AVANGUAflDI ETARIA
APPELLO A TUTTI I LAVORATORI
Pei l'aumento dei cottimi, pei la difeba della CommiAbione inteina, aranti, nella lotta!
La vittoria riportata nelle votazioni del 24 maggio dalla nostra « Corrente di Unità Sindacale » (75 %) è una chiara indicazione della volontà dei lavoratori di appoggiare fino in fondo la mozione di questa corrente.
Non si può più ritardare l'aumento dei cottimi. E' una esigenza fondamentale, profondamente sentita e voluta dai lavoratori. Il disagio ,causato dalle attuali basse retribuzioni deve essere eliminato con l'applicazione di una media cottimi sensibilmente superiore all'attuale.
Le ragioni di questa richiesta di aumento sono state chiaramente specificate nel volantino che la nostra Corrente sindacale ha diffuso nella fabbrica prima delle elezioni. Queste ragioni sono:
1) effettivo rendimento della maestranza
2), maggiori percentuali già in vigore nelle aziende similari, 3) aumentato costo della vita in tutti i settori: trasporti, gas, affitti, abbigliamento, combustibili, generi alimentari,
4) maggiori possibilità della Ditta che ha terminato la ricostruzione della fabbrica e che produce a pieno ritmo.
Lavoratori, con la nostra azione decisa e concorde abbiamo, nello scorso ottobre, vinto la battaglia contro i licenziamenti; con lo stesso spirito, con la stessa volontà dobbiamo vincere anche questa battaglia. Coscienti del nostro buon diritto
Dull311i3perla Pace
Nella nostra fabbrica si sono iniziate le raccolte di firme per la petizione della pace. Gli operai hanno aderito, e centinaia di nomi si sono aggiunti alle migliaia e ai milioni di altri nomi di italiani che non vogliono che gli orrori di una nuova guerra abbiano da abbattersi sul nostro Paese.
Nessuno si è accorto che detta raccolta di firme abbia dato luogo a.... perturbamenti dell'ordine pubblico come pretende la faccia di bronzo del ministro Scelba, che se ne preoccupa tanto al punto da non accorgersi delle « perturbazioni » del bandito Giuliano che ammazza quotidianamente cittadini ed agenti, e delle « perturbazioni » di Molinella e di Mediglia dove i contadini cadono sotto il piombo dei suoi uomini e degli agrari.
Il fatto è che circolari ministeriali e repressioni di ogni genere non possono fermare la volontà di pace del popolo italiano che ha imparato a lottare e a organizzarsi per raggiungere i suoi obiettivi pacifici.
Chiudiamo questa nota facendo nostro il monito del compagno Umberto Terracini:
«Al governo che si è schierato nel fronte degli imperialisti, al governo che ha sottoscritto il patto Atlantico noi diciamo:
dobbiamo sapere imporci gli inevitabili sacrifici che la lotta comporta, ma se sapremo rimanere uniti, combattivi e disciplinati ai nostri organismi sindacali, la vittoria non potrà mancarci.
Non è con le protrazioni dell'orario normale, non sono le «ore straordinarie » che possono risolvere la questione. I nostri padri lottarono e soffrirono per la conquista delle otto ore, un esercito di disoccupati langue nella fame. Per il rispetto al loro sacrificio e alla loro indigenza, per il loro riassorbimento al la-
voro, per la nostra stessa dignità di lavoratori, dobbiamo pretendere un salario che — nei limiti della nostra ordinaria prestazione — basti a noi e alle nostre famiglie.
La nostra parola d'ordine dev'essere: Appoggio e consolidamento della C. I., rivalutazione dei cottimi e disprezzo alle mene scissioniste dei servi della borghesia.
