Bollettino unitario ASGEN
IL CONSIGLIO DI FABBRICA
LAVORATRICI E LAVORATORI DELL' ASGEN
Il COnsiglio di Fabbrica ín vista del rinnovo di tutti i delegati ha elaborato , discusso ed approvato, sulla base della esperienza fatta in questi due anni e delle esperienze realizzate in molte altre fabbriche ; lo statuto che sotto riportiamo come Contributo effettivo per una sempre maggiore partecipazione di tut ti i lavoratori alla elaborazione e alla gestione di tutta l'attività sindacale .
STATUTO DEL CONSIGLIO DI FABBRICA
Art. I° - CONSIGLIO DI FABBRICA
Il Consiglio di Fabbrica è l'organismo sindacale unitario di fabbrica e istanza di base del sindacato, strumento dell'iniziativa rivendicativa e politica dei lavoratori dentro e fuori la fabbrica, nell'ambito delle linee politiche del sindacato stesso .

Esso è composto da n. 31 delegati democraticamente eletti tra tutti i lavoratori di ogni gruppo omogeneo .
Il Consiglio di Fabbrica imposta l'azione rivendicativa e la gestisce, dirige la politica sindacale nella fabbrica; ricerca la sintesi unificante dei problemi che riguardano tutti i lavoratori, risponde a quelli specifici di reparto o di gruppo , li affronta decidendo e coordinando l'azione di mobilitazione dei lavoratori interessati.
Il Consiglio di Fabbrica promuove le iniziative necessarie per la sensibilizzazione e la crescita sindacale e politica dei lavoratori, opera per la concreta partecipazione di essi alle scelte politiche e alle decisioni dell'azione del sindacato sui problemi generali.
La effettiva funzionalità del Consiglio di Fabbrica viene garantita mettendo a sua disposizione le ore riconosciute contrattualmente ai Rappresentanti Sindacali, quelle ottenute con accordi aziendali e quelle a disposizione della ex commissione interna .
Art. 2° - STRUTTURE DEL CONSIGLIO DI FABBRICA
a) Il Consiglio di Fabbrica assicura un efficace coordinamento della sua attività ed un rapido collegamento tra i delegati eleggendo, nel suo ambito, un Esecutivo.
I compiti dell'Esecutivo sono operativi e funzionali quindi limitati alla attuazione delle decisioni prese dal Consiglio di Fabbrica e dall'Assemblea generale dei lavoratori.
Il Comitato Esecutivo è composto da n. 9 membri . I membri dell'Esecutivo possono essere sostituiti in ogni momento dal Consiglio di Fabbrica .
Si introduce comunque il criterio della verifica semestrale dei componenti l'Esecutivo in modo da realizzare con la rotazione, una più ampia responsabilizzazíone dei delegati medesimi .
Il Consiglio di Fabbrica nomina di volta in volta delle Commissioni operative per lo studio e l'approfondimento di specifici problemi in relazione alle .esigenze contrattuali, rivendicative ed organizzative; inoltre in occasione di trattative, procederà alla designazione di una propria delegazione.
Il Consiglio di Fabbrica designa n. 2 delegati responsabili del Coordinamento di settore elettromeccanico e n. 2 delegati responsabili del Coordinamento delle Aziende a PP.SS. ; inoltre di volta in volta, in occasione di riunione del Coordinamento di gruppo procederà alla designazione di una propria delegazione .

