il dialo
PERIODICO DELLA ZONA 4 / mensile anno ventesimo numero otto. novembre1977
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PARTECIPARE
Lo sviluppo della partecipazione dei cittadini alla gestione delle attività sociali è ad un punto che lascia un po' perplessi: nel momento in cui sta per avvenire un effettivo decentramento di poteri, attraverso l'elezione diretta dei Consigli di Zona in sede cittadina, attraverso l'attribuzione di compiti concreti alle Regioni in sede nazionale, la gente sembra come temere di diventare essa stessa compartecipe delle decisioni che riguardano l'organizzazione di strutture e attività come scuola, sanità, casa. Fra pochi giorni si vota per i consigli scolastici, ma già si prevede che i genitori votanti saranno questa volta assai di meno. E vero, la burocrazia e coloro che non vedevano di buon occhio tutte queste «libertà» nella scuola hanno avuto la loro parte nello spegnere gli entusiasmi. Ma non è forse vero che è subentrata anche un po' di pigrizia da parte di noi genitori, e abbiamo deposto le armi di fronte alle prime difficoltà?
Un tipo di partecipazione sul quale noi del Dialogo non abbiamo forse insistito abbastanza, ma la cui esigenza si va facendo strada man mano, è quella dell'informazione del cittadino. La concentrazione delle testate dei giornali nelle mani di pochi gruppi ha deformato l'aspetto politico dell'informazione attraverso la stampa, in quanto viene inferto un duro colpo alla pluralità della diffusione delle opinioni; senza contare la persuasione occulta che questa stampa esercita sul cittadino, spesso ignaro delle caratteristiche poco obiettive e comunque poco «libere» della fonte di informazione. Una stampa locale, di zona, sostenuta economicamente dai cittadini edagli organismi locali, può effettivamente essere un veicolo fondamentale attraverso il quale vivacizzare e incanalare la partecipazione, purché attraverso essa possano farsi sentire tutte le voci democratiche, non sol-
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tanto per mettere in rilievo le manchevolezze dell'organizzazione sociale, ma soprattutto per informare costruttivamente, per fare proposte, in un continuo dialogo dei cittadini e dagli organismi lonismi ed enti di zona con i cittadini.
È in questo senso che interpretiamo e proponiamo il Dialogo come mezzo di informazione alla zona ormai da anni. Ci siamo accorti però che in questo momento c'è bisogno della massima collaborazione dei lettori.
Chiunque potrà scriverci segnalando problemi, esprimendo opinioni sia su argomenti già trattati dal Dialogo, sia su problemi di attualità non ancora trattati.
Potrete collaborare anche segnalando semplicemente al Dialogo il vostro nominativo, rendendovi disponibili per trattare argomenti dei quali siete a conoscenza perché collegati col vostro lavoro o professione. Stiamo svolgendo una azione per avere un «corrispondente» nelle fabbriche, nelle scuole, in Enti di zona ecc., che aldilà dei canali ufficiali di informazione, ci segnali e scriva esso stesso articoli su argomenti o problemi che di volta in volta nascessero localmente. Inoltre la Redazione è aperta: chiunque sia interessato a collaborare attivamente, può frequentare inizialmente la redazione il martedì sera, in V.le Molise 5, rendendosi conto di come è organizzato il Dialogo, prendendo anche solo successivamente la decisione di collaborare o meno come redattore. Chi poi fosse interessato ad altre attività culturali, può proporre nuove iniziative o collaborare a quelle in corso, nell'ambito della Cooperativa «II DialogoInformazione e Cultura», editrice del giornale.
Aspettiamo di ricevere dai volonterosi un cenno telefonico o scritto; più sbrigativo sarebbe vedersi direttamente un martedì sera qualsiasi in redazione.
QUESTO NUMERO
3 SPAZIO CASA
5 ANZIANI 7 KORESEVARTA T.I.B.B.
finirà il caos in pie CO
Chi di noi non si è trovato a transitare con un'automobile con un mezzo pubblico in piazzale Cuoco? Sicuramente numerose volte qualcuno avrà imprecato a causa del traffico sempre intenso in qualsiasi ora del giorno. Forse tutto questo sta per avere termine.
Piazzale Cuoco è infatti uno dei nodi più importanti dell'ingresso a Milano dall'autostrada del Sole, ed oltre ad essere un passaggio obbligato, rappresenta un punto di notevole ingorgo stradale. per cui finalmente si è sentita l'esigenza di sveltire il transito.
Appunto per queste cose è stato fatto un progetto che prevede l'apertura al traffico della parte centrale del piazzale in modo da permettere il rapido passaggio del traffico diretto verso viale Molise e viceversa.
Questo progetto è stato presentato il 26 novembre 1976, e dopo aver sentito il parere delle Ripartizioni comunali interessate ai lavori e di alcuni servizi tra cui ATNi. ENEL, SIP ed altri, in data 24 gennaio 1977 il coordinamento comunale ha dato parere favorevole ai lavori. Ora il progetto è pervenuto al Consiglio di Zona, dal quale si aspetta una sollecita decisione in merito, decisione che comunque sembra possa arrivare in un tempo abbastanza breve.
Maurizio Rebutti
iso ali lettori
Informiamo i nostri lettori che, a seguito delle nuove norme sui moduli di conto corrente postale, non ci è più possibile pubblicare sul giornale il bollettino di versamento a noi intestato. Dobbiamo così interrompere un servizio che aiutava molto gli abitanti della zona nell'inviarci il loro abbonamento-contributo.
I nostri lettori potranno comunque richiedere presso qualsiasi ufficio postale i nuovi bollettini ed effettuare i loro versamenti sul nuovo conto corrente postale n° 57644205 intestato a IL DIALOGO Å periodico della Zona 4 - Viale Molise 5 Å Milano.
I versamenti possono anche essere effettuati presso la redazione in Viale Molise 5 (scala E piano terreno) negli orari di segreteria il martedì, giovedì e venerdì mattina ed il martedi dalle ore 21 alle 23.
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200 lire per viaggiare peggio
Il Consiglio Comunale ha «finalmente» approvato l'aumento dei biglietti tranviari. Dal primo di novembre si paga per ogni corsa in metrò o in superficie 200 lire. Bisogna dire che non è stata una decisione facile: polemiche si sono levate da ogni parte e sona anche sfociate in episodi di aperta ostilità verso l'ATM ed i suoi mezzi. Ci sono stati assalti agli autobus, dirottamenti, danneggiamenti alle macchine obliteratrici dei biglietti. Non era difficile incontrare sui tram scritte di protesta a vernice e sui muri sono comparsi slogan sulla necessità della gratuità del servizio di trasporto pubblico. Ricordiamo però che se le manifestazioni violente sono di pochi, il malcontento è molto più vasto. Milano ha ora tariffe tranviarie che sono tra le più care d'Italia: ricordiamo che a Roma il prezzo del biglietto è stato da poco portato a 100 lire, dalle 50 a cui si trovava in precedenza, mentre a Bologna esistono fasce di orario in coincidenza con l'apertura e la chiusura di fabbriche e scuole, in cui il trasporto è gratuito.
Noi siamo convinti che qualsiasi servizio, anche se pubblico debba essere pagato; il problema è se il prezzo è giustificato dalla qualità del servizio stesso.
Lo scorso anno l'ATM ha perso 180 miliardi nel corso della sua gestione. Su questo passivo incide la spesa per il rinnovamento del parco automezzi, per l'acquisto di nuovi autobus e tram. Dietro questa azione vi è l'evidente tentativo di dare all'azienda un volto più moderno ed efficiente e questa mossa è la logica conseguenza della politica cominciata qualche anno fa con la creazione dei percorsi preferenziali riservati agli autobus. Nonostante tutto ciò il servizio è ancora molto lento: i percorsi preferenziali si perdono nel caos del traffico.
QUALCHE ESEMPIO
La linea 90-91 si svolge per tutta la sua lunghezza sui viali della circonvallazione cittadina. Si tratta, come chiunque può osservare di strade dalla carreggiata molto ampia e che quindi dovrebbero permettere agevolmente il transito ai pesanti mezzi del-
l'ATM. Invece, a causa del gran numero di automezzi privati, si creano delle strozzature in alcuni punti particolari, come per esempio in Piazzale Lodi, che fanno accumulare ai filobus ritardi su ritardi. Non è difficile perciò aspettare un mezzo di questa linea anche per una ventina di minuti e osservare alle sue fermate gruppi di una trentina di persone spazientite.
La linea 84 soffre degli stessi mali perchè deve sopportare il traffico in uscita dalla Autostrada del Sole e diretto verso il centro storico, dove sono concentrate buona parte delle attività economiche e finanziarie della nostra città.
È quindi logico, in una città che per la sua stessa struttura favorisce il traffico privato, che un aumento del prezzo del biglietto tranviario non seguito da una adeguata politica di agevolazione del trasporto pubblico rischia di trasformarsi da sanatoria del bilancio nel suo crollo definitivo. Infatti ora che il costo dello spostamento in automobile diventa concorrenziale col prezzo del viaggio in autobus, almeno su percorsi medi, sempre più persone sceglieranno la prima a scapito del secondo.
