cluarinere epolitica
COERENZA E MATURITA' DEI LAVORATORI
Anche quest'anno i lavoratori hanno manifestato in tutta Italia per il 1°Maggio, giornata di lotta che mai come in questo momento non solo rappresenta una data di commemorazione storica, ma si inserisce e dà continuità alla battaglia che il movimento sindacale porta avanti, che ha al centro non solo la difesa degli interessi della classe operaia, ma anche l'esigenza di una profonda modifica delle scelte di politica economica compiuta dai governi fin qui succedutisi.
Coerenti con queste scelte di fondo sono i contenuti delle piattaforme contrattuali che vanno dalle richieste di controllo degli investimenti alla contrattazione di tutti gli aspetti del processo produttivo (dentro e fuori la fabbrica) alla rivendicazione di un giusto recupero salariale.
Questi obiettivi (che interessano una trasformazione complessiva della società) e le lotte che anche e sopratutto in questo periodo di grave crisi economica e politica la classe operaia conduce con grande combattività e spirito unitario (pensiamo alla positiva chiusura dei contratti dei chimici e degli edili e al recente presidio delle fabbriche contro la nuova strategia della tensione) dimostrano che il movimento dei lavoratori è maturo per svolgere un ruolo dirigente nel Paese.
Il movimento sindacale nel suo insieme è cosciente che temi così importanti non possono vedere solo i lavoratori impegnati all'interno delle fabbriche ma devono saldarsi con la richiesta di consumi sociali attraverso un confronto e iniziative con
25 APRILE t MAGGIO Oggi e ieri uniti nella lotta
le forze politiche anche a livello decentrato che devono creare il più largo consenso e l'impegno di tutti i cittadini. Per dare continuità e articolazione a questa strategia la Federazione CGIL -CISL-UIL sta andando alla estensione e al rafforzamento dei Consigli unitari (sindacali) di zona, una esperienza che a Mila-
NELLE PAGINE INTERNE
Consultori familiari
Trasporti e Piano regolatore
Intervista a Alfredo Novarini
I bambini parlano della Resistenza
Il saluto di Aldo Aniasi
Antifascismo e ordine pubblico
I giovani e la violenza
Le commissioni di lavoro del Consiglio di zona 2
I problemi dei « doganali »
Giornate « aperte »
alla Cagliero
Come saranno i distretti scolastici.
no, facendo un primo bilancio di due anni di lavoro, si è dimostrata positiva anche se essa risente di tutte le difficoltà dello avanzamento del processo unitario.
Queste strutture oltre a realizzare una impostasilvano maggi del CUZ Zona 2-9
CONTINUA IN ULTIMA
UN PROBLEMA DI TUTTI: IL CAROVITA
crisi economica aborto carovita moralizzazione ordine democratico la DC ha detto no in modo irresponsabile provocatorio a tutte le proposte sensate ragionevoli del PCI delle altre forze costituzionali.
Per uscire dalla crisi per salvare l'Italia il Paese dica NO ALLA D.C.
La lira scende. I prezzi salgono vertiginosamente. Vi sono grandi aziende nazionali e multinazionali che dal mese di gennaio ad oggi, hanno cambiato i listini prezzi per ben trequattro volte aumentando le loro merci dal 10 al 20 per cento. Giustificazioni: la svalutazione della lira, I' aumento della benzina, la scala mobile.
In questo marasma, dove l'unico concetto che si impone sembra essere quello del « si arrangi chi può -, l'unica cosa » immobile» é la nefasta politica dei governi dc che ha largamente contribuito a creare la situazione drammatica in cui si dibatte il Paese.
Si sa che i prezzi al consumo sono la risultante
finale di una serie di meccanismi economici che partono nel nostro caso da una scelta di politica agraria nefasta, dal dissesto della nostra economia, dalla speculazione strisciante a quella evidentemente tutelata, alla svalutazione della lira nei confronti di altre valute.
Si sa anche che non saranno certo le vendite a poche centinaia di persone fatte dai » mercatini rossi » a risolvere il problema.
Pensiamo comunque, (e già in questi giorni si sono prese iniziative in tal senso) che gli Enti locali, Comune e Regione possalinella tavacca
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Il disegno che il pittore Paolo Canetti del Centro d'arte e cultura »L'isola» ha eseguito per » Quartiere e Politica » in occasione del 25 Aprile e del Maggio.
Periodico dei Quartieri Isola - Fontana - Istria - Greco - Ponte Seveso a cura delle Sezioni del PCI della Zona 2 — Maggio 1976 - N° 11
CONSULTORI FAMILIARI: A CHE PUNTO SIAMO?
I drammatici tumultuosi avvenimenti di questi ultimi decenni hanno cambiato completamente la faccia della società; la crisi della scuola e della cultura, la contestazione giovanile, la rivoluzione sessuale, la depressione economica, la disoccupazione, la diffusione della droga, hanno fatto esplodere i problemi familiari, proiettandoli all' esterno e tramutandoli, con una trasformazione violenta, in pro-
vi delle unità sanitarie locali, quando saranno istituite..
In pratica, il consultorio familiare dovrebbe essere un luogo aperto al pubblica (ma non un ufficio, ma non soltanto un ambulatorio) dove un gruppo di esperti — psicologo, assistente sociale e sanitaria, ginecologo, pediatra ecc. — esamina i problemi dei cittadini connessi con da loro vita familiare e di gruppo, avviandoli a una
ma responsabilità.
blemi sociali, quindi politici.
Il potere legislativo, il cui compito è prendere atto dei mutamenti sociali e mettervi ordine, è arrivato, come sempre, in ritardo, ma non fuori tempo massimo. Il 29 luglio 1975 è stata approvata dal Parlamento la legge N. 405 istitutiva del « consultorio familiare », con l'obiettivo centrale di fronteggiare i problemi connessi alla maternità e alla sessualità.
