Unità a sinistra7

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ELEZIONI POLITICHE

Risultati, confronti, analisi del voto, in particolare di quello giovanile, nella nostra zona

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CONSIGLIO DI ZONA

Premiati i partigiani in una manifestazione indetta dalla Commissione antifascista

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BIBLIOTECA DI VIA MOSCATI

Scompare un importante punto di prestito senza alcuna giustificazione

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unità a sinistra

A CURA DEL COMITATO UNITARIO DI ZONA (PCI - PSI - PSIUP - MPL)

Anno IV - N. 4 - L. 50

Successo della mobilitazione popolare

Sorgerà una scuola elementare sull' area di via Niccolini

La pressione dei cittadini, articolatasi in due successive occupazioni organizzate dal Consiglio di Zona, ha avuto ragione delle incertezze e delle negligenze degli amministratori comunali.

La scuola di via Niccolini si farà, l'esproprio dell'area è stato annunciato ufficialmente, e — se i cittadini saranno in grado di mantenere una co stante pressione sugli amministratori comunali perché rispettino gli impegni presi per iscritto — si può affermare che la nuova scuola sarà in funzione fin dall'anno scolastico '73-'74.

Questa notizia, comunicata al Consiglio di Zona dall'Assessore Bonatti, è quel che si usa dire una buona notizia.

Ma perché tutti i cittadini siano consci della necessità, ora più di prima, di una costante vigilanza ci pare opportuno raccontare schematicamente le incredibili vicende che hanno accompagnato la battaglia per l'area di via Niccolini.

Alcuni anni fa, un comitato autocostituitosi di madri di bambini della scuola materna di via Verga, ha iniziato una azione perché il Comune acquisisse l'area adiacente di proprietà dell'INA per costruirvi una scuola elementare. La strategia scelta da questo comitato, una volta ottenuta una cambiale in bianco rappresentata da una petizione firmata da diversi genitori, scavalcando il Consiglio di Zona, è stata verticistica, se vogliamo, di intrallazzo. Purtroppo gli anni sono passati senza che questa strada desse alcun frutto concreto.

. Della questione incominciò quindi ad occuparsi anche il Consiglio di Zona, al quale però il Comune fece sapere ufficialmente che su quell'area non c'era nulla da fare perché vincolata ad una convenzione capestro.

Scattò quindi la mobilitazione popolare attraverso due successive occupazioni. Il Comune promise che avrebbe tentato di convincere l'Istituto proprietario dell'area — l'INA — ad accettare una permuta con un altro terreno. Le trattative andarono a vuoto. A questo punto, il consigliere di Zona

Arenosto (PSI) scartabellando negli archivi del Comune scoprì che la famosa convenzione dietro la quale si trincerava il Comune in realtà non esisteva!

Unità a Sinistra denunciò l'incredibile scoperta di Arenosto ma nessuno volle credervi. Una interpellanza dei gruppi della sinistra in Consiglio di Zona provocò quindi una richiesta ufficiale di chiarimenti in proposito da parte del Comune. Dopo alcune settimane di inquietante silenzio arrivò la risposta dell'assessore Bonatti nella quale si diceva che « sì, in effetti, la convenzione non esisteva »!! « motivo per cui era in effetti possibile l'esproprio »!!!

Ecco dunque come si è arrivati alla decisione di costruire una nuova scuola elementare. Sembra incredibile, ma è andata proprio così.

In sostanza, se non ci fosse stata mobilitazione popolare e se un consi-

gliere di zona ficcanaso non avesse messo le mani negli archivi del Comune, a quest'ora, probabilmente, sull'area di via Niccolini si starebbe costruendo un bel palazzo di lusso con qualche decina di appartamenti!

La morale, se vogliamo, di questo incredibile episodio è che non dobbia-

Costituita la Commissione inquilini

mo fidarci delle promesse del Comune, ma mantenere costante e vigile l'attenzione popolare e del Consiglio di Zona sulla questione fino a quando qualche centinaio di bambini non potrà finalmente entrare nella nuova scuola elementare di via Niccolini.

Nei giorni 26 Giugno e 5 Luglio, nella sala del Consiglio di Zona, per la commissione « Problemi sociali delle case », sorta di recente su iniziativa dei consiglieri della sinistra, si è svolto un incontro tra il Consiglio di Zona, inquilini delle case di Via Bramante 1, Via C.M. Maggi 3, Via Balestrieri 6, Via

Giannone 6, Via Giusti 3/5, Via Fioravanti 12 e alcuni proprietari degli stabili sopra citati.

L'incontro si riprometteva di mettere in luce lo stato di estremo abbandono delle case, stato di abbandono che fa parte del disegno padronale per far sì che gli inquilini lascino liberi i locali, per poi poter vendere la casa alle varie immobiliari, per costruzioni non certo popolari.

Il succo delle risposte degli amministratori è stato che le spese di riparazione sono notevoli rispetto agli affitti pagati. Osservazione subito contestata da Boatti (PCI) con: « Sì, è vero che pagano poco di affitto, ma le spese (quali siano non si capisce bene) riportano gli affitti su standard, che per il tipo di case e per la maggioranza delle persone che vi abitano, sono eccessivi ».