Rispettare la Commissione Interna
L'atteggiamento intransigente e provocatorio della Direzione — a lungo andare — ha esasperato gli animi degli operai. Dopo la denuncia fatta al microfono dal democristiano Belli sul trattamento riservato ai commissari che sorvegliano la mensa, gli operai sono scesi in sciopero nel pomeriggio dello stesso giorno, e Io hanno proseguito per tutta la giornata successiva. I lavoratori hanno capito benissimo che ogni attacco, ogni tentativo di indebolimento del loro massimo organismo nascondeva un grave pericolo per le loro libertà e per i loro interessi, nonchè un affronto alla loro dignità di uomini liberi e democratici.
Lo sciopero aveva, quindi, il carattere di una protesta contro i soprusi della Direzione che si è accorta solo adesso dell'accordo 7 agosto soltanto per darne la interpretazione più restrittiva che può.
La Direzione deve definire con la C. I. la questione delle sue attribuzioni in modo chiaro e in misura tale da non compromettere la sua efficienza. Perchè, più che da un amore sviscerato per i regolamenti, crediamo che l'ostruzionismo della Direzione sia in diretta relazione con l'attività della C. I. che non intende mollare sulle scottanti questioni dei cottimi e dei salari.
I lavoratori non devono considerare separate le due questioni: rispetto delle attribuzioni sindacali dei commissari e rivalutazioni sono strettamente connesse: non si possono risolvere queste ultime, misiema
— Stia attento! Perchè se il 'mare della volontà popolare sul quale la nostra peL tizione naviga sospinta dal vento di milioni e milioni di firme dovesse agitarsi e su di esso scatenarsi — per volontà di quelle forze che vogliono impedire che la nostra iniziativa giunga alla sua naturale conclusione — la tempesta. l'unico vascello che andrebbe a fondo sarebbe quello sul quale è imbarcato un governo che crede di rappresentare, ancora il popolo italiano ».
Il Partito Comunista sarà, come sempre, alla testa della lotta sacrosanta che i lavoratori si accingono ad affrontare. non si può risolvere nulla se la C; I. viene indebolita, esautorata, se deve essere imbrigliata dal padrone e sabotata in tutti i modi, se i suoi membri vengono braccati e multati ad ogni passo che fanno, se si cerca in tutti i modi di paralizzarne l'azione e di frenarne l'attività; attività che è molteplice e che non può essere costretta in ristretti limiti di orario, attività che è legata alle esigenze e alle divergenze che sorgono nei reparti, e che la C. I. è chiamata a soddisfare e a comporre via via che si presentano.
Queste cose i lavoratori le sanno, queste cose la Direzione le conosce; solamente la deliberata volontà di imporre il suo dominio incontrastato può fargliele dimenticare. Penseranno i lavoratori — coscienti dei loro diritti e gelosi della loro organizzazione — a fargliele ricor-: dare.
Maggio 1949 - Edito dal Comitato di Fabbrica del Partito Comunista Italiano Officine "E Bianchi , Milano - Boliettino N. 6
Per scatenare la guerra mondiale occorre una preordinata volontà, e cioè la fallace convinzione di potere ' I con le violenza „ rendere inefficaci le leggi tendenziali dell'evoluzione sociale.
Vita del Partito nella Fabbrica
La situazione
Nella riunione delP11 maggio il Comitato dí fabbrica ha fatto una profonda disamina sulla situazione interna ed esterna della fabbrica nel quadro dell'offensiva padronale scatenata contro le organizzazioni democratiche ed in special modo contro le C: I. di tutte le fabbriche della provincia (F.A.C.E., Innocenti, Motomeccanica, ecc.) tendente ad estromettere dalla fabbrica gli elementi più coscienti e combattivi, a preferenza responsabili politici e sindacali.
Anche alla « Bianchi » s'intende mettere in esecuzione l'ordine della Confindustria. Come forma di attacco la Direzione ha mandato delle lettere ai Commissari tendenti a limitare la loro attività affinchè la loro azione e il loro legame con le masse rimanga pressochè nullo. In seguito a questo vengono trattenute le ore che i Commissari impiegano nell'espletameritò delle loro mansioni. AnChe il noStro responsabile politico è stato diffidato dagli ingg. Boraggia e Lampignani perchè cessi la sua attività di dirigente. Non per questo il nostro compagno si è lasciato e si lascierà intimidire da questi Signori che hanno un passato antioperaio,• e continuerà il suo lavoro.
