Affori-Bovisasca...(6)

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ANNO 1 - N. 6 - GIUGNO 1978

FFORI - BOVISASCA RUZZANO OMASINAC mensile di politica,cultura,attualita

CONSIDERAZIONI

Il nostro giornale va in vacanza e riprenderà la sua pubblicazione in settembre. Vorremmo fare alcune valutazioni su quello che abbiamo fatto e no, sulle difficoltà incontrate, sulle critiche rivolteci ed anche sugli elogi (ci sono pervenuti anche questi!).

Insomma, un primo bilancio di questa nostra fatica, per trarne delle indicazioni sul lavoro che andremo a svolgere in futuro. tra nostra intenzione uscire con un giornale aperto, che trattasse prevalentemente argomenti inerenti la nostra zona, pur collegati nel discorso più ampio della città e della stessa vita nazionale. Argomenti non solo politici, ma anche di attualità, di costume e di cultura. Un giornale che diventasse uno strumento di aggregazione e di confronto tra la gente dei nostri quartieri. Ci siamo riusciti?

In parte. Sfogliando i primi numeri, diremmo che abbiamo rispettato l'accordo con i lettori. Abbiamo trattato ampiamente il problema della droga nella nostra zona e possiamo dire che se a Villa Litta si sono riuniti più di duecento giovani per discuterne, il merito è anche un po' nostro. Siamo usciti con il primo numero con molto entusiasmo e nessuna esperienza. Ricordiamo l'emozione quando sono arrivati i giornali dalla tipografia: era il primo concreto risultato dei nostri sforzi, delle nostre ore rubate al riposo. Poi, con i numeri successivi (facendo tesoro delle critiche ricevute) abbiamo migliorato graficamente il giornale, arricchendolo anche come contenuti, intensificando le interviste, calandoci nella realtà dei quartieri e toccando quei temi di interesse comune come la scuola, l'edilizia, l'ordine pubblico, il "Paolo Pini". Inizialmente c'è stata, verso il giornale, una diffidenza notevole da parte di alcune forze politiche. Diffidenza che sembra finalmente superata dalla capacità dimostrata di coinvolgere altre componenti politicosociali su problemi di interesse di tutti. Notiamo finalmente un interesse nuovo, diverso attorno al giornale. Parlavamo prima di critiche: sono inevitabili quando si toccano argomenti di interesse comune e non abbiamo certo la presunzione di avere la verità in tasca. Il nostro intento è innanzitutto quello di favorire il dibattito, il confronto, lo scambio di idee e di esperienze. Se hanno questa funzione, ben vengano le critiche. Difficoltà ne abbiamo incontrate molte: non dimenticate che i componenti la redazione (pochi) lavorano nelle ore serali, dopo aver assolto il loro dovere di lavoratori (nessuno di noi vive di rendita). Quindi nella valutazione complessiva del giornale va tenuto conto di quanto si è fatto anche in ragione alle forze disponibili.

Sappiamo che ancora molto ci resta da fare e continueremo a lavorare con immutato entusiasmo, sicuri che incontreremo la comprensione dei lettori, se commetteremo qualche errore. Ma per far sì che le energie profuse vengano completamente sfruttate, abbiamo bisogno del contributo di tutti voi. Siamo a metà strada di un punto di incontro: facciamo in modo che si arrivi all'appuntamento, fino a stringerci la mano.

Nuovi poteri?

In occasione del rinnovo del CDZ previsto per la fine di giugno, la redazione sidente del CDZ e I capi - gruppo del seguenti partiti: PCI - DC - PSI - DPli dibattito si è articolato attorno a queste domande:

Quale è la vostra opinione sul lavoro svolto in questi due anni dl gestione

Quale è stata la partecipazione politica al lavori del CDZ e quale quella da Come si è articolato il confronto fra le forze politiche?

Con il rinnovo e l'applicazione delle delibero quadro previste dal nuovo in attesa delle elezioni dirette (previste da una legge dello Stato) che si gno? Cosa pensate si debba fere per coinvolgere meglio la popolazione attor zione principale del decentramento?

MARILENA ADAMO, Presidente del CDZ.

Credo che per rispondere a questa domanda, la si debba analizzare nei suoi diversi aspetti, e il giudizio che va dato non possa prescindere dalle necessità della zona e nel confrontarsi rispetto ai problemi dei cittadini e della partecipazione degli stessi. Altro punto importante è il salto di qualità che ci ha portato ad essere consiglio di governo. Molto lavoro è stato fatto, dalle case popolari al consultorio, considerando anche le grosse difficoltà in cui ci siamoi trovati ad operare. Per quanto riguarda i rapporti con la amministrazione centrale, questi sono senz'altro migliorati con la nuova giunta. Sono stati compiuti grossi passi in avanti dal punto di vista legislativo, mentre permangono ancora grosse carenze e ritardi dal punto di vista burocratico e amministrativo. II

CdZ si rifiuta di essere la cassa di risonanza della Giunta, ma si rifiuta anche di essere la cassa di risonanza di certe posizioni personalistiche o corporative in quanto deve operare esclusivamente per quanto concerne i temi di interesse comune. Per quanto riguarda la partecipazione, non è vero che questa non ci sia: basterà passare una giornata In segreteria per rendersi conto che II consiglio di zona è diventato un punto di riferimento per tutti i cittadini. Ci sono però alcune difficoltà che riguardano la partecipazione alle sedute del CdZ. Partecipazione che si fà invece numerosa quando si trattano temi specifici. Non dobbiamo dimenticare che, anni e anni di separazione tra i cittadini e le istituzioni hanno determinato il fatto che molti cittadini non sappiano assolutamente cosa sia il CdZ. Situazione che comunque in questi ultimi due anni è decisamente migliorata. Va rilevata una scarsa partecipazione anche da parte di alcune forze politiche ed in particolare nelle commissioni di lavoro.

Nel confronto con le altre forze politiche, in particolare da parte dell'opposizione, spesso abbiamo dovuto constatare un atteggiamento non costruttivo, dimostrando dl preferire li facile atteggiamento di chi sta a guardare. Ultimamente abbiamo notato un cambiamento, che va nella direzione dl una opposizione più presente e costruttiva. E augurio comune, lo credo, che le forze politiche presenti in CdZ. Sappiano proseguire su questa strada. Se venissero delegati tutti i poteri previsti dal nuovo regolamento, il CdZ sarebbe certamente messo In grado di assolvere al ruolo di governo, coinvolgendo direttamente i cittadini alla gestione del territorio. Questo lo si otterrà con una maggiore informazione sulle attività e I compiti del CdZ. A tale scopo abbiamo ritenuto opportuno pubblicare, In altra parte del giornale, un documento prodotto dal Consiglio.

di ABC ha organizzato una.tavola rotonda alla quale hanno partecipato il PrePSDI.

del CDZ? E il rapporto con l'Amministrazione Centrale? parte dei cittadini?

regolamento, quali i reali poteri che vengono attribuiti al COZT svolgeranno nell'80, come I partiti si apprestano al rinnovo dei CDZ di giuno alla gestione della cosa pubblica, che in definitiva rappresenta la motiva-

`68: cos'è rimasto

Un'analisi a dieci anni di distanza

Dieci anni fa l'itEifia - e con essa altri paesi dell'Europa occidentale - fu scossa da avvenimenti che avrebbero determinato, negli anni successivi, profondi cambiamenti nel quadro politico e sociale del paese i cui termini più rilevanti sono stati un notevole allargamento dell'area della sinistra e una maggior incisività delle lotte operaie, che hanno portato a conquiste fondamentali per I lavoratori.

Certamente quel momento, il '68, non fu una concomitanza di fatti casuali, ma II risultato di processi che, nel decennio '60 - '70, hanno interessato tutto il mondo.

Fuori dal nostro paese i primi anni '60 sono quelli che vedono accanto alla Indipendenza di gran parte delle colonie africane II permanervi di grandi tensioni fomentate dagli interessi imperialistici delle nazioni colonizzatrici; che vedono negli USA l'ascesa del "democratico" J.F. Kennedy, la rottura delle relazioni con Cuba dopo l'avvento di Castro e l'allontanamento degli interessi americani dal paese e II tentativo di Invasione da parte di fuoriusciti cubani, manovrati dalla CIA.

Sono gli anni in cui la "crisi dei missili" di Cuba fa temere a tutto II mondo un nuovo conflitto mondiale, scongiurato da un atto di "buona volontà" dell'URSS; in cui si consuma la frattura tra i "socialismi" sovietico e cinese e relativi alleati ed In cui viene preparata l'aggressione americana al Vietnam. La scomparsa dalla scena dei tre "grandi" — Kennedy, Kruscíov e Giovanni XXIII — che avevano notevolemenie contributo a mantenere un equilibrio mondiale tra il mondo capitalistico e quello socialista accelera i processi momentaneamente "congelati".

Tra i quali, caratterizzante, è il ferope attacco sferrato dall'imperialismo statunitense in tutte quelle aree mondiali dove aveva interessi economici o politici da conquistare o salvaguardare: dall'America latina alla penisola indocinese, in particolare il Vietnam del Nord.

La "questione vietnamita" si internazionalizza: a fianco degli USA intervengono Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Filippine e Corea del Sud, mentre il Vietnam del Nord e il FLN del Vietnam del Sud sono sostenuti dai paesi socialisti e dai movimenti progressisti ed antimperialisti di tutto il mondo.

Il Vietnam travalica II contesto geografico e diviene terreno di scontro a livello mondiale tra socialismo e imperialismo; il pre-'68 si "chiude" con altri sanguinosi episodi che sembrano dimostrare l'invincibilità di quest'ultimo (colpo di Stato in Grecia e guerra dei "6 giorni" di Israele contro i paesi arabi).

Per il nostro paese il decennio si apre in modo drammatico: viene varato il governo monocolore DC presieduto da Tambroni con l'appoggio

esplicito dei fascisti dell'MSI; forti dello spazio conquistato questi ultimi vogliono tenere - provocatoriamente - II loro congresso a Genova, città medaglia d'oro della Resistenza. Genova insorge contro l'oltraggio e caccia i fascisti; in tutto II paese si svolgono sollevazioni antifasciste che si tenta di stroncare con sanguinaria repressione: vi sono morti - tra i manifesti antifascisti - in tutto il paese, ma l'episodio più tragico ha luogo a Reggio Emilia, dove la polizia spara su cittadini inermi, uccidendone 5.

È l'ultimo atto del governo Tambroni che è costretto a dimettersi; inizia la collaborazione di centro - sinistra.

I primi anni del decennio vedono una estensione delle lotte operaie il cui inizio può esser considerato il grande sciopero nazionale dei metalmeccanici del '62, cui partecipano dopo diversi anni di assenza - risultato della politica padronale e centrista di divisione dei lavoratori - gli operai della FIAT, uniti.

(segue a pagg. 6/7)

sommario

Tribuna aperta

La terza età al mare

La veridica istoria di Villa Litta

Radiografia delle zone 7 - 8

Relazione sull'attività del CdZ

I giornali delle scuole

Religioni

pag. 2 pag. 3

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pag. 4

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pagg. 8/9

pag. 10

dalla prima

Tavola rotonda di ABC con i capigruppo e il presidente del consiglio di zona

GHEZZI, P.S.D.I.: in linea di massima il giudizio è positivo. Infatti i punti che ci orientano in questo senso, ci derivano dalle esperienze messe a frutto attorno alle problematiche generali della zona. Inoltre esiste la possibilità, all'interno del CdZ, di continui dialoghi tra le forze politiche nel rispetto delle singole posizioni. Con l'amministrazione, diciamo che si è ancora alla ricerca di una integrazione. Situazione che può trovare giustificazione in alcuni motivi. come ad esempio, le difficoltà di bilancio, la nuova fase transitoria dell'istituto, la graduale applicazione del regolamento ed infine la lentezza della macchina burocratica. Per quanto riguarda la partecipazione, l'impossibilità di risolvere in termini brevi le necessità dei cittadini, ha determinato un certo disinteresse degli stessi, per altro ora in via di superamento. Il confronto tra le forze politiche trova ancora il punto più qualificato nelle commissioni di lavoro. dove vi è anche la presenza di esperti designati dai partiti. Proprio da queste occasioni di confronto democratico, sono scaturiti orientamenti concreti in forma prioritaria: ordine pubblico, droga ecc. ecc.

Con il rinnovo del CdZ e l'applicazione delle delibere quadro, verranno a decadere, in parte, le carenze riscontrate fino ad oggi. Se vi sarà volontà politica questo miglioramento troverà concretezza attraverso gli strumenti necessari per rendere operanti i contenuti del nuovo regolamento. Forti delle esperienze passate i partiti dovranno designare elementi sempre più qualificati sia nel Consiglio che nelle commissioni di lavoro. Per coinvolgere di più i cittadini bisogna dare più pubblicità ai lavori del CdZ.

