11_':=11 il vero uassene corredo
sommario
pag. 2 25 aprile, festa di pop(*)
pag. 3 fondazione della sezione P.C.I. Irma Bandiera"alla Carlo Erba
pag. 4 8 marzo 1977 alla "Carlo Erba"
pag. 5 scuola popolare Bovisa
pag. 6 le pensioni dell'INPS scheda n. 2
pag. 7 pittura - cinema
Le novità a palazzo Marino
Il P.S.D.I. in Giunta - Ormai Imminente il voto sul Bilancio l a notizia di maggior rilievo di queste ultime settimane è l'ingresso del P.S.D.I. nella maggioranza e la sua partecipazione diretta alla Giunta. Questo atto conclude un processo di crisi, di dibattito politico, che si è aperto nel partito socialdemocratico milanese all'indomani delle elezioni del 15 giugno 1975: è venuta a cadere la pregiudiziale anticomunista e si è affermata una linea aperta al confronto e alla collaborazione con tutte le forze politiche democratiche per affrontare e risolvere i gravi problemi della città.
La partecipazione del P.S.D.I. alla maggioranza, il maggior impegno dei repubblicani al confronto e alla discussione, hanno definitivamente sconfitto la politica seguita dalla Democrazia Cristiana, che puntava all'isolamento della Giunta democratica.
Tale sconfitta ha avuto ripercussioni nella stessa D.C.: negli organismi dirigenti cittadini ha prevalso una linea di confronto a Palazzo Marino; i consiglieri della destra
D.C., De Carolis, Passani, Crespi e Bossi, hanno rivendicato la propria autonomia di comportamento in Consiglio Comunale, anche in contrasto col gruppo D.C., qualora non si mostrasse sufficientemente "anticomunista".
È ormai imminente anche il voto sul bilancio 1977: un bilancio che riflette le difficoltà degli Enti Locali, in assenza di una politica nazionale capace di garantire a Comuni, Provincie e Regioni una effettiva autonomia finanziaria, nel quadro di una articolazione democratica dello Stato. Si tratta di un bilancio "di verità", che evidenzia, per la prima volta a Milano, un deficit di 165 miliardi: la scelta rigorosa di contenimento delle spese, non ha impedito di prevedere investimenti destinati ad affrontare i più urgenti problemi della città: casa, trasporti, fognature e salvaguardia dell'ambiente, scuola e servizi sociali, cultura, ecc.
Da ultimo una notizia importante: è stato concluso dalla Giunta, con l'accordo del Consiglio di Zona e dei cittadini della zona 6, un accordo con l'Ente Fiera per la sistemazione e l'utilizzo del Velodromo Vigorelli. La precedente amministrazione, nel 1974, lo aveva dato in concessione ad una società privata per realizzare un cinodromo (corse di cani, con scommesse). La mobilitazione dei cittadini e del Consiglio di zona ha bloccato questa assurda iniziativa. La Fiera di Milano si .è impegnata ad investire un miliardo per ripristinare la pista ciclistica, per realizzare una grande piscina, per attrezzare locali per attività sportive, ricreative, culturali: in cambio userà il Vigorelli per tre mesi all'anno per le esposizioni nautiche. Per 9 mesi i cittadini, gli studenti, i bambini della zona avranno a disposizione una struttura moderna e funzionale: il glorioso Vigorelli riacquista così un giusto ruolo al servizio della popolazione milanese.
IL PARERE DELLA F.G.C.I.
Laquestione giovanile
La questione giovanile, è il caso di affermarlo dopo i fatti delle scorse settimane, si è imposta all'attenzione delle forze politiche, sindacali, dell'opinione pubblica.
Si è imposta in questi giorni, ma non è cosa nuova, i risultati di questi giorni sono il prodotto della maturazione di cause i cui punti d'origine non sono vicini. Sottovalutare questi punti di origine per lasciare spazio unicamente ai giudizi sui fatti di queste settimane, rappresenta un grave errore. Certo, le frange che hanno portato alla ribalta le armi da fuoco durante gli scontri con la polizia, che ne hanno teorizzato l'utilizzo, che hanno ricercato Ic scontro sono da isolare potentemente come frange le cui azioni sono contrarie a qualsiasi regola di civile convivenza e confronto democratico, estranee al muoversi
della gioventù in lotta, controproducenti alla creazione di quel consenso e di quelle alleanze con i lavoratori e l'opinione pubblica, che sole possono assicurare positivi risultati sul terreno della rimozione delle cause che danno origine alla creazione della questione giovanile.
Affrontiamo, quindi, un ragionamento sulle cause. Una nuova collocazione produttiva per la gioventù, il giovane produttore consapevole del suo ruolo all'interno della produzione, un giovane cittadino cosciente delle trasformazioni da imprimere e che utilizzi entusiasmo e solidarismo per esprimere con più forza la necessità del cambiamento dell'organizzazione della società, ci paiono i punti cardine attorno ai quali far ruotare l'analisi. Sono interni a questi le questioni della scuola , della occupazione giovanile, dell'organizzazione della
vita sul territorio. E'necessario che su tali questioni si proceda parallelainente anche su tutto ciò che si potranno avere tappe parziali raggiunte in tempi diversi.
Ciò che le unifica deve essere una forte tensione ideale intorno al progetto della trasformazione dell'attuale stato delle cose: coscienza del presente, chiarezza sul futuro sono indispensabili per creare adesione e consenso intorno alle vie che presente e futuro uniscono, vie che saranno strette, difficoltose, ma, capaci di condurre ad un cambiamento dei valori, dei modi di vita, dei privilegi che caratterizzano l'attuale società. Senza questa "unità presente-futuro", non è possibile pensare di conquistare i giovani ad un atteggiamento positivo, a far parte del blocco di forze politiche e sociali che devono essere l'elemento guida della tra-
sformazione. Tale compito di unità è nelle mani delle forze giovanili come dei partiti, il che vuol dire che l'impegno su questo terreno non è delegabile unicamente Ala F.G.C.I. ma sta concretamente ari che al Partito. Da questo punto di vista, e per scendere maggiormente nel concreto, ci pare che il nostro partito, gli altri partiti, il C.d.Z. già si muovono bene. Punto sicuramente all'attivo è l'accordo con i cinema della zana 7 che già è diventato punto di riferimento per iniziative analoghe in altre zone di Milano. Se il buongiorno si vede dal mattino, diventa neccessario proseguire. Lungo quali linee? E quindi si entra su un terreno nel quale le esperienze sono tutte da costruire crediamo che Milano abbia le capacità (gli uomini) e le possibilità (le strutture) per dare vita (segue a pag. 2)
CENTRO TELA
m
Via Imbonati 67 (ang. Conte Verde) Tel. 68.97.578 CI
bassem
ANNO X - N. 3-4 DERGANO
L. 200
BOVISA PERIODICO DELLA ZONA 7
dalla prima
ad una qualità nuova e superiore della organizzarkme della vita nei quartieri. Si tratta evidentemente di coordinare questi due fattori. Preliminare è quindi un censimento delle strutture esistenti (sia pubbliche: scuole, strutture comunali di vario genere, sia private: vedi associazionismo), successivo, una programmazione all'utilizzo delle stesse (e qui vale la pena ricordare l'iniziativa sulla cultura brasiliana di recente attuazione) e la possibilità di utilizzo delle strutture le più varie cui si è dato origine. È necessario ora introdurre su questo utilizzo un elemento di programmazione, sede di ciò deve essere il CdZ che in riunioni comuni coi più vari organismi giovanili (non solo direttamente politici) venga a definire un piano di utilizzo, regolamenti d'uso, finalità. Questo elemento che raccoglie organizzazioni giovanili e CdZ come embrione di consulta i cui caratteri di confronto possano estenderRi anche su altri temi, momenti questi che allargano le capacità di contatto tra CdZ e cittadini (sia pur giovani), capacità di contatto che è tessera del mosaico di una democrazia effettivamente
Patle~4.-
Qt:St.0,--p:età, non basta ancora: si tratta di stimolare la partecipazione diretta dei giovani in centri di aggregazione che si modellino a seconda delle finalità d'uso diverse delle varie strutture. Sarà, cioè, diversa l'aggregazione di momenti di partecipazione alla vita della biblioteca da quella che si può creare attorno ad una struttura sportiva o ad un centro sociale (si tratta di affrontare la questione dell'ex mercato comunale). Un elemento, crediamo debba unificare questi diversi momenti: l'elemento della partecipazione diretta dei giovani alla fase di programmazione delle iniziative e della gestione delle stesse. E qui, programmazione centrale dei tempi e modi di utilizzo (consulta) e gestione attiva degli utilizzatori sono due elementi che devone pervenire a sintesi; il come è un terzo elemento non dato; esiste cioè poca "letteratura" a riguardo. Un'ultima questione da affrontare è quella riguardante i "contenuti" che devono animare tali strutture e qui c'e di più esperienza decennale dell'associazionismo (invero molto potenziata negli ultimi tempi), operatori culturali la cui volontà dichiarata è quella di dedicarsi allo svolgimento della propria attività nel quartiere, esperienze condotte anche all'interno di parrocchie del milanesealcuni lavori condotti dalla sinistra extra-parlamentare all'interno di centri sociali occupati (si pensi al S. Marta o al Leoncavallo). Con tutto ciò è necessario confrontarsi e ricakoarne optratite uomini in grado di reggerle. Pensiamo che su tutto quantosiamo venuti scrivendo, un contributo non piccolo possa essere dato dalle forze presenti in Zona 7.
