SIGLATO L' ACCORDO
Sulle rivendicazioni poste dai lavoratori della Fiar - DEP, è stato siglato l'accordo nella giornata di mercoledì 12 marzo.
L'accordo (di cui pubblichiamo il testo) accoglie in gran parte le richieste economiche avanzate, ed è il risultato dell'azione a livello aziendale, portata avanti in questi ultimi anni dai lavoratori.
In esso, viene riconosciuta, seppure sotto la voce "in virtù delle caratteristiche specifiche delle attività del DEP" la richiesta dell'indennità di segretezza, mentre per la richiesta di istituzione della 14" mensilità viene corrisposto un "premio annuale".
L'esatta valutazione ed impostazione della linea politica che FIOM,
ADDI' 12 marzo 1969, in Milano tra l'Associazione Industriale Lombard da in persona del Rag. Piero Facchinetti che rappresenta ed assiste la Ditta CGE - FIAR DEP, presente nelle persone dei Sigg.: Dr. Giuseppe Ricci, Dr. Carlo Ramiano, Cav. Pierino Bandini
I Sindacati dei Lavoratori:
FIOM — nella persona del Sig. Renato Maiorano
FIM — nella persona del Sig. Nicola Ballatore, Bruno Provasi
UILM — nella persona del Sig. Remo Varotti
FIM e UILM si sonò date, sta a riconfermare, e questo accordo ne è una prova, che non bisogna mai dare tregua al padrone. In ogni azienda vi sono realtà diverse — seppure i padroni la pensino tutti allo stesso modoper cui in ogni fabbrica si devono avanzare rivendicazioni, che pur diverse nella formulazione devono mirare tutte all'identico risultato; accrescere il potere del sindacato nella fabbrica per potersi conquistare nuovi benefici economici.
Dei problemi posti alla trattativa dai lavoratori del DEP, alcuni sono rimasti insoluti; altri, che in altre fabbriche si sono già risolti; non sono stati presentati ed è necessario che se ne cominci a discutere per toglierli dallo stato embrionale in cui sono.
e la Commissione Interna in relazione alle richieste formulate dalle Organizzazioni sindacali in data 5 febbraio 1969, si è raggiunto il seguente accordo:
in considerazione delle caratteristiche specifiche delle attività del Dipartimento Elettronica Professionale a decorrere dal 1.o febbraio 1969, verrà corrisposto ai dipendenti• un importo mensile di L. 2.000 - a ti tolo di terzo elemento (per 13 mensilità).
Sempre dalla data suddetta verrà corrisposta un'ulteriore erogazione
Ci riferiamo al diritto di assemblea in fabbrica del sindacato, al riconoscimento delle Sezioni Sindacali Aziendali, al diritto di comunicazione da parte della C.I. tramite il microfono in mensa e che già avevamo.
Dipenderà da noi tutti, da come riusciremo a mobilitarci attorno a questi grossi problemi, che ci conquisteremo nuovi strumenti adeguati alla realtà dei giorni nostri per poter andare avanti.
La strada che indichiamo per arrivare a questo è la solita.
L'unità di tutti i lavoratori, operai e impiegati, è la premessa indispensabile per arrivare a questi ambiti traguardi.
nella misura di L. 34.000 - annue (pari a L. 2.615 x 13 mensilità) da accantonarsi per essere pagate prima del periodo feriale.
Gli importi di cui ai punti 1) e 2) sono comprensivi di tutti gli istituti contrattuali.
Gli importi di cui ai punti 1) e 2) ed il premio di produzione in atto verranno erogati in misura fissa.
. 5) La Direzione esaminerà a livello aziendale, allo scopo di risolverle, le situazioni di disparità salariali che sono state segnalate dalla Commissione Interna.
ANDARE OLTRE
C.B.
Le azioni di sciopero pongono sempre gravi interrogativi di ordirei morale e sociale, sia a chi vi partecipa o vi dovrebbe partecipare, sia alla pubblica opinione, che non può rimanere indifferente ai conflitti sociali, di cui gli scioperi sono la più genuina espressione.
