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UN IMPEGNO AUTOCRITICO
II primo elemento che viene indicato come la causa maggiore del ritardo esistente nel processo di sindacalizzazione degli impiegati è il loro assenteismo, il loro porsi a rimorchio delle lotte operaie. Questo accade anche perchè la classe padronale ha avuto sempre interesse q non responsabilizzarli, a farli diventare merce - lavoro.
Infatti gli impiegatisono sempre stati la fonte che ha alimentato la élite del potere, ín mezzo a loro il padronato hasempre trovato gli elementi più fidati, più sottomessi, pronti ad aiutarlo ed a favorirlo.
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Eppure tutti sanno che i gradini più alti della gerarchia aziendale sano accesibili praticamente solo ad una minoranza di « laureati », per gli altri si delinea, non tanto una identità di mansioni con gli operai, quanto una serie di questioni concrete, tipo: la dequalificazione, la parcellizzazione del lavoro, la totale mancanza di autonomia, gli sbarramenti di carriera, che rendono le condizioni di lavoro degli impiegati mito simili a quelle degli operai.
Bisogna aprire un discorso nuovo su una diversa valutazione e collocazione da lavoratore, sulla necessità di modificare il rapporto tra lavoratori e Direzione, sulla esigenza di garantire al lavoratore uno sviluppo professionale continuo che consenta di non più accettare supinamente l'organizzazione del lavoro ma, al contrario, attraverso nuovi istituti, creare in azienda una conflittualità dialettica permanente in grado di modificare l'organizzazione del lavoro partendo dalla valorizzazione del patrimonio umano e professionale presente in Azienda.
A questo si può arrivare adottando il sistema della valutazione della professionalità; cioè valutare il lavoratore non per il posto che occupa o per il lavoro assegnato che svolge, non già sulla base di una serie di componenti fattoriali in cui si giunge a monetizzare le condizioni ambientali o la nocivii?, ma sulla 'base di un giudizio sintetico che si trovi il lavoratore, nel momento in cui si valuta, in un rapporto di equilibrio tra capacità professionale e mansione svolta.
L'obiettivo è importante: si tratta, attraverso il riconoscimento della professionalità, di riprodurre un nuovo piano d'inquadramento che aggredisca l'attuale organizzazione del lavoro modificandola sostanzialmente.
Riconoscere la professionalità significa promuoverla e mettere in movimento un meccanismo che intervenga nell'attuale situazione, modificandone ed invertendone la tendenza.
La orofellonalità riconosciuta in fabbrica, sganciata dalle mansioni ma collegata alla crescita con tempi fissi, il diritto ai corsi di formazione durante le ore di lavoro, significano sviluppo verticale, retribuzioni più adeguate e quindi la esigenza di una suddivisione mondiale del lavoro diversa da quella attuale, che vede nell'Italia un paese dai bassi salari e perciò arretrato dal punto di vista tecnologico.
Pagare di più il tecnico ed il lavoratore in genere vuoi dire obbligare il padrone alla ricerca e alla progettazione.
Tale traguardo sarà pienamente raggiunto se l'obiettivo principale di riferimento resterà quello di incidere profondamente nell'organizzazione del lavoro per modificare, una volta per tutte, il tradizionale rapporto autoritario padrone-lavoratore.
Sono questioni grosse che richiedono un ulteriore sforzo di discussione e di elaborazione, che bisogna però riuscire a portare avanti per entrare nella realtà viva della fabbrica. Questo deve essere l'impegno di tutti: dei Sindacati, ma anche il nostro di impiegati.
D'altra parte nemmeno la job evaluation » è servita a superare questi aspetti negativi che compaiono oggi, ma anzi, legando la qualifica al posto di lavoro ed alla manione, invece che alle capacità reali dell'individuo, tende a rafforzarli ed acuirli.