F.G.C.I. Zona 7
COMUNICATO
P.A. Croce Viola Via Guerzoni, 42 tel. 680029 - 6038 74
Un servizio' sempre presente per la difesa della tua salute.
Un servizio volontario prestato da numerose decine di cittadini.
Se hai del tempo libero, pensa a chi ha bisogno. Divieni volontario della Croce Viola.
XXXII ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
25 aprile, festa di popolo
Come tutte le ricorrenze storiche anche il 25 aprile può essere ricordato in almeno due modi: quello delle cerimonie ufficiali, ricche di discorsi, ma spesso estranee alla gente comune, e quello della raccolta di testimonianze ancor vive nella mente di chi ha vissuto quei giorni.
Riteniamo che il secondo modo sia il migliore per commemorare una data, come quella del 25 aprile, che non è nè deve essere soltanto una rievocazione di fatti, ma è patrimonio di tutto un popolo, che vuole ricordare la conclusione vittoriosa della sua lotta unitaria contro la dittatura, la tirannia e la barbaria e che in questa data vuole rinnovare il suo impegno antifascista di vigilanza e di lotta a difesa di quei valori di libertà, di civiltà e di progresso che sono stati conquistati per tutti i cittadini italiani a costo di tanti sacrifici e di tanti morti.
Per questo abbiamo 'voluto, in questo primo numero del nostro giornale, iniziare la raccolta di testimonianze da quanti hanno vissuto quei giorni di lotta, certi che a queste altre seguiranno. Cominciamo con il rammentare che proprio nella nostra zona, precisamente in via Paolo Uccello 15 (zona S. Siro), sorge la villa Pecchio, più tragicamente conosciuta come "Villa Triste", dove, fuggiasca da Roma, nell'agosto 1944 si insediò la famigerata "banda Kock" per compiervi i suoi efferati delitti.
"I prigionieri - ricorda un testimonevenivano bendati e, appena scesi dalle macchine, presi a pugni nei fianchi, nella milza, sulla testa. Storditi in tal modo venivano condotti al piano terreno e presi a calci, spinti alla scala a chiocciola, senza sponde, e fatti precipitare nel sotterraneo. Per la caduta i malcapitati si ferivano gravemente.... per qualche tempo rimanevano a terra immoti... poi cominciavano gli interrogatori, e qui veniva il peggio... le torture vere e proprie".
Il tipografo Luigi Meno, che fu rinchiuso 'con i 'suoi due figli nella macabra cantina, rende una vivida testimonianza: "La stanza del "tribunale" era ampia, illuminata da. un grande lampadario. Di fronte all'entrata c'era la scrivania di Kock, a sinistra quella del giudice subalterno. Qua e là, disposte a caso delle belle e comode poltrone. La prima volta, la più terribile, fui interrogato dal Trinca. "Dunque, tu non sai niente", mi disse facendo roteare il suo inseparabile scudiscio. Io ero seduto su un seggiolino senza schienale attorniato da 6 o 7 picchiatori in attesa. "Ma non sò neppure perchè sono qui...", tentai di rispondere. "Poverini!... Siete tutti innocenti! ", ghignò un istante, poi la sua espressione si fece feroce, i suoi occhi si accesero d'ira, le sue mascelle si contrassero, saltò fuori dalla scrivania e mi investì. "Abbiamo "Abbiamo indagato, - ringhiòsappiamo tutto sul tuo conto. Tu sei il capo gappista del tuo rione: fuori i no. mi! " Alzò lo scudiscio. Il suo colpo fu il segnale dell'assalto. Un calcio furioso al seggiolino mi fece rotolare tra i piedi dei picchiatori. Uno mi tirò su di peso, mentre un altro mi colpì allo stomaco con un pugno potente. Barcollai, indietreggiai di un passo, ma una scarica di cazzotti
mi si abbattè sulla nuca, mentre i miei aguzzini gridavano, si aizzavano, si incitavano e Trinca guardava impassibile. Alcuni colpi di frusta mi fecero piombare a terra quasi svenuto. Un calcio mi paralizzò un braccio, un altro mi fece girare su me stesso... e poi ancora altri colpi, tanti colpi e ognuno mi sembrava più forte degli altri. Mi sembrava che ognuno dovesse essere quello definitivo, quello che avrebbe dovuto porre la parola fine alla mia esistenza. Quasi in stato di lucida incoscenza guardavo quegli esseri bestiali, quelle belve. Trinca, che rideva satanico, accanto a lui la stenodattilografa impassibile in attesa, mentre i picchiatori facevano il loro mestiere di cara nefici senza alcuna espressione... Tre volte si ripeterono gli assalti: pugni, calci, frustate, urlar nzinacce.,. .lai
Per. quanta si • riferisce ai motivi "ideali" che spingevano i carnefici di Villa Triste alla loro bestiale ferocia basterà riportare un brano di un articolo pubblicato sull',4vanti clandestino del 2.11.1944 anno 48 n. 42 "...Ci sono degli agenti, ad esempio quelli addetti al pestaggio, che guadagnano 40.000 lire al mese, come quelli addetti al gruppo Kock.. Vi sono sgherri che lavorano a cottimo, più pestano e picchiano e accoppano e più guadagnano".
