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MILANO DODICI

Nuova Innocenti `Scadente che pesano

Le scadenze che pesano sulla vicenda della NUOVA INNOCENTI sono note. 11 10 Ottobre si concluderanno i 30 corsi di riqualificazione che la stessa Regione Lombardia aveva organizzato nei mesi scorsi per 800 Operai che ora, al termine della prova di esame, dovrebbero rientrare in fabbrica, ma davanti all'incertezza dei piani produttivi, davanti a ritardi del finanziamento pubblico, rischiano di restare fuori.

Come si ricorderà, questi lavoratori avrebbero dovuto essere assorbiti con la realizzazione di quel famoso "PIANO MOTO" che assieme a quello per la costruzione di veicoli industriali, doveva essere la chiave della ripresa produttiva della Nuova Innocenti.

Gli obiettivi che si fissarono due anni fa prevedevano infatti oltre a 2500 posti per il settore delle auto, altri 1000 per le moto e 500 per i veicoli industriali.

In totale 4000 lavoratori sui 4700 occupati avrebbero trovato posto. La mancanta realizzazione dei due piani produttivi complementari ha messo in dubbio questi obiettivi: non solo, ma fino a ieri le prospettive erano incertissime per il settore auto.

Dicevamo ieri, perchè oggi le cose sembrano muoversi, dopo la decisa presa di posizione del Presidente del Consiglio Regionale CARLO SMURAGLIA (che in proposito aveva nei giorni scorsi avuto un fattivo incontro con i delegati sindacali) vi è stata la firma del rinnovo del contratto con la BRITISH LEYLAND per la fornitura dei motori per il montaggio della MINI.

Un fatto questo di grossa rilevanza, che fà cadere molte delle incertezze che pesavano nei giorni scorsi e che avevano contribuito molto ad accrescere la tensione in fabbrica.

Ora, l'iniziativa è passata ai garanti (Regione, Comune e Provincia) e c'è la richiesta di una chiarificazione da parte del Governo sul ruolo dell'iniziativa pubblica sul rispetto dei tempi e dei modi del finanziamento che era stato previsto 2 anni fa in un totale di 41 Miliardi.

Le responsabilità governative nella vicenda non sono infatti trascurabili e si assommano alle inadempienze di De Tomaso. Nei confronti dell'Imprenditore l'iniziativa dei garanti persegue l'obiettivo di un fermo richiamo al rispetto degli impegni che da parte sua aveva assunto (è vero che De Tomaso afferma di avere raggiunto già grossi obiettivi come il rilancio produttivo e una gestione economica sostanzialmente sana), ma resta esclusivo sui livelli occupazionali; in Fabbrica ci sono infatti 2.150 Operai su 2.500 che dovevano essere impiegati nel settore auto, mentre gli altri restano tutti in Cassa Integrazione; elusivo sui piani produttivi per moto e veicoli industriali; non solo ma nell'Azienda si è creato un clima di intolleranza che ha portato agli incredibili atteggiamenti dei giorni scorsi quando è stata sbattuta la porta in faccia a un Ispettore del Governo o quando la Direzione ha stigmatizzato l'intervento del Comunista SMURAGLIA in Fabbrica.

Da parte loro i dipendenti della Nuova Innocenti partecipano alla Lotta, che proprio in questi giorni sembra essere a buon punto dopo il voto del Consiglio Regionale, (contrari D.P. e Manifesto) che impegna il Governo e De Tomaso al rispetto degli impegni, impegni che lavoratori e sindacato con la loro pazienza dimostrano di aver pienamente assolto.

Incredibile: zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA in via Moretti "L'Aquila" ha sgomberato

Stavano aprendo la tangenziale in via Rombon e si erano dimenticati di noi

GRANDE FESTA all'Ortica per Milano Dodici

L.300 ANNO II - 15/16 AGOSTO-SETTEMBRE 1978 ESCE A FINE MESE MENSILE DI CULTURA POLITICA E ATTUALITA'
FELTRE -CIMIANO LAMBRATE ORTICA

Sgomberate con la forza le case di via Conte Rosso

e via Dardanoni

Impressioni e vasta eco a Lambrate. Cosa succederà degli appartamenti ora vuoti?Documento del C.U.Z. di dona.

Mercoledì 13 settembre alle prime luci dell'alba, Lambrate vecchia si è trovata improvvisamente in una specie di stato d'assedio: reparti di polizia in pieno assetto da combattimento hanno iniziato lo sgombero degli occupanti abusivi degli alloggi di via Conte Rosso, di proprietà dell'immobiliare Rimoldi e di Via Dardanoni, di proprietà del Sig. Nozza Bielli Gualtiero. L'operazione, condotta con inspiegabile ed eccessivo impiego di forze, si è svolta fortunatamente senza incidenti, ma ha lasciato vasta impressione negli abitanti del quartiere in gran parte lavoratori e pensionati.

Si avvertiva, nei volti della gente, una gran tensione, accompagnata da un senso di solidarietà per quei poveracci costretti con la forza nel breve volgere di qualche ora a rimanere senza una casa.

Nella guerra tra i poveri per il diritto ad una casa, chi paga sono sempre i poveri!

Qualcuno diceva che in gran parte gli occupanti appartenevano a frange estremiste o ad "autonomia": giovani o giovani famiglie emarginate che cercano al di fuori dei grandi processi storici, una soggettiva ed individualista affermazione di diritti reali; ma una società democratica cessa di essere tale quando ricorre al sistematico uso della forza per arginare questi fenomeni, prodotti dalla crisi economica e dalle storture del capitalismo.

Abbiamo raccolto qualche impressione qua è là: tutte concordavano nel condannare questi metodi. Un vecchio operaio della vicina "FAEMA", scuro in volto, ci ha detto che quella mattina aveva rivissuto momenti di un periodo amaro per la classe operaia, quello degli anni '50, quando la polizia di Scelba era uno strumento di repressione nelle mani del padronato. Immediata è stata anche la reazione del C.U.Z. di zona, espressione delle organizzazioni sindacali CGIL - CISL - UIL di zona che ha emesso un duro comunicato di condanna dei metodi della polizia, insieme ad un invito alla lotta, perchè sia risolto con coraggio il problema casa.

Cosa succederà ora degli appartamenti vuoti? Rimoldi, proprietario di via Conte Rosso è un personaggio senza scrupoli: proprietario di centinaia di appartamenti in Milano, è uno speculatore vecchio stampo, maneggione ed arrogante che in passato ha rifiutato qualsiasi contatto, anche informativo con gli organi e le istituzioni che si occupano del problema casa: tenterà quindi di ricavarne il massimo utile, come è suo costume.

Il Nozza, uno degli eredi Folli, proprietario di via Dardanoni, sembra più disponibile ad una soluzione concordata, ma certamente anche egli tenterà di tirarci fuori il massimo profitto possibile.

Sta ora alle forze politiche, al Consiglio di Zona, agli organismi istituzionali e soprattutto ai cittadini di impedire che venga fatta speculazione sulle spalle di chi il problema casa lo vive drammaticamente in prima persona: e sono lo ripetiamo, i più poveri e gli amarginati.

RINNOVATO IL CONSIGLIO

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vi presentiamo i consiglieri

Spinazzola Vincenzo

DI ZONA

presidente, 43 anni, amministratore, proviene dal P.S.I., abita in via Carnia 29 tel. 280280.

Bafunno Adolfo (P.C.I.), capogruppo, 38 anni, ingegnere, lunga esperienza di decentramento, originario della Basilicata, via Plezzo 78 tel. 2891906.

Battiston Panina (P.R.I.)), 46 anni, insegnante universitaria, originaria di Nerezine (YU), viale Lombardia 28, tel. 235525.

Brambilla Luigi (D.C.), 27 anni, insegnante, via Passo Mendola 2, tel. 210561.

Bussi Virginio (P.S.D.I.), 59 anni, assicuratore, lunga esperienza politica e sindacale, via Palmanova 219, tel. 2566744.

Carucci Carlo (P.C.I.), 33 anni, originario del salernitano, avvocato, via Maniago 15.

Ceccarelli Carlo (P.C.I.), 38 anni, originario di Reggio Emilia, operaio, via Oropa 5.

Frigerio Anna (P.C.I.), 42 anni, impiegata, lunga esperienza del decentramento, via Pitteri 2 tel. 2151240.

Gaggiani Mario (P.S.I.), 48 anni, ferroviere, presidente giunta esecutiva VII 1.T.C., via Corelli 71, tel. 717186.

Lombardi Danilo (P.C.I.), 24 anni, impiegato, via Pitteri 4 tel. 2150388.

Lucca Fausto (D.P.), 33 anni, coordinatore didattico, membro del comitato di quartiere Garibaldi.

Maglione Ernesto (D.C.), 36 anni, ingegnere, via Pusiano 30.

Magni Mirella (P.C.I.), 35 anni, casalinga, ha una lunga esperienza del decentramento, originaria del Veneto, via Bellincione 15 tel. 2151141.

Martelli Giacomo (P.C.I.), 37 anni, operaio Rizzoli, via Pusiano 24. tel. 2561836.

Monti Cesare (D.C.), 29 anni, impiegato, via Pitteri 4 tel. 2150384.

Morale Michele (P.L.I.), 40 anni, impiegato, via San Faustino 8, tel. 718607.

Pardo Giorgio (P.S.D.I.), 36 anni, tecnico, segretario politico zona 12, via Plezzo 78, tel. 2851226.

Piccaluga Piero (P.C.I.), 42 anni, impiegato, via Milani 12.

Ratti G. Antonio (D.C.), capogruppo, 39 anni, impiegato, consigliere di zona dal '70, via Passo Sella 28, tel. 210025.

Tommasi G. Battista (P.S.I.), 68 anni, pensionato, consulente industriale, via Pusiano 30, tel. 2591806.

Trentarossi Carlo (D.C.), 49 anni, impiegato, via Orbetello 2, tel. 2568216, Volpe Maria (D.C.), 41 anni, casalinga, consigliere di zona dal '74, via Carnia 29A, tel. 2827194.

Zemiti Giancarla (D.C.), 25 anni, impiegata, originaria di Soresina (CR), via Borgomainerio 30. Comunicheremo nel prossimo numero la composizione delle commissioni e i loro coordinatori.

Nota bene: non è una distrazione!

Abbiamo di proposito eliminato dall'elenco i due pseudoconsiglieri del M.S.I.

Sui muri dell'Ortica

Sui muri del Rione (Chiesa e Sezione del P.C.I. compresi) sono stati recentemente affissi dei manifesti a cura di un non meglio identificabile COMITATO DEMOCRATICO COMUNISTA ORTICARIO (sic). Nei manifesti, dopo le solite tiritere sui comunisti "servi dei capitalisti e traditori della classe operaia", questa volta si aggiungono gli insulti più beceri che soltanto individui colpiti dall'orticaria potevano avere in bocca. La nostra risposta per quello che ci riguarda può essere solo questa. "Ogni botte dà il vino che ha", e certamente il prurito che produce "L'ortica" deve aver inquinato alcuni cervelli. Ma quello che noi vorremmo evidenziare è che nella seconda parte del manifesto si cerca di far passare come democratici i banditi delle Brigate Rosse rinchiusi nel carcere dell'Asinara ed in proposito si invitano gli abitanti dell Ortica per il 13.9 presso il Tribunale di Milano per solidarizzare con i presunti Brigatisti Rossi proposti dalla Magistratura per il confino.

Detto questo siamo diventati curiosi. E il giorno stabilito siamo andati in Tribunale per vedere DE

VISU i rappresentanti di questo Orticario fantomatico. Di cittadini dell'Ortica nemmeno uno, di facce conosciute niente. Ammissibile per i cittadini del rione, essi erano solamente invitati, ma il Comitato dov'era? Presenti all'udienza abbiamo solamente visto dei giovanotti dalla barba lunga che gridando e spintonando credevano di avere ragione. A questo punto, colti dal dubbio, siamo tornati a casa e guardando bene i manifesti ci siamo accorti che erano scritti sul retro di manifesti che nel testo originale, invitavano a votare SI nel passato Refrendum Popolare ed erano firmati dal gruppo di Democrazia Proletaria. A questo punto tutto ci è diventato chiaro: di Democratico nel manifesto non c'è proprio nulla e nemmeno nella firma ci sono cittadini dell'Ortica, i quali, hanno da tempo fatto la loro scelta Politica e Sociale che a quanto pare non collima per niente con il gruppo di Fascisti - Autonomisti che colpiti dall'Orticaria compilano manifesti che nulla hanno a che fare con i veri Democratici dell'Ortica.

