Dibattito Unitario
dicembre 1970
Bollettino unitario del Consiglio di fabbrica - Magneti Marelli - n. 2
Imporre l'applicazione degli accordi aziendali
22 luglio scorso — dopo una magnifica lotta — veniva raggiunto un accordo relativo a tutto il gruppo. Mentre alcuni punti erano di applicazione immediata, altri avevano un'applicazione progressiva e sono quelli relativi a: cottimi, ambiente, e qualifiche.
D a mesi vi è una costante pressione, da parte degli organismi sindacali aziendali sulla direzione, per l'applicazione di quanto convenuto in merito ai problemi sopra accennati. Mentre per quanto concerne il problema delle qualifiche, il processo di applicazione si è avviato con alcune centinaia di paSsaggi di operaie dalla 4' alla .3* categoria, e deve ancora rapidamente- andare avanti, così non si può dire sugli altri due punti.
COTTIMI
In merito alla modifica del sistema di cottimo alle linee di montaggio con trasportatore a catena o a giostra l'accordo dice in particolare:
Per la messa a punto del nuovo sistema di cui al paragrafo A) la direzione terrà conto delle indicazioni delle Commissioni Interne e dei rappresentanti aziendali sindacali ».
Le operazioni di cui al paragrafo E) saranno compiute entro sei mesi dalla data del presente accordo ».
Quindi la direzione deve definire il problema con le Commissioni Interne e i Consigli di fabbrica come stabilisce il punto E) dell'accordo e deve essere completamente sistèmato ed applicato
(litro il mese di gennaio (6 mesi) come stabilisce il punto F).
Manca ormai solo poco più di un mese e anche se la direzione dichiara che applicherà alle scadenze l'accordo e vi è stato un primo incontro fra DirezioneConsigli di Fabbrica e Commissioni Interne.
Noi diciamo che bisogna porre fine ai tentennamenti ed ai rinvii, concordare fra la direzione e i consigli di fabbrica e le Commissioni Interne' la soluzione del problema del cottimo.
AMBIENTE DI LAVORO NOCIVITA'
Un altro problema non ancora affrontato, come previsto dall'accordo, è quello della nocività e dell'ambiente di lavoro. L'accordo dice testualmente al punto 9):
« Ambiente di lavoro - l'azienda conferirà, per gli stabilimenti o reparti che verranno concordati in sede aziendale, un incarico all'ENPI o alla Clinica del Lavoro comunicherà alla Commissione Interna i risultati delle indagini effettuate dall'Ente incaricato. Tali risultati saranno sottoposti ad esame congiunto tra la ditta e la C.I. per concordare i provvedimenti e le misure che si renderanno necessarie ».
« L'azienda concorderà con la C.I. l'ordine di priorità dei reparti da esaminare. Sarà inoltre esaminata con l'Ente incaricato la possibilità di istituire il registro dei dati biostatistici per reparto ed il libretto individuale sanitario di rischio ».
A distanza di cinque mesi, là direzione non ha ancora concordato con i rappresentanti dei lavoratori, gli stabilimenti e reparti dove effettuare le indagini -e le relative priorità.
Chiaramente questo fatto è un indice di mancanza di volontà da parte della direzione.
CONCLUSIONE
Gli accordi si fanno, non tanto per avere scritto nero sul bianco, determinate intese sui problemi, quanto per dare effettivamente e positivamente soluzioni ai problemi medesimi.
Quindi, mentre da una parte invitiamo nuovamente ed esplicitamente la direzione a rispettare ed applicare quanto concordato e sottoscritto, dall'altro invitiamo i lavoratori a discutere questa situazione ed a mobilitarsi per imporre l'integrale applicazione de- gli accordi conquistati con la dura lotta di luglio.
A tutti i lavoratori
e alle loro famiglie BUON ANNO 1971
IN AZIONE IL COMITATO ANTINFORTUNISTICO
RESOCONTO DELLA RIUNIONE DEL COMITATO ANTINFORTUNISTICO DEL 2-12-70
Da alcuni suggerimenti fatti dai rappresentanti dei lavoratori in seng al comitato, nella riunione precedente.
Sollevato il pericolo dei carrellisti che erano senza protezione, la direzione ha provveduto a mettere i ripari e in breve tempo questo sarà completato.
Richieste le barelle con ruote dislocate nei reparti, alcune sono state messe altre sono in arrivo e sarà completato entro gennaio 1971.
E' stato risolto e definitivamente chiuso lo scarico trucioli fra la 2' e la 3' sezione macchine.
Deve essere applicata una forma di lavaggio delle macchine a vapore ad acqua calda, sterilizzando i liquidi e detriti depositatisi.
Alla vasca impregnazione officina 2' è stato risolto il problema delle esalazioni dei gas.
Le vasche per il lavaggio dei compressori contenenti petrolio, benzina, ecc. saranno sistemate entro la fine dell'anno in corso.
E' stata definitivamente applicata la modifica al rodaggio compressori proposta dall'operaio MAROCCOLI che ha così eliminato la nocività degli scarichi e la fonte della rumorosità.
Sarà applicata in fonderia una modifica per - l'inondazione dei fumi in tutto il reparto, la direzione si è impegnata a fare uno studio per .rendere lo stesso ambiente meno nocivo.
In tranceria sarà messo allo studio un sistema per rendere più :fficace la illuminazione che in quel reparto è molto scarsa.
