La Sedicesima zona5

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Mensile della Zona 16

Febbraio 1980

L. 300

sed

ices

periodico di politica,cultura,attualita'

La Zona 16 è unita contro il terrorismo

Una domanda legittima dei cittadini che abbiamo girato al Coordinatore della Commissione Bilancio

Più di 200 i cittadini intervenuti all'assemblea che il 7 gennaio il CdZ. 16 ha tenuto alla scuola "3 Castelli" per illustrare il Bilancio Azzonato 1980. Un notevole interesse dunque, confermato anche dal fuoco di fila degli interventi, soprattutto da parte dei giovani.

Un confronto positivo quello sul Bilancio 1980 tra CdZ. 16 e cittadini, come ci conferma anche il Coordinatore della Commissione Bilancio Alberto Caglio.

"Sì, c'era molta gente, senz'altro una bella differenza rispetto all'anno scorso — ci ha detto Caglio — Quanto al giudizio dei cittadini, si può dire che, sostanzialmente, nessuno abbia avanzato delle critiche di fondo. Certo i giovani hanno sottolineato la carenza del Bilancio 1980 nelle scelte di politica culturale, e hanno ragione. Ed è stato quindi giusto che il dibattito si sia incentrato anche intorno alla questione della Fornace che è una struttura essenziale per lo sviluppo di un'iniziativa culturale di base al Ronchetto. Ma bisogna anche tener presente due cose: uno che con il Bilancio 80 si è cercato di privilegiare alcune tra le esigenze più sentite al Ronchetto, vedi il Centro Commerciale e la alternativa alla via Lodovico il Moro. E due, che la questione della Fornace non si risolve con un Bilancio Azzonato: l'area è solo in parte di proprietà pubblica e, oltre ai soldi necessari alla sua sistemazione a Centro Culturale, bisognerà trovare i fondi per il suo acquisto o per l'espropriazione".

Un'assemblea che, comunque, non poteva che esprimersi platonicamente sul Bilancio 80, visto che il CdZ. 16 l'aveva già approvato. "Sì, forse questa è stata l'unica critica vera che è stata mossa da alcuni cittadini. Ma ragioniamo: sarebbe forse possibile far scaturire un Bilancio Preventivo da una serie di assemblee al S. Ambrogio, al Lotto 6, al Lotto 40 ecc., senza restare invischiati in un vero e proprio "campanilismo di quartiere" o, peggio, in tentazioni clientelari? E bisogna anche capire che il CdZ. 16 il Bilancio per 1'80 mica se l'è inventato. Le proposte sono venute avanti dalle varie Commissioni che ci hanno lavorato sopra per due mesi e forse più. E in questa sede istituzionale che i cittadini devono far sentire le loro esigenze: ai lavori delle Commissioni, infatti può partecipare chiunque abiti o lavori nella zona 16.

Lo scopo delle assemblee invece è quello di fornire le più ampie informazioni per la cittadinanza: e questa mi pare che debba essere una consuetudine che il CdZ. 16 confermerà e amplierà in occasione dei prossimi bilanci".

Dunque, essenzialmente, l'assemblea del 7 ha confermato le scelte che il CdZ. 16 ha operato con il Bilancio 1980. Premesso questo, bisogna però rispondere con chiarezza ad una domanda che tutti i cittadini legittimamente si pongono: a quando la realizzazione delle opere?

"E una domanda più che legittima, alla quale cercherò di rispondere con chiarezza. Ma per essere chiari occorre anche denunciare le difficoltà con cui gli Enti Locali si devono misurare. E da 4 anni che i Governi in carica rispondo con i Decreti Legge alle esigenze della finanza locale, cioè non tengono in alcun conto le esigenze che via via ogni Comune manifesta. Il risultato è una situazione di confusione in cui gli stanziamenti, per il decentramento per esempio, sono in forse fino all'ultimo.

A Milano ci sono, perchè la Amministrazione Comunale ha una scelta autonoma, si fa carico anche di questa esigenza. Perchè dico tutto questo? Perchè è ovvio che in un contesto di difficoltà i tempi tendano sempre ad essere più lunghi. Tuttavia ritengo che, una volta segue a pagina 2

Dal PRG nessun ostacolo per il Centro Commerciale

UN INTERVENTO DEL COORDINATORE DELLA COMMISSIONE PIANIFICAZIONE DEL CDZ.16

Egregio Direttore, Accogliendo l'invito del suo giornale, le invio queste righe per fare alcune precisazioni in merito alla lettera dell'avvocato

V. Dittrich, Vice - Presidente dell'Istituto Autonomo Case Popolari di Milano, pubblicata nel numero di gennaio.

Il Consiglio di Zona 16 era perfettamente a conoscenza che nella Variante Generale del Piano Regolatore l'area su cui deve sorgere il Centro Commerciale del Ronchetto era destinata per spazi pubblici riservati alle attività collettive a livello comunale SC.

Non solo ne era a conoscenza, ma condivideva, come condivide oggi, la scelta operata.

Un decreto contro i Comuni

Se c'è un campo in cui l'incapacità del governo Cossiga sconfina nell'incredibile questo è certo il campo della finanza locale. Nel decreto varato in extremis a fine d'anno in materia gli elementi per comprovare questo giudizio vi si trovano tutti.

Per prima cosa si deve rilevare che non è stata accolta la responsabile richiesta dei Comuni di veder garantire le stesse risorse del 1979. Infatti anzichè aumentare in modo adeguato al tasso dell'inflazione le somme che lo Stato deve dare ai Comuni, circa il 20%, queste sono state aumentate solo del 10% circa.

In secondo luogo, e ognuno può valutare quanto grave sia questo orientamento, limita al 10% il suo contributo per coprire gli aumenti di disavanzo dei trasporti pubblici e pretende che la differenza venga coperta con aumenti tariffari. Questo vuol dire che se il deficit dell'A.T.M. anzichè del 9,9% fosse stato superiore l'Amministrazione comunale avrebbe dovuto aumentare il biglietto del tram di 100 o 200 lire.

In terzo luogo, il decreto bloccando per i Comuni superiori ai 50.000 abitanti le assunzioni nuovo personale, impedisce agli stessi di far funzionare le nuove scuole, i nuovi asili, di estendere l'assistenza domiciliare agli anziani, ecc. rendendo inutili i soldi investiti in questi servizi.

In quarto luogo non viene neppure assicurato il finanziamento delle funzioni che la Regione ha trasferito ai Comuni; per esempio quelle nel campo dell'assistenza e dell'assistenza scolastica.

La stangata di fine d'anno sulle tariffe telefoniche, elettriche e dei combustibili ha colpito allo stesso modo il Signor Brambilla e i Comuni. L'inflazione galoppante ha accresciuto in modo spaventoso tutti i costi. Di questo, come dicevamo, il governo non ne ha tenuto conto, giustificando questo atteggiamento con la necessità di evitare un aggravio della spesa pubblica. Giustificazione risibile in quanto si è calcolato che l'insieme delle richieste dei Comuni italiani non superano i 450 miliardi all'anno. Sono proposte improntate dunque ad una estrema moderazione. E in discussione non è l'esigenza del rigore amministrativo, della lotta contro gli sprechi, del pareggio dei bilanci, cosa che i Comuni sostengono per primi e si sforzano di portare avanti tra mille difficoltà. Ciò che è inaccettabile è che il pareggio dei bilanci, diminuendo di fatto le entrate, debba venir realizzato solo attraverso la riduzione delle spese sociali e dei servizi, la qual cosa scaricherebbe sugli Enti Locali tensioni insostenibili e aggraverebbe in modo ancora più acuto la vita delle città. aelle

Ciò che ha colto di sorpresa i rappresentanti del C.U.A. ed il sottoscritto, quando me lo hanno riferito, è che "gli uffici dello I.A.C.P avevano accertato", come leggo nella lettera dell'Avv. Dittrích, "l'indisponibilità dell'area al fine originariamente previsto dal Centro Commerciale".

Capite bene che "accertato, indisponibilità", sono termini che non mi sembra possano ammettere dubbi sul fatto che il Centro Commerciale al Ronchetto, secondo lo I.A.C.P. non si possa fare.

Ed ecco allora che l'Avv. Dittrich, facendosi carico "dei problemi di distribuzione esistenti nella zona" (ed è un bel peso!) ha proposto ai rappresentanti del C.U.A. l'istituzione di un mercato settimanale, poi è andato più in là, accennando "alla possibilità di studiare la chiusura degli spazi aperti" ed infine, probabilmente rendendosi conto del perdurare dello sgomento dei suoi interlocutori, ha "ricordato anche la possibilità di utilizzare modeste volumetrie previste nel progetto originario da destinare ad infrastrutture commerciali su aree attualmente a verde".

Forse, Avv. Dittrich, invece di fare tante proposte (sicuramente apprezzabili), non valeva la pena di chiedere "agli uffici I.A.C.P." che "accertassero" di nuovo ed un po' più approfonditamente, quali sono tutte le possibili destinazioni di un'area S.C. prevista dalla variante? Vediamo perchè?

L'articolo 38 delle Norme Tecniche di Attuazione della Variante dice: "Le aree S.C. sono riservate a spazi pubblici o attività collettive a livello comunale

e di quartiere, di cui all'art. 22 della L.R. 15.4.1975 n. 51".

L'articolo 22 della Legge Regionale 51 /75, parla degli standards urbanistici, cioè anche delle attrezzature al servizio degli insediamenti residenziali: forse che il Centro Commerciale non può rientrare tra queste attrezzature di interesse comune?

Se per gli Uffici e per il Vicepresidente dello I.A.C.P. vi erano ancora dubbi, bastava andare avanti con la lettura delle Norme Tecniche a pag. 12 al punto 2 dell'art. 53 avrebbero trovato: "Nelle zone a destinazione d'uso S.C., è consentita la formazione di spazi commerciali realizzati segue a pagina 2

IL S. AMBROGIO Io SI PUO RISANARE (pag. 4)

MEDIA TRE

CASTELLI (pag. 5)

LA RIFORMA

SANITARIA (pag. 6)

MISSILE IN PIAZZA MIANI (pag. 10)

servizio a pagina 12
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Il bilancio azzonato
è una bella cosa. Ma quando cominceranno i lavori?

Mobilitazione per il S. Paolo

Secondo il Consiglio di Zona 16 solo la mobilitazione di tutto il bacino di utenza (che comprende grossi Comuni come Corsico e Buccinasco) potrà porre la Regione Lombardia davanti alle proprie responsabilità

Delusione in CdZ. 16 per l'insuccesso del Convegno su "Funzionalità e situazione dell'Ospedale S. Paolo". Come già da noi riferito nel precedente numero de "La Sedicesima", al di là di alcune informazioni e di troppe belle parole, il Convegno non aveva fatto fare un solo passo avanti sulla via della agibilità dell'Ospedale.

Duri i commenti dei consiglieri di tutte le parti politiche. "La gente non è venuta al convegno perchè l'ospedale in zona è come se non esistesse — ha dichiarato la Capogruppo del PCI, Tosca Beccari — e la totale latitanza delta Regione ha pesato su questa manifestazione, tanto da svuotarla di ogni contenuto".

"Quel che è mancato al Convegno sono state le risposte — ha ribadito il comunista Lodovichetti — non ci vogliono dare strumenti conoscitivi in modo da poter realizzare, sopra alle nostre teste, l'insediamento dell'Università al S. Paolo. È quanto succede quando la Regione non attua la politica che 'si era data: resta il più ampio spazio per le manovre clientelari".

Lo stesso Coordinatore della Commissione Sanità non è stato avaro di critiche. Commentando i ritardi nel trasferimento della Clinica Principessa Jolanda al S. Paolo, il socialista Capeleto ha detto che è naturale che vi siano reticenze su questo punto quando già da tempo si sono "fatti primari - doppioni" ed ha concluso che "tutto il bacino d'utenza si deve mobilitare. L'Ospedale di Monza, il Bassini si completano e il S. Paolo no. E accettabile una simile situazione? Si è calcolato quanto costa una giornata di degenza per cento malati in una struttura che invece ne dovrebbe ospitare più di mille?"

Anche per la DC, Assenza ha sostenuto la necessità che la zona 16 debba farsi promotrice della mobilitazione del bacino d'utenza, sensibilizzando Comune e Regione. Assenza ha però anche ricordato che una struttura faraonica come il S. Paolo non corrisponde più alle esigenze attuali: piuttosto che i posti letto, a Milano oggi manca il personale paramedico ed in queste condizioni, ha concluso il

Quasi deserta la conferenza stampa del CdZ 16

capogruppo DC, c'è da chiedersi se fece bene il CdZ. 16 a non volere la realizzazione di una scuola infermieri annessa al S. Paolo.

In sostanza, sia pur con diverse sfumature, le forze politiche della Zona 16 si sono dichiarate concordi nel rifiutare un ruolo passivo nella vicenda del S. Paolo. Anzi: velate critiche sono state mosse anche alle Amministrazioni di quei grossi Comuni limitrofi che pur essendo interessate al bacino d'utenza del S. Paolo, erano assenti al Convegno. Il peso di questi grossi comuni, è stato detto, sarebbe certamente maggiore di quello di una singola zona di Milano.

II CdZ. 16 ha perciò deciso, nella seduta dell'I 1 gennaio, di intraprendere un'azione di sensibilizzazione e mobilitazione del bacino d'utenza, rivolgendosi sia alla cittadinanza che agli altri comuni interessati. Tale mobilitazione dovrebbe culminare con una iniziativa per sollecitare presso i competenti organi regionali decisi interventi sulla via della completa agibilità del S. Paolo.

Per quanto lodevole nelle intenzioni, l'iniziativa del CdZ. 16 di far conoscere all'opinione pubblica il vero volto della Barona attraverso una conferenza stampa non ha di fatto ottenuto l'effetto desiderato. Non per colpa dei Consiglieri della Zona 16, naturalmente: ma per la quasi totale assenza dei giornalisti. Mercoledì 16 gennaio infatti, nella sala del Centro Civico c'erano solo i rappresentanti di due testate, il "Giorno" e il "Giornale Nuovo", mentre erano totalmente assente proprio quei giornali del pomeriggib (La Notte e il Corriere d'Informazione) che, con i loro toni scandalistici avevano fatto sentire in CdZ. il bisogno di una smentita.

Ma neppure i giornalisti presenti hanno brillato per la loro curiosità. Il cronista del "Giornale Nuovo" poi, sollecitato dal Presidente Marchetti, ha risposto che non aveva niente da chiedere.

Ai Consiglieri della Zona 16 non è rimasto perciò che riempire gran parte dell'ora di conferenza stampa con i loro interventi, concordando tutti nel ribadire che nel nostro quartiere "non sono ancora arrivati a farsi sentire in maniera preoccupante come altrove tutti quei meccanismi che sono causa di sfacelo sociale". Anzi, "il livello degli scambi sociali e culturali è da noi superiore a quello di molte altre zone di Milano". Certo, i problemi sono moltissimi: ma per farvi fronte i cittadini della Zona 16 hanno sviluppato una fittissima rete di organismi sociali, culturali e politici che da una stima, sia pur approssimata, risultano impegnare direttamente oltre 4000 persone, quasi il 10% degli abitanti del quartiere!

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche rappresentanti del Comitato di Quartiere del Lotto 40, cui i giornalisti intervenuti si sono guardati bene dal porre domande.