Ci si è lasciati con l'intendimento di fare un sopralluogo più accurato nelle case in questione e rifare, quindi, un incontro tra le parti.

Piano generalizzato di edilizia popolare nella Zona 6

Un centinaio di cittadini hanno partecipato il 16 maggio scorso, presso la scuola elementare di via Rasori, ad una Assemblea Popolare indetta del Consiglio di Zona sul tema: Reperimento aree disponibili e costruzione di case popolari. Ha introdotto il dibattito il presidente del Consiglio di Zona, avvocato Falaguerra, il quale ha fatto il punto sulla situazione delle aree sulle quali la pressione popolare di questi ultimi mesi si è fatta maggiormente sentire.

Come diciamo anche in altra parte del giornale una lettera dell'Assessore Bonatti informa i cittadini che le pratiche per l'esproprio dell'area di Via Niccolini sono avanzate. Gli atti relativi sono stati inviati alla ripartizione Lavori Pubblici, e si prevede di poter costruire una scuola elementare nel corso dell'anno scolastico '72-'73 in modo che possa entrare in funzione l'anno successivo.

Pratiche per l'esproprio sono iniziate anche per l'area Salmoiraghi ma nessuna data viene indicata dalle au-

torità comunali per l'inizio dei lavori. L'assessore Bellini informa che è imminente la costruzione di una scuola materna in Piazza Po.

Questa sarà dotata di un ampio giardino senza recinzione che verrà messo a disposizione di tutti i bambini del quartiere, anche di quelli non frequentanti la scuola. Sono invece iniziati i lavori per la materna di Via Masseria, che dovrebbe entrare in funzione per l'autunno prossimo.

Dopo aver sottolineato l'importanza dei risultati conseguiti sostenendo la necessità di una costante mobilitazione e pressione dei cittadini nei confronti del Consiglio Comunale, Falaguerra ha passato la parola al consigliere Zorzi (DC)), coordinatore della Commissione Urbanistica perché riferisse sull'attività della Commissione. Zorzi ha sostenuto la necessità di ulteriori pressioni sul Comune perché le aree già individuate vengano effettivamente requisite senza ulteriori perdite di tempo. Per quanto riguarda l'area di via Co-

lonna e via Correggio di cui l'ultima assemblea popolare aveva chiesto, in una mozione, l'acquisizione, Zorzi ha riferito di una riunione della Commissione Pianificazione Territoriale del Comune dalla quale è scaturito l'impegno dell'assessore Cannarella di portare il problema in Consiglio Comunale.

Zorzi ha concluso il suo intervento rilevando come, fino ad oggi, l'individuazione delle aree da parte dei cittadini e del Consiglio di Zona sia avvenuta più che altro per casi fortuiti, senza una vera e propria pianificazione. Questo ha comportato sempre una visione parziale dei problemi. Sostenendo la necessità di modificare questa prospettiva, Zorzi ha riferito dell'impegno preso dalla Commissione Urbanistica di effettuare uno studio globale a tappeto di tutta la zona e di formulare un piano organico di intervento.

Sulla opportunità di un piano organico di intervento che sia diretta espressione della volontà di tutti i cittadini della zona si è quindi espresso il consigliere Ardini (PCI), rilevando l'op-

Il Consigliere Arenosto (PSI) ha, inoltre, ricordato che l'Assessore all'Igiene, Ester Angiolini, aveva a suo tempo dichiarato che il Presidente del Consiglio stesso potesse essere delegato alla funzione di Ufficiale Sanitario per quanto concerne i problemi igienici delle abitazioni. Per riuscire in questo tipo di azioni, occorre, soprattutto, l'interessamento di tutti gli inquilini con problemi analoghi. Li invitiamo pertanto a far presenti i loro problemi alla Commissione « Problemi Sociali delle Case », Consiglio di Zona 6, Via Luigi Nono 7. Renato Grassi portunità che dall'assemblea popolare emergano indicazioni precise della volontà dei cittadini.

È intervenuto quindi il consigliere Boatti (PCI) il quale ha riferito che mentre per gli inquilini degli stabili di via Castelvetro/via Fauché si è potuto trovare una soluzione positiva, per quelli di via Giusti/via Giannone la situazione sì va deteriorando. Infatti i proprietari degli stabili non hanno rispettato le ingiunzioni dell'ufficio di Igiene del Comune, rifiutandosi di compiere il risanamento previsto.

È necessario — ha concluso Boatti — che il Consiglio di Zona faccia un sopralluogo di verifica e prema sull'ufficio di Igiene perché prenda seri provvedimenti.

È seguito un animato dibattito sul problema della costruzione in zona di case popolari che ha toccato anche l'interessante aspetto dei criteri di assegnazione di queste. Si è sostenuto che il Consiglio di Zona fosse l'organo più qualificato a rappresentare i cittadini in questa funzione.