Rimane poi molto discutibile la maniera in cui questa decisione è stata presa, con il voto favorevole della Democrazia Cristiana. Questa larga maggioranza è costata parecchio sul piano politico, perché i partiti di giunta hanno dovuto accettare le richieste democristiane, e cioè la «riconsiderazione» della tranviarizzazione della linea 90-91 e l'impegno per la costruzione del terzo tronco di metropolitana. È soprattutto la seconda richiesta che ci lascia molto perplessi: ai costi attuali scavare un tunnel sotto la città sarebbe un suicidio economico. C'è solo da sperare che la consueta lentezza burocratica lavori una volta tanto a favore del contribuente.
L'intenzione di questo articolo è quella di aprire dalle pagine del nostro giornale un discorso a tutte le forze politiche e sindacali direttamente interessate al problema del trasporto pubblico. Invitiamo perciò tutte queste forze a farci pervenire il loro pensiero in merito..
Lusardi Tiberio
UN CENTRO SANITARIO PER GLI ANZIANI
Il Consiglio di Zona 4 è stato investito del problema degli anziani con la presentazione, da parte della Lega Pensionati Calvairate e del Gruppo Anziani Molise, della seguente petizione firmata da un gran numero di pensionati.
Nell'assemblea del 29-9-1977 della LEGA PENSIONATI CALVAIRATE, tenutasi nei salone della Biblioteca Comunale Rionale, fra, gli altri argomenti, si è discusso anche del progetto di riordinamento e potenziamento delle strutture sanitarie nella zona 4, che codesto Consiglio ha in esame.
Ne è derivata, di conseguenza, la necessità di una iniziativa per l'inserimento di un servizio socio-sanitario, non più procrastinabile, al fine di soddisfare le esigenze di migliaia di anziani residenti nel rione.
Si richiede di dotare le nuove strutture di una Sezione medicogeriatrica (vedasi Legge Regionale n. 16) e se possibile, con annesso ambulatorio per la pratica di iniezioni, anche a carattere ciclico (per l'infanzia: antipolio, antidifteriche, ecc. e per gli anziani: antinfluenzali o altre).
Tale richiesta, già avanzata nel lontano 1973 è rimasta insoddisfatta; si ritiene che nel progetto elaborato dalla Vostra Commissione Sicurezza Sociale, possa avere spazio e accoglimento anche questa, che presentiamo unitamente al GRUPPO
ANZIANI MOLISE, sicuri e fiduciosi che verrà presa in giusta considerazione.
L'intervista con il Preside Georgiacodis apparsa sul numero scorso del nostro giornale ci ha offerto l'opportunità di verificare, parlando con alcuni studenti ed «ex» dell'Einstein, che non tutte le affermazioni del Preside su questa scuola presentataci ancora una volta quale «scuola tipo» corrispondono a verità. Così, ad esempio, abbiamo potuto sapere che i laboratori non è vero che «sono molto usati» (come sottolineò la bidella lo scorso mese), ma non lo sono quasi per niente (problema per altro comune anche al Verri, dove però si cerca per lo meno di giustificare questa carenza). Inoltre le due aule che il mese scorso, a pian terreno, erano state presentate come due nuove classi, servono in realtà rispettivamente da aula professori e da aula colloqui. Ma tralasciamo un attimo questo aspetto della ormai annosa polemica che non ci vede certamente né primi né unici nel denunciare una certa situazione, e veniamo piuttosto al significato che vuole avere l'intervento del Dialogo di questo mese sull'Einstein.
Pensiamo sia giusto proporre una serie di riflessioni ai genitori, agli studenti ed agli insegnanti, le considerazioni sulle quali lasciamo a queste componenti della scuola, ma che a nostro parere devono essere fatte per chiarire una volta di più se il ruolo dell'Einstein sia veramente quello di una scuola che funziona o piuttosto quello di una scuola arretrata.
Il nozionismo, o «quel tipo di studio», se così preferisce chiamarlo chi lo difende, può essere già terreno di riflessione: c'è da chiedersi se non sia
nozionismo un insegnamento che non lascia spazio a discussioni o dibattiti con gli studenti, specie se questi non sono del tutto del parere dell'insegnante; uno studio dove la pratica scientifica è quasi del tutto ignorata. Serve questo studio? E veramente segno di maturità studiare 80 pagine di un libro da un giorno all'altro?
Forse è sintomatico il fatto che ci sia chi, giudicato due volte immaturo nelle prime classi dell'Einstein, riesce a fare un triennio e a dare la maturità fuori da questa scuola. (Uno degli studenti con cui abbiamo parlato).
È giusto allora chiederci se questo studio, che è poi quello che fa la selezione, serva una volta usciti da questa scuola.
Si vuole forse pensare che chi esce dall'Einstein avrà meno difficoltà all'Università che un qualunque altro studente? Non si spiegherebbe allora un'Università che continua ad essere frequentata tranquillamente da tutti gli studenti che escono dalle altre scuole dove «non si studia».
E poi siamo certi che il rapporto insegnante-studente impostato in molti casi sull'autoritarismo e quasi sempre sulla concezione che il professore parla perché è laureato e lo studente tace perché non lo è sia il miglior modo di far scuola?
Pensiamo ora al problema dell'apertura al pomeriggio agli studenti. Un non-problema, visto che il buon funzionamento di una struttura dipende anche dal massimo utilizzo che se ne riesce a fare (utilizzo = utilità).
agli studenti. Si considerano degli immaturi, incapaci perfino di usare le loro stesse strutture al pomeriggio? Eppure questi studenti sono gli stessi che si riuniscono in casa, in un locale qualsiasi o magari al Verri per studiare al pomeriggio. Perché allora aver paura o trattare da incapaci i propri studenti o i propri figli? Forse sono le scritte sui muri o gli scioperi (in ultima analisi le manifestazioni più evidenti e clamorose dell'insoddisfazione studentesca) le cose che impressionano all'interno dell'Einstein. Allora a questo punto apriamo un altro discorso. Certo nessuno vuole negare la crisi in cui si trova la scuola italiana ed è con fiducia che tutti guardiamo alla ormai prossima riforma della scuola secondaria: ma il disagio dei giovani non è forse sintomatico di una situazione scolastica ormai superata e bisognosa di una sostanziale modifica? Forse l'Einstein non è in crisi? Eppure la riforma della scuola superiore, che comunque sarà formulata comprenderà una revisione dei metodi di insegnamento, dei programmi e delle materie, investirà anche questa scuola!
Lo spostamento al 15 gennaio 1978 del termine per la scelta sulla comunione dei beni familiari ci permette di tornare sull'argomento con un articolo molto schematico ma ci auguriamo sufficientemente chiaro da permettere a tutti di chiarire dubbi e preoccupazioni sull'argomento.
A CHI INTERESSA
La legge riguarda solo le coppie che hanno contratto matrimonio prima del 20 settembre 1975.
Le coppie sposatesi dopo tale data hanno già fatto la loro scelta all'atto del matrimonio e non debbono perciò preoccuparsi di questa scadenza.
CHE COSA RIGUARDA
La legge riguarda tutti i beni tranne: quelli acquistati prima del matrimonio, quelli avuti per donazione o successione (eredità), quelli di uso strettamente personale, quelli adibiti all'esercizio della professione.
COMUNIONE DEI BENI
Il regime di comunione comporta che ogni bene acquistato da uno dei coniugi è di proprietà anche dell'altro, anche .se sull'atto di acquisto o immatricolazione (appartamento, auto, ecc.) figura un solo nominativo. Questa suddivisione di proprietà comporta anche una divisione di doveri e responsabilità. Questo regime di comunione dei beni è automatico per tutti i beni acquistati dopo
All'Einstein si dice che questa scuola funziona bene. Eppure al pomeriggio è vuota e chiusa il 20 settembre 1975. Chi intende mettere in comune i beni acquistati dopo tale data non deve perciò fare alcuna dichiarazione. Viceversa per i beni acquistati dopo il matrimonio, ma prima del 20 settembre 1975, i coniugi che desiderano metterli in comune devono fare congiuntamente una apposita dichiarazione davanti al notaio. La scelta della comunione dei beni è irreversibile.
SEPARAZIONE DEI BENI
Il regime di separazione comporta che ogni coniuge acquista e amministra i suoi beni assumendone utili e responsabilità. Questo regime è automatico per i beni acquistati prima del 20 settembre 1975 e, ovviamente per quelli acquistati prima del matrimonio precedentemente avvenuto.
Invece chi desidera che la separazione continui anche per i beni acquistati dopo il 20/9/75 deve dichiararlo davanti ad un notaio o ad un ufficiale di stato civile.
Questa dichiarazione può essere fatta da un solo coniuge, anche senza informare l'altro coniuge o addirittura contro il suo parere; in questo caso è richiesta la presenza di due testimoni.
Anche la scelta per la separazione è irreversibile, ma di fatto è meno vincolante di quella per la comunione in quanto nulla vieta che due coniugi dopo aver scelto il regime di separazione acquistino un bene (ad esempio l'appartamento)
Se le contraddizioni che anche questa scuola sicuramente vive non emergeranno, si arriverà all'assurdo di dover applicare una riforma in un istituto «dove tutto funziona bene», dove nulla fa presupporre l'esigenza di una riforma, Solo in quel momento sarà chiaro che l'Einstein, come le altre scuole, è ormai vecchio, forse più vecchio. Ma nessuno nel suo interno sembra accorgersene.