LA RESISTENZA NELLE FABBRICHE
Su un altro momento della resistenza, quella nelle fabbriche, ancor prima della caduta del fascismo il 25 luglio 1943, ha fornito la sua testimonianza Giovanni Beltrami, che ha vissuto attivamente quei giorni.
Dalla seconda metà del 1942 al 25 luglio 1943, per la prima volta da che il fascismo si era impossessato del potere, una serie di scioperi venne attuata un po' ovunque in Italia ed in particolare in Piemonte ed in Lombardia. Il mese di marzo 1943 fu quello che vide la mobilitazione di un maggior numero di operai.
"L'ingranaggio dello sciopero - ricorda Beltrami - era questo: alle 10 di mattina, al suono di prova delle sirene di allarme aereo, gli operai cessavano di lavorare. A volte bastava che in un reparto anche soltanto pochi operai sapessero della proclamazione dello sciopero, perchè essi dessero il via a tutti gli altri. Le macchine si fermavano ed un gran silenzio subentrava al loro frastuono. Tutti erano pronti a rischiare pur di farla finita con il fascismo, con la guerra, con le distruzioni. Ai dirigenti, ai capi del personale, agli scagnozzi fascisti che accorrevano allarmati gli operai chiedevano sempre due cose: aumento delle reazioni alimentari ed aumenti salariali. Ma nei volontari che si passavano di mano in mano urlavano anche: "Basta con la guerra! A morte il fascismo!" Oppure, rivolgendosi a quanti avevano aderito al fascio più per disinformazioge che per convinzione, i volontari suggerivano: "Fascisti disingannati partecipate alla lotta col popolo! L'ARMIR (Armata Italiana in Russia, corpo di spedizione invialo dai fascisti contro l'URSS, n.d.r.) è annientata, l'impero è crollato. I lavoratori vogliono la pace e più pane!" Io - racconta ancora Beltrami - ebbi la fortuna di partecipare a questi grandi eventi. Nell'autunno 1941 il compagno Francini mi fece conoscere Umberto Mussola, responsabile della organizzazione clandestina del Partito Comunista Italiano, al quale ero iscritto. Ci mettemmo al lavoro ed iniziammo a prendere contatti nelle fabbriche, quali la Motomeccanica, dove lavorava Francini, la Telemeccanica Elettrica, dove lavoravo io, la Borletti, la CGE, l'Isotta Fraschini, ecc. Intanto stampavamo un foglio clandestino, chiamato "Il grido di Spartaco", o ricopiavamo a mano parole d'ordine, volantini ed altro materiale di propaganda da distribuire nei posti di lavoro. Era un lavoro da certosini, difficile e pericoloso. Ricevevo la stampa clandestina e la distribuivo a vari reca-
piti. Finalmente giunse la parola d'ordine dello sciopero generale. Il rischio era grande. I timori erano tanti. E quanti avrebbero osato? E se lo sciopero non fosse riuscito? E se fosse riuscito quali conseguenze avrebbe avuto?Ma lo sciopero riuscì e segnò il tracollo del fasci.smo. Tutti i nostri timori, tutti i nostri interrogativi furono fugati dal suo successo e dalle conseguenze che da esso scaturirono. Per contro i fascisti erano furiosi. Tutto il loro apparato spionistico non aveva funzionato. La loro ferocia, le loro leggi non erano servite a far desistere gli operai dalla lotta.
RESISTENZA CATTOLICA
Nel periodo della resistenza armata, ossia dopo settembre 1943, operarono, coordinate dai CVL Corpo Volontari della Libertà, varie formazioni, per la maggior, parte caratterizzate politicamente, come le Brigate Garibaldi, organizzate dal Partito Comunista Italiano, le Brigate Giustizia e Libertà, organizzate dal Partito d'Azione, le Fiamme Verdi e le Brigate del Popolo, cattoliche ed organizzate dalla Democrazia Cristiana, le Brigate Matteotti, organizzate dal Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, nonchè le brigate autonome, che non avevano una precisa colorazione politica e che erano guidate da elementi militari.
Nella nostra zona presenti tutte le formazioni politiche, compresi i cattolici, che, tra l'altro, avevano un loro punto di incontro presso la parrocchia di San Protaso, in piazza Brescia, dove si ritrovavano i partigiani della XXIa brigata del Popolo, che operava nel quartiere San Siro, sotto la guida del capo settore Mario Volontè. "Nella. canonica ricordano alcuni partigiani cattolici - ci riunivamo per concordare i nostri piani d'azione, mentre don Pozzi (il parroco di S. Protaso dell'epoca, n.d.r.), camminava fuori della chiesa, con il breviario in mano a mò di sentinella, in quanto il comando nazi fascista era molto vicino, nella stessa piazza Brescia, ed il pericolo di spiate era sempre presente".
Tra' le azioni compiute dalla XXI Brigata.del Popolo si può ricordare l'occupazione della scuola Luigi Cadorna, in via Dolci, avvenuta la sera del 24 aprile 1945, con la conseguente cattura di 92 soldati tedeschi, e l'invio di contingenti, partigiani, che tra l'altro parteciparono alla occupazione del deposito delle vetture e dei carri tedeschi al Sempiane.
Circolo Familiare Bovisa Via Mercantini. 15 tel. 370332
Ogni sabato dalle ore 21 serata di ballo
Questa raccolta di testimonianze non vuole esaurire il discorso sulla resistenza nella nostra zona. Sappiamo che molti episodi eroici e drammatici sono avvenuti in questi stessi luoghi dove oggi noi viviamo e ci riserviamo di continuare nelle nostra ricerca al fine di ...poter... mettere nel giusto rilievo la partecipazione del nostro quartiere alla lotta contro il fascismo. Per questo sollecitiamento quanti hanno vissuto quei giorni da protagonisti o da testimoni a dare il loro contributo, a riesumare i loro ricordi per poter fare meglio conoscere alle nuove generazioni questa storia di lotte, di sacrifici sofferta da tutto un popolo per amore della libertà.