Lector

- -- Redazione e amministrazione:

_.. MILA NODODICI ) presso Circolo Cesare Pavese -via via e'._ zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

ORTICA ,./ FELMUIZItal0)

S. Faustino, 5 - Milano-Ortica

Direttore: Sauro Sagradini

Rosaria De Luca - Giancarlo Casarini - Riccardo Ghidoni Mimmo Vaccarello - Pietro d'Ercole - Mario Ruolo - Augusto Di Tommasi - Attillo Seilettati - Marinella Giusti (Fotografie di Roberto Tombesi).

Stampa: Coop. Guado - Robecchetto con Induno (Milano)

Direttore resp. Luciano Capitini - Suppl. Ticinia Notiziario - Aut. Trib. di Milano n. 232 del 4.6.73.

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Giovani della nostra zona al Festival Mondiale della Gioventù e degli studenti a Cuba

Un gruppo di giovani del nostro quartiere ha fatto parte della delegazione italiana al "Festival mondiale della Gioventù e degli Studenti" che si è tenuto questa estate dal 28 Luglio al 5 Agosto a Cuba nella città dell'Avana.

Per la delegazione della Zona 12 composta da Il giovani, tra cui operai, studenti, impiegati, è stata questa un'esperienza indimentica-

bile; le giornate del festival sono state un'occasione più che unica per incontrarsi con giovani provenienti da più di 160 paesi del mondo, rappresentanti di diverse organizzazioni politiche e culturali di diversi interessi, aspirazioni e abitudini.

La delegazione ha potuto conoscere e stare a diretto contatto con

Dobbiamo proprio parlare solo inglese?

In un articolo apparso sul "Corriere della Sera" dello scorso luglio si volle perorare, al posto dell'insegnamento di più lingue straniere, quello di una sola, mettendo da parte I italiano. Il titolo era questo: "Ormai l'italiano è solo un dialetto europeo, paliamo inglese". Partendo dalla constatazione che l'inglese è molto diffuso, lo considerava già una lingua universale. Da queste premesse arrivava a dedurre l'inutilità delle altre lingue e ... la necessità che sia la sola ad essere studiata obbligatoriamente nelle nostre scuole. Così affermava: "Le elites si esprimono sempre più nella lingua dominante ed è solo il popolo (soprattutto le classi inferiori) che conosce solo la lingua nazionale".

L'esortazione proclamava di accettare come unica la lingua inglese in tutta l'Europa occidentale, anche se ciò non poteva essere ufficializzato dagli organi della Comunità Europea. Ma se la Comunità Europea ... "può solo dichiarare la sua neutralità" in fatto di lingue, può quindi accogliere una lingua neutrale.

L'opionione che l'inglese sia ormai lingua mondiale è eccessiva. Se Olanda, Norvegia e Svezia (secondo l'articolista del Corriere della Sera) hanno scelto l'inglese come seconda lingua, non è così per tutti i popoli, e ciò può essere detto da chi ha girovagato attraverso molti paesi; ad esempio in Finlandia è lo svedese la lingua degli eletti, in Ungheria è la tedesca la più diffusa, direi spontaneamente, mentre il russo è ancora piuttosto imposto, e il tedesco, più dell'inglese, è praticato negli uffici turistici bulgari e rumeni; in Turchia va per la maggiore il francese, e in Slovenia l'italiano; negli stati occidentali dell'Africa Mediterranea domina ancora il francese (salvo una piccola striscia nordica del Marocco dove è usato lo spagnolo); senza tener conto che proprio nella più popolosa città del Canada, chi vuol rendersi simpatico è meglio che parli francese piuttosto che inglese; senza tener conto infine che la lingua ufficiale nella diplomazia e nell'"Union Postale Universelle" è quella francese.

L'affermazione dell'Alberoni sul Corriere della Sera dilata una situazione apparente e momentanea. Apparente, e non reale, perchè si trova I idioma inglese negli aeroporti e nella marina, si udiva in quei decenni dai turisti britannici e nord - americani che capitavano in Italia quando la quotazione del dollaro e della sterlina erano alte. Momentanea perchè l'inglese è già all'apogeo della sua parabola. Le ex colonie tendono a elevare la loro lingua e sostituirla a quella del dominatore. Così noi vediamo sorgere la lingua somala a livello di cultura, estromettendo inglese t italiano; e in India basterà l'accordo fra Indostano, Gugerati e Bengali perchè una di queste lingue si faccia nazionale, e l'inglese diventi assai secondario. Nel Sud-Africa il Suaheli farà accantonare l'inglese già contestato dall'area dell'Afrikaan.

Tutte le lingue naturali seguono nella

problemi politici, economici, sociali e morali di paesi completamente divesi tra loro: da quelli da poco tempo liberatisi dall'oppressione dittatoriale dell'Africa e dell'Asia, impegnatissimi nell'opera di ricostruzione, a quelli i cui popoli sono in lotta contro l'oppressione della tirannide fascista, fino a giungere ai paesi capitalistici occidentali, toccando i loro problemi, le loro contraddizioni e le loro esperienze di lotta.

Che dire poi dell'accoglienza entusiasmante del popolo cubano che interpretava alla lettera, e cosciente fino in fondo, lo slogan di benvenuto per i delegati di tutto il mondo "CUBA FS TU CASA" (Cuba è la tua casa)!

Hanno fatto di tutto per accontentare le non troppo semplici esigenze di 20.000 giovani e hanno messo a disposizione migliaia di mezzi di trasporto, decine di teatri, di Clubs per riunioni.

Si pensi che per programmare bene questo importante incontro quinquennale di giovani di tutto il mondo quasi tutti i nove milioni di abitanti dell'isola Caraibica hanno lavorato gratis due ore al giorno per due anni, ore, da notare, aggiunte al normale orario di lavoro.

Il popolo cubano ha superato egregiamente questo impegno in tutti i suoi aspetti organizzativi: superare le difficoltà delle differenze linguistiche, sopperire ai vari problemi logistici, far fronte a quelli

politici, come il far convivere per tanti giorni giovani di nazionalità oggi in lotta fra loro.

Il Festival ha messo a confronto i giovani dei vari paesi nelle più disparate esperienze culturali: teatro, musica, danze. Tutte le sere un paese alla volta organizzava Gala Internazionali, dove si svolgevano spettacoli rappresentativi della propria cultura nazionale.

Le giornate al Festival sono state soprattutto cariche di forte impegno politico, nel corso delle quali i giovani hanno accusato con forza l'imperialismo nel mondo, hanno discusso sulle possibili vie da seguire per la distensione, hanno verificato la possibilità di trovare nuovi e più avanzati equilibri economici e produttivi.

Molti sono stati ad esempio gli incontri bilaterali fra le varie nazioni, nel corso dei quali abbiamo avuto la possibilità di constatare come l'Italia, e soprattutto l'originalità delle sue esperienze di lotta di classe, siano oggetto di profondo interesse da parte di tutti.

Ci è stata offerta l'opportunità di conoscere dal vivo il perno fondamentale su cui poggia lo sforzo per l'edificazione del progetto socialista nella realtà cubana: "la partecipazione".

sede autonoma, ed importanti centri della vita democratica. Abbiamo avuto la possibilità di constatare come la partecipazione alla gestione delle fabbriche, delle carceri, delle comuni agricoli, dell'università abbia fatto verificare in l ochi anni un'avanzata zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA impensabie del tessuto economico e sociale, pur persistendo ancora nei confronti del popolo cubano un totale boicottaggio da parte del capitalismo Nord Americano.

Progetto che è stato possibile realizzare sì grazie alla solidarietà internazionale dei popoli liberi di tutto il mondo, ma anche per la fermezza della volontà democratica di questo popolo, al suo anelito di libertà, al suo carattere aperto e disponibile al dialogo.

Quella del popolo cubano è una gioia, una partecipazione che ti coinvolge completamente dovunque, dal dibattito politico, al lavoro nelle fabbriche e nei campi, fino alla festa, al ballo con i suoi trascinanti ritmi.

loro espansione o contrazione le vicende politiche ed economiche. Il latino cessò di essere lingua ufficiale e incontestata nell'Impero Romano dopo il disfacimento di questo. Nel secolo scorso fu il francese lingua dominante nell'Europa e in molte colonie, ma dovette rinunciare al sogno d'imporsi come lingua mondiale dopo la sconfitta delle armate napoleoniche;- e l'inglese subirà inevitabilmente la sorte comune dopo l'invecchiamento delle corazzate britanniche e l'ircovertibilità in oro del dollaro. L'idea dell'Alberoni che la cultura si possegga soprattutto conoscendo la lingua dominante (naturalmente l'inglese) è una concezione molto ristretta della cultura. Matematica, fisica, chimica, ecc. possono essere patrimonio culturale anche di chi ha la sola conoscenza di lingue che non sono quelle che vorrebbero essere dominanti.

Oltre all'inglese, al tedesco, al francese è opportuno coltivare molti elementi che si dedichino alle più importanti lingue del terzo mondo. Se ci limitiamo a insegnare soltanto la lingua di un popolo più ricco, più potente, e in un certo senso più efficiente, noi resteremo sempre in posizione subalterna, marginale nel cammino dell'evoluzione del popolo più potente. Se invece tempo ed energie s'impiegano per conoscere le lingue più diffuse nei popoli del terzo mondo, saremo noi in posizione emergente o almeno vantaggiosa. È quindi un errore di molti appartenenti alla borghesia imprenditoriale, professionale ed anche politica il "mandare i propri figli a studiare nelle università americane o inglesi". Per esempio: se un'impresa di produzione esercita il proprio personale allo studio dell'arabo può conquistare i mercati di metà della costa del Mediterraneo, in concorrenza con imprese inglesi, senza sapere l'inglese. Ai quattro argomenti con cui l'Albeconi chiude il suo articolo vengono spontanee le osservazioni contrarie. Anzitutto, la propria tradizione si afferma, non col solo sforzo di conservarla, ma divulgandola; e a noi serve il fatto che in vari paesi socialisti chi studia musica deve studiare la lingua italiana. Poi, la resa all'imperialismo culturale di una lingua nazionale si può arginare con la scelta di una lingua neutrale, già diffusa ovunque nel mondo, semplice, e facile da apprendere, come è l'Esperanto.

Inoltre la lotta contro l'analfabetismo liuò essere fatta partendo appunto dalla ngua materna appresa nell'infanzia, senza bisogno d'insegnare al fanciullo quella doppia lingua complicata nella lettura. Infine se si vuole "guardare al futuro di tutto il mondo" invece dell'inglese è più utile una "lingua chiave" che racchiuda le regole fondamentali comuni alle lingue moderne, sfrondata di tutte le eccezioni incluse nelle lingue naturali, semplice, precisa, e divulgata ormai ovunque, come è l'Esperanto. l.t.

Pensiamo che questa esperienza internazionalista non debba restare patrimonio di pochi che hanno avuto l'opportunità di partecipare al Festival. Per questo pensiamo importante ed utile che al più presto, magari patrocinato da Milano 12, si apra tra i giovani del quartiere un aperto confronto che partendo anche da questa esperienza aiuti a capire meglio le prospettive, le aspettative e le lotte aperte oggi nel mondo per la pace, la distensione, contro I imperialismo.

Piera Fossati

Cascina Biblioteca

Ini7ja con questo una serie di servi.g sulle "nostre" cascine.

Oltre la tangenziale est, in Via Casoria n. 50, troviamo il primo tipico esempio di cascina della Bassa, la Cascina Biblioteca, acquistata dal Comune di Milano nel 1960, assieme ad un'area di mq. 342.347.

