IL CONGRESSO DELLA CGIL
Il congresso della C.G.I.L. ha inciso profondamente nella vita sindacale e politica del Paese; tutti hanno potuto constatare quanto sia andato avanti il processo di unità sindacale, tanto che alla sua conclusione, la prospettiva della unità stessa è apparsa in termini più ravvicinati. La situazione è apparsa in tutta la sua evidenza quando sulla tribuna sono saliti i rappresentanti della C.I. S.L. e della U.I.L., non per porgere un rituale saluto ai delegati, ma intervenendo direttamente nei problemi del dibattito, affermando una comune volontà unitaria. Il lungo percorso dell'unità sinda-
cale, sta entrando in una nuova fase alla quale il congresso della CGIL ha saputo dare altri grandi contributi. Le prime iniziative prese per superare le correnti interne, le deliberazioni in materia della incompatibilità, la proposta di arrivare ad una conferenza in comune dei tre sindacati, sono a testimonianza che l'obbiettivo dell'unità sindacale è stato il filone conduttore di tutto il congresso.
Ma ciò che ha maggiormente caratterizzato il dibattito è stato il tema dell'autonomia del sindacato da tutte le forze politiche e sociali del paese, mettendo in risalto l'importanza di misurarsi da
La C d L chiama alla lotta contro le manovre reazionarie
Il Comitato Direttivo della C.C.d.L. ha esaminato il programma delle lotte contrattuali e delle iniziative sindacali nel quadro della attuale situazione economica e sociale. Un particolare accento è stato posto nella valutazione della situazione politica caratterizzata dalla grave crisi di governo e dalle manifeste volontà di gruppi monopolistici e di parte degli schieramenti politici di risolverla in senso involutiva e conservatore.
Tale linea è in assoluto contrasto con la realtà del Paese che è scosso da profonde tensioni sociali e dalle esigenze di profonde trasformazioni strutturali che mutino in senso sempre più democratico la nostra
proprie posizioni. Autonomia dai padroni, dal governo, dai parttiti, non vuole significare spoliticizzare il sindacato, anzi si devono respingere tali tendenze, che porrebbero solo restrizioni all'attività del sindacato stesso limitandolo ad una azione puramente economica e contrattuale, quindi all'accettazione di una posizione preordinata. Questo ultimo aspetto ha occupato gran parte del dibattito.
La qualità delle rivendicazioni nelle lotte operaie pongono in un modo sempre più aperto, questioni di politica economica, tale esigenza è sempre più presente fra i lavoratori, i quali hanno capito che segue in 2'
società e aprirebbe quindi un duro periodo di scontri di aspra lotta, sociale e di classe. Deve essere chiaro a tutti che in queste eventualità i sindacati chiameranno i lavoratori ad opporsi ad ogni manovra reazionaria e a lottare decisamente e duramente in difesa delle libertà e dei diritti democratici.
Il Comitato Direttivo sottolinea l'assoluta necessità che la crisi politica sia prontamente risolta con un impegno programmatico aperto alle istanze sociali e alla soluzione dei prcblemi posti all'ordine del giorno dalle lotte della classe operaia e delle masse lavoratrici.
Tali sono per esempio lo statuto dei diritti dei lavoratori, le riforme qualificanti della sicurezza sociale. della casa, della scuola, del sistema fiscale, della politica dei prezzi, il disarmo della polizia, una più generale politica economica tesa a superare gli squilibri e ad, assicurare uno sviluppo democratico del Paese.
Il Comitato Direttivo invita i lavoratori tutti alla mobilitazione, alla vigilanza, a respingere prontamente ogni provocazione e a sviluppare tutte le iniziative capaci di fare pesare in questo importante momento la decisa volontà democratica e di progresso delle classi lavoratrici.
FONDAZIONE !SEC Sesto San Giovanni • F î 21Z— " sezione sindacale aziendale FIOM-CaL della Fit-Ferrotubi- luglio 1969 11111111111111111111111fil 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111M111111111111111111~1~111111111111111 1111111111111111111111111111111111~
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DALLA PRIMA
lo sfruttamento non opera solo nelle aziende ma in tutta la vita sociale e che senza lotta più vasta, si rischia di vedere asosrbiti gli incrementi salariali attraverso : l'aumento dei fitti; del costo della vita ecc. I lavoratori non sono disposti ad attendere un altro periodo di crisi e magari una lettera del ministro Colombo che inviti alla austerità, dove, chi deve tirare la cinghia, dovrà essere ancora chi vive del proprio lavoro. La classe operaia sa che il isstema economico italiano è basato sulla legge dello sviluppo capitalistico ed è fortemente condizionato dal mercato internazionale, ma i lavoratori sanno che esistono misure che possono annullare i pericoli inflazionistici ,basta adottare una energica politica che elimini la rendita, parassitaria e che lo stato impieghi i suoi mezzi finanziari e industriali per influire nel sistema. Ecco perché il congresso della CGIL ha messo in risalto la ne-
cessità di collegare le lotte in corso ad una politica per le riforme come in occasione delle pensioni, per garantire che il progresso economico si trasformi in progresso sociale.
Il dibattito congressuale ha saputo quindi affrontare tutti gli aspetti dello sfruttamento dentro e fuori della fabbrica, impegnandosi a chiudere tutti i varchi entro i quali il padrone può trovare modo di assorbire le conquiste dei lavoratori, indicando alcuni obbiettivi fondamentali che intaccheranno l'attuale sistema economico.
La riforma tributaria, l'assistenza sanitaria, la riforma agricola, la scuola ecc. saranno i temi che decideranno l'avvenire del paese nei prossimi anni. Si verificheranno nei fatti, le strategie, le scelte fatte e la collocazione stessa del sindacato, si verificherà nei fatti l'unità e quindi la forza del movimento operaio del nostro paese.
MOVIMENTO STUDENTESCO
Credo sia necessario un cenno storico sulle lotte studentesche onde sconfessare coloro che accusano gli studenti di « cinesismo » e di astrattezza sterile, cominciando con una premessa di valore generale sul rapporto scuola-società.