Mario Caprotti
intestandolo ad entrambi come si è sempre fatto finora.
QUALE REGIME SCEGLIERE
Indicare quale sia la scelta migliore tra comunione e separazione dei beni è impossibile, dipendendo dalla particolare situazione di ogni coppia. Si possono dare al massimo delle indicazioni. Innanzitutto si può dire che nella maggior parte dei casi, per la coppia che vive dei propri stipendi o pensioni, che possiede l'appartamento in cui abita e magari la casetta in campagna, la differenza quasi non esiste. Da un punto di vista fiscale, la comunione dei beni è favorevole (porta cioè a pagare meno tasse) quando è vicina l'apertura di una successione o quando il patrimonio di uno dei coniugi è molto superiore a quello dell'altro. Il reddito infatti, imputato metà a ciascun coniuge, porta ad una minore tassazione per effetto della progressività dell'imposta. Può essere invece conveniente la separazione quando uno dei due coniugi, ad esempio imprenditore, abbia o possa assumere impegni di carattere economico cui potrebbe non riuscire a far fronte solo con i propri impegni; in caso di comunione l'altro coniuge dovrebbe qui intervenire con la propria metà d; patrimonio. In caso di separazione invece il patrimonio dell'altro coniuge non verrebbe assolutamente toccato. r.g.
2 il dialogo contraddizioni
all' Einstein
I CONIUGI AL BIVIO: comunione o separazione?
spaziocasa
I problemi connessi con l'abitazione diventano sempre più complessi. Equo canone, canone sociale, spese reversibili, problemi condominiali, rapporti inquilino-proprietario, leggi e disposizioni, aumento dei fitti interessano ormai tutti i cittadini.
Allo scopo di chiarire queste problematiche ed aiutare i nostri lettori ad uscire dal dedalo di norme e disposizioni, 11 Dialogo dà avvio da questo numero ad una apposita rubrica che si avvarrà del contributo del Sindaca. to Inquilini e di tutti quegli organismi che si occupano di questi problemi. La rubrica è inoltre a disposizione di tutti i lettori che vorranno sottoporci quei problemi di interesse generale: rispondendo a loro si contribuirà ad una migliore conoscenza delle varie questioni che interessano la casa. Indirizzare le richieste di chiarimenti a IL DIALOGO - periodico della zona 4 É Spazio Casa - viale Molise 5 - 20137 MILANO.
legge 51
Canone Sociale Riscatto Finanziamenti
Questa legge, che è in pratica uno stralcio della legge n. 1000 (meglio nota come Programma decennale di Edilizia Pubblica) ha per la prima volta, portato alcune novità (positive) nel settore dell'edilizia Pubblica.
Vediamo di riassumere quali novità porta a Milano questa legge:
1) sul canone sociale
La legge 513 fissa dei canoni minimi rispettivamente di L. 5.000 per il Nord e di L. 3.500 per il Sud, a vano legale, per le case già costruite e di L. 7.000 e 5.000 per ogni vano di nuova costruzione (canone mensile).
La stessa legge introduce alcuni elementi di socialità fissando un affitto simbolico per le famiglie con redditi minimi (L. 1.200.000) e prevedendo un raddoppio del canone per coloro che superano i 7.200.000. Tutto ciò in attesa di una definizione più completa di tutta la materia.
Questa parte della legge era inutile se tutti gli IACP avessero rispettato i contenuti della 865. Invece (escluso Milano) gli Istituti Autonomi per le Case Popolari hanno continuato a vivacchiare in attesa di una morte sempre più certa. Esclusa Milano, dicevamo. Infatti nella nostra città si è costretto lo IACPM a varare una delibera che per la prima volta dice chiaramente che chi più ha più paga, chi meno ha meno paga. per questa ragione che il Sunia insieme alle altre organizzazioni degli inquilini e alle forze di sinistra del Consiglio di Amministrazione dello IACP hanno sostenuto che bisogna migliorare il canone sociale senza per questo adottare la parte della 513 che fissa i canoni minimi.
Gli unici oppositori a questa volontà quasi unitaria sono l'APIA e la D.C. Perchè?
Essi sono d'accordo nel dire che se si applicasse la Legge 513 si avrebbero più entrate nelle casse dello IACPM (rispetto alle entrate con l'attuale canone sociale), però gli affitti verrebbero stabiliti diversamente. Ed hanno ragione. Infatti, prendiamo ad esempio il sistema attuale di canone sociale: per le prime 3 fasce (fino
a L. 3.500.000 di reddito) se venisse applicata la legge 513, si avrebbero aumenti compresi tra il 220-280% spetto ad oggi; per le fasce intermedie
(sino a L. 7.200.000) si rimarrebbe più o meno nella situazione attuale; per i redditi oltre tale reddito ci sarebbe un ribasso dell'attuale affitto (ribasso anche del 120%)
Crediamo che fare commenti su questa posizione dell'APIA e della D.C. sia inutile; lasciamoli fare agli inquilini, ormai abbastanza maturi per stabilire chi fa gli interessi dei lavoratori. sul riscatto
Dal 17 Agosto 1977 non si possono più fare domande per il riscatto. È una positiva novità della legge. Per la Zona 4 non esiste questo problema dal momento che dei 24.000 alloggi riscattabili a Milano non sono compresi stabili della nostra Zona. Esisteva però il problema delle 11.000 domande che erano state presentate prima del 17 Agosto. Per queste domande, che dovranno essere confermate, lo IACPM dovrà offrire l'alloggio in vendita però, al prezzo che verrà stabilito dall'Ufficio Tecnico Erariale, e questo prezzo deve essere riferito ai prezzi di mercato. Chi compra, quindi, dovrà pagare circa 15-20 milioni per 2-3 locali. L'invito che questo Sindacato rivolge agli inquilini è questo -- Non lasciatevi imbrogliare — Non acquistate alloggi! La svendita delle Case Popolari è sempre un insulto alla coscienza delle masse popolari e dei lavoratori che si battono per il diritto alla casa e prezzo equo. sui finanziamenti
Questa Legge stanzia 1.078 miliardi, da spendere al più presto, fra tutte le Regioni. Alla Regione Lombardia sono stati assegnati 125 miliardi.
E, diciamolo subite, troppo pochi, rispetto al bisogno di case che esiste. soprattutto nei grandi agglomerati urbani.
La legge dice di spendere questi soldi, dove esistono problemi più urgenti, soprattutto nelle grandi città. Infatti subito la Regione Lombardia ha distribuito a casaccio (sistema a pioggia) questi soldi (soprattutto per accontentare certi «feudi») Subito vi è stata la ferma
protesta del SUNIA e di alcuni partiti politici PCI-PSI), la Regione ha quindi dovuto cambiare il tiro e distribuire i fondi con sistemi meno clientelari.
A tutt'oggi la cifra stabilita per il Comprensorio milanese si aggira attorno ai 45 miliardi.
La legge dice anche (rivendicazione del Sunia che è stata accolta) che una parte di tale cifra — fino al 10% — può essere destinata al recupero del patrimonio edilizio esistente di proprietà pubblica ed anche per i cosiddetti «alloggi parcheggio», case degradate inserite nella legge 167. Tutti problemi che nella nostra zona sono attualissimi e che meritano un articolo a parte.
Chiudendo questo articolo, raccomandiamo molta attenzione da parte di tutti gli inquilini a questi problemi, se vogliamo veramente che la volontà popolare sia rispettata. L'iniziativa de «Il Dialogo» di tenere un'apposita rubrica su questi problemi è un fatto positivo, che conferma d'altra parte le tradizioni di giornale libero, indipendente e nello stesso tempo impegnato nei problemi del quartiere con una visione di rinnovamento e di avanzamento democratico.
È augurabile che lo stesso impegno e la stessa adesione dei cittadini della zona sostengano il SUNIA e tutte le forze democratiche impegnate nella battaglia per dare ai cittadini una casa a prezzo equo con i servizi essenziali nella nostra società.
Paolo Serra
Vogiono smantellare la Lagomarsino
Le vicende economiche della «Lagomarsino» rispecchiano nei particolari il processo di smantellamento subito in questo periodo da molte fabbriche dello stesso settore. La crisi del settore meccanico non è tuttavia legata all'attuale momento di rilassamento economico dell'industria italiana, ma ha origini ben più lontane; si può ben dire che oggi si raccolgono i «frutti» della mancata programmazione degli introiti che, Lagomarsino e fabbriche di questo settore fecero nel periodo di «boom» economico negli anni «60». Si trattava di investire fin d'allora nella ristrutturazione degli impianti, trasformando la produzione da meccanica in elettronica, attraverso la ricerca di nuove apparecchiature più sofisticate e commerciabili degli ormai invendibili elettrodomestici.
La miopia dei Lagomarsino e il loro attaccamento al facile guadagno diresse la fabbrica in tutta altra direzione: la produzione si stabilizzò su pochi modelli di macchine da scrivere e i brevetti per apparecchiature più sofisticate nonchè i pezzi smontati di queste vennero richiesti direttamente a grandi multinazionali, come la Philips o la Facit che non avevano alcun interesse alla ristrutturazione degli impianti e all'aumento del numero dei lavoratori occupati.
