Quartiere e politica3

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quartlere e politla

SCUOLA SCUOLA SCUOLA SCUOLA SCUOLA SCUOLA SCU0

Al GENITORI

Pubblichiamo il testo integrale del documento votato dall'Assemblea del « Coordinamento genitori per la gestione sociale della scuola » che ha sede presso la Casa della Cultura in via Borgogna 3, documento che costituisce una utile base per lo avvio di un ampio dibattito fra i genitori in vista delle elezioni degli organismi di gestione della scuola. Il « Coordinamento » si decentrerà nelle vgrie Zone della città articolaMosi, anche nella Zona 2, in Comitato di Zona dei genitori democratici.

Noi genitori democratici di varia tendenza ideale e politica non vogliamo che queste elezioni possano diventare, come qualcúno vorrebbe, nè un momento :burocratico e di routine né un terreno sterile di scontro ideologico tra genitori di orientamento diverso. Vogliamo che esse siano l'occasione di una riflessione collettiva e seria, di un grande dibattito democratico sui problemi e la crisi della scuola italiana, sul rapporto che esiste tra questa crisi e quella più generale che il nostro Paese at-

stra città e nella nostra provincia (e in tutto il Paese), sviluppo certo ancora insufficiente e distorto, sia frutto delle lotte dei genitori collegati, nei quartieri e nei paesi, agli insegnanti e agli studenti democratici, ai sindacati confederali, ai consigli di zona e a molti enti locali, alle forze politiche democratiche.

Sappiamo, per esempio, che dietro ogni scuola sorta nella città di Milano vi sono sempre o quasi sempre mesi e anni di mobilitazione dei genitori e dei quartieri. Ci rivolgiamo quindi ai genitori come a una forza già attiva, che ha dato prova di impegno, di capacità d'intervento e di mobilitazione non per conservare ma per modificare positivamente la realtà scolastica.

Ci rivolgiamo ai genitori in quanto tali, madri e padri preoccupati dell'avvenire dei loro figli e disposti a lottare per loro nelle scuole materne, elementari e medie inferiori, ma

Le elezioni: momento di riflessione e di lotta

lastica, é collegato allo sviluppo di tutte le attività produttive e socialmente utili e quindi al movimento e alle lotte dei lavoratori, alle aspirazioni dei ceti medi produttivi.

Ci rivolgiamo ai genitori in quanto cittadini democratici che sanno che l'avvenire dei loro figli è l'avvenire stesso del Paese e vogliono quindi la difesa intransigente e l'arricchimento della democrazia repubblicana e antifascista, il risanamento morale della società e dello Stato italiani.

Il nostro primo obiettivo è che tutti i genitori partecipino alle elezioni per gli organi collegiali, rifiutino l'astensionismo a cui possono spingere l'indifferenza, la sfiducia, gli appelli interessati. Occorre che tutti vadano a votare respingendo ogni strumentalizzazione, ogni appello alla rissa « elettoralistica », esigendo che prima di votare si possa riflettere, discutere, confrontarsi, cercare e trovare ima linea di politica sco-

Un grande schieramento unitario per i nuovi organi collegiali

L'anno scolastico è cominciato, ancora una volta, con molti problemi non risolti: edifici scolastici mancanti e inadeguati, doppi turni, doposcuola inadeguato, tempo pieno non attuato, insufficiente numero di insegnanti. Vi è stata, in questi anni, una crescita di coscienza in molti genitori organizzati nei diversi comitati scolastici; ciò ha rappresentato e rappresenta un fatto importante per lo sviluppo della democrazia nella scuola. I genitori in quanto cittadini si incontrano nella scuola, esaminano i problemi della scuola d'oggi, discutono sulla scuola come dovrebbe essere. La crescita di coscienza non è evidentemente solo nella scuola ma è soprattutto nel Paese.

E' un risultato (nè primo nè ultimo) delle grandi battaglie condotte dalla classe operaia che da sempre ha ritenuto la cultura, l'istruzione, la conoscenza, importanti strumenti per combattere con intelligenza allo scopo di trasformare la società ed eliminare lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. I lavoratori hanno bisogno dell'istruzione per abbattere le secolari ingiustizie perchè sanno, per esperienza, che l'ignoranza li tiene divisi a tutto vantaggio dei padroni . La classe operaia ha interesse alla cultura, è soggetto e promotrice di cultura e in questo coinvolge tutti i cittadini nella organizzazione, nella promozione e nella gestione aella cultura. Solo 50 anni fa erano pochissimi i cittadini che frequentavano la scuola. Quest'anno, solo nella nostra zona, gli studenti di ogni età sono oltre 15.000. Una crescita ili quantità notevole alla quale non corrisponde un adeguato miglioramento delle strutture scolastiche. La scuola oggi è inadatta ai suoi compiti. Non è in grado di accogliere tutti e di dare a tutti l'istruzione. E' basata su leggi vecchie, il più delle volte reazionarie, con programmi e contenuti in parecchi casi non scientifici e antidemocratici e in contrasto con lo spirito della Costituzione repubblicana. Molte leggi e programmi sono ancora quelli in uso nel periodo fascista. La spesa pubblica per l'istruzione è insufficiente ed è notevolmente inferiore al 5% del reddito nazionale.

scritte le composizioni dei Consigli scolastici e del Distretto).

