MILANO DODICI
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A Lambr-ate: mastini sbranano un ladro
L'Ortica: festa alle cascine
A Lambr-ate: mastini sbranano un ladro
L'Ortica: festa alle cascine
Abbiamo incaricato Mario Ruolo, il nuovo redattore di "Milano Dodici", di curare una rubrica sui servizi della zona. In questo numero: la libreria del quartiere. Pubblichiamo un'intervista con Anny Parodi che gestisce la "Libreria Quartiere" di via Conterosso angolo via Saccardo. La scelta, un po' tardiva, è quanto mai opportuna. È giusto infatti che "Milano Dodici" si occupi dei servizi sociali (pochi) del suo quartiere.
In quest'ottica la nostra attenzione non poteva non cadere sulla libreria per l'indubbia e insostituibile funzione che essa svolge nel quartiere. "Milano Dodici" intende, se questa iniziativa avrà successo presso i lettori, presentare per ogni mese un aspetto significativo della vita del quartiere.
Ad un anno dall'apertura di una libreria in questo quartiere popolare non ceno abituato a comperare libri, sei pentita?
Pentita no, ho trovato delle difficoltà notevoli all'inizio in quanto non essendoci mai stata una libreria nel quartiere la gente la confondeva con una biblioteca chiedendo persino il permesso per entrare non rendendosi conto che si trattava di un servizio sociale. Tutto ciò mi ha creato difficoltà economiche e momenti di pessimismo su quello che era il mio spirito all'apertura della libreria.
Come sei stata accolta dai cittadini? ' -
Senz'altro con incredulità "e diffidenza. Tutt'oggi tanta gente pur avendo una libreria a due passi va a comprare gli stessi libri che troverebbe presso di me, in centro. Ma non le sembra che le ragioni di tutto ciò siano le scelte eccessivamente politicizzate di testi?
No assolutamente, in quanto le scelte dei libri sono molto aperte tenendo appunto conto del ruolo di servizio sociale nel quartiere (non dimentichiamo inoltre che applico sconti sino al 50%) che la libreria svolge.
A colpo d'occhio la libreria sembra molto fornita... Senz'altío non spingo molt6 su Montanelli, Ger-raso' o Biagi però posso vantarmi veramente di avere una delle librerie più fornita di tutta Milano. In questi 50 mq. ho messo circa 6.000 titoli di tutte le case editrici italiane; fra l'altro c'è un grossissimo assortimento di testi
introvabili, rari e quasi d'antiquariato.
Ultimamente ho aperto uno spazio a riviste culturali accanto a quello riservato ai, dischi di folklore.
Quali sond i libri più venduti?
Alcuni fra i libri più venduti in questo periodo sono "Ricordi e riflessioni di Jung, "Vita ed opere" di Freud, "Seveso e la guerra chimico-biologica", le opere di Gramsci, l'enciclopedia "lo e gli altri", "Dalla parte délle bambine", "Il secondo sesso" di Simone Beauvoir, Prevert "Poesie", Bellow "Il pianeta Samller" (il romanzo che io consiglio).
Ma più che sui titoli in particolare porrei l'accento su vari testi sulla questione femminile e giovanile ed a questo proposito ci tengo a far presente che superate le difficoltà iniziali la libreria sta riuscendo a divenire un servizio sociale adeguato al quartiere. Infatti la stessa è aperta alla sera di ogni mercoledì, dalle 21 in avanti, per le riunioni delle donne del quartiere, mentre durante il giorno si trasforma in meta fissa dei giovani, i quali mi hanno fatto capire di avere identificato nella libreria un mezzo per vincere le frustrazioni dell'emarginazione giovanile ed una possibilità di aggregazione alternativa a ciò sinora era offerto dal quartiere. Evidentemente anche per te il periodo di feste sarà importante come verifica; come ti sei rifornita?
Mi sono procurata molti bellissimi libri d'arte..., libri per bambini e narrativa per ragazzi, oltre alle strenne tradizionali: dal libro di
cucina o sui vini all'ultimo volume della Storia d'Italia della Einaudi. I libri continuano ad essere troppo costosi però nella mia libreria il prezzo è trattabile. Per concludere non ti sembra di essere partita troppo velleitariamente. Senz'altro avrò fatto questo errore, ma ciò dipendezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA dal fatto di provenire da una esperienza non di vendita nella casa editrice "Più libri" (n.d.r. casa editrice e distributrice qualificata essenzialmente nella selezione bibliografica di testi che siano intesi come strumento di lavoro) che mi aveva indirizzata presso un preciso campo d'azione senza però fornirmi indicazioni per un valido approccio col pubblico. Inoltre mi sono trovata da sola a gestire una attività così impegnativa senza più l'ausilio di un comitato di redazione come invece avevo quando lavoravo alla "Più libri". Comunque mi auguro che quest'anno mi sia servito personalmente per maturare una certa esperienza che si rifletta nella Libreria e, di conseguenza anche nel quartiere.
Ce lo auguriamo anche noi, e con noi i giovani, le donne, i lavoratori di Lambrate nella speranza che veramente la tua libreria diventi quel centro culturale in cui si possa trovare il materiale di studio ed il momento di aggregazione chepermetta a tutti di istruirsi e confrontarsi in modo da continuare quel processo di rinnovamento democratico in atto nel paese.
Mario RuoloSempre nell'ambito di un dibattito sulla funzione sociale delle librerie nei quartieri vogliamo qui di seguito riportare una sorta di compendio fatto tempo fa da Anny Parodi quando era caporedattrice della "Più Libri". Esso comprende la definizione di libreria a "servizio socializzato" e la descrizione d'impianto e d'esercizio.
I. Non ha finalità esclusivamente mercantile; essa estende la sua funzione imprenditoriale fino a comprendervi una serie di servizi che sono stati ritenuti sino ad oggi economicamente improduttivi: informazioni bibliografiche, consulenze e, più in generale, assunzione della nuova domanda culturale che sale dal territorio.
2. Supera i limiti della libreria tradizionale, che è un punto di vendita statico e di attesa. Le librerie tradizionali si addensano nelle isole urbane dello shopping: ciò è una prova del loro effettivo isolamento sociale e dell'esteriorità del loro
1. Libreria "a servizio socializzato"
servizio. Al contrario, il modello di libreria "a servizio socializzato" trasforma le sue relazioni urbanistiche e ricava uno spazio merceologico dal territorio. Ciò non significa che la nuova libreria elegga il quartiere o abbia una vocazione "rurale": la sua ubicazione può essere altrettanto opportunamente il centro storico "risanato" e socialmente reintegrato.
3. Esce dalle strettoie della distribuzione monopolistica: rapporti diretti con le case editrici, badando soprattutto a non operare discriminazioni a svantaggio di quelle piccole; unificazione degli ordini con
le altre librerie della rete; sconti agevolati; campagne promozionali concertate tra l'Editore e il nostro sistema librario. (Non è escluso, al limite, che le nostre librerie diventino una zona campione per gli indirizzi e la programmazione editoriale o anche centri di committenza di nuovi libri.)
Non si limita alla vendita quasi esclusiva delle novità, ma tratta i prodotti dell'editoria di cultura curandone il catalogo in tutta la sua evoluzione cronologica e reimmettendo nel circuito i libri che meritano una riproposta. Diffonde opere che contribui-
scano alla formazione culturale del cittadino intesa come crescita democratica e civile (il libro come "strumento di lavoro" anzichè occasione di evasione privata). Si costituisce come centro di riferimento, di consulenza e di fornitura per gli altri punti di vendita (librerie, cartolibrerie) o per gli enti culturali (biblioteche pubbliche, scolastiche, di fabbrica, di quartiere). Promuove l'esposizione e la vendita dei libri nei festivals, nei comuni sprovvisti di servizi librari, nelle scuole, nelle sedi di dibattiti e di spettacoli.
A sinistra: Anny Parodi in mezzo ai suoi seimila titoli
A destra: I giovani discutono: alla libreria Q 12 avviene spesso, ma possono farlo tutti
Vogliamo informare le donne della zona 12 che, presso LA LIBRERIA DI VIA SACCARDO, angolo Via Conte Rosso, ci ritroviamo ogni MERCOLEDÌ —alle ore 21 —per discutere dei nostri problemi. Abbiamo l'esigenza, e riteniamo che sia anche la tua, di incontrarci per poterci conoscere e parlare insieme della nostra condizione di donna: - lavoratrice —casalinga, madre, moglie. .... Insomma, di tutti i ruoli che noi donne viviamo nella società. Ci sono anche molte iniziative concrete che possiamo portate avanti insieme con la richiesta dell'apertura di un consultorio comunale nella nostra zona e la realizzazione di altri servizi sociali.
ABBIAMO BISOGNO ANCHE DELLA TUA PARTECIPAZIONE. Ti aspettiamo Gruppo Donne Libreria Saccardo
1974 Un bambino di 11 anni, viene dilaniato da un alano nel giardino di una villa dove si era spinto di nascosto a giocare con due amichetti.
1975 Un pastore tedesco sgozza la propria padrona, un'anziana donna di ottantasei anni, spinto da una improvvisa e inspiegabile furia omicida.
1976 La stessa sorte, inspiegabile e inaspettata, tocca a due bambine, una di quattro l'altra di sei anni, assalite e uccise da due mastini, con i quali molte volte avevano giocato.