L'impianto planimetrico è caratterizzato da una grande corte centrale di forma rettangolare, attorno alla quale sono disposti i fabbricati: sui due lati lunghi si trovano la stalla e le abitazioni dei salariati, sui lati corti l'abitazione del fittabile, posta nei pressi dell'ingresso, e, di fronte, il porticato per il deposito degli attrezzi. All'esterno, sul lato nord è sistemata una piccola stalla. L'ampia corte è caratterizzata su due lati da un porticato che si

Basti pensare che in zone più o meno grandi come la nostra, esistono, sorti spontaneamente, centinaia di Comitati di Difesa della Rivoluzione, organismi di massa con sviluppa dall'ingresso fino al termine della grande stalla.

Il fabbricato della stalla è diviso in tre settori dai muri tagliafuoco: nei due esterni si trovano le stalle chiuse; in quello intermedio si trova l'ambiente per il ricovero degli attrezzi e per il deposito temporaneo del fieno.

Il piano del fienile è completamente aperto e questo sfondato consente di vedere oltre, nella campagna, contribuendo ad alleggerire il volume di questo fabbricato che misura circa sessanta metri di lunghezza.

La stalla è in discrete condizioni edilizie: occorrono i soliti lavori di manutenzione, specialmente per il

tetto. Molto peggiori sono le condizioni del fabbricato abitativo, destinato all'alloggio dei salariati, per il quale sono necessari notevoli lavori di sistemazione.

Attualmente la Cascina Biblioteca è semiabbandonata. È abitata, per un certo periodo dell'anno, da un contadino che occupa alcuni locali dell'abitazione padronale ed utilizza il fondo di pertinenza della cascina, ad uso sfalcio d'erba. La stalla è parzialmente utilizzata per il deposito degli attrezzi, nella parte aperta, e per il ricovero momentaneo di cavalli, in un settore della parte chiusa.

Il complesso rurale è privo degli impianti di rifornimento di acqua potabile.

Piera Fossati - collaboratrice di Milano 12 intervista un pioniere alla Habana-Cuba STALLA DEPOSITO
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RISCATTO ALLOGGI

È stata recentemente modificata la legge N. 513 dell'8.8.77 riguardante il riscatto degli alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari.

Poichè nella nostra zona sono numerose le famiglie che occupano le case degli I.A.C.P., abbiamo ritenuto opportuno pubblicare le modifiche apportate.

Il lettore interessato potrà trarne utili informazioni.

Modifiche della legge 8-8-77 N. 513

Al secondo comma dell'art. 27 della legge 8 agosto 1977 n. 513, è aggiunto il seguente periodo: "Si considera stipulato e concluso il contratto di compravendita qualora l'ente proprietario o gestore abbia accettato la domanda di riscatto e comunicato all assegnatario il relativo prezzo di cessione qualora non previsto per legge".

Attività dei pensionati della zona 12

In preparazione della manifestazione del 25 settembre in piazza Duomo dei pensionati e dei lavoratori dell'Alta Italia per rivendicare: La garanzia della casa e servizi sociali estesi ed efficienti; la riforma del sistema pensionistico e previdenziale; affermare il ruolo e i diritti degli anziani nel paese; contro l'emarginazione sociale degli anziani nella società, si sono tenute due Assemblee di Pensionati. La prima nei locali della Camera del Lavoro di Via Conte Rosso, 30 che ha visto una numerosa partecipazione dei pensionati della zona e la presenza dei dirigenti della Lega.

La relazione introduttiva è stata tenuta dal Compagno Prosperi, responsabile del settore Statali. Ad essa sono seguiti vari interventi che hanno ribadito l'impegno di partecipazione. alla manifestazione del 25 Setterhbre e l'importanza del rafforzamento del Sindacato Pensionati nella nostra Zona.

La seconda Assemblea è stata tenuta presso i locali del Circolo Familiare Ortica di Via S. Faustino, .5. Ad essa hanno partecipato più di ottanta pensionati e pensionate, i dirigenti della Lega ed ha presenziato il compagno Cesati della Segreteria Provinciale del Sindacato Pensionati che ha tenuto una detta-

Il contratto dei ferrovieri

Si è concluso il contratto dei ferrovieri con lo scioglimento da parte del SF1SAUF1 - SIUF della riserva dopo che il Governo aveva accettato le modifiche proposte dal Sindacato.

Ci sono state e ci sono tuttora incomprensioni e resistenze in alcuni settori della categoria, in particolare tra il personale di macchina, i capi stazione e alcune qualifiche equiparate.

È necessario comprendere il vero valore del contratto il quale tende ad inserire sempre più i ferrovieri, anche dal

gliata relazione. Nella discussione sono intervenuti i compagni Boldizzoni, Mondelli, Morandi, Barbano, Pogliani, Zappelli, che hanno messo in evidenza l'importanza di un impegno profondo del sindacato nei confronti dei pensionati INPS al fine di risolvere quelle deficienze che impediscono soluzioni adeguate ai problemi.

I compagni rappresentanti della Lega hanno tenuto incontri con i Comitati di Fabbrica dei lavoratori del Settore Chimici di Zona, per sensibilizzare sul problema delle pensioni chi ancora non ne è direttamente toccato e per indirizzare in modo particolare l'attenzione del Sindacato sui versamenti dei contributi del Fondo Pensionistico.

p. La Lega Pensionati

Zona 12 Tredicesima

Sez. VI N° 437 del 17 Giugno 1975, legittima è stata riconosciuta la richiesta fatta da migliaia di pensionati statali per ottenere il conteggio della tredicesima mensilità nel calcolo della buonuscita.

Tenuto conto che tale diritto si esingue se decorrono cinque anni, il centro unitario pensionati ricorda che con il prossimo 31 dicembre vengono a scadere i termini per gli statali che sono stati collocati a riposo nel 1973.

I pensionati statali interessati devono quindi prima della fine dell'anno in corso, se non lo avessero ancora fatto, inoltrare domanda ed a tal fine possono avvalersi dell'assistenza gratuita data dai centri unitari dei pensionati.

Alberto Primi

Avviso ai cittadini

I centri unitari dei pensionati impegnati in una continua opera di assistenza rammentano che in base alla sentenza del Consiglio di Stato,

lato della perequazione salariale, nel settore omogeneo dei trasporti permettendo inoltre l'avvio della riforma istituzionale delle ferrovie in direzione di impresa industriale fornitrice di un servizio di primaria importanza per l'economia del Paese.

In sostanza questo nuovo contratto introduce il valore della professionalità aprendo nuove possibilità per tutti i lavoratori che aspirano a realizzare le proprie aspettative.

Non a caso il quarto livello è stato il perno della discordia tra le varie qualifiche in quanto non è stato compreso sufficientemente il suo ruolo innovativo.

La innovazione sta appunto nel riconoscimento della professionalità di al-

Chi fosse sprovvisto del numero di codice fiscale o chi lo avesse ancora provvisorio può trovare i moduli per richiedere il numero definitivo presso la sede del Sindacato Pensionati in Via S. Faustino, 5.

cune qualifiche quali il manovratore capo, il verificatore e il tecnico d'impianto che sono state poste allo stesso livello di altre qualifiche.

Tuttavia per le prime questo livello è un punto di arrivo, per le altre è un punto di partenza.

Bisogna inoltre tener conto che la progressione economica di ogni livello permette il raggiungimento del 64% del valore salariale iniziale di 16 anni.

Inoltre il contratto prevede una ristrutturazione delle competenze accessorie che terranno conto delle effettive mansioni svolte da ogni categoria per cui a parità di livello ci saranno delle differenziazioni di salario.

Filo Cupaioli

Il termine stabilito dal secondo comma dell'art. 27 della legge 8 agosto 1977 n. 513, per la conferma delle domande della cessione di proprietà è prorogato al 31 ottobre 1978. All'articolo 27 della legge 8 agosto 1977 n. 513 si è aggiunto il seguente comma: "La cessione in proprietà degli alloggi realizzati in base alla legge 17 maggio 1952 n. 619, relativa al risanamento dei rioni dei "Sassi" nell'abitato del comune di Matera, continua ad essere regolata dalle norme in detta legge contenute, essenti° la disciplina ivi prevista assimilabile alla locazione con patto di futura vendita".

Il primo comma dell'art. 28 della legge 8 agosto 1977 n. 513, è sostituito dai seguenti: "Il prezzo di cessione degli alloggi di cui al precedente art. 27 è dato dal valore venale degli alloggi stessi al momento dell'entrata in vigore della presente legge, determinato dall'ufficio tecnico erariale, tenendo anche conto dello stato di conservazione dell'immobile e della sua ubicazione con la riduzione dell'1,5 per cento per ogni anno di effettiva occupazione da parte del richiedente dell'alloggio da cedersi fino ad un limite massimo di venti anni con l'ulteriore riduzione del 10 per cento da applicarsi nel caso in cui il richiedente fruisca di un reddito non superiore a quello determinato ai sensi del precedente articolo 22 con la maggiorazione di cui alla lettera d) dell'art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1972 n. 1035.

In sede di stipula del contratto di cessione in proprietà, gli istituti per le case popolari sono autorizzati a detrarre dal predetto valore le eventuali migliorie apportate dall'assegnatario".

Al secondo comma dell'art. 28 della legge 8 agosto 1977 n. 513, le parole: "del 25 per cento" sono sostituite con le altre: "del 15 per cento".

Al terzo comma dell'ari 28 della legge 8 agosto 1977 n. 5:3 le parole: "al 40 per cento" sono sostituite dalle altre "al 30 per cento".

All'art. 28 della legge 8 agosto 1977 n. 513, è aggiunto, dopo il quarto comma, il seguente: "In pendenza della valutazione definitiva dell'ufficio tecnico erariale per i singoli alloggi, gli istituti autonomi per le case popolari sono autorizzati a stipulare un contratto preliminare di vendita, sulla base di un prezzo provvisorio stabilito mediante valutazioni per campione".

Al primo comma dell'art. 29 della legge 8 agosto 1977 n. 513, le parole "otto decimi" sono sostituite dalle altre "sette decimi" e le parole: "del 5 per cento" sono sostituite dalle altre "del 15 per cento, al netto degli alloggi in corso di cessione di proprietà".

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Festa grande per Milano 12

picconi e scope alla mano.

INCREDIBILE!

via Moretti diventa pizzeria!

Privato chiude una strada di Cimiano, sostenendo che è sua. Chiuse in un ghetto 150 famiglie.

Il fatto

Via Moretti, per chi non la conosce, è una stradina che collega via

R. Ruggeri, parallela alla via Monfalcone, con la stessa. Ebbene, questa strada, regolarmente asfaltata

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Domenica l° ottobre si è svolta la tradizionale festa patronale del quartiere Ortica. Nonostante il maltempo e la pioggia, anche quest'anno la partecipazione dei cittadini è stata pressoché totale. La grossa novità è la partecipazione del nostro giornale alla festa, presso la Cooperativa familiare Ortica in via San Faustino 5, con un nutrito, simpatico e divertente programma. Non è la prima volta che Milano 12 partecipa ad iniziative del genere: ricorderete tutti che recentemente il giornale ha patrocinato un'altra festa. Questa scelta ci ha permesso di fare conoscere il giornale a quei cittadini che non ne avevano finora avuta l'occasione e, nello stesso tempo, di autofinanziarci. L'importanza

dell'autofinanziamento è bene che sia sottolineata anche qui. Esso sta a significare, in concreto, maggiore capacità di penetrazione del giornale e acquisizione di nuovi strati di lettori. L'indipendenza economica della testata è la premessa per arricchire la sua linea culturale e renderla rappresentativa dell'intera vita sociale del quartiere.

La nostra partecipazione alla festa patronale è un'esperienza positiva che merita di essere estesa ad altri quartieri. Ciò moltiplica nostri collegamenti con le fonti di notizie e dà un contenuto genuinamente popolare all'impostazione democratica del giornale.

La redazione

Parole ad un "ghisa"

§; § o o cNi ; T=' ; 1-

Incredibile!