La sua applicazione prevede un ruolo decisivo della Regione, che deve fissare i criteri per la programmazione, il funzionamento, la gestione e il controllo del servizio, e del Comune, cui spetta la istituzione dei consultori quali organismi operati-
soluzione che tenga conto della situazione sociale nella quale questi problemi nascono e si aggravano, agendo quindi nella zona e nel quartiere. La équipe consultoriale, pertanto, che farà parte integrante della struttura sociale nella quale è collocata, dovrà conoscere a fondo i problemi e guadagnarsi a poco a poco la fiducia più completa specialmente di quella parte di popolazione (giovani, donne) condannata da educazione sbagliata e da situazione sociale repressiva a tenersi dentro, come grumi dolorosi, i crucci più gravi e disperati; essa è quindi chiamata a un compito di altissima qualificazione tecnicosociale, oltre che di altissi-
Il progetto, che implica la soluzione di problemi organizzativi e politici di non poco impegno, è in fase di faticosa realizzazione. Nella nostra zona, una iniziativa di alcune forze democratiche di quartiere ha dato il via a un consultorio in Via De Castillia, che sta raccogliendo una messe indubbiamente preziosa di informazioni e di esperienze. Ci sembra però innegabile che iniziative autonome e autogestite, per ragioni di precarietà e di instabilità, oltre che per naturale impossibilità di collegarsi con lo ospedale o con i centri specialistici di secondo livello, non possono realizzare una corretta impostazione di interventi sociosanitari, sia individuali che collettivi. E' quindi auspicabile che nella nostra zona, di difficile gestione perchè scarsamente omogenea, si proceda rapidamente da parte del Consiglio di zona e del Comitato sanitario alla elaborazione di un piano di individuazione dei servizi. Consiglio e Comitato dovranno poi, tenuto conto di tutte le componenti e di tutte le informazioni che potranno essere raccolte nel corso di assemblee di quartiere e di dibattiti, formulare proposte circa il numero, la ubicazione e la composizione dei consultori familiari che dovranno operare nella zona, in un contatto continuo ed organico con le strutture ospedaliere e sanitarie esistenti, nonchè con gli organi collegiali della scuola, con i consigli di fabbrica e degli altri luoghi di lavoro, con i comitati di quartiere.
Gli alti tassi di mortalità infantile e perinatale, la percentualità ancora elevata di bambini che nascono con handicaps, le malformazioni di carattere fisiologico e caratteriale che emergono nell'età scolare, sono il segno di gravi carenze di intervento sanitario, soprattutto per quanto riguarda i periodi del concepimento, della gravidanza, del parto e della prima infanzia. Il consultorio moderno de-
ve sviluppare quindi un intervento di controllo della gravidanza-rischio, per promuovere un'azione di prevenzione sul piano materno-infantile. Ma una siffatta azione sarebbe essa stessa carente e settoriale se non prendesse in esame tutti gli svariati fattori individuali e sociali che rendono difficile un armonico ed equilibrato sviluppo dell' individuo nella comunità in cui vive. Nelle competenze e finalità del consultorio moderno dovranno quindi rientrare l'informazione e l'educazione sui problemi della sessualità, della maternità e paternità responsabili, per l'armonico sviluppo fisico e psichico dei figli e per la realizzazione della vita familiare, nonchè la somministrazione dei mezzi necessari al conseguimento delle finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo, nel rispetto delle convinzioni etiche e dell'integrità fisica dei cittadini utenti, per prevenire il ricorso all'aborto quale mezzo di controllo delle nascite. Nè potrà trascurare l'insieme delle delicate, scottanti questioni psico-sociali connesse con le cosiddette
devianze sessuali.
Quale che sia il futuro di questo istituto, le sue capacità di inserimento e di attività nella vita sociale della nostra zona, indubbia rimane la constatazione che sotto la spinta irresistibile delle istanze storiche e sociali la medicina sta cambiando volto e funzione. Esce a poco a poco dagli ambienti esclusivi, dai centri di potere delle sale operatorie, dalle corsie, dagli ambulatori specialistici dove il paziente vive la propria infermità — a volte — come un colpevole in attesa della sentenza, per scendere nei quartieri, per entrare nelle case, per conoscere ed essere conosciuta, per confrontare il suo potere con chi non deve essere più chiamato a subirlo, con la realtà spesso ignorata che sta dietro la malattia e la produce. La società moderna chiede alla medicina moderna meno camici bianchi e più operatori sociosanitari. Non possiamo che rallegrarcene. adele rossetti confalonieri
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Le richieste in materia di consultori, di aborto e di maternità sono state espresse in maniera chiara in questi ultimi anni.
pagina 2 QUARTIERE E POLITICA
Trasporti e piano regolatore
Intervista al consigliere comunale Alfredo Novarini, presidente della commissione consiliare Lavori pubblici, demanio e patrimonio e ecologia, membro della commissione consiliare per la Pianificazione territoriale
Qual è, in sintesi, la situazione del trasporto pubblico a Milano ?
La situazione del trasporto pubblico nella nostra città è alquanto pesante. I mezzi pubblici viaggiano in condizioni sempre più precarie a causa dei notevoli livelli d'intasamento che si verificano, in particolare nelle ore di punta.
Alcuni dati confermano le grosse difficoltà in cui è costretto a muoversi il trasporto pubblico di superficie: la circolare 90/ 91 scende fino al 10% delle ore programmate; la linea 12 percorre 19 Km. in 1 ora e 45; la linea 8 impiega 2 ore a fare 20 Km.; le linee 15 e 24 perdono ogni giorno decine di ore programmate.
In generale da velocità commerciale dei mezzi di superficie è molto bassa. Se a ciò si aggiunge il fatto che i viaggi sono spesso scomodi, sovraffollati lenti, credo non sia esagerato dire che lo stato di cose esistente nei trasporti pubblici è ormai insostenibile.
Quali sono le proposte gli impegni della maggioranza che governa la città tendenti a migliorare tutto il settore ?
Dal quadro emergente risulta che occorre intervenire con estrema urgenza ed energia e che non basta adottare misure di scoraggiamento del traffico privato, se al tempo stesso non si realizza un' alternativa positiva, se non si rilancia il trasporto pubblico in tutta la città.
Se si considera però che ogni giorno su Milano convergono dal di fuori più di 250.000 autoveicoli risulta evidente che lo scoraggiamento del trasporto privato non può dipendere solo dal Comune di Milano ma interessa Ferrovie dello Stato e Ferrovie Nord che devono garantire trasporti
sufficienti ed efficienti. Per quanto riguarda Milano, oltre a provvedimenti viabilistici indispensabili per meglio tutelare i trasporti pubblici, la nuova maggioranza democratica si è impegnata nell'immediato a potenziare sia i mezzi di superficie con il prolungamento di alcune linee di forza verso la periferia e il comprensorio: il 15 verso Rozzano da una parte e
Quali sono le motivazioni a favore della tranviarizzazione della linea filoviaria 90/91 ?
Per comprendere a fondo perchè si vuol tranviarizzare la 90/91 occorre considerare che è questa una delle linee di forza più importanti del trasporto pubblico cittadino. Su di
viaggiare in modo a volte disumano, non può minimamente prevedere in quanto tempo arriverà a destinazione. A volte si può attendere l'arrivo del filobus anche 20 minuti.
