Lasedicesima
periodico di politica,cultura,attualita'
Già in altre occasioni abbiamo avuto modo di sostenere che il fenomeno delle iniziative socioculturali di base non può essere spiegato da una posizione prettamente ideologica. E chiariamo subito. Questa forma di protagonismo di massa nasce in una società diversa da quella di inizio secolo, quando presero corpo le grandi correnti ideologiche attorno le quali si sarebbero organizzate le principali forze democratiche della nostra storia. La trasformazione da una economia essenzialmente agricola ad una di carattere industriale ha comportato per il nostro paese enormi migrazioni interne, dal sud al nord, dalla campagna alla città, che hanno rimescolato il contesto sociale e culturale in cui i partiti italiani si erano formati.
È un fenomeno tipico del processo di trasformazione capitalistica: diecine di migliaia di esseri umani, pur godendo di un maggior reddito, si ritrovano in quartieri desolati, divisi dalla mancanza di una tradizione culturale comune, privi di un qualunque contesto sociale a cui far riferimento nei rapporti con il territorio e con i suoi abitanti. Gravissimo è dunque il pericolo che, in queste condizioni, il quartiere resti quello che è stato concepito, il classico dormitorio dove il tempo non è "libero", ma "vuoto", terreno di coltura della violenza, della disgregazione.
Le risposte che le masse popolari italiane hanno cercato di dare a questo problema sono indice di grande originalità culturale, di una sana fiducia nella convivenza civile. Solo in zona 16, tipico quartiere - dormitorio di una grande città, si contano a diecine le iniziative nel sociale e nella cultura, sono centinaia i cittadini impegnati nei gruppi sportivi, nei comitati di quartiere, in radio e fogli locali, a inventare un rapporto ed una base culturale comune a cittadini provenienti da regioni e da realtà sociali lontanissime tra loro.
Ma il fatto che questo nuovo protagonismo di massa sia stato mobilitato più da bisogni sociali immediati che da un dibattito ideologico, il fatto che questo fenomeno tenda a svilupparsi in aree franche, ricomposte rispetto alle divisioni ideologiche caratteristiche della nostra storia, non significa affatto che esso possa rappresentare una realtà estranea o tantomeno alternativa ai partiti politici, alle istituzioni. Anche se i gruppi di animazione sociale e culturale svolgono la loro opera esclusivamente a livello di quartiere, non è detto che la loro esistenza ed il loro sviluppo siano fatti estranei alla realtà politica.
Tanto per cominciare, chi lavora ad inventare occasioni di rapporti sociali in una realtà minacciata dalla disgregazione propone in pratica una alternativa ad un certo modo di concepire le istituzioni. Alternativa a decenni di sviluppo disumano, soggetto solo alla logica del profitto, cui i Governi e le Amministrazioni locali egemonizzati dalla DC non hanno mai saputo anteporre l'interesse dei cittadini. E dove non erano le connivenze con la speculazione, bastavano le lotte interne, le dispute attorno alle poltrone del potere, a far passare in second'ordine l'esigenza di uno sviluppo territoriale ordinato.
Di esempi in questo senso ce ne sono fin troppi, anche in zona 16: basti pensare allo stivallore, all'abbandono del territorio in cui sono stati calati quartieri quali il Lotto 40, il Lotto 6, senza un minimo di servizi, con le discariche proprio sotto le finestre.
È chiaro che il risanamento dei danni causati da anni di gestione errata non lo si possa ottenere operando soltanto nella realtà del territorio, nel quartiere. Rimediare agli effetti non basta perchè non si va alla radice del male: occorre che l'impegno di chi vuole dare ai quartieri - dormitorio una dimensione più umana si saldi alla volontà politica di chi intende dare ai cittadini case e servizi e non quartieridormitorio.
Si può asserire senza ombra di dubbio che, con il varo del Piano Regolatore Generale, la Giunta di sinistra che dal 1975 amministra Milano abbia scelto di andare in questo senso: abbia stabilito cioè, una volta per tutte, che fabbricati, servizi e verde pubblico dovranno svilupparsi sul nostro territorio nelle proporzioni fissate da sani principi urbanistici. Basta dunque a tanti anni di speculazione semi - selvaggia che aveva portato ad un verde pubblico ridotto a 2 mq. per abitante: oggi il verde a disposizione dei cittadini è più che triplicato e l'obiettivo è fissato oltre i 20 mq. per abitante, che porterà la nostra città ai livelli europei.
È praticamente la fine della speculazione edilizia, di una logica che faceva del territorio una merce da destinare solo all'uso di pochi, lucrando miliardi. Insomma profitto invece di campi gioco. Ecco perchè non abbiamo dubbi. L'aver chiuso definitivamente la strada alla speculazione è merito decisivo della Giunta di sinistra. Anche se altri ve ne sono, meno appariscenti o poco pubblicizzati, che vanno dal rilancio della Edilizia Popolare al decentramento del Bilancio, ad un Piano dei Trasporti di carattere decisamente innovativo al risanamento dei bilanci di molte aziende municipalizzate. Fatti questi che non hanno ancora influito in modo appariscente sulla qualità della vita nei nostri quartieri. Ma che rappresentano una inversione di tendenza tale che, se proiettata negli anni 80, creerà nei nostri quartieri il quadro di una amministrazione sana ed ordinata, entro cui ben più efficacemente si collocherà l'impegno dei gruppi socio - culturali per il miglioramento della qualità della nostra vita.
Il Comitato di Redazione
Un P.I.O. per il Teramo
Con il Piano di Inquadramento Operativo si delineano gli obiettivi della prossima ristrutturazione dell'area intorno a via Teramo. Importanti novità nella rete viaria, nuovi insediamenti abitativi e probabilmente un supermercato
Nei prossimi anni l'area intorno alla via Teramo subirà una profonda ristrutturazione. Seguendo le indicazioni del Piano Regolatore Generale, l'area compresa tra le vie Voltri, Faenza, Campari fino allo scolmatore, con al centro via Teramo, dovrebbe venire dotata di nuove strade e servizi, mentre si procederà ad una razionale distribuzione tra le aree per nuovi insediamenti, per attività produttive e verde pubblico.
La notizia è stata comunicata in CdZ 16 durante la seduta del 18-4 in sede di illustrazione del P.I.O. (Piano di Inquadramento Operativo) del Teramo.
Che cos'è un PIO.? In termini pratici il PIO è un piano intermedio tra il Piano Regolatore Generale, che fissa gli standard urbanistici, quanto a verde, quanto a servizi, case ecc., ed altri strumenti di intervento a livello operativo, i veri e propri progetti. Con il PIO si propone quello che si intende fare, e come e dove realizzarlo, in attesa di osservazioni, obiezioni ecc.: insomma, uno strumento conoscitivo, una base di discussione.
Così il PIO del Teramo. L'aspetto più interessante di questo Piano, è rappresentato dalle proposte di ristrutturazione della rete viaria, che nell'area in questione è alquanto carente: strade strette, tortuose e mal collegate. Questi i dettagli. Via Lago di Nemi dovrebbe essere prolungata e, piegando verso sinistra, attraversare la via Teramo, proseguendo poi verso sud fino a congiungersi con una nuova via che collegherà la via Campari alla via De Pretis, incrociandosi con la via Barona all'altezza della scuola elementare. La stessa via Barona, fino alla scuola, verrà ampliata, mentre via Campari dovrà essere aperta dal lato siici, fino a collegarsi con l'inizio della nuova strada. Per quanto riguarda ancora la via Barona, il tratto iniziale verrà chiuso al traffico automobilistico: l'accesso alla via Barona avverrà per via Salamanca, sulla destra di via Voltri. Ovvio che il fondo di via Salamanca, per ora in terra battuta, dovrà essere completamente rifatto. Modifiche di conseguenza sono previste nei percorsi delle
Nuove fognature al Ronchetto
Entro aprile dovrebbero avere inizio i lavori di scavo per la posa di una nuova rete fognaria al Ronchetto.
Tuttavia a quanto apprendiamo, i lavori non dovrebbero partire dalla via Tre Castelli, con la parziale demolizione della vetreria, ma da via Merula.
L'apertura di un secondo cantiere, appunto in via Tre Castelli, pare che sia comunque questione di giorni. Il completamento dei lavori per l'asse MerulaMartinelli è previsto entro la fine dell'estate.
Più complesso il di corso per quanto riguarda le fognature di via Lodovido il Moro. Trattandosi di un'arteria di grosso traffico. la posa delle fognature, con l'inevitabile chiusura del transito, comporterà non pochi disagi. I primi a risentirne saranno ovviamente i commercianti e gli artigiani. Proprio per queste ragioni, in Comune e successivamente in CdZ 16. si è confermato l'impegno a programmare l'intervento dopo una consultazione con le parti interessate che si prevede avrà luogo a settembre,
prima dell'inzio dei lavori.
In CdZ 16 poi si è ribadita l'esigenza che tutti gli utenti interessati facciano per tempo domanda di allacciamento alla nuova rete fognaria, secondo modalità che dovrebbero essere rese note quanto prima dalla Ripartizione. Si consigliano perciò tutti gli inquilini degli stabili non ancora collegati alla rete fognaria di sollecitare gli amministratori a svolgere tempestivamente le pratiche necessarie.
due linee urbane interessate, la do accanto alla Elementare di 74 ed in particolare la 76, anche via Barona, fino al capolinea in se va chiarito che il PIO non ha via De Pretis. Il capolinea della la funzione di definire i percorsi 74 dovrebbe essere lo stesso dei trasporti pubblici. Tuttavia in della 76, in De Pretis. base alla nuova rete viaria; il Il PIO del Teramo prevede probabile percorso della 76 do- inoltre i già da tempo annunziati vrebbe essere: da Piazza Miani, nuovi insediamenti, provvisoriain via Voltri, poi a destra lungo mente battezzati Teramo 2 e S. tutta la via Lago di Nemi, fino al- Ambrogio 3, due grossi coml'incrocio con via Teramo (previ- plessi per oltre 4.000 inquilini sto a lato del quartiere S. Giu- che sono disposti nell'area tra la lio), poi via Campari e poi a sinistra sulla nuova strada, passan- segue in seconda
Una lapide in via Schievano per ricordare gli agenti Cestari, Santoro e Tatulli
Alla lapide, che in via Schievan ricorda il sacrificio dei 3 agenti trucidati I'8 gennaio dai terroristi, è stata dedicata una manifestazione dell'ANPI, neell'ambito delle celebrazioni per il 35° anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Tra i promotori dell'iniziativa c'erano i ragazzi della Media Gramsci, che avevano partecipato alla erezione della lapide, il Consiglio di Circolo della Elementare di via Pestalozzi ed i lavoratori della Cogeco, la fabbrica in prossimità della quale è avvenuto l'eccidio. Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione di agenti di PS del Commissariato di via Tabacchi.
Dopo la cerimonia commemorativa in via Schievano, il corteo ha raggiunto via Modica per ricordare un altro agente vittima nella nostra zona della violenza terroristica, Andrea Campagna. In piazza Miani la manifestazione è stata conclusa da un breve discorso del Presidente dell'ANPI Barona, Angelo Bornaghi.
"E stata una bella manifestazione!" ha commentato il segretario dell'ANPI Barona, Cardinale. "Eravamo commossi! - ha esclamato la signora Brunazzi, Presidente del Consiglio di Istituto della Gramsci. Questi ragazzi non finiranno mai di stupirci per la loro serietà e per il loro entusiasmo. Erano tutti intorno a Bornaghi a chiedergli notizie su questo e quell'episodio della sua vita partigiana. Se gli ideali di pace e di unità che ispirarono la Resistenza fossero stati meglio insegnati ai nostri ragazzi, anche nell'ambito scolastico, forse oggi la nostra società sarebbe più giusta, più certa del proprio futuro".
300
L.
ANNO 3 - N. 5
della Zona 16
1980
Mensile
MAGGIO
PERCHÈ A SINISTRA
Entro il 1980, in viale Faenza, si darà inizio alla costruzione di un nuovo quartiere di edilizia popolare. Si erigeranno 90.000 metri cubi di fabbricati per ospitare circa 900 nuovi inquilini: in parte handycappati, in parte nuove coppie di sposi anziani ed ex-inquilini di case popolari che, avendo superato il reddito, hanno la possibilità di passare in questi nuovi fabbricati, ovviamente con affitto in Equo Canone.
Ma il progetto non si ferma qui. Per la prima volta nella nostra zona, insieme alle case, si realizzeranno una serie di servizi primari: dai negozi al collegamento pedonale, mediante il sovrappasso di viale Faenza, con il complesso scolastico di via Salerno.
È, come dicevamo, la prima volta che in zona 16 si progetta la costruzione di un nuovo quartiere, pianificando nel contempo l'assetto del territorio circostante. I particolari del "piano" sono stati illustrati venerdì II aprile in CdZ 16 dall'architetto Zenoni della Commissione Pianificazione Territoriale. Innanzitutto l'area inte-
ressata: essa è compresa tra il viale Faenza, la Centrale Sip, via Barona ed il Quartiere S. Giulio. Nella parte nord, cioè verso viale Faenza, dovrebbero sorgere i complessi abitativi che sono due. Uno di 5 piani disposto in linea e il secondo di tre piani, a forma di pentagono, con i giardini all'interno. Questo complesso verrà dotato di un percorso pedonale che scavalcherà viale Faenza con un sovrappasso, così da permettere un collegamento sicuro con le scuole di via Salerno. Nel contempo verrà realizzato anche un attraversamento viario di viale Faenza con l'installazione di un semaforo e la apertura di un incrocio che colleghi via Sessa (accando al campo Dajelli) a via Taranto. Fin qui la prima parte del progetto, quella che si dovrebbe cominciare a realizzare quest'anno e che è stata approvata d'urgenza dal CdZ 16 nella stessa seduta dell'Il aprile, visto che entro il mese di aprile il progetto avrebbe dovuto giungere a Roma per ottenere il finanziamento con la legge 25/80.
La seconda parte del piano riguarda l'area situata oltre il progettato prolungamento della via Lago di Nemi, che dovrebbe congiungersi con via Teramo. Si tratta dell'area da destinare a servizi e che si trova dietro la fabbrica Cei, lungo la via Barona, fino all'incrocio con via Teramo. In quell'area, che In parte sarà destinata a verde, dovrebbe sorgere il Centro Servizi, disposto lungo il proseguimento della strada pedonale oltre un campo di calcio con pista per atletica, campi da tennis e di basket.
Il progetto come si vede è estremamente complesso e prevede una serie di interventi che richiederanno senz'altro un certo tempo prima che si possa giungere alla loro completa realizzazione: va inoltre notato che lo stanziamento dei fondi per il Centro Servizi non è ancora avvenuto.
