L'etere in gabbia pag. 3
Partecipazione cogestione pag. 4
La tutela della salute pag. 5
La scuola pagg. 6-7
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L'etere in gabbia pag. 3
Partecipazione cogestione pag. 4
La tutela della salute pag. 5
La scuola pagg. 6-7
Mattina di martedì 24 gennaio
1978, in via De Vincenti, a pochi passi da piazza Zavattari, sedicenti "brigatisti rossi" aggrediscono e feriscono a rivoltellate l'ing. Nicola Torna, che sta recandosi alla Sit-Siemens, dove lavora come funzionario.
Notte tra il 25 ed il 26 gennaio, gli abitanti di S. Siro vengono fatti balzare dai letti dallo scoppio di due bombe collocate da un sedicente "movimento combattente per il comunismo" davanti alla vicina caserma dei carabinieri di viale Berengario, mentre squadracce di fascisti. rese ancor più tracotanti dalle assoluzioni di Roma e di Milano, scorrazzano per le vie del quartiere imbrattando i muri con simboli lugubri e minacciose scritte nere ed intimorendo i po-
chi passanti che incontrano per andare a far la spesa — ci dice strada. Mattina di venerdì 3 feb- un'anziana signora — non si sà braio, quattro rapinatori assalta- mai cosa ci si può accadere apno l'agenzia di via Carlo Dolci pena fuori di casa". della Cassa di Risparmio. Notte "E ad andare a prendere la tra il 3 ed il 4 febbraio, due bom- pensione? — interrompe un albe molotov vengono lanciate tro anziano — io dico la verità, contro le bacheche della sezio- ho fatto la grande guerra e ho vine Bottini del P.C.I. e della se- sto quella del '40, ma ogni volta zione De Rosa del P.S.I. in via che sono davanti all'ufficio poAlbertinelli. E l'elenco potrebbe state in fila per prendere la penessere più lungo. sione ho paura che ci sia qualAbbiamo voluto ricordare sol- che rapina e di restare in mezzo tanto alcuni tra i più recenti epi- a qualche sparatoria". sodi di terrorismo politico e di "E dopo presa la pensione — criminalità comune di cui da ribadisce la prima — c'è sempre tempo S. Siro è teatro e abbia- paura che qualcuno ti porti via il mo voluto chiedere alla gente borsellino con quei pochi soldi". che abbiamo incontrato per le "Certo mi piacerebbe uscire strade, nei mercati, nei negozi, di sera con mio marito, specie davanti alle scuole, sui tram co- d'estate, come facevo una volta sa ne pensi. — interviene una signora più "C'è d'aver paura anche ad giovane — o magari anche per
Quale decentramento culturale? pag. 9
Le attività del centro Don Gnocchi pag. 11
andare alle assemblee che si tengono nella scuola di mio figlio. Ma chi si fida ad uscire? Non parliamo poi di uscire sola!"
"La verità è che ci vogliono far star chiusi in casa — afferma un altro - ognuno isolato dagli altri".
"lo , per quel che mi riguarda, giro ancora di sera — incalza un giovane — perchè mi piace andare a teatro, al cinema o partecipare ad assemblee, a dibattiti. Mi piace discutere con la gente, ma certo bisogna riconoscere che a volte certe riunioni vanno deserte o quasi perchè la gente ha paura a muoversi di casa".
"Per de vess torà al temp de guera — interloquisce uno dai capelli tutti bianchi — a una cer(segue in seconda)
I temi della Conferenza Cittadina del P.C.I. del 17, 18 e 19 marzo, presentati dal segretario Castagna in una intervista riservata ai giornali di zona.
Ruolo europeo di Milano, decentramento, problemi dell'ordine pubblico e della convivenza civile, problemi dell'informazione, partecipazione dei cittadini al governo della città sia nel suo assieme, sia nelle singole zone sono stati i punti principali che, nell'indicare i temi della Conferenza cittadina del suo partito, sono stati esposti dal segretario cittadino milanese del PCI, Augusto Castagna, nel corso di una conferenza stampa riservata soltanto ai giornali di zona, di cui ancora una volta è stato così riconosciuto il ruolo sempre più importante che essi vanno assumendo nella realtà cittadina in quanto portatori della voce dei cittadini delle singole zone, che, tutte assieme, formano il tessuto della città.
Ricordato che un tempo Milano era stata candidata ad essere la capitale dell'Europa Unita, Castagna ha dichiarato che il suo partito opererà perchè la città mantenga la sua caratteristica "europea", derivantele dalla sua storia lontana e vicina, e la sviluppi riconfermando i suoi legami continentali. Per sviluppare tali rapporti ha sottolineato la necessità di riordinare le strutture esistenti e, se del caso, di crearne di nuove secondo le esigenze, superando il dibattito sterile sulla funzione del terziario, individuando quei settori (esempio sostegno alle piccole industrie ed all'artigianato) che facciano da supporto alla ricerca di rapporti di mercato con l'Europa. Naturalmente, ha aggiunto, tale sviluppo non va visto
come chiusura provincialistica, ma dovrà favorire il processo di riqualificazione e di rilancio produttivo a livello nazionale, che abbia come obiettivi primari quelli dell'occupazione, della ristrutturazione delle industrie esistenti e della creazione di nuove industrie, specie nel Mezzogiorno, sempre nell'ottica di aziende economicamente valide, produttive e non assistenziali.
Passando alle questioni del decentramento il responsabile cittadino del PCI ha indicato la necessità di iniziative a livello di zona da realizzarsi con azioni politiche unitarie. Dettosi convinto che la prossima entrata in vigore del nuovo regolamento dei Consigli di Zona può essere
un passo avanti verso la realizzazione di una città che viva in tutte le sue parti ha aggiunto che per quanto riguarda il problema delle strutture sportive, culturali e ricreative da utilizzarsi da parte di tutti i cittadini esso potrebbe essere risolto anche senza crearne di nuove, ma utilizzando quelle esistenti pubbliche e private, non nascondendosi comunque che per la realizzazione di tale utilizzo sarebbe necessario superare prima visioni settoriali.
Per quanto concerne l'ordine pubblico e la convivenza civile rilevato l'aumento registratosi della criminalità politica e comune, anche se a Milano il fenomeno ha avuto dimensioni meno ampie che in altre città grazie al-
la presenza di un tessuto produttivo che per ora tiene ancora. Castagna ha detto che essa non si liquida semplicisticamente eliminando la povertà o con il dare lavoro ai giovani, anche se questi sono due obiettivi da raggiungere al più presto. Non è vero che la criminalità derivi dalla miseria, ha aggiunto, e per dimostrare la validità della sua affermazione ha ricordato che fra i principali focolai delle Brigate Rosse vi sono stati, alla BitSiemens, laboratori dove lavoravano tecnici altamente qualificati e profumatamente pagati. I motivi dell'ondata di criminalità scatenata contro Milano vanno ricercati, ha detto, nell'importanza politica ed econo(segue ;n seconda)
ULTIMA ORA La società AGIP ha fatto richiesta al Consiglio di Zona e all'Amministrazione Comunale di aprire una sonda (che scaverà ad una profondità tra i 200 ed i 300 metri) di ricerca petrolifera nella fascia del Parco Ovest che è compresa tra la Cascina S. Romano e la via Silla. Questa la notizia. Il Consiglio di Zona ha dato il suo parere favorevole chiedendo una serie di garazie a tutela della salute dei cittadini.
Considerazione: e se poi non ci fosse l'oro nero? Quanto costa alla collettività questa ricerca? Ma è proprio vero che le ricerche petrolifere non soggiaciono alle norme comunali per i Piani regolatori? (Milano 19 si informerà in merito e darà precisazioni ai suoi lettori). Non sarebbe meglio fare una centrale solare (o piccola, o media, o grande) che sicuramente non inquina? E poi i cittadini della zona hanno lottato tanto per ampliare il parco di Trenno fino a Figino ed oltre (Parco Ovest), e ora lo si disfa con una ricerca che, se anche positiva, non risolve il problema energetico? E se la ricerca fosse positiva, se il petrolio ci fosse realmente, che influsso avrebbe la sua estrazione sul già tanto precario sistema ecologico del nord - ovest di Milano? È ancora virulenta la polemica sull'inceneritore di Figino, o ce ne siamo già dimenticati?
t'ora coprifuoco. Tutti a letto. Mentre fuori, per strada, le brigate nere, o rosse come adesso preferiscono farsi chiamare, rubano, bastonano ed ammazzano".
"Certo — interviene un operaio in tuta — comunque vogliano tingersi il nero si vede. Non sono certamente in grado di indicare chi e quanti manovrino questa strategia dei terrore, ma appare chiaro che uno o più che siano operano secondo una logica tipicamente fascista di intimidire la gente perché ciascuno si chiuda nella sua casa, perché non partecipi alla discussione, al confronto, alla vita democratica, non faccia attività politica in poche parole".
"È vero — aggiunge una giovane mamma tenendo il suo bambino per mano — Se andiamo a vedere tutta questa violenza è esplosa quando la gente ha cominciato a uscire di casa per incontrare gli altri, per discutere, per confrontarsi, per partecipare ad incontri, riunioni, dibattiti od assemblee fossero esse al Consiglio di Zona, nei comitati di quartiere, nelle scuole, nelle sedi dei partiti o nelle parrocchie od in qualsiasi altro luogo. È questo che la violenza ci vuole impedire per distruggere il tessuto democratico che in tanti anni di lotta si è riusciti realizzare".
Potremmo riportare altri di questi minidibattiti volanti, ma lo spazio non ce lo permette. Comunque tutti hanno avuto uno svolgimento pressoché analogo. Da alcune battute iniziali che esprimevano la paura e l'insicurezza si è passati a tentativi più o meno riusciti di spiegarsi il perchè della violenza per poi giungere ad esprimere la volontà di partecipazione e di democrazia. È a nostro parere, un buon segno. La violenza, il terrore non sono riusciti ad sradicare la coscienza democratica dei cittadini. Sta ora ai partiti democratici il non lasciar disperdere questa forza morale, ma incanalarla in iniziative unitarie quali il Comitato Antifascista per la Difesa dell'Ordine Repubblicano nel Quartiere S. Siro Zona 19 della cui costituzione si sono resi promotori l'ANPI, la APC e le sezioni presenti nel quartiere della DC, del PSI, del PCI, e del PSDI. Ma bisogna far presto, senza perder tempo. Quanto prima si mobiliteranno i cittadini democratici del quartiere, tanto prima la convivenza civile e democratica sarà vincente. Ricordiamo che nel '22 la divisione delle forze democratiche permise al fascismo di passare. Con la lotta unitaria di tutti i cittadini democratici la violenza non passerà.
mica di questa città, importanza che fa di essa un obiettivo importante per chi mira a destabilizzare l'ordinamento democratico.
Per far argine a tale disegno il dirigente comunista ha preannunziato che alla Conferenza cittadina del suo partito verrà proposta la creazione di comitati di quartiere per la salvaguardia della convivenza civile, che operino in collegamento con analoghe strutture a livello di zona. Ai comitati, ha precisato, dovranno partecipare non soltanto le forze politiche, ma anche le forze sociali ed economiche, i sindacati, le associazioni culturali ed imprenditoriali, le comunità parrocchiali, ecc. "per una battaglia unitaria e di massa contro la violenza", mantenendo un rapporto costante tra i cittadini in generale e quei cittadini in particolare che sono impegnati istituzionalmente nella salvaguardia dell'ordine pubblico e della prevenzione del crimine, siano essi appartenenti a corpi dello Stato o dipendenti di organizzazioni private di vigilanza.
Sui problema di una corretta e puntuale informazione ai cittadini di quanto fa o si propone di fare l'amministrazione comunale Castagna ha detto che il suo partito ha sollecitato l'amministrazione stessa a darsi uno strumento di informazione, fermo restando che primi strumenti in tale settore devono rimanere gli organi tradizionali, come i giornali, di cui viene riconosciuta la funzione tanto più importante quanto più viene garantito
il loro diritto di autonomia di giudizio e di critica. Correttezza, puntualità e completezza si richiede in particolare alla RAI-TV in quanto servizio pubblico che ha il dovere di fornire al cittadino tutte le notizie riguardanti la vita pubblica non soltanto a livello nazionale, ma anche a livello locale.
Funzione rilevante in questo settore hanno, ha aggiunto, i giornali di zona, che a suo parere dovrebbero fare un salto di qualità, continuando si ad occuparsi, come giustamente hanno fatto sinora, dei problemi della zona, ma rapportandoli ai problemi più vasti della città, evitando il rischio di limitarsi in un chiuso quartierismo.
Infine si è passati al problema della partecipazione dei cittadini alla vita delle zone e della città.
