quello di puntare tutte le nostre forze attorno ad alcuni obiettivi precisi e prioritari, consaspevoli che il 1" Maggio per i lavoratori italiani non è solo un avvenimento celebrativo.
Tali obiettivi sono: l'approfondimento e l'allargamento della discussione sui problemi del terrorismo e della violenza. E necessario che venga compreso da tutti che lottando per il rafforzamento delle istituzioni democratiche, lottando per risolvere la crisi dello stato, lottiamo per noi stessi, per consolidare la democrazia.
Altro obiettivo che non possiamo trascurare è quello di un rilancio del movimento sindacale che — per quanto ci riguarda — non può non avere carattere territoriale, se vogliamo dare risposte concrete ai problemi dell'occupaione giovanile e delle donne.
Discutere dell'iniziativa territoriale vuol dire privilegiare nelle scelte di politica contrattuale, che dovranno essere affrontate fra qualche mese, gli obiettivi che il movimento sindacale ha individuato nell'allargamento della base produttiva con immissione di giovani nel mondo del lavoro e con un controllo degli investimenti sia al nord che al sud.
Per questi motivi pensiamo sia necessario andare rapidamente verso la elezione democratica della direzione unitaria del sindacato nel Consiglio Unitario di Zona, per creare uno strumento di direzione politica che colleghi realmente gli obiettivi e l'azione che si conduce nelle fabbriche e nei posti di lavoro.
Il nostro impegno è quello di rafforzare ed allargare le conquiste dei lavoratori e sconfiggere la violenza.
Il 16 marzo il mondo del lavoro ancora una volta ha dato una risposta chiara ed inequivocabile nei confronti di chiunque intende minacciare la validità delle istituzioni democratiche.
Aldo Saracino
Così come si era proposto nel numero precedente, il Diciassette ha aperto le sue pagine al dibattito che si sta svolgendo intorno alla vertenza Cariplo - C.D.Z.
Lo ha fatto andando a sentire il parere del Consiglio Comunale, rappresentato dalla Persona più qualificata tecnicamente per poterlo esprimere: l'Assessore all'Urbanistica Paolo Pillitteri che ha segui-
to il problema dall'inizio.
Il Diciassette: 11 primo marzo zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA alle 21 presso il C.D.Z. 17 si è svolta un'assemblea sul problema del Centro SocioSanitario da costruirsi a spese della Cariplo. Il C.d.Z. ha deplorato la mancanza di un rappresentante del Comune e di uno della Banca.
Pillitteri: Che non ci fosse nessuno della banca, non posso farci niente; che non ci fosse nessuno del
RACCOLTA DI FIRME PER IL CONSULTORIO
Comune era per una semplicissima ragione, di cui il C.d.Z. era a conoscenza: quella sera vi era il Consiglio Comunale. Questo comunque è un fatto marginale. Abbiamo avuto più volte modo di incontrarci con il C.d.Z. per questo problema proprio in questo ufficio. Il fatto che non ci si sia potuti vedere una sera è in secondo piano rispetto agli sforzi fatti tutti insieme per risolvere questo problema.
Il Diciassette: Il C.d.Z. ha deplorato inoltre che l'assessore all'Urbanistica abbia in pratica avocato a sè la conduzione del problema, passando sopra la testa del C.d.Z. che non viene informalo del procedere dei lavori.
Pillitteri: In genere non avoco mai niente. Anzi, io tendo a rendere tutti partecipi delle vicende e dei tentativi di soluzione. Questo della Cariplo è un caso tipico. Credo che la Ripartizione Urbanistica abbia dedicato più tempo al problema della Cariplo che ad altri anche più vasti. Il che dimostra che la cosa ci sta a cuore, anche perchè la Banca, in linea di massima, ha torto. Ora è strano che il presidente del C.d.Z. dica che io avoco, perchè diverse riunioni sono state fatte proprio qui con lui. Personalmente, su invito della C.d.Z. ho anche scritto delle lettere pressanti ai funzionari della Cariplo. Sono convinto che da questa situazione bisogna uscirne.
Il Diciassette: Il C.d.Z. lamenta che mentre è oberato di problemi quotidiani insignificanti, viene poi ignorato per le grosse questioni. In questo problema, ad esempio, non si sente coinvolto.
È
organizzata in zona, a partire dal 14 aprile, la raccolta di firme per sollecitare l'apertura del Consultorio Familiare in zona 17. L'iniziativa parte dalla Commissione Sanità del C.d.Z., ed è stata preparata e sostenuta da tutte le forze politiche, che l'hanno ratificata in Consiglio di Zona.
La raccolta di firme si terrà anche nelle principali fabbriche della zona, presso il IX Liceo Scientifico e presso la sede del C.d.Z., con distribuzione di materiale' informativo.
Finora si sono raccolte più di 2.000 firme; daremo un resoconto più ampio nel prossimo numero.
Coop inquilini contro vendite frazionate in piazza Napoli.
Lo stabile di piazza Napoli, n. 36 è stato messo in vendita dalla proprietà, i fratelli Meazza, con la mediazione di un immobiliare che si propone un lucro speculativo. Gli inquilini si oppongono: si sono costituiti in cooperativa per acquistare i loro appartamenti ad un prezzo equo.
Consiglio di Zona 17 e Sunia stanno cercando di operare un collegamento fra le due parti, per una soluzione positiva del problema.
ALTRE NOTIZIE SUL PROSSIMO NUMERO.
Pillitteri: Può darsi che non si senta coinvolto. Evitiamo ora dì entrare nelle polemiche! La Cariplo a suo tempo aveva deciso di costruire un Centro civico e l'avrebbe fatto in un posto che però al C.d.Z. non andava bene. Il problema nasce lì!! Nasce cioè nel momento stesso in cui si ritiene che la collocazione non vada bene. Da questo momento in poi la vertenza non è stata con il Comune di Milano, bensì con la Banca. Noi abbiamo (segue in seconda)
Mercato Giambellino: sarà demolito perchè intralcia il traffico?
Dopo la costruzione del Cavalcavia Brunelleschi, il Comune ha notificato al concessionario del mercatino coperto, la intenzione di demolirlo per ragioni viabilistiche.
I commercianti non sono d'accordo, e hanno indetto una raccolta di firme fra i cittadini per una petizione popolare. Se demolizione dovrà esserci, occorre in ogni modo trovare al più presto una valida alternativa.
ALTRE NOTIZIE SUL PROSSIMO NUMERO.
DROGA: e fosse tuo se figlio? DOCUMENTO PAG 3 DALLA PARTE DEI BAMBINI PAGINA 4 SCUOLA Conclusa la vertenza o & P Lor arisiniPAG 5 PAG.6 7W INCHILSTA P ti 1 618tT& MUSICA Per amare Milano PAG 9 11 nostro impegno come CUZ 5 / 17 in questo 1° Maggio sarà PARTITO COMUNISTA ITALIANO Comm. Stampa e Propaganda Via Volturno n. 33 20124 - MILANO Spedizione in abbonamento postale gr. III - (70%) ette Anno li - N. 4 Maggio 1978 mensile dipolitica cultura attualità della zonal7 L. 300 Esce il primo di ogni mese Gli obiettivi di lotta del Consiglio Unitario di Zona PRIMO MAGGIO A COLLOQUIO CON PILITTERI, ASSESSORE ALL'URBANISTICA Centro socio-sanitario: quando pagherà la CARIPLO?
stata
ILDICIASSETTE/POLITICA&ATT ALITA 2
COMMEMORATI I MARTIRI IIConsiglio dei DEL GIAMBELLINO lavoratori comunisti
"Francesco, Giuseppe, Luciano: allo scandire dei nomi come ad un appello, risponde il presente, che sgorga dai nostri cuori in nome dell'infinita schiera di eroi, martiri della libertà, riconquistata a caro prezzo nel secondo Risorgimento d'Italia".
Con queste parole si apriva, sa-
bato 8 aprile, la Commemorazione dei tre partigiani della nostra zona, caduti con cosciente sacrificio nell'adempimento del loro dovere di italiani combattenti nella Resistenza. Alla mesta e severa cerimonia, svoltasi in Via Giambellino 46, dove è posta la loro lapide, erano pre-
senti i parenti dei caduti, i rappresentanti delle forze politiche e dell'ANPI.
Gianni Moriggia, esemplare figura di antifascista, ha delineato un commosso profilo dei tre eroi della Resistenza.
Per il consiglio di zona 17, è intervenuto il consigliere Gandolfi, che ha tra l'altro affermato: "Il popolo è pronto a combattere una battaglia civile, non una guerra civile. Da questa manifestazione popolare, che ricorda i martiri del Giambellino, lanciamo un accorato appello a coloro che ancora credono nella violenza e nell'odio: deponete le armi, liberate chi avete nelle vostre mani, tornate fra noi per continuare uniti il cammino verso una nuova società, nella quale libertà, dignità e giustizia sociale siano alla base di una pacifica convivenza civile: Moriggia ha quindi affermato: "Nell'abbracciare le mamme dei caduti, ci affratelliamo ai martiri per la libertà e a quanti, nel compimento del loro dovere, cadono oggi per la difesa della libertà conquistata nella guerra di liberazione
dalla prima pagina
aiutato in tutti i modi il C.d.Z.. Abbiamo fatto addirittura riunioni con l'Assessore al verde per chiarire questo problema. Credo che ci fosse da sistemare una situazione alla Corba.
ta sensazione. Il Diciassette: Lei dice che il problema si sta avviando a soluzione per la disponibilità che la banca ha manifestato: questo è dunque un atteggiamento successivo agli ultimi incontri che la Cariplo ha avuto con il C.d.Z.... A quando la conclusione?
Si è costituito di recente nella nostra zona il Consiglio dei Lavoratori Comunisti.
