Milano dodici9

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MILANO DODICI

FELTRE - CIMIANO LAMBRATE ORTICA ANNO

MENSILE DI CULTURA POLITICA E ATTUALITA'

DI NUOVO ALLE URNE

Per la terza volta in dieci anni il Parlamento è stato sciolto prima della sua normale scadenza e si va a elezioni politiche anticipate. Si torna alle urne con la sensazione diffusa che non serva a niente: un 2 o 3% in più o in meno a questo o a quel partito non cambierà certo in modo decisivo l'equilibrio delle forze nel Parlamento. Tantomeno cambieranno i problemi gravi con cui occorre confrontarsi: la disoccupazione giovanile, il Mezzogiorno, gli aumenti dei costi dell'energia, e tutti gli altri.

Quali maggioranze saranno possibili dopo queste elezioni? Le stesse che sono possibili oggi: o una maggioranza di "unità nazionale" (D-

C, PCI, PSI, PSDI, PRI) o una maggioranza di centro-sinistra (D-

C, PSI, PSDI, PRI, con i comunisti all'opposizione).

Chi vorrebbe un ritorno al centrosinistra dovrebbe spiegare perché questa formula è già fallita negli anni '60, e quali garanzie dà di potersi misurare con i problemi molto più acuti di questa fine degli anni '70. Molti democristiani puntano apertamente a un ritorno al centro-sinistra. I socialisti, da parte loro, hanno ripetutamente rifiutato questa propsota.

Ripeto: questa formula era possibile anche nel Parlamento appena sciolto. Se i socialisti sono disponibili al centro-sinistra allora si poteva arrivarci senza le elezioni; se non sono disponibili allora una maggioranza di questo tipo non sarà possibile nemmeno dopo il 3 giugno.

Lo stesso discorso vale per la formula dell'unità nazionale. Durante tre mesi di crisi di governo tutti i maggiori partiti hanno riaffermato la validità di una tale maggioranza. Ma può resistere una maggioranza composta da cinque partiti se uno solo di questi compone il governo?

Un anno di esperienza ha dimostrato che questo non è possibile; o perlomeno che non lo è se il partito che da solo compone il governo è la Democrazia Cristiana. Mesi di inadempienze, di mancata realizzazione degli accordi hanno verificato ciò che già il buon senso suggeriva: tutti i partiti che costituiscono la maggioranza devono essere presenti nel governo. Questo fatto che poteva essere risolto vantaggiosamen-

L. 300

te già a gennaio si ripresenterà nel Parlamento post-elettorale.

E si torna alle urne. Significa qualcosa che da dieci anni non si sia avuto un governo stabile? Non significa forse che, nell'Italia del dopo '68, senza i comunisti non si fanno governi che governino?

Ecco dove cercare la causa di questa continua instabilità governativa, di queste continue elezioni anticipate: nel veto (democristiano, americano) alla partecipazione dei comunisti al governo.

E infatti, anche durante la crisi di governo, la DC e gli altri partiti hanno ripetutamente affermato la necessità che il PCI continuasse a far parte della maggioranza. Della maggioranza, ma non del governo: così ha sostenuto la Democrazia Cristiana. E contro questo veto non hanno preso posizione gli altri partiti. Ecco l'assurdità che impedisce la formazione di un governo stabile, di un governo che governi: si riconosce la necessità dei comunisti nella maggioranza, ma non si riconosce il loro diritto a far parte del governo. Perché? Perché a quel punto gli accordi di maggioranza verrebbero attuati. E potenti interessi verrebbero intaccati. per difendere questi interessi che viene preferita l'instabilità politica alla partecipazione al governo di un partito che rappresenta oltre trenta italiani su cento, che rappresenta in particolare una larghissima parte del movimento operaio. Basta pensare a quante cose sono già cambiate a partire dalle elezioni del 15 e del 20 giugno. In tante città, conquistate per la prima volta dalle sinistre è iniziato un nuovo modo di governare. Leone si è infine dovuto dimettere e alla Presidenza della Repubblica è stato eletto il compagno Sandro Pertini. Gli "intoccabili" hanno cominciato a non essere più tali: per la prima volta un ex-ministro, colpevole, Tanassi, è stato incarcerato.

Certo: c'è un senso di fastidio in questo ripetersi di scadenze elettorali. Ma in questi fatti c'è la dimostrazione che cambiare è possibile. Anche questa volta il voto deve servire a cambiare.

MENTRE STIAMO STAMPANDO

CI GIUNGE NOTIZIA CHE

IL COMUNE HA PRESO POSSESSO

DELLA PALAZZINA

DI VIA SACCARDO 40-42

Il Comitato di lotta ha impegnato formalmente il Consiglio di Zona 12, che si è reso subito disponibile, ad attuare tutte le possibili iniziative per rendere immediatamente agibile la palazzina ai cittadini per attività socio-culturali e a quei servizi che vi possono essere subito inseriti.

Questi, in estrema sintesi, i fatti. Ma per comprendere fino in fondo questi fatti, per capire cioè che significato ha questa occupazione, che cos'è il Centro Civico, che cos'è il Comitato di Lotta, sarà opportuno fare un po' di storia.

Cos'è il Centro Civico

Se si considerano le zone di decentramento comunale (e quindi anche la zona 12) come piccole municipalità, come cioè piccoli comuni, il Centro Civico rappresenta, in primo luogo, il municipio di questo piccolo comune e quindi sede del Consiglio Comunale (il Consiglio di Zona) con il suo sindaco(il Presidente del Consiglio di Zona).

Questo modo di concepire il decentramento è una forzatura soltanto relativa: infatti le delibere quadro del Comune di Milano, di recente emanazione, assegnano ai Consigli di Zona responsabilità e poteri che, in linea di tendenza, configurano appunto la piccola municipalità, pur conservando all'Amministrazione Comunale centrale, per evidenti esigenze funzionali, compiti di programmazione, controllo e coordinamento degli interventi sull'area comunale complessiva.

Tale visione del decentramento è, in primo luogo, una conquista democratica: si accorciano le distanze, fisiche e ideali, tra amministratori ed amministrati, tra istituzione e cittadino; e questo non è certo un dato irrilevante, né in termini generali né in termini di analisi della vicenda del Centro Civico. Ma il Centro Civico ha altre e importanti funzioni: sede di uffici anagrafici decentrati, della vigilanza urbana di zona, di servizi socio-sanitario-assistenziali quali Consultorio, Biblioteca, Sala riunioni, Servizio anziani.

Questi ultimi potranno essere, nel nostro caso, collocati in via provvisoria nella sede del Centro Civico in attesa

di sistemazione più adeguata, o addirittura in via definitiva.

Sono scelte sulle quali il dibattito è ancora aperto.

Perché via Saccardo 40-42

In via Saccardo 40, nel cuore della vecchia Lambrate, c'è, per chi ancora non lo sapesse, una palazzina gentilizia di epoca medioevale (1400); il nucleo primitivo dell'edifico risale addirittura all'anno 1000 (la "torretta").

Possiede un bellissimo giardino interno, prospiciente ad un portico, con il suo colonnato. Ha pregevoli soffitti di legno a cassettoni e persino un affresco dell'epoca, di soggetto religioso.

Per tutti questi motivi è gravata di vincolo conservativo da parte delle Belle Arti; costituisce, in una parola, un edificio di notevole valore storicoambientale.

In una politica complessiva di salvaguardia e valorizzazione di questo patrimonio, la scelta di destinare ad uso pubblico la palazzina è stata ed è assolutamente corretta ed oculata.

Il fatto poi che tutto attorno all'edificio ci sia un'ampia area nuda, che consente di costruire un complesso per servizi pubblici collegabile in modo armonico all'esistente, conferma la validità di questo indirizzo.

Diciamo ancora che, rispetto alla zona 12, la palazzina si trova in posizione abbastanza centrale, come giustamente dev'essere un complesso di servizi.

Per tutti i motivi elencati, il Consiglio di Zona 12, già in fase di elaborazione di Piano Regolatore Generale (1976) indica lo stabile di via Saccardo 40-42 e l'area circostante come servizio per la popolazione, con carattere di priorità viste le carenze della zona. Il C.d.Z. riconferma e sottolinea concretamente questa scelta, nel frattempo fatta propria anche dall'Amministrazione Comunale, in vari altri momenti compreso quello, assai

significativo, di una destinazione cospicua di fondi del bilancio zonale per l'adattamento della palazzina e la costruzione delle nuove strutture che debbono complessivamente divenire il Centro Civico.

Cos'è il Comitato di Lotta per il Centro Civico zona 12 Verso la metà di febbraio, su iniziativa del Partito Comunista Italiano di zona, si è andato aggregando attorno all'obiettivo del Centro Civico un ampio schieramento di forze politiche e sociali organizzate di zona.

Assieme ai partiti (PCI, PSI, DC, Movimento Lavoratori per il Socialismo) contribuivano a dar vita al Comitato di Lotta, il sindacato nelle sue varie strutture unitarie e di categoria, i Consigli di Fabbrica, l'ANPI, l'UDI, il SSN A, il SICET, le ACLI. Un primo momento di partecipazione e di lotta, coinvolgente in misura ampia la cittadinanza, è stato quello della manifestazione del 3 marzo; parallelamente alle iniziative pubbliche in zona, il Comitato portava avanti una serie di contatti con l'Amministrazione Comunale, per seguire ed affrettare le pratiche giuridico-burocratiche di acquisizione della palazzina.

L'occupazione non era comunque nei programmi di questo ampio ed unitario movimento. Si è giunti, alla fine, a questa scelta sulla base di numerose e continue segnalazioni, da parte di cittadini preoccupati, che denunciavano come prossima la vendita o l'affittanza degli appartamenti.

E in effetti erano già pronti ben quattro contratti di affitto, al momento dell'occupazione che, in questo senso si è rivelata assai tempestiva. All'atto dell'occupazione, il Comitato di Lotta ha emesso il comunicato, riassuntivo delle motivazioni e degli obiettivi dell'occupazione.

E adesso?