FUGAZZA, D.P.: finalmente siamo riusciti ad avere una legislazione e questo (al di là delle valutazioni nel merito del regolamento) è un dato positivo. Va anche detto però che una legge non è buona, in sè e per sè, se non esiste la volontà di applicarla. Questa legge che stabilisce in linea di principio una serie di poteri al CdZ, richiede per altro tutto un lavoro di carattere burocratico - amministrativo che a nostro avviso non viene fatto perchè da parte della Giunta manca la volontà di rendere operativa la legislazione. Sicuramente i rapporti con la giunta di centro - sinistra non potevano essere buoni. Con la nuova Giunta noi rileviamo uno scarso interesse nei confronti dei CdZ; sostanzialmente seppur i CdZ hanno delle volontà specifiche da portare avanti, queste vengono nascoste da un preciso disegno politico di unitarietà generale, che si riflette anche a livello di zona. La scarsa partecipazione delle forze politiche è un dato di fatto. Solo il P.C.I., che crede pienamente nei poteri del CdZ, è l'unica forza trainante, mentre si notano diverse assenzeÑ da parte della D.C. e, negli ultimi tempi, anche da parte del P.S.I. È chiaro che, forze politiche che vogliono esprimere la loro linea anche in termini di azioni concrete (cioè di potere) se sono impossibilitate a farlo, non spingono per la partecipazione. Però un dato positivo è la partecipazione di forze aggregate, il chè sta a dimostrare che in CdZ esistono delle potenzialità di utilizzo.

D.P. nonostante tutto è riuscita a trovare un confronto in positivo, inteso anche come possibilità di crescita ed esperienza comune, nell'ambito dei partiti della sinistra; soprattutto con il PSI, pur non ritenendo il PCI una controparte ma un interlocutore privilegiato. Il confronto però è avvenuto soprattutto nell'ambito della sinistra perchè la D.C. è stata inesistente, anche come forza di opposizione. Il confronto esiste dove realisticamente si imboccano insieme delle strade, anche da posizioni diverse. Alcune delibere quadro sono già arrivate, altre mancano e non so se per questioni amministrative o per volontà politica, ma l'operatività dei CdZ non dipende solo da queste. Occorre una impostazione precisa tramite le elezioni dirette che mostreranno una maggiore partecipazione.

Motivo di preoccupazione nel rinnovo del CdZ è il fatto che I rappresentanti dei partiti minori rimarranno invariati, mentre il P.C.I. e la D.C. avranno diversi consiglieri in più. Questo crea uno squilibrio tra i due partiti maggiori e le forze minori.

BOMBACI, P.S.I.: un giudizio si può dare quando esiste la possibilità di un raffronto con le passate gestioni. Comunque oggi il CdZ è sicuramente superiore come proficuità di lavoro, rispetto a quello di qualche anno fa. I problemi concreti oggi si risolvono in termini di tempo molto più brevi. Dato questo primo giudizio positivo, va altresì rilevato che molto spesso si è fatto del CdZ il rispecchio dell'amministrazione comunale, creando quindi un piccolo parlamentino intento più a raccogliere il consenso attorno alle scelte della Giunta che portare avanti una politica indirizzata alle esigenze della nostra zona. Sulla partecipazione di carattere generale ai lavori del CdZ, concordiamo con quanto espresso dagli altri. La partecipazione dei cittadini è determinata dall'interesse suscitato dagli argomenti. ad esempio quando si è trattato dei problemi della scuola o del consultorio. Come P.S.I. possiamo dire che alcune commissioni non sono state in grado di operare a causa di continui rinvii, e di ciò bisogna tenerne conto. Il confronto tra le forze politiche c'è stato ed è stato positivo. Il P.C.I. da anni ha cercato di coinvolgere tutte le forze politiche sui problemi reali della zona. Si sono create delle frizioni, perchè ci rendiamo conto che raccordo raggiunto a Roma, per Milano non vale, in quanto conosciamo bene come si presenta la D.C.: forza di minoranza che fa opposizione. Si è cercato di operare un coinvolDiento che la D.C. ha sempre rifiutato, usumendo atteggiamenti rigidi e di non collaborazione. Il lavoro futuro sarà sempre più qualificante, perciò si chiede una effettiva preparazione dei nuovi consiglieri e più impegno fattivo da parte dei partiti. Per ovviare alla mancanza di partecipazione dei cittadini, bisogna dare più pubblicità ai lavori del CdZ. Le commissioni devono svolgere politica anche nei quartieri, tenendo un contatto maggiore con i cittadini, spostandosi, quando necessario, in quei punti dei quartieri particolarmente distanti, con assemblee tenute nei diversi centri sociali.

BIGATTI, D.C.: dalle parole di Bombaci, bisognerebbe fare un plauso al P.C.I. che è riuscito a far lavorare il P.S.I. là dove non è riuscita la D.C.per tanti anni. Il CdZ ha dimostrato una buona volontà di operare da parte dei consiglieri, mentre in sede politica il nostro giudizio è negativo, in quanto il CdZ si è fatto portavoce della giunta, anzichè assumere ìl ruolo di portavoce delle esigenze della base. Il CdZ di una volta era più intransigente nei riguardi dell'amministrazione comunale, mentre oggi vi è la tendenza di sopire, nascondere certe divergenze. Denunciamo anche una scarsa accessibilità al materiale di lavoro sopattutto per i partiti della minoranza, accrescendo il divario di informazione fra chi sempre più sa e chi sempre meno sà. Per quanto riguarda la partecipazione, bisogna distinguere tra cittadino comune e cittadino organizzato. Nel primo caso non c'è partecipazione se non quando si tratta di problemi che lo riguardano da vicino. Nel secondo la partecipazione è senza dubbio più numerosa. Vi è quindi da chiedersi se questo tipo di partecipazione avviene perchè c'è il CdZ o sarebbe avvenuta comunque portando le istanze a Palazzo Marino. Per quanto riguarda la partecipazione dei partiti, ricordiamo che la D.C. è all'opposizione e si regola di volta in volta su quale linea seguire, quindi è pienamente giustificato il fatto che a volte non si faccia vedere. Comunque la D.C. sui problemi più importanti è sempre stata presente. Ci meraviglia il fatto che, se non funziona il CdZ venga accusata la D.C.. Non bisogna confondere il discorso quantitativo con quello qualitativo: anche un solo consigliere può portare avanti con convinzione la linea del proprio partito. Siamo in contrasto sul metodo imposto alla commissione casa e alla commissione LL.PP. per la manutenzione. La commissione casa ha operato in modo burocratico, senza darci la possibilità di verificare II diritto alla casa di un cittadino anzichè di un altro. È stata chiesta una documentazione sul sistema di assegnazione, che per altro non è mai arrivata. Per quanto riguarda la manutenzione, è inammissibile che vengano asse-

gnati lavori in base a preventivi estremamente provvisori, senza la possibilità di verificare le spese fatte. Il nostro discorso sul rinnovo del CdZ è coerente con la nostra natura di partito democratico: inviteremo tutti gli iscritti e gli elettori della D.C. a recarsi nelle sezione per votare i nuovi candidati quali rappresentanti in CdZ. In lista ci saranno iscritti e non al partito, scelti per capacità, moralità e dal punto di vista patrimoniale.

RAGUZZONI, P.C.I.: il CdZ ha assunto, in questi ultimi tempi, un ruolo diverso: ha smesso di essere un punto di raccolta dei malumori della gente per divenire forza di governo, in senso costruttivo, e positivo nei rapporti tra i partiti. Naturalmente le scelte che si vanno ad operare devono tener presente la programmazione più generale della città. Fatta questa premessa, il giudizio che noi diamo è positivo, anche se non sempre si è riusciti a sviluppare tutta la necessaria operatività attorno alla problematica e ai compiti del CdZ. Per quanto riguarda i rapporti con la giunta, bisogna dire che negli anni precedenti era l'assessore al decentramento che decideva in quale modo doveva operare il CdZ, oggi invece è il CdZ che propone. Se seguire i lavori risulta noioso da parte dei cittadini, vuol dire che qualcosa non va nel modo di far politica all'interno del CdZ. Se i partiti non sono completamente presenti, si verificano anche delle mancanze di dialogo tra gli stessi. Se la D.C., per precisa volontà, non si fa vedere totalmente, c'è una carenza di credibilità nel CdZ. L'opposizione la si fa soprattutto con la presenza, non certo con l'assenza, continua. Il confronto tra le forze politiche non è stato facile: anche all'interno della stessa maggioranza a volte non si è raggiunta l'unanimità. Il confronto politico si è limitato a pochi temi. Non si è riusciti ad operare pienamente per l'assenteismo non solo della D.C., ma anche delle forze intermedie. Solo negli ultimi mesi è maturato un rapporto diverso tra i partiti. I temi che più si sono concretizzati sono il piano regolatore e i servizi socio - sanitari. Per quanto riguarda l'assegnazione delle case, queste sono state fatte in base ad un bando del 1974. È stata una mancanza della commissione casa il non aver controllato l'elenco degli assegnatari per vedere se erano veramente meritevoli. Considerando che il CdZ acquisisce nuovi poteri, è preoccupante pensare che continui l'indifferenza da parte dei cittadini nei riguardi dello stesso. Se pensiamo che il CdZ ha la necessità di assumere un ruolo di governo, non crediamo che questo possa essere gestito solo dai consiglieri, ma da tutte quelle realtà che già operano in forma aggregativa. Nel momento in cui andiamo al rinnovo del CdZ, dobbiamo preoccuparci di indicare quegli elementi che siano veramente capaci di gestire la cosa pubblica. Nell'indicare i consiglieri, i partiti si devono far carico di questa responsabilità.

Avviso ai lettori

Con questo numero si apre la pausa estiva del giornale.

ABC da appuntamento ai suoi lettori al 15 settembre.

Con l'occasione auguriamo a tutti Felici Vacanze.

TRIBUNA APERTA

Queste colonne sono a disposkione di tutte le forre politiche e sociali. Non necessariamente l'impostazione e il contenuto degli articoli rispecchiano l'opinione della Redayone

Parliamo ancora di droga

Innanzitutto i fatti. Nell'assemlea del 13 marzo veniva affrontato direttamente dai giovani, organizzati e non, il problema della diffusione della droga nella nostra zona. Vi partecipavano 350 cittadini, nella grande maggioranza per l'appunto giovani. Nei corso di numerosissimi interventi emergevano i più svariati punti di vista sul problema e sul modo per affrontarlo. Alcuni di questi erano: recupero di strutture pubbliche e non, per svolgervi attività culturali, sportive, etc. comunque aggregative; sviluppare interventi per il coinvolgimento delle famiglie dei tossicomani; instaurare un rapporto positivo con il Consiglio di Zona e le istituzioni; legalizzare le droghe leggere per bloccare la diffusione delle pesanti; promuovere assemblee per informare i giovani sulla droga. Nei corso di questo dibattito veniva avanti un forte elemento unitario: la necessità di sviluppare la lotta all'eroina, di confrontarsi con le istituzioni per verificarne la disponibilità; conoscere la disponibilità (anche di strutture) di circoli culturali, gruppi sportivi, etc. a costruire attività aggregative con i giovani e per i giovani per sottrarli al mercato della droga. Inoltre emergeva l'esigenza di rendere operativo con proposte concrete di lavoro, quanto si era discusso nella assemblea e se ne riconvocava un'altra per decidere che proposte di lavoro presentare ai giovani del quartiere.

Le proposte su cui ci si accordava nel corso della nuova assemblea organizzativa era la formazione di cinque commissioni di lavoro: a) la prima che tenesse i rapporti con il C.d.Z., soprattùtto con le commissioni particolarmente coinvolgibili su questo lavoro contro la droga; che si ponesse il problema di entrare a far parte del "coordinamento droga", (proposto dal C.d.Z.) una commissione di lavoro che censisse le strutture pubbliche e non, ove svolgervi attività ricreative, culturali, sportive. c) la terza si sarebbe interessata di un lavoro di prevenzione e informazione sul fenomeno droga da farsi nei luoghi di abituale ritrovo dei giovani. d) una commissione avrebbe portato avanti un'indagine conoscitiva delle realtà occupazionali, scolastiche, familiari, etc. vissute dai giovani tossicomani della zona. e) la quinta ed ultima avrebbe preparato un convegno sulla droga da tenersi in zona 8. Su quest'ultimo impegno di lavoro la visione unitaria all'epoca di quest'assemblea, era quella che voleva il convegno come la risultante, la verifica, il momento di arricchimento direttamente portato dai partecipanti, di tutto ciò che si fosse svolto nella fase di costruzione del lavoro. Arriviamo al 27 aprile, quando è stata riconvocata una nuova assemblea per vagliare queste proposte. A questo punto avvengono dei fatti incredibili. Innanzitutto, tra i promotori delle iniziative (FGCI, Giovani degli Oratori, Circolo

grassi 9e11 ce

RADIO - TELEVISORI

APPARECCHI A GAS -

LAMPADARI - MATERIALE

ELETTRICO

Socio della Coop. CEA

TELEF.