L'organismo è sorto con lo scopo di orientare i lavoratori sui temi scottanti che interessano la vita del Paese e per rafforzare l'iniziativa politica dei lavoratori nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro.
Proponendoci di seguire le iniziative del Consiglio, invitiamo chi volesse ulteriori informazioni a rivolgersi al n. 41.04.94.
Giovani e Resistenza
Il giorno 7 maggio, alle ore 21, si terrà presso la Cooperativa di via Caccialepori 8, organizzata dall'ANPI, una manifestazione di incontro tra i giovani del quartiere e gli esponenti della Resistenza.
L'invito è stato esteso a tutte le forze politiche ed ai cittadini.
Per l'ANPI interverrà la sen. GISELLA FLOREANI-
Alla cerimonia era presente la sorella di Francesco Migliavacca, che ha ricostruito per noi gli ultimi momenti della sua vita. "I ricordi che porto nel cuore sono tremendi. Rivivo ancora le ultime ore di mio fratello, quando fu arrestato per una spiata dei nazi - fascisti, assieme agli altri compagni caduti.
Il Diciassette: zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Infatti il C.d.Z. sostiene che è occorso più di un anno per sbloccare l'agibilità sul terreno indicato. Ora che questo scoglio è superato, cosa intende fare l'Amministrazione per costringere la Cariplo a mantenere i suoi impegni ?
Pillitteri: La Cariplo, per quanto ne posso sapere io, ha dei problemi di tipo finanziario. Non perchè non abbia soldi, ma problemi di bilancio, di giustificazioni di uscite, perchè come tutte le banche ha dei controlli: la soluzione sarebbe infatti la monetizzazione dell'area e del Centro Civico. Allora ci siamo visti ancora con il C.d.Z. a Palazzo Marino. Abbiamo allargato la riunione ad altri Assessori: c'ero io, Taramelli, Polotti, Sacconi, c'erano i funzionari. È diventato un problema di cui abbiamo fatto partecipi tutti. Il che sta a dimostrare che ci sta a cuore la sua soluzione, che ora pensiamo si stia avvicinando. La Cariplo ha tutta una serie di vicende che non riguardano solo la zona 17, ma anche altri settori. Con la Cariplo fra l'altro abbiamo dei rapporti, perchè è la nostra tesoriera. Inoltre è un ente nel quale il Comune è ampiamente rappresentato; e quindi abbiamo questa net-
Pillitteri: Entro un mese la questione va risolta, perchè entro un mese finisce la discussione sul Piano Regolatore. Il Diciassette: All'assemblea era stato anche proposto il blocco dei lavori o la mancata concessione dell'agibilità...
Pillitteri: Non sono vie praticabili, perchè irrigidiscono le posizioni. Sono ipotesi estreme nel caso ci fossero delle chiusure, ma in questo caso non vedo a cosa possano servire se le licenze sono legittime, se gli atti sono leggitimi. Al massimo si può, in caso di necessità, fargli pagare oneri di urbanizzazione molto elevati. Ma a questo punto, il Comune non è detto che li investa nel Centro Socio - Sanitario. Quindi non è una strada perfetta, ma solo per i casi estremi.
Il Dichiassette: Da questo breve incontro è scaturito l'impegno da parte del Consiglio Comunale per la risoluzione entro brevissimo tempo del problema.
Al termine dell'incontro con l'Assessore Pillitteri, abbiamo formulato il nostro arrivederci ad un prossimo incontro, che potrà essere di verifica oppure, ancora una volta, interlocutorio.
Roberta Meroni
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Direttore responsabile
Marisa Deimichei Comitato di redazione
Franco Bonaretti, Franca Covini, Giorgio Fiorese
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Dopo la cattura, furono portati alla casa delle milizie e lì furono torturati tutta la notte. Si volevano da loro i nomi di altri partigiani e, in particolare, i nomi dei loro capi. Loro non parlarono, così vennero fucilati.
Io ero a casa di mia madre e di lì avvertimmo degli spari. Subito, intuimmo la tragedia. Mia madre, nonostante soffrisse di cuore, volle recarsi sul luogo, giungemmo là con un triste presentimento e ci trovammo di fronte a un orribile spettacolo: tre corpi sfigurati erano distesi per strada. Li riconoscemmo soltanto per gli abiti che indossavano. Mio fratello fu ucciso per aver lottato per la libertà contro il fascismo e contro gli oppressori tedeschi.
Anch'io ho lottato al suo fianco. Lo aiutavo a portare le bombe e gliele confezionavo in pacchetti, quasi fossero dei dolciumi. Erano pacchetti costruiti ad arte, tanto che riuscivano ad ingannare l'occhio sospettoso dei fascisti... Vorrei lasciare un messaggio ai giovani di oggi: non siate violenti.
L'odio e la violenza non possono che condurre alle orribili brutture che abbiamo conosciuto durante il ventennio fascista, contro le quali abbiamo lottato sfidando la morte".
La posa di una corona d'alloro presso la lapide di via Giambellino, ha concluso la cerimonia.
Gianfranco Gattini
Elena Forni, Gianfranco Gattini, Rosetta Gimbatti, Roberta Meroni, Erminia Negrini, Luigi Torelli, Renato Bosio
Fotografia: Antonio Elia, Gianmarco Gravero
Pubblicità: Gianfranco Gattini
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Grafica: Pietro Follini
Stampa: Coop. Il Guado
Robecchetto con Induno
(Mi) -Tel. 0331/881475
Hanno inoltre collabora-
to: Carlo Devoto
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Luciano Leporini
Aldo Saracini
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VOLPATI oiD 0111C/414:44` VIA ZURIGO, 14 - 20147 MILANO - TEL. 4156833 - MM - INGANNI AGENZIA R.R. di renzo ruggeri Pratiche auto, rinnovo patenti e passgporti. Assicurazioni di tutti i rami e assistenza gratuita per recupero danni. corsico via s. adele 21, t.42179880 milano via pavoni 1, t. 6882938 LIA OA A E111,\ IIVAIU IIIGA Via Rembrandt, 9 - Milano - Tel. 4075643 * DISCHI Ä NASTRI Ä BATTERIE Ä CHITARRE * STRUMENTI VARI Ä FLAUTI Ä METODI * * * TUTTA LA MUSICA CLASSICA E LEGGERA PER DISCOTECA * * *********************
UN DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI ZONA 17 SULLA DROGA
DROGA: E SE FOSSE TUO FIGLIO?
Il gruppo di lavoro sul disadattamento e il disagio giovanile della Commissione Igiene e Sanità del Consiglio di Zona 17, ha elaborato il documento che pubblichiamo, sul problema della droga.
Il fenomeno droga si va facendo sempre più preoccupante: i giovani che muoiono per droga — soprattutto ai margini della città — ci fanno scoprire i contorni tragici di un problema
che la gente tende ad ignorare, come se allarmi tanto gravi provenissero da un altro pianeta. Un richiamo alla realtà da parte di tutta l'opinione pubblica, è urgente: genitori, ragazzi e insegnanti devono riflettere, discutere, aprire gli occhi di fronte al dilagare della tossicomania. Occorre uscire dai comodi schemi sui quali ci si è pigramente adagiati.
La droga non è un problema che riguarda "gli altri": la dro-
Piano di intervento nelle scuole
ga pesante sta aumentando nella periferia della città. Da Baggio al Giambellino, come in altre zone colpisce il mondo giovanile nei suoi settori più deboli e indifesi, mietendo vittime fra gli emarginati e i disadattati.
Il documento e le proposte del Consiglio di Zona — pur nei loro limiti — avanzano un'ipotesi di lavoro concreta per sensibilizzare tutti i cittadini su un problema di così vasta portata.
Proposte e schmi na di intervento nella e zo
Proposte e schema di programma di intervento in zona
Il poblema droga non è fine a se stesso, ma è una componente del problema della devianza e del disagio giovanile.
Il disagio giovanile va non solo visto nel contesto della crisi dei rapporti familiari, ma inquadrato nel contesto più vasto della crisi di valori della società.
La Commissione, attraverso il gruppo di lavoro e di studio, sottopone le seguenti proposte, a breve
e a lungo termine perchè vengano attuate nell'ambito della zona 17.
1) Proposte di attività a breve termine, relative alla PREVENZIONE Corso di formazione e informazione con interventi nelle Scuole elementari e medie.
È possibile scegliere fra tre possibilità: corso per insegnanti e genitori riuniti insieme corsi distinti per genitori e insegnanti in parallelo che prevedono momenti di intergruppo
Teatro Uomo 1978
Rapporti difficili con il territorio. Avanguardia romana e cooperative teatrali nel cartellone 77/78. Contatti con fabbrica e scuola.
Per fare il punto sulla situazione al Teatro Uomo, abbiamo intervistato Francesco Caprini responsabile delle relazioni con il pubblico.
—Come è andata la stagione teatrale 197 7 / 7 8?
L'attività svolta in quest'ultima stagione ha rappresentato per il Teatro Uomo un salto senza dubbio qualitativo, sia per le proposte teatrali, cinematrografiche e musicali, che per la partecipazione del pubblico.
Per rendere chiara l'idea, bisogna fare un piccolo salto nel passato. Nella vecchia sede, il Teatro Uomo aveva acquisito una linea ben precisa ma il trasferimento in Via Gulli ha creato delle grosse difficoltà perché la realtà della struttura (sala con 1200 posti) e la realtà socio - culturale del pubblico era molto diversa. Ci furono dei ritardi nella stesura del cartellone; i primi due anni nonostante il duro lavoro ci vedemmo attaccare sia dalla critica che dai nostri vecchi abbonati per mancanza di proposte.
Quest'anno sembra che si cominci a raccogliere i frutti del paziente e snervante lavoro.
