CIRCO!. OPER I
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I COMUNISTI SI DISTINGUONO... PER IL FATTO CHE SOSTENGONO COSTANTEMENTE L'INTERESSE DEL 'MOVIMENTO COMPLESSIVO, ATTRAVERSO I VARI STADI DI SVILUPPO PERCORSI DALLA LOTTA TRA PROLETARIATO E BORGHESIA. QUINDI IN PRATICA SONO LA PARTE PIU' RISOLUTA... E QUANTO ALLA TEORIA HANNO IL VANTAGGIO (SULLARESTANTE MASSA DEL PROLETARIATO) DI COMPRENDERE LE CONDIZIONI, L'ANDAMENTO E I RISULTATI GENERALI DEL MOVIMENTO PROLETARIO.

LO SCOPO DEI COMUNISTI E'... FORMAZIONE DEL PROLETARIATO IhiCLASSE, ABBATTIMENTO DEL DOMINIO DELLA BORGHESIA, CONQUISTA DEL POTERE POLITICO DA PARTE DEL PROLETARIATO.
LE PROPOSIZIONI TEORICHE DEI COMUNISTI NON POGGIANO AFFATTO SU IDEE, SU PRINCIPI INVENTATI O SCOPERTI DA QUESTO O DA QUEL RIFORMATORE DEL MONDO. ESSE SONO SEMPLICEMENTE ESPRESSIONI GENERALI DI RAPPORTI DI FATTO DI UNA ESISTENTE LOTTA DI CLASSI, CIOE' DI UN MOVIMENTO STORICO CHE SI SVOLGE SOTTO I NOSTRI OCCHI. (Marx, • Il manifesto dei comunisti ») SOMMARIO
In sintesi, questa la bozza ufficiale di piattaforma dei metalmeecanici:
I) InqUadramento unico:scala parametrale unica operai-impiegati-e categorie speciali con 5 categorie: per i passaggi da una categoria all'altra due ipotesi - a) passaggi aziendali secondo parametri di professionalità - b) passaggi contrattuali d'anzianità.
Salario: aumento da stabilire eguale per- tutti (differenza tra- ; prima e ultima categoria non superiore al doppio). Per. il cosidetto salario' "garantito" si propone una revisione generale (con-gestione Confederale) dell'istituto di Cassa di, Integrazione, oppure uno schema per categorie di lavoratori rinnovato della integrazione.
Orario, di lavoro: consolidamento delle 40 ore, abolizione delle. "deroghe" all'orario previstó nel contratto '69, riduzione delle ore straordinarie, riduzione a 38 ore settimanali con parità di salario per la siderurgia, oppure per il'ciclo continuo.

Ferie: parità operai impiegati ed aumento quoziente ferie: 3 settimane fino a 2 anni di anzianità, 4 settimane dal 3° al IO° anno, 5 settimane dal IO° anno in poi.
Anzianità: perequazione liquidazione operai-impiegati seguendo lo sehema delle partecipazioni statali. Per gli aumenti periodici (scatti) si propOne una piattaforma' egualitaria tra-operai ed impiegati da, disporre per tutte le categorie dell'industria e da gestire a livello confederale.
Appalti: abolizione degli appalti legati direttamente' o indirettamente-alla produzione (tranne opere di muratura e modifiche strutturali impianti).
Ambienti: si chiedono registri ambientali e biostatici, libretti personali sanitari e di rischio.
COMPAGNI! La piattaforma, approntata dagli esecutivi dei metalmeccanidi é che sarà il tema del dibattito di Brescia di fine maggio, ha una premessa e una coda. La premessa si condensa in due affermazioni di principio:sul diritto di sciopero, la autonomia delle for me di lotta e sulla occupazione mezzogiorno.
La coda riguarda le piccole aziende: una serie di suggerimenti(fiscali, al riguardo delle fonti di energia e delle modalità di credito) per'a@evolare le piccole industrie. Diciamo subito:-è ben assurdo che in una piattaforma di lotta dei lavoratori vi sia una tale "responsabilizzazione" verso i padroni a piccole dimensioni; ma l'assurdità diventa un preciso disegno po litico per quello che sarà il destino degli operai ed impiegati che si trovano in queste dimensioni aziendali, e lo si vedrà più avanti. Su questa hoZza hanno già messo le mani avanti i padroni. La Federazione.sindacale della industria metalmeccanica (Federmeccanica) 'ha parlatb: i padroni chiedono - a) una rateizzazione degli oneri in• tre anni - b) un fermo controllo della conflittualità aziendale c) prima di tutto una trattativa di vertice con mediatore il Gbverno .tra padroni e sindacati - d) la fine dell'assenteismo con controlli fi domiciliàri rigidi - e) la "democraticità" della rappresentanza sindacale di fabbrica, cioè in realtà vogliono dare una mano
alla UIL e consimili nella sua azione di sgretolamento dei consigld e delegati ( tesi dela pariteticità, piattaforme padronali, provocazione della presenza in Consiglio di delegati padronali: capi ecc.)
