Avanguardia proletaria
Edito dal Comitato di Fabbrica del Partito Comunista Italiano Officine " E. Bianchi „ -
Milano
Intensifichiamo la lotta per la pace e per il Piano del Lavoro
Sull'esempio dei reparti auto, calibristi, attrezzeria, i lavoratori della "Bianchi„ firmeranno tutti contro l'atomica. - Per realizzare il Piano del Lavoro della C.G.I.L. i comunisti della "Bianchi„ chiamano alla lotta tutti i lavoratori
Gli avvenimenti in Corea sono il frutto naturale della politica tracotante e criminosa dell'imperialismo. La politica del governo De Gasperi non è che l'assecondamento servile degli ordini del sig. Truman. Mai si è visto in Italia un governo così privo di dignità e di interessamento per i problemi dei cittadini. Per questa gente non importa esporre il Paese all'eventualità di una guerra, non importa la chiusura delle fabbriche, non conta la Costituzione. Interessa solo la premura di prevenire i desideri del padrone americano, passando sopra agli' interessi nazionali, esponendosi-al disprezzo e al ridicolo di tutti. Di fronte a una politica così incosciente e pericolosa, di fronte a una situazione così grave ed oscura, la classe operaia ha una sola strada da seguire: lotta intransigente per la difesa della Pace. Come si lotta in difesa della Pace? Rafforzando e moltiplicando i Comitati della Pace, intensificando la raccolta delle firme contro l'uso delle armi atomiche, imponendo al Governo una politica di indipendenza nazionale che risani l'economia, alleviando dalla miseria larghi strati della popolazione.
E su questa strada che anche la « Bianchi » deve camminare. Il Comitato della Pace deve essere rafforzato; deve rendersi efftcente in modo da raccogliere sotto la sua bandiera l'unità della classe operaia. Guai se non avvertissimo in tempo il pericolo della guerra che minaccia tutta l'umanità!!!
Finiremmo per dare ai guerrafondai la possibilità di realizzare indisturbati i loro piani criminosi. Essi già fantasticano il modo e il numero delle atomiche occorrenti per distruggere interamente questa o quella città, mentre accusano la classe operaia attraverso le proprie organizzazioni di avere allo studio i famosi piani « K ».
Difatti la classe operaia con l'ausilio e la collaborazione di numerosi studiosi e tecnici democratici ha elaborato il proprio piano.
È il Piano del Lavoro; unico strumento capace di superare la crisi economica, che possa risanare l'economia nazionale, alleviare la disoccupazione e dare un minimo di vita alle grandi masse popolari. Questo Piano è ormai entrato nella sua fase di realizzazione. Anche la «Bianchi » darà il suo contributo attraverso il
Contegno di Produzione che si terrà nei prossimi giorni. Il miglioramento degli impianti, della produzione, l'intensificato sfruttamento della mano d'opera, il paternalismo che permette la corresponsione di salari inferiori a• tutte le industrie similari; questi saranno gli argomenti centrali del Convegno. Esistono le condizioni per un miglioramento produttivo
ed economico che porti ai lavoratori della « Bianchi » un po' di benessere? con una prospettiva di lavoro sicuro?
A questo rispohderà il Convegno stesso, dopo di che gli operai, bene organizzati, passeranno alla realizzazione.
È necessario e doveroso lottare perché il Piano del Lavoro venga al più presto realizzato. Larghi
strati della popolazione sono inte, ressati al Piano della C.G.I.L.; grande sarà la forza che si batterà per far si che il governo si ravveda dell'assurdità della sua politica, perchè si decida una buona volta a riconoscere che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro, e come tale deve essere governata.
MORANDINI
29 luglio 1950 Convegno di produzione alla Bianchi
Porti ognuno il suo contributo per, la riuscita del Convegno, nell'interesse della produzione aziendale, per lo sviluppo economico del paese e il benesse delle masse lavoratrici
Il 29 luglio gli operai, le operaie e gli impiegati della « Bianchi » si riuniranno per discutere i loro problemi ed indicare la via di lotta per risolverli nel Convegno di Produzione, nel quadro della lotta per la realizzazione del Piano del Lavoro. Questo Convegno che è indetto da un Comitato d'iniziativa, promosso dalla Commissione Interna, al'quale hanno aderito alcuni tecnici, si propone con l'ausilio e il contributo di tutte le maestranze di indicare la via per risolvere gli scottanti problemi che stanno oggi di frònte alle maestranze.