Abiamo fatto un cartellone fitto di proposte interessanti ma con due linee culturali precise:
Avanguardia storica - romana Spettacoli di cooperative teatrali (nate dalla collaborazione con gli Enti Locali come I'A.T.E.R. Associazione Teatri Emilia Romagna). —La zona come ha risposto a questo tipo di cartellone?
Molto bene direi, anche se il Teatro Uomo si colloca all'interno
di quattro zone (n.d.r. 6 - 17 - 1819) la partecipazione dei cittadini è stata massiccia.
Questo perchè il Teatro Uomo, nella stesura del programma, si rifiuta di essere un teatro, quartiere ma intensifica la propria ospitalità a gruppi teatrali nazionali ed internazionali, perchè crediamo che i cittadini di questa vasta zona di Milano abbiano diritto di vedere ciò che accade a Roma, Venezia, New York (vedi Francisca, Proust, ecc.). —Oltre che con il pubblico serale quali altre forme di contatto con i cittadini avete realizzato?
Il rapporto con i momenti associativi tipo CRAL Consigli di Fabbrica, biblioteche, Consiglio di Zona, scuola è estremamente importante per una struttura come la nostra.
Abbiamo programmato spettacoli agili, a basso costo, non per questo spettacoli di serie B, che diano vita a dibattiti su temi aittuali. Ad esempio "I CIOMPI" spettacolo fatto nelle fabbriche che ha come tema le prime sommosse organizzate dai lavoratori.
Nelle scuole il nostro intervento
si è avuto con un gruppo del T.U. — Scuola che ha presentato alcuni momenti di animazione e spettacoli già composti (es. Il ciarlatano - Io clown - Storie su rotaie)
INIZIATIVE di MAGGIO
Un laboratorio teatrale
Dal 1-5 al 15-5 (Giulio Vasilicò)
Le mille e una notte
Dal 16-5 al 30-5 (Teatro dell'ELFO)
c) un lavoro di sperimentazione didattica per gli studenti delle Scuole medie, su temi da concordare con gli insegnanti e gli operatori sociali specializzati.
L'intervento all'interno delle Scuole dove partire sotto gli auspici del Consiglio di Zona in collaborazione tra le due Commissioni Igiene - Sanità ed Educazione con l'autorizzazione del Provveditorato agli Studi.
Il Corso deve portare, in "linea di massima" alla conoscenza di questi argomenti:
- il Commercio e l'organizzazione dello spaccio della droga
- il come e il perchè della droga
- il discorso della prevenzione
- le difficoltà obiettive del ricupero del tossicomane
- la conoscenza della nuova legge contro gli stupefacenti.
È necessario impostare uno "Schema di lavoro", da compiere in collaborazione con gli insegnanti - operatori sociali e i responsabili di "Comunità nuova" e il "Centro di solidarietà".
La creazione in zona di gruppi di lavoro e di studio per la ricerca sociologica di zona e la programmazione di interventi, che si occupino concretamente del problema dell'emarginazione nelle Scuole, onde rimuovere le cause al disadattamento.
La preparazione di Assemblee di genitori per gruppi di Scuole omogenee, inerenti alla pubblicizzazione delle attività in programma. proposte di attività a lungo termine:
Per il problema del recupero e del reinserimento sociale dei giovani tossicomani.
Apertura di un "Centro sociale" come luogo di aggregazione ed iniziative autonome e responsabili dei giovani — onde far leva sulla loro creatività per organizzare dibattiti, incontri, mostre, cineforum, attività musicali ecc.
Costituzione di luoghi di accoglienza tipo "Comunità alloggio", per soddisfare le esigenze fondamentali in cui il tossicomane possa iniziare un tentativo di rapporti nuovi ed alternativi, (queste Comunità - alloggio meglio aprirle in appartamenti di caseggiato del quartiere di residenza).
Costituzione di "Cooperative di lavoro", con attività di giardinaggio, idraulica, meccanica, pelletteria ecc. che diano la possibilità, agli ex tossicomani di un graduale inserimento nell'ambiente di origine attraverso il lavoro.
Per la TERAPIA, è necessario stabilire contatti con l'Ospedale S. Carlo, medici e operatori sanitari per una migliore utilizzazione delle strutture sanitarie da adibire alla cura del tossicomane.
Presa di contatto ufficiale con lettera o circolare al Consiglio di istituto di ogni singola Scuola.
Presa di contatto personale con un componente responsabile. Eventuale incontro con il Consiglio di Istituto
Ciò al fine di: informare delle intenzioni del Comitato iniziare il processo di responsabilizzazione periferica illustrare le finalità e le modalità dell'intervento
Gli INCONTRI potrebbero essere articolati in tre tempi e a tre livelli: Incontri di sensibilizzazione e informazione (2/3incontri)
Per tutti gli insegnanti o della scuola (o di gruppi di scuole), ai quali, al termine, verrà comunicato che si terranno per settori.
Corsi di formazione (SERIE DI INCONTRI) sede da scegliere a richiesta per i più interessati ad approfondire la conoscenza della problematica con frequenza obbligatoria — dispense al termine. A ciascuno verrà richiesta una breve relazione, sintetica, con osservazioni. Ciò darà modo di vagliare l'impegno e la disponibilità di alcuni di loro per invitarli a Seminari residenziali o non residenziali per coloro che si impegneranno nella propria scuola per: formazione gruppi di studio guidati per "insegnanti", genitori, studenti — da questi si avranno indicazioni operative per incontri con studenti e genitori promozione attività scolastiche preventive in collaborazione con Innovazione Educativa contatti con équipe consultiva, meglio se in loco, per soggetti in problema azione di sostegno a studenti in problema.
In tali seminari, oltre all'approfondimento delle conoscenze tecniche, si porranno le basi per il piano concreto di intervento in relazione al proprio ambiente scolastico.
PER TUTTE LE INFORMAZIONI INERENTI ALLE ATTIVITA IN ARGOMENTO SI È CONVENUTO COME PUNTO DI RIFERIMENTO IL CENTRO ITALIANO DI SOLIDARETA SITUATO IN VIA ZURIGO 65 Milano, Tel. 4120220.
Mostra del !libro Ih piazza
si terrà nei seguenti punti della zona 17:
sabato 29 aprile
domenica 30 aprile P. Napoli
Lunedì I" maggio
domenica 7 maggio
Via Inganni (Supermercato PAM)
sabato 6 maggio P. Bande Nere
sabato 13 maggio
domenica 14 maggio P. Frattini
All'interno della mostra si esporranno le pubblicazioni più significative dell'Editoria Italiana. Il contributo dell'Editoria Italiana alla divulgazione di temi e problemi sociali: dai temi più strettamente "sociali" ai libri per ragazzi, al tempo libero. Una mostra che si pone in rapporto alle esigenze e ai problemi dei cittadini della zona, dalle librerie di zona come strutture di servizio all'intervento territoriale per un recupero critico del libro come strumento di conoscenza. Questa iniziativa all'interno di un decentramento culturale che sviluppi e favorisca momenti di iniziativa culturale, punto di diffusione della cultura democratica.
L'iniziativa è patrocinata dalla Comm. cultura del Consiglio di Zona 17 e dal mensile "Il Diciassette".
La mostra è organizzata da:
Libreria di Alice - Via degli Zuccaro 2
Libreria Giambellino - Via Giambellino 53
Libreria Mio Tempo - Via Legioni Romane 65
IL DICIASSETTE/DI,CI-N72AV i -\'1'0 3
UNA RICERCA SULLA CONDIZIONE DELL'INFANZIA CONDOTTA IN PRIMA PERSONA DAGLI ALUNNI DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI VIA UGO PISA
Dalla parte dei bambini
"I bambini nascono per essere felici", non è una persona adulta a fare questa affermazione, bensì un bambino di otto anni, che a gran fatica riesce a far giungere la sua voce attraverso il brusio che aleggia nella sua classe, una III elementare della scuola di Via Anemoni. E continua: "anche i bambini hanno dei diritti: devono essere nutriti, vestiti, protetti, devono essere aiutati a imparare molte cose, ma soprattutto devono essere rispettati come ogni altra persona. I genitori che trattano male i propri figli e non li aiutano a risolvere i loro piccoli problemi sono persone che mancano di rispetto ai diritti dei bambini".
Cristina, una sua compagna di scuola nel frattempo consegna all'insegnante un suo pensiero scritto: "I diritti dei bambini sono tanti ma pochi vengono rispettati, soprattutto neipaesi poveri quando la mamma e il papà non bastano a lavorare. Tutto questo non è giusto perchè il bambino fino a un certo punto deve studiare, frequentare la scuola e non lavorare, perchè potrebbe fare dei lavori che gli rovinano il corso della sua vita".
Il clima della classe è effervescente. Tre ospiti sono attesi con impazienza e curiosità. Vengono da molto lontano, dalla Tunisia e dalla Mauritania. I ragazzi, divisi in gruppi di lavoro, stanno mettendo a punto una serie di domande da porre. t un momento molto importante e delicato nell'economia del loro lavoro, perchè attraverso la viva voce di queste persone, sarà possibile carpire qualche immagine dell'esperienza che essi hanno vissuto, da bambini, nei loro paesi di origine.
Questo non è il primo incontro. Ne sono già avvenuti altri con personaggi provenienti dai più disparati punti del mondo. Così questi scolari di Via Anemoni hanno avuto la possibilità di confrontarsi con la vita di coetanei in India, Angola, Guatemala, Costa D'Avorio, Tailandia.
Ciò che avviene oggi in III G è quindi un momento significativo ma parziale di una grossa ricerca che coinvolge una trentina di insegnanti e le rispettive classi, dalla I° alla V° elementare nella Scuola di Via Ugo Pisa e Via Anemoni.