Questi Consigli sono un fatto importante, con essi inizia la partecipazione dei cittadini alla direzione della scuola, partecipazione che dovrà caratterizzarsi quale promotrice e stimolatrice di ampi consensi attorno a una democratica riforma della scuola che è e rimane l'obiettivo di fondo.

La riforma della scuola è urgente. Per ottenerla sarà necessaria una costante e crescente battaglia. Sarà una battaglia lunga che potrà avere successo solo attraverso l'unità dei lavoratori, degli insegnanti, dei genitori e degli studenti, per sconfiggere le attuali egemonie conservatrici. I nemici della riforma della scuola tentano, cogliendo l'occasione delle elezioni, di invischiare i genitori in battaglie di pseudo principi che porterebbero a gravissime rotture i genitori stessi. Oltre 20 milioni di cittadini saranno chiamati a votare. Sarebbe un grosso errore per il Paese se questi cittadini, anzichè votare sulla base di concreti programmi che abbiano lo scopo di migliorare l'attuale scuola, si mettessero a litigare su contrapposte ideologie. Su queste questioni riteniamo giusto chiedere a tutti una riflessione. E' nostra convinzione che in ogni scuola della Zona è possibile, attraverso riunioni e assemblee organizzate dalle attuali associazioni dei genitori, definire liste unitarie basate su precisi programmi che tengano conto delle reali necessità delle singole scuole.

Aldo Verganti

NELLE PAGINE SEGUENTI

a pag. 2

ENTRARE E RINNOVARE LA SCUOLA I DECRETI DELEGATI

a pag. 3

LA STORIA DELLA EX MENSA DI VIA MONTE GRAPPA

traversa sul piano economico, sociale, politico, morale. A questa riflessione e a questo dibattito noi parteciperemo per far sì che ne scaturisca una ancor più larga unità dei genitori, una loro ancor più chiara volontà di intervenire nella scuola per contribuire a risolverne positivamente la crisi.

Vi sono forze che si rivolgeranno ai milioni di madri e di padri che formano questo nuovo « corpo elettorale » come a una massa amorfa, facile da manovrare, che si può inserire senza timori nella scuola italiana come forza di conservazione del suo attuale modo di funzionamento (o, meglio, delle sue attuali disfunzioni...).

Noi sappiamo invece come lo sviluppo della scuola nella no-

anche con loro nelle superiori; madri e padri che vogliono ripensare il rapporto stesso oggi esistente tra famiglia e scuola, tra famiglia e società, per modificarlo.

Ci rivolgiamo ai genitori In quanto lavoratori, alla coscienza che si è formata in loro nell'esperienza della fabbrica, degli uffici, della bottega artigiana, del negozio, dell'esercizio delle libere professioni — ma ci rivolgiamo anche alle madri casalinghe e alla loro dura esperienza di quotidiano lavoro domestico — perché si pongano la questione del rapporto tra scuola e lavoro, tra diritto allo studio e sbocchi professionali, perché comprendano che l'avvenire dei loro figli, e la soluzione stessa della questione se°.

lastica sulla quale unirsi per agire. Non si deve delegare alla cieca chi ha « più tempo », chi « parla bene », ma eleggere negli organi collegiali coloro che più fedelmente possono rappresentare una nostra linea e una nostra volontà chiaramente espresse. Si deve quindi dibattere prima di votare e votare poi su programmi chiari di attività.

Noi infatti non vogliamo entrare negli organi collegiali per gestire la scuola così com'è, magari con qualche piccolo correttivo indolore. Ci vogliamo entrare per lavorare alla sua trasformazione e ci poniamo, quindi, alcuni obiettivi generali, di carattere nazionale, da calare poi, con rivendicazioni con(segue in ultima pagina)

I nostri bravi insegnanti devono fare miracoli. I genitori, gli studenti e i cittadini riscoprono ogni giorno l'incapacità della scuola a svolgere il ruolo che le compete, cioè quello di preparare culturalmente le nuove generazioni allo scopo di «effettivamente permettere la partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ».

Quest'anno, secondo la nuova legge, ottenuta attraverso dure lotte sindacali, ogni scuola dovrà avere un Consiglio di gestione eletto attraverso elezioni che si terranno in tutte le scuole.

Alla Presidenza di questo Consiglio ci sarà un genitore. Tutte le scuole della Zona comporranno il Distretto scolastico (in altra parte del giornale sono de-

INSEDIATO IL COMITATO SANITARIO DELLA

ZONA 2

LA SOTTOCRIZIONE PER QUARTIERE E POLITICA

a pag. 4

LA GIUNTA VUOLE IL

PALAZZO DELLA REGIONE AL CENTRO DIREZIONALE

PRESA DI POSIZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI ZONA

RICORDO D'ESTATE: LE FESTE DE L'UNITA' NELLA ZONA 2

Zona 2 - Ott.-Nov. 1974 - N. 4
PERIODICO DEI QUARTIERI ISOLA - FONTANA - ISTRIA - GRECO - PONTE SEVESO a cura delle Sezioni del PCI della

Entrare nella scuola e lavorare insieme per rinnovarla

Da quest'anno dovrebbe iniziare una stagione diversa per la scuola italiana. Da metà novembre dovrebbero diventare operativi quei Decreti Delegati che prevedono, tra l'altro, la gestione sociale della scuola. La gestione sociale è il frutto delle lotte politiche e dell'immaginazione della classe operaia oltre che della ribellione studentesca iniziata nel 1968. Con la gestione sociale la scuola dovrebbe cessare di essere un corpo separato.