Sempre a Milano, un metronotte, guardiano notturno di una fabbrica, l'unico che possa avvicinarsi a due feroci mastini napoletani che di notte vengono lasciati liberi, subisce la stessa sorte. Anche qui, come altre volte, nella bestia era scattato un qualcosa di irrazionale che, come spesso avviene, l'uomo non riesce a prevenire nè a controllare.
1977 - Nella nostra zona, una portinaia di Via Palmanova viene a diverbio con un condomino per futili motivi. Vola qualche parola grossa, ma invece del condomino risponde il mastino napoletano che era con lui; la bestia, aizzata vigliaccamente dal suo padrone, si avventa sulla donna atterrita dilaniandole un seno.
Qui abbiamo citato solo dei casi, tra i tanti che si verificano ogni giorno, e non sono pochi. Questi animali, siano essi alani, pastori, mastini, sono troppo spesso addestrati e usati dall'uomo contro l'uomo, alla stregua di una qualsiasi arma. Ma, a differenza delle armi convenzionali, non distinguono.
Un ladruncolo naif sbranato dai cani mentre tenta di mettere a segno un furterello da pochi soldi. Un episodio di cronaca "incolore", inclassificabile, perchè esce dalla casistica del nostro tempo e ci riporta al folclore della campagna medioevale o, tutt'al più, alla periferia londinese della prima rivoluzione industriale. Un episodio silenzioso e rapido, in apparenza regolato da un automatismo naturale. Il ladro, in fin dei conti, è caduto in una trappola come un animale da preda notturno.
Per questo, la mattina dopo, nei commenti della gente del quartiere non c'era segno di pietà nè di indignazione. All'orrore per l'atroce fine della vittima sembrava anzi associarsi un sentimento di sollievo, dovuto alla constatazione che si era finalmente di fronte a un caso, umile quanto si vuole, ma in cui la giustizia s'è fatta da sè. Stiamo attraversando un periodo di criminalità impunita, di impotenza della legge, di paura individuale e collettiva. Si va diffondendo la sfiducia
nelle garanzie e nelle risorse del sistema democratico. Come meravigliarsi se anche l'opinione pubblica compie dei passi indietro? Assistiamo ad una chiusura e ad un impoverimento della coscienza dei cittadini, ad una caduta degli ideali di solidarietà.
La reazione cinica e impietosa, manifestata dalla gente del quartiere alla notizia dell'orribile morte di un pover'uomo di sessant'anni, probabilmente costretto a rubare la roba d'altri spintovi dalla fame, non va giudicata secondo noi con criteri moralistici, facendo riferimento a generici valori umanitari. Se certi valori si sono spinti od offuscati, la spiegazione va ricercata nella crisi sociale ed economica che isola i cittadini e li "contrappone gli uni agli altri, facendo affiorare atteggiamenti di egoismo e di diffidenza, di gretta difesa dell'interesse individuale, di odio per tutto quanto sa di furbizia, di fantasia, di deviazione. In questo clima anche la ferocia dei cani diventa provvidenziale: essa ha ristabilito il confine tra il "mio" e il
"tuo" ed ha inflitto una meritata lezione ad un ometto colpevole di non avere imparato che, se non ha i mezzi per sopravvivere, deve lasciarsi morir di fame.
Nessuno di noi si è interrogato sui retroscena di questo tragico infortunio, nessuno di noi si è sentito corresponsabile della vita, certamente squallida e penosa, che conduceva un nostro concittadino. Pochissimi si saranno chiesti se sia legittimo difendere la proprietà per mezzo di belve pericolose. Stiamodiventando dei benpensanti, tipico della mentalità dei benpensanti curarsi della propria sicurezza e tranquillità e non sentirsi parte in causa quando le strutture civili mostrano di corrompersi. Ed è molto impegnativo, nei momenti di crisi, restare fedeli alla democrazia, quando questa significa partecipazione, spirito critico, solidarietà. Diciamolo con franchezzza, ma senza lasciarci sopraffarre dal pessimismo.
Picco Francesco, classe 1908, aveva un orto; un piccolo orto come ce ne sono tanti; anni di paziente lavoro, di piccole cose aggiunte ogni giorno, nonostante una gamba malandata, per tirare fuori qualcosa di buono da un pezzo di terra abbandonata. L'aveva ripulito da carcasse arrugginite di vecchie auto, da rifiuti di ogni genere; ci aveva costruito una rudimentale staccionata con -le cose più strane. É
Il vecchio era soddisfatto: quell'orto era suo, l'aveva creato dal nulla, da solo; aveva vinto la sua battaglia contro la vecchiaia che ora non gli avrebbe intorpidito il corpo e la mente rendendolo simile all'ambiente che lo circondava: le carcasse d'auto, la tangenziale, il putrido Lambro. E poi bisognava considerare il fatto economico: i pomodori, le vene, le zucchine, le melanzane venivano su bene; Francesco le dava in giro in cambio di qualche bottiglione di barbera, di un paio d'uova, di una buona bistecca. Certo, con la sua pensione di 47.000 lire al mese, sarebbe stata dura senza l'orto; come tanti vecchi avrebbe dovuto mendicare presso i parenti, dopo una vita di duro lavoro e di sacrifici. Era orgoglioso della sua indipendenza; il giorno nell orto, la sera all'osteria per la partita a trenette con gli amici: perfino la "gamba morta", come lui la chiamava,aveva acquistato scarsa importanza nella sua vita : l'orto l'aveva trasformato in un vecchio giovane. Ora l'orto non c'è più. In mezz'ora, un lunedì mattina, una ruspa ha spazzato via tutto. Eh sì! Il vecchio non lo sapeva ma quel terreno non era proprio abbandonato: c'era un vecchio progetto in un vecchio ufficio, che chissà come, era venuto fucri all'improvviso. Certo, vicino all orto c'è un'area molto più grande, più adatta sicuramente allo scopo che il progetto si prefissava, ma quell'area appartiene alla chiesa, non si sa bene se suore o preti, ma certamente sacra e intoccabile; tanto sacra che perfino il putrido fetore del Lambro la lambisce appena, per deviare sulle cascine dei poveri e ignoranti peccatori come Francesco. Almeno, si dira, potevano avvisarlo, così gli si evitava il dispiacere improvviso; macchè! niente! Le istituzioni non hanno cuore; e immaginiamoci poi per un vecchio zoppo! fosse stato un'altro, non so, per esempio, uno che conta, era un'altra cosa! allora bisognava meditare, trattare, invitare, discutere, cercare soluzioni alternative, essere cauto, aver riguardo di questo e di quello, eseguire con cautela... È da molto che in Italia e altrove si blatera, a torto o a ragione, contro la violenza di chi si ribella; si parlerà mai delle mille, diecimila, centomila violenze quotidiane, come quella subita da Picco Francesco?
Pietro D'ErcoleI giovani a congresso. Il "circolo giovanile" diventa "adulto". Ha bisogno di interlocutori seri e di una sede.
Abbiamo seguito con sincero entusiasmo e ammirata partecipazione i lavori dei giovani del "Circolo giovanile di Lambrate" che hanno tenuto il loro congresso (quasi di fondazione) nei giorni 4-5-6 novembre, ospiti del Pdup di via Rimembranze. Ospiti, perchè il Circolo è senza sede e senza fissa dimora, quindi i suoi iscritti sono costretti a chiedere di volta in volta in prestito locali o comunque un ambiente abitabile nel quale riunirsi. Meno male quando non piove, così possono invadere strade, giardini e giardinetti, se mai solo per mangiare le caldarroste e farsi una cantata accompagnati alla chitarra dal bravissimo Daniele Festa.
Ma veniamo a questo loro congresso. Un po' di cronaca e alcune considerazioni e impressioni. Intanto la partecipazione è stata veramente serrata e costante; gli interventi e i discorsi che abbiamo ascoltato pieni di buon senso, di voglia di lavorare, di disposizione a capirsi. Una chiara volontà di proporsi tutti insieme come una realtà nel quartiere viva e sana, che vuol discutere dei suoi problemi, maturare e porsi perciò come un serio punto di incontro della gioventù. La discussione, che ha occupato tutto l'arco dei tre giorni sino a tarda sera, è stata soprattutto impegnata sul modo di portare le istanze dei giovani all'esterno, a contatto con tutti i cittadini.
L'accento è caduto, secondo noi, sull'uso civile del tempo libero.
C'è un modo di divertirsi, affermano giovani, facendo cultura, di fare cultura informandosi e informando, di studiare facendo politica e di fare politica confrontandosi nella discussione. Crediamo proprio che tutte le altre forze politiche, le altre organizzazioni e le stesse istituzioni (ad esempio il Consiglio di zona) dovranno presto fare i conti con questi giovani.
Sono stati, in questo loro congresso, sempre alla ricerca dei punti di accordo, dei momenti di unità. Non sono affiorati tentativi di esasperare le inevitabili divergenze ideali, politiche e anche religiose presenti in una assemblea non omogenea. È stata raggiunta una unità reale, proprio perchè rispettosa delle diversità. Le due mozioni che sono state presentate alla fine sono la prova di due schieramenti inizialmente distinti, ma gli applausi unanimi che alla fine della votazione hanno accolto la mozione vincente sono la dimostrazione che questi ragazzi e ragazze (dai 16 ai 20 anni) sono ben decisi ad andare avanti con serietà e concretezza.
Gli iscritti al Circolo sono già quasi cinquanta. Questo ci induce a pubblicare volentieri l'elenco di tutti i partecipanti al congresso. I cittadini di Lambrate possono così capire Tanto attivo e guanto poco retorico sia il concetto di "partecipazione ' presso nostri giovani. E i militanti adulti, affrontando le proposte del "Circolo giovanile di Lambrate", sapranno sin da ora di aver a che fare con persone fisiche e non con fantasmi che si nascondono dietro una sigla per chissà qua, li scopi.