"Il progetto, dice il direttore, è nato da una convinzione profonda, che è quella di portare gli alunni ad una consapevolezza, la più lucida possibile, delle condizioni dell'infanzia nel mondo, per stabilire se i diritti di cui ogni bambino dovrebbe godere siano rispettati o calpestati, e dove e quando. Ci si è ispirati agli ideali UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia) che già nel 1959 emanò una Dichiarazione dei Diritti dei Bambini nella quale si specificano, tra gli altri: il diritto all assistenza sanitaria, all'alimentazione, all'abitazione (art. 4), il diritto del fanciullo minorato alla istruzione (art. 5), il diritto alla custodia e alla protezione da parte della famiglia e della società (art. 6), il diritto al gioco (art. 7).
Nel documento che delinea i punti generali del progetto, alla cui stesura ha partecipato un folto numero di insegnanti, si legge ancora: "Proprio per evitare il rischio della retorica e del moralismo, noi daremo al nostro discorso UNICEF due connotazioni precise. In primo luogo non intendiamo indurre nel bambino un sentimento di solidarietà verso un coetaneo che soffre: il che sarebbe sin troppo facile, e, a nostro avviso, pericoloso. Crediamo piuttosto che il bambino, solo se ha una chiara coscienza dei propri diritti, possa rivendicarli per sè e per coloro che ne sono privati. In altri termini, noi insegneremo il dovere (cioè la solidarietà sociale) predicando il diritto. La seconda connotazione è forse ancora più rilevante. Limitarci a scoprire che in alcune regioni del mondo i bambini muoiono di stenti e iniziano il lavoro a otto anni è operazione scorretta sia dal punto di vista culturale che etico. È corretto invece
calare queste scoperte nel loro contesto sociale e culturale. Perciò daremo largo spazio a indagini di antropologia culturale raccogliendo tutte le notizie possibili, anche le più minute sulle situazioni che andremo ad analizzare. Inoltre, per dare a questa ricerca il sapore pregnante delle cose vissute, compiamo una scelta metodologica di fondo: le fonti di queste ricerche saranno sì i testi, le enciclopedie ecc. ma soprattutto materiale fotografico e filmico e, più ancora, le testimonianze di chi certe realtà le ha vissute di prima mano: da donne e uomini nati e vissuti in diversi paesi, a giornalisti (appartenenti a ideologie diverse), a missionari laici Queste dunque sono le premesse dell'incontro di oggi.
Uno scoppio di ilarità: "arrivano!" Sono tre ragazzi, accompagnati da un'interprete: Cheick Ahmed e Kone Fansory della Mauritania. Il primo è un tipico arabo, ricci neri, carnagione olivastra, statura media; il secondo pur essendo dello stesso paese ha un aspetto completamente diverso, è nato nel sud della Mauritania dove la popolazione appartiene ai gruppi etnici del Senegal. Il terzo ospite si chiama Ben Ismail, è un Tunisino. Sguardi pieni di curiosità e di interesse si associano all'incalzare delle domande: dove sono i vostri paesi, di che cosa vivono gli abitanti, come sono le scuole, vi ricordate un episodio della vostra infanzia, che giochi fanno i bambini nel vostro paese?
L'entusiasmo cresce mano a mano che gli argomenti diventano più vivi con il racconto di episodi personali: "Mia madre si rifiutava di mandarmi a scuola perchè temeva che il contatto con gli stranieri (i francesi che colonizzavano la Mauritania) mi allontanasse dalla mia gente e dalla mia cultura. Fui mandato allora da mio padre a vivere presso dei parenti in un altro accampamento lontano dal nostro..." "Io ho passato la mia infanzia in una piccola isola. Andavo a scuola a piedi scalzi e giocavo sempre in campagna non lontano dal mare".
Le conversazioni vengono registrate per essere poi oggetto di elaborazione da parte di tutta la classe. Ogni' bambino lavorerà quindi individualmente producendo composizioni e disegni. Il materiale elaborato dalle singole classi sarà infine ristrutturato per la pubblicazione di un giornale scolastico a carattere monografico. Le classi di V° elementare hanno condotto una indagine sul campo. Questa volta gli interlocutori sono gli abitanti del quartiere, avvicinati nelle strade, nei negozi, nelle loro case, a cui sono state poste alcune domande per verificare il loro punto di vista sull'organizzazione UNICEF e sui diritti dei bambini. I dati raccolti ci danno un quadro alquanto triste: su 1280 persone avvicinate moltissime si sono rifiutate persino di rispondere, altre hanno risolto il loro disagio con una pacca sulla spalla ed una risata canzonatoria. Solo una minoranza di cittadini ha dimostrato interesse verso i piccoli intervistatori ed ha risposto esaurientemente alle loro domande. Ecco alcune impressioni espresse dagli stessi intervistatori sulle reazioni della gente.
"Tante persone mi hanno delusa perchè rispondevano con freddezza o non rispondevano affatto".
"Quello che mi ha colpito è che gli anziani ne sapevano di più dei giovani e di quelli di una certa età".
"La persona che più si è prestata all'intervista è stato un vecchietto dall'aspetto orrendo che però, nel
fondo del cuore, aveva bisogno di conversare con qualcuno..."
"Un uomo il quale mi colpì più di tutti fu il droghiere: appena apersi bocca mi disse, scomponendomi i capelli: "Ma proprio il sabato sera? Torna lunedì mattina!".
Con un timido grazie nascosi il mio disappunto. Volevo rispondergli: "Perchè, se ci fosse oggi una carenza di cibo, si dovrebbe aspettare il lunedì per provvedere?".
Elena Forni
La scuola della Comunità Israelitica
La scuola ebraica della Comunità di Milano, nacque per consentire ai bambini degli asili e delle elementari di frequentare una scuola dove non fossero impartite lezioni di religione, divenute obbligatorie dopo il concordato del 1929 fra lo stato fascista e la chiesa cattolica. La discriminazione verso i non cattolici era evidente: si trattava di scegliere per i genitori fra l'umiliazione di fare allontanare il figlio dalla classe, nell'ora di religione e la posizione ambigua di consentire che il bambino ricevesse lezioni di catechismo, certamente in contrasto con l'educazione religiosa che riceve fuori dalla scuola.
In ogni caso quella che veniva sottolineata era la "diversità" spesso vissuta con angoscia dal ragazzo.
Nel 1938, con le leggi razziali, studenti e docenti furono espulsi da "tutte le scuole del regno' . La comunità Israelitica rispose con un grande sforzo, organizzando scuole secondarie medie superiori ed addirittura corsi universitari, che si protrassero fino al 1943 e che furono caratterizzati da un elevatissimo livello didattico.
Alla fine della guerra si pose il problema se mantenere o meno in funzione le scuole medie superiori e si decise di sì, sia per l'esperienza acquisita, sia perchè la scuola statale non è completamente laica ed infine per un'altra ed importante ragione.
Con l'inizio delle persecuzioni degli ebrei nella Germania nazista e successivamente in tutti i paesi occupati dal 3° Reich, si verificò un fenomeno destinato purtroppo a protrarsi anche nel dopo guerra: quello dell'arrivo di profughi che cacciati dal loro paese di origine, dovettero emigrare e molti trovarono in Italia, ospitalità ed accoglienza, che consentirono il loro inserimento nel tessuto sociale Italiano. A Milano arrivarono da prima tedeschi ed ebrei dell'Europa orientale.
Dispersi dalle leggi razzialidtaliane, molti di questi tornarono dopo la guerra e si stabilirono definitivamente a Milano.
La seconda ondata si ebbe dopo la guerra. In concomitanza con la creazione dello Stato d'Israele, le quasi totalità delle comunità ebraiche nei paesi arabi fu eliminata:
molti ignorano che nel 1948 il numero dei profughi ebrei dagli stati Arabi fu superiore a quello dei palestinesi profughi da Israele.
A Milano si stabilirono specialmente i profughi dalla Libia e dall'Egitto e successivamente giunse, ma per motivi economici e non per persecuzioni politiche o razziali, un consistente gruppo di ebrei persiani.
Per tutti i nuovi immigrati la scuola fu un punto di riferimento e di aggregazione: privi di mezzi, generalmente digiuni della lingua Italiana, è stata la scuola che ha consentito loro di inserirsi nel tessuto socio - economico e culturale Italiano.
Va sottolineato a questo punto che la scuola è della Comunità Israelitica di Milano e che lungi da avere fini di lucro costituisce l'onere finanziario più grave sostenuto dalla Comunità.
Lo stato dà un contributo per le elementari. Niente per le superiori e neppure per la scuola media dell'obbligo. Gli studenti pagano una retta ma è la comunità che integra questa retta e che si sostituisce ai non abbienti nel pagamento dei contributi.
Risulta dunque chiaro che, malgrado le difficoltà economiche, la scuola ha esercitato la funzione importantissima di inserimento, di questi gruppi di stranieri.
Molti di questi si sono stabiliti addirittura in prossimità della scuola che dal 1962 si trova in via Sally Mayer, nel cuore della Zona 17.
Ora che queste correnti immigratorie sembrano esaurite e il processo di inserimento in parte compiuto, rimane pur sempre la necessità, per la comunità Israelitica, di mantenere i propri valori tradizionali e di identità culturale e religiosa.
Nello stesso tempo è fortemente sentito il bisogno di partecipare alla vita della collettività, nella quale è inserita e le cui problematiche coincidono con quelle della comunità: è per questo che con tanto interesse si è impegnata nelle elezioni distrettuali dalle quali è scaturito e perdura un dialogo con le forze democratiche della nostra zona.
Luciano Luporini
IL DICIASSETTE/SCUOLX H SOCIETA
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Felicità è giocare insieme.
IL DICIASSETTE/ ECONOVIX&LAVORO 5
Conclusa la vertenza La cassa integrazione
Loro & Parisini e le pensioni a cura di Luigi Tomasso
La vertenza alla LORO & PARISINI si è chiusa nel mese di marzo.
