercio ausiliari mense e servizi - Via Pastrengo 11 - tel. 6070150

SUNIA Zona 2 - Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari - Via Volturno 35 - tel. 6888745 La Sezione è aperta al pubblico Il giovedì e venerdì dalle ore 21.

ASSOCIAZIONI E CIRCOLI CULTURALI

A.C.L.I. Associazione cristiana lavoratori italiani

Circolo Greco S. Martino - P.za Greco 10 - tel. 6086152

Circolo S. Agostino - Via M. Gioia 50 - tel. 600016

Circolo S. Paolo - Via Asmara 2/A - tel. 6881562

A.R.C.I. Associazione ricreativa culturale italiana

Comitato provinciale - Via Cola Montano 8 - tel. 6893863

Centro d'arte e cultura "L'Isola" - Via P. Lambertenghi 19 tel. 6084424 Circolo "Giardino" - Via Bitonto 3 - tel. 691467

CIRCOLI COOPERATIVI 25 Aprile - Via Ussi 1 - tel. 6420902

Indipendenza - Via Abbadesse 21 - tel. 600422

F. Sassetti - Via Volturno 35 - tel. 690139

Camminando per la zona 2 a caccia di immagini la nostra fotografa ha scattato questa foto. Alla fortunata "vittima" del suo obiettivo indiscreto "Quartiere e politica - Zona 2" offre un mese di notorietà, un anno di abbonamento al giornale e un libro.

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F. Sassetti - Via Taormina 11 - tel. 6898677

La Vittoria - Via Murat 72 - tel. 6881983

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SERVIZI SOCIO — SANITARI

S.M.A.L. Servizio medicina ambientale del lavoro - Via Valdossola 19tel. 6434495

COMUNE DI MILANO - Servizio di igiene mentale dell'età evolutiva - Via Emanuele Muzio 5 - tel. 683786

COMUNE DI MILANO - Ambulatorio geriatrico - Via Andrea Doria 52tel. 279346. A domicilio assistenza specialistica, infermieristica, sociale e di aiuto domestico.

ISTITUTI ASSISTENZIALI E PREVIDENZIALI

I.N.A.M. Istituto nazionale assicurazione malattie - Sezione "Porta Nuova" - Via M. Gioia 63 - tel. 6084727

I.N.P.S. Ist. naz. previdenza sociale - Via M. Gioia 22 - tel. 62671

I.N.A.I.L. Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro - Sezione staccata "A" e ambulatorio - Via Menabrea 2 - tel. 690585

CHIESE

Cattoliche parrocchiali

S. Agostino - Via Copernico 9 - tel. 6881751

S. Angela Merici - Via Cagliero 26 - tel. 6896994

S. Antonio da Padova - Via Farini 10 - tel. 661145

S. Gioachimo - Via Fara 2 - tel. 637104

S. Maria alla Fontana - P.za S. Maria alla Fontana 11 - tel. 691800

S. Maria Goretti - Via M. Gioia 193 - tel. 680303

S. Martino in Greco - Via Conti 23 - tel. 690172

S. Paolo Apostolo - Via Asmara 2 - tel. 691095

Cattoliche non parrocchiali

Chiesa di Segnano - Via Comune Antico 62 - tel. 690172

S. Volto - Via Sebenico 31 - tel. 690639

SS. Carlo e Vitale alle Abbadesse - Via Oldofredi 14 - tel 690696

Altri culti Evangelica Metodista - Via Porro Lambertenghi 28 - tel. 6886612

VIGILI URBANI

Comando centrale 7727

Comando di Zona - Piazza 25 Aprile 6 - tel. 662755

Il comando di Zona fa servizio delle ore 7 alle ore 20.