E da notare che tali provvedimenti non vengono presi nei confronti di altri elementi che svolgono attività politiche e sindacali dirette a dividere e a sottomettere la massa.
Segnaliamo agli operai lo zelo dimostrato dal guardiano Arrigoni che si presta a questa triste bisogna di spionaggio, (la quale, in definitiva si ritorce contro i suoi- stessi interessi) con una incoscienza pari al suo servilismo.
Scuota di Partito
Dato l'inasPrirsi delle lotte che richiede una profonda preparazione ideologica per affrontare gli sviluppi della situazione, è stato stabilito di aprire prossimamente, come da intese fatte col Settore, una scuola ideologica che sarà diretta da un istruttore federale.
Parecchi compagni e compagne frequentano da tempo scuole di Partito. Questa hilizativa intende dare la possibilità a parecchi altri compagni, e segnatamente ai giovani, di impadronirsi della ideologia marxista-leninista in modo chiaro e Completo.
Prossimamente verranno date comunicazioni attraverso le relazioni con le cellule, relativamente agli orari di studio e all'inizio delle lezioni.
Compagni e compagne; per il rafforzamento ideologico del nostro Partito, nell'interesse della classe operaia, inscrivetevi numerosi alla scuola di. Partito.
Siamo degni della causa che serviamo che è la causa del proletariato il quale attende da noi una guida sicura per il raggiungimento del grande obiettivo della liberazione dallo sfruttamento e l'edificazione del socialismo.
Costituzione della !Federazione Giovanile Comunista-
Il giorno 14 maggio, promossa dal Partito, si è tenuta la prima riunione per la costituzione dell'organizzazione di fabbrica della Federazione Giovanile Comunista secondo' disposizioni emanate dal Comitato Centrale.
Dopo una relazione del comp. Bontempi sugli scopi che caratterizzano la creazione di questa nuova organizzazione, si
è tracciato un piano di lavoro per raggiungere determinati obiettivi iniziali.
Ogni gióvane presente si impegna a portare altri tre giovani nell'organizzazione.
Si è pensato di formare una squadra ciclistica con maglia rossa per recarsi nei paesi della provincia a prendere contatto con i giovani contadini per aiutarli nella loro dura lotta che stanno conducendo contro gli agrari. Facciamo appello ai comitati di cellule, che hanno la possibilità di farlo, perchè concorrano a dare, il massimo aiuto morale e materiale ai nostri giovani.
Costituzione del Comitato provvisorio di organizzazione, il quale indirà a suo tempo (quando avrà portato con sè una grande parte dei giovani della fab= brica) un'assemblea generale che eleggerà il comitato direttivo.
Giovani operai e impiegati, i giovani comunisti spiegano al vento
la gloriosa bandiera della Federazione Giovanile Comunista, dell'organizzazione dei giovani italiani che lottarono eontro la guerra imperialista, che impugnarono le armi contro le squadracce fasciste, che soffrirono in carcere le torture in difesa della libertà. Nella guerra partigiana essi furono all'avanguardia della riscossa li.beratrice. Il sacrificio di Eugenio Curiel è il simbolo della lotta 'dei giovani Comunisti contro i nemici della libertà. Oggi, mentre di nuovo incombe il pericolo di guerra ,mentre la reazione minaccia le libertà conquistate e nega alla gioventù pane, lavoro, istruzione, i giovani comunisti sotto la guida sicura del partito Comunista, lottano per la vittoria della idea liberatrice del Socialismo e vogliono che la loro organizzazione sia più salda, che vi accorrano migliaia e migliaia di lavoratori e ragazze, che essa sia il centro e avanguardia del fronte delle giovani forze della nostra democrazia!