Volevano aprire il traffico sulla tangenziale di via Rombon dimenticandosi di chi ci abita

Santino Calderone via LazzarLii, 10 tel. 6893934

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Gianni De Matteis via Fauchè, 37 tel. 342468

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Michele Laurita p.zza VI Febbraio,16 tel. 381623

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I PROFESSIONISTI DELL'ACCONCIATURA

viene usata da più di 25 anni dai cittadini di Via R. Ruggeri e della stessa Via Moretti, come passaggio sia a piedi che in macchina, per recarsi verso il centro commerciale del quartiere, le scuole, i servizi, ecc.

All'angolo tra questa via e la Via Monfalcone esiste da una decina di anni una pizzeria con pretese "rustiche", il cui proprietario e animatore è un certo signor Aquila, che tutti chiamano ingegnere, conosciuto nel quartiere come un personaggio un po' strano, introverso, nevrotico; questo "ingegnere" anni fa aveva comperato un lotto di terreno dove in seguito costruì la sua brava pizzeria con annessi negozi, garage, box e sovrastanti abitazioni per propri figli, insomma un piccolo "palazzotto" signorile e perbene nel bel mezzo di abitazioni proletarie e di immigrati. Fin dai primi anni la convivenza con i vicini è stata difficile e tormentata, mal sopportando costui una vicinanza di un "ceto" che minacciava di contagiarlo.

Allora chiude di qua, sbarra di là, rodendosi il fegato, litigando con tutti, minacciando e urlando invettive. Ma ecco che verso la fine di luglio di quest'anno, quando nel guartiere rimane pochissima gente, I "ingegnere" ha l'idea geniale: si ricorda che quella via è nata sul suo lotto ed in un baleno la trasforma in un fiorente giardino; la fa sbarrare ai due lati con grossi vasi di piante, ancorati al terreno con cemento, la cosparge di bianchi sassolini, la recinge con catenelle e si mette di guardia al "suo" giardino. Il primo a tentare di passare è una settantenne pensionata che allibita e sdegnata, cerca di scavalcare i trenta centimetri di catenella! Ma Imingegnere", paonazzo, facendo scudo col suo corpo la ricaccia indietro urlando oscure minacce e chiari epiteti; e così via con gli altri, con chiunque si azzardava a voler passare. É. arrivato persino a picchiare una donna molto anziana, rea di essersi spinta fino al centro del "giardino", la poveretta è stata soccorsa da un'autoambulanza, c'è stato l'intervento della polizia, ma l'Aquila aveva "preso il volo" e sul suo capo è rimasta solo la denuncia. Sono intervenuti anche vigili

urbani che hanno fatto il loro bravo rapporto alle competenti autorità, ma il "giardino' è ancora lì.

Le lotte

Le famiglie di Via R. Ruggeri e Via Moretti, dopo essersi singolarmente rivolte alle autorità (vigilanza urbana, polizia, ecc.) perchè venisse ripristinato un loro sacrosanto diritto, hanno trovato il modo di organizzare e razionalizzare la loro lotta e la loro protesta attraverso la Sezione del P.C.I. "Dante Di Nanrii", che ha sede proprio nella Via Ruggeri. Ci sono state varie assemblee nella sede del P.C.I., dove i cittadini hanno trovato un grosso appoggio politico ed una guida forte di anni di lotta e di esperienze politiche. Attraverso questa organizzazione si è coinvolto il Consi-

GLI ARRETRATI potete chiederli direttamente a: Attilio Bellettati telefonando al n. 728891 Costano sempre lire Trecento.

glio di Zona, che ha dato, oltre al suo pieno appoggio, la disponiilità a farsi carico del problema ed a portarlo a soluzione. Domenica 24 Settembre è stata fatta, sempre con l'organizzazione e l'appoggio dei comunisti della "Di Nanni", l'occupazione simbolica della strada con una proficua raccolta di firma per chiederne ed ottenere l'esproprio per pubblica utilità. Mercoledì 27 una delegazione si è recata a Palazzo Marino per coinvolgere nel problema l'Amministrazione Comunale. Si sono così sviluppate una serie di iniziative popolari che dovranno portare a soluzione questo problema! Non è possibile che la arroganza e la prepotenza di un singolo (nonostante gli appoggi di cui gode e di cui si vanta) prevalga sulle giuste ragioni di tanti.

LEGGETE DIFFONDETE

so 4 4 f2 ha pagato l'importo di L matr. 6 2) li Vigile Urbano

Dopo l'intempestiva apertura della via Rombon, sono state disposte delle squadre di Vigili Urbani per regolare il traffico. Naturalmente hanno cominciato subito il loro faticoso dovere e tra l'altro, dopo tre giorni e senza preavviso, un "GHISA" ha appioppato la multa agli automobilisti che abitualmente parcheggiano le loro auto di traverso in via Rombon invece che nelle predisposte linee di parcheggio. Giusta la punizione; anche nelle piccole cose occorre rispettare le regole stabilite per assicurare una pacifica convivenza tra chi trasgredisce e chi deve far rispettare regolamenti. Ma tant'è che la prepotenza si è ritrovata nelle parole del bravo "GHISA" che applicava regolamenti. Visto che distribuiva multe, alcuni Cittadini gli facevano notare (gentilmente) che almeno prima poteva avvertire, dato che ormai si trattava più di abitudini che di violazioni preordinate. La risposta del "GHISA" è stata stupefacente: "Avete voluto un servizio? Adesso lo pagate!" Che dire? Ci pare che di servizi (pagati) ne chiediamo da anni (ne vediamo pochi) per non parlare proprio di questo modesto servizio di dirigere il traffico che si è reso necessario per la poca lungimiranza degli Amministratori Comunali (del resto contestati per l'apertura intempestiva di via Rombon, mancando i semafori). Infine riteniamo che la Città di Milano, Lambrate compresa, dovrebbe avere a sua disposizione un corpo di Vigili Urbani preparato e sufficiente non solo per il lavoro normale, ma anche per l'eccezione.

La Popolazione tutta ha sempre visto, e guarda fiduciosa al "GHISA", come protettore, aiuto, sicurezza, e dell'affetto dei Cittadini Milanesi verso questi lavoratori ne è piena la storia. Non riusciamo proprio a comprendere la sciocca risposta data da un singolo, se non nello spiegarci che ancora in qual-

Una inaugurazione movimentata quella del raccordo di via Rombon con la vecchia Cassanese. Il vicesindaco ed assessore ai trasporti e viabilità Vittorio Korach ed il collega ai lavori pubblici Giulio Polotti, che rappresentavano l'amministrazione comunale (il sindaco Tognoli ha dato forfait all'ultimo momento), si sono trovati di fronte decine di abitanti della zona con cartelli, decisissimi a bloccare strada e inaugurazione.

Motivo: la mancanza di semafori che garantiscano un minimo di protezione ai pedoni che devono attraversare. "Qui le macchine passano 'sparate' — ha detto qualcuno all'assessore Korach — e gli incidenti sono all'ordine del giorno. Prima di aprire questo raccordo dovete proteggerci. E intanto di qui non ci muoviamo".

Le macchine con assessori e vigili sono rimaste bloccate per più di un'ora. Poi Korach e Polotti hanno cercato di sbloccare la situazione dialogando con i manifestanti e cercando di assicurarli sulla prossima installazione di semafori. I manifestanti hanno allentato il blocco e l'inaugurazione ha potuto così essere "festeggiata" (in modo assai sbrigativo per la verità) con un modestissimo brindisi nella baracca di un cantiere vicino.

cono forse l'aver indosso una divisa si fa compito di tirar fuori la frase di passata memoria "LEI NON SA CHI SONO IO"! Forse questo appunto non era necessario, ma pensiamo sia utile richiamarci ad un fatto insignificante e marginale che denota un aspetto del costume Italiano da superare. Il decentramento Comunale porterà anche a consolidare la presenza dei Vigili nelle Zone; essi dovranno avere il loro rispetto e l'aiuto della popolazione; Ad essi chiediamo di agire come il buon GHISA del passato: Amico dei Cittadini, della sua divisa, noi ce lo auguriamo.

Aldo Cambi

IMBIANCATURA

A dare manforte ai manifestanti è arrivato poi un gruppetto di bambini e ragazzi delle scuole vicine con cartelli ancora freschi di pennarello. "Non si può aprire la tangenziale senza semafori!". "Vogliamo andare a scuola tranquilli". "Perché tanta incuria per le nostre vite?". È parso subito chiaro che la protesta scaturiva da preoccupazioni più che motivate degli abitanti della zona. "In via Rombon già si muore!", qualcuno ha urlato trovando immediata eco nella folla. In effetti, l'arteria di via Rombon corrisponde ad uno dei punti di fuga del traffico pendolare che collega la zona Loreto all'entroterra di Segrate.

ALFREDO - NESPOLO

L'assessore Polotti ha garantito che i semafori saranno messi nel giro di poche settimane. Qualcuno voleva insistere nell'"occupazione", ma nel primo pomeriggio tutto si è regolarizzato, grazie anche alla presenza di cinque vigili urbani che il comando ha dislocato nella zona. Questo provvedimento ha avuto un effetto positivo per la sicurezza della circolazione: anche le vecchiette e i bambini della scuola elementare oggi possono attraversare via Rombon senza correre un'avventura.

Che dire di questo episodio? Non saremo certo noi a rubricarlo

sotto la voce di "disordine". Una contrapposizione agli amministratori in esso non c'è stata, nè vi si sono inseriti elementi di disturbo, se non un rinforzo di scolari accorsi sul luogo inalberando cartelli variopinti. Una grossa città come la nostra non può funzionare in ogni suo punto con la precisione di un orologio. Non deve fare scandalo, perciò, che qua e là affiorino scompensi e smagliature. L'importante, come nel caso che abbiamo riportato, è che la protesta abbia un contenuto e si svolga entro i limiti di una pressione civile. La macchina amministrativa ogni tanto richiede di essere pungolata, anche con l'enfasi propria delle manifestazioni. Altra cosa sono invece gli argomenti pretestuosi che fanno degenerare una manifestazione nella violenza e nel vandalismo. Semmai, dovremmo accusare un ritardo del nostro giornale di capacità di incidere su questi aspetti, tutt'altro che marginali, della situazione del quartiere. La redazione

Una strada inutile

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Milano - Via Marescalchi, 9

Una nota impresa di costruzioni edili sta approntando per conto del Comune di Milano, un collegamento diretto tra via Rombon e Lambrate, fraz. Lavanderie. È una strada meravigliosa con un bel ponte che scavalca il Lambro e dà anche la possibilità di entrare e uscire sulla tangenziale Est di Milano. Poco oltre la tangenziale c'è un grande Istituto di suore, che era collegato alla vecchia strada che ora è stata soppressa passandovi davanti un ampio stradone a due corsie. Quindi l'accesso alla scuola era già stato predisposto con un accesso sulla corsia uscente da Afilanc; con la possibilità di irnmetersi nella corsia discendente dopo ap-

pena 500 (cinquecento) metri.

Tutto era pronto: se non che in questi ultimi giorni oltre per l'uscita dall'Istituto che ho descritto, si è iniziata la costruzione di un ulteriore strada parallela della lunghezza di circa 500 metri. Questa strada che si sta costruendo con una spesa di svariati milioni ed è assolutamente inutile, porta né più né meno dove si apriva il varco tra le due corsie per ritornare a Milano.

Il lavoro ha comportato inoltre l'abbattimento di parecchi alberi, due della larghezza di una decina di metri non erano sufficienti?