Vi è un netto legame fra la società e in particolare il sistema industriale e la scuola.
L'Università è strettamente funzionale alle esigenze del sist.Ima sociale in cui è operante.
Quando la scuola non riesce a seguire i mutamenti che avvengono nella società si verifica uno sfasamento critico fra i due istituti: la scuola è inadeguata al sistema.
La crisi dell'Università Italiana, esplosa l'anno scorso con le lotte studentesche, riflette appunto lo sfasamento fra una società industriale tecnocratica bisognosa di competenti specialistiche e di personale qualificato in numero crescente e il sistema didattico tradizionale funzionale ad una società superata.
Un tempo la domanda di personale preparato a livello universita-
rio era ridottissima e l'università, con un'offerta altrettanto ridotta ma adeguata, era d'elite.
Oggi il sistema richiede masse di tecnici d'ogni tipo, laureati e l'università non risponde adeguatamente; diventa sì una scuola di massa (fino -a un certo punto) ma con
le strutture antiquate.
Questo passaggio richiede un radicale cambiamento delle strutture universitarie, dalla gestione delle facoltà alla didattica, a nuovi contenuti culturali.
Quando, dunque, nel 1968 gli studenti danno vita al movimento studentesco e iniziamo la lotta per la ristrutturazione della scuola rispondono esattamente alle esigenze del sistema; il loro è un tentativo di colmare una sua disfunzione cronica.
In quel periodo allineate con gli studenti sono anche le autorità accademiche più illuminate; molte parti della opinione pubblica sensibile ai problemi della scuola e della società.
A questa prima fase sindacaleriformista segue una seconda che chiamerei la « controffensiva del sistema contro sè stesso » o meglio la rappresentazione grottesca della stupidità o ottusità politica dei nostri governanti.
Avviene infatti che le istanze innovatrici e terapeutiche del sistema portate avanti dagli studenti vengono scambiate per istanze eversive e per tutta risposta scatta una operazione di repressione a tutti i livelli.
Polizia, magistratura, stampa, famiglia, opinione pubblica montata
dalla stampa, Rettori, Ministri, si scatenano contro gli studenti.
E' una tragicomica che se da una parte butta nello scontento totale gli studenti, da un'altra smaschera i miti del sistema democratico borghese.
Ci si domanda come mai date e
Il nostro Delegato al Congresso
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Ie esigenze del sistema industriale stesso, si reprimono istanze innovatrici dell'Università quando già una legge in via di varo le prevede.
Respingendo come superficiale la tesi della ottusità politica di chi detiene il potere, si cercano altre risposte.
Di fatto quello che si reprime non sono le istanze sindacali quanto una prassi politica che non sí concilia col principio dell'autorità e del paternalismo.
Il cedere alle richieste degli studenti. giuste in sè *sse, significherebbe infatti riconoscere in essi una controparte, una forza pollhca operar-1k nell'Università che a lungo andare porrebbe attuale l'ipotesi di un cambiamento delle strutture di potere della stessa.
L'esperienza vissuta direttamente e non fumose teorie ha portato la coscienza degli studenti ad un salto qualitativo.
La scoperta che 30 professori di ruolo non prendono minimamente in considerazione le posizioni di migliaia di studenti oppure che quando lo fanno è in termini di repressione durissima (denunce. invalidamento dell'anno, sospensioni) toglie il velo alla essenza conservatrice e fascista delle autorità accademiche.
L'opportunità di applicare queste considerazioni al sistema nella sua globalità e di non fare dell'università un fenomeno isolato viene dalla constatazione della esistenza di un retroterra di potere cui gli accademici si sostengono per poter attuare la loro politica conservatrice.
E' infatti impensabile che un rettore isolato possa avere tanta tracotanza da accusare di Liso un ministro, come è avvenuto al Politecnico di Milano, se non è coperto da un potere extraparlamentare a cui, in ultima analisi. deve rendere conto anche il ministro.
E' su queste basi che è avvenuta la radicalizzazione del movimento studentesco, la sua collocazione politica.
In particolare la scoperta, e ripeto non libresca ma storicamente vissuta, dell'esistenza di centri di potere privati antagonistici con gli interessi delle masse.
Nelle scuole si inculca il principio delle autorità, la subordinazione e la accettazione dell'oppressione mentre nel paese lo stes-
so principio, la subordinazione e l'oppressione sono mascherati con l'inganno politico della « democrazia» e del Parlamento dove di fatto non si fa che ratificare e dare corso legale a quelle che sono le scelte attuate da centri di potere privati extraparlamentari.
Su queste basi gli studenti sono diventati movimento politico di %posizione.
D'altra parte, coscienti della loro impotenza politica a livello nazionale, essi cercano di allargare la loro lotta e di unirsi a tutti gli strati sociali sfruttati, in particolare agli operai, per abbattere quella che è la causa di tutte le contraddizioni sociali, il capitalismo.
Uno Studente
Lavoro e studio
In uno stato in cui la costituzione sancisce il diritto allo studio di tutti i cittadini la scuola serale non dovrebbe esistere; purtroppo bisogna accettarla come un dato di fatto che comporta infiniti disagi ed enormi difficoltà
serali ad orari pomeridiani.
Esenzione delle tasse scolastiche e dalle spese dei libri.
Un riordino dei programmi conforme ai nuovi sviluppi tecnici e scientifici.
Un corpo insegnante più valido cioè con professori di ruolo dotati di una esperienza adeguata a questo tipo di corsi.
Esaminando questi punti vengono a galla le carenze attuali: il primo riguarda lo spostamento degli orari delle lezioni: per far ciò è necessario un intervento combinato governo, industria, sindacato e l'istituzione di un pre-salario, indispensabile a permettere la frequenza dei corsi; l'intervento dell'industria a favore degli studenti lavoratori non è una richiesta assurda in quanto essa è la benefi_ ciaria potenziale dell'opera dei futuri tecnici.
