Due fabbriche in lotta
Un
terreno più avanzato di lotta per le forze democratiche e per il movimento operaio.
Credo di riconfermare oggi il giudizio espresso dalle Forze democratiche rispetto al piano di preavviamento al lavoro, cioè sostanzialmente un giudizio positivo perché va oltre la contingenza del problema e l'assistenza prevista dal primitivo progetto governativo e questo giudizio lo si dava per diversi motivi che schematizzo:
Il contenimento nei confronti delle assunzioni pubbliche, l'incentivo per l'assunzione nelle industrie, i contratti di formazione che prevedono un anno di studio e lavoro contemporaneo per qualificare e riqualificare la capacità professionale dei giovani.
Oggi alla luce delle iscrizioni (650.000 a liveilo Nazionale, 18.000 nella nostra prov.) alle liste speciali e alla applicazione concreta della legge ci si trova di fronte a numerosi ostacoli ed un rischio orrwe, cioè quello di travolgere i contenuti più positivo e di andare verso una logica assistenziale o tutta legata alla pubblica amministrazione.
Insomma davanti ad una significativa conferma della fiducia dei giovani verso le istituzioni democratiche realizzatasi con il numero eccezionale di iscritti alle liste speciali abbiamo un irrigidimento delle forze imprenditoriali del nostro paese che vogliono stravolgere la legge eludendo la domanda di lavoro espressa dai giovani.
Vi sono molti elementi di polemica con gli imprenditori nostrani, soprattutto lombardi ed in particolare Milanesi uno dei maggiori è la cadu-
ta di una propaganda di alcuni mesi tà realizzatasi soprattutto sul "Corriere della Sera" questa propaganda era tesa a dimostrare la disattenzione dei giovani nei confronti del lavoro produttivo citando cifre astronomiche di posti di lavoro inevasi nelle industrie a causa della poca voglia di lavorare dei giovani. Bene, oggi i giovani hanno smentito in modo inequivocabile (650.000) questa campagna e hanno contemporaneamente rivelato una speranza ed una attesa di massa che non deve essere né delusa né mistificata.
Le cifre hanno precisato drammaticamente l'esclusione dei giovani dal mercato del lavoro e rappresentano una importante occasione sia per le istituzioni democratiche che per il movimento operaio nel suo complesso, occasione di incontro, di confronto e di lotta con le nuove generazioni per la conquista del lavoro, legando i giovani alle battaglie di trasformazione condotte dal movimento operaio.
La conquista di un lavoro, ma non di un lavoro qualsiasi, ma che sia legato alla ripresa economica e produttiva del nostro paese realizzando quindi un risanamento delle imprese colpite dalla crisi economica internazionale e nazionale, riguardando la spesa pubblica e gli investimenti produttivi andando verso una programmazione democratica dell'ecohomia nazionale.
Oggi entrando nella fase di applicazione di questa legge ci si trova di fronte a numerosi ostacoli di cui credo non ci si debba meravigliare so-
prattutto per quanto riguarda lo scoglio degli imprenditori.
La loro è stata una risposta ridicola e grave se guardiamo che nella nostra provincia abbiamo 25 richieste per l'industria, a fronte di una domanda di 18.000 giovani.
È qui che si misura la capacità delle forze democratiche e del sindacato di creare un vasto movimento di massa dei giovani legato al movimento operaio nella battaglia per il lavoro. Non è un obiettivo semplice dare la consapevolezza che soltanto la partecipazione e la lotta possono aprire concretamente la strada dello sviluppo delle basi produttive.
L'impegno, da parte del sindacato, per organizzare i giovani disoccupati nelle sue strutture orizzontali (i CUZ) si stà realizzando concretamente ed anche nella nostra zona si stà andando su questa strada, credo comunque che non si debba delegare q.:os:o scltrlto ai sindacato ma che si apra qui un terreno concreto di intervento di tutte le forze democratiche. Dobbiamo consapevolmente guardare ai nostri ritardi per superarli avendo sempre presente la drammatica situazione giovanile dovuta sia alla mancanza di sbocchi nel mondo del lavoro sia nella scuola che nella vita dei nostri quartieri, oggi la "Questione giovanile„ è un terreno di impegno per le istituzioni e per le forze democratiche perché lo sviluppo democratico del nostro paese è legato ai giovani ed è conseguentemente con i giovani che bisogna fare i conti per cambiare lo sviluppo.
Walter '.dolinaroSono 724 i giovani
disoccupati della zona
Assemblea presso 11. convitto edile
Il 28 settembre' alle t., e del pomeriggi siamo aric8..ati al convitto edile dove ti teneva un'assemblea dei, disoccupati di zona.
PP.i.t;hè nella nostra zona i gioTani in cerca di lavoro, iscritti alle liste speciali, sono 724 ci immaginavamo di trovare una sala piena di giovani e di assistere a un acceso dibattito.
Invece i giovani presenti saranno stati una settantina e non si può neppure dire che siano stati particolarmente attivi all'assemblea.
Cosa però questa scusabilissima se si pensa alla difficoltà e alla complessità dell'argomento.
Tuttavia è risultato molto interessante il discorso tenuto dai rappresentanti del sindacato, che avevano organizzato questo incontro. Essi hanno tenuto a precisare che non è l'organizzazione sindacale che dà il posto
di lavoro. Il sindacato infatti cerca in questi mesi di organizzare i giovani affinchè si battano assieme ai lavoratori per il diritto al lavoro. Alcuni forse possono erroneamente credere che gli interessi dei lavoratori non siano comuni con quelli dei giovani disoccupati perchè questi ultimi vengono visti come quelli che portano via il lavoro a chi lo ha già. Per sfatare questa credenza basterà ricordare che in Italia, ogni anno, 160.000 lavoratori che vanno in pensione non vengono rimpiazzati: anzichè assumere nuovi dipendenti, infatti, i padroni preferiscono fare lavorare di più quelli rimasti. Spesso si sente dire in giro, da chi ha già da tempo un'occupazione, che il lavoro c'è: basta cercarlo ed aver voglia di svolgerlo. Ma di che tipo di lavoro si
tratta? Lavoro nero senza dubbio, quello che in ogni periodo soprattutto di crisi, viene fatto pesare sulle spalle delle donne e dei giovani. Tutti sanno cosa significa lavoro nero: non avere alcun potere contrattuale ed essere perciò alla mercè del padrone che può mandar via da un giorno all'altro.
Nell'assemblea è stato perciò precisato che non sono disoccupati solo i 650.000 mila giovni iscritti alle liste, ma molti altri che non si conoscono e che svolgono lavoro nero.
Attraverso le liste speciali si è visto che la maggior parte dei disoccupati sono donne. Come al solito queste fanno più degli altri le spese della crisi. Le donne infatti vanno a lavorare molto presto a 16-17 anni vengono assunte facilmente come apprendiste, stenodattilografe ecc... (segue in seconda)
Due industrie presenti nella nostra zona stanno attraversando un periodo di profonda crisi, che riflette quella più generale delle aziende a Partecipazione Statale, al cui gruppo appartengono.
Si tratta dell'Unidal e della Sit-Siemens, la prima con uno stabilimento in Via Silva (ex Alemagna) e la seconda con uno stabilimento in piazzale Lotto. i cui lavoratori sono da tempo in lotta per salvaguardare il loro diritto al lavoro, minacciato da un futuro oscuro ed incerto, e per difendere le conquiste del movimento operaio.
Per i lavoratori dell'Unidal la liquida?ione dell'azienda, delibe':ata il 23 settembre scorso, pure se accompagnata da assicurazioni di continuazione dell'attività, pone serie e preoccupanti incognite circa il futuro assetto e la futura funzione dell'industria dolciaria di stato, specie dopo la preannunziata ristrutturazione, che potrebbe portare allo scorporo di attività produttive, magari tra le più redditizie, come già è avvenuto nel PeSSato, e relegare sempre più questo complesso ad una funzione su-
balterna ed assistenziale. I lavoratori della Sit-Siemens, in lotta per il loro contratto di lavoro, si trovano a fronteggiare una direzione aziendale che, dopo aver aver posto in Cassa integrazione Guadagni quasi la metà dei dipendenti, continua a mantenersi su posizioni di rigido rifiuto, non disdegnando di assumere atteggiamenti ricattatori e provocatori.
Nella realtà in cui viviamo situazioni simili non sono esclusive di queste due aziende, ma si possono riscontrare, sia pure con leggere varianti, un po' dovunque. Pertanto la lotta dei lavoratori dell'Unidal e della SitSiemens assume il valore di una battaglia che ci deve vedere tutti uniti nella difesa delle conquiste già acquisite a prezzo di duri sacrifici e tesi a rafforzare sempre più la democrazia ed ad affermare il diritto al lavoro.
Per questo tutti i cittadini, tutte le organizzazioni politiche e democratiche, ed in primo luogo il Consiglio di Zona 19, e la Sua commissione lavoro debbono mobilitarsi a sostegno dei lavoratori di queste due fabbriche in lotta.
(servizio alle pagg. 6,47)
Sommario
pag. 3
Un quartiere al mese: San Siro
pag. 4
Via Omodeo, 20: la parrocchia
S. Ilario
pag. 5
Monte Stella: giardino pubblico
pag. 8
Le attività del gruppo Sirio
pag. 9
Scuola: vigilia di elezioni
pag. 2 - milano 19
segue dalla prima 724 giovani disoccupati
Ma appena si sposano vengono emarginate, in un modo o nell'altro, dal mondo del lavoro con la scusa che possono disporre di un marito che le mantenga. Si toglie così ad esse l'autonomia di cui ogni persona dovrebbe poter disporre in una società veramente democratica.
Quella della discriminazione in base al sesso, all'età, alla raccomandazione è sempre stata d'altronde una delle armi maggiori dei datori di lavoro. A questo proposito basti ricordare che era giunta la richiesta da parte del padronato, di assunzioni nominative con la possibilità cioè di scelta dei candidati delle liste e il conseguente rischio di un ritorno alle vecchie forme di discriminazione.
Per questo i sindacalisti hanno affermato che sulle questioni di fondo della legge non ci si muove. Uno degli obiettivi del movimento di lotta per l'occupazione deve infatti essere la piena applicazione delle legge per i giovani.
A questo proposito è stato anche ricordato che bisogna puntare soprattutto sui contratti di formazione. Su contratti cioè che danno la possibilità di corsi professionali che la scuola non offre.
Avviene infatti che quando un giovane iscritto alle liste è chiamato, lo si mette in prova per un certo periodo di tempo e se non è in grado di svolgerre il lavoro viene mandato via. Dopo 5 giovani che non sono stati in grado di svolgere quel lavoro il padrone ha diritto di scegliere chi vuole fra gli iscritti alle liste.
Con i corsi professionali vi sarebbero maggiori possibilità di lavoro per tutti mentre a molti datori di lavoro fa comodo l'assunzione a tempo determinato in quanto mantiene una riserva mobile di manodopera giovanile da sfruttare solo in determinati periodi.
L'assemblea comunque non ha avuto solo un generico carattere informativo: che in Italia ci siano migliaia di disoccupati lo sanno tutti e nessuno oggi è più disposto a credere che il lavoro c'è.
Durante l'assemblea ci si è posto anche il problema di iniziative di zona. Pare per esempio che all'Ippodromo di San Siro lavorino persone che hanno già un posto fisso di giorno, percependo così doppio stipendio. eÖ potrebbe perciò pensare a come riuscire a contrattualizzare con l'Ippodromo Una serie di assunzioni.
Sono state anche fatte generiche proposte di creare in zona cooperative di imbianchini, cooperative per la raccolta della carta (in Italia se ne importa e se ne spreca la maggior parte).