In proposito Castagna ha detto di ritenere che più che di calo di quantità si possa parlare di caduta di vivacità, dovuta, a suo giudizio, al fatto che a volte il dibattito proposto dalle forze politiche è stato sterile. Premesso di ritenere che la DC abbia grosse responsabilità in proposito a causa dei tentativi di quel partito di riportare a livello di Consigli di Zona lo scontro frontale di Palazzo Marino, ha aggiunto che proporre formule di governo non interessa nessuno e scoraggia la partecipazione. L'importante, ha sottolineato, è discutere di cose concrete. Quando si va ad un dibattito serio, ha concluso, la partecipazione c'è. Sta quindi alle forze politiche stimolarla.
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Interpreti di queste cronache sono sempre gli stessi: mia moglie, 40 anni casalinga; mia figlia 19 anni universitaria; mio figlio 13 anni 3a scuola media; io, 42 anni impiegato; per voi tutti, del Gallaratese e non.
"Alto, bella presenza, settentrionale, benestante... ah, no ho sbagliato a leggere, questi sono gli appunti per una inserzione... ecco qui invece: ben disposto, aperto ai compagni di classe, ma non troppo, attento alle lezioni ma qualche volta distratto, incline alle materie scientifiche ma non alieno da quelle umanistiche..." Mia moglie non mi lascia andare avanti: "E questa sarebbe la valutazione di nostro figlio? Mi sembra un discorso di Moro".
Scoppia la discussione in famiglia. La parola all'universitaria: "Eccoci di fronte ad un classico esempio nel quale la scuola come istituzione ricorre al camaleontismo, cioè al trasformismo, per ottenere cioè sempre lo stesso scopo: la selezione con la quale impedire ai meno abbienti di accedere agli studi più elevati".
Anche la mia metà in comunione di beni e di idee ha delle riserve "Mi viene quasi da rimpiangere i numeri: almeno si sapeva cosa volevano dire". E
non le rimane che accendere la ottantasettesima sigaretta della giornata ai fini di contribuire al risanamento del bilancio statale.
Silenzioso, nell'angolo, tutto mogio mogio se ne sta il figlio valutato. "E tu — gli chiedo — che ne pensi?" Lo vedo restio, indeciso, poi però sbotta: "lo ritengo giusta la valutazione perché me l'hanno spiegata a scuola i professori. Mi hanno detto che hanno scritto quello che corrisponde al loro parere, anzi ai loro pareri perchè erano diversi tra loro e allora han dovuto mettersi d'accordo trovando dei punti convergenti, frutto di un compromesso nel senso di verifica d'incontro..."
Ho capito che anche lui andando con i morotei ha imparato il moroteo (linguaggio alla Moro - n.d.r.).
Ma allora che farsene di questa valutazione? Adesso mi ricordo che durante la guerra anche il fascismo aveva abolito i voti per passare ai "giudizi" e mi ricordo persino che subito dopo la Liberazione il ritorno ai voti fu considerato
una conquista della democrazia.
"Il mio parere, anzi la mia valutazione" sulla valutazione — preciso — è che non bisogna giudicarla un fine, ma un mezzo per dire qualcosa di valido per ogni ragazzo e in questo senso è un passo avanti. Naturalmente non è facile per degli insegnanti abituati da decenni a dare i voti passare a valutare diversamente gli allievi e quindi bisognerà aiutarli a discutere sul come procedere nella valutazione, perché anche loro si aggiornino".
Il neo - valutato - direttamente - interessato ha una reazione spontanea: "Ma allora perchè non si fa la scheda di valutazione anche per gli insegnanti? Potremmo partecipare anche noi a dire la nostra...".
Proposta piuttosto populista prima che contestatrice però, con i suoi lati entusiasmanti: chissà come andrebbe a finire. Forse ci sarebbero degli insegnanti che scenderebbero in lotta per avere il "bravo politico" dai loro allievi.
Si è tenuto, nei giorni 17, 18 e 19 febbraio, il congresso della sezione Fornasari del P.C.I. È il IX della sua fondazione: lo ha ricordato il segretario uscente che, con la sua relazione, venerdì sera ha dato inizio ai lavori, cui ha assistito anche un esponente del MLS. Con molta chiarezza il segretario Cordera ha delineato la situazione della sezione. La tendenza ad un'analisi il più possibile concreta e la consapevolezza di quanto essa sia necessaria per uscire sempre meglio ad avanzare proposte positive, sono state del resto uno dei motivi di fondo dell'intero congresso: le condizioni di degrado in cui vive sotto molti aspetti la città, impongono questo. A Milano si può oggi verificare che si scopra quasi causualmente il cadavere di un vecchio morto nella sua casa, dopo 14 giorni: questo è avvenuto nella nostra zona, ed è stato denunciato da Villa. Nel corso del dibattito è emerso il quadro delle condizioni in cui vivono molti abitanti del quartiere. Sviluppo dell'edilizia popolare, ristrutturazione dei lotti, giusta applicazione del canone sociale sono i nodi fondamentali da affrontare: lo hanno indicato Gruppioni e Fabiani. Del 20 giugno si è parlato spesso, durante il congresso: per Vasconi, che ha portato i saluti della sezione Bottini, esso non è che il frutto di una organizzazione di massa, che oggi deve estendersi, ed anche perciò devono farsi più stretti i rapporti tra le sezioni Fornasari e Bottini. Anche la rivitalizzazione del C.diZ. è apparsa estremamente importante, sia a Cordera che a Casati, che ha insistito sulla necessità di un'esatta informazione, soprattutto sulla realtà della zona, per promuovere una cosciente partecipazione democratica. Nel corso del dibattito sono state affrontate le grosse questioni della scuola, dei giovani, della sanità, della donna. Ricci si è soffermata sull'urgenza di impegnarsi a livello di
distretto nella direzione della riforma, se si vuole impedire la completa dequalificazione dell'istituzione scolastica. Il problema della disoccupazione, che disorienta in particolare i giovani, come ha ricordato Penco, della F.G.C.I., non è però solo dei giovani, e Tranquilli, dell'Unidal, ha analizzato con notevole serenità la situazione complessiva e quella della sua fabbrica. Gnutti ha fornito un ampio quadro della condizione dell'Istituto Don Gnocchi e Penco ha illustrato l'importanza della prossima apertura dèl consultorio di via Albenga, come struttura capace di fornire un valido aiuto alla liberazione della donna. Accanto ad un impegno di assidua frequenza al consultorio, sarà però importante anche il collegamento con le ragazze iscritte alle liste di preavviamento al lavoro, ed il confronto con le altre forze politiche e sociali, perchè, è stato detto, quello che distingue le donne comuniste da quelle che militano in altri movimenti, è proprio il senso del confronto con le istituzioni. Lattanzi, Spirati, Tettamanzi, hanno approfondito questi concetti. Anna Pedrazzi, membro del Comitato federale del PCI e consigliere comunale, nelle sue conclusioni al congresso, si è mostrata molto sensibile alla questione femminile. Ha esaltato inoltre il ruolo di tutti gli organismi di massa ed indicato la necessità di una coerente presenza dei comunisti al loro interno, pur nel rispetto più assoluto dell'autonomia della loro linea. L'apertura al confronto, ha detto, è uno dei nuovi impegni dei comunisti, tanto più importante, quanto più si considera la diversità di sbocchi che la crisi può avere. Certo, su questi compiti nuovi non si è sufficientemente discusso (questo limite era stato evidenziato dal giovane Onnida, che, nel corso del dibattito, aveva espresso le sue perplessità sulla linea dell'astensione) ma è un limite che è ancora cronaca,
non è ancora storia. Contenuti e formule dei contenuti programmatici di luglio devono; essere fatti vivere nella discussione, perchè il paese si impegni ad obbligare il governo a svolgere i suoi compiti. La novità dell'impostazione del documento economico della Federazione Sindacale Unitaria, ha aggiunto che è una proposta organica delle cose da difendere e di come difenderle, indica la direzione giusta. È difficile oggi amministrare Milano, ha concluso, ma ancor più difficile è forse il governarla, perchè si tratta di rinsaldare il legame tra cittadini e istituzioni, e occorre farlo in un momento in cui si impone un nuovo modo di consumare e di risparmiare (questo vuol soprattutto dire austerità) anche nel campo della pubblica amministrazione. Occorre perciò che gli utenti dei servizi si sentano pienamente coinvolti a dare il contributo della propria conoscenza di problemi locali, estremamente importante per chi poi è chiamato a fornire le soluzioni.
Sezione Fornasari del P.C.I. Bilancio al 31,12.1977
Radio Studio 105, Radio Popolare, Radio Donna, Radio Milano International, Radio Regione, Radio Radicale, Radio University, Nova Radio, Radio Dal Basso, Radio Dall'Alto, Da Sinistra, Da Destra, Da Centro.
Da quando nei primi mesi del 1975 fecero la loro prima apparizione, e dopo la sentenza della Corte Costituzionale n° 202 del 28 luglio 1976, che ha dichiarato l'illegittimità del monopolio della RAI per le trasmissioni radiotelevisive locali via etere, è avvenuta la proliferazione delle radio private (preferiamo questa alla denominazione di "radio libere"), che ha portato all'esistenza nella sola città di Milano di oltre cinquanta emittenti radiofoniche.
Esiste quindi una vasta gamma di radio, diverse per orientamento politico, linguaggio, musica trasmessa, problemi affrontati, corrispondenti a stereotipi comportamentali e di pensiero, a categorie socio - economiche cui si appartiene o si vorrebbe appartenere, quindi a gruppi presenti nella società.
Di fronte a questa giungla di antenne molti sono quelli che hanno esultato. Soddisfattissimi i grandi capitali (editori, petrolieri, industriali), pieni di letizia gli ambienti cattolici che hanno investito parechi soldi in potenti emittenti cittadine, esultanti più che mai le qualunquistiche e banali no - stop - music - pubblicità. Certamente meno soddisfatte le radio d'informazione (politiche, di base, etc.) che non avendo nè intenti speculativi nè commerciali, si trovano quotidianamente a lottare per la sopravvivenza contro gli attacchi portati su due piani paralleli: da un lato quello della repressione e dall'altro quello dello strangolamento economico.
Cerchiamo comunque, evitando se possibile le solite frasi fatte sull'uso alternativo della radio rispetto al monopolio RAI, di capire i principali problemi legati all'esistenza delle emittenti radiofoniche private, e le caratteristiche e le potenzialità di questo mezzo.
Partiamo dall'importante con-
siderazione che la "libertà d'antenna" non esiste. Se è stata permessa la liberalizzazione dell'etere, questo accade perchè ciò fa comodo a potenti gruppi economici e politici che hanno tutto l'interesse ad intervenire massicciamente in questo campo dell'informazione.
Ciò si lega al fatto che le classi dominanti hanno sempre cercato di ottenere il massimo controllo dei mezzi di comunicazione e di informazione, che evidentemente diventano molto importanti quando si manovrano anche i fili dell'organizzazione della società. Si sa, questi mezzi producono e formano opinione; l'industria dell'informazione accentua questa funzione di condizionamento delle coscienze e si sviluppa fino ad assumere la forma attuale di macchina del consenso in funzione del mantenimento dello status quo.
Ecco il perchè delle forti speculazioni in atto in tutti i campi della comunicazione che nel
campo dei mezzi elettronici si traduce nell'obiettivo della massima privatizzazione.
Se la situazione non ci può ispirare certamente pensieri rosei, non possiamo altresì ignorare che le radio private hanno permesso che vasti settori sociali finora emarginati dalla possibilità di comunicare possono ora parlare in prima persona.
Il mezzo radiofonico ha inoltre al suo attivo nuove importanti caratteristiche: prima fra tutte il basso costo rispetto agli altri canali informativi, stampa, televisione, che fa aprire un piccolo varco attraverso i mass media organizzati dal capitale; in secondo luogo dobbiamo sottolineare la potenzialità della radio che permette l'immediatezza dell'informazione, il confronto simultaneo con l'ascoltatore non più relegato al passivo ruolo di utente, mentre il suo uso sistematico sul terreno locale può rappresentare momento di crescita individuale e politica.
Dinanzi a questa multiforme realtà non ci si può rinchiudere nella difesa del monopolio, che pur necessita una trasformazione che porti ad una RAI realmente riformata e decentrata, ma bisogna proprio partire da questa siturazione per cercare di modificarla, e in meglio.
In questo senso, chi più, chi meno, chi per niente, da parte dei partiti, associazioni, ministero del turismo e dello spettacolo sono state presentate delle proposte di legge che regolamentano in generale le trasmissioni via cavo, etere e televisive.
A questo proposito diamo uno sguardo ad alcuni documenti di discussione e alla bozza di proposta di legge, nella parte che riguardano le trasmissioni in F.M. della F.R.E.D. (Federazione Radio Emittenti Democratiche) organizzazione che si occupa dal di dentro dei molti problemi sul tappeto.
- Definizione del carattere locale delle radio e quindi fissare un raggio d'azione, contrariamente alle radio commerciali che si espandono alla caccia di utenza - pubblicità.
- Suddivisione delle emittenti locali in tre categorie: radio di informazione, educazionali e commerciali. I primi due tipi di radio sono senza scopo di lucro.
È prevista anche una particolare forma di accesso alle frequenze; tale accesso comporterebbe la possibilità di impiegare una frequenza e di usare gli impianti della RAI concessi in affitto, per un periodo variabile di tempo.
