VIALBA democratica
Perché e per chi IALBA DEMOCR ATI C A'
Nel proporre ai cittadini del quartiere il primo numero di questa pubblicazione che si ripromette di uscire periodicamente ogni mew,riteniamo necessario spiegare ai lettori il significato e l'importanza di tale iniziativa.
'Vialba Democratica' non vuole essere una brutta copia dei quotidiani esistenti che riproponga in modo riassuntivo e piu elementare i problemi generali del Paese, ma un ulteriore strumento di informazione democratica, di dibattito e di proposta sui problemi che piu direttamente riguardano il nostro quartiere.
Le conseguenze di un distorto sviluppo economico alimentato dalle scelte antipopolari dei grossi monopoli;
l'incapacità del gruppo politico dirigente di attuare adeguate riforme che, partendo dagli interessi dei lavoratori e della collettività nazionale, imprimano un nuovo indirizzo all'economia;
in una parola, la crisi economica e politica generale che investe il Paese è vissuta in modo acuto nel nostro quartiere, cresciuto irrazionalmente e per nulla a misura d'uomo, in un momento storico(anni 60) che assisteva ad una parziale ripresa dell'economia italiana e, per conseguenza di una politica dualistica tra Nord e Sud, ad una forte immigrazione nelle città del Nord. Essorta cosi una bruttura, un quartiere dormitorio privo dei più elementari servizi sociali, un quartiere abbandonato a sè.
Nel quadro delle lotte e delle iniziative che le forze democratiche del quartiere devono condurre e avanzare,per affrontare i problemi più urgenti, Vialba Democratica' vuole proporsi come strumento di informazione e di elaborazione aperto ai contributi e alle proposte di tutti i cittadini democratici della nostra zona interessati ad una profonda trasformazione della nostra società.
IMPEGNO UNITARIO PER UNA VIALBA " NUOVA"
Domenica 19 gennaio si é concluso il XXII Congresso dei comunisti della Sezione Rinascita di Vialba; al termine di tre giorni di dibattito, é stato approvato un documento politico che riassume il contributo alla linea generale del PCI e le proposte che i comunisti di Vialba si impegnano a portare avanti sui problemi del nostro quartiere e della città di Milano.
SUI PROBLEMI POLITICI NAZIONALI. L'acuirsi dellagrave crisi economica, politica e sociale in Italia, conseguenza di trent'anni di malgoverno democristiano, di manovre antipopolari, di scelte antinazionali, fa divenire irrinviabile un cambiamento di fondo degli indirizzi economici del Paese: occorre privilegiare i consumi sociali rispetto a quelli individuali, e riqualificare il ruolo industriale dell'Italia divenuti sempre più terra di conquista dei grandi gruppi multinazionali che oggi controllano produzione, consumi e prezzi.
Ciù sarà illusorio peró, se manca nel Paese una direzioné politica che abbia
forza e volontà di perseguire indirizzi nuovi: é questa la ragione per cui la classe operaia e il Partito Comunista che in gran parte ne rappresenta l'espressione politica, pongono la candidatura alla gestione del potere insieme alla altre forze sane del Paese. PER UNA MILANO DIVERSA. La progressiva espulsione dei ceti popolari dalla città, il suo gravissimo congestionamento, la carenza sempre piú insopportabile - di servizi sociali e di strutture sanitarie efficienti, la inostacolata speculazione edilizia e la conseguente situazione drammatica nel settore della casa, sono i tratti piú salienti di Milano.
Occorre reagire all'immobilismo e alle scelte sbagliate dell'attuale Amministrazione Comunale. Noi comunisti indichiamo in un governo per la città di Milano aperto alla partecipazione di tutte le forze soriali costruttive e di tutte le forze politiche democratiche, l'unica possibilità per sviluppare e rendere umana la nostra citta, a partire della realizzazione di un piano
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supplemento a 'Milano oggi' PERIODICO A CURA DELLA SEZIONE 'RINASCITA' DEL PCI
UNA LOTTA"NUOVA" DEI LAVORATORI PER LO
SVILUPPO DEL PAESE
Se volessimo cercare la ragione principale della inquietitudine, della mancanza di sicurezza del domani, di una vita fatta di preoccupazioni e a volte anche di stenti, dovremmo non solo fermarci alla legittima ribellione al continuo aumento del costo della vita, ma cominciare a capire perchè le basi su cui la nostra società ha fondato la sua economia, il suo assetto civile, stanno franando.