della sinistra extraparlamentare, come se si trattasse solo di una trappola per ingabbiare la loro lotta. Noi diciamo che con l'applicazione dei Decreti Delegati si aprono nella scuola nuovi spazi che vanno riempiti per darle sostanza democratica e anche maggiore credibilità culturale. Alla gestione sociale verranno chiamati, oltre ai lavoratori della

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possibili pericoli quali l'assenteismo, in modo che i nuovi organismi non vadano a costituire apparati puramente consultivi delle autorità burocratiche ma assumano il peso e la capacità di iniziativa delle forze sociali che rappresentano, e la sottovalutazione dell'importanza che assume la gestione sociale, oggi, nel momento in cui le tensioni politiche ed economiche si vanno inasprendo.

Ora non è il caso di abbandonarsi ai toni trionfalistici che usano certi esponenti del governo e certi organi di informazione della classe dirigente, come se si trattasse di una « rivoluzione » o di una « riforma » della scuola, perchè i Decreti delegati non sono nè l'una nè l'altra. Neppure condividiamo il giudizio radicalmente negativo e il rifiuto (che troverà una sua forma organizzata) di certi gruppi

QUARTIERE E POLITICA

PCI Zona 2

Redazione: Via Bitonto 3

Coordinatore:

Rinaldo Coscelli

Sezioni:

Bietolini: Via Bitonto 3

tel. 691.467

Bontadini: Via Comune

Antico, 9/A tel. 688.47.97

Ferretti: Via Gluck, 14

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Pea: Via Taormina, 11

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1° Maggio: Via Sebenico, 21 tel. 607.11.13

Direttore responsabile:

Sergio Dugnani

Comitato di redazione:

Bruno Cassani

Sergio Dugnani

Pietro Stramba-Badiale

Linella Tavacca

Dante Vanin

Tribunale di Milano

Autorizzazione n. 133 in data

19.4.1974

Chiuso in tipografia 1'8.11.74

Tip. G. Bono Via V. Veneto 21 Sesto S. 6

do, anche per la vecchia, ambiziosa abitudine di fare della scuola una loro palestra. Ma, a parte il fatto che il concetto di non neutralità del sapere è frutto delle lotte democratiche e tipico della coscienza socialista, dietro agli integralismi si nasconde la paura inconfessata che cadano le antiche discriminazioni e i grotteschi pregiudizi nei con-

I CONSIGLI DI CLASSE E DI INTERCLASSE - Durata: 1 anno.

IL CONSIGLIO DI INTERCLASSE NELLA SCUOLA ELEMENTARE

E' composto da: tutti i maestri o delle classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso; da un genitore eletto da tutti i genitori delle classi interessate, dal direttore didattico.

IL CONSIGLIO DI CLASSE NELLA SCUOLA MEDIA DELL'OBBLIGO

E' composto da: tutti i professori della classe, dal preside, da 4 genitori eletti dai genitori degli alunni della classe.

IL CONSIGLIO DI CLASSE NELLA SCUOLA MEDIA SUPERIORE

E' composto da: tutti i professori della classe, dal preside, da 2 genitori eletti, da 2 studenti eletti da tutti gli studenti della classe. I genitori e gli studenti votano ciascuno il nome di uno (o due) genitori o studenti della loro classe.

CONSIGLIO DI CIRCOLO O DI ISTITUTO - Durata: 3 anni

NELLA SCUOLA ELEMENTARE

E' composto: da 6 insegnanti eletti dai loro colleghi (8 nelle scuole con più di 500 alunni) da 1 rappresentante del personale non insegnante: bidelli, segretari, ecc. (2 nelle scuole con più di 500 alunni) da 6 genitori eletti da tutti i genitori (8 nelle scuole con più di 500 alunni) dal direttore.

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO NELLA SCUOLA MEDIA DELL'OBBLIGO

Ha la stessa composizione del Consiglio di Circolo.

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO NELLA SCUOLA MEDIA SUPERIORE

E' composto: da insegnanti e personale non docente come per la scuola media da 3 genitori eletti da tutti i genitori (4 nelle scuole con più di 500 alunni) da 3 studenti eletti dagli studenti che abbiano compiuto i 16 anni (4 nelle scuole con più di 500 alunni) dal preside.

Il Consiglio di circolo e quello di istituto sono presieduti da un genitore ed eleggono nel loro seno una Giunta, composta da: 1 docente, 1 non docente, 2 genitori (1 genitore e 1 studente nelle scuole secondarie superiori), il direttore (o il preside).

IL CONSIGLIO DI DISTRETTO - Durata: 3 anni.

MEMBRI ELETTI DIRETTAMENTE

3 presidi o direttori statali; 5 insegnanti statali; 7 genitori (6 di scuole statali più I di scuole non statali); i preside non statale; 1 insegnante non statale.

MEMBRI DI RAPPRESENTANZA

3 rappresentanti CGIL-CISL-UIL; 3 autonomi (artigiani, contadini, commercianti); 1 imprenditore della CCIAA; 2 rappresentanti associazioni culturali e sociali designati dal Consiglio' Provinciale; 7/11 rappresentanti dei Consigli Comunali compresi nel Distretto.