- Un comitato regionale, previsto per legge, concede le autorizzazioni a trasmettere. Per l'assegnazione delle frequenze adotta un criterio di precedenza nei confronti delle radio senza scopi di lucro.
- È stabilito un tetto massimo per gli introiti pubblicitari.
- Le emittenti di categoria commerciale pagano la SIAE, a differenza delle altre categorie che non sono a scopo di lucro.
Queste ed altri ancora i punti qualificanti per una nuova legge sulle radiotelediffusioni portata avanti dalla F.R.E.D., per combattere le manovre speculative che farebbero dell'etere un oligopolio quasi assoluto, creando una situazione analoga a quella della concentrazione delle testate nel settore della stampa.
Passiamo ora ad analizzare la situazione specifica delle emittenti radiofonoche milanesi, che come è logico rispecchia tutti quei problemi generali che investono il settore.
Lo scorso anno apparve sull'Europeo un'inchiesta che analizzava la tendenza politica delle radio nell'area di Milano e che, tenendo conto di alcuni cambi di proprietà e alcune nuove fondazioni ha nelle percentuali certamente un forte grado di attendiilità ancora oggi. Su 55 radio prese in esame ben 34 risultarono generiche radio qualunquiste, 8 di destra, 3 di centro, e 10 di sinistra.
La situazione, dunque, non è certamente delle più felici; gi-
rando la manopola della nostra radio saremo sommersi da un flusso sonoro pressochè indifferenziato di musica banale e di dediche, annunciate da discjockeys all'americana propinatori di vuote parole ed urletti, il tutto condito dalla pubblicità che spinge al più insulso consumismo.
Poche sono anche qui le radio che hanno cercato di crearsi una propria professionalità e specificità, e di compiere qualche passo avanti nel campo della comunicazione contro quella che è semplice produzione del consenso di massa. Quella decina o poco più che sono legate alla sinistra dedicano grande spazio ai fatti che riguardano il movimento dei lavoratori, intervengono a caldo sui fatti legati alla cronaca, al dibattito politico, ai giovani, alle donne, alla condizione operaia, con la partecipazione privilegiata degli ascoltatori. Ricordiamo per tutti i "microfoni aperti" di Radio Popolare o il collegamento continuo fra Radio Regione e l'Unidal occupata, esempi significativi dell'intervento di queste radio nella realtà del luogo in cui operano.
La programmazione musicale che ricopre gran parte delle trasmissioni, ha in queste emittenti, nonostante qualche pesante concessione al consumo, un'impennata di qualità, per andare incontro al gusto prevalente dei propri ascoltatori, anche se un po' troppo prevalente e anche un po' troppo prevedibile.
Tutto questo per quel bisogno effettivo di partecipazione da tutti i luoghi di lotta, fabbrica, scuola, quartiere, per una nuova informazione che investa 'tutti i settori di cui si occupano le radio, per fare in modo, in sostanza che a parlare non sia sempre la solita voce: quella del padrone.
G.0
Le radio che trasmettono da Milano città
Perchè oggi un convegno su questi temi?
Si è svolto il 4-5 febbraio a Milano un convegno, organizzato dall'Istituto Gramsci e dal Centro Documentazione Riceche Lombardia sul tema: "La partecipazione dei lavoratori al livello delle imprese".
Il convegno, al quale, tra gli altri, è intervenuto anche il presidente della Confindustria Guido Carli, ha avuto una rilevanza nazionale.
Pertanto abbiamo ritenuto doveroso darne ulteriore informazione ai nostri lettori rivolgendo alcune domande ad uno dei relatori, Gianfranco Borghini della Direzione del PCI, che, come noi, abita qui in Zona 19.
D - Come mai, proprio oggi, un convegno sul tema della partecipazione dei lavoratori?
R - Perchè è oggi che si pone, concretamente, il problema dell'avvio di una programmazione democratica della nostra economica e perchè sono convinto che senza l'attiva partecipazione dei lavoratori la programmazione non può realizzarsi.
D - La stampa ne ha parlato ampiamente: alcuni hanno cercato di far apparire la linea del PCI sulla partecipazione come un abbandono del marxismo. Cosa ne pensa? Cosa in sostanza differenzia l'opinione del PCI sulla partecipazione da quella della socialdemocrazia?
R - A questa domanda ha già risposto il dr. Carli intervenendo nel dibattito. La partecipazione non presuppone per noi comunisti la fine dei conflitti di classe e non è sinonimo di "pace sociale" nè in fabbrica nè nella società. La partecipazione però, introducendo la democrazia nelle imprese e ponendo fine al metodo delle decisioni unilaterali, può ridurre al minimo i conflitti aziendali (con vantaggio per i lavoratori ai quali gli scioperi costano) e, nello stesso tempo, consente di spostare il confronto, ed eventualmente lo scontro, su terreni più avanzati (le scelte di investimenti e di sviluppo dell'impresa). La partecipazione in altre parole non annulla, ma muta i contenuti del confronto.
La differenza con l'esperienza socialdemocratica sta, mi pare, tutta qua. Mentre attraverso la co-gestione si tende ad annullare il conflitto di classe o a ridurre l'area del confronto fra i lavoratori e la direzione alle sole questioni aziendali — impedendo così alla classe operaia di agire come classe dirigente nazionale e di misurarsi con i problemi del cambiamento della società — la partecipazione, come noi la intendiamo, è invece uno degli strumenti attraverso i quali la classe operaia e i lavoratori possono condurre con maggiore forza e incisività la loro battaglia per rinnovare la società italiana ed avviare un diverso sviluppo economico e sociale.
D - Nel suo intervento Carli ha detto che esisterebbe una contraddizione tra lo spirito dell'accordo del luglio scorso fra i partiti democratici e la proposta del PCI di modificare, anche attraverso la partecipazione, il meccanismo economico.
R — Carli evidentemente non si è accorto del fatto che l'accordo a sei indica precisamente la necessità di avviare un cambiamento della nostra società e del suo sviluppo economico e sociale e che, dunque, quando noi affermiamo che la partecipazione è finalizzata al cambiamento, siamo perfettamente coerenti con gli impegni che abbiamo assunto nel momento in cui abbiamo sottoscritto l'accordo.
D - Si è parlato molto delle Conferenze di produzione. Può dirci, in poche parole, cosa ne pensa il PCI?
R - Vorrei chiarire bene un punto. La Conferenza di produzione non è in alcun modo sostituibile dall'azione del sindacato al quale solo compete la trattativa su tutte le questioni che riguardano la vita dell'impresa ivi comprese le questioni relative agli investimenti e alle scelte di sviluppo.
Con la Conferenza di produzione si perseguono tre obiettivi molto precisi:
1) coinvolgere l'insieme dei lavoratori dell'impresa (operai, tecnici, impiegati, dirigenti) in un dibattito preventivo sullo stato dell'azienda e sulle diverse ipotesi di sviluppo:
2) consentire un confronto serio fra i lavoratori dell'impresa e le forze politiche, le istituzioni e gli organi della programmazione al fine di misurare l'effettiva corrispondenza fra le scelte che l'impresa compie e le esigenze più generali del Paese; 3) consentire alla classe operaia di costruire, anche attraverso le Conferenze di produzione, un sistema di alleanze, dentro l'azienda e fuori dall'azienda, sulle quali poter poi far leva per meglio condurre la propria battaglia sul problema degli investimenti e delle scelte produttive. La Conferenza di produzione (che noi pensiamo possa essere convocata dal Consiglio di fabbrica) consente, in altre parole, ai lavoratori di concorrere davvero e in modo attivo alla formulazione delle scelte che poi si debbono compiere, e di prendere coscienza dei termini reali della situazione. La Conferenza di produzione offre al sindacato elementi utili ai fini di una migliore e più puntuale elaborazione delle piattaforme di lotta. Nello stesso tempo — e la cosa ci pare non dovrebbe essere tanto sottovalutata — la Conferenza di produzione consente ai lavoratori di esercitare una pressione "politica" effettiva sulle istituzioni e sugli organi della programmazione contribuendo in questo modo a determinare le scelte.
Il 2 Febbraio alle 21, nella scuola elementare di via Uruguay 26, si è svolto un dibattito sulla violenza. Si è discusso sul tipo di violenza di cui veniamo quotidianamente a conoscenza, su quali riflessi essa abbia o potrebbe avere nel nostro quartiere e quali radici o ragioni storiche potrebbero esservi riconosciute.
Il problema è stato introdotto e ampiamente illustrato dal vice segretario cittadino del PSI Pier Giuseppe Merlo, dall'appartenente al gruppo giustizia della federazione milanese del PCI Neerio Diodà e dal segretario della sezione Di Vittorio del PCI Ermanno Zaffaroni.
Al dibattito hanno preso parte molti altri esponenti politici e cittadini interessati all'argomento.
Nei discorsi generali sulla criminalità è stato comunque quasi da tutti posto l'accento sulla necessità di una sua prevenzione e di una accurata ricerca delle case dalla quale essa scaturisce. Certo come è stato fatto notare da molti, non ci vuole molto a capire che il primo esempio e perciò maggiore incoraggiamento alla criminalità, all'egoismo sociale, viene dato da coloro che detengono il potere e commettono continuamente inammissibili mancanze nella gestione della cosa, soprattutto della spesa, pubblica.
La scuola lasciata a disgregarsi in un clima caotico e inconcludente, mentre i figli dei maggiori borghesi vanno nelle scuole private e nelle università staniere, è una delle prove più evidenti di una precisa volontà di malgoverno da parte di coloro che hanno il controllo della gestione statale.
La riforma carceraria del '75 (pare una delle più avanzate d'Europa) si è arenata a causa delle strutture incapaci di sostenerla. (Facciamo pure le innovazioni tanto i cancellieri, le macchine da scrivere e i giudici, non funzionano) "per operare con urgenza — ha fatto notare Merlo — occorre il nuovo codice di procedura penale."
Cause sociali, statali dunque per una delinquenza che ogni giorno sembra cambiar colore come i camaleonti.
Quella "neutra" del ladro di biciclette e del borasiolo, "simpatici", va sempre più scomparendo. Al suo posto solide orga-
nizzazioni del crimine, di matrice quasi sempre politica, vanno prendendo piede.
E qui sorge il problema. Posto che la delinquenza "mafiosa", intesa non soltanto nel suo significato di violenza fisica ma anche di corruzione morale e civile, va condannata, come riconoscere nella restante di matrice anch'essa politica, l'ideologia che vi è alla base?
Quando infatti l'estrema sinistra e l'estrema destra per sovvertire con diversi fini lo stato, in fase di democratizzazione, compiono le stesse azioni violente, come riconoscere di queste la paternità?
"Attenzione a non fare di tutte le erbe un fascio "ha precisato Colto del PCI. "Il terrorismo mira ad un disegno reazionario. Ma bisogna considerare anche il terrorismo rosso. — ha detto Romano Chiovini presidente del circolo Trevisani. — che parte da considerazioni sbagliate affermando che la battaglia politica può essere solo terroristica. Pur avendo obiettivi diversi — ha continuato — il terrorismo rosso e nero portano entrambi ad uno spostamento a destra del nostro paese".
Enfatizzanti, miranti a creare panico fra la gente, appaiono mass - media. Specialmente alcuni giornali, che attraverso l'informazione scandalistica, (campano su questo) tendono a colpire emotivamente il lettore provocando spesso in lui la volontà di un ordine repressivo.
"La mia preoccupazione è che ci stiamo congelando sul problema della paura e non agiamo" ha notato il presidente del Consiglio di Zona Sergio de Cesare.
La smilitarizzazione della polizia attraverso una adeguata riforma che permetta alla popolazione e ai cittadini delegati al mantenimento dell'ordine, un rapporto nuovo di maggiore collaborazione, potrebbe essere un primo passo verso il miglioramento dell'ordine pubblico.
Ma la partecipazione di ogni cittadino alla risoluzione dei problemi che di volta in volta si presentano nel quartiere, nel posto di lavoro, ecc. è vista sempre e ancora come il fulcro di una gestione sociale alternativa.
Essendo l'argomento del dibattito la violenza, anche e so-
prattutto politica, non si poteva mancare di parlare di giovani, di quelle che molti definiscono azioni irrazionali e senza alcuna validità politica.
Bruno, un giovane del Movimento Lavoratori per il Socialismo, intervenuto al dibattito, ha affermato: "lo non credo che oggi si possa attaccare indiscriminatamente la violenza". E come prova della sua tesi ha portato l'esempio della resistenza e del '68, periodi in cui le azioni di massa furono molto violente.
Vole dell'A.N.P.I. ha perciò in seguito fatto notare che un problema molto grave è quello della metodologia di lotta politica soprattutto quando questa distrugge l'etica dei rapporti civili, cioè l'uomo. Ha poi ricordato un fatto a lui personalmente accaduto nel '68: "Mi trovavo in macchina all'altezza dell'ospedale universitario. Un ragazzo mi ha avvertito che la polizia stava per caricare. Ha avvertito il cittadino non l'ex partigiano". "Oggi — ha continuato — è la violenza dei bambini presuntuosi che si illudono di aver vissuto la resistenza che è stata invece violenza di popolo non di gruppo".