L'accordo, successivamente discusso in assemblea, è stato approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori (solo 3 voti contrari e 4 astenuti).
Nel giudicare positivamente questa piattaforma, elenchiamo i punti più qualificanti:
OCCUPAZIONE
Per quanto riguarda l'occupazione la piattaforma presentata dai lavoratori prevedeva nuove assunzioni privilegiando in particolare l'occupazione giovanile delle liste speciali.
Per il 1978 l'Azienda si impegna per l'inserimento negli organici di 25 lavoratori (di cui alcuni nello stab. di Napoli) applicando la legge 285.
Il numero limitato di assunzioni non è quello che i lavoratori volevano, ma è comunque importante questo primo passo, che blocca per il momento la continua calata occupazionale avvenuta negli ultimi anni.
INVESTIMENTI
L'azienda si impegna ad investire per circa 2 miliardi, sia negli stabilimenti di Milano che di Napoli. Il programma di investimenti, predisposto dall'Azienda per fronteggiare la grave situazione derivante dal permanere della caduta della domanda, può essere sintetizzato nei seguenti punti: - interventi operativi per il mantenimento della capacità produttiva - studi e ricerche per lo sviluppo di prodotti a più alto contenuto tecnologico - potenziamento delle strutture commerciali
PROSPETTIVE PRODUTTIVE
Grazie al potenziamento raggiunto e all'ulteriore sviluppo delle strutture del servizio studio impianti, l'Azienda si impegna a consolidare la sua presenza in settori completamente nuovi, avendo maturato in questi ultimi anni un sufficiente grado di esperienza per poter acquisire anche forniture di altri impianti.
LAVORO ESTERNO
Per quanto riguarda il lavoro esterno, l'Azienda si impegna a contenerlo. Nel caso in cui si verificassero cadute di lavoro, si procederà al recupero dello stesso.
S.M.A.L.
L'Azienda, riferendosi a quanto stabilito in materia di ambiente di lavoro, aderisce ad interventi di medicina preventiva per l'ambiente di lavoro concedendo agli SMAL facoltà — su un piano di perfetta parità con altri Enti istituzionalmente competenti in materia, di effettuare indagini. I risultati di rilevazioni ed indagini (preventivamente concordate con le rappresentanze sindacali e la direzione) verrano messi a disposizione delle parti per un esame a livello aziendale al fine di verificare le eventuali iniziative da adottare.
Gli obiettivi principali che hanno caratterizzato le lotte sono stati quelli che abbiamo esposto, ma sono presenti — anche se con un carattere più contenuto — le rivendicazioni strettamente normative salariali.
Da quanto abbiamo esposto, a nostro parere, i lavoratori con le loro richieste hanno colto il significato delle scelte sindacali che pongono al centro di ogni rivendicazione: l'occupazione, gli investimenti e il Mezzogiorno.
Rosetta Gimbatti
La Cassa Integrazione Guadagni (CIG) è una forma di assicurazione sociale collettiva gerstita dall'INPS, ed ha lo scopo di mantenere compatte le strutture produttive, di garantire il salario ai lavoratori e di contribuire figurativamente per la pensione. Quest'ultimo aspetto è stato introdotto recentemente nella nostra legislazione sociale ed è certamente quello che crea le più grosse preoccupazioni al lavoratore anziano: non tutti i periodi di CIG infatti hanno valore per la pensione. Esistono quattro tipi diversi di CIG, e precisamente - integrazione ordinaria (industria) - integrazione ordinaria (edilizia) - integrazione per eventi eccezionali - integrazione straordinaria.
Ordinaria e straordinaria
La CIG ordinaria (industria) viene concessa dall'INPS nei casi di situazioni aziendali transitorie o temporanee crisi di mercato tali da causare una riduzione o sospensione del lavoro degli operai; la CIG ordinaria (edilizia) viene concessa a domanda per le aziende edili, sia industriali che artigiane, che siano costrette a cessare o ridurre il lavoro per intemperie o altre cause non imputabili all'azienda o ai lavoratori.
La CIG per eventi eccezionali viene disposta con modalità del tutto particolari in caso di calamità naturali o catastrofi: è stata applicata infatti per il terremoto del Friuli e per la nube tossica di Seveso.
La CIG straordinaria può invece essere concessa alle aziende in caso di crisi economica settoriale o loca-
le, o di ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione aiiendale.
L'INPS riceve in questi casi un Decreto Interministeriale (dei Ministeri del lavoro, Bilancio, Tesoro ed Industria) ed autorizza l'azienda ad integrare i salari, sia per gli operai che per gli impiegati.
Orario ridotto o "a zero ore"?
Notevoli sono le differenze tra i trattamenti di integrazione ma ai fini della pensione interessa particolarmente la distinzione tra lavoratori ad orario ridotto e lavoratori sospesi (a zero ore). Per i lavoratori ad orario ridotto è assicurato il salario per le ore lavorate, che è a carico dell'azienda ed è sottoposto ai normali contributi, mentre la differenza per le ore non lavorate nella settimana viene appunto integrata dalla CIG. Su tale quota integrativa non è previsto alcun contributo figurativo per la pensione e quindi il lavoratore ad orario ridotto avrà una retribuzione pensionabile più bassa, e se ciò si verifica negli ultimi anni il lavoratore può averne un danno sulla pensione.
È prevista dall'INPS la possibilità di chiedere la "neutralizzazione" dei periodi ad orario ridotto, ma non ci sembra questa una soluzione valida. Infatti nel determinare il decennio prima del pensionamento con la neutralizzazione dei periodi ad orario ridotto, si va a pescare" in anni remoti con retribuzioni più basse. Riteniamo che come è avvenuto per analoghe questioni, relative alla malattia e alla maternità, sia necessario rivedere organicamente la questione. Per i lavoratori sospesi a zero ore
La rubrica pensioni viene realizzata con la collaborazione del Patronato INCA - CGIL che assiste gratuitamente tutti i cittadini nel disbrigo delle pratiche per: infortunio e malattia professionale pensioni di invalidità, vecchiaia e reversibilità tubercolosi e disoccupazione assegni familiari versamenti volontari e recupero contributi maternità, malattia, responsabilità civile.
la situazione è certamente migliore in quanto esiste la piena copertura assicurativa ed è previsto che le aziende comunichino all'INPS le retribuzioni "che sarebbero state percepite se il lavoratore avesse lavorato normalmente", e quindi il calcolo della pensione sarà esattamente uguale a quello di un lavoratore che non abbia avuto la Cassa integrazione.
Attenzione alle date!
I contributi per il periodo a zero ore hanno subito negli ultimi anni una serie di modificazioni legislative: riportiamo quindi per maggiore precisione tutta la situazione attuale:
- dal 7 settembre 1972 al 22 giugno 1975 sono riconosciuti tutti i periodi di sospensione a zero ore per CIG straordinaria:
- dal 23 giugno 1975 in poi sono riconosciuti i periodi a zero ore, per un massimo di 36 mesi in tutto, sia ordinaria che straordinaria;
- dal 10 settembre 1975 in poi per i dipendenti del settore edile sono riconosciuti tutti i periodi a zero ore, sempre con un massimale di 36 mesi in tutto;
- i periodi a zero ore per il Terremoto e la Nube tossica non fanno cumulo con gli altri per determinare i 36 mesi di massimale. Ricordiamo ai lettori che tutti i venerdì dalle ore 18 alle ore 19 va in onda la RUBRICA PENSIONI di RADIO REGIONE. (Canale 91 in Modulazione di Frequenza) a cura di Luigi Tomasso, Per chiarimenti ed informazioni i lettori possono telefonare al n. 73.86.993 e al 73.86.610.
Lavoratori, cittadini rivolgetevi al Patronato
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ALIMENTI
Passando per il ticinese o da porta genova, si o gezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA- striscioni rossi con . icrittaà "CIRCUITO 5". Qulcuno si chiede cosa significhi, anche se lo striscione stesso lo spiega chiaramente. Circuito 5 è un programma di attività culturali e ricreative, organizzato dalla commissione cultura del Consiglio di Zona 5, in collaborazione con esercenti, associazioni cooperative, enti culturali e sportivi, consigli di fabbrica.
Dal 14 marzo al 5 maggio prevede una serie di spettacoli teatrali e di animazione, proiezioni cinematografiche, feste da ballo, concerti
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il programma di maggio
I MAGGIO lunedì - ore 15 FESTA DA BALLO
Dibattito sul tema: "Il lavoro, contenuto della vita dell'uomo" tenuto dal consiglio di Fabbrica Mensa Centrale del Latte Ingresso L. 1.000
2 MAGGIO martedì - ore 21 "L'Alchimista" di Ben Jonson Cooperativa Teatro della Selva
Cinema "Jolly" c.so C.Colornbo 13 L. 2.000 - L. 1.500
2 MAGGIO martedì - ore 20,45
di musica classica, popolare e jazz, dibattiti, gite ecologiche in bicicletta, mostre e altro ancora. Questo significa avere la possibilità di vedere un film da cineteca, ascoltare un buon concerto, avvicinare i bambini al teatro: il tutto sottocasa, a prezzi popolarissimi. Per ,saperne di più, ci siamo incontrati con Anna de Velo, membro della commissione cultura della zona 5.
Anna, raccontaci com'è nata questa esperienza, e Tali difficoltà avete incontrato nell organizzarla.
L'idea è nata l'estate scorsa, quando l'Amministrazione Comunale ci ha chiesto di organizzare nei quartieri l'estate milanese. In quel1 occasione abbiamo cominciato a contattare gruppi teatrali e musicali di diverso genere, ma il tempo non è stato sufficiente per allestire gli spettacoli.