MAGENTA-SEMPIO NE 4
ZONA6
Un aspetto di una recente occupazione simbolica dell'area di via Niccolini.
Luglio 1972
Un altro mezzo di lotta contro le immobiliari
T. Muzi Falconi Precisa richiesta dell' assemblea dei cittadini in via Rasori

L'analisi del voto nella nostra Zona

Per battere la spirale della violenza

Vigilanza democratica contro il fascismo Dai ceti popolari e dai giovani il successo delle forze di sinistra

Succede a volte, quando si sente parlare di violenze fasciste, di attacchi squadristici, di imprese canagliesche e criminose compiute dai mazzieri del massacratore e fucilatore di italiani Almirante, di pensare che tali fatti avvengano sufficientemente lontano da noi, quanto basta per non sollecitare la propria coscienza e per non turbarne la tranquillità.

Perchè non si corra questo rischio, che è poi quello di sottovalutare i pericoli concreti del risorgente fascismo, e per mostrarne invece la drammatica attualità, pubblichiamo qui di seguito l'elenco delle violenze fasciste verificatesi nella nostra zona e nelle immediate adiacenze, dal 1969 ad oggi. Le fonti sono la stampa quotidiana, il dossier pubblicato dalla rivista “ Rinascita a e l'inchiesta promossa dalla regione lombarda.

1969 23 Gennaio Scontri provocati da fascisti all'uscita de! liceo classico Beccaria in via Linneo.

26 Gennaio Attentato fascista con due bombe a mano contro il palazzo che ospita la sezione del PCI « Aldo Sala », una sede locale del PSI e la FIOM in piazza Santorre di Santarosa.

7 Aprile Attentato incendiario contro la sezione del PCI • Arrighini • di via Ercole Ferrario 5. In questo ultimo attentato gli autori hanno lasciato impresso sui muri dello stabile la sigla SAM (Squadre d'azione Mussolini).

9 Aprile

Durante la notte i fascisti della SAM issano su un pennone di Piazza Prealpi una bandiera tricolore con l'aquila nera e il fascio littorio. Era il vessillo della Repubblica di Salò.

22 Agosto Slogan inneggianti al fascismo e al regime dei colonnelli greci sono scritti sui muri della scuola comunale ai bastioni di Porta Volta.

23 Novembre Attentato incendiario con latte di benzina contro la sezione comunista Sergio Bassi di via Bodoni 5;

Una bottiglia incendiaria lanciata contro il portone dell'ottavo liceo scientifico di via Cagnola 17, che durante il giorno era occupato dagli studenti.

27 Novembre

Due bombe vengono lanciate da una auto in corsa durante la notte contro la sezione del PCI « Aldo Sala • in piazza Santorre di Santarosa.

4 Dicembre

Una bomba incendiaria è lanciata contro la palazzina che ospita in via Monreale 19 la sezione Bottini del PCI e gli uffici della lega FIOM della zona Sempione.

6 Dicembre

Nuovo attentato fascista contro la sezione del PCI Bottini.

1970

3 Aprile Fascisti della Giovane Italia distribuiscono manifestini davanti al liceo scientifico Vittorio Veneto in via de Vicenti e provocano tafferugli ferendo al capo uno studente del vicino istituto tecnico Ettore Conti, Paolo Favre.

17 Aprile Tafferugli davanti al carcere di San Vittore tra sette fascisti che facevano lo sciopero della fame per protesta contro l'arresto dei loro « camerati • e tra i giovani del Movimento Studentesco.

Uno di questi, Stefano Segre di 18 anni, deve ricorrere alle cure del pronto soccorso. I missini sono denunciati per manifestazione abusiva.

28 Aprile

Una bomba carta è lanciata dai fascisti contro la sezione del PCI « Aldo Sala • in Piazzale Santorre di Santarosa. Nello stesso edificio c'è pure la lega FIOM della zona Sempione.

11 Maggio

Alcuni fascisti danno fuoco ad una corona di alloro posta dinnanzi alla lapide commemorativa del partigiano Sergio Papi in via Costanza.

3 Settembre

Un fascista lancia una bottiglia incendiaria contro uno stand del festival dell'Unità all'Arena.

28 Ottobre

Provocazione fascista alla Borletti di Via Washington. Due dipendenti entra-

no nella mensa con cartelli che inneggiano alla marcia su Roma ma vengono bloccati e cacciati dalle operaie.

3 Dicembre

In quarantacinque ore cinque attentati con lancio di bottiglie incendiarie sono stati commessi contro l'ottavo liceo scientifico di via Cagnola occupato dagli studenti.

5 Dicembre Arrestato Bartolomeo Benedetti di 18 anni, attivista della Giovane Italia, la organizzazione giovanile del MSI, mentre sta per lanciare una bottiglia molotov contro l'ottavo liceo scientifico. Anche i precedenti attentati vengono attribuiti al Benedetti.

1971

30 Gennaio Viene arrestato il consigliere di Zona

6 missino, Nestore Crocesi per gli attentati del giorno precedente contro due fotografi del Giorno e dell'Unità.

31 Gennaio All'una di notte quindici fascisti con i volti coperti da fazzoletti fanno irruzione nel bar Magenta, corso Magenta, frequentato da studenti di sinistra e infrangono numerose vetrate. Uno degli aggressori, C. R. di 17 anni, è identificato ed arrestato per danneggiamento.

22 Febbraio Due individui, dopo aver scavalcato un muro di cinta, cospargono di berTzina e appiccano il fuoco alla porta della sezione del PCI, Arrighini, in via Ercole Ferrario 5.