DERGANO BOVISA - pag. 2
Fondazione della Sezione del P.C.I. "Irma Bandiera" alla Carlo Erba
Nei giorni 25-26 Febbraio si &svolto presso il C.R.A.L. della Carlo Erba in via Imbonati il Congresso di fondazione della Sezione del P.C.I. di fabbrica. Il tema dominante del congresso, introdotto 'dalla relazione del Direttivo di. Cellule uscente e raccolto negli interventi dei compagni della fabbrica, è stata l'analisi della graVità della crisi economica, politica e morale che attanaglia il paese ed il modo di uscita dalla stessa attraverso un avanzamento delle classi popolari ed un rafforzamento della democrazia. In tutti gli interventi è risultati) indispensabile accrescere l'impegno dei militanti comunisti intuite le realtà ove operano per far crescere un vasto fronte di lotta che unendo i lavoratori, i disoccupati, i giovani. le masse femminili e'i ceti medi produttivi riesca a far avanzare il processi) di trasfdrmazione della nostra società, battendo le h irti tendenze disgregatrici e corporative che la crisi produce. È ne-
cessario sapere cogliere il momento storico che stiamo attraversando: vedere la crisi, l'austerità come l'opportunità di modificare il processo di accumulazione capitalistica nel nostro paese, di liberare le forze produttive, .di . avviare una seria programmazione economica diretta e gestita dalla classe lavoratrice. Da qui un importante impegno per i comunisti della Carlo-Erba di dare seguito all'esperienza della Conferenza di Produzione che ha caratterizzato l'impegno politico e sin- datale dei lavoratori della Carlo Erba negli ultimi tempi. Questa prospettiva è necessaria per arrivare ad una gestiòne cosciente del ciclo produttivo e della distribuzione del profitto per determinare, in rapporto alla programmazione, l'effettiva egemonia della classe operaia sul blocco sociale preposto alla trasfOrmazione sociale del nostro paese.'L'azione della Sezione di fabbrica su questo terreno si incontra così, subito, con l'esigenza
PASTICCERIA AMATI
VIA TARTINI, 13 - TEL. 37.62.676
del riordino del settore farmaceutico (anche sotto l'aspetto produttivo), per raccordarsi alla riforma sanitaria che, con quella della casa e dei trasporti, rappresenta, uno dei temi centrali delle grandi riforme di struttura da conquistare per cambiare la nostra società. In base soprattutto a queste responsabilità il Congresso ha dato risposta affermativa alla costituzione della Sezione di fabbrica. Nell'attuale periodo la Sezione si innoverà su alcune linee di nitervento che qualificheranno il suo impegno in fabbrica e. in zona. Fondamentale deve essere l'impegno dei comunisti della Carlo Erba per la difesa dell'area produttiva di Via Imbonati contro i disegni di chiusura dello stabilimento da parte di Montedison, ed i cui eftetti negativi per il tessuto sociale della zona è inutile sottolineare; per questo dovrà esserci oltre ad un sempre maggiore impegno dei comunisti nel Consiglio di Fabbrica, anche un'azione . autonoma della Sezione con la ricerca di indirizzi unitari con le altre forze politiche organizzate in fabbrica P.s.t.-D.p.D.C.. Questa azione, il più possibile unitaria, dovrà portare anche a cercare collegamenti con i partiti democratici e le forze sociali presenti in zolla. Un altro impegno della Sezione
COLORIFICIO DERGANO
Comunista è quello di ricercale contatti con le piccole e medie fabbriche della zona che così duramente stanno subendo la crisi, per la costituzione di cellule di fabbrica e di nuclei comunisti organizzati.
La drastica espulsione di manodopera femminile fondata sulla attuale divisione dei ruoli tra uomo e donna e dalla mancanza di servizi sociali impone alla nostra Sezione un'ulteriore impegno in difesa della condizione femminile, per il superamento- delle - condizioni .econo- . miche,Ü sociali, culturali e storiche per una reale emancipazione della donia, condizione essenziale per l'emancipazione dell'intera' classe Ü lavoratrice. (Anche la scelta del nome di una partigiana per la nuova Sezione è sinonimi) della volontà espressa dal Congresso per un impegno serio in questa direzione). I compiti che spettano ai comunisti della Sezione "Irma Bandiera" sono gravi ed importanti e presuppongono uno stretto legarne con i compagni delle Sezioni territoriali, favorendo iniziative comuni per legare i lavoratori delle fabbriche agli strati sociali del quartiere, articolando così nella nostra zona, quel blocco sociale in grado di. far avanzare it nostro paese sulla strada. del Socialismo.
La «Pasticceria Amati» è in grado di soddisfare ogni più raffinata esigenza nella confezione di ogni tipo di pasticceria fresca errano
CON GIARDINO Peppino
PIZZERIA (con forno a legna)
TAVOLA CALDA - RISTORANTE
Potrete gustare tutte le specialità napoletane — Pesce alla griglia
Giorno di riposo MARTEDI'
20158 MILANO
Reti
Letti
Brande
barenghi
da letto
Reti ortopediche
a castello
Via Varè, 31 - MILANO Tel. 370.193 vita di quartiere DERGANO BOVISA - pag. 3
- MaterassiGuanciali
Blocco delle merci, da parte degli operai, alla Carlo Erba
da
MILANO - Via Tartini, 4 - Telefono 37.61.800
Smalti - Diluenti - Vernici - Pennelli - Articoli per belle arti - Articoli tecnici da disegno
Piazzale Lugano, 22 (ang. Via Varchi )- Telef. 370.614
8marzo1977 alla "Carlo Erba"
Questo 8 marzo ha dimostrato quanto sia cresciuto il movimento delle donne. Manifestazioni unitarie si sono svolte in tutto il paese e la partecipazione è stata massiccia ovunque.
La giornata di festa e di lotta si è imposta, malgrado i pessimisti, proprio perchè decine e decine di migliaia di donne e di ragazze, di ogni condizione sociale e di ogni età se ne sono impadronite per fare una rassegna in pubblico di quel complesso prima che è la condizione femminile.
La loro stessa presenza così composita, i punti di vista e le idee emergenti per le strade e nelle piane, hanno rispecchiato la complessità
mossa dall'U.D.I. e dal Collettivo donne, ha avuto una partecipazione massiccia da parte delle donne (circa 500-600 persone). Nel vasto salone era esposta una mostra sulla condizione femminile che con vignette ironiche denunciava la condizione femminile. C'era pure una esposizione di libri sulla questione femminile e libri alternativi per bambini. La serata si è svolta in modo molto vivace e "provocatorio" a condurla c'era il complesso Ö femminista "pentole e fornelli" che attraverso canzoni, scenette, poesie ha stimolato il dibattito. Dopo un primo momento di silenzio le donne hanno preso la parola dimostrando
della "questione" che spinge a scavare nella società e dentro la crisi alla ricerca di sbocchi tutt'altro che contingenti e nello stesso tempo a dare un'impronta agli stessi rapporti umani.
Il senso della manifestazione sta in questa dimostrata capacità delle masse femminili di esprimere un'irruenta spinta al rinnovamento con una !`rabbia senza violenza" che dà un segno originale al movimento e arrichise la, convivenza d9P(1qatiGiA‹ , , Le`dotìrte hanno fatto vedere che si può essere "diverse ma unite" per cambiare la società che emargina le donne e fa pesare su di loro le sue contraddizioni e le sue crisi. Anche la manifestazione svoltasi presso il Cral della C. Erba, pro-
così la composizione sociale presente. C'erano operaie, casalinghe, impiegate, sindacaliste, studentesse.
I temi trattati andavano dal rapporto uomo-donna, al diritto al lavoro, dalla presa di coscienza, alla scelta di vivere autonomamente, dalla scelta di una maternità consapevole, alla richiesta di servizi sociali.
Dal dibattito si è potuto comprendere con quanta fatica la donna cerchi. di essere protagonista e non più succube della cultura maschilista.
I pochi interventi degli uomini presenti erano in un certo senso tesi a cercare di comprendere questo movimento e queste nuove richieste di-liberazione, soprattutto a livello familiare.