Sono stati messi in opera gli aspiratori alle macchine da noi richiesti per la' 2'; alla 3' è stato cambiato il sistema di refrigerazione sulle macchine utensili.
Viteria e macchine a getto di olio: .è allo studio un nuovo si-
stema per purificare l'olio delle microparticelle che vi si depongono; secondo gli esperti ed i medici sono quelle che provocano la foruncolosi alle mani, alle braccia, alle gambe, ed in altre parti del corpo e questo porterebbe ad eliminare una malattia professionale molto diffusa.
A breve tempo sarà eliminata la ribattitura delle portaspazzole dei motori, sostituendo questa operazione con una pressa eliminando così eventuali infortuni.
Stabilimento « D » crudo: dopo aver sostenuto da parte medica che questo tipo di polvere non è soggetta a rischio di silicosi c'è stato comunicato che è in fase di sostituzione la parte riguardante le rettifiche, con un metodo a stampaggio che elimina anche questo inconveniente. (Ed intanto la gente continua a respirare la polvere che secondo la direzione non produce silicosi, ringraziando quella mente eccelsa che in fase di progettazione e realizzazione delle apparecchiature non ha tenuto conto dei polmoni dei lavoratori, forse perché è più facile sostituire degli uomini logori che spendere quattrini per gli impianti).
Nella riunione che si è tenuta il 2-12-70 si sono affrontati altri problemi che si possono così sintetizzare:
PICCOLA SERIE: attuazione della parete divisoria con la tempera (questo sarà fatto entro la fine dell'anno in corso).
TEMPERA: sarà provveduto alla sistemazione delle cappe. STAB. « D »: i pavimenti dei servizi sono sdrucciolevoli, la direzione si è impegnata a studiare una modifica.
VITERIA: fumi prodotti dalla tornitura carcasse: sarà sistemato con getto di olio emulsionato.
CONTATTI: è in via di esecuzione l'aspiratore per la fresatura dei martelletti.
FRENI: reclami per soffiatura lavaggio troppo rumosoro: la direzione si è impegnata a fare uno studio per vedere di attenuare tale rumorosità.
PIASTRE: sulla saldatrice piastre tergicristalli dopo 2 infortuni, è finalmente stata fatta la modifica di protezione ed è cambiato il sistema di esecuzione del lavoro.
CARRELLI A SCOPPIO: si è lamentato il fatto che i carrelli a scoppio inondano di gas i reparti; la direzione si è impegnata a fare uno studio per vedere di eliminare detta disfunzione.
TORNITURA TROMBE: questa operazione è soggetta a cause di infortunio; la direzione si è riservata di sistemare la questione entro marzo 1971 modificando i metodi di lavorazione.
A questo punto invitiamo tutti i lavoratori a segnalare ai delegati tutte le deficienze esistenti per arrivare ad una più stretta osservanza delle norme antinfortunistiche e della salvaguardia della propria salute.
Preparare un convegno unitario di tutto il gruppo
La Magneti Marelli nella sua ristrutturazione aziendale è diventata un insieme di aziende di notevole importanza, con oltre 8.000 dipendenti, un gruppo industriale in campo nazionale ed ormai avviato ad investire anche all'estero. Sapevamo già di alcune iniziative in Spagna, America Latina, ecc., oggi la creazione anche di uno stabilimento in Turchia, fà sempre più della Magneti MARELLI un ,gruppo monopolistico internazionale che va nella scia degli stabilimenti della FIAT, la quale è anche la padrona della Magneti. Le fabbriche del gruppo vanno oltre, come si vede, alle fabbriche che noi da tempo conosciamo.
Oltre agli stabilimenti A-B-C-NUQ-I-E (Sesto - Crescenzago - Carpi - Alessandria - Romano Lombardo), va aggiunta la Filiale di Milano la quale è collegata con tutte le Filiali sparse per tutta Italia, il gruppo degli accumulatori presso le Ferrovie dello Stato, la Robotti di Torino, la Robotti Sud di Potenza, ed agli stabilimenti che verranno costruiti va aggiunto la Fivre di Pavia e quella di Firenze e a tutte quelle ditte collegate che riforniscono la Magneti Marelli e che sono in parte proprietà della Magneti Marelli.
Occorre pertanto che tutte queste fabbriche agiscono cedi una comune e precisa liena sindacale, con azioni coordinate per unificare gli obiettivi, le lotte e che a Sesto S. Giovanni ove vi è il centro direzionale della ditta, vi deve essere anche da parte sindacale la direzione del coordinamento di tutto il gruppo Magneti Marelli.
E' importante aver presente che la direzione, approfittando del fatto di potersi muovere su un ampio scacchiere, con situazioni sindacali ove esistono diversi rapporti di forze, operando sulla divisione per stabilimento ha instaurato condizioni di lavoro salariali e normative diverse nei singoli stabilimenti e anche all'interno di ogni stabilimento.
E' questo un aspetto che richiede un serio studio di ogni stabilimento, per poi effettuare un rapporto in tutto il gruppo Magneti MARELLI in particolare per quanto riguarda i seguenti ele-
menti:
tipi di cottimo in vigore e guadagni reali delle diverse categorie per i singoli reparti e stabilimenti;
tipi di compartecipazione e collaborazione e loro percentuali in vigore nei singoli stabilimenti; raffronto fra gli accordi aziendali nei singoli stabilimenti in particolare per quanto riguarda: mensa, turnisti, orari di lavoro, compensi vari, ecc.; valori esistenti e loro differenze per categorie-e fra le stesse categorie (economisti, collaborazioni, cottimisti, ecc.) e fra i diversi stabilimenti, per quanto concerne; premio di produzione orario, 3" elemento, 4" elemento.