Giovani operai e impiegati, ragazze; perchè l'Italia sia libera ed indipendente ,perchè prosperi nella pace, per il vostro avvenire, per le vostre speranze, vi chiamino a raccolta intorno alla nostra bandiera gloriosa della Federazione Giovanile Comunista.
La salvezza è nell'ampiezza della resistenza popolare a un passo politico che trascina'"il Paese in una avventura rovinosa.
Firmate la petizione della Pace !
Parole ai steragattiani
In base al nuovo atteggiamento assunto dai saragattiani che intendono scendere sul terreno concreto delle rivendicazioni sociali dei lavoratori, il nostro responsabile politico ha parlato al microfono invitandoli a dare una pròva di questo loro atteggiamento, e di assumersene responsabilità precise davanti alle masse lavoratrici.
Il nostro obiettivo, come comunisti, è sempre stato quello di realizzare .per la
classe lavoratrice tutte quelle migliorie che servono ad elevarne il tenore di vita. Come ebbe a dire il nostro compagno, se, secondo loro, mancano a noi le prerogative per trattare e concludere — in quanto violenti — lasciamo volentieri a loro l'iniziativa di portare a termine il problema dell'aumento dei cottimi che è il più sentito e il più urgente.
Coraggio, dunque; i lavoratori vi attendono alla prova dei fatti.
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forte la C.G.I.L.
Non si può dire che i « liberini » non si siano dati da fare per formare una base alla loro confederazione scissionista. Anche da noi, alla « Bianchi », non hanno dormito; gli ordini provenienti dall'alto sono stati eseguiti, ma i lavoratori non hanno abboccato e sono rimasti, nel complesso, fedeli alla loro organizzazione sindacale unitaria.
A dieci mesi dalla scissione, che nei piani ambiziosi dei vari Pastore avrebbe dovuto scardinare la gloriosa C.G.I.L., i « liberini » devono constatare il loro fallimento. Questo è un segno di maturità e di intelligenza dei lavoratori italiani. OrdinIta dal Dipartimento di Stato americano, favorita dal governo De Gaspari e dalla Confindustria, la scissione aveva lo scopo di indebolire l'azione sindacale dei lavoratori ed appoggiare la politica antioperaia del governo. Non ci sono riusciti.
Infatti il numero dei tesserati alla C. al 20 aprile 1949 è superiore a quello dei tesserati in pari data 1948.
Da noi, in pieno successo dello sciopero del 5 maggio non ostante le raccomandazioni del Belli e l'attività dei vari Colombo, Ungania e Marelli, è stato la controprova dell'attaccamento dei lavoratori
della « Bianchi » al loro sindacato unitario.
Anche la Confindustria ha dimostrato, in tale occasione, di non tenere più in considerazione i suoi « sindacalisti », ed ha rifiutato di trattare con loro. Gli industriali, in fin dei conti, sono realisti e non hanno tempo da perdere in commedie; se i « liberini » hanno rispostó male alle loro aspettative dimostrandosi incapaci di produrre una seria frattura nella classe lavoratrice, tanto peggio per loro. Si accontentino di sproloquiare alla radio e sul « Popolo »; con i lavoratori è un'altra cosa.
Nella Commissione interna Provocazioni
La C. L avvertì a suo tempo i lavoratori, con striscioni forniti dalla Carriera del Lavoro, delle - manifestazioni ' che avrebbero avuto il 1° maggio. Questi striscioni, per ordine del Marangoni, furono strappati. Strani metodi democratici, questi! Chi ha mai pensato di toccare i manifestini riguardanti le cerimonie della Madonna pellegrina? I commissari, quali
2 AVANGUARDIA PROLETARIA
lù
rappresentanti della mestranza, hanno facoltà di avvertire la medesima con le forme che ritengono più opportune (microfono, avvisi, ecc.).