Giovanile di Affori, i giovani di D.P.) sin dall'inizio si provocano delle fratture. D.P. e il Circolo Giovanile stravolgono le proposte suddette, le negano ed affermano la necessità del convegno subito. Alla domanda su che cosa si sarebbe discusso in esso, emerge una grossa confusione politica, non chiarendo altro che in tal modo si lascerebbe ai giovani la possibilità di esprimersi senza "incanalamenti" di sorta e si capirebbe come operare nel futuro. Tali incanalamenti sarebbero i lavori sviluppati dalle commissioni su elencate, all'interno delle quali i giovani non organizzati sarebbero invitati a lavorare insieme a quelli organizzati e quindi potrebbero controllare lo svolgimento dei lavori, contribuire alla costruzione di questo movimento, arricchire effettivamente la propria coscienza democratica con i giovani della zona. Ecco: secondo i giovani di D.P. e del Circ. Giov. questo non è un rapporto democratico con i giovani della zona, che invece si avrebbe con una presunta partecipazione dei giovani al convegno da loro proposto, nel quale nessuno ha capito di cosa si discuterebbe concretamente per poi svolgere un lavoro costruttivo ed articolato. Con una profonda divisione si chiude l'assemblea con i "gruppi" da una parte, intenzionati a fare il loro convegno da cui per magia (e per che altro, se no?) verrebbe fuori la linea di intervento nella zona; e dall'altro la FGCI e i giovani degli oratori intenzionati a mettere in piedi un comitato che coordini il lavoro delle commissioni, da riunirsi al più presto, e che prepari in seguito un convegno che possa essere il risultato di quanto queste abbiano prodotto. Ora facciamo alcune considerazioni Va chiarito che siamo decisamente contrari ad una posizione democraticistica (e non democratica) che crede che le masse crescono politicamente solo discutendo in termini vaghi sulla propria convinzione; siamo contrari a posizioni populistiche che pensano che un lavoro politico si possa formulare esclusivamente sulla base di ciò che le masse dicono, per cui se le masse dovessero affermare cose sbagliatre siamo comunque costretti a seguirle e a condividerne le scelte, ovunque si vada. La nostra posizione è che la democrazia avanza quando le masse, vi partecipano e discutono, ma sulla base di ciò che si è fatto e che si sta facendo e ne arricchiscano i contributi con proprie nuove esperienze; non crescono col vaniloquio. Inoltre non siamo daccordo con coloro che mascherano la loro appartenenza a forze politiche come fa D.P. con il Circ. Giov. Affori. Diciamo chiaramente: noi della FGCI non abbiamo l'intenzione di negarci in quanto organizzazione politica che vuole costruire movimenti realmente di massa dei giovani, nei quali essere presenti con le nostre idee e altrettanto siamo convinti dell'importanza che ha per la vita della democrazia l'esistenza dei partiti e delle forze politiche. Noi ricerchiamo comunque il confronta costruttivo., l'azione unitaria con chiunque anche con chi oggi settariamente lo rifiuta. In Questo senso vogliamo riprendere al più presto il confronto con tutte le forze giovanili della zona, anche con quelle che oggi sul problema droga hanno fatto scelte diverse dalle nostre.

FGCI zona 8

pagina 2 n.6- Giugno 1978
64.50.466 20161 MILANO VIA ASTESANI, 40

La veridica

4a puntata

istoria di Villa Litta

Sopprimendo, questa volta, l'impeto lirico - chè i nostri tipografi, uomini saggi e positivi, non stanno a far versi nè a pubblicarli - ripartiamo, con la nostra prosa, dall'ultima proprietà privata e blasonata della Villa.

Il canto del cigno, del resto, fu presto coperto dal rombo degli Oerlikon d'epoca, che andavano a liberare Trento e Trieste. Dicono, i soliti pacifisti, che fu un grande ed inutile macello.... Essi non sanno con quale trasporto (!?) i padri afforesi, dopo la messa al campo a Villa Litta, finivano - ctn corone d'alloro, ma senza poter dire neppure "lo moro" - al monumento di piazza S. Giutina, dove, a mo' di viatico, potevano utilmente apprendere quant' "è bello e glorioso morire per la patria".

Mutilato, alla fine, risultò anche il parco della Villa, parzialmente acquistato e poi frazionato dall'Amministrazione Provinciale.

In compenso, dove un tempo arrancavano pigre carrozze, sarebbe presto sfrecciato il Progresso, rappresentato dalle Ferrovie Nord Milano; le quali, fedeli alle tradizioni, ci conservano ancora quegli storici convogli.

Affori, nel frattempo, era divenuto un grosso comune, triplicando - quasi - nel giro di vent'anni, la sua popolazione (1923: 20.617 abitanti); ma, per una sua innata vocazione metropolitana, fin dal 22 aprile 1917 aveva chiesto di essere unita a Milano.

L'aggregazione avvenne (con altri 10 comuni) nel 1927 e coinvolse subito la nostra Villa che fu acquistata dal Comune di Milano.

Dopo questo guizzo, il biscione s'afflosciò per 30 anni. Fuori metafora, a quell'atto immediato non corrisponde una altrettanto rapida decisione - o, meglio, volontàdi utilizzo del complesso; anche se, in proposito, non mancavano le idee.

Risale, infatti, al 1928 una relazione al Podestà dell'Ambrogio Annoni - una delle nostre fonti storiche - in cui si propone di utilizzare il parco a "...campi di gioco per bambini, campi sportivi, casi di sosta e di riposo in mezzo É al verde" e la Villa ...per adunanze e lezioni ed anche, in un vasto locale agreste, la latteria ed il ristoratore. Ancora, la sede, di una associaz,one culturale popolare e sportiva. O analoghi usi. Per non pensare addirittura alla trasformazione di parti della villa in nido per bambino o come colonia elioterapica...."

Come si vede, tutte bazzecole che sarebbero forse interessate al popolo, ma che non potevano certo occupare i politici dell'epoca, intenti ad insegnare l'ordine e l'educazione civica e a costruire l'impero (tralasciando, per la zona, l'altro punto qualificante dei 'treni in orario': che, trattandosi delle Ferrovie Nord. sarebbe risultato, ieri come oggi, francamente umoristico).

Allora, d'altra parte, la legge era reale e non si poteva certo modificarla: l'unico rimedio sarebbe stato quello di abrogarla....Ma: "...come accade sovente - aggiunge ancora la nostra fontequando ci sono i denti non c'è il pane e viceversa!"

Ritornando alla Vila che da tempo abbandonata, se ne andava a pezzi - tra i mille progetti si fece strada una nobile idea: farne un ricovero pei diseredati che esistevano allora e si chiamavano sfrattati. Certo, i locali erano ormai cadenti e discretaMIOS

Al mare con la terza età

Anche quest'anno la Regione Lombardia ha promosso l'iniziativa del soggiorno climatico al mare per gli anziani. Il Comune di Milano, insiema all'Eca, ha organizzato il servizio, aperto a tutti gli anziani con reddito netto non superiore a L. 160.000 (da soli) e L. 240.000 (se due persone). Dato l'insufficiente numero di posti e l'alto numero di/richieste, il Comune ha adottato criteri dilettivi, dando le precedenza a coloro che non avevano mai usufruito del servizio. In questo modo hanno potuto accedere al servizio solo coloro che non ne avevano mai usufruito e coloro che erano andati al mare 1 volta, fino a un punteggio di 103 (corrispondente ogni punto a L. 1.000 di reddito netto).

Ci sono state perciò dolose esclusioni, riguardanti anche persone con basso reddito e perciò bisognose. Agli anziani è stato richiesto un contributo economico pari al 50% del reddito netto.

Villa Litta ai giorni nostri. mente assurdi, privi di riscaldamento e mancanti di servizi; ma si trattava pur sempre di una splendida sistemazione: s'eran mai visti degli sfrattati in villa?. La cosa poi era contingente e del tutto provvisoria: qualche mese.... forse qualche anno.... giusto il tempo di... Magari, giusto il tempo di sfoltire la popolazione con un'altra bella guerra! In ogni caso, come è vero che chiodo scaccia chiodo, agli sfrattati subentrarono o si unirono sfollati e profughi. Questa volta il fronte era dappertutto, anche ad Affori e pure la Villa Litta fu un po' scrollata dai bombardamenti del 1944. Ma, nel complesso, resse anche a questa prova; meno bene il parco, dove la vegatazione fu alquanto diradata dalla gente che andava a far legna, questa volta giustamente, dentro il proprio bosco.

Finito anche questo flagello, la gente di Affori provvide subito, secondo gli insegnamenti del suddetto monu-. mento ('grillo parlante' di piazza S. Giustina), a mutare "le spade in vomeri e le lance in falci..."

I primi dispiaceri cominciarono quando molti, forse per deformazione professionale o per altri loro sentimenti, vollero aggiungervi anche i martelli: subito divennero un pericolo per il governo di unità nazionale.

Quanto alla vecchia Villa, profuga anch'essa e vieppiù sinistrata, languì miseramente fino al cadere degli anni '50.

Quand'ecco, un bel mattino di maggio - 1958 - (...col sole a capolino. il correre dei bimbi, il vociare delle madri e... chi più ne ha, pii;J ne metta...) s'aprirono, cigolando, i Cancelli della Villa ed il parco

fu restituito.... anzi, per la prima volta, fu dato, ai cittadini di Affori e dintorni.

La gente accorreva, godeva il verde e si guardava attorno e vedendo quel rudere melanconico si ricordava.... "Or vedo, era pur bella!"

Allora, come nelle rare favole municipali, il Biscione si ridestò e: "dimenando quel gran corpo sauro, diede di piglio e in breve fu il restauro!"

Così, la Villa cominciò una nuova era (1962), che meriterebbe di essere raccontata nella storia contemporanea...!

E... gli eredi dei suoi nobili e dei suoi 'padroni' antichi?

Ah, dimenticavo: ier l'altro la Finanza ne ha beccato uno. Stava scappando in 'svizzera per la strada Comacina!

(fine)

Villicus

I turni di soggiorno di 15 gg. ciascuno sono stati localizzati a Cavi di Lavagna, e dopo molte insistenze da parte dei gruppi anziani di Affori, Bruzzano e Comasina, anche a Senigallia, località questa che si era rivelata idonea alle esigenze degli anziani. In considerazione del fatto che questo servizio preso a se stante avrebbe avuto poco senso sia sotto il profilo sanitario che sociale, episodio sporadico nel mare delle necessità sociosanitarie degli anziani. si è cercatro di realizzare quest'esperienza non convulsa della realtà delle zone e del quartiere. Sottolineando il collegamento con i gruppi di anziani, con le forze sociali che vi operano e favorendo forme associative ed organizzative degli anziani stessi. Ritardi ed incertezze da parte del Comune di Milano nell'organizzare questo servizio hanno influito senz'altro negativamente. Tuttavia siano riusciti a realizzare un turno a Senigallia dal 27 aprile al 12 maggio, raggruppando anziani residenti nella zona 8 e nelle zone attigue. Hanno partecipato circa 61 persone delle zone. E credo che i isultati a livello di socializzazione siano positivi.

Altre persone, circa 20 della nostra zona hanno usufruito del soggiorno a Cavi di Lavagna. Ma non credo che la soddisfazione sia la stessa.

Anna Maria Marini

Riteniamo opportuno esporre alcune osservazioni critiche riguardo l'organizzazione dei soggiorni climatici per gli anziani:

- il numero dei posti disponibili per gli anziani di Milano è assolutamente insufficiente 'e costringe ad una severa selezione e a dolorose esclusioni;

- sarebbe opportuno prevedere più luoghi di soggiorno in modo da non concentrare la massa dei facenti richiesta in un solo luogo creando così un ulteriore cronicario.

- i luoghi di soggiorno dovrebbero prevedere alberghi confortevoli e di buon livello, con vitto conveniente, camere singole o al massimo a due letti, passeggiata a mare ecc...;

- luogo ed ambiente devono inoltre offrire la possibilità di positivi rapporti con la popolazione residente; - il luogo di soggiono proposto dal Comune di Milano, cioè Cavi di Lavagna, non ha queste caratteristiche (non c'è passeggiata a mare, la strada è pericolosa, -9Z2£ 3ii0;22,irtU;1.9.:11

alcuni alberghi non hanno dato in passato un servizio sufficiente ecc...). Positiva è stata invece l'esperienza a Loano e soprattutto a Senigallia l'anno scorso; - dovrebbe non essere considerato ai fini del pagamento della quota del 50% del reddito netto il sussidio che il Comune di Milano concede a coloro che si trovano in una situazione di particolare bisogno.

n. 6 - Giugno 1978 pagina 3 1!
Serata danzante a Loano. 11 Gruppo Anziani Comasina II Gruppo Anziani Bruzzano I! Gruppo Anziani Attori nOnIfft tif.-rA 9: e

Promossa dal C.d.Z. e Sindacato

Radiografia delle zone 7 e 8

Caratteristiche socio - economiche e consistenza dei servii

Le Zone 7 e 8 si interrogano sulla natura dei rispettivi territori. Le domande cui dare una risposta sono tante: che tipo di popolazione risiede nei quartieri delle due Zone, quale è il livello dei servizi offerti (scuola, sanità, ecc.), quale la struttura dell'occupazione, se e dove l'occupazione stessa è concentrata (in quali settori ed, eventualmente, in quali quartieri). Per rispondere a questa e ad altre domande (relative, ad esempio, alla possibilità di espansione dell'occupazione all'ambiente di lavoro) le due Zone hanno deciso di effettuare una ricerca su tutto quanto il loro territorio e ne hanno affidato la realizzazione ad una commissione formata da rappresentanti delle Zone stesse, del CUZ (Consiglio Unitario Sindacale di Zona) e della Lega dei Disoccupati aderente al Sindacato Unitario. In Aprile i Consigli delle due Zone del decentramento hanno votato all'unanimità l'adozione del progetto di ricerca presentato dalla commissione incaricata.

Perchè questa ricerca e cosa si andrà a ricercare? Quali saranno gli strumenti utilizzati?

Fino ad ora erano solamente gli Istituti specializzati, le Università o gli Enti Pubblici ad effettuare ricerche di questo tipo sulla base di obiettivi specifici o anche a fini puramente conoscitivi.

Oggi anche le Zone del decentramento cittadino sentono l'esigenza di utilizzare strumenti di

questo tipo e tale esigenza trae origine dalle responsabilità di governo che, con l'entrata in vigore del nuovo regolamento, le Zone stesse assumeranno. Per realizzare una politica di intervento incisiva è infatti necessaria la migliore conoscenza possibile del territorio. Per definire le priorità dell'intervento pubblico è necessario avere ben chiaro il quadro delle risorse disponibili da una parte, e delle esigenze, dei bisogni della popolazione dall'altra. È questa la logica che sta alla base dei Bilanci Sociali di Area. Partire dai servizi esistenti sul territorio e dai bisogni da questi soddisfatti, per arrivare, approfondendo la conoscenza della domanda nei vari settori, alla determinazione delle priorità di intervento della spesa pubblica.