In seguito Colto ha detto che il limite di chi ha vissuto il '68 è di non aver fatto il conto con dieci anni dopo.
Ha ricordato inoltre l'umanismo del marxismo: si può cambiare la società rispettando l'uomo, avendo in esso una fiducia razionale e profonda.
Alcuni riferimenti al Gallaratese hanno posto l'accento sulla necessità di nuovi luoghi d'incontro al di là delle sezioni e delle parrocchie. "Il nostro quartiere mostra i riflessi della generale situazione di disordine — ha detto Merlo — ma presenta una sostanziale tenuta rispetto ad altri quartieri, grazie alle lotte delle forze democratiche". "Bisogna superare il bar di quartiere degli anni cinquanta — ha detto verso la fine Diodà — Creando centri sociali polivalenti anche autogestiti così da ottenere all'interno del quartiere una serie di strutture contro l'emarginazione dei giovani e degli anziani".
Il dibattito che ha avuto qualche momento di vivacità durante l'intervento di Bruno del MLS, è terminato con un breve riepilogo generale di Ermanno Zaffaroni. P.R.
Affrontare il problema della informazione e dell'educazione sanitaria significa analizzare in primo luogo la precaria situazione della informazione in generale nel nostro Paese.
La crisi che investe tutti i settori dell'informazione e della cultura è dimostrata dalla spregiudicate operazioni che vasti settori del mondo economicofinanziario e precise forze politiche conducono allo scopo di ridurre sempre più la pluralità e la libertà di informazione.
La disinformazione e l'ignoranza che esistono oggi nel settore specifico dell'educazione sanitaria non sono dovute quindio al puro caso, ma sono da sempre l'obiettivo di mantenere la popolazione in uno stato di quasi completa ignoranza su alcunio temi fondamentali tra i quali si può annoverare quello riguardante la tutela della salute del cittadino.
L'uso della radio e della televisione e di parte della stampa per mantenere il cittadino in questo stato di semi - ignoranza propinandogli informazioni solitamente parziali e frequentemente distorte ha impedito che i lavoratori e la popolazione in generale prendessero coscienza che una certa situazione sanitaria nel nostro Paese deriva in effetti dall'errato modello di società voluto da parte dei ceti dominanti.
In altre parole, coloro che detengono tutti o quasi gli strumenti che formano l'opinione pubblica, non hanno avuto ieri, non hanno oggi e non avranno sicuramente in avvenire alcun interesse a che i ceti popolari prendano coscienza che le malattie, la morte, l'emarginazione
sociale degli individui deboli, la pessima assistenza sanitaria sono una diretta e voluta conseguenza dell'organizzazione sociale, dell'organizzazione del lavoro nelle fabbriche, dell'errato sfruttamento delle risorse naturali ed umane perchè questo rappresenterebbe un grave pericolo per la loro arrogante egemonia.
Un esempio potrà comunque meglio chiarire i concetti su esposti.
ANNO 1973 — LUOGO NAPOLI — DRAMMA RAPPRESENTATO: IL COLERA — PROTAGONISTA DI UNA FARSESCA INIZIATIVA: IL MINISTRO DELLA SANITÀ
Per far fronte ed evitare la diffusione del germe del colera il ministro ha una geniale idea.
Emanazione di un manifesto con il quale si invita la popolazione a lavarsi le mani.
Ma le mani sporche e da lavare erano quelle di chi instaurando una fitta rete di speculazioni illecite e clientelismo aveva lasciato le popolazioni meridionali senza fognature, in case degradate e sguarnite di opportuni servizi igienici.
Questo avrebbe significato una denuncia di malgoverno perciò ad una corretta informazione ma il ministero preferì accusare la popolazione di avere le mani sporche.
Deriva quindi da tutto questo che qualsiasi tentativo di capovolgimento dell'attuale situazione sanitaria deve necessariamente passare attraverso la medicina preventiva che vede nell'educazione sanitaria un obiettivo essenziale e prioritario per operare correttamente in questo campo.
Questo obiettivo si colloca quindi a monte di qualsiasi altro momento assistenziale, in quanto rappresenta l'indispensabile per raggiungere una mobilitazione di massa sui temi della salute.
La medicina preventiva infatti è attuabile solo con la partecipazione cosciente della popolazione, ed inoltre, informazione ed educazione sanitaria garantiscono un effettivo controllo dei cittadini sulla realizzazione di programmi di medicina sociale la parte delle strutture pubbli.The.
Ecco quindi che trascendendo il sia pur importante aspetto tecnicistico che vede la realizzazione di strutture sanitarie capaci di creare un modo nuovo di fare della medicina (ad esempio i consultori) bisogna andare verso una gestione popolare democratica e sociale di questi servizi che solo così potranno essere per e della cittadinanza.
Da sottolineare quindi l'opera collettiva e partecipata di informazione sanitaria come stimolo alla creatività delle masse popolari derivante da un rapporto dialettico con le diverse forze sociali, politiche, culturali e sindacali della zona.
Una corretta informazione deve considerare la fabbrica come riferimento ed il quartiere come punto di applicazione e di lotta con il fine di mobilitare anche quei settori di masse popolari escluse dal ciclo produttivo, le quali proprio in conseguenza della loro esclusione dal luogo di produzione, sentono maggiormente il condizionamento della ideologia capitalista.
Quali quindi gli strumenti, il metodo, i contenuti di una cor-
Penso che in occasione dell'8 marzo, giorno in cui tutti dobbiamo ricordare la tragica fine avvenuta nel 1908, di 119 donne arse vive in una fabbrica tessile che occupavano in difesa del loro posto di lavoro ed in seguito rinchiuse dal padrone dell'edificio per impedire che vi entrassero i rappresentanti sindacali, sia doveroso fare un commento sulla situazione attuale della Questione Femminile per i diritti della donna.
Con la nostra complicità si è prodotta storicamente la condizione e l'oppressione della donna (leggi: L'Origine della famiglia di Engels). Tutta l'organizzazione sociale, i rapporti produttivi, le leggi, la cultura, la politica, la vita di ogni giorno, si reggono su basi di ingiustizia e di emarginazione nei confronti della donna.
Un tempo la schiavitù sembrava una cosa naturale, però noi abbiamo imparato dalla stessa storia che volendo tutto si può cambiare.
Il movimento delle donne ha cominciato, da molti anni a segnare nuovi processi culturali e sociali, la lotta portata avanti dall'Unione Donne Italiane non è una lotta contro il maschio, ma contro una società che è tutta basata nell'impedire alla quasi totalità delle donne di avere una propria personalità e di affermazione culturale o politica.
Il movimento femminile di emancipazione, attraverso dure lotte, in questi 2 ultimi anni ha fatto alcuni passi avanti sul piano delle conquiste, vedi il Diritto di Famiglia e la legge di Parità, ma certamente non sufficienti per il superamento di vecchi rap-
porti che ancora esistono tra uomo e donna.
Il particolare momento di crisi che stà attraversando il nostro Paese, ostacola in gran parte l'obiettivo di un superamento dei ruoli. La dilagante disoccupazione coinvolge in particolar modo le donne, infatti, solo in Lombardia, i settori più colpiti sono l'abbigliamento e i tessili.
Nelle aziende in crisi, le prime a pagarne le conseguenze sono le donne (es. I'UNIDAL).
La strada da percorrere per raggiungere la parità sui dirittidoveri tra uomo e donna è ancora molto lunga.
L'approvazione della legge sulla prevenzione e liberalizzazione dell'aborto, l'attuazione di un piano per i servizi sociali, la piena occupazione in sostituzione del lavoro nero, la cultura, sono tutti obiettivi che potremo raggiungere se Noi Donne, in occasione dell'8 marzo, sapremo suggellare un saldo impegno di partecipazione e di lotta come specifico contributo di cambiamento nel nostro Paese a partire dalla nostra zona. Sarà la dimostrazione che quelle 119 donne non sono morte invano.
De Vita Anna Moiraghi
retta informazione ed educazione sanitaria in zona?
Sembra opportuno partire da assemblee popolari su alcuni temi principali quali:
"LA TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA E DEL BAMBINO"
"LA TUTELA DELL'AMBIENTE DI LAVORO"
"LA TUTELA DELLA SALUTE DELL'ANZIANO"
o altri, per poi elaborare in conseguenza della partecipazione, delle proposte, ulteriori momenti di analisi quali una serie di riunioni di caseggiato sui problemi concreti emersi. Da questo lavoro capillare potrebbe poi uscire una serie di iniziative quali: mostre fotografiche, realizzazione di audiovisivi che scaturendo dalla creatività della cittadinanza siano un effettivo contributo alla corretta impostazione della educazione sanitaria, come la si è intesa confi-
gurare nei concetti esposti all'inizio di queste righe.
Questa serie di iniziative che vedrebbero coinvolte diverse forze sociali e culturali quali i consigli di fabbrica, i consigli di istituto, i circoli culturali, le organizzazioni femminili, i giornali di quartiere o di zona e i cittadini, le organizzazioni femminili, tutti in prima persona, produrrebbero già di per se educazione sanitaria ed anche come logica conseguenza materiali (relazioni delle assemblee, dibattiti, mostre, convegni) che poi possano essere pubblicati e diffusi creando una positiva reazione a catena, sviluppando nella zona gruppi volontari di cittadini preparati politicamente e teoricamente a collaborare con il personale specializzato nell'attività di educazione sanitaria.
L'introduzione della scheda di valutazione nella scuola dell'obbligo ha posto quest'anno con più urgenza ai lavoratori della scuola ed alle famiglie ormai coinvolte, poco o tanto, nel discorso di rinnovamento di questa istituzione, alcune domande di fondo: a chi e a che cosa serve la valutazione nella scuola?
Agli scolari? Agli insegnanti? Ai genitori? A tutte e tre le componenti certamente, ma per motivi comunque diversi.
Ai bambini occorre sapere che da loro ci si aspetta quel certo tragitto e quel certo impegno; questo da una parte li rende consapevoli e partecipi, non solo passivamente, al processo educativo e dall'altro li rassicura. comunicando loro che scuola e famiglia si occupano di loro, predispongono piani e strategie, desiderano per loro un progresso e un miglioramento, insomma "ci tengono" a loro. Senz'altro poi famiglia e insegnanti, ognuno nelle proprie competenze. per impostare un qualsiasi discorso educativo e didattico, devono ben tener presente il punto da cui si parte, e cioè le capacità, le possibilità, gli strumenti di cui attualmente dispone ogni bambino (e perciò la valutazione è fatto quotidiano ancor prima che trimestrale) per non rischiare che obiettivi troppo lontani o inutili ripetizioni, disorientino il bambino o fiacchino in lui la motivazione all'apprendere, compito principale della scuola primaria. Allora la valutazione serve, certo, ma non come la si intendeva ai tempi in cui noi ervamo nei banchi e come purtroppo ancora qualcuno pensa. Serve per progettare, non per bollare, per muoversi, non per fissare un quadro, per intervenire adeguatamente e scientificamente, non per dare un'etichetta. Allora è da chiedersi innanzi tutto se la scheda in questione risponda a questi criteri.
Tra le lodi (anche del TG2) e le critiche che tutti abbiamo sentito, mi sembra che comunque possano essere evidenziati seguenti aspetti, indicativi sulla
ormai famosa scheda. È una scheda che sancisce punti di arrivo dello scolaro; senza dubbio qualcuno obietterà che una buona lode o una nota di demerito costituiscono uno sprone positivo per un alunno. Ma da ricerche recentemente (e non) condotte a questo proposito, pare proprio invece che una valutazione che non indichi insieme una possibilità di miglioramento, si pone in uno degli ultimi gradini nella scala degli stimoli atti a motivare positivamente. E si capisce molto bene anche il perchè: sono proprio pochissimi i bambini che dopo un parere dell'adulto, specie se negativo, ritrovino in sè la sicurezza sufficiente per ricominciare. Aggiungo poi una nota d'esperienza personale: serve a ben poco o a nulla dire ad un bambino "non sei capace", ma se il discorso è invece "qui devi arrivare e puoi, queste sono le vie che conviene seguire, vedrai poi che sarai soddisfatto" di solito si ottiene molto di più. Tra l'altro così gli si comunica fiducia e sicurezza (dico poco!).
Non ricordo chi ha detto che l'umiliazione è il pegiore dei peccati, perchè spesso non vi si può porre rimedio, ma anche a proposito di ciò che andiamo dicendo l'osservazione è più che mai opportuna.
Ma ci sono altri aspetti, gravi anch'essi, che la scheda presenta: essa traduce nel suo interno le voci numeriche della pagella in parole, ed è quindi anche più rischiosa dei vecchi voti (almeno il 5 poteva lasciare il dubbio al bambino che in quel giorno o in quel periodo non aveva studiato, non era stato attento), la scheda no ti dice che non hai capacità logiche, che non sei in grado di assumerti responsabilità, ecc.. Sarebbe una bella umiliazione anche per noi adulti sentirselo dire, figuriamoci per un bambino, con le difese di personalità limitate che ci si ritrova a quell'età!