Il secondo punto riguarda l'esenzione dalle tasse scolastiche e dalle spese di libri di testo; in alcuni casi si ha già l'intervento in questo senso ma sono appunto casi isolati e perciò non si può parlare di soluzione del problema ma di un palliativo di poco peso.
Uno dei punti più dibattuto e sul quale sono state spese milioni di parole, è quello che riguarda il riordino dei programmi scolastici.
per gli studenti lavoratori.
I problemi che riguardano questi tipi di studi sono numerosi e di difficile soluzione a causa soprattutto dell'inerzia dimostrata dagli organi competenti ad intervenire in maniera decisa e radicale.
La pressione esercitata dagli studenti lavoratori tendente a sbloccare la situazione non ha dato finora risultati tangibili. I punti su cui vertono le richieste si possono così riassumere:
1) Una traslazione degli orari
Ad esemplificare la situazione attuale si può dire che la commissione tecnica degli istituti tecnici è composta da laureati in lettere e in legge: sorge spontaneo chiedersi quale sia la competenza e la sensibilità di queste persone ai problemi di adeguamento della scuola, di pari passo con l'evoluzione della tecnologia. Il corpo insegnante delle scuole serali è composto in maniera eterogenea e cioè da ingegneri proevnienti dall'industria da studenti universitari e da qualche professore di ruolo, questo insieme così diverso serve a generare incomprensioni e mancanza di collaborazione tra gli insegnanti stessi con evidenti ripercussioni sugli studenti.
Tutto ciò da un quadro abbastanza desolante della situazione della scuola serale è per ciò necessario l'intervento di tutti per costringere le autorità competenti e il governo in particolare ad attuare quei provvedimenti che sollevino gli studenti lavoratori dal ruolo di PIONIERI.
Uno studente lavoratore
IL FENOMENO DEGLI INFORTUNI E LE SUE CAUSE
Tutti sanno come una buona condizione di salute sia il patrimonio più importante d'ogni lavoratore: è questa che gli consente di lavorare e di sopperire quindi alle necessità proprie e della famiglia. Allorché infatti, un operaio o un bracciante, per motivi dipendenti da cattiva salute, deve abbandonare temporaneamente il proprio lavoro. egli si vede decurtare immediatamente il suo salario proprio quando r.ono, semmai, necessarie maggiori cure e quindi maggiori spese. Quando poi il lavoratore ha la disavventura di subire un infortunio o una malattia professionale tali da renderlo permanentemente invalido, ha solo diritto ad indennità, che non sono mai deguate alle minime esigenze di vita. Ogni lavoratore ha quindi la necessità dí garantirsi e di vedere tutelata la sua salute e la sua integrità fisica : è pertanto logico che egli pretenda analoghe garanzie anche durante il lavoro. Purtroppo ciò è in contrasto con l'odierna realtà, poiché nelle nostre fabbriche la sicurezza fisica psichica del lavoratore è quanto mai precaria, come è dimostrato dalla drammaticità del fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Si ha infortunio, quando per causa violenta ed in occasione di lavoro, un lavoratore subisca un incidente che provoca danno alle sue capacità lavorative. Si ha la malattia professionale invece, in seguito a lenta e prolungata azione dannosa dí materiali nocivi presenti nell'ambiente lavorativo od usati per motivi produttivi.
L'esatta gravità del fenomeno può essere messa in precisa e drammatica evidenza da alcuni dati tsatistici dai quali si può rilevare come, in Italia, circa un quinto degli operai — rapportando il numero degli infortunati a quello degli occupati — è vittima ogni anno di qualche incidente a causa del lavoro, come ogni venti secondi si registri un infortunio,
ogni venti minuti un operaio od un bracciante resti invalido, ogni quattro ore si registri un caso mortale. Per aver un più completo quadro della situazione, che non è integralmente rappresentata dalle pur impressionanti cifre, vi è da aggiungere che:
ogni anno, in questi ultimi tempi, sono andate perdute mediamente oltre trenta milioni di giornate lavorative, con grave danno per la produzione nazionale; sono stati spesi per assicurazioni e prestazioni assistenziali o persi per mancata produzione o mancato guadagno degli infortunati circa 1200 miliardi di lire (danno economico) e sono infine andati perduti per morte o invalidità grave oltre venticinquemila cittadini in età lavorativa.
solo una parte (secondo alcuni studiosi, addirittua solo una decima parte) degli infortuni e delle malattie professionali avvenuti vengono poi denunciati; non solo, ma non essendo coperti da assicurazione, non appaiono poi sulle statistiche.
non si devono considerare come conseguenze dannose di un lavoro pericoloso, nocivo o mal organizzato solo gli infortuni o le malattie profesisonali, ma anche
una gran parte di malattie comuni che trovano in fatti in condizioni ambientali inadatte un'occasione di insorgenza o di aggravamento.
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Infortuni e malattie professionali in Italia anno totale di cui mortali 1960 1.078.171 8.881 1962 1.250.052 4.116 1964 1.316.072 5.251 1966 1.167.524 4.934 1967 1.265.214 4.934 1967 1.265.214 4.898 Infortun ie malattie professionali in provincia di Milano anno totale 1960 118.543 1962 141.110 1964 138.461 1966 121.282 1967 133.497 Infortuni nella anno totale 1967 244 1968 212
- Per totale infortuni si
accaduti
settore industria
La Commissione Antinfortunistica Aziendale di cui mortali 221 226 242 207 293 nostra fabbrica giornate lavor. andate perdute 3.554 3.205
N.B.
intendono quelli
nel
e commercio.
Intervento di un membro della Commissione CONVIVENZA AL COMITATO DI FABBRICA
Nell'ultima riunione del comitato sindacale di fabbrica, ho avuto modo di illustrare il lavoro svolto nell'arco di tempo che si sono costituite le varie commissioni.
Nelle riunioni che si sono fatte abbiamo deciso e trasmesso alla C. I. (da presentare alla nostra Direzione) le seguenti richieste: Eliminazione totale degli uorhini in cucina, sostituendoli con personale femminile di cinque componenti, comprendente una cuoca qualificata (detta sostituzione doveva avvenire entro un termine stabilito).
