Milano 19(2)

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Un consultorio, un INTERvento

Qualunquismo e manovratori

È circolato la settimana intorno al 17 aprile un volantino (ciclostilato in proprio) che parlava di come sono andate le cose alla seduta del Consiglio di zona

19 il 14 scorso, quando si doveva deliberare per la scelta della sede del consultorio. Era un volantino che attaccava tutti i partiti perché non avevano deciso in quanto, per volontà di qualcuno, la seduta non è stata valida per mancanza di numero legale.

Dice il volantino: tutti uguali.

E potremmo leggere, se fossimo muniti di code di paglia come qualche zelante estensore dello stesso, tutti da abolire. Una persona 55 anni fa ci pensò di abolire i partiti: pagarono allora i lavoratori, le donne, i giovani che furono costretti a sopportare almeno tre guerre in nome della grandezza della patria (senza partiti!) in Africa, in Spagna e poi in giro per il mondo, dalla Grecia alla Russia —; e se poi quei partiti aboliti ma non cancellati — non si fossero mossi, prima clandestinamente e poi con armi in mano nella Resistenza, saremmo ancora oggi conciati male: senza partiti, ma come in Cile.

I fatti che hanno suscitato il volantino: è convocato per il 14 aprile 1977 il Consiglio di zona con all'ordine del giorno la scelta della ubicazione della sede del Consultorio familiare. Alle ore 21,05 non essendo ancora raggiunto il numero legale, i consiglieri della Democrazia Cristiana (due su quattro erano presenti) lasciano l'aula alla chetichella, come comparse dalla » comune». Erano assenti ancora due consiglieri del P.C.I. e due del P.S.I., oltre i tre consiglieri del P.R.I., del PSDI e del P.L.I. Alle 21,35 erano presenti: 5 consiglieri del P.C.I. (su sei: uno assente da Milano per lavoro), 3 del P.S.I. (su 5), 1 di D.P. Nove consiglieri non bastano; ce ne vogliono 10 perché la seduta sia valida. Vediamo ora di chi è la colpa, se di tutti i partiti (solito modo qualunquista di generalizzare) o di quei partiti che lasciano in silenzio il loro posto o di quelli che da troppo tempo mancano. E poi, se alle 21 il Con-

SOMMARIO:

DROGA

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Le celebrazioni del 25 aprile

siglio di zona al primo appello non è al numero legale è possibile riconvocarlo in secondo appello dopo mezz'ora. La democrazia, perché sia valida, ha anche di queste regole che devono essere ricordate da tutti, partiti e cittadini, anche da coloro che poi fanno volantini come prediche dal pulpito. Ma per questo ci sono i gesuiti. Solo su una motivazione concordiamo: la puntualità. Anche se siamo convinti che la democrazia si basa sul diritto di tutti e sul rispetto di tutti, nella fiducia e non nel continuo sospetto.

INTERvento. Andiamo spesso a girare per i corridoi degli enti pubblici, e quindi anche a Palazzo Marino, dove c'è il Sindaco, la Giunta, dove si riunisce il Consiglio comunale, dove ci sono tanti funzionari, corretti e zelanti lavoratori. Ne sentiamo tante, a volte piacevoli a volte meno. Ad esempio: il bilancio quest'anno viene fatto in deficit, bene facciamo chiarezza; più soldi per il piano di edilizia popolare, meglio; corso di riqualificazione per gli addetti alle cucine scolastiche; si programma il prolungamento della metrò verso Pero, eccetera.

Poi incontriamo uno che è nostro parente e che ci dice: abbiamo esaminato la proposta per i campi sportivi da fare nel parco ovest; costano.

Rispondiamo: ma c'è la legge regionale 41 che dà finanziamenti per queste iniziative e la Provincia collabora ad esse, i terreni sono comunali...; ci taglia il discorso in bocca; e dice chiaro chiaro: » ma va! facciamolo fare ai privati; c'è !'INTER che può essere disponibile ».

Nessuno in zona 19 ha mai avuto nulla contro una squadra di calcio di valore nazionale e internazionale come !'Inter. Ma quando quattro anni fa si era ventilata la proposta di privatizzare una parte del parco di Trenno dando alla suddetta squadra un grande pezzo di verde su cui fare i propri campi, il proprio club, le villette per i propri soci o calciatori, tutte le forze politiche dell'arco costitu-

(Segue in seconda)

UN QUARTIERE AL MESE: FIGINO

LA COOPERAZIONE

SEVESO

LA SCUOLA

GIORNATA ECOLOGICA NOTIZIE SPORTIVE

PENSIONI INPS

Nelle foto alcune immagini delle celebrazioni del 25 aprile nella nostra zona. Qui a lato un momento del dibattito "Resistenza Libertà Violenza" tenutosi il 23 aprile sotto la fiaccolata antifascista.

Ai lettori

Il numero 1 di "Milano 19" è apparso in edicola con molti errori di stampa. Ce ne scusiamo ma quando abbiamo avuto tra le mani il giornale ci siamo trovati di fronte all'alternativa di rimandare l'uscita di una settimana o confidare sulla comprensione dei lettori.

Abbiamo optato per questa seconda soluzione anche perchè se "Milano 19" deve assolvere la funzione di informare i cittadini della zona l'ulteriore ritardo di una settimana sarebbe stato un inconveniente ben più grave.

ANNO I - N. 2 - MAGGIO 1977 MENSILE DI INFORMAZIONE POLITICA E CULTURALE L. 300

zionale della zona si erano alla unanimità opposte a tale iniziativa. Si era detto che tale intervento era possibile, non in quel luogo ma nell'ambito di un piano particolareggiato del parco ovest; il quale doveva essere anzitutto un parco attrezzato per tutti i cittadini e non per alcuni soci di qualche club privato.

Il Consiglio di zona 19 si era detto disponibile a trattare con Amministrazione e società la possibilità di risolvere il problema, ma nei termini che abbiamo detto.

Ora il nostro cugino lo tira fuori come se niente fosse successo.

Abbiamo pensato che dopo il 15 giugno si volesse veramente governare in modo diverso Milano: e non lo dubitiamo.

Siamo certi infatti che i responsabili politici dei partiti che sono in Giunta lo fanno e lo fanno in una casa di vetro, nella quale tutti i cittadini possono vedere e capire che le cose sono cambiate veramente.

Ma che un impiegato, anche se siamo con lui parenti, pensi in questi termini non ci piace.

Disfa quanto i partiti della maggioranza tentano di costruire.

Incrina la costruzione, prima nelle menti e negli animi dei cittadini, poi nel concreto, di un modo di essere governanti senza essere sensibili a interessi di parte o privati; incrina un asse politico che è anche morale, quindi di costume e metodo, che con fatica il movimento operaio sta costruendo dal 25 aprile 1945 e anche da prima. O forse ci sbagliamo?

Droga: è solo un problema giovanile?

Apriamo un dibattito con l'intervista ad un giovane del Circolo Giovanile Antifascista Trenno-Gallaratese

Dal punto di vista farmacologico droghe sono quelle sostanze che con la loro azione sul sistema nervoso, procurano sensazioni piacevoli a chi le usa. Perciò anche sostanze che ora sono di uso comune come ad esempio la nicotina, l'alcool e la caffeina sono delle vere e proprie droghe.

È altrettanto vero che queste sostanze hanno raggiunto una salda posizione all'interno della nostra società perdendo con il passare del tempo quell'alone di pericolosità che è sempre stato associato alla parola droga.

Per droghe comunque si intende generalmente qualcosa di molto diverso dall'alcool e dalla nicotina; cioè quelle che sono Hashish, marijuana, i cosidetti « acidi », fino ad arrivare alla più pericolosa: l'eroina.

Ma andiamo con ordine: hashish e marijuana, dette droghe leggere, sono ricavate da un'erba, la canapa indiana, e anche se usate per molto tempo non provocano una vera e propria assuefazione, cioè si può interrompere il loro uso senza che il corpo umano ne risenta in maniera particolare.

Queste « erbe » hanno uno scarso effetto dannoso e provocano una modesta sensazione socializzante; il loro uso è probabil-

Per un impegno unitario di lotta

Il congresso della sez. De Rosa del P.S.I., tenutosi in aprile, ha certamente rappresentato un fatto estremamente positivo, soprattutto per la sua caratteristica di apertura a tutte le forze politiche ed ai cittadini del quartiere e per la dichiarata disponibilità ad un impegno unitario di fronte alle questioni della zona, anche se questa parte del discorso è rimasta un po' in ombra, oscurata dal dibattito sull'affare Lockheed ed ancor più dalla questione della « alternativa di sinistra ».

A proposito di questa ultima questione il documento finale del congresso dichiara, tra l'altro, che « .., è essenziale una chiara ed univoca definizione della politica dell'alternativa che deve essere creazione di uno schieramento articolato e pluralistico che raggruppi tutte le forze politiche — cattoliche, comuniste, laiche e socialiste — disponibili per una politica di progresso democratico capace di fronteggiare il disegno restauratore di un partito politico che è diventato regime e che oggi più che mai dimostra ad un tempo la sua arroganza e la sua incapacità di governare in senso progressista e democratico. Occorre abbandonare ogni idea di ritorno al governo costi quel che costi e invece sforzarsi di realizzare una chiara svolta a sinistra che tenda, nel breve periodo, al superamento della crisi, salvaguardando gli interessi dei lavoratori e, nel lungo periodo, ad una riforma strutturale dello stato in senso socialista. Si deve proporre un nuovo as-

setto produttivo che veda convivere l'iniziativa privata con quella pubblica in un piano che salvaguardi livelli occupazionali e di reddito accettabili; debbono essere garantiti i diritti e le libertà civili, combattendo in modo radicale il clientelismo, il parassitisino, la speculazione, la corruzione e colpendo inesorabilmente la evasione fiscale, nel tentativo di perequare il prelievo tributario alla effettiva disponibilità dei singoli ».