Per adesso gli obiettivi si possono leggere nella mozione che hanno approvato. La loro esigenza più impellente è di trovare una sede adeguata per riunirsi; per questo hanno fatto appello al Consiglio di zona e alle forze politiche del quartiere. Possiamo eludere questa richiesta? Come stupirci, in questo caso, se assisteremo a qualche episodio di "occupazione"? È sacrosanto diritto di questi giovani attivi e volonterosi, parte integrante della vita democratica di quartiere, avere una sede in cui svolgere la loro attività e verificare il loro programma. Per parte nostra, come responsabili del giornale Milano Dodici, abbiamo invitato l'assemblea a designare uno dei suoi componenti da inserire nella Redazione. La risposta è stata immediata: da questo numero Mario Ruolo lavora per il giornale di Zona 12.
(Sauro Sagradini)
I compiti e l'orientamento dei circoli
L'ordinamento del circolo ne deve rappresentare gli orientamenti generali. Il circolo è aperto a tutti i giovani che vogliono collaborare con esso, unica credenziale richiesta ad ogni partecipante alla vita del circolo deve essere quella antifascista. Il circolo si riconosce anche nei valori che la classe operaia esprime e nelle organizzazioni a cui essa fa riferimento. Ogni iniziativa e scelta politica di grande interesse deve essere discussa di volta in volta dalla assemblea generale del circolo.
Gli organismi del circolo sono: la segreteria, le commissioni.
La segreteria è composta da: responsabile comm. organizzativa, responsabile comm. femminile, responsabile comm. prob. del lavoro, responsabile comm. cult., sport, att. ricreative delle comm. deve far parte ciascun componente del circolo a sua scelta, senza però lasciare qualche comm. sguarnita.
I compiti e gli orientamenti delle commissioni
La comm. organizzativa deve occuparsi del settore finanziario del circolo nonchè del coordinamento di tutte le iniziative che via via verranno intraprese.
La comm. femm.: è compito del circolo dedicare maggior attenzione alle proposte che verranno effettuate da tale comm., soprattutto per superare le carenze che in passato il circolo ha avuto sui problemi che interessano e faranno vivere questa comm.
La comm. prob. del lavoro deve essere direttamente collegata con organizzazioni sindacali e vista la gravità attuale del problema della disoccupazione giovanile, con la lega dei disoccupati aderente a CGIL-CISL-UIL già esistente nella nostra zona.
La comm. cult. sport att. ricreative: visto che nel periodo di vita del circolo ha visto per la quasi totalità dare spazio alla attività ricreativa, bisogna che sia stimolata a proporre iniziative a carattere culturale.
Votanti 25 Mozione presentata da Casati Vittorio voti 7 Mozione presentata da Romito Carlo voti 14
Astenuti 4
Proposta presentata da Destro Daniela di cambiare il giorno di mercoledì come giorno di riunione APPROVATA
Proposta presentata da Franco Marceglia di cambiare il nome "Circolo giovanile Lambratè" RESPINTA
Secondo noi lo scopo di questo circolo non deve essere semplicemente un momento aggregante di giovani, ma punto di partenza e di riferimento per un'azione di controcultura e contro inkrmazione arrivando al limite anche a scontrarsi con quelle forze reazionarie che hanno creato e per anni gestito questa situazione di vuoto culturale e di emarginazione al solo scopo di generare quella erba malefica che si chiama qualunquismo, portatrice di non progresso, sia politico che culturale.
Per ultimo ribadiamo che questo circolo non deve avere il solo fine aggregante, bensì anche e soprattutto un fine politico.
Rispetto alla Segreteria siamo propensi a distaccarci da quelle che sono le concezioni prettamente burocratiche di questa istituzione ma invitiamo a formare un momento di collegamento fra le varie commissioni che lavoreranno all'interno del circolo.
Per quanto riguarda lo statuto a nostro parere non occorrono articoli formanti uno statuto in quanto questi sono parte del patrimonio stesso della linea e scopo del circolo.
Con programma di lavoro si intendono tutte quelle iniziative che via via verranno proposte e suggerite dagli stessi componenti del Circolo rispecchiando e ricalcando la linea del medesimo.
Federazione CGIL - CISL - UIL di Milano e Provincia
Consiglio Unitario di Zona Lambrate - Città Studi - Forlanini
Una pausa ai lavori del congresso
Venerdì 4 Novembre
Relazione segreteria: Cinquanta Paolo, Marabotti Daniele, Marceglia Franco, Meregalli Fabio Interventi: Norata Santo, Romito Carlo, Patrioli Oscar Sabato 5
Festa Pino Romito Carlo
Festa Daniele Meregalli Fabio
Casati Vittorio Tognazzo Nadia
Marabotti Daniele Patrioli Oscar
Destro Daniela Cambiaghi Fabio
Marceglia Franco Festa Pino
Norata Santo Calvi Emanuele
Brambilla Anna Casati Vittorio
Arduini Massimo Sagradini Sauro
Ruolo Mario (per "Milano 12")
Chiunque fosse interessato a prendere contatto con il "Circolo Giovanile Lambrate" può rivolgersi direttamente ad uno qualsiasi dei giovani partecipanti al congresso.
La legge 285 per la occupazione giovanile, ha lo scopo di aumentare la occupazione, le assunzioni agevolate dei giovani, che devono corrispondere a nuovi posti di lavoro in aggiunta agli attuali nelle singole realtà lavorative senza danneggiare gli interessi dei lavoratori già occupati. Lo scopo è quello di organizzare un ampio movimento di massa che vede i giovani disoccupati protagonisti insieme alle organizzazioni sindacali, nella lotta per la conquista e la difesa del posto di lavoro. Vi proponiamo questo questionario che dovrà essere compilato e presentato presso la sede sindacale unitaria di Via Saccardo 39 (Lambrate tram 4, 23), telef. 21.58.547 opp. 21.50.535.
QUESTIONARIO
Nome Cognome
Età Lavoro del capo famiglia
Titolo di studio
Scuola attualmente frequentata
Lavori? Che tipo7
(contratto a termine - part-time-sottooccupazione)
In caso contrario tempo di disoccupazione
Lavori precedenti
Sei iscritto alle liste ordinarie di collocamento?
Quale contratto hai scelto nelle liste di collocamento speciali?
Come giudichi questa legge sull'occupazione giovanile?
Ritieni che possa dare risposta ai tuoi problemi di lavoro?
Perchè
Per quale motivo non sei venuto all'assemblea dei giovani disoccupati?
Ritieni utile la formazione della lega dei giovani disoccupati?
Da destra:
Ruolo - No rata - Grande - Ghezzi - Cambiaghi - Romito
Marabotti Daniele - Ruolo Mario - Grande VincenzoArduini Massimo - Greci Fabrizio - Meregalli Fabío -
Cinquanta Paolo - Brambilla Anna - Casana FrancescoFesta Daniele - Norata Santo - Cambiaghi Fabio - Destro
Daniela - Orlandelli Giancarlo - Festa Pino - Calvi Ema-
nuele - Marceglia Franco - Asiano Valeria - Cesana Massimo - Brusaferri Bruno - Basavecchia. Massimo - Zanchetta Sandro - Mariucci Fabrizio - Fanelli Carlo - Casati
Vittorio --Patrioti Oscar - Grande Antonio - Leone Chiara - Tognazzo Nadia - Romito Carlo.
Quali scopi dovrebbe avere secondo te questa Lega?
Saresti disposto a partecipare ai lavori della Lega?
Ritieni utile che la lega si dia come luogo di organizzazione la sede sindacale? Perchè_
Critiche e consigli
Fi invitiamo a diffondere questa iniziativa ai tuoi amici per dare un contributo alla costituzione della Lega.
Il Comitato si riunisce ogni giovedì alle ore 17, via Saccardo 39.
11 Comitato promotore della Lega
Tognazzo NadiaCon i distretti può cambiare lo stato.
Il distretto scolastico ha tardato anni a nascere perchè è l'elemento più nuovo e dinamico dei decreti delegati: è la struttura democratica elettrica che può limitare o togliere poteri a quegli organismi burocratid che stanno portando allo sfacelo la scuola media superiore. Del distretto tuttavia manca un'immagine chiara poichè i rinvii delle elezioni e le discussioni complicate lo hanno fatto apparire lontano a quella metà della popolazione milanese che tra meno di un mese ha diritto di votare e di essere eletta nei nuovi organismi democratici scolastici. Per cogliere l'interesse e le novità dei nuovi istituti scolastici è opportuno ricordare che essi sono nati e si sono sviluppati nel quadro delle lotte poliuche e sociali degli ultimi dieci anni lotte per riformare in senso costituzionale e democratico le istituzioni autoritarie e burocratiche ereditate dal fascismo ed estese durante i trenta anni di ininterrotto governo democristiano. Tre anni fa una parte della popolazione è entrata nelle istituzioni scolastiche come genitori, ma queste nuove istituzioni potevano poco nei confronti di una burocrazia che aveva dalla sua parte, per bloccare novità e riforme, le vecchie leggi e i vecchi ordinamenti. Solo quest'anno insieme ai consigli di istituto si eleggono i consigli di distretto e provinciali, i quali avranno poteri che sino ad ora erano riservati alla burocrazia scolastica. Entro quindici giorni si devono presentare le liste dei candidati che saranno eletti I'll e il 12 dicembre.
