Eletto il presidente del Consiglio di Zona 19
Ampia convergenza di voti a favore del socialista
De Cesare. Determinante il voto del gruppo comunista. Dichiarazioni del neo-presidente.'Un'invasione di giovani del Centro Comunitario di via Lampugnano ha impedito la votazione sul programma. Dichiarazioni del capogruppo del P.C.I.
La sera del 28 ottobre il Consiglio di Zona 19 ha eletto il suo presidente in sostituzione del dimissionario Vincenzo Sciarrone, socialista. Presenti 14 consiglieri, 4 del P.S.I. (su 5), i 5 del P.C.I., un indipendente, aderente al gruppo comunista, un democristiano (su tre) il consigliere del P.R.I., quello del P.L.I. e quello di D.P., assente l'unico socialdemocratico, il consiglio, dimostrando una volontà unitaria nel governo della zona, ha eletto a grande maggioranza, con 13 voti favorevoli, il socialista Sergio De Cesare, mentre un voto è andato al repubblicano Giorgio Dalla Bella.
Subito dopo l'esito delle votazioni, svoltesi a scrutinio segreto, il neo-presidente, nell'assumere l'incarico ha preso la parola e dopo aver ringraziato quanti con il loro consenso gli avevano concesso la fiducia, ha dichiarato: "Iniziando questo nuovo ciclo di attività e rifacendomi alla linea programmatica della precedente presidenza, cui ritengo doveroso rinnovare il più vivo apprezzamento, intendo assicurare che tutto il mio impegno sarà dedicato all'attuazione del programma che questa sera è stato presentato dai signori capi gruppo del P.S.I. e del P.C.I.. Questo programma, nelle linee essenziali, anche in rapporto ai pochi mesi che rimangono prima del rinnovo degli organi circostanziali, intende significare l'attuazione di alcune realizzazioni di un certo rilievo nella nostra Zona quali i problemi della scuola, della casa, dei trasporti, della sanità... con particolare riferimento all'attuazione del consultorio ed ai problemi attinenti al rapporto ospedale-territorio".
"Intorno a questo programmaha proseguito - per il particolare significato che esso assume nei confronti della Zona, mi auguro che venga a realizzarsi il più ampio consenso di questo consiglio, in uno spirito unitario dove la partecipazione dei tanti, fatta salva l'individualità ed il ruolo delle diverse componenti, abbia a sapersi tradurre in validi e significativi contributi. Sono convinto che nell'attuazione di questo programma tutti i signori consiglieri vorranno apportare il loro consenso, e possibilmente anche la loro specifica competenza, senza con questo snaturare il ruolo della loro appartenenza politica ma, nell'interesse deila cittadinanza, cui molto vicini riteniamo di essere a livello di questi organismi. Per l'attuazione di una coerente programmazione delle attività politiche di questo Consiglio di Zona è mia intenzione intensificare la frequenza di convocazioni delle conferenze dei Capi Gruppi, convinto che questi incontri possano costituire anche momenti significativi per la vita del
Un quartiere al mese: Harar pag. 3
nostro Consiglio di Zona in un rapporto corretto di tutte le componenti qui rappresentate. Un'iniziativa importante per l'organizzazione dell'attività del Consiglio è la scelta operata per la costituzione di tre dipartimenti. Tale scelta non vuole essere prevaricazione nei confronti di chicchessia, ma per realizzare una maggiore funzionalità nell'espletamento delle diverse attività a supporto dell'ufficio di presidenza".
"Questa sperimentazione, ha detto ancora De Cesare, sicuramente ci permetterà di verificare i diversi aspettti anticipando in questo senso quella che sarà in prospettiva la scelta per la nostra città. Per quanto riguarda il coordinamento e la composizione delle diverse Commissioni di Lavoro ritengo necessaria la più ampia partecipazione. In questo senso ritengo che, fatte salve le indicazioni di questo Consiglio di Zona, ogni cittadino, anche non consigliere, possa, a livello di coordinamento, apportare il suo contributo".
"Avviandomi alla conclusione, ha continuato, desidero proporre ai signori consiglieri che fra le diverse nostre attività un certo rilievo debba essere dato ad uno scambio di opinioni e di reciproche esperienze con altri Consigli di Zona. Altrettanto importante credo sia necessario intraprendere le più opportune iniziative, impegnando anche tutte le componenti di questo consiglio, verso i diversi assessorati onde evitare inutili diaframmi, che tanto negativamente in passato hanno inciso sulle diverse iniziative del nostro Consi-glio di Zona. Al fine di consentire la più ampia partecipazione della cittadinanza, specie in rapporto alle specifiche esigenze dei nostri quartieri, ritengo corretto che in futuro alcune nostre riunioni abbiano a svolgersi direttamente anche in posti al di fuori della nostra sede.
"Convinto che la futura attività del nostro Consiglio possa essere profiqua per la Zona, ha concluso De Cesare, nel rinnovarvi il mio ringraziamento auguro a tutti buon lavoro".
L'occupazione del consiglio
Dopo le dichiarazioni del nuovo presidente il Consiglio è passato all'esame del programma presentato dai capi gruppo del P.S.I. e del P.C.I., che pubblichiamo in altra parte del nostro giornale. Nella discussione che ne è seguita soltanto il consigliere democristiano e quello di Democrazia Proletaria si sono dichiarati contrari alla costituzione dei tre dipartimenti previsti. Tutto si stava svolgendo nel rispetto della prassi del confronto democratico e si stava ormai passando alla fase della votazione (segue in quarta)
Il programma presentato
Ecco il testo del programma presentato al Consiglio di Zona dai capigruppo del P.S.I. e del P.C.I.
È nostro intendimento nel presentarci alla assemblea del Consiglio di Zona e alla cittadinanza, non solo di affermare, ma di prendere impegno, di operare ogni sforzo possibile per realizzare una gestione unitaria del Consiglio di zona, al fine di poter far avanzare la risoluzione dei problemi che interessano i cittadini, potendo contare sull'apporto di tutte le forze politiche democratiche che abbiano veramente a cuore tale obiettivo e che abbiano fatto di esso lo scopo della loro presenza tra i cittadini e i lavoratori.
Questa è la nostra profonda convinzione: e sappiamo che, premessa necessaria alla sua realizzazione, è la formulazione di un programma, non vasto ma generico; bensì CONTENUTO e POSSIBILE. Un programma che presentiamo in questa dichiarazione e sul quale auspichiamo di raccogliere non un consenso acritico, ma una partecipazione critica e costruttiva da parte di tutti i partiti democratici, delle organizzazioni sindacali e sociali, anche quello di tutti i cittadini della zona 19.
Il programma riflette quanto il Consiglio di zona, nella continuità dei rapporti instaurati con la popolazione, rapporti che lo hanno caratterizzato fin dalla sua nascita, ha proposto e sostenuto e indicato nell'interesse della zona e della città; in particolare riflette quanto è andato emergendo in questi ultimi anni - che ha già trovato posto nel programma del 1976 - e che si è consolidato in problemi precisi, e comunque come problemi prioritari.
Pensiamo che debba essere qualificante per la vita del Consiglio di zona stabilire e riconfermare un rapporto tra i cittadini e Istituzione che non si basi esclusivamente su una sorta di delega. Tale rapporto deve essere basato sulle istanze reali dei cittadini, singoli ed organizzati, e sulla sintesi politica di esse che spetta al Consiglio di dare. Deve essere, oggi più che mai, il Consiglio il luogo di formazione di nuove politiche e soplrattutto di nuovi metodi di (segue in quarta)
Un invito alla solidarietà
Incontro degli esercenti del S. Leonardo con le forze politiche della zona.
Mercoledì 19 ottobre otto dei tredici esercenti del Centro Commerciale del S. Leonardo si sono incontrati con le forze sociali della zona per discutere dei problemi (cattiva manutenzione dei negozi, atti di teppismo di cui sono oggetto, ecc.), che impediscono loro di svolgere con tranquillità la loro attività.
Della riunione, svoltasi nella sede del Circolo Trevisani, è stato promotore Milano 19, dopo aver ricevuto e pubblicato (nel numero di ottobre) una lettera inviatagli, anche a nome di altri esercenti, dal sig. Siviglia, gestore della rivendita di generi di monopolio all'interno del centro commerciale suddetto.
Per Milano 19 ha introdotto il dibattito Pierluigi Corbella, della nostra redazione, che ha posto l'accento soprattutto sulla funzione del nostro giornale come mezzo di più ampi dibattiti e discussioni e sul carattere informale dell'incontro, che non si prefiggeva altro scopo se non permettere un primo chiarimento tra gli esercenti e le forze so-
Che quotidiani leggiamo? pag. 5
ciali e politiche della zona.
Auspicato un incontro tra una delegazione del Consiglio di Zona, i rappresentanti degli esercenti ed il commissariato di P.S., Corbella ha proposto di rilanciare l'esperienza tipica del nostro quartiere e positiva in altri del Comitato Popolare, che operi sempre in stretto contatto con il Consiglio di Zona e con tutti i cittadini.
Ha preso poi la parola il sig. Siviglia, che, dopo aver illustrato le carenze del Centro Commerciale e gli atti di violenza, i furti, ecc. di cui gli esercenti sono vittime, ha chiesto che le strutture del centro stesso vengano ridimensionate dal "padrone di casa", che sia aumentata l'illuminazione affinche si possa circolare la sera ed il quartiere non si trasformi veramente in un "dormitorio".
Il dibattito è stato poi animato da interventi di Danilo Pasquini, capogruppo del P.C.I. al Consiglio di Zona 19, che ha cercato di analizzare il perchè della vio(segue in seconda)
Le pecore al gallaratese pag. 9
ANNO I - N. 8 - NOVEMBRE 1977 MENSILE DI INFORMAZIONE POLITICA E CULTURA L. 300
Sommario
RICEVIAMO
E PUBBLICHIAMO
Per un centro sociale a San Siro
La sezione De Rosa dei P.S.I. e le sezioni Bottini e Formami del P.C.I. di San Siro constatata la mancanza di un punto di incontro aperto a tutti i cittadini democratici dei quartiere (pensionati, lavoratori, lavoratrici, giovani, casalinghe) si fanno promotrici di una Iniziativa volta a realizzare nei quartiere San Siro un centro polivalente utilizzabile per 1 seftizi sociali, lo sport, il tempo libero, la cultura.
Il grosso problema della localizzazioni di un ambiente che sia in grado di accogliere una struttura di questo tipo potrebbe essere risolto adattando i locali, ora completamente inutilizzati, di proprietà del movimento cooperativo in piazza Segesta.
Le forze politiche del quartiere, se adeguatamente sostenute dalla volontà popolare, chiederanno che questa struttura possa essere utilizzata in tal senso, nel quadro di una più vasta politica per il pieno utilizzo dl tutti i locali di proprietà pubblica e cooperativistica disponibili.
Esse pertanto invitano sin d'ora tutti i cittadini, le altre forze politiche e sociali del quartiere, a sostenere l'iniziativa.
Come primo passo le sezioni del P.C.I. e del P.S.I. Invitano tutte le forze sensibili a questo problema ad aprire un ampio dibattito ed ad offrire un contributo di presenza e di attività per ottenere la realizzazione del progetto anche in collaborazione con il Consiglio di Zona 19 e l'amministrazione comunale.
La sez. De Rosa del P.S.I. Le sez. Bottini e Fornasari del P.C.I.