La discussione di questo Convegno verterà su due direttrici fondamentali:
esame degli impianti tecnici produttivi e programmi di produzione; rivendicazioni dei lavoratori.
In questo quadro in preparazione del Convegno si svolgeranno assemblee e riunioni in tutti i reparti dove, col contributo dei lavoratori, saranno elaborati quaderni di rivendicazione degli operai.
Questo Convegno permetterà di denunciare la necessità di modernizzare gli impianti con macchine moderne, le quali permettano di aumentare la produzione e assorbire del personale, la riorganizzazione della produzione, il mi_ glioramento degli impianti igienici con aspiratori, ventilatori, ecc. ecc. (vedi rep. Pulitura, Falegnami).
Il Convegno non mancherà di sottolineare con forza come la politica di sfruttamento intensivo esercitata da Bianchi, il quale, mantenendo le paghe bassissime, costringe i lavoratori per arrotondare il loro magro stipendio a
lavorare 10 ore al giorno. Così si ripete per i cottimi dove la media generale arriva solo al 72% (tra le grandi fabbriche di Milano la più bassa). Un'altra forma di sfruttamento è il mancato passaggio di categoria a lavoratori che pur facendo un lavoro da operai qualificati, rimangono manovali specializzati; vedi al Velo. Questo bestiale sfruttamento si ripercuote in modo particolare sulle masse femminili, un'inchiesta condotta dalla Commissione Interna in collaborazione con la Commissione Femminile della Camera del Lavoro, mediante questionari, ha indicato come questo bestiale sfruttamento ponga le donne in una condizione da diventare delle macchine; basti sa... pere che percepiscono in media 11 mila lire alla quattordicina, facendo in media 10 ore al giorno. Così per i giovani: i quali pur essendo alla « Bianchi » da 6 o 10 anni non hanno la possibilità di diventare operai qualificati e rimangono sempre manovali. Questa situazione di sfruttamento intensivo si riflette anche nella categoria degli impiegati Ai quali viene negato l'aumento di merito e i passaggi di categoria. Non solo, ma per questa categoria vi è il pericolo di lieenzialmento. il Convegno metterà al centro, tra gli altri problemi, il rispetto delle libertà sindacali nella fabbrica, denunciando i soprusi della Direzione. Infatti la premessa per realizzare i miglioramenti delle condizioni di vita è l'esistenza. nella fabbrica dell'organizzazione sindacale. In questo quadro i lavoratori e le lavoratrici della « Bianchi » porteranno al Conve., gno la loro parola e il loro spirito di lotta perchè i nostri pro-
blemi non rimangano insoluti, si impegneranno a battersi con tutti i mezzi a loro disposizione, perchè sanno che solo nella lotta riusciranno a far indietreggiare i piani dei padroni. I quali cercano di mettere il bavaglio alla classe operaia, colpendo i suoi organismi, intensificando lo sfruttamento, portando la miseria e la fame nelle masse per scatenare 19 guerra.
ptamea aerafronifiístlatote
La quota mensile che noi paghiamo serve a far vivere il Partito, serve a permettere al Partito di affrontare la lotta politica e propagandistica contro avversari che dispongono di tutti i mezzi più moderni e più costosi, radio, cinema, stampa gialla, ecc. ecc. Serve ad aiutare le organizzazioni del Partito nell'Italia Meridionale e Insulare; organizzaz'oni più povere, più deboli, che noi dobbiamo aiutare ad ogni costo.
Non tutti i compagni si rendono conto di questo, eccone la p'i•ova: a tutto giugno solo la la, 3', 12a, 14a, 16a Cellula hanno ritirato un numero di bollini superiore al dovuto; la 41, 6a, 13a 15a Cellula sono alla pari, tutte le altre sono in arretrato. Non din.entichiamo che noi non abbiamo dei Falk, dei Jacini che finanziano il Partito, ma solo noi stessi, coi nostri sacrifici. Chi è avanti cerchi di non fermarsi, chi è indietro cerchi di accelerare: ogni bollino ritirato è un pugno in un occhio ai cannibali capitalisti!!!