Altra cosa. Mentre i membri della C.I. vengono spiati e impediti di funzionare, si chiude volentieri un occhio o anche tutti e due sugli zelatori che hanno perAuto ore su ore per sollecitare firme alla _manifestazione della Madonna pellegrina, e 'sugli amici della danza che vanno raccogliendo adesioni nei reparti femminili.
Assunzioni
La Direzione sta assumendo alla spicciolata del personale. Ci risulta che si ingaggiano: 1) lavoratori che si trovano già occupati presso altre aziende, 2) lavoratori che hanno già dei familiari occupati nella fabbrica anzichè dare la precedenza ai capifamiglia con bambini a carico e disoccupati da molto tempo, 3) che si indaga sulle opinioni politiche dei nuovi assunti.
Le obiezioni di carattere tecnico che possono essere avanzate dall'ufficio manodopera sono insussistenti, perchè all'ufficio di collocamento sono disponibili lavoratori di ogni qualifica e capacità; le assunzioni attuali hanno invece carattere di preferenza.
Attività dell' A.N.P.I.
25 Aprile alla "Bianchi„
La Sezione ANPI aziendale ha ricordato degnamente il quarto anniversario della Liberazione.
Dopo avere partecipato alla manifestazione al Castello, i nostri partigiani si sono ritrovati al banchetto offerto dalla Ditta (al quale era stato invitato un gruppo di « vecchioni ».1 Subito dopo, in corteo, si sono recati a deporre corone di alloro alla stele di piazzale Loreto, alla lapide di viale Regina Giovanna che ricorda il sacrificio di Italo Tacconi, ed a quella che reca i nomi dei Caduti della Bianchi a.
Una lotteria
Per ragioni organizzative la tradizionale lotteria che avrebbe dovuto avere luogo nella ricorrenza della Liberazione sarà estratta il giorno 2 giugno. Essa è dotata di ricchi premi fra i quali primeggia una bicicletta da uomo modello « topazio » offerta dalla Direzione. Il costo del biglietto è di L. 50. Contiamo sul pieno successo della manifestazione. Il ricavato sarà devoluto a fini assistenziali ed alle famiglie dei Caduti per la Libertà. -e •••••••••••••••••••••••••~11~11~.414~~~.0
Dixtribuzione della ricchezza
Sistema capitalistico e Sistema socialistico
Noi viviamo in regime capitalistico e ppiamo come funziona il meccanismo 4ella produzione e della distribuzione della ricchezza.
I capitalisti detengono la proprietà dei mezzi di produzione, esercitano lo sfruttamento dei lavoratori ai quali ' sottraggono parte del lavoro sociale creato. In questo modo aumenta sempre più la ricchezza -delle classi sfruttatrici e la loro parte del reddito nazionale. (Negli Stati Uniti 1'1 % dei proprietari possiede il 59 % di tutta la ricchezza nazionale) aumenta la loro influenza nei governi e nella direzione del Paese. Per i lavoratori, naturalmente, avviene il contrario:
immiserimento economico e indebolimento politico.
Come si procede invece in regime socialista? Per esempio nell'URSS? La produzione del prodotto sociale viene realizzata così: •
Una parte riproduce i mezzi di produzione consumati nel processo di lavoro: un'altra rappresenta invece il prodotto annuo netto. Di quest'ultimo, una parte va a soddisfare le necessità personali dei lavoratori (salari, ecc.) e un'altra parte va a comporre il fondo di consumo sociale.
Il prodotto creato dal lavoro socialista viene distribuito esclusivamente negli interessi dei lavoratri, tolta la parte che serve per l'allargamento della produzione. Questo allargamento assicura un continuo incremento del benessere del popolo.