Si è insomma alla ricerca di iniziative originali che possono essere portate avanti però solo se vi è un preciso interessamento e una efficiente unità dei giovani in cerca di lavoro.
Per questo al termine dell'assemblea è stata fatta dai sindacalisti presenti, la proposta di un coordinamento di giovani disoccupati che svolgano indagini nella zona per trovare eventuali posti di lavoro e siano in ogni caso un punto di riferimento per ogni giovane che cerca.
È questo lo scopo della lega dei giovani disoccupati che si tenta di creare in zona. Essa parte dai semplice principio che assieme si hanno sempre maggiori possibilità di essere ascoltati e di riuscire nel proprio intento.
Terminata l'assemblea abbiamo parlato con alcuni ragazzi presenti: Lucio 19 anni, diplomato in chimica industriale e iscritto alla facoltà di agraria. Rossella 20 anni con maturità
scientifica, anche lei iscritta all'università. "Perché ti sei iscritto alle liste?"
Lucio: "Mi sono iscritto perché credo in questa iniziativa che può aiutare a risolvere i problemi dei giovani".
Rossella: "Mi sono iscritta per un significato politico, per evidenziare la disoccupazione".
"Che tipo di lavoro vorresti svolgere?"
Lucio: "Mi andrebbe bene soprattutto un lavoro a mezza giornata perché sono iscritto all'università".
Rossella: "Non spero in un lavoro. La legge per i giovani è insufficiente. Inoltre dovrebbero essere fatti dei programmi di sviluppo dell'economia. Bisogna ricordare soprattutto che tenere lontani i giovani dal lavoro provoca frustrazione, sbandamento".
"Hai qualche occupazione attualmente? Ti soddisfa?"
Lucio: "Per adesso no. Naturalmente spero di trovarla".
Rossella: "Accompagno 25, 60 bambini per conto di una piscina privata. È un lavoro precario".
"Cosa pensi della lega dei disoccupati della zona?"
Lucio: "Sono d'accordo con questa lega, penso sia utile, entro certi limiti naturalmente".
Rossella: "Bisogna rapportare il significato della lega a Milano. Il pregio della lega è l'unire i giovani dando cosi una maggiore possibilità di contrattazione; inoltre collega i giovani al sindacato ed evita così la ghettizzazione di questi, rendendo possibile unire il problema dell'occupazione ad altri ugualmente economici come quello dell'agricoltura per esempio". Comunque non bisogna pensare di trovare lavoro con la lega. Ora se anche lo trovi per svolgerlo devi ottenere il nulla osta dall'ufficio di collocamento".
"Ti interessi attivamente delle iniziative della zona?"
Lucio: "Conto di interessarmi".
Rossella: "lo mi sono iscritta alla lega. Ho intenzione di interessarmi per motivi di studio".
"Come vedi l'aiuto che il sindacato offre ai giovani?"
Lucio: "Penso che la questione. organizzativa sia importante e il sindacato può aiutare a risolverla".
Rossella: "Trovo inutile questo aiuto per i motivi che ti ho detto prima".
"Cosa pensi del fatto che le donne disoccupate dalle liste risultano essere il 70%?"
Rossella: "È un fatto negativo e positive. Negativo perché le donne come ai solito sono le prime a subire la crisi. Positivo perchè indica !a maggiore Coscienza delle donne riguardo ai proprio ruolo sociale. Oggi una donna che non lavora fuori di casa si considera disoccupata, non crede più che il lavoro in casa sia l'equivalente o migliore, di quello svolto nella società".
P. R.LefiTera milano19
Lettera aperta ai redattori di "Milano 19" da parte delle Sezioni P.S.I. zona 19, con preghiera di pubblicazione:
Abbiamo letto con interesse l'articolo "Partecipazione per avere partecipazione"; siamo certi e ce lo auguriamo, che oltre noi, con lo stesso interesse lo abbiano letto tutti i lettori.
Del resto, un titolo su tre colonne in un foglio che ne ha cinque e in prima pagina, non poteva passare inosservato anche al più distratto dei lettori, compreso quelli che lo ricevono gratis per ragioni di public-relations.
Un titolo come "Partecipazione per avere partecipazione" oltre ad essere di sicuro effetto giornalistico racchiude in sé anche l'immediatezza e la comunicabilità degli slogans di successo. Complimenti quindi per il titolo.
Di diverso avviso siamo per il taglio ed il contenuto dello stesso. Infatti, oltre a non condividere il taglio da sermone moralistico tipico di coloro che sono depositari di verità infallibili, respingiamo anche le reprimende di com portamento.
Possiamo anche essere d'accordo con l'anonimo articolista quando dice che "coloro che si sono prestati ad assumere responsabilità nel Consiglio di zona, devono essere consapevoli che il loro modo di agire he dei riflessi positivi o negativi sulla più o meno larga partecipazione dei cittadini..." ma respingiamo l'implicita allusione di assenteismo rivolta indiscriminatamente verso tutti, facendo di ogni erba un fascio, per sottolineare ancora di più chi sono i seri, i bravi, gli efficienti. Questo è evidenziato chiaramente in quella parte dell'articolo dove è riportato il registro delle presenze e delle assenze ingiustificate.
A questo punto potremmo benissimo lasciar cadere l'argomento, ma poichè."Milano 19" pretende di essere un giornale ampiamente rappresentativo di tutte le forze democratiche della zona e non l'organo di propaganda politica del solo PCI, è opportuno che i lettori sappiano quanto segue, non per giustificare!, ma solo per rispetto della verità:
il presidente del consiglio, compagno ,Ö.ncenzo Sciarrone, che fino ad &lora non era mai mancato ad una' sola riunione, il giorno 8 era fuori Milano per impegni lavoro e la cosa era nota ai restanti consiglieri, dei restanti consiglieri del PSI, uno era ed è tuttora dimissionario poiché anch'egli per motivi di lavoro non può più svolgere ii ruolo che gli compete con il dovuto impegno, un altro era malato. Gli altri due risultarono assenti perche "gli insensibili" hanno avuto l'impudenza di prendere le ferie in luglio,
3) l'incarico di consigliere è volontario e non retribuito per cui non si può trascurare il proprio lavoro.
Facciamo notare che il PSI è più che consapevole delle sue forze numeriche, come è consapevole del suo ruolo politico ed in coerenza a ciò ha fatto quanto possibile finora nel Consiglio di zona.
Vi informiamo, inoltre, che il gruppo consiliare sarà rinnovato per i 3/5: oltre al già dimissionario compagno, si dimettono — anch'essi per motivi di lavoro — altri due compagni.
Queste dimissioni che con dispiacere accogliamo, dimostrano che nel Consiglio di zona partecipano come consiglieri del PSI solo compagni che sentono le responsagilità del ruolo e inoltre, in base ai nostri principi libertari, non imponiamo a nessuno di lavorare nel Consiglio di zona qundo serie motivazioni impediscono la presenza.
Con questi fatti confutiamo il sermone del notista di "Milano 19".
Per quanto poi riguarda il significato di partecipazione, il PSI è sempre stato promotore di iniziative che hanno dimostrato con i fatti che cosa intende con questo termine. Senza dilungarci ricordiamo le marce a Palazzo Marino, quando anche i socialisti erano presenti come amministratori nel centro sinistra, e la nostra partecipazione attiva alle lotte del quartiere con le quali siamo riusciti, unitamente alle altre forze politiche e sociali, a far ritornare su decisioni già prese, la Giunta di cui facevano parte anche i nostri compagni.
Possono dire le altre forze politiche di aver fatto lo stesso?
Crediamo fermamente che la partecipazione popolare sia la premessa fondamentale della democrazia e cogliamo l'occasione offerta da "Milano 19" per invitare i lettori e le forze politiche e sociali della zona ad approfondire sulle pagine del giornale, questo argomento per una riflessione sulla partecipazione oggi.
Intersezionale P.S.I. zona 19
Siamo lieti di pubblicare la lettera che l'Intersezionale del PSI della zona 19 ci ha inviata anche perché con molta onestà, della quale non dubitavamo, conferma sostanziai; nente quanto noi abbiamo SCrlif0. Prendiamo atto che nel Gruppo gat:131ista al Consiglio di Zona è in corsi :211 rinnovamento che riguarda i :1,15 dei suoi componenti e siamo ceni' che i cittadini che verranno chiamati a questo incarico saranno scelti, naturalmente senza alcuna coercizione, tra quelli i cui impegni di lavoro non saranno di ostacolo all'a-
La FGCI ai giovani
dempimento dei compiti ad esso legati.
Spett.le Redazione di "Milano 19", ci scusiamo per la brevità di queste righe. Chi le scrive è il titolare della Riv. di generi di Mon. di Stato n. 928 sita nel "Centro Commerciale San Leonardo" e lo fa in nome e per conto di tutti gli "esercenti super lavoratori" di detto centro, che tra mille difficoltà, esasperatamente operano per fornire con una certa efficienza i pochi servizi di pubblica utilità nel Quer-. tiere.
Poiché enumerare qui tutte le carenze e inefficenze, da quelle architettoniche a quelle della buffa edilizia, a quelle sociali, dato la complessa vastità, è cosa impossibile, CHIEDIAMO che venga stabilito un incontro con il Consiglio della Zona 19 e le Forze Sociali, prima che la famosa goccia trabocchi dal calice creando dopo, altri disagi a noi che operiamo e di riflesso ai cittadini del nostro Quartiere.
Con un barlume di speranza V. Siviglia
Ringraziamo il cortese lettore per la fiducia dimostrata al giornale, assicurando tutto il nostro impegno perchè in un prossimo futuro si possa svolgere, presso il Circolo Trevisani un incontro con le forze sociali operanti nei quartieri e con i rappresentanti del Consiglio di Zona, allo scopo di dibattere e mettere a fuoco le possibili soluzioni del grave problema esposto.
Alla Spett. Direzione di "MILANO 19"
Vi siamo profondamente grati per l'accettazione dei nostri articoli, purtroppo non siamo oggi in grado di darvi il programma dettagliato di quello che ci proponiamo per il mese di ottobre.
Vi preghiamo quindi di pubblicare il seguente:
Tutti i pensionati di ogni settore (INPS - Enti Locali - Statali - Autoferro tranvieri etc. etc.) all'assemblea che si terrà il giorno 6.10.77 presso il Centro Sociale di via Ugo Betti 37 alle ore 9.30 con il seguente ordine del giorno: Riforma sanitaria canone sociale caro vita miglioramenti pensionistici. Interverrà il vice segretario provinciale della CGIL Marco Ottone.
Il presente invito è esteso come rle,'5tra consuetudine a tutte le forze' Poldiche, sociali, e culturali de dellezonB a : Lega Pensionai; Antonio ensi°n2". "GALLARATESE"
Noi crediamo che di fronte ad un fatto straordinario di questa portata, sia compito dei movimenti giovanili farsi protagonisti di un rapporto di massa con i giovani. La disoccupazione giovanile non è che l'aspetto più drammatico della condizione giovanile, sulla quale pesa la crisi dello sviluppo distorto e squilibrato di questa società. La situazione politica, aperta con l'accordo di programma fra ie forze democratiche, offre però possibilità nuove per affrontare ed avviare a soluzione la questione giovanile. L'applicazione della legge sul preavviamento e la battaglia per il lavoro rappresenta il primo importante banco di prova. La FGCI apre perciò le proprie sedi per incontri ed assemblee di massa, di consultazione e di dibattito, con i giovani e le ragazze iscritti alle liste e con tutta la gioventù. Essere sempre di più uniti ed organizzati è una condizione indispensabile per conseguire risultati concreti e più avanzati. Per questa lotta e per questo obiettivo invitiamo tutti i giovani e le ragazze ed insieme ad essi gli amministratori, le forze politiche, i rappresentanti sindacali, le organizzazioni di categoria a partecipare alle iniziative e agli incontri che si terranno nei nostri circoli.
