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BOLLETTINO DEL COMITATO
DI QUARTIERE DI GORLA-N.10
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BOLLETTINO DEL COMITATO
DI QUARTIERE DI GORLA-N.10
A11'interno
* Assessore BONATTI! Assessore CANNARELLA! non siamo più disposti a far= ci prendere per il naso I Carenze di ASILI-NIDO nella Zona 10 - di chi le responsabilità •In corteo i cittadini di GORLA per il Nido il Parco e i servizi sociali •Dopo 20 anni dalle costruzione delle case in Via Jacturèé mancano ancora la fognatura e l'illuminazione IO UNA CAROGNA TA ! -la licenza edilizia per costruire case sull'area di Via J.JaurèsViale Monza 143 -
Dopo circa due anni di lotte, di de legazioni e di promesse i cittadi= ni,i lavoratori di Via Liscate e del rione Iglesias non sono più di= sponibili a credere alle false giu= stificazioni adotte dagli assesso= ri (Cannarella D.C. e Bonatti P.S. D.I.) sulla costruzione del nido di Via Liscate.
Tutto ha un limite. Anche la capa= cità di sopportazione e di pazien= za dei lavoratori di questo quar= tiere popolare,e nessuno,pertanto, si meravigli,se le lotte intrapre= se possono avere anche risvolti pe= santi.
Certamente per i lavoratori le lot= te significano sacrifici,come sa= crifici,daltronte,significa la man= canza totale di servizi sociali nel rione Liscate,e se sono costretti alla lotta per rivendicarli la col= pa non può ricadere su di loro ma, senza ombra di dubbio,sulla falli= mentare politica amministrativa portata avanti dalla Giunta di Cen= tro-Sinistra nel settore dei servi= zi sociali.
L'area di Via Liscate è Comunale. E' vincolata con la legge 167 che permette,assieme alle case popola= ri,la costruzione dei servizi so= ciali,quindi del Nido,per cui la costruzione del Nido su quest'area è quella di più facile e immediata attuazione di tutta la Zona 10. Perchè dunque i signori assessori Cannarella e Bonatti l'hanno esclu= so dall'elenco dei Nidi da costru= ire in un prossimo futuro nella Zona 10?
Con quali criteri hanno fatto que= sta scelta?
Hanno forse visitato il rione? han no forse partecipato alle assemblee? ai dibattiti? che si sono svolti eu questo problema sia in Consiglio di Zona che in altri posti?
Hanno conosciuto le reali esigen=
ze dei lavoratori e delle lavo= ratrici di questo quartiere?
Ma allora se tutto questo non l'han= no fatto,se non conoscono niente della realtà in cui versa questo rione su che base hanno deciso di escludere questa zona dalla costru= zione di asili-nido?
E' vero. Le loro scelte sono scel= te che si inquadrono nella politi= ca del clientelismo e dell'affari= smo instaurata ormai da molti anni -nell'amministrazione della nostra città come dimostrano il rilascio di licenze edilizie in sfregio al= le più elementari norme di legge e ai più elementari diritti civili (Via Mar Nero insegna).
Assessore Cannarella. Assessore Bonatti. Basta!
Questa tarantella di rinvii e di false promesse deve finire. I lavoratori di Via Liscate e di tutti gli altri quartieri della Zo= na 10 non sono più disposti a far= si prendere per il naso e daranno inizio ad una rinnovata e vigoro= sa ripresa delle lotte con manife= stazioni di protesta per le Vie della Zona 10 e a palazzo Marino.
Nel dicembre del 1971 il Parlamen= to approvò la legge 1044,istituti= va di un piano di asili-nido comu= nali,3.500 in 5 anni,finanziato dallo Stato.
Questa legge,che contiene inoltre alcuni aspetti profondamente nuovi rispetto alla tradizionale conce= zione dell'assistenza all'infanzia e toglie all'ONMI un compito, male assolto,per trasferirlo alla gestione degli Enti Locali, non è stata rispettata.
Siamo a novembre 1974 e neppure un nido della 1044 è stato realizzato. I miliardi che lo Stato avrebbe do= vuto ripartire alle Regioni per la esecuzione dei piani sono rimasti bloccati senza nessuna ragione va= lida e oggi,qualora i Comuni rie= scano ad otterene i fondi dei pre= cedenti esercizi finanziari,si tro vano a dover costruire e gestire un asilo con i costi raddoppiati. Il problema pertanto non è solo il rispetto della legge,ma il suo ri=
finanziamento/per non dover far ri= cadere sui Comuni l'incremento dei prezzi.