Sulla base di questo studio — avendo presente che le differenze zonali contrattuali, vanno verso la totale scomparsa — definire ed impostare una precisa linea di azione sindacale che porti alla completa eliminazione delle discriminazioni esistenti ed a concordare con la direzione un trattamento uniforme per tutti gli stabilimenti del gruppo Magneti Marelli ed all'interno dei singoli
stabilimenti.
Solo se ci muoviamo uniti in tutto il gruppo Magneti Marelli si otterranno dei successi e positivi risultati, se invece ci si muoverà in modo disorganico e sparpagliato per stabilimento o reparto, è più facile per la direzione manovrare e si corre il rischio di venire sconfitti oppure realizzare risultati parziali non proporzionati al sacrificio sopportato nella lotta.
Per questo riteniamo che in ogni reparto, ufficio, e stabilimento da parte dei delegati, dei consigli di fabbrica, delle Commissioni Interne, si debba raccogliere una ampia e precisa documentazione su tutti i punti che prima indicavamo e su altri. In base a questa documentazione fare delle precise elaborazioni e convocare un Convegno unitario di tutto il gruppo Magneti Marelli.
Se ognuno ai metterà d'impegno riteniamo che — in un paio di mesi — si possa preparare bene il Convegno del gruppo Magneti e da esso (si potrebbe fare alla fine di gennaio o febbraio) uscire con una precisa e concreta linea sindacale valida per tutti gli stabilimenti da realizzare nel 1971.
Accordi aziendali
Alessandria
Addì, 20 e 23 Ottobre, in Alessandria tra la Ditta F.I. MAGNETI MARELLIStabilimento I di Alessandria - nelle persone dei Sigg. Avv. Franco Petrelli, Direttore del Personale, Dr. Domenico La Monica, Dr. Màrio Vrenna e Luigi Angeleri, assistita e rappresentata dall'Unione Industriali di Alessandria, nella persona dell'Avv. Mario Rossi, e il Sindacato Provinciale FIM-CISL in persona del Sig. Franco Vidimari; il Sindacato Provinciale FIOM-CGIL in persona del Sig. Giancarlo Riccardo; assistiti dai Rappresentanti Sindacali Aziendali e dalla Commissione Interna del predetto Stabilimento, tutti in nome e per conto della maestranza del citato stabilimento, si conviene quanto segue, a definizione delle richieste avanzate con lettera delle Organizzazioni Sindacali del 31 Agosto 1970:
MENSA - L'azienda si impegna ad istituire ed organizzare, con decorrenza dal 1-1-1971, un servizio di mensa interna. Il pasto standard sarà costituito da un primo piatto e da un secondo. La misura del contributo a carico dei lavoratori viene fissata in L. 150 per pasto.
ORARIO DI LAVORO - Con decorrenza 1-1-1971 il personale turnista non ha ciclo continuo verrà avvicendato su due turni con mezz'ora di intervallo per la refezione.
Tale intervallo verrà compensato con una indennità giornaliera di entità pari a 30 minuti della retribuzione di ciascun turnista, calcolata sui seguenti elementi: paga base, contingenza, 3' elemento, premio di produzione orario, oltre ad eventuali scatti di anzianità. Detta indennità sarà corrisposta a fronte di una presenza effettiva non inferiore a 5 ore, sempreché nell'ambito della stessa cada l'intervallo sopradet to.
La concessione di cui sopra viene intesa come anticipazione da assorbire integralmente e conguagliare fino a concorrenza con quanto fosse eventualmente stabilito da disposizioni di legge e di contratto.
COTTIMI - I valori orari ed i valori minuti ai fini del calcoloAel cottimo e del relativo utile verranno modificati, con decorrenza dal 1-11.1970, come segue:
operai di categoria:
val. orario da L. 263,35 a L. 280,56
val. minuto da L. 4,389 a L. 4,676 operai di 2' categoria:
val. orario da L. 235,20 a L. 250,50
val. minuto da L. 3,920 a L. 4,175 operai di 3' categoria:
val. orario da L. 217,79 a L. 231,84
val. minuto da L. 3,628 a L. 3,864 operai di categoria:
val. orario da L. 207,95 a L. 221,46
val. minuto da L. 3,466 a L. 3,691
L'Azienda si impegna a revisionare
le tabelle dei tempi di lavorazione al fine di assicurare una razionale suddivisione delle operazioni singole. Le nuove tabelle recheranno l'indicazione dei tempi assegnati e dalle quantità orarie a base 100.
Con la stessa decorrenza i cottimisti verranno forniti di una bolla di registrazione delle quantità giornalmente prodotte; per le cause di inattività rilevate nella giornata, le quali saranno indicate su detta bolla, si seguiranno i criteri in atto presso gli altri stabilimenti. Verranno, infine, comunicati mensilmente gli elementi riepilogativi di computo del guadagno di cottimo.
Eventuali questioni controverse verranno tempestivamente esaminate e risolte in sede aziendale.