La battaglia istituzionale è, a tutt'ogContinuazione a pag. 3

IL 26 MARZO ALLE ORE 18,30 IL COMITATO DI LOTTA PER IL CENTRO CIVICO ZONA 12 HA OCCUPATO LA PALAZZINA DI VIA SACCARDO 40
CENTRO CIVICO
Il - N. 20-21 MARZO/APRILE 1979 ESCE A FINE MESE

NOTIZIE DALL'ORTICA

Comunicato del Comitato dí lotta

Giovedì 29 marzo il Comitato di lotta per il Centro Civico Zona 12 ha presentato al Consiglio di Zona, riunito nella Scuola di via Maniago, una mozione, con la quale invitava formalmente il Consiglio a riunirsi e svolgere i suoi lavori nella palazzina di via Saccardo 40, sottoposta dal Comitato di Lotta ad occupazione cautelativa.

Il Consiglio di Zona 12 poneva in votazione la mozione e la approvava a larghissima maggioranza.

Quindi la riunione di Consiglio si aggiornava, la sera stessa, nella palazzina. Questo fatto costituisce da una parte la Il Cbmitato di Lotta per il Centro Civico Z.12

conferma della validità delle posizioni portate avanti e della lotta intrapresa dal Comitato e dall'altra un primo, importante momento di uso democratico della palazzina - Centro Civico.

La decisione presa dal Consiglio di Zona 12 ribadisce inoltre il carattere profondamente unitario di questa lotta, che si collega e vuole coinvolgere l'istituzione decentrata, la popolazione tutte le forze politiche e sociali democratiche.

L'occupazione proseguirà fino all'acquisizione definitiva. Tutti coloro che possono debbono impegnarsi nella vigilanza collaborando con il Comitato di Lotta.

Forze democratiche: I Consigli di Fabbrica; PCI; Tagliabue, PSI Sezione Di Pol; Faema, DC; Droosa, FGCI; INNSE, Movimento Lavoratori per il Socialismo; Nuova Innocenti, CUZ CGIL-CISLUIL; A.L. Colombo, FLM; SIEI Peterlongo, Sindacato Pensionati; Rizzoli, Sindacato Ferrovieri; De .Nora, ANPI; SUNIA; UDI; SICET; ACLI Lambrate-La Gobba.

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La fotografia che pubblichiamo sta a dimostrare i lavori finora eseguiti per la sistemazione della piazza Ortica. Ora, che finalmente si fa sul serio, speriamo che la fotografia destinata al prossimo numero del giornale possa testimoniare la fine dei lavori.

NOZZE

Sabato 17 marzo 1979 Pino Carridi e Gabriella Berretta si sono uniti in matrimonio. La cerimonia, con rito civile, si è svolta presso il municipio di Gallico (Reggio Calabria).

Ai due sposi giungano i complimenti degli amici del Centro Sociale Ortica.

NOZZE

Roberto Reati e Marina Maggioni si sono uniti Sabato 24/3/79 in matrimonio. Ai due felicissimi sposi giungano le congratulazioni del Consiglio della Cooperativa Edificatrice Ortica e della redazione del nostro giornale.

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Ano CVisci

NOZZE D'ORO

Angela Iachelini e Vittorio Ugolini, attorniati dai figli nipoti ed amici, hanno festeggiato il cinquantesimo anno di matrimonio. Alle molte congratulazioni giunte ai due sposi nella loro abitazione di via Bistolfi, giungano anche le felicitazioni del Consiglio della Cooperativa Edificatrice Ortica, dei soci del Circolo Famigliare Ortica e della redazione del nostro giornale.

VIA ROSSO DI SAN SECONDO

Sono terminati in questi giorni i lavori di asfaltatura della via Rosso di San Secondo, la via appare ora come vestita di nuovo, anche gli alberi messi a dimora all'inizio di via S. Faustino fanno da contorno e timidamente abbelliscono la via dedicata al famoso scrittore. Segnaliamo il fatto perché, come i nostri lettori ricorderanno, tempo fa ospitammo sul nostro giornale una petizione di cittadini che chiedevano la sistemazione della strada. Ora la faccenda si è risolta grazie al contributo finanziario delle Ferrovie dello Stato e delle aziende che svolgono la loro attività nella via stessa.

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13ANCI-IETTI e SPOSAI-1111 di CI RO MA RT U SCIGLLO

VIA ORTI CA 10-MILANO 13 84111

COOP. EDIFICATRICE ORTICA

Alla presenza del compagno Selui, si sono svolti Domenica 1 Aprile presso la sede di Via S. Faustino 5, i lavori del congresso dei soci della Cooperativa Edificatrice Ortica. Al termine dei lavori è stato eletto il consiglio di amministrazione per l'anno sociale in corso; il consiglio risulta così composto: Bruno Scova, Giordano Giudetti, Claudio Rossi, Carla Ghiringhelli, Sergio Giorgi, Piero Rocco, Enzo Boiocco, Attilio Bellettati, Tullio Viganò e Francesco Messineo.

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ALBERI IN VIA BOVES

Sono sbocciati gli alberelli piantati nel campo giochi tra via Boves e via Crescenzago dalla Sezione Di Nanni del P.C.I.. Cresceranno e diventeranno grandi per tutti, se tutti li rispetteranno. Milano 12 fa una proposta: perché non metterne altri in tutti gli angoli spogli del quartiere?

COORDINAMENTO P.C.I.

DI ZONA 12

Luciano Busi è stato nominato coordinatore politico del Partito Comunista Italiano per la zona 12. Il Comitato di zona 12 del P.C.I. risulta ora così composto: Luciano Busi Coordinatore Renato Bernardinelli Segretario della Sezione "Campegi"; Adolfo Bafunno Capogruppo comunista consiglio di zona; Giovanni Lanzetti Segretario della Sezione "Di Nanni"; Giovanni Luzzi Segretario della Sezione "Botta"; Concetta Cozzi Responsabile Coordinamento Lavoratori Comunisti. Luciano Busi avrà il compito di coordinare le 4 sezioni del P.C.I. che compongono il territorio della zona 12.

Ricco assortimento di piante e fiori

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MILANO

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Un tragico mortale incidente ha stroncato la giovane vita di Stefano Beltrami. Stefano aveva 19 anni ed era molto conosciuto all'Ortica dove era nato ed aveva vissuto la sua breve vita.

Una immensa folla (soprattutto di giovani) ha partecipato al suo funerale accompagnandolo per l'ultima volta, al viaggio senza ritorno. Ai genitori di Stefano, agli zii Anna e Angelo che lo adoravano la redazione porge le più sentite condoglianza.

AUTOGESTIONE ALLA

COOP ORTICA

Si è svolta il mese scorso (marzo) l'assemblea dei soci del Circolo Famigliare Ortica. Il Circolo, che grazie all'autogestione di una parte dei soci sta vivendo un momento felice di iniziative sociali e politiche, ha chiuso il suo bilancio finanziario in pareggio, ed i suoi soci alla fine dei lavori hanno confermato al completo il Consiglio di amministrazione uscente.

BOCCIOFILA ORTICA

È iniziata in questi giorni l'attività sportiva della Bocciofila Ortica. Il Consiglio Direttivo del glorioso sodalizio invita tutti coloro che desiderano iscriversi alla Società a rivolgersi ai soci Vito Frigerio e Francesco Pedrazzini presso la sede di Via S. Faustino 5.

Nel 6" anniversario della morte moglie, figli, la nuora, i nipoti e i compagni tutti, ricordano con immutato affetto DAMENO VITTORINO e sottoscrivono per Milano 12 » L. 10.000.

La Lega dei pensionati e la sezione del P.C.I. "E. Gnudi" e la Cellula P.C.I. della Rizzoli partecipano al dolore della famiglia per la morte di Giuseppe Sacchi.

8 MARZO 1979 IN ZONA 12 L'otto marzo Festa Internazionale della donna è stato ricordato nella nostra zona con numerose iniziative organizzate dall'Unione Donne Italiane (U.D.I.); tra le tante manifestazioni vogliamo segnalare: alla cascina Malghera, festa popolare con l'adesione delle organizzazioni democratiche di zona; alla fabbrica F.M.C. di via Pitteri dove le maestranze si sono riunite nei locali della mensa per ascoltare le parole di Nicoletta Tagliaferri, segretaria del circolo U.D.I. 8 Marzo. Da segnalare ancora la diffusione straordinaria in tutta la zona del settimanale femminile "Noi donne" interamente dedicato all'importanza che la data dell'otto marzo significa per il movimento femminile.

È IMPROVVISAMENTE DECEDUTO SABATO-7/4 Guido Castellan. Guido aveva 54 anni e lavorava come operaio alla fabbrica Innse/Innocenti di via Rubattino. Alla vedova, al figlio Renato la redazione di Milano 12 porge le più sentite condoglianze, si uniscono al lutto i soci del Centro sociale Ortica, i giovani del Circolo Lenin della F.G.C.I., del circolo ARCI Bozzelini, i Comunisti della Zona 12.

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MILANO DODICI - pag.
STEFANO BELTRAMI

Continuazione dalla prima pag. gi, compiuta, almeno nella sua fase iniziale: è evidente infatti che la proprietà ricorrerà contro il provvedimento di acquisizione, ormai formalizzato dal Comune e diventato esecutivo attraverso la convalida della Magistratura.

La palazzina è quindi, adesso, di proprietà comunale; ma perché l'occupazione possa smobilitare è necessario garantirsi da possibili colpi di mano della proprietà o di gruppi irresponsabili che possono andare ad occupazioni abusive.

Bisogna quindi installare nell'edificio i servizi pubblici che sono immediatamente inseribili senza eccessivi problemi strutturali: è in questa direzione che ora si muove il Comitato di Lotta.

Che cosa significa, in termini politici complessivi, tutta questa vicenda (Comitato di Lotta, occupazione, ecc.) al di là degli obiettivi immediati e concreti raggiunti, pure di per sé già molto importanti?

— In primo luogo un rapporto nuovo e diverso tra istituzioni, in particolare quella decentrata (CdZ) e cittadini, comunque organizzati.

Il fatto che il Consiglio di Zona abbia scelto di far parte del Comitato di Lotta, dietro richiesta del Comitato stesso, accettando poi con voto quasi unanime (giovedì 29.3.1979) di riunirsi e svolgere i suoi lavori nella palazzina occupata, dà il segno di questa democrazia dal respiro più ampio, più partecipata, verificata nella mo-

bilitazione e nella lotta.

— L'instaurarsi di un rapporto di collaborazione di fatto, tra forze politiche e sociali nell'autonomia e nelle differenziazioni che pure, e giustamente, continuano ad esistere per ogni organizzazione, costituisce un'esperienza preziosa il cui senso profondo non deve andare perduto e che è suscettibile di sviluppi positivi.