Germano Bevilacqua

; O 8 DLLETTA o o st o i Progr. »WC uv COMUNE DI MILANO (§ Corpo Vigili Urbani o ZONA VENEZIA 8 V? 38963 II giorno zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 1,1- 9 alle ore si in if /4 2/1/ all'altezza del N° Il Signor Jt Ji4 411 A 4/ 2 conducente del vei AV/ Y° C / 4 targato ib 6 che ha comme§so l'infr zione Provvedimenti adottati L'Imposta di bollo è pagata iírnodo virtuale all'Ufficio Bollo di Milano, giusta zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Aui. Int. Fin. Milano N. 30905 4 del 28-3-1974
Pietro D'Ercole e Wanda Crociati al banco dei libri durante la festa
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6 MILANO DODICI -
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DODICI
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Tutti i cittadini del quartiere si sono riconquistati il diritto di passaggio: badili,

MILANO DODICI - pag. 8

Et itairunn

E' COOPERAZIONE

Un programma di viaggi e crociere per tutto l'anno

un servizio turistico per tutti i paesi del mondo

AGENZIA DI MILANO Via Vittor Pisani, 31 (angolo Via Pirelli) Tel. 6575051

E' ormai una consuetudine tra soci ed amici della Cooperativa "Ortica" di organizzare dei viaggi collettivi o le vacanze, per stare insieme, fare conoscenza di nuovi popoli e paesi e, se possibile, risparmiare o almeno rendere meno impellente la spesa per partecipare alle iniziative. Siamo già stati a Mosca, Leningrado, Cuba, Berlino, Grecia, Bulgaria, Asia Centrale, Somalia, Algeria, Parigi, in Crociera sul Mare Sono stati viaggi che hanno visto la partecipazione da due a cento persone. Sono venuti compagni ed amici non solo de/l'Ortica, ma anche di diversi rioni milanesi, da Segrate, Sesto S. Giovanni, Cremona, Pavia. Dall'esito dei viaggi, per lo più riuscitissimi sono testimoni le persone non solo quelle che hanno partecipato, ma anche coloro che - al ritorno del gruppo - hanno visto filmini, diapositive e sentito le discussioni sulla esperienza fatta. Orbene, la domanda per capodanno e per l'anno prossimo si è fatta più numerosa ed il lavoro dí organizzare i viaggi più impegnativo, per cui si è pensato di trovare una formula che possa essere da una parte una facilitazione e dall'altra una garanzia per tutti. Qual'è questa formula? E' quella della istituzione di un "Libretto di risparmio per le vacanze" depositato presso la Cooperativa Edificatrice "Ortica". In che cosa consiste? Semplicemente in questo: chi intende partecipare ad un viaggio oppure organizzarsi una vacanza, deve pagare la quota corrispondente. Non tutti, certamente, hanno la possibilità di disporre subito della cifra richiesta. Perciò ha la possibilità di rateizzare in anticipo un presumibile costo depositando presso la cooperativa la cifra che ritiene opportuno, da utilizzare poi quando vuole e come vuole. Praticamente mette da parte una somma che accumula periodicamente e la Cooperativa si rende garante del suo deposito. Questo rapporto non diventa soltanto fiduciario, ma può divenire, nel futuro, una formula ampia e sociale. Prima di tutto perché ciascuno è libero di proporre l'iniziativa alla quale aspira, inoltre è informato di altre iniziative, infine avrà sempre la possibilità di dare forza contrattuale alla cooperativa nei confronti delle agenzie turistiche che permetta di ottenere anche dei minimi o maggiori condizioni di favore.

CAPODANNO A

BARCELLONA

Durata del viaggio: 5 giorni

Partenza da Milano: 28 dicemb. Ritrovo dei partecipanti all'aeroporto. Partenza con voli di linea ed arrivo a Barcellona, trasferimento, sistemazione in albergo di tre stelle, camere a due letti con servizi, trattamento di mezza pensione. Visita della città ed escursione a Montserrat, in pullman con guida interprete. Assistenza di nostro personale. Cenone e veglione di Capodanno.

Quota Lire 235.000

UNA PROPOSTA SOCIALE PER VIAGGI E VACANZE

LA COOPERATIVA EDIFICATRICE "ORTICA" ISTITUISCE UN "LIBRETTO DI RISPARMIO PER LE VACANZE" - LA FACILITAZIONE PER PROGRAMMARE LA VACANZA E LA PARTECIPAZIONE A VIAGGI COLLETTIVI - LA GARANZIA SUI SOLDI DEPOSITATI - LA POSSIBILITA' PER OTTENERE CONDIZIONI DI FAVORE.

CAPODANNO A BUDAPEST Quota L. 210.000

Itinerario: Roma-Milano/Budapest/Milano-Roma - Trasporto: volo di linea

Durata: 4 giorni - Partenza: 29 Dicembre

29 dicembre (venerdì) ITALIA/BUDAPEST - Appuntamento dei partecipanti in aeroporto. Incontro con l'accompagnatore, operazioni di imbarco e partenza per Budapest. Cena a bordo. Arrivo, trasferimento in autopullman all'albergo. Sistemazione e pernottamento.

30 dicembre (sabato) BUDAPEST - Prima e seconda colazione in albergo.

In mattinata Prima oarte vixita città in autopullman con guida interprete. Pomeriggio libero. Cena in un locale tipico.

31 dicembre (domenica) BUDAPEST - Prima e seconda colazione in albergo. In mattinata seconda parte della visita città in autopullman con guida interprete. Pomeriggio libero. Cenone e Veglione di S. Silvestro.

1 gennaio '79 (lunedì) BUDAPEST/ITALIA - Prima e seconda colazione in albergo. Nel pomeriggio trasferimento all'aeroporto e partenza per l'Italia. La quota di partecipazione comprende: Trasporto aereo in classe economica con voli di' linea Roma-Milano/Budapest/Milano-Noma; Franchigia bagaglio kg. 20 per persona; Trasferimenti da/per aeroporto a Budapest; Sistemazione in alberghi di categoria A/2 in camere doppie con servizi e trattamento di pensione completa; Cena in un locale tipico; Cenone e Veglione

S. Silvestro; Visite ed escursioni in autopullman con guida interprete come da programma. Spese per l'ottenimento del visto turistico; Tasse e percentuali di servizio; Assistenza accompagnatore per tutta la durata del viaggio; Copertura assicurativa Europ-Assistance. La quota non comprende: Le bevande e gli extra personali in genere; Tutto quanto non espressamente indicato nel programma.

CAPODANNO A SUZDAL CON VISITA

DI MOSCA E VLADIMIR Quota L. 395.000

Itinerario: Roma-Milano/Mosca/Suzdal/Vladimir/Mosca/Milano-Roma -

Durata: 7 giorni - Trasporto: voli di linea Aeroflot da Roma e da Milano + autopullman - Partenza: 29 Dicembre

29 Dicembre (venerdì) ROMA/MOSCA - MILANO/MOSCA - Al mattino appuntamento in città, trasferimento all'aeroporto e partenza per Mosca.

30 Dicembre (dabato) MOSCA - Pensione completa. Visite della città (tour MOW/1 - M OW/2). Spettacolo teatrale,

31 Dicembre (domenica) MOSCA/SUDZAL - Pensione completa. Mattino partenza in autopullman per Suzdal. Cenone e veglione dl Capodanno.

1 Gennaio (lunedì) SUZDAL Pensione completa. Visite della città Passeggiata in troika.

2 Gennaio (martedì) SUZDAL/VLADIMIR/MOSCA - Pensione completa. Mattino partenza per Vladimir in autopullman. Visita della città. Pomeriggio proseguimento per Mosca.

3 Gennaio (mercoledì) MOSCA - Pensione completa. Visite della città (tour MOW/3). Spettacolo al Circo.

4 Gennaio (giovedì) MOSCA/MILANO - MOSCA/ROMA - Prima colazione. Mattino partenza in aereo per l'Italia. Arrivo e trasferimento in città

CAPODANNO A BUDAPEST IN TRENO Quota L. 215.000

Itinerario: Venezia/Vienna/Budapest/Vienna/Venezia - Trasporto: trenoDurata: 6 giorni - Partenza: 29 Dicembre

29 dicembre (venerdì) VENEZIA/VIENNA - Appuntamento dei partecipanti presso la stazione ferroviaria S. Lucia di Venezia. Incontro con l'accompagnatore, sistemazione in compartimenti a cuccette e partenza per Vienna.

30 dicembre (sabato) VIENNA/BUDAPEST - Arrivo a Vienna in mattinata. Prima colazione in ristorante, cambio stazione e proseguimento per Budapest. Seconda colazione con cestino da viaggio. Arrivo a Budapest. Trasferimento all'albergo, sistemazione, cena e pernottamento.

31 dicembre (domenica) BUDAPEST - Prima e seconda colazione in albergo.

Mattinata prima parte visita città in autopullman con guida interprete. Pomeriggio libero. Cenone e Veglione di S. Silvestro.

1 gennaio '79 (lunedì) BUDAPEST - Prima e seconda colazione in albergo. Mattinata libera In oornerielai0,seconda parte visita città in autopullman con guida interprete. Cena In un locale tipico.;

2 gannaiò Ñ/9 (menatici ISUDAPth F/V (ENNA - Prima colazione in albergo. Nella mattinata trasferimento alla stazione ferroviaria e partenza per Vienna. Arrivo e seconda colazione in ristorante. Pomeriggio giro orientativo della città. Cena in ristorante, trasferimento alla stazione a partenza per Venezia. Pernottamento in compartimenti-cuccette.

3 gennaio '79 (mercoledì) VENEZIA - In mattinata arrivo alla stazione ferroviaria di S. Lucia. La quota di partecipazione comprende: Trasporto In treno di 2 - classe con sistemazione in compartimenti a cuccette; Trasferimenti da/per stazione ferroviaria a Budapest; Sistemazione in alberghi di categoria A/2 In camere doppie con servizi e trattamento di pensione completa; Cena In un locale tipico; Cenone e Veglione di S. Silvestro; Visite ed escursioni In autopullman con guida interprete come da programma; Spese per l'ottenimento del visto turistico; Tasse e percentuali di servizio; Assistenza accompagnatore per tutta la durata del viaggio; coperturp assicurativa Europ-Assistance. La quo- ta non comprende: Le bevande e gli extra personali in genere; Tutto quanto non espressamente indicato nel programma.

CAPODANNO AD ATENE Quota Lire 250.000

Itinerario: Milano-Roma/Atene/Roma-Milano - Trasporto: voli di linea -

Durata: 5 giorni - Partenza: 29 Dicembre

1° giorno MILANO-ROMA/ATENE - Appuntamento dei sigg. partecipanti in aeroporto. Incontro con l'accompagnatore, operazioni di imbarco e partenza per Atene. Arrivo, trasferimento in città, sistemazione In albergo, ce- na e pernottameco. 2° giorno ATENE - Dopo la prima colazione, mattinata dedicata alla visita di città, in autopullman con guida interprete, comprendente un giro panoramico, la visita dell'Acropoli e del Museo Nazionale. Rientro in albergo e Pranzo. Il pomeriggio e la serata sono a disposizione: potrete approfondire la conoscenza della città, tuffandovi nel dedalo di viuzze della Plaka, il quartiere più caratteristico di Atene, mescolandovi tra la folla indaffarata che popola il bazaar all'aperto di Monastiraki o la centralissima piazza Omonia; oppg re rilassarvi ammirando i_pazzi neoclassici che ornano via Panepistimiu.

3° giorno ISan Silvestro) ATENE- Prima colazione in albergo. In mattinata possibilità di partecipare alta escursione opzionale a Capo Sounion, dove potrete ammirare i resti grandiosi del tempio che gli antichi dedicarono a Poseidon, dio del mare. Rientro ad Atene e pomeriggio a disposizione. In serata, per festeggiare il Capodanno, cena in un locale caratteristico della Plaka, centro della vita notturna della città, rallegrata da uno spettacolo di canzoni e danze greche.

4° giorno ATENE - Prima colazione in albergo e mattinata a disposizione. Pranzo in un locale tipico nel porticciolo di Microlimano al Pireo, dove si gusteranno specialità di pesce. II pomeriggio e la serata sono liberi.

5° giorno ATENE-MILANO - Prima colazione in albergo. In mattinata trasfe- rimento all'aeroporto e partenza per l'Italia. Arrivo e fine del viaggio.

CAPODANNO A SOFIA L. 215.000

Itinerario: Milano/Sofia/Milano - Trasporto: voli di linea - Durata: 5 giorni -

Partenza: 29 Dicembre

1° giorno MILANO/SOFIA - Ritrovo dei signori partecipanti all'aeroporto. Incontro con l'accompagnatore, operazioni di imbarco e partenza per Sofia. Arrivo, trasferimento in autopullman all'albergo, sistemazione, cena e pernottamento.

2° giorno SOFIA - Pensione completa. In mattinata visita della città in autopullman con guida interprete. Nel pomeriggio escursione al Monte Vitoscia.