Tutti noi, cittadini di un quartiere onesto e laborioso, lavoriamo nelle fabbriche, negli uffici di questa grande Milano e Provincia e certamente anche la situazione nel luogo dove lavoriamo non è pacifica, i problemi diventano sempre più grandi. Non è forse vero? Quanti sono i cittadini che lavorano all'Alfa Romeo, alla ltnperial, alla F.Smalterie Lombarde, alla Montedison e in tante altre fabbriche colpite da quel provvedimento che si chiama cassa integrazione e che tristemente sta facendo la storia del 1975? Perchè mai, vi chiederete, anche le fabbriche della nostra provincia che fino a ieri erano il cuore vivo dell'economia nazionale non producono più? Ma non ci avevano forse insegnato fino ad ieri a gran voce che bisognava 'produrre a tutto spiano per fare andar bene l'Italia?
Con che coraggio oggi i padroni del vapore, che non hanno certo cambiato il pelo, ci esortano a stare buoni a casa nostra tun:, due o tre giorni alla settimana con il 7o-80 per cento del salario, sperando magari che ciò possa far comodo alle lavoratrici che hanno figli e tanti altri problemi familiari?
Non è difficile capire che sotto c'è qualcosa di grosso. Che cosa, dunque?
Un dato innegabile, riconosciuto oggi da tutti nonostante noi comunisti lo dicessimo da tempo, è che il sistema capitalistico denuncia falle profonde in tutto il inondo; basti pensare a quale sconvolgimento ha portato in Europa e in America la questione del petrolio. Ma non è tutto li. La verità è che cosi come è impostata l'economia del nostro Paese, su una produzione fatta esclusivamente per il grande consumo che permette quindi di intescare grossi profitti, non poteva reggere a lungo perché essa comporta uno spreco enorme di risorse umane e materiali.
Non è forse vero? Pensate alle automobili, ai televisori, al ricambio della moda, al consumismo in genere.
La crisi c'è dunque, e a nulla valgono gli impotenti provvedimenti governativi per frenare l'inflazione; ma ancor paggio è continuare sulla stessa strada in modo cocciuto come fanno i grossi monopoli. Essi, e saremmo degli ingenui ad illuderci del contrario, strumantalizzano questa crisi in modo cinico, usando come massa di manovra politica le forze sane dei lavoratori. Non dimentichiamo che da questa crisi vogliono uscirne rafforzati i Paesi più forti quali la Germania e gli U.S.A., a spese dei 'più deboli, quali l'Italia appunto.
E se consideriamo che nel nostro Paese una grossa fatta dell'industria di tutti i settori è posseduta dal capitale straniero, si capisce come esso voglia compiere la sua operazione di 'riassestamento' a spese della collettività. In parole povere vogliono gettare sul lastrico centinaia di migliaia di lavoratori, abbassare i livelli produttivi ed economici per indirizzare la politica economica e sociale del governo in loro favore.
Ma i cittadini, i lavoratori non sono disposti ad accettare di pagare cosi la crisi. 11 nostro Partito da tempo indica che la strada per uscire dalla crisi è quella di una programmazione democratica che riporti la nostra economia ad avere voce in capitolo a livello internazionale e di una pianificazione dei consumi con netto privilegio di quelli sociali rispetto a quelli individuali.
Così infatti i lavoratori dell'Alfa Rotneo, che in piazza con le loro bandiere non vengono capiti dall'opinione pubblica, lottano perchè nella loro fabbrica si producano mezzi di trasporto per i servizi pubblici e l'agricolture;cosìi lavoratori dell'imperial vogliono con le loro lotte che l'elettronica si metta al servizio della scuola, della sanità, dell'informazione e della cultura; così i lavoratori delle Smalterie Lombarde, da due mesi sospesi dal lavoro, premono per lo sviluppo dell'edilizia popolare.
Ogni cittedino, ogni lavoratore, quindi, non può indietreggiare di fronte al compito che gli spetta; egli nella fabbrica e nel quartiere deve capire che qualcosa si può cambiare attraverso la lotta politica a fianco di quei Partiti che da sempre fanno gli interessi dei lavoratori e del Paese; che bisogna incidere sulle scelte dei Comuni e delle Regioni, perchè insieme ad essi si levi la voce del mondo del lavoro sulla base dell'interesse collettivo: sono in gioco il bene del Paese e le sorti stesse della democrazia.