Questo è il dato saliente del Comitato di Lotta, nato e vissuto attraverso un confronto anche aspro tra le forze che lo hanno espresso: una contraddizione profonda è esplosa in zona all'interno dello stesso Partito Socialista: una delle sezioni di zona ha aderito in modo militante all'occupazione, mentre l'altra si è dissociata.

A margine rimane il fatto doppiamente contraddittorio che proprio la sezione del PSI che ha aderito all'occupazione, dimenticandosi questa esperienza, rivendica, a fini brutalmente elettoralistici, con un volantino il merito esclusivo dell'acquisizione della palazzina all'assessore Baccalini.

— Il ruolo preminente (e che sia preminente nessuno certamente può smentirlo) svolto dal Partito Comunista e dalla Federazione Giovanile Comunista, dimostra come il PCI possa esercitare senza contraddizione una funzione di governo nell'amministrazione cittadina e contemporaneamente essere presente nelle lotte vive della gente, assieme a tutti coloro che vogliono davvero cambiare questo modo di vivere.

Per dovuta conoscenza si informa che in data 29.3.1979 è stato trascritto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari di. Mi— lano 1° l'atto pubblico amministrativo datato 15.3.1979, vidimato e reso esecutivo dal Pre— tore in data 16.3.1979, inerente l'acquisizio ne al patrimonio indisponibile del Comune di Milano dell'immobile di via Saccardo 40/4— Distinti nAluti

Comunicato del Consiglio Pastorale Parrocchiale

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale nella sua riunione del 3 aprile 1979 ha esaminato il problema del Centro Civico. Pur esprimendo il rammarico di non essere stato interpellato ritiene opportuno ribadire che l'impegno mostrato unitariamente da tutte le forze politiche e sociali della nostra zona, per l'acquisizione di un Centro Sociale civico, non può essere accompagnato che dal sostegno di tutti i cittadini e dai componenti la comunità cristiana in particolare. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale consapevole dell'importanza della partecipazione a tutti i livelli chiede da un lato un maggior impegno di tutti i singoli perché siano più sensibili ai problemi del bene comune e dall'altro invita se stesso e tutte le forze politiche e sociali ad essere più attenti e vicini alla realtà della nostra gente in modo da portare avanti un discorso di crescita comune alla partecipazione. Nel ribadire quindi la propria adesione alle iniziative in atto, il Consiglio Pastorale Parrocchiale invita tutti i componenti la comunità parrocchiale ad essere partecipi e parte attiva nel rivendicare il diritto al centro civico e mentre rileva con soddisfazione la creazione del Centro qui a Lambrate non può fin d'ora che farsi interprete delle esigenze delle comunità più decentrate (come ad es. Cimiano) affinché ad esse sia reso realmente accessibile un servizio che deve essere veramente di tutti.

DAL GOVERNO DELLE ASTENSIONI ALLE ELEZIONI ANTICIPATE

Dopo la crisi del "governo delle astensioni" — governo Andreotti sostenuto dalla D.C., con l'astensione di PCI, PSI, PRI, PSDI — DC, PCI, PSI, PRI, PSDI raggiungono un accordo su di un programma di governo — a causa del veto democristiano alla partecipazione di comunisti al governo, questo — benché sorretto da un accordo di cinque partiti — è composto da soli democristiani — 16 marzo 1978: mentre il governo si presenta al Parlamento, con l'eccidio di via Fani e il rapimento di Moro inizia una colossale provocazione antidemocratica — in una prima fase questo governo di "unità nazionale" ha dimostrato la sua utilità, in particolare per quanto riguarda la difesa delle istituzioni democratiche contro l'eversione e la lotta all'inflazione. Il Parlamento ha lavorato in modo positivo alla preparazione di varie importanti leggi — col passare del tempo però la Democrazia Cristiana ha cominciato a frapporre numerosi ostacoli all'approvazione di leggi e atti governativi concordati: gli impegni assunti con l'accordo di maggioranza sono stati elusi per quanto riguarda i "patti agrari", la riforma della polizia e il sindacato di polizia, gli investimenti per

LE ULTIME ELEZIONI

1968 elezioni politiche (ovvero elezione del Parlamento)

1970 elezioni amministrative (ovvero elezione dei consigli regionali, provinciali, comunali)

1972 elezioni politiche anticipate (la scadenza normale sarebbe stata nel '73)

1974 referendum per il divorzio

1975 (15 giugno) elezioni amministrative

1976 (20 giugno) elezioni politiche anticipate (la scadenza normale sarebbe stata nel '77)

1978 referendum su "Legge Reale" e "finanziamento ai partiti"

1979 3 e 4 giugno: elezioni politiche anticipate (la scadenza naturale avrebbe dovuto essere nell'81) 10 giugno: prime elezioni dirette per il Parlamento Europeo

il Mezzogiorno

— per alcune iniziative — adesione allo SME (sistema monetario europeo) e nomine dei dirigenti degli enti pubblici — il governo ha agito al di fuori della maggioranza

— in seguito a questi fatti, in gennaio, la direzione del PCI ha ritirato la propria fiducia al governo — dopo le dimissioni del governo i tentativi di ricostituire una maggioranza, attuati da Andreotti, da La Malfa e poi nuovamente da Andreotti, si sono arenati di fronte alla preclusione democristiana alla partecipazione non solo di comunisti, ma anche di parlamentari della Sinistra Indipendente al governo.

3-4 giugno: si vota per rinnovare il Parlamento

10 giugno: si vota (per la prima volta) per il Parlamento Europeo

Le "Camere" (Camera dei deputati e Senato), ovvero il Parlamento, dovrebbero restare in carica per cinque anni. Invece, per la terza volta consecutiva, le "Camere" sono state sciolte prima della scadenza normale e ci si avvia alle elezioni anticipate.

Fino ad ora i deputati nazionali al Parlamento Europeo, cioè il Parlamento dei paesi del MEC, sono stati eletti dai Parlamenti nazionali. Il 10 giugno tutti i cittadini di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Lussembrugo, Irlanda e Danimarca voteranno per eleggere i propri rappresentanti.

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I LAVORI PUBBLICI NELLA ZONA 12

)1( Un miliardo e 150 milioni alla zona 12!

Questa somma che l'Amministrazione Comunale destina al decentramento, serve per concretizzare i vari piani di intervento che le commissioni del C.d.Z. hanno elaborato.

Una di queste commissioni (Lavori Pubblici) si occupa dello stato degli edifici scolastici, delle strade, della viabilità, e si riunisce ogni 15 giorni in via delle Rimembranze di Lambrate, per discutere e stabilire come utilizzare nel migliore dei modi quella parte della somma che il C.d.Z. 12 gli ha desti-

* nato. Nell'ultima riunione svoltasi il 29.2.1979 il C . d. Z su indicazione della Commissione Lavori Pubblici, ha deliberato che per le strade della zona venga spesa la somma di 153.500.000 lire, così suddivisi:

1 Via Corelli - Interventi di risanamento L. 35.000.000

2 Via Pitteri - Stesa tappetino L. 17.000.000

3 Piazza Rimembranze di Lambrate Opere di risagomatura Attraversamenti sede tramviaria L. 16.500.000

4 Via Rizzoli - Interventi scarica-rifacimento L. 30.800.000

21( 5 Via Crescenzago - Formazione marciapiede e cordolo tratto UNES-VIA

L. 29.600.000

6 Via Mestre - Formazione marciapiede solo un lato e risanamento stradale L. 16.800.000

7 Via Siusi - Formazione marciapiede L. 600.000

L. 1.800.000

8 Via Canneto - Stesa tappetino

9 Via Tucide - Formazione marciapiede e cordonatura

10 Via Sbodio - Stesa tappetino

DK 11 Via Folli - Lavori di rifacimento sede stradele

* 12 Via Borgomanero - Stesura tappetino L. 3.500.000 Sappiamo benissimo che questo piano di lavori non risolve completamente

* tutti i problemi della zona, ma è comunque un importante passo avanti ver-

* so l'attuazione concreta del decentramento amministrativo, condizione indispensabile per una reale partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, e quindi per una maggiore democrazia nel paese.

Gaggiani

Soggiorni estivi 1979sulle isole greche

Programma i Soggiorno a Corfù

Itinerario: Brindisi/Corfù-Rhoda-Corfù/ Brindisi

trasporto: traghetto

durata: 13 giorni

partenze: 14, 21, 28 Luglio/4,11,18 Agosto

ITALTURIST è cooperazione e partecipazione ai viaggi nei Paesi più interessanti, protagonisti della storia dei nostri giorni.

i giorno Brindisi/Corfù Appuntamento nel tardo pomeriggio presso la sede della Hellenic Mediterranean Lines. C so Garibaldi 10, Brindisi. Incontro con l'accompagnatore, disbrigo delle pratiche-di imbarco; imbarco, sistemazione in cabina e partenza. Navigazione.

2' giorno Corfù-Rhoda

Nelle prime ore della mattinata arrivo a Corfù; trasferimento 1f-4-pullman a Rhoda, sistemazione e pranzo Pomeriggio e serata a disposizione, pernottamento.

3 - 14 giorno Rhoda (Corfù) Giornate a disposizione .per attività balneari; trattamento di mezza pensione Possibilità di Partecipare ad escursioni facoltative, tra cui segnaliamo la visita al Museo dell'Achillion e l'escursione alla spiaggia di Paleo-Kastritza

15 giorno

Rhoda -Corf Li/Brindisi

Dopo la prima colazione, nelle prime ore del mattino trasferimento al porto di Corfù; operazioni di imbarco e partenza per Brindisi dove è previsto l'arrivo per il tardo pomeriggio. Arrivo e fine dei servizi.