La ricerca si ricollega così alle capacità programmatorie delle Zone aumentando la conoscenza di un fenomeno, quello del lavoro, la cui complessa problematica era un poco trascurata nella definizione dei Bilanci Sociali di Area.

Ritornando ai contenuti della ricerca, va detto che essa si propone, come accennavamo all'inizio, di definire le caratteristiche che socio - economiche delle due aree nonchè la consistenza e lo stato dei servizi. Si tratta in questo caso di raccogliere e analizzare una serie di dati riguardanti vari aspetti della popolazione (sesso, età, livello di

SIMEE: Un nuovo servizio

istruzione, attività, ecc.), i servizi, i posti di lavoro, confrontando tali dati col resto della città per capire meglio la situazione delle nostre due Zone.

È questa la prima fase della ricerca, quella, diciarN, a tavolino, che, mettendo insieme informazioni spesse volte disperse ed effettuandone una "lettura" complessiva permetterà di descrivere la situazione delle due Zone.

La seconda fase svilupperà la indagine sul mondo del lavoro. L'indagine utilizzerà come strumento il questionario che si sta mettendo a punto in questi giorni e col quale si raccoglieranno informazioni sulla composizione, provenienza, mobilità della manodopera, sul turnover, sulle possibilità di espansione delle aziende sui servizi interni alle aziende, sull'attività dei CRAL, sull'amiente di lavoro. È previsto che la ricerca si concluda entro l'anno.

Oltre che strumento di conoscenza questa indagine vuole rappresentare infine un momento di contatto tra i giovani, studenti, disoccupati, ed il mondo del alvoro, e vuole dare un contributo al dibattito in corso sulla problematica del lavoro, dibattito che potrebbe vedere le parti politiche e sociali confrontarsi in una conferenza di produzione di Zona che potrebbe essere organizzata entro l'anno.

Come in tutte le zone del decentramento del Comune di Milano, anche nella Zona 8 ha iniziato a funzionare, dall'inizio di quest'anno, il SIMEE, ovvero il Servizio di Igiene Mentale dell'Età Evolutiva. II SIMEE ha sede presso la Divisione Psichiatrica di settore (V. Litta Modignani 61), dove già lavorava in precedenza e nello stesso ambito un gruppo di operatori della Provincia. L'organico attuale è composto da una neuropsichiatra infantile, due psicologhe ed una rieducatrice della psicomotricità.

Quali sono i compiti e le finalità del Servizio?

quando rilevano uno sviluppo che si presenta difficoltoso o irregolare rispetto alla norma; o quando al momento del parto o nei primi mesi di vita sono intervenuti eventi sfavorevoli al normale sviluppo (immaturità, sofferenza neo - natale, ospedalizzazione prolungata, ecc.).

SITUAZIONE DELLA SCUOLA MATERNA E DELL'OBBLIGO (SCUOLE PUBBLICHE) AL 31.12.1976

Il primo compito del Servizio è quello di curare i bambini che presentano già chiaramente una situazione di disturbo neurologico e/o psicologico (p.es disturbo motorio, di linguaggio, di relazione, epilessia, ecc.). Il trattamento di questi casi non viene inteso però limitato alle visite ambulatoriali, va infatti tenuto ben presente come le varie esperienze di vita del bambino (la famiglia, la scuola, il tempo libero, il quartiere) possano interagire in modo positivo o negativo con il suo disturbo. Per esempio se un bambino presenterà delle difficoltà motorie, l'ambiente può intervenire sia facendolo sentire malato, e quindi emarginandolo e aggravando la sua malattia, sia stimolandolo ad usare le sue ridotte capacità di movimento, e quindi aiutandolo nel recupero e nella guarigione.

Per questo motivo il compito del SIMEE partendo dal bambino si allarga man mano ad un intervento sulle famiglie, sulle strutture educative e sul quartiere assumendo una dimensione territoriale.

L'altro obiettivo del SIMEE è la prevenzione dei disturbi neurologici e psicologici, e quindi la ricerca e l'individuazione precoce del "bambino rischio" e delle "situazioni rischio". Il "bambino rischio" può essere evidenziato o dal medico o dalle puericultrici (nel caso di inserimento nel nido) o dalla madre stessa,

Anche i disturbi di tipo psicologico, che cominciano poi ad evidenziarsi solo più tardi, in età prescolare e scolare, hanno spesso un'origine precoce nel disturbo della prima relazione tra il bambino e l'ambiente. È quindi importante individuare tempestivamente il fenomeno ed intervenire non solo sul "bambino rischio" ma anche su quella che si definisce, in senso più ampio "situazione rischio".

Poichè si ritiene quindi che l'opera del SIMEE non si riduca al solo momento medico o di intervento terapeutico, ma si rivolga ad una gestione della salute e in particolare della salute mentale, fondata sulla collaborazione tra utenti e tecnici, si è identificato nel Consiglio di Zona l'organo che recepisce ed esprime i bisogni dei cittadini, per discutere ed elaborare il prograrrima di intervento.

Per ora accanto ad una già intensa attività ambulatoriale è avviata una collaborazione, mediante incontri periodici, con tutte le Scuole Materne della Zona con i Consultori Pediatrici degli Asili Nido, con i Comitati di Gestione dei Nidi stessi, con il Centro di Preaddestramento professionale di Villa LITTA, con la Divisione Psichiatrica di Settore, ed il Servizio Sociale della Zona.

Nelle elementari e nelle Medie l'intervento del SIMEE non ha per ora previsto incontri periodici e strutturati con tutto il personale insegnante; la collaborazione è avviata però sulla base di una risposta ambulatoriale ai problemi di apprendimento e di disadattamento, risposta che coir volge anche la struttura scolastica.

Gli Operatori del SIMEE

SCHEDA DI IDENTITA Popolazione residente per sesso al 1° ottobre 1977 Popolazione residente oltre i 60 anni per sesso al 1° ottobre 1977 Popolazione residente fino a 15 anni per sesso al 1° ottobre 1977 ZONA 7 ZONA 8 b Maschi Femmine Totale 19.439 21.467 40.906 25.574 27.165 52.739 Maschi Femmine Totale 4.354 4.079 8.433 6.475 6.162 12.637 Maschi Femmine Totale 2.717 4.310 7.027 2.704 4.162 6.866
ZONA 7 ZONA 8 SCUOLA n. Scuole comunali 4 8 MATERNA n. Scuole statali — 4 Aule 22 56 Posti alunno 870 2010 Iscritti 1089 1812 ZONA 7 ZONA 8 SCUOLA n. Scuole 3 7 ELEMENTARE Aule 123 188 Posti alunno 3075 4700 Iscritti 3044 3976 ZONA 7 ZONA 8 SCUOLA n. Scuole 3 5 MEDIA Aule 70 123 Posti alunno 1750 3075 Iscritti 1625 2608 pagina 4 n. 6 - Giugno 1978

Relazione sull'attività svolta dal Consiglio di Zona n. 8 nel periodo febbraio 1977 /78, approvata all'unanimità dal Consiglio di Zona nella seduta del 3 maggio 1978

Il Consiglio di Zona 8, nella seduta del 3.5.1978, dopo aver dibattuto e approvato all'unanimità, la relazione svolta dal Presidente, Marilena Adamo, sull'attività svolta dal Consiglio stesso nel periodo Febbraio 1977-78, ha deliberato di divulgare attraverso la Stampa locale perché i cittadini siano informati del funzionamento del Consiglio, dei temi che ha dibattuto e dei problemi che ha affrontato in un anno di lavoro, in particolare in occasione del rinnovo dei Consigli di Zona a Milano.

proposto la costruzione di una nuova scuola (via Fano) già .finanziata per metà, che verrà costruita nel 1978.

SCUOLA

L'attività svolta dal Consiglio si è proposta soprattutto di coordinare e razionalizzare tutti i servizi comunali rivolti alla scuola: trasporto, refezione, parascolastiche, scuola materne, aggiornamento insegnanti operando anche nel senso della maggior integrazione possibile con gli altri servizi di tipo socio - sanitario presenti in zona. con i risultati complessivamente positivi.

A parte proposte di miglioramento dei servizi, il Consiglio ha portato avanti proposte che mirano ad una più razionale distribuzione della popolazione scolastica: revisione dei circoli didattici, delle circoscrizioni, formazione di nuovi criteri per la scuola media. Le difficoltà di rapporto tra Comune di Milano e Provveditorato creano continui ostacoli al buon esito della nostra iniziativa, che mira anche a ridurre il più possibile il trasporto alunni all'interno della zona.

SANITA ED ASSISTENZA

Dalla serie di incontri realizzati con le varie realtà organizzate della zona non è emersa nessuna proposta per l'uso delle poche strutture, nè per la loro gestione.

CAROVITA E LAVORO

Anche per questo settore dobbiamo segnalare un'attività limitata. Si sono svolte iniziative sul carovita ed incontri tra i commercianti di zona con la SOVECO e la Centrale del Latte. Negli ultimi tempi è stata formulata la proposta di una ricerca, in collaborazione con la zona 7 e il CUZ sulla realtà produttiva e occupazionale delle zone, che ha anche lo scopo di fornire al Consiglio nuovi elementi conoscitivi su cui impostare la propria attività.

BILANCIO

Una seduta del nostro Consiglio di Zona, in primo piano il presidente Marilena Adamo e alcuni consiglieri

Relazione sull'attività svolta dal Consiglio di Zona n° 8 nel periodo febbraio 1977/78, approvata all'unanimità dal Consiglio di Zona nella seduta del 3 maggio

1978

Il 1977 è stato un anno decisivo per la realtà del decentramento, in quanto per la prima volta abbiamo operato sulla base di un Regolamento che conferisce reali poteri ai Consigli di Zona e che ha saputo interpretare e valorizzare l'apporto di anni di impegno, di esperienza e di elaborazione, attraverso una concezione dei Consigli come strumento di partecipazione dei cittadini, ma anche come istituzione con una precisa veste giuridica, compiti e poteri definiti.

La nostra esperienza si inserisce peraltro in quella più vasta fase di mutamenti che interessano il Paese, aperta dalla legge 382 e dai suoi decreti esecutivi, con i quali si sono trasferiti ampi poteri alle Regioni ed ai Comuni. Emerge infatti una nuova concessione dello Stato, già prefigurata nella Costituzione, come Stato Unitario, articolato democraticamente attraverso le Assemblee elettive, dai Consigli Circoscrizionali fino al parlamento e che ha come cellula vitale il Comune. Una fase nuova, dunque, veri mutamenti istituzionali vanno nel senso anche di un nuovo rapporto tra cittadino e Stato, tra cittadino ed istituzioni: un rapporto di partecipazione, di controllo diretto, di fiducia.

Quest'anno di lavoro, pur nelle difficoltà incontrate, ha rafforzato in noi la convinzione che anche per Milano, queta grande città, piena di risorse e contraddizioni, che è stata definita così "difficile" da amministrare - dei Consigli di Zona attivi e funzionanti, con poteri reali sorretti da una parte della partecipazione dei cittadini e dall'altra da adeguati strumenti tecnici e burocratici, sono la strada per il buon governo della città.

Quest'anno è stato caratterizzato dalla transitoria; infatti il Nuovo Regolamento richiedeva tre condizioni per diventare operativo:

- delibere - quadro per materia:

- dotazione di mezzi e personale;

- elezioni dirette.

Esse avrebbero duvuto realizzarsi entro 6 mesi dalla sua approvazione. Gli ultimi provvedimenti legislativi in materia di elezioni, rimandano al 1980 le elezioni dirette, ma la stessa legge prevede, per i casi come quello di Milano, la possibilità di rendere operativo a tutti gli effetti il Regoiamento con il passaggio dei poteri attravero il "rinnovo" di Consigli da parte del Consiglio Comunale, che dovrebbe avvenire per la metà di giugno.

Nonostante questo carattere di

transitorietà, abbiamo cercato di operare, interpretando sia il Regolamento che le proposte di deliberequadro che ci venivano inviate dall'Amministrazione Comunale.

In questo quadro, va dunque esaminato il nostro lavoro di un anno.

ATTIVITA SVOLTE

Dati:

24 sedute del Consiglio di Zona;

24 assemblee o pubblici incontri;

169 riunioni di Commissione.

Certo sappiamo che il numero delle riunioni e delle iniziative di per sè non è indicativo di quanto il Consiglio di Zona ha saputo incidere nelle realtà della zona, ma crediamo che una media di 20 riunioni al mese diano il senso se non altro dell'impegno dei Consiglieri, degli esperti, di tutti quei cittadini che hanno dato e danno la loro collaborazione.

Per quanto riguarda i risultati che abbiamo raggiunto rispetto agli obiettivi fissati un anno fa ed ai problemi emergenti, l'analisi e il giudizio vanno diversificati nei diversi settori.

- Prima di tutto crediamo vada ribadito che il nostro Consiglio di Zona ha cercato nella propria attività di essere un punto di riferimento costante per i cittadini e per tutte le forze politiche e sociali della zona, affrontando al proprio interno e con iniziative esterne, una serie di problematiche che andavano al di là dei propri compiti amministrativi: dalla questione giovanile all'antifascismo e ai problemi dell'ordine pubblico, alla droga e così via.

