La Colata4

Page 1

Annuir istrazione e Redazione presso la Camera del Lavoro Via E. Aubert 63 - AOSTA Telefono 32-14

Abbonamento annuale L. 400

Semestrale L. 200 - Estero. il doppio - Sostenitore 1000

Numero arretrato L. 40

CO ai

Abbonatevi a "IA COLATA„

Abbonatevi al vostro giornale e mandate indietro il giornale della Direzione !

OR GANO DEI LAVORATORI DELL A "COGNE"

ANCORA SUL SINDACATO VIVA FINEE E L'UNITA' DEI SINDACATI': e sull'unità dei lavoratori Viva il Sindaco La Pira!

Ricevian2o e pubblichiamo:

Pensavamo che i nostri amici del Sindacato Autonomo sul loro organo_ ufficiale il « Risveglio Sociale » accettassero il dialogo da me aperto col mio precedente articolo dove avevo cercato di fissare, sia pure sinteticamente i punti programmatici basilari sui quali deve muoversi ed orientarsi il Sindacato di classe dei lavoratori.

Mi sono accorto invece che esso è passato sotto silenzio; eppure credo di aver dato loro spunti e modo per poter intervenire.

Tuttavia, devo dire per la verità, che sul n. 2 del 22 febbraio del già citato giornale è apparso un articolo a firma dell'amico Ravet dal titolo « Riunione dei lavoratori della Cagne » che merita di essere preso in considerazione e penso si possa intrecciare quel dialogo da noi auspicato.

L'amico Ravet, nel suo articolo, nel fare la relazione di una riunione tenuta di lavoratori della Cogne, alla quale avevano partecipato lavoratori aderenti a tutte le Organizzazioni sindacali presenti in Valle, ad un certo punto scrive: « la discussione è stata in seguito avviata ad esaminare il beneficio che deriverebbe alla classe lsavoratrice della Valle dalla costituzione di un Sindacato apolitico che raggruppasse tutti gli aderenti alle varie correnti, ecc. ».

Dirò subito che noi siamo lieti che dalla discussione sia emerso il riconoscimen-

futarla, poichè a quel tempo non mi trovavo in Valle d'Aosta ed inoltre può darsi benissimo che l'autore dell'articolo in questione abbia molte ragioni da far valere.

Penso però che alcune osservazioni a questo passaggio dell'articolo siano doverose, specie da chi può farle trovandosi al di fuori della « contesa » di quel momento.

In primo luogo sarà bene porci. la domanda: chi ha diviso i lavoratori in Valle dopo la scissione operata dagli attuali dirigenti della CISL nel 1948? Nein certo i dirigenti della Camera del Lavoro, poichè essi sono rimasti ai loro posti di responsabilità ed hanno continuato la loro politica di unità dei lavoratori. Mi si dirà di rimando: « ma noi allo-

ra avevamo posto delle questioni di carattere politico regionali e non sono state prese in considerazione ».

Può anche darsi, non è mia intenzione escluderle, anzi è mia intenzione esaminarle se il caso si prospetterà nella sua concretezza come io mi auguro, però ri=cio che ,era molto meglio mantenere uniti i lavoratori, lottare dal di dentro dell'organizzazione unitaria, progettare ad ogni occasione gli eventuali errori che si riscontravano, le -.tventuali esigenze di indirizzo che si ritenevano necessarie, chiamare a raccolta, se era necessario, tutti i lavoratori; discutere con loro tutti i problemi che si riteneva di chiarire e di risolvere, ma mantenerli però uniti, non dividerli. G. RAVINA (Continua in terza pagina)

Anche il sen. Pale voterà l'UV

Si vuol riarmare di nuovo la Germa nia! Il nostro rappresentante alla Camera dei Deputati on. Farinet ha già dato la sua adesione, con una leggerezza pari al. la sua indifferenza per questo genere di cose.

Rimane ancora da votare questa mostruosità che si chiama U.E.O. al Senato. dove a rappresentare la Valle d'Aosta c'è il sen. Page. Darà la sua adesione anche lui? E'

- to del « beneficio che deriverebbe alla quello che vedremo fra non molto. classe lavoratrice » dalla costituzione di un unico Sindacato che raggruppi tutti lavoratori di °ani tendenza. Siamo lieti

perchè ciò vuol dire fornire ai lavoratori il mezzo fondamentale per la loro difesa, cioè realizzare in concreto la loro 'unità. Dove mi pare però che l'amico Ravet sbagli, o forse non si è espresso bene, è quando lui scrive che i lavoratori avrebbero auspicato la « cosiituzione di un Sindacato apolitico ». Devo tare osservare all'amico Ravet che un sindacato, qualunque esso sia, non sarà mai « apolitico », nè rotrà mai esserlo, a meno che questa non sia una organizzazione di comodo

L'organizzazione sindacale dei lavoratori deve, per essere tale, avere una sua politica, cioè, quella della difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori, poichè altrimenti sarebbe un sindacato avulso, vuoto di contenuto, inutile, senza obiettivi e senza scopi. Non credo che i lavoratori vogliano un sindacato del genere.

Forse, come dicevo, l'amico Ravet non si è espresso bene; egli voleva forse dire che i lavoratori auspicano un sindacato apartitico. Se così è, noi le diciamo subito a tutte lettere che siamo perfettamente d'accordo. Poiché noi siamo su questa strada. E' evidente però che, nel caso di una lotta qualora vi fossero dei partiti politici che dessero l'appoggio ai lavoratori per la realizzazione dei loro obiettivi, non pensiamo che l'amico Ravet voglia porre il rifiuto a questo o quell'appoggio solo perchè esso viene da organizzazioni di partito, poichè un atto simile oltre che ad essere ingenuo, non è neppure consono alla difesa degli interessi dei lavoratori.

Prima di chiudere il suo articolo, l'amico Ravet fa una denuncia, cioè egli dice che « i partecipanti (alla riunione) sono stati allora informati che gli attuali dirigenti del Sindacato Autonomo Valdostano avevano, prima della costituzione di questo Sindacato, prospettato alle locali Organizzazioni CGIL e CISL l'urgente necessità di non dividere le forze del lavoro e come, da parte di tali organizzazioni la proposta non fosse stata accettata od almeno esaminata con sufficiente buona volontà ».