Milano 19 plaude all'iniziativa sottolineandone il valore sociale e lo spirito unitario che ne sono alla base ed offre il suo contributo rendendosi disponibile al dibattito, che auspica ampio ed approfondito.
LelTett - a milano19
Caro Milano 19, vorrei fare presente alcune esigenze del quartiere dove io vivo (quartiere S. Siro). Questo quartiere, è composto da circa 50.000 abitanti, di questi la maggior parte abita in case popolari I.A.C.P.M. case costruite circa 40 anni fa, abitate per la maggior parte da gente anziana (pensionati), dette case sono fatiscenti per trascuratezza di manutenzione da parte dello stesso ente amministratore e costruttore, manca acqua ai piani alti, ci piove in parecchi alloggi, non si riesce a far scendere ai piani bassi gli inquilini anziani e malati che occupano gli alloggi ai piani alti, questo per una politica clientelare da parte dei funzionari dello stesso ente. Abbiamo chiesto più volte di rimediare a questi inconvenienti senza mai avere risposta.
Cronache familiari
Interpreti di queste cronache sono sempre gli stessi: mia moglie, 40 anni casalinga; mia figlia 19 anni prossima universitaria; mio figlio 13 anni 3° scuola media; io, 42 anni impiegato; per voi tutti, del Gallaratese e non.
"È questa l'ora di venire a casa? Sta già per iniziare il film sul secondo canale "Mia moglie mi comunica cosi che sono le 20.40, le rispondo: "Il metrò era bloccato per una minaccia di attentato; é stato fermo per quasi un'ora. Sembra sia stata una protesta contro l'aumento delle tariffe".
"Una volta l'attentato, l'altra è lo sciopero, poi ci sono sempre i ritardi, ma come funziona questa A.T.M.? "è lo sfogo-domanda della consorte.
Interviene il piccolo della Scuola media dell'obbligo: "Se tutti facessero come noi giovani le cose andrebbero meglio "Lui, il tredicenne, va a Scuola a piedi o in bicicletta e io lo invidio: che serve dirgli che ai miei tempi anch'io....
La figlia neo-universitaria pone il problema diversamente: "Il fatto vero è che i Servizi Pubblici in quanto Sociali, cioè, dovrebbero essere gratuiti e le spese dovrebbero pagarle quelli che possono pagare, attraverso le tasse: questo è anche il parere del nostro collettivo femminista che si è riunito in proposito per discutere sul tema: No all'aumento delle tariffe, SI allo specifico femminile".
tram? TU — rivolto a mia moglie — perché non hai protestato per l'aumento delle sigarette? E tu — lo dico all'Universitaria — perché non hai contestato l'aumento dei libri, dei quaderni, delle biro, dei fogli, degli stivali di plastica, dei bleu-jeans e del prezzo dí copertina di "Effe"? E tu — piccolo mediamente obbligato — perché non organizzi la protesta contro l'aumento delle brioches, delle banane, delle gomme da masticare e delle ovette di cioccolato?"
Non attendo la risposta di nessuno, anche perché sono ormai tutti presi dal secondo delitto televisivo. Le risposte dovrei darle io a questo punto. "loro" potrebbero dirmi che la differenza sta nel fatto che le tariffe pubbliche in quanto tali sono un servizio socialmente dovuto.
far vendere qualcosa. Anzi, di una marca con roba più cara delle altre".
tro sociale dove si possano svolgere attività sia sociali che politiche, unico organismo di massa che funzioni è il circolo A.R.C.IS.U.N.I.A, circolo in funzione per i pensionati, il quale però è dislocato in cantina con gli inconvenienti che ne derivano.
Nel quartiere però ci vivono anche dei giovani i quali non sanno dove incontrarsi, manca una biblioteca, manca un ufficio postale efficiente e funzionale nel centro del quartiere.
Tutte queste cose sono di primaria importanza per la vita associativa della comunità, vorrei tanto che gli enti competenti se ne facessero carico per giungere ad una soluzione efficace e definitiva.
Villa Flavio responsabile A.R.C.I.-S.U.N.I.A. S.Siro
Il film é già iniziato e io devo ancora mangiare. Certamente questa faccenda dei trasporti pubblici è un bel casino: l'ATM ha un deficit con diagramma in salita da 6° grado, la velocità dei mezzi di superficie é tipo lumaca, la MM non programma altri prolungamenti, le vetture sono quasi sempre stracolme (sempre, quando ci salgo io). E adesso l'aumento delle tariffe!
"Serve poco o niente l'aumento. Tanto il deficit non si sana lo stesso. E ci sarà gente che tornerà ad usare l'auto" Sono sentenze di mia moglie che è riuscita a mettermi il pasto nel piatto ed a collocarsi finalmente davanti alla TV perché il film ha già fatto il primo morto (è un giallo, anche se in bianco e nero). "E allora non paghiamo più niente, perché non dovremmo pagare il biglietto del
Bene, forse sarebbe giusto se ci fosse una Società diversa, Socialista e invece siamo a fatica giunti all'accordo programmatico a Sei. Quindi, per ora, facciamo funzionare i trasporti, dando i mezzi necessari, contribuendo tutti, soprattutto quelli che li usano. Cioè come dire: "ad ognuno secondo i suoi bisogni di trasporto, da ognuno secondo l'uso che ne fa".
tmou una fase transitoria, lo sap- pia
"Toh, finalmente una puoblicità decente e che non offende la donna!" È il pensiero ad alta voce espresso dalla matricola universitaria nonché figlia mia, mentre sta guardando un rotocalco.
Dò una sbirciata e leggo anch'io "Né strega, nè madonna, ma solo donna..." Sembra una scritta-spray sui muri della statale. Invece no: è pubblicità di una nota ditta di prodotti di abbigliamento.
Anche mia moglie si occupa adesso della novità e commenta, dopo aver acceso una sigaretta: "Beh, ma sempre pubblicità è, per
L'universitaria incassa, ma risponde: "Che importa, sappiamo che tutta la pubblicità fa schifo, l'importante è, cioè, che faccia un po' meno schifo e strumentalizzi meno la donna e, cioè, non la consideri più l'angelo del focolare-stira e ammira-piaci al marito". Adesso interviene pure il rappresentante della scuola dell'obbligo, sinora duramente impegnato in una partita di "subbuteo" (calcio da tavolo — n.d.r.) "Per me le donne sono tutte un po' streghe, eppoi la madonna è una donna". É una sentenza dura, senza paura. Voglio dire anch'io la mia "La pubblicità è funzionale alla produzione, quindi più che cambiare la pubblicità bisognerebbe cambiare il modo di produrre e certi prodotti. Eppoi la pubblicità non deve offendere alcuno, nè donna, nè bambino, nè negro, ne juventino".
"Ecco il solito negatore dello specifico femminile! Noi in facoltà, alla riunione del collettivo l'altro giorno abbiamo stigmatizzato l'atteggiamento maschilista di quanti come te, padre, te, marito, compagno, negano il fatto per noi donne, di essere prima di tutto donne."
Mia moglie si fa sentire dalla cucina e richiama tutti all'ordine: "Apparecchiare, è quasi pronto".
"Che c'è stasera, mammuzza, da mangiare? Chiede il piccolo. "Minestrone, con il filtro magico fatto dalla strega di casa, visto che nessuno di voi pensa ad usare pentole e fornelli anziché dissertare sulla rivoluzione femminista". Decisamente ha ragióne lei, "casaling-simbol" della pubblicità, perfetta donna-oggetto rientrante nel "target" (obbiettvo — n.d.r.) di tante campagne di vendita di dadi-detersivi-cucineassorbenti-lacche-rossetti e lumache in scatola.
storiella del extrabrigrossreazionario
Nel quartiere manca un cenlenza lamentata da vari esercenti che avevano preso la parola prima di lui. Sergio De Cesare, del P.S.I. eletto soltanto nove giorni dopo presidente del Consiglio di Zona 19, ha fatto rilevare che non si possono guardare i problemi da un solo punto di vista, quello degli esercenti, ad esempio, in quanto l'ordine pubblico è un problema di tutto il quartiere e della periferia urbana in generale. Chiovini, presidente del Circolo Trevisani, ha detto che non si possono ricercare soluzioni di tipo individualistico per il problema dell'ordine pubblico.
dalla prima invito alla
Via Maratta, 3 Milano la solidarietà di tutti, combattere il qualunquismo e la tendenza a generalizzare.
Anche Martellosio della Polisportiva di ispirazione cattolica e Claudio Calerio, del P.C.I., hanno sottolineato la necessità di una maggiore partecipazione e di un più ampio coinvolgimento di un sempre più largo strato di cittadini.
Al termine del dibattito Corbella, a nome della redazione, ha ringraziato quanti sono intervenuti ed ha riaffermato la disponibilità di Milano 19 come momento aggregante per i cittadini della zona.
É invece necessario ricercare
bisogna distruggere i padroni,togliere loro ogni guadagno IDEA
O or
pag. 2 - mifano 19
Luca Orsenigo
ABBONATEVI! milano 19
solidarietà
Harar: un trenino tra le fragole
"Un tempo la Madonnina la vedevo anche da qui, dalla porta di casa mia; ma la prima volta che ho visto piazza del Duomo è stato nel 1897, quando avevo 12 anni e mio padre mi portò con il suo carro a vender 'i magioster" al "verzee" di piazza Fontana. Era la prima volta che vedevo la città, con tutta quella gente che andava e veniva vestita cella festa. con le scarpe persino. anche se era giorno di lavoro..." e il ricordo di quei giorno ormai lontano appare ancora vivo, nitido neila mente di "nonna Lisa", come qui tutti la chiamano con rispettoso affetto, nata 92 anni fa in questa cascina. dove vuole ad ogni costo continuare a restare Én compagnia dei suoi ricordi e dei fantasmi di chi non c'è piu, magari non più tornato da luoghi lontani dove era stato mandato a morire in guerre che non aveva voluto e che avevano svuotato di uomini questa come altre cascine.
Ci troviamo alla radice di quel cuneo che fa da spartitraffico tra la via Novara e la via Harar, il cui nome deriva da fortunatamente ormai lontane e sopite smanie imperiali che avevano mandato uomini semplici che nulla sapevano di "colli fatali" nè di imperi, nessuna avversione provavano verso altra gente semplice dalla pelle più scura, e alla fine, avrebbero preferito continuare a vivere qui per bagnare del loro sudore queste terre. anzichè col loro sangue terre ignote.