Maurizio Cosmi
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UN CENTRO DI SERVIZI SOCIALI NELLA ZONA 20
Ad occuparci dell'Istituto Palazzolo, l'ospizio per anziani gestito da religiose e di proprietà del Comune di Milano sito in viz. Aldini 72, iniziammo già dai primi giorni del gennaio dello scorso anno, allorché con inopinata decisione, il Comune di Milano decretò il trasferimento di tutti i ricoverati in altri Istituti, alcuni dei quali dislocati fuori dalla città, senza nessuna spiegazione né adeguato preavviso sulle ragioni del grave provvedimento. Generale fu la protesta dei familiari per la sorte dei loro congiunti ricoverati; inoltre il trasferimento privava il ricoverato di quellq indispensabile assistenza morale e materiale tanto piú necessaria in questa triste ed ultima fase della vita umana.
Questa situazione e la minaccia della perdita del posto di lavoro per il personale addetto all'Istituto, veniva sottolineata con vigore nelle affollatissima assemblea organizzata nell'Istituto, alla presenza dei rappresentanti del Consiglio di Zona 20, delle forze politiche operanti nel quartiere, del sindacato di categoria e dell'Assessore alla Assistenza del Comune di Novate Milanese anche esso interessato avendo fra i ricoverati alcuni cittadini novatesi. Alla assemblea era stato invitato l'Assessore all'Assistenza del Comune di Milano, unico in grado di spiegare le ragioni del grave provvedimento, ma l'Assessore non venne, né mando spiegazioni scritte. Disatteso quindi e senza migliore sorte, fu il documento approvato nel corso dell'assemblea stessa nel quale si richiedeva, tra l'altro, l'immediata sospensione dei trasferimenti già programmati e il mantenimento in efficienza del gerontocomio; tutto fu inutile e l'edificio fu in breve tempo sgomberato.
Ai cittadini del quartiere, che si sono visti privati di uno dei già pochi servizi sociali a loro disposizione, non rimaneva altra via che continuare la lotta affinché il Palazzolo, opportunamente modificato, diventasse un centro di erogazione di servizi dei quali la popolazione tutta del quartiere e della zona ha bisogno. Sono anni che le forze politiche, sociali e sindacali pongono con forza l'esigenza di riforma dell'assistenza socio-sanitaria, riforma che non costerebbe maggiormente allo Stato e agli Enti Locali di quello che attualmente essi spendono per assistere, poco e male, il cittadino. però necessaria una politica che ponga fine allo spreco del pubblico denaro per mantenere in vita Enti inutili, ma venga approntato un piano organico di servizi, incominciando ad utilizzare strutture esistenti adattandole ai nuovi compiti.
NEL QUARTIERE MANCANO I SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA. Si calcola che rispetto alla popolazione vi sia necessità di almeno tre sezioni di asilo nido per un totale di 200 posti.
MANCA UN CENTRO DIURNO PER ANZIANI. L'iter di un anziano malato é molto spesso quello del ricovero in ospedale. Qui egli non trova una struttura idonea a risolvere i suoi problemi, che non sono solo sanitari, ma anche psicologici e sociali.Occorre operare una svolta in questo settore, puntando sulla riabilitazione del malato. Devono essere limitati al minimo i ricoveri e favorite quelle forme di assistenza socio-assistenziale mantenendo l'anziano nel proprio ambiente sociale. Occorre quindi una struttura nel quartiere in grado di soddisfare queste esigenze.
CONSULTORIO PEDIATRICO DI MATERNITA: di informazione ed educazione alla contraccezione; prevenzione e cura della sterilità; di educazione sessuale; di tutela della gravidanza; di prevenzione perinatale.
CENTRO DI MEDICINA PREVENTIVA DEL LAVORO. con un servizio di vaccinazioni (attualmente per questa esigenza occorre spostarsi dal quartiere con enorme disagio da parte dei cittadini).
UNA SCUOLA MATERNA sperimentale e pilota, dove insieme ai piccoli normali possano essere ospitati anche i bambini handicappati.
Sono questi alcuni servizi che si possono realizzare subito, e con poca spesa, utilizzando il vasto edificio del Palazzolo. In questo senso si é anche pronunciato il Consiglio di Zona 20, il nostro Partito, le organizzazioni sindacali. Questa é la scelta, questa é la destinazio:
neche i cittadini vedono del Palazzolo; ogni ulteriore indugio non fa che aggravare una situazione già grave e contribuisce al serio logoramento di strutture per le quali poi occorreranno decine di miliohi per rimetterle in efficienza.