Pur accogliendo in modo favorevole la disponibilità espressa dai socialisti ad un impegno unitario, il segretario della sez. Bottini del P.C.I., Luigi Vitali, nel portare il suo saluto al congresso non ha potuto esimersi dal puntualizzare alcune questioni riguardanti i rapporti tra il P.S.I. ed il P.C.I. nel quartiere e fra le forze della sinistra e le altre organizzazioni, compresi i gruppi della cosidetta area estremista, riferendosi in particolare a rapporti, non si sa se personali od ufficiali, mantenuti dai socialisti della sez. De Rosa con gruppi estremisti del quartiere, proprio mentre i socialisti stessi alcuni mesi or sono facendo Ü mancare la loro adesione svuotavano di contenuto una iniziativa lanciata dai comunisti ed aperta a tutte le forze politiche democratiche del quartiere, che tendeva a costituire un momento unitario in risposta al clima di tensione e di violenza che in quel periodo stava creando caos e paura nella zona di S. Siro.

mente dovuto più che alla ricerca di « sogni ad occhi aperti « al piacere infantile di far qualcosa di proibito. Se questo fosse vero ad una liberalizzazione dell'uso delle droghe leggere dovrebbe seguire un loro progressivo abbandono verso esperienze più « eccitanti ». Ed è proprio quello che, anche per altre ragioni, si sta verificando ora: l'uso di droghe pesanti aumenta sempre di più.

Fino a qualche anno fa la maggior parte delle persone dedite all'uso di droga usavano marijuana, altri usavano LSD o anfetamine ma relativamente pochi erano quelli dediti all'uso di derivati dell'oppio come l'eroina. Negli ultimi tempi sul mercato clandestino della droga le grosse organizzazioni di trafficanti stanno facendo scomparire le droghe leggere e « spingono » sempre di piú l'uso dell'eroina.

Questa droga ha la caratteristica di entrare in attività in maniera molto rapida perchè giunge mediante iniezione indovenosa istantaneamente al cervello. Le prime sensazioni che si provano sono di serenità e di completo rilassamento, ma se obiettivamente sono sensazioni piacevoli hanno anche un durissimo prezzo.

Il prezzo della droga

- Un prezzo cosi duro che si puo pagare anche subito con la morte se la dose è stata troppo forte; questo perchè le sostanze ricavate dall'oppio attaccano il centro nervoso del respiro provocando la morte per asfissia.

In ogni caso l'uso continuato di eroina si paga, dopo poche dosi, con l'insorgere di due fenomeni: la tolleranza e la dipendenza fisica. La tolleranza è la necessità di aumentare progressivamente la quantità di droga iniettata se si vuole che questa abbia un effetto. Mentre per dipendenza fisica si intende che un eroinomane ha bisogno di una dose di droga ogni 6-8 ore. Se questa non viene somministrata inizia quella che è chiamata « sindrome di astinenza », cioè uno stato di forte sofferenza che dopo una settimana può concludersi con la morte.

Ciò vuol dire che il drogato alla ricerca della sua dose di eroina, alla quale vuole arrivare con tutti i

mezzi a sua disposizione, non è un essere umano alla ricerca del piacere ma è solo una persona che vuole sfuggire, anche se solo per poche ore, a una terribile morte.

Il verificarsi di azioni criminali causate da drogati non è dovuto all'effetto della droga ma alla necessità suprema di trovare i mezzi per poterla comperare. Disintossicarsi è possibile anche se è spesso un processo lungo e doloroso. È necessario diminuire progressivamente le dosi sostituendo la droga con sostanze più duttili, ma che danno lo stesso effetto, come il metadone.

Il problema droga non è certo solo medico, ma è essenzialmente sociale. Fino a che non verranno sconfitte le reali ragioni che portano all'uso della droga non servirà assolutamente a nulla creare dei centri di disintossicazione che recuperino solo fisicamente il drogato senza dargli un concreto e valido appoggio sociale e psicologico che lo aiuti in un suo concreto e positivo inserimento nella società.

È all'interno di questa logica che ognuno di noi si deve muovere: il problema che a prima vista sembra lontano non lo è poi tanto. Abbiamo avuto modo di parlare con Roberto Bellini del Circolo Giovanile Antifascista di via Lampugnano sul problema della diffusione della droga.

La diffusione

nella zona

Da una indagine che alcuni giovani del circolo hanno fatto, risulta che solo nel quartiere Gallaratese ci sono circa duecento eroinomani. Abbiamo perciò rivolto domande più precise:

D.: Quali sono secondo te le ragioni che spingono soprattutto i giovani ad avvicinarsi alla droga?

R.: Le ragioni possono essere diverse, sono forse le stesse che accompagnarono la prima sigaretta: il fare qualcosa di proibito, qualcosa che dia l'impressione di essere più adulti di quello che si è, oppure il ritrovarsi insieme a persone che ne fanno uso abituale con le quali anche una sigaretta passata di mano in mano, rappresenta un punto di comunicazione interpersonale che è difficile trovare altrove.

L'ultimo uomo

« Credo di avere un buon rapporto con il mio corpo, credo di essere una delle persone a cui piace di più. So che un rapporto così non l'ho mai avuto con altri ».

Queste sono poche righe di una delle disinvolte confessioni che compaiono sul libro « L'ultimo uomo ».

I magnifici quattro che decidono di punto in bianco, di mettersi a nudo pubblicamente (esperienze, fallimenti, successi e omosessualità), sono presi fra i 18 e i 30 anni d'età; di loro si sa tutto tranne il vero nome e l'identità.

Marco Lombardo Radice (Curatore del libro e delle confessioni) dice che non rivelerà mai chi sono in realtà i quattro

D.: I luoghi frequentati dai giovani sono gli stessi dove si spaccia droga. Questa affermazione è valida anche per il Gallaratese?

R.: Certo; i canali di spaccio sono in quartiere i bar, fuori dal quartiere le discoteche dove moltissimi giovani vi si recano ogni domenica. Spesso chi vende la droga non lo fa per potersela comprare a sua volta, ma proprio perchè della vendita di questo mortale prodotto ne ha fatto una vera e propria impresa commerciale.

È questa serie di speculatori che bisogna colpire. Persone che spesso cercano di spacciare droga a studenti delle elementari e delle medie.

D.: Allora per evitare che gli strati giovanili più indifesi frequentino luoghi dove la droga è sempre a portata di mano cosa bisogna fare?

R.: Bisogna soprattutto costruire servizi sociali e centri alternativi che siano veramente dei giovani e dove i giovani si possano trovare ed impegnarsi a discutere, a lavorare, a far politica. Certo non per tutti è facile avvicinarsi a questi discorsi, per questo nel Centro Comunitario ab biamo messo in funzione una sala da ballo che ha lo scopo di essere alternativa a quelle esietenti. Un vero punto aggregante e soprattutto autogestito.

D.: Per concludere con una domanda più propriamente politica: perché, secondo te, il mercato internazionale della droga è in mano alla destra e ai fascisti?

R.: La risposta è abbastanza semplice e comprendere questo penso sia una cosa importante. La destra ha trovato un altro modo per colpire vaste masse di giovani che impegnate politicamente sono senza dubbio scomode: hanno..u, nito una speculazione essenzialmente economica a una manovra schiettamente politica.

É chiaro che chi ha bisogno di 200-300 mila lire ogni giorno per potersi procurare la sua dose di eroina non ha certo il tempo e la voglia per interessarsi di quello che gli sta attorno.

La sua posizione nella società non può essere altro che passiva e accondiscendente. Ed è questo quello a cui le forze più reazionarie vogliono arrivare.

Basta ricordare come esempio per convalidare questa tesi la fine che ha fatto negli Stati Uniti il Movimento delle Pantere Nere: distrutto dal capitalismo americano non con la forza ma con un metodo di lotta più sottile, direttamente al suo interno, un metodo che ha distrutto e soggiogato uno ad uno i leader del movimento: l'EROINA.

del libro.

Contestati dalle compagne, dalle mogli, dalle femministe i quattro arrivano a criticare aspramente la donna mettendola in stato di accusa, come unica responsabile della loro crisi; ognuno di loro ha una donna contro cui scagliarsi e con cui ha dovuto scontrarsi duramente in passato.

Sempre più frustrati nel loro ruolo, questi maschi, arrivano a sbandierare la masturbazione e l'omosessualità come l'ultimo rifugio possibile; rifiutando così, ogni rapporto con l'altro sesso. Punte certamente esasperate e avanzate, penso che rappresentino un dísagio profondo che fra certi strati giovanili esiste e che sarebbe ce-

cità ignorare annoverandolo fra gli episodi marginali e isolati. Penso anche, che la filosofia del: « Do it your self » (fallo da te) non sia la vera soluzione di tutti i mali, anzi, il rifugiarsi, davanti alla spinta di una nuova coscienza femminile, nella masturbazione o nell'omosessualità non sia altro che rivalutare il proprio ruolo di maschio.

Senza continuare il discorso a lungo, voglio dire che le confessioni de « L'ultimo uomo » mi paiono, ancora una volta, forme ben celate di autocompiacimento, che non cerca in nessun modo di sviscerare, come invece vorrebbe, le reali contraddizioni di un ruolo, che forse, è ora di mettere (ci)! In discussione.

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L. Z.
dalla prima: CONSULTORIO IL CONGRES;k5DÉLLA Sti. DE FIZ,SA DEL P.S.I.

Non vi sorprenda: l'abbiamo incontrato qualche sera fa quando ci ha detto che fare l'agricoltore per lui è stata una scelta convinta, che glí piace, soprattutto, « curare » le bestie, non solamente coltivare i campi.

Ma a Milano?

Si perché se andate a Figino scoprite che una parte di Milano può essere ancora « paese », con il suo modo di vita che conosce i colori di un costume, di una tradizione, di un cordiale modo di « vivere assieme » che forse la città ha perduto. È un'isola nella metropoli, gelosa di questa sua identità paesana che, a sentire chi ci abita, vuole conservare per non disperdere quel senso della vita che nasce dal contatto con la natura, che qui ti dà ancora il senso del tempo con i suoi segni migliori, che leggi sui visi noti degli uomini e delle donne che con te vivono e lavorano.

È questa sensazione di unità tra la gente che forse può indurre ad invidia il milanese « metropolitano » dalla vita tutta a schema, stretta tra metropolitana - ufficio televisione.