Scontate una serie di altre amenità della Federmeccanica, una cosa appare evidente: il padronato è molto attento alla conflittualità aziendale e la vuole isolare, è molto attento alle forme di lotta e le viole limitare e controllare, ma non dice una parola sui contenuti.
E questo è perchè gli stanno bene; questo è perchè non abbiamo di fronte, Compagni! una piattaforma di lotta legata alle nostre esigenze di categoria ed assieme alle esigenze generali di classe, ma una piattaforma fantasma, inutile e tutta su un altro binario rispetto alla nostra realtà, alla realtà generale del proletariato.
Gli esecutivi dei metalmeccanici che hanno approntatp la bozza di piattaforma contrattuale da discutere a B rescia hanno praticato la vecchia e suicida politica dello struzzo: come se niente fosse, come se non fosse un duro e continuo attacco all'occupazione, come se il nostro salario non sUbisse una perdita secca e continua nel suo potere d'acquisto con l'aumento dei prezzi e delle tasse, come se non fosse una realtà la cassa d'integrazione e l'uso parallelo incontrollato degli strumenti tradizionali di supersfrutta mento che Si addensano nelle piccole-medie fabbriche (lo straordinario, gli incentivi, la creazione' di nuove catene di lavoranti a domicilio, il rigonfiamento dell'esercito di riserva dei disoccupati e sottoccupat), come se non fosse una realtà che sul terreno di scontro delle riforme abbiamo registrato niente altro che scon fitte materiali e altrettante sconfitte politiche per quanto riguarda il problema dell'unità tra classe operaia di fabbrica e nuovi settori di classe ( studenti, insegnanti, impiegati, tecnici).
La realtà che è, invece, è questa: da due anni un continuo peggioramento assoluto politico e materiale.del proletariato, da due anni - dopo il biennio di lotta e movimento generale del '68-69una borghesia che si ricompone nella sua unità a destra che lega e privilegia piccola borghesia e media, settori speculativi, nel . mentre che taglia, stringe e reprime, via via di più su un proleta riato sempre più disorientato e confuso, diviso.

Di fronte a questa realtà materiale e politica i contratti per 4.000.000 di lavoratori possono assumere un ruolo decisivo: soprat tutto per i contenuti, per la capacità dei contenuti di determinare una omogeneizzazione e generalizzazione del movimento, una qualificazione della lotta.
C'è un gioco che i revisionisti, i riformisti, fanno di continuo (e attraverso dì essi, nella teorizzazione e nella pratica, riven dicativa e politica, la borghesia): mettono di continuo da una parte la lotta economica, dall'altra la lotta politica, oppure le mischiamo, facendo congluire nel Sindacato ruoli e funzioni che riguardano l'organizzazione politba - il Partito -dei lavoratori, mentte fingono di cancellare il ruolo della coscienza politica e de Partito nella lotta economica e nella direzione del Sindacato. Carniti si sgola ad affermare l'autonomia del Sindacato dai partiti, e fa gran vanti di non essere un uomo di Partito. In effetti Carniti è uomo della DC, dell'ala più riformista, più legata alla base dei lavoratoti che - anche con il voto- la DC ha dimostrato
di avere, ed in senso più elastico Carniti rappresenta un sindacalismo cattolico conseguente e responsabile verso il capitalismo, nella misura in cui nega la direzione politica, nega la coscienza politica dei lavoratori e l'organizzazione di questa coscienza, nega la prospettiva - di emancipazione- degli sfruttati che è un fatto politico, e limita lo scontro treL le classi al dato economico sindacale che- duro quanto si vuole- è sempre un termine relativo, limitato e parziale dello scontro.
Ecco che, privata di un'analisi politica, la piattaforma dei metalmeccanici si presenta come niente fosse, astratta, non legata alle esigenze generali e accentuate nell'oggi della classe, slegata dal quqdro politico generale, dallo scontro dì classe che si è maturato e si evidenzia nella sua drammaticità di giorno in giorno nel Paese.