Agli operai non direttamente incentivati verrà attribuita — in sostituzione del compenso di cui all'art. 2 P.C. del Contr. Coli. — una partecipazione alla percentuale media di cottimo realizzata dal complesso dei cottimisti dello Stabilimento pari al: 38% per i discontinui e 59% per gli altri.
QUALIFICHE - In applicazione di quanto previsto dal punto 5) dell'Accordo aziendale 22-7-1970, con decorrenza 1-11-1970 verranno passati dalla , 4' categoria alla 3' gli operai addetti alle seguenti mansioni: impregnazioni in centrifuga; avvolgimenti semplici; avvolgimenti plurimi; controlli strumentali.
Eventuali casi verranno esaminati in sede aziendale.
Sempre in sede aziendale verranno altresì esaminate, alla stregua dei criteri contrattuali, le posizioni dei lavoratori singoli che non si ritenessero esattamente inquadrati.
Letto, confermato e sottoscritto.
L'UNIONE INDUSTRIALI
LA DITTA
LA COMMISSIONE INTERNA
LA FIOM-CGIL
LA FIM-CISL
LA UILM-UIL
Romano Lombardo
I RAPPRESENTANTI SINDACALI VERBALE D'ACCORDO
Addì 26 novembre 1970, in Bergamo, tra
la Fabbrica Italiana Magneti Marelli
S.p.A. — Stabilimento di Romano Lombardo — rappresentate dal sig. avv. Franco Petrolli, dal dott. Mario Vrenna, dal sig. Attilio Macetti e dal sig. Anselmo Secchi, con l'assistenza del sig. Egisto Massi della Unione degli Industriali, e
i lavoratori dello Stabilimento di Romano Lombardo della prodotta Fabbrica Italiana Magneti Marelli S.p.A., rappresentati dalla Commissione Interna nelle persone dei Signori Marinoni Romano, Pontoglio Luciano, Picco En-
zo, e Neotti Angelo, con l'assistenza del Sig. Alfredo Arnoldi del Sindacato Provinciale FIOM-CGIL e del Sig. Pietro Detelli del Sindacato Provinciale FIM-CISL, nell'intento di risolvere i problemi aziendali connessi all'applicazione del sistema di assegni a posto a relativi valori complementari in atto presso lo stabilimento e di dirimere divergenze interpretative inerenti alla portata dell'art. 16, n. 3 — parte operai — del vigente c.c.n.l., si conviene quanto segue:
il valore complementare corrispondente al livello di produttività B viene elevato da L. 20 a L. 25 orario con decorrenza 1" novembre 1970.
L'azienda s'impegna a rilevare sistcrnaticamente su tutte le linee di lavorazione la causa di inattività e la loro durata, mediante registrazione sui rapporti quotidiani di produzione .Su richiesta dei lavoratori interessati, la Commissione Interna avrà facoltà di prendere visione di tali registrazioni.
Per le ore di inattività dovute a cause non imputabili agli operai, la azienda si impegna a corrispondere agli operai diretti, in aggiunta all'assegno di posto, i valori complementari corrispondenti al livello di produttività B, ferma restando la validità dell'art. 7, parte operai, del contratto collettivo citato.
Resta confermato l'impegno di modifiche ai livelli produttivi assegnati alle singole linee o ad apportare adeguati coefficienti di correzione ogni qualvdIta risulteranno modificate le condiziòni 'tecniche ed organizzative di esecuzione del lavoro.
Letto, confermato e sottoscritto. LA
DITTA L'UNIONE DEGLI INDUSTRIALI • LA COMMISSIONE INTERNA LE. ORGANIZZAZIONI SINDACALI ''' DEI LAVORATORI
I caroselli della Magneti «A» STUDENTI SERALI
Tutti i lavoratori della Magneti Marelli « A » ricordano certamente come un brutto passato la pubblicità dei prodotti della Magneti « A » che veniva fatta col carosello « Liuba ti tuba », ricordo brutto perché i tubati erano i lavoratori che dovevano, come sempre subire, attraverso le sospensioni, riduzioni d'orario, spostamenti a Crescenzago ecc., le pessime programmazioni dei nostri grandi pagati.
Solo da due, tre anni, con la assunzione della Magneti da parte della FIAT e del cambio della guardia alla Direzione del Personale, non si è più passati dalle 60 ore settimanali alle 42 ore nel giro di pochi mesi, bensì l'orario settimanale, rimanendo costante, ha garantito continuità di lavoro e fine degli spostamenti.
La propaganda della Magneti « A » che in televisione si è fatta più intelligente senza più titubare, le assunzioni, gli investimenti per nuove linee e nuove procedure, hanno creato serenità, serietà
e meraviglia per i nuovi programmi di produzione.
Tuttavia proprio la settimana scorsa sono circolate, come in passato, voci padronali riferite al calo della produzione, costringendo i lavoratori a sospendere il lavoro per riunirsi in assemblee, contestando e protestando per questo calo che avrebbe prodotto conseguenze negative per i lavoratori.
La Direzione ha capito che, mutando i tempi, doveva prestare attenzione alla volontà dei lavoratori, considerando loro prima del profitto, viceversa le conseguenze sarebbero state negative per tutti.