Qui a Figino non è così: qui ci si ritrova ancora a bere il « quartino » e a giocare a scopa: gli adulti dal tabaccaio mentre i giovani hanno il loro « centro » in latteria. È anche in questi posti che tocchi il polso al paese che Milano ha incorporato (Figino u-

UN QUARTIERE AL MESE

Figino, una Milano di campagna

na volta era un comune a sé), ma senza trasmettergli il ritmo frenetico della grande città.

Ed è anche per questo che qui c'è ancora spazio per i ricordi. Per quando, ad esempio, gli uomini del paese hanno lavorato assieme per costruire la chiesa dove appunto la coesione tra la gente non ha trovato espressione solo nell'aspetto esterno dell'edificio, ma veniva testimoniato dal lavoro comune.

È per scoprire la Figino di una volta che si va dal Tabaccaio a incontrare gli anziani, che dopo essersi lamentati perché il campo delle bocce è in disuso (era uno dei pochi campi coperti di Milano), ricordano i bei tempi (come loro li chiamano) quando si andava dal « Paltun » (ortolano) a comprare la « dota » (prezzemolo, sedano, carote, verze, insomma tutto quello che serve per fare il minestrone) e le donne ci andavano col secchio a prendere l'« acqua negrina » (candeggina) che il Paltun teneva in un grosso mastellone dove appunto le donne affondavano il secchio.

Erano tempi in cui per strada in bicicletta ti poteva capitare di incontrare l'« Ors bianc », un simpatico nonnetto così chiamato per i suoi capelli bianchi e folti, magari insieme a suo figlio « Serafin sifula »: non perché fischiasse sempre, ma perché suonava il mandolino nella banda di Figino.

Alla sera ci si ritrovava sempre all'osteria: l'ultimo ad arrivare era

il « Pulveratt »: lo chiamavano così perché andava talmente piano in bicicletta da essere l'unico a non sollevare la polvere per strada, e a non dar così lavoro allo « Stacheta » che era il ciclista.

Al tavolo, oltre al « Graverun » (che andava al lavoro col falcetto alla cintura e la ranza in spalla) e al « Magnan » (lo stagnino), notavi subito il « Gin del papa »: lo chiamavano così perché durante la guerra sembra comandasse i granatieri. Il più bravo a scopa era il fabbro che teneva bottega a fianco della scuola elementare e i bambini si fermavano a guardare il suo lavoro soprattutto perché fino a dieci anni fa ferrava ancora i cavalli.

Terra, lavoro fatica e sangue

I visi poi si fanno seri quando il ricordo cade sulla guerra e soprattutto sulla figura del partigiano di Figino, Anselmo Montoli, cui il PCI ha intitolato la sezione locale, trucidato dalla canaglia fascista mentre cercava rifugio tra i campi attorno al paese; quei campi che fino a quel momento di Figino avevano conosciuto solo la fatica; la volontà e il lavoro: ci voleva il barbaro piombo fascista perchè ne conoscessero il sangue.

Di Figino nella resistenza non si ricorda solo il rifugio antiaereo ricavato nella scuola elementare, ma anche un geniale sistema di collegamento tra i solai delle case che si è dimostrato un'efficace « via aerea » per l'attività clandestina in occasione del passaggio delle bande fasciste.

Ma Figino non sopravvive solo alla sua tradizione e al suo modo, certo originale, di essere « milanese in campagna », ma é ben inserito nella realtà attuale alla cui problematica si avvicina con apprezzabile partecipazione. Il Comitato di Quartiere è presente per discutere e formulare proposte e assumere iniziative in ordine a quegli aspetti che a Figino non sembrano andare per il meglio. Ad esempio i trasporti; problema fondamentale per Figino dove buona parte della popolazione deve recarsi fuori per lavorare o studiare: il collegamento con Milano è garantito dal pullman 72 di cui si lamenta la scarsa frequenza (uno in media ogni mezz'ora) e il fatto del biglietto orario che non può essere usato sulle altre linee più vicine che servono Trenno e Quinto Romano perchè anch'esse si chiamano 72.

Gli abitanti, pur nella loro caratteristica originale, si sentono perfettamente integrati nella zona 19: desiderano infatti che alcune modifiche negli altri settori della zona avvengano rapidamente: ad esempio la metropolitana al Gal-

laratese a cui si potrebbe collegare Figino con miniautobus.

Anche i servizi amministrativi decentrati al quartiere Gallaratese :li favorirebbero non poco: oggi infatti i più vicini sono o in piazza De Angeli o a Baggio.

Un borgo in crescita, tanti problemi

Figino cresce e gli abitanti lo seguono con attenzione: vogliono che se avvengono nuovi insediamenti abitativi (come ad esempio le nuove case che alcune ~operative stanno costruendo in fondo al paese) lo sviluppo della loro zona conosca soprattutto cinque punti

giovani ed il futuro del quartiere

E la Figino del futuro? E qui per farsene un'idea bisogna andare in latteria dove ci sono i giovani. E qui bisogna subito dire che sono ragazzi che (come direbbero gli anziani del tabaccaio) hanno la testa sulle spalle. Parlando con loro senti subito che il tipo dei problemi ed il taglio del discorso sono seri: parlano di scuola e di lavoro e affrontano questi argomenti con estremo realismo; buona parte di loro si avvia al lavoro dopo la terza media e non sempre in modo generico, ma spesso professionalizzandosi: un buon numero fa ad esempio l'orefice. Una

fondamentali:

restauro e conservazione della parte vecchia (per chi non lo sapesse a Figino, in via Morelli, ci sono interessantissimi edifici del '400 e del '600 vincolati dalla Sopraintendenza alle Belle Arti); sviluppo secondo i criteri della legge 167 con incremento parallelo delle scuole e dei servizi (a Figino c'è solo la materna e le elementari. Per le scuole medie esiste un istituto religioso privato solamente femminile; la scuola elementare è inoltre priva di palestra); tenere conto del progetto per il « Parco urbano ovest » le cui finalità non siano solo quelle di creare un'area di verde attrezzato in modo indiscriminato, ma si salvaguardino le attività locali dei coltivatori; viabilità: accelerare il progetto per la cosiddetta « tangenzialina » in modo da proibire in Figino il traffico pesante diretto alle industrie di Pero e all'inceneritore di Milano; riadattare quella decina di stalle e case vecchie disabitate che potrebbero essere utilmente destinate a biblioteca o comunque a luoghi di riunione.

buona parte (circa 50) va alla scuola media superiore (qui è bene ricordare che Figino ha circa 2000 abitanti) e una decina prosegue all'università. Hanno qualche problema con le ragazze: sembra che le « figinesi » escano poco di casa, ma di questo non sembrano preoccuparsene eccessivamente; dicono che si « rifanno » nei paesi vicini (Settimo, Pero, ed addirittura Rho) dove affermano di poter esercitare il « fascino dello straniero » perchè loro sono « i Milanesi ».

Ora c'è un dato interessante che emerge dai giovani: non vogliono andarsene da Figino, si sentono « figinesi » e vogliono rimanere tali: senza campanilismo, ma con amore verso quei valori che il loro paese gli offre ancora e di cui Vittorio è forse l'espressione più bella: Vittorio, « milanese» che sceglie, convinto, di coltivare la terra a Milano.

Dimostrazione: sono due anni che si svolge la festa dell'uva; sembra una storia d'altri tempi. È invece una realtà che è ancora possibile a Milano, forse perché a Milano, nella zona 19, c'è ancora una parte che si chiama Figino.

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La Via Morelli Vittorio. 18 anni. Agricoltore a Milano.

LA COOPERAZIONE, FORZA ANTICRISI

Riprendiamo il discorso sulla cooperazione già avviato nell'articolo precedente affrontando, in modo più specifico, il ruolo e la funzione che la cooperazione svolge e può svolgere nella società di oggi. Per restare alla sola cooperazione aderente alla Lega Nazionale è necessario ricordare che essa si esprime con una forza organizzata di 11.000 cooperative, una adesione di 2.800.000 Soci ed un giro di affari di 3717 miliardi annui. Cifre imponenti che da sole danno un'idea della forza e della capacità del movimento che si esplica in numerose branche di attività lavorativa: produzione e lavoro, agricoltura, edilizia abitativa, consumo, pesca, servizi ed altre ancora. Oggi la Cooperazione è in grado di autofinanziarsi investimenti importanti, non solo nel nostro Paese ma anche all'estero e particolarmente nelle nazioni emergenti. Recente è l'accordo con l'Algeria per la costruzione di tre grandi mulini per la lavorazione del grano e per la progettazione di fabbriche per la trasformazione di prodotti alimentari.

Il 90° Anniversario della Lega

Proprio lo scorso anno si è festeggiato il 90.mo anniversario della nascita della Lega a Milano (1886-1976). Numerosi riconoscimenti sono stati pronunciati da parte di tutte le forze politiche e sindacali e da parte del Governo. La celebrazione in Campidoglio tenutasi in Novembre, alla presenza del Capo dello Stato e di tutte le autorità più rappresentative del Paese, ha voluto significare (speriamo finalmente) che non solo si riconosce nella cooperazione un movimento democratico, laborioso e di grande rilevanza anche sul piano economico ma che, di fronte alla crisi, la cooperazione può essere uno degli strumenti più efficaci e più convincenti per avviare quel processo di trasformazione della società che ormai si impone. Del resto fa parte di tradizioni antiche e nuove che la spinta alla cooperazione aumenta proprio quando le cose sono più difficili. Infatti, malgrado l'ulteriore disponibilità del credito internazionale, recentemente accordato, il Paese abbisogna di una rigorosa politica di risanamento che affronti i nodi strutturali della economia. È necessario innanzitutto dare una nuova dimensione e qualità ai bisogni popolari modificando radicalmente le spinte disordinate e individualistiche e dando spazio alle forme di » consumo collettivo e sociale ». Poi, anzi parallelamente, favorire tutte quelle forze economiche disponibili ad impegnarsi su un terreno produttivo di ripresa economica, non consumistica, sia favorendo una ag-

gregazione delle risorse tutt'ora non utilizzate o sottoutilizzate, sia riconoscendo un ruolo peculiare alle forze associate e cooperativistiche. Certo, la lega non pretende nè di essere l'unica capace di dare risposte anticrisi, ma certamente, oggi più che mai, siamo in grado di affermare che il Movimento Cooperativo può essere una forza trainante in molti settori dell'economia ed in modo particolare in quelle zone, come in meridione che, non ancora devastato dall'individualismo sfrenato, possono trovare nell'idea cooperativa quelle spinte motivazionali atte al loro riscatto sociale ed economico.