E intanto i cittadini aspettano!
Vedremo quale sarà la volontà politica della Amministrazione . comunale. Una cosa é certa: i comunisti continueranno senza . soste nell'azione intrapresa e saranno forza determinante per vincere questo battaglia.
Nello Paladini
LETTERE AL GIORNALE
Questo spazio é dedicato a una Rubrica aperta ai contributi di tutti i cittadini.
Per noi significa un grosso aiuto per stabilire nuovi e positivi rapporti con voi, per conoscere meglio i vostri problemi e quelli del quartiere.. Si tratterà quindi di creare un tipo di collaborazione reciproca per instaurare ed estendere un dialogo positivo con tutti i cittadini e le forze politiche democratiche che li rappresentano. Questa parte del giornale avrà di conseguenza la sua importanza e starà a noi, ma soprattutto a voi dare questo carattere alla Rubrica.
Nessuno deve avere timore di scriverci, anche le cose piú semplici possono servire a tutti come esperienza. Risponderemo a tutti nel limite del possibile senza pubblicare la vostra firma (a meno che non ci autoriziate per iscritto).
Potrete recapitare le vAlipstre lettere in via Mambretti presso la Sezione Rinascita dove troverete una apposita cassetta.
LA BATTAGLIA PER FARE DEL PALAZZOLO
La solita musica
Le lotte democratiche dei lavoratori, degli studenti e del personale della scuola hanno messo in luce le contraddizioni di una istituzione vecchia nei contenuti e insufficiente nelle strutture, che nel passato aveva fondato la propria esistenza sulla esclusione dei ceti popolari dalla cultura, monopolio e privilegio di 'pochi', e sulla imposizione di un insegnamento portatore dei valori .ideali ed economici della classe dominante.
La lotta per la riforma della scuola in senso antifascista e progressista, é ormai un impegno assunto da tutto il movimento democratico, a livello nazionale, nelle cittd e nei quartieri.
Nuovi spazi di democrazia si sono aperti con la costituzione degli Organi Collegiali, i consigli di classe o di interclasse e quelli di circolo o di istituto: infatti milioni di genitori, cittadini e lavoratori, insieme agli studenti e al personale della scuola, hanno espresso, con il voto, la loro volontd di entrare nella scuola per gestirla in modo nuovo, non contro gli insegnanti e le autoritd scolastiche, ma in stretta collaborazione con essi, per dare alla scuola la sua funzione di rinnovamento culturale, econnmico e morale.
Due principi devono, secondo noi, essere le fondamenta su cui costruire una scuola nuova:
-L'ANTIFASCISMO, che si traduce nella volonta di lottare per una scuola aperta alle esigenze culturali democratiche, per una scuola pluralista ispirata ai principi della nostra Costituzione.
-GESTIONE SOCIALE DELLA SCUOLA che significa apertura di essa alla realtd sociale e al mondo del lavoro.
Partendo da queste premesse, é necessario sviluppare una lotta articolata scuola per scuola, quartiere per quartiere, per imporre una nuova politica dell'edilizia scolastica, per realizzare un effettivo diritto allo studio, per rinnovare i contenuti dell'insegnamento, per sviluppare la gestione democratica della scuola.
La funzione che gli Organi Collegiali devono assolvere é di fondamentale importanza, me sarebbe svuotata del suo significato più innovatore se la democrazia si esaurisse nell'attivitd dei soli eletti; bisogna al contrario, da un lato stabilire un rapporto costante tra gli elettori e gli eletti, dall'altro evitare il rischio di rinchiudersi in una visione settoriale della singola scuola.
In questa prospettiva si prepara il terreno al futuro Consir glio di Distretto,formato dalle forze sindacali, dai rappresentanti dell'Ente comunale, dai genitori e dal personale della scuola della Zona.
Si &I cosi ai consigli eletti la possibilitd di intervenire nella realtd più generale della scuola e di fare sentire .0 proprio peso politico per la soluzione dei problemi che gravano sulle istituzioni scolastiche.