Ouota dl partecipazione L. 320.000

La quota comprende:

— il trasporto in traghetto Brindisi-Corfu-Brindisi in Cabine a 2 o 4 letti

— II trasferimento dal porto di Corfu e viceversa in pullman

— la sistemazione in albergo di categoria B (classificazione locale) in camere doppie con servizi.— il trattamento di mezza pensione

— i assistenza di un accompagnatore italiano per tutta la durata del viaggi()

— le tasse e le percentuali di servizio

La quota non comprende:

— i pasti a bordo della nave

— le bevande ai pasti e gli extra personali in genere, le escursioni indicate come facoltative, le tasse portuali e tutto Quanto non espressamente indicato nel programma

MILANO DODICI - pag. 3
L'ASSESSORE
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COMUNE DI MILANO 11371170 4 aprile 1979 RIPARTIZIONE DEMAOIO E PATRIMOOIO 615/1)P.1979 N07003730 M Al COASIGLIO DI ZOAA 12 SE Di 04301011 r. OGGETTO Imm.le dì via Saccardo 40/42
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PER TUTTE LE INFORMAZIONI RIVOLGERSI A: A. BELLETTATI - VIA S. FAUSTINO, 5 - TEL. 728891

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

IL 25 APRILE SCOPRE CHE IL BENE PIU' PREZIOSO E' LA LIBERTA'

ne, chi sfrutta in modo indiscriminato, chi danneggia gli anziani pensionati, chi provoca gli studenti, chi lascia a piedi la gente del popolo più povera fermando improvvisamente i trasporti, chi fa giustizia con ingiustizie, chi abbandona senza cure gli ammalati ricoverati negli ospedali, sono cose che la Resistenza non approva e li condanna come atti contrari alla coscienza pubblica.

Quando viene il 25 APRILE tutti parlano della Resistenza, perfino i ministri privi di entusiasmo partecipano alla ricorrenza, che poi tutto l'anno ignorano, e qualche volta danno la sensazione e il sospetto di comportarsi in modo contrario ai suoi ideali.

La singolarità dei governanti di ricordare la Resistenza una sola volta all'anno, influenza anche larghi strati di lavoratori della scuola, in particolare il corpo insegnanti delle elementari che mancando loro eventuali indicazioni dall'alto o per la loro parziale indifferenza, sia la tradizione storica della Resistenza che quella di popolo del 1848 sfociata nelle Cinque giornate di Milano, vengono ignorate, pertanto con notevole danno civile e privi dell'insegnamento della storia vissuta dai loro padri e nonni, i giovani scolari, quelli sprovveduti anche per mancanza di legame familiare, restano soggetti a imboccare la strada dell'egoismo, della delinquenza comune o del terrorismo vigliacco, proprio come incideva la politica della prepotenza fascista.

I partigiani hanno unito con coraggio tutte le loro forze contro il fascismo e l'hanno battuto, perché con spirito unitario sono stati capaci di trascinare con loro tutto il popolo, quindi nel profondo delle loro coscienze vi era solo il desiderio di combattere per riportare la pace e la sicurezza per il bene supremo della vita, indicando la strada per la trasformazione della società dal profitto indiscriminato in una società giusta. Senza false dottrine e con sicura coscienza di essere stati veramente interpreti di quella stragrande maggioranza degli italiani che hanno mai condiviso le criminali idee di aggressione del fascismo, di cui sono stati i lavoratori soprattutto, che hanno subito la tragica aggressione del capitalismo impersonato per più di venti anni dalla dittatura fascista, hanno volontariamente lottato contro di essa, dando nello stesso tempo maggior impulso alla lotta contro l'invasore nazista per la conquista della democrazia e il riscatto dell'onore nazionale, innalzando la bandiera dei tre colori dal fango del fascismo.

Sia ben chiaro dunque che gli italiani guardano oggi più che mai con disprezzo a quelle canaglie che dopo avere per tanti anni sostenuto tutte le avventure del passato regime fino al disastro nazionale, ora non solo spargono ipocritamente lacrime di coccodrillo, ma cercano di far risorgere, per scopi purtroppo chiari, una nuova ondata di tensione e di paura tramite gli assassini delle brigate rosse, che non hanno niente in comune con il rosso, che appartiene esclusivamente al popolo lavoratore. I partigiani di tutte le brigate organizzate e quelli che hanno combattuto con delle proprie singole iniziative, insieme

ai lavoratori della città e della campagna, hanno scoperto e trasformato in realtà il 25 APRILE, data in cui i martiri della Resistenza vollero consegnare al popolo la LIBERTÀ, come bene prezioso, il quale deve essere consapevole, di questo dono e farne per sempre buon uso, isolando chiunque e contro tutti coloro che vorrebbero limitarla con tentativi di eventuali leggi elettorali truffa, battendo l'estremismo organizzato che sfruttando il malcontento vuole fare dell'Italia un condominio in lite permanente tra poveri. Le cose devono essere chiare e precise per distinguere il bene dal male e per non accettare la tesi della chiarezza c'è chi soffia sul fuoco chi crea confusio-

Spetta ancora alla Resistenza fermare l'estremismo infantile che con i suoi atti sta offrendo un servizio prezioso al capitalismo totalitario, gli uomini della Resistenza sostenuti dal popolo lavoratore, devono, con la loro consueta e severa onestà, per il coraggio dimostrato, gestire il paese entrando nel governo per cambiare e farla finita per sempre con questo stato di cose e che il lavoro sia il solo simbolo della futura politica. Giovani, donne, uomini e anziani, vogliono vivere in pace e auspicano che lo spirito della Resistenza operi ancora una volta per stroncare tutto quello che di brutto sta per nascere nel paese.

Viva la Resistenza - Viva il 25 aprile Viva gli italiani che vogliono cambiare Viva i lavoratori che vogliono gestire il paese. Luigi Morandi

Le 40 stellette che sono visibili sulla bandiera della Brigata Garibaldi rappresentano il numero dei caduti zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

25 APRILE - 34° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

Celebrare il 25 aprile non può essere un solo formale atto di omaggio e anche di riconoscenza nei confronti di chi ha dato i suoi migliori anni di gioventù e soprattutto nei riguardi di chi ha poi dato tutto di se stesso immolandosi in nome della LIBERTÀ.

Quella LIBERTÀ, quella DEMOCRAZIA conquistate giorno per giorno, sofferte giorno per giorno da chi ha fermamente creduto ed ancora oggi crede nonostante gli atti di terrorismo, di violenza e tentativi di eversione che dalla tragica strage di Piazza Fontana anno per anno, mese per mese e giorno per giorno vanno ad accrescersi.

Mentre cerco di dare questo mio contributo nello stendere nel migliore dei modi questo articolo, mi tornano alla mente con un'insistenza che rendono non facile il mio compito, quelle parole racchiuse nella sua ultima lettera scritta da GUIDO GALIMBERTI, fucilato il 21 novembre 1944 dai fascisti nel cimitero di Costa Volpino (BG), indirizzata ai suoi figli:

"Cari figli, ora non potete leggere questo mio ultimo saluto, ma lo leggerete un tempo nel quale potrete comprendere, allora apprenderete in questo foglio la morte di vostro padre e saprete che è morto da soldato e da italiano e che ha combattuto per avere un'Italia libera. Spero che non piangerete quando leggerete questo mio scritto. Addio che un bacio giunga a voi, spero che quando sarete grandi la mamma vi farà imparare ad amare l'Italia.

L'amerete con tutto il mio cuore! Addio - Guido - "

In questo ultimo scritto, in questo ultimo pensiero, in queste ultime e poche parole rivolte ai figli da questo Patriota, penso e ne sono convinto che ci sia tutto quanto, oggi più che mai, ci debba servire non solo per farci riflettere su di alcune cose, ma soprattutto per ritrovare in pri-

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OTTAVIO PAPIS

Cecchino »

Nella ricorrenza del 25 aprile la moglie, e il figlio lo ricordano ai partigiani, ai comunisti, ai cooperatori e a tutti i democratici che lo ebbero vicino in tutte le lotte in difesa della democrazia.

Questo è il vero, fondamentale e determinante contributo che ognuno di noi deve dare senza alcuna esitazione ed incertezza per difendere e rafforzare le nostre istituzioni democratiche.

CORPO VOLONTARI DELLA Lim:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA -Tà 116' BRIGATA GARIWA,DI FERROVIERIFERROVIERI:

Gli italiani vengono denortati, trucidati e uccisi barbaramente. I tedeschi oltre che alle donne e uomini,portano via macchine, grano, tutto.

-Opponiamoci con coraggio,liberiamoci dalla belva nazi-fascista ferita quasi a morte.

-Partecipiamo tutti compatti alla guerra nazionale di liberazione.

MILANES I:

-I ferrovieri vi dicono che il momento dell'insurrezione è venuto,unitevi ai partigiani delle Brigate Garibaldi per la conquista della pace,per un'Italia libera e indipendente. Troppi sono i morti per causa della guerra e il nostro intero popolo sarà condannato a morte se non diventerà protagonista o diretto partecipe delle vicende per le sorti della patria.

= PARTECIPATE TUTTI ALLO= SCIOPERO INSUR"tEZIONALE = IL COMANDO DELLA s7IGATA mo luogo in tutti noi, quegli ideali, quell'amore verso il nostro Paese che purtroppo giorno per giorno, nostro malgrado, vengono meno e ciò lo riscontriamo quotidianamente.

Penso che non sia solo sufficiente, anche per tutti noi, che crediamo fermamente nelle istituzioni civili e democratiche che sono poi il fondamento della nostra Costituzione, conquistate solo con la Resistenza, limitarsi facendo un semplice esame di coscienza per constatare con quale convinzione, con quale contributo e con quale partecipazione difendiamo e salvaguardiamo ciò che ci è stato dato dalle lotte della Resistenza, in modo tale da non tradire quegli stessi ideali per i quali Guido Galimberti ha creduto, ha combattuto ed è caduto, così come tantissimi altri. Solo nell'esaltazione e nel convincimento dei valori del pluralismo e dell'autogoverno, la sete di LIBERTA e di GIUSTIZIA che alberga in ognuno di noi può acquisire una dimensione reale e non illusoria.

Cerchiamo di ripensare, anche sforzandoci, cosa è stata e quanto è costata la Resistenza. Non possiamo senza debellare ogni tentativo di diseguaglianza per battere quelle remore conservatrici mettendo fine ai privilegi, lavorando però convinti per una società diversa, dove non vi sia posto né per lo sfruttamento, né per il parassitismo, né per il corporativismo, ovvero ridando un senso alla nostra battaglia politica, quello stesso senso che ha caratterizzato le lotte per la Liberazione.

Milano, 11 aprile 1979

Per il comitato Sez. AMPI Roberto Enea "Lepetit", Allisio Vincenzo

LA NOSTRA RESISTENZA

I morti dormono nella terra nera come fiori tagliati dalla notte. Dormono con i volti chiodati di spine dove le radici cantano la loro storia. Accadde in aprile, quando tutti eravamo d'accordo, quando il sole squarciò le tenebre la grande luce illuminò il nostro cammino.