In una fabbrica qual'e la PIA R DEP, sia per le sue particolari carat teristiche, sia per la scarsa prese di coscienza e di sindacahzzazione, operai e Impiegati sono portati a credere, sia pure in buona fede, che gli scioperi vengano proclamati a ragione non veduta e quindi, secondo loro, cori poco senso di responsabilità da parte dei sindacati.
La riprova di questo si e avuta recentemente durante lo sciopero generarle per la riforma delle pensioni ed in occasione dello sciopero provinciale per l'abolizione delle zone salariali.
Non fa meraviglia quindi che di fronte allo sciopero anche i diretti
interessati si trovino a non capire il perché dello sciopero, ed a trarne dei giudizi negativi.
Lo stesso discorso vale per l'opinione pubblica, non in grado, per mancanza nostra, di recepire la necessita che porta i lavoratori all'azione sindacale.
Valga a questo esempio lo sciopero del 5 febbraio per le pensioni Di fronte alla proclamazione dello sciopero generale, parte dell'opinione pubblica e quindi una grossa parte dei lavoratori, veniva "informata", tremar la stampa indipendente (per modo dr dire) dell'inutilità della manifestazione in quanto a giorni si sarebbe dato inizio allo riforma del sistema pensionistico in modo soddisfacente per i lavoratori.
Uno sciopero inutile, dicevano certi giornali e la TV. Uno sciopero "inutile", a nostro avviso, che si è rivelato decisivo ai fini della vertenza.
Una maggior presa di coscienza da parte dei lavoratori tutti, una più
ampia discussione dentro r fuori la fabbrica, dei problemi che travagliano il mondo del lavoro, aiuterebbero a modificare radicalmente certe prese di posizione di chi ha dei preconcetti sulla validità o meno dello sciopero e servirebbero a far conoscere ed a rendere partecipe delle nostre battaglie l'opinione pubblica. In una società qual'è la nostra, lo sciopero garantito dalla costituzione è indispensabile, per migliorare le condizioni di vita e di lavoro; i benefici economici o normativi che si conquistano, non servono solo per i diretti interessati, ma si riversano su tutti i cittadini /esclusi i padroni, questo sia chiaro) e quindi danno impulso alla vita economica e sociale del paese.
Lo sciopero deve essere quindi considerato essenzialmente come espressione di lotta di classe, cui si deve ricorrere, sia pure come mozzo estremo, per assicurare la tutela di interessi legittimi e per acquisire nuovi diritti, nell'interesse di tutta la collettività.
LO SCIOPERO
CARO AMICO E COMPAGNO LAVORATORE della FIAR DEP
Il nostro Dipartimento è stato nei giorni scorsi interessato alla vertenza della fabbrica 1, e noi vorremmo spiegarvi le ragioni del perchè noi del DEP abbiamo contribuito con tre ore di sciopero alla lotta della Fiar 1.
Su, non storcere il naso, lo so che cosa vorresti dire. Calma. Frenati. Mi sembri abbastanza intelligente di capire e, per il semplice fatto, che sei capitato al DEP, non devi considerare i tuoi compagni lavoratori della F.1 come lavoratori di serie R.
Lo so che il tuo capo ti ha spiegato con aria umile ed accento leggermente nasale che noi con la fabbrica 1 abbiamo rotto tutti i ponti-che si, sta bene la solidarietà, ma non si deve farsi pigliare da facili sentimentalismi, anche lui, "poverino" come uomo è colpito dalle disgrazie altrui, ma che, insomma, egoisticamente parlando purtroppo dobbiamo difendere la nostra pagnotta.
La mamma CGE però è sempre una sola e quando munge per ficcare denaro in cassa munge da tutte le fabbriche e caccia in un sol calderone e se può spremere il nostro sudore non ha certamente la mano leggera.
Quando in qualche attività - come è naturale - finiscono gli anni grassi, allora ecco che divide (cambia la targa) uno stabilimento e pretende che noi solo per questo stiamo al suo gioco.