24 Marzo

Alle due di notte una bomba, confezionata probabilmente con dinamite, viene lanciata nel cortile del consolato jugoslavo in via Pirandello e manda in frantumi tutti i vetri.

25 Marzo Al liceo classico Beccaria una ventina di fascisti intendono tenere una riunione e si presentano armati con spranghe e bastoni.

22 Aprile Viene attaccata con bombe carta la sezione Turati del PSDI a Porta Volta, dove si trovano alcune persone. Il vice segretario della sezione, Antonio Nicita, di 52 anni, è leggermente colpito dalle schegge di vetro.

22 Maggio Un attentato notturno con bombe carta è compiuto contro la sezione Arrighini del PCI di via Ferrario 5.

14 Giugno Una latta di benzina è scagliata contro la sezione del PCI, Bassi, in via Bodoni.

17 Luglio Da un'auto in corsa vengono lanciate due bombe incendiarie contro la sezione del PCI, Bassi, in via Bodoni, 3. Resta ustionato Angelo Fracassi, 31 anni.

22 Ottobre Una squadra fascista viene respinta all'Alemagna. Un gruppo di teppisti armato di catene, bastoni e una pistola era diretto, all'ingresso della fabbrica, da una guardia, noto provocatore di Quarto Oggiaro. I fascisti di fronte alla reazione dei lavoratori dell'azienda battono in ritirata.

29 Novembre Su mandato del sostituto procuratore, la polizia effettua una perquisizione nella sede missina di via Abbondio Sang iorg io.

1972

I Gennaio Una bomba incendiaria viene lanciata contro la sezione del PCI Luglio '60, in via Luigi Ratti 23, a Trenno.

9 Gennaio Lancio di una bottiglia incendiaria contro la sezione Sergio Bassi, in via Bodoni.

4 Febbraio Una bomba ad alto potenziale viene fatta esplodere nella notte all'ingresso di una palazzina di Piazzale Santorre di Santarosa nella quale hanno sede la sezione del PCI, Aldo Sala, la sezione Certosa Albizgati del PSI, la lega FIOM Sempione, e il pronto soccorso della Croce Verde.

Febbraio

A seguito dell'attentato all'Unità del 10, Nestore Crocesi, latitante, viene incriminato.

Maggio Nestore Crocesi, consigliere di Zona

6, viene arrestato in un bar di Piazza Piola, gli succede Giuseppe Fioravante Tedeschi, noto squadrista.

Un'analisi del voto nella nostra zona deve necessariamente partire da quelle che sono le caratteristiche socio-urbanistiche della zona stessa e dalle profonde trasformazioni che essa ha subito in questi ultimi anni. Queste trasformazioni sono sotto gli occhi di tutti: interi quartieri a residenza prevalentemente popolare sono stati distrutti per far posto a costruzioni e condomini di lusso, per cui, anche se il dato assoluto degli elettori non è variato, si è modificata profondamente la composizione sociale dell'elettorato.

È tuttavia indubbio che in questi nuovi quartieri è venuta concentrandosi nua fascia di ceto borghese (medio e alto-borghese, per la precisione) di nuova formazione, uno strato sociale di neo-ricchi, per intenderci, non ancorato a solide tradizioni culturali e quindi facilmente preda di quell'accozzaglia di agitazioni antioperaie, antidemocratiche, antipopolari, condite di pseudo proposte demagogiche che la cosiddetta • destra nazionale », cioè i neofascisti del MSI, hanno sbandierato.

Alla confusione dei termini reali dello scontro politico hanno contribuito le tesi democristiane sulla « centralità », tesi che, lungi dal far chiarezza, avevano lo scopo di mascerare lo spostamento a destra operato dai gruppi dirigenti della DC.

Vi è poi il fatto fondamentale, di rilievo cittadino e nazionale, che la situazione politica nel nostro paese è stata profondamente aggravata in questi ultimi anni dalla strategia della tensione e della provocazione, tutta in funzione antioperaia e antidemocratica, che ha preso il via con la strage di piazza Fontana, è continuata, intensificandosi a volte, durante la campagna elettorale (per avvelenare il clima e di-

Non può essere fatto confronto data l'assenza della stessa lista al senato.

stogliere l'attenzione degli elettori dai problemi concreti), e prosegue tuttora, come dimostrano l'assassinio del commissario Calabresi, le bombe di Milano, gli attentati di Gorizia, eccetera. Questa strategia della tensione, cui portano acqua le deliranti manifestazioni di avventurismo portate avanti da alcuni gruppetti che si autodefiniscono di sinistra (ma che di sinistra oggettivamente non sono, anche se talvolta abusano di certi simboli propri del movimento operaio e democratico), porta il marchio indelebile delle forze reazionarie e conservatrici, dei circoli avventuristi e fascisti italiani e stranieri cresciuti nel nostro paese all'ombra della NATO. Il fatto grave è che questa strategia di provocazione ha potuto svilupparsi grazie all'acquiescenza dei governanti democristiani, un'acquiescenza che, anche a considerarla soltanto tale, diventa di fatto complicità. Questo è infatti il senso della « centralità • dc, perché non può esistere neutralità di fronte al risorgente fascismo e alle for-

ze reazionarie più o meno apertamente collegate con esso. Ogni atteggiamento di indulgenza da parte degli organi dello stato (e qui sta la responsabilità della DC) finisce infatti con l'incrementare la pericolosità del fascismo, come le recenti scellerate farneticazioni di Almirante sullo • scontro fisico • dimostrano ampiamente.