Il consiglio distrettuale è forse il più importante tra gli organismi da eleggere poiché per la prima volta permette un collegamento continuativo ed organico con tutte le forze esistenti nella zona: consiglio di zona, sindacati, associazioni culturali, associazioni produttive di artigiani, industriali e commercianti. Infatti, nel consiglio di distretto tutte queste associazioni e forze sociali, presenti nella zona, entrano in contatto con le componenti delle scuole, dalla scuola materna alla scuola media superiore.
A Milano, i partiti democratici della zona centro hanno già discusso e sottoscritto un documento di informazione e di confronto su quanto è in discussione; ma la maggior parte delle associazioni democratiche dei genitori e degli studenti non hanno ancora organizzato incontri per stabilire un programma unitario sul quale presentare la propria lista di candidati alle prossime elezioni. Le liste devono essere presentate tra il 3 e il 13 novembre, come titolo devono avere un motto, un programma e duecento elettori devono firmare per presentare i candidati di lista. I tempi sono ristretti ed è necessario convocare assemblee e discussioni in modo di raggiungere l'accordo più vasto possibile per trasformare democraticamente le istituzioni scolastiche.
Certo, in un periodo di grave crisi economica, I appello delle forze sindacali e democratiche per riformare e ristrutturare la scuola può suscitare delle perplessità; ma, proprio perchè la situazione economica è difficile, è necessario che tutta la popolazione interessata e non solo gli "addetti ai lavori" stabiliscano quali e quanti investimenti sono necessari e possibili, ed è il consiglio distrettuale che può organizzare questo confronto; poiché porta nella scuola tutte le esigenze del mondo del lavoro e della cultura, mentre ...)lega la scuola col mondo circostante, rompendo il suo isolamento. Proprio per conservare l'isolamento della scuola dalle esigenze del mondo che la circonda la burocrazia ministeriale ha reso queste elezioni molto complicate; inoltre le elezioni si svolgono con grande ritardo in un momento in cui i gravi problemi da affrontare allontanano l'attenzione di molti da quelli pur gravi della scuola; in un momento in cui la popolazione è impreparata e presumibilmente non parteciperà numerosa a queste elezioni, anche se in passato ha lottato a lungo per conquistare una scuola umana de-
5 docenti delle scuole statali
3 rappresentanti del personale direttivo delle scuole statali
1 rappresentante del personale direttivo delle scuole private parificate o legalmente riconosciute
1 docente di scuola parificata o legalmente riconosciuta o delle scuole materne non statali
2 non docenti di scuole statali
6 studenti di scuole statali
1 studente di scuole parificate o legalmente riconosciute
6 genitori di scuole statali
1 genitore di scuole parificate o legalmente riconosciute
3 rappresentanti di organismi sindacali
2 rappresentanti di lavoratori autonomi
1 rappresentante degli imprenditori (designato dalla Camera del commercio)
2 rappresentanti di enti e associazioni culturali (designati dal Consiglio provinciale) da 7 a 11 rappresentanti dei Comuni
3 rappresentanti del Consiglio provinciale. in totale, quindi, per ogni consiglio scolastici) distrettuale si avranno:
12 persone che provengonó dall'interno della scuola (di cui 2 da scuole non statali)
14 persone che rappresentano gli utenti diretti della scuola, genitori e studenti (di cui 2 di scuole non statali)
8 rappresentanti di forze sociali e culturali da 10 a 14 rappresentanti di Enti locali (Provincia e Comune).
mocratica su misura dei propri figli, ai quali deve essere impartita una vasta cultura collegata alle esigenze della società in cui vivono e non alle esigenze di una società vecchia di secoli e ormai scomparsa. Il distretto non è l'unico strumento di partecipazione democratica che incontra difficoltà a nascere proprio perché incide su posizioni privilegiate o conservatrici; come tutti gli altri consigli (sanitari, di zona, ecc.) per vivere e svilupparsi non solo deve nascere, ma deve anche collegarsi con gli enti locali e la regione; ma per rompere privilegi economici e burocratici occorre una vasta partecipazione. Non si possono far progredire nuovi contenuti culturali e ideali, nè si possono conquistare nuovi strumenti giuridici per difendere e sviluppare la democrazia e la giustizia, senza una profonda convinzione e una vasta partecipazione.
Pia Ronghi
a) Entro il mese di luglio di ogni anno scolastico elabora un programma per l'anno scolastico attinente: allo svolgimento di attività parascolastiche, extrascolastiche e interscolastiche;
ai servizi di orientamento scolastico e professionale e a quelli di assistenza scolastica ed educativa; ai servizi di medicina scolastica e di assistenza socio-psico-pedagogica;
ai corsi di scuola popolare, di istruzione degli adulti e alle attività di educazione permanente e di istruzione ricorrente; al potenziamento di attività culturali e sportive; ad attività di sperimentazione.
13)11 programma deve essere elaborato dopo opportune intese con il Provveditorato agli studi, la Regione e gli Enti locali.
Alla riunione del consiglio distrettuale convocato per l'elaborazione del programma, possono essere invitati tre membri dei consigli di circolo o di istituto, compresi nel distretto.
Inoltre, il consiglio distrettuale formula proposte: al Provveditore agli studi, alla Regione, agli Enti locali per tutto ciò che riguarda l'istituzione di scuole; al ministro della Pubblica istruzione e al provveditore per la migliore utilizzazione del personale della scuola; al ministro della Pùbblica istruzione per l'inserimento nei programmi scolastici di studi e ricerche utili alla migliore conoscenza delle realtà locali.
Materne Comunali via Cima, via Rubattino, via Consolo Flaminio, via Pini, via Marazzani (pròvvisoriamente in via Crescenzago, via Narni, via Feltre.
Scuole Elementari Statali via Cima (E.Toti),,via Rimembranze diLambrate (Maroncelli), via Pini, via Carnia, via Crescenzago, via Feltre Scuole Medie Statali via Narni, via Pini, via Pisani Dossi (Marco Polo) Scuole Medie Superiori Statali
II° Istituto Tecnico per il Turismo, via Priorato 18 VII I.T.I.S. (Ist. Tecnico Industriale) via Don Calabria, 2 Istituto Industri. Molinari, via Crescenzago 110
IX I.T.C. (Istituto Tecnico Commerciale), v. Don Calabria, 16 I.T.F. (Istituto Tecnico Femminile), via Don Calabria, 2 Scuole Medie Superiori non Statali
Liceo Linguistico Comunale Femminile "Manzoni", via Rubattino Istituto Privato Sacro Cuore, via Folli
Scuole Private Buoni Fanciulli — via Pusiano Orsoline — via Pusiano
Genitori
n. 2 preferenze Insegnanti Statali
n. 2 preferenze
Studenti
n. 2 preferenze Insegnatiti non statali
n. 1 preferenze
Direttori Statali e non Statali
n. 1 preferenze
Personale non docente
n. I preferenze
Importante
I genitori che hanno figli nello stesso Distretto, votano una sola volta nella scuola del figlio minore.
Studenti delle secondarie superiori statali e non statali (indipendentemente dall'età); personale direttivo, docenti, genitori di tutte le scuole statali e non statali (pareggiate, parificate legalmente riconosciute, per le materne: anche comunali e private purché sottoposte alla vigilanza del Provveditore); il personale non docente delle scuole statali.
A nome della consulta della zona 12 Vanda Cruciati e Mirella Busi ci hanno inviato questo documento. Lo pubblichiamo per intero, come risultato rilevante dell'impegno e dello studio di un gruppo di genitori democratici, di diversa estrazione politica, e di un modo nuovo e unitario di affrontare i problemi della scuola a qualsiasi livello.
Uniti per il rinnovamento della scuola, verso la riforma Quattro anni fa venivano conquistati con la legge 477 i decreti delegati, dando così inizio ad un modo nuovo di gestire la scuola, considerata prima come corpo separato dalla società. I genitori e tutti coloro che in questi quattro anni si sono impegnati in questa nuova esperienza di gestione sociale, ben conoscono i limiti e le difficoltà incontrate ed i modesti risultati ottenuti rispetto agli sforzi' compiuti.
Ma questo sforzo per il rinnovamento della scuola deve andare avanti e la sfiducia deve essere superata, in particolare da parte dei genitori che non sono solo utenti della scuola ma cittadini che nella scuola portano le loro esperienze ed i loro problemi complessivi e quindi le esigenze della collettività.
È necessario ora che le singole scuole trovino un momento di coordinamento e di confronto, è necessario superare l'occasionalità degli interventi e soprattutto l'isolamento degli organi colleggiali dalla realtà circostante.
Il Consiglio Scolastico di Distretto, di cui fanno parte non solo docenti e non docenti, genitori e studenti, ma anche rappresentanti del Consiglio di Zona (Ente Locale), delle organizzazioni sindacali, delle forze sociali, delle Amministrazioni Provinciale, e delle associazioni culturali, dovrà essere il punto di riferimento per il superamento di queste difficoltà. Ciò potrà essere realizzato con un Distretto Scolastico di Zona che: - affronti, in una visione realmente coordinata, a livello territoriale, di zona, tutti i problemi di una autentica programmazione scolatica ed educativa, operando in stretto rapporto con gli organi collegiali interni alla scuola (Consigli di classe ed interclasse, Consigli di circolo e d'istituto), con l'Amministrazione scolastica, con il mondo del lavoro, recependone le situazioni e le esigenze concrete;
- collabori con il Consiglio di Zona, al quale compete la gestione della scuola come servizio pubblico, di tutti i cittadini;
- s'inserisca nel più vasto processo di ri-
forma democratica dello Stato, in quanto organo decentrato e partecipativo; sia strumento per la realizzazione completa degli obiettivi della riforma della scuola.