Detto questo occorre però sottoli= neare che per quanto riguarda il Comune di Milano e quindi la Giun= ta di Centro-Sinistra esistono ul= teriori e pesanti respondabilità soprattutto perchè durante questi anni,approfittando del ritardo,ha continuato a concedere licenze edi lizie ai privati per ritrovarsi,o£ gi,a non sapere dove costruire asi li,scuole,case popolari e servi so ciali.
Quando si chiede la costruzione di nidi,servizi sociali ecc.,i no= stri amministratori ci rispondono: sappiateci indicare aree idonee e lì,noi,faremo costruire.
Eppure sono stati loro a permette= re che Milano, e la nostra zona particolare sia così compromessa. Sulle poche aree rimaste,ancora u= na volta,gli assessori tergiversa= no,in modo pretestuoso ad esempio)
dicono che l'area di Via Liscate, sottoposta alla loro attenzione dalle lotte dei cittadini e dalle richieste del Consiglio di Zona non è adatta in quanto è vincola= te a verde.
Oltre che alla mancanza di volon= tà politica,questo ci dimostra che sono anche privi di logica e di buon senso: come è possibile star= tare un'area per un asilo perchè questa ha una destinazione a verde?
Porse che un asilo può essere co= struito a ridesse, di cemento e gas nocivi?
Rlancora,ignorano anche che è pos= sibile predisporre una variante che modifichi quella destinazione, come già è stato chiesto,e si co= struisca,cosi, l'asilo?
Sa ùna popolazione infantile di
6000 bambini (da O a 3 anni) resi denti nella nostra zona,attualmen= te esistono soltanto 3 asili per un totale di 180 posti. Nella nostra zona la legge prevede 1300 posti pari a 17 nidi. Anche il Consiglio di Zona si è fatto carico di questi problemi e intende portarli all'attenzione dell'amministrazione col l'aiuto e la mobilitazione dei cittadini per ottenere che vengano costruiti 3 asili così dislocati:
Via Liscate, Via Tarabella,Via Pa= dova.
Queste sono le priorità indicate che ci devono vedere impegnati e uniti per ottenere il soddisfaci= mento di una esigenza reale e pri= maria. 10
Finora nelle scuole potevano decidere solo il ministro, il provveditore, il preside, il direttore: gli studenti, i genitori, gli enti locali, i sindacati, le associazioni, gli stessi insegnanti non hanno mai avuto una reale possibilità di partecipare alle decisioni sulla vita della scuola, sulla sua organizzazione, sugli indirizzi degli studi. La scuola, dunque, è rimasta staccata dalla società, vecchia rispetto al nuovo che la circonda. Le conseguenze le conosciamo tutti: non solo mancanza di aule, di attrezzature scientifiche, culturali, sportive, ma metodi di insegnamento spesso superati, disordine negli studi, distacco dai problemi della società. Mali grandi e piccoli che abbiamo vissuto giorno per giorno e che hanno determinato pericolose fratture tra scuola e studenti, tra scuola e famiglia, tra scuola e ambiente sociale. Molti figli dei lavoratori vengono spesso bloccati ai gradini più bassi dell'istruzione, creando così discriminazioni indegne di una società civile. Manca un effettivo diritto allo studio, una reale educazione alla democrazia e all'antifascismo, cresce il divario fra istruzione e lavoro, fra formazione e occupazione.
20 milioni di cittadini sono chiamati a votare
Ora, invece, qualcosa può cambiare. Quest'anno circa 20 milioni di cittadini sono chiamati a votare pe eleggere gli organi collegiali, cioè i consigli, che saranno eletti anche dai genitori e, nella scuola superiore, dagli studenti, oltre che dagli insegnanti e dal personale della scuola. Dei consigli a livello territoriale faranno parte anche rappresentanti degli enti locali, dei sindacati, delle associazioni professionali.
Per tutti il diritto di assemblea
Tutto il personale della scuola insegnante e non — tutti i genitori, tutti gli studenti potranno riunirsi liberamente. Il diritto di assemblea nei locali della scuola è stato riconosciuto per legge. E' un primo passo importante, una conquista che nasce dalle lotte sindacali e studentesche e che apre al movimento democratico la possibilità di fare altri passi avanti verso la riforma.