Il prestito dei sociinvestimenti Coop.

Coerente con le affermazioni dei propri impegni la Lega, proprio lo scorso anno ha lanciato una campagna di 100 miliardi di prestiti dai Soci.

Questo obiettivo, raggiunto con slancio dall'adesione dei propri soci, ha permesso un volano di investimenti a breve e medio termine per circa 500 miliardi che sono già stati in parte

investiti ed altri lo saranno nel corso del 1977, nei settori dell'agricoltura e della produzione e lavoro al Sud e in aree depresse. Queste sono scelte importanti che caratterizzano il movimento cooperativo e dimostrano « nei fatti » le sue specificità: quelle di una forza organizzata, che non persegue fini di lucro ne speculazioni ma è volta allo sviluppo democratico e sociale al servizio dell'uomo per gli uomini.

Conferenza nazionale della cooperazioneRoma 27/30 Aprile '77

È da questa importante assise, promossa dal Governo, con la partecipazione di Ministri, uomini politici di primo piano, Sindacati unitari e centrali cooperative che dovrà uscire quella scelta programmatica atta al riconoscimento del nostro ruolo. Vogliamo credere che finalmente si prenda atto di questa grande realtà e si dispongano strumenti e aperture finanziarie di credito agevolato in grado di corrispondere alle attuali esigenze di imprenditorialità: « la cooperazione produce

cooperazione ». I 300.000 dipendenti della Cooperativa sono una prova concreta anche in termini occupazionali, si può e si deve andare avanti, basta dar corpo e coerenza operativa all'articolo 45 della Costituzione Italiana.

Nel prossimo articolo tratteremo la realtà cooperativa nella nostra regione e specificatamente la sua presenza nella zona 19 di Milano.

Il servizio taxi a Milano

Il servizio taxi della nostra città; sia come qualità che come quantità, occupa un ruolo di importanza Europea. I taxi circolanti sono 4500, divisi in vari turni che si alternano in maniera tale che nelle ore di punta vi sia il maggior numero di autopubbliche in circolazione.

I turni di servizio sono di 10 ore. I posteggi telefonici in tutta la città sono circa 150. Tre stazioni radio-taxi, di cui la più antica è quella installata sulla Torre Velasca, hanno ulteriormente modernizzato il servizio. Il servizio radio è gestito attraverso Cooperative di taxisti ed il costo della gestione delle stàzioni è completamente a loro carico.

Il servizio taxi è complementare al servizio dei trasporti pubblici e, come tale, risente degli stessi problemi, con la sola differenza che la gestione dei taxi è privatistica.

Il taxista, generalmente, è proprietario del mezzo e della licenza di esercizio.

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Sino a qualche anno fa vi erano delle ditte con 50 licenze che gestivano il servizio con taxisti dipendenti; oggi queste si sono molto ridimensionate a seguito dei costi di gestione. Il costo dei taxi nella nostra città, è sempre stato contenuto in quanto le tariffe vengono concordate tra le organizzazioni di categoria e la Pubblica Amministrazione. Ultimamente in seguito al vertiginoso aumento dei costi delle automobili, dei pezzi di ricambio ecc. è stato indispensabile aumentare le tariffe.

Il servizio taxi nella zona 19, rispecchia i problemi ed i difetti generali dei trasporti pubblici.

Nei quartieri periferici, ad esempio, i servizi A.T.M. ad una cert'ora diventano scarsissimi, fino a scomparire subito dopo la mezzanotte; il taxi diventa, così, l'unico mezzo di trasporto pubblico per chi non possiede mezzi propri ed è costretto a spostarsi. Però, anche questo servizio, se non viene adeguato alle esigenze della zona non è in grado di svolgere la propria funzione.

Nell'ambito della categoria sono sorte una serie di Cooperative di servizio onde associarsi per diminuire i costi e per organizzarsi nei servizi. Come il trasporto Municipalizzato anche il servizio taxi va modernizzato e reso più efficiente, come ad esempio, attraverso la ricerca automatica dei posteggi con i taxi, dove l'utente formando un solo numero telefonico prestabilito, può risalire al posteggio con taxi più vicino alla sua abitazione. Generalmente, l'utente non conosce bene il servizio taxi. Ad esempio, pochi sanno che quelle palette colorate che si vedono sui tetti delle vetture stanno a significare la regolamentazione dei turni.

La scritta taxi che appare sul tetto, quando è illuminata, significa che è libero; viceversa quando è spento. Il supplemento notturno si inizia ad applicarlo alle ore 22 e termina alle ore 6, aggiungendolo alla somma che segna il tassametro.

Non è da tutti sapere che il tassista può rifiutarsi di portare persone ammalate o ubriache e trasportare animali. Una cosa che l'utente deve sapere è che il tassista, una volta preso a bordo il cliente deve eseguire il servizio, salvo il caso che questi voglia andare fuori città; il tassista, inoltre, può sospendere la corsa solo in casi di forza maggiore (guasti meccanici, malesseri, ecc.).

Una nota particolare riguarda le corse effettuate fuori città: se il cliente desidera, ad esempio, essere portato a Como, deve pagare al tassista anche il viaggio di ritorno da Como a Milano.

Il servizio taxi di Milano trasporta, nell'arco di un anno, circa 15 milioni di persone.

Se vi dovesse capitare di sentire un tassista dire: « mi si è rotto il pappagallo! » non pensiate che il volatile che ha in casa non parli più: gli si è semplicemente rotta la scritta «TAXI» che è esposta sul tetto della macchina.

Carmelo Salvelli

S. G.
** Milano 19 Pag. 4
4
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CIRCOLO TREVISANI

Seveso un crimine di pace

SI DISCUTE SULL'INQUINAMENTO NELLA ZONA DI SEVESO:

Il 20 aprile si è tenuto, presso il Circolo Trevisani, con la partecipazione di Luigi Mara del Consiglio di fabbrica della Montedison e di Marco Marnielli, medico del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) un dibattito sulla tutt'ora grave situazione delle zone colpite dalla diossina. Lo scandalo di Seveso, dopo i primi tempi in cui l'opinione pubblica si era mostrata gravemente indignata, era poi passato tra i fatti di secondo piano. Così, a poco a poco, il caso Seveso, è stato circoscritto, limitato, per la tranquillità dei cittadini, tra i « casi eccezionali ». Si tratta evidentemente di una voluta disinformazione, intesa ad occultare una dura realtà, vissuta ancora oggi drammaticamente da migliaia di cittadini. A coloro che chiedevano giustamente un più incisivo intervento, si è offerta una ottimistica buona volontà, limitata in effetti da una reale ignoranza sulla situazione obiettiva. Ed ora è dimostrato che la diossina è uno dei veleni più micidiali e che, contrariamente a quanto in precedenza affermato, su di essa esiste un'ampia esperienza internazionale. Casi simili a quello di Seveso sono infatti avvenuti in passato in Francia, in Germania e in altri Stati. Recentemente (ma rivista specializzata inglese, in seguito a dichiarazioni delle nostre autorità, ha scritto di casi di malformazione fetale dovuti ad inquinamento da diossina; ma poi anche su questo episodio è calato il silenzio.

Si è potuto osservare così un grave disinteresse da parte di molte forze politiche, che non hanno sufficientemente messo in rilievo le gravi responsabilità dei proprietari della ICMESA: anzi si è affidato alla multinazionale medesima l'opera di cosiddetta « bonifica », permettendo a chi aveva

agito, per lucro, al di sotto di ogni necessaria misura di sicurezza, di speculare ulteriormente sul tragico caso. Così, non di rado, si è giunti al limite di tenere in osservazione come cavie gli individui colpiti dall'intossicazione, senza fare un passo avanti a favore della loro disperata situazione. Possiamo affermare che Seveso non è che uno dei più clamorosi esempi delle situazioni cui può portare la spietata logica del profitto capitalistico, costretto ad agire in tempi stretti, con impianti

Risposta della sezione "E. Gonzales"

non adeguatamente protetti e con organici ridotti: il disastro è rientrato, per la multinazionale responsabile, nei conti del bilancio di produzione.

E necessario pertanto considerare tutto il problema di Seveso non solo da un punto di vista tecnico-sanitario ma anche e soprattutto politico, per poter superare la pura denuncia dei fatti ed affrontare globalmente la situazione che ad esso si riferisce e fa capo.

Patrizia Romano

CRONACHE FAMIGLIARI

Interpreti di queste cronache sono sempre gli stessi: Mia moglie, 40 anni casalinga; Mia figlia, 19 anni, quinta liceo Scientifico; Mio figlio, 13 anni, seconda Scuola media; Io, 42 anni, impiegato presso una azienda di Milano; Poi tutti Voi, del Garraratese e non.

Ieri sera dopo il temporale ho aspettato l'arcobaleno, laggiù verso il Monte Rosa che si vedeva bene come quando lo si vede dal mio dodicesimo piano di una delle torri del Gallaratese, quando non c'è la nebbia, non ci sono le nuvole, lo smog delle raffinerie di Pero, e i vetri sono puliti. Ma l'arcobaleno non è venuto. « Strano » mi sono detto ad alta voce « eppure è momento d'arcobaleno ».

« Sei proprio un vecchio cammello, papà » è la voce di mio figlio impegnato a costruire una deviazione sulla linea ferroviaria Lima: « ma non lo sai che i colori non ci sono più? ».