Programmazione scolastica sul territorio I genitori democratici della zona 12 si rendono conto della molteplicità e complessità dei problemi irrisolti che riguardano la scuola (strutture inadeguate ad un modo nuovo di fare scuola, contenuti non rispondenti alle nuove esigenze di sviluppo del Paese, mancanza di verde e di attrezzature culturali e sportive per lo svago e per le attività associative, carenza di assistenza e prevenzione sanitaria e psico-pedagogica, sovraffollamento delle classi, non finanziamento statale delle attività parascolastiche e del tempo pieno, ecc.) e dei problemi dei giovani (disoccupazione, droga, ecc.) e, coscienti che non vi è nulla di peggio che promettere ciò che non si può mantenere, si impegnano ad affrontarli gradualmente, individuando nei punti successivi quelli che debbono avere priorità di soluzione:
1. Strutture Scolastiche adesione al piano per l'edilizia scolastica predisposto dal Consiglio di Zona in collaborazione con i cittadini, in quanto tale piano consente un utilizzo più razionale delle strutture scolastiche esistenti e da costruire; recupero all'interno degli edifici scolastici di spazi per laboratori ed aule speciali, per attività integrative; costruzione di due nuove scuole pubbliche per l'infanzia nelle aree vincolate a servizi di via BistolfiTrentacoste e nel nuovo quartiere di Cimiano, nonchè costruzione di una nuova scuola media nel quartiere Ortica; trasferimento degli oneri economici delle scuole materne dal Comune allo Stato programmazione e gestione sociale delle attrezzature pubbliche esistenti in zona (palestre, biblioteche, campi gioco, ecc.) e delle nuove strutture previste dalla Provincia in adiacenza all'Istituto per il Turismo di via Prio-
rato (mensa, biblioteca, palestra), in orario scolastico ed extrascolastico tendente a garantire la partecipazione più ampia possibile a tutti i ragazzi della zona ad attività culturali e sportive in assenza di scuole a tempo pieno in zona; convenzione tra il Consiglio di Zona e l'Istituto dei Martinitt per l'utilizzo delle palestre, del teatro, dei campi gioco, delle attrezzature sanitarie da parte delle scuole e del quartiere;
D programmazione e gestione sociale delle cascine esistenti in zona per utilizzo civico, sociale ed associativo; utilizzo del Parco Lambro per attività integrative alla normale didattica, di sperimentazione di nuove tecniche legate al campo agricolo ed ecologico; convenzione tra il Tennis Club Ambrosiano ed il C.di Z. per le attrezzature sportive esistenti da parte delle scuole e del quartiere; gestione sociale della biblioteca del Liceo Umanistico Manzoni (attualmente in via Manin) da parte delle scuole e del quartiere;
I) altre convenzioni da stipularsi tra il Consiglio di Zona ed i privati per recuperare all'uso pubblico tutte le attrezzature esistenti e spesso sottoutilizzate.
m) coordinamento dei servizi sanitari e di medicina preventiva presenti nelle scuole e nella zona.
Rinnovamento Culturale
Scuola materna: sviluppo della scuola materna che vada nel senso di riconoscere l'utilità formativa della personalità del bambino e quindi sua generalizzazione, con utilizzo di tutte le strutture disponibili, pubbliche e private, pianificandolo con il Consiglio di Zona in modo da aumentarne rapidamente i posti disponibili.
Scuola dell'obbligo legge 16.6.1977 n. 348: modifiche di alcune norme della legge 31 dicembre 1962 sulle istituzioni e l'ordinamento della scuola media statale; legge 4.8.1977 n. 517: norme sulla valutazione degli alunni e sulla abolizione degli esami di riparazione.
Queste leggi non esauriscono il problema della riforma della scuola di base, ma costituiscono una premessa alla riforma, rendendo ufficiali e normativi alcuni punti fondamentali:
Valutazione - abolizione dei voti: valutare deve significare progettare, orientare, promuovere le condizioni, i mezzi perchè lo scolaro svolga il suo processo di maturazione. Significa non selezionare e non bocciare e mettere in continua verifica la programmazione didattica.
Aggiornamento degli insegnanti: l'aggiornamento degli insegnanti è strettamente collegato e finalizzato alla riforma della scuola, che non è solo riforma dell'organizzazione, ma dei contenuti della didattica e delle professionalità degli insegnanti.
Attività integrative: le attività integrative entrano a fare parte della normale attività scolastica dopo decenni di separazione tra questi due momenti educativi. La programmazione delle attività integrative può dare al rinnovamento dei contenuti di tutta la fascia dell'obbligo, ancora ferma alla divisione fra materie principali e secondarie (applicazioni tecniche, educazione musicale ed artistica, educazione fisica) ed attività integrative relegate nel doposcuola.
Inserimento handicappati: nel complesso le norme contenute nella 517 aprono la strada verso l'abolizione delle scuole speciali; tuttavia i grossi limiti che la caratterizzano richiedono un serio dibattito delle componenti della scuola e delle forze sociali interessate per predisporre insieme all'Amministrazione comunale ed al Consiglio di Distretto un preciso programma di intervento, garantendo e sostenendo la continuità degli interventi già in atto e ponendosi come obiettivo prioritario che gli handicappati traggano comunque utilità dal loro inserimento nella scuola.
Uso dei locali scolastici: l'uso delle attrezzature della scuola da parte di altre scuole, che ne facciano richiesta, secondo un programma preciso elaborato dal Consiglio di Distretto, contribuirà a rompere l'isolamento in cui sono vissuti finora scuole ed istituti e consentirà di
evitare il proliferare di spese per attrezzature uguali in ogni scuola, utilizzate solo parzialmente.
Programmazione dell'attività didattica: per la prima volta un testo di legge indica un periodo preciso in cui gli insegnanti sono tenuti a compiere la programmazione didattica.
Scuola media superiore:
Impegno unitario perchè sia approvata la legge di riforma. Il Consiglio di Distretto può e deve essere un valido interlocutore dei giovani (e non solo dei giovani nella scuola). La presenza all'interno del Consiglio di Distretto delle rappresentanze sindacali ed imprenditoriali, si pone al centro del rapporto fra scuola e lavoro, scuola e formazione rofessionale.
È unanime il riconoscimento dell'urgenza della riforma del sistema formativo della scuola, che deve essere collegato con le esigenze reali di professionalità richieste dallo sviluppo della società e con i conseguenti sbocchi occupazionali. Il recupero della produttività della scuola, oggi gravemente dequalificata, la riqualificazione degli studi, passano anche attraverso alcuni momento fondamentali:
aggiornamento degli insegnanti
programmazione didattica finalizzata alla riforma ed attuata con la stretta collaborazione fra insegnanti e studenti. Per una scuola pubblica, rinnovata, democratica, pluralistica, molto possono fare i genitori uniti e tutti coloro che vogliono dare un contributo, al di là delle divisioni ideologiche e politiche. Tutti insieme, contro gli sprechi, in un sacrificio comune che recuperi la scuola al suo ruolo sociale, dove studiare, ricercare, impegnarsi significhino prospettiva per il singolo e la collettività.
Gestione Democratica
La scuola è comunque un'istituzione pubblica, (di tutti i cittadini) e laica. Gli organi collegiali di gestione della scuola debbono garantire la libertà di espressione e la democrazia all'interno della scuola, nel rispetto di ogni realà culturale e religiosa.
COMPONENTE "GENITORI"
Lista I: Uniti per il rinnovamento della scuola, verso la riforma
Soneghet Azelio VII Itis
Gamba Zirulia Adriana EI. Pini
Ricci Paolo Maria EI. Feltre
Riello Antonio Me. Pini
Guidetti Giordano EI. Cima
Cipriano Masotti Rita Me. Marco Polo
Buttiglione Pelanda Vittoria Liceo ling. Manzoni comunale
Fenaroli Severino Andrea Ist. tec. Molinari
Giorgi Umberto EI. Carnia
Nardini Mazzocola Rita Ma. Feltre comunale
Nocentini Cesare EI. Maroncelli
Dernini Rosso Raffaella EI. Maroncelli
Spadaro Norella Rodolfo IX I.T.C.
De Luca Vincenzo Me. Narni
Lista II: Comunità educante e partecipazione democratica
Andreoli Luigi Ma. Feltre comunale
Aredi Armando EI. Carnia
Bisagni Giorgio EI. Feltre
Cervi Flora Casellato Scuola privata Buoni Fanciulli
Caplis Wilma Glabiati Ist. tec. Molinari
Dalle Donne Pieralfonso Me. Marco Polo
D'Erasmo Antonio Ma. Feltre comunale
Ferraresi Angelo Ist. privato Sacro Cuore
Forte Fulvio Ma. Feltre comunale
Nicolini Alemanno Pierina E. Cima
Penco Luciano Scuola privata Orsoline
Petri Mario Me. Marco Polo
Rossi Eleonora Scrignaro Liceo ling. Manzoni comunale
COMPONENTE "STUDENTI"
Lista I: Si deve cambiare
Memeo Maddalena Ist. tec. Molinari serale
Sorba Tiziano VII Itis
Fantoni Maurizio Ist. tec. Molinari
De Vincenti Antonio VII Itis serale
Cavia Teresa 11° ist. turismo
Spada Simonetta
Materassi Laura Liceo ling. Manzoni com. I.T.F. ist. tec. femm.