In effetti la politica si fa: si svendono i contratti, si subisce su questi contenuti tutto l'attacco materiale e politico del pa dronato, si accetta la divisione della classe operaia, la si accentua portandola alla lotta con una piattaforma perfettamente opposta agli interessi dei lavoratori- oggi- e si preparano ulteriori sconfitte.
Il buon Trentin che sempre - su lotta economica e lotta politica, sulle mistificazioni del ruolo e natura del Sindacato e del Partito- ha fatto un gran misto e confusione ( pensiamo all'ipotesi "consigliare") oggi viene allo scoperto, preciso portatore della linea politica del PCI all'interno di una categoria poco propensa ad una egemonia assoluta dei revisionisti, i quali ultimiinfatti- qui articolano il discorso servendosi di un uomo-movimento come il segretario FIOM. Ma i tempi stringono e le direttive sono secche: Trentin sarà il portatore della linea di sconto alle piccole aziende. Queste aziende,già del tutto favorite da una politica sindacale di assenza rivendicativa e di accentuazione della divisione dei lavoratori ( perno le categorie le qualifiche)-, dovrebbero ottenere ufficialmente un "porto franco"nell'ambito del contratto. Ecco cosa prepara la coda "neutrale" della bozza di piattaforla, e cosa verrà fuori nel dibattito di Brescia. Il PCI affermerà che bisogna trattare diversamente le piccole fabbriche, differendo tempi e contenuti contrattuali o ancor più rateizzando gli oneri contrattuali. Ecco che la "politica delle alleanze" funziona a livello sindacale e contrattuale: ma di che"alleanze" si tratta, dopo tutto?
C'è la realtà generale del monopolio, c'è la realtà generale della politica economica, piano, credito finanziario, sono fermamente ditette dalle decisioni dei grandi monopoli di Stato e privati,
c'è la dimensione piccolo-aziendale, ma è scomparsa- o per legami diretti o per la loro funzione all'interno del piano e dello sviluppo capitalistico generale- la autonomia dei piccoli-padroni. C'è la funzione delle piccole e medie aziende, per quanto riguarda il capitale e i lavoratori nelle conseguenze, di fascia di supersfruttamento, di area di sfruttamento dove è tutto permesso per la frammentazione operaia e l'assenza del sindacato. Dunque, a chi facciamo gli sconti? Fingere di credere a una divisione dal sistema con da una parte i padroni cattivi( monopoli, grandi fabbriche), dall'altra padrone- malvagi si, sfruttatori più degli altri si- ma per necessità, significa accettare come necessario .l'intero sistema e le sue articolazioni, significa fare sconti all'intera borghe-

sia imperialista!
Poco meno della metà degli operai metalmeccanici sono addensati nelle dimensioni aziendali fino a 100 dipendenti, oltre che a dividerli in modo permanente dalle ,randi fabbriche seguendo la li-' nea e le indicazioni dell'attacco padronale che va sulla accentuazione delle tradizionali divisioni (occupazione- disoccupazione; piccole-grandi fabbriche; sottoccupazione sovraoccupazione}, non solo non riscatteremo nella lotta e mobilitazione quel movimento delle piccole di continuo. umiliato e isolato, ma non riusciremo a coagulare in piazza quel movimento generale, quella generale mobilitazione dei lavoratori che oggi unica sarebbe in grado di spezzare la spirale soffocante della repressione padronaie, dei colpi sempre più frequenti e pesanti dello stato-mazziere, della intimidazione e provocazione politica che prepare, oltre che contratti svenduti, una realtà di prospettiva di nuova disoccUpazione, di incentivazione dello sfruttamento, di dolorosa di divisione e indebolimento della classe.
Carniti-Trentin son d'accordo nel mettere le mani avanti sul "massimalismo rivendicativo," che porterebbe alla sconfitta la classe. Noi affermiamo che la classe operaia è stata portata ad una scontT fitta (relativa) con l'arretramento delle lotte dal in poi, con la divisione di fatto e procutata dalla direzione revisionista dei lavoratori, che la classe sarà portata alla sconfitta con questa piattaforma.
Non si tengono nei contenuti' le esigenze reali, vi è una totale , assenza di interessi per questa lotta da parte degli impiegati e tecnici, vi è la volontà di divisione fra geandi e medie e. piccole, ad ogni rivendicazione corretta si risponde con il terrorismo, con la privazione del confronto e del dibattito politico.