Ci troviamo, per essere più precisi, alla cascina Case Nuove, oggi malandata, con qualche muro diroccato, utilizzata in parte a magazzini. soffocata tra le alte case che le sono sorte tutte intorno Ma per un attimo vogliamo rivederla cosi come, ricordando la sua fanciullezza. la rivedono gli occhi di nonna Lisa. Una cascina fervente di vita. di grida e di giochi di bimbi. che certo dovevano essere numerosi quando qui vivevano ben 52 famiglie. di cui soltanto 4 sono restate. Con il fossato che le scorreva alle spalle, con il lavatoio. con le quattro altre cascine ora scomparse che a distanza le facevano corona: la Risiona, sulla via Novara, quasi di fronte a dove ora sorge la rimessa dell'Azienda Tramviana, la Maera. più o meno dove ora c'è il grande palazzo dello Sport. in via Harar, :a Santa Romana, dalle parti di piazza Esquilino, e il Mulinazz, sulla via Rembrandt, l'unica di cui rimane ancora qualche ricordo, una vecchia cappella ora pressochè diroccata. Intorno i campi coltivati ad ortaggi, a foraggi, il carburante per i "motori" dei cavallanti, trasportatori del tempo che erano abbastanza numerosi da queste parti. Ma ancor più coltivati a fragole, i "magioster" di nonna Lisa, che pare qui attorno trovassero un terreno favorevole alla loro crescita. Tra un orto ed un campo di fragole la via Novara. stretta e polverosa, in parte occupata dai binari su cui correva, si fa per dire, il "Gamba del Legn", il trenino a vapore che sbuffando, ansimando, sudando si faceva metro per metro la strada tra Milano e Magenta, zoppicando ad ogni giuntura di rotaia e meritandosi così il suo nomignolo. Verso la metà degli anni 50, lo mandarono in
pensione per sostituirlo con i pulmann dell'azienda tranviaria. certo più comodi, più rapidi, meno sobbalzanti, ma anche più anonimi, tanto che mai nessuno ha pensato di dar loro un nomignolo
Case ed aeroplani
Nella sua lunga carriera il Vecchio Gamba de Legn ha visto trasformarsi questi luoghi dapprima pian piano. poi. via via, sempre piu velocemente tanto che. secondo qualche suo intimo. negli ultimi tempi del suo servizio ogni giorno uscendo dalla rimessa di corso Vercelli si chiedeva "Cne cosa sara camoiato oggi? Sembra che sia stato proprio questo stato d'ansia con lo stato di nevrosi che ne seguì. ad indurlo a chiedere di essere messo in pensione, al riparo dall'aumentato traffico.
Dapprima furono fatti sporadici. La casa del Peder Fondeghee, costruita nel 1908, poi quella del "Michetta", un oste così soprannominato perché pare fosse solito masticare pane in continuazione e che, secondo i suoi avventori, era anche solito portar via mezzi litri e bicchieri
la camicia nera e l'anima ancora più nera, come la morte che portavano sul petto come reclames del cimitero. Poi ancora soldati in cachi altro nome strano: Abissinia. Ancora soldati dall'accento duro di quasi cent'anni prima: crucchi, tedeschi di `cermania" per intenderci.... e finalmente ecco facce amiche, facce contadine che li scacciano. Ecco la pace! Potrà il nostro trenino riprendere a correre ranquillo tra i campi di fragole?
Case senza radici
No! I tempi sono cambiati. Non c'è più spazio per le vecchie locomotive sbuffanti, nè per le fragole. C sono da sistemare quanti la guerra ha lasciato senza casa, quanti la speculazione ha scacciato dal centro cittadino, quanti hanno lasciato una casa lontana per venire quassù in cerca di lavoro. Qui, tra via Novara e via Harar, c'erano ancora dei terreni liberi. Perché non farci un bel quartiere per lavoratori? Beh! Bello si fa per dire! L'importante è che si suoni la grancassa della propaganda, che qualche ministro o deputato, o aspirante tale, in
cerca di voti, venga a porre la prima pietra. Che qualche altro lo inauguri. Che un terzo assegni gli alloggi, meglio se favorendo gli "amici"
Così, con questi criteri, utilizzando i soldi ricavati dalle trattenute sulle paghe di tutti i lavoratori, verso il 1953-54 è sorto il quartiere Gescal-Ina Casa Harar. Costruito in economia, nel senso che si è economizzato su tutto, sui materiali, sui servizi, persino sulle cantine. Le villette le hanno costruite senza! "Le hanno fatte senza radici". ci dice un assegnatario venuto tanti anni or sono dal sud "Sradicate le hanno fatte, così come sradicati siamo stati noi dai nostri paesi. portati qui dal miraggio di un lavoro sicuro, di un benessere che poi. alla fin fine, non abbiamo trovato'. Si è realizzato un quartiere che di umano non ha molto. Un ghetto si potrebbe dire. che nelle giornate delle manifestazioni sportive viene smembrato, spezzato ;n tante piccole isole separate l'una dalle dall'altra da Vecchio e nuovo alla Cascina Case Nuove
un nvalicabile mare di auto "L'ospedale San Carlo è qui a due passi, ma se qualcuno stesse male in coincidenza con l'uscita del pubblico dallo stadio farebbe in tempo a morire prima di riuscire ad arrivarci", osserva qualcuno.
C'è un Centro Sociale, certo, una conquista degli abitantidel quartiere, dove prossimamente dovrebbe essere allestito un consultorio e dove già esiste una biblioteca, ma mancano altre strutture. Di piscine ce ne sono due qui attorno, ma sono private e praticano prezzi proibitivi per i figli di operai. condannati così a tenersi la loro scoliosi, un male che forse i figli dei contadini che un tempo vivevano qui combattevano inconsciamente giocando nei campi o nuotando nei fossi Ma erano cose di un tempo cne ora non c'è piu. Non vogliamo giudicare se era migliore di quello di oggi. Certo è che adesso anche qui "i magioster" si acquistano surgelate al supermarket.
Gian Piero Pagetti
Le villane "sradicate".. . non ancora del tutto scolati per versarne il contenuto nella botte... Così durava di piu. Ma il colpo più duro io portarono le industrie. La fabbricha costruita proprio qui a ridosso della cascina Case Nuove nel 1922 dai Tanini, che poi la vendette alla Fiat. che a sua volta nel 1933 la cedette al Bergomi. un fabbricante di autopompe dei pompieri, di carri Per la spazzatura e di pompe di benzina, che poi se ne andò dopo aver venduto ii terreno a prezzi speculativi. Piu là c era la fabbrica degli aeroplani del Gabardini. che dopo qualche tempo emigrò per Camer. dopo aver ceduto il suo campo di aviazione per farne un campo di dirigibili. che ancora molti ricordano ondeggianti al vento, ancorati ai piloni di ormeggio vicino ai grandi hangars.
... E il treno va
E intanto il vecchio trenino continuava ad andare su e giù, giù e su, con il suo passo stanco e zoppicante. Ne aveva viste tante, gli austriaci che scappavano, i piemontesi che arrivavano, soldati in grigioverde che dicevano cose strane: Isonzo, Caporetto, tradimento, Trieste, Trento Poi dei tristi figuri con
milano 19 - pag. 3 UN QUARTIERE AL MESE
Il Gamba de Legn, oggi esposto al Museo della Scienza e della Tecnica.
pag. 4 - milano 19
dalla prima eletto
il
presidente
sul programma, allorchè un gruppo di giovani ha occupato il Consiglio di Zona, impedendo il proseguimento dei lavori.
Ne sono seguiti momenti di tensione non sfociati in fatti più gravi soltanto grazie al responsabile atteggiamento assunto dai consiglieri e da numerosi altri cittadini presenti che hanno fronteggiato la situazione con calma, senza lasciar spazio alle provocazioni, pur esprimendo la loro ferma condanna per simili metodi di prevaricazione contro le istituzioni democratiche.
Un portavoce degli occupanti dandosi da solo la parola ha praticamente imposto al Consiglio di Zona di ascoltare le loro richieste riguardanti la ristrutturazione del Centro Comunitario di via Lampugnano. Il presidente De Cesare, prendendo la parola, fatto rilevare che pur se legittima ogni richiesta di ciascun cittadino, non era quello il modo più democratico di presentarla, ha ricordato che già dal 1975 il Comune di Milano aveva stanziato 18 milioni (purtroppo non ancora giunti) per la ristrutturazione del centro e che il Consiglio già aveva esaminato dei progetti e si riprometteva di deliberare in merito al più presto.
Ha successivamente preso la parola il capo gruppo consiliare comunista, Danilo Pasquini, che dopo aver ribadito che certi metodi di prevaricazione non giovano certamente alla crescita democratica del paese, ha confermato l'impegno del suo gruppo di portare al più presto a termine la ristrutturazione del centro, proponendo, tra l'altro, la formazione di cooperative di giovani o di brigate di lavoro per realizzarla al più presto con materiali che si sarebbero potuti chiedere al Comune di Milano.
Dopo qualche altro intervento sia da parte dei giovani occupanti, sia di altri consiglieri, il presidente, anche in considerazione dell'ora assai tarda cui si era giunti, ha chiuso i lavori del Consiglio invitando i capi gruppo ad una riunione per il 3 novembre alle ore 18 per discutere sulla questione.
La dichiarazione del capogruppo comunista
In relazione ai fatti accaduti il consigliere Danilo Pasquini,capogruppo del P.C.I., ha rilasciato a Milano 19 la seguente dichiarazione:
"I fatti di venerdì sono incresciosi perchè vanno contro non solo al funzionamento, ma al significato stesso che le istituzioni hanno nel nostro sistema democratico. Il diritto dei cittadini di porre problemi, di sollecitare soluzioni e anche di richiamare il Consiglio di Zona ad essere più incisivo nella propria azione non è negato., anzi è importante e determinante. Il prevaricare però con una azione non solo di disturbo, ma con pressioni anche fisiche l'esercizio delle proprie funzioni ai consiglieri di zona è pericoloso. D'Annunzio nel 1922 sfondò con un camion Spa 38 carico di "arditi" (?) i cancelli di Palazzo Marino. Le bande fasciste nel '22 impedivano fisicamente a consiglieri comunali e deputati di esercitare il loro mandato ed in particolare a quelli dei partiti operai. E venne il fascismo. Non penso che l'intenzione di coloro, giovani o meno giovani, con blues jeans o con doppiopetto blù, che hanno interrotto la seduta del Consiglio di Zona il 28 ottobre abbiano voluto celebrare quello del 1922. Penso, anzi sono convinto, che in loro ci fosse più l'esaltazione di chi pensa di essere disatteso nelle proprie aspirazioni personali o di gruppo, che non la volontà totale di distruggere le istituzioni. Rimane il tatto che queste azioni che noi comunisti consideriamo prevaricazione e non partecipazione non possono essere scusate con motivazioni di carattere pseudosociologico (frustrazioni, aspirazioni, ecc.). Se diventassero una prassi rischierem-
mo non di fare il socialismo o di tentare di costruirlo, ma di accellerare quella involuzione a destra del nostro paese i cui sintomi sono presenti e preoccupanti. Riconfermo tutto l'impegno non solo del gruppo consiliare, ma di tutte le sezioni del P.C.I. della Zona 19 in direzione della soluzione dei problemi non solo dei giovani (le proposte fatte l'altra sera in Consiglio di Zona non sono demagogia, ma proposte concrete sulle quali si potrà discutere) ma anche di tutti i lavoratori e cittadini della zona. Ci batteremo sempre, come comunisti, perché la democrazia e le istituzioni abbiano ad esistere nella nostra città e nel nostro paese sempre meglio e con le mani pulite. La nostra è una Repubblica nata dalla Resistenza, fondata sul lavoro ed anche sui partiti. Siamo contro la barbarie, tanto più virulenta quanto più prossima a morire: ricordiamo a tutti che i disagi, la disoccupazione, le scuole dequalificate, le emarginazioni di ogni tipo sono frutti di quei governi
retti da quei partiti che hanno sempre voluto emarginare la classe operaia ed il Partito Comunista dalla direzione del paese. Oggi il P.C.I. si propone come forza di governo, non solo per gestire la cosa pubblica, ma per proporre nuovi valori, un nuovo "Umanesimo" alla cui realizzazione partecipino i singoli cittadini o i gruppi organizzati per la sconfitta di quella barbarie, che ha quelle origini e quegli effetti che abbiamo ricordato. Mi auguro che anche gli altri partiti democratici assumano una posizione precisa sui fatti del 28 ottobre".