Anche nel nostro quartiere la partecipazione alle votazioni é stata molto alta (oltre il 70 per cento) e si é qualificata sulla base di piattaforme antifasciste e unitarie; bisogna ora fare assolvere ai consigli i loro compiti di legge, ma soprattutto é necessario stabilire delle forme di collegamento tra organismi di scuole diverse, con le forze democratiche del quartiere, per sviluppare una lotta unitaria sul
terreno delle attrezzature sportive, ricreative e assistenziali di cui non solo la scuola, ma tutto il nostro quartiere ha bisogno.
Sempre in questa prospettiva unitaria, deve essere potenziato il Coordinamento Genitori Democratici della Zona Vialba, costituitosi nel novembre scorso can sede nel saloncino della Cooperativa in via llambretti IO, che deve diventare uno strumento di collegamento e di iniziativa di massa gestito dagli stessi genitori.
Queste proposte che i comunisti avanzano nascono dalla convinzione che il problema della scuola sarti risolto solo attraverso l'unita e l'impegno delle componenti democratiche e popolari del Paese, i comunisti, i socialisti e i cattolici.
Pezzi Raffaella
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PER UNA SCUOLA NUOVA
Un'assemblea in una scuola superiore: trano per discutere e riflettere insieme genitori, studenti e insegnanti si incon- su come far funzionare la scuola.
XXX della RESISTENZA
Lotta Unitaria per sconfiggere il pericolo fascista
Il Comitato permanente per la difesa antifascista dell'ordine repubblicano, di cui fanno parte i Partiti e le forze democratiche dell'arco costituzionale, ha lanciato la raccolta di firme per una petizione popolare rivolta al Presidente della Repubblica, al Parlamentó e al Consiglio dei Ministri, perchè vengano prese le necessarie misure legislative per colpire le centrali di provocazione fasciste e reprimere ogni manifestazione di terrorismo e di violenza che mirano a colpire le istituzioni democratiche, per sconfiggere l'eversione ed isolare le forze della destra fasciste, il M.S.I. e tutte le sue diramazioni.
Alla vigilia delle grandi manifestazioni che si svolgeranno dal 27-4 al 4-5 nella nostra città in commemorazione del XXXdella Resistenza, l'iniziativa della petizione popolare assume una importanza di notevole rilievo perchè, sotto la spinta di un forte e ampio movimento di unità antifascista, venga fatta la massima chiarezza sui tentativi di eversione fascisti e perchè le autorità politiche si assumono quale compito prioritario, quello della lotta contro il fascismo.
La COSTITUZIONE, infatti, non solo condanna il fascismo, ma impone alla Repubblica di combatterne le radici ed ogni sua manifestazione. La democrazia italiana, il Paese tutto stanno pagando il prezzo della incapacità, delle ambiguità e soprattutto delle colpe politiche di chi, fino ad Oggi, ha gestito il potere politico; dell'uso che è stato fatto del sistema legislativo e giudiziario indirizzato nella lotta contro la sinistra italiana.
E, sebbene emergano sempre più chiaramente, caduta la macchinazione contri gli anarchici, i collegamenti fra le organizzazioni terroristiche e il Pantani, incurante della provenienza e delle finalità dei piani eversivi (non dimentichiamo i collegamenti con il fascismo internazionale), sta conducendo la sua crociata anti-criminalità sulla intendete tesi degli 'opposti estremismi', te-si che, da un lato, nasconde le responsabilità del
cont. dalla pag. 1
IMPEGNO UNITARIO
regolatore che rappresenti una svolta profonda rispetto al caos urbanistico attuale.
SUI PROBLEMI DEL NOSTRO QUARTIERE.
Vialba é stato molte volte definito un quartiere >ghetto' , a causa del quasi assoluto abbandono a cui da sempre é stato lasciato. Noi comunisti, che amiamo poco i polveroni elettorali, tanto cari alla trentennale esperienza democristiana, vogliamo percio proporre a tutti i cittadini e i lavoratori, •it giovani, le donne di Vialba una piattaforma, non di promesse, ma di obiettivi credibili su cui lottare per la loro realizzazione.
SERVIZI SOCIALI E ASSISTENZIALI.
Confermiamo l'esigenza di realizzare la piattaforma del Consiglio di Zona 20 sulla utilizzazione del Palazzolo, paertendo da alcuni punti indilazionabili:
1) Centro socio-assistenziale per gli Anziani ;
2) Asilo Nido;
3) Consultorio per l'educazione e l'assistenza alla maternità;
4) centro psico-sociale.
STRUTTURE SANITARIE.