Ma va comunque sottolineato che questo "piano di area" è una positiva novità, una netta inversione di tendenza rispetto al metodo fin qui seguito dallo IACP che non si è mai curato di dove costruiva i suoi quar-
E questi i nomi dei consiglieri
Lunedì 21 aprile l'assemblea degli utenti del Consultorio della Zona 16 ha eletto i suoi 7 rappresentanti nel Comitato di Gestione, secondo quanto stabilito dal nuovo regolamento. Sono risultate elette 7 donne, in rappresentanza di oltre 2.000 utenti.
Questi i nomi: Paola Bonalumi 18 voti, Wanda Villa 16 voti, Maria Nava 16 voti, Armida Garbelli 15 voti, Maria Grazia Bortolin 14 voti, Giuseppina Briocchieri 9 voti e Alba Sciarra 9 voti.
L'assemblea degli utenti del Consultorio, anche se adeguatamente pubblicizzatag non ha registrato tutta la partecipazione che un'occasione di tale importanza meritava. I presenti erano infatti non più di cinquanta, di cui 25 gli utenti, donne per la grande maggioranza, che avevano diritto di voto. Alle 21,30 il Presidente del CdZ 16 Marchetti ha dato il via ai lavori, illustrando alcuni aspetti del Regolamento recentemente approvato. Capeleto, Coordinatore della Commissione Sanità, ed egli stesso membro del precedente Comitato di Gestione, ha poi sottolineato come, con i Consul-
tori, "finalmente si capisce che i servizi devono essere autogestiti", concludendo con l'auspicio che "chi sarà chiamato a far parte del Comitato di Gestione si impegni affinchè siano realizzati gli scopi per cui questo servizio è stato istituito".
Paola Bonalumi, una delle animatrici del precedente Comitato di Gestione, ha infine sollecitato i candidati a farsi avanti, assicurando che "per far parte del Comitato di Gestione bastano un minimo di buon senso e di buona volontà".
Tra qualche incertezza procedurale, comprensibile d'altro canto visto che si trattava di un avvenimento assolutamente nuovo, si è passati alla stesura della lista dei candidati, alla definizione del numero di preferenze a disposizione di ogni elettore, alla composizione del collegio elettorale (formato dai consiglieri Marchetti, Capeleto e Chiecca).
Infine una pausa per l'approntamento di un numero adeguato di schede ed alle 23 la votazione.
Alberto
II 24-4 il CdZ 16 ha eletto a rappresentarlo nel comitato di Gestione del Consultorio Famigliare, i seguenti consiglieri: Capeleto (PSI), Vigo (DC) e Scevola (MLS).
VIA WATT 16
La proprietà non si presenta
Come abbiamo già riferito nel precedente numero del nostro giornale, gli inquilini di via Watt 16 hanno chiesto l'intervento della Commissione Casa del Consiglio di Zona 16, esponendo il grave stato di abbandono e di fatiscenza dello stabile da loro abitato.
Il Coordinatore della Commissione Casa R. Barsotti ha convocato per il 28 aprile gli inquilini e la controparte in Consiglio di Zona, per un momento di confronto e per decidere insieme l'eventuale risanamento dello stabile.
Purtroppo le proprietarie dello stabile, non si sono presentate. La giustificazione della proprietà, a detta degli inquilini, sarebbe la mancanza di fondi per andare ad un sostanziale risa-
tieri. L'approvazione da parte dei consiglieri era perciò scontata. Ben gravi sarebbero dovute essere le obiezioni che, ritardando l'approvazione del progetto, avrebbero rischiato di perdere alla nostra zona l'ingente finanziamento. Tuttavia, da parte dell'opposizione, ed in particolare della DC, si è tenuto a far notare come l'Amministrazione Comunale non avesse inteso coinvolgere il CdZ 16 nella discussione di questo progetto, ma fosse stato piuttosto il Vice-Presidente Barsotti a sollecitare gli uffici del Comune affinchè anche in via S. Paolino fosse trasmessa la documentazione relativa al nuovo quartiere di viale Faenza. Tale obiezione è stata accolta dal CdZ 16 che ha deciso di accludere al progetto approvato una lettera che "stigmatizza" il comportamento dell'Amministrazione centrale in quanto essa non ha sentito il bisogno di chiedere preventivamente il parere del decentramento.
A. Fugazza
DALLA PRIMA TERAMO
Cascina Boffalora e lo scolmatore. Una ulteriore novità è rappresentata dalla radicale ristrutturazione del "quartiere dei lavandai", un intervento complesso che dovrebbe permettere di inserire nella zona a fianco e dietro il quartiere Teramo insediamenti per attività artigianali, un grosso complesso commerciale (presumibilmente un supermercato) ed un'area industriale. Per quest'ultima il CdZ 16 si è subito preoccupato di suggerire la destinazione di un'area per la realizzazione di un depuratore centralizzato. AE
namento dell'intero immobile. Sembrerebbe anche, sempre secondo dichiarazioni fatte dagli inquilini, che l'intenzione vera delle due sorelle, sarebbe quella di passare alla vendita frazio-
Un grattacielo in via Parenzo?
Il CdZ dice di no
Forse loro speravano di avercela fatta. Quelli dell'Immobiliare intendiamo, che avevano già stilato un bel progetto per una "torre" di 15 piani da erigersi in via Parenzo 10. Avevano cominciato come cooperativa (che però subito qualcuno in Commissione Pianificazione aveva definito "fasulla"), avevano richiesto licenza per 35.000 metri cubi di cemento e mattoni, rispettando scrupolosamente le percentuali prescritte dalla legge, 10% per servizi, 10% per attività artiginali. Poi di sotto alla cooperativa era spuntata la Immobiliare, ma poco importa, nessuna legge lo vieta, anzi le immobiliari sono proprio fatte apposta per la lottizzazione delle aree edificabili. Ancor meno da eccepire poi se l'Immobiliare è una "Immobiliare buona", come quella di via Parenzo 10 che nel suo progetto aveva inserito ben 23.000 metri quadri di verde (che sarebbe molto probabilmente rimasto chiuso al pubblico). Ma restava qualcosa, un senso di disagio, un "torrazzone" di ben 15 piani in via Parenzo, chi ce lo vedeva?
I consiglieri della Zona 16 devono averla pensata allo stesso modo perchè hanno tutti approvato il parere negativo della Commissione Pianificazione. Motivi: il fabbricato mal si sarebbe inserito nel "contesto edilizio dell'area" ed obiezioni di carattere estetico circa la distribuzione volumetrica. Senza dimenticare poi che il Piano di Inquadramento Operativo del Ronchetto prevedeva che proprio per l'area da lottizzare dovrebbe passare il collegamento stradale Parenzo - S. Colombano, la famosa alternativa a via Lodovico il Moro. Anche per questa ragione il CdZ 16 non ha avuto dubbi sul no al grattacielo.
Alberto
nata dello stabile. Gli inquilini di via Watt 16 si rivolgeranno ai Sindacati Casa, per difendere i loro diritti di locazione. ALF.
Via Moncucco 44
Oramai l'area del Moncucco è destinata a perdere completamente quel suo aspetto di zona rurale incastonata nel tessuto urbano della città. Una non meglio definita Cooperativa ha infatti richiesto licenza edilizia per costruire al civico numero 44 della via Moncucco ben sei palazzi che dovrebbero sorgere accanto alla Lorio Mattia. Il Consiglio di Zona 16 ha dato parere favorevole alla concessione della licenza edilizia.
/~0 pag. 2 - La sedicesima
Case e servizi cresceranno
nel
Gli utenti hanno eletto i loro rappresentanti nel comitato di gestione Consultorio della Zona 16 Ali .0 21'" Ip• .0 _la lo t. Al Bar Mario la trovi CHIARA, SCURA BAR MARIO sptcuudt" 6 APERTO FINO ALLE ORE 24 VIALE FAMAGOSTA,42
insieme
nuovo quartiere di viale Faenza
Ancora una volta il CdZE 16 ha dimostrato di essere impreparato ad affrontare il problema dei rapporti con il mondo della cultura. O meglio, di fronte a questi problemi il meccanismo dell'unanimità, che produce gran parte delle decisioni del nostro CdZ, si inceppa e vengono fuori opinioni personali o linee partitiche contrastanti. Il risultato sono decisioni contraddittorie o, purtroppo, non decisioni che ovviamente non costituiscono certo un incoraggiamento per chi opera nel settore della cultura.
Questi i fatti. Nella seduta del 29 marzo, con una serie di decisioni in merito ad altrettanti argomenti discussi in Commissione (relatore il Coordinatore Azzoni), il CdZ 16 ha prima aderito ad una generica richiesta di strutture da parte di alcuni gruppi teatrali cittadini tra cui "Il Chiodo", ha poi negato a La Sedicesima la propria collaborazione per una progettata "Mostra di Pittura" all'aperto, ed infine ha preferito non decidere, anche dopo una lunga discussione, in merito alla richiesta di imprecisati aiuti da parte di Radio Delta.
Si discute di cultura: il CdZ non decide ... ... oppure scappa!
Ora qualcuno potrebbe giudicare abbastanza inutile tirare in ballo il problema dei rapporti tra il mondo della cultura ed un CdZ 16 il cui mandato è ormai scaduto. Noi però non lo crediamo: anzi, sarebbe ora che si cercasPurtroppo, durante l'ultima seduta del suo mandato, questo Consiglio di Zona 16 ha voluto confermare l'esattezza del nostro giudizio in merito alla sua incapacità di affrontare positivamente le proposte culturali a livello di zona.
Condotto in maniera tutt'altro che imparziale dal Presidente Marchetti, durante la seduta straordinaria del 23 aprile, il CdZ. 16 ha finito per spaccarsi in due, con fuga dalla sala dei consiglieri DC, PSI e PLI, quando si è trattato di decidere in merito ad una proposta della Commissione Sanità circa un intervento degli animatori de "Il Chiodo" presso il Centro Disabili. Il Chiodo aveva precedentemente sottoposto alla Commissione un programma di intervento ricreativo e rieducativo da svolgersi con la partecipazione dei disabili del Centro di via De Nicola, dalle attività creative manuali alla drammatizzazione vera e propria, nell'arco di 50 settimane, per un compenso complessivo di 2 milioni. A maggioranza (5 favorevoli, 3 astenuti), la Commissione Sanità aveva detto di sì. A favore aveva votato anche il Coordinatore, il socialista Capeleto.
La sera del 23 però in CdZ. 16
Arriva l'ufficio PT: ma è a Milanofiori
se di capire, anche ad uso dei consiglieri che andremo ad eleggere 1'8 giugno, il perchè di certe carenze delle attività culturali in Zona 16. Tra i consiglieri, per esempio, la sera del 29 marzo sono stati in troppi ad avere le idee confuse sugli argomenti illustrati da Azzoni. Quel, "se aiutate le compagnie teatrali..." sfuggito al capogruppo democristiano Vigo, dimostra quanto poco la cultura c'entri con la sua arringa a sostegno delle richieste di Radio Delta. Ma non intendiamo prendercela con Vigo in particolare, nè con il capogruppo socialista Musiani, anche lui in prima fila a sostenere come Radio Delta sia "un fatto culturale" al solo scopo di legittimare la loro richiesta di "aiuti". Una visione così strumentale non se la sono certo inventata i singoli consiglieri. Se si fanno certe pericolose confusioni, se l'aggettivo "culturale" viene scambiato per un lasciapassare verso il paradiso della sovvenzione, le responsabilità vanno cercate più a monte, nella inesistenza di una vera e propria politica culturale nei programmi dei partiti della zona. Logico poi che in CdZ si manifesti, nei casi migliori, una certa confusione e ci si limiti a "difendere" le proposte e le esperienze più affini alla propria matrice culturale.
Quindi nessuno stupore per la contradditoria sequenza di atCapeleto non c'era. Veniva perciò affidato a Tosca Beccari, anch'essa facente parte della Commissione Sanità, l'incarico di relazionare e di illustrare le motivazioni del parere favorevole espresso dalla Commissione.
Subito si profilava l'opposizione. Vigo, capogruppo DC e poi lo stesso presidente Marchetti, pur riconoscendo il valore dell'iniziativa, sollevavano una serie di obiezioni di carattere procedurale e amministrativo (non possiamo mettere il nuovo CdZ. davanti ad un fatto compiuto, i fondi a disposizione sono solo di L. 1.850.000).
In risposta a queste obiezioni, Lodovichetti a nome del gruppo comunista e Scevola dell'MLS con una serie di interventi riconducevano la questione a termini molto più comprensibili: se questa iniziativa è valida, come tutti diciamo, troviamo dunque il modo di attuarla.
E qui è scoppiato il finimondo. Vigo, richiamandosi a "precedenti esperienze come amministratore pubblico", ha gridato all'illecito amministrativo ed ha annunciato che il gruppo democristiano avrebbe abbandonato l'aula, minacciando che poi "si farà la denuncia amministrativa".
teggiamenti e decisioni che abbiamo commentato: anche se il 29-3 alcuni consiglieri hanno cercato di dimostrare, a volte con ragionamenti al limite del grottesco, come una radio privata e le compagnie teatrali abbiano entrambe diritto all'aggettivo magico, siano "fatti culturali"; non ci stupiamo, si diceva, anche se tutto questo è successo pochi istanti dopo che il CdZ aveva liquidato senza un commento la proposta di Mostra di Pittura avanzata da La Sedicesima (Intendiamoci, ha detto con fiero cipiglio il Presidente Marchetti, noi sosteniamo tutti, moralmente, ma non aspettatevi aiuti, nemmeno per chiedere i permessi in Comune).
No, non intendiamo fare recriminazioni. A noi preme piuttosto sottolineare come non di tante parole ci sia bisogno, ma di una volontà complessiva del CdZ 16 affinchè si tengano nel dovuto conto tutte le iniziative cultrurali che interessano il quartiere. Che il fenomeno delle attività culturali di base venga una volta per tutte affrontato con il varo di una politica e di un programma che ne permettano la crescita: in modo che gli aiuti e le strutture ci siano, certamente, ma che essi siano a disposizione di tutti gli interessati e non già solo di chi è più lesto a "far domanda".
Alberto
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Il paragrafo che portiamo all'attenzione dei nostri lettori fa parte di un paginone pubblicitario che appare in questi giorni sulla stampa cittadina. L'oggetto della pubblicità è il Centro Commerciale e Direzionale di Milanofiori che è sorto con insolita rapidità al confine sud della Zona 16, ai limiti del territorio comunale.