Sta bene, prendiamo atto di questa affermazione che 'se non altro è affermazione che dimostra della buona volontà, nè tanto meno è mia intenzione di con-

MARMO TEDESCO

Torna ad incombere - su Lutti i paesi la grave minacia del militarismo tedesco. L'esperienza del pasJato dimostra che i oopoli d'Europa sono per la pace c contro la guerra.

Intanto non sarebbe male vedere se la storiella del riarmo difensivo della Germania è nuova oppure se ha qualche precedente. Un precedente c'è e non molto remoto.

Difatti, dopo la grande guerra, l'Inghilterra, forse gelosa della potenza della Francia, cominciò con il dire che la Germania doveva essere aiutata e messa in grado di difendersi (da chi nan lo si sa ancora adesso), comunque tanto fece e tanto brigò che anche la Francia finì con l'aderire a questo punto di vita, ma sollecitando poi addirittura l'amicizia della nuova repubblica tedesca. La classe dirigente italiana di allora non vide troppo di buon occhio questi armeggi e su di un numero del Travaso di quell'epoca, apparve una vignetta dove era rappresentata la Mariannina con un soldato tedesco nell'atto di fare un passo di danza; sotto alla vignetta c'erano queste due rime: « Cornincian bene i loro balli, attenti poi a non pestarsi i calli ». Come si sviluppò poi la manovra 1111111111111111111111111111111;10111111ffiliiiiiIMMIM1111111111111111111111111111111111111111111111111

su richiesta (lega difesa rinviato li processo a carico dei Sia. Friso

Il processo per direttissima del Segretario regionale della CISL, Enzo Frico, che doveva aver luogo il giorno 24 febbraio davanti al Tribunale di Aosta, in seguito alle richieste della difesa al Pubblico Ministero. è stato rinviato al 23 marzo 1955.

Il Friso deve rispondere del reato di diffamazione a mezzo stampa.

è storia recente che tutti sanno.

In Italia venne il fascismo e Mussolini fra una legnata e l'altra ci fece credere che i tedeschi era meglio averli amici che nemici!. Vennero poi Monaco, le dichiarazioni di guerra, la disfatta, la Resistenza, la Liberazione.

Sembra quasi un sogno... Invece il sogno si avvia a diventare una realtà per l'opera degli Atlantici e dei Cedisti ad oltranza i c;- -_21 votano per il riarm:, desco come se non vi fosse altra scelta,

Riteniamo sia estremamente importante parlare sia pure brevemente della lotta che gli operai della « Fonderia Le Cure » di Firenze hanno condotto e delle conclusioni vittoriose che essa ha avuto in seguito all'azione unitaria condotta dalle tre organizzazioni sindacali locali CGIL, CISL e UIL.

Questo fatto, che è uno dei più importanti avvenimenti sindacali di questo dopo guerra, non solo va sottolineato, ala va messo in rilievo poichè ciò è stato possibile perché in primo luogo tutte le organizzazioni sindacali sono rimaste unite dal principio fino alla fine della vertenza ed hanno tenuto uniti i lavoratori e con essi tutta la popolazione.

Per chi non li conosce, riassumiamo brevemente i termini della vertenza, che ha preceduto l'atto coraggioso del Sindaco.

La Direzione della « Folideria Le Cure » aveva minacciato di smobilitazione lo stabilimento. In seguito a questa minaccia i lavoratori, tutti d'accordo, occupavano la fabbrica.

Trascorsi quattro giorni dall'occupazione dello Stabilimento le organizzazioni sindacail F.I.O.M., C.I.S.L. e U.I.L. chiamavano di comune accordo alla lotta tutti i lavoratori e cittadini di Firenze e proclamavano uno sciopero generale cittadino. Al tempo stesso veniva indetta una sottoscrizione a favore dei lavoratori della Fonderia che in poche ore fruttava alcuni milioni. E' bene ed è giusto sottolineai:. alla sottoscrizione aveva aderito la D.C. locale.

La Confindustria partiva al contrattacco fino a lanciare delle accuse al prof. La Pira, Sindaco di Firenze ed interveniva con delle pressioni iperchè i colpevoli del «reato » di occupazione e della sua « apologia » fossero denunciati.

La Magistratura non accoglieva la indicazione della Confindustria, ma a seguito di un'azione iniziata dai liquidato-

ri delle Fonderie, ordinava lo sgombero . della fabbrica entro le ore so del 16 febbraio c. a.

Gli operai furono costretti quindi ad abbandonare lo Stabilimento per l'ori e la data fissata.

come se non ci fosse altro da fare! (vero on. Farinet?).

Possibile che questa esperienza sia valida solo per il popolo valdostano e che non abbia insegnato nulla agli onorevoli della Valle che pure quel popolo dovrebbero rappresentare?

Sen. Page, voi che non avete ancora alzato la mano per dire sì a questa mostruosità, voi che avete avuto ancora altro tempo per riflettere, vedere ed accorgervi come in Europa e in special modo nella stessa Germania protestino contro l'U.E.O., come il popolo di tutto il mondo sia stanco e nauseato di tutto ciò che potrebbe portarlo di nuovo alle indicibili sofferenze che una nuova guerra comporta, avrete voi sen. Page il coraggio come l'hanno avuto i vostri colleghi on. Melloni e Bartesaghi, di dire no ai patti di guerra, no all'U.E.O., no alla alleanza con i generali nazi-fascisti?

Ricordatevi che il popolo lavoratore valdostano vuole lavorare in pace, non vuole altre disgrazie oltre quelle che gli furono procurate con tutti i patti d'acciaio di così infausta memoria.

Amici lavoratori, il Consiglio mondiale della Pace ha lanciato un appello agli uomini di tutto il mondo affinché ognuno sappia quale grave pericolo l'umanità sta attraversando e perchè ognuno di noi faccia qualche cosa per salvaer questo bene inestimabile che si chiama PACE.

I partigiani della Pace della Valle di Aosta vi invitano a dare incondizionatamente il vostro appoggio firmando e facendo firmare l'appello contro la guerra atomica, contro il riarmo della Germania, fonte perenne di lutti e rovine.

ratori, dalle loro organizzazioni e dalli prof. La Pira, appoggiato da tutti i lavoLt2;

A questo punta; interviene il Sindacci; indignazione di tutti i cittadini,, il qual richiamandosi agli articoli 3, 4, 41 e 4 della Costituzione emetteva ordinanza di requisizione della fabbrica, dando la concessione di essa in gestione ai lavoratori che si erano nel tempo costituiti in cooperativa.