E poi la scheda non è per nulla scientifica, non presuppone nè costituisce un lavoro di rile-
vazione di dati oggettivi, ma soltanto di valutazioni soggettive, nella maggior parte dei casi opinabili.
Inoltre ci sarebbe da osservare che dopo l'entrata in vigore dei Decreti Delegati, il ritornare a fare dell'insegnante l'unico "giudice" nei confronti dello sviluppo del bambino, escludendo la componente famiglia, è perlomeno anacronistico.
Ma senza dubio l'aspetto più assurdo di tutta la vicenda è che parte della scheda compilata dovrebbe costituire un documento segreto, di cui il genitore non può nemmeno prendere visione, anche se contiene dati relativi al proprio figlio.
A chi servirà poi questa parte segreta? All'insegnante che la compila no: son cose che sa già se le scrive, al genitore no, che non la vede, per non parlare del bambino: lui "non c'entra per niente".
A questo punto si doveva quindi trovare un sistema alternativo per compilare !a scheda, dopo lunghe (!) consultazioni, ricerche, dibattiti, tra insegnanti insegnanti, genitori tra loro e insegnanti e genitori insieme, una maniera è saltata fuori. Tra l'altro, nella scuola dove lavoro, c'era già un discorso avviato da tempo di "no al voto" e alla selezione. Ma ora bisognava passare dal momento della negazione - contestazione a! momento costruttivo - propositivo. Si era tra l'altro osservato che il "voto formale" e "unico", se da un lato aveva abolito le aberranti bocciature dall'altro non garantiva adeguatamente che poi i bambini "non bocciati" trovassero nella loro classe gli stimoli momenti di una scuola davvero e pienamente promozionale. So di scuole in cui magari non si boccia, perchè ora non si può, però chi non riesce è semplicemente tollerato in classe. Non è questa una forma di selezione ed emarginazione pericolosa come la precedente e solo più strisciante?
Certo che con le strutture che ci ritroviamo nella scuola, basti pensare al numero dei bambini
per classe, alla totale mancanza di appoggio e intervento di équipe — medica - psico pedagogica, l'insegnante è proprio da solo a porsi il problema e a provvedere, nel migliore dei casi con l'aiuto dei colleghi e dei genitori.
Ma certe volte si ha proprio l'idea di darsi un gran da fare, disperdendo energie a vuoto. I perchè di queste carenze sono anche politici e qui il discorso diventa lungo davvero. Allora come si è fatto nella nostra scuola (Circolo Visconti Borsa)? Si è iniziato innanzi tutto ( e viene allegato alla scheda) un discorso di programmazione educativa il più possibile scientifico, dandosi mete finali, obiettivi intermedi e trovando insieme le tecniche didattiche più idonee per raggiungere tali traguardi.
Poi s'è organizzato uno schema - griglia che permetta di rilevare dati il più possibile oggettivi su ogni bambino della classe: questa griglia debitamente compilata costituisce comunque un documento personale dell'insegnante e non viene allegata alla scheda, ma serve come base di discussione per colloqui quadrimestrali coi genitori. In base alle rilevazioni, che non sono mai peraltro giudizi di valore sull'alunno, ma dati di realtà verificabili, si andrà a compilare la scheda, in accordo con il parere della famiglia, formulando anzichè un giudizio, un'ipotesi di intervento educativo e didattico relativo alle difficoltà di ogni bambino, che insegnanti da un lato e famiglia dall'altro effettueranno e che anche l'alunno dovrà conoscere, perchè quando si sa dove si deve arrivare e che si può arrivare, si lavora con più serenità e impegno. È questo, secondo me, un passo sulla via della "scuola promozionale", che cioè non si contenti di non bocciare. ma promuova davvero, porti avanti, stimoli e rafforzi tutte le possibilità, garantendo lo sviluppo globale di ogni personalità: il cammino comunque è ancora molto, molto lungo.
Patrizia Roversi
Sono un cattolico, che nelle ultime elezioni scolastiche, ha militato nelle liste unitarie, le ragioni di questa mia scelta sono molteplici, cercherò di spiegare le motivazioni che mi hanno collocato, liberamente, sulla sponda opposta alle liste di "Comunità educante".
Per mia natura diffido di coloro, che sbandierano modelli educativi, sia pure con etichette cristiane, ma poi in concreto non operano a far si che tutta la società ne tragga giovamento.
Sono alla ricerca della verità, non ritengo di essere immune da errori ma mi attengo al motto di Freire (nessuno educa nessuno, ci si educa insieme) e cerco di trovare persone di buona volontà per poter costruire qualcosa che sia di aiuto a tutti.
Il discorso sulla scuola privata è scontato a priori, dato, che non mi posso permettere il lusso, di pagare rette insostenibili nella mia condizione di lavoratore.
Il mio sforzo, quindi, è diretto a migliorare la scuola publica, frequentata dai miei figli, dove sono sicuro possano trovare quell'aggancio alle tematiche sociali e un reale inserimento nel mondo del lavoro. Infatti ritengo meno trumatizzante, per questi ragazzi, l'impatto con la vita, al contrario di
Il 10 febbraio si è tenuto, nel salone del Consiglio di Zona, un incontro fra gli eletti al Consiglio Scolastico distretto 42, quello della nostra zona. Alla riunione, promossa dal Circolo Trevisani, erano presenti Fernando Cattaneo, Rossana Ferri e Umberto Formica per genitori, Maria Luisa Cantoni, per docenti, Claudio Sanfilippo e
Maurizio Pagliarini, per gli studenti, Nicola Bruno, per non docenti, e Luigi Volpe quale coordinatore della Commissione Scuola del Consiglio di Zona 19.
La riunione, alla quale erano state invitate tutte le componenti elette nel Consiglio Scolastico Distrettuale, è stata molto interessante e costruttiva e si è svolta in un
Prima settimana
LUNEDÌ: riso in brodo con prezzemolo, uovo al pomodoro o sodo con salsa, contorno, frutta.
MARTEDÌ (piatto unico): polenta con spezzatino o pasta con polpette in umido, gelato.
MERCOLEDÌ: risotto, filetti di sogliola o tonno sott'olio, contorno, frutta.
GIOVEDÌ: minestrone di pasta, scaloppine di lonza, contorno, frutta.
VENERDÌ: pasta al sugo, pollo arrosto o prosciutto, contorno, frutta. (+) latte intero come bevanda.
Seconda settimana
LUNEDÌ: riso al pomodoro, formaggio, contorno, frutta.
MARTEDÌ (piatto unico): gnocchi con ragù di carne e piselli, gelato.
MERCOLEDÌ: risotto, pollo arrosto o prosciutto, contorno, frutta.
GIOVEDÌ: minestrone di pasta, brasato di manzo, contorno, frutta.
VENERDÌ: pasta al sugo, filetti di sogliola o tonno, contorno, frutta. (+) latte intero come bevanda.
Terza settimana
LUNEDÌ: pasta al sugo, frittata, contorno, frutta.
MARTEDI (piatto unico): polenta o riso con carne in umido, gelato.
MERCOLEDÌ: riso al pomodoro, cotolette di palombo o tonno, contorno, frutta.
GIOVEDÌ: pasta al sugo, lonza arrosto o cotolette, contorno, frutta.
VENERDÌ: passato di verdura con crostini, pollo alla cacciatora o prosciutto, contorno, frutta.
(+) latte intero come bevanda.
Quarta settimana
LUNEDÌ: pasta al sugo, formaggio, contorno, frutta.
MARTEDI: pasta con fagioli, arrosto o bistecche, contorno, frutta.
MERCOLEDÌ: gnocchi al sugo. pollo arrosto o prosciutto, contorno, frutta.
GIOVEDÌ: risotto, carne alla pizzaiola, contorno, frutta.
VENERDÌ (piatto unico): spaghetti con tonno e piselli, gelato. (+) latte intero come bevanda.
clima di confronto positivo sia tra le varie componenti, sia tra posizioni ideologiche diverse. I presenti hanno convenuto sulla necessità di approfondire la conoscenza delle reciproche posizioni, che già in questo primo incontro hanno registrato molti punti di convergenza. Tutti d'accordo sulla necessità di operare per un continuo miglioramento dei contenuti della scuola, sia pubblica, sia privata in modo che possa assolvere al suo compito primario, che è quello di preparare giovani coscienti, responsabili, critici e tecnicamente idonei ad affrontare il mondo del lavoro come oggi si presenta. Obiettivo che si può raggiungere adeguando i programmi scolastici al progresso dei tempi, migliorando o fornendo sussidi tecnici (materiali per ricerche, laboratori, sussidi scolastici, ecc.), fornendo una informazione pluralistica sia nelle scuole pubbliche, sia in quelle private.
Altri punti di accordo sono stati quelli relativi alla "funzionalità" del Distretto: volontà di collaborare con gli enti locali e statali, in particolare con il Consiglio di Zona ed il Provveditorato: importanza di uno stretto collegamento fra Distretto e Consigli di Circolo e d'istituto per conoscere e far conoscere quanto avviene nel mondo della scuola sia su scala di zona, sia a livello cittadino e nazionale; decisione di attuare forme permanenti di collegamento fra eletti ed elettori per informare ed es-
quei ragazzi, cui genitori, si sono preoccupati di togliere lorto ogni tipo di con flittualità, relegandoli in scuole rifugio o gabbie d'oro.
Il problema quindi non è di fornire delle gabbie di protezione ma, di fornire la spina dorsale alle persone; si tratta di impedire che vengano avanzate richieste perchè la scuola diventi a binario unico, perchè la scuola pubblica è la scuola di tutti e finchè ci sono persone che la pensano diversamente, tutti hanno il sacrosanto diritto di esprimersi nel rispetto reciproco. Ecco questo a mio avviso è un'opera di liberazione, nel senso di rendere i ragazzi capaci di reagire a tutti quegli atteggiamenti manipolatori che fonti esterne possono esercitare su di loro.
Altra possibilità della scuola pubblica è quella della socializzazione, ridiventare luogo dove lentamente, faticosamente si recupera il senso di solidarietà di consenso fra le parti che oggi sta andando in frantumi.
Come cristiani abbiamo una responsabilità del tutto speciale di aiutare gli altri, coloro che sono alla base della piramide sociale, recuparando quella solidarietà di fondo che costituisce la condizione primaria del vivere civile e anche di un vivere fraterno.
È lì che noi giochiamo la nostra testimonianza, preoccuparci che l'uomo non sia soltanto uomo utile a sè, ma ci stà a cuore la riuscita dell'uomo nel senso completo, cioè l'uomo come servizio, come dono.
sere informati; modo di operare del Distretto sulla base di un programma operativo concreto e di prospettiva.
Su proposta del dr. Formica è stato altresì convenuto di studiare la possibilità di costituire "gruppi di lavoro" su problemi specifici.
Comune è stata l'opinione sul cattivo funzionamento della Commissione Elettorale Distrettuale, che ha impedito una rapida proclamazione degli eletti, con tutto ciò che ne è derivato.
Nel corso del dibattito sono affiorati numerosi temi i più problematici dei quali sono stati ovviamente quelli del
rapporto fra mondo degli adulti e nuove generazioni e della educazione permanente, quest'ultima legata alla crescita culturale e sociale di tutti.
I partecipanti hanno convenuto sulla necessità di ritrovarsi, per individuare le prime linee operative, all'inizio di marzo anche se il Consiglio Distrettuale, non viene ancora convocato ufficialmente. Hanno deciso altresì di estendere l'invito ai consiglieri nominati dagli Enti locali e dalle forze sociali onde avere un più profondo scambio di idee e poter così gettare le basi del futuro distretto scolastico.
Allora il problema dei cattolici, non è di far liste separate, per conquistare posti, ma quello di giocare al pluralismo di mettersi dentro, in un discorso che spesso è lacerante, spesso faticoso, imitando lo stile di Cristo, che ci insegna ad essere lievito nella massa e sale che dà sapore.
Spariremo come sparisce il lievito e il sale, ma saremo dentro, dando un senso alle cose accettando la dimensione degli altri, la dimensione della vera fraternità. Questo vuol dire servire profondamente.
Queste sono le ragioni che mi trovano su posizioni diverse di quelle di "Comunità educante", ognuno lavora per ciò in cui crede.
Mi auguro, che tutti debbano bandire ogni pregiudizio di superiorità ideologica, e che tutti insieme, umilmente, si lavori per una vera scuola che sforni cittadini maturi coscenti e generosi.
Callegari Umberto
La Sezione Scacchi del Circolo "G. Trevisani" organizza un corso di perfozionamento dei gioco degli scacchi, per una durata di 8 lezioni (8 lunedì)
La quota d'iscrizione è di L. 2000 per gli iscritti al circolo e di L. 3000 per i non iscritti.