Di questo faraonico Centro (che dispone anche di un castello visconteo, solo per i soci del club di turno, naturalmente) in CdZ. 16 non ci è mai accaduto di sentirne parlare. Eppure ci pare che la sua esistenza possa influire se non altro sul traffico della nostra zona, visto che da noi passano le principali vie urbane d'accesso al Centro. Ma non solo per questa ragione crediamo utile parlare di Milanofiori. Come pomposamente si sbandiera nel testo pubblicitario, a Milanofiori pare che ci sia proprio "tutto", perfino l'ufficio postale. Ecco, quello che ci piacerebbe sapere quanto tempo hanno dovuto attendere i danarosi promotori del Centro prima che le Poste aprissero una Succursale? Forse che i gruppi finanziari proprietari di questo monumentale complesso hanno atteso tanto quanto i cittadini, i pensionati del Ronchetto hanno e dovranno, attendere l'apertura dell'Ufficio P.T. di via Coppin Perchè se così non fosse, se i potenti padroni di Milanofiori avessero saltato a piè pari la lista di attesa, allora bisognerebbe che l'Amministrazione delle Poste spiegasse come è stato possibile un così rapido superamento delle difficoltà burocratiche che impediranno l'apertura della Succursale Postale n° 107 del Ronchetto fino alla fine del 1981!
Per favore, signori funzionari delle Poste visto che siete al servizio del cittadino, o almeno dovreste, spiegatecelo. I cittadini della Zona 16, ne siamo certi, ve ne sarebbero grati.
Alberto
Cercando di salvare il salvabile PCI e MLS hanno allora proposto che si mettesse in votazione il parere della Commissione Sanità, subordinando però la eventuale decisione del CdZ. alla approvazione degli organi di controllo amministrativo ed alla possibilità del reperimento dei fondi. Ma non c'è stato verso. I consiglieri DC e del PLI sono usciti dalla sala, mentre Foti, che faceva funzione di capogruppo PSI, ha dichiarato che "pur riconoscendo la validità dell'iniziativa", i socialisti si sarebbero allontanati dall'aula perchè non vi ravvisavano una sufficiente chiarezza amministrativa.
Allontanatosi anche il Presidente Marchetti, al vice - Presidente Barsotti non è rimasto che constatare come i presenti, consiglieri del PCI, PSDI e MLS (11 in totale), non raggiungessero il numero legale e fosse quindi impossibile procedere alla votazione.
Con buona pace dell'indiscusso valore socio - culturale della proposta della Commissione Sanità e, tantomeno, del diritto di diecine di disabili alla rieducazione.
A. E.
Un comunicato de "Il Chiodo"
Il teatro del Chiodo prende atto con rammarico e voltastomaco delle risultanze del dibattito e della non votazione da parte del C.d.Z. 16 (seduta del 23-4) del Progetto di animazione da effettuarsi presso il Centro Disabili di Via De Nicola.
Alcune puntualizzazioni sull'argomento devono essere comunque fatte:
- Il Progetto era stato approvato preventivamente dal Comitato di gestione del Centro Disabili, dalla Comm. Igiene e Sanità, dalla Comm. Cultura - 50 giornate di animazione non sono una follia viste le motivazioni e la mole di lavoro che si andava a svolgere
- Diminuire le giornale di incontro per salvaguardare un ipotetico pluralismo d'intervento voleva dire svilire il Progetto (pluralismo vuole dire lottizzazione? Quali altri gruppi hanno avanzato proposte di intervento?)
- Amministrativamente il C.d.Z. era ancora in carica, poteva quindi approvare e deliberare
- Perchè i Consiglieri del P.S.I. hanno confuso l'animazione teatrale con un corso di mimo e quelli della D.C. parlavano a sproposito dicendo che 50 giornate erano un non sense pedagogico senza sapere che iniziative di questo tipo sono già state fatte (vedi per es. le esperienze di G. Scabia). Se la cosa si spiega con l'ignoranza in materia i consiglieri sono in difetto; da ben tre sedute l'argomento era all'ordine del giorno potevano dunque assumere preventive nozioni, oppure era solo un mischiare le carte?
Denunciamo l'arroganza di quei membri del C.d.Z. che contandosi e trovandosi in minoranza, in vista della votazione sceglievano la via non del voto a sfavore, non dell'astensione, ma la via dell'abbandono della seduta affinchè il numero legale mancasse e non si potesse procedere alla votazione.
L'abbandono dell'aula dei gruppi consiliari D.C. - P.S.I. è sicuramente un fatto grave ma ancor più censurabile è l'uscita dall'aula da parte del Presidente del CdZ Sig. Marchetti in quanto vista la rappresentatività della sua carica doveva, al di là di una sua opinione personale, rimanere a presiedere l'assemblea.
Ma sappiamo come vanno queste cose: siamo in campagna elettorale, c'è il nuovo governo, D.C. e P.S.I. si sono riuniti in matrimonio anche in C.d.Z.
Certo è che quella seduta non passerà agli annali come esempio di democrazia.
Ci si lamenta tanto della crisi di partecipazione poi si va a bocciare una proposta approvata da un gruppo di cittadini che compongono il Comitato del Centro Disabili e di due commissioni del C.d.Z. composte da liberi cittadini.
Ma noi non demordiamo, continueremo a partecipare convinti come siamo che alla fine la correttezza avrà il sopravvento sulle chiacchere. A lor signori buona campagna elettorale. Teatro del Chiodo
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Campi sportivi al posto di fumo e rottami
Dove ora si trova la ex-cava del Ronchetto, trasformata in discarica, dovrebbero sorgere attrezzature sportive. Una intervista con il signor R. Guardino del CUA Lotto 6
"Ha ragione, siamo veramente stufi". Ci conferma un'inquilina di via Crivelli indicando, su La Sedicesima di aprile, la lettera della signora Lami. "Una discarica proprio qui, a due passi da casa, dai campo sportivo e dalla scuola: come facciamo a essere tranquilli quando i ragazzi scendono a giocare?" E ancora, in via Crivelli, una inquilina ci racconta che sabato 19 aprile "bruciavano dei pneumatici, una puzza, un fumo insopportabili! Dovremo sempre tenere le finestre ermeticamente chiuse?"
Inutile dire che un breve sopralluogo alla ex - cava del bronchetto, ora trasformata in discarica, ha dato ragione alle proteste degli inquilini. Se si esclude il campo del G.S. Giussani e qualche metro quadro di prato seminato di rottami, l'area tra via Crivelli, via Tre Castelli e via S. Colombano è una landa desolata che termina in una discarica dove il fuoco pare ardere perennemente. Domenica 20 aprile, giorno del nostro sopralluogo, erano imprecisati materiali plastici a bruciare di un fuoco a tratti violento, pericoloso, ai piedi della discarica. Il vento, fortunatamente soffiava il fumo denso in direzione opposta al Lotto 6. Ma ovviamente non è sempre così e ci sono giorni in cui, come dicevano gli inquilini, la puzza ed il fumo raggiungono gli appartamenti, invadono il campo sportivo, il giardino del centro scolastico.
SI POTRA PORRE RIMEDIO A QUESTA SITUAZIONE E
QUANDO?
Queste le domande che abbiamo posto al signor Romolo Guarino, Membro del CUA (Comitato Unitario Assegnatari) del Lotto 6 e consigliere della Zona 16.
"Sulla questione della ex - cava del Ronchetto esistono alcuni dati certi che sono a mio parare confortanti: con il Piano Regolatore Generale, e con il Piano d'Inquadramento del Ronchetto, si è stabilito che su quest'area dovrà sorgere un Centro Sportivo, dotato di campo di calcio, basket e probabilmente di una piscina".
Ma quando?
"Sui tempi, è ovvio, bisognerà anche interrogare la nuova Giunta che andrà a Palazzo Marino in giugno. Sarà questo il compito del nuovo Consiglio di Zona 16, esaminare a fondo la situazione della ex - cava e sollecitare la Giunta perchè si vada quanto prima al risanamento.
E, francamente, io sono ottimista. Nel caso della Giunta di sinistra si è dimostrato di ascoltare le nostre istanze, al punto di cambiare il progetto, che prevedeva la costruzione di un Lotto di edilizia abitativa, dalla ex - cava in via S. Colombano. Fu accettato cioè il nostro parere di dedicare l'area soltanto ad attrezzature sportive, utilizzando invece la costruzione di un nuovo quartiere oltre la via S. Colombano per rilanciare la funzione di quel complèsso scolastico che era troppo isolato rispetto all'ambito urbano".
Il che introduce un discorso più generale sulla necessità di risanare tutta l'area del Ronchetto.
"Certamente. E questa è un'esigenza di cui ci dobbiamo fare tutti carico. Cercando di capire che il risanamento di un quartiere degradato come il Ronchetto o lo si fa in modo radicale, o è meglio rinunciare. Quindi non è possibile pensare ad interventi isolati, per via o quartiere. La realtà del Ronchetto è il risultato di decenni di cattiva amministrazione del territorio, di sviluppo distorto e sappiamo tutti il tempo che ci vuole per risanare ciò che si è lasciato guastare. Faccio solo l'esempio delle fognature: il Ronchetto, quartiere di una città europea come Milano, non aveva fognature adeguate e si è continuato a costruire nei decenni scorsi senza che il Comune affrontasse il problema. Ora cosa ha fatto la Giunta di sinistra. Ha avviato come prima, indispensabile misura la posa di una rete fognaria adeguata agli attuali e prevedibili sviluppi abitativi del Ronchetto. È un'operazione che sta a monte di tutto, della sistemazione del territorio, delle strade, della costruzione di nuovi quartieri. Faccio questo esempio proprio perchè si comprenda come un'opera di risanamento seria debba prevedere interventi radicali e coordinati.
Ritornando alla cava, devo dire che a quanto mi risulta la concessione dovrebbe esser 'n scadenza e, da un colloquio dell'anno scorso con l'Assessore all'Ecologia Ferrari, pare che il Comune non intenda rinnovarla. Tuttavia, come ripeto, sarà compito del nuovo CdZ. 16 mettere a fuoco questo problema per sollecitare soluzioni, anche intermedie, alla Giunta e alle Ripartizioni".
(interviste a cura di AE)
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Sì, per ora sono solo degli arbusti striminziti. Ma presto daranno foglie ed un aspetto un po' meno desolante al nostro viale Famagosta. Ma non finisce qui. Da quanto dicono in Comune il viale Famagosta dovrebbe avere finalmente raggiunto il suo assetto definitivo, quindi luce verde per la sospirata piantumazione
A quando? La pratica dovrebbe essere ora trasmessa alla Ripartizione Parchi e Giardini ma com'è noto, essendo ora decaduti i Consigli Comunali e di Zona, bisognerà aspettare che tutto si rimetta in modo dopo le elezioni dell'8 giugno. Comunque ce lo diciamo come un augurio: a quando? Ma a presto!
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Non sono alberi, ma cresceranno!
Gli handicappati nella scuola di tutti
L'inserimento dei bambini handicappati nella scuola pubblica normale, alla luce del nostro ordinamento legislativo, ha dato origine ad un vero e proprio "diritto soggettivo" costituzionalmente protetto. I recenti provvedimenti legislativi vanno interpretati secondo il dettame costituzionale e, precisamente, con riferimento all'art. 3 che obbliga lo Stato a rimuovere gli ostacoli d'ordine economico e sociale che limitano di fatto l'uguaglianza dei cittadini e impediscono il pieno sviluppo della personalità umana; con riferimento all'art. 34 che sancisce l'obbligatorietà e gratuità dell'istruzione fino ai 14 anni in una scuola aperta a tutti, all'art. 38 che prevede una tutela particolare a favore dei cittadini inabili e minorati.
La legge ordinaria fondamentale per i mutilati ed invalidi civili, tra i quali vanno compesi gli handicappati, rimane ancor oggi la n° 118 del 30-3-1971. È infatti l'art. 28 di tale legge che dispone: "l'istruzione dell'obbligo deve avvenire nelle classi normali della scuola pubblica, salvo i casi in cui i soggetti siano affetti da gravi deficienze intellettive o da menomazioni fisiche di tali gravità da impedire o rendere molto difficoltoso l'apprendimento o l'inserimento nelle predette classi normali". Di recente è stata la legge n° 517 del 1977 che ha fissato nuove norme sull'inserimento degli handicappati nelle classi normali: insegnanti di sostegno in misura di uno per ogni sei alunni handicappati inseriti nelle varie classi di scuola elementare e di uno ogni tre per
un massimo di sei ore per alunno nelle scuole medie inferiori; abolizione delle vecchie classi differenziali per alunni disadattati scolastici nonchè delle classi d'aggiornamento per gli alunni bisognosi di particolari cure; programmazione di attività integrative da parte del collegio docenti che favoriscano l'inserimento degli handicappati.
È stato quindi sancito per legge un generale diritto degli handicappati all'inserimento salvi quei casi in cui l'apprendimento scolastico risultasse impossibile (handicappati gravissimi) o si verificassero azioni di ininterrotto disturbo dell'insegnamento e di pericolosità grave per sè e per gli altri. Sorge a questo punto la domanda su chi grava la responsabilità d'esprimere una valutazione sulla gravità dell'handicap e sulle modalità stesse dell'inserimento nella scuola normale. Passata direttamente agli enti locali l'assistenza scolastica, bloccato il decollo delle equipes psico - pedagogiche dall'organo di controllo, l'organo tecnico specializzato a dare una valutazione sull'inserimento degli handicappati è il Medico scolastico. Purtroppo in campo medico permangono diversi orientamenti sulla valutazione degli handicappati psichici, mentre per i cosiddetti caratteriali e disadattati, con turbe a origine famigliare o sociale, si è concordi circa un loro inserimento nella scuola normale. Di facile riconoscimento rimangono soltanto gli handicappati fisici e sensoriali.
Comunque una volta stabilito dal medico scolastico l'inseri-
La nostra marcia alla 4a edizione
La Scuola Media Gramsci e la Elementare Pestalozzi organizzano per il giorno 18 maggio, domenica, la quarta edizione de LA NOSTRA MARCIA marcia non competitiva di 5,5 km. a cui tutti possono partecipare. Partenza dei concorrenti dalla Scuola Media Gramsci, in via Tosi, alle 9 di mattina.
mento dell'handicappato nella scuola normale, le autorità scolastiche sono obbligate a metterlo in atto nel rispetto delle norme attualmente in vigore.
Non possono essere prese a pretesto per un rifiuto dell'inserimento, la carenza di strutture idonee o di personale specializzato per i bambini handicappati, in quanto il legislatore ha fatto carico alla scuola e quindi anche a Provveditorati e Ministero della P.I. di provvedere nel migliore dei modi.
E compito della scuola far sì che anche ai bambini handicap-
Per iscriversi basta rivolgersi presso le scuole oganizzatrici o ai seguenti negozi:
Foderami Ardemagni, via Binda 3 - Punto Lana, Via Binda 36, Orologeria Spinova, via Vigevano 35, Bar Milan - Inter, via S. Rita, Tabaccheria S. Rita, Via S. Rita.