Ora le vici sono rientrate e la Direzione ha garantito l'orario di settore e nessun spostamento. Se la Magneti proseguirà con il risolvere i problemi — vedi cottimo, qualifiche, ambiente, ecc. — certi fatti che succedono in altre fabbriche, saranno evitati, altrimenti chi seminerà vento raccoglierà tempestose lotte.
Spesso si sente rivolgere un'accusa di questo genere: coloro che escono dalla scuola di qualunque tipo essa sia non sono preparati praticamente soprattutto ad affrontare la realtà del lavoro dl fabbrica sostanzialmente diversa e molto lontana da ciò che si è studiato sui libri.
Questo problema potrebbe essere in parte risolto in questo senso: nella nostra fabbrica ci sono numerosi giovani lavoratori-studenti che purtroppo non vengono inseriti nemmeno parzialmente in reparti la cui lavorazione abbia una affinità con quella che è la loro specializzazione futura acquisita e riconosciuta solamente da un pezzo di carta.
Giovani che frequentano corsi di meccanica, li osserviamo impegnati in lavorazioni inutili per la loro preparazione professionale così per gli elettronici, elettrotec. nici e via dicendo.
La direzione ha più volte affermato di aver bisogno di tecnici, ma il tecnico non è un puro teorico, deve anche soprattutto avere una certa esperienza pratica che la scuola non può dare anche per mancanza di tempo.
Questo non vuol essere una richiesta di « cadreghino » e scrivanie per tutti coloro che si iscrivono alla scuola serale.
Gli studenti serali non sono abituati alle comodità perché di sacrifici ne fanno tanti, chiedono solamente che venga data loro la possibilità di fare delle esperienze, che sono senz'altro nel loro interesse ma in definitiva è un vantaggio anche per l'azienda che domani avrà dei tecnici nel vero senso della parola.
Forse la direzione non si preoccupa di questi problemi, perché è nelle sue abitudini assumere tecnici privi di esperienze di lavoro per poterli avviare a modo suo, avvicinandoli alle proprie idee, in modo che diano poi una mano nello sfruttamento dei lavoratori.
I iayoratori-studenti finito il corso svolgerebbero le loro mansioni ricordandosi di essere stati operai sfruttati. Ciò sarebbe senz'altro controproducente agli effetti di quelle che sono le intenzioni dell'azienda.
SPOSTATI NEL MERIDIONE ALCUNI REPARTI
250 nuovi posti di lavoro a Potenza
Forse qualcuno non si è ancora reso conto che cosa sta avvenendo alla Magneti Marelli, forse è ancora presto perché questo balzi all'occhio di tutti ed in special modo a coloro che sono sprovveduti di un certo indirizzo economico-sociale.
E' bene subito spiegare che la riduzione dell' orario di lavoro conquistata con la grande lotta dell'autunno scorso ha trovato le aziende che non volevano sostenere una così forte riduzione dell'orario che passava, dalle 48 ore settimanali, di colpo alle 43 e mezza, e dal l" gennaio scenderà a 42 e mezza per arrivare poi a 40 ore, la Direzione credeva che questa riduzione fosse una pura formalità come era avvenuto negli anni passati.
Lo scontro fra lavoratori e Direzione lo si è avuto subito all'inizio del 1970 quando, unilateralmente, i lavoratori ed i loro organismi sindacali di fabbrica decitero di effettuare l'orario di
settore.
A questo va aggiunta la lotta aziendale che con lo sciopero del rendimento ha messo in seria difficoltà la Magneti Marelli.
Un altro aspetto della ditta, congestionata al massimo dalla saturazione degli impianti e del macchinario, da non aver a disposizione spazio per nuovi macchinari e reparti, nonostante l'enorme terreno di sua proprietà a disposizione poiché è stato dichiarato — dal comune di Milano — zona verde — in modo da non creare maggior congestionamento della città e del traffico — e pertanto non edificabile.
Di fronte al continuo aumento della produzione richiesta, in questa situazione si imponeva e si è avuta la svolta della « ristrutturazione ».
Questa ristrutturazione ha comportato la decisione di portare i reparti 7134 - 7133 - 7131 linea alberi a Potenza — ove vi è lo spazio sufficiente per vari impian-
ti situati in quei capannoni — conseguentemente questa decisione creerà nuovi posti di lavoro a Potenza per oltre 250 persone, incrementando così l'occupazione nel SUD, fino ad arrivare progressivamente in questo stabilimento ad 800 dipendenti.
Nello stesso tempo, nello spazio lasciato libero dai reparti spostati a Crescenzago — che è di circa 1.800 mq. — la ditta, oltre che ad immettere altre macchine per un totale di 56 con oltre 100 nuovi posti di lavoro, attuerà un allargamento dei reparti congestionati come la 2', la 4', la 5' sezione.
In prospettiva la Magneti Marelli aprirà un altro stabilimento al centro-sud dell'Italia e precisamente a Vasto in provincia di Chieti, zona prevalentemente caratterizzata da emigrazioni verso il nord e all'estero.
Certo che questo è l'inizio di un processo che va imposto anche alle altre aziende, e deve assumere grandi dimensioni, anche perché attorno a questi nuovi posti di lavoro si creeranno altre attività per l'aumento del reddito che verrà a crearsi.
Naturalmente questo processo, per il quale si battono i lavoratori del Nord assieme ai loro fratelli del Sud, va nella direzione di risolvere gradualmente il secolare problema del SUD e del CENTRO-SUD dell'Italia.