Luglio 1950 Suppl. di « Voce Comunista » Anno V - N. 30 Bollettino N. 10
Corte d'Assise
Si concludeva alla I Corte di Assisi di Milano il 24 giugno u. s. il processo a carico degli operai della « Bianchi » Bezzi, Innocenti Marelli, colpevoli di aver manifestato il 14 luglio 1048 la propria indignazione contro l'odioso attentato al capo della classe operaia italiana, compagno Togliatti.
Le accuse relative erano gravi, gli intendimenti della reazione erano evidenti, addebitare agli operai pretesi? azioni di violenza, sabotaggio, sequestri di persona, sovvertimento dei poteri dello stato, occupazione di fabbriche, violazione della proprietà privata, ecc. ecc.
Il pallone era stato ben gonfiato, e i confidenti della pojizia menzionati davanti al Presidente della Corte di Assisi Marantonio, dal capitano dei Carabinieri di via Fiamma; avevano fatto a gara, parche chi più ne aveva più ne mettesse; ma nulla ha potuto contare, nè gli uomini dei rrandi processi, nè la coreografia del grande salone della I Corte di Assisi di Milano, nè la deposizione degli sgherri, spie della borghesia. I fatti hanno parlato chiaro, e la sentenza è stata quella che tutti conoscono, e gli operai detenut! sono stati tutti scarcerati. Il pubblico numeroso che assisteva alla lettura della sentenza, l ha accolta con scroscianti applausi.Significative furono le deposizioni verbali dei testi della "Bianchi", i quali si sono prodigati con la loro cecità che li distingui? a - r pesare sugli im.pu.tati d i le responsabilità inesistenti; si sono distinti in questa triste bisogna l'impiegato Braida, l'ingegner Buraggi, l'ingegner Ciarelli, il capo del Personale Marangoni e l'impiegato Eccher; meno gravi fu-
rono le deposizioni dei massimi dirigenti della "Bianchi" i quali si sono limitati soprattutto a mettere in rilievo le buone qualità del traditore Superti.
Durante i cinque giorni del processo fu, per noi detenuti, una specie di Via Crucis, da San Vittore alle camere di sicurezza del Palazzo di Giustizia, da queste ai salone del processo; sei, sette e qualche volta anche otto volte al giorno, ci venivano messi i ferri e poi incatenati a gruppi come se -fossimo dei volgari assassini.. Una buona parte dei carabinieri di scorta (da notare che ogni giorno venivano, cambiati) capivano questo assurdo; ed io un giorno rivalsi la preghiera a uno di questi perché mi allentasse di almeno un giro i ferri, perché mi stringevano maledettamente i polsi dea? mani. Con premura mi concesse questo beneficio chiedendomi dopo due giri se doveva continuare ad allentare; lo ringraziai, e gli dissi se lui sapeva che noi eravamo dei lavoratori, rei soltanto di avere fatto delle dimostrazioni democratiche. Sì, mi rispose, mi dispiace della vostra situazione ma sono certo che tutti andrete a casa, ed io e tanti dei miei colleghi siamo stanchi di ' fare questo mestiere, ma fra di noi è' pericoloso pronunciarsi su questioni politiche. Abbordai una mattina il brigadiere comandante la scorta e scherzosamente gli dissi: — Vi facciamo sempre tribolare noi comunisti, è vero? — Mi aspettavo una cruda risposta; invece bonariamente mi disse: -Macchè, ma no, — e mi battè con arabilità la mano sulla spalla.
Signori industriali della "Bianchi" e signori servi degli industriali, la sentenza di queste processo sono certo che non vi abbia soddisfatto molto, il 14 luglio 1948 stato mandato un Pallante ad attentare la vita del nostro amato compagno Togliatti parche
Parole ai compagni
Il 14 luglio 1948 l'attuale classe dirigente italiana con l'attentato al compagno Togliatti dava corso, alla più grande provocazione (dopo l'esperimento fascista) ai danni della classe lavoratrice. Con l'uccisione del capo, si voleva mettere allo sbaraglio il suo Partito d'avanguardia.