Negli anni facili (i televisori si vendevano a 200.000 lire) ha spremuto i lavoratori della F. i finchè ha potuto. Adesso perchè le fa comodo li vuole ridurre alla fame (vedi riduzione a 32 ore).
Signori della CGE, dove sono i soldi che avete guadagnato? Perchè non fate quegli investimenti che servono a garantire un livello di occupazione sicuro e duraturo?
I lavoratori del DEP non sono poi cosi allocchi e sprovveduti come qualcuno è stato solito finora considerarli, sanno che domani può toccare a loro di trovarsi nelle condizioni in cui avete gettato i lavoratori della F.1.
Chi oggi fa tanto il "profeta" dicendo: " a noi il lavoro non manca J• vada a scambiare quattro parole con gli anziani della F.1, i quali sapranno fargli rivivere il facile ottimismo degli anni buoni che oggi sono finiti a p Amico, il nostro contributo per la soluzione della vertenza della-F.1, è servito a mutare l'atteggiamento della Direzione Fiar, e di questo siamo orgogliosi.
Se mai, dovevamo contribuire con più slancio. Di fronte ad un problema del genere non ci sono alternative; ci va di mezzo il posto di lavoro! E se i lavoratori della F.1 qualche volta si sono messi davanti all'ingresso del DEP, non era certamente perchè ce l'avevano con noi.
Bisogna colpire dove fa male. Ed al gruppo CGE in questo momento fa molto male fermare la produzione al DEP, ed una volta bloccata una attività "che sta a cuore", la Direzione diventa sensibile, malleabile e cede
Il vero problema che fa paura e che ci riguarda tutti è la politica che il gruppo persegue.
Questa politica si sintetizza nel rifiuto di dare vita ad aziende autosufficienti, che abbiano un loro mercato, ad un continuo flusso di investimenti, ad una staffdi progettisti che permettano di mantenere competitivi i prodotti dell'azienda.
Al contrario• si punta, come da noi, su prodotti che sono contingenti e che conviene produrre in questo momento. Finita questa attività si sbaracca tutto e ne va del nostro lavoro e del nostro pane.
Su questo problema saremo chiamati tutti a dar battaglia ed a mettere la Direzione di fronte a precise responsabilità.
Il Fascista Franco ha abolito, con un mese di anticipo, le leggi speciali che il suo governo aveva emanato qualche mese fa.
Per chi non lo sapesse le leggi speciali davano facoltà alla polizia falangista di infierire, perquisire, arrestare qualsiasi -dittadino ritenuto sospetto.
L'entrata in vigore della legge speciale ha fatto registrare grosse manifestazioni popolari, con scioperi di studenti, operai e contadini.
Le notizie che giornali "insospettabili", tipo Corriere della Sera, riferivano in quei giorni sulle vicende spagnole erano veramente allarmanti. La furia franchista si era scatenata bestialmente contro i lavoratori che chiedevano e chiedono ancora libertà nel paese, diritto di discioperare ecc.
Anche religiosi che si erano messi dalla parte dei lavoratori - venendo meno alla funzione di "instrumento regni" a cui è sempre stata asservita la religione in Spagna - sono stati incarcerati e tórturati.
Per valutare pienamente la grave situazione in cui debbono lottare i lavoratori spagnoli basti ricordare che, in dispregio ai diritti inalienabili sanciti anche dalla carta delle Nazioni Unite in difesa e rispetto del cittadino, viene abolita, quando fa comodo all'esecutivo qualsiasi libertà individuale.
Ora che Franco ha fatto abolire le leggi speciali, i benpensanti saranno contenti della magnanimità con cui il regime ha deciso di anticipare l'abrogazione di una legge nazifascista.
Ma questo significa forse che tutti gli "oppositori" del regime sono stati neutralizzati e messi a tacere definitivamente ?
Crediamo proprio di no. Anzi abbiamo ragione di ritenere che proprio il fatto che il regime sia arrivato ad eccezionali misure di sicurezza, in aggiunta a quelle che normalmente vigono in Spagna, denunci il suo stato di debolezza.