Questo atto del prof. La Pira è indubbiamente un atto di coraggio che va set-kr tolineato, ma esso sta a confermare quanto sempre abbiamo sostenuto noi.

E' stato possibile giungere a ciò proprio per l'unità dimostrata dai dirigenti delle organizzazioni- sindacali e dai lavoratori.

E' appena il caso di sottolineare che sé in Valle d'Aosta noi avessimo dei dirigenti delle organizzazioni sindacali scissioniste come quelli che ci sono a Firenze, le vertenze della Cogne e dell'IlssaViola avrebbero avuto ben altra soluzione. Come pure oggi in Valle d'Aosta si potrebbe fare molto di più per i lavorato,ri se da parte dei dirigenti scissionisti venisse abbandonata quella politica antiC.G.I.L. e di continue calunnie -ed al sun oncre, venise lirica più fraterna che tenga conto della difesa concreta e disinteressata dei lavoratori. Comunque noi siamo fieri oggi di quanto è avvenuto a Firenze e siamo lieti di inneggiare al coraggio del Sindaco La Pira, all'unità dei lavoratori ed a tutte e tre le loro organizzazioni ed alla cittadinanza tutta. Ciò lo facciamo senza riserve, proprio perchè non siamo dei faziosi.

Mandanti', Saio'eGermano rispondono

alle panzane dei diurnali sedicenti indipendenti

Riceviamo e pubblichiamo:

Cara Colata,

« sappiamo ormai che la disinformazione e la tendenziosità delle notizie pubblicate dai grandi quotidiani di informazione cosiddetti "indipendenti" non ha più limite.

« Per la Valle d'Aosta, il record lo detenevano i giornali clericali, con a ca- ' po il Popolo Nuovo che, prima della campagna elettorale del 14 novembre durante e dopo ha racconato tali enormità sulla nostra Valle e sui comuisti da provocare l'ilarità anche dei suoi assidui ma pochi lettori.

«Questa volta sono di turno la Gazzetta del Popolo di venerdì 25 e sabato 26 c. m. e La Stampa di sabato 26 febbraio.

« Questi fogli del sen. Guglielmone e altri simili papaveri affermano che la Direzione del P.C. avrebbe sospeso dal Partito per tre mesi i compagni Savioz e Manganoni ed inflitto una multa di 6o mila lire al compagno Germano, responsabili dell'esito delle elezioni del 14 novembre. Affermare cose di questo genere oltre che falso è ridicolo.

« Per i d.c. queste elezioni devono rappresentare un boccone amaro da digerire. Infatti, si sono impadroniti del Consiglio regionale grazie alla legge supertruffa maggioritaria, raggranellando a malapena il 40% dei voti, con tutti i liberali, fascisti, socialdemocratici, ecc., mentre il 6o% degli elettori ha votato per la lista dei comunisti, dei socialisti, degil indipendenti e per la lista dell'U. V., cioè contro la D.C., contro il governo di Roma, che calpesta la nostra autonomia.

« Ed ora per distrarre l'attenzione dai litigi che avvengono fra gli assessori regionali, nelle loro frequenti, segrete e burrascose riunioni di Giunta che risolvono poi in precipitosi viaggi a Roma, due nel solo mese di febbraio, ricorrono alla fantasia malata dei loro ben retribuiti corrispondenti.

«Consigliamo ai clericali della. Gazzetta del Popolo e della Stampa una buona razione di bicarbonato per digerire il boccone amaro delle elezioni regionali ed una clinica per alienati mentali, possibilmente in riviera, per il ricovero dei suoi informatori.

Anno III - N. 4 - Una copia L. 20
Spedizione in abbonum. post. - Gruppo II QUINDICINALI.
, Aosta, IO marzo 1955
F.to Fabiano Savioz, Claudio Manganoni, Piero Gemano»

NOTIZIE E PROBLEMI DEI REPARTI

I giovani della Scuola di fabbrica attendono di essere assunti

Sembra che la Direzione della Naz. Cogne si sia definitivamente dimenticata I che una quindicina di giovani hanno da tempo terminato la Scuola di Fabbrica. Quindici giovani che sino ad ora non hanno guadagnato un soldo, continuano a gravare sul già magro stipendio del padre, sperando che finalmente, un giorno o l'altro, anche per loro si apriranno i cancelli della Naz. Cogne.

Questi giovani che hanno frequentato per 4 anni la Scuola di Fabbrica ed hanno subito ben 12 volte la posibilità di essere eliminati, attendono con impazienza che la Direzione si ricordi una buona volta di loro. Questi giovani non hanno eccessive pretese (non hanno di certo in mente di acquistare lussuose fuori serie), aspirano solamente ad avere un posto sicuro con il quale poter soddisfaíe le loro più elementari esigenze e poter guardare senza eccessive preoccupazioni all'avvenire.

Mentre anni addietro i giovani venivano assunti appena terminata la Scuola, da qualche anno a questa parte si è creato un malcostume che non trova giustificazioni di sorta. Infatti passano ogni anno parecchi mesi prima che la Direzione si decida ad assumerli.

E' vero che il Direttore della Scuola di fabbrica ing. Cella tiene ogni anno ai giovani studenti un discorsetto in cui, do-

Speriamo nel bel tempo... allo spogliatoio Alti-forni

Per gli operai degli Alti Forni, oltre al consueto disagio che il loro lavoro comporta ed alla riduzione di orario a 24 ore, si aggiunge anche il disagio dovuto alla trascuratezza degli spogliatoi e del corridoio cne ad essi conduce.

Infatti, in inverno, quando il sole ,scioglie la neve sul tetto del corridoio, bisognerebbe percorrerlo con l'ombrello per non rimanere inzuppati dall'acqua che cade. inoltre vi è sempre il pericolo di inciampare in quei "sigilli" di cemento che servono da chiusura al canale di scarico dello spogliatoio. Intatti essi sono consumati e traballanti, e formano degli scalini di circa otto centimetri.

II nostro capo servizio e la Direzione devono provvedere al più presto per eliminare questi inconvenienti.