IL CONSIGLIO DI INTERCLASSE
NELLA SCUOLA ELEMENTARE
E' composto da: tutti i maestri o delle classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso; da un genitore eletto da tutti i genitori delle classi interessate, dal direttore didattico.
IL CONSIGLIO DI CLASSE
NELLA SCUOLA MEDIA DELL'OBBLIGO
E' composto da: tutti i professori della classe, dal preside, da 4 genitori eletti dai genitori degli alunni della classe.
IL CONSIGLIO DI CLASSE
NELLA SCUOLA MEDIA SUPERIORE
E' composto da: tutti i professori della classe, dal preside, da 2 genitori eletti, da 2 studenti eletti da tutti gli studenti della classe. I genitori e gli studenti votano ciascuno il nome di uno (o due) genitori o studenti della loro classe.
I Consigli di classe o di interclasse dovranno discutere i metodi e i contenuti dell'insegnamento, al fine di creare un legame più stretto con le esigenze degli allievi e della società: sarà quindi possibile, sulla base dell'esperienza, aprire un dibattito su tutti i problemi della scuola, esprimere pareri e suggerire iniziative, proporre sperimentazioni. Oggetto di discussione saranno anche i libri di testo e le misure da prendere per migliorare i rapporti tra i docenti, le famiglie, gli allievi. Inoltre i Consigli di classe o di interclasse — che si riuniranno in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni — potranno formulare al collegio degli insegnanti proposte in ordine a tutte le questioni dell'attività didattica ed educativa.
NELLA SCUOLA ELEMENTARE
E' composto: da 6 insegnanti eletti dai loro colleghi (8 nelle scuole con più di 500 alunni) da 1 rappresentante del personale non insegnante: bidelli, segretari, ecc. (2 nelle scuole con più di 500 alunni) da 6 genitori eletti da tutti i genitori (8 nelle scuole con più di 500 alunni).
IL CONSIGLIO DI ISTITUTO
NELLA SCUOLA MEDIA DELL'OBBLIGO
Ha la stessa' composizione del Consiglio di Circolo.
IL CONSIGLIO DI ISTITUTO
NELLA SCUOLA MEDIA SUPERIORE
E' composto: da insegnanti e personale non docente come per la scuola media — da 3 genitori eletti da tutti i genitori (4 nelle scuole con più di 500 alunni) da 3 studenti eletti dagli studenti che abbiano compiuto I 16 anni (4 nelle scuole con più di 500 alunni)
Il Consiglio di circolo e quello di istituto sono presieduti da un genitore ed eleggono nel loro seno una Giunta, composta da: 1 docente, 1 non docente, 2 genitori (1 genitore e 1 studente nelle scuole secondarie superiori) il direttore (o II preside).
Spetta innanzitutto al Consiglio di circolo o di istituto approvare il bilancio e amministrare i fondi della scuola: decidere, ad esempio, sull'acquisto di libri, materiale didattico, attrezzature tecnicoscientifiche; sullo svolgimento di iniziative assistenziali di competenza della scuola; sulla partecipazione ad attività culturali ricreative e sportive di interesse educativo. asso inoltre adotta il regolamento interno, fissa modalità e orari per l'uso delle biblioteche, delle palestre e delle altre attrezzature culturali e sportive, adegua il calendario scolastido e l'orario delle lezioni alle specifiche condizioni ambientali, fissa i criteri per 4a formazione delle classi.
Il Consiglio di circolo o di istituto può anche stabilire contatti con altre scuole per realizzare iniziative ed esperienze comuni. Di grande rilievo è anche la competenza ad esso attribuita di promuovere attività 'parascolastiche od extrascolastiche, come corsi di recupero e dl sostegno, insegnamento complementare, visite guidate e viaggi di istruzione.
In ogni scuola sia i genitori, sia gli insegnanti, sia il personale non insegnante, sia gli studenti che abbiano compiuto 16 anni, eleggono i loro rappresentanti votando per una delle liste presentate. Potranno anche dare la loro preferenza ad uno o più candidati della lista. I seggi vengono assegnati col sistema proporzionale.
Le votazioni si svolgeranno in un giorno non lavorativo.
L'esclusione dal voto degli studenti al di sotto dei 16 anni è negativa e assurda: bisognerà battersi perché il Parlamento modifichi la legge nel senso che tutti gli alunni della scuola secondaria superiore, indipendentemente dall'età, abbiano diritto al voto.