"Cosa volete che dicessimo, visto che non ci hanno voluto chiedere niente... — ha dichiarato amaramente un inquilino di via Lope De Vega — questa gente piomba qui nel quartiere quando c'è il morto, quando c'è l'arresto del mafioso.

Il terrorismo, la violenza li fanno anche quelli che informano in questo modo e non si chiedono neppure le ragioni per cui in certe realtà popolari, che sono essenzialmente sane, possono inserirsi e svilupparsi fenomeni che nulla hanno a che vedere con le centinaia di famiglie di lavoratori del Lope De Vega".

Ai consiglieri di zona sarà corrisposta una "indennità di presenza" di ventimila lire a seduta. Lo ha deciso alla unanimità (con la sola astensione dei repubblicani) il Consiglio comunale. Contemporaneamente, sono state approvate tutta una serie di misure economiche a favore del

DALLA PRIMA

DAL PRG

dal Comune e da altri Enti Pubblici tali da fornire servizi commerciali e paracommerciali utili alla valorizzazione delle specifiche funzioni di tali zone e non conferibili da altre forme".

Possibilità concreta dunque anche per la Variante di P.R.G. di realizzare il Centro Commerciale del Ronchetto? Nonostante gli "accertamenti" dello I.A.C.P., pare proprio di sì, tant'è vero che sull'area Rioda (S.C.) nel Programma Pluriennale di Attuazione del P.R.G., l'Amministrazione Comunale ha previsto, giudicandolo perfettamente compatibile con la destinazione S.C., il Centri Commerciale richiesto dai Cittadini e dal Consiglio di Zona 16.

Per finire, dalla lettera del vice - presidente dello I.A.C.P., risultava che lo I.A.C.P. aveva la ,olontà di realizzare il Centro Commerciale, ma il vincolo S.C. previsto dal P.R.G. rappresenta/a "l'unico ostacolo alla realizzarione del centro stesso". Questo )stacolo, a mio giudizio non c'è -nai stato, comunque sicuranente non c'è ora che la realizrazione è prevista dal P.P.A., per cui Avv. Dittrich se l'unico )stacolo è caduto, noi tutti ìspettiamo prestissimo un bel centro Commerciale al Ronchetto, e proprio sull'area Riola, destinazione S.C.

Bertoglio Renato

sindaco, degli assessorei, dei consigli comunali oltre che degli stessi presidenti dei Consigli di zona cittadini. Ai circa 600 consiglieri di zona che danno vita al decentramento amministrativo sarà assegnato un gettone di presenza di ventimila lire a seduta. Ai presidenti, invece verrà corrisposta una indennità fissa mensile di 480 mila lire. Il provvedimento è retroattivo. Gli interessati riceveranno gli arretrati a partire dal 10 febbraio 1979.

Alcuni cittadini della via Watt hanno indirizzato al CdZ. 16 due petizioni. La prima, che richiedeva lo spostamento di alcune fermate della 74 non è stata accolta, mentre sulla situazione della viabilità venutasi a creare dopo l'apertura della sala da ballo "Diapason" il CdZ. 16 ha deciso di intervenire.

Per quanto riguarda la linea 74, i cittadini di via Watt chiedevano l'istituzione di una nuova

DALLA PRIMA BILANCIO

approvati entro marzo i Bilanci Azzonati da parte del Consiglio Comunale e completati i progetti, i fondi per dar inizio ai lavori non dovrebbero essere così difficili da reperire. Infatti l'attuale Amministrazione Comunale gode di un grosso credito presso le Banche: anche se, per l'attuale situazione, bisogna considerare che ai Comuni in questi casi non sono neppure concessi tassi agevolati e quindi i debiti che gli Enti Locali sono costretti a contrarre per la realizzazione di queste opere pubbliche sono gravati da interessi esosi.

Considerando quindi i tempi strettamente necessari, per fare un esempio, penso che i lavori per il Centro Commerciale dovrebbero cominciare nella tarda primavera dell'81. Questo naturalmente nel caso non vi siano avvicendamenti di Giunta a Palazzo Marino, perchè allora spetterebbe ai nuovi amministratori fornire i tempi di attuazione aggiornati".

Quindi possiamo sperare che nel giro di un anno e mezzo i lavori di costruzione del Centro Commerciale del Ronchetto abbiano inizio. "Ecco, più che sperare io direi lavorare. Perchè non bisogna lasciare che i progetti, le pratiche rallentino il loro iter se vogliamo che i lavori inizino nel 1981. Né sarebbe utile attendere fino a quella data per poi correre a Palazzo Marino indignati per i ritardi. Di delegazioni a Palazzo Marino ne vanno fin troppe: gli amministratori devono operare nell'interesse dell'intera cittadinanza, non rispondere alle sollecitazioni di gruppi ristretti. In questi ultimi anni è molto cresciuta l'attenzione della Giunta nei confronti dei CdZ. In effetti le sollecitazioni degli organi del decentramento hanno il pregio di rappresentare esigenze ampie, a livello di zona, e che non sollecitano interventi clientelari come era consuetudine in passato.

Il consiglio che io darei ai cittadini della Zona 16 che vogliono veder realizzate al più presto le promesse del bilancio 1980 è in sostanza questo. C'è un Consiglio di Zona, fatelo funzionare, sollecitate un costante interessamento, un controllo continuo. Per esempio: per il Centro Commerciale c'è il problema dello sgombero della Rioda: ebbene, non bisogna permettere che sia ritardato di un solo giorno oltre il 31 marzo. Il CdZ. 16 si è già espresso in questo senso. Con l'appoggio dei cittadini siamo certi che anche questo ostacolo si possa superare. E così per quanto riguarda i "tempi tecnici" necessari alla stesura dei progetti, al reperimento dei fondi ecc.

E questo, lo ripeto, potrà essere soprattutto possibile attraverso il controllo e lo stimolo che la partecipazione dei cittadini alla vita del CdZ. 16 può esercitare nei confronti del Comune, inteso sia come entità politica che nella sua componente burocratica".

fermata della linea proveniente dal centro di fronte alla scuola elementare, praticamente all'angolo con via Brugnatelli. Chiedevano inoltre di spostare la fermata dall'angolo Pestalozzi - Watt, più avanti sulla via Watt. La Commissione Pianificazione, dopo essersi consultata con l'ATM, ha fornito un parere negativo su questa richiesta in quanto non si è ritenuta valida la proposta di istituire una nuova fermata alla distanza di meno di 100 metri da quella del Ponte di S. Cristoforo, in Lodovico il Moro. Ben diversa la questione per quanto riguarda il Diapason. Da quando è stato aperto, dicono i cittadini di via Watt, si è creato un grosso problema di viabilità proprio nelle ore serali, quando invece il traffico è minore. La causa sono le macchine dei frequentatori di questa sala: vengono parcheggiate dappertutto e spesso rendono impossibile persino il transito all'autobus. La

circostanza è confermata dagli autisti della linea 74, rappresentati davanti alla Commissione Pianificazione dai delegati del Consiglio d'Azienda. All'incontro era anche presente il proprietario del Diapason il quale si è rammaricato di quanto avviene, ma ha lamentato di non essere in grado di disciplinare il comportamento degli avventori all'esterno della sala.

Malgrado fosse stata convocata, all'incontro in Commissione la Vigilanza Urbana era assente. Non è stato perciò possibile decidere quali provvedimenti prendere. Anche la proposta di ridurre lo spartitraffico che si trova all'inizio di via Watt non è sembrata talmente efficace da risolvere il problema in maniera soddisfacente.

Pur impegnandosi ad intervenire, il CdZ. 16 ha quindi rimandato la discussione della petizione in attesa che la Vigilanza Urbana faccia conoscere le proprie proposte.

La Sedicesima - Mensile della Zona 16

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impaginazione e stampa: Il Guado - Castano Primo (MI)

VI POSSIAMO OFFRIRE FIORI PER TUTTE LE OCCASIONI IN OGNI OCCASIONE ESPRIMETEVI CON I FIORI pag.. 2 - La sedicesima
"Indennità di presenza" ai consiglieri di zona
Fermate della 74 e Diapason: due petizioni dalla via Watt

Una discarica impedisce il deflusso dei liquami:

bisogna intervenire!

"No, non ci possono lasciare in queste condizioni! — protesta un anziano inquilino di via Moncucco 40 — d'accordo, la casa anche se ne abbiamo diritto non è un problema che si può risolvere da un giorno con l'altro. Ma l'inquinamento no, è un'altra cosa: qui rischiamo tutti il colera!"

E una mattina di gennaio: freddo, nebbia e fango nei prati che restano tra il Moncucco e la massicciata della via Santander. Seguiamo il corso del canale Boniforti, ormai un rigagnolo di acque grigie, nere. I liquami del 30 di via Moncucco, per esempio, scaricano in questa fogna a cielo aperto. E solo a una trentina di metri dagli ultimi edifici, ecco che il canale scompare tra i detriti, in direzione di via Santander.

"Ecco, fino a pochi mesi fa la roggia qui si scaricava nell'Olona — ci indica l'amico Peppino — ora invece ci sono solo macerie e non passa più niente. Basta un po' di pioggia e si allaga tutto. E non è solo acqua, cerchiamo di capire: qui ci sono scarichi, liquami, è una fogna insomma.

Cosa succederà quest'estate, con il caldo?"

Certo, da quando è stato costruito il canale dell'Olona, il deflusso delle acque del Boniforti è sempre stato un problema. E sempre successo che i prati, gli orti si allagassero. Ma c'era pur sempre uno sfogo e bastava che si abbassasse il livello dell'Olona perchè la situazione ritornasse normale. Gli stessi proprietari degli orti si preoccupavano di ripulire il letto della roggia in modo che il deflusso delle acque e dei liquami fosse facilitato. Ma ora che lo sfogo del canale è stato praticamente chiuso, cosa si può fare?

Moncucco, lo ripetiamo, sono estremamente precarie. Cosa potrebbe succedere se una simile situazione dovesse protrarsi fino alla prossima estate, con i liquami stagnanti a due passi dalle abitazioni, è facile immaginare.

Bisogna perciò che si intervenga quanto prima, che chi di dovere si rechi alla discarica di via Santander per rendersi conto della situazione.

E una discarica che potrebbe anche essere stata autorizzata,

Nuova rete fognaria per il Ronchetto

A primavera dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione di una nuova rete fognaria al Ronchetto. Quella attualmente esistente è del tutto inadeguata alle esigenze del quartiere. Realizzata quando ancora gli insediamenti arrivavano sì e no al 159 di via Lodovico il Moro, l'attuale rete fognaria è da anni largamente sottodimensionata. Le conseguenze si possono facilmente immaginare. Le imprese costruttrici, che via via hanno realizzato le abitazioni più recenti, non hanno trovato di meglio che collegare gli scarichi degli stabili alle rogge del Ronchetto. Scarichi chiari e scuri ad inquinare acque che da sempre erano state tra le più limpide della pe-riferia milanese. Pare perfino che uno stabile di via Lodovico il Moro, di costruzione abbastanza recente, scarichi attualmente i propri liquami in una fossa nera, a perdita.

Sono le conseguenze di quel disordine che per anni ha caratterizzato la crescita della nostra città. Licenze edilizie concesse senza neppure curarsi se servizi essenziali come gli impianti fognari fossero adeguati a far fronte ai nuovi insediamenti.

Rimediare a tanti errori è comunque indispensabile, se vogliamo porre le basi per uno sviluppo più umano della nostra città. E quanto si è prefisso l'Amministrazione Comunale scegliendo di risolvere positivamente questo problema.

Caldo provvisorio al Lotto .6

anche se questo è tutto da provare, visto che in CdZ. 16 non ne sanno nulla. Ma se non si trattasse di scarichi abusivi, a maggior ragione si deve pretendere che i materiali vengano disposti in modo da non ostruire lo scarico di canali che sono delle vere e proprie fognature.

Siamo certi che il CdZ. 16 saprà valutare la gravità della situazione da noi denunciata e sollecitare l'intervento tempestivo degli organi comunali. A.E.

E ancora provvisoria la situazione della centrale termica di via Crivelli, al Lotto 6 che, come si ricorderà, era rimasta gravemente danneggiata dalla esplosione della caldaia del 3 dicembre.

Ora comunque pare che la fase più critica sia stata superata. Alla prima, e molto precaria soluzione che consisteva nell'allacciamento di fortuna di una sola caldaia, è succeduta una fase di consolidamento, con l'arrivo di una seconda caldaia, indispensabile per garantire un minimo di caldo alle migliaia di inquilini ed agli alunni delle scuole di via Tre Castelli.

Secondo le previsioni, i lavori di riattivazione della centrale termica di via Crivelli dovrebbero essere completati verso la metà di febbraio.

E a questa domanda occorre dare subito una risposta. Le condizioni igieniche in cui sono costretti a vivere gli abitanti del Via Santander: e dietro i detriti si scorge il Moncucco...

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La sedicesima - pag. 3
Qui, fino a pochi mesi fa, il canale Boniforti si scaricava nell'Olona.

Al S. Ambrogio ci sono i soldi per risanare il quartiere,

Ma lo IACPM non li vuole utilizzare

Ci sembra giusto intervenire anche noi nel dibattito aperto sulle colonne della "Sedicesima - zona" per denunciare le inadempienze dello IACPM nei confronti degli abitanti del Sant'Ambrogio 1°.

Dopo più di un anno di lettere, di incontri, di scontri e di confronti tra il Comitato di Quartiere SUNIA e i responsabili dello IACPM della zona 1, forse qualcosa si sta muovendo, forse questo enorme pachiderma che è l'Istituto case popolari, siamo riusciti a smuoverlo; non possiamo ancora cantar vittoria perchè finché non vedremo l'inizio dei lavori diremo sempre all'inquilinato di tenersi pronto per qualsiasi iniziativa di lotta. Siamo riusciti a far preparare dai tecnici di zona dello IACPM un progetto di intervento che cominci a risanare il Quartiere per quanto riguarda le manutenzioni ordinarie e straordinarie, sistemazione mansarde e rifacimento rete distribuzione calore.

Tutti questi problemi che il quartiere si trascina da anni e mai li vede risolti, abbiamo voluto sottoporli alla Commissione di Gestione Democratica IACPM della zona 1, la quale ci ha dato tutto il suo appoggio affinchè si possa risolvere questa situazione che sta diventando veramente drammatica.

Finalmente nell'aprile 1979, grazie all'interessamento della Commissione di Gestione Democratica, siamo riusciti ad avere un primo incontro con i tecnici di zona dello IACPM. Dopo avere illustrato la sitùazione del Quartiere e i disagi che gli inquilini ogni giorno dovevano affrontare, abbiamo avuto tutta la comprensione di questi tecnici perchè la situazione del quartiere la conoscevano molto bene però non potevano farci niente, perchè il Comune, che è il proprietario degli stabili, non faceva gli stanziamenti necessari per intervenire; ci sono compagni e amici nel Comitato SUNIA del Sant'Ambrogio che sentono questo ritornello da molti anni e cioè che non ci sono i soldi, che il comune non li dà e perciò lo IACPM non può far niente e noi, secondo questi signori, dovremmo vivere sempre in queste condizioni e rassegnarci.

Sentito l'amministratore delle case il comitato ha voluto sentire anche il padrone di casa; siamo andati a un incontro con l'amministrazione comunale e abbiamo scoperto che i soldi c'erano e lo IACPM era a conoscenza, ma non potevano essere dati all'Istituto perchè per fare gli stanziamenti il comune aveva bisogno di un progetto di intervento che chi amministra le sue case avrebbe dovuto fare, il quale però non ha mai fatto.