Pfatti che ne seguirono, dimostrano a sufficienza, la sensibilità politica della classe operaia che ha saputo reagire energicamente, senza pur tuttavia accettare—;a provocazione.
Ma il nemico di classe non disarma, il capitalismo in decomposizione diventato imperialista e uscito dall'ultima guerra terribilmente sconfitto, tenta la rivincita, vuoi scatenare una più terribile guerra. Sa che questo non è possibile sino a che la classe lavcratrice è unita in una grande organizzazione sindacale, sino a che essa ha un forte Partito d'avanguardia.
Coscienti di ciò i nostri nemici centuplicano i loro sforzi, essi si servono delle loro ricchezze, senza scrupoli; dall'apparato poliziesco all'assassinio del capo lega, dall'attentato alle più elementari libertà costituzionali alla scomunica. dalla deformazione della verità alla più odiosa calunnia, dalla deformazione della ideologia
nei piani dei mandanti esisteva l obiettivo preciso di approfittare di a.lcunie azioni inevitabili che avrebbe fatto la classe lavoratrice, per scatenare la reazione e liquidare le organizzazioni dei lavoratori. La "Bianchi" ha congeanato anch'essa il suo piano: la chiusura della mensa per togliere il luogo naturale di riunione dei lavoratori, è stato il primo atto del piano; gli altoparlanti , smontati di notte, e in un momento in cui alcuni dirigenti erano in carcere è stato il secondo atto del piano, e poi altre cose più o meno gravi ai danni della classe lavoratrictr, non ultima quella dell' aumentato sfruttamento diretto' in modo particolare ai giovani e alle donne.
Sono stati un po' agevOlati padroni della "Bianchi", a commettere questi atti contro i lavoratori, dal tradimento della sua classe di quaiche nostro elemento, e dell'azione nefasta dei socialdemocratici.
Ma il fronte dei lavoratori è comunque rimasto compatto, e stà ora aumentando il suo sviluppo per la lotta che lo attende. Nci siamo usciti di galera più agguerriti e più temprati di prima, pronti a riprendere la lotta del lavoro e della pace per affrettare la distruzione del sistema capitalista portatore di miseria, di 0Ppressione te di guerra.
GIACOMO BONTEMPI
Di fronte e di profilo
A che punto siamo coi cottimi? Nelle numerose discussioni avute dai nostri Commissari con la Direzione si è avuto la chiara sensazione che non esiste da quella parte alcuna volontà di riconoscere il buon' diritto dei lavoratori. L'ing. Quintavalle dice che la situazione della "Bianchi" non è grave, ma è difficile. Nell'impossibilità di poter verificare l'esattezza di questa asserzione possiamo tuttavia — da parte nostra — asserire che per quanto riguarda gli operai (28 mila lire mensili) la situazione è davvero grave.
iamento di cui sopra viene a perdere:
il premio di 125 ore al compimento dei 10 anni di anzianità (art. 21); indennità di anzianità per licenziamento pari a giorni 12 (96 ere) per ogni arno oltre i 10 (art. 40): essendo riassunto di nuovo l'indennità di anzianità è pari a giorni 4 (32 ore) per il primo anno, perdendo quindi giorni 8 (64 ove) sempre per il primo anno; in base all'art. 19 perde anche due giorni di ferie passando da 14 a 12 giorni.
socialista all'agente provocatore. La loro parola d'ordine è dividere prima, sconfiggere poi la classe lavoratrice.
I lavoratori della «Bianchi », ben sanno quanto il paternalismo, la propaganda e l'intimidazione dell'avversario e il tradimento di alcuni elementi infiltratisi tra 'e file del Partito d'avanguardia, abbiano fatto per dividere i lavoratori e isolare il Partito Comunista, il quale però è sempre stato e lo è tutt'ora, alla testa e alla guida della lotta che i lavoratori sostengono in difesa del lavoro, della Pace e della libertà.