Lista Il: Comunità educante e partecipazione democratica
Manni Giovanni VII Itis
Buratti Tiziana st. privato Sacro Cuore
Bertolotti Massimo st. tec. Molinari
Cazzolini Paola I° ist. turismo
Cerioli Sonia .T.F. ist tec. femm.
Bertoni Giacomo X I.T.C.
Cereda Annamaria, Liceo ling. Manzoni com.
Desoppi Maurizio st. tec. Molinari
Piacentini Gabriele X I.T.C.
Rossi Monica st. privato Sacro Cuore
Rossi Silvana X I.T.C.
Lista III: La scuola al servizio delle masse popolari
Cajafa Roberto Il° ist. turismo
Pelanda Liliana Liceo ling. Manzoni com.
Alberti Pierluigi Ist. tec. Molinari
De Montis Daniele Ist. tec. Molinari
Sacco Roberto Il° ist. turismo
Scarpa Paola 110 ist. turismo
COMPONENTI "DOCENTI"
STATALI
Lista I: Comunità educante e partecipazione democratica
Ranzini Maria Luisa Me. Marco Polo
Zoncada Licia Zittelli EI. Feltre
Oppio Tiziana EI. Maroncelli
Cimminello Adele EI. Maroncelli
Prescalino Maddalena EI. Carnia
Rescaldoni Annamaria Valtellina VII Itis
Gobis Bruna I.T.F. ist. tec. femm.
Canetta Edoardo Ist. tec. Molinari
Lista II: CGIL, CISL, UIL: unità dei lavoratori per la riforma democratica della scuola
Anderman Pedretti Karin 110 ist. turismo
Bove Francesco EI. Maroncelli
Colleoni Maria IX I.T.C.
Golinotti Giuseppe VII Itis
Lunelli Angiola Ist. tec. Molinari
Melis Corda Paola Me. Pini
Borri Secchi Claudia Ist. tec. Molinari
Sanvito Viola Carla EI. Maroncelli
Signanini Zanardi Annamaria EI. Pini
Zolfo Pagni Maria Me. Marco Polo
Lista III: Unità nella autonomia
Bianchi D'Erasmo Luciana EI. Feltre
Galimberti Pristipino Irene Me. Marco Polo
Sonego Antonio Ist. tec. Molinari
Marisi Enrico Me. Narni
Serafini Clemente Santina Me. Marco Polo
Seregni Haroni Liliana Me. Marco Polo
Pisa Vincenzo Me. Marco Polo
Pezzaglia Picione Fiorella Me. Marco Polo
NON STATALI
Lista I: Per poteri reali al distretto e all'ente locale nella gestione della scuola
Gori Massimo Liceo ling. Manzoni com.
Piva Clelia Ma. Pini comunale
Lista II: Comunità educante e partecipazione democratica
Bianchi Janetti Giancarlo Ist. priv. Sacro Cuore
Negri Flavia Ma. Pini comunale
COMPONENTE "NON DOCENTI"
STATALI
Lista I: Unità nell'autonomia
Romanelli Giorgio Ist. tec. Molinari
Centurelli Giuseppe Me. Marco Polo
Lista II: CGIL, CISL, UIL: unità dei lavoratori per la riforma democratica della scuola
Caracciolo Benico Salvatore VII Itis
Janelli Francesco Me. Narni
Sala Ezio VII Itis
Strangio Michele Ist. tec. Molinari
COMPONENTE "PERSONALE DIRETTIVO"
STATALE
Lista I: Unità nell'autonomia
Gozzi Ferruccio EI. Maroncelli
Pedruzzi Umbertina Me. Narni
Nencini Costa Annamaria IX I.T.C. Å
NON STATALE
Lista I: Comunità educante e partecipazione democratica
1. Barbone Annabella Ist. priv. Sacro Cuore
MILANO DODICI - pag. 10
Una bambina di sette anni, Alessandra Trisorio, è stata investita da un'auto in via Ronchi mentre, accompagnata dalla nonna, tornava a casa da scuola. Prontamente soccorsa veniva trasportata in ospedale dove, poco dopo, moriva. Il fatto ha destato notevole impressione nel quartiere e alla PiniBertolazzi, la scuola che Alessandra frequentava.
Ancora una volta un morto sulle strade della nostra zona, ancora una volta un bambino, anzi una bambina, uno dei nostri figli.
Penso che tutti i cittadini della Zona 12 sappiano le vicende relative allo stabile di via Saccardo 40 / 42. Il proprietario dello stabile, prendendo spunto da un'ingiunzione dell'Ufficio di Igiene per lavori di risanamento, ha effettuato lavori di completa ristrutturazione con aumento anche di volumetria, col tentativo di ricavarne appartamenti da vendere. La vigilanza dei cittadini del quartiere e dei Consigli di Zona ha impedito che questo disegno andasse a fine in quanto in netto contrasto con la indicazione della cittadinanza di vincolare il
suddetto stabile ad area circostante a servizi, indicazione pienamente accolta dal Nuovo Piano Regolatore Generale adottato dall attuale Giunta Comunale. Acquisire lo stabile per quale tipo di servizio?
Il CdZ, sulla base dei bisogni della zona espressi chiaramente dalla cittadinanza nell'assemblea pubblica del 10 Giugno scorso e della scarsità di strutture esistenti in zona, ha deliberato la destinazione di Centro Civico per lo stabile in oggetto. Che cos'è il Centro Civico? Esso
Finalmente all'unico cinema del nostro quartiere il GARDEN di Via Maniago (tel. 21.54.701) è in programmazione imminente Sherlock Holmes: Soluzione Settepercento, un film di Herbert Ross, molto bello e divertente che oltre tutto è stato distribuito malamente (per le prime visioni non è passato).
Il gruppo di attori che recitano è di ottimo livello: Alan Arkin nella parte di Sigmund Freud, Vanessa Redgrave, Robert Duval, Nicol Williamson è Sherlock Holmes, mentre Laurence Olivier (si, proprio lui) recita la parte del Prof. Morianty. Una commedia inglese e all'inglese per passare una serata intelligente, mille lire che vale la pena di spendere al cinema Garden. Un'occasione da non lasciare sfuggire, perchè di solito la programmazione in questo nostro "chiuso" cinema è in genere veramente squallida e il pubblico deserta la sala anche se le poltrone sono comode e c'è la moquette sul pavimento.
Un'anziana pensionata ottantenne che vive sola in un modesto appartamentino di una vecchia casa in Via Folli 25 a Lambrate. Qualche giorno fa è capitata una bruttissima avventura: suona il campanello e quando chiede chi è risponde una voce maschile e dice di essere un funzionario del Comune incaricato di offrire un appartamentino moderno in una casa popolare. Naturalmente la cosa interessava moltissimo alla povera donna: apre la porta e si trova davanti a due individui che però non erano due incaricati del Comune ma due ladri che l'hanno derubata dei suoi pochi faticosi risparmi. Vi sembra giusto che una povera vecchia debba subire cose di questo genere? Oltre al danno finanziario per lei notevole, il terribile spavento provato l'hanno sconvolta, e quando mi raccontava la sua avventura piangeva e mi chiedeva perchè la gente era diventata tanto cattiva e se laprendeva con delle povere vecchie indifese come lei. Ho cercato di confortarla, ma purtroppo che cosa potevo dirle? Potevo spiegare a una ottantenne le cause della progressiva degenerazione che affligge la nostra società? L'unica cosa che ho potuto fare è stato farle accettare una piccola somma per aiutarla a tirare avanti. Ho pensato però di scrivere questa lettera a Milano Dodici perchè ritengo che tutti devono sapere questi piccoli fatti terribili che accadono tutti i giorni ma che i grandi quotidiani ormai non pubblicano più.
Aldo Foscoloè centro di vita democratica, polo di aggregazione sociale e politica, punto di riferimento amministrativo per una zona di decentramento urbano. Per essere più espliciti, esso deve contenere le seguenti funzioni in ordine di priorità:
I) Sede del CdZ (uffici, aule di riunione, commissione casa); 2) Servizi sanitari ed assistenziali (sala medica, consultorio SMAL, assistenza anziani, sede per gli operatori socio-sanitari della zona ecc.); 3) Ufficio anagrafe; 4) Vigilanza urbana; 5) Biblioteca e servizi culturali;
6) Sede di Organizzazioni Sindacali.
Nell'area di via Saccardo possono trovare spazio le prime tre e anche quattro funzioni. Perchè via Saccardo e non altrove? I motivi sono diversi e precisamente: I) Ubicazione quasi al Centro della zona; Valorizzazione del centro storico di Lambrate; Acquisizione ad uso pubblico di una struttura privata e per giunta di interesse storico-monumentale; Non compromissione di altre aree o strutture demaniali per altri servizi;
La possibilità di poter realizzare l'opera in breve tempo.
Perchè i tempi possono essere brevi? Essenzialmente perchè i vincoli del PRG attuale consentono la destinazione a sede del Centro Civico (cosa non possibile per l'area della cascina Malghera inferiore — via Crescenzago angolo via Feltre) e perchè c'é la possibilità di andare ad una transazione concordata con la proprietà evitando così i tempi lunghi e gli oneri (insostenibili nell'attuale situazione di crisi della finanza locale) di un esproprio.