Le quote di partecipazione sono di L. 1.500 per i ragazzi e L. 2.000 per gli adulti. Partecipate tutti in compagnia!
pati venga fornito lo stesso servizio che ai normo - dotati soprattutto in quei casi in cui l'apprendimento scolastico è difficoltoso, favorendo in tutti i modi
quel processo di socializzazione tra handicappati e non che eviti ulteriore emarginazione in una scuola di tutti e aperta a tutti. Frisone Giuseppe
Collaborazione, entusiasmo e spontaneità hanno caratterizzato la seconda edizione dello spettacolino del 20.4.80, organizzato dal "Centro Sociale Disabili" ed il "Comitato dei Genitori sc.el. DE NICOLA".
Principi questi, che dovrebbero ben spronare altri cittadini ad apportare il loro valido contributo di esperienze e di impegno sociale.
I vari gruppi — tutti giovanissimi — si sono succeduti nelle rispettive esibizioni al ritmo di "veterani del palcoscenico", non
opprimendo ma incantando, giusti gli appalusi calorosi.
Il "CLASSICO" della Maestra Luisa PONZETTI ha offerto una prova di severo studio e di eterna grazia femminina; il gruppo del "SALONE DELLE FESTE"via Missaglia dei Maestri MARISA e FRANCO LUPI musicalità nel ritmo ed eleganza di movenze; i gruppi "SIMPATIA" ed "ANNI VERDI" di Cisliano padronanza degli strumenti e varietà di repertorio.
Agli organizzatori il riconoscimento più gradito il sorriso di
tutti, scevro delle consuete frasi retoriche di circostanza. Notate le presenze del Presidente del Consiglio di Zona 16 Sig. PIERCARLO MARCHETTI, del Presidente del C. di Circolo Sig. ORAZIO PANEPINTO, del Vice - Direttore Maestro SANTO GANGEMI e di alcuni Insegnanti.
Un auspicio: questi incontri diventino liete ricorrenze per la nostra Zona.
Benintende Massimo
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8 giugno: elezioni del CdZ 16
Quante cose sono cambiate dai tempi dell'egemonia DC
ELEZIONI DIRETTE - Decisiva è stata l'iniziativa di Milano per arrivare alla Legge istitutiva delle Circoscrizioni con elezione diretta dei consiglieri.
Uno dei primi atti della Giunta di sinistra, uscita dal voto del 15 giugno '75, fu l'indizione delle elezioni per la nomina dei 400 consiglieri di zona. Fu anche fissata la data: il 9 novembre.
La DC, preoccupata del voto nelle zone, tenuto conto del signifixato nazionale che questo avrebbe avuto, intervenne a livello governativo bloccando le elezioni.
La ferma e continua pressione delle grandi città, tra cui Milano, ha portato a modifiche importanti della legge presentata dal governo, compres l'estensione ai consigli in carica dei poteri previsti dalla legge per quelli eletti.
NUOVO REGOLAMENTO - Nel maggio 1977 la maggioranza del Consiglio Comunale approva il nuovo regolamento dei consigli di zona. E un salto di qualità. Si passa dai "pareri consultivi" faticosmente concessi dal regolamento del '74 (Amministrazione di centro - sinistra), ai poteri di deliberare e di gestire i servizi.
Il regolamento interpreta in modo estensivo la legge del 1976 sulle Circoscrizioni e, attraverso le delibere - quadro per settore assicura l'effettivo trasferimento di poteri dall'Amministrazione centrale a quella decentrata.
L'elaborazione del regolamento è avvenuta con la partecipazione dei consigli di zona, di giuristi e specialisti in diritto amministrativo. Un particolare contributo è stato dato dalla facoltà di Giurisprudenza dell'Università Statale.
RINNOVO DEI CONSIGLI DI ZONA - Non avendo potuto, per imposizione del governo, fare le elezioni dirette, i consigli di zona vengono rinnovati il 10 febbraio 1976, secondo i risultati elettorali del giugno 1975.
Nel luglio 1978 i consigli di zona sono rinnovati e integrati secondo le nuove norme della legge sulle Circoscrizioni: i consiglieri passano da 400 a 592.
DECENTRAMENTO DEI POTERI - La prova generale della capacità dei consigli di zona di gestire direttamente la cosa pubblica si fa nel luglio del 1976, con la delibera quadro che affida alle zone le manutenzioni straordinarie degli edifici pubblici (delibera presentata dall'allora assessore ai Lavori pubblici, Rossinovich).
Viene affidata alle zone la refezione scolastica (delibere degli assessori Mottini e Costa).
Il Consiglio comunale approva un pacchetto di altre otto delibere quadro.
I consigli di zona assumono la potestà di deliberare e di gestire la cosa pubblica nei seguenti settori: proprietà immobiliari, sport, verde, servizi sociosanitari, uso sociale degli spazi pubblici, cultura, vigilanza annonaria, diritto allo studio, refezione scolastica, manutenzioni straordinarie, trasporto alunni e gite culturali.
BILANCI DI ZONA - Nel 1978 la Giunta delibera di far amministrare direttamente ai consigli di zona parte degli investimenti contenuti nel bilancio comunale.
Nel 1979 i consigli di zona decidono investimenti di zona per 56 miliardi.
Nel 1980 gli investimenti azzonati sono di 73 miliadi.
COMMISSIONI CASA - Per volontà della maggioranza di sinistra sono state istituite presso i consigli di zona le commissioni casa, aperte al contributo delle organizzazioni degli inquilini e dei proprietari e dei sindacati dei lavoratori.
VIGILI DI QUARTIERE - Viene avviato l'esperiemento dei vigili di quartiere nelle zone 3 Venezia e 18 Baggio - Forze Armate.
L'esperienza consente di arrivare al recentissimo accordo che prevede l'istituzione del vigile di quartiere in tutte le 20 zone del decentramento.
CONOSCERE PER GOVERNARE
Prima preoccupazione dell'Amministrazione è stata quella di fornire alle zone il massimo di informazione sulla realtà in cui operavano. Fatto assolutamente nuovo dopo decenni di assoiuta "riservatezza" sui dati.
Con la delibera - quadro sui poteri di gestione del patrimonio comunale, alle zone è stata data una mappa con tutte le proprietà immobiliari del Comune (aree e stabili).
Sin dall'inizio, alle zone sono stati via via forniti dati essenziali fino alla elaborazione dei BAS (Bilanci sociali di area) che consentono di fare scelte prioritarie oggettive.
A cura della Redazione
Ci sarà una quarta scheda
Congiuntamente ai Consigli regionale, provinciale e comunale i cittadini milanesi eleggeranno per la prima volta i consigli di zona. Avranno quindi da votare quattro schede. Il numero dei consiglieri da eleggere sarà di 26 per le zone con popolazione inferiore ai 75.000 abitanti, di 32 per quelle con popolazione superiore.
L'elettore, oltre al voto di lista, potrà esprimere due preferenze.
La sedicesima - Mensile della Zona 16
Aurotizzazione n. 20-1979 del Tribunale di Milano
Redazione ed Amministrazione: Viale Famagosta 4.
Direttore Responsabile: A. Estacchini
Comitato di Redazione: G. Borella, W. Colombo, L. Ficini, A.
Fugazza, V. Lissoni, A. Mantovani, F. Segato. Amministrazione e Pubblicità: A. Ferrari (tel. 8134824)
Fotografo: Vito Suriano (tel. 8431168)
Segretaria di Redazione: O. Nicoletti
Impaginazione e stampa: Il Guado - Castano Primo (MI)
Tel. (0331) 881475-881228
Sì alle elezioni dirette dei CdZ
I risultati di un'inchiesta sul decentramento condotta tra i lettori del nostro giornale
La maggioranza dei lettori de La Sedicesima è convinta che le elezioni circoscrizionali contribuiranno ad aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita del CdZ 16.
Questo è quanto si deduce dai risultati dell'inchiesta sul Consiglio di Zona 16 che il nostro giornale ha condotto tra i lettori nello scorso mese di marzo. Mille questionari sono stati distribuiti con i giornali diretti nei vari quartieri della zona 16: di questi un numero relativamente esiguo, 205, ci sono stati ritornati debitamente compilati. Ed ecco i dati che si desumono dalla nostra inchiesta. Come dicevamo, netta la convinzione che le prossime elezioni circoscrizionali potranno segnare un incremento di interesse da parte dei cittadini: i sì sono stati infatti 175, pari all'86%. Molto meno nette sono state le posizioni sulle domande successive: 46% sono i nostri lettori convinti che l'opera dei CdZ abbia "influizo positivamente sulla vita dei quartieri", contro un preoccupante 49% di pareri contrari. Meno facile interpretare il senso delle risposte alla domanda, "ritenete di essere sufficiente informati sul CdZ?" A maggioranza, 56% contro 39%, i nostri lettori hanno risposto di sì; ma va notato che oltre la metà dei sì viene dalle stesse schede di cittadini che non ritengono che l'opera dei CdZ abbia migliorato la vita nei quartieri. L'unica deduzione logica ci pare pertanto che una parte considerevole dei cittadini intervistati (34%) ritiene di essere abbastanza informata sull'operato
del CdZ 16, ma di considerarlo perlomeno insufficiente.
Di nuovo la quasi unanimità su due questioni che interessano direttamente i partiti democratici. I nostri lettori ritengono che i candidati al CdZ 16 debbano "svolgere una vera e propria campagna elettorale" nei quartieri e gradirebbero assistere anche ad un loro confronto diretto. Le risposte a queste due domande sono state infatti positive per 1'87%.
Su un altro dato statistico ci pare valga la pena di riflettere: lo scarso interesse dei nostri lettori al problema CdZ. Dei questionari diffusi, solo il 20% ci è stato ritornato. È anche questo un dato significativo. Per parte nostra ci eravamo impegnati a non sollecitare i nostri lettori, ritenendo che la volontà o meno di rispondere avrebbe da sè rappresentato un dato significativo agli effetti della nostra inchiesta. I fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione: 80 lettori su 100 non ritengono utile, necessario o comunque interessante esprimere un parere sul CdZ 16 e sul suo operato.
Le motivazioni di un così scarso interesse rieccheggiano anche nelle risposte di quel 20,5% di cittadini che ha voluto ad ogni modo partecipare all'inchiesta de La Sedicesima. Tra i motivi della insufficiente partecipazione i nostri lettori indicano la "scarsa influenza decisionale delle Commissioni", "il carattere solo consultivo del CdZ", "si risolvono poco i problemi" o, come ha scritto lapidariamente un cittadino "troppe parole difficili e pochi fatti". Altre e più artico-
QUESTI I CANDIDATI AL CDZ 16
PCI
1) Barsotti Renato, impiegato, Vice- Presidente uscente. 2) Ammenti Aurelio, operaio, consigliere uscente. 3) Andreotti Giancarlo impiegato. 4) Antozzi Armanda, artigiana. 5) Azzoni Germano, Dirig. Aziendale, consigliere uscente. 6) Bassi Giancarlo, operaio. 7) Belluomini Ida in Brunazzi, pensionata. 8) Bertoglio Renato, architetto, consigliere uscente. 9) Bosio Antonio, pensionato. 10) Bossi Brega Mazina, esercente. 11) Cambieri Walter, avvocato, consigliere uscente. 12) Capodieci Fulvio, studente. 13) Caronte Odette, impegata. 14) Caglio Alberto, tecnico, consigliere uscente. 15) Curti Fausto, architetto. 16) Guarino Romolo, operaio, consigliere uscente. 17) Introzzi Gian Franco, tecnico. 18) Liuzzi Nicola, operaio. 19) Lodovichetti Antenore, impiegato, consigliere uscente. 20) Mancuso Maurizio, indipendente. 21) Mazzucchi Giuseppe, impiegato. 22) Savoia Emilia, educatrice. 23) Signorelli Alberto, impiegato, indipendente. 24) Tricarico Felice, operaio. 25) Veneroni Giovanni, tecnico. 26) Volonterio Osvaldo, operaio.
PSDI
1) Anfossi Walter. 2) Volpi Franco, consigliere uscente. 3) Peresson Maurizio, consigliere uscente. 4) Della Rocca Silvestro. 5) Conte Alfonso. 6) Mascolo Aldo.
Merlini Cadetto. 16) Andreano Michele. 17) Moschella Domenico. 18) Nicolsi Angelo. 19) Ricci Stella.
La lista, comunicataci il 3/5, dovrà essere integrata con nominativi forniti dalla Federazione Milanese del PSDI.
Il PSDI consiglia ai suoi lettori della Zona 16 di dare la propria preferenza ai consiglieri uscenti Volpi Franco e Peresson Maurizio.
PSI
1)Marchetti Piercarlo, Presidente uscente. 2) Foti Benito, Consigliere uscente. 3) Capeleto Edoardo, Consigliere uscente. 4) Musiani Aldo, Consigliere uscente. 5) Albanesi Franca in Macchi. 6) Benintende Massimo. 7) Bornaghi Angelo. 8) Bussi Guido. 9) Cassina Gianni. 10) Da Lan Teresa. 11) Dinicastro Aniello. 12) Fall Federico. 13) Fazzari Rocco. 14) Foderaro Giuseppe. 15) Maniscalco Teresa. 16) Marangi Giovanni. 17) Menga Natale Paolo. 18) Morniroli Anna Maria. 19) Niccoli Leonora. 20) Pastore Franco. 21) Sandon Ivan. 22) Sangalli Dorina. 23) Spini Riccardo. 24) Stabile Angelo. 25) Tajetti Pietro. 26) Virga Giuseppe, indipendente. I nomi dei candidati socialisti ci sono stati comunicato la sera del 2/5 con l'avvertenza che la lista non era ancora definitiva.
PDUP
1)Scevola Cristiano, Consigliere uscente. 2) Guffanti Paolo, impiegato. 3) Adorni Ariberto, impiegato (indipendente). 4) Scandiani
late analisi danno però una versione meno unilaterale del problema della partecipazione: si fa notare come il quartiere sia "relativamente giovane" e quindi vi sia una scarsa coesione tra i cittadini, come insufficiente sia la "conoscenza delle attività e delle funzioni del CdZ da parte dei cittadini", come infine l'istituzione "decentramento" abbia bisogno delle elezioni dirette affinchè "gli abitanti della zona possano guardare con più fiducia e comprensione all'operato delle persone da loro elette". Da ultimo le indicazioni fornite dai nostri lettori sugli interventi prioritari per il nuovo CdZ 16. Le maggiori sollecitazioni riguardano il settore della cultura, del tempo libero soprattutto per giovani ed anziani. Interessante la proposta di un lettore che chiede che "tutte le forze politiche si accordino su un programma comune" ponendo al centro di questo programma "i problemi dei giovani". Molti lettori chiedono anche la chiusura delle fognature a cielo aperto che scorrono a due passi dalle case, in particolare l'Olona e lo scolmatore. Menzionati anche il S. Paolo ("farlo funzionare al più presto"), l'Ufficio Postale del Ronchetto, mentre un lettore dichiara la sua "approvazione circa il capolinea della 74 a Cadorna e quello sperabile della 76 a Piazza Duomo". Altri lettori fanno notare la scarsa presenza dei vigili urbani nella zona e la mancanza di impianti sportivi aperti al pubblico ed in particolare di una piscina.