La Spagna è forse ad una svolta decisiva. Il popolo spagnolo ha già sopportato per troppo tempo il fascismo e le atrocità quotidiane Aiutare con ogni mezzo il popolo spagnolo è compito e dovere di ogni lavoratore italiano, che per esperienza diretta sa che cosa significa "fascismo".
VIETNAM
Il giorno 25 marzo 1969 verrà ricordato come un fausto giorno per la causa della pace: una compagnia di artiglieria USA nel Vietnam ha ceduto tutte le proprie attrezzature (cannoni, munizioni, ecc.) ai soldati Sud Vietnamiti.
Ma che bravo questo Nixon, come è sensibile al grido di dolore delle mamme USA. Peccato che le esigenze del capitalismo USA vadano anch'esse rispettate, quindi la guerra deve continuare e continuerà, ma a morire saranno solo i poveri Sudvietnamiti i quali non essendo cittadini USA sono uomini di seconda categoria.
Per chi nutrisse sentimenti religiosi, preghi il buon Dio che Nixon tenga lontano i suoi occhi ed i suoi pacifici sentimenti dall'Italia.
SPAGNA
SE NOI FOSSIMO ESAMI DI MATURITA'
Se noi fossimo in uno stato mi: gliore, se noi fossimo in uno stato governato meglio, nel quale la ricchezza non fosse accentrata nelle mani di poche persone, se noi fossimo in un Paese "che si predicasse un po' meno civile", ma che considerasse un po' di più il valore umano, se noi fossimo si starebbe meglio.
E penso che su questo la maggioranza sia d'accordo con me. Però per stare meglio bisogna eliminare tutta quella infinita schiera di se, bisogna distruggere la forma dubitativa per realizzare una realtà più concreta, più organica, più consona all'uomo civile completo della sua dignità umana. E credo che sin qui siamo ancora tutti d'accordo.
Ora cerchiamo di vedere come si potrebbero eliminare tutti quei se, e partiamo dalla base, cioè da noi stessi. Siamo sicuri di avere agito sempre nel modo migliore verso la Società,
e per Società intendo i nostri comapgni di lavoro, i nostri conoscenti, amici e nemici? Se è si, allora abbiamo tutti i diritti di gridare tutto il nostro malcontento, ma se è anche solamente ni prima di poter gridare dobbiamo modificare noi stessi.
Il nostro grido di protesta deve essere puro, cristallino, non deve essere uno schiamazzo per coprire le porcherie fatte e salvare la faccia. La Società che noi cerchiamo di ricostruire deve essere solida, e intendo solida alla base, dove nessuno avrà motivo di combattermi e tacitarmi con il rinverdire una mia pecca recentemente fatta. Quando avremo realizzato ciò noi potremo esigere con pieno diritto che si cambi tutto ciò che è improntato su un rapporto di sfruttamento, di annullamento della personalità, di sfaldamento della dignità umana.
IL BATTACCHIO SI GIRA
AVEVA COMINCIATO COL DIRE
All'inizio della vertenza: "le richieste andavano fatte a livello di gruppo" (quello indipendente? )
"la Direzione non accetterà mai di concedere in nessuna azienda danno (i padroni) la quattordicesima noi non siamo d'accordo nel chiedere"
Dopo un mese, quando l'azienda aveva mollato qualcosa (30.000 circa all'anno): "per me la cifra offerta dalla Direzione mi accontenta " il mio gruppo ha valutato e non sarebbe disponibile a scioperare (lo sappiamo da anni)"
A conclusione della vertenza: "avete visto che figura (i sindacati) chiedono la quattordicesima, poi si accontentano di 60.000 lire all'anno " hanno adottato (sempre i sindacati) la nostra politica quella della trattativa senza scioperi "era ora che lo capissero +(ancora i sindacati) di non scioperare inutilmente
Queste cose, dette da un rappresentante, diciamo cosi per dire, dei lavoratori non fanno altro che confermare da che parte si sia collocato il personaggio che ha detto quanto sopra.
La popolarità che gode in azienda, ci esula dal nominarlo pubblicamente.