Forse tutto questo non è capito fino in fondo da alcuni lavoratori e lavoratrici i quali vedendosi portar via il lavoro che essi facevano da molti anni, suppongono che certe cose si verifichino per crisi non ben definite, invece è l'opposto di quanto essi pensano, « tutto questo » creerà nuovi posti di lavoro, nuovi investimenti, meno disoccupazione, orari normali di lavoro e una più equa distribuzione del reddito nel nostro Paese, nonché un minor congestionamento delle zone industriali del Nord.
Ristrutturazione
GIORNO PER GIORNO DAI REPARTI
LA RIESUMAZIONE DEL VECCHIO VENERANDA
Ci eravamo illusi quando pensavamo che il «Veneranda » seguisse il nuovo corso tracciato dai nuovi dirigenti della fabbrica.
Pensavamo che frasi quali: « o mangi questa minestra o ti butti da quella finestra », « non è colpa mia se sei nato povero », « qui comando io », « no », e cretinate simili, fossero cose superate dal tempo e dall'etica civile degli uomini; credevamo che le ultime lotte gli avessero insegnato le buone maniere, anche se questo in apparenza è stato dato a noi da capire.
Noi siamo degli illusi, non possiamo pensare che un uomo, di un certo stampo, possa trattare umanamente i suoi simili. Ci confortava l'idea di non vedere più le donne piangere, uscendo dal suo ufficio, o gli-operai imprecare sempre contro il povero « Veneranda », ci sembrava quasi di essere -ridiventati degli esseri umani e questo ci sembrava normale, però oggi ci troviamo di fronte ad una riedizione del « vecchio Veneranda ».-
Il fatto è forse dovuto ai pochi incontri avuti con le delegazioni degli operai?
Una cosa è certa. Questo signore crede di farla da padrone dimenticandosi clte, agli. effetti 'normativi e retributivi del contratto, e inquadrato al pari di un qualsiasi impiegato di P categoria, (non essendo nemmeno un dirigente) quindi tutto ciò che egli ha montato attorno alla sua personalità è fumo.
Invitiamo quindi tutti i lavoratori a trattarlo come un impiegato qualsiasi adibito a pratiche di ordinaria amministrazione, poiChé è ora di finirla di fare il « Venerandone ».
11 nostro'gìudizio su costui può anche essere soggetto a verifiche , se quakunò ci dimostrasse (ed è probabile) che certi indirizzi di linea politica nei rapporti col perv„ sonale vengono impartiti da re-
sponsabili più quotati nella gestione dell'Azienda.
SIAMO AD UN ENNESIMO GIRO DI VITE?
Da una parte certi capi-superiori, che si comportano da gran papà, che ti danno marte bonarie sulle spalle, dall'altra, i kapò e le kapò. Come la mettiamo?
E' aperta la lotta alla mafia, su scala nazionale, ma ce n'è un'altra da aprire.
Allo stabilimento « S » non ne avevamo, salvo qualche caso patologico: purtroppo, la parola di ordine, si vede che è arrivata anche costì. In tranceria, un operaio turnista che deve consegnare
mazioni sono: .« è il mio carattere, io le operaie mi piace tenerle soggiogate, così sono sicuro che potrò fare il mio programma ».
Una domanda alla Direzione: « quando darà un indirizzo a questi kapò o manovali solo capaci di comandare ».
Un piccolo indirizzo di cultura sociale, un esame culturale e psicologico, far in modo che sappiano dirigere ed istruire l'operaio (come dovrebbe essere un vero capo e non un kapò da campo di concentramento) sarebbe un bene per tutta la società.
LE DONNE IN PUGNO
Vogliamo dire due paroline su un certo capo dello Stab. « S » di statura alta si ma..., se questo capo vuole veramente dimostrare la sua « supeOorità », peròhé non si fa trasferire in un reparto di uomini dove può trovare qualcuno disposto a fargli il C...?
Ma si sa, solo dove ci sono le donne, addestrate a tenere la testa bassa, ha la possibilità di «sviluppare » sé stesso.
Una cosa però è chiara: le don- . ne sono stanche, si stanno svegliando e dicono « basta Signor LUNGO », è ora di finirla con tutte le sue panzane, provi un po' a dimostrare di essere un tantino uomo, la finisca di fingersi vittima di un reparto di donne per poi « fare l'eroe di fronte ai suoi superiori ».
qualcosa alla moglie viene allontanato da un capo perché per parlare alla moglie bisogna essere .fuori orario; all'« assemblaggio » si fa pressione sugli operai che, per motivi personali, non possono fare gli .straordinari, vengono fatti chiamare in cabina cioè in ufficio; ai « contatti » non basta la pressione del kapò e di un certo, kapottino che è tanto piccolo (ma lui si crede chissà cosa), han,no scatenato una feroce persecuzione alla delega e al delegato, siamo al punto che le loro affer-
Sono in troppe e non può più tenerle in pugno, come vorrebbe, anche con l'aiuto dei suoi beneamati scudieri (detti anche piedipiatti volanti).
Per ora non scendiamo in parse ticoltli serbiamo per un'altra volta .non cambia.
Forse questo sii° comportamento, Signor LUNGO, ha una scusante, Lei fa troppe ore straordinarie e queste la danneggiano molto fisicamente e psichicamente.