Inoltre vogliamo protestare per il fatto che i guardiani staccano e portano via tutti i volantini e gli avvisi sindacali che sono affissi negli spogliatoi. Facciamo presente alla Direzione che lo ,spogliatoio non è posto di lavoro e che secondo l'artiColo 21 della Costituzione i nostri diritti devono essere rispettati. Perciò sappia la Direzione che questi nostri diritti siamo disposti a difenderli ad ogni costo. Un gruppo di operai

Mancano i segnali di pericolo

E 21 febbraio nel passaggio a livello sito nelle vicinanze del magazzino generale della Cogne è avvenuto un incidente che poteva avere gravi conseguenze. Un autotreno ed un locomotore Diesel hanno cozzato fra loro e si può solo ringraziare la prontezza dei conducenti se il personale addetto alle due macchine è rimasto incolume.

Altri incidenti di questo tipo si sono già verificati alla Cogne e questo perchè mancano le necessarie segnalazioni nella maggioranza dei passaggi a livello. Si pensi che nel luogo dell'incidente non vi è nemmeno un segnale di passaggio a livello incustodito e che ogni giorno lungo quel binario sostano per ore diversi autocarri.

La prevenzione infortuni dovrebbe intervenire presso la Direzione della Cogne affmchè questa studiasse un sistema atto ad impedire che gli autotreni si avvicinino troppo al binario, sia per l'incolumità degli operai addetti alle macchine, sia per la salvaguardia delle macchine e dei vagoni. Si potrebbe infine mettere del personale di servizio per segnalare gli arrivi dei convogli almeno nelle ore di maggior traffico.

po averli invitati a studiare con il massimo profitto, dice chiaramente che la Direzione non è tenuta ad assumerli, ma che però, in caso di necessità si assumeranno di preferenza i giovani che hanno terminato la Scuola di Fabbrica. E' però altrettanto vero che per basse manovre elettorali sono stati assunti tempo addietro dei giovani che con la Scuola Cogne nulla avevano a che fare. Non vorremmo qui dire che non è giusto che si dia lavoro anche ad altri giovani (giusto sarebbe che tutti i giovani avessero un posto di lavorò come dice chiaramente la Costiuzione italiana), è però giusto che si assumano anche dei giovani che per avere quel posto di lavoro hanno studiato per ben 4 anni.

Vogliamo sperare che dopo questi mesi di inattività la Direzione della Naz. Cogne si decida ad assumere questi perchè se così non fosse altro sarebbe il giudizio che si dovrebbe dare di essa, altre sarebbero le tristi conclusioni che si dovrebbero trarre.

All'Officina "'subisti

Sei meri or sono ci siamo illusi che l'avvio alla sistemazione dello spogliatoio• era finalmente dato, dopo lungo tempo che Jacki tubisti avevamo reclamato con giusto diritto per le norme igieniche indispensabili alla persona umana.

In quell'epoca ci fu un sopralluogo dell'allora direttore Ingegner Berzieri, il quale constatate le condizioni in cui eravamo ridotti, ci aveva assicurato che presto si sarebbe tutto sistemato, ed in particolare si sarebbe provveduto alla sostituzione dell'impianto idrico per avere acqua sufficiente alla 'pulizia personale.'

Dopodichè tutto è finito lì, come prima, ed .anzi peggio di prima perchè si è aggiun:o Giove Pluvio a completare le disagiate condizioni del nostro spogliatoio.

Infatti dal tetto e dalle grondaie la pioggia scende un po' da per tutto, e non ci resta che far uso dell'ombrello anche nello spogliatoio. Domandiamo alla Direzione, ed in particolare ai nostri dirigenti, se è possibile persistere in un simile sconcio.

Si provveda una buona volta alle dovute riparazioni e ad una sistemazione dello spogliatoio, dando la possibilità anche ai tubisti di usare dei mezzi iaienici di cui hanno diritto.

I MISTISONOSTANCHIDIASPETTARE

Domenica 13 febbraio i gruisti si sono riuniti per discutere i problemi che riguardano la loro categoria. In questa riunione hanno preso parte una buona percentuale di gruisti ed hanno partecipato pure membri di Commissione interna di tutte e tre le correnti sindacali.

Molti sono i problemi che interessano i gruisti, che da lungo tempo sono e rimangono in discussione in seno al reparto gruisti e per i quali la Direzione fa l'orecchio da mercante.

Un vecchio proverbio dice che la corda troppo tesa si spezza. Per i gruisti questa corda sta per spezzarsi!

I soprusi della Direzione sono ormai troppi ed i gruisti si augurano che essa faccia in modo che questo malcontento in seno ai gruisti cessi cercando di mettersi al tavolo e discutere i problemi dei gruisti. Questo è Quanto i gruisti si augurano per il bene di tutti, per la tranquillità ed il benessere per la Soc. Cogne e per il benessere e la tranquillità delle loro famiglia.

Siamo certi che i membri di Commissione interna che hanno ascoltato tutti i problemi di questa categoria saranno solleciti a richiamare la Direzione sui pro-

SWOOP Muzzolon prenda esempio da La Pira!

Cara, Colata, Ritengo sia utile che i lavoratori della Cogne conoscano gli atteggiamenti e le posizioni che assumono certi dirigenti locali della Democrazia Cristiana.

Giorni fa in occasione dell'uscita de "La Colata", mi trovavo a vendere il giornale davanti alla portineria impiegati e dopo un quarto d'ora ecco giungere gli agenti della Celere che ci ingiungevano di smettere la diffusione e di seguirli in questura. In quel momento sopraggiungeva il sig. Muzzolon Fortunato che si soffermava a vedere cosa stava capitando e quindi ad alta voce diceva con fare sprezzante: "Benissimo, è l'ora che li arrestiate!".

Secondo questo Signore, diffondere un giornale (libertà garantita dall'art. 21 della Costituzione) è un reato! O forse piuttosto è per lui un reato diffondere un giornale che difende gli interessi dei lavoratori ed' attacca il padrone?

Caro Sig. Muzzolon, si faccia un --ame di coscienza e si chieda cosa avrebbe detto in un'occasione simile il sindaco D.C. La Pira, il quale ha le sue stesse idee in campo religioso, ma le pratica con molta più coerenza e carità!

Tripodi Domenico

Cara Colata, Sabato 19 corrente alle ore 23,15 circa l'operaio Spione Angelo del Reparto Agglomerazione, mentre lavorava alla pressa n. 5, nel mettere gli spessori riportava l'asportazione della mano destra. Evidentemente questo infortunio, come tanti altri che si verificano, è causato dall'intensità dei ritmi di lavoro imposti dalla Società.