Sono rimasto folgorato e sono corso in cucina da mia moglie — sigaretta in una mano e straccio asciugapiatti nell'altra: « lo sai che hanno abolito l'arcobaleno? » la risposta è come sempre, precisa: « Come faccio a sapere se sto sempre qui a lavare, stirare, asciugare, cucinare, pulire, sfregare, cucire, spolverare e per di più non abbiamo neppure il TV colore? »

Ha ragione lei. Meglio informarmi presso le emergenti fonti di cultura, le quali stanno ascoltando la quinta di Ludwig (Van Beethoven) nella propria camera incasinata.

« Ma tu, che ormai sei quasi

laureata perchè ti mancano solo quattro-cinque-sei o sette anni secondo Malfatti per essere dottora in ricerca, ma tu lo sai che l'arcobaleno non c'è più ».

« E perchè dovrei saperlo, visto che anche lui è al maschile » (oddio, sarebbe da proporre arca-balena) — nota mia personale — « Tuttavia, cioè, se proprio vuoi saperlo, cioè, ti posso dire che al collettivo femminista del nostro liceo abbiamo discusso proprio ieri, del fatto se una donna debba o no usare i colori per imbellettarsi o per dipingersi da indiana metropolitana, cioè... ».

Ho capito che non sa. Non mi rimane che telefonare alla SIP, ufficio informazioni. Prima non risponde, poi una voce regii'trata che mi rimanda a un altro numero e qui mi dicono che la SIP non è competente in materia di arcobaleno.

Aspetto il TG2, alla terza o quarta notizia si parla della abolizione degli additivi come coloranti. Saranno tutti proibiti, anzi lo sono già, ma fino alla fine dell'anno possono essere venduti nei barattoli con aggiunta di marmellata, o negli aperitivi con aggiunta di acqua. Ce n'è uno poi, il più balordo, che è già proibito no, anzi, lo sarà alla fine di maggio, è

Geni. Direttore, è con vivo piacere che la Sezione « E. Gonzales » del Partito Socialista Italiano del Gallaratese, ha visto nascere la vostra iniziativa. Sappiamo quanto sia importante in Italia una nuova proposta editoriale, maggiormente se è di tipo locale come la vostra, dove la concentrazione di testate, sta mortificando la stampa in mano di pochi personaggi, mette in discussione un reale pluralismo dell'informazione. E con questo interesse che ci siamo abbonati: con attenzione leggiamo per conoscere e capire ciò che ci circonda, per meglio conoscerci e per essere capiti.

Fare un giornale, non è cosa semplice, facilmente si possono prendere delle cantonate, ma svarioni madornali possono mettere in ridicolo il recensista e il giornale stesso.

Nel vostro primo numero siete, purtroppo, caduti in un « incidente »; la notizia del Congresso della nostra Sezione l'avete inserita sotto il titolone del Congresso Pensionati, con tutto il rispetto di questa categoria, in cui anche la

nostra Sezione era presente, non crediamo che il nostro Partito meriti un simile collocamento. Crediamo nella buona fede e nell'inesperienza e auspichiamo una maggiore attenzione nell'interesse dell'informazione obiettiva e della domanda crescente di cultura e partecipazione democratica. Vi chiediamo di pubblicare la nostra lettera.

Fraterni saluti.

P.S.I. Sezione Gonzales Gallaratese

Il segretario Sergio De Cesare Milano, 20 aprile 1977

Pubblichiamo con piacere la lettera del segretario Sergio de Cesare della Sez. del PSI Gonzales Gallaratese. Ci scusiamo per lo svarione (non il solo purtroppo) segnalato.

Confidiamo su una costante e attenta collaborazione dei socialisti del Gallaratese e di tutta la Zona 19 al nostro giornale, che è aperto al contributo di tutti i cittadini.

Solidarietà umana nella nostra zona

Caro Milano 19, ho acquistato il tuo primo numero e attraverso gli articoli ho constatato con soddisfazione che qualcuno si era fatto carico di colmare il vuoto d'informazione sui fatti e le realtà della nostra zona. Voglio con questa mia informarti di un, evento importante avvenuto alcuni giorni fa nel nostro quartiere, un evento rarissimo al quale i giornali di larga tiratura e la radio cittadina hanno concesso dello spazio. All'amico Zucchi Mauro di anni 19 abitante in via Ojetti, n. 10 un'equipe di professori del Policlinico ha trapiantato i reni inservibili con quelli di un bambino di anni 7 deceduto per una grave caduta.

vaglio delle dialisi, tre volte alla settimana costretto a stare ore ed ore sopra un lettino per ridare al sangue le funzioni primarie, conscio del suo male che lo costringeva a sentirsi diverso dagli altri.

Ora grazie ai reni di un donatore Mauro chiude una vita non vissuta e si appresta a vivere la vita che i suoi genitori e gli amici tutti da molti anni gli augurano, una vita che avrà sempre il peso della esperienza passata ma che proprio per questo sarà più coscientemente vissuta e più profondamente apprezzata.

lui, il famigerato, imprendibile pericolo pubblico numero uno da anni ricercato dagli uffici sanitari di tutto il mondo (l'hanno cercato dappertutto salvo dov'era visto che il suo nome — E123 — era scritto dappertutto).

Adesso comincio a capire: il rosso di tanti aperitivi, il verde delle mente, l'arancio delle aranciate, diventeranno bianchi.

« Che schifo » commenta il macchinista della locomotiva francese nell'angolo della stanza « un gelato alla fragola color pistacchio e quello di pistacchio color zafferano; che cammellaggio da gasati ».

Effettivamente la notizia ci fa riflettere tutti profondamente.

In fondo sembra una buona cosa togliere di mezzo tutte quelle porcherie, per il cambio o l'assenza dei colori ci abitueremo col tempo. Prima di tutto la salute.

Bene ha fatto allora il Comune a togliere gli additivi proibiti dai pasti delle refezioni e la Coop, i prodotti che li contengono, dai propri scaffali e da subito.

Ma intanto guardo fuori dalla finestra e cerco l'arcobaleno: quello però non dovrebbe essere sofisticato. Oppure anche lui era addizionato, magari alla diossina?

Sono andato a fargli una visita dopo l'intervento ottimamente riuscito ed oltre a quotidiani e riviste gli ho portato anche Milano 19. Non è facile per me spiegare con quanta emozione ho rivisto questo ragazzo dopo il trapianto e quanta gioia e serenità ho visto trasparire dai suoi occhi. Avevo vissuto da vicino il dramma che lo aveva colpito da bambino, il tra-

Mauro Zucchi ha riconquistato la gioia di vivere grazie ai genitori di quel bambino che hanno capito quanto fosse importante autorizzare il trapianto, non unici ma purtroppo ancora rari esemplari di altruismo umanitario.

Ti ringrazio se darai spazio a questa che vuol anche essere uno stimolo alla sensibilizzazione sul problema delle donazioni degli organi per la salvezza di tanti sofferenti.

lettera firmata

MARCIA MAGGIO

Per informazioni telefonare:

Campi Silvano - Tel. 3534916; Mairaghi Anna - Teli 3532106; Raimondi - Tel. 3534646; Rotelli - Tel. 3532448; Vaj Silvana - Tel. 3085440

Lettere
a Milano
Milano 19 Pag. 5

PRIMA GIORNATA ECOLOGICA Un albero per ogni bambino

Adesso che l'ho piantato diro al mio papà di portarmi ogni domenica qui a vederlo crescere! » Ma sei sicuro di poterlo riconoscere tra tanti? » Certo! L'ho piantato io! »

Il nostro interlocutore è un piccolo scolaro che guarda tutto soddisfatto un alberello che ha appena finito di piantare. È la mattina di sabato 16 aprile, siamo sul Monte Stella, sulla « montagnetta » di S. Siro, per meglio intenderci, e tutto intorno a noi centinaia di bambini delle scuole elementari della zona sono intenti a mettere a dimora centinaia di giovani alberi e di arbusti (betulle, aceri, querce, frassini, ginestre) scelte da una ditta specializzata, la Peverelli, che li ha offerti al Comune.

A metterli a dimora avrebbero potuto provvedere i giardinieri comunali, ma la giunta ha pensato che fosse meglio che fossero i cittadini stessi, o meglio ancora i cittadini di domani, gli alunni delle scuole elementari, a provvedervi, in modo che imparassero subito ad amarli ed a rispettarli e attraverso loro ad amare ed a rispettare quelle poche isole di verde che ancora esistono nella nostra città ed a difenderle dall'assalto del cemento.

Così l'assessorato all'ecologia ha dato vita a questa prima «giornata ecologica », cui i bambini hanno risposto con entusiasmo

dando il loro contributo per fare più verde questo angolo della grande metropoli, per trasformare interamente questa montagna artificiale, fatta di detriti' che ancora, per la maggior parte della sua superficie, presenta un aspetto trascurato e selvaggio.

Un sole splendente illumina questa giornata che si deve ritenere senz'altro positiva per l'entusiasmo di questi bambini che continueranno a sentirsi un po' responsabili di questo verde creato con la loro fatica e, con il loro esempio, tenderanno a farlo rispettare anche agli adulti

Se tale obiettivo sarà raggiunto 1.iniziativa del Comune avrà dimostrato che, attraverso la partecipazione, si può iniziare un nuovo discorso per la salvaguardia del verde.

Il giorno 17 aprile si è svolta, con il patrocinio dell'Assessorato per lo sport della Provincia di Milano, la 1.a edizione di « Una marcia per la Scuola », una manifestazione podistica non competitiva organizzata dalla Scuola Media di via A. Visconti.

Alla manifestazione, dotata di numerosi premi, hanno partecipato oltre 500 fra ragazzi e adulti. A rendere più gioiosa la giornata è intervenuta la banda musicale dei postelegrafonici di Milano. Il ricavato della manifestazione servirà per tutte le iniziative che la nuova gestione della scuola intende attuare.

I bambini delle scuole elementari della zona 19 sono saliti sul Monte Stella, sabato 16 aprile, a piantare alberelli.

Il parco del Monte Stella, in quel giorno, è diventato finalmente dei cittadini della zona.

Di quei cittadini — scolari e alunni — che tre anni or sono visitarono in consiglio di zona il primo progetto di sistemazione della « Montagnetta e non gli era piaciuto, scrivendo il loro pensiero e le loro proposte su un grosso quaderno che è ancora in consiglio di zona.