In questo quadro, la sostanziale tenuta dello schieramento di sinistra nella nostra zona diventa un fatto importante, di tutto rispetto: un successo, in definitiva, che ha visto premiate da quasi un elettore su tre le iniziative di lotta, le indicazioni politiche che questo schieramento ha saputo offrire. Un successo, va detto subito, reso possibile sia dal consenso crescente e massiccio degli strati popolari che ancora risiedono nella zona e di fette importanti dei ceti intermedi che vi abitano e lavorano (esercenti, artigiani, piccoli commercianti), sia dal voto dei giovani che hanno orientato nella misura di oltre il 504ó il loro voto a sinistra.

ZONA 6: CONFRONTI PERCENTUALI

Per la valutazione del voto giovanile abbiamo tenuto presenti la differenza dei voti validi espressi per l'elezione della Camera rispetto a quella per il Senato e il numero di voti ottenuti in più da ciascun partito alla Camera rispetto al Senato.

Tra quel 50% ottenuto dalla sinistra abbiamo conteggiato anche i voti raccolti dalle liste del Manifesto e di Servire il Popolo, e ciò esige un chiarimento. Sono note le profonde divergenze fra noi e certi gruppetti che si autodefiniscono di sinistra (fra i quali rientrano anche i gruppi in questione), che con la propria linea politica avventuristica e con l'inutile estremismo infantile e parolaio finiscono spesso oggettivamente per portare acqua al mulino del padronato e delle forze conservatrici e reazionarie. Lo abbiamo sottolineato e motivato più volte anche su queste colonne. Tuttavia, i voti andati a questi raggruppamenti esprimono il disagio e l'insofferenza per l'assetto attuale della società, un'ansia di mutamenti, in definitiva l'aspirazione alla società socialista. Un problema resta comunque aperto, ed è quello di recuperare queste forze, queste aspirazioni a una battaglia concreta per la democrazia e il socialismo che può essere combattuta e vinta solo nell'alveo dell'unità delle sinistre, dell'unità delle organizzazioni storiche della classe operaia e del movimento popolare.

Nel 1968 PSI e PSDI si presentarono uniti nel PSU (Partito Socialista Unificato).

Non è possibile un confronto con il 1968, dato che PSI e PSDI erano allora unificati nel PSU. Non sono possibili confronti data l'assenza della stessa lista nelle elezioni del 1968 e del 1970. Compresa la percentuale andata al PDIUM.

ANDAMENTO DEL VOTO GIOVANILE NELLA ZONA 6 Partiti Voti 'o PCI-PSIUP 2053 27,90 PSI 568 7,72 MPL 364 4,95 Manifesto Serv. Popolo 721 9,80 3706 50,37 DC 1755 23,85 PSDI 328 4,46 PRI 102 1,39 PLI 619 8,41 MSI 803 10,91 Altri 45 7358 100,00
2
RISULTATI DELLE ELEZIONI POLITICHE 1972 NELLA ZONA 6 Partiti Senato fra Camera Diff. % Senato e Camera Voti 0.0 Voti % PCI-PSIUP 15.951 17,53 +0,78' PCI - - 16.947 17,23PSIUP - - 1.057 1.08PSI 8.795 9,67 9.363 9,52 -0,15 MPL - - 364 0,37 2 Manifesto - - 1.214 1,23 2 Serv. Popolo 708 0,78 215 0,22 -0,56 DC 25.360 27,87 27.115 27,57 -0,30 PRI 8.860 9,74 8.962 9,11 -0,63 PSDI 5.272 5,79 5.600 5,69 -0,10 PLI 14.029 15,42 14.648 14,90 -0,52 MSI 12.013 13,20 12.846 13,03 -0,17 Altri - - 45 0,052 90.988 100,00 98.346 100,00 Il confronto è fatto tra i voti ottenuti alla Camera da PCI e PSIUP e quelli ottenuti al senato dalla lista unitaria PCI-PSIUP-Sinistra indipendente.
LE PRECEDENTI ELEZIONI Partita 0,,, Camera % Regionali 0/ Camera Confronti '72/'68 '72/ 70 '68 '70 '72 PCI 16,20 15,88 17,23 + 1,03 + 1,35 PSIUP 3,32 2,40 1,08 -2,24 -1,32 PSI 18,47 ' 11,63 9,52 - 2 -2,09 Manifesto - - 1,23 3 3 MPL - - 0,3733 Serv. Popolo - - 0,22 3 3 DC 28,22 25,64 27,57 ' -0,65 +1,93 PSDI i 11,57 5,69 - 2 -5,88 PRI 2,50 6,96 9,11 +6,61 +2,15 PLI 24,30 17,30 14,90 -9,40 -2,40 MSI 6,37 4 7,97 4 13,03 +6,66 +5,06 Altri 0,56 0,64 0,05 -0,51 -0,59
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Rinnovando il solenne impegno civile e democratico