Abbiamo così ripreso il lavoro dopo le vacanze, con l'intenzione di creare un "circuito culturale" nella zona, sul modello di quello che si era fatto a Firenze.
L'obiettivo era quello di offrire ogni sera alla gente della zona — almeno per un certo periodo — qualcosa di valido a prezzi popolari. Abbiamo quindi contattato tutti i gruppi che già nell'estate avevano dato la loro adesione e tutti gli sercenti di locali della zona: dai cinema, ai circoli culturali e ricreativi, ai dopo - lavoro aziendali, ecc.
Correre, passeggiare, girovagare, camminare o sgambettare... tutto è ammesso alla " lzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA a MARCIATORIA" organizzata dalla Croce Verde Saggio per domenica 14 maggio.
Alle 7,30 tutti i partecipanti iscritti si troveranno in piazza Stovani (ang. Forze Armate) per scaldare i muscoli prima della partenza prevista per le 9.
Tre ore di tempo per percorrere 13 Km. e poi la premiazione dei primi classificati ed un ricordo per tutti.
Chi è interessato a questa iniziativa potrà iscriversi (il costo è di L. 2000) presso la sede della Croce Verde Baggio in Via Forze Armate 387 telefono 4590170 — 4599220.
Sempre domenica 14 maggio, l'associazione sportiva Pejo Lorenteggio, in collaborazione con la Commissione Sport del Consiglio di zona, organizza la la MARCIA "LORENTEGGIO — TREZZANO
S.N. — LORENTEGGIO".
La manifestazione podistica di 14 Km. è divisa in due gruppi, uno competitivo a cui bisogna iscriversi entro giovedì 11 maggio ed uno non competitivo a cui possono partecipare tutti, dai 7 ai 100 anni, per la quale ci si può iscrivere entro mezz'ora prima della partenza prevista per le 9,05.
Dal ritrovo davanti al Bar Gemma di Piazza Frattini si percorrerà la Via Bellini, l'Alzaia Naviglio Grande (a sinistra) fino a Trezzano e ritornando sulla riva destra. Alla fine ricchi premi per tutti. Il costo dell'iscrizione è di L. 2000 per la marcia competitiva e di L. 1500 per quella non competitiva. Altre informazioni le avrete telefonando al 4232388.
Devo dire che c'è stata la più ampia adesione all'iniziativa: tutti hanno risposto con grande entusiasmo, compresi i rappresentanti dei partiti che operano nel consiglio di zona. Certo, le dificoltà organizzative sono state molte. Per gli esercenti si trattava di sospendere la normale programmazione cinematografica per proti mesi e mezzo e attrezzare i locali con strutture teatrali. Per noi si trattava si svolgere una gran mole di lavoro "straordinario": dalla scelta e programmazione di tutti gli spettacoli, all'attacchinaggio delle locandine... A propostito di programmazione, in base a quali criteri avete scelto gli spettacoli?
— per il teatro e la musica abbimo scelto le compagnie più qualificate, che hanno già dato prova di lavoro serio. Vorrei aprire una piccola parentesi: tutti i gruppi non hanno chiesto una lira per venire a recitare o a suonare: solo una percentuale sugli incassi. Per il cinema, la selezione è avvenuta con l'aiuto del FAC. Per la programmazione abbiamo innanzitutto tenuto conto del tipo di pubblico, cui intendevamo rivolgerci: gli abitanti della zona. Si tratta, come puoi immaginare, di un insieme eterogeneo, con gusti ed esigenze diversissime. Il nostro pubblico va dal bambino delle elementari, per il quale abbiamo scelto almeno cinque spettacoli, al giovane che ama il ballo e lo sport, a quello impegnato, che ama i films da cineteca e la musicajazz... C'è poi l'anziano, l'operaio, la casalinga: tutti debbono trovare qualcosa
che possa interessarli e stimolarli ad uscire di casa, a staccarsi dalla TV per partecipare alla vita culturale del quartiere. Circuito 5 sta per concludersi: facciamo un primo bilancio dell'iniziativa?
In termini numerici, il bilancio è sicuramente negativo. Ma era previsto. La gente non è abituata a vedere uno spettacolo d'alto livello culturale nel cinema sottocasa, che da anni porta avanti una programmazione di quinta categoria. Inoltre occorre educare a poco a poco il gusto del pubblico per avvicinarlo a forme di spettacolo finora riservate a poche élite culturali. E questo potrà essere raggiunto solo se l'iniziativa non rimarrà fine a se stessa, ma avrà un seguito. Non solo nella zona 5, ma anche nelle altre zone".
Decentramento culturale, quindi: che non significa solo portare la cultura dal centro alla periferia, ma anche scoprire e valorizzare le esperienze creative ed espressive dei vari gruppi che nascono e vivono nel quartiere.
L'esperienza del "Circuito 5" dimostra che senza alcun mezzo finanziario (il Comune haagato solo le spese di propaganda) ma con una grande carica di entusiasmo e soprattutto con la voglia di cambiare in meglio la vita spenta dei
nostri quartieri, si può fare molto. Invitiamo i membri della commissione cultura della zona 17 a riflettere su questa esperienza, che d pare proponibile per intero anche nella nostra zona.
La redazione de "Il Diciassette" è prontissima a collaborare per stabilire una concreta programmazione di iniziative culturali.
L'abbiamo dimostrato organizzando, tre mesi fa, uno spettacolo teatrale al consiglio di zona. La risposta della gente è stata positiva, perchè non continuare su questa strada.
Marisa Deimichei
Avere o essere capiti o capite che dilemma!
Transitivo o intransitivo
Boh...
Cavour o Garibaldi
Avanti o dopo Cristo
Chi lo sà!
Genitivo o dativo
Manzoni o Pavese
5 o 6
Mah...
L'oggetto in accusativo o ablativo?
Macchè!
In vocativo
Pss... Pss... Eh... Niente
Drin... Drriiinnn...
Finalmente. Un ex-scolaro
CONCERTO di Musica antica fine `600/`700 Laura Alvini: clavicembalo Hopkins Smith: vihuela Ente Pomeriggi Musicali
Cinema "Mexico" via Savona 57 L. 1.000
3 MAGGIO mercoledì - ore 14,30
FILM: "Cadaveri eccellenti" di F. Rosi
Cinema "Minerva" via Crema 2 L. 500
3 MAGGIO MERCOLEDÌ — ORE 21 "Il fantastico Cavaliere Don Chisciotte della Mancia" di Cervantes Cooperativa Teatro - Nord
Cinema "Mexico" via Savona 57 L. 2.000 - L. 1.000
5 MAGGIO venerdì
FILM : "Padre padrone" dei F.11i Taviani
Cinema "Jolly" c.so C. Colombo 13 L. 600
MUSICA IN ZONA
Continua nel mese di maggio l'iniziativa promossa dalla Commissione Cultura del consiglio di zona 17, in collaborazione con le più autorevoli istituzioni musicali della città, e che fa parte di un progetto più ampio relativo anche alle zone 6, 8, 19 e 20: "Musica in città".
L'intero programma è stato presentato ufficialmente a Palazzo Marino nel corso di una conferenza stampa, cui è intervenuto l'Assessore alla Cultura, prof. Francesco Ogliari.
Ci sembra questo un valido
esempio di come si possano utilizzare le strutture presenti nei quartieri per avvicinare alla cultura musicale fasce di pubblico che ne sono normalmente escluse.
L'iniziativa ha richiesto un grosso impegno organizzativo da parte dei membri della commissione cultura, ma sembra stia dando risultati positivi.
Il prezzo per ciascun concerto è particolarmente basso:
1.000 lire l'ingresso e 500 per ragazzi, pensionati e militari.
I concerti di 'maggio :
12 maggio, venerdì, ore 21 Cine - Teatro di Piazza Frattini Concerto de "I Fiati Italiani" Musiche dal 1800 ai giorni nostri.
VENERDÌ 5 MAGGIO ALLE 20.30
L'Ensemble Bruno Maderna alla Biblioteca di Via Odazio
Nell'ambito delle conferenze - dibattito sul tema: "Musiche classi sociali, in corso dal mese di aprile, si svolgerà l'ultimo incontro, che ha per titolo "Il 900: tradizione ed avanguardia; musica come merce".
26 maggio, venerdì, ore 21
Cine - Teatro di Piazza Frattini Concerto "Jazz contemporaneo" con Gaetano Liguori Trio.
Il gruppo di Maderna eseguirà dei pezzi con strumenti a fiato.
L'ingresso è gratuito.
ILDICIASSETTE/C:ITU-RAKI,:7/20 LI3FR0 8
CIRCUITO
un'esperienza modello per fare cultura nel quartiere TUTTI IN MARCIA
Sembra proprio che questo mese di maggio voglia offrire diverse possibilità, agli amanti delle marce podistiche, di percorrere le vie della zona che tutti i giorni, inscatolati nelle nostre vetture o sugli autobus, facciamo per recarci al lavoro.
TERZA PARTE PER AMARE MILANO
In questa rapida e sintetica cronistoria di Milano, prima di passare al periodo delle Signorie, è interessante e significante soffermarsi ad approfondire il periodo delle liberta comunali, denso di significati storici, sociali e politici, ancora oggi ricchi di indicazione e di insegnamenti.
Può sorprendere il fatto che molte delle città lombarde che un tempo accerchiavano Milano con la loro inimicizia, gelose della sua potenza e timorose della sua ambizione, quando la videro distrutta, pensando di non averla più a temere, si unirono per salvarla dalla rovina. Un miracolo, questo, forse alimentato da uno spirito unitario, nato nella lotta comune contro i feudatari, l'Imperatore Barbarossa e Federico II a difesa delle libertà comunali.