GIUNTA DEL DISTRETTO (Eletta dal Consiglio del Distretto). Composta da: 1 presidente; 4 membri.

scuola (insegnanti, personale direttivo e ausiliario), i genitori, gli studenti, le forze sindacali e politiche, anche se queste ultime categorie non a tutti i livelli e quasi mai in proporzioni adeguate, sicchè la loro presenza appare più una rappresentanza teorica che una partecipazione diretta. Tra novembre e dicembre, salvo dilazioni cui ci opponiamo, 20/22 milioni di cittadini saranno chiamati ad eleggere i loro rappresentanti (nelle varie categorie sopra indicate) e dare avvio alla gestione sociale, della quale i livelli che qui più direttamente interessano sono quelli del Consiglio di Circolo e del Consiglio di Distretto. Per quanto riguarda i genitori i comunisti indicano come negativa l'operazione di esprimere gli organi di governo della scuola attraverso liste di partiti che, in questa sede, sono destinate ad esasperare fratture ideologiche e

a produrre contrapposizioni sterili. Invece va espressa una politica di aggregazione realizzando schieramenti ampiamente unitari tra forze antifasciste laiche, democratiche e progressiste. Per una battaglia di rinnovamento democratico della scuola le liste si costruiscono non sui simboli dei partiti, ma su programmi. Individuiamo le discriminanti nell'antifascismo, nei valori positivi della Costituzione, nella volontà di una scuola davvero aperta alla società, per far maturare dall'interno le istituzioni consentire, in prospettiva, una seria riforma.

Su questi punti è possibile la convergenza di forze marxiste, laiche ed anche di orientamento cattolico (esempio pratico: il Coordinamento Genitori per la Gestione sociale, con sede in via Borgogna).

Il distacco netto è dai fascisti dalle forze conservatrici che, attraverso forme burocratiche, si pongono come obiettivo la asfissia della gestione sociale; il rifiuto netto è verso ogni forma di integralismo. Gli integralisti vecchi e nuovi, invocando ora la non neutralità del sapere di fronte a questa politica unitaria, pretendono di continuare a privilegiare la loro visione del mon-

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Il problema della scuola è un problema di portata nazionale che riguarda non solo tutti coloro che vi sono direttamente interessati in quanto lavoratori della scuola e utenti, bensì tutti i cittadini, tutti i lavoratori, quali interpreti di un sistema di valori cui la scuola deve dare le sue risposte.

La lotta per l'apertura della scuola alla problematica del mondo del lavoro è la lotta per il collegamento tra studio e lavoro che già si sta sperimentando in attuazione della conquista delle 150 ore, dell'educazione permanente e di tutti i momenti nuovi, di rottura, carichi di grosse potenzialità, che costituiscono la complessa realtà che ci troviamo di fronte e che dovremo gestire.

La scadenza che ci attende richiede la mobilitazione di noi tutti e l'impegno attivo nella campagna elettorale, senza sterili ed astratte contrapposizioni ideologiche, senza conflitti generazionali.

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fronti del P.C.I. e delle posizioni radicali di sinisti a. In vista delle elezioni dei genitori per gli organi di governo della scuola, il Consiglio di Zone ha indetto, per il periodo compreso tra il 6 ed il 16 novembre 1974, una serie di assemblee pubbliche negli istituti scolastici della Zona 2, già indicata come Distretto scolastico. Si tratta di un lavoro preparatorio importante che non va disatteso anche per contrastare i

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• 2 QUARTIERE E POLITICA

Cari amici, qualche anno fa, quando i Consigli di zona cominciarono a rilevare in modo preciso e quantitativo la grave mancanza di locali scolastici, e nella nostra zona si fece più vivo l'allarme specialmente per le scuole materne, l'Amministrazione comunale lanciò un appello: i cittadini interessati cerchino locali adatti e il Comune li affitterà. I cittadini si guardarono attorno attentamente e alcuni di loro notarono un edificio trascurato ma bello e solido, sull'angolo fra Viale Monte Grappa e via M. Gioia (per la precisione al civico n. 8 di Viale Monte Grappa), che aveva l'aria di non servire a nessuno. Era la sede della ex mensa popolare, ormai in disarmo; lo stabile apparteneva, e tuttora appartiene, all'Opera Pia Cucine economiche Che non servisse a nessuno non era del tutto vero perchè l'Opera Pia lo aveva affittato a una ditta privata come deposito di formaggi. Non era una destinazione sociale e nemmeno consona ai fini statutari dell'Opera Pia e perciò i cittadini si illusero che il Comune potesse entrare in trattativa con l'Ente proprietario Per recuperare l'edificio a fini scolastici. Ma la segnalazione cadde nel vuoto. A chi ne chiedeva, durante quel periodo, notizia, il Comune finì per rispondere che l'edificio non era suo e che peraltro era pericolante. Passati circa quattro anni, la situazione non è mutata. Il palazzotto rimane là, apparentemente sprangato nella porta principale, ma chi lo aggira sul fianco si accorge che è tuttora usato dalla ditta che rappresenta i Caseifici Lombardi: il cortile è animato da mezzi di trasporto e da gente che va e viene, niente affatto preoccupata che un pezzo di casa le caschi in testa. Sa benissimo infatti che l'edificio pericolante non è. Inoltre devono essere in parecchi a domandare se sia proprio il caso di lasciare ai formaggi il dominio incontrastato di un bene già destinato a utilità pubblica; infatti, sulla porta laterale del magazzino spicca una scritta: «Non si vende, non si affitta, non si loca, non si cede né si presta nulla a nessuno». Lì per lì uno pensa che chi amministra un'Opera Pia avrebbe l'obbligo di sapere che affittare e locare sono due verbi di uguale significato e poteva risparmiarsene uno, ma lo pensa solo perchè in quel momento si sta divertendo davanti al buffo cartello. Poi però mette tra parentesi l'inadempienza linguistica e riflette alle inadempienze legislative. Il cittadino ragiona così: un'Opera Pia oggi si chiama Ente Morale e per legge la sua amministrazione è controllata da uno o più Enti locali, fra i quali sicuramente il Comune. Un Ente morale ha l'obbligo di rispettare i suoi fini statutari i quali non potevano essere, quando è stato istituito, quelli di favorire il commercio di formaggio. Se oggi, nel bel centro di Milano e a due passi dai più lussuosi grattacieli, non è più un compito attuale quello di far sedere ai tavolacci di legno un certo numero di cittadini sfavoriti dalla sorte per scodellare loro una minestra semigratuita, l'Ente che ha così vivo il senso della proprietà da non froler « vendere, nè affittare, nè prestare », avrebbe l'obbligo di riattare il proprio edificio e destinarlo a fini almeno consoni alla intenzione di chi lo ha eretto. Il Comune, poi, ha sicuramente l'obbligo di far rispettare questa norma.