L'inizio del corso avverrà lunedì 13 Marzo '78 alle ore 21, presso il circolo stesso. Chi desidera partecipare è pregato di comunicare il proprio nominativo al circolo (Tel. 353945) al martedì, mercoledì e venerdì, dopo le ore 21.
Inoltre ricordiamo a tutti gli appassionati degli scacchi che se volessero passare una serata fra amici per qualche
Non c'è dubbio che una parte dell'arte contemporanea è nata con gli occhi chiusi. Però le necessità del futuro esigono che si trovi un posto anche per certe correnti pittoriche così dette "moderne". Uno di questi, potrebbe essere OSAN: il cui piacere fu di sperimentare con varie tecniche ogni possibilità di esecuzione seguendo le teorie di Picasso e di Gorky. Innanzitutto perservera. Poi, se non hai idee, disegna il modello. Se non hai il modello, copia riproduzioni. Se sei depresso, disegna; se prendi la sbornia, va a casa e comincia un quadro. Se fuori stanno sparando, continua a disegnare. La salvezza reale per l'artista, è una sola: l'arte.
Per OSAN, come per tutti gli artisti, la tela non è una superficie sulla quale presentare un'immagine, ma un "cervello", che tramite gesti manuali e ipotesi mentali raccoglie i segni di ciò che è o che potrebbe essere.
Quasi tutte le rappresentazioni di OSAN rispecchiano la civiltà meccanica non priva di suoni, dove le figure hanno il senso metafisico e sono circondate d'armonia cromatica.
Quello che è bello in questo artista è il sentimento, il ritmo, la dinamica, la ricchezza della plasticità della forma primitiva, dove la voluta deformazione dei soggetti sfiorano lo spirituale.
L'artista propone le sue opere come note musicali nella canzone della pittura con senso umano. Questa severità pittorica, spoglia tutti noi, per rivestirci con un messaggio ove i contenuti che dominano i motivi e i fatti della vita diventano fatti d'arte.
"FOTO - PITTURA BINOMIO D'ARTE" presso il circolo "Carducci" in Via Bertini 19Milano.
Saranno presenti alla manifestazione i Sigg.
E. Passaretti - Pres. del Circolo Fotografico Milanese
G. Pagetti - del giornale Milano 19
G. Albani - Critico d'arte
R. Sala - Labor. Foto CAMSA
F. Jannotta - Scultore (espone sue opere)
OPERE ESPOSTE FOTOGRAFO PITTORE
1 Via Argelati
2 Alba sulla città
3 Ricerca (Portico)
4 Porta Ticinese
5 Vecchia casa
6 Via Madonnina
7 Madonna dell'Angelo
8 Morte di un fiore (C. Mazzotti)
9 Periferia
10 Ritratto (Chiara)
11 Chiesa San Mamete
12 Alberi secolari
13 Rami in fiore
14 Parco di Trenno
15 L'uomo e la panca
16 Cascina di Ornago
VICINO ALLA NOSTRA ZONA SULLA STATALE 11 A VITTUONE (MILANO-NOVARA)
TEL. 9022962
partita, il circolo "G. Trevisani" è aperto tutti i mercoledì e venerdì alle ore 21.
VENITE VI ASPETTIAMO!
La Sezione Scacchi
Vi proponiamo qui un problema scacchistico:
Il bianco matta in 2 mosse.
CASALINGHI - CAMPEGGIO - ARREDO GIARDINO VIMINI - TEMPO LIBERO - BOX PER AUTOGIOCATTOLI - REGALO - HOBBY
A Vi / S A LEA41 aspetta.
Sezione scacchi
Proponiamo ai nostri lettori questa scheda della Zona 19: - Abitanti 117 mila
- Strutture per lo sport e la ricreazione di base: atletica XXV
Aprile, piscina di via Lampugnano - Strutture per iniziative culturali (teatro, musica, cinema, ecc.): un cinematografo privato (Alpi), 11 sale parrocchiali, 3 circoli culturali - Edifici scolastici 57, comprese le materne, più uno in costruzione (omnicomprensivo del Ga I laratese).
Ci si pone il problema dove e come sia possibile fare delle iniziative di carattere culturale proposte a tutti i cittadini della zona, non solo come strumento di piacere per la partecipazione o ad un concerto, od ad uno spettacolo cinematografico o teatrale.
La Commissione Cultura del Consiglio di Zona 19 si è proposta di realizzare iniziative di carattere culturale ugualmente andando alla ricerca di un lungo, raggiungibile da tutti i quartieri della zona, nel quale sia possibile non solo mettere in atto le iniziative, mla creare attraverso di esse una abitudine, meglio un luogo in cui recarsi, che tra qualche anno diventi tradizionalmente il centro culturale della zona. La commissione ha preso contatti con i rappresentanti dei consigli di istituto del Vittorio Veneto e dell'Ettore Conti, che sono in piazza Zavattari vicino a tutti i mezzi pubblici che servono la zona, con la direzione amministrativa e con l'Assessorato all'istruzione dell'Amministrazione Provinciale di Milano, per poter utilizzare l'aula magna dei due istituti, in avanzatissima fase di sistemazione.
Come già è successo per altri centri scolastici della provincia anche per quello della nostra
zona l'accordo con la Provincia è stato fatto. Un accordo che permette al Consiglio di Zona di fruire dell'aula magna per metterla a disposizione sia di grossi complessi musicali (classici e moderni), sia di compagnie teatrali che già svolgono la loro attività a Milano e non solo nella nostra città.
Nelle sette riunioni che si sono tenute a partire dal 2 gennaio di quest'anno fino all'ultima del 22 febbraio si sono trovati attorno al tavolo di lavoro i rappresentanti dei maggiori enti musicali milanesi (Scala, Pomeriggi Musicali, SIEM) e dell'Associazione Teatri Milanesi (Teatro Uomo, Verdi, Pier Lombardo, Elfo, ecc.), il Piccolo Teatro, l'Arci le marionette di Cosetta Colla. La proposta che è anche un progetto per la zona e che non vorrebbe — se si riuscirà a farlo decollare — non ristretta a qualche iniziativa, ma l'inizio di un reale decentramento culturale permanente nella nostra zona.
Che cosa stanno preparando assieme la commissione e gli esperti degli enti che abbiamo citato? Musica: da Beethoven al Jazz alla musica popolare.
Teatro da Brecht a Garcia Lorca e una serie di iniziative sia di teatro, sia di musica da proporsi alle scuole di ogni ordine (dalla materna alla superiori) e da tenersi presso di loro non solo come momento generico di conoscenza culturale, ma in particolare come momento conoscitivo anche delle tecniche e degli strumenti, della vita insomma che stà dentro il fenomeno teatro ed il fenomeno musica.
Vi proponiamo una vacanza in Sardegna all'Hotel Pineta Beach di Platamona tutto compreso da Milano a Milano.
Soggiorno di 9 giorni Lire 160.000
Soggiorno di 16 giorni da Lire 265.000
Le quote sono comprensive di: Viaggio andata e ritorno nave — Pensione completa all'Hotel Pineta Beach — Trasferimenti Milano - Genova - Milano e Torres - Hotel - Torres.
I soggiorni si effettueranno con partenze ogni sabato a partire dal 28 maggio fino al 23 settembre.
L'HOTEL PINETA BEACH è un complesso elegante e confortevole, di seconda categoria. Sorge direttamente sul mare ed in una vasta pineta (20 ettari) — tutte le camere hanno bagno o doccia e servizi privati. Inoltre l'Hotel è dotato di 2 piscine — 2 campi di tennis - Minigolf - pallavolo - parco gioco bambini - nurserie ed un mare bellissimo.
Tutte le sere al Club dell'Hotel Balli e Animazione.
Inoltre, per fare conoscere la Sardegna, verranno organizzate escursioni alla Costa Smeralda, alle isole della Maddalena e di Caprera, a Porto Conte e Capo Caccia, a Stintino, a Nuoro e Calagonone, ad Alghero e Castelsardo.
Per informazione ed iscrizioni rivolgersi a: ORIENTAL VIAGGI s.r.l.
Via Washington, 104 20146 Milano tel. 470327 - 479594
Per nuclei familiari di minimo 3 persone sconto di L. 10.000 per persona.
Sarà la vostra Vacanza Felice.
Concludiamo: quando l'anno passato fu presentato il programma della commissione Cultura Sport Tempo Libero e leggevamo in esso che era intenzione dell'ente locale (Consiglio di Zona e sue commissionio) di promuovere la diffusione della cultura a strati sempre più vasti di cittadini, eravamo attenti al passaggio tra la teoria e la pratica di questa affermazione. Se l'iniziativa oggi in fase di progetto - proposta avrà gambe, o meglio se realmente essa rappresenterà le esigenze dei cittadini della zona 19, e quindi si concreterà pensiamo che il fatto possa essere positivo. Noi, come giornale della zona, ci metteremo a disposizione per supportare questa iniziativa. E diciamo sin da ora ai nostri 3000 lettori o di scrivere a noi mandandoci proposte, o di scrivere al Consiglio di Zona, e comunque di partecipare non solo per dare forza all'iniziativa, ma, soprattutto, per farla migliorare.
Sono in discussione al CDZ 19, come in quelli delle altre zone, le prime delibere quadro che affidano alle zone alcuni compiti operativi e decisionali dell'Amministrazione Comunale.
Le delibere quadro, che riguardano la gestione della refezione, del trasporto alunni e dei centri sociali, sono in discussione nelle commissioni consigliari del Dipartimento Gestioni Sociali della zona 19.
Martedì 28 febbraio si è svolto un sopralluogo in via Pinerolo 40 dei tecnici dello I AC PM addetti al progetto di ristrutturazione delle case e i rappresentanti del Consiglio di Zona, architetti Lorenzetti e Grandi.
Che si stia schiodando finalmente il problema del risanamento di via Pinerolo?
Riceviamo la notizia che il gruppo di lavoro sport della Commissione Cultura Sport e Tempo libero sta organizzando la seconda edizione de "I due giorni con lo Sport" per il 27 e 28 maggio prossimi (specialità: nuoto, atletica, tennis).
Come la prima edizione, l'iniziativa è promossa per gli alunni delle scuole elementari, medie e medie superiori.
A integrazione di questa iniziativa, già collaudata l'anno scorso, il gruppo sport sta organizzando una serie di manifestaizoni monospecialistiche, da tenersi una al mese, a sostegno ed a promozione dello sport inteso come momento educativo (marciatorie, calcio, nuoto, ginnastica, pallavolo, pallacanestro, sport invernali). A metà maggio è prevista una gita ecologica ai parchi della zona (Monte Stella, Parco Trenno, Parco Ovest, Stalle e scuderie di S. Siro).
A tale ultima iniziativa ci risulta che il Consiglio di Zona inviterà a collaborare gli insegnanti delle scuole della zona, oltre che tutti i cittadini interessati e studiosi della vita delle piante, degli animali, ecc. E sono molti.
Milano 19 si farà premura di comunicare il programma appena sarà definito nei dettagli.
pag. 10 - milàno 19
POLISPORTIVA S. LEONARDO G 2Da quando è nato il Torneo degli "Anni Verdi", oltre a riunire tanti ragazzi sui campi di calcio, tra i dirigenti delle Società è nata una vera e sincera amicizia. Amicizia tra persone mai viste prima, oppure persone conosciute, si, ma non tanto bene da considerarle amici come dopo aver partecipato agli "Anni Verdi".
Noi patiti del gioco del calcio, che amiamo questo sport e diamo tanto o forse tutto, che sopportiamo sacrifici di ogni sorta quando ci ritroviamo sui campi da gioco, ci sentiamo sereni e distesi, senza l'assillo della vittoria d'obbligo. Viviamo dunque, dei momenti di vera sportività, anche se giustamente ad ognuno piacerebbe vincere; oppure accettiamo anche la sconfitta. Dopo tutto, è quanto insegnamo ai nostri ragazzi.
Questo è un clima idilliaco, e finchè partecipiamo agli "Anni Verdi", questa sensazione, non ci abbandona.
Di norma noi tutti operiamo per circa dieci mesi l'anno, il torneo dura circa due mesi, e nell'ambito della stagione è veramente poco.
Terminando il Torneo, quindi, oltre a perdere, forse l'atmosfera del Torneo, ci perdiamo anche di vista, con l'arrivederci all'anno prossimo.
D'accordo che il Torneo deve avere un'inizio ed una fine, ma i nostri rapporti potrebbero benissimo continuare.
Entrando in un argomento organizzativo (oltre a quello dell'amicizia), si potrebbe costituire un Comitato Permanente oppure, una segreteria, costituita da un certo numero di collaboratori, la quale svolgerebbe un'attività continua, alla ricerca della soluzione di tutti quei piccoli o grandi problemi, che sussistono per ogni Società, quando il Torneo è terminato.
Quindi, una Segreteria. alla quale tutti gli amici o iscritti al "Club degli "Anni Verdi" (si po-
Si è inaugurata sabato 18 febbraio una nuova Farmacia Comunale nella nostra Zona, la n. 81, inserita nel Mercato comunale di via Chiarelli.