Da quelle proposte raccolte nel quaderno a piantare alberi. Si, perchè la collina è in corso di sistemazione come loro — i ragazzi della zona — avevano chiesto.

Ora il Monte Stella è dei ragazzi, dei giovani. Loro l'hanno voluto avere, per lo svago e il riposo non per usi e riti consumistici. Loro potranno farlo più bello.

Milano 19 Pag. 8-

NOTIZIE SPORTIVE

Partite del 2/4

S. Leonardc-Tessera 0-3

Pero-S. Lecnardo 0-0

Partite del 9/4

S. Leonardo-Alcione 2-0

Baggio 1 -S. Leonardo 1-1

S. Leonardo-Gallaratese 2-2

Partite del 16/4

AICS Olmi-S. Leonardo 0-1

Baranzatese-S. Leonardo 2-1

Campionato NAGC

Partite del 16/4

Primi calci 66/67

S. Leonardo-Atletico

Trezzano 3-1

Pulcini 65

S. Leonardo-Pero 0-0

Esprdienti 64

S. Leonardo-Vedetta 2-0

Torneo Città Baggio

Partite del mattino

Primi calci 66/67

Salvo rinvii di carattere tecnico, i « due giorni con lo sport » previsti dalla commissione cultura sport tempo libero del consiglio di zolla 19, si svolgeranno per il 28-29 maggio '77 nei seguenti luoghi:

campo XXV Aprile

centro balneare Lampugnano

scuola media Alex Visconti

scuola media Colorni

campi di calcio di via Quarenghi

S. Leonardo-Folgore

Baggio 1

Esordienti 64

S. Leonardo-Folgore Baggio 1

Partite del pomeriggio

Finale

Primi calci 66/67

S. Leonardo-Folgore Baggio 2

Esordienti 64

S. Leonardo-Folgore Baggio 2

Vincitori Esordienti e Primi calci: S. LEONARDO.

campi da tennis di via Quarenghi.

Le specialità a cui i giovani delle 4.e e 5.e elementari e delle tre medie parteciperanno sono:

Atletica Nuoto

Pallavolo

Pallacanestro Tennis Calcio.

I premi verranno assegnati per gruppi scolastici.

PALLAVOLO AL GALLARATESE

Non tutti i cittadini del Gallaratese sono a conoscenza che, nel quartiere, si è da non molto costituita una nuova squadra di pallavolo femminile denominata "Vollej Ball Ombra 77" affiliata alla Federazione A.I.O.S. Milano, squadra allenata dal geom. Scandelli.

La "Vollej Ball Ombra 77" ha la sede in via Abbiati 21, e svolge la sua attività presso la Palestra comunale di via Fedro-Capelli, allenandosi il martedì e il govedi dalle 17 alle 19. La partita di campionato si svolge alla domenica.

La squadra, per il suo impegno e la sua serietà, merita veramente l'interesse di quanti si appassionano alle attività sportive della nostra zona.

Milano 19 Pag. 9
2-1 3-1 7-1 2-0
I risultati degli incontri di calcio
è salute CYNAR L'APERITIVO A BASE DI CARCIOFO \\ • k\, \'N“ 4.4' i l. ma
I « due giorni con Io sport »
carciofo

Le organizzazioni sociali politiche e religiose della

Zona 19

SAN SIRO - LAMPUGNANO - QT8 - GALLARATESETRENNO - FIGINO - HARAR

Comitato di Quartiere S. Siro-

Harar

Via Albenga, 2

Comitato di Quartiere S. Siro

Via Mar Jonio, 7

Comitato di Quartiere Gallaratese

Via Betti, 37

Comitato di Quartiere Figino

Via F.11i Zanzottera, 3

Comitato di Quartiere Trenno

c/o Monga Albino

Via Fili Gorlini, 34

A.C.L.I. Circolo S. Romano

Via Falk, 4

A.C.L.I. Circolo Regina Pacis

Via Kant, 8

A.C.L.I. Circolo S. Protaso

Via Osoppo, 2

A.C.L.I. Circolo Figino

Via F.11i Zanzottera, 3

A.C.L.I. Circolo Steider

P.zza S.M. Nascente, 2

A.C.L.I. Circolo S.S. Martiri

Via Belli, 20

A.C.L.I. Circolo S. Siro

P.zza Esquilino, 1

A.C.L.I. Circolo Gallaratese

c/o Temporiti Via Venezuela, 8

S.U.N.I.A S. Siro-Harar

Via Maratta, 3

S.U.N.I.A. Gallaratese

Via Uruguay, 11/2

S.U.N.I.A. S. Leonardo c/o Mosca

Via Appennini, 41

Parrocchia S. Romano

Via Falk, 4

Parrocchia Regina Pacis

Via Kant, 8

Parrocchia S. Ilario

Via Omodeo, 1

Parrocchia S.S. Martiri

Via Betti, 20

Parrocchia S. Maria Nascente

P.zza S Maria Nascente

Parrocchia S. Anna

Via Albani, 56

Parrocchia S. Leonardo

Via Torrazza, 80

Parrocchia Beata Vergine Add.

Via Stratico, 11

Parrocchia S. Giovanni Battista

P.zza S. Giovanni Battista, 2

Parrocchia S. Giuseppe Calasanzio

Via Don Gnocchi, 18

Parrocchia S. Materno

Via F.11i Zanzottera, 19 Parrocchia S. Protaso e Gervasio

Via Osoppo, 2

D.C. Sezione Bob Kennedy

Via Uruguai, 11/2

D.C. Sezione Lampugnano Via Terragni, 33

D.C. Sezione Vercellina P.zza Selinunte, 11

P.C.I. Sezione Bottini Via Monreale, 19

P.C.I. Sezione Di Vittorio Via Quarenghi, 8

P.C.I. Sezione Luglio 60 Via Lampugnano, 145

P.C.I. Sezione Oriani Via Trenno, 41

P.C.I. Sezione Montoli Via F.11i Zanzottera, 8

P.C.I. Sezione Fornasari Via Preneste, 1/F

P.C.I. Sezione Ragionieri Via Appennini, 41

P.S.I. Sezione Gonzales Via Uruguay, 11/2

P.S.I. Sezione Limpugnano Via Trenno, 11

P.S.I. Sezione De Rosa Via Mar Jonio, 7

P.S.I. Sezione_Figino Via F.11i Zanzottera, 3

P.S.I. Sezione Trenno Via F.11i Rizzardi, 13

C.U.Z. 18-19 Via dei Caracci, 2 Centro Culturale Gallaratese Via Betti, 20

Circolo Culturale Trevisani Via Appennini, 41

A.N.P.I. S. Siro Via Mar Jonio, 7

A.N.P.I. Gallaratese Via Betti. 37 Federazione Italiana Pensionati Via Trenno, 15 U.D.I. Gallaratese Via Quarenghi, 8 U.D.I. Via Betti. 37

U.D.I. Via Lerici, 1

U.D.I. Via Mar Jonio, 7 Cooperativa Piave Via Trenno, 15 Cooperativa Piave Via F.11i Zanzottera, 3 Cooperativa Piave Via Trenno, 41 Cooperativa 24 Maggio Via F Ili Zanzottera, 3 Cooperativa La Vittoria Via Giorgi, 15 Cooperativa La Concordia Via F.11i Rizzardi, 12 Cooperativa E.C.E.R. Via Cechov, 20 Circolo Ricreativo Lampugnano Via Diomede. 62 Ass. Combattenti e Reduci Via Ricciarelli, 2 Gruppo Artistico-culturale SIRIO c/o Fusi Via ()letti, 10

E.L.F.A.P. Via Salerio, 51

A.C.O.F.I.S. Via Paravia, 31

C.A.P.A.C. Via Murillo, 17 Centro Formazione Edili Via Paravia. 63

C.I.F. Via Torrazza, 80 Fondazione Santi Via A. Visconti, 18

INCONTRO INTERNAZIONALE DELLA GIOVEIVTU' PER I L CI LE

6-7-8

maggio 1977 — Milano-Italia

Fra il 6 e 1'8 maggio si svolgerà a Milano un incontro giovanile di solidarietà con la lotta del popolo Cileno.

A questo incontro, organizzato dalle organizzazioni giovanili democratiche Italiane, saranno presenti i rappresentanti della gioventù dei cinque Continenti e tutte le più importanti Federazioni Giovanili Mondiali.

I dibattiti e le relazioni si svolgeranno nella Sala della Provincia e avranno come scopo fondamentale la denuncia e la condanna dei giovani di tutto il mondo, dei crimini di Pinochet e i loro seguaci.

In quella sede verrà preso l'impegno di lottare affinché i 2.500 "scomparsi' vengano liberati.

11 giorno 8 si terrà una grossa manifestazione politico-culturale con la partecipazione di diversi complessi, Italiani, Cileni e Internazionali.

L'incontro si svolgerà grazie all'aiuto e l'adesione del Comune di Milano, Provincia, Regione, Federazioni CGIL-CISL-UIL e i partiti e organizzazioni democratiche Italiane.

Vi invitiamo a partecipare e a dare il vostro contributo.

INTI !UMANI (Cile)

ANGEL PARRA (Cile)

PACO IBANEZ (Spagna)

GILBERT BECAUD (Francia)

J.M. SE R RAT (Spagna)

Chi di voi non è mai passato per la simpatica e popolosa zona di Via Paolo Sarpi? Ecco, una delle traverse di quella via è l'antica Via Bramante, quella che porta dall'Arena al Monumentale. Qui, al n. 35, ha trovato il suo giusto posto un nuovo punto di incontro per tutti gli amanti della natura. L'ERBORISTERIA

ARTIGIANA è nata dall'idea di offrire, studiare, sperimentare, conoscere quei prodotti naturali ed i medicamenti che se ne possono ricavare i quali. come in passato, dovrebbero essere alla portata di tutti e di uso quotidiano.