UN QUARTIERE AL MESE San Siro
da borgo di ortolani a quartiere metà popolare, metà residenziale
Parte seconda
Siamo sempre a San Siro, ma gli anni sono passati. Il vecchio borgo di ortolani non c'è più. Gli orti, le cascine, le osterie con giardino e gioco delle bocce, i boschi sono spariti, inghiottiti dal cemento e dall'asfalto. Anche l'Olona è sparita. Dopo averla fatta diventare il fiume più inquinato d'Italia l'hanno nascosta in un luogo cunicolo sotterraneo su cui parcheggiano centinaia di auto, nuove padrone di queste come di altre contrade. Persino le scuderie, pur se l'ippodromo è rimasto, dopo che il suo asse è stato fatto ruotare di 90 gradi, se ne sono andate, si
dallo sventramento dei quartieri popolari centrali, attuato per seguire una logica speculativa e la politica antioperaia del governo fascista di allora, teorizzata dallo stesso Mussolini che, in un suo articolo pubblicato sul Popolo d'Italia del 22 novembre 1928, affermava la necessità di "facilitare con ogni mezzo e anche, se necessario, con mezzi coercitivi, l'esodo dai centri urbani" per eliminare ed impedire il formarsi di consistenti nuclei operai e per consentire nei centri redditizie speculazioni.
Di questa deportazione interna ci riferisce una anziana abi-
Una parte del quartiere popolare di San Siro come appariva nel progetto. La realtà è più squallida
canza di strutture per la vita associata e la scarsità di servizi che tuttora permangono.
"Per ritirare la pensione devo andare a far la fila alla posta di Via Altamura, mentre per una visita medica specialistica addirittura fino all'INAM di Via Novara, e non c'è nemmeno la comodità del tram", si lamenta un pensionato ed il problema non è di poco rilievo ove si pensi che qui le persone anziane sono ormai maggioranza.
Se chi ci abita si lamenta altri hanno tratto vantaggio da questo quartiere popolare, che, come altri analoghi, ha avuto un ruolo pioneristico di predisporre gli interventi di urbanizzazione (strade, acqua, luce, gas, fognature, ecc.) di cui si è poi avvantaggiata la speculazione edilizia, che non ha tardato a manifestarsi, specie in questo dopo guerra, con abitazioni di tipo medio-alto, che raggiungono punte di estremo lusso nelle ville e nei condomini sofisticati, con piscine e con giardini privati che li isolano dal resto del quartiere, costruiti in particolare a ridosso dell'ippodromo.
Dove poter stare assieme
Si, c'è qualche giardinetto al centro delle piazze o lungo qualche viale, ma spesso sono privi di panchine. Non nego che in quei posti ci si possa trovare, ma prima dovremmo porci una domanda: cosa vuol dire stare assieme? giocare a carte? Consumare bevande? Parlare di donne, di macchine, di sport? Forse a chi ha sinora detenuto il monopolio del potere e della cultura ciò andrebbe anche bene. Ma noi vogliamo qualcosa di più. Vogliamo dei luoghi dove incontrarci per leggere, esprimerci, confrontarci, divertirci, perchè no, è un nostro diritto!"
Proposte
Che fare? Le proposte non mancano. "Si potrebbe, dice qualcuno, aprire la biblioteca del liceo Vittorio Veneto al quartiere perché venga utilizzata non soltanto come luogo dove si prestano i libri, ma anche come sede di incontri e di confronti. E la Fragolaccia, in piazza Segesta? I suoi locali chiusi da anni potrebbero essere utilizzati come centro sociale".
"La Fragolaccia" chiusa ormai da anni, i cui locali potrebbero essere utilizzati per le necessità del quartiere
sono spostate più in là, verso l'estrema periferia, per lasciar liberi terreni il cui prezzo è andato via via crescendo con l'espandersi della città e della speculazione edilizia.
Così il vecchio borgo, un tempo fiero di una sua precisa fisionomia e di una sua certa autonomia, dove pochi abitanti vivevano attorniati da tanto verde, è andato pian piano scomparendo per lasciar posto ad un quartiere di periferia simile a tanti altri, i cui abitanti possono godere, almeno sulla carta, soltanto di poco più di un metro quadrato di terreno a testa, e spesso se lo ritrovano coperto di rifiuti o nascosto sotto le auto in sosta.
Edilizia popolare e politica antioperaia
Oggi in questo quartiere vivono circa 40 mila abitanti (tanti quanti in una cittadina di provincia) e di questi circa la metà sono ammassati nelle case popolari concentrate attorno a Piazzale Seiinunte, su un'area che copre si e no un quinto dell'estensione del quartiere. Questo nucleo è stato il primo grosso concentramento abitativo di San Siro e la sua realizzazione è stata avviata agli inizi degli anni trenta sulla spinta della crisi degli alloggi derivante dall'immigrazione, richiamata dallo sviluppo industriale della città, e
tante del quartiere. "Abitavo a due passi dal Duomo, ci dice, ma la mia casa è stata demolita per costruire un palazzo di lusso e mi hanno mandato qui. Adesso il Duomo sono anni che non lo vedo più e chissà se prima di morire riuscirò a vederlo almeno ancora una volta".
"lo, interviene una vicina sua coetanea, son nata qui vicino, ma la cascina dove abitavo non c'è più da tanti anni e da allora vivo qui, in on bus. Sapesse che magón, specie i primi tempi! Si, non dovevo più uscire in cortile per andare al gabinetto o per prendere l'acqua, ma dovevo stare tutto il giorno chiusa tr, quattro mura. Come in prigione".
La speculazione avanza
E l'immagine di prigione ci sembra forse la più adatta per degli appartamenti che vanno da un minimo di 25 ad un massimo di 50 metri quadrati, in un complesso di cui nel 1942 Giuseppe Pagano-Pogatschnig ebbe a scrivere "... Purtroppo una totale mancanza di alberi d'alto fusto e l'assenza di uno schema di giardino già avviato e curato infonde al quartiere uno squallore non indifferente".
Al che si può aggiungere l'isolamento in cui allora il quartiere si trovava, nonché la totale man-
Se gli abitanti delle ville e dei condomini vogliono restare isolati, almeno da chi è economicamente meno fortunato di loro, altri sentono il desiderio di vita associata.
"Ma dove trovarci?", ci chiede un giovane, "Attualmente gli unici posti di ritrovo nel nostro quartiere sono i bar. Di cinema, se togli quelli degli oratori, ce ne è uno solo. Sale da ballo niente.
"E lo sport?", chiede un altro giovane, "Dove possiamo andare a praticarlo. San Siro è conosciuto anche all'estero come la Cittadella dello Sport, ma guardiamoci attorno, quali sono e come vengono utilizzati gli impianti sportivi? L'unico cui più o meno tutti possono accedere è il Lido, ma è un impianto vecchio, senza acqua climatizzata, utilizzabile soltanto in estate, per un breve periodo di tempo. Chi ha qualche soldo di più e la possibilità di assogettarsi ad orari spesso impossibili per chi lavora o per chi studia ci sono i campi di tennis del Lido. Poi?... Ci sono l'ippodromo, il trotter, lo stadio, il nuovo palazzo dello sport, ma lì lo sport si va a vederlo soltanto, non a praticarlo!"
"E i bambini?" interviene una giovane madre, "In tutto il quartiere c'è un solo campo giochi, in piazza Selinunte, ma per raggiungerlo bisogna farlo a proprio rischio e pericolo destreggiandosi tra le macchine che corrono lungo la strada che lo circonda".
"I negozi vuoti di Via Micene e i locali degli ex bagni e docce di Via Tracia, chiusi da tanto tempo potrebbero essere utilizzati come ufficio postale e ambulatorio. Sono al centro del quartiere e gli anziani potrebbero raggiungerli con facilità.", interviene qualche altro, ed altri ancora aggiungono: "L'aula magna del Vittorio Veneto e dell'Ettore Conti, che ha 600 posti a sedere, cabina e schermo per proiezioni cinematografiche potrebbe essere utilizzata come centro culturale del quartiere."... "Il campo di pallacanestro dell'Istituto Ettore Conti potrebbe essere utilizzato, in orari extrascolari, dai giovani del quartiere e lo stesso dicasi per le palestre delle scuole."...
Ci sembrano, tutto sommato, proposte abbastanza ragionevoli, attuabili in tempo abbastanza breve e con poca spesa. Basterebbe istaurare una nuova politica tendente ad utilizzare meglio le strutture esistenti nel quartiere acquisendole a tutti i cittadini.
Gian Piero Pagetti La prima parte è stata pubblicata sul n. 6 di Milano 19.
Via Omodeo n. 20
S. Dario: una parrocchia nel quartiere gallaratese.
Tradurre in parole, soprattutto scritte, tutte le vicende ed il travaglio che accompagnano il sorgere di una Parrocchia in un quartiere, non è cosa semplice. Si può facilmente o esagerare i fatti e renderli esaltanti e trionfalistici, o fare semplice cronistoria; ma soprattutto non si riuscirà mai a sufficienza ad esprimere quello che si agita nell'intimo di coloro che sono chiamati a dare al termine "Parrocchia" quel senso vivificante che la renda realtà indispensabile in mezzo ad una comunità, che sorge in un dato territorio non spontaneamente, ma solo perchè lì sono state costruite delle abitazioni e bisogna "in qualche modo riempirle".
La nostra prima impressione, giungendo al Gallaratese per "fare" una nuova parrocchia, non fu certo esaltante.
Caseggiati enormi a nascondere la linea dell'orizzonte: la nebbia avvolgeva il tutto. L'Istituto Case Popolari, la Gescal e l'Incis avevano colmato in breve tempo le vecchie cave e costruito gli edifici, trasformando il panorama con la veemenza di un terremoto che poteva sembrare benefico, ma certo sconcertante per chi ci doveva abitare, soprattutto per la carenza quasi assoluta di ogni forma di servizi sociali e complementari.
Come proporre a tutte queste persone, circondate da nebbia, appestate dalle esalazioni dell'Olona, costrette a camminare su strade buie e fangose, senza negozi e servizi, una "Chiesa Nuova"? È soprattutto nel "fare" una nuova parrocchia che si deve porre attenzione a come inserirla nel tessuto ambientale: sarà un punto di riferimento "acquietante e saporifero" o una "realtà inquietante"? Era logica umana e cristiana che l'unica scelta valida doveva essere quella di porsi al servizio dei bisognosi. Non poteva essere una chiesa accomodante, ma stimolante. Imponevano questo soprattutto i ragazzi e i giovani con le prospettive del loro domani.
Si era negli "anni difficili" del quartiere e ci ricordiamo che, in una delle numerose Assemblee Popolari che si tenevano nella Palestra, un cittadino "contestò" abbastanza vivacemente le Parrocchie. "Non vogliamo Chiese in quartiere; ce ne sono in giro già troppe e ci portano via dello spazio che può essere utilizzato in modo più opportuno." Non mancarono gli applausi di consenso. Probabilmente quel "coraggioso" aveva una triste esperienza di Parrocchia: pensava che avrebbe soffocato o perlomeno addormentato le giuste rivendicazioni della gente. Gli fu risposto: "Dove ci sono persone che lottano per il rispetto dei giusti diritti ci sarà sempre una Chiesa." (La medesima persona, a distanza di anni, dopo aver fatto l'esperienza della nostra "parrocchietta", mi diceva che
Vita del Consiglio di Zona
Dal mese di luglio ad oggi il Consiglio di zona non ha ancora ripreso completamente la propria attività. Solo una seduta si è tenuta il 19 settembre per ratificare alcune decisioni che' in quella di luglio, andata deserta, non avevano avuto il voto consiliare (precisamente: il parere sul piano poliennale di attuazione del P.R.G., le questioni legate alla casa albergo di Via Borsa). Nella stessa seduta si è anche preso atto della volontà del Presidente di rassegnare le dimissioni dal mandato, per cause di lavoro.
era ora di costruirne una più grande e funzionale.). una altro cittadino, assistendo sbigottito àlla nostra esperienza di chiesa inquietante, scrivendo una lettera aperta di denuncia indirizzata a tutte le Autorità Ecclesiastiche (con solo otto firme carpite anche con l'inganno) definiva i sacerdoti della nostra Parrocchia "comunisti, sobillatori, anarchici, preti di seconda categoria, ecc...