Art. 3° - IL DELEGATO
Il Delegato è l'espressione diretta e democratica del gruppo omogeneo . Esso rappresenta: la forza dell'unità del gruppo, la pronta capacità di risposta all'inziativa padronale, il punto di riferimento politico. Esercita inoltre un potere di controllo e di intervento sulle condizioni di lavoro della squadra, del reparto, dell'ufficio , del gruppo omogeneo .
E' altresì impegnato sui problemi di tutta la fabbrica e di tutti i lavoratori, svolge una azione di direzione ed esprime una sintesi politica costruita insieme agli altri delegati; perciò il delegato deve mantenere continui rapporti sia con l'assemblea di reparto, sia con il Consiglio di Fabbrica, sia con l'Assemblea generale
L'elezione del delegato avviene su scheda bianca, con voto diretto e segreto, da parte di tutti i lavoratori appartenenti al gruppo omogeneo.
Nel caso nessun lavoratore ottenga nella votazione un numero di voti pari o superiore al 501 + I dei lavoratori presenti, si procederà al ballottaggio fra quanti hanno riportato il maggior numero di voti.
Ogni lavoratore è elettore ed eleggibile .
Il Comitato elettorale nominato dal Consiglio di Fabbrica, garantirà la corretta procedura ed il regolare svolgimento della elezione dei delegati .
Il delegato di gruppo omogeneo è sostituibile in qualsiasi momento .
Il reparto, l'ufficio o il gruppo omogeneo possono chiedere la revoca del delegato motivandone le ragioni al Consiglio di Fabbrica .
La sostituzione del delegato dimissionario dall'azienda o dimissionario dal Consiglio di Fabbrica o revocato dai lavoratori, dovrà avvenire da parte dei lavoratori del gruppo interessato, attraverso una nuova elezione fatta con le modalità sopra descuitte .
Il Consiglio di Fabbrica , dopo un anno dalla elezione, esamina l'opportunità della verifica generale dei delegati, comunque si procederà al suo completo rinnovo ogni due anni .
Il Consiglio di Fabbrica, qualora ritenga necessario ed importante il contributo di esperienza e capacità di determinati lavoratori non delegati, può cooptare, come componenti del Consiglio medesimo, un numero di lavoratori non superiore al IO% dei delegati medesimi .
Art. 4° - CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI FABBRICA
a) Il Consiglio di Fabbrica viene convocato su decisione del Comitato Esecutivo, oppure su richiesta del Sindacato o da almeno 1/4 dei delegati.
Il Consiglio di Fabbrica si riunisce ordinariamente una volta al mese Prima di ogni riunione del Consiglio di Fabbrica, i delegati devono essere preventivamente a conoscenza dell'ordine del giorno .
b) Le riunioni del Consiglio di Fabbrica sono presiedute da un Presidente nominato dí volta in volta; esso ha il compito di dirigere il dibattito.
Le decisioni del Consiglio di Fabbrica saranno prese a maggioranza assoluta ( 50+1) dei partecipanti .
E' facoltà del Consiglio di Fabbrica far partecipare alle riunioni anche lavoratori che non ne fanno parte ed esperti per problemi specifici.

L'Assemblea Generale è il momento di partecipazione dei lavoratori alle decisioni ed al controllo dell'azione sindacale dentro e fuori la fabbrica.
L'Assemblea dí reparto, di ufficio o dí gruppo è lo strumento fondamentale di conoscenza e di elaborazione dei problemi, di dibattito e di confronto di tutte le opinioni e pertanto occasione importante per la crescita politica e sindacale dei lavoratori.
L'Assemblea viene convocata dal Consiglio di Fabbrica o dal Sindacato.
Art. 6° - GIORNALE DI FABBRICA
Il Consiglio di Fabbrica, per sviluppare tra í lavoratori la formazione, l'informazione, il dibattito, curerà un proprio giornale di fabbrica, garantendone il suo autofinanziamento con inziative che riterrà opportune .
Lo Statuto deve essere approvato dal Consiglio di Fabbrica con la maggioranza dei 2/3 dei delegati.
Lo Statuto può essere modificato su proposta dei delegati. Le proposte di modifica dovranno essere sottoposte alla verifica del Consiglio dí Fabbrica e per essere approvate dovranno ottenere la maggioranza dei 2/3 dei delegati presenti.
Milano, 2 Febbraio 1972
Per i lavoratori italiani le pensioni più basse d'Europa , l
Da dati rilevati dal documento della Comunità Europea per un programma di politica Sociale risulta che la percentuale delle spese assistenziali fra i paesi del M.E.C. la più bassa è l'Italia ( 20,9%).

Se passiamo dalle percentuali agli assegni corrisposti i minimi di 19 - 26 mila
lire dati ai pensionati in Italia, risultano in linea di massima più basse rispetto ad altri paesi che si aggirano da un minimo di 40-50 mila lire .
Ciò avviene nonostante la riforma che aggancia la pensione al salario con le rivalutazioni annuali ( scala mobile )
q
Di qui, la proposta delle Organizzazioni Sindacali di portare tutti i minimi a a 35 mila lire mensili .
Perciò, la situazione dei lavoratori in pensione è molto grave perchè fra coloro che possono ancora sopportare delle fatiche dopo una vita spesa nel lavoro sono costret e ti suo malgrado a cercarsi un nuovo lavoro per arrotondare i bilanci familiari anche a scapito del loro stato di salute.
Lotte rivendicative e prezzi
Uno degli elementi di attacco che la borghesia ed il suo governo, e non solo essa, usa ancora nei confronti delle nostre lotte rivendicative è che queste farebbero aumenta re i prezzi, creando così instabilità economico produttiva nel paese .
In sostanza un invito, se non un ricatto a noi lavoratori, a star buoni, e non avanza
re rivendicazioni , salariali in particolare, previa la rovina dell'Italia . Nei fatti viene portato un attacco politico alla nostra azione per screditarci di fronte al paese
Per dimostrare la strumentalità di questo attacco basterà ricordare che i prezzi aumentarono anche quando restammo fermi in fatto di rivendicazioni o, comunque, realizam mo miglioramenti salariali contenutissimi che non compensavano nemmeno il già avvenuto aumento del costo della vita .
In questo senso ne fà fede ad esempio il periodo che va dal rinnovo contrattuale del 1948 fino alla fine del 1959 nel quale l'azione rivendicativa rimase praticamente stagnante anche per le divisioni esistenti in campo sindacale ed i prezzi invece salirono