Quali sono i termini della transazione? La concessione in permuta alla proprietà di un'area edificabile nella zona e senza sostenere altri oneri aggiuntivi. Quest'area veniva individuata in quella di via Conterosso. Qualcuno potrebbe obiettare che così si priva la zona di un'area per servizi. Però, data l'esiguità — meno di mille metri quadrati — l'unica destinazione ragionevole poteva essere verde attrezzato per -la scuola elementare adiacente. Senonchè la scuola è separata dall'area dalla strada e quindi mai potrebbe essere un tutt'uno con la stessa. In ultima analisi si sarebbero potuti fare solo dei giardinetti e con l'operazione proposta dal CdZ gli stessi giardini si possono realizzare nell area di via Saccardo. In conclusione penso che il Consiglio di Zona, smentendo le interessate accuse di organo burocratico, sta portando avanti ed alla luce del sole un'operazione di saggia amministrazione nell'interesse generale dei cittadini. Comunque, proprio perchè non si vuole fare niente in contrasto con la popolazione, il CdZ, su proposta del gruppo consiliare del PCI, ha indetto per il 2 DICEMBRE una ASSEMBLEA PUBBLICA su questo punto proprio per verificare l'oculatezza della scelta.
Il capo-gruppo del PCI (Adolfo Bafunno)
Di chi è la colpa? "di tutti" direbbe il sociologo impegnato; "del destino" direbbe il fatalista ingenuo; "dei genitori" "degli automobilisti", "del Comune che non mette i semafori" ecc. Una sequela di interpretazioni, di accuse, di analisi che dimostrano come, in una società in crisi come la nostra, ognuno cerca la verità dentro di sè, nei meandri della propria educazione, della propria cultura o deformandola con le proprie nevrosi. Noi non possiamo, nè ci sentiamo di dare una nostra verità; perchè forse essa non è compresa in nessuna di queste analisi, o forse, è la sintesi di esse o di una parte di esse. È nostro dovere, comunque, dare ai lettori elementi reali di giudizio e di riflessione su questo problema che, purtroppo, non fà quasi più notizia. E vi siete mai chiesti perchè? Forse che un "pirata della strada" è meno assassino di chi uccide con una pistola? Eppure basta sfogliare un qualsiasi giornale famoso per rendersi conto della enorme differenza di spazio riservato alle due notizie.
Anche in questo caso un trafiletto di quattro righe è bastato al "Corriere" per fare un quadro delle dimensioni di una tragedia che ha colpito una famiglia e un intero quartiere. Ogni anno, da Ortica alla Palmanova, decine di bambini, di adulti, di anziani, vengono investiti; molti muoiono, in altri rimangono i segni per tutta la vita. Nella nostra zona, come tutte le zone di periferia di Milano, lunghi nastri di asfalto collegano la città all'hinterland: la via Palmanova, ad esempio, la via Rombon, la via Rubattino, la lunga MonfalconeCivitavecchia, ecc. L'automobilista che viene dal centro della città, dal traffico caotico che ne è tipico, tro-
va, appena superati i ponti della ferrovia, una valvola di sfogo alla nevrosi delle lunghe code e degli innumerevoli semafori; allora diventa pericoloso: alta velocità, sorpassi azzardati, non rispetto dei semafori e della segnaletica. Non è raro vedere ai bordi delle strisce pedonali davanti al mercatino di via Rombon, e nonostante i semafori, anziani, mamme con bambini, casalinghe con borse piene attendere a lungo per poter attraversare e ogni volta e un rischio. Sull'asse via Monfalcone - Civitavecchia gravitano migliaia di famiglie, molte scuole (Molinari, ITIS, scuola materna), una chiesa, un ingresso molto frequentato per il parco Lambro, una grossa fabbrica (Rizzoli); eppure su questa strada la velocità media è da strada extraurbana: i semafori (spesso guasti) come se non ci fossero, la vigilanza urbana e la polizia stradale fanno solo rarissime e fugaci apparizioni... Qui si muore molto, specialmente i bambini, come si muore sulla via Palmanova all'incrocio con via Carnia o all'altezza dell'uscita di Cimiano del metrò; potremmo continuare ancora a lungo con situazioni simili di molte, troppe strade della nostra zona.
Cosa si può fare? Molto se si prende coscienza di questo problema, tutti. Si può per esempio, organizzare manifestazioni popolari nei punti di maggiore frequenza di incidenti; si possono costituire delegazioni di cittadini che pretendano dalle autorità comunali e di polizia un maggior controllo sul traffico; si deve abituare noi stessi e i nostri figli a usare, oltre alle strisce pedonali, molta prudenza; a considerare, quando siamo a piedi ogni automobilista nostro potenziale assassino, quando siamo in macchina ogni pedone potenziale vittima. Si può, si deve fare.
Da sinistra: Carletto (organizzatore), Esposti jr. - Ciro, Dino (pollivendolo ), Giorgio, Esposti, Don Enrico (in borghese )Ghidini, Micheletti, Svavo il vinaio
TENNIS A LAMBRATE
Si è svolta la prima edizione Coppa Davis Rombon, organizzata dall amico Carlo Baroncelli ,Tutti Fli incontri si sono svolti presso 'l'Istituto Figlie Sacro Cuore di Gesù" di Via Folli. A questa edizione hanno partecipato 16 concorrenti fra i quali parecchi amici commercianti del Mercato Comunale di Via Rombon.
Sin dal primo turno, si è vista la netta superiorità di M. Micheletti di B. Ghidini. Infatti riuscivano ad entrare nelle finali con molte faci-
Pietro D'Ercole lità.
A questo punto la finale era tutta da vedersi. La prima partita, Mario Micheletti la conduceva per 5 a 3, ma riusciva a perderla per 7 a 5.
Nella seconda partita dopo averla sospesa per 3 a 2 a favore di Micheletti, la domenica successiva il pur bravo Micheletti non riusciva a veder palla e terminava 6-3 a favore di Ghidini. Risultato finale: Ghidini batte Micheletti 7-5, 6-3. Arrivederci alla 2° Edizione Coppa Davis Rombon .
Lunedì 11 Ottobre 1977 si è svolta presso la Sezione democristiana "G. Borgato", un'Assemblea aperta alla cittadinanza, avente per tema l'accordo programmatico tra i partiti dell'arco costituzionale, accordo che tiene in vita l'attuale governo Andreotti. Oltre all'interesse per l'argomento, ciò che ci ha spinto a partecipare a tale assemblea e di conseguenza a scrivere queste righe, è la novità dell'intervento; infatti mentre altre forze politiche della Zona organizzano frequentemente questi tipi di dibattiti, per la D.C. dobbiamo parlare purtroppo di "avvenimento".
Rassicuriamo i lettori che tali parole sono dette senza ironia alcuna, vogliono solo essere un invito, non solo alla democrazia cristiana, ma a tutte le forze politiche ad organizzare più spesso tali assemblee aperte che hanno il duplice compito di fare confrontare le idee e di "abituare" la popolazione alla partecipazione.
Come già riferito dalle agenzie di stampa, questa mattina alle ore 11 è stato ferito da tre delinquenti delle Brigate Rosse CARLO ARIENTI, consigliere comunale di Milano per la D.C.
Il fenomeno del periodo storico che stiamo attraversando è costituito dalla lotta che le donne portano avanti in prima persona per la propria emancipazione e liberazione, col mettere in discussione tutto il modo di essere di questa società e col portare avanti le proprie esigenze quali:
una scuola che non le discrimini, educandole fin dalla prima infanzia alla divisione dei ruoli e preparandole per i mestieri "tipici" femminili;
- un lavoro che non le respinga, che non sia lavoro nero o lavoro dequalificato, ma la possibilità di inserimento in tutti i settori economici, senza disparità di trattamento tra uomini e donne e senza discriminazioni nell'attribuzione delle qualifiche, delle mansioni e nella progressione della carriera;
la protezione sociale della maternità, con la istituzione di tutti quei servizi sociali (consultorio, asilo-nido) indispensabili per un nuovo ruolo della donna nella famiglia, nel lavoro e per la partecipazione alla vita pubblica, e la possibilità di ricorrere, in casi di necessità, all'aborto in strutture pubbliche con tutte le garanzie.
Il posto della donna nella crisi e nel movimento necessario al risanamento ed al rinnovamento della società italiana; lo stato dell'occupazione femminile con quello che ne deriva per le donne e le ragazze; la maternità e l'aborto; gli orientamenti delle masse femminili e dei loro movimenti, tesi a rimettere in discussione la condizione umana e sociale della dOnna, sono questi i temi che saranno al centro del dibattito del
1° Convegno delle donne e delle ragazze comuniste della zona 12
organizzato dalla Commissione Femminile del P.C.I. della Zona 12, che si terrà DOMENICA 27 NOVEMBRE 1977, al pomeriggio dalle ore 14,30 alle ore 18, presso la Sezione GNUDI, in Via S. Faustino, 5. 11 convegno è aperto, perciò sono invitate a partecipare, oltre alle iscritte al P.C.I. ed alla F.G.C.I. ed alle simpatizzanti, tutte le donne.
Per i bambini verranno organizzati vari trattenimenti.
Il convegno evidenzierà le necessità ed i bisogni delle donne della Zona, necessità e bisogni che coinvolgono non solo le donne e le ragazze, ma anche gli uomini e i giovani, perchè senza la risoluzione di questi problemi e, quindi, senza la emancipazione femminile, non può esserci un reale rinnovamento della società.