L'unica seria possibilità quindi che vi è per sanare la situazione di questa linea è la sua tranviarizzazione su percorso protetto in sede propria con utilizzo di « Jumbo-tram ».
scoraggiare il traffico privato con misure di salvaguardia del trasporto pubblico (corsie riservate, divieti di transito nelle ore di punta, serpentoni, ecc.), che è ciò che si sta attualmente facendo, oppure chiusura del centro storico ai mezzi privati, una vecchia proposta che ha i suoi pro e i suoi contro, ma che potrebbe essere, a mio avviso, ripresa in esame qualora i provvedimenti viabilistici che verranno attuati proprio in questi giorni non dovessero dare risultati apprezzabili.
Per quanto riguarda la variante al Piano regolatore, a che punto siamo? Ritieni che possa essere approvata entro la prossima estate ?
Impegno dell'Amministrazione democratica è quello di fare approvare dal Consiglio comunale il nuovo Piano regolatore nei termini previsti dalla legge, quindi prima dell'estate.
Trenno dall'altra, il 19 verso Quarto Oggiaro, il 33 verso Bollate, il 2 verso Cinisello, il ripristino della linea 12 oltre alla tranviarizzazione delle 90/91; sia i mezzi in sotterranea con il prolungamento della MM 1 verso Sesto-Cinisello e Pero e il prolungamento della MM 2 fino a Villa Fornace di Gessate e Porta Genova.
Questi i provvedimenti a breve e medio termine. Per una soluzione globale del problema, ripeto, è necessario coordinare una serie d'interventi nell'ambito del comprensorio con la Regione, le Ferrorie dello Stato e le Ferrovie Nord per la predisposizione di un piano integrato.
essa viaggiano migliaia di utenti al giorno (40 milioni di utenti/anno) con punte fino a 7.000 utenti/ora. Non è pensabile di ristrutturare tutto il sistema dei trasporti cittadini e del comprensorio senza ristrutturare la 90 / 91, e per far questo è necessario garantire a questa linea un percorso sicuramente protetto con mezzi di grandi capacità e soprattutto in grado di rispettare i tempi di percorrenza.
L'incertezza del trasporto e dei tempi di percorrenza è infatti la piaga maggiore della 90/91. Chi sale attualmente su questa linea, soprattutto nelle ore di punta, oltre che
E' opportuno e possibile modificare l'attraversamento del centro cittadino per consentire lo scorrimento veloce dei mezzi privati su percorsi alternativi rispetto ai mezzi pubblici ?
La situazione viabilistica del centro cittadino, soprattutto per la sua stessa conformazione urbanistica, è fortemente compromessa, per cui i margini di intervento nel senso prospettato sono ristrettissimi, se non quasi inesistenti. Non rimangono che due possibilità :
E' certo questa un'impresa ardua se si considera che la variante generale dovrà essere discussa zona per zona. Per quanto riguarda gli organi centrali dell'Amministrazione dagli uffici tecnici alla Commissione consiliare urbanistica, essi stanno lavorando a pieno ritmo al fine di essere in grado di presentare nelle prossime settimane la proposta definitiva e dettagliata della variante.
Già sono stati esaminati settori, quali quello della mobilità dei servizi, dell'industria, del piano di 167. In questo contesto è di grande rilevanza l'approvazione avvenuta il 5 aprile della variante al Piano regolatore per il Piano delle aree per servizi, strumento urbanistico che ha premesso di bloccare aree per 3,4 milioni di mq. da destinarsi ai servizi.
Spetterà ora alle zone proporre area per area i tipi di servizi necessari.
QUARTIERE E POLITICA pagina 3
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I bambini scrivono sulla Resistenza
TRENTUN ANNI DOPO
La Resistenza, trentun anni dopo. E' stata la pagina più bella della mia gioventù. Rimane una delle più belle di tutta la mia vita. Ricordo il 25 aprile di quel lontano 1945: l'arrivo a Milano di noi partigiani, la città era già liberata ma ancora si sparava dai tetti e dalle case; l'abbraccio di mia madre, degli amici che ritrovavo, la certezza di un futuro di giustizia e di progresso e il viso e la voce degli amici che erano rimasti in montagna, uccisi dai fascisti e dai tedeschi. E poi la speranza, la gioia che scorreva col sangue nelle nostre vene per la libertà riconquistata. Poi, dopo qualche tempo, incominciarono i dubbi, le domande: è servita a qualcosa questa Resistenza, questa lotta ?
Ecco, cari ragazzi, anche adesso mi pongo queste domande. Una sola è la risposta: la nostra lotta di allora non è finita, deve continuare. Non più con le armi da fuoco, certo. Ma con l'impegno civile, con l'ideale politico. Piero Calamandrei, un grande giurista e un grande scrittore che fu anche un partigiano, disse nel 1955 che la Resistenza non è fallita, non è stata tradita. E' rimasta incompiuta. La Costituzione del nostro Stato repubblicano in gran parte non è stata ancora attuata.
Io penso, ragazzi, che un modo per portare avanti questo discorso, per ricordare degnamente questo anniversario, sia quello di prendere un impegno comune tra noi che la Resistenza abbiamo vissuto e voi che ne sentite parlare e partecipate alle commemorazioni. E quale può essere questo impegno?
Fare in modo, tutti quanti uniti, di dare il nostro contributo per costruire un'Italia sempre più libera dalle ingiustizie sociali, dai soprusi, dalle differenze di ceto. Un'Italia che possa governarsi con una partecipazione dal basso, di massa: vostra e nostra.
Questo, per me, vuol dire oggi ricordare la Resistenza.
Aldo Aniasi sindaco di Milano
STUDIAMO LA RESISTENZA PER CAPIRE DI PIÙ
Noi alunni della classe 3.a F della scuola media di via Cagliero dall'inizio di febbraio stiamo studiando la Resistenza italiana dal '43 al '45. Abbiamo iniziato con la lettura di documenti (lettere di condannati a morte della Resistenza italiana) facendo una lettura critica di essi, raccogliendo le informazioni che ci davano e gli interrogativi che ci suscitavano.
Le domande alle quali stiamo cercando di rispondere sono le seguenti: chi erano i partigiani? Quali ideali avevano? Per
sappiano contare fino a cento. Ogni persona istruita è un nostro futuro nemico ».
Come vedete questo lavoro non è stato fatto in occasione del 25 aprile, ma soprattutto per capire la storia di oggi, perché la Costituzione italiana è nata dalla Resistenza.