E' rinato in questi ultimi tempi, un viva interesse per le erbe: si vuole imparare a riconoscerle, a classificarle, ad individuarne le' proprietà. Meraviglia chiunque la riscoperta delle virtù misconosciute di quegli ortaggi e legumi che ogni giorno portiamo in tavola, così come sorprende l'efficacia di rare erbe sconosciute che vengono da paesi lontani.

E' importante saper riconoscere, raccogliere, assiccare, conservare e utilizzare le piante che servono a sanare il nostro corpo. Ma è ancora più importante partecipare alla vita della Natura seguendo lo sviluppo delle stagioni attraverso lo sbocciare del fiore, lo spuntare delle gemme, lo schiudersi delle foglie.

Una passeggiata fatta nei prati o nei boschi; in qualsiasi stagione, è già fonte di salute per il nostro corpo. Non aspettiamo di essere

ammalati: dobbiamo imparare di nuovo a ristabilire un rapporto di intesa con il nostro corpo che ci manifesta le sue defunzioni in maniera comprensibile solo se siamo capaci di ascoltare la voce. Non tutte le erbe si possono trovare fresche sia perché non sempre la stagione è propizia, sia perché non sempre chi abita nelle grandi città ha il tempo e il mezzo per andarle a raccogliere. Nel nostro Centro abbiamo a disposizione moltissime erbe aromatiche e medicamentose di prima scelta che servono a preparare composizioni utilizzabili in infusi e decotti, cataplasmi e fumigazioni, tisane e collirii. Ci proponiamo di costituire una biblioteca panoramica che comprenda trattati, opuscoli, libri e riviste di fitoterapia, botanica, omeopatia. Alcuni volumi, italiani e stranieri, sono già à disposizione di coloro che hanno interesse ad approfondire l'argomento: sono accessibili anche a chi abbia solo una minima conoscenza della materia.

Perché a tutti siano chiare le virtù, gli usi, i contenuti in principi attivi e le proprietà delle erbe che portiamo in tavola e che usiamo nelle composizioni, inizieremo nel prossimo numero una rubrica che servirà a trattare di volta in volta una pianta diversa sotto l'aspetto medicinale e sotto l'aspetto alimentare. Ne faremo una scheda che conterrà:

- luogo di origine e luogo di coltivazione e di raccolta

- descrizione e se possibile un disegno; epoca di raccolta

- proprieta, preparazioni e prescrizioni

- usi diversi tramandati dalla tradizione

- ricette di cucina; composizione di liquori e profumi

- controindicazioni

- bagni e miscele aromatiche

Per questa volta vi indichiamo due Maschere di Bellezza, la cui formula è stata tratta dal libro "Le Piante Medicinali" del Dr. Da Legnano - Edizioni Meditteranee Roma .

Maschera per pelle grassa: Miele un cucchiaino, un rosso d'uovo, mandorle dolci semi sfarinati un cucchiaio, amalgamare e stendere sul viso pulito 10-15 minuti. Essiccata, toglierla e mettere pezzuola di lino o cotone imbevuto di acqua tiepida.

Maschera per pelle secca, fine e delicata: Un rosso d'uovo sbattuto con olio d'oliva un cucchiaio da stendere su viso e collo per mezz'ora; asportare e lavare cor acqua calda prima e fredda poi, più volte, alternate.

Venite a trovarci nel nostro ne gozio di via Bramante che è aperto dal martedì al sabato.

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Utili per il lavaggio, sgrassaggio, deceramento di autotreni, autopullman, vetture, pezzi agricoli, e per la pulizia e disinfezione di salumifici, caseifici, stalle, porcili, aie, macelli, magazzini alimentari. Per la manutenzione di grossi impianti industriali.

Per informazioni e dimostrazioni telefonare a Impianti Termo Idrodetergenti

Via Petrarca 31 - Tel. 9301837/3082792

Rho (Milano)

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Milano 19 Pag. 10

sicurezza sociale

Le pensioni dell'INPS

Pensioni di vecchiaia

REQUISITI PER TUTTI I LAVORATORI

(SIA DIPENDENTI CHE AUTONOMI) :

In Italia non esiste un sistema di sicurezza sociale compiuto ed organico, e i tre aspetti principali, assistenza, sanità e previdenza, sono gestiti in maniera frammentaria. sperequata ed inefficiente da un groviglio di enti grandi e piccoli, privi del minimo coordinamento e quasi sempre sottratti al controllo democratico dei cittadini. Le classi dominanti hanno sempre concepito in maniera strumentale la sicurezza sociale, consentendo ad esempio ad istituire l'assicurazione contro gli infortuni soltanto perchè costituiva una garanzia contro gli imprevisti risarcimenti che a volte i lavoratori infortunati riuscivano a strappare con l'intervento della magistratura. I governanti, dal canto loro, puntarono soprattutto sugli aspetti paternalistici. istituendo casse pensioni per i propri dipendenti per assicurarsene il consenso, garantendo peraltro prestazioni più vantaggiose rispetto a quello del settore privato.

A rendere ancora più complessa la materia è anche la natura stessa della sicurezza sociale, perchè inevitabilmente tutti i fatti che hanno una portata sociale o economica si riflettono direttamente nell'attività degli enti e dell'IN PS in particolare (si pensi alla nube tossica di Seveso, ai fenomeni sismici. alla legge sul divorzio, ecc.). Inoltre solo recentemente la legislazione sociale ha assunto una fisionomia unitaria ed unificante, ma in un recentissimo passato le leggi e « leggine » si suSseguivano tumultuosamente, creando una vera e propria selva di situazioni differenti. L'attività del Parlamento dovrebbe essere arricchita e completata dalla partecipazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori degli enti, dei Sindacati confederali e dei Patronati, per una maggiore coordinazione tra il momento legislativo e quello applicativo, coordinazione assolutamente indispensabile se non si vuole vanificare per inefficienza tecnica conquiste legislative importanti. Si pensi ad esempio che solo per l'INPS le leggi, circolari, delibere, istruzioni, tabelle e ordini di servizio, raggiungono ogni anno le tremila pagine.

Risulta evidente a questo punto come non sia agevole al cittadino e al lavoratore seguire l'evoluzione della materia ed estrarne gli elementi da applicare al proprio singolo caso. Una opera preziosa viene svolta dai Patronati Sindacali INCA - CGIL, INASCISL. ITA L - UIL attraverso una rete di corrispondenza locali e nei Consigli di Fabbrica (a cui i lavoratori interessati possono rivolgersi per le domande di pensione, di assistenza in caso di infortuni, ecc.). Riteniamo quindi che anche una iniziativa come la nostra, cioè quella di pubblicare una serie di schede previdenziali di rapida consultazione ciascuna dedicata ad un singolo argomento, trattato, speriamo, con semplicità e chiarezza, possa servire da stimolo ai lettori per una maggiore attenzione al problema previdenziale ed in particolare nel campo delle pensioni, che è certamente quello in cui è meno facile muoversi con sicurezza.

Ci conforta in questo continuo lavoro di aggiornamento la certezza che solo attraverso un concreto ingresso dei lavoratori alla gestione ed al controllo degli enti previdenziali si possa iniziare un movimento profondamente riformatore, che rappresenti un fattore politico di trasferimento di una grossa parte del potere nelle mani dei lavoratori, sia per l'imponente massa di capitali che tali enti amministrano e che i lavoratori potrebbero investire in consumi sociali (e non certo nelle guerre imperialistiche, come fece il fascismo nel I936!), sia per smantellare definitivamente il clientelismo, l'inefficienza e la sperequazione.

aver compiuto i 55 anni la donna e i 60 anni l'uomo (60 e (5 per gli autonomi) avere almeno 780 settimane (pari a 15 anni) coperte da contribuzione effettiva, volontaria o figurativa di qualsiasi natura

REQUISITI RIDOTTI

Non sempre, però, è indispensabile avere i 15 anni coperti da contribuzione: infatti per tutti i lavoratori che ottennero l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria nel periodo tra il 30 aprile 1952 e il 31-12-1961 il requisito di 780 settimane (15 anni) è ridotto per legge anche se il lavoratore non versò mai alcun contributo volontario, come dalla tabellina seguente :

Molto spesso i lavoratori che non hanno avuto una storia lavorativa regolai-e, una volta giunti all'età di pensione, ritenendo -di non aver maturato il diritto, non presentano la domanda di pensione e si limitano a chiedere la posizione assicurativa.

Tale comportamento ha sempre delle conseguenze irreparabili, perchè ogni mese di ritardo nella presentazione della domanda una mensilità perduta.

Invece nel modulo regolare della pensione sono previsti numerosi quesiti. rispondendo ai quali, il lavoratore fornisce all'INPS tutte le informazioni utili a ricostruire la propria posizione assicurativa. E' M questi casi assai probabile che l'INPS valutando i contributi figurativi o periodi di lavoro all'estero, e soprattutto il beneficio dei requisiti ridotti giunga ad una definizione positiva e conceda la pensione.

In caso negativo l'INPS comunica sempre il numero complessivo dei contributi; e se l'assicurato non lavora, può in determinati casi, essere autorizzato a proseguire volontariamente e giungere così alla pensione. Ricordiamo anche che per tutti gli iscritti alla gestione commercianti sono in vigore dei requisiti ridotti fino al 1980 (solo in tale anno, infatti, essendo stata istituita l'assicurazione commercianti nel 1966, si potranno avere 15 anni tutti da commerciante); ad esempio per l'anno in corso (1977) possono essere sufficienti anche solo 12 anni di iscrizione per avere la pensione dei commercianti.

Pensione di anzianità

REQUISITI PER I LAVORATORI DIPENDENTI:

avere un'età inferiore ai 55 anni per la donna e 60 per l'uomo non prestare attività lavorativa alle dipendenze di terzi avere almeno 1820 settimane (pari a 35 anni) coperte da contribuzione effettiva (cioè da lavoro) volontaria e figurativa (per servizio militare, maternità, persecuzione politica, Cassa integrazione guadagni, e tubercolosi)

N.B. i lavoratori agricoli, i domestici e i lavoratori italiani all'estero possono percepire l'anzianità pur continuando a lavorare.