- Intensa è stata inoltre l'attività relativa all'organizzazione della "gestione sociale" dei servizi della zona, sia garantendo i propri rappresentanti per quei servizi (nidi, scuole materne) per i quali esisteva già una regolamentazione in questo senso, sia impegnandosi a studiare forme adeguate per i servizi nuovi dai Centri Sociali al Consultorio.

- In tutta una serie di settori, inoltre, refezione scolastica e trasporto alunni, manutenzioni ordinarie e straordinarie, licenze edilizie, in questo anno si è consolidata, credo, una pratica e una esperienza di "ordinaria amministrazione" fondamentale dei Consigli che avranno sempre più responsabilità di governo locale. Vediamo infine settore per settore le principali attività svolte dal Consiglio di Zona:

TERRITORIO

L'attività prevalente si è svolta intorno al PRG e alle Osservazioni:

l'Amministrazione Comunale ha accettato quasi completamente le proposte e i pareri del Consiglio. Sono state definite inoltre le perimetrazioni dei lotti di 167, W2, 58 e 78.

All'interno di quest'ultimo si colloca la proposta, che sembra avere esito positivo, di risoluzione del problema delle case minime di Bruzzano e della Cassina Anna, per i cui abitanti è stata chiesta la riserva e che dovranno andare ad abitare nelle case di edilizia popolare del lotto 53 in costruzione. La definizione di questo, che è stato uno dei problemi più sentiti della zona e intorno al quale tanto ha lavorato il Consiglio, credo sia uno dei più importanti risultati raggiunti in questo anno. Vanno inoltre ricordate tutte le proposte relative alle opere di urbanizzazione dei due lotti 53 e 51 che tendono a permettere, a fronte di importanti nuovi insediamenti in zona, un adeguamento tempestivo dei servizi e delle infrastrutture necessarie.

TRASPORTI

Soprattutto si è teso a collegare la nostra zona in senso tangenziale con le altre zone della periferia di Milano, la 20 e la 9.

Il prolungamento della 40 che collega la zona 8 con Quarto Oggiaro è già da mesi realizzato, mentre le nostre proposte di collegamento con Niguarda non hanno ancora visto una risposta positiva da parte dell'Amministrazione Comunale.

Si è riusciti inoltre a fare istituire la linea 36 che collega la Max Meyer con la città, servizio richiesto sia dal Consiglio di Zona che dai lavoratori della fabbrica.

CASA

In questo settore specifico, dobbiamo constatare, dopo un anno di esperienza, che la Commissione Casa non ha potuto affrontare con i cittadini i problemi delle case, individuando proposte organiche: a parte l'attività svolta per le case minime e la Cassina Anna e la definizione delle situazioni più urgenti delle vie Cialdini e Taccioli, l'attività è stata limitata al vaglio delle domande per ia graduatoria comunale.

LAVORI PUBBLICI

Si è cercato di garantire la tempestività degli interventi più urgenti per quanto riguarda strade e scuole, l'utilizzo più razionale degli spazi verdi con attrezzatura, ma soprattutto di individuare correttamente la priorità per gli interventi straordinari.

A questo proposito va segnalato il lavoro svolto in merito alla scuola di via Dei Braschi - Marchioni: una scuola in condizioni di grave deterioramento, insufficiente ed inadeguata; esaminata una proposta di ristrutturazione, molto costosa, ma che non avrebbe risolto i problemi della popolazione scolastica del quartiere, il Consiglio di Zona ha

Il Consiglio di Zona ha lavorato soprattutto intorno a 3 questioni: consultorio familiare; servizio domiciliare per gli anziani; integrazione degli operatori sociali.

Per i primi due il nostro lavoro ha avuto un esito positivo: il Consultorio infatti è stato istituito e già un'équipe, pur con difficoltà, ha iniziato il lavoro sul territorio, anche se il servizio non è ancora aperto al pubblico. Il servizio domiciliare per anziani è stato adottato dall'Amministrazione Comunale e dovrebbe istituirsi nei prossimi mesi. È questo un risultato positivo non solo perchè ha portato a dei risultati concreti, ma perchè ha visto il Consiglio impegnato in una vasta azione di confronto sul tipo di servizio, sulle sue finalità, sulla sua gestione.

Per l'ultimo intervento, invece, che mirava, superando la divisione tra Enti assistenziali diversi, anche nello spirito delle nuove realtà legislative, a coordinare gli operatori sociali della zona, per un loro più razionale intervento sul territorio, dobbiamo registrare come estremamente negativo l'atteggiamento dell'Amministrazione Comunale e degli altri Enti (Eca e Ippai). dai quali attendiamo da mesi una risposta e che di fatto hanno ostacolato la realizzazione del progetto.

CULTURA

In questo campo registriamo la mancanza di un quadro organico di riferimento in cui si inserisca la nostra iniziativa. Abbiamo si portato avanti iniziative anche positive, come il ciclo di films d'essai al Cinema Piccadilly ed una serie di manifestazioni a carattere culturale e ricreativo, come quelle organizzate direttamente dal Consiglio di Zona nell'ambito della "Milano Estate", ma la mancanza delle delibere - quadro particolarmente in questa materia, fa sì che le numerose iniziative risultino occasionali e disorganiche, senza la capacità di incidere veramente nella zona.

Da segnalare come positivo invece è il fatto che intorno ad alcune proposte ed iniziative, si possa registrare una partecipazione attenta e costruttiva, soprattutto delle organizzazioni giovanili e ultimamente anche di associazioni e di CRIAL che operano nella zona.

SPORT

L'attività del Consiglio in questo settore è stata molto scarsa. Si è definita l'attribuzione di un'area comunale (campo di via Salemi) ad una società sportiva di zona, incontrando difficoltà con l'Amministrazione Comunale e si è cercato di garantire l'uso più razionale possibile della piscina di via V. da Seregno, a favore soprattutto delle scuole e dei lavoratori.

Un discorso diverso credo meriti l'attività della Commissione Bilancio: le difficoltà di lavoro di questa Commissione sono un dato comune alla maggioranza dei Consigli sia per responsabilità specifiche dell'Amministrazione Comunale che non per responsabilità specifiche dell'Amministrazione Comunale che non ha ancora azzonato il bilancio, sia per responsabilità stessa dei Consigli di Zona nel loro insieme, che non ne hanno fatto un punto centrale di impegno e iniziativa, dimostrando nei fatti di non comprendere che i Consigli potranno veramente realizzare un salto di qualità, essere organismi di programmazione, solo nel momento in cui potranno partecipare alla formazione del bilancio.

DECENTRAMENTO E

PERSONALE

Come abbiamo già sottolineato, l'attività prevalente è stata quella relativa alla "gestione sociale" dei servizi, che ha permesso anche di garantire un uso democratico e partecipato degli spazi pubblici.

Per quanto riguarda il personale, il lavoro dei Consigli ha teso a gettare le basi per quella collaborazione e integrazione del personale a livello orizzontale che prevede il nuovo Regolamento.

Circa quanto esposto si allega anche un prospetto sintetico dei pareri e delle proposte adottate dal Consiglio di Zona.

PARTECIPAZIONE

Non crediamo che si possa dare un giudizio entusiasmante, ma nemmeno negativo al fatto che intorno al Consiglio di Zona si registrino in un anno 2.500 circa presenze di cittadini, ma in più crediamo che il dato quantitativo non sia sufficiente. Già il semplice fatto che la maggior partecipazione si realizzi nelle assemblee e nelle commissioni è da ritenersi elemento positivo, come pure il fatto che sempre di più registriamo una partecipazione qualificata, non del singolo cittadino che porta il proprio problema individuale, ma da rappresentanze il cui contributo è frutto di un lavoro di dibattito e di elaborazione che avviene fuori dal Consiglio, nei quartieri, nelle scuole, nei posti di lavoro, e che coinvolge un numero ben più largo di cittadini. Abbiamo incontrato parecchie difficoltà: a volte ci siamo scontrati con la mancata volontà politica dell'Amministrazione di tener conto delle decisioni del Consiglio e la stessa mancanza delle delibere per materia ha fatto sì che molti nostri interventi, che pur rispondevano ai bisogni della zona, restassero privi di risultato. Ma abbiamo avuto difficoltà interne, che ancora sussitono e che si spera di superare: mi riferisco alle difficoltà di partecipazione dei partiti minori che privano così iL continua a pag. 6

Queste colonne sono state richieste e finanziate dal Consiglio di Zona.

n.6- Giugno 1978 ÄÄÄÄ101. OMMIkik pagina 5
CONSIGLIO DI ZONA O COMUNE DI MILANO RIPARTIZIONE DECENTRAMENTO

Relazione del C.d.Z. 8

Consiglio di un importante contributo; difficoltà delle stesse forze di maggioranza a portare avanti tutte le responsabilità che si sono assunte, lasciando spesso il Presidente ad affrontare da solo alcune scelte; mi riferisco infine all'atteggiamento dell'opposizione, che spesso non ha saputo portare contributi, preferendo la facile parte di chi "sta a guardare". In questi ultimi giorni, abbiamo notato un cambiamento che va nella direzione di un'opposizione più presente e costruttiva ed è nostro augurio che nei prossimi mesi le forze politiche sappiano trovare nell'attività del Consiglio nuove forme di

collaborazione democratica e di intesa sui problemi della nostra zona. Il giudizio complessivo sul lavoro dello scorso anno, credo quindi possa essere positivo, tenuto conto delle condizioni generali in cui ci siamo trovati ad operare. Il discorso è oggi quello del mutamento di questi limiti esterni (compiti dell'Amministrazione Comunale) ed interni (responsabilità delle forze politiche che compongono il Consiglio).

Il cambiamento deve avvenire e da subito, perché sia possibile giungere al rinnovo in giugno su basi diverse.

s'è rimasto del 68?

Dibattiti pubblici promossi dal Consiglio di Zona n° 8 nel periodo febbraio 1977-

78 su:

- Decentramento e Partecipazione;

- Decentramento culturale;

- Decreto legge n° 2 del 17 gennaio 1977;

- Interventi manutentivi nel settore dell'edilizia scolastica:

- Gestione del territorio ed abusivismo edilizio:

- Problematica giovanile;

- Funzione della Centrale del latte e della SO.VE.CO;

- Ordine pubblico:

- Tariffe tranviarie;

- Consultorio familiare e Centro socio - assistenziale per gli anziani;

- Elezione degli Organi collegiali e di Distretti Scolastici:

- liserimento della popolazione scolas ica del lotto n° 51 nel contesto scoastico e sociale della zona;

- Urbanizzazione primaria e secondaria del lotto n° 51 di ex legge 167.

Pareri espressi dal Consiglio di Zona nel periodo febbraio 1977-78

- Sistemazione a campo gioco dell'area comunale di via S. Arnaldo

Trecchi - Braschi;

- Interventi manutentivi nel settore dell'edilizia scolastica e delle strade;

- Progetto di costruzione di un edificio scolastico in via Dei Braschi - S.

Arnaldo;

- Modello di contratto per la locazione di aree ad uso campi sportivi;

- Convenzione di permuta tra i Padri Comboniani ed Amministrazione Comunale;

- Piano trasporto alunni 1977-78;

- Piano commerciale;

- P.P.A.;

- Estensione del vincolo di 167;

- Servizio "navetta" per il trasporto dei dipendenti della Max Meyer (attuato);

- Proposta di perimentrazione e di azzonamento del lotto B di ex legge

167;

dalla prima 'pagina

- Tariffe tranviarie;

- Bozza relativa ai lavori di manutenzione ordinaria in edifici di proprietà privata non soggetti a concessione;

- Convenzione concordata a livello tecnico con l'Assimpredil;

- Fondo a render conto zonale;

- Pubblicità autorizzazioni rilasciate dalla Ripartizione Igiene e Sanità;

- Azzonamento del lotto W2 di ex legge 167;

- Osservazioni alla variante al PRG;

- Sistemazione a verde ed a campi gioco delle aree del lotto n° 16 di ex legge 167;

- Modifica alla rete di superficie in connessione all'entrata in servizio de! tronco Garibaldi (Cadorna della linea MM2;

- Modalità di riscossione deile quote di refezione scolastica;

- Proroga concessione dell'area di via Don Grioli previo pagamento dei canoni dovuti da parte dell Oerlikon.