Con l'apertura della nuova farmacia l'Azienda Farmacie Municipali intende soddisfare le esigenze del quartiere per quanto riguarda l'assistenza farmaceutica.
Poiché i bisogni della popolazione non si limitano alla sola richiesta di farmaci, la farmacia mette a disposizione altri servizi
complementari:
- Analisi cliniche
- Erboristeria
- Alimenti per l'infanzia e dietetica
- Cosmetica
- Articoli Sanitari
- Misurazione automatica pressione arteriosa
Con la farmacia di via Chiarelli
l'Azienda Farmacie Muinicipali prosegue nell'impegno di garantire il servizio farmaceutico ai quartieri della cità.
Le altre farmacie comunali della Zona 19
2 Via Trenno, 15 308.24.37
18 Via Appennini, 53/ D
353.53.28
20 P.zza Axum, 5/3 407.59.41
24 Via M organtini,
trebbe chiamare così!!!) possono rivolgersi per conoscere ogni sorta di notizie.
Ad esempio, ricerca di incontri amichevoli, diciamo fuori stagione; ricerca di campi liberi, ricerca di ragazzi da sistemare in altre Società che ne avessero bisogno; (Società con "troppi" ragazzi e con "pochi" ragazzi) una segreteria efficiente, organizzata, con calendari Federali, con elenchi degli organici delle Società iscritte, dei campi sportivi, degli orari di allenamento, e così via.
Questi sono solo dei cenni, che se si voranno mettere in pratica verranno discussi, ampliati, perfezionati. Il fatto di appartenere a diverse Società lo si deve al caso, all'amico, alla vicinanza, alla simpatia, ecc. ma come ognuno di noi vive nella propria Società, anche altri dirigenti vivono nello stesso modo, con gli stessi pro-
blemi, con gli stessi entusiasmi e le stesse soddisfazioni.
Quindi un "club" ed Organizzazione del genere vedrebbe riuniti tutti gli sforzi con un identico obbiettivo; pur appartenendo sempre alla Società voluta, si potrebbero organizzare gite, prove tecniche, tornei nei modi più disparati, corse, giochi, cene, insomma chi più ne ha ne metta.
Questa è solo un'idea, però realizzabile.
Quindi questo foglio serve solo a farla conoscere, agli amici e non (per ora), cercando di ampliare il campo di azione; e cominciare a scrivere nero su bianco, l'inizio di un discorso che desidera solo di essere affrontato e perfezionato.
Tutti coloro che leggendo queste righe si sentono sensibilizzati ad un discorso del genere si avvicinino, troverà degli amici disponibili.
Classifica finale torneo "CITTA di CORSICO"
Categoria juniores femminile
C.S.C. A - Corsico
G.U. OMBRA 77 - Milano
C.S.R.B. Baggio
U.I.S.P. Corsico
C.S.C. (B) Buccinasco
Sant. Agnese tessera
I.M.E. Corsico
C.R.A.C. Corsico
Campionato Provinciale U.I.S.P. ente promozionale riconosciuto dal C.O.N.I. Categoria juiores femminile
Classifica dopo la 6 giornata e risultati
15 Gennaio Polisp. Nova M. — G.U. Ombra 77 B 1 — 3 Polisp. Novatese A — G.U. Ombra 77 A 2 — 3
22 Gennaio
C.R.A.C. — G.U. Ombra 77 B 1 — 3 Polisp. Novatese B — G.U. Ombra 77 1 — 3
29 Gennaio
G.U. Ombra 77 A — SGEAM rinviata al 5 aprile
G.U. Ombra 77 B riposa
5 Febbraio
G.U. Ombra 77 A — G.U. Ombra 77 B 1 — 3
12 Febbraio
C.S.C. 1 — G.U. Ombra 77 A O — 3 su reclamo Polisp. Novatese A — G.U. Ombra 77 B O — 3
19 Febbraio
C.S.C. I — G.U. Ombra 77 B 3 — 1 Riposa G.U. Omra 77 (A)
CLASSIFICA DOPO LA 6 GIORNATA
Dairago (Legnano)
G.U. Ombra 77 B (Milano)
C.S.C. I (Corsico) Polisp. Nova Milanese
G.U. Ombra 77 A
C.S.C. 2 (Corsico) SGEAM (Milano)
Polisp. Novatese 2 Polisp. Novatese I Cinisello Balsamo
C.R.A.C. (Buccinasco)
Il Gruppo Universitario VOLLEJ BALL "OMBRA 77" rende noto su alcune modifiche degli allenamenti. Lunedì scuola media Caldara via San Giusto ore
17.30 alle 19.30
Martedì scuola elementare di via Cilea 4 ore 17.30 alle
19.30
Mercoledì scuola media Caldara via San Giusto ore
17.30 alle 19.30
Giovedì scuola elementare via Ugo Betti 17.30 alle
19.30
Il consiglio Direttivo ringrazia vivamente le Presidi delle due scuole, e i consigli d'istituti per la loro grande collaborazione.
Per coloro sia sesso maschile e femminile, interessati a svolgere l'attività agonistica di pallavolo, possono interessarsi presso la segreteria Tel. 4037197, o presentarsi presso le palestre.
Via Appennini, 41 (ang. Alex-Visconti) - Tel. 3539101
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi in sede nei seguenti giorni: Martedì e giovedì mattina dalle 9,30 alle 12,30 - mercoledì e giovedì dalle 18 alle 20 e dalle 21 alle 23 - il sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19 ed alla domenica dalle 9 alle 12,30.
Turismo: "Una giornata diversa dalle altre"
Il 1° maggio '78 con partenza in pulman da via Apenninisul Ticino con barconi da diporto navigando sul Naviglio con canti e musica; "Risotto e luganega", vino a volontà. Iscrizioni limitate per scarsità di barconi - prezzo accessibile a tutti - partenza prevista ore 8.30 - ritorno in pulman previsto ore 18/ 19.
"Strabiliante" con costi contenutissimi a "Palma di Maiorca" in aereo A/R - "L'isola della calma"; "L'isola del sogno".
1° giorno: da Linate in volo di linea a Palma -camere riservate - cena e pernottamento in hotel.
2° giorno: prima colazione in albergo - partenza in pulman con giuda per escursione a Manacor, Porto Cristo, Grotte del Drago - Il colazione in ristorante tipico - serata con cena e spettacolo in locale caratteristico - pernottamento in hotel.
3° giorno: prima colazione in albergo - giornata a disposizione - pranzo - cena - pernottamento in albergo.
4° giorno: prima colazione in albergo - trasferimento all'aeroporto - partenza per Milano-Linate.
Passaporto individuale in corso di validità - Quota individuale lire 160.000 circa - ai soci circa lire 152.000 - Iscrizioni aperte fino al 30-4-78 - data prevista partenza metà maggio. In luglio-agosto all'Arena di Verona - stagione lirica con pulman da via Appennini - Iscrivete subito il vostro nome.
CAMPIONATO DI CALCIO FIGC - RITORNO
5/3 Pol. Lib. Gallar. - G.S. Gallar. III - campo Madonninaore Pol. Lib. Gallar. - Pero Under - campo Madonnina - ore
12/3 Ricciarelli - Pol. Lib. Gallaratese III - campo Madonnina ore 10,30
Opel-de-Crescenzo Pol.Lib. Gallar. Under - campo Libertà Settimo M.se - ore 9
19/3 Poi. Gallaratese - Brighenti I II - campo Madonnina - ore 10,45
Pol. Gallaratese - Audax Bresso Linder - campo Madonnina - ore 9
26/3 Flening P.L. Gallaratese III - campo H.H.Triestina - ore 10.45
Baranzatese P.L. Gallaratese Under - campo Baranzateore 10.30
2-4 P.L. Gallaratese Baggio III - campo Madonnina - ore 10,45
P.L. Gallaratese Cerchiatese Under - campo Madonninaore 9
9/4 Arden P.L.Gallaratese III - campo vedetta - ore 15,30
Cornaredo P.L. Gallaratese Under - campo Cornaredo ore 10.30
CALENDARIO - CAMPIONATO IV "DIVISIONE
PALLAVOLO - FEMMINILE - FIPAV GIRONE "E" ANDATA
Gara N. 2 Squadre Giorno Data Orario Palestra
G/1112 Vega - Ombra Mart. 21-2 19 Sforza (rin.)
G/1114 Ombra - Cariplo Mart. 28-2 19 Sforza
G/1119 Ombra Cus Ven. 24-3 20.45 V. Veneto
G/1 120 Impeto - Ombra Mart. 28-3 20.30 Impeto
G/1124 Ombra - Crac Giov. 64 20.30 Buccinasco
G/1127 Ombra - Vega Mart. 114 19 Sforza
G/1129 Cariplo - Ombra Mart. 18-4 19 Sforza
G/1134 Cus - Ombra Ven. 28-4 20.30 V. Veneto
G/1135 Ombra - Impeto Mart. 2-5 20.30 Impeto
G/1139 Crac - Ombra Giov. 11-5 20.30 Buccinasco
Giochi della Gioventù 1978 - Pallavolo - Manifestazione - Pallavolo - Comune di Milano - Fipav - Partecipiamo con una squadra femminile Cat./Ragazze
Apriamo una leva di iscrizioni per una o più squadre/allievi iuniores maschile nati dal 1959 al 1964 per partecipare alla manifestazione.
Karate - Fesik - Esami 2° Ciclo 25 Marzo 78
I corsi sono sempre aperti a tutti e per tutte le età da 6 anni ai 101 - ambosessi - presso la palestra della scuola elementare di via Uruguay - Lunedì e giovedì dalle 18.30 in poi. Non vi è l'obbligo di presenza - le lezioni sono tenute con buoni validi per frequenza effettuata - iscrizioni presso la nostra sede o in palestra giorni e ore stabilite per i corsi.
Nuoto Fin Comunicato: il II ciclo corsi nuoto 12 marzo chiusura iscrizioni per raggiunto limite disponibilità posti piscina lampugnano comunicheremo tempestivamente apertura II ciclo.
Errata corrige - Alla maratona d'inverno Patrick del 15 gennaio u.s. il nostro atleta Canova Francesco iscrittosi col n. 181 non ha potuto partecipare alla stessa perché era infortunato ad una spalla. Non si è quindi ritirato per caduta come si può capire leggendo il corsivo.
Il centro Don Gnocchi è composto da vari padiglioni con diverse suddivisioni e finalità; vediamoli per sommi capi.
Distribuito su Tre piani con camere da 3 - 4 letti massimo. Comprende scuola materna, elementare, media e nel piano interrato piscina e palestre. Vi si contano 120 degenti fra internato e seminternato comprendono ragazzi da 3 a 16 anni.
Si curano cerebropatie neonatali, traumi cranici e midollari, distrofie muscolari, malformazioni congenite, ed inoltre vi sono ancora poliomelitici. Nell'internato sono compresi alcuni pazienti di età oltre i 20 anni, inoltre vi è un gruppo di gravissimi con attività motoria ridottissima od addirittura nulla.
Ogni tre malati è necessario un infermiere.
CENTRO NUOVO
a) servizio ambulatoriale per pazienti da O a 14 anni con patologie analoghe a quelle sopra descritte. Usufruiscono di questo servizio circa 250 pazienti mensilmente — ogni prestazione dura mediamente un'ora b) servizio ambulatoriale per la patologia della colonna vertebrale e servizio trattamento medicina preventiva per la cura
della scoliosi. Usufruiscono di questo servizio mediamente 500 persone con prestazioni di 2 visite settimanali. Nel settembre
1977 sono stati aperti degli ambulatori a Sesto S. Giovanni, S. Donato e S. Giuliano dove si è riscontrato il maggior numero di casi di scoliosi causata da mancanza di attrezzature sportive e di servizi sociali. Per questo servizio sono occupati un medico, un fisioterapista, un impiegato, facenti parte dell'organico del Don Gnocchi. Per i casi più gravi riscontrati dalie visite ambulatoriali, ove si richiedono cure particolari o interventi chirurgici, il paziente può beneficare di assistenza di tipo ospedaliero nel centro Pilota.
3°) PADIGLIONE
TERZA ETÀ
Servizio ambulatoriale da 14 anni in su per circa 200 pazienti mensili. Si curano emiplagie, paraplegie, alterazioni del sistema nervoso periferico e traumi di varia natura; è dotato inoltre di un servizio di fisioterapia respiratoria asmatica e cardiaca per anziani. Questo servizio è stato inaugurato alla fine del 77.
4°) CONSULTORIO
In Don Gnocchi è stato aperto un consultorio di zona per parenti di handicappati, senza assistenza. È composto da due
psicologi, 3 assistenti sociali ed un incaricato a valutare e consigliare un orientamento professionale. Tutte queste persone sono state scelte dalla Direzione senza aver interpellato il consiglio sindacale in carica da circa 10 anni.
5°) SERVIZIO
A DOMICILIO
Viene svolto da 15 fisioterapisti del Don Gnocchi e da 15 esterni; curando in media 200 pazienti invalidi O traumatizzati.