Analisi totale del cibo che mangiamo (noi sappiamo che la lotta contro le sofisticazioni alimentari è all'ordine del giorno nella nostra società, e come queste frodi molto spesso finiscono nelle mense aziendali). Quindi è da ritenersi valida questa iniziativa e va considerata di estrema importanza. Inoltre si è chiesto che la ditta ci dia i mezzi finanziari per effettuare dette analisi in considerazione del fatto che su circa 500 persone che usufruiscono della mensa, più del 50% soffrono già di disturbi di stomaco; chiarendo la necessità di un controllo periodico in questo senso. Si è inoltre riferito al Comitato Sindacale di Fabbrica che dalle riunioni svolte nell'ambito della Commissione Convivenze: che la C. I. amministra la mensa con stanziamenti inadeguati agli aumenti subiti dai generi alimentari, cioè se 5 anni fa, con 100 lire si riusciva a comperare un chilo di pasta, oggi con le stesse 100 lire non si può comperare lo stesso quantitativo di merce, a meno che non ci si indirizzi su una qualità più scadente. Quindi inadeguatezza del finanziamento per la mensa.
Fatte queste considerazioni si ritiene che il compito della C.I. non sia quello di stringere la spugna e far sì che la somma stanziata dalla direzione diventi comunque sufficiente, perché è chia-
ro che così facendo, chi ne fa le spese siamo noi. Quindi diventa necessario che (con l'aiuto di persone competenti) si stabilisca le qualità dei prodotti che vogliamo usare. Esempio: sappiamo che c'è l'olio di oliva e quello disemi. che partono da un prezzo di circa lire 890 e scendono a quello di semi vari a lire 195 il litro, naturalmente non si pretenderebbe quello più caro, ma non si vorrebbe neanche quello di semi varie che è la qualità più scadente che c'è sul mercato (che si usa attualmente). Si dice ciò immaginando quali sarebbero i risultati cucinando con ingredienti così sca-
Prime impressioni
La considerazione che si può fare circa il modo con cui è stato accolto il giornale in fabbrica è questa: si è verificato che la pagina satirica ha determinato in misura notevole il suo successo.
Noi crediamo che, se nei numeri futuri l'attenzione del lettore dovesse ancora esclusivamente
denti per 500 persone. Quindi occorre che la ditta dia il giusto finanziamento. adeguandolo di volta in volta agli aumenti che potranno subire i prodotti da noi prescelti.
Importante inoltre e la prenotazione dei pasti al fine di evitare che ci vengano distribuite le minestre e vari secondi cucinati dal giorno precedente. anche in questo caso si ritiene che non deve la C. I. preoccuparsi, che, il cibo avanzato, per mancanza di prenotazione, venga distribuito, onde evitare passivi amministrativi, ma debba affrontare il problema della prenotazione con la Direzione al fine di trovare il modo migliore di applicarla e farla rispettare dagli operai. E' certo che con una regolare prenotazione, con una cuoca qualificata, e con attrezzature adeguate si riuscirebbe a mangiare meglio, e si risolverebbe. in parte, il lato finanziario del problema.
Il risultato di quanto è stato riferito al Comitato Sindacale lo conosciamo tutti: ZERO.
polarizzarsi sugli indovinelli. non solo avremmo fallito l'intento della nostra iniziativa, ma avremmo contribuito a sviluppare il già preoccupante qualunquismo politico in cui ci muoviamo. Se, d'altra parte, il giornale ha suscitato interesse e vogliamo continuarne le pubblicazioni nello spirito che l'ha originato dobbiamo, con l'intelligenza, scongiurare il rischio di spoliticizzarlo o ;svuotarlo di contenuto.
UNITA' DI CLASSE ALTERNATIVA ALL' AUTORITARISMO PADRONALE
Nuove vittorie, nella continua lotta di classe, ha riportato il fronte proletario unito nelle sue componenti d'avanguardia.
Studenti, operai, contadini, spezzando le divisioni volute e portate avanti dalla borghesia nazionale, rompendo le catene della apura e del paternalismo padronale, hanno conquistato nuovi avamposti nella lotta fra sfruttati e sfruttatori.
L'abbattimento delle gabbie salariali e la vittoriosa lotta per la revisione del sistema previdenziale, dimostra che incamminandosi sulla strada dell'unità di classe, il proletariato può porre con forza alla classe dirigente italiana la soluzione dei suoi problemi, l'eliminazione degli squilibri sociali che i governi che fino ad oggi si sono succeduti in Italia non sono riusciti, o non hanno voluto risolvere.
un maggiore potere di contrattazione.
Il governo e le grandi centrali del capitale, tentano con ogni mezz odi soffocare sul nascere le spinte di ribellione che sempre più possenti montano in avanti.
La polizia spara indiscriminatamente su lavoratori disarmati, credendo con questo di soffocare le fiamme rinnovatrici che divampano ormai inarrestabili contro lo strapotere padronale, contro il governo dei grandi monopoli.
La parte più cosciente del popolo italiano saprà fermare la mano assassina che spara contro i lavoratori, saprà bloccare ogni tentativo autoritario e reazionario della destra economica e politica.
Esiste nel paese una forte spinta di lotta, spetta al sindacato convogliarla in uno sbocco costruttivo; ma per essere realmente alla testa delle masse occorre, diciamolo pure francamente, eliminare certe tendenze pomiperistiche e moderate che affiorano nella guida sindacale delle battaglie per il disarmo della polizia, per la difesa dei valori di democrazia e di pace, contro l'autoritarismo padronale.
Ma al di là di certi errori dirigenziali in parte comprensibili, la via maestra della vittoria di classe spetta a noi lavoratori crearla e rafforzarla.
Se sapremo essere uniti con le masse contadine, se sapremo cementare l'unità con i nostri alleati naturali, le nuove leve giovanili e il movimento studentesco, l'avvenire sarà pieno di nuove avanzate, di nuove vittorie.