Tutto il territorio nazionale sarà suddiviso in distretti scolastici. Ogni distretto scolastico comprenderà un territorio di non più di 100.000 abitanti (sino a 200.000 nelle grandi città) e potrà abbracciare parte di un Comune (cioè un quartiere o una circoscrizione) o un intero Comune oppure più Comuni.
L'istituzione del distretto scolastico rappresenta una novità di grande rilievo. Esso infatti potrà servire:
a programmare meglio lo sviluppo della scuola e l'istituzione di nuove scuole, predisponendo anche le strutture indispensabili per l'attuazione del diritto allo studio, diminuendo i disagi per gli studenti pendolari, assicurando un uso più razionale delle attrezzature culturali, sportive e ricreative;
a promuovere il rinnovamento culturale e didattico della scuola, in stretto rapporto con la realtà sociale, attraverso la sperimentazione di nuovi metodi e contenuti, lo sviluppo coordinato dl Iniziative parascolastiche ed extrascolastiche, il potenziamento e la generalizzazione di attività di Istruzione degli adulti e di educazione permanente anche In rapporto alla conquista delle 150 ore;
a realizzare un controllo democratico, con la partecipazione di rappresentanti degli enti locali e •delle organizzazioni sindacali del lavoratori, su tutta l'amministrazione della scuola.
Mercoledì 30 ottobre con una mani= festazione per le Vie di Gorla il Comitato di Quartiere ha voluto so= stenere le richieste da tempo avan= zate per l'edificazione del Nido sull'area comunale di Via Liscate, per la realizzazione dei servizi pociali e del Parco Martesana.
La manifestazione è stata lo sboc= co del lavoro che da due mesi il Comitato di Quartiere ha svolto per cercare di sensibilizzare e di tro= vare una unità di azione tra i la= voratori del rione al fine di di ottenere dalle autorità preposte che il nostro quartiere esca dalla degradante condizione di rione—dor= mitorio nella quale è stato getta= tato dalla logica politica che dan= do via libera alla speculazione ha trascurato totalmente i servizi so= ciali.
Al termine della manifestazione che si è svolta per le vie del quar tiere creando un momento di inte= resse e di dibattito tra i cittadi= ni, una delegazione si è recata a Palazzo Marino dove è stata ricevu= ta dall'assessore Cannarella.
E' stata ribadita la richiesta di variante al piano regolatore da verde pubblico a edilizia scolasti= ca per l'area di Via Liscate,cosa fattibile anche in termini legali. Dopo le resistenze dei mesi scorsi bisogna dire, senza peraltro la= sciarsi andare a pericolosi otti= mismi, che qualcosa si è mosso. Cannarella ha dichiarato che pur non avendo ben presente il proble= ma gli pareva di ricordare che la commissione preposta al piano aves= se riveduto le precedenti posizio= ni e avesse optato per la costru= zione di un micronido di 30 posti. L'assessore ha comunque concluso affermando di volere prendere be= ne visione del problema e ha riman= dato la discussione in termini fat= tivi ad un incotro da tenersi en=
tro la fine di novembre.
Il Comitato di Quartiere ritiene penò , che un Nido di 30 posti per i 2000 e oltre bambini,nella quasi totalità figli di operai, sia meno che insufficiente.
Quando avverrà l'incontro con l'as= sessore il Comitato ribadirà que= ste posizioni.
Per conseguire risultati positivi il Comitato di Quartiere ha però bisogno della partecipazione dei cittadini e dei lavoratori, e que= sto non solo per il Nido ma per ar= ticolare la lotta sul fronte ben più ampio e impegnativo di realiz= zare un modo diverso di vivere nei rioni popolari.
A 20 anni dalla costruzione delle case
Quanti anni dovranno ancora atten dere i cittadini della Via Jean Jaurés per avere la fignatura e la illuminazione? Forse altri venti anni?
I lavoratori e i cittadini di que= sto rione popolare di Milano,hanno deciso di non attendere più e di passare alla lotta.
Hanno capito la lezione e hanno pre so coscienza che se vogliono esse= re rispettati devono unirsi e lot= tare per i loro diritti civili co sì come lottano in fabbrica e nei luoghi di lavoro per una condizio= ne più umana della persona. Hanno capito anche che non si pos= sono più fidare delle promesse dei vari Bonatti e di non lasciar cade re le lotte fino a quanto i lavori per il realizzo delle opere non sono finite.
L'errore di aver creduto che basta va la delibera di finanziamento perchè la fognatura fosse costrui= ta è stato pagato caro dai lavora= tori di Via J.Jaurés che hanno vi= sto allontanarsi sempre più nel tempo la costruzione.