Con questo non vogliamo dire o dimostrare che l'amministrazione comunale è più brava, che non ha colpe, no non vogliamo dire questo, perchè secondo noi ne ha una e grossa: quella di continuare a fare amministrare le sue case allo IACPM.

In tutti i passi che il Comitato faceva in merito a questa vertenza abbiamo sempre cercato di coinvolgere e sensibilizzare l'inquilinato prima attraverso volantini poi, dopo aver raccolto tutti i dati e tutte le informazioni, abbiamo convocato una assemblea; era molto tempo che gli abitanti del Sant'Ambrogio non partecipavano così numerosi, e da questa assemblea è stata giudicata positiva l'iniziativa del Comitato SUNIA ed è stato ricalcato con forza da tutti, ciò che

l'Istituto è da anni che promette, ma non fa nel Quartiere e che sono stanchi di farsi trattare come cittadini di serie "B".

In questo periodo di crisi energetica non è abbastanza, anche se è necessario e urgente, riparare la rete di distribuzione calore, ci sembra giusto e doveroso fare anche alcuni suggerimenti riguardano la coibentazione con la chiusura, ad esempio, dei porticati. Altri suggerimenti possono uscire da un confronto con l'inquilinato, che invitiamo a confrontarsi con noi per trovare assieme gli interventi da fare tesi a risparmiare il gasolio, perché non possiamo solo lamentarci e non pagare le spese, nessuno, se si vuole uscire positivamente dalla crisi che attanaglia il nostro Paese, può stare alla finestra ad aspettare ma deve partecipare per discutere, proporre, confrontarsi e decidere assieme perchè non possiamo più lasciare che altri decidano per noi, visto come si sono comportati fino ad oggi. Noi vogliamo che l'Istituto, quale Ente Pubblico, quando prenda qualche decisione non la prende da solo ma senta il parere anche degli inquilini che da anni vivono in questo quartiere.

Sulla morisità vogliamo fare alcune considerazioni: il nostro quartiere ha una morosità che si aggira attorno al mezzo miliardo (dato fornito dallo IACPM), noi abbiamo sempre detto che i morosi vanno colpiti, che i soldi devono essere recuperati, ma non riusciamo a capire il perchè ogni anno l'amministrazione dello IACPM fa una grossa campagna stampa sulla morosità, facendo di tutta l'erba un fascio, tutti gli abitanti delle case popolari vengono additati come dei mantenuti, sembra quasi che sia l'unico deficit che lo IACPM ha.

Secondo noi lo fa per nascondere e distogliere l'opinione pubblica sul resto del deficit che è molto più alto e che, sempre secondo noi, i veri responsabili sono coloro che hanno diretto e dirigono tutt'ora, questo carrozzone pubblico, che di pubblico ha solo il nome perchè il cittadino non può guardarci dentro, non può controllare e così attraverso una serie di manovre scorrette si continua a mantenere un posto -di potere. Non vogliamo essere malintesi, non vogliamo sembrare i difensori di chi è moroso colpevole, cioè del furbo, di quello che se ne approfitta di questa situazione di confusione, quello in parole chiare che abita in queste case non avendo il diritto e paga poco o niente di affitto e magari si compera la villetta al mare o in montagna sulle spalle della comunità. Questi personaggi bisogna colpirli e l'Istituto deve cominciare a intervenire seriamente nei confronti di questi inquilini e nel medesimo tempo deve anche mettere a posto il quartiere, risanandolo così anche l'inquilino che da anni ha aperto una vertenza contro lo IACPM, perchè ha dei servizi carenti, o non li ha affatto, possa sistemare e chiarire definitivamente la sua posizione.

Nel 1980 ci sarà la nuova regolamentazione dei fioti cioè, si passerà dal Canone Sociale alla legge 513 o all'Equo Canone (per le famiglie che nel 1977 superavano il reddito di 7.200.000). Tutto ciò che l'Istituto deve fare lo farà sempre in ritardo, quando verrà applicata questa nuova normativa, già deliberata dal Consiglio di Amministrazione dello IACPM, chie-

derà gli arretrati dal novembre 1978 perché la legge è retroattiva. Anche qui succederà come la richiesta conguaglio spese 74 - 77 che molti li hanno pagati e altri no, qualcuno perchè era a corto di danaro, coi tempi che corrono può essere comprensibile. altri perchè fanno i furbi. Noi pensiamo che non è possibile, con tutta la gente che lavora all'Istituto si debba sempre arrivare in ritardo con tutto e diciamo anche che chi amministra il danaro pubblico deve essere più serio. Qual'è la battaglia che il SUNIA sta facendo a livello Nazionale e Regionale sulla questione dei fitti è quella di lottare per elevare il tetto, portarlo oltre i milioni 7,2 così si alzano anche le fasce più basse altrimenti, per effetto dell'inflazione avremmo molti pensionati che saranno costretti a fare una scelta: o pagare l'affitto o mangiare.

Non abbiamo ancora ricevuto un programma per quanto riguarda la ristrutturazione del portierato. Sarà nostra premura insistere affinchè lo IACPM ci presenti questo programma perchè l'inquilinato deve sapere come sarà trattato dopo che la propria custode se ne sarà andata. Chi farà le pulizie? Chi metterà la posta? Chi curerà lo stabile? Sulla ristrutturazione delle portiere se ne sono dette tante, quella che a noi preme di più e che vogliamo fare chiarezza è che la colpa non è del SUNIA, ma è stata una scelta fatta dal sindacato delle custodi, giusta o sbagliata non sta a noi giudicare. Noi, assieme all'inquilinato dobbiamo batterci affinché i servizi alternativi ci siano dati. Anche per questa operazione

abbiamo verificato che i soldi ci sono, che il Comune ha messo a bilancio quasi tre miliardi per ristrutturare il servizio portierato, con citofoni e nuovi casellari, ma l'Istituto per la sua pigrizia, o perchè si vuole continuare a seminar sfiducia, continua a ostacolare ogni iniziativa tesa a migliorare le condizioni di vita degli inquilini.

Di cose da dire ce ne sarebbero molte altre però pensiamo di terminare qui con questo nostro articolo, invitando tutti gli inquilini del Sant'Ambrogio 1° a partecipare attivamente alle iniziative indette dal comitato SUNIA affinchè l'Istituto spenda i soldi che sono stati messi a dispcsizione per risanare il nostro quartiere.

Approfittiamo di questa ospitalità per invitare tutti gli abitanti degli stabili amministrati dallo IACPM ad organizzarsi nel SUNIA, perchè tutti assieme possiamo modificare l'atteggiamento arrogante di chi amministra lo IACPM e per far si che questo palazzo. come tutti i luoghi pubblici, sia di vetro dove si possa vedere dentro, e potremo così,

senza molte scuse e scappatoie, impegnare l'Istituto e il suo presidente a indire al più presto laCONFERENZA di PRODUZIONE, già accordata nel 1976 con i Sindacati inquilini che tutti la vogliono, a parole, ma che nessuno la organizza. Noi siamo sempre più convinti che attraverso questa iniziativa si possa individuare quali storture esistano all'interno dello IACPM e si possono correggere solo attraverso un serrato dibattito, coinvolgendo tutte le forze politiche e sociali, e assumendo ognuno le proprie responsabilità. Il Comitato di Quartiere SUNIA Sant'Ambrogio 1°, nel ringraziare la "Sedicesima" per l'ospitalità che gli ha concesso, ricorda a tutti gli inquilini che il Comitato si riunisce ogni martedì alle ore 21 presso la propria sede in Via San Paolino 10 (exportineria), e si impegna a ritornare ancora sull'argomento, onde poter fare il punto sulla situazione del Quartiere ed es:rimere la propria opinione sullo IACPM e sulla sua gestione.

Il Comitato SUNIA Sant'Ambrogio I°

Il Comune non può acquistare alloggi in via Fra Cristoforo 2

Parere negativo del Consiglio di Zona 16 alla richiesta che gli inquilini di via Frà Cristoforo avevano rivolto al Comune perchè procedesse all'acquisto di alcuni appartamenti in vendita frazionata. Come pubblicato nei numeri precedenti, fin dall'anno scorso il Comitato di lotta di via Frà Cristoforo aveva richiesto l'intervento del Comune, almeno per gli inquilini meno abbienti. La proposta era l'acquisto degli appartamenti da parte della Amministrazione Comunale che li avrebbe riaffittati in Equo Canone agli stessi locatori.

Sia il Comune che la Commissione Casa del CdZ. 16 hanno però espresso parere negativo a questa richiesta. Purtroppo non vi sono né i fondi, né le leggi che permettano di accedere alle richieste degli inquilini.

Infatti, pur manifestando la propria solidarietà e comprensione all'indirizzo degli inquilini "ancora una volta vittime di una manovra delle grande proprietà immobiliare", il Coordinatore della Commissione Casa, Barsotti, ha elencato le motivazioni del "parere negativo".

I fondi resi disponibili con la legge 457 sono destinati solo alla costruzione di nuovi alloggi; il Decreto Legge 505 e il 629, che lo sostituisce, stanziano fondi solo per l'acquisto di alloggi sfitti da destinare ad inquilini già sfrattati. La situazione degli inquilini e degli alloggi di Frà Cristoforo 2 non rientra quindi nel caso contemplato da questi Decreti Legge;

- la situazione di via Frà Cristoforo è purtroppo la stessa in numerosi immobili dell'area milanese. Il solo modo per porre rimedio a tale situazione è la modifica della Legge di Equo Canone (art. 61) con l'estensione dei termini per lo sfratto a 4 anni, una modifica questa che scoraggerebbe il fenomeno delle vendite frazionate.

Prendendo atto di questi elementi, il CdZ. 16 nella seduta dell'i 1 gennaio non ha potuto far altro che confermare all'unanimità il parere negativo della Commissione Casa.

CORSO DI PORTA VITTORIA 43 - MILANO

Sindacato Unitario Nazionale Inquilini Assegnatari

ORGANIZZATI E LOTTA NEL S.U.N.I.A.

suma

per essere protagonista dell'iniziativa di massa per migliorare l'equo canone per affermare il diritto alla casa attraverso la piena attuazione delle leggi di riforma LE NOSTRE SEDI PIUVICINE : via barrili 5 - il giovedí alle ore 21 via M. Pichi 3 - il venerdì alle ore 21

pag. 4 - La sedicesima

ELEMENTARE DI VIA BARONA

A marzo si farà la tombinatura

Pare che ai topi sia presto vietato l'accesso della scuola Elementare di via Barona. Entro marzo dovrebbe venire infatti tombinato il Cavo Cerca nel tratto che corre lungo la scuola. Questo è quanto si è potuto apprendere dopo il sopralluogo che l'Assessore ai Lavori Pubblici Polotti ha effettuato alla scuola di via Barona, il 5 gennaio. L'Assessore ha anche chiarito il tipo di difficoltà che è necessario ora affrontare per dare inizio alla realizzazione dell'opera. La pratica era stata aperta quasi quattro anni fa e, a causa dell'inflazione, non sono più attuali né i calcoli né gli stanziamenti. Si rendono perciò necessari nuovi atti amministrativi per ricondurre gli stanziamenti al livello dei costi, inflazionati, del 1980. Questo, sempre secondo l'assessore Polotti, verrà effettuato in tempi burocraticamente ridottissimi, in modo che i lavori possano avere inizio in marzo.

Soddisfazione quindi tra i genitori che, come avevamo riportato nel numero precedente, si erano dichiarati disponibili anche ad un'azione di protesta come l'occupazione, nel caso non fossero giunte sollecite conferme dalla Ripartizione. Nei mesi primaverili non si sarebbe più potuto trattenere i bambini nelle aule: la scuola dispone infatti in un bel cortile per i giochi. Ma proprio questo cortile i topi avevano eletto a loro "territorio", data la sua contiguità con il Cavo Cerca. Altro inconveniente non da poco: spesso durante i giochi dei bambini la palla finiva nelle acque putride.

Ora invece s; può contare su di un preciso impegno della Amministrazione Comunale. Il Cavo Cerca verrà tombinato fino ad oltre la via Barona, ritornando a "cielo aperto" lontano da ogni insediamento umano. Non è certo la soluzione ottimale, ma almeno rappresenta quanto da tempo era necessario fare per restistuire un minimo di tranquillità a genitori ed insegnanti della Elementare di via Barona.

Cinque anni di decreti delegati

Cinque anni sono passati dall'istituzione degli "ORGANI COLLEGIALI", voluti dalle forze politiche e sindacali per sollecitare gli operatori e gli utenti (genitori ed allievi) ad una più stretta collaborazione per migliorare la funzionalità della scuola italiana tutta, non disconoscendo le esigenze delle singole realtà sociali.

Breve periodo in relazione al trentennio — superfluo accennare in questa sede al periodo precedente alla costituzione della Repubblica — durante il quale gli insegnanti, i direttori ed i presidi hanno assunto il "diritto" di tutto potere e fare per la scuola quali "sacerdoti del sapere", assecondati peraltro dalla malcelata sudditanza psicologica dei genitori — indipendentemente dalla loro preparazione culturale — e dall'immaturità di questi nell'identificare la scuola al servizio del proprio figlio e non a quello, più importante e reale, dell'intera comunità.

Il disservizio dell'amministrazione scolastica. normative ammuffite, disposizioni inefficienti ancora prima di nascere per carenze di fondi o per impossibilità (mancanza di personale) dei provveditori per verificarne capillarmente l'attuazione, il servilismo ed il Clientelismo più retrivi serpeggianti nei meandri delle segreterie, il pettegolezzo assunto a legge, il non sapere esattamente interpretare le norme vigenti, il precariato degli insegnanti, la molteplicità numeriche dei sindacati della scuola, ne hanno aggravato la situazione.

Or bene l'istituzione degli "Organi Collegiali" ha concesso ad operatori ed utenti l'importante diritto di partecipare al governo nella scuola sul piano dell'eguaglianza reciproca nell'espletamento delle proprie funzioni e nella tutela del diritto allo studio, sancito dalla Costituzione e ribadito dai successivi dispositivi di Legge.

Gli eletti ai vari enti devono innan-

Una scuola nata con il quartiere

Romolo Guarino, recentemente eletto per la seconda volta Presidente del Consiglio di Istituto della Media Tre Castelli, racconta i difficili inizi, i problemi risolti e quelli da affrontare

Nella sua prima seduta, il 25 gennaio, il Consiglio d'Istituto della Media "Tre Castelli" ha riconfermato nella carica di Presidente il signor Romolo Guarino.

Padre di due ragazze in età scoiare, Guarino è uno di quei cittadini che, arrivati tra i primi ad abitare al Lotto 6, si è rimboccato le maniche ed ha profuso un grosso impegno per far uscire il quartiere dal suo stato di precarietà, contribuendo anche ad inserirlo nella realtà della Zona. Guarino è infatti anche membro del CUA, il Comitato Unitario Assegnatari del Lotto 6, e Consigliere della Zona 16 nel gruppo del PCI.