A questa gretta posizione nel Luglio '76 risposero le forze sindacali con una proposta di rinnovamento della produzione che doveva portare, attraverso una serie di azioni senza grossi rischi, allo sganciamento della fabbrica dal «colonialismo» delle multinazionali. Il programma di massima era questo: arrivare a una produzione elettronica completamente «Lagomarsino» attraverso un accordo con l'Olivetti che, in cambio di una partecipazione ai guadagni nelle vendite dei prodotti Lagomarsino, s'impegnavaalla 'formazione tecnica degli operai oltre ad un iniziale appoggio economico. Questo piano che poteva risollevare la fabbrica e il suo mercato dall'attuale crisi, è stato brusoarnente interrotto due mesi fa dai padroni dell'azienda ai quali conveniva molto di più il vantaggioso e momentaneo profitto che derivava loro dalla vendita diretta dei prodotti Philips. È quindi chiaro ora il loro intento: quello di smantellare la fabbrica e costituire un'agenzia di import-export, lasciando sul lastrido le famiglie dei lavoratori (non si sa come pagare gli stipendi di Ottobre e i prossimi). In questo caso, vista la possibilità di recupero della produttività e commerciabilità della Lagomarsino appare indispensabile un intervento del capitale statale o l'appoggio commerciale dell'Olivetti
Massimo Piovani
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CONSIGLIO DI ZONA 4 dialogo aperto
cronac
In questa rubrica viene riportata, senza pretesa di completezza, una breve sintesi di quanto diScusso e deliberato dal Consiglio di zona 4 che di norma si riunisce, con scadenza quindicinale, il mercoledì alle ore 21 presso la sede di Viale Molise 70 (tel. 589391).
Per brevità il Consiglio di zona viene indicato con 0CdZ,,.
CONSIGLIO DEL 28 SETTEMBRE
1977
Presenti 11 consiglieri:
Giacalone, Favole, Gioni D.C.Alfano P.R.I. - Buongiorno, Cuerrini, Stocco P.C.I. - Piccioni, Sacchi P.S.I. - Rossi D.P.Presiede Bertogli indipendente. Sono presenti 6 cittadini. Nella mezz'ora riservata agli interventi del pubblico hanno preso la parola:
un dipendente della Lagomarsino per denunciare la grave situazione occupazionale dell'azienda.
un rappresentante del Comitato Antifascista che illustra i motivi che hanno determinato l'occupazione dello stabile di Via Cadore 25 un cittadino del quartiere che denuncia un ennesimo atto di teppismo fascista ai danni di un giovane della zona. Il presidente comunica che i Consiglieri di zona Pennati della D.C. e Meneghello del P.C.I. hanno presentato le dimissioni. Il CdZ ne prende atto. Viene ratificata dal Cdz la nomina di tre rappresentanti nel comitsto provvisorio di gestione della Biblioteca Calvairate. Si passa alla trattazione dell'ordine del giorno.
1° — CONCESSIONI EDILIZIE Vengono ratificate tutte le decisioni prese dall'apposita commissione.
2° — VIA SCIESA 14
Viene chiesto che il secondo corpo dello stabile venga inserito in “167». Nessuna opposizione.
3° — P.ZZA IMPERATORE TITO
Viene fatto rilevare che da tempo il CdZ ha chiesto l'esproprio dell'area necessaria alla definitiva sistemazione della carreggiata e della piazza. Una serie di incontri sono avvenuti anche con la proprietà dello stabile per addivenire ad una soluzione, ma con scarsi risultati. Un incontro con la proprietà ed il CdZ è fissato per il lunedì successivo
4° — AREA SANFELICE PER CAMPI GIOCO L'argomento, sul quale II Dialogo ha attirato l'attenzione del CdZ con la pubblicazione di una foto e di un commento che denunciava la situazione. é stato messo in discussione per chiedere ('applicazione della convenzione tra Amministrazione Comunale e proprietà. Si sollecita la Presidenza a risolvere il caso.
5° — VIA CADORE 25 - OCCUPAZIONE ABUSIVA
Da parte di alcuni consiglieri viene suggerito di analizzare i motivi che hanno spinto all'occupazione e proporre una utilizzazione pubblica dell'edificio anche sulla base delle indicazioni dei giovani occupanti che lo vorrebbero trasformare in un luogo di ritrovo per i giovani della zona. Vengono mosse alcune critiche al metodo dell'occupazione anche se si tratta di edifici da lungo tempo lasciati inutilizzati. La cosa passa alle Commissioni Territorio e Casa.
6° — ESTENSIONE E STRALCI
VINCOLI DI 167
Vengono chiesti i vincoli di 167 per quegli stabili inseriti nel documento approvato dalla Commissione Territorio che viene anche approvato dal CdZ.
7° — SCUOLA MATERNA CA-
RABELLI - RICHIESTE DAL CONSIGLIO DI SCUOLA Viene dato parere favorevole alle richieste formulate da quella scuola al Comune per sistemare a verde la via Venosa.
8° — PARERE RICHIESTO PER CONCESSIONE LOCALI SCOLASTICI Rinviato al prossimo CdZ.
Il Consiglio termina alle ore 1,15 del 14 settembre 1977
CONSIGLIO DEL 12 OTTOBRE
1977
Presenti 13 consiglieri:
Alfano PRI - Giacalone, Favole, Gioni, Brindesi, Pennati DCGuerrini, Stocco, Buongiorno PCI - Monti PSI - Rossi DP - Savasta PLI presiede Bertogli indipendente.
Sono presenti 8 cittadini. Nella mezz'ora riservata agli interventi del pubblico hanno preso la parola:
— il rappresentante della Lega contro i tumori delegazione Molise che espone il suo dissenso sull'articolo apparso su II Dialogo di ottobre in relazione al nuovo ambulatorio oncologico. Alcuni consiglieri ribattono ad alcune dichiarazioni di disponibilità della Lega a collaborare con il CdZ. Il direttore de II Dialogo, presente in sala, replica rivendicando il diritto di critica su quanto successo che, come espressamente detto nell'articolo, non andava ad intaccare il lavoro svolto dalla Lega ma bensì le modalità con le quali la Lega si è sempre posta nei confronti della zona ed in particolare nel momento in cui si è deciso di ampliare l'ambulatorio deciso, tra l'altro, senza sentire gli organi del decentramento ed i cittadini della zona; ha inoltre assicurato sia l'Arch. Alfano, intervenuto sull'argomento, sia il rappresentante della Lega che eventuali lettere che volessero inoltrare al giornale per chiarire la questione verranno, come di consueto, pubblicate. Si passa alla trattazione dell'ordine del giorno.
1° — CONCESSIONI EDILIZIE Viene ratificato quanto approvato dalla apposita commissione.
2° — RELAZIONE PRESIDENTE COMMISSIONE CASA La dettagliata relazione sui lavori della Commissione Casa viene approvata. Si accende una approfondita discussione sull'opportunità di emettere un volantino che richiamasse l'attenzione dei cittadini sulle ristrutturazioni abusive delle case e sulla vendi-
GAMBE CORTE'
ta frazionata degli alloggi. Si concorda su un testo leggerrnente diverso da quello proposto dalla Commissione.
3° — CONVENZIONE CONCORDATA TRA COMUNE E ASSIMPREDIL PER CONCESSIONE DIRITTO DI SUPERFICIE Il coordinatore della Commissione Territorio illustra dettagliatamente il contenuto della convenzione. Il problema verrà ripreso, per il parere, nel prossimo CdZ.
4° — PARERE RICHIESTO PER USO DI LOCALI SCOLASTICI Le richieste da parte di organismi per l'uso di locali scolastici (essenzialmente le palestre) con il parere favorevole degli organi della scuola vengono tutte approvate con esclusione di quella per la piscina della elementare Monte Velino per ia quale si chiedono ulteriori garanzie di funzionalità e sicurezza igienica.
5° — PARERE FONDO ZONALE A RENDER CONTO Viene espresso parere favorevole.
6° — DEPOSITO TIR IN ZONA Viene rinviato al prossimo CdZ. Il Consiglio termina alle ore 1,30 del 13 ottobre.
IL CONSIGLIO DI ZONA 4 SI RIUNIRA' PRESSO LA PROPRIA SEDE DI VIALE MOLISE 70 (tel. 589391) PER DISCUTERE PROBLEMI INTERESSANTI LA ZONA
Mercoledì 9 NOVEMBRE Mercoledì 23 NOVEMBRE Mercoledì 7 DICEMBRE Mercoledì 21 DICEMBRE
Nella prima mezz'ora di ogni consiglio, che inizia alle ore 21, i cittadini possono esporre ai consiglieri problemi che interessano l'intera comunità. Le sedute del Consiglio sono pubbliche.
Raccogliendo l'invito della rubrica «Dialogo Aperto» che sollecita il dibattito su argomenti di attualità e che interessano cittadini della nostra Zona e facendo riferimento all'articolo firmato dal signor Usuelli del Comitato Elettori Liberali della Zona 4, ritengo utile puntualizzare e chiarire ai lettori del Dialogo quali sono le posizioni del PSI sui temi trattati.