REQUISITI PER I LAVORATORI AUTONOMI

(artigiani, commercianti. coltivatori diretti, mezzadri e coloni):

avere un'età inferiore ai 60 anni per le donne e 65 per gli uomini avere almeno 1820 settimane (pari a 35 anni) coperte da contribuzione da lavoro dipendente, autonomo, volontaria o figurativa

N.B. non è necessario che il lavoratore autonomo cessi la propria attività.

Pensioni di invalidità

REQUISITI PER TUTTI I LAVORATORI:

essere riconosciuto invalido l'INPS considera invalido l'assicurato la cui capacità di guadagno in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, a meno di un terzo.

avere almeno 260 settimane coperte da contribuzione effettiva volontaria o figurativa in tutta la vita.

avere almeno 52 settimane coperte da assicurazione affettiva o volontaria nei 52 anni precedenti.

Pensioni ai superstiti

Pensione di Reversibilità: spetta ai superstiti di un pensionato deceduto.

Pensione indiretta: spetta ai superstiti di un assicurato deceduto, purchè avesse alla data del decesso:

780 contributi settimanali in tutta la vita oppure 260 in tutta la vita e almeno 52 nei cinque anni precedenti la data della morte.

L'INPS riconosce il diritto alla pensione ai superstiti secondo l'ordine seguente:

VEDOVA (o vedovo invalido) non separata legalmente per colpa propria (il diritto è escluso solo nel caso in cui il deceduto avesse all'epoca del matrimonio più di 72 anni, che il matrimonio sia durato meno di due anni, che non vi sia stata prole, che il decesso non sia stato causato da infortunio servizio o guerra, e che NON si tratti di matrimonio celebrato tra il dicembre 1970 ed il 31.12.75 a seguito di matrimonio precedente annullato).

FIGLI legittimi od equiparati inabili o di età inferiore a 18 anni (21 e 26 per gli studenti superiori-universitari).

GENITORI purchè non pensionati, ultrasessantacinquenni e a carico alla data della morte.

FRATELLI E SORELLE purchè non coniugati, inabili, non pensionati e a carico alla data della morte.

La pensione viene liquidata nelle seguenti misure:

- 60% al coniuge

- 40%. a ciascun figlio se non concorre anche il coniuge

- 20% a ciascun figlio se concorre il coniuge

- 60% al figlio unico superstite

- 15 %. a ciascun genitore, fratello o sorella.

In nessun caso la pensione ai supersiti può superare il 100% della pensione maturata dal defunto.

Pensione sociale

E' l'unica pensione dell'INPS che non deriva da attività lavorativa e che non può essere trasmessa ai superstiti.

REQUISITI. essere cittadino italiano aver compiuto il 65 'anno d'età

avere un reddito personale inferiore a L. 692.900 annue ed un reddito complessivo con il coniuge inferiore a L. 1.747.850 annue (non sí copsiderano in tale cifra nè gli assegni familiari nè il reddito della casa di abitazione)

Se il pensionato sociale non possiede nessun altro reddito percepisce (1977) L. 53.300 mensili per 13 mensilità; altrimenti avrà ogni mese una trattenuta pari all'altro piccolo reddito di cui è titolare.

per i lavoratori autorizzati nel: 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 sono sufficienti 44 52 104 156 208 260 364 416 468 572 676 settimane pari ad 1.4 lt 44 2 3 4 5 7 8 9 I1 i3 anno anni Milano 19 Pag. 11 •
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n° 1
Scheda
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4.

Calendario attività del mese di maggio

1

Domenica PARROCCHIA S. ROMANO ore 8.30 Torneo di calcio FIGC-CSI ore 15 Proiezione Film « Dio in cielo, Arizona in terra presso il salone Parrocchiale - Via Gallarate, 401

COOPERATIVA PIAVE DI LAMPUGNANO ore 15 Incontro con l'ANPI FIGINO Marciatoria di Figino

POLISPORTIVA LIBERTAS-GALLARATESE Quatter pas su la muntagneta » marcia non competitiva POLISPORTIVA S. LEONARDO Calcio: Inizio 1 TORNEO DI PRIMAVERA FIGC Giovanissimi.

2 3 4 5 6

Lunedì

Circolo Elementare BETTI - CILEA ore 20.45 Coordinamento consigli di interclasse.

Martedì

Circolo G. Trevisani ore 21 Costituzione del - Gruppo di indagine sul verde nel Gallaratese

POLISPORTIVA LIBERTAS-GALLARATESE ore 21 Calcio in notturna sul campo Madonnina. Libertas - Vedetta.

Mercoledì

Associazione Genitori Democratici BORSA - VISCONTI ore 21 presso scuola Borsa Riunione Comitato Direttivo

Giovedì

POLISPORTIVA LIBERTAS GALLARATESE ore 21 Calcio in notturna sul campo Madonnina. Libertas Ricciarelli.

Circolo Elementare Visconti - Borsa. ore 17,30 Gruppo di studio su « Alternative al libro di testo » presso la scuola di Via Borsa.

Venerdì

Circolo G. Trevisani. ore 21 Incontro con delegazioni straniere partecipanti al « Convegno internazionale sui movimenti giovanili ».

P.C.I. SEZ. E. RAGIONIERI. ore 21 presso la Scuola Elementare - Via Borsa - Assemblea pubblica su « Bilancio 1977 del Comune di Milano ».

7

Sabato

Ospedale S. Carlo ore 9 Assemblea pubblica su « Insediamento nuovo Consiglio di Amministrazione ».

Parrocchia S. Romano ore 14.30 Torneo interno di calcio.

POLISPORTIVA S. LEONARDO

Calcio: Campo S. Leonardo.

S. Lennagdo - Milano Quartiere

S. Leonardo - Sempione S. Leonardo - A.I.C.S. OLMI

8

Domenica

Parrocchia S. Romano ore 8.30 Torneo di calcio FIGC - CSI. ore 15 « Festa della mamma »: S. Messa Trattenimento teatrale presso salone parrocchialeVia Gallarate. 401.

Proiezione Film: « La leggenda dell'arciere di fuoco ».

POLISPORTIVA LIBERTAS GALLARATESE ore 10.45 Campo Forze Armate - Libertas - U.S. Visconti ore 10.30 Campo Cesano Boscone - Libertas - A.S. Pasubio

1- Gara di Campionato Nazionale Libertas Fase Provinciale. ore 16 Stadio Zanica (Bergamo) - Zanica - Gallaratese.

14

Sabato

Parrocchia S. Romano ore 14.30 Torneo interno di calcio

POLISPORTIVA S. LEONARDO

Calcio: Campo Herodia Half Herodia Half - S. Leonardo Campo Tessera Tessera - S. Leonardo.

15

Domenica

POLISPORTIVA S. LEONARDO

2 Palio S. Leonardo-Gallaratese marcia non competitiva POLISPORTIVA LIBERTAS GALLARATESE ore 9 Campo MadonninaLibertas Under 21 - US S. Cristoforo ore 10 Campo Madonnina - Libertas - F.C. Helene Curtis. Parrocchia S. Romano ore 8.30 Torneo di calcio FIGC-CSI ore 15 presso salone parrocchiale - Via Gallarate, 401. Proiezione Film: « Ursus nella valle dei leoni »

1

6

19

Lunedì

Circolo Elementare VISCONTI BORSA ore 18.30 presso la Scuola di Via Borsa: Consiglio di Circolo.

Giovedì

Circolo G. TREVISANI ore 21 Proiezione di Film comico per i giovani del quartiere APE - Via Cecov 20 - Via Diomede, 62 Gita alla Presolana « Grotta Pagani ». 20

Venerdì

Associazione Genitori Democratici VISCONTI - BORSA ore 21 presso Scuola di Via Borsa: Comitato direttivo.

P.C.I. SEZ. E. RAGIONIERI. ore 21 Assemblea pubblica sulla politica internazionale: Il problema dello Zaire ».

21 Sabato

Parrocchia S. Romano ore 14,30 Torneo interno di calcio.

POLISPORTIVA S. LEONARDO

Calcio: Campo S. Leonardo Campo Pero Campo Trezzano

22 Domenica

26

S. Leonardo - Vedetta : Pero - S. Leonardo Atletica Trezzano - S. Leonardo

Parrocchia S. Romano ore 8.30 Torneo di calcio FIGC - CSI ore 15 presso salone parrocchiale Via Gallarate, 401 Film: « Doc Savage, l'uomo di bronzo ». Associazione Genitori CILEA BETTI CASATI Marciamaggio » marcia non competitiva.

POLISPORTIVA LIBERTAS GALLARATESE ore 8 Campo Kennedy Libertas - U.S. Baggio ore 10.45 Campo Cornaredo Libertas under 21 - U.S. S. Pietro all'Olmo Circolo G. TREVISANI Gita « Alla ricerca di minerali sulle Prealpi Lombarde con martello e scalpello ».

Giovedì

Circolo G. TREVISANI ore 21 Proiezione Film comico per i giovani del quartiere. 2 8

29

Sabato

Parrocchia S. Romano ore 14,30 Torneo interno di calcio.

Domenica

Circolo G. TREVISANI « Marazona » marcia non competitiva di Km. 10 all'interno della Zona in collaborazione con il Consiglio di Zona

Parrocchia S. Romano ore 8,30 Torneo di calcio FIGC - CSI ore- 15 pressò salone parrocchiale Via Gallarate. 401

Proiezione Film: « Texas, John il giustiziere

POLISPORTIVA LIBERTAS GALLARATESE ore 10,45 Campo Madonnina Libertas - S.S. Sporting SAARO

Milano 19
J r
.. Milano 19" - mensile di informazione politica e cultura della zona 19 della città di Milano - Sede della redazione: Circolo Trevisani, via Appennini, 41 - Tel. 3539458 - Comitato di redazione: Alberto Barbieri, Alessandro Cappelletto, Pierluigi Corbella, Alberto Della Schiava, Carlo Galimberti, Roberto Martini, Luigi Pizzocri, Trimboli, Luciano Zagato - Fotografie di Norberto Ferrarini, Adalberto Crippa - Numero unico in attesa di autorizzazione - Stampa e impaginazione: Cooperativa "Il Guado", Robecchetto con Induno NO - Telef. 0331/881475.

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