Ma torniamo alla scuola. Chiediamo: se il quartiere aveva dei problemi, immaginarsi la scuola.

sciti a superare il problema del sovraffollamento delle classi. All'inizio c'erano 25 ragazzi per classe: ma per effetto del continuo arrivo di nuovi alunni, cosa che succede in un quartiere in via di completamento, il numero saliva anche a 30. Se al sovraffollamento si aggiunge il carosello delle insegnanti, si può capire con quale profitto andassero avanti intiere classi e come le stesse potessero essere in grado di accogliere i ragazzi handycappati che anche alla Media

Tre Castelli sono relativamente numerosi. In questi anni ci siamo battuti fino ad ottenere che almeno per le classi dove si sarebbero dovuti inserire i ragazzi handycappati il numero degli alunni non superasse i 20".

fare sì che i ragazzi di un quartiere di lavoratori come il Lotto 6 possano affrontare gli studi superiori con gli stessi strumenti e le stesse possibilità di tutti gli altri ragazzi.

zitutto allontanare da sè l'umano, ma non giustificato, sentimento di fare valere supremazie gerarchiche o di altro genere, ma sollecitare il dialogo a parità di diritti e di doveri.

I genitori devono essere consapevoli dell'importanza dell'impegno assunto e documentati sui problemi della scuola; gli insegnanti, i direttori ed i presidi, nell'ambito delle assemblee, devono sentirsi più autonomi rispetto alle circolari ministeriali e dei rispettivi provveditorati a tutela della propria dignità di uomini nell'esercizio del diritto di governo democratico della scuola a norma di legge.

Programmazione, delibere, attuazioni devono essere determinate e verificate per ben operare per una scuola migliore, superando le carenze di diritto e di fatto che intralciano la possibilità operatività dei singoli organismi. Le componenti tutte devono avere il coraggio di prendere posizioni chiare e precise nei confronti degli organi superiori (provveditorato, ministero) allorchè si ravvisi la necessità.

L'astensionismo, lo "status" compromissorio vanamente mimetizzato da mediazioni paciose, il "non si può fare" devono essere estirpati laddove esistono e non istituiti: la perniciosa gramigna alligna in un terreno fecondo ed è una delle cause prime dell'inoperatività degli organi collegiali. Questi devono vivere migliorandosi ovviamente, e tutti sappiamo che ciò sarà possibile solo ed esclusivamente "facendo" e non "attendendo".

Modifiche quindi tendenti ad una maggiore ed autonoma efficienza non nello sterile e soporifero rinnovamento della forma ma nella positiva e coraggiosa qualificazione della sostanza.

Benintende Massimo

"Non me ne parlare, — sorride Guarino — a pensarci ora viene da chiedersi come ci si sia riusciti. Immagina che per quasi 8 mesi, dall'ottobre 77 all'aprile 78 , la Media Tre Castelli fu costretta a coabitare con le elementari. Ma per fortuna la gente seppe rispondere con grande generosità: mi ricordo che una domenica mattina riuscimmo a ripulire la scuola elementare che era appena stata ultimata. Dovevamo renderla agibile se volevamo che le lezioni potessero cominciare. Saremo stati 300, 350, chissà, tutti armati di scope e di una grande volontà. E bisogna considerare che al Lotto 6 c'eravamo appena arrivati, non ci si conosceva quasi tra inquilini ..."

Un inizio non facile, anche se all'insegna della partecipazione.

"Guardando ai tre anni trascorsi come Presidente del Cdl posso dire che senza la partecipazione dei genitori la vita della Media Tre Castelli sarebbe stata ben più difficile. A parte i ritardi nel completamento delle classi, dobbiamo considerare tutti i piccoli e grandi problemi che il Cdl ha dovuto affrontare: si pensi alla carenza di attrezzature didattiche, al carosello delle insegnanti, tutte non di ruolo all'inizio, al riscaldamento. Ne abbiamo dovute fare di corse tra il Provveditorato, il Comune ... Però di risultati ne abbiamo ottenuti. Per fare solo alcuni esempi: oggi più della metà delle insegnanti sono di ruolo, stabili, anche se chiaramente questo non è un dato che possa ancora soddisfare. E poi siamo riu-

Media Gramsci: protagonisti i ragazzi:

E stata la Media "Gramsci" la prima scuola di Milano ad apprendere i tragici fatti di via Schievano. Martedì 8 gennaio, a pochi minuti dal suono della campanella, alcuni ragazzi che transitavano sull'autobun hanno scorto i finestrini in frantumi, ilsangue, i corpi dei tre agenti barbaramente uccisi.

La notizia è corsa per tutta la scuola. "Non siamo più riusciti a pensare ad altro, a parlare d'altro". ci hanno detto alcuni ragazzi. Sono state ore di sgomento per tutti alla Gramsci, studenti, insegnanti, bidelli, genitori.

Al pomeriggio una delegazione di ragazzi, guidata dal professor Loenardi, si è recata in via Schievano. sul luogo della trage. I-fanno portato la bandiera della scuola e l'hanno sistemata tra i fiori, gli attestati di solidarietà: era la bandiera più grande di tutte. Ed è stato in questo momento di raccoglimento e di commozione che tra i ragazzi è nata l'idea di "far qualcosa" per le famiglie degli agenti uccisi.

Così ogni classe si è organizzata, i

ragazzi si sono autotassati, hanno chiesto aiuto a genitori, parenti, ed alla fine sono riusciti a raccogliere quasi cinquecentomila lire.

E sono stati ancora gli strumenti delle Media Gramsci a decidere quale forma dare all'espressione della loro solidarietà verso le famiglie dei caduti. In Consiglio di Istituto si era manifestata incertezza su questo punto: alcuni avevano proposto di inviare il denaro, altri invece erano dell'idea di dare "qualcosa che veramente faccia sentire alle famiglie la solidarietà dei ragazzi della Gramsci". La decisione è stata rimessa ai ragazzi. Il 3i gennaio alcuni membri del Consiglio di Istituto hanno ascoltato il parere dei rappresentanti di ogni classe e ne è scaturita una decisione originale. Fare un dono ai figli degli agenti caduti, dai ragazzi della Gramsci a questi ragazzi cosi duramente colpiti dalla sorte. E stato perciò deciso di acquistare per i figli dell'appuntato Cestari e del brigadiere Santoro una sterlina d'oro, un oggetto che

Un giudizio comunque positivo sulla esperienza dei tre anni trascorsi come Presidente se hai accettato di essere confermato nella carica.

"Più che la conferma di una esperienza positiva, io direi la volontà di continuare, di andare avanti. E una volontà che è stata espressa dallo stesso Consiglio di Istituto che ha votato all'unanimità il mio nome e che mi impone un dovere a cui non intendo sottrarmi. Si è portato avanti per anni tra i genitori una serie di idee, di progetti, un modo di concepire la scuola che si vuole vedere realizzato. Secondo me, i ragazzi non possono vivere nel quartiere e nella scuola come in due entità separate. Ecco perchè ci deve essere uno stretto legame tra l'attività educativa e la realtà sociale in cui questa si svolge. Per esempio, gran parte dei genitori dei nostri ragazzi lavorano, stanno fuori tutto il giorno. Quindi si pone il problema di attività integrative che impegnino i ragazzi al pomeriggio. Un altro problema che ci sta a cuore è la necessità che i nostri ragazzi, nei tre anni di scuola media, ottengano una preparazione adeguata al prosieguo degli studi.

Le superiori non fanno ancora parte della scuola dell'obbligo, è vero. Ma è altrettanto vero che oggi, in una realtà come quella milanese, sono moltissimi i ragazzi che proseguono gli studi, mentre per contro si sta affermando nelle superiori una tendenza alla maggiore selettività. Ed è mio personale impegno, come Presidente del Cdl,

Devo dire che sia il Presidente, di recente nomina, che la componente insegnanti del Cdl, si sono dimostrati molto disponibili su questi punti. Gli stessi insegnanti hanno proposto un piano di lavoro che sarà un'utilissima base di dibattito. Ma sia ben chiaro che il dibattito non si può risolvere all'interno del Consiglio che è essenzialmente un organo propositivo ed esecutivo. Per raggiungere scopi di cosi ampio respiro come quelli che ci prefiggiamo occorre una grande partecipazione dei genitori. Anche questo è uno degli impegni che io, come Presidente, ho sempre voluto assumere: sollecitare e rendere possibile la partecipazione dei genitori".

Se non andiamo errati, il vostro Consiglio di Istituto è competente anche per la Media S. Colombano.

"La Media S. Colombano è una scuola molto meno recente della Tre Castelli. Una realtà quindi che non aveva i nostri stessi problemi: gli insegnanti di ruolo. per esempio. sono la grande maggioranza. Si tratta di un corpo docente collaudato, che dal punto di vista didattico offre delle buone garanzie ai genitori. Dove invece il Cdl ha potuto intervenire positivamente è stato il problema delle classi. Alla media S. Colombano c'erano fino a pochi anni fa 9 classi, cioè tre sezioni. ma con solo otto aule. La nona era ricavata in un locale inadeguato. Il Cdl ha proceduto ad una ristrutturazione che ha ridotto le sezioni a due ed ha reso disponibili due aule per altre attività".

conserverà nel tempo il valore materiale; ai genitori dell'agente Tatulli, che non era spostato, verrà invece inviato un assegno. Ma se la maturità dimostrata dai ragazzi in questa occasione è stata motivo di legittima soddisfazione per insegnanti e genitori, molti rimangono i problemi che il nuovo Consiglio di Istituto della Media Gramsci è chiamato ad affrontare. Malgrado le richieste e gli incontri, manca ancora la Assistente Sanitaria che pure ci dicono è una figura oramai acquisita in altre scuole medie della Zona. Quanto poi alla partecipasione dei genitori, l'assemblea di sabato 26 gennaio ha registrato una insolita percentuale di assenteismo.

II dato più preoccupante però, è il poco profitto con cui vengono portate avanti le attività del pomeriggio. Alla Media Gramsci infatti nelle ore pomeridiane si offrono numerose possibilità di studio e di impegno culturale per i ragazzi: sono stati istituiti corsi di "recupero" in matematica, inglese e franose, mentre le "at-

tività libere" vanno dalla musica alla fisica, dall'artistica al giornalismo. Si tratta di un'iniziativa estremamente interessante a cui però i ragazzi non paiono prestare grande attenzione.

Anzi, ultimamente le frequenze a questi corsi sono talmente basse che alcune insegnanti si sono lamentate: stiamo delle ore senza fare nulla, cosi si sperpera il denaro pubblico! E non si tratta solo di una protesta: è anche un appello che Consiglio di Istituto e insegnanti rivolgono ai ragazzi (ma 'anche ai loro genitori) perchè non si lasci cadere nell'indifferenza un'iniziativa di indubbio valore sia per quanto riguarda il profitto che la cultura generale degli studenti. E va anche ricordato (lo ripetiamo, soprattutto ai genitori) che sono molte le scuole medie di Milano in cui l'istituzione di attività integrative pomeridiane viene da tempo sollecitata: possibile che alla "Gramsci" siano così pochi i ragazzi ed i genitori che sanno apprezzare i vantaggi della "scuola a tempo pieno"?

Per concludere. una domanda di carattere più generale. Da molte parti si accusano i Decreti Delegati di essere, con la loro burocrazia, causa di un riflusso nella partecipazione dei genitori: Tu cosa ne pensi? "Innanzitutto io vorrei dire questo: i Decreti Delegati sono una Legge dello stato e come tali devono essere applicati fino in fondo. Ma sappiamo bene che in questo tipo di situazione. le leggi, anche quelle dettate dalle aspirazioni più partecipate, devono spesso fare i conti con una realtà chiusa, con l'interpretazione restrittiva da parte di quegli organi che sono preposti alla loro applicazione. Per tutti bastino gli esempi delle circolari ministeriali e dei Provveditorati. Dunque da sempre i genitori sono impegnati in battaglia su due fronti, per superare le difficoltà oggettive e per liberarsi dai cavalli che via via vengono opposti al lavoro degli organi collegiali. Questo naturalmente ingenera sfiducia, stanchezza.

Il mio augurio sarebbe che si vedessero finalmente realizzate le istanze che provengono da un ampio arco di forze, studenti, sindacati, partiti di sinistra, perchè i Decreti Delegati vengano modificati in modo da facilitare una maggiore partecipazione. Perchè se è vero che non possiamo affidarci al solo spontaneismo per cambiare la scuola, è altrettanto vero che una legge "partecipativa" non deve essere resa inoperante in molte sue parti dal peso di una soffocante burocraticità".

Intervista a cura di A. E.

La sedicesima - pag. 5

Riforma sanitaria: cosa cambia nell'assistenza di malattia e prevenzione

Dal 1.1.1980 è entrata in vigore la legge 833 di Riforma Sanitaria superando definitivamente il veccho sistema sanitario presente nel Paese. Le prime esperienze nelle SAUB in questo inizio dell'80 non sono positive. Il Governo Nazionale e della Regione Lombardia, che ha avuto a disposizione tutto il 1979 come periodo di transizione per passare dal vecchio al nuovo sistema, hanno saputo accumulare solo ritardi nell'applicazione delle disposizioni fissate nella legge di riforma e contemporaneamente lasciato scadere a livelli sempre più bassi l'assistenza sanitaria nelle vecchie strutture (mutue ospedali ecc.) con il risultato di peggiorare complessivamente l'assistenza pubblica alla popolazione.

Comunque dal 1.1.80 hanno preso avvio talune prime innovazioni previste dalla legge.

TUTTI HANNO DIRITTO

ALL'ASSISTENZA SANITARIA

Con decorrenza dal 1.1.1980 devono essere ammessi a fruire dell'assistenza sanitaria anche quei cittadini che sino al 31.12.79 non erano tenuti all'iscrizione a istituti o casse mutue.

Si tratta di tutti coloro che in base alla legislazione in vigore fino al 31.12.79 non erano tenuti all'iscrizione ad istituti o casse mutue eroganti prestazioni obbligatorie di malattia.

Sono compresi: coloro che hanno fruito l'assistenza legale erogata dai Comuni; i liberi professionisti che hanno fruito della assistenza sanitaria di Enti Mutualistici pubblici in regime convenzionale.

E IMPORTANTE SAPERE

A QUALE PRESTAZIONE

I CITTADINI HANNO DIRITTO

Secondo la legge i cittadini hanno diritto all'assistenza sanitaria nel limite

delle prestazioni sanitarie erogate agli assicurati del disciolto INAM, ovvero l'assistenza generica e pediatrica con le modalità previste dalla CNU (Convenzione Nazionale Unica); l'assistenza farmaceutiva con obbligo del pagamento del ticket, l'assistenza specialistica ambulatoriale nei presidi INAM a gestione diretta ed in quelli convenzionati, l'assistenza ospedaliera nei pubblici ospedali, nelle case di cura convenzionate, negli istituti privati classificati e negli istituti scientifici ed in fine hanno diritto all'assistenza integrativa nei limiti erogati agli assistiti INAM.

E importante sapere che per ottenere l'assistenza bisogna immatricolarsi presso la SAUB (Struttura Amministrativa Unificata di base), pertanto i compiti del cittadino sono: l'ultra diciottenne che non era obbligatoriamente iscritto ad un ente o cassa mutua, deve presentarsi alla SAUB in cui è compresa la sua RESIDENZA ANAGRAFICA (è bene ricordare che non basta

essere abitate in una località, perchè verrebbero respinti).

E obbligo presentare alla SAUB il modulo di domanda compilato in tutte le sue parti a stampatello e in duplice copia. All'atto della presentazione del modulo il richiedente deve essere munito di documento di riconoscimento (carta di identità, passaporto, patente di guida).