COMMISSARIATI DI POLIZIA

Soccorso pubblico di emergenza 113

3° Distretto - Via Schiaparelli 8 - tel. 6084067

Commissariato Greco — Turro - Via Bissolati 29 - tel. 680288

CARABINIERI

Pronto intervento 6220

Stazione Porta Garibaldi - Via Copernico 32 - tel. 6898156

Stazione Greco - Via P. Finzi 10 - tel. 2576673

VIGILI DEL FUOCO

Chiamate di soccorso città tel. 34999

AUTOAMBULANZE

Coordinamento chiamate urgenti tel. 7733

Croce bianca Zona 2 - Via Ugo Bassi 6 - tel. 6898181

S.O.S. Zona 2 - Via M. Gioia 48 - tel. 603233

FARMACIE DI TURNO

(a cura dell'ordine dei farmacisti del distretto di Milano) tel. 192

TAXI

Autoradiotaxi - tel. 2053

Posteggio Via Farini (ang. Stelvio) - tel. 6086555

Posteggio Via Cagliero (ang. Stefini) - tel. 600395

Posteggio piazzale Istria - tel. 603879

Posteggio piazzale Lagosta - tel. 6881856

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I tecnici del Comune e del Consiglio di Zona vanno a vedere e trovano un "fondato motivo di preoccupazione" per la incolumità degli inquilini e gravi inconvenienti igienici. L'assessore all'Edilizia privata, architétto Sacconi, ordina all'amministratore della società di eseguire, entro 45 giorni, una serie di lavori: puntellare, rinforzare, rimuovere le parti pericolose, rimettere a posto le latrine comuni, i pavimenti sconnessi, riparare il tetto che fa acqua, rappezzare l'intonaco dei muri perimetrali interni.

I 45 giorni passano senza che venga fatto alcun lavoro. Gli inquilini tornato al Consiglio di Zona, parlano con l'assessore. Il braccio di ferro continua. Il Comune delibera lo stanziamento di 97 milioni per eseguire i lavori in sostituzione della proprietà sulla quale si rivarrà, poi, per il rimborso.

Il 2 febbraio 1977 è il giorno fissato per l'inizio dei lavori da parte dell'impresa inviata dal Comune. Alla mattina sorpresa: arrivano in via Bordoni muratori e tecnici mandati dalla proprietà. Incominciano i lavori di manutenzione.

Dicembre 1977. ll rappresentante della società si presenta alla commissione Urbanistica del Consiglio di zona e si dice disposto a concordare un intervento convenzionato con il Comune per il risanamento di via Bordoni 10 rispettando la tipologia e la destinazione d'uso (casa economica popolare).

Dicembre 1978. Via Bordoni 10 è completamente risanata. Le famiglie che ci stanno vivono in una casa normale, dignitosa, a misura d'uomo. Sono stati costretti a sloggiare solo i topi e le pulci. Il progetto del grattacielo è stato messo in archivio. r.f.

Equo canone: un passo avanti

Che sia la volta buona?

Tutto lascia credere di sì: il 1978 dovrebbe essere l'anno dell"'equo canone" o almeno dell'avvio del complesso meccanismo che porterà nel giro di qualche anno a una più giusta regolamentazione della materia. Abbiamo chiesto ai rappresentanti del S.U.N.I.A. (Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari) della nostra zona una valutazione della recente legge approvata dal Senato. "È un'importante passo avanti — ci ha detto Daniela Marabelli della sezione sindacale di via Volturno 35 —. Con questo provvedimento l'Italia sarà il primo Paese a regime capitalistico in cui il livello dell'affitto verrà stabilito dalla collettività e non lasciato al libero mercato". "Libero mercato", spiegano al sindacato, nella situazione italiana significa essenzialmente lo strapotere delle società immobiliari: è esigua infatti l'incidenza delle case popolari (7 per cento a livello nazionale) e sono pressoché

assenti le case di tipo economico (nel 1976 sono stati costruiti solo 3,6 alloggi su 1000 abitanti, comprendendo le case di lusso e le seconde residenze). L'accordo delle forze democratiche ha anche il merito di aver posto le condizioni per il superamento del blocco degli affitti che si protrae ormai da oltre 40 anni e che ha creato gravi sperequazioni anche all'interno degli inquilini stessi e sul quale pende la sentenza di incostituzionalità emessa dalla Corte costituzionale.

Non tutti i nodi però, a detta del sindacato, sono stati sciolti. "Ci auguriamo che alla Camera — afferma la Marabelli — vengano introdotti importanti miglioramenti su alcuni temi scottanti: rilascio degli alloggi, garanzie per il livello degli affitti per negozi, uffici, laboratori artigiani e un'equa soluzione per le oltre 100 mila famiglie che hanno subito Io sfratto in questi anni per finita locazione". g.

Inchiesta sui giovani nella zona 2 chi sono quanti sono cosa vogliono dove si incontrano

Nel prossimo numero

L'umorismo dei ragazzi

"Quartiere e Politica" mette a disposizione uno spazio per le vignette più simpatiche disegnate dai ragazzi.

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Periodico dei Quartieri isola•Fontana•istria Greco•Ponte Stive.°
2 Direttore responsabile: Sergio Dugnani - Redazione: Gabriele Be lotti, Claudia Borsano, Marco De Marco, Raffaele Fiengo, Renata Garzia, Luigi Tomasso - Foto dl Marzia Main - Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 133 in data 19.4.1974 Tipografia: Coop. Il Guado - Robecchetto con Induno - Pubblicità: Spazio Nuovo, Via Castelfidardo (Milano)
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politica pag. 8
Via Bordoni 10: lavori di manutenzione
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