Ora non c'è più tempo di aspetta= re, occorre riprendere subito la mobilitazione per costringere lo assessore Bonatti e le autorità competenti a portare avanti l'iter della costruzione della fogna e de nunciare le loro responsabilità.
E' doveroso,per chiarezza, denuncia= re fin d'ora che,col loro malgo= verno "questi signoriuche ci ami= nistrato,fanno spendere un gran nu mero di milioni in più al Comune. Infatti se la costruzione della fognatura fosse iniziata quando la delibera di finanziamento fu appro vata si sarebbero spesi quaranta= quattromilioni circa,mentre oggi con il rincaro delle materie prime e di tutti gli altri prodotti col= laterali, la somma stanziata tri= plicherà,cioè occorrono centoventi= milioni.
Questo significa anche riverede tutto l'iter del finanziamento e quindi altri rinvii, altre promes= se,altri mesi senza la fogna e sen= za l'illuminazione.
A questo punto ai lavoratori e ai cittadini di Via J.Jaurés non ri= mane altro che trovare tutte quel= le forme di lotta,anche quelle che possono sembrare poco ortodosse, ma molto efficaci per riuscire a piegare l'ostinata resistenza di Bonatti ed amici.
Bisogna infine entrare nell'ordi= ne di idee che il malgoverno, il malcostume politico ed amministra= tivo che questi signori hanno in= staurato si può battere soltanto con la mobilitazione, la lotta e la denuncia continua all'opinione pubblica.
Ci risiamo. Ancora una licenza e= dilizia è stata rilasciata contro la volontà e le indicazioni del Comitato di Quartiere di Gorla e dei cittadini del rione che aveva= no indicato la costruzione di ser= vizi sociali (una palestra) mal' area ora interessata dalla licenza. L'attacco delle immobiliari,con la complicità degli assessorati com= petenti - urbanistica retto dal D.C. Cannarella e Edilizia Privata retto dal P.S.D.I. Pillitteri,- al= le aree del nostro rione non è di oggi.
L'attacco di oggi,però, è di una gravità senza precedenti data l'e= *orme carenza di aree della zona, e perchè portato,poi, alla vigilia del rinnovo del Piano Regolatore Generale,per cui si innesta nel malcostume che domina la politica portata avanti dagli amministrato= ri della nostra città,in modo par= titolare per quanto concerne lo sviluppo urbanistico e il rilascio indiscriminato delle licenze edili= zie.
La licenza edilizia per costruire sull'area posta fra Via J.Jaurés e Viale Monza 143,rientra proprio in questa logica di malgoverno. Non è possibile,infatti, farla ri= entrare in una logica diversa quando si rilasciano licen= ze di costruire case private in u= na zona, in un quartiere dove man= cano tutti i servizi sociali di ogni ordine e grado.
Mancano aule sia nelle scuole ele= mentaril sia nelle scuole medie,man ca una scuola materna,un nido, una biblioteda comunale,un pronto soc= corso,una piscina,una palestra,un centro sociale,un parco attrezza= to.
E,non si può dire che gli asses= sore competenti non fossero al cor rente di questa situazione poichè erano stati informati sia dal Con siglio di Zona, sia dal Comitato di Quartiere di Gorla con mozioni
petizioni,incontri ecc. per cui si è chiaramente difronte al per= sistente oltraggio della volontà popolare oltre che ali* oltraggio dei più elementari principi di de mocrazia.
E' fuor di dubbio,quindi, che il rilascio di questa licenza edilizia E' STATA UNA NUOVA CAROGNATA. E' anche opinione comune che Tue= sta licenza edilizia sia inquina= ta da compromessi ad un certo li= vello.
La cittadinanza del rione offesa e indignata non è più disposta a tollerare questo nuovo abuso,spe= cialmente quando nella stessa Via J.Jaurés da più di 20 anni manca la fognatura e l'illuminazione.
Una dura lotta sarà intrapresa dal Comitato di Quartiere e dai lavo= ratori del rione sia per chiedere la revoca della suddetta licenza, sia perchè fatti così gravi non accadano più nella nostra zona.
(la licenza edilizia per costruire su l'area J. Jaurés -V. Monza143)
SALUMERIA SIMONAZZI
IL COMITATO DI QUARTIERE DI GORLA terrà le sue riunioni tutti i GIOVEDI' alle ore 21 presso il "CIRCOLO CULTURALE
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