Ma la scelta (in verità non assolutamente comoda e contrastatissima), il tipo di parrocchia che giudicavamo corrispondente alle esigenze del Quartiere e allo stile del Vangelo ("Guardate ai segni dei tempi..), era tracciato.
La Chiesetta costruita era un semplice prefabbricato alla realizzazione del quale contribuivano col loro lavoro ogni categoria di persone: uomini, donne e soprattutto giovani e bambini. Fu deciso di non avere la grande chiesa fino a quando i parrocchiani avessero potuto disporre pienamente e dignitosamente di tutti quei servizi sociali di cui, ancora oggi purtroppo, esistono soltanto accenni.
E quel piccolo locale diventava, a detta di molti, "trasformista": chiesetta che, all'occorenza, si trasformava in sala cinematografica, in sede di assemblee di Quartiere e condominiali: in luogo di incontro per gli abitanti del rione, in sala di festicciole per un Battesimo, un Matrimonio, un compleanno.... tutte le manifestazioni di quartiere ci hanno sempre visto schierati a fianco delle altre organizzazioni che lottavano per gli stessi scopi. Era nato il "Comitato di Quartiere".
Citeremo per dovere di cronaca saio alcuni dei nostri interventi:
Copertura dell'Olona
Solleciti per l'assegnazione delle abitazioni Gescal di Via Chiarelli e Via Donadoni
Sistemazione marciapiedi
Modifica percorso della allora
V2 e V3 e imposizione di fermate più razionali
Accelerazione lavori per la
Scuola di Via Brocchi e Scuola
Materna di Via Chiarelli
- Discussione, con i tecnici competenti, a riguardo della Metropolitana, del Mercato Rionale, dell'Asse attrezzato
- Vari "assalti" al Comune e relativi uffici per accelerare l'adempimento delle promesse - Solidarietà con varie fabbriche occupate e con gli sfrattati durante e dopo l'occupazione delle case del complesso Monte Amiata, ecc, ecc.... Certo, non sempre la nostra voce è stata ascoltata, ma questo non ci ha mai scoraggiato. Oggi, come ieri, possiamo indicare la nostra disponibilità ad interpretare le giuste esigenze popolari, anche se la nostra buona volontà può essere maltollerata da certi politici di mestiere di qualsiasi colore, o da certi benpensanti che vogliono adattare lo spirito del Vangelo a loro gusto e comodo. Non abbiamo mai fatto della Parrocchia:
- un campanilismo e cioè una vanità di un gruppo di persone in antagonismo con altre;
- l'occasione per creare privilegi di alcune persone o famiglie; - motivo di interessi materiali, politici o elettorali;
- un luogo di distinzione per meriti personali o differenze fra benestanti o meno, fra istruiti o meno, fra laureati e operai, fra chi frequenta la chiesa e chi non la frequenta.
Il rapporto con le persone è semplice e spontaneo, sincero, senza secondi fini. La nostra Chiesa è piccola, è vero, ma per ora basta alle persone che vengono... Se un giorno saremo di più e avremo bisogno più spazio.. Vedremo. Per noi ogni uomo, donna o giovane della comunità che si impegna ad uscire dal proprio egoismo per una sincera ricerca di servizio ed amore per gli altri è Figlio e Figlia della Chiesa, anche se, per motivi personali — comunque siano — non mette mai piede nella Chiesa fatta di pietre e di mattoni.
La Comunità Parrocchiale di S. Ilario
Siamo perciò in attesa della riconvocazione del Consiglio di zona per la nomina del nuovo presidente ed anche, a quanto di indiscrezioni abbiamo potuto apprendere dai diversi rappre«1 sentanti dei partiti, per rivedere l'assetto complessivo del Consiglio (forse si andrà a una razionalizzazione del lavoro delle commissioni coordinando quelle affini — ad esempio tempo libero, attività scolastiche e sicurezza sociale — in dipartimenti).
Le questioni sul tappeto riguardano quindi l'aspetto istituzionale e anche di conseguenza quello programmatico: occorre a nostro avviso che il Consiglio si dia un programma basato sui problemi di fondo; un programma che, pur nella sua breve durata nel tempo — le elezioni si terranno in primavera prossima — sia qualificante perchè rispecchierà i bisogni dei lavoratori della zona.
Pur nella stasi complessiva del Consiglio alcune commissioni si stanno muovendo: la commissione educazione ha un nuovo coordinatore protempore (il prof. Volpe Rinonapoli, de PCI) che sta prendendo i contatti con le scuole; la commissione Cultura sport tempo libero sta
programmando l'attività per il prossimo anno (quelle culturali prevedendo incontri con gli operatori del settore, quelle sportive che andranno dal nuoto, ad iniziative del tipo "i due giorni con lo sport" da tenersi a scadenze non annuali ma più frequenti, alla proposta per la realizzazione di una serie di impianti sportivi per la zona e non solo per essa, del cui progetto parleremo nel prossimo numero). Ci spiace però dover fermarci qui nell'elenco delle attività: speriamo che quanto prima — risolti i nodi istituzionali, quelli programmatici e quelli organizzativi — si possa contare su una presenza del Consiglio di zona e dei suoi organismi che sia fattiva e soprattutto che — tralasciate le affermazioni di carattere demagogico nelle quali a volte è caduto, purtroppo — costruisca e realizzi partecipazione e risolva problemi annosi (le case popolari in Via Gianicolo e di Via Pinerolo, il centro civico e il centro primario al Gallaratese, la sistemazione del Monte Stella e la proposta di qualche intervento al QT8 per il centro quartiere).
Richiamiamo quindi — ed è nostro dovere in qualità di organo di informazione — tutte le forze politiche della zona a farsi carico di tutto quello che abbiamo detto e soprattutto di mettere da parte i campanilismi interni e quelli esistenti tra di loro; per andare a costruire così una gestione unitaria del Consiglio di zona, che veda partecipi responsabilmente tutti i partiti dell'arco costituzionale in un accordo programmatico che leghi non solo idealmente, ma concretamente, la zona 19 al Comune, alla Regione e anche al quadro politico nazionale che si è formato negli ultimi mesi.
Avviso
Si rende noto che presso la sede del Consiglio di Zona 19, via Pogatschnig 34, è esposta la graduatoria degli iscritti agli elenchi speciali dei giovani disoccupati.
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Monte Stella: nuovo giardino pubblico
Elenco attrezzature che Si dovranno prevedere per il Monte Stella
Anfiteatro (già previsto)
Strade pedonali (parzialmente già previste da incrementare)
Piste ciclabili
Vasche con fontane per i giochi per bambini e per il modelliamo navale
Podio per piccole rappresentazioni bandistiche e folkloristiche
Panchine nel verde
Bar bianco e punto di ristoro
Biblioteca aperta tutto il giorno
Pista di schettinaggio
Giochi vari per bambini e ragazzi
Piccolo parco zoologico dedicato particolarmente ad animali domestici che consentano ai bambini ed ai giovani un genere di familiarizzazione con essi dal vivo
Il Monte Stella che, unitamente alla cosidetta "Zona S. Elia", deve essere una vera e propria zona di integrazione dei quartieri periferici (Gallaratese e QT8) con la città, sta finalmente cambiando volto e la trasformazione, da desolato e squallido ammasso di macerie a nuovo giardino pubblico, si sta gradualmente realizzando.
Auspichiamo di poter vedere sorgere, nel più breve tempo possibile, gli impianti previsti della proposta del
Consiglio di Zona (di cui diamo elenco a parte) che ha fatto proprio il documento elaborato a suo tempo dal Comitato Popolare di Quartiere.
ll Monte Stella potrà così diventare uno "spazio alternativo" dedicato esclusivamente allo svago ed al riposo nel verde, con attrezzature di tipo differenziato che favoriscono lo svolgimento di attività ricreative per ogni età, che richiedono la partecipazione diretta dell'uomo nelle sue diverse manifestazioni fisiche e culturali.
Le attività del Gruppo Sirio
Nel salutarsi a giugno e nel darsi appuntamento per settembre, i soci del GRUPPO SIRIO hanno riassunto i punti principali delle loro attività culturali e artistiche, svolte nell'anno sociale 76-77. L'elenco completo di tutte le manifestazioni indette dal gruppo, o alle quali i soci hanno partecipato collettivamente, in quartiere, nella Zona di decentramento o in città e provincia, risulterebbe troppo lungo, per cui si ricorderà brevemente solo qualche iniziativa di maggiore impegno e risonanza.
Poichè la maggior parte dei soci si interessa di pittura, è chiaro che questa attività ha assorbito e tenuto impegnato il gruppo per tutto l'arco di tempo programmato.
Si ricordano a proposito le mostre "ARTE PIAZZA" tenute in 13.1e Lotto due volte all'anno e che hanno lo scopo principale nell'incontro con il pubblico e nel dialogo con il passante che in quanto fruitore del prodotto artistico è chiamato in causa nei giudizi e nelle valutazioni.
Anche in altre manifestazioni organizzate dal GRUPPO SIRIO, si è sempre data la preferenza a questa formula che coinvolge il visitatore e lo rende direttamente partecipe ai discorso culturale.
Questa formula è la votazione che rivela le preferenze del pubblico, preferenze che risulteranno indicative per gli artisti e che rendono meno distratta, sommaria e superficiale la visita a una esposizione d'arte.
A questo proposito ogni anno viene organizzato il concorso Simpatia a premi assegnati ai tre pittori più votati, che nel '76 sono stati Salvatore Gatto, Cesare Caciagli e Cesare Segabrugo per il tema "IL NOSTRO QUARTIERE", svoltosi in Via Beni 20, mentre nella nuova sede provvisoria del GRUPPO SIRIO, in Via F. Giorgi 15, si è tenuta una gara estemporanea di pittura sotto il patrocinio delle cooperative "LA VITTORIA" e "L'EGUAGLIANZA" sul tema "DIPINGIAMO TRENNO". Anche in questa occasione, è stato il pubblico a designare i vincitori del concorso.
Altre rassegne pittoriche cui hanno partecipato i soci SIRIO nell'anno sociale scorso sono state: Mostra Comunale a Lacchiarelia, "Sete - Arte" con li Siscione, "Incontro con la Pittura e
gli Artisti" al Circolo Meneghin e Cecca, "Premio Nazionale Pietro Verri" di Ornago, "Maggio Busnaghese" a Busnago, "Concorso Regionale di pittura" a Siziano, "Il Naviglio" a Milano, "Le nostre cascine" di Albairate. Nel frattempo si svolgono le mostre personali presso gallerie d'arte.
Erculiani Romano ha esposto nel novembre 78 presso la Associazione Modigliani a Milano e nell'estate 77 a Maderno e a Brescia.
Stefano Fusi ha esposto i suoi lavori per un mese nell'Antica Bottega del Santuario d'Ornago e nell'aprile 77 ha avuto una sala riserva in una galleria di Via Brera per la selezione ai Secondo Premio di Pittura "Mario Sironi".