Dal canto suo il Consiglio di Zona ha incaricato tre consiglieri (uno del P.C.I., uno del P.S.I. ed uno di D.P.) di proporre un documento di biasimo di quanto è successo la sera del 28 ottobre in Consiglio, con un'analisi politica del perchè si attaccano le istituzioni democratiche in un momento così difficile per il paese e per l'economia.
dalla prima programma presentato
gestione della cosa pubblica. Ciò perchè siamo convinti che, per poter svolgere in pieno il proprio ruolo., il Consiglio debba essere espressione di volontà popolare, senza trionfalismi e demagogie facili, anche se essa non ha ancora potuto esprimersi attraverso elezioni dirette; non solo ma anche un esempio di corretta esecuzione di tali volontà nell'operare bandendo clientelismi e la logica delle lottizzazioni.
Il programma si articola sui seguenti punti:
1) Ordine Democratico: è impegno del Consiglio di zona - per la sensibilità civica e democratica che lo ha sempre caratterizzatodi costituire nella zona 19 il Comitato per la difesa dell'ordine Repubblicano, attraverso un incontro con tutti gli organismi di massa operanti nella zona, sindacati, organi collegiali della scuola, partiti, organizzazioni giovanili, femminili, culturali.
2) Occupazione: Il Consiglio di zona è seriamente preoccupato per i problemi relativi alla attività produttiva di due imprese a partecipazione statale (Unidal e Sit-Siemens) che se hanno carattere nazionale ugualmente, per la presenza degli stabilimenti nella nostra zona, interessano da vicino ogni cittadino e ogni democratico. Si impegna quindi aistabilire con gli organismi sindacali dei rapporti che verranno caratterizzati dalla continuità fino anche a creare un organismo democratico per la difesa della occupazione in zona 19 e nella città. Per quanto concerne il problema della OCCUPAZIONE GIOVANILE il Consiglio affronterà con gli stessi interessati il problema, ricercando da una parte quali possibilità esistano, in collegamento con l'Amministrazione comunale, la Provincia e la Regione, di creare momenti di intervento a favore dei giovani disoccupati, e dall'altra promuovendo la costituzione di cooperative di produzione e di servizi, in applicazione della legge regionale e nazionale. Sono presenti nella zona molte MEDIE E PICCOLE AZIENDE la cui permanenza è preziosa per la vita produttiva della zona e della città: anche con esse il consiglio di zona promuoverà incontri al fine di poter contribuire alla loro permanenza e al mantenimento del livello di occupazione, ricercando anche sbocchi al loro interno per i giovani iscritti alle liste speciali.
3) Edilizia popolare: l'impegno è di portare avanti tutto il piano di edilizia economica e popolare previsto per la zona nel piano integrativo di 167; ma in particolare di concretizzare la soluzione dei problemi relativi ai lotti 65, 90 e 121 (Pinerolo, Rembrandt, Gianicolo-case nuove).
4) Gestioni sociali: si opererà in tre direzioni: si deve aprire il Consultorio deliberato per via Albenga (i cui lavori di sistemazione sono in corso), e andare alla costituzione del relativo organo di gestione'secondo quanto deciso dal Consiglio di zona il mese di giugno scorso. Il Consiglio si impegna inoltre ad incontrare gli operatori del settore sanitario - della zona o interessati ad essa - onde risolvere anche il problema del personale medico e paramedico e del suo ruolo nell'ambito del consultorio. Si affronterà il problema della medicina infantile con gli operatori sanitari scolastici in una prospettiva di riforma del servizio e di uso corretto delle relative strutture.
Si recupereranno ad un uso corretto pubblico sia il Centro sociale di via Betti sia il Centro comunitario di via Lampugnano; attraverso il censimento (verificato), il recupero e l'uso corretto di tutto il patrimonio pubblico fruibile, si prevede la realizzazione di centri di iniziativa culturale e ricreativa interessanti particolarmente i giovani e gli anziani; si darà corso alla gestione sociale degli impianti sportivi pubblici e di quelli privati che aderiranno alla iniziativa, in modo da permettere uno sviluppo delle attività sportive ai due livelli più interessanti i cittadini: quello educativoformativo e quello associazionistico.
5) Distretto scolastico: sarà compito del Consiglio di zona promuovere entro il mese di novembre una conferenza di distretto con la partecipazione di tutti gli organismi interessati;
6) Attuazione del piano pluriennale del P.R.G.:come approvato nella seduta del Consiglio di zona del 19 settembre ultimo scorso, il Consiglio di zona seguirà la realizzazione del piano pluriennale, ivi comprese le proposte aggiuntive formulate dal consiglio stesso. (Centro civico e centro primario al Gallaratese; edificio polifunzionale al G 2 sud; sistemazione del Monte Stella centro quartiere al QT8, isola pedonale a San Siro, recupero in comodato della Cooperativa di Piazza Segesta, ecc.)
7) Bilancio sociale dl area: entro la fine dell'anno II Consiglio
Chi è il nuovo presidente
Sergio De Cesare, presidente del Consiglio di Zona 19 eletto lo scorso 28 ottobre, è nato a Zara il 19 aprile 1937. Operaio, padre di un figlio, socialista da sempre. Sempre presente in tutte le lotte del quartiere, della casa (APICEP ora SUNIA), con il Comitato Popolare.
E' stato eletto Consigliere di Zona nel 1976 come capo gruppo del P.S.I.
A lui i migliori auguri di buon lavoro dalla redazione di milano 19.
presenterà - dopo aver proceduto alla revisione dei fabbisogni della zona - alle forze politiche, sociali, sindacali e a tutti i cittadini, il BILANCIO SOCIALE DI AREA, che sarà la premessa per una corretta formulazione di richieste e di piani per i prossimi anni;
8) Assemblee popolari: già dal prossimo mese di novembre il Consiglio promuoverà incontri con i cittadini dei vari quartieri. Tale iniziativa sarà una delle attività permanenti del Consiglio di zona. Per realizzare tutto questo occorre, abbiamo già detto, la partecipazione responsabile di tutte le forze politiche democratiche che, superando la logica di partito, vogliano contribuire alla risoluzione dei problemi. Ma per meglio far avanzare anche gli aspetti di POLITICA AMMINISTRATIVA sarà necessario procedere a una piccola "riforma" della organizzazione del Consiglio di zona. Noi proponiamo la costituzione dei DIPARTIMENTI, cioè di organi di coordinamento delle commissioni affini. I dipartimenti possono essere tre:
Dip. delle gestioni sociali; per coordinare le commissioni: Culture sport tempo libero; Educazione o servizi scolastici; Sicurezza sociale o igiene e sanità;
Dip. del Territorio: per coordinare le commissioni: Pianificazione territoriale e demanio Concessioni edilizie e manutenzioni; Casa; Dip. dei problemi economici: per coordinare le commissioni: Bilancio e programmazione; Lavoro e occupazione; Commercio e caro vita; I dipartimenti si propongono la promozione, il raccordo e la verifica delle attività operative delle commissioni per superare l'eccessiva frammentazione del lavoro, ristrutturando il lavoro interno del Consiglio; con i dipartimenti si vuole rendere operante il principio della collegialità delle decisioni del Consiglio e quello della programmazione come scelta e come prassi di intervento. Inoltre i Dipartimenti vogliono essere uno strumento di informazione dell'Ufficio di presidenza (il quale viene rafforzato dalla presenza dei tre responsabili di dipartimento) e della Conferenza dei Capi gruppi consiliari.
Dei tre dipartimenti e delle commissioni in esse comprese sono responsabili dei Consiglieri di zona: i compiti di gestione di ciascuna commissione possono essere delegati anche a cittadini proposti dai gruppi consiliari e approvati dal Consiglio. Si può a questo modo garantire al lavoro istruttorio delle commissioni, la presenza e la partecipazione di tecnici o di esperti qualificati, anche se non legati ai partiti.
Saranno quindi organi del Consiglio di zona, così riformato, i seguenti: Ufficio di presidenza: formato dal Presidente, VicePresidente e dai tre coordinatori di dipartimento; esso avrà compiti di rendere operativo il programma sulla base delle indicazioni delle commissioni;
Conferenza dei capigruppo: formata da Presidente, Vice Presidente e dai Capi gruppo consiliari: questo è l'organismo politico di controllo e di decisione, che viene rafforzato dalla riforma dell'ufficio di presidenza Commissioni: il loro compito è di carattere istruttorio; le loro proposte dovranno essere coerenti al programma del Consiglio e migliorative dello stesso e dovranno essere approvate dal Consiglio stesso;
Dipartimenti: il cui compito è quello di coordinare commissioni affini per realizzare il programma in senso unitario e di informazione dell'Ufficio di presidenza e della Conferenza dei capi gruppo.
Proponiamo che il Consiglio si riunisca almeno due volte al mese in serate fisse e programmate per tempo: si può garantire a questo modo la funzionalità del Consiglio stesso (una seduta per esame dei pareri e delle concessioni e una per affrontare i temi di politica amministrativa); la conferenza dei Capigruppo si riunirà una volta alla settimana e l'Ufficio di presidenza con una periodicità massima mensile. Il calendario di lavoro del Consiglio potrà essere stabilito anche per più mesi.
Su queste proposte noi chiediamo l'adesione delle forze democratiche presenti in Consiglio di zona; e invitiamo tutti i partiti a voler considerare la eccezionalità del momento sociale ed economico della nostra città e del paese e trarre quindi da essa le debite conseguenze e scelte.
Che quotidiani leggiamo?
In testa il Corriere della Sera, seguono il Giorno, i giornali del pomeriggio, l'Unità, la Gazzetta dello Sport e il Giornale. Distanziati i fogli della "nuova sinistra", l'Avanti, l'Avvenire, la Stampa. In coda il Messaggero, la Voce Repubblicana e il Popolo.
Nel mese di ottobre abbiamo fatto una inchiesta nelle edicole di S. Siro, Figino, Trenno, QT8 e Gallaratese per sapere quanti e quali quotidiani leggono gli abitanti della zona. Purtroppo non siamo riusciti ad avere i dati di vendita nelle edicole del quartiere Harar. Di questa parte della zona abbiamo solo il dato di diffusione domenicale dell'Unità fatta dalla locale sezione del PCI. Tale dato è stato inserito nella cifra relativa alla vendità festival dell'Unità. Perciò la cifra totale che riguarda la vendita festiva del quotidiano del Partito comunista è composta dalla somma delle vendite delle edicole e dalla diffusione fatta, casa per casa, dalle sette sezioni comuniste della zona. Per tutti gli altri dati, siano essi feriali che festivi, deve essere tenuto presente che riguardano la vendita dei quotidiani in tutta la zona eccetto il quartiere Harar. In ogni caso non abbiamo la pretesa di dare dati precisi alla copia ma solo una indicazione di massima sui quotidiani che compra chi abita e chi lavora nella nostra zona. Come si può notare dalla tabella pubblicata in questa pagina, e come era facilmente prevedibile, la parte del leone la fa
la "stampa libera d'informazione", cioè quella stampa non legata, almeno ufficialmente, a organizzazioni politiche: questo non vuol dire che la linea portata avanti da questi giornali non abbia fini di sorta e sia la più obbiettiva. Dietro a molte di queste testate ci sono interessi economici e politici colossali. Il Corriere della Sera, forte della sua tradizione centenaria, è il quotidiano più letto in zona con una vendita che raggiunge le quattromila copie nei giorni feriali e supera le cinquemila nei giorni festivi. Il Corriere della Sera non ha un vero e proprio giornale antagonista, o meglio, ne ha più d'uno, ma nessuno che riesce ad avvicinarsi alla sua tiratura.