Un operaio dei Reparto Magazzino Spedizioni
Napoleone se l'è presa e gridando a distesa che offesa che ofesa va a tuti dicendo, mi vendicherò; senza pensare a Waterlòo-
Il problema della riforma agraria; è stata la molla che ha fattò scattare le grandi lotte che le masse contadine del sud hanno saputo condurre con decisione e fermezza.
Ma non solo l'esigenza prioritaria di una riforma agraria, è venuta al pettine delle contraddizioni: la difesa del posto di lavoro, più salario, maggiore occupazione, sono state le parole d'ordine che da Avola a Battipaglia hanno riecheggiato su tutta la terra del meridione.
Dietro il movimento rivendicativo del sud, vi è la esigenza di un rinnovamento radicale della condizione operaia, che si ricollega obiettivamente con le battaglie di tutta la classe operaia italiana per
In occasione della gita aziendale abbiamo rivisto con molto piacere alcuni compagni che hanno lavo-h rato nella nostra ditta e che ord si trovano in pensione. Il nostro giornaletto vuole ricordarli tutti e a nome di tutti vogliamo ringraziarli per i consigli che ci hanno sempre dato sul lavoro e per le lotte che hanno sostenuto per migliorarci le condizioni fuori e all'interno della fabbrica. Non pos. siamo dimenticarci di loro e saremo sempre pronti a qualsiasi sacrificio affinché siano più elevate anche le loro condizioni di
Vita. E' nostro desiderio stare con loro in contatto in tutte le occasioni perché i loro consigli e suggerimenti ci sono sempre utili e perché i ricordi di tanti anni di fatiche passati assieme non si potranno mai allontanare dalla mente.
A tutti auguriamo una vita tranquilla e serena, e, se alcuni di loro ne hanno il desiderio, ben accettati saranno i loro articoli da poter inserire nel nostro giornale. La S.S.A.
Ai
compagni in pensione
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Riceviamo e pubblichiamo
Sappiamo che la mensa aziendale è un « diritto » che ci siamo conquistati, e che ancora oggi molte fabbriche lottano per ottenere questo beneficio. Diritto che deve essere non soltanto conquistato ma rispettato, difeso e migliorato, dato che lo consideriamo una parte del nostro stipendio. Quindi la mensa in fabbrica deve significare un pasto decente da usufruire; e un alimento che ci dia energie sufficienti.
Purtroppo negli ultimi anni abbiamo potuto constatare che la mensa è diventata una istituzione i cui benefici, piano piano, sono andati a decadere; abbiamo potuto constatare che la quantità e la qualità dei cibi sono peggiorati. Dal lato del personale una volta prettamente femminile, abbiamo constatato che la Direzione, nella sua politica di riduzione del personale, ha utilizzato gli invalidi e gli uomini in età pensionabile, in sostituzione delle donne che se ne sono andate. Perfino il manovale che fa le pulizie dei dei gabinetti ce lo siamo trovato come cuoco in cucina, con i risultati che tutti sappiamo! Sappiamo inoltre che molte volte la nostra direzione si è impegnata a darci un locale più decente, impegni che ancora non sono stati rispettati. Sappiamo in quali condizioni i turnisti usufruiscono della mensa (facendo corse indiavolate e delle file) il tutto comporta anche perdita di tempo che già non abbiamo a sufficienza. A pasto ultimato nuove corse con il cibo in bocca per poter timbrare il cartellino. Tutti sanno che molti impiegati devono mangiare sui posti di lavoro per via del locale troppo stretto e consideriamo che è una questione psicologica sfavorevole il fatto che anche quando mangiamo si è divisi dall'impiegato. Sappiamo infine che siamo noi che abbiamo accettato questo stato di cose, e quindi ci dobbiamo vergognare che alla Ferrotubi « Prima » su tante conquiste, si accetti passivamente questo stato di cose! Non è ammissibile che si continui ad accettare come cibo, la pasta asciutta e i vari
secondi avanzati al turno di mensa del giorno precedente! Nell'éra in cui viivamo, nel pieno progresso tecnco, nell'era della conquista della luna, come è possibile che non is riesca a risolvere certe carenze! E' chiaro che necessita che tutti noi operai ed impiegati si faccia pressione su termini di lotta verso la nostra Direzione, affinché si impegni una volta per tutte, e seriamente, a risolvere la questione. Altrimenti ne andrà di mezzo la stessa dignità di tutti i dipendenti.
Un gruppo di operai del reparto T.
Odore di plebe
Mi ha fatto una domanda imbarazzante quell'operaio che mi ha chiesto come mai capi e capetti non partecipano quasi mai alla gita, il cui scopo è oltre che ricreativo, anche quello di un maggior affratellamento dato che, sia pur con mansioni diverse lavoriamo tutti alla Ferrotubi e salvo casi eccezionali abbiamo ancora parecchio tempo da dedicare al lavoro in comume. La sua delusione si esternava inegnuamente in una espressione così triste che francamente mi ha colpito.
La mia opinione (rispondo) è che la maggioranza di coloro che non partecipano alla gita, lo fanno per snobismo, o meglio, per un senso di perbenismo borghese che li estranea dalla plebe che si ubriaca, schiamazza scomposta, e canta canzoni volgari. Io che di questa plebe faccio parte, non la penso così, ed anche se non approvo certi eccessi, cerco di comprenderne il mdccanismo, cosa che compagni stessi e molti impie_ gati contano di « pedigree » proletario si rifiutano di fare. Certo è un po' difficile per coloro che pur essendolo non hanno coscienza di essere sfruttati ed umiliati in mille modi, capire il perché di questo vistoso quanto innocuo comportamento che è in fondo, una reazione alla vita asociale che si conduce in fabbrica, nella quale del resto il giorno dopo si deve ritornare ordinatamente e stilisticamente ad essere macchine del profitto.