La brutale aggressione al Popolo coreano e l'attentato all'ind‘pendénza di altri popoli asiatici, mentre aggrava il pericolo di guerra ci mostra chiaramente quanta sia giusta la nostra politica e spinge noi comunisti della « Bianchi » a rafforzare ideologiCamente il Partito nella Fabbrica per farne un valido strumento di guida nella lotta.
Ecco perchè quest'anno nell'anniversario del 14 luglio per onorare degnamente il capo amato del nostro Partito compagno Togliatti, abbiamo voluto organizzare un breve cielo di conferenze ideologiche.
ROSSI
Il sig. Lolli dice che l'operaio ha un mezzo per aumentare i cottimi: lavorare di più. Sor~d,osu quanto vi viene spontaneo alle labbra di fronte a tale enunciazione, rileviamo che l'operaio alla "Bianchi" dà il massimo rendimento possibile in rapporto agli impianti ed al macchinario del secolo scorso. Gli operai guadagnano in 10 ore di lavoro quanto gli altri operai delle industrie similari in 8 ore. Questa è la vesta. Si può aggiungere che la bassa media di cottimo viene tenuta tale anche per spingere l'operaio ad arrotondare la paga con ore straordinarie.
Guardate al "Velo"; in un ambiente malsano, senza luce, senz'aria si sgobba come negri; si spreme il limone fino all'ultima godia. Si fanno dalle 25 mila alle 30 mila ore straordinarie al mese. Non potrebbero quei lavoratori guadagnare la loro giornata con meno sfruttamento? E vi sarebbe inoltre possibilità di lavoro per oltre 100 disoccupati. Ma per il padrone va meglio così: gli operai si spremano a dovere, i disoccupati rimangano dove sono, i contributi così risparmiati vadano a riempire la cassajorte.
Lo conoscete il nuovo sistema escogitato dalla Direzione per ridurre — dice lei — le spese generali, via in realtà per fregare gli operai? Quando, per qualsiasi motivo 'o anche senza motivo alcuno, un operaio viene trasferito da un reparto a economia a un reparto a cottimo, viene licenziato quindi riassunto a paga e, spesso, a qualifica inferiore. Così facrndo l'operaio viene ad essere... alleggerito di tutti i benefici che gli derivano dall'anzianità maturata.
Facciamo un esempio: l'operaio Sempronio sta per compiere i 10 anni di anzianità; grazie al trat-
Come si vede, grave è il danno subito dall'operaio. I nostri comIn:soffi hanno proposto con insistenza una indennità convenzioaie che salvaguardi i diritti degli operai. La Direzione è stata spietata. Il dott. Castelli ha tenuto a far rilevare che la Ditta faceva già un favore riassumendo gli operai in questione, mentre avrebbe potuto farne a fano...
Gremesi Spartaco. Conoscete Gremesi Spartaco? Quell'operaio che a seguito dei fatti del 14 luglio scontò 23 mesi di carcere preventivo? La Magistratura fece ' giustizia delle assurde accuse lanciate contro questo giovane lavoratore e lo scarcerò. Ebbene, la Direzione ha rifiutato di riassumerlo. Parche? Ha essa il diritto di punirlo di una colpa che non ha commesso? Di fronte a tutte le ragioni portate dai nostri Commissari, niente da fare: la Direzione è stata inesorabile.
Si frange ma non si flette quesitz Direzione: ma che tempra!!!
A questo punto vorremmo dire due paroline alle dame e damerini di S. Vincenzo della « Bianchi » (si dice così?. Voi state aiutando il Gremesi per dei motivi e scopi ben precisi, comunque ciò non ci riguarda; vorremmo darvi un consiglio però: eccolo. Il Gremesi, non ha bisogno dell'elemosina di nessuno, è giovane, forte, i due anni passati in carcere (ingiustamente) non lo hanno rovinato. Egli ha bisogno di una cosa sola: il lavoro, solo il lavoro. Voi, dame e damerini, potreste intervenirle presso Chi tutto può, ottenendo ciò che gli necessita. A voi sarà facile, sarà l'aiuto migliore che possiate dargli. PAGANINI
A AVANGUARDIA PROLETARIA
)[filano
Tip. P.O.M. Piazza 25 Aprile. 8 rTialeffirS•ét.