Ma andiamo a fondo e rivolgiamoci al Consiglio di Zona. Vedre-

mo allora che il. territorio di cui si parla fa parte del piano urbanistico di zona con la denominazione di « AREA B », indicata cioè come assoggettabile alla Legge 167, quella in virtù della quale « il Comune individua ed espropria gli stabili da risanare o da demolire, costruisce i servizi di legge nelle aree libere o liberabili, per garantire la permanenza e la vita civile delle famiglie ivi residenti ». La legge c'è. Il Consiglio di Zona ha fatto i rilievi, i piani urbanistici e le proposte, tutto quello che può fare; e la nostra Amministrazione civica, che dovrebbe governare la città?... Chi si guarda attorno in quel punto, del resto, ha una visione esemplare di come e da chi è governata la città. Sul bastione, all'inizio di Via M. Gioia, un ,triste edificio scolastico otocentesco (di quelli che sembrano carceri) con la strana appendice di una piccola scuola seminterrata e soffocata da detriti di lavori in corso (in corso da almeno tre ani): la scuola matera!!!... Dall'altro lato, imponente, il nuovissimo palazzo per uffici della Compagnia di Assicurazione di Milano, alto e brillante di vetro e alluminio.

L'Amministrazione pubblica, coi nostri denari, non riesce in un trentennio a costruire per i bambini della zona una scucila moderna e decente, a dar loro un poco,. di verde, e lascia vivere i più piccini sotto il livello stradale, soffocati dalla polvere. La Compagnia di Assicurazione invece, sempre con i nostri denari, riesce in pochi mesi a levare in alto i suoi molti piani orgogliosi che ai nostri bam bini servono unicamente, se mai, a togliere quel poco di sole.

Insediato il Comitato Sanitario della Zona 2

Il giorno 16 ottobre, alle ore 21 presso il Consiglio della Zona 2, alla presenza del Presidente Renato Barbaglia e dell'assessore al Decentramento Comunale Emanuele Tortoreto si è ufficialmente insediato il Comitato Sanitario.

I componenti sono: per la DC Guido Gaj, Pierluigi Giorgetti, Stelio Menescardi, Luciana Nicola, Antonio Nobile, Manlio Riccardi; per il PCI Linella Tavacca, Franca Visigalli Rocchi, Adele Rossetti Confalonieri, Ernesto Mascitelli; per il PSI Guido Baccari, Luigi Pistillo, Sergio Caneschi, Pierangelo Rossi; per il PSDI Sandro Bernasconi, Ermanno Venturati; per il PRI Giorgio Di Gregorio; per il PLI Franco Sala, Luigi Cervini; per il MSI Raffaele Malaspina. E' stato nominato Presidente Guido Baccari. L'Ufficio di Presidenza è composto da Guido Gaj, Adele Rossetti Confalonieri, Franco Sala, Sandro Bernasconi. Sarebbe fuor di luogo, in questa sede, riaprire polemiche sulle vicende, non tutte edificanti, che hanno ritardato i tempi operativi dei Comitati Sanitari; ci auguriamo che essi possano lavorare con serietà ed efficienza, raccogliendo nella misura più larga possibile la collaborazione e il consenso dei cittadini e degli operatori del settore.

Aperta la sottoscrizione per «Quartiere e Politica»

Tutti i giornali hanno un costo pesante che qualcuno paga. Anche il nostro giornale non fa certo eccezione. La crisi in atto ha portato i costi a un livello talmente elevato che da solo questo fatto rappresenta un attacco diretto alla libertà di stampa e alla sopravvivenza della pluralità di voci e di opinioni che é caratteristica Meliminabile della nostra democrazia. Il nostro giornale, come tutta la stampa comunista, é sostenuto prima di tutto dai comunisti, dai lavoratori, dai democratici come gli amici artigiani e commercianti che sono nostri inserzionisti. Noi desideriamo però che il nostro giornale diventi sempre di più il giornale della Zona 2 al quale tutti i cittadini comunisti e non, collaborino come del resto già avviene in larga misura. Per questo nell'aprire la sottoscrizione chiediamo a tutti di scrivere al giornale e di sostenerlo anche finanziariamente. Vogliamo dare conto ai cittadini anche dei costi e dire chi concretamente li paga perché, francamente, diffidiamo di giornali e giornaletti che magari usano un linguaggio pseudorivoluzionario ma non dicono mai

chi rappresentano e non dimostrano mai da chi sono finanziati.