Essendo il popolo direttamente interes-
sato a moltiplicare la ricchezza materiale del Paese, ciò spiega lo sforzo, l'entusiasmo e l'emulazione dei lavoratori nei Paesi a sistema socialista. Essi sono certi che quel fondo di accumulazione sociale serve per sopperire alle spese di carattere pubblico e concorre ad aumentare il loro benessere. Maggiore disponibilità, e quindi maggiore benessere avranno tutti gli abitanti delle nazioni a sistema socialista quando non saranno più obbligati — dalla minaccia capita]. sta - ad impueg.re upa parte del loro lavoro per la difesa del Paese. Quando questa necessità non avrà più ragione di esistere si potrà affermare che tutto il frutto del lavoro ricadrà benefico sui cittadini ai quali sarà garantito un progressivo elevamento sociale e il pieno godimento della ricchezza da essi stessi prodotta.
ualcuno ci scrive...
Cara « Avanguardia Proletaria a, voglio segnalarti i' n I.•c 'n abbandono in cui sono lasciati i gabinetti della fabbrica. Questo fatto oltre che indecoroso, rappresenta un pericolo per l'igiene. Basterebbe un manovale, o due, da adibire a questo umile ma importante servizio perchè l'inconveniente fosse risolto.
Questa deficienza è già stata segnalata in una delle assemblee promosse dalla C. I. Speriamo che la Direzione vi provveda al più presto e non dica che chiediamo troppo....
Cara « Avanguardia Proletaria », ho letto in qualche parte che l'americano Hoffmann, amministratore generale del piano Marshall, è scontento della politica economica del governo italiano, che egli ha criticato come incoerente, poco audace nella ricostruzione, incapace di risolvere il problema della disoccupazione, della depressione produttiva, dell'impoverimento del mercato interno e della diminuzione dei consumi delle masse.
A me sembra che il sig. Hoffmann si dimostri ingenuo nell'ignorare le qualità negative dei signori Costa, Pelle e Lom-
bardo e della loro politica, come pure non conosca la grettezza e l'arrettratezza del capitalismo italiano. Io penso che si potrà uscire da questa situazione solo rovesciando la disastrosa politica economica del governo; vale a dire effettuando ampie riforme di struttura, liquidazione dei monopoli, larghi traffici con i Paesi orientali ed eliminazione delle più gravi contraddizioni del sistema capitalistico. Se non si farà questo (e non si farà) non ci sarà che da fidare nella nostra azione di lotta e di smascheramento contro la fallimentare politica del governo fino a che gli italiani non ries, ano ad imporgli di battere la via giusta o di andarsene. Trovo esatta quindi la politica economica sostenuta dal Partito Comunista che è la più realistica e la più rispondente alle esigenze di vita delle masse popolari. Nel groviglio di contraddizioni in cui si agitano i capitalisti, il piano Marshall non è riuscito a portare alcuna soluzione. Noi ne facciamo le spese, come al solito; ma questo valga almeno a persuaderci che senza una radicale trasformazione strutturale, sociale e politica non si potrà sperare niente di buono in questo mondo nel quale ci sarebbe, invece, posto e benessere per tutti.
PAGANINI CARIA
IL SOGNO DIA COMMLNDATORC
Commendatore, disse il portiere entrando, c'è la Commissione Interna che desidera essere ricevuta. Il commendatore si fregò le mani, contento: Fate entrare, rispose.
I commissari entrarono uno dopo l'altro e si disposero davanti alla scrivania. Signor commendatore, cominciò il presidente, dopo ponderata riflessione abbiamo stabilito di sciogliere la C. I. Non si stupisca, sig. commendatore, ma è giusto che lei faccia il sacrificio di accettare le nostre dimissioni, Da qualche tempo la nostra posizione è divenuta insostenibile. Pensiamo che lei abbia il dono della lettura del pensiero. Infatti non facevamo in tempo a stilare un ordine del giorno che — zac — lei lo approvava in pieno. Venivamo a chiederle aumenti dí cottimi, rivalutazioni salariali passaggi di categoria, gratifiche, ecc, e lei ci rispondeva mostrando la copia delle circolari inviate agli uffici competenti per l'immediata revisione delle percentuali, per la perequa-
zione dei salari, per le promozioni e le regalie. Lei è riuscito ad esautorare la C. I. in maniera originale. Ciò non è previsto dal contratto di lavoro (non sono mai abbastanza avveduti i compilatori di contratti), ma noi accettiamo la situazione così com'è e ci ritiriamo in buon ordine.