Una riflessione critica sull'esperienza sindacale di questi ultimi anni porta alle seguenti considerazioni. L'illusione di contrattare col governo la politica economica generale, senza una chiara articolazione in alcune scelte nodali e significative, ha ritardato la costruzione sui temi dello sviluppo di una esperienza di massa reale e la verifica concreta dell'unità sui contenuti. Altro grosso problema emerso è quello della gestione delle conquiste parziali sul terreno di una nuova politica economica, che è poi anche il problema della continuità della lotta. Anche qui ci si è illusi di poter gestire una lotta con 'questa "durata", e garantirsi la realizzazione e lo sviluppo degli impegni strappati, senza spingere ad una democratizzazione dello Stato, e ad un decentramento che estendesse il fronte del potere pubblico esposto all'influenza e al controllo delle grandi masse organizzate. Questo in una situazione in cui diveniva sempre più essenziale sviluppare un'azione che incidesse su tutto l'arco delle istituzioni politiche e che spingesse ad adeguarle sia ai nuovi compiti di programmazione dell'economia, sia alla necessità di una partecipatone attiva delle masse. In realtà il sindacato puntava soprattutto al contionto (on il governo. Ma il governo era solo una parte di un sistema di potere assai più complesso. La contraddizione si perdeva in meandri di una discussione generica alle cui spalle venivano poi prese decisioni determinanti (Banca d'Italia, Partecipazioni statali, Sistema bancario, ecc..). Una visione statica e verticistista del rapporto con il potere politico portava dunque ad un vicolo cieco. Solo andando ad una visione aperta e dinamica del confronto col potere politico, solo allargando sistematicamente l'area del confronto
alle forze politiche e alle assemblee elettive (a partire dai Consigli di Zona del decentramento amministrativo che presto saranno eletti direttamente dai cittadini della zona), si può trovare una via d'uscita alle difficoltà sopra esposte. Ma andare a questa visione dinamica e aperta comporta di fare i conti con il problema del potere politico, decidere precisi comportamenti nei confronti delle forze politiche e delle istituzioni rappresentative, dare una risposta al tema dell'autonomia di classe del sindacato, non solo per ciò che riguarda la sua indipendenza rispetto al padronato e alle sue espressioni politiche, ma anche per ciò che riguarda la definizione del ruolo proprio del sindacato all'interno del movimento di classe, e ciò la sua specificità rispetto ai partiti operai e popolari. Forse mai come oggi,. nell'attuale fase di profonda crisi, è risultata con tanta evidenza che questó ruolo del sindacato non può essere ricavato da una delimitazione dell'area di intervento (solo il salario, solo la fabbrica, ecc.) e cioè da un limite oltre il quale il sindacato non va al di là del quale comincia il partito politico. Sembra invece di poter cogliere la insopprimibile specificità del sindacato nell'esigenza di immediatezza, che esso reca con sè,e che sempre tende a sottolineare la necessità di oggi della classe (anche della categoria), sia pure collocate in una prospettiva generale: nella capacità insomma di esprimere il grado di tensione dialettica che si determina tra bisogni attuali dei lavoratori e fini storici della classe operaia. Ma, definito meglio il ruolo del sindacato, garantita l'autonomia reale del sindacato, ci dobbiamo chiedere: come rinnovare e garantire un legame partecipativo coi lavoratori? Come rapportare le
strutture ai nuovi compiti? Sappiamo infatti che senza una struttura organizzativa adeguata una politica non si afferma. Occorrono scelte coerenti: perciò il rafforzamento (o la costituzione dove ancora non esistono) di organismi sindacali orizzontali (intercategoriali) diviene essenziale sia per organizzare l'arco delle forze sociali necessario per una tale battaglia, sia per stabilire un contatto diffuso con l'articolazione dello Stato, a cominciare dalla rete delle assemblee elettive. Consigli Unitari di Zona dunque, intesi non soltanto come coordinamento di categorie già organizzate, ma come struttura sindacale orizzontale che consentono di sviluppare una politica di alleanze e che possono essere poli unitari, i quali spingono ad una aggregazione di altri strati sociali (studenti, contadini, ceti medi, forze culturali), In questo modo la classe operaia (avanguardia organizzata) verifica continuamente tra le masse la sua proposta e, cerca con' esse la linea giusta. È certamente una strada non facile. D'altra parte non esistono scorciatoie per dare al movimento sindacale l'articolazione che gli è necessaria oggi per misurarsi realmente con il problema dello Stato e con le dimensioni proprie di una battaglia per un nuovo tipo di sviluppo.
Concludendo: l'autonomia del sindacato oggi si difende non con Eautosufficenza autarchica, con la separazione -dalle forze politiche, ma anzi organizzando il confronto con esse su tutto l'arco del paese, su tutto l'arco delle assemblee elettive, trovando in questa nuova dialettica lo spazio per dare al sindacato un orizzonte che non sia solo "redistributivo" e che tuttavia gli mantenga l'immediatezza rivendicativa che gli è propria.
DERGANO BOV ISA - pag. 4
RAPPORTO SINDACATO-PARTITI
ZONA
DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO / IL QUADRO, LA STAMPA, LA FOTO si vestono con eleganza e al prezzo giusto solo in via grazioli. 10 tel. 6450984 FABBRICA ARTIGIANA CORNICI NN zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA t ‘,/tS T i tifiktr si 51 comeATT E INFLAZ L 10 NE M,
CONSIGLIO UNITARIO DI ZONA SINDACALE INTERCATEGORIALE CONSIGLIO DI
DEL
LE PENSIONI DELL'INPS
Scheda n° 2
I contributi figurativi
1 Servizio militare
2 Persecuzione politica
3 Tubercolosi
4 Gravidanza e puerperio
5 Funzioni politiche e sindacali
6 Cassa integrazione guadagni
7 Trattamento disoccupazione edile
8-9 Malattia ed infortunio
10 Disoccupazione ordinaria
L'evoluzione del sistema previdenziale dell'INPS ha giustamente seguito il criterio di considerare coperti da contribuzione e quindi utili per la pensione non solo i periodi di effettivo lavoro, ma anche ben determinati avvenimenti che impediscono al lavoratore di esercitare regorarlmente la propria attività (malattie, disoccupazione, cassa integrazione, ecc.).
I contributi figurativi riconosciuti dall'INPS sono i seguenti:
servizio militare persecuzione politica tubercolosi gravidanza e puerperio funzioni politiche e sindacali cassa integrazione guadagni trattamento disoccupazione edile malattia infortunio
disoccupazione ordinaria
Per le pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti tutti i contributi figurativi hanno pieno valore, sia per raggiungere gli anni previsti, sia per determinare l'importo della pensione.
Per la pensione di anzianità invece, gli ultimi tre (malattia, infortunio e disoccupazione ordinaria) servono soltanto per determinare l'importo, cioè NON valgono per raggiungere i 35 anni (1820 settimane).
I contributi figurativi non possono essere accreditati se nei corrispondenti periodi risultano già versati (o dovuti) contributi obbligatori.
1 Servizio militare
servizio del personale maschile infermiere nella CRI e nel SMOM (chiamati su precettazione) servizio nel Corpo delle Guardie di P.S. servizio nella milizia volontaria per la sicurezza nazionale servizio nell'UNPA tra il 10 giugno 1940 ed il 15 ottobre 1946 (personale maschile) servizio nel Corpo di Polizia Africa Italiana vigile del fuoco ausiliario vigile del fuoco richiamato in servizio continuativo per esigenze di guerra periodi di servizio militarizzato dei dipendenti pubblici (dopo il 10 giugno 1940) lavoro coatto o cattività dei civili internati in Germania (prima del 15 ottobre 1946) periodi di servizio militare degli alto atesini nelle forze armate tedesche durante la seconda guerra mondiale, che abbiano conservato riacquistato la cittadinanza italiana e che non abbiano partecipato ad azioni anche isolata di terrorismo o sevizie.