L'Ospedale 'L. Sacco' deve acquistare sempre più quelle caratteristiche essenziali ad un moderno
gruppo dirigente della D.C. e, dall'altro, non fà che alimentare il clima di tensione che la destra tenta di creare alla vigilia di ogni consultazione elettorale.
Il Paese, che ormai non crede più a tesi che eludono e, più grava ancora, nascondono le cause politiche e sociali dei fenomeni di criminalità fascista, chiede che piena luce sia fatta sulle gravi vicende degli ultimi anni; che vengano rimosse la passività politica e gli ostacoli burocraticickgli apparati pubblici (incompetenze, lotte tra i corpi addetti all'ordine pubblico) perchè la giustizia possa assolvere alla sua funzione in accordo con i principi della Costituzione; che si proceda alla riorganizzazione dei servizi di sicurezza e alla trasformazione del corpo di Pubblica Sicurezza in un servizio civile che si fondi su una educazione democratica e che riconosca il diritto di organizzazione sindacale: Ancora una volta, quindi, occorre la volontà poliyice di risanare, di rinnovare, in una parola, di attuare profonde riforme anche in campo istituzionale e politico. Il problema è troppo grave perchè possa essere risolto con dichiarazioni strumentali e sterili argoman fazioni fanfaniane'
I LAVORATORI t BANCA W-101141E
e razionale centro sanitario al diretto servizio del cittadino. Proponiamo, quindi, la creazione nel suo interno di un poliambulatorio capace di assicurare il servizio a tutto il bacino di utenza; inoltre di realizzare alcune trasformazioni in grado di diminuire sensibilmente il periodo di degenza media per coloro che si rivolgono all'ospedale per accertare il proprio stato di salute.
EDILIZIA. Risanamento di gruppi di caseggiati privati già individuati nell'interno del quartiere. Costruzione di case popolari nella area delle case minime per gli inquilini di queste ultime.
TRASPORTI E VIABILITA.
Da realizzare in tempi brevi il collegamento viabilistico frq il nostro quartiere ed il Gallaratese (attraverso un sovrappasso sulla linea ferroviaria Milano-Chiasso), insieme ad un servizio di trasporto pubblico che colleghi i quartieri periferici.
Sono questi alcuni dei punti che i comunisti di Vialba nel corso del loro Congresso si sono impegnati a portare avanti consapevoli, perii, della necessità di un confronto sulle varie proposte, con tutte le forze politiche democratiche, .gli organismi di massa,i cittadini del quartiere, poiché solo una grande unità di intenti potrà determinare il concretizzarsi degli obiettivi su cui si andrà a lottare.
INIZIATIVE POLITICHE
17 Aprile, ore 21; presso il Circolo La Conquista in via Aldini 47 Assemblea Partigiana.
18 Aprile, ore 21: Ospedale L. Sacco Assemblea sui problemi della sanità, interverrà Laura Conti e Venturoli.
19 Aprile, ore 9: IX ITIS via Arsia,7 Assemblea sulla Resistenza aperta al quartiere, relatore G. Pesce.
25 Aprile, ore 9.30; in via Mambretti,5 concentramento e manifestazione partigiana.
3 Maggio, Ore 9: IX ITIS spettacolo organizzato dagli studenti in collaborazione con il Teatro il Quarto'.
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01 . ALLA VIOLENZA FASCIST4
BEIL AGRicetTuRa MILA
Romano Alidori
Aborto, maternità consapevole e sua tutela.
Tre milioni di aborti vengono prqticati annualmente in Italia:questa cifra impressionante dimostra da sola la drammaticità e attualità del problema. Aborti spesso praticati in condizioni igieniche pessime che mettono in pericolo la vita di chi li subisce e molto diversi da quelli praticati dalle donne dei ceti abbienti in cliniche estere compiacenti, in condizioni igieniche perfette e con un'adeguata assistenza medica.
Solo chi non vede questa realtà puó celarsi dietro al concetto del 'diritto alla vita del feto'.