Non è nella nostra intenzione seguire lo stile polemico e astioso del signor Usuelli, ma intendiamo parlare delle cose che ci riguardano da vicino come cittadini della zona 4 nel modo corretto e costruttivo che distingue la nostra azione politica nella zona.
Che il decentramento sia sorto a Milano quando il Comune era amministrato dai Socialisti e dai Democristiani non ci sono dubbi, che il Partito Socialista sia 'stato il promotore più convinto della validità del Decentramento è una verità che nessuno può smentire.
Quando leggiamo che il Consiglio di Zona rappresenta solo «palestra di vuoti esercizi di parole e affermazioni ideologiche» peggio ancora che costituisce «luogo ove riunioni sono divenute dispute ideologiche mentre si constata giorno per giorno la caduta dei miti della sinistra», riteniamo queste affermazioni giudizi espressi con estrema leggerezza nei loro contenuti politici. Per quanto riguarda le accuse rivolte all'attività del Consiglio di Zona, inesattezze, interpretazioni personali, mancanza di approfondimento dei problemi affrontati, rivelano nell'articolo intendimenti esclusivamente elettoralistici. Esiste una situazione anomala nel Consiglio di Zona che ne pregiudica il buon funzionamento; essa è data da due fattori non secondari: il Presidente non ha mai posto alla discussione delle forze politiche rappresentate nel Consiglio di Zona un documento politico-programmatico dei lavori da svolgere.
la posizione politica indefinita del Presidente dopo le dimissioni dal Partito che rappresentava [il PSDI]. Bisogna aggiungere inoltre che la maggioranza di centro-destra risultante dalle votazioni sui vari problemi affrontati dal Consiglio, non rispetta la effettiva volontà popolare espressa il 15 Giugno del 1975 nella Zona. Diciamo che in questa situazione anomala è difficile costruire, e che dare le colpe ai vari Assessori Comunali e Regionali quando si è partecipi di una maggioranza di centro-destra e quindi responsabili del non funzionamento del Consiglio di Zona è veramente camminare con le «gambe corte».
Se aggiungiamo a ciò il fatto che attualmente i Consigli di Zona mancano di potere reale e che non hanno possibilità di incidere direttamente sui problemi locali, diamo veramente al cittadino l'esatta informazione sull'operato del Consiglio di Zona.
Noi socialisti insistiamo che è ormai tempo che si dia attuazione al Decentramento e che si vada alle elezioni dirette dei Consigli di Zona.
In riferimento alle illazioni avanzate dal Comitato Elettori Liberali della Zona 4 nei confronti delle sinistre sugli altri problemi specifici che riguardano la Palazzina Liberty, il Teatro Quartiere, la palazzina di Viale Puglie, il Comitato Sanitario di Zona, e l'Ortomercato, dobbiamo dare atto al giornale di quartiere che non ha mai trascurato di trattare questi argomenti con spirito critico e con la massima competenza e correttezza, dando una esauriente informazione alla cittadinanza sugli argomenti sopracitati.
Sergio De Marco Coordinatore di Zona PSI
Ricordati che è sempre importante avere una buona banca.
Una buona banca ti serve.
Una buona banca dà un interesse preferenziale ai diciottenni.
Aiuta i piccoli imprenditori.
E, grazie al "tempo reale" e al "terminalista cassiere", ti evita code e tempi lunghi.
Ma la nostra è una buona banca non solo perché oltre a questi servizi ha tutti quelli di una banca normale, ma anche perché da cento anni opera in Lombardia.
Guardando all'Europa. Per servirti.
A una buona banca ci si affida.
E' il nostro caso.
Nel '76 ci sono stati affidati 1.200 miliardi che abbiamo amministrato un po' dovunque in Lombardia. Infatti abbiamo ormai 61 filiali in questa regione. E siamo presenti con 15 sportelli all'interno di altrettante grandi aziende.
Ma, dalla nostra regione, ci viene accordata questa fiducia anche perché abbiamo corrispondenti in tutto il mondo.
Perché siamo una buona banca.
o
CREDITOCOMMERCIALE ricordati questo nome AG.7- VIA PISTRUCCI 25-20137 MILANO TEL. 544281-544282 4 il dialogo
Credito Commerciale s p a - capitale sociale, riserve e fondi L.50 696 597 082 Sede Sociale Cremona Reg Impr Cremona N 178
Dalle pagine del DIALOGO lo scorso mese si è aperta una campagna contro l'emarginazione con l'intento di offrire, ai cittadini interessati, un'occasione per discutere e denucniare i propri problemi.
Avevamo detto che fondamentale, per la buona riuscita di questa iniziativa, doveva essere l'abbinamento dei servizi da parte della redazione alle testimonianze di tutte le persone coinvolte o comunque interessate alla realtà dell'emarginazione.
L'ESCLUSIONE SOCIALE
In questo numero ci occupiamo degli anziani e dei loro sempre irrisolti problemi.
In Italia gli anziani rappresentano il 15% di tutta la popolazione e si calcola che intorno agli anni 80 la percentaule arriverà al 20%.
È chiaro che non è più possibile trascurare questa problematica.
Come già avevamo detto lo scorso mese, i miti che caratterizzano la nostra società fanno sì che chiunque non sia sufficientemente produttivo è collocato al margine della vita sociale e successivamente ne è escluso. La dinamica dell'esclusione è strettamente legata all'abbinamento dei comportamenti negativi sia del potere che delle stesse persone a contatto con gli anziani. Infatti se a coloro che detengono le leve del potere assistenziale si possono attribuire la maggior parte delle responsabilità della situazione gerontologica del nostro paese, non sono da dimenticare gli atteggiamenti negativi e i pregiudizi che l'intera società mantiene nei confronti degli anziani. Questa situazione è dovuta alle errate opinioni che la gran parte della gente ha nei confronti degli anziani che sono quasi sempre considerati come malati capricciosi, arteriosclerotici, disattenti, insta-
bili, incapaci. Vorremmo ricordare che l'anzianità di una persona non si valuta in termini cronologici ma bensì in base al passato, alle preoccupazioni, alla patologia, ai sacrifici ed al lavoro che una persona ha dovuto subire nel corso degli anni.
È stato provato che anche a 7080 anni è possibile mantenere una buona efficienza fisica e psichica. Sarebbe molto utile ed umano cercare di ricostruire in ognuno di noi un'idea nuova della vecchiaia che escluda i luoghi comuni di cui siamo prigionieri.
MONDO DEL LAVORO
Il mondo del lavoro non tiene assolutamente in conto le scelte, i bisogni, le condizioni fisiche e psichiche degli anziani e fissa in ogni caso la cessazione del lavoro a 60 anni.
A volte il traguardo del pensionamento tanto atteso, provoca poi un trauma accompagnato da sensi di inutilità e di insufficienza dovuti alla perdita di un ruolo sociale in termini a volte violenti.
si esibisce in farse legislative come quella che ha tentato, fortunatamente con insuccesso grazie all'opera dei partiti della sinistra, di fare ingoiare il mese scorso a migliaia di pensionati?
È chiaro che il potere assistenziale, inscindibile dal resto del potere governativo, non apporterà nessuna positiva modifica fino a quando non cambieranno i quadri politici che reggono il paese.
ANZIANI IN ZONA4
Questo è in breve il quadro generale del paese; a Milano, nella nostra zona la situazione è sostanzialmente la stessa.
Mancanza di alloggi a prezzi accessibili, gli ospedali della città sovraffollati, costo della vita che pesa sulle pensioni, inesistenza di assistenza domiciliare sono i problemi quotidiani che gravano ancora di più sulla situazione avvilente dell'anziano, confinato al difuori di ogni attività lavorativa e sociale.
ore 21 il ciclo annuale del «CINEFORUM OSCAR» in via Lattanzio 58 che sarà imperniato su tre temi fondamentali: la violenza e il cinema — la letteratura e il cinema — problemi sociali e cinema.
Le iscrizioni, che danno diritto alla visione di 16 films, si ricevono presso la biglietteria del Cinema Oscar sabato e domenica in via Lattanzio 58 e presso la segreteria in via Lattanzio 60 nei giorni feriali. L'età minima per partecipare è di 16 anni. La quota di partecipazione è di L. 12.000. Le proiezioni dei films si effettueranno il venerdì alle ore 21 con il seguente calendario.
11 - 18 - 25 novembre 1977
2 - 16 dicembre 1977
13 - 20 - 27 gennaio 1978
3 - 10 febbraio 1978
31 marzo 1978
7 - 14 - 21 - 28 aprile 1978
5 - maggio 1978
I films sono i seguenti:
CARO MICHELE regia di Mario Monicelli
IL MATRIMONIO regia di Claude Leiouch
AMICI MIEI regia di Pietro Germi
IL PRESTANOME regia di Martin Ritt
Vorremmo intervenire in merito all'articolo «il dialogo contro l'emarginazione», pubblicato nel numero di settembre - ottobre.
Premesso che condividiamo la sostanza dello stesso, non ci è chiaro invece cosa voglia dire l'autore quando afferma che: «...l'ideologia assistenziale è stata per trent'anni in mano alla D.C. ed agli enti ecclesiastici...».