Prima il cottimo di questo reparto si aggirava sui 158 a 160 per cento; in seguito l'Avv. Cuttica denunciò il cottimo di questo reparto e gli operai vennero pagati con la media generale di stabilimento. Alla richiesta dei lavoratori di avere

A proposito deirigiene

Molti spogliatoi sono privi di pedane e di sgabelli e perciò gli operai debbono stare con i piedi nudi sulle piastrelle o debbono fare delle acrobazie per asciugarsi i piedi.

Abbiamo saputo in questi giorni che dopo le lamentele e le proteste degli operai della preparazione acciai è avvenuto un sopralluogo da parte della Direzione che ha poi finalmente fatto avere gli sgabelli e le pedane.

il cottimo sulla base della percentuale percepita prima, Cuttica rispondeva che per ottenere ciò bisognava fare mezzo carrello in più di produzione. Perciò la questione del cottimo al reparto Agglomerazione si trascina da circa due anni, perchè agli operai è materialmente impossibile fare il mezzo carrello in più. In questo modo essi da circa due anni percepiscono solo la media di stabilimento, che è inferiore del 20 per cento circa di quella di prima.

Le cause dell'infortunio sono tanto evidenti che adesso che l'operaio è stato infortunato gravemente e la mano che ha lasciato sotto la pressa la Cogne non può più ridargliela è stato messo fuori l'avviso che quando si mettono gli spessori, la pressa deve essere fermata.

Questo fattò come tanti altri che succedono nelle fabbriche dimostrano il supersfruttamento a cui sono sottoposti i lavoratori e suonano condanna senza appello per coloro che li provocano.

blemi dei gruisti come sono stati solleciti ad intervenire alla riunione.

I gruisti non stanno più ad elencare le loro rivendicazioni perchè l'hanno già fatto tante volte per iscritto e in sede di riunione da due anni a questa parte. Facciamo un ultimo avvertimento alla Direzione di non boicottare più la trattazione dei problemi dei gruisti e anche facciamo presente alla Commissione interna di interpretare i sentimenti dei gruisti alla Direzione.

Avanti gruisti, tutti uniti! Formiamo una forza capace di spezzare ia intransigenza della Direzione.

Avanti gruisti, tutti compatti faremo vedere che 270 uomini formano uno solo e uno solo rappresenta 270 uomini capaci di far valere i loro diritti. Viva i gruisti.

Siamo contenti di prendere atto di questo giusto provvedimento, ma ricordiamo alla Direzione che vi sono ancora altri spogliatoi che mancano di pedane e di sgabelli.

Vogliamo anche ricordare alla Direzione che le latrine continuano ad essere delle vere e proprie doccie a causa dell'acequa che' vi piove dentro.

Anche le barelle del pronto soccorso avrebbero bisogno di essere ripulite e rimesse a nuovo per poter dare garanzia di igiene in caso di bisogno.

Con un poco di buona volontà da parte dei nostir dirigenti tutti questi inconvenienti potrebbe:n essere eliminati.

Prendano atto di questi nostri suggerimenti e provvedano in meri:n. e noi saremo i primi a riconoscere quanto fatto.

Un gruppo di operai

Riteniamo che questo fatto, insieme a tutti gli altri, debba essere un elemento di prova per l'inchiesta che l'apposita Commissione parlamentare dovrà condurre con urgenza sulle condizioni di vita e di lavoro nelle fabbriche. La situazione del lavoro in tutta Italia è andata sempre più aggravandosi per l'intensificato sfruttamento padronale, per l'inosservanza delle leggi protettive dei lavori e dei contratti e per le condizioni di crescente pericolosità in cui il lavoro si svolge.

Perciò l'inchiesta dovrà contribuire a porre il Parlamento in grado di migliorare la legislazione sul lavoro 'e di eliminare tutti gli abusi che esistono a danno dell'incolumità e della vita dei lavoratori.

Disordaninazion

Cara Colata, Vogliamo illustrare anche sommariamente le condizioni in cui debbono lavorare alcune squadre di operai di questo reparto. In quest'inverno di abbondanti nevicate e di pioggia, si è visto alcuni operai addetti al caricamento del rottame nelle benne, subire la consueta doccia fredda ogni qualvolta piove.

Infatti il piazzale di caricamento è posto allo scoperto ad una distanza di circa quattro metri dal capannone ove sono eretti i silos di deposito per i minerali necessari all'alto forno.

In alto poi si stende un assito di protezione per l'eventuale caduta di minerale dalla teleferica che passa proprio sopra le teste dei caricatori. Questo assito non protegge certo dall'acqua, ma al contrario la raccoglie per lasciarla poi cadere a grossi goccioloni sporchi su chi sta sotto.

Infine vi sono quattro metri di tetto che mancano e che potrebbero essere fatti. D'accordo che la Società deve fare economie, ma non crediamo che sia un lavoro del genere a mandare la Società in rovina.

Capita sovente che questi operai debbano starsene per otto ore sotto l'acqua riducendosi fradici fino al midollo e buscandosi in tal modo ogni sorta di malanni. Fa poco onore alla Società avere nel suo cantiere « familiare » dei dipendenti tanto trascurati. Urge perciò una tettoia sia al piazzale del forno N. i che al N. 2.

Vi è poi un'altra osservazione importante per il reparto che suona rimprovero per gli addetti all'infortunio. Da sotto i campi di colata, specialmente dalle berte, si trasportano rottami con vagoncini spinti a mano su rotaie fino ai piazzali di deposito. Durante il tragitto si attraversano più volte i binari del treno e siccome il tra-

sporto si fa anche di notte, ogni volta si corre il rischio di incorrere in gravi incidenti. Infatti alcuni giorni or sono una disgrazia si è potuta evitare grazie alla prontezza di spirito degli operai che fortunosamente riuscirono a mettersi in salvo fermando il vagoncino carico, che fu sfiorato dalla macchina a vapore.

Speriamo che la Direzione non attenda delle vittime per poíre un fanalino con luce rossa nel punto adatto, che sia di avvertimento al macchinista per fermare la macchina in tempo. Questo segnale rosso deve essere collocato in modo che gli operai addetti al trasporto del rottame ogni qual volta attraversano i binari lo accendano, spegnendolo poi quando è avvenuto il passaggio.

Soltanto così sarà possibile evitare degli infortuni.