Maria Teresa Sponchioni, in abbinamento allo scultore Francesco Jannotta, ha ricevuto l'invito dal Comune di Paullo per una mostra che presentava i lavori di entrambi gli artisti in una cornice tra le più indovinate.
Doris Consonni ha realizzato la sua "Personale del ritratto" in 12.1e Accursio presso la Biblioteca Comunale, mentre altre iniziative si svolgevano in svariate sedi e località da tutti i componenti il gruppo.
Altra attività di una sezione Sirio è la fotografia, che ha visto le opere dei soci esposte al Circolo Fotografico Milanese e alla Biblioteca Municipale di Ornago. Veniva presentata la ricerca su "Aspetti della periferia milanese" e andrebbero ricordati i commenti dei visitatori, in particolare dei giovanissimi che visitavano la rassegna con le loro classi ed insegnanti, per la dimostrazione di apertura e prontezza nel cogliere quegli spunti sociali che mergevano dal materiale documentario.
Per creare un incontro tra le due arti. il GRUPPO SIRIO ha attualmente in cantiere un progetto che potrebbe legare pittura e fotografia, in una unica presentazione. Questo è allo studio per l'anno sociale 77-78, anno in cui si proseguirà anche in quell'altro campo artistico che ha dato i soci finora grandi soddisfazioni e riconoscimenti. È il campo delle attività letterarie e della poesia, in lingua e dialettale.
Angelo Tremolada (Arcano) ha terminato e presentato il suo nuovo volume "Cont el coo int i nivoi", Bruna Fusi e Doris Consonni hanno vinto il Secondo
Premio ex aequo al premio di poesia "La donna oggi" e Bruna Fusi ha terminato il suo volume di appunti sulla "Storia dell'Arte milanese e lombardia".
Il sunto di questa attività si è avuto nella riuscitissima serata tenutasi presso il Teatro del Vecchio Verziere, con il Gruppo il Biscione e l'Istrione, conclusasi con il dibattito su "L'Arte regionale e la poesia dialettale".
Nel quadro delle attività svolte con intenti sociali, è da ricordare che il Gruppo Sirio dopo aver risposto all'invito del Consiglio di Zona 19 di donare opere per i terremotati del Friuli nel maggio 76, ha pensato di rendere più concreto l'apporto e il contributo inserendo nelle due mostre appositamente organizzate la proiezione di diapositive realizzate dal socio fotografo Silvano Vighi in alcuni centri particolarmente toccati dal sisma. Il ricavato di quelle serate è stato direttamente devoluto dalla Commissione del Consiglio di Zona.
Incaricati di far parte della Commissione Sport, Cultura e Tempo Libero sono, per il Gruppo Sirio, Cesare Segabrugo e Bruna Fusi, mentre rivestono l'incarico di presidente e vice presidente del direttivo Fausto Naso e Gianfranco Ronchi che hanno lavorato infaticabilmente per la migliore riuscita di ogni attività.
Per l'anno sociale appena iniziato, e che si aprirà ufficialmente con la mostra "Arte Piazza" del 2 ottobre in Pie Lotto, si è già tracciato un programma di massima che verrà approvato nelle prossime riunione che il gruppo tiene al venerdì presso la Cooperativa La Vittoria di Trenno.
Si prevede la partecipazione alla Sagra di Trenno, per il 9 ottobre, alla Manifestazione Pro Croce Rossa nella Zona, si organizzano personali, di cui una già da iniziarsi al 30 settembre fino al 15 ottobre presso la Galleria "La Miniera" di Melzo. espone Aldo Nicolò, e si concluderà la ricerca documentaristica da esporre a Paullo e in altre sedi che ne faranno richiesta.
Il GRUPPO SIRIO è perciò intenzionato a mantenere il suo spazio vitale in seno al quartiere dove è nato e dove svolge la sua azione culturale da nove anni. Il suo discorso sociale è aperto a tutti.
Associazione Artistica Culturale
Il GRUPPO SIRIO organizza un concorso aperto a tutti intitolato "CLICK E PENNELLO", dedicato a fotografi e pittori. Lo scopo del concorso è di creare un binomio fra arte fotografica e arte figurativa.
I fotografi che intendono partecipare dovranno portare il loro materiale in bianco-nero nella serata del 14-10-77 per l'abbinamento con i pittori (presso la Cooperativa "La Vittoria" via Giorgi 15, Trenno). Per la serata della presentazione le foto possono essere di qualsiasi formato, mentre per l'esposizione si richiederà il formato 24x30 oppure 30x40 per ogni fotografia prescelta. Per le opere pittoriche, il minimo di base sarà di cm, 40, e saranno ammesse le varie tecniche.
I riconoscimenti saranno suddivisi per categorie tecniche. La presentazione avverrà presso la Biblioteca comunale di Pie Accursio, in data da destinarsi.
Ho venti anni
Ho 20 anni Scrivo da sei anni. Racconto di me e di tutto cid che mi sta a cuore. Se sia facile o difficile non so. So solo che tutti siamo un po' poeti o scrittori, solo vivendo un attimo della nostra vita, solo pensando al futuro o ai ricordi del passato la penna corre veloce e scrive e parole nascono, si collegano e da chi vuole sono lette, apprezzate o stracciate.
Ma nel cuore di chi le ha scritte sono sempre vive, sono parte della sua esistenza.
Fedele De Chiara
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Vigilia di elezioni
La riapertura delle scuole ha rivelato anche quest'anno molte carenze funzionali e di struttura anche se, per ciò che riguarda la nostra città, la situazione è andata progressivamente migliorando in questi ultimi due anni.
Le cause delle disfunzioni della scuola sono di vecchia origine e temo che se ne dovranno pagare le conseguenze ancora per molto tempo.
Con tutta la buona volontà non potranno essere risolti dall'oggi al domani problemi difficili quali quelli dell'edilizia scolastica, dei bacini di utenza, della funzionalità "sociale" delle strutture scolastiche, della programmazione scolastica, per citare solo i più essenziali.
Tuttavia, il discorso iniziato può essere portato avanti con più vigore quando diverranno funzionanti importanti strutture democratiche di base quali i Distretti Scolastici e saranno sempre più investiti del loro ruolo istituzionale sia i Consigli di Zona sia gli Organi Collegiali della scuola.
Nella nostra zona, la 19, apparentemente fra le più privilegiate di Milano, le disfunzioni da sanare sono in realtà parecchie, in parte dovute alla sua struttura territoriale poco omogenea (che 'a vede divisa in tre settori più o meno isolati fra loro: Gallaratese, S. Siro QT8) e in parte conseguenti alla spesso irrazionale distribuzione delle strutture scolastiche.
Ciò ha permesso sia l'instaurarsi di particolarismi che rendono difficile un discorso omogeneo sulle sucole della Zona, sia il perdurare di un "isolamento" (non voglio dire "discriminazione" come sostengono alcuni) della popolazione scolastica che accede alle superiori.
Il caso di scuole Materne semivuote, di scuole Elementari sovraffollate (come la scuola di Via Borsa - Alex Visconti), di altre con ampi spazi vuoti (come le due scuole del QT8) e di scuole Medie impossibilitate ad ospitare la popolazione scolastica, non è certo frutto del "campanilismo" di Dirigenti e Consigli scolastici.
Il pendolarismo degli studenti delle superiori (cui va aggiunto quello di non pochi ragazzi delle Medie) accentua i già gravi problemi di questo ordine di scuole, fra i quali quello dei doppi turni
non è certo di secondaria importanza.
In proposito, l'edificazione del nuovo centro scolastico di Lampugnano-Trenno dovrebbe sanare la situazione eliminando anche la "condanna" del turno pomeridiano cui sembra dovrebbero essere sottoposti gran parte dei nuovi iscritti, per la zona 19, al liceo Vittorio Veneto (contro la raccomandazione dell'Assessorato Provinciale all'Istruzione che esplicitamente sollecita la rotazione dei turni).
Mi siano consentite alcune osservazioni critiche.
L'impetuoso e spesso caotico sviluppo urbanistico delta Zona 19 (una città di 120.000 abitanti) non solo non ha lasciato spazi idonei allo svolgimento delle attività culturali-sociali di cui la scuola è il fondamento di base, ma ha favorito l'installazione di edifici scolastici senza una visione programmatica del futuro.
Per questo la parte più popolosa della "città 19" non possiede scuole superiori; e gli squilibri dei "posti banco" anche nell'ambito di un medesimo Circolo Didattico che crea non pochi problemi ai Direttori e ai Consigli (come è il caso del QT8).
La costruzione del nuovo, razionale edificio di LampugnanoTrenno, progettata nella prospettiva degli Istituti Omnicomprensivi, tali cioè da garantire agli utenti tutti i tipi di scuola superiore, è, al contrario, un esempio di come si dovrebbe operare. La prospettiva, purtroppo, appare al momento di non facile attuazione in quanto il Ministro della Pubblica Istruzione ha negato tassativamente la costituzione di questo nuovo modello scolastico.
In proposito qualcosa sarebbe ancora possibile ottenere ma a condizione che Presidi, Docenti, Genitori, Distretto Scolastico e Consiglio di Zona siano decisi a realizzare, di comune accordo, un piano programmatico che, aggirando l'ostacolo "burocratico" assicuri agli studenti l'attuazione di un modo nuovo di "fare scuola".
Così pure gli squilibri dei posti banco e il pendolarismo potrebbero essere superati sia elaborando dei "bacini d'utenza" rispondenti alla distribuzione della popolazione scolastica reale della Zona sia affrontando
con coraggio e intelligenza la "flessibilità" d'uso degli edifici scolastici.
Ritengo infatti che nel primo caso sia possibile definire equi bacini d'utenza solo che vi sia un maggior spirito di collaborazione tra Scuola, Ente Locale e, domani, Distretto Scolastico.
Nel secondo caso, un'attenta analisi delle strutture edilizie potrebbe facilitare l'uso degli edifici secondo necessità: ossia, una scuola dovrebbe poter essere utilizzata in tutto o in parte per i vari ordini di studio secondo l'oscillazione della popolazione studentesca che non corrisponde esattamente all'incremento demografico della popolazione globale del luogo in cui opera la scuola stessa.
Per ciò che riguarda la programmazione scolastica è necessario che sia salvaguardata, anche con la creazione dei Distretti, l'autonomia dell'insegnamento dei Docenti pur nello spirito della Costituzione nata dalla Resistenza.
Ma tale autonomia, come del resto la funzione direttiva di Presidi e Direttori, non contrasta con una programmazione a livello di Distretto, anzi ne risulta esaltata.
Quale maggiore soddisfazione per Docenti e Dirigenti scolastici di constatare che i loro sforzi, spesso i sacrifici, non sono stati inutili o quanto meno "staccati dalla realtà?"
Se si vuole che l'alta funzione
sociale della scuola e quindi dei suoi operatori sia svolta a pieno non si può isolare la scuola dall'ambiente umano e sociale in cui opera; non si può isolare la scuola nella torre d'avorio di un insegnamento, fosse pure di qualità, fine a se stesso.
Da ciò la necessità di una più viva collaborazione tra mondo della scuola e mondo del lavoro (non certo intesa in modo unilaterale con preferenze esclusiviste), ma sempre strettamente calata nella realtà sociale del territorio in cui si viene a operare.
E tale collaborazione, serenamente mediata dal Distretto Scolastico e dal Consiglio di Zona, deve coinvolgere genitori e studenti, anche i più giovani.
Solo così sarà possibile sviluppare dei programmi operativi rispondenti a realtà socioeconomiche vere e umane e non fittizie, come spesso ancor oggi da alcuni vengono contrabbandate per le sole giuste.