Il Giorno, che è il suo piu diretto concorrente, vende meno di 1/3 del "Corrierone".
Passiamo poi ai giornali del pomeriggio: La Notte e il Corriere d'informazione non raggiungono le 1.000 copie cadauno. Seguono l'Unità con più di settecento copie e il Giornale di Montanelli con 532 copie.
Per quanto riguarda i giorni festivi si può notare che in genere aumentano le vendite dei quotidiani del 25-30 per cento ad eccezione dell'Avvenire che
vendita di quotidiani nella zona 19
la Domenica viene venduto in tutte le chiese e perciò cala anche se di poco la vendita nelle edicole. Ma il dato più interessante è quello della vendita dell'Unità che con la diffusione militante, di cui si parlava prima, aumenta di più del 150 per cento le vendite portandosi, a livello di cifre subito dopo il Corriere della Sera! Per una disdicevole dimenticanza non abbiamo introdotto nelle schede del rilevamento la testata de La Repubblica. Così non possiamo dare dati in merito alla sua vendita anche se pensiamo, lo abbiamo dedotto dalle poche schede complete che abbiamo, che i suoi dati di vendita siano attorno a quelli de il Giornale. Il resto dei quotidiani hanno una vendita in zona che varia dalle sessanta alle novanta copie, cifre costanti anche nei giorni festivi, eccetto per le due testate sportive: La Gazzetta dello Sport raggiunge quasi le mille copie la domenica, mentre Tutto sport arriva alle duecento. Un'ultima cosa da tenere presente è che alcuni giornali della "Nuova Sinistra" sono saltuariamente diffusi nelle fabbriche e nelle scuole della zona. Le copie di vendita militante di tali giornali sono forse incluse nei dati, peraltro abbastanza alti rispetto alla media, avuti dalle edicole vicino alle fabbriche dove probabilmente fanno capo per la diffusione militante.
Speriamo che le cifre pubblicate siano di stimolo ad un dibattito sull'informazione e sulle cause che fanno preferire determinati quotidiani (abitudine, completezza, coerenza politica, maggiore informazione ecc.) ad altri. Unica tristezza rimane il fatto che anche nella nostra zona, come del resto in tutto il paese, la vendita dei quotidiani
è molto bassa: un giornale ogni 10 abitanti della zona che è un po' poco anche se si tolgono i bambini. L'unica cosa che ci incuriosisce è il non conoscere gli acquirenti delle due copie del
Popolo e della Voce repubblicana vendute in una edicola di San Siro. Che siano passati La Malfa e Fanfani dopo aver saputo della nostra inchiesta?
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LE INCHIESTE DI MILANO 19 milano 19 - pag. 5
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Testate 99- 99feriali festivi il Corriere della Sera 3965 5233 il Giorno 1242 1811 la Notte 882 il Corriere d'informazione 997 la Gazzetta dello sport 734 952 l'Unità 729 1838 il Giornale 532 590 l'Avanti 67 79 il Manifesto 79 83 l'Avvenire 62 50 la Stampa 58 58 Lotta continua 91 82 Tutto sport 147 203 il Sole 24 ore 67 60 il Messaggero 3 3 la Nazione il Popolo 2 2 la Voce repubblicana 2 il Quotidiano dei lavoratori 66 74 TOTALE 9733 11.120
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Diritto alla vita
Anche per i pensionati
Non passa giorno che la stampa cosidetta "benpensante" non attacchi i pensionati.
Questa è la volta del sig. Walter Mandelli che, in una sua dichiarazione pubblicata sul Corriere della Sera del 15 ottobre, ha affermato: "Gli italiani debbono rendersi conto che vivono al di sopra delle loro possibilità. Diciamo che debbono diventare più poveri del 20 per cantò".
Noi non sappiamo quali siano i redditi dei vari "signori Mandalli", e ce ne sono tanti in Italia, ma se per loro una riduzione del 20 per c, . nto del potere d'acquisto vuoi dire soltanto essere un po' meno ricchi, per noi pensionati vuol dire certamente non soltanto diventare più poveri, ma addirittura morire di fame. È la nostra pelle che si vuole per sanare l'economia nazionale?
Lo dicano chiaramente i "signori Mandelli". Noi, per parte nostra, diciamo a chiare lettere che, per quanto anziani, non intendiamo subire e pagare sempre per colmare i vuoti causati da altri che hanno sempre rubato!
La manifestazione che si è svolta il 13 ottobre e che ha visto migliaia di partecipanti al corteo dal Castello a piazza Mercanti ha confermato qual'è la nostra volontà. Volontà di lotta per difendere le nostre rivendicazioni, le nostre giuste rivendicazioni sottolineamo, di anziani che dopo una lunga vita di lavoro chiedono di poter vivere serenamente, senza incertezze nè preoccupazioni per il domani.
Anche il Ministro del lavoro si era dimenticato di noi,,o, meglio, se ne era ricordato per cercare di toglierci qualcosa quando ha proposto una legge che vietava
il cumulo pensione-lavoro. Ebbene i pensionati attraverso i loro sindacati e con l'appoggio di tutte le forze del lavoro hanno immediatamente risposto alla signora Ministro e la proposta di legge è rientrata. Certamente il discorso sulle pensioni è molto lungo e complesso ed è per questo che una semplice legge calata dall'alto, quale era stata progettata, non può essere accettata. Se ne riparlerà quando tutte le altre nostre proposte verranno discusse e valutate, noi presenti. Presso il Centro Sociale di via Ugo Betti il giorno 6 ottobre si è tenuta un'assemblea aperta proprio su questi temi. Marco Ottone, della segreteria provinciale del Sindacato Pensionati, ha illustrato ampiamente le nostre rivendicazioni a livello nazionale toccando anche temi quali la riforma sanitaria e l'equo canone, che qui non vogliamo riprendere dato il lavoro profondo che già i partiti democratici hanno svolto in questo senso.
La Lega Pensionati Gallaratese, dal canto suo, a seguito di un dibattito aperto a tutti ha fatto molte proposte, tra cui:
1) allestire un appartamento adibendolo a mini-ambulatorio dove, per almeno due ore al giorno quanti abbiano bisogno di cure a base di iniezioni trovino assistenza (sappiamo il caso di un pensionato che non trovando nessuno ha dovuto chiamare un'ambulanza, sobbarcandosi una spesa di dieci mila lire). L'allestimento non dovrebbe, a nostro parere, porre grossi problemi da risolvere, dato
Per funghi, insieme
Il Circolo Trevisani di via Appennini 41 non è solo quel luogo dove chi vuole può giocare a scacchi, può assistere a proiezioni cinematografiche, può discutere di tutto o partecipare a dibattiti, ma è anche un punto di incontro fra alcuni abitanti del quartiere e non, che amano quella strana scienza chiamata micologia. È bello parlare di funghi, sfogliare libri, commentare fotografie e diapositive, ma è ancor più bello andar per funghi, in montagna, assieme a gente contagiata dalla stessa passione.
La risposta degli abitanti del quartiere alla gita organizzata dal Circolo è stata, come per le altre volte, lusinghiera ed alle 8 di domenica mattina, una cinquantina di persone, appassionati fungaioli, è salita sopra un bel treno in partenza per il Varesotto.
Molti dei partecipanti una certa cognizione fungina l'avevano e per gli altri il bravo Luciano Vinci ha tenuto una breve lezione esplicativa per mettere tutti nelle condizioni di evitare, raccogliendo funghi, un ricovero in ospedale. La giornata era stupenda: sole, un caldo giusto e tanta pace nel verde dei nostri monti. Dalla stazione al boschi
che, sistemate in appartamenti, ci sono anche delle farmacie; nell'ambito della nuova regolamentazione delle tariffe dei trasporti pubblici stabilire una fascia che consenta ai pensionati che vi si ritrovano di non subire alcun aumento o, quanto meno, di fruire delle agevolazioni previste per i lavoratori e per gli studenti; fissare per i pensionati, almeno per le ore pomeridiane, riduzioni sul prezzo del biglietto di ingresso nelle sale cinematografiche, così come già ne godono molte categorie.
Per raggiungere questi obiettivi, che non ci sembrano trascendentali, la Lega Pensionati Gallaratese si impegna, come richiesto dall'assemblea, a tenere contatti con tutte le forze politiche, sociali e culturali per meglio interessarle ai problemi degli anziani, che sono poi i problemi dei lavoratori tutti. In quest'ottica si impegna altresì ad indire riunioni almeno una volta ogni due mesi, parche pensionati e lavoratori ancora attivi possano discutere i problemi degli anziani e possano meglio conoscersi per poter sentirsi più uniti in una lotta che vuole riaffermare il "diritto alla vita" di chi è ormai uscito, data l'età avanzata, dal mondo della produzione.
Antonio Bracchi della Lega Pensionati Gallaratese
c'è una mezz'oretta, poi lasciamo gli zaini, le borse ed i pacchetti vari in un vecchio rustico e ci inoltriamo nel verde dei boschi con il pensiero costantemente rivolto ad un risotto e finferii o ad una mazza di tamburo impanata o fritta. Dopo un paio d'ore i funghi raccolti erano rari come i capelli che ho in testa, ma l'aria buona, il moto fatto e la fame che avevamo erano un bilancio sufficientemente positivo. Tutti accovacciati a tagliare panini, aprire involucri profumati ad offrire specialità della cuoca di casa fra le quali torte, sformati al formaggio, melanzane ripiene, olive farcite alla pugliese e le famose polpette alla "Ne podi pu de mangià no" offerte dalla sig.ra Edda, il tutto inumidito da vino di tutti i colori. Dopo il bivacco prolungato tutti sdraiati al sole come le lucertole a godere gli ultimi raggi pomeridiani. Alcuni volonterosi impegnano i bambini in alcuni giochi poi ci si conta e si riparte. Alle 18 siamo di nuovo in treno, stanchi, quasi senza funghi ma contenti di quella domenica diversa proposta dal Circolo Trevisani. Un veloce arrivederci e la promessa di rincontrarci alla castagnata In programma tra breve.
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Le pecore al gallaratese
Se mentre passeggiate per via Kant incontrate una pecora belante, non stupitevi: se vi guardate un po' in giro potrete scoprire il resto del gregge pascolante in tutta tranquillità, incurante delle macchine, degli autobus, dei lavori in corso e dei curiosi.
"To', guarda. Non lo sapevo che le pecore avessero la coda!"
È questa poi l'esclamazione che vi classifica come cittadini, mentre guardate, stupiti, l'appendice, un po' lunghetta per la verità', di codesti animali.
Molti probabilmente non avranno mai osservato con attenzione una pecora, o meglio non ne avranno mai avuto il tempo o l'opportunità. Ecco dunque l'occasione buona per avvicinarsi al gregge e scoprire che le pecore hanno la coda e non sono proprio rosa e carine come quelle raffigurate in alcuni libri per bambini. La prima domanda che viene da porsi è che tipo di erba possano trovare delle pecore in un prato mal-
messo e rapato del Gallaratese, tra una scuola e decine di grattacieli che non assomigliano proprio alle verdi colline fiorite degli orizzonti idillici.