Sezioni PCI Zona 2 L. 100.000, Inserzionisti L. 140.000, Gruppo Consiliare comunista Zona 2

L. 10.000, Rinaldo Coscelli L. 2 mila, Ambrogio Sala L. 2000, Bruno Cassani L. 2000, Gianfranco Zacché L. 2000, Gino Giovannetti L. 2000, Clemente Benelli L. 2000, Lydia Guarnaschelli L. 2000, B. Banin, L. 1000, Lidia Cantù L. 1200, Renato Capelli L. 2000, Roberto Mazzucato L. 2000.

Nuova sede della F.L.M.

Giovedì 12 settembre 1974 si è aperta in via Porro Lambertenghi 19 la sede della lega centro direzionale della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (telefono n. 688.75.10).

La lega della FLM è l'organismo sindacale unitario (CGILCISL-UIL) che raggruppa tutti i lavoratori occupati nelle aziende metalmeccaniche, prevalentemente uffici, del centro direzionale.

A CRES ! (la filastrocca del cres)

A cres la barba, a cres i tass a cres el trafich, e cres anca el fracas a cres i cavei, a cres la roba de mangià a cres i iing', e cres i disocciipaa. A cres i purcherii di american che traten i negher cume fiisen di can a cres l'afitt, a cres i armament a cres i minister ch'in bun de faa nient a cres i rapinadur, a cres la tasa sul vin a cres la fam di pensiunaa, a cres i medesin a cres la bensina, a l'è dificil truvà la cà a cres el niimer di popul che voeren la sua libertà ma gh'è na roba che cres ai demucristian la ghe sta chi la fede e la tenacia dei comunisti che l'è la forsa del noster gran partì péu gh'è 'n'altra roba che la ghe dà de pensà a cres de niimer chi gh'ha pii paiira a legg' l'Unità. (Edo Cartapatti)

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La Sezione « Ferretti » del PCI ricorda ai compagni, ai cittadini democratici e agli antifascisti là figura del compagno

ROBERTO BANDIERA

scomparso all'età di 78 anni, militante del nostro Partito dal 1924 e nobile figura di antifascista. Al figlio compagno Roberto Carlo del direttivo del Circolo FGCI « A. Cabral » hanno inviato il loro commosso e fraterno cordoglio i comunisti della Zona 2.

E' morto all'età di 49 anni, dopo una lunga malattia, il compagno

IRIS MORSELLI per lunghi anni stimato dirigente dei comunisti di Greco. Lo ricordano con vivo rimpianto i compagni della Sezione «Bontadini» e tutti i comunisti della Zona 2.

Il compagno Filippo Colaci vicepresidente della Polisportiva Pomense partecipa l'immatura scomparsa del Rag.

OLIVIERO BRENA

Presidente della Polisportiva Pomense, e lo ricorda, insieme allo intero Comitato direttivo, ai giovani sportivi e ai cittadini democratici del quartierc.

Si associa al cordoglio degli amici della Pomense la Redazione di Quartiere e politica.

Nel primo anniversario della scomparsa del compagno

ANTONIO GHIOLDI

la Sezione Bietolini del P.C.I. e il Circolo ARCI Giardino ne ri• cordano la figura di militante comunista ai compagni e ai citadini 'del quartiere. '11~111111111111~11111~11111111111.

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QUARTIERE E POLITICA 3
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DALLA PRIMA AI GENITORI

crete, nella realtà locale, di ogni singolo distretto, ogni singola scuola od istituto.

1.Jri primo gruppo di obiettivi riguarda: a) lo sviluppo quantitativo e qualitativo dell'edilizia scolastica; b) la conquista totale ed effettiva della gratuità della scuola di base (materna, elementare, media inferiore) e misure tendenti ad assicurare ai figli dei lavoratori il diritto allo studio nelle superiori; c) la graduale ma rapida realizzazione del tempo pieno.

Noi crediamo che lottare oggi per questi obiettivi, strappare conquiste in questa direzione significhi — contro l'inflazione e il caro-vita — potenziare la scuola come grande consumo sociale intorno al quale rilanciare — contro la crisi economica — un insieme di attività produttive che assicurino la difesa e il potenziamento dell'occupazione magistrale, dell'occupazione di operai e tecnici, sbocchi positivi alle difficoltà di molte piccole e medie imprese.

I genitori però non si pongono solo problemi relativi alle strutture materiali della scuola. Essi si pongono anche, e in questa direzione dovranno utilizzare la loro presenza negli organi collegiali, i problemi dei contenuti e della funzione del processo educativo. Noi vogliamo innanzitutto che la scuola italiana diventi scuola attiva di antifascismo, esaltatrice dei valori della Resistenza e della Costituzione. Dopo le stragi di Brescia e di Bologna è ancora più urgente un nostro specifico contributo, come madri e padri, alla difesa della democrazia repubblicana. Noi vogliamo una scuola seria e formativa che permetta a tutti i ragazzi di acquisire criticamente l'essenziale, il meglio del sapere che l'umanità ha accumulato nel corso della sua storia, il meglio della nostra tradizione nazionale. E, contemporaneamente, una scuola che dia una conoscenza seria della realtà tecnico-scientifica e sociale del lavoro e dei processi produttivi, saldamente legata al presente, ai problemi attuali della società. Non una scuola « facile » quindi, ma una scuola che non seleziona e non boccia perchè promuove realmente le conoscenze, lo spirito critico, la coscienza democratica dei nostri figli.