Oggi - si ripesca il dolorei fantasmi neri si aggirano per le strade deserte nella notte incredula per bagnare la città di sangue. Non lasciamoci uccidere!

Il sangue non deve sporcare i nomi scritti sul marmo bianco degli uomini che hanno vissuto il tempo del disprezzo l'angoscia degli anni senza fine. No. Non è lontano il nostro traguardo. È qui dove la vita ci ricongiunge alla morte sul terreno baciato dai semi. Abbiamo preparato i denti e canteremo quando nascerà la primavera:

Noi siamo la classe operaia che suda, che soffre e lavora... l'Italia farem comunista cacciam la canaglia fascista.

Questa è la nostra stagione la stagione del sole che ferma la marcia delle catene chiude le fonti del sangue. Vivremo abbastanza per spegnere il fuoco asciugare le lacrime?

Il grano e la terra sono nostri ci appartengono il mare e il cielo, è bella la nostra libertà la difendiamo con la vita.

311.c.RIR13k:1943*,A3RIE P.C1PQ,5Z1k4
MILANO DODICI - pag. 4
per la libertà e dei prigionieri dispersi della 116' Brigata.

"Lambrate rischia di diventare il cimitero (di fabbriche) di Milano" ha detto il sindacalista dell'FLM durante l'assemblea aperta tenutasi lunedì 9-4-79 alla fonderia Tagliabue occupata dai lavoratori. E difatti i tentativi in questo senso sono stati numerosi: Innocenti, Faema, Bambelli, ESY, gli attuali problemi occupazionali alla PROPSA e infine appunto la Tagliabue, che la cattiva gestione di questi ultimi 4-5 anni ha portato al fallimento decretato dal tribunale il 27-3-79.

All'assemblea erano presenti anche rappresentanze di moltissimi C.d.f. della zona, mentre, di tutte le forze politiche democratiche invitate, avevano risposto solamente D.P. (Molinari) PCI (on. Zoppelli) e un rappresentante dell'assessorato al lavoro del Comune.

Nel salone della mensa gli operai hanno esposto su dei pannelli, le fotografie dei lavori eseguiti in questa fonderia-carpenteria. (In tutta la regione ne esitono solo altre DUE). Fino a pochi mesi fa nella fabbrica erano occupati circa 190 operai e 40 tra impiegati ed equiparati: attualmente sono rimasti 125 lavoratori.

"Chi ha trovato da lavorare se n'è andato" mi dice un giovane lavoratore "perché non si può andare avanti così. Abbiamo scoperto che dal 1974 non ci versano i bollini; gli stipendi delle ferie '78 li abbiamo presi a rate che sono durate fino ad ottobre; a Natale non abbiamo visto una lire e a tutt'oggi abbiamo preso solo acconti per un totale di 200.000 lire in tre mesi! Come si fa a mantenere una famiglia? Se le cose non si aggiustano, prendo i miei libri e vado a fare il muratore piuttosto!..."

La situazione in effetti era già critica da diversi anni. Nel '75 la direzione del momento predispose, su pressione dei lavoratori, un piano di ristrutturazione che prevedeva, oltre che l'ammodernamento degli impianti e dell'ambiente di

SULLA TAGLIABUE OCCUPATA

TFICLIABUE PREGIDIFIT

lavoro, il raddoppio della produzione e l'incrememnto di 30 unità produttive. Fatto il piano, non era però in grado di finanziarlo autonomamente; richiese quindi al Ministero della Industria un finanziamento agevolato di 3 miliardi. Tale finanziamento veniva concesso nel gennaio '77. LIMI però, non concedeva l'erogazione della cifra prevista per motivi ancor oggi sconosciuti ai lavora-

TRE DIRIGENTI DELLA « BRACCO » CONDANNATI PER UN INFORTUNIO MORTALE IN SEGUITO ALLA MANCATA PREVENZIONE INFORTUNISTICA

La causa intentata dal consiglio di fabbrica della BRACCO, riaila Commissione Ambiente del Consiglio di Fabbrica stesso e dalla FULC provinciale contro la Direzione della BRACCO, ritenuta responsabile dell'incidente sul lavoro che causò la morte di un operaio si è conclusa con la condanna a sei mesi di reclusione, con i benefici di legge, del Direttore Generale di produzione, del Direttore del Reparto Sintesi dove si verificò l'incidente e del Direttore Impianti e Progettazione.

I FATTI

Nel 1977, nel reparto Sintesi della BRACCO, si verificò un'esplosione a seguito della quale moriva carbonizzato l'operaio ETTORE CEREDA di 38 anni padre di quattro figli.

La FULC, il Consiglio di Fabbrica e la Commissione Ambiente, per la prima volta accettati come parti civili, assistiti dall'Avvocato D'Ancona accusavano l'Azienda di omicidio colposo per una sua mancanza di conoscenza esatta della potenzialità esplosiva della sostanza trattata, per cui i lavoratori non venivano nemmeno avvertiti della pericolosità della lavorazione e del rischio che correvano.

La mancanza di molte prevenzioni contro gli infortuni veniva confermata anche dall'Ispettore del Lavoro dott. Riboldi in periodi successivi. Nella sentenza, il giudice della terza sezione penale di Milano riconosceva colpevole la BRACCO nelle persone dei responsabili della produzione del reparto in cui si verificò l'omicidio bianco.

"il zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA -9 OSO Bi,Ei ArE i VEDI , 9 ØL POO`T© DI LAVORO ALIA snariziONE EDILIZI

tori. Venne ripresentata una variante al piano iniziale ed un ridimensionamento del finanziamento a 1.450 milioni. Il suddetto Ministero approva la modifica al piano e concede il finanziamento così suddiviso:

L. 950 milioni per macchine, impianti e attrezzature.

L. 50 milioni per riqualificazione personale.

L. 450 milioni per circolante. Il finanziamento massimo ammissibile viene fissato in 970 milioni!

Mentre tutto ciò si svolgeva la direzione aziendale incontrava sempre maggiori difficoltà di liquidità e di autofinanziamento, e gli investimenti mai fatti aggravavano la situazione, dato che la produzione diminuiva a causa dell'inadeguatezza degli impianti. L'u-

nico impianto entrato in fabbrica nel 78, è entrato per scambio di prodotto (è tuttora con il riservato dominio del tribunale) ed è il "recupero sabbia" in fonderia. La chiusura del bilancio 77 aveva in testa alle voci passive: Fondo liquidazione personale 872 milioni; debiti INPS-INAIL-INAM 1.096 milioni; debiti fornitori 555 milioni (dati ricavati in Tribunale). Dal 1-2-78 la Tagliabue cambia proprietario e nell'arco di otto mesi vengono annunciate ai lavoratori "tre" diverse soluzioni dei problemi della fabbrica (che per ragioni di spazio non ci dilunghiamo a descrivere, ma chi volesse può esaminarle alla FLM di zona o parlando con i lavoratori stessi) nessuna delle quali viene attuata e si giunge appunto alla dichiarazione di fallimento.

A questa conclusione i lavoratori si sono opposti difendendo il loro DIRITTO al posto di lavoro e hanno ottenuto dal giudice incaricato del caso il permesso per l'ESERCIZIO PROVVISORIO. Questo della Tagliabue può essere un esercizio tra i tanti che dimostra come siano i lavoratori a subire molto spesso le conseguenze di "un assenteismo" che si cerca di nascondere: quello degli investimenti.

Primi contributi concreti in sostegno alta lotta della TAGLIABUE

Delegazione lavoratori alla manifestazione di Napoli del 6-4-79 . . L. 50.000

di Zona .

300.000

La storia: Il padrone strappa un accordo, ricattando i lavoratori, per costruire il palazzo in via Oslavia; disse che gli serviva denaro per ristrutturare l'azienda.

L'azienda non viene ristrutturata, anzi si chiede l'intervento del Ministero dell'Industria per "salvarla". Donat Cattin alla fine non mantiene la promessa.

-- Nel '77 la situazione è quasi fallimentare: una finanziaria privata rileva l'azienda. L'operazione non gli costa quasi nulla.

Invece di fare programmi di ristrutturazione per il rilancio produttivo, i nuovi padroni ipotecano il tutto incassando oltre due miliardi; naturalmente l'azienda non vede una lira.

la prospettiva è quella di trasferire la Tagliabue fuori Milano e di speculare sull'area.

I responsabili della finanziaria protagonista dell'operazione truffa finisco-

IL PIANO DEI TRASPORTI E LA H750

Ha ricevuto in questi giorni l'approvazione del Consiglio Comunale della nostra città il Piano dei Trasporti, nuovo strumento di pianificazione scaturito da un lungo lavoro di elaborazione condotto insieme da tutti gli Enti che lavorano nel trasproto pubblico e privato nell'area milanese: dal Comune all'ATM, alle FS, alla MM ecc. Quali sono i caratteri più vistosi di questo "Piano" e quali i riflessi nel nostro quartiere?

Innanzitutto il piano, a detta di tutti i tecnici che ne hanno parlato sui giornali, per la prima volta mette in luce la necessità di creare nella città e nel comprensorio una vera e propria rete di trasporto razionale e di smettere d'avere invece, come fino ad ora, un insieme mal coordinato di linee: i diversi mezzi devono essere usati nel modo più conveniente.

Perciò non è giusto discutere se costruire una rete di tram oppure di autobus, ma occorre mettere l'autobus in quella linea dove esso è conveniente ed il tram o addirittura la metropolitana là dove lo quantità dei passegggeri lo richiede.

Così pure non si tratta di "punire" l'automobile, ma occorre che questa non ostacoli a sua volta gli altri mezzi e che il cittadino possa utilizzarla nei limiti della conveninza economica sua e della comunità.

Sono concetti forse ovvii, ma in passato non è stato così: spesso per sempio linee tranviarie sono state trasformate in automobilistiche per ragioni misteriose, estranee senz'altro agli interessi degli utenti e dell'ATM stessa.

Basti pensare che la 54, per il carico notevole delle ore di punta, forse già qualche anno fa doveva essere una linea tranviaria, con una qualità di servizio quindi nettamente migliore.