In questo mortale conflitto i feudatari che aiutarono Filippo contro Milano, vennero definitivamente schiacciati e la guerra intestina combattuta in ogni provincia; prolungata per tutto il periodo seguente, finì con la distruzione del castello, la forzata aggregazione dei castellani alla convivenza municipale della città e alla abolizione della schiavitù della gleba. Questa grande innovazione sociale che venne attuata in alcuni paesi europei, soltanto sei secoli dopo, fa parte ormai della storia della umanità come uno dei momenti importanti e fondamentali nella lotta dei popoli per il loro riscatto dalla schiavitù e dallo sfruttamento.
Fra i molti fatti che uno storico trasse dalle oscure cronache municipali di Milano e di altre città italiane, merita di essere citata una cronaca bolognese: "Il popolo di Bologna, li comperò a danari contanti; e si decretò, sotto pena della vita, che non si avesse a tenere più alcuno per schiavo; e il comune riscattò i servi e le serve del contado; e i Signori conservarono i loro beni".
Le selve, le montagne, le pianure su cui la caccia feudale aveva steso le sue gotiche interdizioni, o furono rese all'aratro, o partecipate in possesso a tutto il popolo della municipalità. I servi affrancati riebbero anche il virile diritto di portare le armi private che la legge feudale aveva loro interdetto sotto pena di mutilazione o di morte. Tutte le popolazioni vennero unificate sotto il nome della loro città.
Fu allora che i consoli milanesi Oberto dell'Oro e Gerardo Negro, per sottoporre a forma di municipale giudizio anche l'arbitrio feu-
dale, scrissero il libro "De feudis"; richiamarono la tradizione della forza alla ragione; dettarono dalle mura di una città d'Italia una legge, alla quale si venne poi conformando tutta la feudalità d'Europa.
E già fin dall'anno 1216, apparvero gli Statuti Municipali di Milano, quali moderni codici, richiamarono le nazioni al diritto romano e alla filosofia che lo aveva ispirato.
Infatti Milano dettando al capitolo del popolo il giuramento di conservare gli Statuti gli ingiunse che, ove questi non bastassero, si confermasse il diritto romano.
La terra sgombra di servi, libera dalle sbarre e chiuse feudali, non più stabilmente assediata dalle masnade castellane, percorse da vie la cui custodia, tolta ai vescovadi, fu data alle corporazioni stesse dei mercanti, venduta, comprata, divisa, suddivisa per progressivo influsso del diritto romano, in liberi patrimoni, vide il diradarsi delle foreste e la loro trasformazione in campi coltivati, il drenaggio delle paludi, il restauro delle grandi arginature dei fiumi già intraprese dalle antichissime città etrusche.
Ma il dono più magnifico delle città alla campagna nel periodo dei liberi comuni, fu quello delle generose irrigazioni che esse con pensiero provvido e con irresistibile determinazione condussero, malgrado tutte le barbare immunità, per vasti territori intorno a Milano, a Novara, a Pavia, a Cremona, a Brescia.
È sorprendente che siffatte imprese potessero avere inizio e compimento negli stessi anni in cui Milano e le città lombarde combattevano fra stragi e rovine. Infatti il canale del Ticino a nord - ovest di Milano si presume fosse iniziato nel 1179, tre anni dopo la battaglia di Legnano. E la Muzza, il più grande dei canali irrigatori, fu aperto dopo la battaglia di Casorate contro Federico II (1239).
Allora gli Statuti diedero alle acque irrigatrici il diritto di libero passo, diritto che alcune delle più civili nazioni dopo molti secoli non sapevano conciliare con l'idea di una assoluta proprietà. Perciò un ingegnere scozzese la chiamò con una espressione del linguaggio del suo paese, la magna carta dell'irrigazione (Bvird Smith, Italian Irrigation).
La nuova giurisprudenza municipale nata dalla applicazione delle acque all'agricoltura e alla navigazione interna per il trasporto delle merci e sancita dagli Statuti, asso-
Il glorioso periodo delle libertà comunali a Milano Liberazione dei contadini dalla secolare schiavitù. Partecipazione di cittadini alla difesa e al governo della città. Una nuova giurisprudenza municipale per l'applicazione delle acque all'agricoltura ed alla navigazione interna per il trasporto delle merci.
ciandosi nelle nostre Università con lo studio delle scienze idrauliche, generò una grande esperienza di carattere pratico e scientifico, per risolvere i problemi derivati dalle acque per frenare e regolare i fiumi, svenare le paludi, sviare gli interramenti delle lagune, delle foci, dei canali navigabili.
Quando il cronista di Bologna scrisse: "Il Comune riscattò i servi e le serve del contado; e i signori conservarono i loro beni" egli non si avvide e non si avvidero allora i popoli che i Signori, oltre a conservare i loro beni, li avevano per quel riscatto dei servi e delle serve, immensamente accresciuti.
Tramutata la foresta in poderi e cascine, coltivati da livellari e mezzadri, che potevano alimentare l'a-
gricoltura con i frutti delle loro fatiche o con prestiti di danaro altrui; quando le vie libere e i liberi fiumi e i canali condussero i viveri alla città e questa crebbe con nuove industrie, il feudatario, il quale nello spazio ove i suoi avi tenevano 100 capi di schiavi, potè dare lavoro a 1000 liberi agricoltori, ricercarsi le sue derrate a prezzi inauditi, si trovò per influenza della città, a godere di una favolosa opulenza Superbi, di una ricchezza che ogni anno cresceva insieme alla popolazione e con le industrie, i capitani rurali fatti cittadini e venuti dalle antiche solitudini a stringersi in numeroso e potente consorzio, poterono ripetere impunemente in seno alla città gli usi e gli abusi feudali, le guerre private e le vendette
ereditarie e alzando le torri delle loro case contro quelle delle famiglie rivali, e sopra i tuguri del popolo. Alcune di queste famiglie divenute ricche e potenti, danno la scalata al potere comunale, imponendo il loro imperio alla città. Federico II, ricevuta in eredità la potenza normanna, volle dilatarla all'Alta Italia, dove già possedeva diritti imperiali, venne vinto a Bologna e a Milano e dalla sua disfatta uscì la dittatura dei Torriani sulla città di Milano. Sulle fondamenta dei Torriani i Visconti eressero uno stato che ebbe fino a 35 città, e si protese fino a Spoleto.
(continua con Visconti e Sforza) A milcare Ferrini
UN SOGNO MILANESE
A Milano il libro del giorno è un romanzo: s'intitola "UN sogno milanese" e ne è autore un giornalista professionista di 44 anni, Antonio Baroni, ex direttore dei settimanali "Confidenze" e "Il Milanese" della Mondadori, e critico letterario di quotidiani e periodi. Di questo libro, nella sola Milano, in questi ultimi tempi se ne sono vendute diecimila compie, e ancora oggi il ritmo di vendita è sostenuto ed incalzante. Renzo Cortina, titolare della omonima famosa librearia di piazza Cavour, dice che secondo lui il romanzo di Baroni arriverà a vendere cinquantamila copie nella sola Milano. Forse Cortina esagera, ma è un fatto che il libro di Baroni, pur pubblicato da una piccola casa editrice, e senza il battage pubblicitario che solitamente accompagna le novità dei grandi editori, si è inserito di prepotenza, soltanto col peso delle proprie qualità, tra i libri più venduti nel 1977 nella nostra città, risultando forse anche il più venduto.
Attraverso la narrazione di due storie parallele ad un certo punto si incrociano, "Un sogno milanese", si rpesenta come una spietata radiografia della milano d'oggi, una città che una volta era considerata come la capitale morale, e che oggi è la convulsa e nevrotica capitale della violenza. A Baroni interessa puntare l'obiettivo della sua scrittura su un certo tipo di violenza, quella interiore, quella che ha come teatro l'anima e la mente, quella che porta alla snaturazione interna dell'uomo. I suoi personaggi, vittime dell'influsso disumanizzante della grande città (così come la grande città è concepita dalla speculazione capitalistica, cioè un luogo senza cultura), sono facile preda di distorsioni ed alterazione psichiche. E così, quello che Baroni chiama sogno, finisce in ultima analisi per rivelarsi un incubo, un mondo ossessionato ed ossessionante dove l'uomo non conosce che la frustrazione e l'angoscia, un mondo privo di prospettive di speranza, e dove si cerca la salvezza rifugiandosi nel mitico ricordo dell'adolescenza.
Il protagonista centrale di "Un sogno milanese" è un ladro d'auto, Roberto Landi.
Un giorno, in un bar di Milano, Roberto incontra una donna che lui crede di riconoscere come un suo non dimenticato amore di gioventù. La donna dichiara però di non conoscerlo e lo respinge. Quella stessa notte Roberto ruba una valigia da un'auto in sosta. Rovistando in essa, trova una patente nella cui fotografia egli identifica la donna da lui avvicinata quel giorno. La donna abita a Bellagio in provincia di Como. Roberto rimette tutto nella valigia e il giorno dopo parte per Bellagio. Alla vista di Roberto, la donna, che abita in una villa sul lago, non mostra sorpresa. I due passano la giornata insieme. Roberto è sempre più convinto di trovarsi davanti a Lina, una ragazza da lui conosciuta ed amata tanti anni prima, ma la donna nega sempre, pur mantenendo un atteggiamento incerto ed enigmatico. Poche notti più tardi, nel tentativo di rubare un'auto nei pressi di piazza del Duomo, Roberto viene ferito con un colpo di rivoltella. Riesce tuttavia a fuggire su un'auto. Egli capisce che sta per morire e vuole vedere la donna un'ultima volta. Si porta a Bellagio, ma davanti al cancello della villa perde i sensi. Rinviene nella casa di un contadino, dove è stato medicato sommariamente. Egli chiede al contadino di avvertire gli abitanti della villa davanti alla quale è stato trovato, ma il contadino gli risponde che quella villa è disabitata da dieci anni. Sicuramente d'essere stato aggredito dalla follia, Roberto si fa trasportare nella sua casa di Milano. Qui egli attende la fine. Un giorno, mentre ormai le forze lo stanno abbandonando, sente delle grida di bambini provenire dalla strada. Si ricorda del tempo della sua adolescenza, del mondo pulito di allora. Si strappa dal letto e cerca di portarsi alla finestra per chiamare i bambini, per chiedere loro di aspettarlo: vuole tornare bambino per abolire intorno a sè tutta la sporcizia del mondo. Ma la morte lo coglie mentre sta per aprire la finestra.