Si mettono a carico i minori di 18 anni che non usufruiscono di altra iscrizione e risultano dallo stato di famiglia.

La SAUB provvederà all'immatricolazione, separerà le due copie del modulo, consegnerà una parte al richiedente: tale modulo corrisponde al documento precedentemente rilasciato dalle Casse Mutue.

E bene ricordare che non vi è alcuna scadenza per effettuare l'iscrizione presso le SAUB e scelta del medico, ovviamente i cittadini che non provvedano a tali adempimenti qualora poi abbiano bisogno del medico non potranno usufruire del medico e non potranno usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita.

LA VIDIMAZIONE DEI

LIBRETTI O TESSERE INAM

Per quanto concerne la vidimazione per il rinnovo delle validità dei libretti o delle tessere INAM attestanti il diritto alle prestazioni sanitarie; in base alle dichiarazioni dall'Assessore alla Sanità, la convalida deve essere effettuata dai datori di lavoro, come nel passato.

COME AVVIENE IL PAGAMENTO DELL'INDENNITÀ DI MALATTIA E MATERNITA

Il pagamento dell'indennità economica di malattia e maternità devono essere pagate dai datori di lavori a fine dei normali periodi di paga.

Sono esclusi da tale regola talune categorie di lavoratori, per i quali si prevede sia l'INPS a provvedere direttamente al pagamento delle prestazioni economiche spettanti per malattia e maternità. Il decreto precisa tali cate-

gorie nei:

- dipendenti e soci lavoratori di enti cooperativi, anche di fatto, compresi le compagnie ed i gruppi portuali; - i lavoratori agricoli;

- i dipendenti artigiani e quegli esercenti attività commerciali iscritti alle gestioni speciali dell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, vecchiaia e superstiti; - gli addetti ai servizi domestici e familiari; - i lavoratori disoccupati o sospesi dal lavoro.

Per quanto riguarda i certificati medici di malattia, anche se la legge prevede delle innovazioni; il lavoratore dipendente fino a nuove disposizioni si deve regolare come prima dell'andata in vigore della legge.

I sindacati: non pagare le visite dei mutualisti

Non pagate le visite della mutua: la Federazione sindacale CGIL - CISL - UIL risponde all'irresponsabile agitazione promossa dal Sindacato nazionale autonomo medici d'Italia (SNAM) contro l'entrata in vigore della riforma sanitaria, chiedendo ai cittadini di rifiutare il pagamento delle visite come questi medici invece pretendono. Qualora i mutuati siano costretti a sborsare denaro, la Federazione CGIL - CISL - UIL invita a segnalare il caso alle organizzazioni sindacali e ai patronati INAS - CISL, INCA - CGIL, ITAL - UIL. "L'agitazione promossa dai medici generici aderenti allo SNAMI — si legge in un comunicato della Federazione — appare totalmente strumentale in quanto in coincidenza con l'estensione del diritto all'assistenza a tutti i cittadini, costituisce un deliberato tentativo di colpire i presupposti fondamentali su cui si basa la riforma sanitaria proprio nel momento dell'avvio del nuovo sistema. Le motivazioni ultime dell'agitazione sono

il patronato

identificabili perciò nel tentativo di perpetuare una logica di mercificazione della salute e di difendere a oltranza privilegi corporativi".

La risposta dei sindacati confederali, come si vede, è durissima e chiede una risposta dì massa. Risulta tuttavia che il fronte dei "no" alla riforma si stia incrinando e molti medici abbiano rinunciato a condurre una lotta tanto pericolosa quanto incomprensibile contro una riforma così importante e attesa come quella sanitaria.

La Federazione CGIL - CISLUIL ha chiesto anche l'intervento della Regione. Nel corso di un incontro con l'assessore regionale alla Sanità, Renzo Thurner, hanno ottenuto che in ogni caso ci sarà il rimborso integrale delle spese eventualmente sostenute dai mutuati per visite ambulatoriali e domiciliari presso medici aderenti allo SNAMI. Per ridurre il peso negativo dell'agitazione, i sindacati hanno anche proposto alla Regione di ampliare l'utilizzazione degli ambulatori degli ospedali e delle mutue.

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Documento approvato dal CDZ. 16

Il Consiglio di Zona 16 si è occupato, già da tempo, dei problemi dei soggetti portatori di handicaps fisici, psichici e sensoriali, soggetti per cui sono previsti interventi di cura ma pochi interventi riabilitativi. Per riabilitazione non si deve intendere il solo intervento tecnico specialistico, ma un intervento che garantisca anche la promozione ed il consolidamento dei rapporti affettivi, umani e sociali fra i disabili, le famiglie ed il mondo esterno, utilizzando, ogni volta che sia possibile, le strutture educative e socio sanitarie di base disponibili nel territorio.

Attualmente gli interventi di cura e riabilitazione, così come sono concepiti, portano alla ospedalizzazione ed istituzionalizzazione del malato, lo "sradicano" dall'ambiente sociale in cui è per anni vissuto e lo "trapiantano" in un ambiente per lui completamente nuovo, spesso artificiale, umanamente freddo, inevitabilmente emarginato.

Una alternativa a tale situazione è il decentramento dei servizi riabilitativi, in modo che l'utenza possa usufruire delle prestazioni necessarie ambulatorialmente o a domicilio; in tale modo si aiutano i pazienti e le loro famiglie a sopportare con minor pena la disgrazia che li ha colpiti e qualche volta si riesce anche a fargliela accettare.

Tale alternativa obbliga inoltre la Comunità a farsi carico, ma veramente, dei problemi del malato e della sua famiglia; non allontanandolo da sè per tentarne il recupero non può esimersi dal promuovere momenti di integrazione sociale.

Alla segregazione dell'istituzionalizzazione, che spesso induce un regresso psico - fisico nel paziente, si contrappone l'integrazione del servizio decentrato sul territorio. L'utente che fruisce del servizio nella zona in cui abita ha, infatti, molte più possibilità di stabilre rapporti interpersonali che non l'utente ricoverato o "ghettizzato".

Il servizio stesso deve favorire questi rapporti interpersonali, non deve mirare unicamente al recupero psico - fisico, nei limiti delle sue possibilità deve promuovere il reinserimento sociale dei cosiddetti malati e la maturazione dei cosiddetti sani.

Di non poca importanza è, da ultimo, il discorso degli oneri economici per la Società; interventi ospedalizzanti ed istituzionalizzanti sono non roco costosi, mentre un decentramento del servizio ridurrebbe notevolmente le spese.

In zona 16 strutture attrezzate rispondenti alle sopraddette necessità attualmente non ne esistono, mentre è reale e dimostrabile la esistenza di una notevole quantità di soggetti che, con urgenza, avrebbero bisogno di tali servizi.

Il Consiglio di Zona 16 ha individuato, nei locali della ex scuola materna di Via De Nicola 3, lo "spazio" utile e sufficiente per l'installazione dei sopracitati servizi.

Tali locali sono atti ad ospitare un centro di Rieducazione Motoria per disabili ed attualmente lo spazio permette anche l'uso da parte di gruppi sportivi giovanili.

Questi servizi, oltre a rispondere alle esigenze di utenti della Zona, convivendo nello stesso spazio avrebbero modo, facil-

Anche i giovani sanno essere utili

mente. di studiare e realizzare nuove dinamiche di integrazione, aprendosi alla zona e contemporaneamente sensibilizzandola ed aiutandola a maturare nell'accettazione del diverso.

Saranno a carico del Centro tutti quei problemi che possono colpire la popolazione nei sistemi nervosi, muscolare, scheletrico.

L'intervento del Centro dovrà avvenire su utenti di qualsiasi età. Il programma della sua attività può essere articolato in tre grandi fasce di intervento: fascia dell'infanzia fascia dell'adolescenza fascia dell'età matura.

LA FASCIA DELL'INFANZIA

Riguarda gli interventi su soggetti, di età compresa fra i pochi mesi ed i 10 - 12 anni, che presentano handicaps fisici congeniti o acquisiti. Per il reclutamento e l'identificazione dell'utente, il servizio dovrebbe essere collegato con tutte le strutture socio - sanitarie esistenti nella zona (Asili nido, Scuole materne, elementari, Servizio di Pediatria di base, SIMEE ecc.), dovrebbe inoltre coinvolgere anche i medici pediatri del territorio. Tutto questo è necessario perchè una diagnosi precoce permette un recupero notevole ed a volte la scomparsa della morbosità.

LA FASCIA DELL'ADOLESCENZA

I ragazzi di questa età, oltre che di handicaps fisici congeniti o acquisiti, possono essere portatori di paramorfismi o dismorfismi (scoliosi, cifosi ecc.). Per il reclutamento dell'utenza il servizio dovrebbe coinvolgere i medici scolastici e le assistenti sanitarie delle scuole.

Dopo un primo dépistage, una équipe specializzata farà un'ulteriore selezione e prenderà in carico quei ragazzi che presentano dismorfismi o paramorfismi preoccupanti.

c) LA FASCIA DELL'ETÀ MATURA

Riguarda pazienti affetti da emiplegia, paraplegia, tetraplegia o da altre sindromi morbose degne di essere rieducate. Si presuppone siano soggetti in età matura, ma naturalmente non si trascureranno situazioni di questo tipo anche in altre età.

Per il reclutamento dell'utenza anche in questo caso è necessario coinvolgere i medici ed il personale socio - sanitario operante in Zona.

Gli interventi tecnici e rieducativi saranno garantiti dalla Fondazione Pro Juventute "Don Gnocchi" con H suo personale medico e paramedico specializzato. La Fondazione "Don Gnocchi" si rivolgerà all'Assessorato Regionale alla Sanità per il problema amministrativo, garantendo cosi all'utenza un servizio gratuito.

Tale intervento della Fondazione "Don Gnocchi" prevede una convenzione con il Presidente della Zona e con il Comune di Milano il quale dovrà provvedere ai locali ed alle attrezzature.

Il Consiglio di Zona 16, ha inoltre già provveduto a costituire un "Comitato di Gestione" della prevista struttura che collaborerà con la Fondazione Don Gnocchi, Comitato di Gestione formato da membri della Commissione IGIENE e da utenti bisognosi del servizio.

RICHIESTA DI INTERVENTO DA PARTE DI ASSESSORATI

Il Consiglio di Zona 16 rivolge agli Assessorati Comunali alla Sanita, all'Assistenza all'Educazione. una precisa richiesta affinchè, nell'ambito delle proprie 'competenze:

a) forniscano le necessarie attrezzature per le palestre (tappeti, specchi, lettini, palloni, pedane, panchette, bastoni, parallele, armadietti, barelle, ecc.);

b).garantiscano la presenza giornaliera di un custode per la vigilanza e per l'apertura e la chiusura della struttura, nonchè la presenza di personale addetto alla pulizia; c) provveddano ad installare un apparecchio telefonico ad uso del Centro.

Proposta di ristrutturazione ex scuola materna De Nicola 3

Nel riutilizzo dell'immobile, ex scuola Materna De Nicola 3, alla luce dei tipi di attività che ivi si svolgeranno, il Consiglio di Zona 16, indica attraverso il progetto di massima, una proposta, iniziale, alle esigenze dell'utenza.

Gli interventi necessari si possono così articolare: eliminazione di barriere architettoniche - formazione di un idoneo scivolo in C.A., in sostituzione del 50% dell'attuale gradinata d'ingresso questo al fine di eliminare le difficoltà d'accesso da parte di inabili in carrozzina. formazione di docce, usando l'attuale spazio adibito a w.c., annesso alla sala medica (il numero dei piatti doccia indicato in progetto è puramente indicativo e mira a suggerire il massimo utilizzo del vano).

formazione di spogliatoi suddividendo gli attuali servizi igienii come indicato in planimetria sostituzione dei rimanenti servizi igienici (concepiti ad uso esclusivo per bambini) con idonei sanitari per disabili. applicazione idoneo pavimento in materiale di gomma o in plastica nei locali indicati come palestre.

Ora, tenuto conto che la rieducazione motoria di soggetti portatori di handicaps, deve essere fatta in un ambiente estremamente confortevole, quindi adeguatamente riscaldato, il Consiglio di Zona ritiene opportuno dotare, la più volte citata struttura, di un impianto di riscaldamento atto a permettere le terapie rieducative.

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le pratiche "automobilistiche"

Sono note le attività e gli impegni che svolgono ragazzi e ragazze della zona e non, infatti recentemente in occasione delle feste natalizie e di fine anno, siamo stati invitati da alcuni amici per i tradizionali scambi di auguri. Questi giovani prestavano un servizio di Pronto Soccorso presso La Cooperativa di Pronto Soccorso Croce Viola Rozzano. Qualcuno si stupiva, è vero una notte di Natale, una notte di fine anno, passate in un pronto soccorso fra l'ambulanza pronta ad intervenire, la fetta di panettore sul tavolo, il telefono che squillando in continuità porta ai presenti auguri e complimenti, la coppa di spumante e ragazzi e ragazze, che tutti insieme con la loro presen-

za tranquillizzano i cittadini, tutti, anche coloro che fermato per la strada e invitati a conoscere un po' di più questo problema tirano dritto, senza prestare la minima attenzione. Questo fa pensare che in mezzo a tanti giovani portati in queste occasioni a pensare solo ai regali e al divertimento c'è ancora chi volontariamente e senza percepire nessun compenso presta la sua disinteressata opera onde essere utile a chi ha bisogno.

La redazione della Sedicesima, interpretando il pensiero degli abitanti della zona sedici, ringrazia questi giovani che disinteressatamente si mettono a disposizione della cittadinanza.

Quest'anno il Carnevale si fa al centro disabili

Carnevale all'insegna dell'impegno sociale quest'anno in Zona 16. La manifestazione più importante del 23 febbraio, sabato grasso, dovrebbe infatti aver luogo presso il Centro Disabili di via De Nicola

3. Ma sia chiaro, non una festa "per", bensì una festa "con" i disabili della zona 16, come ha tenuto a sottolineare Roberto Marini della Compagnia "Il Chiodo".

"La nostra proposta sarebbe appunto quella di fare il Carnevale, festa animazione, spettacolo, organizzando e coordinando il lavoro dei disabili — ci conferma Marini — certo, a noi spetterà anche il lavoro di animazione, la parte di "attori" che ci è propria. Ma vogliamo che i disabili lavorino con noi, all'organizzazione, alla preparazione delle maschere, delle decorazioni. Noi sentiamo che questa iniziativa deve rappresentare un'occasione per coinvolgere disabili e cosiddetti normali, il più possibile allo stesso livello".

Al Carnevale del Centro Disabili hanno intanto dato la loro adesione i genitori della Elementare di via De Nicola e la Comunità della Parrocchia "S. Giovanni Bono" di via S. Paolino. Anche gli audiolesi del corso di Mimo, che ha sede presso lo stesso Centro Disabili, hanno confermato la loro collaborazione.

Al momento in cui scriviamo, il programma non è stato ancora definito nei suoi dettagli. L'argomento deve essere ancora discusso dalla Commissione Cultura del CdZ. 16. Lo stesso Marini, che della Commissione è il Vice - Coordinatore, si è impegnato peraltro a porre l'argomento in discussione alla prossima seduta.

Ma è comunque una proposta che non potrà trovare altro che d'accordo i membri della Commissione Cultura. Una Commissione che già recentemente ha dimostrato tutta la propria disponibilità verso il problema dei disabili, accettando lo storno di un finanziamento per accellerare la costituzione del Centro di Via de Nicola.