(A cura di AE) Sergio, impiegato. 5) Mazzini Maurizio, operatore culturale. 6) Vernice Domenico, pensionato. 7) Zucca Gabriella, impiegata. 8) Boscaroli Maurizio, operaio. 9) Ferrarini Fedoro, operaio. 10) Di Palma Antonio, operaio. 11) Luraschi Walter, operaio. 12) Di Troia Tommaso, impiegato (indipendente). 13) Fortin Marina, lavorat. studente. 14) Di Troia Raffaele, studente. 15) Doré Mario, operatore culturale. 16) Danilo Magotti, operatore culturale. La lista del PDUP ci é stata omunicata il 29/4 come "fortemente orientativa".
Purtroppo, le liste degli altri partiti, alcune delle quali promesseci, non ci sono ancora giunte al momento di andare in macchina.
pag. 6 - La sedicesima
7) Russo Giuseppe. 8) Penazzo Pierino. 9) Sbreggia Rita. 10) Zinzi Angelo. 11) Lappadura Francesco. 12) Spandran Graziosa. 13) Di Chiano Francesco. 14) Borelli Bruno. 15)
S. AMBROGIO I°
Se sopprimete le portinerie
Riceviamo e pubblichiamo
Le invio copia della lettera che, sottoscritta da oltre seicento inquilini, è stata trasmessa agli Enti in indirizzo per richiamare l'attenzione degli stessi sul grave problema relativo alla ventilata soppressione delle portinerie del quartiere S. Ambrogio I.
Alla sua cortesia si chiede di portare a conoscenza della pubblica opinione, a mezzo del mensile da lei diretto, quanto nella lettera esposto con, possibilmente, un suo gradito commento.
Ringraziandola, anche a nome dei firmatari della lettera, la prego gradire i miei più cordiali saluti.
Giuseppe Fedele
I sottoscritti inquilini del Quartiere S. Ambrogio I con la presente istanza diretta al Comune di Milano nella sua veste di proprietario degli stabili dl predetto quartiere ed all'IACP quale amministratore degli stabili stessi, richiedono, in relazione alla strisciante soppressione delle portinerie, che i competenti organi vogliano riesaminare la questione interpellando anche i diretti interessati nei modi che si riterrà opportuno. È infatti poco concepibile che l'adozione di tale provvedimento venga presa senza alcuna intesa preliminare fra locatore e locatario e quest'ultimo, fino a prova contraria, è soltanto colui che ha sottoscritto il contratto di locazione e non altri.
Sotto la generica e mai illustrata in modo particolare "ristrutturazione" sembra che si operi non tanto per migliorare le cose, ma piuttosto per peggiorarle, almeno per taluni aspetti.
La soppressione delle portinerie, infatti, porterebbe all'ulteriore irreversibile degrado degli stabili e di conseguenza del quartiere ed al depauperamento dello stesso patrimonio comunale in quanto, mancando le custodi e venendo meno quella vigilanza diurna che consente, bene o
male, di fruire di un po' di sicurezza, gli accessi e le scale degli alloggi diverrebbero, anche di giorno, oltre che deposito di rifiuti, luogo di ritrovo per ogni specie di soggetti non certo raccomandabili (se vi sono delle custodi che ai loro compiti contrattuali non adempiono, e non v'è dubbio che ve ne siano, ebbene le si sostituisca). Chi, probabilmente a tavolino, ha deciso la soppressione delle portinerie, dovrebbe effettuare una visita in loco per accertarsi del guasto causato dalla mancata sostituzione delle custodi che per pensionamento od altro motivo sono andate via. Tali portinerie sono divenute indecenti, tanto per usare un eufemismo, e neppur degne di un lager. La soppressione del servizio di custodia può essere adottata là dove nella progettazione dello stabile tale evento sia stato ipotizzato o, quanto meno, l'ingresso dello stabile si presti a tale soluzione, condizioni queste non esistenti nei fabbricati in questione. Se si invoca il lato finanziario non è difficile obiettare che le economie di bilancio si ottengono seguendo altre vie, prima fra tutte non percorrendo quella di una mala intesa socialità che consente ad una consistente aliquota di inquilini di fruire di alloggio e relativi servizi senza pagare, per stessa pubblica e recente ammissione dell'IACP.
Non è poi mai stato edotto l'inquilinato interessato di come saranno risolti i vari problemi connessi alla soppressione delle portinerie come la chiusura degli accessi alle singole scale, il ritiro della corrispondenza e la relativa distribuzione che oggi viene effettuata dalle custodi non essendo le cassette della posta idonee a ricevere e serbare lettere senza che le stesse rimangano alla mercè di chicchessia.
11° congresso di zona
del PSI
quantomeno, alla soppressione delle portinerie dovrebbe precedere una vera ristrutturazione degli ingressi. Ristrutturazione intesa nel senso letterale della parola, facendo in modo che l'ingresso ai singoli numeri civici sia regolato da porte chiuse e comandate mediante collegamento citofonico con i singoli inquilini, come avviene in tutte le case di civile abitazione compresi gli stabili di edilizia popolare privi di portineria. A tale proposito si prenda in considerazione quanto si è verificato in viale Ungheria dove, soppresse alcune portinerie e predisposti i lavori per l'impianto dei citofoni, si è tornati alla reintegrazione della custode. Per quanto sopra esposto, i sottoscritti chiedono che siano portati a loro conoscenza mediante comunicato da affiggere nelle portinerie i provvedimenti che gli organi competenti (Comune ed IACP) intendono adottare, oppure fissando un incontro con una delegazione degli inquilini presso il locale centro civico, riservandosi, comunque, di esperire, a salvaguardia degli interessi legittimi derivanti dalla sottoscrizione di un contratto di locazione che impegna in ugual misura i due contraenti, le procedure che si riterranno più opportune.
Al Consiglio di Zona ed al S.U.N.I.A., cui la presente è diretta per conoscenza si richiede di voler intervenire presso i destinatari della presente istanza affinchè vogliano riesaminare in maniera più approfondita la soluzione del problema in vista delle sfavorevoli implicazioni che comporterebbe una indiscriminata soppressione delle portinerie di questo quartiere.
Per il Comune si allegano gli originali delle firme dei ricorrenti, mentre per gli altri destinatari si uniscono le relative fotocopie.
Milano, lì 26 Feb. 1980
Nei giorni 19 e 20 aprile si è tenuto presso la Sezione "Esposti" il II° Congresso Zonale del Partito Socialista Italiano. Erano presenti in rappresentanti del P.C.I. e M.L.S. Aperti i lavori sabato 19 alle ore 15, dopo le solite rituali procedure per la composizione della Presidenza e delle Commissioni di Lavoro ha relazionato il Coordinatore di Zona delle Sezioni del P.S.I. GUIDO RUSSI. Il relatore ha rivolto un saluto e ringraziamento alle forze Politiche, Sociali e a tutti i Compagni intervenuti.
Nel ricordare i momenti qualificanti e dolorosi che hanno travagliato la vita del Partito nei due anni trascorsi; ha ricordato il Compagno PIETRO NENNI sottolineando quanto sia stato "Luce e Guida" per tanti anni del Socialismo, non solo Nazionale ma anche Internazionale.
La relazione anche se schematica ha saputo dare una giusta base di discussione ai Congressisti; BUSSI ha esaltato la scelta del comitato centrale nell'andare al Governo in una situazione che si stava degradando per l'impossibilità di governare e far fronte alle aspettative dei Lavoratori e Cittadini tutti.
La ristrutturazione del servizio di portierato al S, Ambrogio 1° nasce da esigenzecontrattuali delle custodi. Dì fatto le custodi voglioni essere trattate come ogni altro lavoratore, con un orario e delle mansioni definite. Ciò comporta la sostituzione della figura tradizionale della portiera, disponibile a tutte le ore, in guardiola, con normali figure professionali quali l'addetto alle pulizie, il sorvegliante ecc.
Questo é quanto si é potuto appurare durante l'assemblea che il Comitato Sunia del S. Ambrogio 1° aveva indetto la sera del 30 aprile nei locali del Centro Civico. Come ha spiegato Leoncavallo, introducendo i lavori, scopo principale dell'assemblea era chiarire agli inquilini quali fossero le vere ragioni di una ristrutturazione che, secondo alcune voci che cii colavano nel quartiere, era stata voluta dal Sunia. A questo scopo, all'assemblea era stato invitato il rappresentante sindacale delle custodi, Mazzini.
Mazzini non ha avuto difficoltà ad incontrare l'approvazione di tutti i presenti, una cinquantina tra inquilini e custodi, sulla legittimità delle richeiste delle portiere che, oggi, non possono godere le ferro o stare in malattia, se non trovano il "sostituto", e neppure sono assicurate contro gli infortuni. Giusto quindi che queste lavoratrici vogliano la ristrutturazione: al S. Am-
Ritengono gli interessati che, brogio 1°, difatti 15 su 20 custodi sono per la ristrutturazione.
Tuttavia gli inquilini presenti hanno espresso alcune preoccupazioni: se ci togliete le custodi, chi farà pulizia, chi riceverà la posta, chi guarderà chi entra e chi esce?
Grazie anche agli interventi moderatori di Gallo, del Sunia di zona, é stato possibile rispondere a questi legittimi debbi dell'inquilinato. Per ora la ristrutturazione del S. Ambrogio 1° non comporterà la chiusura delle portinerie. Ma dato che alcune portinerie sono iggi sguarnite, e molte custodi hanno scelto la ristrutturazione, si affideranno ad ogni portiera due numeri civici, per es. S. Paolino 38 e 36,34 e 32, ecc. Lo stesso per via S. Virgilio. A questo scopo verranno spostateal S. Ambrogio alcune custodi provenienti da altri quartieri. La ristrutturazione vera e propria avverrà in seguito, quando cioè l'Istituto avrà installato citofoni ed adeguate caselle per la posta in tutte le scale.
Volonterio, del Comitato Sunia S. Ambrogio 1°, ha però rammentato che per insediare le nuove custodi si dovranno liberare gli appartamenti annessi alle guardiole, spostando le portiere che vogliono essere ristrutturare in normali alloggi popolari. "Comunque - ha fatto notare Volonterio - il problema lo risolveremo obbligando
lo IACP a fare il proprio dovere, ad installare i citofoni, anche perché la custode non può essere sempre lì a far la guardia a chi entra e chi esce". Volonterio ha anche rivolto un appello agli inquilini che hanno firmato la petizione contro la ristrutturazione, invitando i promotori a farsi avanti, a discutere i problemi, a collaborare con il Comitato per costringere l'Istituto a fare quegli interventi di manutenzione che si attendono da anni.
A conclusione dei lavori, Gallo ha precisato che sono in corso le gare di appalto per l'installazione dei citofoni al S. Ambrogio 1°. Anche per gli interventi nelle mansarde il Comune ha già stanziato i fondi. E, ritornando al problema della ristrutturazione, Gallo ha sottolineato come, oltre che a risondere alle giuste richieste delle custodi, questa riorganizzazione del servizio comporterà anche dei vantaggi per l'inquilinato, sia perché la pulizia verrà tolta alle imprese, sia in termini di costo. Se la ristrutturazione porterà una gestione maggiormente economica delle spese, minore sarà il costo per ciascun inquilino, soprattutto visto che in un prossimo futuro le spese non verranno più ripartite secondo il principio della mutualità; ad ogni inquilino spetterà cioé di pagare per i servizi prestati nel suo quartiere. A.E.
Il relatore ha altresì fatto il bilancio positivo dei Governi Locali con le Forze di Sinistra, ed in particolar modo con il P.C.I. Non ha risparmiato critiche per le cose che si potevano affrontare e risolvere con i Comunisti di Zona, e al Governo della Città di Milano. Tuttavia ha riconosciuto che un'unità sempre più solida è necessaria per risolvere gli interessi dei Cittadini.
Nel relazionare la parte riguardante la nostra Zona ha detto...". Il Consiglio di Zona ha dovuto investire Soldi del Bilancio Comunale e questo ha indubbiamente portato a problemi e difficoltà di ogni genere; a lungo, si potrebbe relazionare le scelte del Consiglio...".
"Fra le scelte del Consiglio di Zona nel destinare il Bilancio le priorità sono state individuate in quelle di carattere sociale che si possono classificare più urgenti alle esigenze della Zona e più precisamente: la NUOVA SCUOLA ELEMENTARE LOTTO 40 II Centro Commerciale Polivalente del RONCHETTO e le Manutenzioni Straordinarie delle Strade, delle Proprietà Demaniali".
Nel concludere la relazione BUSSI ha ricordato che ancor più impegno e unità del Partito, potranno risolvere i grossi problemi ancora esistenti.
Dopo la relazione, si è aperto il dibattito che è proseguito sino alle 18 e 30, per essere ripreso nella mattinata di Domenica.
I lavori del congesso sono terminati con l'elezione del Nuovo Direttivo di Zona e la lettura del Documento politico che ha saputo raccogliere le sintesi dei numerosi interventi dei congressisti.
Adriano Ferrari
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pag. 7 - La sedicesima
CM••~M11.12.,
Al S. Ambrogio lo per ora restano le custodi
L'italcasse alla Barona
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nessuno, a quanto pare, è caduto dalle nuvole leggendo le dichiarazioni dell'on. Franco Evangelisti, democristiano, già ministro della Marina Mercantile, in merito ai finanziamenti ricevuti, per conto della sua corrente politica, dai bancarottieri fratelli Caltagirone.
Così come nessuno, a quanto pare, è caduto dalle nuvole nell'apprendere che con i soldi dei piccoli risparmiatori, che attraverso le varie Casse di Risparmio confluivano nell'Italcasse, i "grandi elemosinieri": finanziavano imprese la cui solidità era garantita solamente dai legami che queste imprese avevano con notabili democristiani.
Nessuno, dicevamo, è caduto dalle nuvole nell'apprendere queste vicende e altre consimili: ENI, petrolio, Anas, e, ovviamente, neppure il sottoscritto.
Anzi, quest'ultima vicenda, per analogia, mi ha ricordato un fatto accaduto attorno al '63 ma venuto alla ribalta all'inizio degli anni '70. Una vicenda che con mè ricordano sicuramente, alcune centinaia di famiglie abitanti al Ronchetto o al Torretta; quelle famiglie che ebbero la
sfortuna di acquistare appartamenti costruiti dal C.E.M. - Consorzio Edilizio Milanese.
II C.E.M., così come in tempi recenti i fratelli Caltagirone, iniziò la sua attività figliando innumerevoli società immobiliari: oltre un centinaio. Ognuna di esse, con capitali di pochi milioni, ottenne dal Credito Fondiario della CARIPLO quella presieduta per oltre 25 anni dal Chiarissimo Professor Giordano Dell'Amore, eminente personalità democristiana (per questo partito venne eletto senatore), mutui per centinaia di milioni.