Così ci avviciniamo ai pastori che stanno seduti fumando, ad una estremità del prato. I cani ogni tanto fanno un giretto di perlustrazione fra le pecore e riportano nel gruppo quelle più curiose e spericolate, che si avventurano per via Kant.
I pastori ci dicono che vengono da Baggio e fanno spostare il gregge da una zona all'altra al mattino presto, quando c'è meno traffico. Ma come mai proprio al Gallaratese? Che ci trovano? Bè, ora non certo un granché visto anche che il Comune, scordandosi delle pecore, ha fatto da poco tagliare l'erba del prato in cui ci troviamo. Ma una volta qui, come in molte altre parti, era "tutto un bel prato". Prima si potevano portare le pecore anche alla montagnetta. Ora da quelle parti la mattina
presto ci si può tuttalpiù trovare qualche puledro, pardon, signore, che corre sudato e affannato, per far calare la "pancetta". Queste pecore però non hanno l'aria di prendersela per l'esproprio dei prati subito. Sarà che si sono "cittadinizzate" e al Gallaratese ormai si trovano bene.
Sono quattrocento e pare che ognuna di loro costi dalle settanta alle centoventimila lire. Dunque i due pastori hanno lì un capitale, belante e brucante, di circa una quarantina di milioni. Oltre che per la carne le pecore rendono per la lana, sempre meno richiesta però, e il latte.
E sembra che alcuni saputo questo, si siano improvvisati "lupi" e abbiano anche tentato di rapire qualche pecora.
Il fatto é che con il costo delle bistecche quella pecora solitaria, da noi precedentemente incontrata per via Kant, si vedeva che faceva gola un po' a tutti anche se la Pasqua è ancora lontana. ll pastore con cui parliamo si capisce però che è uno che sa il fatto suo e non é disposto a regalare bistecche, senza scopi religiosi per giunta, a nessuno, tant'è vero che la "pecora nera" viene fatta subito rientrare nel gruppo.
Noi nel frattempo continuiamo la nostra conversazione e il pastore ci racconta che ha cominciato a badare alle pecore fin da quando aveva dieci anni, "sotto il mantello del padre". Qualche volta ha anche pensato di cambiare mestiere e così è stato quattro anni a Torino a lavorare alla Fiat "ma io questo mestiere ce l'ho nel sangue, come i cani da pastore abruzzesi".
Ci dice questo perchè gli abbiamo raccontato d'essere stati in Abruzzo e che là abbiamo visto certi cani da pastore molto belli, col pelo bianco, lungo. Cani piuttosto grandi e per certi aspetti simili alle pecore stesse. "Si ne ho sentito parlare anch'io
— ci dice lui — e mi piacerebbe averne uno". "Ci hanno anche raccontato — continuiamo noi — che in Abruzzo ogni tanto qualche cane inselvatichisce e assalta i greggi di pecore. I pastori della zona pare ne abbiano ucciso più d'uno". — "È si capita, capita. — risponde lui — comunque ai cani da pastore così grossi di solito, per farli badare alle pecore gli si tolgono i canini altrimenti nel riportarle nel gruppo le possono far male azzan-
nandole alle coscie". Mentre noi parliamo due pecore si prendono a testate e il pastore ci spiega che sono maschi e uno dei due è nuovo: ci vorrà qualche giorno prima che il gruppo lo accetti completamente. Gli chiediamo. come al solito "sentimentalonidove sono gli agnellini. "Con un altro gregge" risponde luì.
Fra le pecore c'è anche un mulo con in groppa sacchi e altro. Probabilmente servirà al trasporto della tenda e a tutto quanto serve per accamparsi perchè "Stiamo qui oggi — ci dice il pastore — domani mattina andiamo via, andiamo al QT8. Forse torneremo la prossima primavera". E ci fa vedere un permesso speciale del Comune in cui è specificato tutto l'itinerario che possono percorrere. Anche le pecore dunque devono avere la carta di circolazione. Non stupitevi perciò se un giorno incontrerete al QT8 una pecora perfino targata, magari MIBEEE 326 Patrizia Romano
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"Beeeeh.. . Mai vista una pecora per via Kant?"
Prezzi trasparenti
Certi organi di stampa da mesi, in modo strumentale ed allarmistico, stanno battendo la grancassa sugli aumenti dei prezzi, portando talvolta qualche argomentazione obiettiva, mescolata però con ingredienti qualunquistici atti a seminare sfiducia nei cittadini, incoraggiando, in ultima analisi, le operazioni speculative.
Così i prezzi che aumentano accompagnano come una febbre il ritmo della inflazione, anzi ne sono la spia; i cittadini vedono avanzare con essi la crisi economica e lo spettro di giorni sempre più difficili.
Certo, l'annata agricola è stata pessima per le avverse condizioni atmosferiche e per una tendenza calante da anni nelle quantità prodotte. Tuttavia ciò non è valido per tutti i settori: ad esempio il raccolto dell'olio di oliva si preannuncia straordinario per quantità e qualità. Nel settore delle carni bovine il mercato si presenta stazionario. soprattutto per la diminuzione dei consumi e la conseguente ampiezza dell'offerta. il caffè presenta prezzi cedenti sui mercati internazionali. così pure il mercato degli olii di semi, quello delle conserve di pesce Grandi tensioni invece nei comparti degli ortaggi conservati (forse con l'importante eccezione dei pomodori pelati), nei cereali (aumenti robusti previsti nelle paste alimentari, nelle farine e nei biscotti) e nel settore vinicolo. Aumenti previsti pure nei prodotti lattiero-caseari, soprattutto sul formaggio grana. La tendenza all'incremento dei prezzi nel settore chimico non é tuttavia sostenibile sulla base di argomentazioni oggettive; come noto si tratta di prodotti di grande rilevanza nell'economia familiare che comprendono i detersivi, i saponi e altri prodotti
di grande consumo, legati alle necessità di pulizia della casa e dell'igiene personale. Come si vede non è tutto il fronte dei pezzi che si muove all'insù, nè esistono in tutti i comparti condizioni oggettive per l'aumento dei prezzi. Eppure il senso delle campagne allarmistiche è stato generalizzato e non può non essere inteso se non come parte di una vasta e articolata campagna destabilizzatrice volta a seminare confusione e paure.
In questo modo ci rendiamo conto che, anche sul terreno dei prezzi, forze conservatrici e reazionarie puntano i loro strumenti di informazione per raggiungere due scopi, uno di natura politica, l'altro di carattere economico: creare uno stato di sfiducia sulle capacità delle forze politiche e sociali di poter intervenire efficacemente nel campo del costo della vita:
creare ad arte uno stato psicologico di disponibilità dei consumatori ad accettare, come necessari e fatali, forti e generalizzati aumenti di prezzo su tutti i prodotti di largo consumo.
I frutti perversi di questa campagna strumentale, diseducativa e qualunquistica non poteva-
no non scaricarsi con forti tensioni nel settore distributivo. Ancora una volta viene giocata la carta «anti-bottega» con Io scopo di indicare nel settore distributivo il principale responsabile degli aumenti dei prezzi per rendere oscuri i motivi reali degli incrementi dei prezzi e le cause profonde della crisi economica e dell'inflazione. in questo modo si cerca di mantenere tutti privilegi , ie speculazioni, ie inefficenze che pesano sulle capacità produttive del paese: proprio adesso che stanno venendo al pettine alcuni nodi storici, alla base delle gravi carenze della nostra agricoltura e del nostro apparato industriale, e che si delinea un fronte politico di rinnovamento capace di intervenire con I applicazione di importanti provvedimenti legislativi.
Per sconfiggere questo disegno che fa leva sul malcontento derivante dall'inflazione e quindi dall'aumento del costo della vita, certo non sono possibili iniziative miracolistiche in grado di modificare le tendenze in alto, i fatti oggettivi degli aumenti dei costi e dei prezzi.
È tuttavia possibile almeno operare con l'informazione contro la disinformazione: dare ai citta-
Arcano: pittore e poeta
Arcano — pittore-poeta che non figura sui cataloghi. pur se dipinge da trent'anni.
Niente crini lunghi, niente barba, esente da esibizioni esteriori Formatosi a Brera è stato allievo di Antonio Piatti poi di Aldo Salvadori.
Tecnicamente forte nella preparazione dei materiali per la pittura ad olio, opera soprattutto in funzione della durata, per la posterità, a rigore di alchimia, nel suo grande studio di Milano.
Ivi prepara tele, tavole, masoniti, cartoni e formica .con una scrupolosità certosina; adopera per lo studio ed elabora resine, olii, essenze, in ricerca continua e caparbia tenacia.
Logora talvolta i suoi dipinti con l'acqua e col fuoco: li tortura per constatarne la
resistenza; prepara "bombé" pittoriche che sigla misteriosamente, ma di cui rivela la composizione ai pittori che lo richiedono, senza ipocrisia.
È da molti anni socio del Gruppo SIRIO, nel Quartiere Gallaratese, ma fece parte di molte altre associazioni ed attualmente del BISCIONE.
Ha partecipato alle lotte dei pittori indipendenti; tra i primi col gruppo di via Bagutta, sino ad ottenere la strada per le mostre mercato; poi ha disertato tali manifestazioni per il raccolto suo mondo.
Forte di una fitta documentazione sulla sua attività, non ama menzionare i riconoscimenti ottenuti; ha una propria visione del mondo delle Arti in genere e non nasconde perplessità o biasi-
mo per certune mene, camarille, incensazioni.
Una delle amare espressioni attagliantesi alle cricche di sfruttamento del mondo artistico, alla mafia della pittura in particolare, l'ho udita recentemente: — "Troppi avvoltoi sulle nostre carcasse... Concorsi, estemporanee, mostre fieristiche... denaro sprecato". —
Con tutto ciò opere sue sono sparse in Italia, Europa, America del nord; ma per la maggior parte nella sua Milano.
Come poeta Arcano ha pubblicato tre raccolte di poesie in dialetto milanese ed una in italiano.
Nel concludere questa presentazione ve ne presentiamo un breve saggio, convintamente.
La speranza de tucc
Speranza che gh'hemm denter nel coeur, nel vortes tremend de la vita, com'on sogn che 'pena svegli el moeur, l'urta el destjn de dura realtà.
Se l'erba taijada risponta, la speranza che ven delusa, la rinàss e nel. coeur rimonta, nel piang, nel rid, ultema a morì!
dini. ai consumatori gli strumenti di conoscenza necessari per poter far !oro capire quanto pesa la distribuzione nella formazione dei prezzi e quanto invece la distribuzione subisce per aumenti decisi nella fase produttiva, spesso al di fuori di qualsiasi possibilità di controllo e di !ntervento.
Con queste finalità nei negozi cooperativi della Lega e della Confederazione sta nascendo l'iniziativa dei «prezzi trasparenti». La proposta del movimento cooperativo ha trovato nelle Confederazioni sindacali degli interlocutori attenti e disponibili.
I «prezzi trasparenti» nei negozi cooperativi entreranno nelle prossime settimane e inizialmente riguarderanno un gruppo limitato, ma significativo, di prodotti di largo consumo. Verrà
predisposta una ampia e chiara «informazione>, sui prezzi d'acquisto. sui costi di magazzinaggio — conservazione — trasporto, sui costi di servizio dei negozi.