Oggi invece dal capolinea parte un autobus ogni 2 minuti ed anche meno: è evidente che a questo punto è molto difficile aumentare ancora la capacità della linea. Il numero di automobili, poi, che al mattino riempiono Viale Argonne dice che molti utenti potrebbero essere ancora conquistati al mezzo pubblico se questo fosse comodo e efficiente sulla direttrice Argonne-Monforte: ma questo non può essere certo il ruolo di

un autobus. Ma come si è fatto allora a calcolare dove mettere un tram e dove un autobus, dove una linea e dove un parcheggio?

Ebbene, il "Piano" ha impiegato tanto tempo a uscire anche per questo, oltre che per le solite difficoltà politiche che si incontrano a voler dare una sistemazione alle cose: è stata fatta un'indagine sugli spostamenti d'ogni genere e con ogni mezzo che avvengono in Milano.

Da tutto questo è uscita la rete "ideale" che comprende le strade per la viabilità privata, i parcheggi dove poter lasciare la macchina e prendere un mezzo pubblico, i punti dove conviene cambiare eventualmente mezzo: sono apparsi quindi ben chiari i provvedimenti da prendere per snellire il traffico.

Ed il "Piano" non è un'utopia: esso è pieno di tante idee da mettere in pratica. Si tratta di farlo bene. Vedendolo "dall'Ortica", bisogna dire subito che è positivo che vengano individuate come "linee di forza" quella ora coperta dalla metropolitana (LambraContinuazione a pag. 6

no in galera. La Tagliabue dichiara fallimento; i lavoratori subiscono il provvedimento altrimenti rischiano di vedere anteposti i debiti ai loro stipendi.

E adesso?

Ancora una volta lor signori fanno i soldi con i loro sporchi giochini sulla pelle di chi lavora (oltre tutto il mancato adeguamento degli impianti costringe i lavoratori ad operare in un ambiente pericoloso anche per la salute).

La situazione ora è questa: i lavoratori da tre mesi non percepiscono stipendio ottanta tra operai, impiegati e dirigenti se ne sono già andati, e questo significa: 80 posti di lavoro in meno per chi era in lista di collocamento (infatti gli ex lavoratori della Tagliabue sono stati assunti direttamente in altre aziende); riduzione del potenziale di lotta e della capacità produttiva della fabbrica; ulteriori diminuzione della pre-

senza operaia nella zona.

I lavoratori rimasti presidiano ora l'azienda in difesa del posto di lavoro.

L'unica possibilità di dare sbocco positivo alla vicenda è quella di ottenere l'autorizzazione del Tribunale a proseguire l'attività attraverso l'esercizio provvisorio, in attesa dell'intervento del capitale pubblico per risolvere i problemi immediati dei lavoratori.

2 però evidente che lo sbocco risolutivo della crisi della fabbrica (quello per cui i lavoratori devono battersi) non può configurarsi in un ennesimo intervento di carattere assistenziale, ma è necessario invece porsi nella prospettiva di una programmazione economica del settore e di un effettivo controllo democratico su investimenti e sviluppo, per rilanciare un'azienda che, per il tipo specializzato di produzione che fa, ha sicuramente un suo mercato.

Il Comitato di zona 12 del Partito Comunista Italiano

MILANO DODICI - pag. 5
F.L.M.
F.M.C. L.
L. 100.000
Ä NNNNNNNNN Än000000000000000. n:10000'0000 NNNNN Ä ÄÄ,,,ÄeklbiÄOÄÄ ÄÄÄ00, - NN SOLIDARIETA' CON LA TAGLIABUE IN LOTTA XXXXX *3000000k XXXXXXX )0C4)00000i XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX 3E 30E3E XXXXXXXX 3t) 3E X e 3E 3E 3E)E*e.3r>t 3E eeX XXXXX 3Exe3E 3E XXXXXX 3t 3E XXXX Xe *XXXXXXXXX )00* XXXXXXXXXXXXXXX

MILANO DODICI - pag. 6

Continuazione dalla pag. 5 te-Cadorna) e quella di penetrazione lungo il Viale Argonne.

Questo significa riconoscere l'esigenza per l'autobus 75, che è il nostro principale mezzo pubblico, di mantenere un livello di servizio adeguato alla domanda.

Proprio perché nel "Piano" si riconosce l'importanza delle linee di raccolta degli utenti da portare alle linee di forza, non ci si parla di linee più o meno importanti, ma di dare a ogni linea quel servizio che rende tutta la rete efficiente.

E nella rete la 75 svolge un servizio importante e per tanti di noi insostituibile, collegandoci proprio a linee di forza come la 90-91 a Susa e la Metropolitana a Lambrate e Loreto.

Questa funzione si vede bene nel percorso adottato: oltre alla penetrazione nel quartiere lungo le vie Ortica e Cima si ha il collegamento con Lambrate lungo la Pitteri, anche per servire l'Innocenti, per attraversare poi il vecchio centro di Lambrate e raggiungere la Piazza Bottini.

Nettamente positivo è infatti per l'Ortica mantenere sempre due sbocchi verso la rete cittadina: uno immediato verso Susa, cioè la filovia, la 54 e Monforte e l'altro a distanza non eccessiva verso nord, verso Loreto, anche con le stazioni ferroviarie di Lambrate e di qui con

il metrò con Garibaldi, Centrale e Cadorna. Il servizio svolto dalla 75 lascia talvolta un po' a desiderare, anche se tanti si ricordano del passato, quando ancora si chiamava M oppure 205 ed era forse peggio. Oggi gli orari degli autobus risentono molto di un costume che purtroppo si è andato diffondendo in tutte le città: alla sera pochi cittadini escono di casa.

È un fenomeno al quale tutti dobbiamo reagire, per togliere spazio a tante piaghe che forze malamente interessate hanno lasciato marcire. Anche la 75, come il tram 5, come tante altre linee, dopo le ore 20, per la riduzione della richiesta, scende a frequenze di 13 e anche 17 minuti. Durante il giorno invece si ha un autobus ogni 7 minuti, che non sono poi tanti (è la stessa frequenza del tram 5), ma per chi è in ritardo certo sono lenti da passare.

A questo tipo di servizio, svolto sulla linea completa cioè da Susa a Loreto, va aggiunto quello per Rubattino, con quegli autobus spesso molto vecchi che si inseriscono da Susa e da Lambrate nelle ore di punta con i soliti cartelli quasi misteriosi per chi non vi sia abituato come noi.

Infine partono da Susa e da Lambrate delle corse in più tra mezzogiorno e la una forse anche per le nuove scuole secondarie che sono state trasferite qui. Spesso proprio questi studenti, con qualche cambio d'orario a scuola, met-

tono in crisi un autista, riempiendogli l'autobus al massimo: ecco, forse in certe occasioni i nostri compagni tranvieri potrebbero segnalare questi casi, anche con la radio di bordo; c'è magari qualche autobus a disposizione come rinforzo. Un discorso particolare andrebbe poi con cura fatto per le altre linee del quartiere, la 38 e la Milano Redecesio. Brevemente, si tratta ancora di autobus che devono portare gli utenti ad altre linee più potenti, ma esse hanno, rispetto alla 75, la difficoltà d'essere nettamente radiali e di avere quindi un traffico di tipo diverso, con diversa distribuzione. Esse sono inoltre in assestamento perché di recente istituzione e hanno frequenze addirittura tali da farci imparare a memoria l'orario: ogni 30' la 38 e ogni 20' la Redecesio. Quest'ultima poi scende a 40' dopo le ore 20. Si tratta di frequenze come visto quasi "interurbane": l'importante forse è che queste linee le abbiamo messe, sarà poi l'utenza col proprio afflusso e interesse a determinarne e svilupparne l'entità del servizio. Ma questo problema, di come vengano fatti gli orari di questi autobus e quindi di come seguano con ritardo le richieste di noi utenti, è un problema che porterebbe ora troppo lontano: cercheremo di vederlo un'altra volta.

ANGELO PIZZOCRI

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RINNOVATO IL CONSIGLIO DI ZONA

COMMISSIONE:

Sport - Giardini - ParchiTempo libero

Tommasi Giovanni (coordinatore) Via Pusiano 30, tel. 2591806

Parisi Lucia Marina, via Mario Bianco 3, tel.

2858252

Miglio Roberto C.so Lodi 24 tel. 5758121

Cambiaghi Fabio Via Folli 5 tel. 210945 Lombardi Danilo via Pitteri 4 tel. 2150388

Pulito Antonio via Trentacoste 32 tel. 2152624

Alessandrini Domenicovia Trentacoste 32 tel.

2152624

COMMISSIONE:

Lavori pubblici e Viabilità

Marcelli Giacomo via Pusiano 24

Sassi Lino via Pisani Dossi, 34

Prof. Ghidoni Renato via Bellincione, 14

Sacconi Ernesto via Ronchi, 39

Crepaldi Gino Via Cernia 29/A

Prof. Taccani Leandro via Amadeo, 79

Lelli Valerio via Pusiano, 30 tel. 2591755

Faller Alfredo via Corelli, 69 tel. 711127

Tognin via Vallisneri 13/8 tel. 3554-29355

Bossi Carlo via Pordenone 1 tel. 2152281

Zanolli Luciano arch. via Folli, 21 teL ufficio

744783 casa 2153604

Mazzacani Dialma via Corelli, 124 teL 7151164

Spinelli Roberto P.zza Udine 8 tel. ufficio

6333/8753 casa 2158912

Bechini Luisa via Wildt, 18 tel. 2824379

Il primo "round" è finito con la vittoria degli abitanti di via Marcello Moretti; questo è bene che si sappia subito! Ma riassumiamo, cominciando dall'azione da prepotente di Tullio Aquila che un bel giorno ha occupato l'intero tratto della strada di fronte al ristorante da lui gestito, provocando il danno che tutti sanno.

I c.3adini si sono riuniti in comitato di lotta ed hanno deciso di adire le vie legali contro l'abusivo occupante. Organizzata la lotta, alcuni cittadini, in rappresentanza del comitato, mi hanno conferito il "mandato" (questo è il termine tecnico che si usa per gli addetti ai lavori e sta a significare che da loro sono stato incaricato di ricorrere all'autorità giudiziaria competente, cioè il pretore di Milano) allo scopo di ottenere dal giudice un provvedimento che ordinasse al "ducetto" Tullio Aquila di non disturbare il passaggio sia dei pedoni sia degli automezzi.