Compito di noi tutti è di avvicinare gli indifferenti e discutere pazientemente con loro della necessità di -ssere più uniti e di partecipare a:le manifestazioni comuni siano esse ricreative come appunto la gita, come a quelle più importanti che siamo costretti a fare spesso per rivendicare i nostri diritti. E' proprio dalle condizioni di inferiorità a cui il lavoratore è sottoposto all'esterno e in particolare all'interno della fabbrica che dobbiamo partire per comprendere queste esplosioni improvvise: sul posto di lavoro non conta niente, sempre e solo considerato un bue da tiro da ataccare in coninuazione a quesa o a quella macchina a seconda delle esigenze di produzione; fuori della fabbrica è la facile preda della libera speculazione e senza poere decisionale, ranne quello di lottare.
Se il lavoratore si lascia andare una volta tanto nella faticosa ricerca di un po' di calore umano sognando solo di essere considerato uomo fra gli uomini conciliandosi persino, appaudendolo, con chi direttamente o indirettamente ne è il suo mungitore diligente, non è per vocazione alla gozzoviglia come, forse, chi arriccia il naso all'odore di plebe ritiene e non se ne vergogna. Diciamo però a tutti gli schizzinosi che gli operai, come hanno sempre dimostrato hanno una buona memoria che li aiuta a distinguere con chiarezza gli amici e alla occasione opportuna trattarli in modo adeguato.
Un Impiegato
ea. attstuziat in FB88RicH
S.
IL GIOVANE E IL MESTIERE
Con l'avvento della automazione si è tolto al giovane il diritto e la voglia dí imparare un mestiere spersonalizzandolo come un anonimo pezzo di ricambio per poterlo così sfruttare fino all'esaurimento. Infatti se per ragioni di alienazione da lavoro (così ormai i medici la chiamano) questo giovane volesse cambiare posto, non lo può perché sa fare solo un dato numero di mosse, ed anche cambiando posto, tranne rari casi, può solo trovare come variante il numero di queste mosse.
Non vi è nessun dubbio, per esempio che noi giovani che vediamo rinnegata la nostra qualifica professionale (quando ce l'abbiamo) o che veniamo collocati in quei settori in cui lo sfruttamento è più intenso, abbiamo solamente la prospettiva di diventare dei rottami umani nel giro di pochi anni, sperimentando sulla nostra pelle lo sviluppo capitalistico che
LE NOSTRE CAMPANE
Anche noi in ditta abbiamo le nostre brave campane, belle e grandi da far invidia ad un monastero.
Fino ad oggi hanno sempre avuto un suono particolare... Un suono da funerale: poiché, a differeza delle normali campane che si suonano dolcemente tirando delle corde, le nostre, quando si fanno sentire... saltano in aria come razzi. Purtroppo una di queste ha già fatto molto male ad uno di noi. Speriamo che i grandi capi abbiano imparato la lezione e tengano queste campane maledette sempre sotto controllo.
Affinché, la prossima volta, non suonino a morto.
Un Impiegato
mantiene intatti tutti i più brutali meccanismi di sfruttamento.
Nasce per ciò da qui, quel disinteressamento di noi giovani leve operaie dal fatto che vediamo preclusa già in partenza ogni possibilità di reale sviluppo e di emancipazione, perché di fronte non abbiamo più una società da costruire, come fu per la generazione che uscì dalla guerra e per la quale poteva anche valere la pena di sacrificarsi, ma abbiamo una società pienamente sviluppata nei suoi meccanismi sociali la quale ha riservato per noi il posto che attualmente occupiamo: « la catena di montaggio ».
Anche nella nostra fabbrica pur non lavorando a grandi serie non abbiamo possibilità di imparare un mestiere perciò ci rivolgiamo ai nostri organismi interni affinché convincano la Direzione della necessità doverosa di istituire dei corsi semestrali interni per quei giovani che vogliono migliorare le loro qualifiche professionali.
Un Giovane Lavoratore
LA FOLGORE
Lem-me Lem-me « guai chi suda » riempe buoni ma gli ruga, scrive a macchina veloce che ti sembra un Cristo in croce. Se non hai indovinato chi è sto tipo allampanato, io t'aiuto e svelo che, nelle gambe trapiantato tiene un freno incorporato.
CIO' CHE AVEVAMO ED ORA NON C' E' PIU'...
All'inizio facevan tante reti... ed era encomiabile; poi cambiò gestione e divenne meno stabile alla fine tracollò quando l'amministrò ... abile
LA LENZA MAGICA
Lo sai che nel Ticino non c'è più nemmeno un pesce. Per forza, ormai le acque le hanno inquinate al massimo! No, non è mica per questo! Li ha pescati tutti Manzelli con tre cagnotti e li ha trasportati tutti nelle acque della caval...
INCOMPATIBILITA'
Passetti nervosi tacco battente scarso il sorriso sguardo pungente veste elegante moderno fulgente che muove ad invidia i colleghi e la gente. Ha un solo difetto non dico due paia; non ha in simpatia la classe operala.
LA MERETRICE...
Da i banchieri finanziata dai coglioni spalleggiata è l'aborto al marxismo che snatura il socialismo.
Il suo fine è la scissione la comanda il suo padrone sol per questo l'ha allattata; maledetta quando è nata!
Si nasconde e mimetizza tra le file del lavoro per poter carpir la fede di chi crede nelle streghe, e dà vita in quel momento al suo odioso tradimento
Sii più vigile operalo scansa, attento a questo guaio così infine svergognata questa triste mascherata puoi mostrare a chicchessia: è Social Democrazia!
COME UN LIMONE...
A sedici anni bel giovanetto, vispo, giulivo di forte aspetto, tutti ti vogliono; con l'inserzione troverai presto il tuo padrone.
Quando i venti anni sono arivati e forse... di tesi son ricordati, per quella data qualificazione dare dovrai soddisfazione.
Passano gli anni velocemente, verranno í trenta così, come niente
per tutto quello che ha sgobbato diventerai, mah... specializzato.
Or sei esperto e assai quotato mentre i quaranta hanno suonato. Verso i cinquanta alcuni malanni ai tuoi padron recheran danni...
Dopo i cinquanta, ex giovanetto tutti ti guardano con gran sospetto Come un limone ormai spremuto faran di tutto per darti il saluto.