Certo, questo comporterà un maggior onere per gli operatori scolastici, per i cittadini che hanno a cuore i problemi della scuola e della formazione delle giovani generazioni.
Sarà necessario un più costruttivo impegno dei cittadini nelle strutture democratiche di base; sarà necessario facilitare un costante aggiornamento dei Docenti.
Ma la crescita democratica del nostro Paese consente già
oggi, anche nella nostra Zona, la partecipazione di base.
Per legge sono previste funzioni distrettuali proprio nel senso di una coerente programmazione e di un puntuale aggiornamento dei Docenti. Sta quindi a noi, cittadini, qualunque sia il campo in cui operiamo, non vanificare quelle possibilità che ci siamo conquistate.
Ma ciò sarà possibile a pieno se reale e sincero sarà l'impegno a collaborare con profondo spirito democratico, col rispetto delle idee, col riconoscimento dei rispettivi ruoli, senza preclusioni di parte. settarismi e dogmatismi.
Spesso, un po' di umiltà e di buona volontà possono molto più di trionfali dichiarazioni di supremazia ideologica.
Volpe Rinonapoli Luigi Coordinatore Commissione Scuola Consiglio di Zona
"E se poi, costretta a restare a casa per dar da mangiare a mio figlio, perdo il posto di lavoro me ne trova "lei" un'altro?", protesta una madre lavoratrice davanti alla scuola di via Paravia.
Quel "lei" si riferisce alla direttrice didattica, che ha deciso di rinviare a data da stabilire l'apertura della refezione e di conseguenza l'inizio del doposcuola in questa scuola. I motivi adotti per il rinvio sono due: in primo luogo la direttrice non sarebbe ancora riuscita a definire la posizione "economica" delle singole famiglie per quanto riguarda il reddito e quindi la quota che ciascun bambino deve pagare per ogni pasto; in secondo luogo mancherebbero, a detta della direttrice, alcuni supplementi, per cui non sarebbe possibile sistemare le classi.
"Si tratta di una decisione del tutto arbitraria", protesta un genitore e aggiunge: "Se c'erano delle difficoltà doveva dirlo subi-
to, meglio convocando un'assemblea! Discutendo assieme magari avremmo trovato la soluzione. Invece nessuno è stato consultato."
"Non è vero", aggiunge qualcuno, "che manchino supplenti!
Ci sono e sono regolarmente pagati dal Comune! E' assurdo che i soldi di tutti vengano spesi per pagare personale poi non utilizzato per decisione di un singolo!".
Non vogliamo esasperare la polemica; ma certo non possiamo non rilevare come la decisione della direttrice appaia, quanto meno, non conforme alle indicazioni del Comune, le quali stabilivano che in attesa della definizione "economica" delle famiglie il servizio refezione avrebbe dovuto comunque funzionare. In seguito le famiglie avrebbero provveduto a saldare il conto. Ed è evidente che indipendentemente dalle classi i bambini avrebbero potuto cominciare a mangiare lo stesso.
Niente refezione, decide la direttrice
Alla ricerca dei mestieri che stanno scomparendo
"Vede? È da stamattina che sono in piedi. Mi è già toccato portare indietro 65 giornali su 140 della prima edizione. Ormai siamo rimasti in pochi. Saremo 9 o 10 in tutta Milano, mentre prima eravamo 7 o 8 solo qui. Man mano che uno va via non viene più nessuno al suo posto. Ora ci sono le edicole. Soprattutto quelle dei metrò ci fanno una grande concorrenza " Chi parla così è il venditore de "La notte" in piazza Cairoli. Sistemato dietro una seggiola con i suoi giornali osserva la gente che passa frettolosa e lui dal suo angolo aspetta.
Mentre parliamo due persone si fermano a comprare il giornale.
E anziano questo venditore, con in volto la rassegnazione di chi sa di non poter fare un altro mestiere.
Sorge spontaneo tuttavia chiedergli chi glielo faccia fare di stare tutto il giorno lì fermo ad aspettare le duecento lire di chi prende furtivamente il giornale senza neppure guardarlo in fac-
cia.
Ma quando gli chiediamo come mai fa questo mestiere alza le spalle e sorride imbarazzato.
Poi dice: "Faccio questo lavoro da 9 anni, prima si andava in giro per le strade gridando, quando hanno messo le edicole hanno proibito di gridare"
"E lei non ha mai pensato di mettere su un'edicola?"
"Di edicole ormai non ne assegnano più. E prima ci voleva il permesso del sindacato".
Il pacco dei giornali è legato. Se si ferma qualcuno di fronte alla seggiola il venditore ne tira fuori, veloce, uno e lo porge da dietro la spalliera.
"Come mai vende "La notte"?
"È un giornale" Poi aggiunge: "Non l'ho scelto io. Il Corriere a noi giornali non ne dà più" Sorride mentre parla. È disponibile. Sembra contento di parlare del suo mestiere anche se sa che in quel momento uomini come lui sono un po' più comodi nei loro uffici o almeno in compagnia, e forse solidali, in fabbrica.
"Ma rende bene questo lavo-
ro?" "Mica tanto. I clienti fissi sono pochi. E poi qui molti vengono dal metrò e il giornale l'hanno già."
Chiediamo di potergli fare una foto.
"No, no, non sono fotogenico" protesta.
"Ma una sola. Ci pensi. Ritorniamo un'altra volta." "va bene ci penso" "arrivederci" "arrivederci."
Il suo giornale non l'abbiamo comprato. Per cosa poi se non ci interessava? Per fargli l'elemosina?
Probabilmente un altro uomo della sua età a quell'ora starà passeggiando, triste, per la strada sotto casa sua: ex impiegato, ora pensionato. Chi starà meglio? Il primo col problema di scaldarsi un po' le mani, o il secondo affondato nei suoi ricordi?
Qualcuno molto retoricamente direbbe anche che quel vecchietto che vende i giornali in piazza Cairoli, è caratteristico.
"E ti ricordi — aggiungerebbe —
I GIORNALI DI ZONA E MILANO 19 AL FESTIVAL PROVINCIALE DELL'UNITÀ
Come nasce un giornale
È questo il titolo di una delle due mostre allestite nello Stand dei giornali locali al Festival dell'Unità, nella quale sono stati illustrati i vari passaggi attraverso cui nasce un giornale.
I giornali di zona al Festival hanno testimoniato inoltre la necessità e l'esistenza di una stampa alternativa a quella dei grandi giornali monopolizzatori dell'informazione quotidiana e della cultura.
Un giornale di zona come Milano 19 è infatti più vicino alla realtà sociale immediata di ognuno. Le notizie che in esso vengono trattate riguardano più da vicino gli abitanti della zona che non quelle dei comuni giornali d'informazione, in quanto nascono dalla realtà quotidiana della propria zona e spesso vengono ricercate e divulgate proprio dagli abitanti di questa.
Perciò il giornale locale viene anche definito "aperto" volendo con questo significare, come è stato efficacemente chiarito nella scheda di presentazione dello stand: "direttamente legato alla realtà e ai problemi della zona e del paese, aperto al contributo di tutte le forze e dei cittadini democratici..."
Nello Stand del Festival si è cercato attraverso il continuo dialogo con i visitatori di far comprendere l'importanza di questo momento collettivo, non certo professionale. di ricerca e di informazione.
A questo scopo sono stati proiettati due audiovisivi e si sono svolti due dibattiti sulla tempa locale e di fabbrica.
Milano 19 è stato sempre rappresentato da alcuni membri della redazione che si alternavano nello Stand con quelli delle redazioni degli altri ventisei giornali locali stampati a Milano e Provincia.
In questo modo di è potuto avere un confronto fra Milano 19 e gli altri giornali presenti. Confronto che ha avuto come obiettivo il miglioramento del nostro giornale attraverso la conoscenza di altre iniziative, idee ed esperienze.
quando il giornale costava molto meno, e te lo davano gli strilloni che si sgolavano anticipando gli avvenimenti più importanti e scandalosi del giorno?"
"Oggi le notizie a quel modo — soggiungerà tra il melanconico e l'ironico — le si possono sentire solo passando verso le 8 di sera vicino ai caseggiati o ai bar in cui qualcuno ha il volume del televisore troppo alto."
Se il venditore di giornali è rimasto appannaggio sicuro solo dei secchi films degli anni trenta nelle buie e frettolose strade della metropoli, magari a Natale, magari in America, andiamo a cercare un altro simbolo di un passato prossimo o remoto a seconda delle tradizioni di famiglia: il cavallo, o meglio, colui che, per così dire, si prende cura del suo "abbigliamento."
Un tempo molto remoto (ricordate i romani, ricordate don Chisciotte?) tutti andavano a cavallo o su uno stretto parente di quest'ultimo (vedi asini, muli ecc...). Più tardi questo rimase appannaggio di un'elite e divenne simbolo di ricchezza e di superiorità sociale.
Ora invece l'uso del cavallo è aumentato, come ci dice il padrone di una selleria: "Prima esportavamo soltanto, ora riforniamo anche il mercato interno".
Il negozio in cui siamo è chiaramente di lusso. Le selle odorano di cuoio nuovo, all'ingresso il modello a grandezza naturale, di un cavallo nero attira l'attenzione. Viene spontaneo chiedere il prezzo di una sella, di un equipaggiamento completo per montare.
"Una sella va dalle 160 alle 200.000 lire. La sella deve essere fatta a misura del cavaliere per questo il lavoro non può essere fatto a catena. Imparare a fare una sella è difficile: occorrono più di due anni".
Il padrone della selleria è affabile, un po' nervoso. Fra una risposta e l'altra cerca una sella, una coperta o altra "biancheria" da cavallo per i clienti che si aggirano attenti nel negozio.
"Come mai — chiediamo — questo lavoro non si è sviluppato maggiormente?"
"Prima della guerra — spiega il proprietario — il cavallo era un privilegio. Chiaramente non essendoci consumo non sono nate altre sellerie".
"Ma è facile mettere su una selleria?"
"Bisogna entrare nell'ambiente: sono i clienti stessi che portano altri clienti. Questa, fio i per vantarmi è una delle micliori, conosciuta in tutto l'ambiente ippico mondiale".
Adiacente all'entrata principale del negozio c'è un piccolo ufficio, nell'ufficio vi è un grande finestrone dietro cui si vedono gli operai al lavoro. La maggior
parte sono giovani. Sono loro i veri artigiani. "I giovani vengono volentieri a lavorare qui?"
"I giovani preferiscono andare a lavorare, a parità di salario, nelle ditte statali, perchè lì si fatica di meno. Quello che si svolge qui è un lavoro di precisione anche difficile ma dà soddisfazione. Quando uno ha finito una sella è contento, ne osserva i pregi e i difetti e sa che è una propria creazione".
Vorremmo chiedere se le maggiori soddisfazioni le hanno proprio gli operai che mentre parliamo ci osservano curiosi, attenti a non ostentare la loro curiosità sotto l'occhio del padrone che continua: "Quella selleria ha 75 anni. All'inizio importavamo le selle dall'Inghilterra, poi abbiamo iniziato a produrle artigianalmente.
Ora importiamo solo le pelli: il cuoio inglese è il migliore, è conciato in un modo che in Italia non si usa".
Prima di uscire ci guardiamo ancora un po' in giro. Sulla parete di fronte del negozio c'è una tavoletta di legno con incisa una poesiola intitolata: "Preghiera del cavallo al suo padrone" in cui si elencano, in bello stile, i doveri di un padrone verso il proprio cavallo.