"Il modo di far cultura a livello di quartiere, — dice ancora Marini — è poi essenzialmente questo. Certo non devono mancare le occasioni di Cultura, quella con la "C" maiuscola, per intendersi. Ma non va dimenticato che la cultura, quella che veramente conta. passa attraverso una maggior conoscenza reciproca, una maggior capacità di comprensione tra gli esseri umani. Quello che ci vuole è la cultura che sì può trasformare in convivenza civile: e se guardiamo poi ai disabili, ci rendiamo conto che nei loro confronti questo problema non ce l'eravamo mai posti".

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La sedicesima - pag. 7
'Tutte
SI RENDE NOTO CHE IL COMITATO QUARTIERE S.U.N.I.A. MIANI HA APERTO DA MERCOLEDI 23.1 LA CONSULENZA CHE PROSEGUIRA TUTTI I MERCOLEDI DALLE ORE 17.30 ALLE 19. Maggioni
OTTICO OPTOMETRISTA

Risanata la Centrale del latte

Ci sono notizie che, stranamente, i mass media, la televisione sembrano ignorare. Si parla tanto di Aziende pubbliche in crisi. di miliardi sperperati, come se solo i deficit facessero notizia. Ma se i deficit sono oramai la regola. non sarebbe il caso di dare risalto alla notizia del loro risanamento?

E una domanda che viene da porsi, considerando la vicenda della Centrale del Latte di Milano. Si tratta di una Municipalizzata (cioè di proprietà Comunale) che e passata da un deficit di 4 miliardi al quasi pareggio in appena 2 anni, dal 76 al 78. In un così breve periodo si sono risparmiati quasi 4 miliardi di pubblico denaro, cioè del nostro denaro, che il Comune ha così potuto destinare ad altri servizi.

Vi pare poco? Eppure a guardare certa stampa e la RAI - TV non è successo nulla. Come se in Italia un fatto simile non rappresentasse una novità, un fatto intorno al quale discutere, organizzare dibattiti. E non solo per informare. Perché di fronte a fatti del genere sarebbero da rivedere molti luoghi comuni sull'inefficienza della pubblica amministrazione, sulle ragioni della crisi economica. Perchè l'inefficienza dei pubblici amministratori c'è e come: ma non è detto che non si possa combattere.

Ma ritorniamo a considerare il caso della Centrale del Latte. Da anni l'Azienda era in crisi. I suoi deficit erano andati crescendo paurosamente, da 1 miliardo e 651 milioni nel 74, a 2,5 miliardi del 75, ai quasi 4 miliardi nel 76.

Poi si insedia la nuova Commissione Amministrativa, nominata dall'altrettanto nuova Giunta. E la tendenza si inverte drasticamente: nel 77 il deficit viene ridotto di un terzo, e nel 78 è sceso a soli 100 milioni.

Nel frattempo sono iniziati i lavori per la costruzione di una nuova ala dello stabilimento di via Castelbarco (da terminarsi entro il 1981): 3 piani per un totale di 9000 metri quadri da destinarsi alla produzione di latte fresco, alla sistemazione di una grande cella frigorifera ed alla lavorazione di 3.000 quintali di latte al giorno. Un ampliamento che non solo contribuirà a contenere i costi di produzione, ma che permetterà anche l'estensione della gamma dei prodotti.

E allora, ci si potrà chiedere, dov'era tutta questa crisi? Come mai la precedente amministrazione aveva ridotto la Centrale del Latte di Milano ad una macchina mangiasoldi, se il mercato "tirava"? Questo mercato che ha permesso ad aziende private come la Parmalat di fare tanti quattrini da poter regalare mezzo miliardo, sissignori mezzo miliardo, ad un pilota di Formula Uno per un solo anno di pubblicità!

E non ci sentiamo neppure di dire che il bilancio della Centrale sia stato quadrato con interventi miracolistici. La nuova Amministrazione ci pare abbia fatto cose abbastanza ovvie: diversificazione delle fonti di fornitura, riduzione dell'incidenza dei costi fissi (anche del lavoro), ed

ESTRAZIONE SOTTOSCRIZIONE A PREMI EFFETTUATA DALLA SEZIONE "BARONA" DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI - Federazione di Milano

11 16 dicembre 1979 presso la Cooperativa "E. SATTA" in Via Modica

è stata effettuata l'estrazione dei numeri della sottoscrizione effettuata:

1 Estratto n. 823 - Quadro del Pittore A. MANTOVANI "Chiesetta a Vigano" - già ritirato

2° Estratto n. 787 - Quadro del pittore A. MANTOVANI "Piano del Tivano" - già ritirato

3° Estratto n. 185 - Asciugacapelli viaggio - già ritirato

4° Estratto n. 651 - Tostapane

5° Estratto 925 - Aspirette

6° Estratto n. 818 - Turbo spazzola elettrica - già ritirata

7° Estratto n. 914 - Macinino per caffè

Alcuni premi non sono ancora stati ritirati: si prega i possessori dei Biglietti di farsi avanti.

)ABBONATEVI! a "La Sedicesima"

TUTTO PER IL BAMBINO

una politica di vendita che lasciasse meno spazio a tutte quelle Aziende private che avevano oramai invaso la piazza di Milano. Certo in questi due anni alla Centrale si è lavorato sodo, operai, impiegati e dirigenti. Ma con il risanamento del deficit si è salvato un grosso patrimonio di proprietà di tutti i milanesi, che le precedenti gestioni avevano rischiato di mandare allo sfascio.

E la peculiarità della notizia ci pare stia proprio qui.

Quanti miliardi. quandi posti di lavoro. quante Aziende pubbliche si potrebbero salvare se chi le guida facesse semplicemente il proprio dovere? Certo non tutte le situazioni sono uguali, ma troppi sono stati i casi in cui Amministrazioni inette mandavano allo sfacelo Aziende pubbliche mentre il mercato tirava, mentre le loro concorrenti private lucravano miliardi!

Dunque perchè non parlare del risanamento della Centrale del Latte di Milano? Solo perchè chi amministra Milano è una Giunta di sinistra e siamo a pochi mesi dalle elezioni? Ma la tanto invocata obiettività dell'informazione e gli interessi dei milanesi, dove li mettiamo?

I PROGRAMMI DEL CTL

Il C.T.L., nel parco giochi di via Spezia, ha un programma di attività fantastiche: oltre al già avviato laboratorio di falegnameria per i giovani (un gruppo dei quali si sta costruendo un divano per la casa in montagna) stiamo programmandone due musicali. uno per i bambini ed uno per i giovani, con studi sulla voce, sui ritmi oltrechè sugli strumenti. Per l'attività del pomeriggio stiamo programmando laboratori di artigianato (orecchini, bracciali, collane), di creta (maschere, oggetti), di das coi più piccoli, oltre alla solita grafica (con la quale ci si può sempre sbizzarire e che è lasciata piuttosto libera) e la falegnameria per tutti.

Inoltre il C.T.L. è sempre a disposizione di chi vuole giocare a dama, scacchi, carte, monopoli, domino, o semplicemente trovarsi con gli amici e le amiche per chiacchierare e bere un tè caldo. Comunque troverete orari, date di inizio dei laboratori, nostre notizie più precise su "La Sedicesima" oltrechè sui cartelli che attacchiamo un po' dovunque. Ricordiamo fin da ora l'orario del C.T.L.

LUNEDI 15.00 - 19.00

MARTEDI 15.00 - 18.00

MERCOLEDI 15.00 - 19.00 - 21.00 - 23.00 (laboratorio di falegnameria)

GIOVEDI 15.00 - 18.00

VENERDI 15.00 - 19.00

Il lunedì noi animatori ci troviamo al C.T.L. alle 9.30 per programmare le attività, e la programmazione è aperta a chiunque voglia partecipare. A questo proposito rivolgiamo un appello a chiunque abbia idee, consigli, proposte, esigenze, esperienze da comunicarci, di venire a trovarci, potremmo programmare qualche attività effettivamente utile alla zona, che contribuisca a dare al C.T.L. quell'immagine di struttura di zona aperta a tutti che noi ci siamo prefissi di raggiungere.

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favolosi !!!
LA-TRaroLA
8
pag.
- La sedicesima
Rita Massarenti Cinzia Picchioni Claudio Scarano
Ma i grandi organi di informazione si sono guardati bene da dare a questa notizia il dovuto risalto

ALLA PRESENZA DI UN FOLTO PUBBLICO

Celebrato il 590 del PCI

Venerdì 18 gennaio ore 21: larga partecipazione in Cooperativa Barona E. Satta per la manifestazione sul 590 dea P.C.I.. indetta dalle Sezioni comuniste "I. Fantoni e 7 novembre"; relatore Claudio Petruccioli condirettore dell'Unità.

Erano presenti le delegazioni del P.S.I. - della D.C. - dell'ANPI Zona 16 - dell'MLS e la Lega Pensionati Barona - Ronchetto. In apertura del suo intervento Pretuccioli ricorda il difficile e duro cammino compiuto dal P.C.I. dalla fondazione di Livorno ad oggi; facendo inoltre rilevare che in questo ultimo trentennio, sono state sconfitte quelle obiezioni di netto rifiuto. di distacco nei confronti del P.C.I., sia da parte di altre forze politiche e sociali, sia in modo particolare da larghi strati di cittadini di ceto intermedio, un tempo su posizioni di netta ostilità nei confronti del partito.

Il Partito Comunista Italiano, prosegue l'oratore, è parte fondamentale per la storia del nostro Paese, forza essenziale del movimento operaio, punta dirompente in ogni battaglia di rinnovamento e di sviluppo sociale. Sempre alla testa dei movimenti di liberazione e di emancipazione per la democrazia e il socialismo, il Partito Comunista Italiano, gode oggi prestigio e rispetto anche tra gli avversari, sia in Italia che all'estero.

Parlando della strategia intrapresa dal Partito in questi ultimi anni, Petruccioli fa una autocritica in senso politico per il fatto che il Partito non sia stato in grado di farsi capire fino in fondo dalla gente. Purtroppo non abbiamo sbagliato, prosegue Petruccioli, oggi l'unica via valida per uscire dalla crisi e dalla morsa inflazionistica oltre il 20%, è quella di una ampia collaborazione fra tutte le forze democratiche e sociali del nostro Paese.

L'inflazione al 20%, la situazione internazionale, la crisi energetica, la disoccupazione fanno si che il Partito Comunista non possa più essere escluso, ma diventi forza di Governo a pieno titolo; malgrado ciò, Petruccioli non esclude un suo giudizio del

C'è un'area in via Ovada

Cara Sedicesima, sono un abbonato del giornale di zona che leggo sempre da cima a fondo. Dico questo perchè non mi pare che su "La Sedicesima" si sia mai parlato di quell'area vastissima che si trova tra la via Ovada e l'Ospedale S. Paolo e che è oramai praticamente abbandonata.

Se non vado errato si tratta di un'area comunale. C'è sì un fittavolo che una volta all'anno la semina, ma ci sono tali infiltrazioni d'acqua che lui stesso non credo riesca a ricavarci più nulla.

Cosi per gran parte dell'anno questa area rimane abbandonata: c'è troppo fango perfino per camminarci. Le conseguenze di questo fatto già si vedono. Ci sono già scarichi di immondizie nella parte che conduce in via S. Vigilio. Proprio in un angolo dove restano ancora alcuni alberi, dei bei cespugli di rubino.

Quello che chiedo è questo. Quest'area è vero che è destinata a verde pubblico, come ho sentito dire? E se sì, perchè lasciarla abbandonata a preda della maleducazione?

Non sarebbe il caso di far qualcosa, magari soltanto per bonificare questo terreno dalle infiltrazioni d'acqua rendendolo agibile ai giochi dei bambini, quando non è coltivato?

E questo anche se gli utenti sarebbero principalmente abitanti di "edilizia privata", che non sempre sono i cittadini più privilegiati del quartiere. I miei cordiali saluti.

Lettera firmata

tutto personale, cioè che anche uno sforzo unitario tra tutte le componenti democratiche, potrebbe non essere sufficiente a salvare il Paese, nelle condizioni economiche in cui oggi versa; ma al di là di certe ipotesi prosegue, Petruccioli, questa è l'unica via percorribile e va intrapresa in tempi estremamente brevi. Parlando della situazione internazionale e del pericolo costante di un conflitto atomico, di dimensioni sicuramente catastrofiche per l'intera umanità, Petruccioli rinnova la deplorazione e la condanna per l'intervento Sovietico in Afghanistan, ricordando le teorizzazioni di Togliatti sul diverso atteggiamento delle varie forze socialiste di diversi paesi nei confronti della guerra. "Stalin, prosegue l'oratore, nel 1954 affrontava il problema pace in maniera totalmente diversa da Togliatti, infatti egli vedeva alcune guerre indispensabili per la liberazione dei popoli, mentre Togliatti si poneva già nell'ottica di un rischio atomico e cioè di una guerra tra blocchi".

E indispensabile come comunisti,

Fabbriche inquinanti

Pubblichiamo il testo della petizione inviata al Sindaco e, per conoscenza, tra gli altri al CdZ. 16, all'Ufficio d'Igiene del Comune di Milano e al nostro giornale.

Non possiamo invece pubblicare la parte più importante, della petizione, cioè le 1273 firme che la sostengono. Ringraziando i promotori di questa iniziativa per avercene dato notizia, dobbiamo comunque lamentare che purtroppo non ci sono state fornite indicazioni circa gli stessi promotori con i quali avremmo gradito entrare in contatto onde riportare la notizia con maggior particolari.

Speriamo che questa nostra preghiera trovi il Comitato Promotore d'accordo: noi attendiamo una vostra comunicazione e ci dichiariamo fin d'ora disponibili a dedicare alla vostra iniziativa tutto lo spazio necessario sulle pagine de "La Sedicesima".

Carissimo signor Sindaco di Milano, i Complessi Scolastici, 11° Liceo Scientifico, Feltrinelli, Cavalieri ed Elementare, ubicati in via Pestalozzi, 18 e 13, chiedono, cortesemente a chi di dovere, di PORRE FINE all'attuale situazione, venutasi a creare a causa delle fabbriche che continuano ad EMANARE GAS NOCIVI. compromettendo così la salute dei cittadini, che per diverse ragioni, ABITANO, LAVORANO, STUDIANO ecc., in questa zona.

Ringraziando anticipatamente per quanto farete, cogliamo l'occasione per porgerVi cordiali saluti.

dice Petruccioli, batterci sul terreno della distensione e della non ingerenza, richiamandoci con forza ad una forma di cooperazione su scala mondiale, operando per la pace, per lo sviluppo economico, energetico, tecnologico ecc. Non sono mancate in proposito aspre critiche alla D.C. e ai suoi alleati, per la meschina scelta dell'installazione dei missili NATO in Italia.

Avviandosi alle conclusioni Petruccioli torna con forza a ribadire la urgente necessità di un Governo di unità nazionale, senza però nascondere le sicure difficoltà che il Partito si troverà di fronte in questi prossimi mesi; l'ingresso nel Governo, dice Petruccioli, significa di fatto la classe operaia al potere a pieno titolo; pertanto, gli ostacoli non mancheranno nemmeno in questa occasione.

L'ampia e ricca relazione di Petruccioli si conclude verso le 23,30 salutata da un caloroso applauso di tutti i presenti.