Tutta l'iniziativa verrà governata da un gruppo di lavoro unitario composto da cooperatori e dai sindacalisti che di volta in volta piloterà l'offerta di consumo nei vari settori merceologici, si da costituire una permanente proposta di orientamento dei consumi, nell'interesse degli utenti.
Anche in questo modo i negozi cooperatiVi si evolvono e si trasformano da macchine di vendita a strumenti di servizio per i cittadini, non solo sul piano economico, ma anche su quello culturale.
Arte piazza
Una limpida giornata di sole ha favorito l'incontro degli artisti del Gruppo Sino con il pubblico In Piazzale Lotto, la prima domenica di Ottobre, per la manifestazione chiamata ARTE — PIAZZA. "Come espressione" è questo ormai un appuntamento fisso, cui nessun socio vuol mancare, perché è anche un momento di verifica e di confronto nei riguardi delle ultime opere prodotte. In questo incontro poi. di apertura della nuova stagione artistica dopo la pausa estiva. vengono presentati lavori che spesso si distaccano dalla tematica usuale di ciascun pittore, a riprova che emozioni ed esperienze nuove hanno comunque una influenza sulla evoluzione e maturazione artistica di ognuno.
Desiderando approvazione e incoraggiamento in particolare dagli abitanti della stessa Zona. il Gruppo Sirio inizierà una rubrica su Milano 19 per presentare i propri soci e le attività svolte.
Fedele De Chiara Muratore - Piastrellista Idraulico - Tappezziere — — Via Uruguay, 15 Milano - Tel. 30.82.317 pag. 10 - milano 19
Osan
LO SPORT NELLA ZONA
Per qualche chilo in meno
In un mese ho fatto sedici volte la frizione! Non quella della macchina, sarei già li all'angolo con la mano tesa... La frizione l'ho fatta ai miei poveri muscoli acciaccati da quasi un mese di cura intensiva per rimettermi In forma e fargliela vedere a quella bilancia... Certo che, grazie alle pomatine varie, ai cerotti e alle cremine, nella graduatoria del miglior cliente della farmacia qui di fronte mi batte solo quella tizia che ha tutti i mali ma che è sempre qui, in questa valle di lacrime. E di sudore. aggiungerei!
Litri, ne ho persi qua e là sui vari campi sportivi che ho frequentato fino ad ora. Ma i risultati, nonostante tutto, e grazie ai miei sacrifici da asceta, si vedono già. Per ciò che riguarda il lato esteriore ho quasi dimezzato l'eccesso di peso del mese scorso, inoltre sono molto più riposato, durante il giorno, sia fisicamente, sia psichicamente: sono, quasi, in forma!! E ora che ho cominciato queste mie attività sportive non solo Zorro, ma neanche il Gesù di Zeffirelli mi potrà inchiodare nuovamente in poltrona ad accumulare grassi e tossine. Oggi però un giorno di riposo me lo prendo, perchè vorrei vedere quali altri sport, oltre a tennis, atletica e pattinaggio, si possono fare negli impianti della Zona. Ho sentito dire che esiste, in mezzo al Quartiere Gallaratese, una bella piscina. Sono scettico. Sarà come la Cozzi, che con tutta la roba che ha in acqua fra poco partorisce. E sbuco or ora in via Lampugnano, dove sorge la piscina, su un ampio terreno fra palazzoni immensi e anche un po' opprimenti. Ma la piscina è un'altra cosa. Già a vederla dal fuori dà un senso di tranquillità e di ambiente salubre. Le cattive idee di prima sulle piscine pubbliche mi abbandonano e quindi, fiducioso, oltrepasso il cancello ed entro. Anche all'interno c'è una straordinaria tranquillità. Sarà forse perchè oggi, martedì, è giorno di chiusura settimanale? Comunque, grazie alla cortesia del direttore, entro a visitare l'impianto. La vasca è molto moderna, 25 metri per 12,5 per uno e mezzo, sufficiente per almeno una cinquantina di persone contemporaneamente in acqua. Ma se ci fossero anche solo le "ragazze" di Dedo Lodi non Ci sarebbe più posto nemmeno per l'acqua... Un'altra cinquantina di persone, forse anche di più, possono trovare comodamente posto intorno alla vasca e nella attigua palestra a disposizione di coloro che volessero smaltire un po' di ciccia anche fuori dall'acqua. La profondità della vasca permette sia agli esperti di nuotare diversi chilometri, sia a chi ha ben poca confidenza con
l'acqua di starsene tranquillamente a bagnomaria a lessare.
Comunque su tutti, e si può cosi stare tranquilli, vogliano sempre i "Santi Bagnini", che, per fortuna loro, e anche degli altri, hanno sempre ben poco da fare. Una cosa però i frequentatori di una piscina devono avere ben chiaro che si tratta di un posto per lo sport e non di una vasca da bagno! Peccato che un così bell'impianto possa essere sfruttato tanto poco dal pubblico; infatti o si va a nuotare durante le due ore dalle 12.30 alle 14.30, ma di solito a quest'ora chi ha una qualsiasi attività lavorativa o di studio è intento a spolverare il più in fretta possibile la tavola e il più delle volte non si sogna nemmeno di recarsi in piscina, neanche se costa solo 300 lire, oppure ci si può dedicare al nuoto dalle 17.30 alle 18.30, orario senz'altro più frequentato, pagando però 500 lire. Solo alla domenica si può nuotare dalle 12.30 alle 18.30, pagando naturalmente il prezzo maggiore...
Uscito dal caldo ambiente della piscina vedo un ragazzino, alto un metro e un dito, che fa una fatica bestiale per trascinare il suo borsone, più grande di lui, per andare a giocare al minibasket nella vicina Palestra Cappelli Sforza. Non ho ancora capito chi è mini, se il basket o i giocatori. Già sapevo dell'esistenza dell'impianto e vado a vedere. Esso comprende due palestre, uguali, di 40 metri per 20. In una c'è tutta l'attrezzatura per i giochi con la palla, pallavolo e pallacanestro, mini e non. Questa palestra per tutto l'inverno sarà di dominio delle squadre delle Federazioni per gli allenamenti. Nell'altra invece tutta l'occorrente per la ginnastica ritmica, moderna e formativa, sia maschile, sia femminile. Qui pure vengono le squadre ad allenarsi, ma è anche aperta al pubblico. Poco pubblico grazie al prezzo astronomico: 4 bigliettoni da mille per un pomeriggio! Ma qualcuno ci va lo stesso, per correre, saltare, arrampicarsi, piroettare, volteggiare, cadere qualche volta sul materasso, qualche altra volta sul pavimento... ma c'è la consolazione, per coloro che non centrassero il materasso, di una infermeria molto, molto accogliente e graziosa! Ora sono nuovamente sulla via di casa, ma so di altre due attività sportive, nuoto e ginnastica, che potrò praticare, insieme con le tre del mese scorso, durante i lunghi mesi invernali.
Per il vero qui in zona si potrebbe, dato che gli impianti esistono, praticare anche un altro sport: l'equitazione; ma non mi
Nuoto alla piscina di via Lampugnano.
interessa, lo dico subito, per tre precisi motivi. In primo luogo lo sport lo fa quasi tutto il cavallo; secondo non sono un nababbo da aver soldi da gettare a palate in sella ad un quadrupede; terzo non ho alcun difetto di pronuncia, caratteristica tipica degli ambienti ippici.
Personalmente preferisco gli sport cosidetti "poveri", nel senso che richiedono un minor sforzo finanziario, ma un maggior impegno muscolare, il che comporta giovamento fisico e psichico. Con questo mio girovagare da un impianto all'altro ho voluto verificare se per i cittadini della nostra zona vi sia la possibilità di praticarne qualcuno senza eccessivi sacrifici di distanze, di orari e, perchè no, di denaro. Ho potuto vedere che gli impianti sono pochi, ma ci sono, che le possibilità di scelta della disciplina sportiva cui dedicarsi sono limitate, ma ci sono, che le carenze di organizzazione e di gestione ci sono, ma possono essere eliminate.
Spetta ora soltanto a noi, a tutti noi, frequentando gli impianti sportivi, contribuire al superamento di difficoltà e di carenze, chiedere che gli impianti vengano aumentati di numero, potenziati, adattati meglio alle esigenze della zona, perchè lo sport diventi veramente un servizio sociale.
E, inoltre , non ci saranno più bilance che sogghignano.
Eligio Pagetti
Polisportiva Leonardo G. 2
Dati delle partite di campionato F.I.G.C. mese ottobre
l° Giornata andata
Cadetti S. Leonardo - Pero
Comunicato
2 - 2
Giovanissimi Inciranese - S. Leonardo 4 - 5
Mini Allievi Fiorentina - S. Leonardo 5 - 1
Allievi S. Leonardo - Ardor V - D
Under 20 S. Leonardo - Pasublo
2° Giornata andata
Polisportiva Gallaratese "1967"
Ente Autonomo di Formazione e Promozione Sportiva S.r.l. «Voluntas et Libertas» Milano - Via Appennini, 41 (angolo Alex Visconti) Telefono 35.35.065
Corsi di KARATE 1977-78, femminile e maschile. Iscrizioni sempre aperte. Limite minimo di età 10 anni. Istruttori fesika specializzati. Palestra scolastica del quartiere
Lezioni di un'ora: giorni non festivi dalle ore 18,30 alle 20,30 (2 settimanali), con buoni valevoli per lezione effettuata. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi in sede, il mercoledì e giovedì non festivi dalle ore 17,30 alle 19,30 e dalle 21 alle 22,30. Il sabato dalle ore 10 alle 12 e dalle 17,30 alle 19,30, oppure nella palestra (giorni e ore dei corsi).
Corsi di GINNASTICA di formazione e avviamento all'atletica leggera maschile e femminile.
Età: dagli 8 ai 16 anni. Inizio corsi 7 novembre 1977. Due lezioni settimanali (60 ore circa di corso).
Femminile: non festivi dalle ore 17 alle 18. Maschile (2 corsi): non festivi dalle ore 18 alle 19 e dalle 19 alle 20. Massimo 25 atleti per corso, minimo 15. Palestra Scuola Elementare - Via delle Ande.
Quota mensile di L. 5.000 (con buoni lezione ai Soci), comprendente Assicurazione Sportass e la dotazione ad ogni atleta di: borsa, maglia, calzoncini della Società.
A fine corso verrà rilasciato Diploma sotto «L'alto patrocinio del Ministero del Turismo e dello Spettacolo». I diplomati potranno accedere alle regolari attività promozionali e agonistiche F.I.D.A.L. con la squadra ufficiale della Polisportiva. Le iscrizioni restano aperte sino al 30 dicembre e si ricevono presso la Sede della Società, il mercoledì e giovedì non festivi dalle ore 17,30 alle 19,30 e dalle 21 alle 22,30; al sabato dalle ore 10 alle 12 e dalle 17,30 alle 19,30; e dal 7 novembre, presso la palestra, nei giorni e ore dei corsi. Pagamento mensile, con un anticipo di due mesi alla iscrizione. Occorre il certificato di idoneità del proprio medico curante. Verranno organizzate manifestazioni promozionali all'aperto nel quartiere, libere a tutti, incollaborazione con le scuole.