Ma forse, chissà, la prima cosa che vi doveva essere scritta sarebbe dovuta essere: "Uomo non cavalcarmi, lasciami correre libero per le verdi pianure in cui son nato". Pensieri utopistici, naturalmente che in una buona selleria non devono venir considerati.
Durante la nostra ricerca di "mestieri artigianali", per così dire non più di moda, abbiamo spulciato qualche libro debitamente illustrato. Ciò che colpisce maggiormente in questi è però il tono retorico e sentimentale, da un tema natalizio di vent'anni fa sui poveri. Citiamo qualche esempio: un certo Tasca sulla Pavia Economica del 1963 scrive sui "mestieri pavesi che si esercitavano in tempi (....) in cui la nostra gente, meno complicata, avida e spensierata, senza l'ausilio di strepitose invenzioni con modesti mezzi e con modeste aspirazioni, lavorava sodo senza dare orecchio a tante partigiane esortazioni che fanno della loro prestazione, della loro fatica un'arma politica; lavoravano sodo con volontaria disciplina, con acutezza di iniziativa, con spirito di sacrificio " Ma il Comunista di Guido Morselli ribatterebbe che è tipico dei padroni vedere il lavoro in modo pittoresco e che "fra le soprastrutture ideologiche o menzogne, del capitalismo, ci trovi le teorie sulla salubrità del lavoro".
Patrizia RomanoLO SPORT NELLA ZONA
Perchè la bilancia non ghigni
Fulmineo, implacabile, l'ago della bilancia si ferma sei chili più in là del dovuto. Con un po' di sgomento mi faccio un rapido esame di coscienza per scoprire cosa ho fatto per aumentare di peso. Ma non si tratta di ciò che ho fatto, ma di ciò che non ho fatto. È comodo starsene in poltrona con birra e fumetti, ma dopo si hanno queste brutte sorprese con la bilancia. E se non ho fatto molto per mantenere la linea, per il prossimo inverno non ho programmato alcuna attività sportiva per impedire ulteriori aumenti di peso. Ma lo studio, il lavoro... No, mi sto prendendo in giro da solo: queste sono tutte scuse! Possibile che in ventiquattr'ore non abbia un'oretta di tempo per sgranchirmi i muscoli? Già, devo ammetterlo, è vero! Se non guardassi Zorro alla TV, prima di cena un po' di sport potrei pure farlo. Riguardo la bilancia che sogghigna per la tragica situazione in cui mi ha gettato e mormoro: "Questa è l'ultima volta che mi freghi!"
E parto, deciso a qualsiasi sacrificio, pur di mantenere la linea, per vedere che razza di sport si possono praticare, non troppo lontano da casa, però, rimanendo sempre nella zona.
Appena uscito di casa il fato mi fa imbattere nel più famoso degli impianti sportivi della Zona 19: il Lido di Milano.
Un attimo di esitazione, poi mi ricordo del sogghigno della bilancia ed entro. Subito mi ritrovo tra i campi da tennis di cui è dotato l'impianto. Passeggio guardando i giocatori dei vari campi: questi giocano bene, la fanciulla e il vecchiettino stanno facendo una specie di balletto porgendosi a vicenda con somma gentilezza e delicatezza la pallina che appare molto più annoiata di quei tramendi ragazzini che, crudeli, si godono il comico spettacolo; e laggiù l'allievo libera dalle mosche, servendosi della racchetta, il suo campo; certo Panatta è meglio: lui non usa la racchetta per prendere le mosche, ma per vangare il campo di gioco... ll tennis sarebbe comunque una soluzione al mio problema, e chiedo quindi informazioni alla custode. Sono preoccupato per il freddo che fa d'inverno, ma vengo in-
formato che d'inverno i campi vengono coperti e riscaldati. L'orario per poter giocare va dalle 7 alle 24; basta prenotarsi un paio di giorni prima e pagare 5000 lire per ogni ora. 5000 lire! Bisogna che trovi tre partner per dividere la spesa! Da questo pensiero mi distoglie un ragazzino che si lamenta che gli manca una rotella! Lo guardo stupito, ammutolito, incredulo, e solo dopo un bel po' mi accorgo che tiene in mano un pattino a rotelle privo appunto di una rotella. Gli chiedo di dove venisse con quel pattino e lui mi indica la pista di pattinaggio nascosta fra gli alberi, là in fondo. Ci vado! Devo ammettere che è bello vedere pattinare: qualcuno fa dei bellissimi otto, altri filano come saette fra le gambe di quelli che si accontentano di un'andatura turistica. Mi vedo correre sulle otto rotelline: sì, potrei tentare. Anche qui durante l'inverno un pallone pressostatico assicurerà il riparo dalle intemperie e dal freddo. Ingresso 1000 lire solo la domenica dalle 15 alle 18 e 30. Un po' poco il tempo, ma il prezzo in compenso è tanto... La Società, privata, che ha in gestione l'impianto, pare che abbia interesse solo per i corsi per i ragazzini. Per altre 1000 lire posso avere i pattini a noleggio, mentre non è prevista, neppure a pagamento, la fornitura di imbottitura per il fondoschiena.
Esco dal Lido col suddetto già dolorante solo al pensiero e, faccio 2 passi, che servono anch'essi per tenersi in forma, pensando che dopo tutto lo sport non serve solo a eliminare la pancetta, ma anche e direi soprattutto è utile per rilassare la mente. È vero sì il detto "Mens sana in corpore sano", ma, a mio modesto parere, è vero anche il contrario!
Giungo così ai piedi del Massiccio del Monte Stella, dove si trova un altro grande impianto sportivo, il Centro Sportivo XXV Aprile. Addocchio anche qui subito i campi da tennis e vado a vedere se posso assistere a qualche scenetta gustosa. Ma qui non ci sono ballerini nè cacciatori di mosche; ci sono tanti giocatori solitari che giocano contro il muro dello spogliatoio: di solito vince il muro... Un tizio che attende la sua ora di lezione
dal maestro "superstar", quello che non sbaglia mai un colpo, mi spiega come funziona il Centro: per ciò che riguarda il tennis è tutto come il Lido, poichè entrambi gli impianti sono gestiti dal Centro Milanese per lo Sport e la Ricreazione. Unica differenza, che qui i campi coperti sono solo due. Mi giro e scorgo (forse sono un po' miope) la pista per l'atletica leggera. È una pista regolamentare, da 400 metri giusti giusti, su cui sgambettano e saltellano gli esemplari migliori dell'Homo Sportivus. Là c'è l'H.S. Velox, atleta di società sportiva, sedute sul prato due ragazze che fanno fare ginnastica alla lingua, sulla corsia esterna un ragazzino ansimante tutto sudato che fa ciò che dovrei fare io, ed infine l'esemplare più raro, l'ometto di mezza età semicalvo che, atteggiandosi a marciatore incallito "el mena i ciapp de chi e de là"! Non si può certo dire che fare sport sia solo un sacrificio... Un paio di chilometri di corsa, forse anche tre o quattro mi farebbero certo bene. Per farne di più dovrei venire qui dall'apertura alle 8 fino alla chiusura, alle 21, altrimenti non farei in tempo. Trovo uno che lavora qui e gli chiedo il prezzo d'ingresso; me lo dice, lo so, ma non lo dico a nessuno perché non sarei creduto, chi potrebbe credere infatti che con sole 100 lire si può stare sulla pista per tutta la giornata? Quasi quasi non ci credo neppure io!
Dunque, riassumendo, potrei fare del tennis, o del pattinaggio, o dell'atletica leggera. Ho una scelta abbastanza ampia, e per ora può bastare. Un altro giorno andrò fino al Quartiere Gallaratese, dove mi hanno detto che si trovano altri impianti sportivi. Nel frattempo comincerò a frequentare questi, anche per verificare se sono effettivamente sufficienti per soddisfare le mie esigenze e quelle di chi altri voglia fare dello sport. Spero anche di avere consigli e notizie da chi frequenta già questi impianti, per essere preparato a eventuali, certamente presenti, carenze di strutture e di organizzazione.
E la bilancia comincia già a sogghignare un po' meno!
Eligio Pagetti
Attività della Polisportiva Gallaratese 1967
V. Appennini, 41 - tel. 3535065
Il 25 settembre si è svolta la seconda marcia non competitiva "Quater pass su la muntagnetta": I" arrivato Nocera
Franco, il trofeo "Pol. Gallaratese 67".
Corsi di Karatè
Martedì 18-20 — Giovediì 18-2-/21-23 — Sabato 10-13
Senza limite di età - Palestre Uruguay, Quarenghi
Atletica
Ginnastica - Atletica - Formativa
Ragazzi dai 10 ai 16 anni - nelle Palestre Uruguay, Quarenghi
Martedì 18-20 — Giovedì 18-20/21-23 — Sabato 10-13
La Squadra Atleti della Polisportiva Gallaratese 67 parteciperà il 23-10-77 p.v. alla longa marcia francese a Parigi.
Attività svolte
ARCI - S. SIRO:
Pubblichiamo di seguito i risultati della gara sociale di scopa d'assi che ha visto la partecipazione di 36 coppie.
l'classificato coppa Chiesa -Cipolla
2"classificato coppa Riva - SErgio classificato coppa Maiocchi - Guidani classificato coppa Grassi - Opizzi
La Polisportiva Gallaratese settore pallavole "OMBRA 77" riconfermando le sue quelità Tecnico -mora- li - agonistiche - accettate da numerose iscrizioni di nuove leve, ha iniziato l'attività il 13 settembre allenandosi nella palestra Comunale Sforza Cappelli, e con domenica 10 ottobre parteciperà con due suqdre alla coppa ITALIA organizzata dalla F.I.P.A.V. (C.O.N.I.).
Si rende noto che l'impegno della squadra a tale coppa, sarà più attivabile se verrà eseguito dal pubblico del quartiere.
Si porta a conoscenza che gli allenamenti oltre specifici e di base per la pallavolo, sono anche funzionali sotto un profilo correttivo, "PARAMORFISMI E SCOLASTICI". Difatti la pallavolo è uno sport che beneficia su anomalie scoliotiche.
Tali allenamenti sono svolti da personale qualificato, sig.na BALDUZZI PAOLA e il responsabile unico della pallavolo Geom. SCANDELL I GIANCARLO.
libera
L'Associazione Nazionale caccia e pesca
comunica
Via Maratta, 3 Milano che la sede è aperta tutti i venerdì dalle ore 21 in poi.
Polisportiva S. Leonardo G2
Via Appennini, 41 - Tel. 353.23.69 - 20151 Milano
"Anche quest'anno con la ripresa delle attività sportive, la POLISPORTIVA S. LEONARDO G2, si è riproposta l'intento di mettere a disposizione dei ragazzi dal 6 ai 20 anni, la possibilità di utilizzare il tempo libero nel modo più sano ed utili per l'educazione del fisico e della convivenza sociale
A tale scopo ogni componente della Polisportiva mette a disposizione della collettività ogni sua risorsa di tempo disponibile, vuoi per rendere più accogliente le strutture esistenti. vuoi per poter effettuare ie. proprie attività nel modo migliore.
Per rendersi conto del lavoro che questo gruppo si propone di organizzare, basti considerare le ben 5 squadre del settore Calcio iscritte regolarmente ai campionati F.I.G.C., oltre alle altre 4 squadre del settore N.A.G.C.. si calcolano un minimo di 15 giocatori per ogni squadra, si arriva ad un totale di ben 135 ragazzi che settimanalmente vengano condotti verso le attività delle sport.
A ciò vanno aggiunte le varie attività di atletica e di ginnastica, a cui ogni cittadino può partecipare godendo i benefici di un sano esercizi fisico".