Sarebbe necessario che gli alti papaveri della Direzione scendessero dai loro ben caldi ed accoglienti uffici, per recarsi nei vari reparti dello Stabilimento a rendersi conto di persona in quale stato disastroso sono ritte le scale che servono alle varie manutenzioni ed ai lavori diversi. Siccome i « sixnori » della Direzione non si disturberai. o certamente per qualcosa che concerne solo gli operai, in sintesi dico: le scale sop:acitate sono il più delle volte malamente aggiunte, con pioli girevoli, o addirittura mancanti. Fra l'altro questi aborti di scale star:.: figiano, mettendo gli operai nella condizione di perdere parecchio tempo per riuscire a rintracciarne una. Non credo di uscire dal seminato includendo anche le uniche tre scale « porta » (sulle quali vorrei vedere salire il nostro benamato presidente), che ora non sono più in consegna ad un responsabile ma abbandonate alle intemperie che le hanno rese malsicure e pericolose. Sarebbe chiedere troppo alla Direzione di assegnare ad ogni reparto delle scale che abbiano i requisiti dovuti e ad ogni capo reparto che vengono sorvegliate? Mi, auguro a nome di tutti noi che lavoriamo nel pericolo che queste mie parole vengano lette e prese in considerazione. Un operaio

Dal! Officina Meccanica

Molte sono le cose che non vanno all'officina meccanica, dalle basse paohe ai diritti di categoria, ecc.; ma ciò che noi vogliamo trattare in questo articolo è la mancanza di attrezzature e la lentezza burocratica che intralciano il buon funzionamento del reparto.

Portiamo alcuni esempi: nella nostra officina vi sono 6o macchine e fino a poco tempo fa c'erano due mole per utensili, cioè una per campata. Però da qualche tempo una è stata smontata e trasferita all'officina proiettili con il risultato che, per potersi servire dell'unica mola rimasta, bisogna fare lunghe code.

Quando poi si passa a parlare del nostro magazzino, apriti cielo!, è meglio non 'aver mai bisogno di niente. Basti dire che per prelevare una misera lama di seghetto la si deve elemosinare dal capo

officina, abbassato al rango di magazziniere, il quale le custodisce in un cassetto chiuso a chiave. La stessa cosa accade per ciò che concerne gli stracci della pulizia che sembra siano divenuti preziosissimepellicce di visone. Cuscinetti a sfere, che miraggio!, si devono addirittura montare pezzi nuovi con cuscinetti vecchi e naturalmente queste facilita la rapida usura della macchina. vi elle rare volte che il nostro « attrezzatissimo e fornitissimo » magazzino dispone di qualche cuscinetto nuovo, bisogna girare un'ora per apporre le dieci o venti firme necessarie per il prelievo.

Speriamo che questa critica costruttiva non lasci indifferente la direzione e che la spinga a tener conto delle nostre osservazioni miranti ad attrezzare meglio i nostri reparti.

2 Aosta, t° marzo 1955 LA LOLA I A Anno III - N. 4
ALTI-FORNI
Grave infortuniodlIMOMPlili002
REPARTO
Serie proposte degli operai

L'ex assessore fosso trasferito a Bologna

Quando il nostro giornale era già in macchina, abbiamo saputo che il Per. ind. Pietro Fosson, ex assessore regionale al'Industria e Commercio ed esponente dell'Union Vald6taine, è stato trasferito alla Filiale di Bologna, con deliberazione della Direzione « Cogne ».

Ecco cosa succede dopo la vittoria D.C. in Valle: non solo più i comunisti sono perseguitati, ma ora le rappresaglie vengono allargate ad altri onesti cittadini che hanno osato condannare il sabotaggio dell'autonomia.

Questi trasferimenti ci ricordano i « provvedimenti » del famigerato ventennio.

lasciate ogni speranza voi che uscite...

Vorremmo brevemente parlare dell'assillante questione dei lavoratori anziani della « Cogne ». In questi giorni la sempre famosa « famiglia Cogne », richiama all'ovile i suoi migliori figli, non più naturalmente per nutrirli, data la loro non più tenera età, avendo essi già raggiunto il 63° anno, ma per teneramente comunicare loro che la loro opera è finita, e per consegnar loro il premio del licenziamento. « Destino ingrato dell'operaio... » e dire che, ritornando indietro di pochi mesi, in tutte le piazze e le contrade della Valle i comizianti D.C. si alternavano in una gara senza limiti nello spolmonarsi, affermando che il lavoro sarebbe prima di tutto salvaguardato e non ci sarebbe stato nessun licenziamento. Naturalmente in quei focosi giorni pre-elettorali questi argomenti erano le carte migliori dei politicanti D.C.

Oggi invece la cruda realtà collima con il famoso proverbio: «,passata la festa, gabbato il santo ». La cara « famiglia Cagne » non solo lascia ad intendere quali sono gli obiettivi che la politica D.C. le ha indicato, ma con piacere i massimi dirigenti .della Cogne si compiacciono di attuarla.

Tanto, cosa interessa loro se questi onesti operai dopo aver dato i migliori anni dellà loro vita per il lavoro, oggi si trovano in una strada, con una pensione che grida vergogna per un popolo che tutt'oggi strombazza di avere tradizioni civili, non solo, ma si vanta di essere la culla della civiltà!!! Ma lasciamo la polemica, altrimenti ci tacciano di sovversivi e di rivoluzionari, piuttosto rimaniamo nei clima politico odierno. Ebbene, egregi signori campioni della « democrazia occidentale » vi invitiamo ad essere meno rivoluzionari di noi, ma in compenso date prova di ciò che state professando da anni.

Netta affermazione della Lista unitaria nelle elezioni della C. o. di Cogne e Colonna

Nel n. 2 della « Colata » e successivamente nel n. 3, ci occupammo in modo ampio nel parlare delle elezioni per il rinnovo della C.I. delle Miniere di Gogne e Colonna.

In questo numero, ad elezioni avvenute, riteniamo più logico ritornare su tale argomento per trarne le conclusioni ed il significato che assume il risultato delle recenti consultazioni.

Ciò di cui è più logico parlare è proprio del sistema propagandistico condotto dalle singole Organizzazioni sindacali, dei programmi presentati al giudizio dei lavoratori, e quale dovrebbe essere l'atteggiamento delle Organizzazioni dopo le recenti consultazioni.