QUESTI I SERVIZI
PARLIAMO ORA DI
COSTI
1°) — internato per ogni degente il Ministero rimborsa al Don Gnocchi L. 12.500 contro le attuali 55.000 di costo giornaliero effettivo controllabili.
2°-3°) ambulatori rimborso Ministeriale L. 7.200 ogni malato (prezzo adeguato)
4°) domicilio per ogni visita il Ministero rimborsa L. 9.000 di cui L. 4.500 vanno al fisioterapista esterno, mentre le altre 4.500 al Don Gnocchi quale rimborso spese. Deficit ultima gestione: L. 750.000.000 con previsione di riduzione del deficit per la prossima gestione, compensato dalle entrate delle nuove attività svolte dall'Istituto.
DIREZIONE
Professor Francesco DI DIO BUSA
Ha un centro Don Gnocchi a Firenze per la patologia della colonna vertebrale — si alterna tra i due istituti tre giorni alla settimana. Questi alcuni cenni informativi, vediamo ora le nostre
PROPOSTE
1) CENTRO PILOTA
Si ha la tendenza a dimettere il maggior numero possibile di
Organizzando migliaia di circoli, case del popolo, società sportive e centri di formazione sportiva, l'ARCI-UISP si propone di raccogliere, stimolare e qualificare le iniziative culturali, sportive e ricreative dei lavoratori, per farne una leva decisiva di nuovo sviluppo e di trasformazione del Paese. Le attività che l'Associazione organizza tendono a sviluppare il massimo di partecipazione e sono aperte al più ampio contatto con tutte le forze sociali.
Compito dell'Associazione è intensificare le battaglie per la riforma dell'intervento pubblico nei settori culturali, ricreativi e sportivi, per innestare nel movimento di lotta Ilei lavoratori, delle forze culturali e degli strati produttivi del Paese una nuova proposta di programmazione culturale sul territorio, come momento mobilitante di tutte le energie disponibili, per moltiplicare le strutture, recuperare e meglio utilizzare quelle esistenti e gestirle democraticamente.
OBIETTIVO 1978: 30.000 ASSOCIATI A MILANO
Comitato Provinciale Milanese
Via Cola Montano, 8
Tel. 6889708/6893863/6884719
Principali sconti e facilitazioni
POLIZZA INFORTUNI VITA UNIPOL: per tutti i tesserati ARCI-UISP, automatica;
— POLIZZA INFORTUNI SPORTASS per atleti e dirigenti UISP, automatica e in aggiunta alla Polizza Infortuni Vita;
— COPERTURE ASSICURATIVE INTEGRATIVE: per le diverse discipline sportive e attività di tempo libero, a richiesta;
— RIDUZIONE FINO AL 60% nei teatri (nei giorni stabiliti);
RID. 30%: nei cinema, con bollino Agis (nei giorni stabiliti); negli stadi, palestre, piscine, impianti di risalita, convenzionati;
— RIDUZIONI SPECIALI: per spettacoli, rassegne, manifestazioni, viaggi, soggiorni, campeggi, case per ferie, villaggi turistici Organizzati dall'ARCI-UISP o convenzionati;
RIDUZIONI SPECIALI per dischi, libri, posters;
PARTECIPAZIONE ai gruppi di interesse ed a tutte le attività sociali organizzate dall'Associazione;
UTILIZZAZIONE degli impianti polivalenti e dei circoli territoriali e aziendali alle speciali condizioni stabilite per i Soci.
internati. Prima di dimetterli si fanno indagini (assistente sociale) per appurare se i famigliari sono in grado di seguire ed assistere il ragazzo, cecando così di evitare errori di valutazione (casi verificati in precedenza).
È indispensabile, comunque, prima di qualunque discorso, ottenere un notevole aumento della retta giornaliera, che perlomeno pareggi le uscite.
2) AMBULATORI
Con l'assidua opera dei medici, dei fisioterapisti e del personale specializzato del Don Gnocchi, si è riusciti, dopo anni di sacrifici ad allungare il periodo di vita dei distrofici in media di 10 anni, infatti la morte avveniva verso il compimento del 17° anno, ora verso il 27°. È necessario un maggior sforzo per la prevenzione della scoliosi e delle cerebropatie neonatali causate anche da alternazioni dismetaboliche a carattere ereditario.
In accordo con ospedali della ns. città e della provincia, si potrebbe predisporre dei controlli praticati nei praticati nei primi mesi di vita del bambino, per evitare lesioni pressochè totali con l'andare del tempo. Infatti, se accertate entro il 3° mese di vita possono essere recuperati e le lesioni fermate, mentre, in caso contrario progrediscono velocemente e lo stato di invalidità del sistema motorio e percettivo è quasi nella totalità irrecuperabile.
È posibile ed auspicabile l'inserimento di giovani in attesa di primo impiego, nei servizi sociali.
Creato come doppione dei già esistenti consultori per handicappati della ns. città. Non può funzionare in quanto improvvisato da un giorno con l'altro, mancante di medici e fisioterapisti ed il personale è stato scelto unilateralmente dalla Direzione (come fatto politico ha scopo discriminatorio).
4)
Si può ampliare questo servizio a seconda della richiesta della zona o dell'intera città, se vi sarà una maggiore disponibilità di mezzi finanziari, sotto il controllo di una commissione.
Il Don Gnocchi è un Istituto a carattere privato di proprietà del Vaticano.
Il Direttore è presente solo tre giorni alla settimana, e questo è senz'altro negativo.
Attualmente si può proporre qualcuno per la conduzione della Direzione?
Se non immediatamente, si può predisporre in modo di "preparare" una persona adatta a questa responsabilità?
Tutto questo è un discorso aperto, anzi da aprire ed avviare nel migliore dei modi, cercando di portare il Don Gnocchi, da Istituto privato con un forte deficit, ad un Ente funzionante al massimo, cercando nel contempo, di non far subire traumi ai lavoratori lì occupati, nè agli infermi che hanno bisogno della maggiore tranquillità possibile e della sicurezza di essere sempre assistiti.
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L'art. 7 riconosce al lavoratore padre (anche adottivo) facoltà di assentarsi dal lavoro, al posto della madre (o in ogni caso, quando i figli sono affidati solamente a lui) per sei mesi, entro il primo anno di vita del bambino, percependo la relativa indennità, prevista per la lavoratrice madre in caso di astensione facoltativa, pari al 30 per cento della retribuzione; è concessa inoltre la facoltà di assentarsi, sempre al posto della madre, anche durante l'eventuale malattia del figlio, in età non superiuore ai tre anni; tali diritti sono riservati solo al lavoratore dipendente da aziende o enti privati e pubblici, la cui moglie sia lavoratrice subordinata e non sono applicabili ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari nonchè ai lavoranti a domicilio. Per poter usufruire di tali diritti la legge prevede che il padre presenti al proprio datore di lavoro, oltre alla documentazione usualmente richiesta alla lavoratrice madre, anche una dichiarazione da cui risulti la rinuncia della madre ad avvalersi dei diritti sopracitati dei sei mesi nel corso del primo anno di vita del bambino. l'interessato deve far avere all'imprenditore entro 10 giorni dalla prima comunicazione, un'attestazione del datore di lavoro della moglie, da cui risulti l'effettiva avvenuta rinuncia ai sui diritti.
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Avete una macchina fotografica?
Avete la passione della fotografia?
L'art. 9 prevede la possibilità, per la lavoratrice (e le pensionate) di percepire gli assegni familiari o le aggiunte di famiglia in alternativa al marito, alle normali condizioni previste dalla normativa vigente! Nel caso di richiesta da parte di entrambi i genitori gli assegni per i figli debbono esser corrisposti al genitore con cui il figlio convive.
La dizione contenuta nel testo dell'articolo che tale facoltà è prevista, per la lavoratrice "in alternativa" al marito, non può in alcun modo consentire l'interpretazione secondo cui il diritto agli assegni familiari spetti alla lavoratrice solo nel caso in cui il marito stesso sia titolare di ugual diritto. La norma innovativa deriva infatti dalle modificazioni introdotte dal nuovo diritto di famiglia, che parifica moglie e marito di fronte ai problemi derivanti dall'allevamento dei figli, per cui la madre potrà ricevere gli assegni anche nel caso in cui il padre sia lavoratore autonomo o libero professionista.
La legge non fa alcun cenno alle maggiorazioni delle rendite INAIL per moglie e figli, di cui all'art. 77 del testo unico. Per analogia a quanto espressamente stabilito dall'art. 9 della legge in esame, si dovrebbe ritenere possibile il riconoscimento di un tale diritto. Sarà pertanto opportuno prendere iniziative in tal senso.
I.N.C.A. - C.G.I.L. Istituto Naz. Confederale di Assistenza Milano Corso Porta Vittoria 48 Tel. 795.829 - 795.745
Rinnovate l'abbonamento per l'anno 1978
Abbonamento annuo 11 numeri L. 3.000
1 mercoledì
P.C.I sez. Ragionieri ore 21 Attivo sulla scuola (Luigi Volpe)
2 giovedì
ore 21 Consiglio di zona
Circolo ARCI — Via Maratta 3 ore 21 Incontro culturale Italia - RDT con proiezione cinematografica e dibattito interverrà il Prof. Peter Kolosimo
Circolo TREVISANI La Poesia Dialettale Milanese del '900 — Una serata con la poesia di Delio Tessa (1886 / 1939)
Poesie lette ed interpretate da: Sandro Baini e Franco Loy
4 sabato
ore 15.30 visita del gruppo terza età della parrocchia tre Santi Martiri alla Certosa di Garegnano
A.P.E. - partenza per la settimana bianca a Folga Rida (Val Di Sole - Tn)
Circolo Culturale ECER Via Cechov, 20 ore 15 film per ragazzi
P.S.I. Sezione De Rosa, congresso Circolo Culturale ECER Via Cechov, 20 ore 21 Concerto: 1' parte: Duo di chitarra classica - 2' parte: chitarra e flauto
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ARCI - S. Siro ore 10 Elezione nuovo Consiglio direttivo Circolo Culturale ECER Via Cechov, 20 Festa della donna
ore 21 presso Regina Pacis, terzo incontro di Decanato di Azione Cattolica su 'La scelta religiosa"
Circolo Culturale ECER Via Cechov, 20 ore 21 incontro dibattito con il prof. I. Sagone sul tema: gli anticoncezionali ormonali. Circolo TREVISANI ore 21 Inizio di un Corso di Perfezionamento del Gioco degli Scacchi per una durata di 8 lezioni.
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ore 21 Presso la Scuola di Via Batti 16, presso la Scuola Media Quarenghi, presso la Scuola Media Alex Visconti si terranno, nelle tre serate, un ciclo di studio e dibattito sul tema "SCUOLA DELL'OBBLIGO E LEGGI 348 E 517"
Circolo Culturale ECER Via Cechov, 20 ore 21 una serata con Franco Cerri
A.P.E. — gita a "La Polsa"
Circolo TREVISANI
Mostra sull'agricoltura ed i suoi problemi oggi Realizzata dalla Commissione Agricoltura Studenti Agraria
Circolo TREVISANI Incontro dibattito sull'agricoltura ed i suoi problemi oggi e Piano Agricolo Alimentare presso la sede del Circolo Via Appennini 41
Palalido - ore 21 Festa della donna
Circolo Culturale ECER Via Cechov, 20 ore 21 il teatro dei Rabdomanti: "L'aquilone" di Patrizia Monaco con la regia di Gaetano Meli
Circolo TREVISANI ore 10 Mostra sull'Agricoltura ed i suoi problemi oggi. Realizzata dalla Commissione Agricoltura Studenti in Agraria della Scuola di Treviglio
Noi abbiamo un giornale su cui pubblicare le vostre foto. Vogliamo anche le vostre foto nel nostro archivio.
È un occasione per cominciare a partecipare attivamente alla realizzazione del Vostro giornale.
Ci servono fotografie da utilizzare su Milano 19 che riguardano la zona, la sua vita, i suoi abitanti, le sue case, le sue scuole. Queste foto verranno pubblicate man mano che i servizi lo richiederanno. Scrivete il Vostro nome dietro ogni fotografia in modo da poterlo indicare all'atto della pubbliazione sul giornale.
Vi preghiamo di non chiederci restituzioni e di intendere questa collaborazione come l'inzio di una fattiva partecipazione a Milano 19.
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Circolo Culturale ECER via Cechov, 20 ore 21 incontro dibattito con il prof. Italo Sagone sul tema:gli anticoncezionali non ormonali.
Circolo TREVISANI ore 21 La Poesia Dialettale Milanese del '900 — Una serata con la poesia di Franco Loy lette ed interpretate dall'autore
Circolo TREVISANI: ore 21 Dibattito sulla Agricoltura ed il Piano Agro-Alimentare tra Studenti di Agraria della Scuola di Treviglio e i Cittadini del Quartiere con l'Intervento di Esperti e Specialisti
Circolo Culturale ECER Via Cechov, 20 ore 15 film per ragazzi