Battaglia delle idee La fabbrica
La fabbrica deve essere soprattutto uno strumento di trasformazione delle materie prime al servizio di tutto il popolo, per il suo sviluppo, per le sue esigenze e i suoi bisogni e rivolto ad eliminare le fatiche fisiche.
Noi operai concepiamo la fabbrica sotto questo aspetto e non uno strumento di sfruttamento delle grandi masse operaie al servizio di un pugno di capitalisti, per il loro arricchimento, i quali nella sfrenata corsa alla concorrenza, e nel delirio ossessivo di accumulare soldi portano alla distruzione, trascinando il popolo
gile nel dividere gli operai e di reprimere con il fuoco le rivolte, quando allora cercavano di organizzarsi per debellare la schiavitù, vincere la fame, la miseria e l'ingiustizia e contro la guerra che il capitalismo creava.
Oggi a distanza di circa un secolo succedono le stesse cose, e per noi operai il patrimonio che abbiamo è solo la grande esperienza e l'insegnamento della storia.
Il padrone ha ancora una riserva, forse l'ultima della storia: ingannare gli operai per derubarli del salario per pagare un pugno di leccapiedi che sono contro di noi.
Nella fabbrica i leccapiedi sono
tano 1937, con la costruzione dello stabilimento di Crescenzago, ma fu, purtroppo, per poter far fronte alle commesse della guerra fascista, dopo le effimere conclusioni delle commesse di guerra dell'Etiopia e della guerra di Spagna.
Vi furono altre ristrutturazioni, una volta ci dissero che vi fu l'epoca delle vacche grasse poi era l'epoca delle vacche magre, ma sempre per noi; con Carpi e Massa (chi si ricorda) gli operai furono trasferiti! e sempre per potenziare la sporca guerra fascista. Andiamo oltre: fine della guer. ra, nuove ristrutturazioni seguendo l'esempio della nascita della nostra fabbrica.
alla guerra.
La nostra fabbrica è formata di macchine e di uomini, il padrone se ne serve per guadagnare, indifferente alle condizioni misere degli operai. La fabbrica per il capitalista è fonte di guadagno, per l'operaio invece è uno strumento che gli permette di vendere la forza lavoro al padrone costretto dalla necessità di sopravvivenza.
Quando sono sorte le fabbriche la manodopera era molta, il gioco del capitalista era facile, aveva tutti i mezzi per dominare e di sfruttare a suo piacimento gli uomini, di manovrare il capitale come voleva, aveva spazio per poterlo fare.
Ma nel medesimo tempo era vi-
la roccaforte del padrone. Nella società i parassiti, i burocrati sono la roccaforte del governo, centro di potere dei padroni, perciò si spiega la grande difficoltà di mollare qualche lira di aumento agli operai perché altrimenti dovrebbero togliere una parte ai paiassiti e ai leccapiedi, indebolendo così la sua roccaforte.
Un operaio
Ristrutturazione
Ristrutturazione: quante volte questa parola risuonò nella storia della nostra fabbrica!
Fu per la prima volta nel lon-
A mano a mano che aumentavano le commesse invece di modernizzare gli impianti, si seguitava ad ingrandire la fabbrica in modo poco consono alle esigenze produttive. Se prima occorrevano 10 torni, per fare un programma, quando questo veniva raddoppiato si montavano 20 torni e non si usciva dalla posizione retrograda comperando macchine moderne che avrebbero sopperito a spese artificiose e che avrebbero permesso alla fabbrica di affermarsi maggiormente nei mercati internazionali. Quante volte si sono spostati reparti da una parte all'altra, da capo a fondo, con lo scopo di migliorare, e siamo finiti con la costruzione del capannone « S » (ovvero illusione di una Italia '61). E per gli errori chi deve pagare è sempre « pantalone ». Infine, quando costruiranno i mezzi da sbarco? Perché un giorno o l'altro all'« S », dovremo andare con gli anfibkquando si verificano acquazzoni o le altre cloache straripano verso i bassi lidi.
Speriamo, auguriamoci, e h e Questa volta le condizioni siano diverse, può arridere ai lavoratori della nostra fabbrica una novella prosperità, che porti lavoro e benessere ai lavoratori del SUD, e crei veramente una unità di coscienze, fra i lavoratori tutti, per creare una classe unita per il benessere del Paese fondato nel lavoro e nella libertà.
Un operaio anziano 'di Crescenz4o '
UN ANNO DALLE LOTTE 1969
Da circa un anno il padronato italiano sta facendo di tutto per annullare gli effetti del successo del movimento operaio conseguito, prima, con l'autunno contrattuale, poi, con le vertenze aziendali le quali hanno lasciato un segno così profondo nella vita economica e politica nel nostro paese, da considerarsi come un evento storico ma che per il movimento operaio non deve servire solo come un episodio da ricordare e basta.
Tre sono i fattori nuovi aperti dalle lotte di autunno 1969.
Innanzitutto è stato dimostrato che una avanzata del salario, quale era necessaria e possibile, scuote e mette in discussione il vecchio equilibrio economico.
In secondo luogo, le vittorie dell'autunno; hanno spostato su un terreno nuovo la lotta di classe; dimostrando il movimento operaio maggiore coscienza dei problemi della società, portando su un terreno nuovo la lotta, su obiettivi più qualificanti: basti ricordare la vertenza con il governo per le riforme ed i contenuti delle stesse vertenze aziendali (nocività, cottimo qualifiche) dove in diverse aziende, come la nostra, si sono conseguiti significativi successi.