Quando ancora mancavano più di 20 giorni alla data delle elezioni e scrivemmo sul n. 2 di questo giornale il significato e l'importanza delle elezioni della C.I., non ci stupì affatto sentirci attaccare con parole aspre dalla CISL attraverso il suo , giornale « Lotte Sindacali » sul quale ci accusavano nientemento che per aver iniziato per tempo la propaganda elettorale di quelle elezioni.

Non ci stupimmo, perchè oramai è diventata abitudine della CISL scendere sul terreno delle fandonie anche per cose onestamente riconosciute, e per di più anche perchè sapevamo che la C.I.S.L. non ci avrebbe risparmiato ogni sorta di calunnie e falsi alla vigilia delle elezioni della Commissione interna di Cogne.

Infatti le nostre previsioni divennero realtà, la CISL che ci aveva accusato per aver noi iniziato per tempo la campagna elettorale, iniziava la sua attraverso volantini pieni di bile e di falsi verso la nostra Organizzazione, guardandosi però bene dal divulgarli attraverso la distribuzione a mano, ma ricorrendo ad un metodo costoso ma comodo, con l'aiuto di chissà chi.

Ad ogni lavoratore, la CISL inviava una lettera via postale, e altri volantini venivano recapitati in una busta con su scritto il nome del destinatario e distribuita ai lavoratori delle Miniere.

Qui viene da domandarsi (scusate l'ingenuità), dove ha, prelevato la CISL i nominativi di tutti i lavoratori occupati presso le Miniere di Cogne e Colonna. Passiamo ora al contenuto dei volantini.

La CISL dopo aver lanciato una serie di falsi contro la nostra Organizzazione e aver decantato la venuta della CECA in Valle d'Aosta, con somma nostra meraviglia ha avuto il coraggio di scrivere nel suo programma che essa rivendicava maggiori salari per tutti i lavoratori, dimenticando che proprio essa con la firma separata dell'accordo truffa del 12 giugno 1954, sanzionava un vergognoso aumento di L. 290 al mese per i lavoratori dell; Valle d'Aosta.

Comunque noi terremo conto di questa affermazione, e li attendiamo alla prova, perchè abbiamo formulato nel nostro programma, quale prima rivendicazione, di condurre una lotta per l'insoddisfatto aumento salariale. Quindi sin da questo momento tendiamo la nostra ma-

no di sincera collaborazione, purché si tratti veramente di dare ai lavoratori aumenti salariali adeguati al costo della vita.

Malgrado un tambureggiaret'di grandi promet:t Latte attraverso i volantini é nel contempo una serie di falsi contro la CGIL, la lista unitara è uscita ugualmente vittoriosa, mantenendo le sue posizioni di maggioranza dello scorso anno.

La vittoria della lista, unitaria della CGIL non è frutto di vaghe promesse fatte, ma è il costante interessamento in difesa dei problemi sociali che i lavoratori hanno potuto constatare nel passato.

Chi è uscito malconcio in queste consultazioni è il Sindacato Autonomo Valdostano; esso ha perduto voti e di conseguenza ha perso un seggio che è an• dato alla CISL. Il regresso del Sindacato Autonomo Valdostano è il frutto della sua politica sindacale nelle recenti lotte della Naz. Cogne e dell'Essa-Viola, allorchè urima si associava nella lotta unitaria, poi quando si potevano raccogliere i frutti della vittoria abbandonava ogni lotta firmando accordi separati che certamente hanno solo giovato alla causa del padrone. Concludendo, malgrado che la Direzione della Naz. Cagne in questi ultimi tempi vietasse ai membri di Commissione interna unitari ancora in carica di recarsi a svolgere la loro attività a favore dei lavoratori di Colonna e che l'organizzazione scissionista lanciasse

falsi contro la CGIL, i lavoratori sono stati i veri giudici; senza lasciarsi per nulla intimorire dalla propaganda avversaria hanno riversato nella _ stragrande maggioranza i loro voti ai candidati unitari della CGIL dando ad essi 4 posti sui 6 in palio.

I lavoratori delle Miniere con il loro CISL che è ora di passare ai fatti concreti e di finirla con le calunnie e con le false promesse.

I lavoratori delle Miniere, con il loro giudizio, oltre che condannare i nemici della classe operaia, hanno inteso anche significare che tutti i problemi sindacali, sociali e politici possono essere risolti soltanto sulla base di un fronte unico unitario, e quindi gli scissionisti debbono abbandonare ogni pregiudizio di parte, perchè soltanto così si potranno avere le premesse favorevoli per portare avanti la lotta per gli aumenti salariali che è stata alla base delle premesse di tutte le organizzazioni nella recente consultazione elettorale. Ecco i dati ufficiali delle elezioni della C.I. Diritto al. voto 628 (1954, 638). Voti validi 497 (1954, 507). Voti di lista alla CG IL 299 (1954, 311); SAVT 132 (1954, 165); CISL 66 (1954, 31). Seggi assegnati. CGIL n. 4 (1954, 4); SAVT 1 (1954, 2); CISL t (1954, o). Per gli impiegati l'unico seggio è andato alla CISL. La CGIL non ha presentato lista.

A pEoposilo del fondo Autonomo Anziani

Non sono pochi i dipendenti dei Sider che si domandano come vanno le cose per gli anziani della Cogne, messi in pensione dalla Società con il trattamento derivato loro dall'accordo del 2o-11-1951 e che sarebbero curiosi di sapere come funziona e cosa fa il Comitato di Gestione di detto fondo.

Domande e curiosità legittime in quanto tutti i dipendenti della Cogne pagano il o,8o% del cottimo per aiutare questi anziani che, dopo aver dato tutti se stessi per lo sviluppo della Società, vengono buttati fuori dal cantiere con così poca riconoscenza.

E' bene si sappia che la pensione corrisposta dall'Istituto di Previdenza è ancora insufficiente per soddisfare i più elementari bisogni dei pensionati e che il tratamento riservato ai dipendenti anziani della Cogne con l'accordo succitato è quasi totalmente assorbito dagli aumenti avvenuti.

Risulta infatti che un buon numero di anziani ultimamente licenziati e posti in pensione non percepiscono integrazione alcuna nè da Parte della Società nè da parte del Fondo autonomo; la maggior parte di essi percepisce dalle 2 alle 3 mila lire mensili.