Le case furono costruite, circa 6.000 alloggi sparsi tra Milano e provincia. Non erano case di lusso; erano case per lavoratori e, prevalentemente, furono acquistate da operai, impiegati e artigiani. Nel costruirle il C.E.M. non sempre rispettò i capitolati d'appalto, spesso fece superare le volumetrie previste. Ma questi non erano problemi: le compiacenti amministrazioni di centro - sinistra, di norma, i controlli li facevano eseguire dopo una decina d'anni. La qual cosa non impediva che gli abusi venissero perseguiti. Tutt'altro,
Mostra della sezione Modigliani del PSI
"Oltre mille lavoratori morti e 15 mila feriti è il tragico tributo di sangue che il proletariato italiano ha pagato e paga per liberarsi dalla schiavitù e dalla fame, dalla pellagra e dalla povertà, dall'ignoranza e dall'oppresione del potere capitalistico".
Questa la tragica sintesi di cento anni della nostra storia così come si può leggere nel testo introduttivo della Mostra "Oltre 100 anni di Repressioni Terroristiche in Italia" presentata dalla sezione "Modigliani" del PSI sulla piazza del Lotto 6, nei giorni 25 e 26 aprile.
E più oltre si legge:
"Ogni qualvolta la classe operaia e il movimento che essa dirige tentano di togliere un pur minimo privilegio o potere a quella dominante, la reazione diventa immediata e si serve di volta in volta, nelle varie epoche, degli strumenti che essa stessa si è data (la polizia, l'esercito, il fascismo, la violenza terroristica organizzata), attribuendo ad essi il compito di salvaguardare la sua legalità, la sua "civiltà". Ed i pannelli della Mostra dimostrano, con una serie di
documenti di valore storico, quanto si teorizza nella sintesi introduttiva. Dalle prime lotte per il salario, per le dieci ore di lavoro giornaliero, sulla fine del secolo scorso, alle durissime repressioni culminate con le stragi del "maggio 98" a Milano, dalle incredibili condizioni di lavoro e di vita nelle solfatare siciliane, agli eccidi compiuti durante i ministeri del liberale Giolitti. E poi più avanti nella nostra storia, le prime pagine del quotidiano "L'Avanti!", la lotta al sorgente fascismo, la Resistenza e ancora gli anni bui delle repressioni antioperaie del DC Scelba, i morti di Modena, di Reggio Emilia, la strategia della tensione, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, fino ai giorni nostri. "Abbiamo già avuto alcune richieste per questa mostra ci ha dichiarato Ivan Sandon, segretario della sez. Modigliani - È comunque nostra intenzione mettere la Mostra "100 Anni di Repressioni Terroristiche in Italia" a disposizione di tutti, a; ui tuori di ogni logica partitica. Ciò che ci preme è che sia evidenziato il significato storico dei documenti raccolti in questa mostra".
Petizione da Ovada 1
Promotori della presente; gli inquilini di via Ovada 1. Gli inquilini dello stabile suddetto riunitisi hanno deciso, di chiedere all'Istituto autonomo case popolari di riavere la loro custode nella persona di Caterina Gariselli Spanò o altra custode.
Si fa presente, per questo, che fino all'uscita di servizio della custode il cortile e le scale erano pulite regolarmente e la posta era consegnata puntualmente; al contrario adesso gli inquilini si vedono costretti a far notare al Presidente dell'IACP, e al consiglio di zona 16 lo stato di completo abbandono dello stabile come delle funzioni di competenza di una custode.
Si fa notare ai suddetti organismi, che gli inquilini di via
Ovada 1 pagano regolarmente
l'affitto, compresi i servizi nonostante essi siano continuamente soggetti ad aumenti, in case come queste dove l'unico servizio era quello della portineria. In questo stabile ci sono pensionati e operai che lavorano per pagare i servizi di cui non godono i benefici; tali persone per varie ragioni, dall'età agli impegni lavorativi, non possono sopperire a tali servizi da loro stessi, recandosi ad esempio alla posta centrale per ritirare la corrispondenza. A questo punto tutti gli inquilini sono decisi a prendere posizione in merito assumendosi tutte le responsabilità politiche, personali e civili.
(seguono altre 70 firme)
AVVISO Al LETTORI
Informiamo i nostri lettori che La Sedicesima di giugno uscirà con qualche giorno di ritardo, in modo da poter pubblicare i risultati delle elezioni circoscrizionali ed amministrative nei seggi della Zona 16.
soltanto che a risponderne erano i condomini anzichè le immobiliari costruttrici.
Ma fin qui, oserei dire, tutto "normale"; dove per normalità si intende la logica di "Ior signori".
Quella logica che vede il più debole soccombere al più forte.
Dove la truffa - chiaro TRUFFA - mostra il suo lato più odioso è quando i compratori, dopo alcuni anni che abitano nei loro alloggi, scoprono di non essere proprietari dei locali in cui abitano. Infatti scoprono di essere "debitori", nei confronti del Credito Fondiario della CARIPLO, di alcune semestralità di mutuo. Vi sono condomini che pur avendo acquistato l'alloggio in contanti, risultavano completamente inadempienti. Cosa era successo? Semplice: il C.E.M. che per conto dei condomini raccoglieva le rate dei mutui si era "dimenticato" di versarle al Credito Fondiario. Il buffo è che anche quest'ultimo, magrado la Legge lo prevedesse esplicitamente, si "dimenticò" di esigerli e allora, fra una dimenticanza e l'altra i condomini si ritrovarono con un "buco" di oltre 20 milirdi.
Per farla breve. Andò a finire
così: il Credito Fondiario iniziò un'azione legale nei confronti dei condomini intimando loro: o pagate (una seconda volta sia chiaro) o sloggiate.
I condomini si organizzarono, vennero in Consigliio di Zona ed esposero il loro problema. Il Consiglio di Zona, all'unanimità, si fece carico di questa vicenda. Venni incaricato di coordinare la "Commissione speciale C.E.M.", lavorai attorno a questo problema per molti anni. Mai mi mancò la solidarietà e l'aiuto, oltre che degli interessati, di tutto il Consiglio di Zona, dai democristiani ai liberali. L'Amministrazione Comunale e la Provincia ci aiutarono. Riuscimmo ad ottenere qualche cosa, ma furono briciole. Il "sistema" fece quadrato e i "responsabili" non pagarono. Chi trasse profitto da questa vicenda? Lo si capì molto bene ma il "sistema" ci impedì di provarlo. Da allora, in campo nazionale, di queste vicende, ne sono venute alla luce non poche. È questo un fatto positivo. Vuoi dire che le persone oneste, i democratici, acquistano sempre
più peso nella vita politica e sociale italiana. Ieri gli scandali venivano insabbiati: oggi i ministri vanno in galera. Ieri facevano carriera: oggi sono costretti a dimettersi.
Considero questo un elemento che rafforza la democrazia. Questa si rafforzerà ancor di più se vi sarà una maggiore partecipazione alla gestione della cosa pubblica di tutti i cittadini onesti, indipendentemente dal loro credo politico o filosofico.
Sarebbe un ben povero democratico colui che assistendo agli "infortuni" di un partito che non sia il suo, se ne lavasse la mani dicendo: "se la sbrighino loro". Ed è per questo che non posso condividere le dichiarazioni che "sull'affare Evangelisti - Caltagirone", rispondendo alle interpellanze presentante in Parlamento, ha rilasciato Cossiga. Mi sembra che egli cerchi di rinverdire una affermazione che un autorevole dirigente democristiano fece molti anni fa: la Democrazia Cristiana deve essere come la moglie di Cesare; insospettabile.
Convengo che questo slogan fu geniale; ma, purtroppo, non più di tanto. È perciò necessario che simile alla moglie di Cesare lo siano anche i fratelli, i figli, i nipoti e la parentela tutta. Altrimenti non serve.
Antenore Lodovichetti
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La storia sociale è lotta di classi
Dibattito sull'eroina
Alcune considerazioni sul problema della droga, in un articolo trasmessoci dal Coordinatore della Commissione Cultura, G. Azzoni, che ha assistito alla manifestazione
Sono andato al dibattito sull'eroina al CUA di Via Pepere; ci sono andato senza nessuna verità in tasca e ne sono uscito preoccupato per la scarsa partecipazione. C'era un gruppo di circa trenta giovani, i relatori del centro di via De Amicis e pochissimi "adulti". Cerco qui di riassumere alcune considerazioni che mi sembrano importanti se ci si vuole dedicare al problema con un minimo di rigore.
DROGA non significa niente, è un termine generico che si può riferire a qualunque sostanza che "più la mandi giù, più ti tira sù" vero o illusorio che sia.
Però fa male, come la nicotina, la caffeina, l'alcool, la morfina, l'eroina ecc.. Quanto male? Dipende dalla dose, dalla frequenza, dalle condizioni del soggetto. parliamo quindi solo di sostanze fortemente tossiche che danno assuefazione, invece di drogato, diciamo tossicodipendente.
Il tossicodipendente è un soggetto, spesso un giovane, in grave pericolo di vita costretto a procurarsi, ogni giorno, eroina a qualsiasi costo; l'eroina la vende solo la mafia, quindi il tossicodipendente deve entrare in rapporto con un'organizzazione criminale, e spesso commettere un crimine egli stesso.
Il nostro Paese ha frontiere molto aperte, attraverso le quali passano, più o meno legalmente, milioni di persone, merci, armi, capitali; non penso che si possa, in buona fede, immaginare che sia veramente possibile bloccare il trafico di eroina; inoltre il trafico di stupefacenti genera profitti di tale dimensione che le necessarie complicità possono essere lautamente pagate.
4)11 tossicodipendente ha un disperato bisogno di assistenza specialistica: questa assistenza non può che essere fornita dallo Stato, che non deve delegarla al pur lodevole spirito volontaristi-
Al Carnevale non c'era solo "Il Chiodo"
co di pochi. Ciò significa che il costo è a carico di tutti, come peraltro già avviene per tutte le altre piacevolezze (inquinamento, malavita, speculazioni, ecc.) che questa società ci regala e ancor più ci regalerà se non la cambieremo. Bisogna sconfiggere la tendenza, secondo me diffusa, di scusare l'assenza di iniziative da parte dello Stato con la motivazione che il tossicodipendente è in qualche misura colpevole dei suoi guai; ammettiamo pure che lo sia, anzi lo è certamente, così come i fumatori lo sono quando si fanno curare il tumore ai polmoni o come i bevitori con la cirrosi epatica. Sarebbe una vera barbarie se lo Stato provvedesse alla salute dei cittadini secondo una scala di maggiore o minore colpevolezza nella malattia.
C'è una proposta di legge per legalizzare la vendita della marijuana e la somministazione controllata di eroina; credo vada esaminata con attenzione, senza pregiudizi, per quello che si propone. Quando, fino a circa 15 anni fa, in Inghilterra una legge puniva l'omosessualità, quella legge venne definita "la carta costituzionale dei ricattatori"; infatti gli omosessuali erano, grazie a quella legge, tutti ricattabili e, di fatto, venivano sottoposti a ogni tipo di vessazione, che non portvano denunciare in quanto avrebbero contemporaneamente denunciato loro stessi. Per quanto riguarda la proibizione della vendita dei derivati della cannabis, che sembrano essere meno nocivi delle sigarette, e per altre proibizioni in merito all'eroina, mi sembra che, in qualche misura, si possano definire "carte costituzionali degli spacciatori".
Questi ultimi, infatti, sono certamente i più interessati alla permanenza di un mercato clandestino.
G. Azzoni
Egr. Direttore, siamo alcuni giovani della Comunità Parrocchiale San Giovanni Bono al Quartiere S. Ambrogio, e vogliamo pronunciarci riguardo l'articolo apparso su "La Sedicesima" di marzo 1980 intitolato "Sabato grasso al S. Ambrogio". Non scriviamo per fare una rivendicazione di diritto o, peggio, per pubblicità, nè per vocazione alla polemica. Ci sta a cuore, infatti, l'onestà di informazione; quella onestà che, ci sembra palese, è stata tradita in alcune (chiamandole così) sfumature del sopracitato articolo. Sorge, alla lettura (anche superficiale) del commento, una domanda: si parla del Carnevale al Quartiere S. Ambrogio oppure si vuole pubblicizzare la Compagnia "Il Chiodo"? .. Oppure ancora (scusate la malignità) l'articolista è convinto che gli unici o per lo meno i principali animatori ed artefici del Carnevale siano stati "solo" quelli de "Il Chiodo"?
È chiaro che questo equivoco, o meglio, che l'equivocità dell'articolo ci porta irrimediabilmente ad alcune conclusioni. Vogliamo perciò, articolo alla mano, dimostrare la faziosità dello stesso.
Innanzi tutto è falso che l'organizzazione del Carnevale di quartiere sia stata del Consiglio di Zona. Infatti promotore e propositore è stato il Centro Disabili col suo Comitato di Gestione. Sono stati gli amici del Centro Disabili a chiamarci e a chiamare "Il Chiodo" e a proporci la realizzazione dell'iniziativa a cui abbiamo TUTTI, con entusiasmo, aderito e per la quale, ASSIEME e con la massima collaborazione abbiamo lavorato. Solo in un secondo momento è stato chiesto al C.d.Z. tramite la commissione Cultura, il patrocinio della iniziativa.
Ma questo può anche essere una irrilevabile disattenzione del cronista, il quale, evidentemente, non ha notato che i volantini pubblicitari affissi in zona, erano di tre tipi: uno con l'intestazione C.d.Z. 16 e gli altri due con la corretta intestazione "Il Centro Disabili in COLLABORAZIONE con ..."
Ma riguardo la realizzazione pratica e la animazione del sabato grasso non ci sono dubbi: chi ha commentato ha voluto vedere solo il lavoro (per altro degno di stima e di rispetto) di quelli de "Il Chiodo", trascurando quello (altrettanto valido, crediamo) delle altre persone che con "il Chiodo" non hanno niente a che vedere.
Nell'articolo, abbastanza breve, si parla ben quattro volte, esplicitamente e con inequivocabili toni "partigiani", del Gruppo "Il Chiodo".
Addirittura, e ci sembra un po' troppo, ad un certo punto si legge:
PROGRAMMA CULTURALE DEL CONS. DI ZONA 16
Per il mese di maggio, il CdZ. 16, su proposta della Commissione Cultura, ha approvato le seguenti iniziative:
CINEMA AL LOTTO 6: in collaborazione con il CUA, verrà proiettata una serie di 5 film, presso la palestra della scuola Tre Castelli. Alcuni titoli: "Tempi Moderni". "La classe operaia va in paradiso", "Z. l'orgia del potere".