Questo, oggidì è il nostro destino, ingenuo fanciullo, ancora bambino. Finchè il padrone sarà sulla cresta. non ci saranno giorni di festa.
Tutta la vita sempre darai; invano gioie tu aspetterai. Quando il tuo viso è un fiore sfiorito t'accorgerai ceh t'han sempre tradito
Finirai tuoi giorni dimenticatc becco, umiliato e ancor bastonate,. Pe' i nostri figli lottiamo adesso perchè il domani non sia lo stesso.
1 E' l'arma usata dai governi più impopolari.
2 Lo sono i ritmi di lavoro alle catene di montaggio.
3 Federazione pescatori.
4 Li portano i corazzieri.
5 Mezzo celere degli Inquisitori per... mandare le anime in paradiso.
6 Non incenso, dispensato.
7 Né si, ne no.
8 Scorre... placido in URSS.
9 Preposizione.
10 Se uniti, la raggiungeremo.
12 Mezzi FINI.
13 Federazione Mondiale Partecipazioni.
14 Ognuno deve poterla esprimere liberamente.
15 Una piazza di Mosca.
16 Preposizione.
17 In mezzo alla iuta.
18 Non esita a schiavizzare altri paesi per la grandezza del proprio.
19 Andata
21 Non la è la carne conservata.
23 Zona montana della Campania.
27 Spiazzi dove i contadini stendono le granaglie.
33 E' una penna come le altre.
34 Aiutarsi vicendevolmente.
36 Va sano chi va così.
39 Lo prende chi compra merce fasulla.
41 Emeciati.
42 Agglomerati di case.
43 Zona Morta...
44 Cittadina in prov. di Caltanissetta.
46 Altari pagani.
47 Giornale pungente, stimolante.
48 Comodità... che non sfiorano i lavoratori.
54 Il pronome dell'egoista.
:58 Preposizione.
58 Catasta di legna per bruciare i cadaveri.
63 FICHI... senza capo né coda.
64 Ha poche industrie e molti ministeri.
66 Miete ancora vite umane
ORIZZONTALI
I La D.C. vorrebbe imporlo per impedire il divorzio
1 l Succedono sul lavoro, qualche volta per disattenzione, spesso per mancanza di protezioni.
20 Quella del movimento giovanile sta spaventando i governi conservatori di tutto il mondo.
22 Prodotti acquistati all'estero.
24 Poste e Telegrafi.
25 3 5 di MAGIE.
26 Fiume del Parmense.
28 Vi è una torre che sta cadendo.
29 Dinastia russa cancellata dalle guardie rosse.
30 Deve essere autonoma come prescrive la Costituzione italiana.
33 Piccole insenature di mare.
35 Iniziali di NITTI.
36 Pubblica Istruzione.
37 Reno senza testa.
38 La Ferrotubi ne produce di ogni forma e dimensione.
40 Ferite superficiali.
45 Vi si producono in prevalenza banane, caffè e molti colpi di stato.
48 Con quello capelluto non si suolano le scarpe.
50 Un Daniele patriota veneziano.
51 Manto equino.
53 Stato asiatico pieno di base americane.
55 Ci sono anche quelli a becco d'aquila..
56 Squadra di calcio milanese.
57 Vi sale l'oratore.
58 Belve.
60 Danza polacca.
61 Una dote... incompleta.
62 Dea cacciatri ce.
65 Romano impero.
66 Firenze in auto.
67 Pie senza ma non tutte...
68 Fu compagna di Togliatti (iniz.).
69 In mezzo al COSACCO.
70 Si fa prima di essere assunti.
73 Decadenza.
76 Vanno protetti
78 II più vigliacco dei lavoratori.
80 Il Lutero fondatore della chiesa protestante.
81 Fastidi.
82 Interiormente.
83 Affermazione teutonica.
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PAROLE CROCIATE
VERTICALI
in 2„3 della umanità. 69 Si usano sulla neve. 70 Partito Rep. Italiano. 71 Un liquore. 72 Lo usano le massaie per pulire pentole. 74 Associazione Reduci Italiani. 75 Nelle ricette farmaceutiche. 76.2 Nullità. 77.2 Romani. 78 Cure termali. 79 Onorevole.
Cio' che abbiamo ottenuto con l' ultima piattaforma rivendicativa
Come avevamo annunciato, pubblichiamo integralmente l'accordo raggiunto con la Direzione, allo scopo di mantenere una severa vigilanza sugli impegni a lungo termine stipulati con la stessa, riguardanti l'ambiente e la prevenzione infortuni.
La Commissione Interna
Testo integrale dell' accordo
Addì 17 giugno 1969 in Milano: tra la Direzione della FABBRICA
ITALIANA TUBI FERROTUBI
S.p.A. rappresentata dai signori: Perito Ind.le Lino GIOVENTU' e
Dott. Beniamino CARACCIOLO e la COMMISSIONE INTERNA
dello Stabilimento di Milano, Via
Montecuccoli n. 20 nelle persone
dei signori: GIANNONI SergioCALATI Luigi - LORUSSO Fran_ cesco - RONCHI Luigi - POCHINI
Luciano - GARAVAGLIA Giovan-
ni - REDONDI Giulio - in rappresentanza dei lavoratori impiegati ed operai ivi occupati, appositamente e specificatamente delegati dall'Assemblea dei lavoratori stessi:
prese in esame le richieste contenute nella lettera 22 maggio 1969 indirizzata alla Direzione della Società, le due parti come sopra rappresentate hanno raggiunto il seguente accordo:
La Direzione accoglie i suggerimenti della Commissione Interna per quanto concerne il miglioramento dei servizi sociali, dell'ambiente e dei servizi igienici e si impegna di predisporre un programma per la realizzazione di quanto ancora occorre per completare l'efficienza dei servizi stessi e la sicurezza dell'ambiente agli effetti antinfortunistici.
Di tale programma sarà data conoscenza alla Commissione Interna.
1) Con decorrenza 1° giugno 1969 l'incentivo fisso annuale extra contratto collettivamente sta-
bilito nell'accordo 18 giugno 1968 in L. 32.000 viene portato a Lire 48.000 da corrispondersi con le stesse modalità nel citato accordo stabilite.