Quindi è chiaro che se l'accordo in parola andava discretamente bene quando questo è stato stipulato, oggi risulta insufficiente e presenta gravi lacune che devono essere corrette se non si vuole che

entro breve tempo esso si renda del tutto insufficiente. Cosa ha fatto il Consiglio del Fondo Autonomo per cercare di migliorare questa situazione che di giorno in giorno va peggiorando? A quanto ci risulta, questo comitato più volte si è riunito ad Aosta ed ha chiesto agli organi direttivi della Società un incontro per discutere il sistema di migliorare e rendere continuativo detto accordo, però malgrado i ripetuti solleciti nessuno, compreso il Presidente Crudele, a cui sono state indirizzate. diverse lettese, si è degnato di rispondere. Mancanza quindi, da parte della Società, di educazione e della volontà di discutere il problema.

Altro che i bei discorsi di Anselmetti nel giorno di S. Barbara o S. Gabriele!!!

E il dott. Cappelletto, che a quanto ci riferiscono è il capo del Servizio Asisstenza, cosa ha fatto per questi vecchi? Pare si sia limitato a fare qualche ingiusta trattenuta sulla busta di questi anziani, tanto per aiutarli a morire di stenti qualche mese prima!

I lavoratori anziani della Cogne e tutte le maestranze che con entusiasmo hanno deciso di accettare le trattenute sul cottimo, vogliono che la Società discuta una buona volta con i rappresentanti:dei lavoratori i problemi del pensionamento, altrimenti smetta di licenziare e dia ai vecchi già in pensione, un trattamento più decoroso e degno di una Società statale quale è la Cogne. Alcuni pensionati

Da pochi giorni è terminata la discussione sul bilancio comunale per il 1955, ed è doveroso informare i lavoratori di quali iniziative e problemi cittadini questo bilancio deve affrontare.

Innanzi tutto è bene dire che l'Amministrazione popolare per il 1955 intende affrontare il problema della viabilità, delle scuole, dell'illuminazione pubblica e degli alloggi. Inoltre l'Amministrazione popolare intende risolvere la ques:ione delle attrezzature sportive. Esiste infatti per il Comune la possibilità di realizzare uno stadio atletico per le scuole a spese totali del CONI per il valore di 4o milioni, in quanto il Ministero dell'Istruzione pubblica in accordo col CONI, tre anni or sono deliberava la costruzione di stadi atletici per le scuole, a condizione che i Comuni concedessero il terreno.

A questo proposito il Consiglio comunale di Aosta nel luglio 1954 deliberò all'unanimità (escluso l'ing. Levi che se ne andò cinque minuti prima della .,-;otaztone), l'acquisto del terreno che com portava una spesa di 25 milioni per 56.000 mq. che consentono di realizzare un campo per le piccole squadre di calcio ed una zona alberata dove i lavoratori possano ricrearsi e riposarsi e con la possibilità di costituire dei campeggi estivi per la gioventù ospite della nostra città. Questa delibera del Consiglio comunale attende la approvazione della Giunta regionale D.C. dal luglio 1954. Ora dopo parecchi mesi l'opposizion del Consiglio comunale capeggiata dall'ing. Levi della "Cogne", ha voluto tramite la stampa locale e piemontese, e le sue affermazioni in Consiglio, ingaggiare una battaglia per impedire la realizzazione di questa grande opera. E' bene chiarire che ?amministrazione popolare si è battuta e si batterà affinché la Giunta regionale approvi questa delibera. E' necessario inoltre che ogni cittadino sappia chi sabota continuamente le realizzazioni del Comune di Aosta, danneggiando la popolazione e privando in qtiesto caso la gioventù aostana delle attrezzature indispensabili per praticare gli sport. E' questa una esigenza che in particolare hanno i giovanissimi che frequentano le scuole.

Lasciamo ai lavoratori, ai giovani sportivi, ai cittadini giudicare l'azione della Giunta regionale, dell'opposizione D.C. e liberale, e del Comune di Aosta. 7.. C.

ElezionidellaC.I.USA-Viola

La settimana scorsa si sono svolte le elezioni della Commissione Interna dello Stabilimento Essa-Viola di Pont St-Martin dove la lista unitaria della CeIL ha riportato una schiacciante affermazione realizzando da sola contro le altre due liste la stragrande maggioranza dei suffragi.

Per dovere di cronaca va sottolineato che la CISL ha inviato a mezzo posta al domicilio' dei lavoratori tre lettere ciascuno, le quali contenevano il solito frasario diffamatorio e- calunniatore contro la CGIL. Ora però i lavoratori si chiedono chi ha fornito gli indirizzi.

All'Illsa-Viola la Direzione dello Stabilimento non ha mancato di portai-e il suo contributo perchè molti non potessero votare ed in ciò è riuscita impedendo ai lavoratori di recarsi alle urne durante le ore di lavoro, per cui su oltre 1.200 operai solo 868 hanno potuto esprimere il loro diritto di voto.

La Direzione non ha neppure disdegnato di convocare nell'ufficio sindacale operai di diversi reparti ai quali è stato fato 'questo discorsetto: « Vi è il problema, delle "commesse" che deve essere tetenuto presente, per cui è necessario venga votata una C.I. grigia ». Molto eloquente.

Malgrado tutto ciò e altro ancora, ecco i risultati.

Aventi diritto al voto oltre 1.200. Voti validi 703. Lista unitaria voti 498, percentuale 70,84, posti 4. Sindacato Autonomo voti 136, percentuale 19,35, posti 1. Lista CISL « Sindacati Liberi » voti 69, percentuale 9,81, posti 1 per maggior, resto. Per gli impiegati, a causa delle intimidazioni che sono state fatte, la CGIL non ha potuto presentare la lista.

Direttore Responsabile

~1~ QP, 4 Aosta, t° marzo 1955 LA COLATA Anno III - N. 4 - DALLE
Ultimissime
NOSTRE MINIERE - Il Cane e lo Neri
ogni sorta di n11111111111 Il 1111,11 1 1 1 111 111 1111111 111111M 11,1 111 1 11111111111111 W11111111114411113 1 1 1 11111 111
f
n. 1931
3 agosto 1953 Tip. DUC - Aosta - Telefono 42-47
RUGGERO ROUX Autorizzazione del Tribunale di Aosta
del
Per
ogni 15 nuovi abbonamenti un regalo utile

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
La Colata4 by fondazioneisec - Issuu