Vuol forse asserire che per secoli e secoli, proprio per le inadempienze e insufficienze dello Stato, la Chiesa ha dovuto fare opera di «supplenza» rimanendo sola o quasi, a prendersi cura di ogni tipo di emarginati?
E se anche, cosa massimamente deprecabile, in qualche caso ha prevalso l'affarismo e la speculazione o peggio, si può caratterizzare l'opera di centinaia di migliaia di uomini e donne che con tanto sacrificio hanno donato la loro esistenza per il bene dei più deboli, parlando di: «risoluzione dei problemi in termini punitivo segreganti o in termini confessionali»?
Quanto poi alla protesta della Conferenza Episcopale ci sentiamo di affermare che non riguarda certo una ipotetica difesa «dell'egemonia ecclesiastica» ma la legittima preotcupazione di veder «ristretta la propria libertà di azione in un campo, quale è quel dell'assistenza, in cui più specificatamente si esprime la testimonianza della carità che rende viva la stessa fede cristiana ed è mezzo congiunto di promozione umana e di evangelizzazione». Inoltre, continuiamo con le parole di Angelo Narducci il direttore del quotidiano «Avvenire», la Chiesa giudica la legge «viziata all'origine per'chè in essa non vi è sufficiente rispetto dél principi della libertà e del pluralismo. A ciò si può aggiungere che la legge in questione trascura anche l'interesse stesso dello Stato e del bene comune, sia perché viene scoraggiato il libero sorgere di istituzioni assistenziali sia sotto la fisionomia peculiare di IPAB trovano sufficiente tutela giuridica, sia perchè lo Stato (ossia le regioni e i comuni), assorbendo quelle istituzioni ed avocando a sè tutte le funzioni di assistenza, si aggrava di
così notevoli e ingenti oneri finanziari, per le attività medesime e per il personale, che certamente non sarà in grado di sostenere, col seguente danno per i cittadini che hanno diritto di essere assistiti; laddove lo Stato, invece, avrebbe tratto non poco vantaggio a favorire il volontariato e ad incentivare ogni altra iniziativa di assistenza purchè svolta con competenza e professionalità ed anche opportunamente inquadrata in una ben articolata programmazione nazionale, regionale e comunale».
Non vogliamo fare polemiche inutili ma ci sembra che, in un momento così difficile per il nostro paese, sia necessario unire tutte le forze per realizzare il bene comune e non invece, con argomenti pretestuosi, discriminare chi, sia pure commettendo errori, ha sempre lavorato al servizio dei membri più deboli della nostra società. Ringraziando per l'accoglienza, salutiamo. Un gruppo di cattolici della
ZONA 4
Ä Ä È fuori di dubbio che per «secoli e secoli» la Chiesa si è identificata con lo Stato, facendo dell'assistenza uno strumento di emarginazione dalla vita civile, costruendo un'infinità di ghetti e luoghi di emarginazione.
Comunque, restando ai nostri giorni, è senz'altro vero che la chiesa ha supplito alle «inadempienze e insufficienze dello Stato» che. da più di 30 anni, è in mano alla D.C., innegabile responsabile politico della continua delega agli enti ecclesiastici. È bene ricordare che è stato proprio quell'ambiguo principio di «carità» al quale si appella la Conferenza Episcopale Italiana ad aver mantenuto nel «volontariato», senza alcuna preparazione professionale, il debole ed altrettanto ambiguo sistema assistenziale italiano. Per evitare qualsiasi dubbio di «discriminazione» invitiamo il gruppo di cattolici della nostra zona a partecipare attivamente alla nostra iniziativa sulle pagine del giornale. A.L.
È evidente che esistono innumerevoli motivi di economia sociale per i quali è desiderabile un ricambio nel mondo lavorativo per lasciare posto ai giovani ma è altrettanto ingiusto che ad un anziano sia tolto bruscamente il suo mondo e tutto quello che per lui costituisce il sentirsi utile, soprattutto quando, fuori dal mondo del lavoro non trova più nulla che lo aiuti a sentirsi efficiente, nulla che non lo faccia sentire finito.
Ed è per questo che la cessazione dell'attività lavorativa deve essere intesa sempre maggiormente come una scelta e non come un'imposizione; l'anziano quando decide di lasciare il lavoro intende entrare in un ambiente che non gli sia ostile ma che anzi lo aiuti e lo occupi con nuove mansioni. Quasi sempre è l'inattività costante a rendere veramente inattivo l'anziano, ecco perché una volta in pensione dovrebbero essere consigliate alcune occupazioni anche non necessariamente produttive in relazione alle capacità psicofisiche dei soggetti che ne fanno richiesta.
Alcuni psicologi dell'Università Statale di Milano hanno preparato uno schema relativo alle problematiche degli anziani per l'assessorato all'assistenza della Regione Lombardia. Tra le cause fondamentali che mantengono la situazione gerontologica nelle attuali pessime condizioni vi sono: il progresso tecnologico rapidissimo, l'automazione, l'efficentismo, l'inurbamento e l'industrializzazione, l'insicurezza economica e pensionistica, i pregiudizi sopracitati, la mancanza di verde nelle città e via via potremmo elencare tutte le cause istituzionalizzate della politica sociale legate agli infiniti errori di una classe politica che ha favorito uno sviluppo incessantemente divorante di ogni dignità umana.
DUE DOMANDE
Ed eccoci al punto nodale della questione; è possibile trovare una soluzione ai problemi degli anziani in una società che è l'insegna dell'efficientismo più bieco e dell'ineguaglianza sociale?
E possibile trovare una soluzione all'inadeguato sistema pensionistico quando un governo
Gli anziani nella zona 4 sono circa 21.900, quasi il 23% dell'intera popolazione. Non esistono all'infuori dei Centro Sociale di Viale Molisp 5 e della Lega Pensionati, luoghi di ritrovo e centri geriatrici che diano agli anziani le possibilità di riunirsi e di richiedere un'adeguata assistenza ed all'occorrenza di fare richiesta per un servizio a domicilio.
La struttura per impostare questo tipo di lavoro non manca più in zona, come tutti sanno la palazzina di Viale Puglie 33 ormai diventata proprietà comunale potrebbe accogliere la sede del centro geriatrico.
La creazione di un tale tipo di struttura nella zona è lo scopo fondamentale di questa campagna contro l'emarginazione, è per questo che incoraggiamo la partecipazione di tutti i cittadini alla scelta e alla gestione di questo servizio che deve essere solo il primo passo per una più ampia assistenza geriatrica all'interno della zona.
Angelo Longoni
51 GRUPPO DI FAMIGLIA IN LIN INTFFINn regia di Luchino Visconti
G) 5. BABILA ORL 20 UN DELITTO INUTILE r<'gia di Carlo Lizzani
71 QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI regia di Sidney Lumet
PROFUMO DI DONNA regia di Dino Risi
QUELLA SPORCA ULTIMA META regia di Robert Aldrich
METELLO regia di Mauro Bolognini
GIOVINEZZA GIOVINEZZA regia di Franco Rosi
ARANCIA MECCANICA regia di Stanley Kubrick
IL CASO DI CATERINA
BLUM regia a di V. Schlondorff e Von Trotta
KILLER ELITE regia di Sam Peckinpah
ALICE NON ABITA PIU' QUI regia di Martin Scorsese
L'AGNESE VA A MORIRE regia di Giuliano Montaldo
REGIONE LOMBARDIA ASSESSORATO AL TURISMO madesimo PARADISO VALDILEI DEGLI SCIATORI m. 1550 m. 3000 L'Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo tel. 0343 - 53015 rende noto che a partire dalla prossima stagione invernale 1977.78 entrerà in funzione lo SKI-PASS valevole su tutti gli impianti di risalita di madesimo motta-valdilei A.I.R.VA.S. Assoc. Impianti Risalita Vallespluga MADESIMO Centro emissione SKI-PASS - Via alle Fontitelefono 0343 Å 53765 IL DIALOGO CONTRO L'EMARGINAZIONE il dialogo 5 CINE
Inizia venerdì 11 novembre alle
GLI ANZIANI FORUM
ä ä ä ä
Dopo gli spettacoli registrati dalla RAI, la Palazzina Liberty viene scarsamente utilizzata anche da parte dei gruppi che la occupano. Dario Fo sembra poco interessato all'edificio. La zona necessita sempre più di luoghi di riunione.
È necessario che il Consiglio di zona riprenda in esame il problema e giunga a concrete conclusioni.
marcia
Poco meno di 1500 i partecipanti. Le Forze Armate erano rappresentate da avieri, artiglieri e, naturalmente, da un folto gruppo di bersaglieri. Al via la fanfara ha accompagnato i primi metri della marcia, intrattenendo poi i cittadini della zona sino all'arrivo dei partecipanti. È stata una grande occasione di festa. Si è svolta con notevole successo di pubblico, la marcia organizzata dall'Associazione Bersaglieri che è partita domenica 16 ottobre da Piazzale Cuoco. Massiccia la partecipazione di abitanti la zona.