Il "nostro eroe", in conseguenza del ricorso che ho presentato al Pretore, si è "costituito in giudizio" (altro termine

Celé Giuseppe via Muzio Scevola 10

Valeri Pietro Via /noma 2 tel. 717348

Gasparino Laura via Ronchi 39 tel. 2151470

Wieser Enrico via Cima 39 tel. 2150373

Giuffrida Matteo (PCI) via Noé 8

Botta Giuseppe (PCI) via Ortica 11

Marcelli Giacomo via Pusiano 24 tel. 2561836

Magni Mirella (PCI) via Bellincione 15 tel.

2151141

Frigerio Angelo (PCI) via Pitteri 2 tel. 6339 - ab.

2152240

Procopio Saverio via Casoretto 9

Improta Gianni via Marco Greppi 10 tel. 587119

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A Torino ci hanno già provato quattrocento pensionati: da qualche settimana prestano servizio davanti alle scuole.

I risultati sono stati molto buoni.

A Milano cosa possiamo fare?

A questo proposito alcune idee sono state lanciate dall'Assessore all'Assistenza del Comune di Milano Carlo Cuomo, in una riunione con la presenza dei rappresentanti del Sindacato dei Pensionati CGIL-CISL-UIL e con quelli delle 20 Zone del Decentramento Amministrativo di Milano.

Vediamo alcune di queste proposte.

La prima consiste nell'allargare la sfera dei rapporti umani. Chi meglio di un anziano, anche se di qualche anno più giovane, può stabilire un rapporto di amicizia con altri anziani, con cui potrà andare al Bar o al Circolo, a giocare a carte, al Cinema o semplicemente fermarsi in casa a conversare o vedere insieme la televisione?

lizzati, artigiani e maestri d'arte (come venivano chiamati una volta) potrebbero sfruttare ancora la loro esperienza, come contributo per l'educazione professionale degli handicappati. Molte altre proposte sono state fatte durante la riunione, ma penso che molte altre potranno farne gli anziani in riunioni apposite. Cito quelle che a mio parere possono sicuramente suscitare un interesse notevole per gli anziani: la sorveglianza dei musei, la coltivazione a prato di terreni incolti messi a disposizione dal Comune, il servizio davanti alle scuole, ecc. Bisogna però iniziare anche a Milano e vedere come dare un riconoscimento economico da parte del Comune per il lavoro svolto dall'anziano. Pur contando sul volontariato e sull'impegno spontaneo e disinteressato si dovrebbero almeno prevedere i rimborsi delle spese sostenute per queste attività.

tecnico per dire che è comparso davanti al giudice) ed ha sostenuto che non era vero quanto io avevo dichiarato nel mio ricorso: non era vero che per via Moretti la gente è sempre passata a piedi o con mezzi meccanici, ciò era avvenuto perché lui, Tullio Aquila, lo aveva concesso e perché qualcuno aveva abusato della sua cortesia (sic!); ha detto persino che la strada la asfaltò lui e non il Comune di Milano e tante altre storie del genere. Il Giudice a questo punto ha voluto rendersi conto di persona dei fatti ed ha ordinato un sopraluogo per il giorno 10 aprile alle ore 16. Nonostante si fosse al tramonto... è apparso in tutta la solare evidenza il buon diritto dei cittadini di via Moretti e ad Aquila Tullio ora non rimane che rispettare l'ordinanza con cui il pretore gli intima di non turbare il pacifico uso della strada da parte dei cittadini. La causa però non è ancora finita; abbiamo vinto, per ora, soltanto il primo round: alla prossima udienza, fissata per il 30 Maggio, dovremo presentare un lungo elenco di testimoni i quali

dovranno dichiarare se è vero che si è sempre passati per via Moretti; e se i cittadini l'hanno fatta a piedi, in bicicletta, con gli automezzi. Naturalmente anche Aquila affila le sue armi, dice che ha cento testimoni da portare a sostegno delle sue tesi, dice che ha un sacco di documenti, dice e parla a tutto andare. Anche noi, però, ci stiamo preparando e siamo sicuri del fatto nostro: chi vivrà vedrà. AVV. CARLO CARUCCI Consigliere di Zona 12

La seconda proposta è quella di accompagnare fuori dall'asilo gruppi di bambini per una breve passeggiata in un vicino giardinetto. Come fa il nonno con il nipotino: ogni giorno si vedono nonni e nonne accompagnare i propri nipotini a spasso: potrebbero così trovare l'affetto di tanti altri bambini.

La terza, la più impegnativa ma anche la più affascinante, così l'ha definita l'assessore Cuomo, è quella di mettere a disposizione la tecnica individuale dell'anziano, così che operai specia-

Quanti sono gli anziani disponibili per queste iniziative, dove si devono rivolgere?

La sede più idonea ritengo sia il Consiglio di Zona, con la sua commssione assistenza che assieme ai sindacati unitari potrebbe svolgere un'azione orientativa e coordinare le diverse attività individuando nell'anziano le varie attitudini.

PRINI ALBERTO

Coordinatore Sindacato Pensionati CGIL zona 11-12-13

Nome L Firma «~I~1. ÅÅ~11. .11ÅÅÅÅÅ
uff. 706128 Gizzi Carla via Fe/tre 71 tel. 2159300 Stacul Via Feltre 71 tel. 2159933 Duchetti Anna via Feltre 71 tel. 2159272 Zaccaria Giovanni via Fe/tre 71 tel. 2151605 Sinisi Mauro via Feltre 71 tel. 2157016 Cattaneo via Feltre 71 tel. 2159344 Marconi Abramo via dei Canzi 26 tel. 2157776 Cons. Ceccarelli Carlo via Oropa 5 tel. 2825767 A CHE PUNTO SIAMO CON
VIA A. AIVIAIDEO, 85 - TEL. 74.77.13 PIZZERIA Ortisa DI GIULIANO MINETTO
P.C.I. Frigerio Angelo via Pitteri, 2 Coordinatore P.S.I. Gaggiani Mario via Corelli, 71 tel 717186 Mogno Gabriella via Passo Se/la 8 teL 2151694 Carassiti Muzio via Pisani Dossi 28 tel. 210725 Beppato Riccardo via M. Scevola 1 tel. 2368736 Chignoli Luigi via Fe/tre 60 tel. 2158198 Avv. Carucci Carlo via Maniago 15 tel. 2154002
VIA MORETTI
- rinnovo patenti passaporti - demolizioni patenti a bc d f lezioni di perfezionamento XXXXXXXIEXXX XXXX X)00) S.30.0.0( X Se XXX X XXX X XX)0.000000000D000.1

( CINEMA )

NEL CORSO DEL TEMPO

Autore: Wim Wenders. Interpreti: %diger Vogler, Hanns Zischler. Tedesco-occidentale. Drammatico. Bianco e nero. Premio della critica internazionale, Cannes, 1976.

Il messaggio di questo bellissimo film, il cui regista di nome Wenders, è un esponente della nuova scuola tedesca, autore dell'« Amico americano», un'opera di buon livello, è racchiuso nel finale ed è addirittura esplicito: piuttosto che la mercificazione delle idee è meglio chiudere bottega in attesa di tempi migliori, se verranno! Questo è il senso delle parole messe in bocca ad una anziana donna, erede di un cinematografo lasciatogli dal padre, e sono

anche il pensiero del regista che contrariamente alla moda corrente ha realizzato questo film in bianco e nero, la cui fotografia bellissima, il soggetto insensuale e coraggioso, le immagini polemicamente tabù, hanno lo spessore del quotidiano, come la defecazione del protagonista e la masturbazione del tecnico proiettore di pellicole pomo, e sono girati con linguaggio essenziale e scabro, senza concedere nulla al gusto attuale del morboso, polemicamente si diceva perché tutto può essere rappresentato, purché con verità. Come in ogni opera d'autore anche in questa ci sono diversi piani di racconto, che si intrecciano: è la storia della nascita di un'amicizia tra un intellettuale

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CIMINAGHI VITTORIO

e un camionista che il caso fa incontrare, in una dimensione anonima, non chiaramente identificabile, priva di connotazioni storiche precise, sembra di essere negli U.S.A., e che a poco a poco, mentre l'amicizia tra i due uomini si approfondisce, si delinea sempre di più e mette in risalto il paesaggio umano e storico, si comprende che ci troviamo nella Germania Occidentale oramai colonizzata dal modello americano, si risale fino all'infanzia dei protagonisti, ai problemi iniziali da cui sono rifuggiti, ai complessi da superare. Eppure i due protagonisti, anche se sono riusciti a superare i problemi dell'infanzia, si sono trovati prigionieri di un meccanismo sociale che ha alienato profondamente la loro identità in primo luogo, negando la storia passata e ricercando una nuova dimensione scollegata con essa. Si arriva così al finale con l'inevitabile scontro e stacco dei due amici, ma c'è in loro la sensazione di essersi ritrovati, riconosciuti, di essere diventati più forti, più consapevoli, più maturi. Quest'ultima parte si svolge al confine tra le due Gerrnanie, simbolo di una dolorosa frattura per il popolo tedesco, ma con la sottintesa convinzione che la comprensione e l'aiuto reciproco possa farli convivere finalmente nella pace e nella distensione.

CORSO DI CHITARRA

È ormai da qualche mese che è nata e va avanti la iniziativa del corso di chitarra lanciata nel novembre scorso dai giovani del Circolo Culturale di Via S. Faustino.

La risposta della gente, a questo invito, è stata positiva e almeno una ventina tra giovani, meno giovani e bambini partecipano con interesse ed impegno alle lezioni che si tengono due volte a settimana nella sala del circolo.

Sin dalle prime volte, nei locali del Centro Sociale si è creata un'animazione nuova portata appunto da questo viavai di gente con la chitarra che ha creato anche tra i clienti del Bar della Cooperativa curiosità e interesse.

Per tutti i partecipanti, il corso, pur con le sue insufficienze, ha raggiunto lo scopo di farli avvicinare alla musica e alla chitarra ponendo le basi per un ulteriore possibile sviluppo di questa esperienza anche per il prossimo anno. Quello che però è l'aspetto più importante di tutta l'iniziativa è il fatto che i partecipanti al corso, insieme alle lezioni teoriche e pratiche sulla chitarra, hanno trovato uno spazio nuovo per po-

MILANO DODICI

Redazione e amministrazione: presso Circolo Cesare Pavese, via S. Faustino 5, MilanoOrtica - Direttore: Sauro Sagradini, Pierfranco Ravotto, Giancarlo Casarini, Pietro d'Ercole, Mario Ruolo, Attilio Bellettati, Vittorio Lobrano, Antonio Riello, Matteo Giuffrida, Tullio Czeppel, Anna Guastoni - Numero unico in attesa di autorizzazione.