3° giorno (S. Silvestro) SOFIA - Pensione completa. Giornata a disposizione per attività individuali. Cenone e veglione di S. Silvestro.

4° giorno SOFIA - Prima e seconda colazione in albergo. In mattinata escursione al monastero di Rila. Cena in un locale caratteristico.

5° giorno SOFIA/MILANO - Prima e seconda colazione in albergo. Mattinata libera. Nel primo pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza per Milano.

INVERNO RUSSO A MOSCA

Itinerario: Milano/Mosca/Milano - Durata: 5 giorni - Trasporto: voli di linea Aeroflot da Milano - Partenze: 7-14-21-28 Gennaio 1979 - 4-11-18-25 Febbraio 1979 - 4-11-18-25 Marzo 1979

1' giorno (domenica) MILANO/MOSCA - Al mattino ritrovo dei signori partecipanti in città. Trasferimento all'aeroporto e partenza per Mosca. Nel pomeriggio arrivo, trasferimento all'albergo e sistemazione. Tempo a disposizione. Cena e pernottamento.

2° giorno (lunedì) MOSCA - Pensione completa in albergo. Al mattino visita della città. Pomeriggio a disnosizione con la Possibilità di effettuare l'escursione facoltativa a Kolomenskoe. In serata spettacolo teatrale.

3° giorno (martedì) MOSCA - Pensione completa in albergo. Al mattino visita al territorio del Cremlino. Al pomeriggio visita alla Mostra Permanente delle Realizzazioni Economiche. Per le partenze di gennaio à inclusa nel programma una passeggiata in trolka. In serata spettacolo al Circo di Mosca.

4° giorno (mercoledì) MOSCA - Pensione completa in albergo. Al mattino escursione ad Arkangelskoe. Pomeriggio a disposizione.

5° giorno (giovedì) MOSCA/MILANO - Prima colazione in albergo. In giornata trasferimento all'aeroporto e partenza per l'Italia. Arrivo e trasferimento in città. Quota di partecipiazione L.270.000.

La quota comprende: trasporto aereo in classe economica Milano/Mosca/ Milano o Roma/Mosca/Roma e spuntini a bordo ove previsti; tasse aeroportuali; trasferimeriti da/per gli aeroporti; sistemazione In albergo di prima categoria in camere doppie con servizi e pensione completa;visite dl città in autopullman con guida interprete parlante italiano; escu rslone ad Arkangelskoe; spettacolo teatrale; spettacolo al circo; passeggiata in trolka (solo in gennaio); spese per l'ottenimento del visto consolare sovietico; assistenza di accompagnatore italiano; copertura assicurativa Europ-AssIstence. La quota non comprende: bevante, mance ed extra personali; tutto quanto non espressamente indicato nel programma.

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Ettore Patrioli

Di solito si ricordano l'operato e la vita delle persone più celebri attraverso i comuni mezzi di informazione.

Io invece voglio illustrarvi la biografia di un compagno pressochè sconosciuto dalla grande storia, un amico che ha dedicato la sua gioventù e rischiato la vita in un momento delicato della nostra storia, per gli ideali di libertà, per il Partito e per tutti i lavoratori. Voglio riportare le poche parole dette da me nel triste giorno del suo funerale:

"Compagni ed amici tocca a me il triste compito di ricordare il partigiano Ettori Patrioli, per noi grande combattente per la libertà, grande amico, compagno di lotta. All'inizio, nel 1944, dovette affrontare molte difficoltà e sacrifici, soprattutto dopo la liberazione, durante la sua attività di membro del consiglio di fabbrica della Richard Ginori e grande attivista in zona per il PCI. Quando le forze reazionarie tentarono di infangare i valori e gli ideali portatici dalla resistenza, troviamo di nuovo il compagno Ettore, assieme ai suoi compagni, affrontare i disagi prima di una dura lotta e poi nelle carceri di Scelba.

Uscito di prigione, come altri compagni fu messo nelle condizioni di non poter lavorare, fondava con altri compagni la cooperativa dei tas.sisti diventandone un attivo e stimato dirigente.

A te compagno Oscar e a tutti voi giovani che siete qui numerosi a dare l'estremo saluto al compagno Ettore diciamo: prendete esempio da lui, un uomo onesto che ha sempre lottato per la libertà senza mai chiedere nulla.

Ciao compagno Ettore io ti voglio ricordare così."

Quanti come il compagno Ettore ci hanno lasciati così all'improvviso lasciando a noi il compito non solo di continuare a lottare, ma di cercare di raccontare e di illustrare il loro operato, la loro storia, il loro esempio, unico e vero di gente semplice che non ha avuto bisogno della prima pagina per volerci bene.

Adele Longoni Castiglioni

Una intera vita dedicata alla lotta contro ogni sopruso, la miseria per l'emancipazione del bene e della libertà, si distinse fra tutte le mamme per la sua chiara testimonianza di coerenza e rigore nelle idee per la famiglia, i figli e verso ogni essere umano che incontrava, il suo simbolo era l'amore.

Nata 89 anni fà, cristiana di cuore, ma di mente spregiudicata ed incline ad opporsi con tutti i suoi mezzi ad ogni atto che peggiorasse la situazione di tutti, autodidatta, precisa nelle cose e in particolare nel tempo.

Durante la prima guerra mondiale affronta da sola la battaglia per la sopravvivenza, marito al fronte, porta avanti e istruisce i figli. All'avvento del fascismo nella zona di via Mantegna si trova in mezzo a due fuochi e sceglie ancora la strada giusta, qualla di difendere il bene e l'amore, diffondendoli tra coloro che incontra. Poco dopo lo scoppio dell'ultima guerra è come che si arruolasse volontaria al movimento partigiano aderendo a un gruppo clandestino, al quale dedicò, soprattutto come madre, tutte le sue migliori energie senza mai esitare e fu sempre troppo audace fino a nascondere ai suoi famigliari quello che faceva.

L'ADELE entrava e usciva dal Palazzo Litta con la borsa, che noi ricordiamo, piena di stampa clandestina destinata alle Brigate Garibaldi. Era l'ADELE una vera e grande madre, sapendo che per difendere la famiglia, i figli, occorreva distruggere il male, cioè il nazi - fascismo, per la fine della guerra e la conquista della pace, che per questo è stato decretato la Medaglia Garibaldina con diploma sottoscritto dal Generale Comandante Longo.

Madre esemplare, lavora anche di notte, mentre la famiglia riposa, costruisce fiori di carta per realizzare un po' di pane, non disturba nessuno, mai un litigio, chi azzardava fare delle osservazioni, le subiva e non reagiva, tutto faceva per gli altri, qui all'Ortica nelle casette dei ferrovieri dove abitava ha lasciato preziosi insegnamenti di bontà.

Ricoverata da sei anni, nella sua stanza, nonostante ammalata, aiuta altri ammalati, tanto che il medico, gli infermieri e ricoverati dicono che è una donna santa. Mai un lamento, quando capisce che deve morire, piena di intensi dolori, non si lamenta, non vuole infastidire chi la circonda e invoca il desiderio che la morte avvenga nelle giornate in cui i funerali si svolgessero al sabato o alla domenica, onde non disturbare la gente che ha impegni di lavoro. Tuttavia, di nulla approfittando, Ella non accettò compensi o distintivi di sorta, ritenendo di non aver compiuto altro che il suo dovere di madre e di italiana, usando sempre il motto dell'AMORE.

Eugenio Zanzi

Come altri del quartiere Ortica, al ritorno dalle ferie estive sono stato colto da sgomento nell'apprendere la triste notizia che Eugenio Zanzi era deceduto per un banale incidente di montagna.

Educatore dei Martinitt è morto (39 anni) il 26 luglio scorso precipitando per circa 30 - 40 metri mentre accompagnava alcuni dei suoi ragazzi al rifugio Larsec nel trentino.

Nell'esprimere alla famiglia e ai suoi amici di lavoro e di partito le mie sentite condoglianze, non posso non ricordare le lunghe chiacchierate, le interessanti discussioni ed i frequenti scambi di opinione con lui avuti su piccoli e grandi problemi di questi ultimi anni.

Entrambi cattolici, lui militante della Democrazia Cristiana io nel Partito Comunista, quante volte ci siamo soffermati sulla funzione ed il ruolo dei cattolici nel perseguimento di una società migliore, più giusta e più solidale.

Certo io non avevo la sua cultura e anche per queto apprezzavo moltissimo parlare con lui.

Entrambi impegnati nel decentramento della nostra Zona 12, in due differenti partiti, per affrontare insieme i piccoli e grossi problemi di tutti i giorni, quante volte ho potuto apprezzare in lui il desiderio e la volontà di ricercare ciò che univa, quante volte non capiva, ed io con lui, il perchè di certe divisioni.

Credo che chi ha conosciuto la serietà e l'onestà di Eugenio Zanzi (amici e avversari di partito) abbiano aPprezzato ed in parte acquisito la sua grande ansia di unità fra tutti coloro che in buona volontà e nel rispetto delle altrui caratterizzazioni, operano per una società terrena migliore. Remo Manara

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Equo Canone

Dopo circa 40 anni di proroghe e di blocchi nei contratti e canoni di locazione, è stata finalmente approvata la legge dell'equo canone. Non è una legge di facile interpretazione e naturalmente si creerà un po' di confusione nella sua applicazione. La legge con il tempo diventerà più facileper tutti anche per la costituzione del nuovo catasto, previsto nell'accordo dei Partiti che sostengono l'attuale Governo. Come. si determina l'equo canone? È il momento più delicato, ma con un po' di pazienza ciascun flquiiino può cominciare a farsi i calcoli delzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA- proprio nuovo affitto: che sarà certamente più basso dell'attuale se il contratto è di epoca recente (ed allora la riduzione scatterà immediatamente e per intero), mentre aumenterà se il contratto è di più vecchia data, ma in questo caso l'aumento sarà graduale, e per i meno abbienti, sostenuto da un'integrazione dello Stato. Le operazioni per il calcolo partono da un dato che fissa anche la rendita massima della proprietà immobiliare: il canone di locazione non può superare il 3,8% del valore locativo della abitazione. Questo valore, si determina moltiplicando la superficie convenzionale della casa per il costo unitario di produzione dello stesso appartamento. Il costo base diventa costo unitario applicando sei classi di correttivi (in aumento o in diminuzione) che tendono, per quanto possibile a oggettivizzare ogni diversa realtà. Vediamo queste diverse classi.

I° - La tipologia dell'abitazioneIn base alle indicazioni catastali è possibile qualificare otto tipi distinti di casa e a seconda della qualità si stabiliscono gli aumenti o le diminuzioni del costo unitario e quindi in definitiva del canone di affitto: + 100% per le abitazioni signorili, cioè di lusso, -1- 25% per le abitazioni civili, + 5% per le abitazioni di tipo economico, - 20% per le abitazioni popolari, - 50% per le abitazioni ultra popolari, - 30% per le abitazioni tipiche dei luoghi.

L'ufficio tecnico erariale vigilerà per impedire modifiche dello stato catastale suggerito da intenti speculativi.

2° - La dimensione del centro abitato - Più grande è il Comune in cui si trova l'abitazione, più alto è il coefficiente: -t- 20% per i centri con più di 400 mila abitanti, - 10% per quelli con più di 250 mila abitanti, 5% per quelli con più di 100 mila abitanti, - 5% con più di 50 mila abitanti, - 10% con più di 10 mila,20% per i Comuni tra i 5 e i 10 mila abitanti.

3° - L'ubicazione dell'alloggioPer l'applicazione di questa variabile, bisognerà attendere la ripartizione del territorio comunale in cinque zone in cui varranno coefficienti diversi.

4° - Il livello di piano - Se i piani sono almeno tre, si applica anche questa variabile in funzione ovviamente del maggior vantaggio:20% per le abitazioni al seminterrato, - 10% per il piano terra, o per i piani intermedi ed ultimo piano, -1.20% per gli attici (ma negli ultimi due casi c'è rispettivamente una riduzione del 5% dal quarto piano in su ed una limitazione dell'aumento al 10% se manca l'ascensore).