Il sig. commendatore si asciugò gli occhi.
— E ora, come farò senza di voi? gemette. Basta, speriamo che mi resti almeno il Consiglio di Gestione.
A questo punto il commendatore si svegliò.
— Che sogno orribile, mormorò preoccupato, bisognerà che mi faccia vedere dal medico; sarà lo stomaco?
No, sig. commendatore, creda a noi, dev'essere la coscienza. E badi che il male peggiore è quello di confondere lo stomaco con la coscienza. Non vada dal me,dico; la nostra diagnosi è giusta. Ascolti la voce della coscienza e faccia tacere quella dello stomaco.
AVANGUARDIA PROLETARIA 3
FORNASARI ROBERTO
Contro l'insidia nascosta nella Falsa ideologia riformista
RISPOSTA E SFIDA
Ci viene il dubbio che i saragattiani della Bianchi credano che noi abbiamo dato vita a questo giornale allo scopo di polemizzare con loro. Le finalità a cui tende la nostra pubblicazione sono ben più serie e concrete e rimangono sempre quelle esposte nel 1° numero. Non abbiamo nè tempo ne voglia di olen i zare con dirigenti saragattiani, ma il nostro scopo è di illuminare i lavoratori, come abbiamo altre volte detto, sul pericolo rappresentato dalla posizione riformista. Premesso questo, prendiamo brevemente in esame il volantino da loro diffuso alcuni giorni or sono.
Le questione di Berlino
Con una faciloneria sorprendente i saragattiani vantano la distensione fra Oriente e Occidente come una vittoria dei loro padroni d'oltre Atlantico e, di riflesso, come una prova di lungimiranza politica del loro Saragat. Piano. La politica di pace e di accordo è sempre stata la politica dell'Unione Sovietica. Il blocco di Berlino non consisteva che in una serie di determinate misure che i sovietici avevano prese per far valere i principi che erano stati unanimemente accettati e che erano stati violati dagli occidentali, fautori della divisione della Germania in due. Accettando di discutere il problema tedesco, gli occidentali hanno accolto i replicati inviti sovietici (la quinta offerta di pace!) che non volevano far scaturire dal blocco di Berlino una nuova conflagrazione mondiale. Questi sono i fatti.
La Polonia ed il resto
Eludendo le nostre precise e documentate accuse, i piselli aziendali tirano in ballo la spartizione della Polonia con la intenzione di metterci in imbarazzo.
La verità è che l'URSS, dopo inutili sforzi per organizzare una difesa collettiva contro l'aggressore, decideva di salvaguardarsi per suo conto. Con il patto tedesco-sovietico guadagnava il tempo necessario per una adeguata preparazione militare, e, con gli acquisti territoriali al confine occidentale ,riusciva ad allontanare sensibilmente la minaccia dai suoi centri vitali. Tutte queste mosse di spiccato carattere difensivo vennero giustificate in pieno dalla aggressione nazista del giugno 1941. Questa è storia, il resto è malafede.
Certo che per molti (borghesi, saragattiani e consorti) sarebbe stato preferibile che l'URSS fosse stata meno accorta e che, di conseguenza, fosse stata schiacciata. Ma ci vuole pazienza, amici... Rileviamo, ad ogni modo, il fatto che questi strani « socialisti » non lasciano passare un'occasione per calunniare e attaccare il Paese del Socialismo, mentre non hanno una parola di biasimo contro i governi reazionari. Forse lo fanno per un senso di delicatezza verso Saragat che in un governo reazionario ci si trova benissimo.
Riguardo all'art. 7 (altro cavallo di battaglia di cartapesta dei piselli!), sanno spiegarci perchè il clericalume combatte ferocemente noi che votammo quell'articolo e che ci siamo sempre dimostrati rispettosi di ogni culto religioso anzichè loro che si atteggiano a mangiapreti?