Via Arconati: un'alternativa di zona
Nel nostro quartiere i problemi che la gente vive quotidianamente, sono gli stessi che affliggono le masse popolari di tutta Italia. Giovani che non trovano lavoro, massaie che ogni giorno si vedono aumentare i prezzi dei generi di prima necessità, operai che rischiano di perdere il posto di lavoro. A questa situazione il decentramento non tenta di mettere rimedio, anzi la sua inabilità aggrava la situazione. In questa situazione la gente che ha occupato la casa di Via Arconati due anni fa, tenta di intervenire sui problemi del quartiere. Quando fu occupata la casa di Via Arconati, la lotta dei compagni -dell'MLS si svolgeva soprattutto per il diritto alla casa. Successivamente con l'apertura del circolo giovanile e del ristorante di macrobiotica l'intervento in quartiere si è grandemente ampliato. Lo scopo di questo ristorante è creare un centro di lotta al carovita, attraverso la ricerca di un'alimentazione alternativa. Sempre contro il carovita, molto riusciti, sono stati i mercatini popolari, creando così momenti di vendita alternativa al normale circuito di vendita.
La S/Commissione Cultura del Consiglio di zona 4 propone a tutti gli abitanti della zona. Prezzi particolari (£. 1.500 anzichè 4.000)
Giovedì 10 novembre al Teatro dell'arte: »Ballata e morte di Pulcinella capitano del popolo» allestito dal Gruppo della Rocca.
Giovedì 24 novembre al Teatro Verdi:
Piccolo Teatro di Milano
È stato presentato alcuni giorni fa da Giorgio Strehler il cartellone del Piccolo Teatro di Milano per la stagione 1977/78. Non una semplice esposizione di date e titoli, ma una chiacchierata con i giornalisti, resa ancora più interessante dalla presenza del Sindaco Carlo Tognoli che ha avuto modo di ribadire l'importanza che il Piccolo riveste per la città e per l'Italia. Due parole sulla nuova sede che, progettata dall'Arch. Zanuso, dovrebbe sorgere al quartiere Garibaldi dove ora c'è il Liceo Schiaparelli e poi Strehler ha ricordato ai presenti come lo scorso anno il Piccolo abbia coinvolto, in Italia ed all'estero, ben 326.317 spettatori con le sue 425 repliche degli spettacoli in pi gramma.
La stagione 77-78 prevede: La Tempesta di Shakespeare: regia di Giorgio Strehler, scene e costumi di Luciano Damiani, musiche di Fiorenzo Carpi.
Protagonista Tino Carraro.
Re Lear di Shakespeare: ripresa dell'allestimento di Giorgio Strehler. Protagonista Tino Carraro. Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni: nuovo allestimento di Strehler, scene e costumi di Enzo Frigerio, musiche di Fiorenzo Carpi.
Protagonista Ferruccio Soleri. La storia della bambola abbandonata di Sastre-Brecht: ripresa.
L'anitra selvatica di Ibsen: regia di Luca Ronconi (Teatro Stabile di Genova).
Misura per misura di Shakespeare: regia di Luigi Squarzina (Teatro Stabile di Roma).
La potenza delle tenebre di Tolstoi: regia di Giuranna (ATER-Emilia Romagna—Teatro).
aiamo a teatro si vota nella scuola
Spettacoli destinati alla Provincia e alla Regione:
Le case del vedovo di Shaw: regia di Carlo Battistoni, scene e costumi di Paolo Bregni.
La scuola delle donne di Molière: regia di Enrico D'Amato, scene e costumi di Lorenzo Ghiglia.
Per l'estate del Piccolo nel cortile di Via Rovello: La linea di condotta di Brecht: regia di Strehler.
Aspettando Godot di Samuel Beckett: regia di Walter Pagliar0. Gli incontri del Piccolo: Milva (Canzoni tra le due guerre, regia di Crivelli)
Ekkehard Schall (del Berliner Ensemble)
Bob Wilson (»Patio»)
Wolf Bierman (Poesie e canzoni)
Etienne Decroux (spettacolo di mimo).
Il cartellone prevede inoltre un recital appositamente allestito per le scuole: Molti modi di dire no.
Le attività del Piccolo per la prossima stagione si completano poi con una serie di incontri, dibattiti, concerti.
L'abbonamento, che comprende 2 spettacoli prodotti dal Piccolo Teatro e i 3 spettacoli ospitati, costerà £. 15.000 (£. 3.000 a spettacolo). Il biglietto per ogni spettacolo £. 5.000 (posto unico). Particolari sconti verranno praticati per studenti, lavoratori e per i gruppi.
«Il grambuffone» allestito dalla Cooperativa Teatro del Buratto. Dopo ogni spettacolo, in biblioteca comunale, verrà organizzato un dibattito con la partecipazione degli attori. Per poter usufruire del prezzo speciale è necessario prenotare con almeno cinque giorni di anticipo presso la Biblioteca Calvairate (dalle 15 alle 17,30), presso la segreteria del Consiglio di zona 4 in viale Molise 5 e presso la segreteria de II Dialogo in viale Molise 5.
Importanti sono state le lotte per la cultura che il circolo giovanile ha lanciato con la prima autoriduzione al cinema Diana. Lo sforzo di tutti gli organismi di Via Arconati è stato quello di trovare un'unità con gli altri organismi di massa del quartiere, per ottenere un intervento più massiccio e fruttuoso per risolvere i nostri problemi. Si è riusciti anche a trovare uno spazio per attuare questo momento creativo: il Centro Sociale Molise. Questo Centro era tenuto dal Consiglio di Zona, chiul so al quartiere, usato esclusivamente dagli anziani. Grazie alle lotte di D.P. si è conquistata l'agibilità di questo centro, dove oggi gli organismi di massa (C.A.F., Collettivo Donne, DP, Circolo Giovanile) possono ritrovarsi e confrontarsi. In specifico il Circolo si impegna in quartiere per migliorare la situazione dei giovani disgregati.
Prerogativa del Circolo è la lotta e la vigilanza antifascista, essendovi in zona la sede del M.S.I. di Via Mancini, noto covo di squadristi e spacciatori di eroina. Ultima iniziativa del Circolo contro gli aumenti dell'ATM è stato un volantinaggio sui mezzi pubblici e la momentanea messa fuori uso delle obliteratrici; lottando così contro ogni forma di provvedimento antipopolare e reazionario.
I nostri programmi certamente, vanno al di là di tutte le iniziative fino ad ora portate avanti e ci stiamo impegnando per creare all'interno del nostro quartiere un centro che costituisca realmente un'alternativa alla squallida vita quotidiana. Alcuni compagni di Via Arconati
Tra pochi giorni ci sarà il primo importante appuntamento dei genitori con la scuola dei loro ragazzi: l'elezione dei consigli di classe e di interclasse.
Certo la percentuale dei votanti dell'anno scorso rispetto a quella degli anni precedenti dimostra come si stiano diffondendo il malcontento e l'assenteismo tra i genitori. Dopo l'iniziale entusiasmo per i Decreti Delegati è subentrata la delusione: la burocraticttà dell'apparato scolastico e la difficoltà di entrare effettivamente nella gestione di un sistema, visto fino ad ora solo dall'esterno e in maniera distaccata, hanno contribuito ad ostacolare e frenare l'impegno dei genitori e anche degli insegnanti.
Se però esaminiamo quello che si è ottenuto di positivo in questi anni di presenza attiva dei genitori nella scuola, vediamo che il loro contributo è stato fondamentale per il
raggiungimento di obiettivi quali: la partecipazione di un consistente numero di cittadini-genitori all'organizzazione della scuola, l'eliminazione di buona parte degli esami di riparazione, il superamento del voto nella ricerca di nuovi criteri di valutazione, una migliore utilizzazione dei locali scolastici e la pubblicità delle sedute dei Consigli di Circolo. Queste conquiste, che anche nella nostra zona sono state ottenute in gradi diversi a seconda della scuola (vedi Einstein), non sono però che un primo, piccolo passo verso un effettiva' rinnovamento della Scuola italiana, che sta attraversando una delle sue crisi più profonde, scollegata com'è sempre più dalla realtà. Ecco quindi l'importanza della partecipazione attiva dei genitori per promuovere il superamento della crisi, agendo da collegamento tra scuola e
società e taLendo sì che il binomio insegnanti-studenti diventi un democratico triangolo insegnanti-studenti-genitori.
Ricordiamo che già attraverso i loro rappresentanti nei Consigli di Classe e di Interclasse i genitori hanno la possibilità di intervenire per migliorare la scuola dei loro figli con proposte sulla didattica, la sperimentazione, le attività integrative, l'inserimento degli handicappati, nonchè esprimere pareri sull'adozione del materiale didattico e dei libri di testo.
I compiti dei Consigli di Circolo e del Distretto, le cui elezioni si svolgeranno 1'11 e il 12 dicembre sono ancora più importanti e vincolanti per la vita della scuola e le immancabili conseguenze nella formazione dei nostri ragazzi.
E quindi importante non lasciare ad altri la possibilità di scegliere e decidere per noi. Non scoraggiamoci di fronte agli immancabili ostacoli e al fatto che i rinnovamenti positivi non avvengono così rapidamente e nettamente come speravamo; dimostriamo bensì che quando alla base viene offerta l'occasione di gestire una struttura, essa è in grado di far sentire la propria voce, partecipando democraticamente. NON SCIUPIAMO
QUEST'OCCASIONE!