E questa è la politica che si preparano - per quanto possono- a far subire alla classe i sindacati diretti dei revisionisti e dei riformisti.
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Nel '68 il movimento è esploso sulla occupazione, sulla intensifiCazione^dello sfruttamento 'di fabbrica( tempi, ritmi), sulla base dei nuovi bisogni, dei nuovi costi, ,dei nuovi proletari-'che il capitalismo nel suo sviluppogenera ( studentiscasa-quartiere, tecnici, impiegati).

Su questa base materiale, su-queste esigenze di fondo - sono entrati in lotta e caduti sotto il fuoco della celere, - i braccianti di Avola, sono esplosi i, moti dei tessili. nella Valdagno, le, lotte autonome e gli organismi di base nelle grandi fabbriche (Pirelli), 10 lotte nella scuola e nei quqrtieri. - •
Le stesse tematiche sono al centro dello scontro di classe oggi, le stesse esigenze radice d.11a potenzialità proletaria di lotta. Carniti, che si è presentato al congresso di scioglimento FIM unitario come sempre e 'cattolico come non mai, può anche affermare - per l'occasione- „che il movimento sessantottesco esplose come rifiuto "all'adattamento dell'uomo all'organizzazione capitalistica del lavoro"'. Gli spontaneisti di tutte le ore, ancbra'ina volta gli faranno coro avallando-da utili idioti le teorie sylla sinistra sindacale e sul suo patrimonio ora consigliare, ora Pansindacalista ora umanistico e sempre `con un bersaglio: . l'organizzazione capitalistica dei lavoro. I revisionisti troveranno nuovo spazio'per sbavare súlla"fabbrica misura nuovo modo di fare
l'automobile, l'umanizzazione della città e del lavoro: bombe fumogeni che già funzionarono durante la repressione delle lotte aziendali del '71 (FIAT) e '72 (ALFA).

Un fantasma si aggira sulle lotte operqie, da tempo, sui contratti, oggi, .e anima gli sproloqui- fiume della sinistra sindacale: 1"organizzazioneapitalistica del lavoro"! di cosa si trattiin effetti- nessuno dice, tutti alludono.
Per i materialisti, per i comunisti, più che contestare oggi affermazioni che la stessa condizione, che la stessa pratica di lotte operaie distrugge, si tratta di far parlare la realtà, cln l'analisi concreta.
Così parlano le cifre: aumento dei prezzi costante del 5% nel '69 (prima dei contratti) e nel '70, aumento del 6,6% nel '71. Il 10% del proletariato dell'industria manufatturiera ha perso il posto di lavoro nel 71: anno che dà meno 340.000 lavoratori sulla popolazione attiva, di cui meno 17.000 nella sola industria.
Settori in crisi: tessili, edilizia, meccanica nelle piccole dimensioiThsettori in ampia ristrutturazione: chimica( nel silo gruppo Montedison la prospettiva di meno 13/15.000 posti di lavoro) elettromeccanica, elettronica, trasporti marittimi. Passaggio continuo con sempre più scarsi sbocchi dalla campagna alla città (dal 40% del dopoguerra la popolazione attiva nei campi è oggi il 19% e va nella prospettiva dell'8/11%: piano Mansholdt- MEC. Lavoro a domicilio in aumento, avventiziato e stagionali in Italia e all'estero in aumento, in aumento -comunque- il lavoro salariato in ogni settore, sviluppo tecnologico e aumento del tempo-studio. La dimensione assunta dalla scuola, la dimensione del fenomeno dei lavoratori-studenti, ne sono ampia prova. In aumento la parcellizzazione del lavoro, il controllo centralizzato dei tempi e ritmi, la completa estraneità della automazione (cartai, chimici). In aumento impetuoso le difficoltà, i costi, i disagi del nuovo esistere dell'operaio: l'inurbamento, casa-quartiere-fitto; la rapida usura della forza-lavoro in rapido giro di anni e la parallela manutenzione sanitaria; i riflessi sul pensionamento e il dibattito sulla palese ingiustizia della "anzianità" aziendale, della professionalità" della "esperienza", della "fedeltà" della divisione tra operai e impiegati alludnistrativi e tecnici.