Dania Preite, Roberta Bardi, Silvia Consonni e Valentina Castellani Classe 3.a F
Scuola media R. Franceschi di via Cagliero
NON HANNO PIEGATO IL CAPO DI FRONTE AL FASCISMO
La Resistenza è un momento essenziale della storia italiana, è nata nell' oscurità della cospirazione, è cresciuta nelle carceri e nei luoghi di confino, si è rinsaldata col sangue e il sacrificio di milioni di uomini, donne e giovani come noi. Giovani educati nel ventennio che non hanno piegato il capo di fronte ai disastri del regime fascista, agli orrori di cui erano testimoni consapevoli e di cui furono vittime coscienti.
PORTIAMO AVANTI LE IDEE DEI PARTIGIANI E DEGLI ANTIFASCISTI
Tutti gli anni, il 25 aprile, io rimango a casa da scuola, e faccio festa come se fosse un compleanno o un'altra festa qualunque, ma io penso che per festeggiare davvero quella data dovremmo portare avanti quelle idee per cui combatterono i partigiani e gli antifascisti, e cioè una vera democrazia, la non emarginazione di altri uomini di pelle e di idee diverse, come i fascisti facevano con gli ebrei e con coloro che la pensavano diversamente; dare una casa abitabile ad ogni cittadino con un lavoro e un salario discreto e non da fame.
Francesca Jacomini Classe 5.a B
Scuola elem. Locatelli di via Veglia
mi da gruppi, ma di reazione alle violenze fasciste.
Quasi tutti i giorni, i quotidiani e il telegiornale si occupano di trame nere, di stragi come quella di piazza Fontana a Milano o quella di piazza della Loggia a Brescia. Ne discutiamo in famiglia e dico anch'io le mie impressioni.
Pur essendo io ancora piccolo, mio papà non si rifiuta di spiegarmi queste verità, anzi mi informa e mi risponde quando chiedo qualcosa sul valore della parola Resistenza o sui fatti clamorosi organizzati dai fascisti e sugli uomini che li organizzano, tipo Freda e Ventura.
Ci sono stati in passato, durante la seconda guerra mondiale, uomini di tutte le tendenze che si unirono per un unico obiettivo: lottare assieme contro fascisti e tedeschi.
Uomini e anche ragazzi che si organizzavano co-
quale patria combattevano? Quali differenze c'erano fra i vari gruppi, cioè fra socialisti, comunisti, cattolici e liberali?
Per approfondire le nostre conoscenze intervisteremo dei partigiani e studieremo alcuni articoli della Costituzione italiana mettendoli in rapporto con i documenti nazisti e fascisti. Per esempio, mentre l'art. 34 della Costituzione italiana dice che la scuola è gratuita e aperta a tutti, Martin Borman, segretario del partito nazista, affermava: « Gli slavi sono tenuti a lavorare per noi. Coloro di cui non abbiamo bisogno possono anche morire. L'istruzione è pericolosa. Sarà sufficiente che
Il 25 aprile rievoca questi fatti nel cuore di tutti gli italiani che si sentono pienamente partecipi e suscitano un sentimento di ammirazione profonda anche in coloro che come me non hanno vissuto quel momento storico. Quella lotta sanguinosa e quei sacrifici per darci una patria libera e democratica non dovranno essere stati vani e dovremmo ricordarli soprattutto oggi, quando, posando gli occhi sui giornali, notiamo, attraverso le notizie di spaventosi episodi di sangue, il tentativo di far risorgere nel nostro Paese la violenza fascista che già tanti lutti ci ha dato.
Non dimentichiamo, noi giovani soprattutto, questa data e raccogliamo la bandiera della libertà, bagnata dal sangue di migliaia di nostri fratelli e difendiamola, difendiamola come hanno fatto i nostri padri.
Massimiliano Dondé Classe 3.a E Scuola media Tommaseo di piazzale !stria
Non è la prima volta che chiedo a mio papà informazioni e particolari sulla Resistenza: questo perchè a distanza di 30 anni dalla Liberazione è di attualità riparlarne pur essendo la Resistenza di oggi diversa nella forma; non si tratta più di guerriglia organizzata con ar-
me brigate partigiane per distruggere ponti, binari (come a Greco), depositi di armi; e che combattevano anche a costo della vita, perché avevano un ideale in comune: la libertà d'Italia.
In cuor mio dico grazie a tutti quelli che hanno avuto questi ideali; ma è anche giusto che ne parlino a noi ragazzi dicendoci sempre la verità sui crimini fascisti di ieri e di oggi, per spiegarci con le loro espe-
pagina 4 QUARTIERE E POLITICA
Il Sindaco di Milano Aldo Aniasi consegna all'insegnante Anna Mereu il volume Guerriglia nell'Ossola» durante l'incontro con gli alunni della classe 5a B della scuola elementare di via Muzio.
I PARTIGIANI PARLINO A NOI RAGAZZI DICENDOCI SEMPRE LA VERITÀ
CONTINUA A PAGINA 5
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Vigilanza unitaria contro chi vuole gettare il Paese nel caos
Gli attacchi di gruppi di teppisti contro negozi ed esercizi pubblici, con saccheggi e atti di vandalismo, e gli attentati incendiari contro le fabbriche, oltre a tutti quegli episodi di criminalità comune che riempiono le cronache di questi mesi, ripropongono con forza il problema dell'ordine pubblico e della convivenza democratica.
CONTINUA DA PAGINA 4 rienze che cosa significa la parola Libertà, conquistata con tanti sacrifici.
Vorrei anch' io contribuire con qualcosa di mio, con una idea semplice e non costosa a ringraziare tutti i patrioti e propongo ai miei compagni di classe di andare al cimitero di Greco a deporre un mazzo di fiori sulla tomba di un qualsiasi caduto per la liberazione d'Italia; credo che sarebbe il modo più sincero per ringraziarli e abbracciarli tutti assieme.
Stefano Colosi Classe 5.a B Scuola elem. di v. Muzio
A GRECO I FASCISTI SCAPPAVANO A FROTTE
A Greco, il 25 aprile 1945, sotto le bombe e il
Da parte delle varie maggioranze di governo che si sono succedute in questi anni si è saputo (o voluto) rispondere a questi problemi solo con i metodi della repressione, troppo spesso rivolta contro i lavoratori, lasciando che importanti settori dell'apparato statale divenissero dei veri e propri centri della provocazione se non del terrorismo e
fuoco, i fascisti scappavano a frotte.
Mentre i partigiani andavano nelle piazze ad annunciare che avevano cacciato via i fascisti, si osservavano a poco a poco formarsi i cortei, che sbucavano dalle piazze.
Verso il pomeriggio i cortei in festa si ritrovarono in piazza del Duomo.
Le cose che sono successe a Greco e a Milano sono successe in tutte le città d'Italia.