Per gli impiegati e gli appartenenti alla categoria speciale dello Stabilimento di Milano l'integrazione di cottimo fisso extra contratto collettivo di lavoro e di cui agli accordi 27.9.1968 e 18.6.1968 viene rivalutata sui nuovi minimi tabellari ìn vigore dal 1° aprile 1969.
2) La Direzione annualmente mette a disposizione di ciascun lavoratore otto ore retribuite che il lavoratore stesso potrà godere o in una sola volta in aggiunta alle giornate di ferie o con giornate di permesso in occasione di ponti o sospensioni del lavoro concordate tra Direzione e Commissione Interna, ovvero in ragione di nove minuti primi per ogni gruppo di 48 ore lavorative. Resta inteso che le eventuali maggiorazioni del periodo feriale che potranno essere concordate dalle
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Confederazioni competenti in occasione del rinnovo del contratto di lavoro oggi in vigore, riassorbiranno sino a concorrenza tali ore.
Dal 1° giugno 1969 l'importo dell'integrazione giornaliera per malattia od infortunio di cui al regolamento interno 30 luglio 1966 per la corresponsione di detta indennità al personale operaio dello Stabilimento di Milano, viene portata da L. 500 a L. 600 e da L. 700 a L. 800 con abolizione della carenza ivi prevista, fermo restando la corresponsione delle L. 600 sino al ventesimo giorno e di L. 800 dal ventesimo giorno lavorativo.
Al personale operaio dello stabilimento verrà corrisposta una somma giornaliera di L. 1.500 dopo i sei mesi di assenza per malattia di cui al citato regolamento 30 luglio 1966 e sino a guarigione e comunque non oltre il periodo previsto dal C.C.N.L. per la conservazione del posto; pari trattamento avranno i ricoverati in sanatorio mentre per gli operai infortunati, che ricevono già l'assistenza dall'INAIL sino a guarigione, fruiranno solo delle nuove aliquote di L. 600 o di L. 800 a seconda della durata dell'infortunio.
Per quanto riguarda il trattamento degli impiegati ed appartenenti alla categoria speciale, considerate le già favorevoli condizioni che per gli stessi sono in atto è previste dal Contratto Collettivo di Lavoro, la Società accoglie la viva raccomandazione della Commissione Interna dí continuare a trattare con la migliore considerazione e comprensione quei casi particolari che verranno comunque segnalati.
A tutto il personale dipendente dello Stabilimento dí Milano riconosciuto bisognoso di cure termali dall'INAM o dal Medico di fabbrica, verrà corisposto un contributo forfettario di L. 30.000 (trentamila) per il periodo di durata delal cura, ivi compresa l'integrazione per i giorni di assenza per gli operai e il contributo di spesa INAM, escluso il costo delle cure (fanghi, acque, sabbiature, ecce.) che non dovessero essere rimborsate dall'INAM e che dietro presentazione di regolari documenti giustificativi verranno dalla Direzione rimborsate nella misura del 50%.
Per i famigliari a carico per i quali il lavoratore percepisce gli
assegni famigliari, pure bisognosi di cure termali, il contributo forfettario di cui sopra sarà di Lire 20.000 (ventimila).
Letto, confermato e sottoscritto.
PROGRAMMA DEI LAVORI
PRESENTATI DALLA C.I. ALLA DIREZIONE OFFICINA
Utilizzo del nuovo spogliatoio. Si è rimasti d'accordo di iniziare subito l'occupazione per gradi dello Spogliatoio e dí completarla per fine mese.
Progetto della Mensa.
Si inizia subito il progetto di massima in modo da potere eseguire lavori di muratura indispensabilmente durante le vacanze così da non dovere rinviare per forza maggiore l'installazione del materiale di attrezzatura che sarà acquistato.
E' stato deciso anche di fare un sopralluogo alle Mense di altre Società.
Chiusura del Magazzino Spedizioni.
Sarà real i zzata per fine Settembre.
Lavori di Rivestimento Tubi.
Fermo restando che quanto fatto all'interno ha dato buon esito resta da provvedere ad abbattere le polveri che fuoriescono dal tetto e ciò sarà fatto nei prossimi giorni.
Pulizia al Reparto T.S.
E' stato stabilito di eseguire uno scotico generale lungo i passaggi e di provvedere con una pulizia settimanale in modo che non si formi più la crosta sdrucciolevole.
Servizi Igienici.
E' stato deciso di installare subito un lavandino nei servizi igienici del Reparto T.S. e di intervenire prontimene per eseguire lavori di manutenzione a tutti i servizi.
Arieggiamento Reparti.
Si provvede subito alle aperture necessarie dei serramenti.
Fontanelle a zampillo.
Sarà incrementata la pulizia periodica delle bacinelle e la manutenzione dei filtri.
Tenuta della copertura dei Capannoni.
Riparazione del tetto nei punti di stillicidio al reparto T.S. (passaggio trasversale in corrispondenza dell'Ufficio), al Magazzino Spedizioni (campata corrispondente alla linea M. 5).
Imbiancatura igienica.
Sarà eseguita alle opere murarie.
Lavori inerenti alle centrali aria compressa.
E' stata già iniziata la costruzione del 1° gruppo scambiatore di calore per ridurre la temperatura dell'aria negli accumulatori dopo di che saranno costruiti per tutte le centrali le attrezzature più idonee. In particolare nei punti dove il personale è occupato a piccola distanza dalle centrali, saranno installate paratie antiacustiche.
Reparto Smalteria Tubi. Sono in procinto di essere montate le attrezzature per captare i fumi con nuovo aspiratore in arrivo.
Prolungamento separazione
Carpenteria - Meccanica. Sarà fatto prima che si renda necessario.
Lavori di prevenzione alle attrezzature che lavorano all'aperto.
Eseguire ispezioni periodiche ai carri - ponte in modo da evitare una corrosione delle strutture e provvedere a tempestiva verniciatura di protezione.
ORARI PESANTI