CONVEGNO SULLA DROGA: da tenersi presso il Centro Civico, indicativamente a metà maggio.
il patronato
F.LLI
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IL MERCOLEDI"
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"esibizione de II Chiodo ..." quando, per accordi presi in precedenza, (ma il cronista, naturalmente, non Io sapeva ... sic.), ci si era imposti una ANIMAZIONE e mai ESIBIZIONI, le quali, a nostro avviso, avrebbero trovato in un momento sì strutturato, poca consistenza. Forse l'articolista si riferisce ai "mimi improvvisati" ai quali però hanno partecipato anche animatori e mimi della Parrocchia e non appartenenti a "Il Chodo". Oppure intende riferirsi ai serpentoni e ai cerchi di gioco, che si sono formati, ed è così, sotto l'animazione diretta e massiccia dei giovani della Parrocchia. Anche perchè, è bene che si sappia. le persone de "Il Chiodo" erano esattamente quattro. Ma ancora una volta il cronista non lo sapeva, perchè paradossalmente afferma che quelli de "Il Chiodo" fiancheggiavano il corteo" ... in quattro?
E con che coraggio annuncia che "erano un po' dappertutto a truccare e mascherare" ... Per non parlare della trionfale conclusione dove i soggetti (manco a dirlo) sono ancora quelli del Gruppo Teatrale, i quali, si legge "salutano e fanno boccacce a tutti".
Ma insomma, che professionisti questi de "Il Chiodo": in quattro persone provocare tutto questo marasma chiamato Carnevale al S. Ambrogio!! Certo che, per fortuna, la realtà è stata diversa da quella presentata dal deprimente articolo.
Abbiamo infatti vissuto momenti di cordiale, amichevole e rispettosa collaborazione con quelli de "Il Chiodo", al di là di ogni "fantasma" di divisione ideologica o partitica.
Peccato che ci sia sempre qualcuno disposto a guastare anche le poche iniziative e valide della zona. (La chiamiamo irresponsabilità?)
Invitiamo comunque l'anonimo "giornalista" a fare un altro sforzo e ad osservare le fotografie esposte proprio nella stessa pagina: su sette ben CINQUE hanno colto accidentalmente o meno, persone della Parrocchia intente ad animare, a far giocare, a lavorare e non solo, come si vuol far credere, a divertirsi delle trovate di "quei simpatici matti de "Il Chiodo"".
Egr. Direttore, quello che chièdiamo è che le informazioni (almeno quelle) siano date con coscienza e con scientificità e con informazione.
Chiediamo che questo nostro articolo (lungo e ce ne scusiamo) venga pubblicato sul prossimo numero come dimostrazione di vera apertura del mensile dì zona. Speriamo che venga pubblicato in versione integrale, e ci aspettiamo una risposta, piccola piccola, ma seria. Porgiamo distinti saluti.
Alcuni giovani della Comunità Parrocchiale S.G. Bono che hanno partecipato ed animato il Carnevale
Giusto! Tra gli animatori del Carnevale al S. Ambrogio c'eravate anche voi giovani, alcuni e risentiti, membri della Comunità Parrocchiale S.G. Bono. Errore mio che non vi ho menzionato nell'articolo redazionale che non è anonimo come voi dite (non lo sapevate, ma ora sono certo che ve lo ricorderete: gli articoli anche se non firmati, non sono mai anonimi quando c'è un direttore responsabile!).
Eh si, vero, di cose che non vanno al mondo ce n'è un mare.
PERVERSI A. & C.
OTTICO OPTOMETRISTA
MILANO - Piazza Miani, 5 tel. 817.420
FOTO - CINE
Via S. Rita da Cascia, 10 tel. 813.0546
Foto Tessere immediate Fotocopie
lettera di protesta.
Insomma, cari "alcuni giovani", io mi auguro proprio di avervi accontentato. Abbiamo pubblicato integralmente la vostra pugnace lettera (sperando con questo di tirarvi su, dopo la lettura del nostro "deprimente articolo"), abbiamo detto che — rettifica — c'eravate anche voi, dunque non rimane che salutarvi ricordandovi che il nostro giornale, l'unico della Zona 16, per offrire spazio ai vostri interventi ha bisogno anche del vostro sostegno. Quindi abbonatevi! Ciao.
A. E.
È ancora antifascismo?
È ANCORA ANTIFASCISMO?
Un quotidiano, alcuni giorni fa, conteneva un articolo dal titolo. "Studente di destra costretto a lasciare il PARINI". l'articolo informava che l'assemblea degli studenti di quel liceo classico aveva decretato l'espulsione dalla scuola di un ragazzo di 15 anni perchè militante del M.S.I.; e questo come conclusione di precedenti atti di intimidazione quale, ad esempio, il controllo sistematico della cartella.
L'articolo informava che lo studente aveva preferito cambiare scuola.
Confesso di aver provato un sentimento di repulsione verso la decisione presa dall'assemblea ed un sentimento di pena verso l'espulso: tutto ciò nonostante (o forse proprio per) la mia militanza in un partito della sinistra, e l'antifascismo tradizionale ed ambientale nel quale sono vissuto.
Gli scopi istituzionali dei partiti della sinistra sono il mantenimento o la conquista della libertà di pensiero, l'edificazione di una società a misura umana in cui sia preminente la difesa dei diritti di ogni individuo contro ogni forma di repressione, di prevaricazione, di divisione, di emarginazione.
Il fatto in questione, comunque lo si consideri, contiene abbondanti dati di prevaricazione ed emarginazione. messe in atto da un'assemblea di giovani in nome di un movimento e di un'ideologia che considera motivo di progresso sociale la tolleranza ed il rispetto delle idee e di coloro che sono diversi e la ricerca di ogni mezzo per il recupero di coloro che sbagliano. Ecco la stridente contraddizione! ancora più stridente, e l'azione ancora più riprovevole perchè rivolta contro un ragazzo di 15 anni da un'assemblea di ragazzi che invece di esprimere alcun tentativo di recupero nei confronti del diverso di chi sbaglia mistificando degli ideali hanno compiuto una prepotenza. Con le riflessioni fin qui esposte intenderei indurre alla riflessione gli amici ed i compagni che agiscono e lottano per una società giusta. affinchè tutti insieme si possa spiegare ai giovani quanto sia errato combattere il fascismo usando metodi fascisti.
Alfonso Guerrini
Anche in Zona 16, purtroppo. Abbiamo un ospedale che è il monumento allo spreco da malgoverno, ci sono giovani che si bucano perchè non sono abbastanza amati, e le vendite frazionate che a scopo di lucro ti buttano sul lastrico perfino i pensionati e cittadini della Barona che prestano la loro voce ad articoli che sono un insulto a tutti gli abitanti della zona ... e questa Sedicesima che nella sua cronaca del Carnevale al S. Ambrogio non riserva neppure un elogio (solo qualche foto) al lavoro poco appariscente, ma senza dubbio utilissimo, di quei simpatici "alcuni giovani" della Comunità Parrocchiale S. Giovanni Bono. I quali "alcuni giovani" in nome della "onestà di informazione .... tradita in alcune sfumature", per chiederci che "le informazioni siano date con coscienza, con scientificità e con informazione" (cioè che anche di loro si doveva parlare) ci scrivono una interminabile
Manutenzione impianto riscaldamento al S.AM 1°
In chiusura di questo numero, apprendiamo che finalmente lo IACP ha presentato al Comune l'atteso progetto di manutenzione dell'impianto di riscaldamento al S. Ambrogio 1' Il progetto é attualmente allo studio dell'Ufficio Tecnico e dovrebbe venire quanto prima approvato dalle Ripartizioni competenti. A quanto abbiamo appurato, I lavori di revisione dell'impianto di distribuzione calore al S. Ambrogio 1' dovrebbero essere completati entro l'estate. Il costo previsto é di alcune centinaia di milioni.
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pag. 9 - La sedicesima posta/_/ooskv-faosta,--lood4 -Ibos7P--/x5-45
Mangiare bene spendendo meno
Lo sapevate che il latte migliore è quello fresco al consumo, cioè quello che costa meno? Eppure in Italia circa la metà del latte consumato è rappresentato dalle qualità "speciali" quindi manipolate, e assai più care del normale prodotto fresco.
Guardiamo al pane, alla pasta. Lo sapevate che il 70% del fabbisogno calorico di un individuo adulto viene fornito da questi alimenti? Ma che non è affatto vero che pane e pasta di per sè ingrassino: ben più ricchi di calorie sono i grissini o il "sugo" piuttosto che gli spaghetti. E che vitello, manzo, pollo e prosciutto hanno lo stesso valore proteico dell'uovo? Ma (e questo lo sappiamo tutti) prezzi enormemente diversi! Oppure che è facile distinguere la bistecca fresca da quella scongelata perchè quest'ultima ha un colore più scuro e perde in continuazione siero acquoso. E come si cucina la carne congelata, come si capisce se il pesce che si acquista in, pescheria è veramente fresco, cosa c'è nella margarina, quanto cacao c'è nel cioccolato italiano, quando si può imbrogliare sul vino?
È questo solo un succinto campionario delle mille e più domande, tra la dietetica e l'economia, cui si può trovare ri-
sposta tra le pagine de "Gli Alimenti tra salute e portafoglio" di Anna Bartolini.
L'argomento è tanto attuale e carico di implicazioni da potersi definire "scottante"; gli italiani consumano a tavola un buon 30% dell'intero reddito nazionale con risultati spesso tutt'altro che soddisfacenti per la loro salute. Mentre la borsa della spesa diviene sempre più cara, risulta in netto aumento il consumo di prodotti alimentari manipolati e addizionati. Le rapide trasformazioni in atto nella produzione, nel marketing, nelle abitudini indotte ai consumatori dalla pubblicità, rendono cioè sempre più inadeguata la nostra tradizionale cultura dietetica: si impone quindi la necessità di una più puntuale e scientifica informazione del consumatore, sia sotto l'aspetto nutrizionale che sotto quello economico.
Con "Gli Alimenti tra Salute e Portafoglio", Anna Bartolini dà una prima, convincente risposta a questa esigenza coniugando il rigore scientifico ad uno stile discorsivo e ad una struttura di consultazione tanto agevole da fare di questa opera una sorta di piccola enciclopedia del come "mangiar meglio, spendendo di meno".
In venticinque Capitoli, ciascuno dedicato ad un alimento
I
base, carne, uova, grassi o frutta vengono esaminati sia nella loro composizione organolettica, che per il loro significato dietetico e sotto la particolare veste di "prodotto" così com'è oggi disponibile sul mercato italiano. Ognuno di questi alimenti ha poi nella tradizione popolare, così come nella cultura dei mass media, una sua particolare situazione di cibo favorito o deprezzato, energetico o povero. Ed ecco che intieri paragrafi sono dedicati a sfatare i pregiudizi, le informazioni tendenziose, da "le idee sbagliate degli italiani sulla carne" a "gli errori più comuni nel bere", a "cosa c'è all'origine del caro - salumi".
E non mancano neppure i capitoli dedicati alla conservazione degli alimenti, all'erboristeria, alle diete. Il tutto illustrato con gustosissime (è proprio il caso di dirlo) vignette che semplificano i concetti fondamentali del testo, aiutando l'apprendista - consumatore a proteggere maggiormente salute e portafoglio dal dilagare di un consumo indotto più dalla logica del profitto che dalle reali esigenze dietetiche degli italiani.
"GLI ALIMENTI TRA SALUTE E PORTAFOGLIO" di Anna Bartolini Teti Editore, 341 pp., L. 6.000 (A cura di A.E.)
Giuseppe Nordio
Presento ai lettori di questo mensile Giuseppe Nordio, il quale cerca nella pittura un relax, ma nello stesso tempo si dedica con volontà per scoprire da buon autodidatta appassionato ... i segreti pittorici.
Si!... La pittura è per fortuna dei loro appassionati, piena di incognite e in particolare la ricerca di un colore, di una tonalità di un effetto ... insomma quel qualcosa che soddisfi guardando l'opera finita sia chi l'ha fatta che chi la guarda: a questo proposito un pittore serio non si ferma mai e chissà perchè quasi tutti non sono mai completamente soddisfatti di quello che fanno, nel tempo si scopre quasi sempre un difettuccio allora sfuggito e si cerca di eliminarlo Nordio è così! È umile chiede consigli, giudizi, vuole scoprire perchè tutto è costruttivo. Non dimenticando che Nordio dipinge da non molto tempo, i risultati raggiunti sono già buoni.
Purtroppo gli impegni del suo lavoro non gli consentono di poter sempre dipingere dal vero, ma sono convinto che potendo fare potrà senz'altro affinare la sua ricerca pittorica e a dare così maggiore evidenza e distacco a quelli che sono i piani aeroprospettici.
Il vero è grande maestro!
Le opere più recenti nonostante l'handicap succitato rispecchiano la volontà di migliorare sempre.
Infatti guardando gli ultimi lavori eseguiti devo dire che alcuni sono elogiabili.
Arturo Mantovani
Qualche lettore attento alla stagione dei funghi mi potrebbe obiettare che è prematuro parlarne.
Sono d'accordo! Tuttavia l'idea mi è venuta leggendo una statistica medica pubblicata dopo la stagione dei funghi; ovvero alla fine di novembre. Non sto qui a riportare le varie statistiche e tabelline con percentuali e numeri ch denunciano di casi d'avvelenamento per aver ingerito funghi. Non voglio gettare, mettere allarmismo fra coloro che come ma, i funghi, li ritiene un cibo gustosissimo ed inoltre a bassissimo potenziale calorico, pertanto che non danno problemi per la dieta, se cucinati con poco olio o burro.
È necessario parlarne. La causa degli avvelenamenti da funghi, nonostante il risalto dato dalla stampa al fenomeno arriva a mio giudizio sempre, e troppo in ritardo, alle masse di ricercatori di funghi che nel periodo estivo - autunnale invadono boschi e prati alla ricerca "dell'oro - fungo" (lo si può considerare tale per il prezzo di alcune qualità più conosciute). La frequenza dei casi di avvelenamento è impressionante; si hanno decessi fra coloro che vengono colpiti fino al 30%. Si potrebbe evitare l'avvelenamento con un po' di attenzione e di perdita di tempo, portando i funghi ai centri di controllo dove vengoro esaminati da esperti medici messi a disposizione per tutti i Cittadini GRATUITAMENTE dal Comune.
Credenze errate e pericolose gravano da secoli sui funghi, come la supposta validità della prova con una moneta d'argento o il cambiamento di colore della superficie di taglio. Non è superfluo ribadire che non esiste alcuna possibilità di giudicare sulla tossicità di un fungo al di fuori della sicura identificazione di genere e specie ad opera di un esperto.