E - nella fase specifica- il frontismo di destra della borghesia che ricompone gradualmente le sue contraddizioni a cominciare dallo arretramento delle lotte operaie, che dispone unitariamente il suo fronte poggiando sul pilastro politico della DC, sul governo monocolore-poliziesco che ha il suo ministero più importante in quello degli Interni del ministro-poliziotto Rumor, che articola spregiudicatamente e di fronte ad un crescente disorientamento della classe la sua provocazione, il suo attacco, i suoi connaturali crimini politici.
Chi andrà a Brescia a discutere la bozza di contratto? Mai come oggi non saranno i delegati espressi dai reparti e dai consigli di fabbrica a determinare il dibattito, e molto vago rimane il futuro dibattito nelle assemblee di fabbrica.
Siamo certamente convinti che le assemblee sono una sede (possono essere una sede) di dibattito politico, ma siamo altrettanto convinti che tale dibattito va preparato lungamente ed organizzato. In condizioni di assemblearismo impràvvisato vincerà a livello generale ciò che è stato prima precisato nei contenuti politici.
Dunque Brescia é un appuntamento determinante: bisogna essere pre= senti,bisogna -in ogni modo- riuscire ad essere delegati per quel dibattito,e bisogna presentarsi in termini del tutto alternativi.
Due-tre grandi temi materiali su cui far salire un discorso politi= co e che già si qualificano nella tradizione di lotta e nelle con= traddizioni di oggi come temi unificanti,come temi politici.
I) Orario di lavoro: riduzione generalizzata a 36 ore (dibattito sulle 6x6),tema principale per l'unità operaia,per contrastare lo attacco alla occupazione e le caratteristiche articolazioni di que sto attacco,per contrastare la tendenza continua e naturale del ca= pitale nel suo sviluppo alla ricreazione dell'esercito di riserva e alla incentivazione dello sfruttamento sugli occupati
2) Unità del proletariato: rifiuto della politica delle "alleanze" ,unità di contenuti,lotta e mobilitazione con le piccole e medie fabbriche,unità all'interno della fabbrica con la lotta agli elemen= ti salariali individuali e catejoriali,accettando le uniche affer= mazioni qualificanti della bozza (parità ferie e scatti) e soprat= tutto le 5 categorie,ma smantellando il discorso della professiona= lità e della carriera che si puo' proporre in due modi assieme:
A)rimandando alla contrattazione un allargamento d.elle categorie affermate nella bozza (7/8 rispetto alle 5 affermate) B)ricosti= tuendo fasce salariali di massima all'interno delle quali prende spazio l'articolazione di un mansionario,con punteggi,minimi e mas= simi,stratificazione e polverizzazione salariali che ci farebbero del tutto tornare indietro.
Sul tema dell'orario e delle categorie stabilire la base materiale della unità di lotta con i tecnici e impiejati.Inoltre sconfiggere -per l'irrisorità della prospettiva occupazionale e per la mistifi= cazione in termini di nocività- la richiesta per il siderur Bici soltanto di riduzione dell'orario di lavoro (i siderurgici sono ben al disotto del IO% della intera categoria) o del ciclo continuo.
3) Autonomia del proletariato e riforme: autonómia dai tempi econo= mici e politici del capitale,rifiutando le manifestazioni della po= litica dei redditi,le ipotesi di accordo-quadro,e rifiutando la mi= stificazione sullo Stato 'neutrale,,gli.Enti Locali come 'basi de= mocratichel ,nelle mediazioni,nella lotta sul terreno della riforma.

Casa,fitto,scuola,trasporti e prima di tutto tasse.
Unità rivendicativa unità politica tra proletariato di fabbrica,di scuola e lotte nel quartiere.
Queste le due-tre grandi bandiere che devono guidare e unificare il movimento,oggi,ancor più,nelle scadenze contrattuali,nelle scadenze repressive.
Una accettazione dello stato di fattoo generale o cateL,oriale-specifi= co sigui.fica l'accellerazione della sconfitta e del peggioramento.
Ogni dibattito,Ogni momento,ogni luogo di prodUzione,ogni scadenza sindacale ed operaia,i1 quartiere,la scuola,devono diventare le se= di privilegiate e dinamiche di questa agitazione e propaganda.
Ci deve guidare la convinzione e la radice materiale di questi temi,la loro incidenza particolare oggi,la convinzione che lo scon= tro non si può evitare,che l'analisi politica e la direzione politi= ca devono avere un ruolo determinante nei preliminari e nella lot= ta,che i comunisti sono guide del proletariato,oggi più che mai.