Premiati i partigiani della zona dalla Commissione antifascista

Il Consiglio di Zona 6 ha promosso, tramite la commissione antifascista coordinata dal capogruppo del PCI, Ardini, una serie di interessanti iniziative per commemorare l'anniversario dell'evento della Repubblica. In una cerimonia tenutasi presso il Consiglio di Zona il 31 Maggio, è stata consegnata una medaglia ricorda ai partigiani della zona 6. Prendendo per primo la parola, il presidente Falaguerra ha spiegato le motivazioni della cerimonia che • non intende avere un carattere retorico, bensì costituire insieme ad un giusto omaggio a chi ha combattuto per la libertà di cui oggi tutti godiamo, anche una indicazione per I giovani ed un monito verso coloro che vorrebbero tornare ad un passato grottesco •. Il coordinatore della commissione antifascista, Ardini, ha poi preso la parola per sottolineare, oltre l'importanza della cerimonia, anche gli ostacoli burocratici che la commissione ha dovuto superare per organizzarla. Egli ha anche rilevato la significativa assenza di rappresentanti ufficiali del Comune, che pure erano stati invitati. Ardini ha poi efficacemente illustrato l'iniziativa di pubblicare un numero unico di un

Ultime dalla Zona

entro il 21 Luglio 1972 saranno completati i lavori di ampliamento della scuola elementare di via Mantegna entro il 31 Luglio 1972 saranno completati i lavori di ampliamento della scuola materna di via Mantegna entro il 14 Maggio 1973 sarà pronta la scuola elementare di via Massena

VI RACCOMANDIAMO LE POLIZZE FAMILIARI

giornale per le scuole elementari sul fascismo.

« La funzione della commissione antifascista — ha concluso Ardini — è quella di supplire alla mancanza di informazioni sul fascismo e' la Resistenza, oltre che a vigilare contro i troppo frequenti rigurgiti squadristi •. La commissione si propone anche di sviluppare un articolato programma di dibattiti, conferenze e film nelle scuole della zona.

La manifestazione, alla quale hanno assistito una sessantina di cittadini, si è quindi conclusa con la premiazione dei seguenti partigiani:

Roberto Bertoletti

Antonio Bivini

Nino Bobbio

Dante Canegrati

Silvio Cavenaghi

Luciano Checcarelli

Eva Consonni

Pippo Delfi

Mentana Ermacora

Giuseppe Fassari

Francesco Fiorati

Gisella Floreanini

Pierluigi Gasparotto

Paris Lazzarini

Franco Manzotti

Giuseppe Manzoni

Gianfranco Maris

Mario Massironi

Ettore Mazzini

Ettore Milanesi

Bruno Mulas

Angelo Nardi

Mariano Nardi

Giovanni Pesenti

Edgardo Ruina

Giuseppe Pinardi

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Mario Silvani

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Luciano Zanetti

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Proposta ARCI per la riforma della RAI- TV

Necessaria una mobilitazione di massa per la gestione democratica dell' ente

Sollecitare sempre più un ampio e come reale emancipazione culturale e appassionante dibattito su questo argomento che tanta importanza riveste ai fini della costruzione di una nuova società più libera e democratica, che per troppo tempo le forze politiche e sindacali hanno alquanto trascurato, è un fatto estremamente positivo.

La televisione costituisce il più moderno e potente mezzo di comunicazione oggi esistente ed ha — in sé — una forza di suggestione e di penetrazione tale da incidere profondamente sugli orientamenti di massa.

La televisione « crea » modelli di vita, incide sul costume di un popolo, mette in circolazione valori nuovi e abbatte quelli già esistenti, modifica gli atteggiamenti e le credenze di vaste masse di cittadini, ha una funzione condizionante nei riguardi -dei consumi e dei costumi e — quindi — dei rapporti tra l'uomo e la società.

La televisione, inoltre, ha anche una notevole funzione di incidenza politica diretta e indiretta, e la insufficiente dipendenza da effettivi controlli sociali, culturali e democratici la rende potenzialmente disponibile per qualsiasi uso: si può farne un mezzo di autentica informazione, di genuina formazione intellettuale e di elevato arricchimento culturale; oppure — al contrario — si può farne uno strumento di manipolazione delle coscienze, di mistificazione e di totale asservimento.

Credo sia chiaro per ognuno di noi che le forze che detengono il potere cercano di usare « anche » la televisione come strumento di subordinazione ai fini della conservazione e dell'allargamento del loro stesso potere.

Spetta alla classe lavoratrice, alle sue organizzazioni culturali, sindacali e politiche -- spetta quindi ai socialisti in senso lato — far sì che la televisione si trasformi profondamente e che, da mezzo di manipolazione del consenso, possa e debba divenire uno strumento di formazione e di informazione al servizio della crescita culturale, sindacale e politica delle grandi masse lavoratrici.

A giudizio dell'A.R.C.I. il processo di effettiva democratizzazione nel nostro paese non può non passare attraverso radicali riforme che incidano profondamente nelle strutture, e non può non investire necessariamente « anche » la RAI TV, la cui gestione non è certo un fatto secondario ma che, invece, comporta problemi essenziali come quelli della libertà dell'informazione, della sua autonomia, della libertà di opinione, di critica, di dissenso, di libera espressione e circolazione delle idee,

politica dei lavoratori.