Come si puó parlare di diritto alla vita quando questo diritto viene giornalmente negato nella nostra societé a quando i bambini rinchiusi negli Istituti gestiti da 'religiosi' sono costretti a subire ogni sorta di angheria, quando mancano nei quartieri popolari asili nido e ogni altra forma di assistenza per l'infanzia, quando ancora
Sabato 15 febbraio è stata presentata la proposta di legge del PCI sulla regolamentazione dell'aborto.La proposta che ha suscitato largo interesse nel paese,posizioni convergenti ma anche commenti distorti e mistificatori, si articola su alcuni punti essenziali che qui vogliamo richiamare:
1)IN QUALI CASI.Linterruzione volontaria della gravidanza(da attuarsi entro il 90esimo giorno dal suo inizio) è consentita quando vi sia pericolo di vita per la donna:quando vi sia stato incesto e violenza:quando la continuazione della gravidanza,il parto o una nuova maternità potrebbero recare un serio pregiudizio alla salute fisica o psichica della donna(le condizioni di salute in atto;l'incidenza delle sue condizioni economiche,sociali,familiari; l'esistenza di rilevanti rischi di gravi malformazioni o anomalie congenite del nascituro).
2) MODALITA'.L'aborto deve essere effettuato in ospedali o cliniche convenzionate con le Regioni.L'assistenza sanitaria e sociale è a carico delle mutue e del fondo ospedaliero.
L'accertamento dal punto di vista sanitario e sociale dei casi previsti è demandato ad una commissione di nomina pubblica(due medici ed una assistente sociale) istituita in ogni ospedale e clinica convenzionata.
molti bambini sono costretti a vivere in abitazioni malsane e antiigieniche?
E cosa dire inoltre dei cosiddetti 'aborti bianchi', gli aborti cioé non desiderati ma procurati dai padroni nelle fabbriche e sui posti di lavoro a causa dei ritmi, dei cottimi, delle sostanze nocivec degli stress, della fatica ecc.? In Italia sono piú di 5001000 annualmente questi veri assassini su persone non consenzienti e che non hanno la possibilità di reagire. E sono proprio coloro che parlano di diritto alla vita che tacciono su tutto questo di cui sono in gran parte i principali responsabili, che non affrontano in modo serio e realistico il fenomeno dell'aborto in Italia. Occorre vedere l'aborto come problema sociale e civile e non individuale, un problema cioé che ogni società democratica deve impegnarsi a risolvere. Noi non diciamo certo che l'aborto rappresenta un passo avanti verso
3) FUORI dalle MODALITA' PREVISTI, dalla legge,ma comunque persistendo i gravi motivi di carattere morale,sociale ed econo mico,la donna che si procura l'aborto è di chiarata non punibile.
4)FUORI dai CASI PREVISTI dalla legge, per la donna è prevista una sanzione sociale (non una pena detentiva)consistente in una multa.Sanzioni penali sono invece mantenute contro coloro che procurano l'aborto clandestino(non avendo la loro azione più alcuna giustificazione sociale).
l'emancipazione femminile.
Siamo invece convinti che in ogni caso l'aborto é e rimane un trauma psichico e fisico per chi é costretto a subirlo: trauma ovviamente vissuto in modo diverso a seconda della condizioni in cui viene praticato, e a seconda che si tratti di un atto illegale perseguibile o di un atto legale e terapeuticamente necessitante di cure mediche e sociali.
Ma pebsiamo soprattutto che la realtà di un così alto numero di aborti rappresenti ni modo palese il fallimento e la pericolosità delle teorie che concepiscono la maternità non come libera e consapevole scelta della donna e della coppia, ma come qualcosa di fatalistico che bisogna in ogni caso accettare, anche se rischia di mettere in pericolo la salute psichica e fisica della donna.
La vera battaglia allora é di ampio respiro e a lunghi tempi: é la battaglia per la prevenzione che significa diffusione cosciente dei contraccettivi in modo da permettere una libera e programmata decisione sul concepimento; é, soprettutto, la battaglia per sviluppareuna società piú giusta che permetta a chiunque di avere e far crescere il numero desiderato di figli al tempo giusto.
Occorre quindi sviluppare la lotta perché in ogni quartiere siano presenti tutte quelle strutture che propagandino i metodi anticoncezionali, che seguano la donna durante tutto il periodo della gravidanza e, dopo, durante i primi anni di vita del bambino (consultori, ambulatori, asili nido ecc.). Nel nostro quartiere queste strutture potrebbero immediatamente essere insediate nell'exPalazzolo, da qualche mese inutilizzato; é questa una battaglia che vede impegnetb i Partiti Politici Democratici e intorno alla quale occorre creare una piú ampia iniziativa di massa che veda impegnate in prima persona le donne:
Giovanna Ponti
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PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAL PCI PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLO ABORTO. LEGGETE RINASCITA
di Politica, Economia e Cultura.
LA
Settimanale