Noi festeggiamo il 25 aprile perché fu il giorno in cui i fascisti scapparono e in Italia ritornò la democrazia e la libertà; festeggiare il 25 aprile vuol dire voler vivere in pace.
dell' eversione antidemocratica, come le vicende del SIFAR e del SID testimoniano.
La legge Reale sull'ordine pubblico approvata dal Parlamento un anno fa si è dimostrata, come noi comunisti sostenemmo allora, pericolosa ed inutile: pericolosa perché lascia ampia libertà e pratica impunità nell' uso delle armi alle forze di pubblica sicurezza, con i tragici risultati ben noti; inutile perché non è con una legge, oltretutto inadeguata, che si fa fronte alla criminalità, ma con la volontà di farlo, con la volontà e la capacità di garantire l'ordine democratico, che è purtroppo ciò che è sempre mancato ai nostri governi.
Di fronte ai recenti attentati ad impianti industriali, i lavoratori hanno deciso di formare delle squadre di vigilanza per impedire il ripetersi di simili gravissimi episodi che, oltre a colpire in modo diretto la già precaria situazione economica del nostro Paese, alimentano quella « strategia della tensione e della provocazione » che le forze reazionarie ormai da parecchi anni portano avanti,
peraltro senza successo. Questo intervento diretto dei lavoratori non mira però, come qualcuno tenta di far credere, a sostituirsi all'azione delle forze poste a tutela dell'ordine pubblico, ma intende affiancarsi ad esse, in un ambito strettamente limitato, quello delle fabbriche, in un momento di particolare gravità e di oggettiva carenza di interventi da parte dello Stato.
Nella nostra città grave è anche il problema degli atti di vandalismo, distruzioni di negozi ed esercizi pubblici, saccheggi, spesso effettuati ai margini di grandi manifestazioni popolari, nel tentativo di coinvolgere il movimento operaio e le forze democratiche in azioni avventuriste quando non semplicemente criminali. Questi tentativi sono stati respinti sempre con la massima fermezza, ma ciò non è sufficiente: occorre impedire che gruppi ben noti di provocatori portino a compimento le loro teppistiche azioni.
La proposta del Comitato permanente per la difesa antifascista dell'ordine repubblicano di Mi-
lano di autoregolamentazione delle manifestazioni va anche in questo senso, oltre a tener conto di altri aspetti riguardanti l'agibilità del centro cittadino. Autoregolamentazione non significa solo limitare l'uso di piazza del Duomo e zone adiacenti per le manifestazioni, ma ha anche il senso di una più attenta vigilanza per prevenire il ripetersi di provocazioni e di atti di vandalismo.
Crediamo sia importante sottolineare il senso di quanto le forze democratiche, e tra esse in prima persona il Partito comunista, stanno facendo per contribuire a garantire l'ordine democratico, ricordando che la classe operaia, i lavoratori, i cittadini democratici hanno dimostrato in tutti questi anni di saper rispondere fermamente e severamente ad ogni tentativo di portare il confronto politico sul terreno dello scontro, della rissa che giova unicamente alle forze reazionarie interne ed esterne al nostro Paese che, sebbene ogni volta puntualmente sconfitte, rinnovano i loro attacchi per tentare di frenare lo sviluppo di nuove forme di democrazia e di avanzamento della società italiana.
pietro stramba badiate
JIM QUARTIERE E POLITICA pagina 5
Laura Cassani Classe 3.a Scuola elem. di v. Bottelli
Il disegno di Laura Cassani che frequenta la 3a classe della scuola elementare di via Bottelli.
4 partigiani» é il titolo che ha dato al suo disegno Pierluigi Verganti classe 1°E della scuola media « Rosa Govoni • di via Guglielmo Pepe.
«Murales» eseguiti dalla brigata di pittura «Fabio Neruda» in Via Veglia su iniziativa dei circoli della F.G.C.I. Zona 2 Lambrakis, Torres, Cabral, Scoccimarro e Nuova Generazione.
I GIOVANI E LA VIOLENZA
E' ancora vivo l'orrore suscitato dall' assassinio di Olga Calzoni, una ragazza di soli sedici anni, ad opera di due «sanbabilini », uno dei quali abitava nella nostra zona, anche se a questo episodio di violenza molti altri se ne sono sovrapposti (basta ficordare la ricomparsa delle «Brigate rosse») in un clima che ha i caratteri di vera e propria «strategia della tensione» e della quale sono spesso protagonisti gruppi di sbandati («Autonomia operaia» per esempio) che si prestano inconsciamente ad alimentare il clima di disordine.
Proprio per questo, come giovani comunisti, abbiamo ritenuto necessario riflettere sul fenomeno della violenza ed abbiamo organizzato in collaborazione con le forze giovanili della zona un'assemblea alla quale sono intervenuti come relatori Don Luigi Rigoldi, cappellano del Beccaria, l'avvocato Nerio Diodà e il prof. Calvanese, assistente di criminologia all' Università statale di Milano. Dal dibattito, molto vivo e molto interessante, sono emersi parecchi spunti di riflessione, alcuni dei quali sono da sottolineare.
Innanzitutto le radici di certa violenza, come quella dei due sanbabilini che hanno ucciso per niente, quasi per inventarsi una avventura diversa; violenza che nasce dalla crisi dell'ideologia del benessere, giunta ormai a mostrare il suo vero volto; ia
Nominate le commissioni di lavoro del Consiglio di zona 2
Il Consiglio della zona 2, dopo aver proceduto nella riunione del 9 marzo alla elezione del presidente nella persona di Erminio Andrey, democristiano, nella successiva riunione del 9 aprile ha eletto il vice presidente e i coordinatori delle commissioni.
del Consiglio comunale a causa dell' atteggiamento ostruzionistico delle opposizioni, e particolarmente del gruppo consiliare democristiano) e dobbiamo rilevare come l' insediamento effettiva del Consiglio di zona sia una conquista democratica.
corsa verso la ricchezza, come unico significato della vita, crea nei giovani educati in questa prospettiva un vuoto totale: nessuna speranza, nessuna volontà, nessun ideale. E da ciò ha origine quel disprezzo per la vita umana che è alla base di questo delitto.
Dall'altra parte la violenza che nasce dall'emarginazione: certe «storie dì vita» riportate da Don Rigoldi ne erano l'esempio più chiaro: storie di giovani emigrati, stanchi di fare il garzone per tutta la vita, di «rosicchiare» i resti di una ricchezza continuamente proposta dal cinema, dalla TV, dai giornali, dalla pubblicità. Storie che cominciano con il furto di un motorino e l'inutile detenzione in un cosiddetto istituto di rieducazione e finiscono con la rapina ed il carcere.