Masse importanti di genitori si sono mosse fino adesso ora su uno, ora sull'altro di questi obiettivi. Oggi, un vasto dibattito che proceda le votazioni per gli organi collegiali deve servire a conquistare la grande maggioranza dei genitori all'insieme di questi obiettivi, a far scaturire in ogni scuola e in ogni distretto piattaforme programmatiche organiche a cui collegare liste ampiamente unitarie di candidati. Non sottovalutiamo quindi la novità della situazione che si verrà a creare nella nostra scuola con la legge 477 e le elezioni del prossimo autunno, anche perchè sappiamo che non si tratta di diritti elargiti dall'alto ma di conquiste che segnano una tappa nella grande battaglia per la democrazia nella scuola, battaglia iniziata tanti anni fa, raccolta nel maggio del 1973 dalle Confederazioni Sindacali e portata avanti da tutte le forze democratiche.

Sappiamo anche, tuttavia, che limiti, lacune e storture gravi esistono ancora nella lettera della legge e dei decreti delegati. Occorre quindi considerare i nuovi organi collegiali, la nuova regolamentazione della democrazia nella scuola, come terreno da cui partire per andare ancora più avanti, per superare limiti, lacune e storture, per conquistare una reale gestione sociale della scuola. Nel corso di tutto il dibattito che precederà le votazioni e, successivamente, negli stessi organi collegiali, dobbiamo porre con chiarezza l'obiettivo di superare subito, nella prassi, nei fatti, i limiti posti dai decreti delegati a un esercizio pieno della democrazia nella scuola e della sua effettiva gestione sociale,

In questa direzione possiamo porre alcuni obiettivi da conquistare prima ancora di eventuali modifiche legislative, prima ancora di una vera riforma della scuola: Pur utilizzando subito con intelligenza il diritto di riunione e di assemblea riconosciuto dalla legge, affermare nella realtà quotidiana della vita scolastica il superamento delle limitazioni burocratiche ancora esistenti (vedi per esempio il numero di firme necessario per convocare l'assemblea dei genitori, ecc.) e stabilire un rapporto vivo e continuativo tra le assemblee delle varie componenti e gli eletti negli organi collegiali.

Essere presenti nella molteplicità degli organi previsti ma porre la questione di una semplificazione della struttura degli organi collegiali privilegiando subito quelli che, come il consiglio di circolo e d'istituto o il consiglio distrettuale, svolgono compiti più generali e affrontano una problematica più vasta.

Far prendere coscienza del fatto che la realtà del potere è rimasta nelle mani delle autorità scolastiche e della burocrazia ministeriale e lavorare quindi per dare agli organi collegiali un reale potere contrattuale, una reale capacità di far pesare la loro volontà; obiettivo questo da raggiungere anche realizzando rapporti stabili fra organi collegiali scolastici e organi territoriali (rapporto scuola/distretto) e costruendo all'interno di ogni consiglio la convergenza di tutte le componenti rinnovatrici.

Riprendere alcuni degli obiettivi posti dal nostro precedente documento: presenza degli studenti nel consiglio distrettuale, presenza degli enti locali e delle confederazioni sindacali nei consigli di circolo e d'istituto. I decreti delegati non prevedono questa presenza; si tratta di un limite gravissimo voluto da quelle forze che temono il confronto e la convergenza tra le componenti democratiche interne ed esterne alla scuola, rifiutano di fatto un rapporto vivo tra scuola realtà sociale.

Questo limite va superato, questo steccato va abbattuto nei fatti: i genitori democratici devono fare in modo che i rappresentanti degli enti locali, dei consigli di zona, delle strutture territoriali decentrate dei sindacati siano presenti negli organi collegiali delle singole scuole come invitati permanenti e che una rappresentanza studentesca, democraticamente eletta, sia permanentemente presente ai lavori dei consigli distrettuali. Questo rapporto stretto tra forze interne e componenti democratiche della realtà sociale va costruito anche superando tutte le limitazioni burocratiche che tendono a restringere il diritto di far partecipare alla assemblee di scuola, e particolarmente a quelle studentesche, rappresentanti regolarmente invitati delle forze sociali e politiche esterne.

e) Promuovendo e coordinando iniziative di sperimentazioni coerenti con i contenuti sopra indicati e che, nelle scuole medie superiori, tendano verso una riforma basata sulla estensione dell'obbligo scolastico a 16 anni e l'istituzione di una scuola media onnicomprensiva e opzionale.

Alla vigilia di questa nuova scadenza democratica, alla cui conquista abbiamo contribuito, ci poniamo quindi, come genitori, compiti di democrazia e di unità: un'onesta e chiara preparazione delle votazioni, una piattaforma organica di rinnovamento della scuola, l'unità di tutti i genitori democratici e antifascisti preoccupati dell'avvenire dei loro figli e della nazione, l'unità tra i genitori autonomamente organizzati e quegli insegnanti, quegli studenti, quelle forze sindacali politiche che, come noi, vogliono assicurare ai nostri figli il diritto allo studio e il diritto al lavoro stabile e qualificato in una scuola e in una società democratiche e rinnovate.