5° - La vetustà - In relazione alla vecchiaia della casa si applica un1% di degrado per ogni anno decorrente dal sesto successivo a quello di costruzione e sino al ventunesimo e uno - 0,5% per gli ulteriori trent'anni. È chiaro che in caso di integrale ristrutturazione o di completo --stauro (e solo in questi due casi) per anno di costruzione dovrà intendersi quello dell'ultiinazione di questi lavori.

6° - Lo stato di conservazione e di manutenzione - Coefficiente zero se lo stato è normale; si applicano invece variabili riduttive se Io stato è mediocre, - 20%, o scadente,40%, prendendo a metro di valutazione, pavimenti, pareti e soffitti, infissi, impianto elettrico, impianto idrico e servizi igienico - sanitari, impianto di riscaldamento, accessi, scale ed eventuale ascensore"; facciate, coperture e parti comuni in genere. E mediocre lo stato dell'immobile quando siano scadenti tre di tali elementi (due dei quali riferiti all'edificio), è scadente quando tali siano almeno quattro di questi elementi.

Si è svolta recentemente una giornata di solidarietà con il Cile e i popoli oppressi di tutto il mondo.

L'ambiente era la piazza Rimembranze, dove c'è il capolinea del 4.

A lavorare per questa giornata ci si son messi un po' tutti: per primi i ragazzi dell'Oratorio di Lambrate che hanno veramente dato l'anima per portare, pulire, organizzare, fare tutti quei piccoli lavori che sono la base di queste manifestazioni; poi i compagni di Unidad Popular a Milano, centro politico della giornata; i militanti della Lega per i diritti e la liberazione dei popoli, organizzazione aperta a tutti i democratici, presieduta da Lelio Basso, e che si prefigge appunto ciò che indica la sua denominazione; infine il circolo ACLI di Lambrate, che nella zona vuole appunto proporsi come presenza cristiana all'interno del mondo dei lavoratori.

Sommariamente, la mattinata è stata un occasione per un momento di riflessione, intermezzata da canti cileni di V. Jara eseguiti da uh bravissimo compagno di Unidad Popular, riflessione sul messaggio biblico ed evangelico, cioè sulla promessa di liberazione che Dio ha dato all'uomo, liberazione non solo spirituale ma anche economica, politica, culturale, e che è il piano di Dio per tutti i popoli ed è lo spirito che anima gli autentici cristiani nel mondo. Dopo questo incontro, si aveva l'occasione per fermarsi a mezzogiorno a gustare alcune specialità della cucina cilena, piatti fatti con abilità e pazienza dai giovani dell'Oratorio di Lambrate sotto la

Caro Milano 12

Caro Milano 12, nel tuo ultimo numero abbiamo visto con piacere numerose e belle fotografie che illustravano alcuni momenti della festa popolare dell'Ortica e noi ti ringraziamo della pubblicazione anche perchè siamo certi che questo ci aiuterà in futuro a far sì che la Festa Popolare abbia sempre più successo e diventi veramente la Festa di tutto il Rione.

guida dei compagni cileni. Il pomeriggio aveva invece un taglio culturale e politico.

Iniziavano i bravissimi artisti del gruppo Japanqui che eseguivano brani della tradizione popolare cilena e concludevano i Nuestra America; le canzoni avevano i ritmi briosi e magici dell'america latina e parlavano dell'amore, della resistenza, della rivolta, del dolore di tutti questi giovani popoli in lotta per la loro autodeterminazione.

Contemporaneamente la brigada Salvador Allende eseguiva un murale, donato alla scuola elementare Pietro Maroncelli di Lambrate, e che sarebbe bello tutti quanti potessero vedere.

Particolare interesse ed emozione ha suscitato la proiezione del cortometraggio "Compagno presidente" un film sulla figura del Presidente Salvador Allende, e sul Cile nato dalla lotta di Unidad Popular.

Una giornata, come si vede, ricca di interventi, di occasioni per riflettere, capire, approfondire le proprie conoscenze su questi grandi problemi; noi speriamo che la piazzetta Rimembranze possa essere utilizzata dai cittadini, sotto la guida organizzativa del Consiglio di Zona, per mobilitarsi e unirsi sui problemi del Consiglio della zona, che sono quello dell'Innocenti ancora in balia del suo irresponsabile padrone De Tommaso e dell'indefinibile Ministro dell'Industria Donat Cattin, il problema della casa dei giovani, degli anziani.

Detto questo ci preme far notare che le foto sono state pubblicate assieme a quelle di altre manifestazioni Rionali, poichè potrebbero crearsi delle confusioni sul carattere della festa stessa, dato che alla nostra iniziativa hanno collaborato tutti i ceti sociali dal singolo Cittadino, ai Commercianti, alla grande Azienda, ad alcune associazioni rionali oltre a numerosi consigli di fabbrica. Ed è stato proprio grazie a questo contributo finanziario e morale che tutte le iniziative messe sulla carta sono diventate realtà. Vogliamo citare tra le tante iniziative: la premiazione di un gruppo di anziani lavoratori, il concerto bandistico, la mostra mercato di pittura, la scalata all'albero della cuccagna, la corsa nei sacchi, e per finire la camminata non competitiva che grazie all'impegno del dinamico e preciso Carleto Spagna, ha avuto un enorme successo. Successo che del resto è stato ribadito nelle parole dell'Assessore al Decentramento Comunale Antonio Taramelli che nel suo breve saluto ai Cittadini ci ha invitati a continuare nella nostra inziativa che del resto siamo sicuri proseguirà, perchè proprio in questi giorni si sta formando un Comitato (Pro Loco) per la continuazione dell'Iniziativa.

Per il Comitato Promotore Angelo Rotondo

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Tornare in piazza per il Cile e per tutti i popoli oppressi
Pino Festa "Scalata all'albero della cuccagna durante la festa dell'Ortica"

Attualità della "Little Italy"

Il vero e il costruito

di Spectator

Non si parla del vero Iran

L'ANPI (Assoc. Naz. Partigiani d'Italia) raccogliendo l'appello di solidarietà alla Resistenza Iraniana, informa la gente del quartiere su come stampa e radiotelevisione di ogni parte del mondo omettano spesso la verità.

Innanzi tutto certe notizie vengono considerate notizie del giorno per riempire le prime pagine e dare inizio ai "giornali radio".

Molti fattori intervengono a deviare il flusso delle informazioni veritiere proveniente dall'IRAN verso l'estero: interpretazioni azzardate o del tutto errate, messa in circolazione di dati senza fondamento ecc. Il principale di questi fattori è la propaganda martellante con la quale quel regime cerca di salvare e nascondere il suo vero volto all'estero, esportando notizie fasulle con l'intenzione di far credere che esse siano piene del medesimo significato che hanno nei paesi

liberi. Infatti, non si parla mai delle carceri, delle torture, dei massacri perpetrati dalle forze fasciste dello Scia. Da questo tiranno appoggiato, protetto, orchestrato dall'imperialismo americano.

Un esempio: riguardo al venerdì 8 settembre u.s. in relazione ai tragici fatti di quel giorno, quel regime ha fornito il dato "ufficiale" di 58 morti! Gli inviati speciali affermavano di aver visto l'esercito sparare per le strade con i cannoni.

Due di questi films recuperati sono "Una moglie" del regista John Cassavetes e "La febbre del sabato sera" con John Travolta (il nuovo idolo delle folle) (sic!) cui il regista è un illustre sconosciuto ed è meglio che resti tale.

Entrambi questi films sono americani, e sono ambientati tra gli emigrati italiani, nella cosiddetta "little italv", ma quanto sono differenti in fattb di qualità!

Il film di Cassavetes racconta di una coppia sposata, della nevrosi della donna che, relegata in casa a fare la casalinga, ricerca disperatamente una propria identità. Il suo equilibrio comincia a vacillare quando il marito, un capo mastro italo - americano, oberato dal lavoro, è costretto ad annullare una serata promessale: la donna si sente defraudata, si ubriaca, ricerca la compagnia di un altro uomo per quella notte ed al mattino, al ritorno del marito, reagisce con atteggiamenti originali alle sue premu-

re, per richiamare l'attenzione sui suoi problemi. Continua poi disperatamente in questo atteggiamento desideroso di affetto sincero, arrivando a sfiorare la follia.

Il marito, e più ancora sua madre, non riescono a tollerare il comportamento di Mabel, questo il nome della donna, a comprendere il suo messaggio disperato e la fanno rinchiudere in una clinica per malati di mente, dove tra tranquillanti ed elettro - shock, viene ridotta ad un povero essere incapace di reazioni. Ma il ritorno a casa è per lei sconvolgente, tenta il suicidio ed in una scena altamente drammatica in cui si intromettono anche i tre piccoli figli, è salvata dal marito. La pace alla fine ritorna ed i due si avviano, mano nella mano, verso il futuro che non può essere che una continuazione angdSciosa del passato. Questo film, stupendamente recitato di Gene Rowlands nella parte di Mabel e da Peter Falk in quella del marito, è una introspezione impietosa del rapporto di coppia, della sudditanza della donna schiacciata da un marito maschilista, non per niente di origine italiana, il quale è a sua volta oppresso da un lavoro massacrante e come nelle scatole cinesi, soffocata da una madre, che del mammismo ha fatto la sua vocazione, e dall'intera famiglia d'origine che sono a loro volta condi-

Una donna meravigliosa

Karen Blixen, nota anche come Isak Dinesen (anche lei, come George Sand e George Eliot, si è scelta, per affermarsi nel mondo maschilista delle lettere, uno pseudonimo di uomo), è uno dei nomi più prestigiosi della storia leteraria europea di questo secolo. Quando nel '57 Hemingway ebbe il Nobel, tenne a dichiarare pubblicamente che l'assegnazione del premio a lui piuttosto che alla Blixen gli pareva una ingiustizia. La Blixen ha avuto una vita intensa, nei limiti che le permetteva un'atroce malattia: la sifilide, contratta dal marito in Africa poco dopo il matrimonio, divenuta inguaribile e subita per ben quarantacinque anni (quando è morta, nel 1962 a 77 anni, pesava 35 chili).

In Italia sono tradotte tutte le sue opere più importanti, da Mondadori i Sette racconti gotici, da Feltrinelli La mia Africa, Racconti d'inverno, Ultimi racconti, Capricci del destino. Non si è mai impegnata nel romanzo (a eccezione di un "giallo" che ci piacerebbe veder tradotto: Le vie della vendetta, 1944), ma nella dimensione del racconto non è seconda a nessun narratore di questo secolo. I suoi maestri dichiarati sono stati Shakespeare e Andersen, Hoffmann e Melville, dai quali ha derivato il gusto per le grandi e sintetiche costruzioni metaforiche. È stata insomma una gran narratrice, una sorta di nonna meravigliosa che invece di raccontare fiabe per i bambini (come il suo connazionale Andersen) ha raccontato fiabe per adulti.

Ma di che tipo di fiabe si tratta? Già l'uso di questa parola indica un genere scevro di realismo, aperto al fantastico e al romanzesco. La Blixen veniva da una famiglia protestante, della setta unitarista. Gli unitaristi non distinguono in Dio e Diavolo due entità contrapposte, ma un'unica entità, all'origine del bene come del male, e insistono sull'assenza del libero arbitrio: Dio assegna a ciascuno il suo destino, la validità dell'uomo sta nel sapergli tener fronte con coerenza e accanimento, nell'aiutarne la realizzazione più piena. Il conflitto nasce, nei personaggi, quando questo è reso difficile dalla loro ribellione a un destino considerato ingiuso, o dalle condizioni

zionati dal modello USA che impone le sue leggi di vita e che stritola inesorabilmente chi ricerca una propria identità.

John Cassavetes è uno dei migliori registi americani del new cinema ed ha confermato con questo film la validità delle sue opere, ultima delle quali è "Minnie e Moscowitz".

La nuova stagione cinematografica è agli inizi, si annunciano i primi films importanti come "L'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA e perciò in attesa non resta che ricercare quelli che si sono perduti nella precedente stagione, perché trattenuti per diversi mesi nelle sale di prima visione, non consigliamo di frequentare troppo di sovente per i prezzi troppo salati.