Lo stesso saggio biologico presenta margini di incertezza perchè la soglia di commestibilità e tossicità varia nei vari mammiferi, senza contare che i funghi più pericolosi son quelli a sintomatologia molto tardiva. Molti dei funghi mangerecci contengono citossine idrosolubili e ter-
molabili che vengono distrutte con la cottura o con l'essicazione. Se consumati crudi o se si utilizza l'acqua di cottura possono insorgere disturbi gastrointestinali, di solito transitori ma talora anche gravi in rapporto alla quantità ingerita o alla sensibilità del ricevente (bambini e vecchi). Funghi mangerecci mal conservati accumulano ptomaine molto tossiche per lenta degradazione degli aminoacidi contenuti. Talumi generi commestibili possono diventare velenosi se infestati da parassiti non sempre visibili a occhio nudo: è il caso di alcuni tricholona (ad esempio il prugnolo) e dei clybia (ad esempio l'argerico a piede fusiforme). Peraltro la presenza dei parassiti non indica che il tipo non sia tossico per l'uomo; non è difficile trovare Amanite falloidi infestate o danneggiate dalle lumache. Sotto l'aspetto clinico le intossicazioni da funghi trovano un'utile classificazione in sindromi a incubazione breve, inferiore alle sei ore, a prognosi buona se non intervengono fattori collaterali (come età e stato di salute del soggetto), e sindromi a incubazione lunga, superiore alle sei ore con un tasso di mortalità variaoile dal 10 - 30%. Mi scuso con i lettori se sono stato costretto ad usare termini tecnici: mio compito e scopo è quello di stimolare una maggiore attenzione per superare il fenomeno di avvelenamento per l'uso di un prodotto dato dalla natura a costo zero. Alcuni elementi di riflessione penso di averli dati; con ciò non ritengo di aver esaurito il tema sui funghi, ma i lettori mi capiranno che per ragioni di spazio non mi è consentito scrivere di più e dare ulteriori nozioni. Spero che nei prossimi numeri si possa ancora parlare del problema magari pubblicando le foto dei funghi a bassa tossicità (i mangerecci) e quelli ad alta tossicità. Ciò lo ritengo importante essendo convinto che i problemi della salute vanno discussi ed approfonditi prima, per evitare o ridurre le catastrofiche conseguenze causate dall'ignoranza. (ricerca a cura di Adriano Ferrar()
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Funghi
impariamo a distinguere quelli commestibili da quelli velenosi
sono buoni Ma
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5a festa campestre al S. Ambrogio 2°
Organizzata dal G.S. S. Ambrogio II° nei giorni 24 e 25 maggio
Si rinnova come in ogni anno, da qualche tempo a questa parte, l'ormai tradizionale appuntamento con quella tipica e simpatica manifestazione popolare, di origine agreste, trasferita di peso nella realtà della città, che è la FESTA CAMPESTRE DEL QUARTIERE S. AMBROGIO II.
Infatti nei giorni di sabato 24 e domenica 25 maggio 1980 presso ii Centro Sportivo di Via E. De Nicola 3, Sede Sociale del G.S. S. Ambrogio II avrà luogo la quinta edizione della FESTA DEL QUARTIERE, curata ed organizzata dagli stessi abitanti.
In queste due giornate, ci sarà un susseguirsi di divertimenti, giochi, gare sportive, musica ed attrazioni varie, il tutto condito da piatti appetitosi, montagne di panini d'ogni genere, bibite, caffé gelati e soprattutto del buon vino in abbondanza per tenere allegri spiriti e corpi.
Chi ha avuto l'occasione di partecipare alle passate edizioni, potrà senz'altro ricordare la festosa allegria che le ha caratterizzate, pertanto quest'anno si invitano parenti, amici e conoscenti, che non hanno partecipato, a non perdersi questa magnifica occasione.
Gli scopi di questa Festa sono evidentemente duplici, da un lato si cerca di offrire due giornate di svago e di distensione in un ambiente sereno e pieno di cordialità, che molte volte in quartieri di periferia come il nostro viene a mancare, e dall'altro, come tutte le manifestazioni alla fine vi sarà un ricavato che, dedotte le spese, sarà destinato alle attività sociali e sportive della Società, che intende così autofinanziarsi, per poter offrire in futuro, ad un sempre maggior numero di ragazze e ragazzi, un
centro attrezzato acquistando o erigendo, nuove e più ampie strutture che permettano a tutti, adulti compresi, momenti sereni del loro tempo libero. Perciò gli Organizzatori si sono assicurati la presenza di Gruppi Folkloristici, cantanti sia classici che dialettali, e la presenza di "RADIO SPAZIO" emittente privata di Via Bari 26, che trasmette sul canale 102,4 che con la sua esperienza ed i suoi mezzi, sarà presente in momenti della Festa, nella quale dal più piccino all'adulto, potrà trovare il giusto spazio d'interesse e di divertimento.
Invitiamo a parteciparte i lettori della Sedicesima, che ringraziamo in quanto ci offre l'opportunità di pubblicizzare questa manifestazione, e tutti i cittadini che vorranno intervenire a queste due giornate, ricordando che la partecipazione è libera a tutti, così che possano verificare di persona quanto è stato realizzato in questi anni e rendersi conto dello spirito di iniziativa, d'amicizia e di cordialità che regna in questo ambiente, voluto dagli organizzatori e realizzato con notevoli sacrifici o da parte di tutti gli abitanti del Quartiere Sant'Ambrogio II.
La partecipazione sempre più nutrita, i molti plausi e consensi ricevuti nelle passate edizioni e i riconoscimenti da più parti pervenuti ci confortano e ci stimolano a migliorarci di anno in anno sia nella organizzazione che nel programmare ed inventare momenti diversi nel corso della manifestazione, a conferma della inventiva e fantasia che anima gli organizzatori, RINNOVIAMO A TUTTI L'INVITO A PARTECIPARE!!! E BUON DIVERTIMENTO!!!
Il Consiglio Direttivo
PROGRAMMA
DELLA 5° FESTA CAMPESTRE DEL QUARTIERE S. AMBROGIO II
SABATO 24 MAGGIO 80
Ore 16 - SALONE DELLA SEDE - Mostra di Pittura di artisti soci del G.S.S Ambrogio II
Ore 21 - SALONE DELLA SEDE - Concerto Folkloristico, con il Coro
C.A.I. di Cinisello Balsamo diretto dal Maestro Giuseppe Goretti.
DOMENICA 25 MAGGIO 80
Ore 9 - ARRIVO DELLA FANFARA DEI BERSAGLIERI "L. Manara"
SALONE DELLA SEDE - Prosegue la Mostra collettiva di Pittura, in mattinata la premiazione dei pittori, interverrà il critico d'arte Prof. F. Albano
DALLA SEDE SOCIALE - Partenza della 2° MARCIA INTERSCOLASTICA del QUARTIERE S. AMBROGIO di km. 4,5. Vi possono partecipare gli alunni, gli insegnanti e i genitori delle Scuole elementari "De Nicola" e "S. Paolino" e della media "De Nicola". Le iscrizioni si ricevono presso la Sede del G.S. Ambrogio II fino alle ore 8,30 del 25 Maggio 80. Medaglia a tutti i partecipanti, Coppa alle prime TRE classi più numerose, Targa ai genitori e agli insegnanti primi arrivati.
Ore 10 - CAMPO DI CALCIO S. AMBROGIO Il - Torneo "Anni Verdi" categoria Primi Calci S. Ambrogio Il - BARONA
Ore 11 - CAMPO DI CALCIO S. AMBROGIO 11° - Incontro di CALCIO
FEMMINILE
Ore 11,45 CENTRO SPORTIVO S. AMBROGIO 11° - CONCERTO della FANFARA dei BERSAGLIERI
Ore 12,30 PRANZO ALL'APERTO - Piatti vari preparati da valenti cuochi del Gruppo Sportivo S. Ambrogio 11. Prenotazioni entro il giorno 21 Maggio 80 fino all'esaurimento dei posti.
Ore 14,30 CENTRO SPORTIVO S. AMBROGIO II - Inizio Giochi per tutti, Corsa nei sacchi - Gioco del criceto "AMBROGINO" - Ruota della Fortuna - Pentolacce a sorpresa per adulti e bambini.
GIARDINO DELLA SEDE - CONCORSO "LA PIÙ BELLA TORTA" inizio delle presentazioni confezionate dalle gentili signore. Termine per la presentazione delle TORTE. PREMIAZIONE e messa all'asta di tutte le torte.
Ore 18 GIARDINO DELLA SEDE - QUATTRO SALTI con "Radio Spazio" canale 102,4
Ore 21 SALONE DELLA SEDE - Spettacolo di arte varia con i cantastorie milanesi
INGRESSO LIBERO ecc. ecc. Nell'intervallo "Estrazione della lotteria"
DURANTE TUTTA LA FESTA FUNZIONERÀ IL SERVIZIO BAR
TAVOLA FREDDA E CALDA
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare la loro adesione favorirà lo sviluppo delle attrezzature sportive e ricreative del G.S.S. AMBROGIO Il
Nova Milanese - Giussani: 0-2
Vincono in trasferta i primi calci del G.S. Giussani
Dopo le prime due partite di campionato, dove "I primi Calci" avevano totalizzato solo un punto, i piccoli della Giussani hanno meritato il successo per concretezza, disciplina, tattica e senso della misura; efficienza a centro campo, insidiosità nelle proiezioni offensive, fattori che sommati si sono ralizzati nell'affermazione fermamente voluta e legittimamente conseguita.
A parte la partita e il risultato, si è visto tra i ventidue bambini, che giocavano con volontà, con contentezza, e con impegno nonostante la tecnica scarsa, che comunque con il tempo acquisteranno insieme al perfezionamento del gioco stesso.
In breve la cronaca di questa partita:
Sin dall'inizio i piccoli della
Il gruppo Sportivo "Giussani"
ORGANIZZA
1° TORNEO ALLA MEMORIA DI "G. GOTTARDO"
Giussani, si buttavano nell'area avversaria nel tentativo di portarsi subito in vantaggio, ma dovevano attendere il secondo tempo perché ciò si realizzasse. Gol di Conte che sfruttava un buon passaggio di Lieto. II secondo gol che suggellava la vittoria della Giussani veniva per merito di Stalla con una azione personale da metà campo.
TORNEO RISERVATO ALLA CATEGORIA GIOVANISSIMI (REGOLARMENTE ISCRITTI ALLA F.I.G.C.)
IL TORNEO SI SVOLGERÀ NEI GIORNI 18/5 e 25/5 SUL CAMPO DEL G.S. GIUSSANI IN VIA B. CRIVELLI
CALCIO RISULTATI
CATEGORIA "PRIMI CALCI"
Juve Cusano - Giussani = 5-0
Giussani - Lombadina = 0-0
Nova Milanese - Giussani = 0-2
CATEGORIA "PULCINI"
Vercellese - Giussani = 2-0
Giussani - S.ta Rita = 2-0
S. Giorgio Limito - Giussani = 2-0
CATEGORIA "DEBUTTANTI"
Peschiera - Giussani = 1-0
Giussani - Seggiano = 2-0
Maccalesi - Giussani = 1-1
n
pag. 11 - La sedicesima
Con la solenne fiaccolata celebrato alla Barona il 35° della liberazione
Anche quest'anno, i cittadini della Barona non sono mancati al tradizionale appuntamento con la fiaccolata del 24 aprile indetta dall'A.N.P.I..
Come ogni anno, si sono ritrovate di fronte alla Cooperativa "Barona E. Satta", centinaia di persone fra le quali vi erano giovani, donne, vecchi partigiani, rappresentanti del Consiglio di Zona 16, militanti di varie for-
ze politiche e democratiche della zona, con i loro striscioni e le loro bandiere. La cerimonia era quella di sempre: apriva il corteo la macchina dell'A.N.P.I.; subito dopo la banda, che intonava gli inni partigiani e i canti della resistenza; seguivano poi alcuni volontari portando le corone di alloro da deporre sulle numerose lapidi dei caduti partigiani; dietro le co-
rone, sfilavano le bandiere dell'A.N.P.I. e subito dopo decine di fiaccole e numerose bandiere sorrette dai militanti dei partiti antifascisti, uniti ancora una volta al di là delle differenze ideologiche, dagli stessi valori di libertà e dallo stesso spirito di giustizia e di democrazia, che furono indispensabili e determinanti 35 anni fa, a sconfiggere per sempre l'odiato regime fascista. Chiudevano
il corteo decine e decine di cittadini scandendo slogans e ineggiando canti della resistenza. La prima corona di alloro è stata deposta dove un anno fa veniva trucidato dai terroristi il lavoratore di P.S. Andrea Campagna; qui il Partigiano Dott. Migliavacca ha fatto un breve discorso per commemorare il milite caduto. La manifestazione ha poi proseguito per la posa delle co-
rone, in Via S. Rita, Via E. Ponti, Via Binda, Via Voltri, Via Barona, V.le Famagosta concludendosi in Piazza Miani, dove ha preso la parola come è di consueto, il Presidente delBarona" Angelo Bornaghi e successivamente l'Onorevole Colucci per il comizio di chiusura. L.F.
Eletto il comitato del are La Spezia
Domenica elettorale al Quartiere La Spezia. Il 20 aprile gli inquilini sono stati infatti chiamati ad esprimere il loro voto per i candidati al nuovo Comitato di Quartiere.
Alle 9 di mattina il quartiere ha l'aspetto assonnato di ogni domenica: i parcheggi ancora pieni, silenzio, molte le tapparelle abbassate. I soli segni che il 20 aprile al La Spezia non è una giornata qualunque sono il cartello che all'ingresso del quartiere invita gli inquilini a recarsi a votare, e gli appelli diligentemente affissi in tutti gli androni a votare un particolare candidato. Candidato che risulterà poi tra gli eletti.
Ci rechiamo a visitare il seggio elettorale. Due cabine di fortuna, un
tavolo e l'urna. Cordialissimi gli scrutatori, la signora Fumagalli e i signori Dall'Occo e Arvieri. Il segretario del seggio, signor Bellezza, ci fornisce alcuni volantini in cui viene spiegata l'importanza della consultazione elettorale. In particolare viene ricordato come, in un prossimo futuro, la gestione dei quartieri dovrà vedere la partecipazione dei cittadini tramite il Comitato elettivo. Gli inquilini controlleranno gli appalti e la prestazione dei vari servizi - riscaldamento, pulizia ecc. - e sosterranno solo i costi relativi ai servizi prestati nel quartiere e non già, come ora, pagando in base al principio della mutualità anche servizi non goduti.
Alle 20 di domenica, dopo la chiusura del seggio, si è proceduto allo spoglio delle 128 schede votate.
Questi i risultati: 123 voti validi, 4 nulli, 1 scheda bianca. Sono risultati eletti: Tagliabue Mario, voti 73 Arosio Ida, voti 69
Bottinelli Franco, voti 59 Gasperini Luigi, voti 50 Carra Vinicio, voti 49 Nava Maria Luisa, voti 42. Scardera Armando, voti 35 Confalonieri Carlo, voti 34
Una trentina di altri nominativi "fuori lista" hanno anche ottenuto voti.
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pag. 12 - La sedicesima