Colpo di mano della Giunta

L'Amministrazione Comunale vuole costruire il palazzo della Regione nel Centro direzionale

Il disegno illustra schematicamente la sostanza della proposta del Consiglio di zona 2 per la sistemazione dell'area dell'ex Centro direzionale: vincolo generalizzato con la 167 delle aree libere, dell'Isola e degli altri edifici vecchi o degradati per ristrutturarli a edilizia economica e popolare con dotazione di servizi.

Un salto di qualità

Quest'anno, le Feste dell'Unità nella nostra Zona — per unanime giudizio delle cinque Sezioni — hanno riscosso un successo nettamente superiore a quello degli scorsi anni. Soprattutto, si è ovunque registrata, accanto ai volti noti di militanti e di simpatizzanti, la presenza di moltissimi cittadini non comunisti, interessati a ciò che il PCI propone, sul piano locale come su quello nazionale.

A questo notevole salto di qualità non è certamente estranea l'esperienza del referendum sul divorzio, della lotta unitaria e dei nuovi rapporti tra le forze democratiche che ne sono scaturiti.

Il « nuovo tipo di partecipazione » alle Feste dell'Unità ha posto grossi problemi politici e tecnici agli organizzatori: maggiore qualificazione degli aspetti politici e culturali delle manifestazioni (mostre, dibattiti, comizi, spettacoli) , che lentamente ma con sempre maggiore sicurezza escono dalla fase di pura propaganda per passare alla proposta concreta e al confronto democratico; necessità di tenere le Feste in luoghi adatti ad accogliere molta più gente che nel passato; difficoltà di calcolare esattamente gli approvvigionamenti necessari, per cui è capitato che a metà Festa ci si è trovati con le dispense vuote.

Questi problemi potranno per) essere avviati a soluzione uaendo le forze delle nostre Sez:oni per dare vita, dal prossimo mino, a Feste dell'Unità di Zoaa che non escludano quelle di Sezione, che sono ormai radicate nella tradizione dei singoli quartieri, ma che dovranno potersi avvalere di un adeguato coordinamento zonale.

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La Giunta comunale di centro sinistra ha approvato nei giorni scorsi la costruzione del Palazzo della Regione in una area dell'ex Centro Direzionale senza tener in alcun conto i pareri fermamente contrari espressi dai più qualificati rappresentanti dei cittadini della Zona 2, Consiglio di Zona in testa dai partiti democratici, dai sindacati, dai valenti urbanisti e uomini di cultura. Contro questa gravissima decisione che, se realizzata, condurrebbe al totale collasso la già insostenibile situazione della vasta area del cosiddetto Centro Direzionale, si sono prontamente espressi il gruppo comunista della Zona 2 e lo stesso Presidente del Consiglio di Zona 2 la cui presa di posizione pubblichiamo qui sotto. Venerdì 8 novembre frattanto, hanno discusso il problema in riunione congiunta i Consigli di Zona 2 e 19 ribadendo l'opposizione alla scelta del Centro Direzionale e pronunciandosi per l'insediamento del Palazzo della Regione at quartiere Gallaratese. Al Presidente della commissione consiliare di pianificazione territoriale. Al Sindaco del Comune di Milano.

All'Assessore all'Urbanistica del Comune di Milano. Apprendendo con stupore dalla stampa cittadina che la Giunta municipale ha approvato la costruzione della sede della Regione in un'area sita nell'ex Centro Direzionale, con una decisione disgiunta da una globale revisione del P.R.G. della città, da tutti ritenuta inderogabile e che vede ancora una volta disattesi i desiderati dei Consigli di Zona, lamentando il mancato rispetto degli impegni assunti dal Presidente della Commissione di pianificazione territoriale del Comune e dell'Assessore all'Urbanistica nella riunione del 27-5-74 per - la stesura di un piano definitivo per la zona dell'ex Centro Direzionale, in collaborazione con il Consiglio di Zona 2, da redigere sulla base del documento dallo stesso predisposto, CHIEDO,

a nome del Consiglio di Zona 2, la sospensione della delibera assunta dalla Giunta il 22.10.1974 e l'immediato insediamento della commissione di lavoro per la stesura dello strumento urbanistico definitivo, aperta alla collaborazione dei rappresentanti degli altri Consigli di Zona interessati. Il Presidente del Consiglio di Zona 2

Le Feste de l'Unità

Grande successo hanno registrato quest'estate le Feste della stampa comunista della Zona 2. Belle e interessanti feste dell'Unità e Festival della gioventù hanno organizzato la Sezione I° Maggio nella grande corte della cooperativa Sassetti in via Volturno 35, la sezione Bietolini al Circolo Giardino in via Bitonto 3, la Sezione Bontadini al Circolo 21.. Aprile in via Ussi a Greco, la Sezione Pea in via Taormina 11, la Sezione Ferretti al Circolo Progresso, in via Progresso 22, (nella foto l'angolo riservato alla vendita dei Prodotti Fioravanti della Cooperativa Diritto al Lavoro durante il Festival della gioventù al Circolo Progresso, organizzato da giovani del Circolo FGCI « A. Cabral »).

I= AREE PER SERVIZI PUBBLICI AREE DA VINCOLARE CON LA 16/
4 QUARTIERE E POLITICA

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