Documentazione
Insieme alla domanda di pensione (o prima se richieste dall'INPS) è necessario presentare il Foglio Matricolare o lo Stato di Servizio, entrambi rilasciati dal sistretto militare di appartenenza. Poichè tali documenti vengono rilasciati solo una volta e non hanno scadenza è consigliabile procurarseli al più presto, e consegnarne una copia, esibendo l'originale. Il servizio militare viene riconosciuto purchè risulti versato in tutta la vita assicurativa, almeno un contributo settimanale.
vista dalle leggi a tutela della maternità una assenza obbligatoria, così articolata: due mesi (o tre in casi parUcolari) prima del parto tre mesi dopo il parto Se durante tale periodo non si percepisce dalla ditta lo stipendio, la mutua versa alla lavoratrice l'80% della retribuzione. Se la lavoratrice rimane in aspettativa fino al sesto mese del bambino, la mutua versa il 30% della retribuzione.
dal P settembre 1975 in poi, per i dipendenti dell'edilizia e affini, tutti i no t ro ore, sempre , Inoltre tutti i periodi di CIG per eventi eccezionali (ad esempio il terremoto del Friuli e la Nube Tossica di Seveso) non si cumulano con quelli normali ai fini del massimale dei 3.6 mesi.
non aver percepito la retribuzione durata non inferiore a sette giorni avere almenoun gttll~ege-, dente documentare l'assenza con certificato 'della mutua o dell'6spedale (o in mancanza denunciare la malattia direttamente all'INPS entro i 60 giorni dall'inizio e la cessazione entro i 15 giorni dalla guarigione). á
2 Persecuzione politica
I cittadini italiani che successivamente al 1° luglio 1920 hanno subito per la loro fede politica o la loro condizione razziale, ad opera del regime fascista, persecuzione, confino di polizia, carcere di espatrio, vigilanza speciale, ammonizione, hanno diritto al riconoscimento dei corrispondenti contributi figurativi.
E' necessario presentare apposita domanda corredata dalla delibera della Commissione Perseguitati Politici presso il Ministero dell'Interno.
3 Tubercolosi
A partire dal 26 ottobre I-935, sia per l'assenza obbligatoria che per l'assenza facoltativa l'INPS riconosce la contribuzione figurativa, a domanda dell'interessata, corredata da dichiarazione della ditta e stato di famiglia dal quale risulti la data del parto. E' consigliabile far compilare immediatamente la domanda alla ditta, e conservarla fino alla pensione, o finchè l'INPS non la richieda. Comunque è possibile presentare invece della dichiarazione della ditta un certificato della mutua o anche un atto notorio reso dalla lavoratrice stessa, purchè la data di nascita del bambino si collochi esattamente in un periodo vuoto nella posizione assicurativa.
5 Funzioni politiche e sindacali
Tra tutti i contributi figurativi è certamente il più importante, zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ed è anche quello che crea le maggiori preoccupazioni al lavoratore. Molto spesso si confonde il contributo figurativo del militare con la famosa "legge dei sette anni", che invece 'riguarda esclusivamente i dipendenti pubblici ex combattenti, e non i lavoratori assicurati presso l'INPS. Oltre alla evidente ingiustizia (si pensi che i sette anni si aggiungono a quelli di servizio effettivamente prestato) la legge 336 ha creato uno stato di incertezza nei lavoratori per cui molto spesso gli assicurati dell'INPS pensano che di tutto il loro servizio militare sia utile a pensiOne soltanto il periodo di leva, e non di rado qualcuno crede che non gliene sarà riconosciuto nemmeno un giorno. Invece deve essere chiarito assolutamente che l'INPS riconosce utile per la pensione tutti i periodi che le autorità militari considerano servizio militare.
Infatti dal servizio militare sono esclusi soltanto pochissimi casi, tra cui ricordiamo:
licenze illimitate o straordinarie
senza assegni seguite da congedo licenze agricole servizio nella repubblica sociale
Non è considerato ovviamente dall'INPS il servizio militare di carriera perchè fa parte del trattamento di pensione dei dipendenti dello Stato. Vediamo ora schematicamente i periodi riconosciuti dall'INPS:
servizio di leva o volontario prestato nelle forze armate italiane a decorrere dal 25 maggio 1915 in poi (purchè non utilizzato o utilizzabile per altre pensioni) oppure utilizzato solo in parte perchè si è già raggiunto il massimo nell'altra pensione, e quindi il resto può e deve essere contato dall'INPS prigionia subita dai militari periodo di partigiana o partigiano combattente, dopo 1'8 settembre L943
L'INPS riconosce quali contributi figurativi: degenza in regime sanatoriale godimento dell'indennità postsanatoriale trattamento postsanatoriale cure ambulatoriali e domiciliari periodi di godimento dell'assegno di cura e di sostentamento Il riconoscimento avviene d'ufficio se l'assistenza fu a carico dell'INPS se a carico di altri Enti avviene a domanda. Condizioni: avere almeno un contributo settimanale prima del periodo da riconoscere avere almeno un anno coperto da contribuzione in tutta la vita Sono riconosciuti, comunque, solo i periodi dal 1° gennaio 1952 in poi.
4 Gravidanza e puerperio
Per le lavoratrici dipendenti è pre-
Con decorrenza dell'il luglio 1970 lo statuto dei lavoratori stabilisce che l'assicurato dell'INPS chiamato a coprire cariche sindacali provinciali o nazionali, o eletto al Parlamento o ad altre assemblee pubbliche elettive, può essere posto a domanda in aspettativa senza retribuzione. Per tale periodo sempre a domanda l'INPS riconosce i contributi figurativi, calcolati sulla base delle tabelle di retribuzione della categoria di appartenenza.
6 Cassa Integrazione Guadagni
Sono riconosciuti su segnalazione obbligatoria della ditta i seguenti periodi:
dal 7 settembre 1972 al 22 giugno 1975 tutti i periodi di sospensione a zero ore per cassa integrazione STRAORDINARIA — dal 23 giugno 1976 in poi tutti i periodi a zero ore di Cassa integrazione, sia ORDINARIA che STRAORDINARIA, con un massimo di 36 mesi
7 Trattamento disoccupazione edile
Il trattamento speciale di disoccupazione dell'edilizia ( della durata di 90 giorni) vale anche per raggiungere i 35 anni della pensione di anzianità.
8-9 Malattia ed infortunio
Dal 26 ottobre 1935, a richiesta del lavoratore l'INPS riconosce anche per tali eventi la contribuzione figurativa, alle seguenti condizioni:
10'Disoccupazioneordinaria Sono riconosciuti d'ufficio i periodi dal l° gennaio 1952 in poi, durante i quali si percepì: indennità ordinaria di disoccupazione trattamento speciale di disoccupazione per i dipendenti di aziende industriali non edili, relativamente ai primi sei mesi periodi di disoccupazione s'Odiale. " per i lavoratori rimpatriati (dal 1° novembre 1975).