Posizioni chiare
La seconda parte del volantino è la più pericolosa perchè rivela la capziosa mentalità riformista
Noi diciamo che non basta la lotta economica contro i padroni e il governo per migliorare le condizioni di vendita della nostra forza-lavoro, ma bisogna lottare e distruggere il sistema capitalistico che ci obbliga a vendere la nostra forza-lavoro e a sottometterci allo sfruttamento dei capitalisti. Il vostro « economismo » può soddisfare qualche esigenza immediata dei lavoratori, ma praticamente non intacca il sistema borghese che genera lo sfruttamento della classe lavoratrice. O si combatte risolutamente il capitalismo a viso aperto, o lo si serve.
In merito alle proposte delle quali i saragattiani vantano la priorità, precisiamo che esse furono da noi lungamente dibattute e non abbiamo mai abbandonato la
POLi0110[SIO
Ci ha pentiate la pioggia
Con l'inizio delle pioggie la situazione dell'energia elettrica è tornata normale, e, dopo un periodo di riduzione a 24 ore e una settimana di sospensione totale il lavoro è stato ripreso regolarmente.
Qualche maligno però si chiede come mai il motore già acquistato nell'autunno 1947 non ha ancora funzionato. I tecnici che ne fecero l'acquisto non si resero conto dello stato deplorevole dello stesso? Che ne pensa la Direzione? Quali progetti vi sono per il prossimo anno?
C110M, al "netti°
Si propone per una promozione il nuovo guardiano che svolge la sua attività con uno zelo degno di miglior causa. Più veloce di un mezz'ala, si sposta rapidamente dove il suo fiuto di segugio lo chiama. Noi riteniamo che gli operai siano dei lavoratori che si guadagnano lo scarso pane con molto sudore; per lui invece sono una specie di selvaggina alla quale è bello dare la caccia.
Ci siamo intesi. Nava?
NOTERIELLLE
Nel corso della riunione indetta dalla C. I. fra i rappresentanti dei reparti il giorno 17 c. m. durante lo sciopero di protesta, tutti erano d'accordo nel difendere la C. I. Gino Campani, mentre perorava la causa comune, ne uscì con la proposta di sciogliere la C. L Perchè, caro Campani? Accidenti all'avvocato difensore!
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Nel reparto riparazione vetture il verniciatore a spruzzo lavora nel mezzo del reparto senza una cabina, senza protezione e senza un aspiratore che possa difendere gli altri operai dalle esalazioni nocive della nitro. Non è da dire quanto ci guadagni la salute di tutti.
Il vecchio verniciatore, poco tempo fa. è stato diffidato dalla Cassa Mutua a proseguire il lavoro in queste condizioni.
* * *
Finalmente un aumento. La Soc. Bianchi ha portato il suo capitale da 336 milioni a 1 miliardo e 344 milioni.
idea di realizzarle in collaborazione con tutte le correnti e con l'appoggio della maestranza. Tuttavia le difficoltà inerenti alla inasprita situazione attuale, hanno fatto purtroppo passare per il momento in seconda linea la loro realizzazione. Ma perchè questa polemica non diventi troppo lunga, e non ci porti via troppo spazio (a ben altro destinato), e anche perchè la maestranza possa rendersi conto con chiarezza da che parte stanno i difensori dei suoi interessi, sfidiamo i saragattiani a un pubblico dibattito nella fabbrica. Libertà di fare intervenire i loro maggiori esponenti, assoluta garanzia di rispetto e disciplina. Per la fissazione della data e ogni altra modalità, siamo a loro disposizione.
AVANGUARDIA PROLETARIA.
Le forze della pace sono sì grandi e potenti che basta che esse diano prova di tenacia di fermezza nella' lotta in difesa della pace, perchè i piani degli aggressori siano votati al fallimento.