Romanzo complesso, continuamente sospeso tra sogno e realtà, tra delirio e razionalità, "Un sogno
milanese" presenta singolari caratteri di novità e, come ha scritto l'editore nella purtroppo brevissima presentazione, contiene fermenti sconosciuti alla nostra narrativa. Alla base di tutta la storia c'è la spietata uccisione di un cane, un trauma che colpisce il protagonista in un momento della sua adolescenza. L'episodio affiora continuamente alla coscienza di Roberto Landi ma riflettendosi contemporaneamente nella coscienza di tutti gli 'altri personaggi. La morte del cane, insomma, diventa un comune motivo d'angoscia. A epigrafe del suo libro, Baroni ha posto alcune citazioni, di cui la più illuminante è quella presa da uno scritto del grande polemista antifascista francese George Bernanos:" Sempre più mi persuado che il riscatto dell'umanità potrà avvenire solo dagli eroi, dai santi e dai martiri". E Roberto Landi, se non è eroe e santo, è sicuaramente un martire: un martire della alienata Milano d'oggiÜNelle intenzioni di Baroni, "Un sogno milanese" non costituisce che l'inizio di una specie di mappa interiore che egli è deciso a tracciare della Milano odierna. Baroni sta infatti scrivendo un nuovo romanzo, sempre ambientato a Milano, e precisamente al Giambellino (dove egli abita da quindici anni), il quale parla di un maestro elementare che si immagina di aver ricevuto l'incarico da una multinazionale di uccidere Gianni Agnelli. Anche questo romanzo complesso, costruito interamente su unà psicologia contorta, che aggiungerà un altro tassello al quadro che baroni intende dare di Milano, una città da lui prepotentemente amata, e per il cui riscatto morale, civile e culturale come direttore del settimanale "Milanese" della Mondadori si battè sino al punto di scontrarsi irrimediabilmente con l'editore.
Da "Un sogno milanese" verrà presto tratto un film, interpretato da Giancarlo Gianni, mentre vi sono già trattative avviate per la trasposizione cinematografica del secondo romanzo. Se le trattative andranno in porto, il film verrà interamente girato al Giambellino.
Carlo Devoto
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Lampioni e vandalismo
Caro Diciassette, ti scrivo per sottoporti una vicenda, abbastanza farsesca, che da anni si svolge in piazza Napoli. Ogni notte, o pressochè ogni notte, in questa piazza si svolge uno squallido rituale: ignoti teppisti prendono a sassate i lampioni dei giardini fracassandone regolarmente almeno un paio per volta. Avuta notizia dell'atto, cretino e vandalico nella stessa misura, gli uffici comunali preposti alla sostituzione dei lampioni mandano sul posto un automezzo con tre uomini che provvedono diligentemente all'installazione dei nuovi globi luminosi. Suppongo che altrove le gesta dei teppisti sarebbero state subito vanificate applicando intorno ai lampioni delle grate di ferro, le stesse che proteggono i lampioni stessi nei parchi di Londra, Parigi o Zurigo, ma qui da noi, evidentemente, si giudica ingiusto privare tanti bravi ragazzi di un divertimento così sano ed educativo. Va bene, andiamo avanti così. Tuttavia, ritengo indispensabile porre la seguente non oziosa domanda: quanto costa al contribuente milanese la sostituzione di ogni lampione
Antonio Baroni
Signor Baroni, Non sappiamo se la sua proposta sia realizzabile... pensiamo di sì. Giriamo comunque la sua lettera alla Ripartizione Comunale competente, sperando di poter pubblicare una risposta più soddisfacente in uno dei prossimi numeri.
A proposito dei Magazzini Frigoriferi
Spettabile redazione de il Diciassette mi rivolgo all'articolista Franca Covini, ho letto con molto interesse l'articolo "Magazzini frigoriferi un problema scottante" debbo dire che Lei scrive molto bene, senza peli sulla lingua, come si suol dire. Dico questo perchè ero presente al consiglio di zona quella sera.
Le debbo però muovere due appunti: se è pur vero che è emersa una visione limitata del problema, è anche vero che basterebbe non costruire i magazzini frigoriferi per risolvere il problema.
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L'altro, e mi sembra più importante (ultima colonna IP pagina ultimo periodo): sono d'accordo con Lei che non è costruendo i magazzini frigoriferi che si compie lo scempio urbanistico, Lei ha omesso di dire che lo scempio urbanistico è già stato perpetrato da parecchio tempo; così come è certo che la prostituzione non aspetti la costruzione dei magazzini per adescare meglio.
Non sono però d'accordo quando Lei afferma: "Milano non potrà diventare, per la sua struttura che non è nata oggi, un giardino, ne' tutte le aree ancora disponibili potranno essere trasformate in parchi".
Se Milano non può diventare un giardino la colpa non è della sua struttura, ma della miopia e della corruzione dei suoi amministratori passati e presenti. Anche se Lei difende a spada tratta come mi è sembrato di capire dall'articolo la scelta fatta dalla presente amministrazione (forse per partito preso o peggio per ordini di scuderia), sarebbe giusto che le aree libere di Milano diventino almeno in una certa percentuale dei parchi.
Prendiamo esempio dall'estero, Mosca, cinta urbana mq. 18 per abitante, Stoccolma cinta urbana mq. 80, (per cinta urbana sono intese le aree all'interno della città, se poi consideriamo quelle extra urbane allora si sale a cifre che noi certo non possiamo immaginare).
Eppure in questa città non si è certo rinunciato alla industrializzazione, tutti lavorano, e non è certo distruggendo il verde che diMinuisce la disoccupazione.
Diciamo piuttosto che il verde, l'ecologia, la medicina preventiva e un vivere più decente, più umano, agli amministratori e agli uomini politici non interessa, o meglio se applicassero una sana e altruistica amministrazione non potrebbero speculare come attualmente fanno. Quello che mi rattrista è che valenti persone come Voi che dedicate il vostro tempo per un'opera meritoria inconsciamente difendete questa politica.
Grazie. Bottini Giangiacomo
Caro sig. Bottini, parto dalla sua seconda considerazione per risponderle. Forse non è risultata sufficientemente chiara la frase che lei cita: quando ho parlato di "struttura che non è di oggi" ho proprio inteso riferirmi al risultato di una politica urbanistica che per molti anni non ha rispettato altre leggi se non quelle della speculazione e del profitto; le colpe sono in gran parte da attribuire alla miopia ed alla corruzione di molti amministratori. Di molti, e non di tutti. É Non posso essere d'accordo con lei nell'accomunare chi per anni ha deliberatamente osteggiato la realizzazione di un piano regolatore, l'applicazione delle leggi in matèria urbanistica, e oggi tenta di recuperare una verginità ribaltando su altri le responsabilità che sono soltanto sue, a chi invece, ereditata una situazione difficile, si sta dando da fare perchè vi sia finalmente una regolamentazione del territorio, perchè gli abusi vengano fermati e soprattutto perchè ai cittadini non vengano più raccontate frottole, e ciascuno assuma le proprie responsabilità.
Non per partito preso, sig. Bottisi, nè per ordini superiori sono convinta che la questione dei magazzini frigoriferi sia servita per strumentalizzare (questa volta sì per interessi di partito) molti cittadini, facendo loro credere che basta piazzare qua e là un po' di prato per aver reso Milano una città vivibile. Non è per questa via, non solo per questa, che passa il riassetto di una città come la nostra: se la richiesta di variante venisse accettata i magazzini non venissero costruiti, nella zona 17, non avremmo ottenuto l'arresto della speculazione edilizia.
L'unica condizione per riparare ai guasti di decenni è un piano organico, che preveda, insieme agli spazi verdi (sono d'accordo con lei, indispensabili) la presenza di luoghi di lavoro, fabbriche, scuole, case di abitazione, partendoperò dalla realtà di oggi per trasformarla.
Penso sia d'accordo con me: la lezione non può venire da chi di questi guasti è responsabile; -domandiamoci invece se queste manovre non servano soprattutto per fermare il piano regolatore, dopo di che potremo anche gridare che vogliamo gli spazi verdi, ma non avremo più gli strumenti per fermare gli speculatori, dispostissimi magari a cedere qualche metro oggi per avere le mani libere domani.
Io spero, come lei, che un giorno potremo vantarci della "cinta urbana" di Milano: la strada da percorrere passa anche da strade meno esaltanti della "crociata verde" e soprattutto passa attraverso la discussione costruttiva con chi, come lei, ha a cuore il futuro della città.
CONSU LENZE
A iniziare dal prossimo numero, risponderemo in questa rubrica ad ogni quesito che vorrete sottoporci sui problemi della casa, del lavoro e delle pensioni.
Collaboreranno con noi degli esperti nei tre settori: SUNIA, CUZ e un esperto INPS.
A tutti coloro che ci scriveranno, sarà data una risposta nel più breve tempo possibile: sul giornale, compatibilmente con lo spazio, oppure direttamente a casa. Vi preghiamo quindi di specificare nella vostra lettera, nome e indirizzo completo, oltre ad una precisa descrizione del vostro problema.
Le vostre richieste vanno indirizzate a: Il Diciassette - Servizio Consulenza - Via Inganni, 4 - Milano. Il servizio è completamente gratuito.
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