L. F.

Natale con i disabili

Il Comitato dei Genitori "sc.el. DE NICOLA e sc.mat. DE PRETIS" in stretta collaborazione con il "centro disabili" della nostra zona 16 ha organizzato una riunione per lo scambio dei tradizionali auguri natalizi.

Il breve spettacolino era articolato in due momenti: cori natalizi degli scolari, frequentanti il corso gratuito istituito dal Comitato; numeri di danza classica eseguiti con grazia ed impegno da due gentili signorine diplomate alla scuola scaligera.

Piacevole sorpresa, experimentum crucis, l'agibilità del palco che ci auguriamo presto utilizzato per altre iniziative culturali.

Particolare merito ai responsabili dei due organismi per l'impegno prodigato e, soprattutto, per la serena e fattiva collaborazione tra due diversi organismi operanti in zona.

Benintende Massimo

La sedicesima - pag. 9

Quello che sono riuscito a capire del terrorismo

La testimonianza di un militante della sinistra alla Manifestazione sul terrorismo organizzata da MLS,

PCI, PSI

Ero andato per capire, ma ci sono rimasto male, male di brutto. Giovedì sera, il 26 di gennaio, alla scuola Media Tre Castelli dove si teneva quella manifestazione sul terrorismo. L'avevano organizzata MLS, PCI e PSI e anche se sono mancate, come sempre a queste manifestazioni, le altre forze politiche, a me sarebbe stato bene anche così.

Infatti s'era cominciato con il piede giusto. O almeno, quasi giusto perché qualcuno aveva sparso la voce idiota che "sarebbero arrivati gli autonomi" e giù nell'atrio della scuola c'erano diecine di militanti dell'MLS che invece di ascoltare, discutere, erano ridotti a far la guardia. Ecco, c'era nervosismo e si sa che quello a discutere non aiuta. Ma non si creda che io sia contro ai "servizi d'ordine". Ci mancherebbe. No, a guardar bene, il piede era quello giusto lo stesso. Perché c'era da ascoltare e da capire. Pirola dell'MLS percorreva le tappe della discesa nel partito armato, la logica che ha ridotto alla disperazione del terrorismo, tanti, troppi giovani. Il socialismo è a portata di mano, dicono i teorizzatori: basta togliere di mezzo lo Stato, i suoi servi, poliziotti, carabinieri e poi magistrati e poi sindacalisti, ogni mezzo è buono, la rapina, l'assassinio, in una logica aberrante da delinquenti comuni. Ma la tradizione, la cultura del movimento operaio è sempre stata estranea alla violenza, dice Savino del PCI: chi ha battuto la strategia fascista della tensione se non la saldezza di nervi delle masse popolari, la nostra profonda ripulsa di ogni violenza? E anche Piroso del CdF. della Gogeco è categorico: gli operai sanno che ogni atto terroristico è diretto contro di loro, contro le loro conquiste. Gli alleati del terrorismo sono quelle forze reazionarie che cercano di sfruttare ogni atto terroristico per ricacciare indietro i lavoratori.

E poi ecco che viene a parlare uno che si potrebbe definire "autonomo", uno del Centro Sociale di Via S. Paolino.

Forse c'è più tensione in sala, non me ne accorgo e poi non ci penso neppure perché sono quattro gatti e mi pare che sia venuto solo per parlare. Parla male. Malissimo. E teso, nervoso, non si fa capire bene. E poi come si fa a capire che sta parlando della Barona quando dice che "ci sono i rastrellamenti", quando dipinge una situazione di isolamento, di disperazione che è solo sua? Però dice anche qualcosa che mi pare giusto, da ricordare, che loro "condannano il terrorismo" perchè la loro "azione politica" nel quartiere la vogliono fare "alla luce del sole".

Ed è ancora più interessante quello che gli risponde uno del PCI che interviene dopo: non facciamo vittimismi, se vogliamo dire qualcosa diciamolo, perché nel ghetto vi ci siete messi dentro da voi, con le vostre parole, con i vostri atteggiamenti ...

Ma poi succede un fatto che amareggia me, amareggia tutti.

Un tale della Fornace, altro "autonomo", vuol dire la sua.

Ma questo parla ancora peggio. I brigatisti e i poliziotti sparano e noi siamo in mezzo, in questo quartiere non c'è un tubo, noi siamo solo parte passiva, cosa stiamo qui a fare queste cagate, qui nel quartiere la gente "si fa", io una proposta ce l'avrei, lottare contro l'eroina, sennò qui qualcuno prima o dopo muore ..: Ma non può continuare per i fischi, si allontana e scatta quel qualcosa che alcuni dicono sia stata provocazione, io non so, ci sono rimasto male perchè sembra quasi che si metta a piangere l'autonomo dico, un ragazzotto che piange e poi si scatenano trenta secondi di finimondo, pare che la ragazza dell'autonomo sia saltata agli occhi di uno del servizio d'ordine dell'MLS, e salta fuori un finimondo, spintoni e pugni, un mucchio di cui probabilmente quei quattro gatti di autonomi sono il centro, corriamo io e altri compagni del PCI, Sisti il segretario Provinciale dell'MLS urla come un matto, "Basta, basta!", arriva anche Scevola e intanto fanno uscire nel corridoio il gruppetto degli autonomi, li accompagnano fuori e io mi chiedo ma dov'era il servizio d'ordine del PSI, non ci potevano dare una mano?

Ci siamo restati male, tutti. Qualcuno ha detto ch'è stata una provocazione, una qualunque pur di non far riuscire la manifestazione sul terrorismo. Sarà anche vero, chi lo può sapere? Ma noi ci siamo restati male in troppi, male perché quel nervosismo, quella paura che qualcuno con il terrorismo ha voluto inventare, per un attimo l'ha avuta vinta anche lì, in quella sala della scuola Tre Castelli.

Un militante del PCI

VENTIDUESIMO CONGRESSO DELLA SEZIONE "7 NOVEMBRE" DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO

SABATO 16 febbraio: ore 9,30 - 12, Relazione del Segretario uscente - ore 15 - 19: dibattito.

DOMENICA 17 febbraio: ore 9,30 - 12, proseguimento del dibattito e conclusioni.

PRESSO LA COOPERATIVA FERRERA via Lodovico il Moro 147.

I cittadini e le forze politiche e sociali della Zona sono invitate ad intervenire.

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INVECE DELLA FONTANA

Meglio il parco giochi

Ora anche l'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Milano, Polotti, è al corrente del problema. Al Lotto 6 c'è una bella piazza, ma nessuno la può usare: chi ha costruito il quartiere l'ha lasciata senza un assetto definitivo, a pantano o a pietraia, a seconda del tempo.

Mercoledì 23 gennaio l'Assessore Polotti è venuto al Lotto 6 per rendersi conto personalmente del problema. A quanto abbiamo appreso, la sua visita era stata sollecitata, sia dalla telefonata di un'inquilina che dallo stesso sindaco Tognoli il quale, tempo fa, aveva prospettato la costruzione di una fontana nella piazza del Lotto 6. Ma la fontana non pare proprio che si possa fare. Lo stesso Assessore, dopo essersi consultato con i tecnici che lo accompagnavano, ha fatto presente che la realizzazione della fontana porrebbe, tra l'altro, problemi non indifferenti di alimentazione idrica.

"Piuttosto — ha proposto Polotti — varebbe la pena realizzare un campo giochi per i bambi-

COL luitou cd m-114c

Umberto Belli

Parlerò questa volta di un Pittore, per il quale ritengo vi sia ben poco da dire o da aggiungere alle sue riconosciute doti di Artista. Pluripremiato in varie Manifestazioni e concorsi di Pittura dove è riuscito ad emergere, per le sue capacità e le sue ricerche in campo artistico.

Conoscitore dell'amalgama del colore che sa trasportare poi sulla tela giustamente collocato, affinchè chi guarda le sue opere

ni". E fin qui crediamo che tutti possano essere d'accordo. I problemi nascono quando si deve arrivare a stabilire a chi tocchi sistemare definitivamente la piazza del Lotto 6. Perchè anche con tutta la sua buona volontà, la Amministrazione Comunale non potrà far nulla finchè l'area in questione resterà di proprietà dello IACP. E lo IACP deve ancora chiarire se effettivamente vi sia disponibilità dei fondi Gescal che, a quanto è stato detto in CdZ. 16, avrebbero dovuto servire alla sistemazione della piazza.

E un chiarimento questo che, se non andiamo errati, il CdZ. 16 attende dal mese di settembre. Solo dopo aver appurato l'esistenza, o meno, di questo stanziamento sarebbe corretto chiedere l'intervento della Amministrazione Comunale.

Neppure la lettera dell'avv.

Dittrich al nostro giornale (vedi La Sedicesima gennaio 1980) è stata chiara su questo punto. le possa assaporare. La Pittura del Belli va dal figurativo, alla neo - figurazione, o pittura Arcoprismatica da lui adottata e frutto di una sua personale ricerca.

E quest'ultima è una pittura che pur rispecchiando l'impronta di espressione moderna si riferisce anzi non abbandona la figurazione classica. Belli riesce quindi ad appagare i gusti con una sola tela. Senz'altro questi risultati sono dati dalla sua

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CAMEDRIO Teucrium chamaedrys

Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae (Labiateae). Il suo nome deriva da Teuce, re troiano, che per primo usò questa erba a scopo medicamentoso. Il Camedrio è conosciuto più comunemente sotto il nome di Querciola, Erba Iva, o Salvia dei boschi. E un suffrutice perenne (piccola pianta alta 30 o 40 cm.) dalle caratteristiche foglie lucenti, verde scuro sopra e verde opaco sotto. I fiori sono inseriti in gruppi di due o

sei all'ascella delle foglie superiori. I singoli fiori hanno un calice tubolare terminato da 5 piccoli denti triangolari. La corolla è di color rosa porporino ed è anch'essa tubolare. Il Camedrio ha odore aromatico e sapore astringente. Il frutto è fatto da quattro acheni racchiusi nel calice, di forma ovale. Il Camedrio cresce in tutta Italia, è comune nei prati, nei luoghi aridi e soleggiati. In erboristeria si usano le sommità fiorite che

INFUSI E DECOTTI

Decotto diuretico: 3 g. di sommità fiorite si fanno bollire per 10' con 100 g di acqua. Si copre facendo riposare per alcuni minuti indi si filtra, dolcificando con un po' di miele. A tazzine dopo i pasti. Lo stesso decotto può essere usato per sciacqui e gargarismi, in caso di gola infiammata.

Aperitivo contro l'inappetenza: 20 g di fiori a macero in 1 L di vino bianco per 10 giorni. Si filtra. A bicchierini prima dei pasti.

Elixir digestivo: 30 g di fiori a macero per 10 giorni in mezzo litro di alcool buon gusto. assiemè a 30 g di

L'avv. Dittrich infatti, prima asserisce che il ritardo nella sistemazione della piazza "è legato alla mancata cessione degli spazi comuni al Comune", poi chiede al CUA di proporre al Consiglio di Amministrazione dell'Istituto "di dotar il fondo della piazza a lastricato". Allora, a chi toccherebbe secondo il vice presidente dello IACP, al Comune o all'Istituto?

E perciò necessario che il CdZ. 16 si faccia interprete anche di questa esigenza. La piazza del Lotto 6 deve essere sistemata. Occorre innanzitutto stabilire se l'onere compete allo IACP. E in caso negativo, bisognerà sollecitare l'Istituto perchè inizi immediatamente le pratiche di cessione della area al Comune, permettendo così alla Amministrazione di provvedere in proprio ai lavori di sistemazione.

Agli inquilini del Lotto 6, e al CUA che li rappresenta, ci pare che inoltre spetti il compito di indicare al CdZ. 16 quale sia la sistemazione più conveniente. Scartata l'idea della fontana, la piazza del Lotto 6 potrebbe essere lastricata o attrezzata per i gioghi dei bambini. Di tempo per discuterne ce n'è.

AE esperienza non solo di pittore ma anche di restauratore di mobili antichi, vedi ad esempio lo Stile '700 Veneziano e altri. Pittura significativa e personale ricerca fanno del BELLI un Artista sicuro di sè.

Belli è membro della Accademia di S. MARCO e vi è giunto a farne parte senza raccomandazioni di sorta, ma solo con le validità della sua Arte.

A. Mantovani

Missile in p.za Miani

Una iniziativa del PCI contro la corsa al riarmo

foglie di Melissa, 15 g di radice di Angelica. 5 g di Cannella, 1 g di Zafferano. Si filtra e si aggiunge mezzo litro d'acqua in cui sono stati sciolti 250 g di zucchero. 1 bicchierino dopo i pasti.

Proprietà salutari: aperitivo, tonico, amaricante, digestivo, aromatizzante, depurativo. Indicazioni: inappetenze, disturbi digestivi, convalescenze, emicranie. Irritazioni del cavo orale.

Controindicazioni ed avvertenze: nessuna, con la abituale precauzione di non superare i dosaggi consigliati.

vanno essiccate all'ombra e vengono conservate in sacchetti al riparo dalla luce e dall'umidità. Il tempo di raccolta è da fine maggio a fine luglio. Il Camedrio è usato molto in liquoristica. E apprezzato per le sue proprietà digestive e benefiche.

Una forma efficace quanto originale quella scelta dai comunisti della sezione "I. Fantoni" di viale Famagosta per sensibilizzare i cittadini della Barona sui gravi pericoli che derivano dalla corsa al riarmo. Sabato 5 gennaio, i militanti del PCI hanno sistemato all'angolo di Piazza Miani un enorme missile di cartapesta: una sagoma nera, lugubre, che con i suoi 5 metri dava da solo un'idea chiara di quanto mostruosa sia la scelta di affidare a questi costosissimi marchingegni la sicurezza dell'intera umanità.

Intorno al missile era disposta la mostra, una quindicina di cartelloni fitti di dati. Poche annotazioni ci pare che possano bastare: ogni anno si spendono 400 mila miliardi in armamenti, cifra superiore al reddito di tutti i paesi del Terzo mondo; entro i prossimi vent'anni si prevede che, continuando in questo modo, la fame ucciderà 200 milioni di persone; sul nostro pianeta vi sono già così tanti esplosivi da distruggere l'intera umanità, qualcosa come alcune tonnellate di tritolo per abitante della Terra. Dati sufficienti questi a dimostrare che di armi non se ne dovrebbero costruire più.

Parliamo con alcuni militanti del PCI che distribuiscono volantini nei pressi della mostra, imperterriti sotto la fitta nevicata. "Il problema come vedi travalica di parecchio gli interessi di un singolo partito o classe sociale — ci dice Luigi — Il nostro partito organizza in tutt'Italia questo tipo di manifestazione proprio allo scopo di sensibilizzare ogni cittadino democratico, perchè si faccia interprete presso ogni forza sociale e politica dell'esigenza di fermare la corsa al riarmo. Come si possono spendere miliardi in nuovi missili, quando la Terra è già una polveriera?"

"Il vero pericolo è proprio questo: — prosegue Giancarlo — l'elemento più destabilizzante agli effetti della pace è che ogni anno si spendono migliaia di miliardi in armi. Sono soldi che vengono sottratti alla lotta alla fame, alla ignoranza non solo nel Terzo Mondo, ma anche in Europa.

E lo sappiamo tutti che dove c'è fame non ci può essere la pace. Le nostre iniziative hanno proprio lo scopo di far comprendere questo nesso che c'è tra armi e povertà, tra la corsa al riarmo che da più parti si invoca e l'inevitabile arretramento economico e sociale che ne potrà derivare, soprattutto in Paesi economicamente deboli come il nostro".