Vi diamo un elenco delle squdre di calcio iscritte ai campionati F.I.G.C. per le quali invitiamo i ragazzi del Quartiere a partecipare:
UNDER 20 - nati dal 1.1.58 al 30.6.61 (16 anni compiuti)
ALLIEVI - nati dal 1.1.60 al 30.6.61
nniN! ALUFV! - nati 1,7.61 al 30.6.62
GIOVANISSIMI - nati dal 1.7.62 al 30.6.63
CADETTI - nati dal 1.7.73 al 30.6.64
Risultati 1' giornata Campionato '77-'78
Sabato 1-10-77 categ. Cadetti - S. Leonardo-Pero 2-2
Domenica 2-10-77 categ. Under 20 - S. Leonarao-Pasubìo 3-4
Domenica 2-10-77 categ. Allievi - S. Leonardo-Ardor Bollate 0-0
Domenica 2-10-77 categ. Miniallievi - Fiorentina-S. Leon. 1-5
Domenica 2-10-77 categ. Giovanissimi - Inciranese-S. Leon. 4-5
Calendario attività mese di ottobre
1 sabato
PCI - Sez. Bottini - Via Monreale 19 Assemblea pubblica su "Accordi programmatici".
2 domenica
ARCI S. Siro
Gita sociale a S. Vincent.
Gruppo Sirio "Arte piazza come espressione", mostra mercato di pittura e scultura in piazzale Lotto.
3 lunedì
Sindacato pensionati - Lega di S. Siro Presso la sede del SUNIA - Via Maratta 3 dalle ore 15 alle 17 sarà presente un funzionario INCA per pratiche inerenti le pensioni.
PCI - Sez. E. Ragionieri
Riunione di caseggiato Via Appennini 27 su "Adeguamento tariffe A.T.M."
4 martedì
PCI - Sez. Luglio 60
Attivo sul "Progetto a Medio Termine" presso la sede del SUNIA - Via Appennini 41.
PCI - Sez. E. Ragionieri Riunioni di caseggiato - Via Borsa 63 su "Adeguamento tariffe A.T.M."
5 mercoledì
Circolo G. Trevisani
ore 21 Dibattito: L'accordo programmatico tra i Partiti. "Cosa può e deve cambiare in Italia, a Milano".
Con A. Castagna (Segretario Cittadino del PCI), A. Garocchio (Segretario Cittadino della DC), Gian Stefano Milani (Segretario Cittadino del PSI). Presso la Scuola Elementare di via Uruguay 26.
PCI - Sez. Fornasari ore 21 Via Micene pubblica assemblea su "Equo canone".
6
giovedì
PCI - Sez. Luglio 60
Assemblea degli iscritti su "Tariffe A.T.M. ristrutturazione".
Sindacato Pensionati Lega del Gallaratese ore 9.30 Via Betti 37 (Centro sociale) assemblea dei pensionati su: 1) portare avanti le nuove rivendicazioni economiche, previdenziali, sociali, sanitarie scaturite dai congressi; 2) costruire nuove strutture decentrate e sviluppare il processo unitario.
Sarà presente un membro della Segretario Provinciale del Sindacato.
8 sabato
Polisportiva S. Leonardo
Calcio - Campo di Via Olivierì ore 14.30 Cat. Cadetti: Alcione-S. Leonardo PCI - Sez. Montoli ore 21 Nel Salone della cooperativa 24 maggio a Figino assemblea degli iscritti sulla: "Attuale situazione politica".
Polisportiva Gallaratese 1967
Campionato femminile pallavolo "Coppa Italia". Palestra Sforza e Cappelli 118 squadra, Girone D: Pol. Gailaratese-Cusano Mil.
9 domenica
Circolo G. Trevisani
ore 9.15 Conoscere Milano. Visita guidata al Castello Sforzesco in collaborazione con E.P.T.
I.S.A.L.. Ritrovo davanti ai Circolo.
Polisportiva S. Leonardo
Calcio - Campo S. Leonardo ore 9.15 cat. mini allievi: S. Leonardo-Pasubio ore 10.30 cat. giovanissimi: S. Leonardo-Afforese
Calcio - Campo Vedetta ore 9 cat. allievi: Cleaser-S. Leonardo
Calcio - Campo Colombo ore 10.30 cat. Under 20: Peio-S. Leonardo
Polisportiva Gallaratese 1967
Campionato femminile pallavolo "Coppa Italia". Palestra Sforza e Cappelli. 18 squadra, Girone B: Pol. Gallaratese-Cinisello.
PCI - Sez. Bottini
Attivo di Partito e F.G.C.I. su "Equo canone".
10 lunedì
Circolo G. Travisagli
ore 21 Assemblea degli iscritti. Presentazione del nuovo programma di attività.
PCI - Sez. Luglio 60
Riunione di caseggiato - Via Betti - Via Ojetti su "Traiffe
A.T.M. e ristrutturazione".
Sindacato Pensionati lega di S. Siro Presso la sede del SUNIA - Via Maratta 3 dalle ore 15 alle 17 sarà presente un funzionario INCA per pratiche inerenti le pensioni.
12 martedì
Pensionati lega di S. Siro ore 15 Presso il Circolo ARCI - Via Maratta 3 assemblea dei pensionati su: 1) portare avanti le nuove rivendicazioni economiche, previdenziali, sociali e sanitarie scaturite dai congressi; 2) costruire nuove strutture decentrate e sviluppare il processo unitario. Sarà presente un membro della Segreteria Provinciale del Sindacato.
PCI - Sez. Luglio 60 - E. Ragionieri
Attivo bisezionale di Partito e F.G.C.I. sul "Distretto scolastico".
Circolo G. Trevisani - Via Appennini 41 Dibattito: Il conflitto del Corno d'Africa. Con il Prof. Enrico Dodi del Movimento Liberazione e sviluppo dell'Africa ore 21.
PCI - Sez. Luglio 60
Riunione di caseggiato - Via Betti - Via Giorgi su "Tariffe A.T.M. e ristrutturazione".
14
venerdì
Sunia - S. Leonardo ore 21 Via Appennini 41 assemblea assegnatari case a riscatto su "Adeguamento delle spese di amministrazione e strordinarie".
Gruppo Sirio
Abbinamento di fotografi o pittori per il conroso "click e pennello" presso la cooperativa "La Vittoria" Via Giorgi 15 - Trenno.
PCI - Sez. E. Ragioneri ore 21 Via Appennini 41 pubblica assemblea su: "Accordo programmatico tra i partiti".
PCI - Sez. Bottini
Attivo di Partito e F.G.C.I. sul "Canone sociale".
PCI - Sez. Fornasari ore 21 Via Micene pubblica assemblea su: "Tariffe trasporto pubblico".
15
sabato
PCI - Sez. Montoli ore 21 Salone Cooperativa 24 Maggio a Figino, pubblica assemblea su "Nuove tariffe trasporti pubblici".
Polisportiva Gallaratese 1967
Campionato fem. pallavolo "Coppa Italia". Palestra Sforza e Cappelli. II* squadra, Girone D: Pol. Gallaratese-Jolli Mi.
16
domenica
PCI - Sez. Bottini - Via Monreale 16 Pubblica Assemblea su "Casa e edilizia".
Circolo G. Trevisani Conoscere Milano. Visita guidata alla Pinacoteca Ambrosiana. (Sala I-1X) in collaborazione con E.P.T.I.S.A.L.. Ritrovo davanti al Circolo h. 9.15 - Via Appennini 41.
Polisportiva Gallaratese 1967
Campionato fem. pallavolo "Coppa Italia". Palestra Sforza e Cappelli squadra, Girone B: Pol. Gallaratese-Lissone. ore 14.30 Campo com. Colombo. Incontro di calcio: Pol. Gallaratese-C.S. Gallaratese (cat. terza). ore 9.00 Campo com. Pero. Incontro di calcio: Pol. Gallaratese-Pero (cat. Under 20).
17 lunedì
PCI - Sez. Luglio 60
Riunione di caseggiato - Via Betti sui "Distretti scolastici".
Sindacato Pensionati - Lega di S. Siro Dalle ore 15 alle 17 in Via Maratta 3 sarà presente per pratiche inerenti le pensioni un funzionario INCA.
19 mercoledì
PCI - Sez. Luglio 60
Riunione di caseggiato - Via Betti - Via Angiolino sui "Distretti scolastici".
21 venerdì
PCI - Sez. E. Ragionieri Riunione di caseggiato - Via Cilea sui "Distretti scolastici" Sunia - S. Leonardo ore 21 Via Appennini 41, assemblea assegnatari case a riscatto su "Adeguamento delle spese di amministrazione e straoridinarie".
PCI - Sez. Luglio 60 Riunione di caseggiato - Via Betti Sui "Distretti e straordinarie".
PCI - Sez. Fornasari ore 21 Via Micene, pubblica assemblea su "Progetto a Medio Termine".
22 sabato
Polisportiva Gallaratese Campionato fem. pallavolo "Coppa Italia". Palestra Sforza e Cappelli. Il' squadra, Girone D: Pol. Gallaratese-Junior Mi.
23 domenica
Circolo G. Trevisani
Gita per castagne (informazioni e prenotazioni presso il circolo - Via Appennini 41).
Polisportiva Gallaratese
Campionato fem. pallavolo "Coppa Italia". Palestra Sforza e Cappelli. 18 squadra, Girone B: Pol. Gallaratese-Saronno. ore 9.00 Campo Madonnina G2. Incontro di calcio: Pol. Gallaratese-OPEL De Crescenzo (cat. Uder 20). ore 10.45 Campo Madonnina G2. Incontro di calcio: Pol. Gallaratese-Ricciarelli (cat. Terza).
24 lunedì
Sindacato pensionati - Lega di S. Siro
Dalle ore 15 alle 17 in via Maratta 3 sarà presente per pratiche inerenti le pensioni un funzionario INCA.
26 mercoledì
Circolo G. Trevisani
ore 21 Via Appennini 41, dibattito sui "Distretti scolastici"
PCI - Sez. Luglio 60
Riunione di caseggiato - Via Betti su "Progetto a medio termine".
28 venerdì
Sunia - S. Leonardo ore 21 Via Appennino 41, assemblea assegnatari delle case a riscatto su: "Adeguamento spese di amministrazione e straordinarie".
PCI - Sez. E. Ragionieri ore 21 Via Appennini 41, pubblica assemblea su "Progetto a medio termine".
PCI - Sez. Luglio 60
Riunione di caseggiato - Trenno su "Progetto a medio termine".
PCI - Sez. Bottini Campagna tesseramento 1978 "Partito di Governo e di lotta".
PCI - Sez. Fornasari ore 21 Via Micene, pubblica assemblea su "Ordine pubblico".
29 sabato
PCI - Sez. E. Ragionieri Apertura campagna tesseramento 1978. Polisportiva Gallaratese Campionato fem. pallavolo "Coppa Italia". Palestra Sforza e Cappelli. Il° squadra, Girone D: Poi. Gallaratese-G.S. Impetos Mi.
30 domenica
PCI - Sez. Bottini
Attivo di Partito e F.G.C.I. su "Elezioni dei Consigli scolastici distrettuali".
Circolo G. Trevisani ore 8.30 Via Appennini 41. Conoscere Milano. Visita guidata al Cenacolo in collabbrazione con E.P.T. - I.S.A.L.. Ritrovo davanti al Circolo.
Polisportiva Gallaratese
Campionato fem. pallavolo "Coppa Italia". Palestra Sforza e Cappelli. IÑ squadra, Girone B: Poi. Gallaratese-Seregno. ore 9.00 Campo HH Triestina. Incontro di calcio: Pol. Gallaratese-Brighenti (cat. terza). ore 10.30 Campo com. Bresso. Incontro di calcio: Pol. Gallaratese-Audax Bresso (cat. Under 20).