La radicale riforma della RAI TV rappresenta, dunque, una battaglia veramente avanzata verso traguardi di maggiore giustizia e libertà e sarà una conquista non facile e certamente non indolore.

La classe lavoratrice — sotto una parvenza di libere scelte — è in realtà sottoposta permanentemente ad una sottile opera di condizionamento totale, che si esprime in mille modi come ad esempio nella selezione autoritaria e classista della scuola, nella fittizia libertà di stampa, nella censura, nella sistematica manipolazione delle notizie della radio e della televisione.

Questa linea di tendenza oppressiva è propria dell'ideologia del neo-capitalismo che ha teorizzato una netta separazione tra tempo lavorativo e tempo libero, facendo di quest'ultimo un momento di pura e semplice evasione oltre che di « smercio » di determinati beni di consumo e di prodotti pseudo culturali.

Strumentalizzando il tempo libero, i detentori del potere economico e politico hanno cercato — e cercano sempre più — di imporre nuovi comportamenti basati su falsi ideali, quali l'esasperazione dell'efficientismo e dell'individualismo, la concorrenza sleale, la mitizzazione sportiva e canora, la corsa al denaro ed al facile guadagno, creando e accrescendo gravi pregiudizi allo scopo di spegnere le capacità critiche e di addormentare la coscienza della classe lavoratrice.

Partendo da questa analisi — brevemente accennata — l'A.R.C.I. si è posta come momento alternativo e contestativo dei modi tradizionalmente intesi di organizzazione e fruizione del già insufficiente tempo libero dei lavoratori, e, sul grave problema delle comunicazioni di massa, ha presentato alla Camera dei deputati una proposta legislativa di riforma della RAI TV, a firma dei parlamentari socialisti, comunisti e socialproletari.

La proposta dell'A.R.C.I. per la riforma della RAI TV è stata presentata due anni fa, esattamente nell'aprile del 1970, dopo oltre due anni di elaborazioni avvenute con il contributo costante di partiti e uomini della sinistra, di attori, registi, lavoratori della Azienda radiotelevisiva, sindacalisti di ogni settore e categoria, ed anche attraverso centinaia di dibattiti avvenuti in apposite assemblee popolari di circoli culturali.

La riforma proposta dall'A.R.C.I. sostiene che la RAI TV deve essere na-

zionalizzata in quanto servizio pubblico e deve essere diretta da un organismo democratico, composto da eletti dal Parlamento, dalle organizzazioni sindacali e culturali dei lavoratori, e dagli stessi lavoratori dell'Azienda come componenti indispensabili per la effettiva riforma e gestione dell'Ente stesso.

Le scelte politiche fondamentail che sono alla base del progetto di legge dell'A.R.C.I., hanno soprattutto il vanare di una proposta di azione politica e di una indicazione di linea per sviluppare il movimento di lotta per una radiotelevisione finalmente e veramente democratica.

Il fatto che il testo depositato alla Camera dei deputati, sia stato preceduto da quattro elaborazioni dimostra che esso è il risultato del progressivo maturare della coscienza e dell'azione di base sul problema della radiotelevisione.

t questo movimento di lotta che dobbiamo e vogliamo ulteriormente portare avanti tra i lavoratori della RAI TV e tutti i lavoratori italiani perché s veramente vogliamo preparare una società diversa e migliore, nella quale sia possibile dare piena libertà di organizzazione e di espressione a tutti i dissensi, bisogna che i condizionamenti che oggi giocano esclusivamente a favore della classe dominante — e, perciò, contro il socialismo — giochino in senso opposto o, quantomeno, siano neutralizzati.

Occorre veramente e con urgenza che anche l'apparato della RAI TV — così come quello della stampa, della scuola, della magistratura, e di molti altri ancora — siano investiti da una grande ondata di riforme strutturali decisamente dirompenti che consentano un reale avanzamento della classe lavoratrice.

Non potremo mai conquistare il potere attraverso la via democratica, sino a quando tutto il corpo elettorale sarà influenzato — e inquinato — dagli strumenti del potere capitalistico, saldamente tenuti in mano dalla borghesia.

Questi poteri condizionanti — decisivi per la società — non possono essere strappati attraverso la sola via parlamentare, in quanto estenuante e troppo lunga.

Questi poteri devono essere conquistati da un movimento di massa sempre crescente e sempre più consapevole dei propri irrinunciabili diritti.

Non possiamo confondere una società democratica — punto e basta — con una società socialista.

Se vogliamo veramente edificare una nuova società — una società socialista — questa dovrà essere « certamente » democratica — ma dovrà anche essere « sicuramente » socialista .

Wladimiro Cavallari

.. e pertanto confermo l'obiettivoche non hanno una a lungo termine di dotare Milano di compenso mandano i cento biblioteche periferiche accanto alla costante preoccupazione di migliorare le strutture esistenti » nobili parole dell'assessore Pillitteri per la presentazione dei dati statistici relativi alle biblioteche pubbliche rionali di Milano.