Le radici della violenza dunque affondano negli squilibri più profondi della società. « Noi cosa possiamo fare? » si è chiesto a questo punto un genitore preoccupato di suggerire una soluzione a questi problemi così come dovrebbe ogni genitore, e rendere la famiglia momento educativo, per trasmettere ai figli qualcosa di quanto egli stesso ha imparato, i valori che lo hanno guidato e non solo per rifornirli di cibo, vestiti, soldi e motorino. Ma può bastare? La famiglia non è che un ambito in cui si svolge la vita del ragazzo. Anche alla scuo-
la si deve chiedere un'effettiva funzione educativa, non emarginando chi viene da un ambiente diverso, ma fornendo a ciascun ragazzo gli strumenti di cui ha bisogno per inserirsi equilibratamente nella società.
Per non essere emarginati, per non vivere nella solitudine, i giovani devono impegnarsi nella vita politica e culturale: dobbiamo partecipare ad essa e diventare una forza di rinnovamento che sa portare proposte e soluzioni per i problemi che affronta, dobbiamo essere anche noi, noi giovani, « costruttori » d i questa società diversa in cui vorremmo vivere.
Proprio per questo, giova ricordare l' iniziativa presa dal circolo della FG CI « Lambrakis » che ha dipinto presso il prato di via Veglia un grande murales, con la «Brigada Pablo Neruda », un gruppo di giovani cileni esiliati dalla feroce dittatura militare instaurata in Cile dopo il golpe fascista.
Cito questa iniziativa proprio perché esemplifica la volontà di tradurre in fatti concreti quanto accennato, sia perché è una manifestazione di solidarietà verso un popolo che lotta per la democrazia e la libertà, sia per il modo scelto: il murales infatti è stato un modo di incontrarsi e discutere per moltissimi giovani del quartiere.
jole bevilacqua
Il criterio seguito nella assegnazione delle commissioni è stato quello della partecipazione di tutte le forze democratiche presenti nel Consiglio di zona. Questo è il metodo che noi comunisti da sempre pratichiamo, e in questo spirito unitario invitiamo tutta la popolazione a partecipare attivamente, attraverso il lavoro delle commissioni, alla vita del Consiglio di zona.
Nella nostra zona molti e annosi sono i problemi che attendono una soluzione, ma noi siamo sicuri, proprio perché abbiamo sempre creduto nel decentramento e ci siamo battuti con forza perché i Consgili di zona fossero insediati al più presto,
Gli incarichi nel Consiglio di Zona 2
presidente : Erminio Andrey ( DC )
vice presidente : Aldo Verganti ( PCI )
COMMISSIONI COORDINATORI
Bilancio e programmazione Eduardo Szego (PRI)
Ufficio stampa e informazioni Hilda Assael Sterlocchi (PLI)
Edilizia popolare Enrico Panzeri (DC)
Servizi sociali e assistenza Domenico Civardi (DC)
Urbanistica, viabilità, trasporti, traffico Guido Manca (PSI)
Cultura Mario Stefanoni (PCI)
Lavoro e occupazione Luigi Percetti (DP)
Scuola Giovanna Moscatelli (PSI)
Annona, commercio, sport, turismo Arnaldo Novelli (PSDI)
Igiene, ecologia Carlo Fracchioni (MUIS)
Con grande soddisfazione abbiamo visto superare molti degli ostacoli che erano stati messi sulla strada del decentramento (veto del Consiglio di Stato alle elezioni dirette, vari rinvii della nomina dei consiglieri da parte
che tutti i nostri compagni, consiglieri e membri delle commissioni, sapranno seriamente e coerentemente portare avanti il nostro discorso unitario che coinvoiga tutte le forze democratiche, superando le diverse ideologie, nella ricerca di soluzioni che tutelino gli interessi di tutti gli abitanti della zona.
maria luisa bersanì
pagina 6 QUARTIERE E POLITICA
Apertura di un dibattito Soffermiamoci sulla Dogana Giornate «aperte» alla Media Cagliero
In occasione del recente congresso della Sezione PCI « 1° Maggio ■, la discussione riguardante i problemi degli ambienti di lavoro esistenti nel suo territorio di competenza e l'impegno in ruolo politico, oltre che sindacale, dei lavoratori comunisti nelle fabbriche e negli uffici, ha presentato nuova attenzione al complesso settore di attività terziaria riguardanti il traffico internazionale delle merci e che trovano riferimento negli importanti uffici doganali che si concentrano in via Valtellina.
Questi uffici, dipendenti dal ministero delle Finanze, sono: il compartimento doganale di Milano, con competenza di alta vigilanza e di azione direttiva e di indirizzo riguardo a tutte le dogane della regione Lombardia; la circoscrizione doganale Milano Prima; la dogana Milano Prima; il laboratorio chimico compartimentale delle dogane; la caserma « Lombardia » della Guardia di finanza.
Per il controllo sul traffico aeroportuale di Linate e di Malpensa, da alcuni anni è stata costituita una autonoma circoscrizione doganale ( Milano Seconda ). Altre circoscrizioni doganali della Lombardia sono in funzione a Brescia, Chiasso, Como, Luino e Varese, dalle quali dipendono importanti dogane e sezioni doganali.
Il personale assegnato nelle dogane del compartimento di Milano è costituito da circa 800 funzionari ed impiegati; alla dogana di Milano Prima ne sono assegnati 270.
In diretto rapporto con gli uffici doganali, in rappresentanza dei proprietari delle merci per il compimento delle operazioni doganali, agiscono « spedizionieri doganali» iscritti in apposito albo professionale e procuratori speciali loro coadiutori o dipendenti delle ditte proprietarie delle merci, iscritti in elenchi compartimentali.
Si tratta di operatori professionali autonomi, ma pùi spesso di dipendenti di agenzie doganali, di case di spedizione e di trasporto, di magazzini generali ovvero di uffici estero interni a ditte industriali e commerciali.
Un'altra notevole fascia di dipendenti di tutte queste aziende non è formalmente accreditata presso gli uffici doganali, ma internamente sviluppa un notevole lavoro preparatorio delle diverse documentazioni doganali, commerciali, bancarie, assicurative, di trasporto, sanitarie, di origine, ecc. richieste, caso per caso, per il completamento dell' operazione doganale ovvero per gli ulteriori adempimenti di consegna delle merci.
Queste migliaia di lavoratori del pubblico impiego (circa 4.000 sono i doganali in Italia) e del settore privato in pratica si raccordano direttamente od indirettamente nello svolgimento di milioni di piccole o grandi operazioni doganali, concretizzando l'interesse della parte pubblica o privata che rappresentano nel rapporto di obbligazione doganale che si instaura per l'emissione di ciascuna « bolletta doganale », come specializzati delle procedure che disciplinano ogni diversa destinazione doganale di importazione o di esportazione delle merci, della loro classificazione tariffaria e dei connessi controlli fiscali, economici, valutari, ecc., sino alle riscossioni erariali.