L'altro film, "La febbre del sabato sera", imposto da un grosso batage pubblicitario e condito da un pupattolo insignificante, anche se bravo ballerino, come John Travolta, è un lavoro di cui non ci si dovrebbe occupare.

È un film che odora di falso, ricostruito, già visto; da "West Side Story", anche questo riproposto ultimamente sui nostri schermi dalla moda revival, a "Gioventù bruciata", il tema è stato senz'altro svolto meglio, inoltre l'ambiente che ricostruisce la "little italy" è stato già descritto egregiamente dal regista Scorsese nei suoi films, come soprattutto in "Mean Street".

Non resta che il mondo della disco - music, disperato bisogno dei giovani di stare insieme, ma turlupinati ancora una volta dal capitale che da un desiderio di comunione, ha trasformato questi ambienti in luoghi di competizione, di finto agonismo, di necessità di primeggiare come unico momento per acquisire una propria identità, specchio deforme del modello made in USA.

Basta un solo colpo di cannone per fare 58 vittime: e venerdì 8 settembre si è sparato molto in tutto l'Iran. I giornalisti o gli inviati speciali non sempre conoscono le lingue orientali, quindi è assai arduo riuscire a interpretare giustamente e sapere con esattezza ciò che accade in quei paesi stranieri. Così in Iran. Le interviste non sono molto numerose da permettere di possedere un quadro completo delle situazioni reali e popolari, anche perché le forze di polizia della repressione, "LA SAVAK" impediscono con tutti i mezzi il diffondersi di notizie reali. Piuttosto, si fanno circolare notizie secondo cui la lotta popolare è invece solo lotta di "fazioni religiose" mentre tutto un popolo è insorto contro la tirrannide fascista dello Scia, e delle sue varie caste.

Ecco perché i Partigiani Italiani, la Sez. Quartiere che è in rapporti con la Resistenza Iraniana, rende noto all'Opinione pubblica tutte le informazioni veritiere relative alla Resistenza eroica del popolo Iraniano. La Resistenza iraniana ci chiede di essere aperti verso di loro, se non altro perché soltanto loro sono la vera voce dell'Iran all'estero.

La Sezione ANPI di quartiere si mette a disposizione della Resistenza Iraniana operante anche qui nel nostro Paese, per aiutare e rovesciare il fascismo, proponendo' un incontro con le forze democratiche della Resistenza Iraniana: (C.I.S.N.U.)

Da tale incontro, esteso a tutte le forze democratiche del quartiere, ci auguriamo si sviluppi una collaborazione costruttiva a carattere continuativo.

VIVA LA RESISTENZA!!

IL FASCISMO NON PASSERA!.

VIVA LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Sezione A.N.P.I. Martiri Lambrate - Città Studi presso Consiglio di Zona l l Via Ponzio n. 35

Karen Blixen

Prendiamo Babette, uno dei suoi gioielli (in Capricci del destino): è la storia di una straordinaria cuoca parigina orgoglosa della sua arte, che prende parte attiva alla Comune e, per sfuggire alla morte, si rifiugia in un fiordo del nord presso due zitelle che ignoreranno tutto di lei. Babette si adegua totalmente alla nuova situzione, ma quando anni e anni dopo giunge il momento di una grande celebrazione ella saprà dimostrare alla piccola società protestante in cui si è inserita che il paradiso è cosa concreta, raggiungibile terrestramente non con l'ascesi, ma con la materialità e la scienza della sua cucina: trasportando gli austeri invitati in una dimensione di delizia e comunicazione "paradisiaca"...

esterne (sociali, storiche). Di qui i risvolti patetici e drammatici delle sue storie, e la prevalenza in esse di eccezzionali protagoniste femminili, che sembrano contradditoriamente incarnare sia la passione e la rivolta che la superiore adesione alla propria vocazione. E questa aristocratica scrittrice, nostalgica di un mondo nordico e fatato mai esistito e attenta a verificare gli echi più profondi di una filosòfia e di un'etica "aristocratiche" anche nelle figure più umili (i negri de La mia Africa come i tanti asiatici o i proletari che compaiono nelle sue elaborate vicende), finisce cosi per essere a volte più profondamente "rivoluzionaria" di quanto non le sia stato riconosciuto.

In un altro straordinario racconto, Storia immortale, dacui Orson Welles ha tratto un bellissimo film con l'interpretazione di Jeanne Moreau e di se stesso, un vecchio e potente ma solitario strozzino scopre dal servo che esistono "storie", fantasie collettive e singole, e una di queste egli si propone di far passare dalla leggenda alla realtà: quella, per l'esattezza, che ogni marinaio di ogni parte del mondo e di ogni tempo ha sempre sentito raccontare o ha raccontato egli stesso, quella del baldo marinaio che viene avvicinato da un ricco signore impotente che gli offre denaro e denaro se egli vivrà una notte d'amore con la sua giovane e bellissima moglie. Ma nel mette-. re in scena questo sforzo di verificare la fiaba e di forzare il destino (assumendo una prostituta per la parte della moglie) egli assiste alla nascita di un amore e giunge alla propria distruzione di tardivo, piccolo e tragico demiurgo... Ma quante altre fiabe la Blixen ha saputo raccontare, con la sua saggezza insoddisfatta e la sua costante ricerca! Un mondo insieme nordico e barocco, uno scenario mosso e grandioso, che trascina il lettore in una sfera di magico teatro del destino, nelle cui quinte e sotto le cui luci e ombre il lettore è però infine costantemente chiamato a riflettere anche sul suo rapporto col proprio individuale destino.

UN
Consigliato dalla libreria Q.12
Anny P. Parodi MILANO DODICI - pag. 11
AUTORE AL MESE
di
G.F. 4.

lettere

Alloggi per ferrovieri

Scriviamo a te con la speranza che chi ha orecchie ci senta, ed ecco il problema: Come mai il Compartimento delle Ferrovie Statali di Milano consente ad abusivi i suoi piccoli alloggi siti in via G.A. Amadeo 60 all'Ortica?Abusivi che si permettono persino di picconare alloggi dichiarati inagibili, apportanto modifiche di ogni genere, senza pagare né affitto, né energia elettrica, nè acqua potabile, il tutto sotto gli occhi degli addetti ai lavori delle Ferrovie medesime!

E possibile che detti alloggi destinati ai pensionati ferrovieri, siano lasciati alla mercé di individui provenienti da chissà dove e privi di ogni diritto su tali alloggi?11 brutto della faccenda è che le FF.SS. non intervengono nonostante gli esposti che molti cittadini ocupati e no questi alloggi hanno rivolto loro.

(lettera firmata)

I giovani sportivi della G. XXIII

L'Unione Sportiva Giovanni XXIII affronta, come ogni anno, un nuovo impegno sportivo: si apre infatti l'anno 1978-79 C .S.I. con il torneo invernale che prende l'avvio il 16 ottobre prossimo.

La nostra società partecipa al suddetto torneo con due squadre: una di giovanissimi a 11 (età tra i 10 anni e i 12 anni) ed una di dilettanti a 11 (età oltre i 18 anni). Ambedue le squadre giocheranno in orari differenti ma sempre tra le ore 10 e 12 di tutte le domeniche, sul campo sportivo interno dell'Istituto Martinitt di via Riccardo Pitteri che resta sempre accessibile a tutti quanti gli sportivi che vorranno seguire le nostre squadre nelle partite in casa. Come tutte le società anche la nostra continua ad esistere grazie allo sforzo unitario e continuo dei soci e dei dirigenti (pochi!), ha, purtroppo, dei problemi finanziari che si spera di risolvere grazie anche all'aiuto di tutti quanti vorranno associarsi (la tessera mensile di socio è di L. 2000) o comunque offrire anche solo un parere sportivo alla nostra sede di via Amadeo 90.

La V.S. G. XXIII offrirà comunque a tutti, in perfetto spirito sportivo un spettacolo ogni domenica, sicura che ogni persona che assisterà ad una sua partita nel vedere la "CARICA" CHE SPRIGIONA DAI SUOI ATLETI si convincerà quanto essa vale!

Si ringraziano i dirigenti e gli operatori del mensile "ZONA 12" che permettono in tal modo ampie sintesi di situazioni verificatesi nel Quartiere, e favoriscono i contatti tra i Cittadini avvicinandoli e costruendo così un ambiente più caldo ed amico tra persone che magari si vedono ogni giorno senza scambiarsi una parola.

L G.XXIII dice a tutti, e di cuore , un ARRIVEDERCI.

VIAGGIO DELL'AMICIZIA A

cuba

2 - 13 DICEMBRE 1978 partenza da MILANO

VISITE E SOGGIORNO A L'AVANA E ALL'ISOLA DEI PINI - SERATE DELL'AMICIZIA - INCONTRI SOCIALI

QUOTA DI PARTECIPAZIONE (Tutto compreso trasporti, vitto e alloggio)

lire 740.000

Le iscrizioni si ricevono al giovedì dalle ore 21 alle ore 23 presso lagsecle ASSOCIAZIONE ITALIA - CUBA

Via Ugo Foscolo, 3 - MILANO MILANO 12 - Via S. Faustino 5, Milano

Nolo ottimi a999

Via Porpora, 9 T. 2820444

il patronato INCA

Istituto Nazionale Confederale di Assistenza ente di diritto pubblico per la tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori assiste gratuitamente tutti i cittadini nel disbrigo delle pratiche per:

infortunio e malattia professionale Ä pensione di invalidità Ä vecchiaia reversibilitàÄ tubercolosi Ä disoccupazione assegni familiari Ä versamenti volontari Ä recupero contributi Ä maternità Ä malattia Ä responsabilità civile

lavoratori cittadini per qualsiasi pratica assistenziale e previdenziale rivolge. tevi al

patronato INCA

Servizio provinciale della Camera del Lavoro

In Milano, C.so di Porta Vittoria, 43 In provincia, presso le locali Camere del lavoro

Milano e la sua Centrale del Latte

Se il nome della Centrale del Latte di Milano è conosciuto come centro di raccolta e lavorazione del latte tra i più moderni ed efficienti in Europa, forse, sulla Centrale del Latte di Milano, molti milanesi non sanno più di tanto.

Questo articolo nasce proprio dalla esigenza di fornire notizie più dettagliate sulla Centrale del Latte di Milano, per far conoscere ai milanesi come si svolge il lavoro di questa grande Azienda, il cui solo scopo è quello di provvedere ad un servizio essenziale per la comunità e di farlo nel migliore dei modi, senza scopi di lucro.

Proprio per tale servizio, dal 1960 la Centrale è entrata nel numero delle Aziende Municipalizzate e ne è il migliore esempio.

Il lavoro della Centrale inizia in campagna, dove, oltre a garantire la sicurezza degli allevamenti da cui proviene il suo latte, offre ai produttori premi di qualità.

Infatti dal 1962 ad oggi sono stati devoluti premi per circa quattro miliàrdi.

Arrivato alla Centrale, il latte, già indenne e di qualità superiore, viene sottoposto a

circa 1.600 controlli durante tutto il processo di lavorazione.

Una volta pastorizzato, omogeneizzato e confezionato, il latte passa alla distribuzione.

Parlando di dati precisi: ogni giorno circa 2.500 q di latte fresco sono distribuiti per le necessità dei milanesi a circa 2.200 punti vendita.

Il lavoro di distribuzione occupa 140 operai che con 65

automezzi dalle 5 del mattino entro mezzogiorno ne garantiscono il rifornimento.

Una parte di questo stesso latte fresco di giornata viene utilizzata per la produzione dei derivati altrettanto garantiti per qualità e genuinità: panna, yogurt, creme pronte, budini. Ecco la Centrale del Latte di Milano vista un po' più da vicino.

Quanto detto sopra non è che un quadro molto semplificato, se si pensa che il lavoro della Centrale si svolge in una Azienda che attualmente occupa un'area di ben 35.000 m2 e che coinvolge costantemente centinaia di uomini e di macchinari.

Milano
DODICI
pag. 12
Centrale del Latte di
MILANO
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A cura dell'Ufficio Pubbliche Relazioni della Centrale del Latte di Milano.

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