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tersi esprimere e mettersi a confronto, per poter sviluppare la propria socialità. Gente che aveva gli stessi interessi ma non si conosceva ha avuto così modo di incontrarsi, d'iniziare un "discorso" insieme e tutto ciò è accaduto tra una lezione e l'altra, tra un accordo e l'altro.

Forse è proprio questo bisogno di amicizie, d'incontri nuovi, di realtà in cui trovare spazio per potersi esprimere liberamente che sta alla base del successo di questa iniziativa come di altre analoghe portate avanti attualmente nella nostra zona (vedi corso di ginnastica).

Non è un caso quindi che queste come altre esperienze anche in altri quartieri, anche in altre città, trovino subito una risposta positiva da parte della gente.

La realtà è che in zone culturalmente tenute ai margini in cui gli abitanti sentono frustrate le proprie legittime aspirazioni ad una qualità di vita migliore che significa costruire insieme, essere attori e non spettatori del mondo che ci è attorno, delle cose che accadono, c'è un estremo bisogno di appropriarsi da parte della gente dei mezzi di conoscenza per poter gestire questa realtà che la vorrebbe emarginata.

Per tante altre zone periferiche con un tessuto sociale meno solido che nella nostra, ma con la stessa carenza di strutture culturali di partecipazione diretta e di massa l'emarginazione oggi può significare specialmente per i giovani, degradazione della persona, disperazione, droga. È necessario farci carico anche di questo e quindi proprio perché la partecipazione alla vita associativa può dare delle risposte positive anche a questi problemi, è importante che tutti cerchino d'intervenire in queste iniziative col proprio contributo personale anche critico proprio perché è questa la strada per vivere una realtà migliore.

ENZO DI GIRONIMO

OGGETTO: Opere di riordino generale dell'edificio scolastico di via Cima sede di scuole elementare e materna. Il Comitato Genitori della Scuola Elementare di Via Cima RENDE PUBBLICO il problema relativo agli stabili in oggetto per sollecitare lo sblocco di una situazione che diventa sempre più insostenibile.

Dalla proposta al Consiglio Municipale in data 28.11.78 si legge infatti: "Lo stabile presenta evidenti segni di deterioramento, dovuti all'usura del tempo, che compromettono la sua buona conservazione e il decoro delle scuole che vi sono ospitate."

Per tali "segni di deterioramento" (si citano, a titolo esemplificativo, il risanamento del cantinato — vi scorre sotto il Lambro che a volte straripa ... — la bonifica della palestra, il riordino completo del tetto, il rifacimento dei servizi igienici ...) l'Ufficio Tecnico Municipale ha redatto un progetto di riordino generale con un preventivo di spesa di L. 1.032.700.000.

L'inizio dei lavori era ipotizzato per l'estate '79: dopo solleciti da parte del Comitato Genitori, in data 16 marzo u.s. l'Assessore Polotti informava telefonicamente dell'impossibilità di dare notizie soddisfacenti circa l'avvio dei lavoriper il blocco dei finanziamenti da parte degli Istituti di Credito. Tenuto conto dell'effettivo stato fatiscente della Scuola e del grave disagio per alunni e insegnanti, il Comitato Genitori chiede spazio alla stampa e decisi interventi da parte degli organi competenti per risolvere al più presto una situazione che rischia di compromettere seriamente il buon andamento della vita scolastica di Via Cima.

p. Il comitato genitori scuola elementare via Cima

Mi. 10 aprile 1979

Gent. redazione di Milano dodici, vi ringraziamo per avere pubblicato un nostro articolo di teatro per i ragazzi sul numero 18-19 del vostro giornale, che apprezziamo e col quale desideriamo instaurare una collaborazione. Nella pubblicazione dell'articolo avete però omesso un dato importante: la nostra compagnia, benché operi a livello cittadino, è interessata ad instaurare un rapporto privilegiato con la zona dodici, nella quale è sorta.

11 nostro lavoro è infatti iniziato conducendo un laboratorio di animazione teatrale per i ragazzi dell'istituto dei Martinitt di via Pitteri. Abbiamo presentato i nostri spettacoli in alcune scuole del quartiere ed in feste popolari. Manteniamo un rapporto con alcune strutture della zona, quali il teatro di via Saccardo, la parrocchia di Sant'Ignazio ed il consiglio di zona.

Comunichiamo l'indirizzo della nostra sede ed invitiamo chi lo desidera a prendere contatti col nostro gruppo:

Associazione teatrale "Specchio Magico"

Via Passo Mendola 2 - 20134 Milano tel. 210561 o 2151470

Caro Direttore, Siamo di nuovo alla vigilia delle elezioni (tralascio il perché di queste elezioni) e vengo al motivo del problema. Nelle passate elezioni mi sono accorta che le composizioni stradali dei seggi di votazione non corrispondevano alle Zone del Decentramento Comunale in quanto molte vie sono a cavallo tra una zona e l'altra, e voglio fare un esempio (potrei fame tanti altri). La via G.A. Amadeo inizia dal civico n. 1 angolo via Aselli in Zona 11 e finisce all'Ortica angolo via S. Faustino, Zona 12, questo sarebbe niente, ma resta il fatto che una parte di cittadini di via Amadeo, Zona 11, vota nei seggi di via Cima, Zona 12, e di conseguenza i loro voti vengono conteggiati in Zona 11 creando così scompenso di voti tra una Zona e l'altra non rispettando la volontà degli elettori. So benissimo che queste elezioni non sono amministrative, ma sarebbe bene una volta per tutte che il Consiglio di Zona e l'Assessore al Decentramento Comunale Taramelli sistemassero la cosa dando una regolata alla composizione territoriali dei seggi in attesa di queste benedette elezioni di Zona, così decantate ma ancora lontanissime tanto da far perdere la pazienza anche ad una fautrice come me del decentramento Comunale.

Cordiali saluti

Carola Almeri

Opinioni di un cittadino.

Sono un cittadino della Zona e vorrei esprimere le mie opinioni sull'occupazione degli stabili di via Saccardo, 40-42 da parte del comitato di lotta. Innanzitutto vorrei dire a chiare lettere che sono d'accordo con l'azione compiuta dal comitato, soprattutto dopo avere partecipato alla manifestazione del sabato 31.3.1979 ed assistito all'assemblea dove sono stati spiegati i vari motivi per i quali il comune, a giusta ragione, aveva preso una decisione di diritto di proprietà gratuita, sulla base di varie leggi che gli permettevano di fare ciò.

Ora se tutto quello che si disse in assemblea avesse avuto un auditorio maggiore, la cittadinanza della Zona 12 si sarebbe resa più consapevole dell'azione compiuta dal Comitato di Lotta.

È o non è giusto che nella zona nasca un centro civico? È o non è giusto che tutti gli enti costituiti facciano capo ad un unico centro partendo in primo luogo dal Consiglio di Zona?

Sono un anziano, da molto tempo attendo che gli organismi decentrati operino meglio di quanto non hanno fatto fino ad oggi.

Vi sono problemi urgenti non solo per gli anziani, ma per tutta la collettività e se si realizzasse presto il Centro Civico tutta la zona ne trarrebbe dei notevoli benefici. Ecco perché all'inizio mi dichiaravo d'accordo sull'azione del Comitato di Lotta.

Comitato che vedo altamente unitario e credo che la sua iniziativa verrà portata fino in fondo e spero che al momento che questa mia opinione diverrà pubblica, le cose siano in uno stato di avanzato sviluppo e che la palazzina sia diventata patrimonio completamente pubblico della Zona.

In via Corelli un punto di incontro per una migliore qualità della vita.

È sorta in via Coralli 124, presso la Cascina "Case Nuove", una iniziativa volta a contribuire alla ricerca di un modo di vivere più sano e "naturale", e in particolare di una migliore alimentazione.

Parlare di "alimentazione" significa entrare nel vivo dei problemi economico-sociali oggi più contraddittori:

le scelte nel settore agricolo (sfruttamento dei terreni, massiccio impiego di sostanze chimiche, metodi di allevamento del bestiame, problemi di politica agraria...) la politica dei prezzi e del circuito produzione-distribuzione-consumo; la disinformazione pubblicitaria (bisogni indotti, nocività...); l'assenza di una effettiva medicina preventiva rispetto al problema cibo-salute...

Partendo dall'esigenza di approfondire questi aspetti estremamente importanti per una migliore qualità della vita, il gruppo delle famiglie abitanti in via Corelli 124, assieme ad amici interessati al problema, ha dato il via alla "Associazione Cascina Case Nuove" quale strumento concreto di ricerca, di sviluppo di questi temi, e anche di accesso a prodotti alimentari "naturali", vale a dire derivanti da una lavorazione in cui siano assenti concimi o additivi chimici.

Presso la Cascina è a disposizione un locale aperto il Giovedì e Venerdì di ogni settimana dalle 16 alle 19.30 essenzialmente come punto di incontro, di scambio di esperienze e di informazioni, di iniziative culturali sui temi accennati.

Chi poi diventa Socio e Membro Associato, può usufruire anche di una rivendita presso il locale stesso (dove è anche a disposizione lo Statuto dell'Associazione) di alcuni prodotti che man mano si riescono ad acquistare presso fonti controllabili dal punto di vista della genuinità e della "naturalità" (si tratta in genere di latticini, riso, farine, pasta, miele, uova...). È ovvio che l'Associazione non ha scopo di lucro e che gli eventuali entroiti sono da utilizzare per incrementare ulteriormente le iniziative che l'Associazione si prefigge. Diventare "Soci" è aderire di fatto, con l'impegno concreto più che economico, al dibattito culturale e alla ricerca; diventare "Mebro associato" significa simpatizzare all'iniziativa usufruendo della distribuzione dei prodotti operata dall'Associazione stessa.

L'iniziativa vuole essere anzitutto aperta al Quartiere circostante, all'Ortica, e più in generale alla Zona e si spera davvero venga "sfruttata" dalla gente per contribuire a migliorare la propria e l'altrui vita. Ogni suggerimento, proposta, stimolo o ampliamento del problema sono preziosissimi! Non si pretende di essere "maestri", ma semplicemente "promotori" o meglio ancora una "occasione" per chi è attento al problema.

Danno Rada

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(l'attività dei circoli culturali)
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