LUIGI TORREGIANI OROLOGERIA FABBRICA OREFICERIA MILANO - VIA MERCANTINI, 2-3 - TELEFONO 370.527 CALZATURE BOTTINEW Via Mercantini, 6 - Tel. 373.239 - MI Specialità Scarpe Uomo - Donna - Bambino - Pianelleria NOVITA' - ELEGANZA MODA - CONVENIENZA sicurezza sociale DERGANO BOVISA - pag. 5
LA "SCUOLA POPOLARE BOVISA"
Uno spazio importante di discussione e di confronto
. Da alcuni anni opera nella nostra zona la "Scuola popolare Bovisa" (via. Ricotti, n. 19) che organizza corsi gratuiti per lavoratori per il conseguimento della licenza elementare e media. La scuola offrepur con i suoi limiti - uno spaiio importante di discussione e di confronto, significativo soprattutto in una zona come la nostra, dove non esistono praticamente strutture di -incontro, di partecipazione e di confronto al di fuori delle sedi parrocchiali o di quelle dei partiti politici, le quali, pur svolgendo un ruolo di fondamentale importanza; si rivolgono a chi ha già compiuto una scelta precisa. La nostra scuola negli scorsi anni ha -partecipato a tutte le lotte sociali più significative - della zona, questo perchè, pur essendo completamente autonoma sia finanziariamente che politicamente, si riconosce nelle lotte e negli obiettivi del movimento operaio e popolare. Ci si potrebbe contestare che facciamo la concorrenza alle 150 ore: in realtà i nostri corsisiiprovengono quasi.tutti.da piccole fabbriche, dove l'istituito contrattuale delle 150 ore non può essere applicato, o sono lavoratori precari, disoccupati e casalinghe. Per questo la nostra attività non toglie per niente spazio alle 150 ore, ma anzi ne completa la funzione, permettendo una reale attuazione del diritto costituzionale allo studio.
Almeno fìn quando tutti i lavoratori non potranno usufruire pienamente delle 150 ore, la funzione delle scuole popolari rimane indispensabili-. Per Ä questo consideriamo un gravissimo attacco al diritto allo studio la recinte circolare del ministero della Pubblica Istruzione Franco Maria Malfatti, con la qua le si tolgono le commissioni speciali d'esame per i lavoratori, con la motivazione che i loro corsi scolastici sono coMplefainfrite coperti dalle 150 ore. questa manovra va di- pari - passo con la cimitorif orma universitaria, con le norme restrittive per le scuole sperimentali, con la mancala apertura '(li nuovi "corsi 150 -ore e nuove scuole a tempo pieno, e siccome colpisce le molteplici esperienze di tentativi di cambiamento - in atto nella scuola,.va fermamente combattuta: per questo le scuole -popolari promuoveranno-iniziative di lotta contro questa circolare, e
chiamano fìn d'ora i sindacati, i partiti politici ed i movimenti di base della zona ad esprimere la loro concreta solidarietà. Chiedere solidarietà significa però farsi conoscere, chiarire funzione e significato della propria attività. La scuola è attualmente frequentata da Verifichi(' corsisti, divisi in due gruppi che lavorano dal lunedì al venerdì. per due ore e mezzo ogni sera; il corso dura un anno. Il lavo. ro nei-gruppi si -è svolto partendo dall'esperienza dei partecipanti, conosciuta attraverso dibattiti, temi, riflessioni colletive: da questo primo contano .ono emersi gli elementi Ä (le i corsisti volevano alfnmtare. la questione meridionale ed íl problema della casa, che sono stati trattati sera per sera;intervallandoli con momenti tecnici di esercizio sulla lingua italiana e sulla matematica. Eliminata la lezione tradizionale le materie rigidamente divise ed il libro di testo Si è alternata la lezione dell'animatore con
SALUMERIA - GASTRONOMIA da
TININO
VIA LIVIGNO, 8 - Telef.. 68.82.229
Servizio a domicilio Piatti completi per banchetti
Abbigliamento
FRANCO STAGNO
MODA GIOVANE
Maglie, camicie e jeans
Pooh - Levis - Wrangler
Master - Bell Bottom e altre rinomate marche
VIA LEGNONE, 81 Any. CONTE VERDE I.- 68 83 276
LtJ A chi si presenta con il giornale DERGANO/BOVISA verrà praticato lo sconto del 107: su tutti i nostri articoli.
la discussione, la lettura di documenti, la proiezione di films, l'intervento di esperti, sindacalisti... Attualmente i due gruppi stanno affrontando rispettivamente il problema dell'educazione sessuale e dell'analisi della situazione politico economica. Il lavoro, a parte alcuni problemi di coinvolgimento dei corsimi più giovani, può nel complesso dirsi positivo. Una carenza nella scuola, rispetto agli anni passati, è stata quella dell'apertura e del confronto con il quartiere, che a parte alcuni contatti sporadici con 10> 150 ore e con la Commissione Scuola del Consiglio di Zona, non si è sviluppato molto: a partire da questa richiesta di 'solidarietà contro Malfatti ci riproponiamo però di svilupparlo e di ampliarlo, pecche' vogliamo che la Scuola Popolare sia sempre meno un affare dei corsisti e degli animatori, e sempre più un affare dei lavoratori e del quartiere. Appunto, una scinda piipida re.
Parucchiere
G. Galimberti
Maestro insegnante ente scuola professionale acconciatura maschile
Pettinature moderne - taglio scolpito a rasoio
Via Ciaia. 2 - Telefono: 608.68.87.
GIOACCHINO BAGATTA
trasporti di ogni genere e macchine per movimento terra
VIA BOVISASCA, 68 - MILANO Ä TEL 31.06.84-37.623.45
CIRCOLO COOPERATIVO BOVISASCA
Via Bovisasca, 68 - Tel. 37.00.17
Giardini e gioco bocce - Ampio salone per pranzi e sposalizi
VINI GENUINI
Fatevi conoscere ed estendete la vostra clientela con una inserzione di pubblicità SU
EltliGANO
BOVISA or Ä sÄ
Prenotate un annuncio TELEFONANDO al 637.836
SPAZIONUOVO Via Castelfidardo,11 Milano
vita scolastica DERGANO BOVISA - pag. 6
arte cultura spettacolo poesia tempo libero musica cinema arte
Giorgio Pavesi
In Giorgio Pavesi l'attegiamento artistico nasce spontaneo, si snoda come coscienza etica e coinvolge la sua personalità alla ricerca spasmodica di una caratteristica pittorica.
L'ha attratto l'impressionismo ed un certo primitivismo candido, astrinsecati dapprima come forza vitale della natura ribollente di cromìe, stemperati poi in una sintesi degli elementi del creato, realizzati quindi con una grafia nervosa, araldica, tagliente.
Ma l'artista insegue un suo sogno. Giunge all'impressionismo dei Ensor con una nuova meditazione creativa. Invece di soffermarsi sull'aspetto tragico della commedia umana, egli investe con la sua tavolozza calda, passionale, "fauvista", la tematica del paesaggio esotico. i luoghi narrati dai romanzieri di avventure - Cooper, Stevensons. Sal gàri, Verne - Là dove vivono i protagonisti che abitano le lontane contrade dei mari del Sud e dei tropici.
I Allora, i colori forti, vigorosi, spavaldi; i rosso - bruni incandescenti, luciferini suscitati dall'artista scaturiscono con sorgiva evidenza, coinvolgono d'una atmosfera misteriosa giungla e monti, acque e cieli, sempre sfolgoranti di colori. Nelle scene d'ambiente, nei fiori densi di sollecitudini e di briosità, nelle vedute di campagna, il pittore insegue una originale e candida evidenziazione popolaresca dell'assunto: i casolari dai mattoni evi-
denziati, le chiesette che attendono i fedeli e diventano un elemento cardine del passaggio come se fossero i protagonisti d'un dialogo d'altri tempi, i navigli e le distese silenti della pianura padana sotto la neve, sono tante fiammelle serene d'una vita gioconda, espressa con ottimistica interpretazione.