Proposte adottate autonomamente dal Consiglio di

Zona nel periodo Febbraio

1977-78

Accolte positivamente dall'Amm.ne comunale e attuate

- Assegnazione dell'area comunale di via Salemi alla Società Sportiva U.S. Comasina

- Interventi ed iniziative per l'istituzione in zona dell'équipe del SIMEE

- Interventi per l'istituzione in zona del Consultorio Familiare e per la ristrutturazione dei locali destinati a sede di tale servizio

- Istituzione di una di direzione didattica autonoma per le Scuole delle vie: Fabriano, Scialoia, P. Rossi;

- Potenziamento dell'impianto di riscaldamento sul lato di via Marchionni della Scuola elementare di via Dei Braschi;

- Collegamento zone 8-20 (Autobus

401

Accolte positivamente dall'Amm.ne Comunale

- Interventi per l'attuazione della richiesta di riserva a norma della legge regionale n° 1035 per gli abitanti della Cassina Anna e delle case minime di viale Rubicone

- Indicazioni per l'attuazione di un centro assistenziale e socio ricreativo per gli anziani

- Urbanizzazione del lotto n° 51 di ex legge 167

- Inclusione nel bilancio 1977-78 del finanziamento del progetto relativo alla realizzazione di un edificio scolastico in via Fano

In via di definizione da parte dell'Amm.ne Comunale

- Collegamento automobilistico delle zone 20 - 8 - 9;

- Prolungamento della via V. da Seregno fino a via G. Pasta, sistemazione della via G. Pasta dall'incrocio con via V. da Seregno al piazzale del Cimitero di Bruzzano;

- Ricerca sulle attività produttive delle zone 7 e 8;

Non accolte dall'Amm.ne Comunale

- Assegnazione alla società Calcio Afforese dell'area posta tra il rilevato delle FF.SS. e la via Trevi per l'attivazione di un campo calcio (l'area in questione è interessata allo spianamento per la realizzazione di campi gioco per bambini);

- Costruzione di una pista ciclabile sull'area compresa tra via Ivrea, piscina di via Iseo e viale E. Fermi;

- Coordinamento degli Operatori sociali (inevasa);

- Regolamentazione degli orti abusivi (inevasa);

- Cessazione affittanze dei locali di via Acerbi (inevasa);

- Utilizzazione del lato di via Marchionni dell'edificio scolastico di via Dei Braschi a servizi sociali (inevasal;

- Regolamento di istituzione dei Consultorio familiare e di composizione del Comitato di Gestione (inevasa).

Con questo sciopero si avvia il processo di riunificazione sindacale, che porterà la classe operaia alle grandi lotte del '69 ed a significative conquiste politiche.

La collaborazione di centro - sinistra è già osteggiata sul nascere, per quel poco di progressista che sembra promettere, dalle destre esterne ed interne alta DC: il partito socialista paga le sue scelte contraddittorie con una scissione (nascita del PSIUP) che segna la fase conclusiva del "primo" centro - sinistra.

Ma la collaborazione tra socialisti e DC non è delle più lineari, governi nascono e cadono con una certa frequenza e ciò non contribuisce certo a risolvere la crisi economica che ha colpito il paese dopo la fine del "miracolo economico".

Se il punto di partenza dei movimenti del '68 fu, per quel che riguarda gli studenti, la critica all'Università ed al suo progetto di riforma, il substrato che li ha alimentati sono stati: in campo nazionale l'instabilità politica ed il non superamento della crisi economica ed in campo internazionale l'estensione del movimento antiimperialista, per la pace, la democrazia e il socialismo.

Dalla Università ben presto la critica si estende all'assetto della società borghese, e per legami di informazione e dipendenza, all'imperialismo statunitense, "gendarme del mondo".

Domenica 14 maggio nella sala del Consiglio di zona si é svolta una manifestazione contro l'eversione e il terrorismo.

Vi hanno partecipato i rappresentanti della DC, Verga del PSI Casali, del PCI Del Pizzo, firmatari del manifesto Presiedeva l'assemblea Marilena Adamo.

Il '68 in Italia inizia qui. Alla luce di questi fatti abbiamo rivolto alcune domande a persone che potessero offrire esperienze personali e spunti di riflessione su un avvenimento che ha portato radicali cambiamenti nel nostro paese; e rivolgiamo l'invito a rispondere a chiunque ritenga di portare un contributo di conoscenza e discussione sul '68. Ecco le domande:

1 Perchè, secondo te, il '68, e come lo hai vissuto?

2 Che cosa ha cambiato e che cosa ha portato di nuovo quell'anno e quelli immediatamente successivi (`69 e '70) nel nostro paese?

3 - Col "senno di poi", quali gli errori commessi?

4 Che cosa è rimasto di positivo di quei momenti che posa esser ulteriormente sviluppato, e da quali errori occorre ci si guardi oggi?

Queste le prime risposte: Michele Casiraghi respons. PCIZona 8 per la scuola

1) Il '68 l'ho vissuto da studente, ed ha costituito indubbiamente per me un grosso momento di matura-zione politica. Facevo parte, allora, di uno dei tanti gruppi della sinistra "rivoluzionaria", oggi scomparse, probabilmente disperse nei nuovi movimenti e partitini che caratterizzavano la costellazione estremista.

Spiegare per filo e per segno questo processo di maturazione personale sarebbe cosa piuttosto lunga: diciamo invece sinteticamente che

fu per me il primo momento di accostamento a temi nuovi: il Vietnam, la borghesia, il movimento operaio, la partecipazione politica, il partito comunista.

Anche sul perchè del '68 ci sarebbe molto da dire, e c'è anche il rischio di farne campo d'esercitazione per una pessima sociologia oggi in voga. lo ritengo siano disaggregabili in quel fenomeno due cause portanti: per gli studenti la contestazione di una scuola fossilizzata in forme autoritarie e che andava via via perdendo propri contenuti di reale formazione culturale e professionale; per gli operai un assetto sociale ed una organizzazione del lavoro basata sullo sfruttamento sempre più intenso, su condizioni di lavoro e di vita sempre meno sopportabili.

2) Questo è proprio il compito difficile di oggi: leggere il nuovo che nel 68 c'era, mischiato (e lo verifichiamo guardando la piega presa da alcuni settori giovanili) a molto di vecchio.

Di nuovo c'era senz'altro l'aggregazione intorno ai progetti della classe operaia, di ceti che ad essa sempre erano rimasti estranei. Cominciava cioè a circolare l'esigenza di un progetto che a partire dalla fabbrica si facesse punto di riferimento per una prospettiva di trasformazione della società e di coinvolgimento di altre forze sociali in questo processo. Altro punto fondamentale è stato quello della partecipazione diretta

alla gestione della politica: un tema allora assai sollecitato, e che per molti aspetti appare ancora oggi irrisolto. Certo nuevi strumenti di partecipazione e direzione sono nati (vedi consigli di fabbrica, CUZ): ma nel complesso l'intreccio tutto da creare tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta, il grande tema se l'organizzazione della nostra democrazia é all'altezza del bisogno di partecipare e dirigere delle grandi masse del popolo italiano, questo tema posto magari confusamente dal 68 è ancora tutto lì, da studiare costruire, praticare.

3) Non voglio parlare degli errori commessi dagli altri: preferisco parlare dei nostri, anche se in proporzione sono stati meno.

C'è stato un errore (meglio un ritardo, ma nella storia i ritardi si scontano) a capire quanto di nuovo andava emergendo allora tra le masse giovanili, c'è stata incapacità di capire e costruire canali perché il richiamo confuso alla classe operaia e ai suoi valori si facesse politica pratica e quotidiana. Penso a quel che sono oggi, con fatica, le Leghe dei disoccupati.

Forse si è trattato dell'incapacità di capire che non tutto poteva rientrare, allora e subito, nel nostro modo di essere e di fare politica. Ed è quanto, in fondo, dice oggi la stessa FGCI, parlando di se stessa come organizzazione che in talune occasioni deve anche poter creare problemi al partito.

4) Direi che quel che è rimasto di positivo è quasi tutto dentro il movimento operaio: al di fuori di esso, purtroppo, più han lavorato gli elementi di disgregazione e degenerazione che nel '68 studentesco erano latenti. È rimasta la comprensione della necessità, ad esempio, di costruire consenso nella società per andare avanti in quella che Rudi Dutschke ha definito "la lunga marcia attraverso le istituzioni", per far marciare attraverso di esse e con le grandi masse il progetto di una società socialista che segni un allargamento della democrazia reale.

Ma anche questo elemento è rimasto nel movimento operaio e in altri ceti: assai meno tra !e masse giovanili, meno ancora tra gruppi dell'estremismo.

Da cosa ci si debba guardare oggi credo sia chiaro a tutti, dati culmini toccati dalla strategia della tensione e del terrorismo riferendoci invece in qualche misura a quanto del "patrimonio 68" circola, credo ci si debba guardare dalla curiosa deformazione storica per cui, prima del 68, non c'è stato nulla fino alla Resistenza. In queste condizioni il 68 diventa un fungo nato nel bosco di notte, in base a un fortuito accumularsi di condizioni ambientali e climatiche: bisogna invece guardare quell'esperienza come parte (forse più significativa di altre) di un processo di lotte che ha avuto ed ha una sua continuità, i cui contenuti van praticati. Lasciamo agli altri, quindi, ri-

chiami al mito; in positivo o in negativo, per scaricarci o meno le proprie frustrazioni. Per noi le frustrarioni sono un lusso: non possiamo permettercele, c'è troppo lavoro da fare.

Stefano Brambilla, cattolico, impiegato delle assicurazioni

1) In via approssimativa ritengo che siano tre flussi storici che lo hanno determinato. Il problema internazionale soprattutto, legato alla guerra del Vietnam che era diventato per noi il simbolo e il segno di un popolo capace di pace nella lotta lucida e infaticabile contro l'invasore americano.

Vietnam rappresentava per noi il primo passo contro l'imperialismo americano e contro il capitalismo interno. La grande speranza del cambiamento e della trasformazione del mondo nei suoi rapporti politici, economici e sociali era simboleggiato dalle lotte di un popolo guidato militarmente da Giap e "spiritualmente" da HoChi Minh. Le sue stesse liriche erano vissute nel profondo da noi. Il problema nazionale: crisi politica del centro - sinistra non capace di rispondere ai problemi centrali delle riforme nella nostra società. La crisi della sinistra socialista con la discriminante comunista non reggeva più. Il centro - sinistra non riusciva a portare il paese fuori dalla crisi che aveva carattere internazionale e che trovava nell'Italia l'anello più debole.

Terzo elemento fu il risveglio cattolico con il Concilio e con Giovanni XXIII. Tale respiro ideale fu caratterizzato da una nuova concezione della chiesa e faceva entrare come protagonista il 'popolo di Dio'. Con una forte tensione di impegno, di studio, di riflessione e di conoscenza sempre maggiore dei processi storici. Una cosa mi è sembrata fondamentale. Il rimettere in discussione se stessi, l'acquisto, una certa mitizzazione e un forte senso del costruire perchè sentivi che un grande processo storico stava nascendo.

2) Una cosa essenziale: un nuovo soggetto storico e una nuova alleanza con il movimento operaio, difficile, discussa, dubbiosa ... ma fondamentale per me e per noi. La scuola si rovesciava. Non era più un apparato ideologico di Stato ma entrava nel progetto di trasformazione di una classe, i lavoratori, che poteva e voleva cambiare la società che ci aveva cresciuti. Come studenti avevamo "preso in mano" la scuola e con la scuola, la società, lo stato.

Dovevamo cambiarlo totalmente e ne sentivamo tutta l'esigenza. Si voleva fare da soli, si poteva ed era entusiasmante.

Il movimento operaio era grande, le sue lotte erano più nei nostri discorsi che nella ricerca di processi nuovi di alleanza.

Ma tale movimento era pensato

più miticamente e ideologicamente che come processo storico, duro, di lotta. di avanzate. di arretramenti, di duro lavoro.

Se errori possono chiamarsi furono quelli di trovare nel già "dato" non lotte, battaglie costruite, conquiste assolute, ma negatività. Per spiegare meglio era come "mettere tra parentesi" il passato perché negativo e ripartire da "tabula rasa" Demitizzare, demitizzare il passato. Negarlo come condizione del "nuovo".

Questo fu un errore che ci staccava dalla democrazia, quella democrazia che si innervava nelle lotte del movimento operaio con, soprattutto. il suo maggiore partito politico.

Un'altra sfasatura era la critica feroce e quasi di esistenza del rapporto con partiti, quasi fossero "affossatori" di democrazia e non strumenti storici e politici della trasformazione della nostra società occidentale.

Un grande respiro ideale, una dura lotta per costruire istituti nuovi di democrazia, un impegno costante perchè la democrazia innervi gangli più vitali della nostra società. Errori oggi: il tenere il passato non come negativo assoluto, ma si relazionarlo continuamente e ostinatamente, con lo studio, la conoscenza la volontà di intelligenza con l'oggi, con il domani. a cura di Andrea Colombo

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Venerdì 12 maggio la l5C di zona dopo una messa al campo, a Villa Litta, ha deposto una corona in memoria dello onorevole Aldo Moro sul monumento ai caduti di Piazza S. Giustina. Alla manifestazione hanno aderito rappresentanti del PCI, PSI e della sezione locale dell'ANPI.

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politico Presenze Assenze PCI 135 33 PSI 53 43 DC 65 55 PSDI 7 17 PRI 24 DP 15 9 MSI 24 Partecipazione dei cittadini Presenze alle sedute del Consiglio: 200 Presenze alle Assemblee: 1483 Presenze alle Commissioni: 783 TOT. 2466 Presenze Totali: 2741 pagina 6 n. 6- Giugno 1978 pagina 7 «Mb
Partecipazione dei Consiglieri alle sedute del C ons. di Zona suddisive per gruppo
segue da pag. 5

Dal giornale della quarta C

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Zio Arturo

Lo zio Arturo è un personaggio amato da tutti i bambini di Affori e sono veramente tanti. Non saprei dire da quanti anni questo uomo mite e modesto sia li col suo baracchino dei gelati d'estate e le caldarroste quando il freddo rigido gela la °unta dei nasi. Certo è che me io ricordo da sempre, ed io bambino non lo sono più da molti anni. Avremmo voluto raccontarvi la sua storia, ma lui ci ha detto che la sua storia è la storia del quartiere. Infatti lo zio Arturo è una istituzione di Affori.

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Dal giornale della 3a C

DAI NOSTRI COLLEGHI GIORNALISTI DELLE SCUQLE ELEMENTARI DI BRUZZANO

Gli studenti della III C della media Umberto Saba di Bruzzano hanno deciso, anche in considerazione dell'esperienza positiva di altre scuole milanesi di realizzare un loro giornalino di classe dal simpatico titolo de "Lo scapigliato".