Ma si è dimenticato di togliere dalle statistiche la n. 23 zona Sempione (via Moscati) che in modo abbastanza strano è stata chiusa.

Questo « punto prestiti » esisteva da molti anni in un'aula a piano terra nella scuola elementare di via Moscati ed in ottobre del 1971 hanno pensato di chiuderlo.

Il direttore della scuola sostiene che essendo arrivata una maestra di nuova assegnazione occorreva un'aula che era stata temporaneamente affidata alla scuola materna di corso Sempione.

La direttrice della scuola materna o meglio le mamme dei bambini della materna (indirizzate da qualcuno?) occupano il locale della biblioteca. L'ispettrice della scuola elementare dice al direttore delle elementari di far intervenire la P.S. (metodo esemplare per risolvere i problemi della scuola).

Telefonate urgenti al vice-sindaco che manda una lettera con l'ordine di sgombrare l'aula dedicata alla biblioteca.

Tutto in pochissime ore. Pensare che c'è chi si lamenta della lentezza burocratica!

Per il direttore della scuola altri locali sono irreperibili nello stabile; alla direzione delle biblioteche rionali sostengono invece che i locali esistono ma non sono usati razionalmente (pare che ben due locali sono occupati da animali impagliati); l'assessore (o meglio la segreteria) consiglia di rivolgersi alla direzione delle biblioteche ed in questo modo il cerchio si chiude.

La biblioteca prestava ben 12.500 volumi l'anno a 540 utenti cioè almeno 400-500 famiglie.

Ora con una spesa globale di circa 2 milioni annui (tram o altri mezzi di trasporto) e con un numero difficilmente calcolabile di ore gli utenti potranno recarsi in Piazzale Accursio (pochi chilometri di strada asfaltata...) dove magnanimamente il Comune permetterà loro di avere libri in prestito.

Nella zona esistono possibilità di recepire altri locali adatti?

Il direttore della scuola dice di sì (e ne indica vagamente alcuni), il dirigente le biblioteche dice di no. Anzi sostiene che la possibilità più immediata e semplice è di togliere gli animali impagliati dalle aule, disporli lungo i corridoi (sono in armadi a vetro) e restituire l'aula ai libri.

Come al solito gli unici a « godere » di questa situazione sono i cittadini

biblioteca ma in loro figli in aule sovraffollate.

L'ordine di sgombero è arrivato dal vice-sindaco Borruso, il responsabile delle istituzioni culturali è l'assessore Pillitteri quindi la soluzione deve venire da loro. E in fretta.

Non si può rimandare il problema per mesi sperando si risolva da solo oppure che tutto venga rapidamente dimenticato.

Il Consiglio di Zona non deve limitarsi a prendere atto della chiusura della biblioteca ma proporre possibili soluzioni che siano logiche e soddisfacenti per la comunità.

Dopo sette mesi sarebbe opportuno che finissero gli scaricabarile e non tirare in ballo la solita scusa che esistono problemi più importanti. Quando manca la volontà di arrivare a soluzioni si finge spesso di dare la precedenza a « grossi » interessi sociali. ..consolante osservare... per Milano... quando una Pubblica Amministrazione affronta il problema della pubblica lettura e dell'informazione in modo funzionale e moderno », frase scritta dall'assessore Pillitteri in chiusura di un pieghevole stampato dal comune di Milano, non possiamo essere d'accordo però diamogli la possibilità di dimostrare che ci stiamo sbagliando. Ma non vogliamo aspettare ancora sette mesi o sette anni per vedere chi ha ragione.

Tullo Montanari

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La Redazione del giornale ha sede presso il Circolo UDI Vera Pax via Morbelli, 8 - Milano - Tel. 49.68.82 (lunedì, martedì e venerdì, dalle ore 21 alle ore 23)

Il Comitato di redazione è costituito da PCI, PSI, PSIUP, MPL

Ne fanno parte: Gianni Bagiofi (PCI), Maria Luisa Basamini (MPL), Marco Dragonetti (PCI), Giuseppe Fassari (PSI), Mario Giorcelli (PSI), Giuliano Giuliani (PCI), Guglielmo Giumelli (MPL), Edoardo Magni (PCI), Toni Muzi Falconi (PSI), Bona Oxilia (PSIUP).

Hanno inoltre collaborato a questo numero: Rinaldo Ardini (PCI), Alessio Arenosto (PSI), Antonello Boatti (PCI), Wladimiro Cavallari (PSI), Renato Grassi (PSI), Tullo Montanari (PSI).

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Sezione Arreghini del PCI via E. Ferrario, 5 Sezione Dal Pozzo del PCI via Fioravanti, 38 Sezione Novelli del PCI via Morbelli, 8 Sezione Rubini del PCI via Gran S. Bernardo, 1 Sezione Porta-Magenta del PSI via Duccio da Buoninsegna, 23 Sezione Sempione del PSI p.le Sempione, 1 Sez. Centro-Guevara del PSIUP c.so Vercelli, 31

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amministrazione della cultura
Singolare
Ma che fine ha fatto la biblioteca Moscati
.6> Suppl, a Milano Oggi - periodico di attualità politica - dir. resp. Bruno Enriotti - iscritto al n. 297/67 del Tribunale di Milano Teograf - Milano

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