La manifestazione, che si è ripetuta domenica 6 di mattina, ha permesso di raccogliere alcune centinaia di firme a sostegno di una petizione contro la corsa al riarmo che sarà inviata al Presidente Pertini.

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A. E.
10 - La sedicesima
pag.

SUL CAMPO SPORTIVO "G. GOTTARDO"

Nuova iniziativa del G.S. "Giussani"

Le nostre speranze

Un articolo dell'A.S. Barona

In questo articolo vogliamo tracciare un profilo tecnico ed una realtà calcistica di alcuni nostri ragazzi che a parer nostro vale la pena di sottolineare. Pensiamo sia doveroso fare sapere alla comunità della Zona 16 che la nostra Società viene presa in considerazione da alcune squadre professionistiche come ad esempio l'Inter e il Milan. Facciamo dei nomi: Bongiovanni all'Inter, Grande al Milan e quest'anno altri due nostri ragazzi sono passati al Saronno, l'attaccante Franz e il portiere Peppone.

E ora vorremmo elencarvi altri che nel futuro potranno essere ceduti a queste società. Nei Baby abbiamo Grillo Walter (un terzino alla Burgnich), Fornasari Aldo centravanti e Corso Angelo (ala sinistra che ricorda molto Muccinelli della Juve).

Primi Calci: Forner Flavio (libero), Buriani, centrocampista cugino del più famoso Buriani del Milan.

Pulcini: Vallarelli Gianluca (mezz'ala alla Boniperti).

Lo scopo principale per cui il

G.S. Giussani vuole aprire questo centro è per il fatto che fra i grandi giochi di squadra, il "Football" rimane la grande aspirazione di tutti i ragazzi. Il centro dovrebbe come è nelle nostre intenzioni servire a mantenere tutti i ragazzi, dagli otto ai quattordici anni per addestrarli,

RISULTATI

CATEGORIA CADETTI

BARONA - FORESE = sospesa

PEJO — BARONA = 3 - O

BRUZZANO - BARONA = O O

GIUSSANI - SAMZ=,2 7 2

S. Rita - GIUSSANI = 2 - 2

CATEGORIA

MINI ALLIEVI

BARONA - DORIA VOL. = sospesa

SCARIONI - BARONA = 3 - O

BOLGIANO - GIUSSANI = sospesa

GIUSSANI - S. LEONARDO = 2 - 1

insegnarli, prepararli ed incitarli realmente a giocare al calcio.

Il calcio non richiede doti fisiche eccezionali, né impianti ed attrezzature particolari, occorre dello spazio pianeggiante e tanti palloni "anche in gomma". Le regole sono semplici, lo svolgimento elementare. Il fattore costituzionale non impone alcuna

BARONA - COLOGNO = 2 - 1

CATEGORIA UNDER 21

BIGNAMI - BARONA = 3 - 1'

BARONA - SPORTING MI. — 2 - 2

ALCIONE - BARONA = 2 - 1

TORNEO ANNI VERDI

CATEGORIA

PRIMI CALCI

LA ROSSA - GIUSSANI = O - 2

limitazione all'ulteriore sviluppo del ragazzo. Il ragazzo, in modo particolare si diverte a giocare al calcio, se si diverte, significa che questo gioco risponde alle sue esigenze e che in esso egli trova l'appagamento delle sue necessità e dei suoi desideri. Le gare però, a questo livello debbono aver carattere esclusivo di gioco, "non di risultati".

I ragazzi debbono essere indotti a partecipare si, con impegno e con applicazione, ma anche con serenità e con gioia, senza inasprimenti ed eccessi che trasformino una attività amichevole e gioiosa in una inopportuna 'e violenta misurazione di forza e di aggressività.

Il gioco del calcio procura gioia ed interesse anche se praticato ad un livello tecnico minimo. Ma la gioia e l'interesse aumenteranno proprio con lo sviluppo ed il perfezionamento del livello tecnico. Controllare il pallone, guidarlo, indirizzarlo con la forza e la precisione voluta, conoscere tutti i segreti delle finte, ecco il grande sogno di moltissimi ragazzi, questo è il compito principale dei preparatori che hanno il dovere e l'obbligo di insegnare, facendo vedere con esempi quello che i ragazzi devono apprendere. Perchè non dovremmo aiutarli nella realizzazione di questo sogno, educando ed incanalando questa loro esuberanza di movimento e volontà? L'addestramento giovanile non può prescindere dall'indirizzo educativo e formativo. Possiamo anzi affermare che i preparatori dei giovani devono servirsi del calciò allo scopo di perseguire una educazione sportiva, che è educazione al movimento, alla pazienza alla sofferenza umana e fisica, all'agonismo. Solo i giovani sono in condizione di dare un significato allo sport.

Essi pertanto hanno il diritto di pretendere che venga loro insegnato. Per questo il consiglio direttivo della Giussani prima di pronunciarsi in merito deve vagliare tutta una serie di valutazioni, sia in fase organizzativa e di programmazione, tenendo conto delle attività già in programma, e nei programmi già stabiliti. lo come responsabile penso che non ci dovrebbe esserci difficoltà ad inserire questa nuova iniziativa, e spero proprio che il consiglio Direttivo dia il suo consenso. Ora più che mai ci poniamo il problema di coinvolgere altre persone, soprattutto i genitori per dare una maggiore importanza all'attività del gruppo rispetto al quartiere.

Il G.S. Giussani ha sede presso la Cooperativa "Soncini" Via Parenzo n. 8 - Milano Cellamaro

Debuttanti: Del Bianco, Sergio (mediano).

Esordienti: Vitrani Franco (libero, molto bravo se nel futuro sarà capace di disciplinare le sue uscite offensive diventerà sicuramente un grande giocatore) e Poretti Daniele, ala destra.

Guidotti Luca, mezz'ala, tifoso della Juve, ricorda nella sua altezza e nel gioco Sivori: dalle sue iniziative partono le manovre migliori della squadra. Delle squadre agonistiche ricordiamo Carnevale, portiere della Under 21, dei Mini - Allievi Zelante (centravanti: il Barona è in trattative con alcune società di categoria superiore per la cessione del ragazzo). Nei Cadetti il libero Privitera e vorremmo ricordare anche Pepe, centrocampista, assente quest'anno per un infortunio ad un braccio. Speriamo che il suo rientro avvenga quanto prima, perché con il suo apporto la squadra migliorerà sicuramente.

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La zona 16 è unita contro il terrorismo

La gente della Barona non dimenticherà tanto presto Cestari, Santoro e Tatulli. Mentre si formava il corteo che, la domenica mattina, da piazza Miani, avrebbe raggiunto via Schievano. sapevamo che "quella Barona", severa, consapevole che si stava raccogliendo non avrebbe fatto notizia sui giornali, se non per dovere di cronaca. Sapevamo, e così è stato, che nessun sociologo, nessun corsivista si sarebbe scomodato per spiegare perchè mai dai ghetti di periferia, dai quartieri dormitorio, dal privato, dalla disperazione giovanile e da altri castighi biblici escono più cittadini che vogliono dimostrare la loro condanna al terrorismo di quanti terroristi dovrebbero trovare benevola ospitalità.

La Barona che lavora, che studia, che partecipa; la Barona, insomma, perdonateci l'enfasi, che resiste, non è da prima pagina. Ma la gente è venuta, ed erano tanti; con i bambini e con le bandiere.

Non ,come aveva proposto la D.C. in Consiglio di Zona, la sera

del venerdi, la sola bandiera italiana: come se la manifestazione dovesse tenersi all'ONU; come se al massimo grado di unità dovesse corrispondere l'anonimato più assoluto. E invece le bandiere, tante bandiere: quella della D.C., quelle del P.C.I., della F.G.C.I., del P.S.I., lo striscione del M.L.S. le bandiere dell'A.N.P.I., dell'A.N.C.R., della Cooperativa Barona e Satta, dove Cestari aveva tanti amici. Non folla dolente e anonima, ma popolo civile e maturo che sa di democrazia più di quanto i terroristi sappiano di tecnica militare. E la gente si è mossa, con i consiglieri della zona 5 e 16 in testa, più di 40 persone, con l'aria imbarazzata di chi, non avendo mai pensato a se stesso come "l'istituzione", deve in qualche modo prendere il posto delle "autorità".

Poi, la gente; il destinatario finale dei lugubri messaggi delle BR, quella stessa gente che dovrebbe stare chiusa in casa, sfiduciata e impaurita a chiedere leggi speciali e uomini forti, e invece, testarda, non cede.

In via Modica, una breve sosta sul luogo dove, nell'aprile dell'anno scorso, è stato ucciso l'agente Campagna.

Si procede fino in via Biella, niente slogans gridati, solo scalpiccio e brusio. Molti flash dei fotografi e poi un brutto episodio.

I rappresentanti dell'ANPI Barona notano la presenza della rappresentante del MS1 in consiglio di Zona 16, che procede tra i consiglieri di Zona; non una presenza a titolo personale, quindi; l'ANPI Barona si stacca dal corteo, con la bandiera; rientrerà solo quando il consigliere del MSI abbandonerà il suo posto tra i Consiglieri di Zona.

Una maggiore sensibilità politica da parte dei Consiglieri che camminavano a fianco della

rappresentante Neofascista, e non erano certo i Consiglieri dei partiti di sinistra! avrebbe evitato l'incidente e il giusto risentimento dell'ANPI. Mentre il corteo percorre via Ponti e si avvicina a via Schievano, i bambini raccolgono offerte per le famiglie dei tre agenti; i lavoratori sanno bene che quando muore uno di loro, nemmeno il sentimento del dolore è libero dal bisogno. Verranno raccolte 600.000 Lit., consegnate ai compagni di lavoro delle vittime.

In via Schievano parleranno il presidente del CdZ Marchetti, il Sindaco Tognoli, Bornaghi dell'ANPI e Piroso della COGECO, la fabbrica davanti alla quale è avvenuta la strage.

Le parole del politico, del partigiano, del lavoratore; la gente attenta, i fiori, i bambini che raccolgono i soldi, le fotografie, i giornalisti che prendono appunti.

Tra la gente che torna a casa, arrotolando le bandiere, nessuno se la sente di dire che non ci sarà una prossima volta, ma ognuno sa di aver fatto il suo dovere, la sua parte.

Ancora freddo in via De Nicola

In via De Nicola sono di nuovo al freddo. Domenica 13 gennaio, alle 11 di mattina in qualche appartamento abbiamo riscontrato temperature ben al disotto dei 20° pattuiti. E bastava anche restare sui pianerottoli per accorgersi che la temperatura negli stabilì era eccezionalmente bassa.

Quale sia la causa di una tale situazione, non ci è stato possibile appurare. Tanto più che al freddo era il penultimo caseggiato del S. Ambrogio 2°, quello che cioè va dal numero 4 al 14 di Via De Nicola, mentre nell'ultimo edificio la temperatura era sopportabile.

Quali che siano le cause, è certo che si tratta di un disservizio inaccettabile. Soprattutto se si considera che la cosa oramai si ripete ogni inverno, non appena la temperatura esterna scende al disotto dello zero. Gli stessi inquilini hanno deciso di stilare una petizione che ha raccolto naturalmente vaste adesioni.

DISTRIBUTORE VIALE FAMAGOSTA 15

GRECHI ADRIANO 11,

PER OGNI ASSISTENZA ALLA VOSTRA MACCHINA

Raccogliamo alcuni commenti, e ne citiamo uno per tutti: "Se valutiamo quello che facciamo noi, è niente, ma se lo confrontiamo è moltissimo; e gli altri, dove stanno?".

Qui il cronista può solo girare la domanda al suo lettore: "Tu dov'eri?"

Un'idea in più per la donna

Per la prima volta nella nostra zona si sta organizzando una "Festa della Donna", che vuole essere un momento di ritrovo, primo passo in avanti, in una società che non permette, se non raramente, un incontro con gli altri impedendo così una reale presa di coscenza della situazione in cui, in questo caso, la donna si trova.

Si vuole con questa festa contribuire alla rinascita della coscienza della donna che in questo ultimo periodo della nostra sotira, è andata scemando; non si vuole infatti che la nostra causa diventi solo una moda che dura breve periodo me bensì un movimento di popolo.

La nostra iniziativa, al contrario di altre, non intende enfatizzare in modo grossolano e senza un minimo di buon senso sulla posizione e sul ruolo che l'uomo di è preso in millenni di storia, "ma" con la loro collaborazione si vuole giungere a trovare il vero ruolo e la vera realizzazione della donna nella società.

Ora questo compito è gravoso, non pieno di imprevisti, ma le donne socialiste hanno deciso di prendere posizione, pur sentendo il peso di questo loro compito ed essendo consce del rischio di far cadere nella retorica la loro decisione, autonoma, le ha trovate unite e pronte a dare il loro contributo. Il modo migliore per iniziare questa opera è sembrato quello di organizzare una manifestazione: "la festa della donna" appunto in data 8 MARZO, ciò per dar modo alle nostre compagne di conoscersi e confrontare i loro problemi, divertendosi e partecipando, attivamente, a incontri con compagne che possono contribuire in modo rilevante alla nascita di questa nuova forza che già potenzialmente esiste e che con un minimo di organizzazione potrebbe ottenre un importante peso politico PSI Sez. "B. Esposti" Coord. Femminile PROGRAMMA

Cascina Monterobbío; via Moncucco ( ang. via S. Paolino )

SABATO 8

ORE 15,00 - APERTURA INCONTRO conte Donne Dibattito sui problemi femminili e giovani

ORE 19.00 - cena con cucina casalinga

ORE 21,00 - BALLO LISCIO e MODERNO Buona notte

DOMENICA 9

ORE 9.00 - MARCIA NON COMPETITIVA DI Km. 5 (Le iscrizioni si ricevono c/o la: LAVANDERIA AUTOMATICA V.le Famagosta, 20 (MI))

Trofeo BRUNO ESPOSTI

ORE 15,00 - Tema: LA DONNA OGGI Interverranno i compagni Dr. Michele Colucci sulla riforma sanitaria - Gisella Floreanini Vice Presidente ANPI

ORE 17,00 - ANIMAZIONE per ragazzi - con premi

ORE 19,00 - CENA TRADIZIONALE

ORE 21,00 - ESTRAZIONE SOTTOSCRIZIONE

ORE 24,00 - CHIUSURA

NEL CORSO DELLA FESTA FUNZIONERA IN CONTINUAZIOANE UN SERVIZIO DI BAR - CUCINA E LE SERATE SARANNO ALLIETATE DAL COMPLESSO

"BARONA ORIGINAL BAND"

AGENZIA GENERALE SIND•COOP

UNIPOL

VIA PRI. A. MORO, 2 - CORSICO - TEL. 4479702

PIAZZA TRICOLORE, I - MILANO - TEL. 700391/704412

VIA PALMANOVA, 22 - MILANO - TEL. 2822182

La compagnia del movimento e delle organizzazioni democratiche al servizio dei lavoratori, dei còoperatori, dei pubblici amministratori e delle imprese commerciali e produttive assicura ogni rischio in tutti i rami.

Rivolgetevi con fiducia per ogni problema, per preventivi e convenzioni.

pag. 12 - La sedicesima
NELLA FOTO: il discorso del Sindaco, Carlo Tognoli

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La Sedicesima zona5 by fondazioneisec - Issuu