Grazia De Benedetti
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Le elezioni dei consigli di interclasse si svolgeranno rispettivamente:
6 novembre:
Scuola media Tito Livio
13 novembre:
Scuola elementare Monte Ve-
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Scuola elementare Colletta
Scuola elementare Morosini
Scuola media Colletta
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T.I.B.B.
occupazione e salude
nelle fabbriche dì zona
C;on l'arrivo dell'autunno si è recupero del materiale utile femminile, proposta questa riaccesa, come tutti gli anni, che precedentemente veniva decisamente respinta dai lala conflittualità tra lavoratori gettato insieme agli scarti. voratori. Manca, in tema di e padronato per il rinnovo dei Appare quindi ingiustificato e livello occupazionale, il ricontratti e come da parecchio ottuso il comportamento te- cambio con nuovo personale tempo succede, molte so- nuto dall'azienda che in molti dei lavoratori che vanno in cietà hanno messo in cassa casi ha cercato di sabotare pensione. integrazione i loro dipenden- l'azione degli S.M.A.L. ti, giustificando il tutto con i Per quanto riguarda, invece, T.I.B.B.: la Tecnomasio itadeficit troppo alti o chiaman- il livello occupazionale che si liano, associato alla tedesca do in causa, come capro e- registra alla Varta c'è da dire Brown Bowery da cui riceve i spiatorio, la crisi nazionale. che, se passi indietro non se progetti e le tecniche di lavoAnche in zona le numerose ne sono fatti, di nuovi posti razione, produce macchinari fabbriche presenti sono an- non se ne sono creati, anche elettrici (rotanti, cabine eletdate incontro a problemi co- se la produzione è salita e triche, impianti luce). In queme la ristrutturazione degli così pure il numero delle ore sta fabbrica sono state appeimpianti, la riduzione degli straordinarie richieste dall'a- na ultimate le elezioni del organici e la nocività degli zienda. Anche qui la giustifi- Consiglio di Fabbrica che da ambienti. Sarà quindi neces- cazione oi tale situazione con tempo non veniva rinnovato. sario, per visualizzare i pro- l'asserzione da parte della di- In generale la nocività degli blemi, dare un'occhiata den- rezione, che i macchinari ap- ambienti è minore che nelle tro alle fabbriche, comincian- pena installati riducano le ore altre fabbriche anche se alcudo fin da questo numero con lavorative, risulta insostenibi- ni settori (produzione di sola Varta, la Kores e il le se confrontata con la ri- stanze chimiche) presentano
T.I.B.B. chiesta di nuovi straordinari. un notevole tasso di nocività.
Gli S.M.A.L. per questo moVARTA: in questa fabbrica KORES: questa fabbrica che tivo, ancora non sono entrati che produce accumulatori a produce nastri per macchine al T.I.B.B. piombo e affini, la tossicità da scrivere e dipende da una La situazione finanziaria di degli ambienti è tuttora alta, multinazionale denuncia gli questo gruppo appare per ora sebbene si sia fatto molto da stessi problemi della Varta migliore di altre fabbriche parte dei lavoratori per ridur- ma in maniera molto più ac- della zona; è previsto infatti la. Alla soluzione della que- centuata. un congruo stanziamento stione sanitaria sono stati Manca all'interno della fab- statale da ripartirsi tra Fiat, preposti dalla Regione, a par- brica un controllo sanitario Ercole Marelli, e T.I.B.B. per tire da quest'anno, gli efficiente, anche se l'inter- un progetto che impegna i tre S. M .A. L. (Servizio Medicina vento degli S.M.A.L. è stato gruppi nella costruzione di Ambienti lavoro) che hanno il più volte richiesto dalle mae- centrali nucleari. Questa inicompito di salvaguardare !a stranze. Gli impianti di depu- ziativa di partecipazione della salute dei lavoratori attraver- razione interni ed esterni sono T.I.B.B. al progetto, si è resa so periodici esami agli am- considerati insufficienti e per necessaria per la precarietà bienti di lavoro e ai dipen- questo la fabbrica ha rischia- del suo mercato che è sostedenti stessi. to di venire spostata dalla nuto dalle sole ordinazioni
Grazie all'operato di questi e nostra zona. Sebbene il mer- delle F.S. e dell'Enel. Questo alla lotta interna alla fabbrica cato di questo genere di pro- progetto creerebbe 120 nuovi si è riusciti a dotare la Varta dotti sia in espansione, non è posti di lavoro ed è visto perdi depuratori per l'interno e stato fatto molto per l'ammo- ciò di buon occhio dai lavoper l'esterno. dernamento degli impianti, ratori della fabbrica. La spesa per questi impianti, mentre è stato richiesto da Gianni Pii i che a tutta prima sembrereb- parte della direzione il licenbe considerevole, verrà nel ziamento di molti dipendenti tempo ammortizzata grazie al soprattutto tra il personale
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del presente elenco L. 157.000
NEL1977
La signora Maria QUADROZZI ci scrive in merito all'illuminazione serale del monumento di Piazza Cinque Giornate:
«Trovo inconcepibile che un monumento così significativo non possa essere illuminato nelle ore serali, ma che tale servizio venga limitato esclusivamente nella ricorrenza.
A maggior ragione ritengo la cosa importante dato che il monumento, per il materiale che lo compone, assume la notte l'aspetto di una lugubre stele funeraria, mentre l'illuminazione mette in risalto i bassorilievi e ne sottolinea le immagini.
Già nel '73 indirizzai analoga richiesta all'Ente Provinciale per il Turismo di Milano facendo rilevare l'interesse anche turistico. Il presidente dott. Pini rispose, una prima volta il 29.8.73 prot. 2429, di essere intervenuto presso gli uffici comunali e successivamente che i lavori avrebbero avuti inizio quanto prima (sempre nel 1973). Credevo che con il restauro del monumento venisse eseguito l'impianto di illuminazione, cosa questa non avvenuta. È possibile che il Comune di Milano non sia in grado di sostenere la spesa di impianto e quella modesta di gestione?
Pregherei Il Dialogo di farsi interprete di tale mia richiesta e di farla giungere agli organi competenti».
Caro direttore, un'altra estate è passata senza che il vecchio problema dei camion in sosta sia stato risolto. lo non so proprio come il Comune possa dimenticare questo problema che travaglia da anni la nostra zona. Bisogna smetterla di fregarsene perché la popolazione è ormai stufa e non se la sente di passare un altro inverno con i camion che per tutta la notte stanno con il motore acceso sotto la finestra. Anche per i camionisti che devono stare nelle cabine a dormire è una vita da cani.
Possibile che non si riesca a sistemare uno spazio dove mettere tutti questi camion con qualche servizio igienico ed un motel per riposare?
Anche le agenzie dovrebbero collaborare per questa soluzione.
Ogni tanto si sente parlare di soluzioni che sembrano pronte, ma poi di pratico non succede niente.
Non è più possibile continuare con questa situazione, bisogna che il Comune cominci veramente a fare qualcosa in favore degli abitanti della zona ed anche in favore degli autisti, prima che qualche cittadino si faccia giustizia da solo. Vi prego di pubblicare questa mia lettera.
Giulio Benedetti
La signora Mara Ravelli ci scrive: «Sabato 1 0 ottobre verso le ore 13 sono stata vittima (non la prima e tanto meno l'ultima) di uno scippo in via Tommei, davanti al n° 3.
Questo è potuto accadere perché sono stata costretta a camminare sulla strada, essendo il marciapiede completamente occupato da automobili. Ritengo, per questo, responsabili morali di quanto mi è accaduto coloro che potrebbero, con appositi dievieti di sosta o con un servizio di vigilanza, riparare a questo abuso di automobilisti indisciplinati e non lo fanno».
lutto
Si è spenta all'età di anni 74 COLOMBI Maria in GOMIERO ne danno il triste annuncio il marito ed i parenti tutti.
La redazione de II Dialogo si associa al lutto ed esprime condoglianze. 1111Ä11111~1Ä11Ä111~111~
Sono un sostenitore del Dialogo e un abitante della zona. Vorrei tanto pregare a nome mio, ed anche spero a nome di molti della zona di Piazza Imperatore Tito, di chiedere al nostro caro Comune per quanto tempo rimarrà ancora in queste condizioni il pezzo di strada da Piazza Imperatore Tito a Piazza Insubria. Mi sembra che sarebbe)ormai ora di levare tanto_pericolo per i poveri disgraziati di pedoni che per traversare si trovano ad affrontare un fosso con delle spranghe di ferro, macchine in sosta ed un andare e venire di macchine, filobus e camion. Chiedo a voi se così è un vivere Prego Il Dialogo che questo mio breve scritto venga preso in considerazione ed attendo una risposta in merito sul giornale. A.D. - via Oltrocchi 11
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il
dialogo
Periodico della zona 4
Vittoria - Romana - Molise
EDITRICE
Il dialogo - Informazione e cultura
Cooperativa ar.l.
Viale Molise 5 - 20137 Milano
Autorizzazione del Tribunale di Milano
n° 200 del 11-5-1973
DIRETTORE RESPONSABILE
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