Negli intensi ritmi di lavoro del commercio internazionale, un compito vasto ed essenziale viene ancora svolto da migliaia di lavoratori dipendenti del Corpo di Guardia di finanza, nei compiti istituzionali propri e di assistenza, vigilanza e riscontro, disciplinati dalla legislazione doganale.
Per altra parte, nella disciplina degli « spazi doganali » vengono in abituale rapporto con i servizi doganali altre migliaia di lavoratori addetti ai magazzini, al carico ed allo scarico dei mezzi di trasporto stradali, ferroviari, marittimi ed aerei e gli stessi vettori (italiani e stranieri ) consegnatari delle merci in sdoganamento, da e per l'estero.
Secondo recenti statistiche, nel nostro Paese circa 40 mila aziende di ogni dimensione agiscono nell'importazione di materie prime e di semilavorati e nell'esportazione dei nostri prodotti, determinando un grado di dipen-
denza dal commercio internazionale che raggiunge il 40/45 per cento e costituendo una incidenza di circa il 53 per cento sul prodotto nazionale lordo.
Nel 1974 le merci importate ammontavano a circa 217 milioni di tonnellate per un valore di circa 26 mila miliardi ; mentre le merci esportate ammontavano a circa 58 milioni di tonnellate per un valore di circa 19 mila miliardi di lire.
Soltanto nel compartimento doganale di Milano, con riguardo agli accertamenti degli uffici doganali della Lombardia, nello stesso anno 1974 sono state effettuate riscossioni erariali per circa 868 miliardi di lire (circa un quarto delle riscossioni delle dogane italiane); e nella sola dogana di Milano Prima nello stesso anno 1974 le entrate erariali sono state circa 470 miliardi di lire.
Dopo queste schematiche notizie di prima approssimazione, che intendono delineare l'interesse che i cittadini ed i lavoratori della zona possono, come noi, scoprire nella importante realtà operativa, in orizzonte regionale, che si incentra nell'attività degli uffici doganali di via Valtellina, vorremmo poter sviluppare, anche attraverso questo giornale, un nuovo chiaro e costruttivo processo di consapevolezza sui diversi problemi che sappiamo aperti nella dialettica dello ambiente di cui trattasi.
Proponiamo un coordinato rapporto con le categorie associate, con le organizzazioni sindacali, con le forze politiche del luogo e con i singoli lavoratori, protagonisti dell' interscambio milanese e lombardo, che condividono la necessità di superare rovinose lotte corporative e tensioni di crisi per ricercare unitariamente una rinnovata efficienza ed il risanamento del settore.
elio grillone
Anche quest'anno, alunni, docenti, personale non docente e genitori della scuola media « R. Franceschi » di via Cagliero presenteranno un bilancio delle attività svolte nella scuola.
Il Consiglio di istituto ha deliberato alcune giornate aperte a tutta la zona e di iniziare questa pubblica verifica con una assemblea generale a cui sono invitati non solo gli appartenenti alla comunità scolastica, ma tutti i cittadini della zona 2, le forze politiche e sindacali e le scuole di ogni ordine e grado della zona.
L'assemblea avrà luogo venerdì 7 maggio alle ore 21 nei locali della scuola di via Cagliero. Nei due giorni successivi, sabato 8 e domenica 9 maggio, la scuola è aperta a tutti i visitatori inte-
no opportuni.
Noi crediamo che l'invito del Consiglio d'istituto debba essere raccolto da tutti i cittadini della zona, poiché il problema della scuola è di tutti, anche di coloro che non hanno figli a scuola. Partecipare all'assemblea e alle successive giornate aperte, portando il proprio contributo e le proprie esperienze quotidiane, ricevere le informazioni sulla scuola a tempo pieno e sulla didattica in essa svolta sarà un arricchimento di tutta la cittadinanza della zona.
Il pensiero del PCI sulla scuola a tempo pieno e sulla didattica sperimentale è noto a tutti. Siamo convinti che solo la generalizzazione della scuola a tempo pieno a tutta la fascia dell'obbligo farà sì che la scuola divenga vicina alla realtà quotidiana, pronta a rispondere alle nuove domande, ai nuovi bisogni maturati nella società.
Sappiamo che ogni sperimentazione in quanto tale presenta situazioni opposte di gradimento e di insoddisfazione. Riteniamo che una seria gestione sociale unitaria della scuola, tramite una attiva partecipazione agli organi collegiali, con un aperto dibattito e confronto, con una seria costante verifica, con la costante presenza di tutte le forze sociali e politiche della zona, darà uno sviluppo positivo a queste giornate aperte della scuola media di via Cagliero.
DOCUMENTO
DEL P. C. I. SUL TEMPO PIENO
ALLA CAGLIERO
ressati ad una conoscenza diretta di questa scuola a tempo pieno, dei suoi metodi di sperimentazione, della sua gestione sociale. I visitatori potranno incontrarsi con gli alunni, i loro genitori, il corpo docente, con tutti coloro che operano in questa scuola del nostro quartiere, ed ottenere « dal vivo » tutti i chiarimenti che riterran-
La commissione scuola del PCI zona 2 ha elaborato un documento sul tempo pieno alla media di via Cagliero.
Il documento, diffuso in 5 mila copie, esamina criticamente la sperimentazione in atto e ribadisce l'impegno dei comunisti nella battaglia per il mantenimento e I' estensione del tempo pieno.
QUARTIERE E POLITICA pagina 7
Come saranno i distretti scolastici
Con le elezioni di questi organismi si esce dal limitato orizzonte delle tradizionali componenti scolastiche - Perché non sono stati approvati i piani delle regioni Toscana ed Emilia?
Con la registrazione da parte della Corte dei Conti dei decreti relativi all'istituzione dei distretti scolastici in un primo gruppo di cinque regioni (Piemonte, Lombardia, Umbria, Campania e Basilicata) si è avviata la seconda fase — la prima fu quella della elezione dei consigli di circolo e di istituto, di classe e di interclasse — della attuazione dei nuovi istituti di democrazia scolastica previsti dalla legge delega del 1973 e dai successivi decreti delegati.