) Redazione e amministrazione: presso Circolo Cesare Pavese - via LAMBRATE S. Faustino, 5 - Milano-Ortica
ORTICA Direttore: Sauro Sagradini
Rosaria De Luca - Giancarlo Casarini - Riccardo Ghidoni - Mimmo Vaccarello - Pietro d'Ercole - Mario Ruolo - Augusto di Tommasi - Attilio Bellettati - Marinella Giusti
Stampa: Coop. Guado - Robecchetto con Induno (Milano) Direttore resi).- Luciano Capitini - Suppl. Ticinia Notiziario - Aut.Trib. di Milano n. 232 del 4.6.73.
Detto questo passiamo alla cronaca della serata. Dopo una breve presentazione del Segretario di sezione Roda, ha preso la parola Nadir Tedeschi che con una lunga, ma chiara esposizione, ha illustrato i punti più importanti dell'accordo ed il perchè dell'accordo stesso, ovvero la necessità che ha avuto la D.C. a sottoscrivere tale impegno. Infatti la relazione è stata caratterizzata dallo sforzo continuo dell'On. Tedeschi di mostrare la necessità che ha costretto la D.C. alla firma dell'accordo, quasi a scusarsi di questo ano, giustificandolo solo come prodotto di un equilibrio politico generato dal voto del 20 Giugno.
Noi che consideriamo l'accordo tra i sei partiti come una nuova forma di governo, un piccolo passo verso il rinnovamento di cui la nostra nazione tanto ha bisogno, non possiamo, evidentemente essere d'accordo con l'On. Tedeschi, mentre consideriamo questo suo sforzo come una ricerca per fare conciliare le molteplici e diverse posizioni all'interno della D.C.
Queste diverse posizioni sono emerse chiaramente durante il dibattito che ha fatto seguito alla relazione, mostrando anche all'interno della sezione di Lambrate le caratteristiche della D.C. a livello nazionale. Basti ricordare qui la differenza, se non addirittura la contrapposizione degli interventi di un giovane, probabile esponente di Comunione e Liberazione, con quello molto lungo, ma altrettanto interessante, del sindacalista Oriani.
Perchè le Brigate Rosse lo hanno scelto come loro vittima?Arienti è da diversi anni impegnato in un lavoro politico e sociale diverso, sia a livello di quartiere che nell'azienda in cui lavora, e aveva accettato di fare il pubblico amministratore proprio per portare avanti questo lavoro. Arienti è un'amministratore diverso da molta classe politica attuale, fin dall'inizio ha partecipato al Movimento Popolare, cioè al tentativo di cambiare le condizioni di vità disumana, di sfruttamento, di ingiustizia, di bisogno presente nella società, impegnandosi per la costruzione di una società più giusta, di un tessuto sociale più umano.
Appunto gli interventi, anche se non tutti centrati sul tema della serata, hanno costituito per noi la parte più interessante dell'assemblea e hanno toccato i più svariati punti di politica nazionale ed internazionale; abbiamo sentito parlare di incostituzionalità dell'accordo, del Friuli, di Kappler e di Lattanzio, di trame nere, di meridionalismo zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA e addirittura del trattato di Osimo e delle condizioni di vita nei paesi d'oltre cortina!
Abbiamo raggruppato elencandoli, senza entrare nel merito di ognuno di essi, tutti gli argomenti toccati dai vari interventi e dalla varietà di questo elenco appare tutta la voglia di discutere che anima i democristiani della nostra zona e, probabilmente, come dicevamo prima, la necessità di fare più spesso incontri di questo tipo.
Augusto De Tommasi
=rattoria omrriercio di zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Cuppari Leone Specialità e Cucina Casalinga Prenotazione banchetti
Viale Rimembranze di Lambrate, 7 Telef. 29.20.29
MILANO
Il movimento Popolare si rifiuta di considerare semplicemente un atto. di teppismo quanto avvenuto: quando si spara a una persona che dedica la propria esistenza a una costruttivita sociale, è evidente la volontà di forze politiche criminali che vogliono distruggere proprio là dove si costruisce, sia in realtà di base che nell'impegno amministrativo. Anche la scelta della data non pare casuale. Proprio ieri infatti si era svolta a Milano una grande manifestazione religiosa con la partecipazione di 8 0.000 persone radunate in Duomo a pregare. È bastato perchè i criminali delle Brigate Rosse decidesscro di colpire a sangue, tentando poi di mascherarsi con un folle comunicato che parla di vendetta per la morte dei tre terroristi tedeschi. Il Movimento Popolare, mentre si stringe con affetto attorno a CARLO ARIENTI, chiede che tutte le realtà popolari e le forze politiche e sindacali manifestino fattivamente la loro solidarietà, impegnandosi anzitutto a riconoscere quanto di positivo viene fatto in questa società, pur con culture e ideologie differenti: sarà questa infatti la prima risposta ai disegni di violenza. Il Movimento Popolare chiede inoltre che le autorità competenti non lascino nulla di intentato per assicurare alla giustizia esecutori e mandanti di questa strage criminale che da troppo tempo insanguina il Paese. Ma soprattutto il Movimento Popolare, lungi dal lasciarsi intimidire proprio nel momento in cui uno dei suoi responsabili è colpito, intende riaffermare che proseguirà il proprio lavoro di presenza tra le realtà popolari e cattoliche e nella vita sociale di base del Paese.
Movimento Popolare-Zona 12
Anche la bella giornata autunnale ha contribuito alla riuscita della festa per i bambini svoltasi domenica 16 ottobre negli spazi della Cascina di Via Corelli 124.
Questa festa ha visto la partecipazione attiva, oltre che dei bambini abitanti nella zona, anche di quelli che, approfittando del bel tempo, si erano recati coi genitori nel vicino parco Forlanini.
"Viva la festa!", "Viva la Cascina!", "Viva l'amicizia", queste ed altre erano le scritte che si potevano leggere sui muri della cascina dopo che i bambini impadronitisi di pennelli e colori avevano dato sfogo alla loro iniziativa pittorica, conclusa con un "affresco" collettivo che ha reso più vive ed allegre quelle vecchie mura cadenti.
Dopo la merenda la festa è proseguita con un'improvvisa gara di tiro alla fune tra grandi e piccoli, mentre l'apice dell'allegria (e della confusione) è stato raggiunto quando i bambini, imbrattate le facce di vernici e colori, hanno dato vita ad un corteo mascherato.
Questa iniziativa, ideata dagli abitanti delle cascine ed in particolare dagli amici che abitano in Via Corelli 124, oltre a far passare un bel pomeriggio ai nostri bambini, ha fatto in modo che molti abitanti dell'Ortica visitassero le cascine, considerate per molto tempo costruzioni inutili e da abbattere.
In un rione povero di strutture come è il nostro, non possiamo permetterci di non "usare" quel poco che abbiamo: quindi ben vengano queste iniziative!
Concludiamo ringraziando gli .organizzatori, sia per la simpatica giornata, sia per la loro opera di recupero e di salvaguardia delle strutture, opera che ha impedito alla Cascina di Via Corelli di fare la fine di tante altre cascine dell'area milanese.
Organizzata dalla Bocciofila "Maddalena-Sigala" si è svolta nei giorni scorsi la gara a terne per il trofeo "Pesenti' .
Le partite, giocate sul campo della "Bocciofila Ortica", hanno visto la squadra padrone di casa fare la parte defleone nella classifica finale che si è aggiudicata tre dei primi quattro posti. Prima classificata: la tema Bestazzi - Soldati - Artipo Giorgio della Bocciofila Ortica.
Seconda classificata sempre della Boccofila Ortica: la terna Mangani - Filippazzi - Boiocchi Dino.
Terza classificata la Bocciofila Doni di Crescenzago quarta classificata ancora dell Ortica: Mariani - ManziRossi.
Per chi considera le bocce un gioco per vecchi, vogliamo qui ricordare la terna dei giovani Reati Luciano - Polver Loris Artipo Pietro e l'esordiente Frigerio Paolo. Da queste righe la Bocciofila Ortica annuncia la decisione del giocatore Mangani Angelo di "appendere le bocce al chiodo" costernati i suoi due soci Filippazzi e Boiocchi Dino, alla ricerca di un sostituto introvabile a quel livello. La società attende, fiduciosa, un ripensamento del popolare "Brasciun" (Braccione).
Sono aperte le iscrizioni a un torneo di scopa d'assi a 32 coppie presso il CIRCOLO FAMILIARE ORTICA. l° PREMIO: Coppa, Medaglia d'oro, un buono spesa per L. 20.000 - 2° PREMIO: Medaglia d'argento e buonospesa da L. 10.000 -3.e 4° PREMIO: buono spesa da L. 5.000. Per l'iscrizione, che costa L. 3.000 a coppia, rivolgersi presso la cooperativa di Via S. Faustino, 5 chiedendo degli amici: VITO FRIGERIO, POGGIO, GUELFO, BALDUZZI, CHIAPPELLA, SPAGNA.
Mercoledì 19.10 ha avuto inizio una scuola popolare per gli abitanti dell'Ortica. Le lezioni si svolgono presso la Cascina Case Nuove di Via Corelli, 124 e danno la possibilità di conseguire la licenza elementaree la licenza media a tutti coloro che hanno superato i 15 anni di età. La frequenza a questa scuola popolare è gratuita e dura un anno. Per informazioni o iscrizioni (che sono ancora aperte) rivolgersi alla: Cascina Case Nuove - Via Corelli 124 - Tel. 71 51 64
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