Questa è la realtà e noi lavoratori possiamo affermare, senza tema di smentita che le cause del continuo aumento dei prezzi, gravante prima di tutto nei nostri confronti, sono da ricercarsi in altre direzioni incominciando dalla speculazione finanziaria che fà portare all'estero ingenti capitali invece dí impiegarli produttivamente nel paese .
Queste cause sono da addebitare al superato sistema distributivo riguardante in particolare i generi di largo consumo e di prima necessità, quali i generi alimentari che prima di essere da noi acquistati, passano attraverso mille mani gravando così sproporzionatamente sul loro prezzo.Non possiamo tra l'altro dimenticare le miliaia di quintali di frutta e di ortaggi mandati al macero, invece di essere immesssi sul mercato al fine di mantenerne alti i prezzi .
Non è estranea all'aumento dei prezzi e del costo della vita la speculazione edilizia la quale, imponendo affitti elevati non solo per le abitazioni ma anche per i pubblici esercizi ne fà riversare di riflesso le conseguenze sui prezzi al minuto, cioè sulle tasche dei lavoratori.
Determina negativamente sul costo della vita e sull'economia nazionale lo scarso e attivo impiego del denaro pubblico o giacente inutilizzato nelle banche e non investito in opere produttive atte a creare possibilità di lavoro che permettano di impiegare la massa inoperosa dei disoccupati che superano largamente il milione e fra i quali abbondano diplomati e laureati . E si potrebbe ancora continuare nella ricerca delle responsabilità certamente non nostre .
Possiamo comunque affermare a chi pretende di governare sostenendo le tesi interessate dei padroni che, quando parla di prezzi e di situazione economica, deve indirizzare la sua azione nella 'direzione giusta e non contro i lavoratori.
Bisogna cioè mettere in atto nel paese un reale e valido programma di potenziamento proauttivo rispecchiante gli interessi e le aspettative delle masse lavoratrici e perciò del paese stesso e che permetta di usufruire di tutta la forza lavoro di cui disponiamo , manuale e intellettuale • Nel contempo, è necessario stroncare la fuga all'estero dei capitali realizzati col nostro lavoro.
Non è più rinviabile l'ammodernamento del sistema distributivo , in particolare per i- generi di largo consumo eliminando gli intermediari e la loro azione speculativa ed impedire la sempre più massiccia presenza dei grossi monopoli i quali mirano ad essere ancor più determinanti anche sul costo della vita, secondo i loro programmi politici. Però questi problemi non si risolvono certamente dando la colpa a noi lavoratori, alle nostre organizzazioni, tantomeno possiamo credere che basti denunciarli perchè siano risolti
Anche in questo senso possiamo e dobbiamo essere decisionali; da qui ne deriva un impegno per tutti noi, nel far sentire la nostra volontà di far cambiare le cose anche in questa direzione, certamente in un contesto di problemi più generali che riguardano paese .
TUTTI I LAVORATORI NEL SINDACATO
In questo momento si attua il tesseramento al Sindacato.
E' un momento importante della vita sindacale di ciascun lavoratore .
E' il mezzo più efficace per dare concretezza a tutte le esigenze rivendi cativie e politico-sociali del singolo lavoratore .
E' il mezzo che permette al singolo lavoratore di unirsi a tutti gli altri nell'Organizzazione Sindacale: solo mezzo per poter controbattere il padronato. Occorre contrapporre alla forte organizzazione padronale una sempre più forte organizzazione dei lavoratori. Lo strapotere si batte con l'unione di sempre più vasti strati di lavoratori.

Solo così potremo arrivare a soluzioni sempre più avanzate nella contrattualistica aziendale e nazionale
e nell'attuazione di una politica sociale sempre píù postiva.
Per quanto riguarda la situazione tesseramento all'interno della nostra fabbrica dobbiamo dire di avere raggiunto buoni risultati : fra gli operai glí iscritti sono più dell'80% , fra gli impiegati un poco meno del 30%.
Purtroppo non è la totalità : ci sono ampi spazi specialmente fra gli impiegati da riempire . Molti lavoratori non hanno ancora compreso il valore dell'adesione al Sindacato ed il dovere di essere uniti con gli altri per procedere verso un bene comune reale .
Il Consiglio di Fabbrica fa perciò un caldo invito agli assenti a voler rivedere la loro posizione ed a contribuire a fare sempre più forte l'Organizzazione Sindacale .
E
Ho stabilito il bilancio con il quale possiamo vivere, -ma dovresti lavorare due turni al giorno per arrivarci
avremo eliminato il
questo, appena tempo per lavarsi, sarà un magazzino.