Com'è noto, fra i decreti finora firmati da Malfatti mancano (e ciò ha già provocato una ferma protesta da parte degli organi regionali interessati) quelli riguardanti l'Emilia e la Toscana che pure furono tra le prime Regioni ad approvare la proposta per la suddivisione del territorio in distretti. Si deve interpretare quest' esclusione come una sorta di «dispetto» che il ministro ha voluto fare alle due tradizionali regioni rosse? Se così fosse si tratterebbe di un gesto politicamente molto grave: ci auguriamo perciò che i decreti per e la Toscana siano firmati nei prossimi giorni.
Il valore dell'elezione dei consigli di distretto sta nel fatto che con la costituzione di questi organismi si esce da un orizzonte limitato alle cosiddette componenti scolastiche e si avvia una prima esperienza
di «partecipazione sociale» alla gestione della scuola. Il consiglio di distretto sarà infatti costituito non solo dai rappresentanti del mondo della scuola (6 insegnanti, 4 rappresentanti del personale direttivo, 7 genitori, 7 studenti delle scuole medie superiori, 2 rappresentanti del personale non docente, eletti a suffragio diretto da tutti gli insegnanti, i presidi e i direttori didattici, i genitori, gli studenti, i non docenti delle scuole statali o non statali comprese nel distretto) ma anche da due componenti, per così dire, « esterne ». La prima di queste due componenti esterne sarà quella dei rappresentanti degli Enti locali: 7 rappresentanti del Comune (11 se il distretto interessa più Comuni) e 3 rappresentanti della Provincia. La seconda sarà formata dai rappresentanti delle organizzazioni sociali e culturali: 3 designati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti, 2 dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori autonomi, 1 dalle organizzazioni degli imprenditori, 2 da enti, associazioni o istituzioni culturali. Si tratterà, dunque, di un organo nel quale le forze della scuola entreranno in diretto contatto con l'articolazione democratica e con le organizzazioni sociali operanti sul territorio: sarà così possibile av viare un superamento di
Arroganza, prepotenza, incapacità, corruzione e irresponsabilità sono i tratti di una DC che non riesce a rinnovarsi, che riporta a galla uomini come Fanfani, che accetta accetta il connubio persino con i fascisti, che riversa sul Paese la sua insanabile crisi.
quella gestione della su)• la come «corpo separato» che solo molto parzialmente è stata intaccata, proprio per la natura di questi organismi, dalla costituzione dei consigli scolastici, di circolo e di istituto.
A questa composizione del consiglio di distretto corrisponderanno i compiti ad esso attribuiti, che riguarderanno, essenzialmente, I' organizzazione e la qualificazione del servizio scolastico nell' ambito distrettuale. Se, infatti, il consiglio di distretto non avrà compiti di diretta gestione, esso avrà però funzioni di iniziativa e di proposta per tutto ciò che riguarda la istituzione, la localizzazione e il potenziamento delle istituzioni scolastiche, nonché l'organizzazione e lo sviluppo delle strutture e dei servizi relativi (per esempio i servizi per il diritto allo studio); e dovrà formulare annualmente un programma su materie di grande interesse, come i servizi di medicina scolastica e di assistenza socio-psicopedagogica, i corsi di istruzione degli adulti e le attività di educazione permanente, le attività culturali e sportive, le iniziative di sperimentazione, lo orientamento scolastico e professionale, le attività parascolastiche ed extrascolastiche.
CONTINUA DALLA PRIMA
Coerenza e maturità dei lavoratori
zione nuova nella direzione del movimento e delle lotte (coerentemente agli obiettivi che il sindacato si pone) possono essere lo strumento di un collegamento reale con tutti i lavoratori e cittadini delle zone (dato che la loro divisione territoriale rispecchia quella del decentramento comunale) saldando la fabbrica al territorio.
Anche nella nostra zona (centro direzionale) il CUZ che comprende la zona 2 e la zona 9 (Bicocca - Niguarda) vuole confrontarsi con tutte le forze democratiche della zona e coi cittadini per portare avanti iniziative che vedano la più larga partecipazione nella zona.
Perciò a partire dalla situazione generale ma anche tenendo conto delle caratteristiche specifiche della zona 2, in cui con una presenza prevalente del settore terziario si tende ad espellere il ceto produttivo dalla zona per farne sempre più una zona residenziale presa di mira dalla speculazione edilizia, abbiamo definito alcuni obiettivi prioritari.
Fra questi l'esigenza di precisare anche nella nostra zona un piano dei servizi (prevedendo interventi urgenti e più a lungo termine) individuando le aree su cui costruire i servizi. Su questo punto, secondo noi, deve svolgere un ruolo fondamentale il Consiglio di zona elaborando precise richieste, dato anche che la Giunta si è già mossa in questo senso, come sugli altri punti (occupazione femminile e giovanile, carovi-
ta, ecc.) su cui è già aperto il confronto fra la amministrazione comunale e la Federazione CGIL-CISLUIL.
CONTINUA DALLA PRIMA
ll carovita
no e debbano intervenire con tutto il loro peso per tutelare nella misura del possibile i cittadini. Si rende indispensabile a nostro avviso:
Un controllo accurato dei prezzi all'ingrosso;
Un accordo con i dettaglianti e i commercianti per stabilire un prezzo comune almeno per la pasta, il riso, l'olio, il latte, lo zucchero, la carne, i detersivi;
Il potenziamento della SO.VE.CO.(Società Vendite Controllate) per la distribuzione d i frutta, verdura, burro, formaggio, olio.
Significativo, se pure di limitata entità, I' accordo che è stato raggiunto fra Giunta comunale e organizzazioni dei commercianti su un'azione coordinata tendente a garantire in questo particolare momento, alla popolazione milanese un «paniere» significativo di prodotti a prezzi stabiliti di comune accordo.
Determinante sarà comunque sempre la lotta e la vigilanza dei cittadini attraverso i loro organismi democratici (vedi i Consigli d i zona) e I a pressione che essi sapranno mantenere per costringere anche la prefettura, che è l'emanazione diretta del governo, a prendere tutti i provvedimenti atti a tutelare i cittadini contro il carovita e la speculazione.
QUARTIERE E POLITICA
P.C.I. Zona 2
Per Per
l'Italia dei i comunisti. 7 questo questo comunisti. lavorano ha bisogno
Redazione : Via Bitonto, 3Coordinatore : Ambrogio Sala - - Sezioni : Bietolini : Via Bitonto 3, tel. 691.467 -
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Tipo-Lito Bollettino della Pubblicità Lodi, via De - Lemene, 16/A telefono (0371) 5.46.03
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Il PCI è la forza nazionale più seria, responsabile, pulita. La proposta politica dei comunisti per salvare l'Italia si basa sull'intesa fra tutte le forze democratiche costituzionali che guardi ai reali interessi del Paese superando preclusioni ed egoismi di parte. i 1* 1011 rA p.e 3.