Giorgio Pavesi si stacca totalmente dagli indirizzi estetici citati, nella paesaggistica monocroma, evidenziata per sottili linee di grigi, di nero seppia, dove i bianchi - lasciati scoperti dalla tela o dal cartoncino -hanno una funzione ritmica del-
CINEMA D'ESSAI IN ZONA 7
l'effetto chiaroscurale, perchè coinvolgono l'illusione ottica del giuoco delle ombre, così come avviene nella camera oscura.
Pittore, dunque, che insegue la sua vita con scrupolosità e metodo, autodidattata alla ricerca di nuove sollecitazioni pittoriche captate con sentimento e tratte dal profondo, pungolate da un'urgenza innata che gli permette di estrinsecare a mano a mano dal suo "io" il bello poetico.
ANTONINO DE BONO
MZEK@WIELENELEta
Maria Grazia Massari
Laureata in architettura, vive ed opera a Milano, dove ha svolto gli studi artistici. Ha seguito un corso di pittura a Brera e di scenografia alla Sorbonne.
In questo periodo si dedica alla pittura e partecipa ad alcuni concorsi, ottenendo risultati soddisfacenti. Successivamente il mondo universitario in lotta, lo studio scelto ne assorbono completamente l'interesse, rendendola impegnata in un discorso politico culturale. Per continuità con l'ideologia sociale abbracciata al Politecnico di Milano, decide di dedicarsi con rinnovato interesse alla pittura. Il genere prescelto è quello figurativo, vibrato in ampiezza scenografica, sottolineato da particolari simbolici. Un nuovo figurativo, nuovo specialmente nei soggetti, nella loro stesura e nella resa pittorica.; dove il nudo fenirninile e maschile poi, sono eletti a simbolo dell'ordine ideologico e mentale che sta alla base dell'attività di quest'artista.
A. S Ñ ÑR.
DISTRIBUTORI AUTOMATICI A GETTONIERA Via ÇDoberdò, 12 - Tel. 25.74.784 - 20100 Milano
Ditta specializzata nel campo della distribuzione automatica che mette al servizio di Enti, Aziende e Comunità di ogni genere, la propria organizzazione tecnica e la propria esperienza.
Era da tempo che nella nostra zona si avvertiva l'esigenza di un tipo di discorso culturale e qualitativo a livello cinematografico, ed ora, grazie alle forze sociali e politiche, (fra le quali spicca la funzione determinante del Consiglio di Zona) e, è il caso di dirlo, grazie alla volontà dei gestori delle due sale, un grosso passo avanti è stato compiuto. Nei cinema Duse e Perla, da qualche tempo vengono proiettati films di elevato livello culturale e valore sociale. Questa iniziativa, promossa dall'associazione "film d'arte e cultura", ha trovato nella nostra zona una grossa partecipazione; scolaresche, giovani impegnati, e anche strati più eterogenei della popolazione della zona. I gestori delle due sale, hanno fin dall'inizio dato il loro contributo per la riuscita di questo tipo di discorso, fornendo anche informazioni, impegnandosi di persona e anche, dobbiamo dirlo, al loro rischio (economicamente parlando), perchè nella nostra zona non passasse solo il discorso di un cinema a livelli scarsissimi, anche a dimostrare che il fatto di essere una zona popolare, con una grossa realtà operaria e di immigrazione, non sta a significare una mancanza di capacità critiche nei confronti di un opera di valore, nè che il sistema può permettersi di continuare cori la sua politica di avvilimento e disinformazione nei confronti della cultura operaia e popolare.
I gestori del Duse e del Perla, hanno ribadito la loro volontà di continuare su questo discorso, anzi, hanno fatto presente quanto possa essere deleterio interrompere l'iniziativa, questo anche perchè sulla scia della nostra zona, molte altre in Milano stanno ripetendo la stessa esperienza, con risultati positivi. Finalmente, il cinema si è adattato anche alle possibilità economiche della popolazione, infatti il biglietto d'ingresso viene venduto a prezzi inferiori di quello delle normali programmazioni, e di questo grande parte del merito, va ai gestori del cinema, che anche in questo caso, hanno contribuito personalmente all'iniziativa.
t
Ñ Ñ Ñ 111) Ñ Ñ
CINEMA DUSE
Via Verè 23
"OBIETTIVO DONNA"
Martedl 8 marzo 1977
ALICE NON ABITA PII)
QUI
Lunedì 14 marzo 1977
L'AGNESE VA A MORIRE
Martedì 22 marzo 1977
SCENE DA UN MATRIMONIO
Martedl 29 marzo 1977
LIFE SIZE
Martedl 5 aprile 1977
IERI, OGGI E DOMANI
Mercoledì 13 aprile 1977
IL CASO MYRA
BRECKINRIDGE
Martedl 19 aprile 1977
LA CALIFFA
Inizio spettacoli ore 15. L'ultimo spettacolo sarà preceduto da una breve presentazione del film in programma. Dibattito conclusivo alla fine del ciclo. Distribuzione di schede filmografiche.
INGRESSO L.500
CINEMA PERLA
Via Imbriani 19
EFFETTO NOTTE
Mercoledì 6 aprile
LUCKY LUCIANO
Mercoledl 13 aprile
INDAGINE SU
UN CITTADINO
AL DISOPRA
DI OGNI SOSPETTO
3lovedi 14 aprile
VAGHE STELLE
DELL'ORSA
Mercoledl 20 aprile
MORTE A VENEZIA
Giovedì 21 aprile
BOCCACCIO 70
Mercoledì 27 aprile
111Ñ 11 ÉÉ e
cinema DOSE
Nell'ambito della particolare programmazione qualificata, organizzata ogni martedì in collaborazione con ilConsiglio di Zona 7 (Dergano Bovisa) e còn il Fac (CoMitato ftrip d'arte cultura) sono previste particolari agevolaziòni di prezzo pefi' Pensionati,studenti e lavoratori delle 150 ore sono quindi a disposizione abbonamenti speciali a L. 2.400 per 6 film.
L'abbonamento è stato ideato per facilitare la partecipazione alle serate a carattere culturale.
Se però avete già visto qualcuno dei film in programma in tali serate, potete usufruire dell'abbonamento in qualunque altra giornata, escluso il festivo.
Se siete interessati a seguire questa attività, si prega di dare il vostro nominativo alla cassa del cinema.
CREMA CAFFE' ESPRESSO - CAPPUCCINOCIOCCOLATA - BEVANDE FREDDEBRIOCHES - PANINI - BISCOTTITHE' - BRODO
Vi informiamo che siamo anche in grado di fornirvi un servizio di mensa altamente specializzato per comunità di qualsiasi dimensione, con qualità ineccepibile e dí costi estremamente vantaggiosi.
NINO ZUCCARELLO
e Ñ Ä Ñ Ñ Ñ Ñ e Ñ Ñ Ñ Ä e Ñ e Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ä Ñ Ñ Ñ Ñ e Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ e Ñ Ñ e Ñ i Ñ
S.AS.
Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ñ Ä O Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä O Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä Ä INTERPELLATECI É É É É É É * É É É É É É É É t É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É É i Ç Ç Ä Ç Ç Ç Ç Ç Ç Ç Ç Ç Ç Ç Ç Ä Ä e Ä Ä Ä
L'APERITIVO A BASE PI CARCIOFO
DERGANO BOVISA - pag. 8
"DERGANO BOV1SA" mensile della zona 7 - Autorizzazione Tribunale di Milano n. 245 del 13-7-76 - Direttore responsabile: Carlo Fantini -Stampa: Coop. di lavoro "Il Guado" Robecchetto con Induno - Telefono: 0331/881475.