Notiziario
3 - 4
Cadetti Alcione - S. Leonardo rinviata
Giovanissimi S. Leonardo - Affori Est 0 - 5
Mini Allievi S. Leonardo - Pasublo 0 - 1
Allievi Cleaner - S. Leonardo
1 - 6
Under 20 Pejo - S. Leonardo 11-3
3° Giornata andata
Cadetti Riposo
Giovanissimi Dimeno - S. Leonardo
Mini Allievi Settimo - S. Leonardo
Allievi S. Leonardo - La domina
Under 20 S. Leonardo - Alcione
4° Giornata andata
1- 0
1- 4
1- 4
3 - 2
Cadetti S. Romano - S. Leonardo 0-1
Giovanissimi S. Leonardo - Affori Est 0- 7
Mini Allievi Riposo
Allievi Napoli - S. Leonardo O -1
Under 20 Pol. Settimo - S. Leonardo 2 - O
Sul nostro campo sportivo di via Fichera ogni sabato si effettuano partite inerenti ad un Torneo sperimentale per calciatori Giovanissimi, in preparazione al campionato
N.A.G.C.
ALTRE ATTIVITA
Nelle palestre sono iniziati i corsi di Ginnastica-Pre scolare-formativa-artisticacorrettiva e adulti — pochi posti disponibiliMINI BASCHET
Inizierà il corso IL MARTEDI
— e VENERDI dalle 19 alle 20 nella palestra elementare via Visconti per ragazzi dai 9 ai 15 anni per informazione telefonare al 35.32.369
Polisportiva
S. Leonardo G 2.
Sono in avanzata fase di elaborazione i programmi del settore che con gite, scampagnate; escursioni e vacanze. daranno modo di scegliere in una vastissima gamma di programmi, ad ogni famiglia, il più consono alle esigenze del proprio nucleo familiare. Gite domenicali. crociere via nave e via aereo, soggiorni e vacanze se il giornale ospiterà i programmi, nel prossimo numero troverete tutto stampato su "Zona 19" comunque, per informazioni potrete rivolgervi alla sede della polisportiva gallaratese il mercoledì e giovedi dalle 17.30 alle 19.30 e dalle 21 alle 23 ed al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17.30 alle 19.30.
ATLETICA
Alla 5Ü marcia non competitiva di Trenno del 23 ottobre.
Gli atleti della polisportiva gallaratese 67 si sono classificati nell'ordine:
Vantini Marco 2° - Cappato Gabriele 8° - Borgonovo Marco 12° - Fasolato Felice 16° I° dei ragazzi partecipanti l'atleta della polisportiva gallaratese 67 Topolino Antonio.
Il nostro atleta Canova Francesco ha partecipato domenica 23 ottobre a Strasburgo alla maratona francese che con mille partecipanti di tutte le nazioni europee, ha ottenuto uno strepitoso successo di partecipanti e di pubblico.
Il record assoluto e fantastico ottenuto lo scorso anno da Edmundo Warncke del percorso di 42,195 km. col tempo di 2h 14' 57" non è stato battuto da nessun atleta partecipante.
A Neuf-Brisach, alla partenza stacchi immediati dei francesi hanno portato la marcia a dei valori altissimi di velocità lasciando il vuoto dietro. Il nostro Canova purtroppo ha dovuto ritirarsi al 25° km. per strappo muscolare all'inguine accadutogli al 12° km.. Un doveroso ringraziamento al nostro atleta e gli auguri migliori per la prossima edizione dove contiamo di poter partecipare con almeno una decina di atleti della società.
'Mano 19 - pag. 11
Ü
Calendario attività mese di novembre
2 mercoledì
Calcio - Campo Comunale di Pero ore 14.30 Under 20: Polisportiva Gallaratese-Pero A.C.
Circolo G. Trevisani ore 21 Serata di scacchi.
4 venerdì
Consiglio di Zona - Via Pogatachnig Riunione del Consiglio di Zona. Circolo G. Trevisani ore 21 Torneo di scacchi c/o Coop. ECER, via Cechov 20.
PCI - Sez. Bottini - Via Monreale 19
Celebrazione 60° anniversario della Rivoluzione d'ottobre. ore 21 Film.
PCI - Sez. Ragionieri - Via Appennini 41 ore 21 Assemblea pubblica su: I convegni di Bologna e dell'Istituto A. Gramsci sulla questione giovanile.
5 sabato
PCI - Sez. Bottini
Celebrazione del 60° anniversario Rivoluzione d'ottobre. ore 21 Film.
Polisportiva S. Leonardo
Calcio - Campo S. Leonardo
cat. Under 20: Padana-S. Leonardo
cat. Cadetti: S. Leonardo-DD.SS. Giorgi
cat. Giovanissimi: S. Leonardo-Pomense
cat. Mini Allievi: S. Leonardo-Corsico
cat. Allievi: Bollatese-S. Leonardo
PCI - Sez. Ragionieri ore 21 Riunione di caseggiato in Via Appennini, 3 ore 21 Riunione di caseggiato in Via Appennini, 11
6 domenica
Circolo Trevisani - Via Appennini, 41 ore 9.15 Conoscere Milano. Visita guidata al Castello Sforzesco in collaborazione con E.P.T.1.S.A.L.. Ritrovo davanti al Circolo.
Calcio - Campo La Madonnina ore 9 cat. Under 20: Polisportiva GallarateseBaranzatese ore 10.45 3° categ. Polisportiva Gallaratese-Fleming
PCI - Sez. Bottini
Celebrazioni 60° anniversario della rivoluzione d'ottobre ore 10 Dibattito.
9 martedì
Circolo Trevisani ore 21 Serata di scacchi.
PCI - Sez. Ragionieri ore 21 Riunione di caseggiato - Via Appennini, 41 ore 21 Riunione di caseggiato - Via Appennini, 49
11 venerdì
Circolo Trevisani ore 21 Poesia dialettale milanese: Carlo Porta letto e commentato da Sandro Baini. ore 21 Serata di scacchi.
PCI - Sez. Bottini ore 21 Dibattito su: Milano 19.
PCI - Sez. Ragionieri ore 21 Assemblea pubblica su: Progetto a medio termine del PCI.
Consiglio di zona - presso Cooperativa Lampugnano via Diomede 62. Conferenza di Distretto.
12 sabato
PCI - Sez. Fornasari - Via Micene ore 21 Festa del Tesseramento. ore 23 Spaghettata. ore 24 Lotteria. Consiglio di Zona ore 20.30 Conferenza di Distretto. Polisportiva S. Leonardo
Calcio:
cat. Under 20: S. Leonardo-Corsico
cat. Cadetti: Vercellese-S. Leonardo cat. Giovanissimi: Bruzzanese-S. Leonardo cat. Mini Allievi: Sanyo-S. Leonardo cat. Allievi: S. Leonardo-Milano Nord
13 domenica
Circolo Trevisani ore 9.15 Conoscere Milano. Visita guidata al Museo Archeologico in collaborazione con E.P.T.1.S.A.L..
Calcio - Campo Comunale di Pero ore 9 Polisportiva Gallaratese-Cerchiatese, cat. Under 20, campo Kennedy. ore 9 3° cat. Polisportiva Gallaratese-Baggio 2°
PCI - Sez. Bottini ore 10 Dibattito: Tre generazioni a confronto.
14 lunedì
PCI - Sez. Ragionieri ore 21 Riunione di caseggiato - Via Cilea, 18. ore 21 Riunione di caseggiato - Via Cilea, 22.
16 mercoledì
Circolo Trevisani ore 21 Serata di scacchi.
PCI - Sez. Ragionieri ore 21 Riunione di caseggiato - Via Falck, 34. ore 21 Riunione di caseggiato - Via Borsa, 63.
18 venerdì
Circolo Trevisani ore 21 Film: "Zeta, l'ergia del potere" di Costa Gavras. ore 21 Serata di scacchi.
PCI - Sez. Bottini ore 21 Dibattito su: Centro Sociale.
PCI - Sez. Ragionieri ore 21 Assemblea degli iscritti su: elezioni dei distretti scolastici.
7 lunedì
Consiglio di zona - ordine del giorno: Votazione programma del Consiglio di Zona — Dipartimenti e Commissioni — Preparazione della Conferenza di Distrettc — Lotti di edilizia popolare (legge 167).
PCI - Sez. Ragionieri ore 21 Riunione di caseggiato - Via Appennini, 27 ore 21 Riunione di caseggiato - Via Appennini, 29
20 domenica
Circolo Trevisani ore 9.15 Conoscere Milano. Visita guidata alla Galleria della scultura (Castello Sforzesco) in collaborazione con E.P.T. - I.S.A.L. Calcio - Campo La Madonnina ore 9 cat. Under 20: Polisportiva GallarateseCornaredese ore 10.45 3° cat.: Polisportiva Gallaratese-Arden PCI - Sez. Bottini ore 10 Dibattito: Tre generazioni a confronto.
23 mercoledì
Circolo Trevisani ore 21 Serata di scacchi.
24 giovedì
Circolo revisani ore 21 Dibattito: 60 anni dalla Rivoluzione d'ottobre nel giudizio di storici e dirigenti politici.
25 venerdì
Circolo Trevisani ore 21 Film: "La confessione" di Costa Gavras ore 21 Serata di scacchi.
Consiglio di Zona ore 21 Riunione del Consiglio di Zona. Ordine democratico — Occupazione giovanile — Licenze edilizie. Pareri Commissioni — Varie.
26 sabato
Polisportiva S. Leonardo
Calcio:
cat. Under 20: Gratosoglio-S. Leonardo
cat. Cadetti: Cornaredese-S.Leonardo
cat. Giovanissimi: S. Leonardo-Certosa M.
cat. Allievi: Garben-S. Leonardo
27 domenica
Circolo Trevisani ore 9.15 Conoscere Milano. Visita Guidata a Piazza Mercanti in collaborazione con E.P.T.1.S.A.L..
Mostra fotografica di G. Coppoletta e R. Corcella. Calcio - Campo Visconti ore 14 cat. Under 20: Polisportiva GallarateseBaggio Le Revel, campo Kennedy. ore 10.45 3° categ.: Polisportiva Gallaratese-Colombo Cepis.
19 sabato
Polisportiva S. Leonardo
Calcio: cat. Under 20: Aldini-S. Leonardo
cat. Cadetti: S. Leonardo-Baggio 2°
cat. Giovanissimi: S. Leonardo-I.C. Bruzzano
cat. Mini Allievi: S. Leonardo-Borromeo
cat. Allievi: Baranzatese-S. Leonardo
PCI - Sez. Bottini ore 10 Dibattito: Progetto a medio termine. PCI - Sez. Ragionieri ore 15 Festa del tesseramento.
30 mercoledì
Circolo Trevisani ore 21 Serata di scacchi.
Ä
pag. 12 - milano 19
"milano 19" - mensile di informazione, politica e cultura della zona 19 delle città di Milano - Sede della redazione: Circolo Giulio Trevisani, via Appennini, 41 - tel. 3539458 - Redazione: Alessandro Cappelletto, Pierluigi Corbella, Adalberto Crippa, Alfonso Darà, Enzo Gallina, Luigi Gnemmi, Giampiero Pagetti, Patrizia Romano, Luciano Zagato - Numero unico in attedsa di autorizzazione - Stampa e impaginazione: Coop. "Il Guado"Robecchetto con Induno (Mi) - tel. 0331/881475.