Di questo giornalino che vuole essere uno strumento di comunicabilità tra studenti, insegnanti e genitori, vogliono mostrarvene alcuni stralci in attesa di parlarne più diffusamente alla ripresa delle nostre pubblicazioni per dargli tutta l'attenzione che l'iniziativa merita.

Intanto un grosso bravo a questi ragazzi!!!

febbraio ci siamo rei al "Piccolo Teatro" di ilano, ad assistere alla rappresentazione intitolata "La bambola abbanddnaaa".

La trama, imperniata su un unico problema, é divisa in duo parti: ha come personaggio chiave una bambola di pozza che. appartiene a una ricca ragazza piena di insoliti capricci e sempre insoddisfatta di ogni cosa.

Abbandonata dalla, padrona, la bambola viene raccolta da una povera ragazza che lo riserva amorevoli od affettuoso cure. Ad un corto punto, nasce però, un dissidio por il possesso del balocco, e, viene così improvvisato un processo che riconosco legittima proprietaria la bimba povera.

La seconda parto 4 analoga alla prima, con la sola di foronza cha vi é un cambiamento nei personaggi. Com .quo, noi pensiamo che l'au re oon questo spettacolo to tralo, non abbia voluto soffermarsi a/ valore superficiale della vicenda, ma abbia voluto bonsì porro agli spettatori una precisa problomatica: chi é il vero propriettario di una cosa ?

"Ritornando un po' indietro col pensiero posso dire che quest'anno, rispetto a quelli precedenti, è trascorso in fretta, perchè il programma è stato piacevolissimo, pieno di nuovi argomenti più moderni e ricchi d'insegnamenti utili. In me è scaturita una voglia di imparare di evolvermi moralmente che mi sembra molto positiva. Gli anni scorsi ero forse più bambina e il mio cervello ragionava perchè spinto da altri; ora sono più responsabile delle mie azioni e delle mie scelte.

(Antonietta)

"La scuola è indispensabile per formare la nostra cultura, per sviluppare la nostra personalità prepararci alla vita. lo non sempre mi rendo conto del valore di queste affermazioni e vado a scuola perchè sono costretto dai genitori e perché non ho ancora l'età per svolgere un lavoro per assumere un impiego, ma capisco che la scuola mi ha insegnato tantissime cose nuove".

(Ivano)

"Il nuovo metodo di lavoro con cui quest'anno abbiamo affrontato alcune materie ci ha aiutato anche a diventare più aperti e più amici: il lavoro di gruppo ha contribuito a tenerci più uniti e ad instaurare anche con gli insegnanti rapporti diversi. Non sono mancate difficoltà, anche per la nostra mancanza, a volte, di voglia di studiare o di impegnarci personalmente, ma nel complesso penso che tutti abbiano fatto un'esperienza positiva".

Gli emigranti della zona

Un nostro lettore ci ha inviato questo "pezzo". Per l'argomento trattato riteniamo di sottoporlo ai nostri lettori

VALERIA MASSIHO LAURA ANMNIETTA /DRENA

La mia condizione psicologica, nello svolgere questo sondaggio, è quella di chi vuole indagare, scoprire, ed interpretare le ansie, i palpiti, le necessità, della gente emigrata nella nostra zona: tra cui ho vissuto la mia infanzia ed ora la mia giovinezza.

Ed è in questa condizione psicologica che scrivo queste righe e che mettono a nudo l'esistenza di un proletariato meridionale che soffre e spera, in una terra su cui pare che il tempo non riposi mai, che va sempre di corsa: Milano.

I numerosi colloqui che ho avuto con questa gente meridionale, ormai stabilitasi quasi definitivamente nella nostra zona (dico "quasi" perchè qualcuno di loro nutre ancora qualche alito di speranza per poter far ritorno nella propria terra), mi hanno permesso di svelare e interpretare la sua anima, di gente semplice.

Nell'ansia di cogliere il dramma di un popolo, quello del sud appunto, che usciva sfinito ed

affamato dalla terribile esperienza della guerra, e che proprio da quella esperienza traeva il lievito vivificatore per prendere coscienza di sé, della propria realtà, che ha avuto una sola incognita dolorosa: l'emigrazione.

Alla mia domanda: "Voi emigrati, come vedete la situazione del fenomeno emigrazione nella znna 8?"

Un'enorme maggioranza sosteneva la stessa tesi: "Un fenomeno senz'altro frenante. Ma anche un fenomeno di accelerazione nello sviluppo della società del sud. Ogni partenza di un emigrante è sempre una mutilazione della comunità. Il suo ritorno temporaneo o stabile è sempre un arricchimento di esperienze per la comunità. Ma il sigillo dell'esilio rimane sempre una piaga. Guarisce con le generazioni, sì, ma in partenza è dolore".

In questa risposta è espresso lo stato d'animo, dell'emigrato residente nella nostra zona, ed è una risposta completa e che dice tutto.

"Riflettendo, posso affermare che ho raggiunto una certa maturazione rispetto allo scorso anno quando frequentavo la 2° media. Nel passaggio in 3° media ho potuto constatare le varie differenze di programma che esistono tra una e l'altra classe; l'esperienza acquisita mi ha permesso di sviluppare maggiormente la mia memoria, che a dire il vero ha sempre lasciato un poco desiderare".

"Senza dubbio durante i tre anni di scuola media ha raggiunto un certo livello di maturità e ho rafforzato la mia personalità nel rapporto con i compagni e gli insegnanti. Ho avvertito questi cambiamenti soprattutto quest'anno. Ora mi sento più responsabile, più autosufficiente e più aperta verso i miei compagni; prima pensavo soprattutto a me stessa, ora ho capito che devo accettare le idee degli altri, adattarmi alle esigenze altrui, imparare non a "compatire", ma a "non escludere" chi non la pensa come me e mi appare diverso. Sono certa di essere cresciuta e cambiata in questi anni e questo anche grazie alla scuola che secondo me va vista non solo come istituzione grazie alla quale si imparano nozioni e regole, ma come realtà sociale che aiuta a far conoscere l'ambiente in cui si vive, a comunicare con gli altri e a fare esperienza di vita".

Chi la possiede di,diritto, ma é distante o disinteressato, o chi la cura, la ama, la lavora lasciando in essa una parto di so stesso ? zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Noi, pensiamo inoltre, cha il problema centralo sia l'avidità doi ricchi cha, pur di non rinunciare a quello che desiderano, sono pronti a superare qualsiasi ostacolo, anche calpestando i sontimonti Ci ha colpito anche la stupenda intorprotaziono doi ragazzi cha hanno. recitato con disinvoltura, senza inibizioni o cho hanno dimostrate cha uno spettacolo può riuscire ugualmente bone anche se non é intorprotatb da attori famosi. Ci siamo poi rosi conto dell'importanza dal teatro come mozzo di comunicazione, soprattutto in questi anni in cui siamo bombardati dai messaggi del cinema o della televisione.

È il risultato di un impatto con la realtà. "Nel mezzogiorno tutto bene, ma manca il lavoro. Quello che c'è non sempre soddisfa". Questa è un'altra delle tante risposte che mi sentivo continuamente e puntualmente ripetere, alla domanda nella quale li invitavo a fare un confronto sociale tra nord e sud: dove, secondo loro, non c'è niente di diverso, li differenzia soltanto il fatto economico.

Nei cuori di questa gente è sempre presente il tema del riscatto delle masse contadine (infatti prima che essi emigrassero erano tutti braccianti) che acquistano coscienza della propria forza, della necessità della lotta che deve essere lotta di classe, e che deve essere condotta fino in fondo, fino al sacrificio:

"Vecchi ammanettati finivano in galera come dannati per aver cercato pane; giovani speranzosi andavano in carcere come cani per aver cercato un miglior futuro; erano giorni duri. Erano giorni belli perchè si faceva la

storia degli operai".

C'è ancora in molti di loro, la paura dell'inganno, come se alla fine continuassero ad essere sfruttati. Quando ponevo questa mia tesi a quelli più anziani che vantano dai 20 ai 25 anni di "esilio" nella nostra zona mi sentivo ribattere, devo ammettere, con una certa fiducia e certezza:

"Un giorno quando si creeranno altre condizioni, la gente capirà, che sono state queste lotte, a far cambiare il mondo. Perciò bisogna lottare fino in fondo, senza aspettarsi niente".

In definitiva, l'istinto di solidarietà e di concretezza operante in queste persone residenti nella zona 8, porta, questa gente, a considerare il fenomeno dell'emigrazione un fatto unito alla loro comunità. Le loro speranze nel futuro prevedono una politica dell'emigrazione che potrà avere sviluppi nuovi, di nuovi legami, di nuovo tipo magari, con coloro che restano lontano. E per una speranzosa programmazione degli eventuali ritorni.

n. 6 - Giugno 1978 Pag. 9

Dietrich Bonhoeffer foto quiz Diventare anziani

Questo articolo vuole proporre semplicemente alcuni brani di lettura che ritengo necessari per entrare immediatamente nel cuore del problema.

L'autore di tali brani è un pastore luterano: DIETRICH BONHOEFFER. Accento soltanto a due date della sua vita perchè sono emblematiche, tralasciando l'intera sua opera che da alcuni studiosi tedeschi è riconosciuta come "rottura epistemologica" del pensiero cristiano moderno.

Arrestato dalla Gestapo il 5 aprile 1943.

Impiccato a Flossenbùrg il 9 aprile 1945.

La Resistenza tedesca al nazismo lo ebbe come protagonista.

"Il problema che non mi lascia mai tranquillo è quello di sapere che cosa sia veramente per noi oggi il cristianesimo o anche chi sia Cristo. È passato il tempo in cui si poteva dire tutto agli uomini tramite le parole (fossero parole teologiche o pie), così come è passato il tempo della interiorità e della coscienza, cioè il tempo della religione in generale. Andiamo incontro a un'epoca completamente non religiosa; agli uomini, così come sono, non possono più essere religiosi".

"Le persone religiose parlano di Dio quando la conoscenza umana è giunta al limite oppure quando le forze umane vengono meno: si tratta sempre di verità del deus ex machina tirato fuori da costoro, o per dare soluzioni apparenti a problemi insolubili, o come forza a sostegno della deficienza umana; dunque sempre per sfruttare la debolezza umana o i limiti umani; ma questo sistema funziona solo finché gli uomini riescono con le loro energie a spingere più avanti i limiti e Dio diventa superfluo come deus ex machina".

30.4.1944 Carcere di Tegel (Berlino).

"Mi è apparso nuovamente chiaro che non è possibile far comparire Dio come il tappabuchi dei nostri vuoti di conoscenza". 30.5.1944 Carcere di Tegel (Berlino).

"L'uomo ha imparato a caversela da solo in tutte le questioni importanti, senza ricorrere alla `ipotesi di lavoro': "Dio".

li fatto è scontato ormai nelle questioni scientifiche, artistiche ed anche etiche, e nessuno più osa tornarci sopra; ma da un centinaio di anni questo vale; e in misura sempre maggiore, anche per le questioni religiose; si è visto che tutto va avanti — esattamente come prima — anche senza "Dio". Nell'ambito genericamente umano come in quello scientifico, "Dio" è respinto sempre più lontano dalla vita, perde terreno.

"Per oggi ancora questo sol-

Pensiamo sia d'obbligo parlare sul giornale di Zona anche dei problemi dei pensionati e riportare le loro opinioni, nonché le proposte che loro stessi possono dare per creare un futuro migliore, non solo a loro stessi, ma a tutta la società. La nostra intervista l'abbiamo fatta al Sig. Carlo Toponi, pensionato del Quartiere Comasina.

Quali sono i problemi degli anziani secondo il tuo parere? I problemi degli anziani, a mio parere sono i problemi che affliggono il paese. Direi che più dei problemi "è un problema". L'indipendenza economica che determina la reale libertà e la sostanziale democrazia. Che cosa intendi per indipendenza economica?

Intendo l'applicazione dell'Art. 38 della Costituzione, che stabilisce il airitto dei Lavoratori ad una pensione adeguata alle esigenze della vita. Per questo mancato rispetto costituzionale abbiamo oggi in Italia alcuni mi!ioni di pensionati che lavorano.

Come pensi si possa cambiare una simile situazione?

Un primo passo sarebbe l'unificazione del sistema pensionistico in un solo ente, fermo restando le condizioni di maggior favore per quelli già in pensione.

Secondo fare una legge pensionistica, abolendo tutte le altre, ove sia vietato il lavoro dipendente per coloro che percepiscono la pensione, con le eventuali sanzioni pecuniarie per il pensionato che si peschi a lavorare e sanzioni pecuniarie e restrittive della libertà per i datori di lavoro che fanno lavorare i pensionati. È vero che una simile legge creerebbe dei problemi per la mano d'opera, ma milioni di giovani forse non ci sono sul mercato del lavoro?

Ma una regolamentazione così comporterebbe forti aggravi al bilancio dello Stato. Come pensi sia recuperabile un simile onere?

TI RICONOSCI? Se sì,vieni alla nostra redazione e "vincerai" un abbonamento per un anno ad ABC.

tanto: se si vuol parlare 'nonreligiosamente di Dio, è necessario farlo in modo da non mascherare l'essere - senza - Dio del mondo, da metterlo anzi allo scoperto, in evidenza: e così una luce inattesa, stupefacente investe il mondo.