La risposta che avremmo dovuto dargli per queste idiozie, l'ha già avuta dai lavoratori, pertanto riteniamo chiusa la questione.
A buon intenditore CAINO
Un regista cinematografico, noto-per aver girato un film sulla malavita cittadina, sarebbe intenzionato a girarne uno dello stesso genere ed ambientato nel mondo industriale.
Titolo provvisorio del Film sarebbe: ACTHUNG, CGE.
Gli interni, tratti dal vero, verrebbero girati in palazzina per ragioni economiche.
Non avrebbe difficoltà a trovare i protagonisti.
CI
Non sarà certamente sfuggito a nessuno, come nei momenti di maggior tensione, la Direzione aziendale emetta dei comunicati nei quali ricorre sempre al "senso di responsabilita dei sindacati e dei lavoratori" per non aggravare la situazione e soprattutto per non compromettere lo sviluppo dell'azienda.
Non se ne preoccupi dottore. Ci sono i biscotti al nipiol Buitoni.
tska o Cosa ne pensa dell'operaio... Ing. Vedremo. Se si adatterà.... maturerà.
N iR0 di
FCRU SCP
s vrLuPp
Stentavamo a crederlo. Eravamo presenti al tatto, eppure eravamo increduli. Ora siamo convinti che è una realtà e la cosa ci rallegra moltissimo.
Si era in strada, durante lo sciopero; a qualcuno venne voglia di andare a trovare la Direzione aziendale. Una voglia che ben presto venne a tutti: loro, i figli prediletti, volevano fare una sorpresa. E che tipo di sorpresa.
Giovani o meno, donne e uomini, una sola proposta, andiamo a trovare la Direzione. Erano stati contagiati e si chiedevano ripetutamente: come stà la Direzione? E' vero che è molto ammalata? Se è così bisogna andare a fargli visita. E ci sono andati.
Noi non volevamo, sapevamo del suo stato pietoso da qualche anno a questa parte e ritenevamo che una brusca visita, non programmata, potesse causarle una ricaduta.
Ma ormai il desiderio e l'ansia di constatare personalmente, aveva prevalso nel loro animo. Nemmeno l'anticamera, in attesa di essere ricevuti.
Di slancio si trovarono a tu per tu con un suo rappresentante - pre Chianciano - che alla vista di tanto "entusiasmo" ebbe (come noi avevamo previsto) la ricaduta. E questa volta fu più grave del solito.
L'INCREDULO
dedicato agli impiegati
I sindacati hanno impostato e risolto una lunga vertenza con l'accordo del 12/3.
Forse a qualcuno la cifra dell'accordo sarà sembrata esigua, beato lui, significa che prende già troppi soldi.
A prescindere dalla valutazione della cifra raggiunta nell'accordo ci preme far rilevare che non si potranno accusare i sindacati, come è avvenuto tante altre volte ingiustamente, Ai non dar prova di senso di responsabilità e di ricorrere in ogni caso lo sciopero.
Il vero problema è sempre la disponibilità dell'azienda: quando esiste gli accordi si concludono senza scioperare.
E' indispensabile che anche la FIAR DEP, cosi come è avvenuto in altre ditte, gli impiegati prendano completa coscienza dei loro problemi e all'occorrenza dimostrino di far valere le proprie ragioni!
E' ora di finirla di sfruttare sempre la lotta e i sacrifici degli opetai.
Bisogna sfatare l'impressione di essere sempre degli opportunisti pusillanimi, di godere della divisione che vi favorisce, ma che, sulla vostra pelle e quella degli operai, serve solo al padrone.
IL SOGNO DI CRIC E CROC INASPETTATAMENTE USCIRE DAL GUSCIO
sogno.
OBIETTIVO F. 2
D. Abbiamo bisogno di un esperto alla F.2 per organizzare il gruppo. B. I mezzi a disposizione mi sembranc abb a st an z a convincenti. Cric. Ho sempre desiderato fare il domatore. Croc. Pure io. purtroppo rimarrà solo un