Il mondo maggiorenne è senza Dio e, forse proprio per questo, più vicino a Dio che il mondo non ancora diventato adulto". 18.7.1944.

Questi testi sono stati scritti in questo itinerario: Buchenwald, Schòberg, Flossenburg: 1943 - 1945.

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È vero, una legge che stabilisce per il pensionato anziano il minimo vitale è complessivamente onerosa, ma credo non tanto come si potrebbe pensare d'acchito. Infatti se pensiamo quanti contributi in più entrerebbero nelle casse dell'istituto erogatore: la soppressione dell'erogazione della disoccupazione, la soppressione di tutti questi enti a sfondo caritatevole e di assistenza (anche se possono essere dei comodi carrozzoni elettorali) ... Ma questo non è tutto, vi sono altri settori della collettività che usufruirebbero di benefici. Infatti la deliquenza minorile diminuirebbe sensibilmente, perché diminuirebbe il periodo di attesa per avere un lavoro.

Tu pensi che tutti gli anziani siano d'accordo su questi obbiettivi?

No! Un 20% lavora pur non avendone bisogno e questi che l'egoismo rende insensibili verso le esigenze del collettivo, li avremo contrari Sono in maggioranza gente con pensione da 'nababbi' che avevamo contro quando erano nostri superiori e conseguentemente anche ora. Però penso che sia necessaria una costante discussione a tutti i livelli sociali, per cui o si educano al vivere collettivo o si isolano da soli.

Come ti dicevo all'inizio il problema di fondo degli anziani è economico *e si riflette sull'economia di tutto il collettivo. Però ricordati che quando ti ho detto non lo ritengo Vangelo, bensì una base di discussione per elaborare il meglio.

a cura di Gianfranco Fasoli

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Abbiamo assistito a due concerti organizzati dal CdZ 8 in collaborazione con i pomeriggi musicali, l'Arci, l'Angelicum e l'Agis. Il primo di questi tenutosi al cinema Piccadilly é quello del Stormy Six con il programma "L'apprendista". Con una buona partecipazione di pubblico composto in maggioranza da giovani.

"Musica e Rock" Gli Stormy Six si presentano oggi al loro pubblico con un ricchissimo bagaglio di esperienza e di nuove proposte. Il grande successo sinora ottenuto ha confermato la giustezza delle ipotesi dell'autogestione che nel '74 aveva portato il gruppo a diventare uno dei fondatori dell'orchestra.

Il secondo di questi concerti che si é svolto a Villa Litta era del trio Gaetano Liguori. Qui la partecipazione assolutamente scarsa il che sté a dimostrare che se anche la musica era valida il jazz rappresenta pur sempre un'espressione musicale seguita da un pubblico d'èlite.

"Il jazz contemporaneo" Il trio Gaetano Liguori é stato fra le prime formazioni italiane ad avere un notevole seguito presso il pubblico giovanile. La sua musica é comunicativa, con una spiccata propensione verso l'uso di un melodizzare tipicamente mediterraneo, spesso partenopeo, nei tempi.

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LE NOTIZIE UTILI DI ZONA

corsi, istituiti dal Ministero della Pubblica Istruzione, dietro la spinta delle lotte operaie, ed ora aperti a tutti i cittadini che lo richiedano, servono soprattutto a rendere effettivo per tutti il diritto a istruirsi, a formare la propria personalità, In un rapporto costante e costruttivo con gli altri.

I Corsi si tengono presso alcune Scuole medie della Zona. Chi lavora può usufruire di 150 ore pagate dall'azienda (ore lavorative). La durata del Corso è dl nove mesi: quattro pomeriggi la settimana, tre ore ai giorno.

Le ISCRIZIONI si raccolgono presso:

- Scuola media di Via Gabbro 6/A

- Villa Litta, presso la Biblioteca - V.le Affori 21

- Scuola media Marea' - Via Maffucci n. 60

- Scuola media Pavone - Via Crespi.

CIVICHE SCUOLE SERALI - 1978-79

Le iscrizioni alle Civiche Scuole Serali del Comune di Milano per l'anno scolastico 1978-79 avranno il seguente calendario: dal 15 maggio al 15 giugno 1978, per gli studenti già Iscritti alle Civiche Scuole nell'anno scol. 77-78; dal 15 giugno ai 5 luglio 1978, per gli studenti che si iscrivono per la prima volta alle Civiche Scuole.

Le iscrizioni dovranno essere effettuate presso la Segreteria della

Scuola che si intende frequentare — dalle ore 19 alle 21, dal lunedì ai venerdì.

Si avrà un supplemento di iscrizioni, per gli studenti che si iscrivono per la prima volta, dal 1' settembre al 20 settembre 78 — dalle ore 19 alle ore 21 — dal lunedì al venerdì.

Nella Zona 8 i Civici Corsi Serali hanno sede presso la Scuola Media statale "U. Saba" in Via del Volgía n. 3 e sono di preparazione per il conseguimento del diploma di stenodattilografia, e nozioni di pratica commerciale, di disegnatore meccanico. a cura del Comm. Educazione del Consiglio di Zona

MOSTRE

3-16 giugno -- Personale del pittore Antonio Colella

17-30 d'iugno — Personale del pittore - scultore Paolo Maggi

SAGGI DI PIANOFORTE

Venerdì 9 giugno ore 21 - Allievi Prof. Mandirola

Lunedì 12 giugno ore 21 - Allievi Prof. Mandirola

CONCERTI DI CLAVICEMBALO

- Venerdì 16 giugno ore 21 - Musi- Allievi del Conservatorio G. Verdi che di Haendel e contemporanei di Milano

- Domenica 18 giugno ore 17 - Mu- Coordinati da Marina M auriello siche di Vivaldi

La biblioteca rimane regolarmente aperta per tutta l'estate. Tutti i giorni feriali dalle ore 13,30 alle ore 23,00 (sabato ore 13,3020,00).

Processo alla "strega"?

Brutta espressione, perlomeno di indubbio gusto (verso l'insegnante). O non piuttosto, processo continuo, cattivo, antidemocratico, a chi non ha le nostre stesse idee? Possibile che non si sappia mai fare una valutazione critica, prescindendo dal colore con cui crediamo di vedere un'altra persona, ma attenti solo a renderci conto veramente di come stanno le cose, con onestà? È se siamo onesti, l'obiettività verrà di conseguenza. Con l'obiettività allora, non c'è nulla da temere, perchè si valuterà il problema in ogni suo aspetto, senza badare a chi l'ha proposto, senza tener conto di chi sono le persone coinvolte, perché non è questo che conta, ma conta arrivare alla Verità. Che è poi sinonimo di giustizia, e per questo non ci sono categorie che ne detengano lo scettro, o nate con un segno speciale di privilegio in tal senso, ma ognuno di noi è chiamato a perseguire la Verità e tutti insieme siamo chiamati ad avere coscienza del giusto, nella vita di tutti i giorni. Come già avvenuto parecchie altre volte, per diverse altre ragioni, ci vediamo attaccati con sproloqui retorici, con chiara disin formazione del problema (mancando nei "documenti in visione" proprio quelli più significativi), con precarietà di intenti, se non quelli viscerali dei propri interessi. E come sempre, potremmo dimostrare ampiamente quanto e quale il tipo di lavoro che ci vede impegnati da anni nella scuola e in tutti i suoi problemi collaterali. Da qualche anno lavoro personalmente in Consiglio di Zona (Commissione Educazione) e credo di poter affermare con serietà e generosità. Voglio precisare ancora una volta al sedicente gruppo di "genitori democratici", che non abbiamo mai inteso attaccare l'insegnante (e oltre i nostri documenti a dimostrarlo basterebbe interrogare il direttore della scuola), ma il rapporto scuola - famiglia, che fin dall'inizio è stato vilipeso. E chi più manicheo di colui il quale scrive una lettera ad un giornale, contro lo stesso parere dell'insegnante che (parole sue) "ha scongiurato di non farlo"?

Mariagrazia Scurto presidente A.Ge. 8

Licenziati gli animatori

Dal 22 febbraio '78 è entrato in vigore il licenziamento dei dodici animatori del Centro Milanese per lo Sport e la Ricreazione, tre dei quali operanti nella zona 8.

Gli animatori erano stati assunti dal C.M.S. R. un anno fa, dopo una vertenza sindacale che mirava a garantire la continuità del servizio sociale di animazione e a porre fine alla politica del doppio lavoro portata avanti dal C. M. S. R. per il periodo invernale.

scorso.

Nonostante si parli di animazione quale servizio utile alla popolazione, non si è riscontrato, soprattutto da parte del C.M.S.R., la precisa volontà politica di difendere e sviluppare questa attività di cui viene riconosciuta la validità educativa e sociale da tutte le forze che operano in questo campo. Gli animatori continuano la loro lotta sindacale per il ripristino delle attività, appoggiati dal Consiglio d'Azienda e dagli altri lavoratori del C. M. S. R. Gli Animatori

Leggete di ffondete

FFORI - BOVISASCA RUZZANO OMASINA

Numero unico in attesa di autorizzazione

Redazione: Via Astesani, 27 Mario Migliaccio, Andrea Colombo, Maura Ceccaroli, Mario Longagnani, Roberto Previtali

Fotografia e impaginazione; Sergio Ferrario

Direttore Responsabile: Edoardo Gardum i Hanno collaborato a questo numero

Gli operatori del SIMEE

Adolfo Carvell i Alunni 3a C Alunni 4a C

Gruppo anziani zona 8 Gianfranco Fasoli

Vincenzo Palazzo

Sergio Zurlo

FGCI zona 8

Stampa: Coop. "Il Guado" Robecchetto con Induno (Mi) Tel. 0331/881475

COMUNICATI

La sezione del P.C.I. "Ruggero Grieco" organizza, dal 26 giugno al 2 luglio, la "Festa de l'Unità" che avrà luogo nel campo giochi di Via Forni.

Per la prima volta in quartiere la festa avrà la durata di una settimana, impegnerà severamente i compagni della sezione, data la varietà e ricchezza del programma.

La sezione del P.C.I. "Serafino Paternoster" di Affori organizza per i giorni 23 - 24 - 25 giugno una "Festa de l'Unità", negli spazi della propria sezione. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare numerosi.

Lunedì pomeriggio: Via Assietta angolo Via Gabbro

Martedì pomeriggio: Via Fabriano angolo via Chianciano Via Val di Bondo

Venerdì pomeriggio: V.le Affori angolo via Faccio Via Val di Bondo

Sabato pomeriggio: P.za Bruzzano

VARIE

Mercati rionali settirrianli: mercoledì mat. Via Gaeta/Sand sabato mat. Via Ciccotti

Taxi: V.le Affori - 6456713

P.za Gasparri - 6462380

Carabinieri, Stazione di Affori: Via Claldini 131 - 6450041

Commissariato P.S. "Cenisio": Via Chianciano 6 - 6453014

C.U.Z. - Consiglio Unitazione di Zona sindacale, zone 7-8: Via Mercantini 15 - 3760566

Tali animatori lavoravano in situazioni veramente disagiate sia per la carenza delle strutture nelle quali operavano, sia per l'orario di lavoro ridotto a quattro ore giornaliere nel periodo invernale. Si era accettata questa situazione in quanto c'erano dei precisi accordi con il C.M.S.R. riguardo al futuro ampliamento e miglioramento del servizio di animazione.

A dicembre arrivano le prime lettere di licenziamento motivate dalla mancanza di fondi per la continuazione dell'attività. Subito si riapre la vertenza sindacale con numerosi incontri con i dirigenti del C. M.S.R. e con alcuni assessori comunali al fine di salvaguardare il posto di lavoro dei dodici dipendenti. Il risultato è il definitivo licenziamento del 28 febbraio

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Chiamate d'emergenza 7733 Autoambulanze, servizio di
Soccorso. 3883 Servizio medico urgente 680029/602874 Croce Viola Dergano 192 Servizio guardia farmaceutica 723291/593341 Guardia ostetrica permanente 113 Polizia 6220 Carabinieri, pronto intervento 34999 Vigili del fuoco 7727 Comando centrale vigili urbani 314080 Guasti acquedotto 8830 Guasti gas 117 Taxi Servizio pubblici e sociali comunali n. telef. Consiglio di Zona n. 8 - V.le Affori 21 6464762 Comitato Sanitario di Zona n. 8 - V.le Affori 21 6464762 Servizio anagrafe - V.le Affori 21 6454710 Certificato a domicilio 8598 Ufficio informazioni e reclami 870545 Vigilanza urbana di zona - V.le Affori 21 6454709 Biblioteca comunale "Villa Litta" - V.le Affori 21 6450897 Centro di prestito - Via del Tamigi Ufficio d'Igiene - V.le Affori 21 6454712 - Medico dirigente 6459538 - Vaccinazioni obbligatorie 6456693 - Condotta medica, Dispensario farmaceutico e Centro per la diagnosi precoce dei tumori dell'utero 6450171 Centro S.M.A.L. - Servizio Medicina preventiva Ambienti di Lavoro - V.le Affori 21 6468831 E.C.A. - Ente Comunale di Assistenza, Centro Sociale - V.le Affori 21 6468831 Ricovero sfrattati - Via Novara 19 6458340 Centro pre-addestramento
21 6464127 Servizio sociale comunale
21 6459351 Centro sociale -
del Tamigi
Centro sociale - Via Spadini
Centro sociale - Via Val di Bondo 9 6453084 Centro sportivo "Ripamonti" -
Iseo,
6459253 Piscina -
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TEANO 9 - TEL. ABIT. 6459343
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ctee. 64.55.775
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