Con le lotte, il movimento operaio ha conquistato maggiore libertà, diritti e poteri all'interno della fabbrica; in definitiva il significato più profondo dell'autun: no contrattuale 1969 è stato questo: ormai è necessario che il padronato .e le forze' politiche che « GOVERNANO » si convincano, una volta per tutte, che indietro il movimento dei lavoratori non si - può mandarlo, che il processo di avanzata (come dimostrano le lotte odierne) è irreversibile e pertanto non si può più dirigere il paese, non si può governare la attività economica e produttiva nazionale, e la stessa singola azienda, se non si tiene conto della nuova : realtà esistente, se non si accetta che il peso e il potere della classe operaia operino ed incidano a tutti .i livelli, su tutto il si stema. •
Ciò vuol dire che il processo ' produttivo deve essere messo al servizio della società, della collettività, in parole povere la ricchezza dev'essere di colui che la produce: il lavoratore.
Dall'autunno, dalle lotte in corso, determinate dalla spinta operaia e sindacale in quest'ultimo periodo, è stato messo ìn discussione il sistema vecchio del capitalismo, mettendo in condizioni il sistema di non poter riassorbire totalmente le conquiste dei lavoratori. L'orario di lavoro ha messo a nudo e crudo qual'è la realtà ed il grado tecnologico delle aziende, facendo scoppiare un tale grado di contraddizioni da non poter assorbire l'urto sindacale con gli stessi mezzi adoperati negli anni 1950-'60 dalla classe padronale.
L'attrezzatura industriale della nostra stessa fabbrica,• ed in generale in tutto il settore industriale, è vecchia ed antiquata anche se dobbiamo dire che all'Interno della Magneti Marelli qualcosa è stato fatto (vedi trasferimento di un reparto a Potenza e l'ammissione di nuove macchine allo stabilimento N-D), ma sono provvedimenti parziali ed insufficienti che non possono garantire la eliminazione delle sperequazioni tra Nord e Sud e del congestionamento delle città industriali.
Mutare questa logica padronale
è possibile ormai solo se si trasforma la società italiana nel suor complesso non continuando a governarla a senso unico sempre a favore dei padroni e facendo pagare sempre il povero pantalone.
Oggi il problema che i lavoratori della M. Marelli hanno di fronte è far applicare gli accordi esistenti, per passare con forza ed investendo l'intiero movimento dei lavoratori su vecchi e nuovi obiettivi incalzando il governo ed il padronato, il primo sul terreno delle riforme (casa, fisco, trasporti, sanità, ecc.), il secondo nella fabbrica, per nuovi aumenti salariali, ma soprattutto per l'applicazione piena del contratto e degli accordi :aziendali ed in special modo su quegli obiettivi qualificanti come il cbttimo, che rende l'operaio inconsciamente complice del padrone nel farsi sfruttare, e la eliminazione della nocività che ci rende vecchi prima del tempo.
Essenzialé è perciò, oggi, il dispiegarsi di una iniziativa sindacale che deve vedere impegnato tutto il movimento operaio, un grande contributo a questo, possono portarlo in Consigli di fabbrica costituiti che sono e devono essere, dove ancora non lo sono, le prime istanze di quel sindacato nuovo che tutti vogliamo:
Un lavoratore
msz'ora per II pranzo!
PREMIATA DALLA PROVINCIA - GHIONI TERESINA
Il 24 Dicembre, a Palazzo Isimbardi è sta premiata , dalla Provincia di Milano, un'operaia dello stabilimento " A. "'Questa la motivazione :, " Medaglia d'oro di benemerenza a
TERESINA GHIONI
In un periodo di profonde trasformazioni sociali e politiche, si è distinta nella lotta per la Libertà del Paese . Operaia di un grande complesso metalmeccanico di Sesto S. Giovanni, si è impegnata con profonda passione sociale, per la promozione della classe lavoratrice. La compagna Teresina Ghioniiavora come operaia alla Magneti Marelli da oltre 31 anni, sin da giovane si è impegnata nella lotta per il riscatto della classe operaia, prima contro il fascismo in qualità di partigiana , poi , per quasi due decenni , come componente della Commissione Interna dello stabilimento "A. ".
A nome di tutti i lavoratori - assieme alle congratuiazb`ni per questo riconoscimento le rivolgiamo i più fervidi auguri di rapida guarigione - dalla malattia che da mesi la tiene lontana dalla fabbrica - per averla nuovamente ed ai più presto fra di noi.
CO TTIMI
Grande malcontento vi è fra i cottimisti della Magneti "B" , i lavoratori non riescono di fatto a controllare il meccanismo del cottimo e non sempre sono a conoscenza della produzione effettuata e del conseguen te guadagno realizzato. Istituire i capi bolla dove non esistono con il tempo nécessario per esplicare la loro funzione .
Dare funzionalità ai delegati di Reparto e al Consiglio di Fabbrica.
INDENNITA' VESTIARIO
La tuta antiacido in dotazione ai lavoratori della Magneti "B" non protegge dall'acido gli indumenti intimi , perciò è uscita con forza dalle assemblee la necessità di un'indennità vestiario .
ELIMINARE LE FOR TI SPERECUAZIONI
1Vblti lavoratori hanno fatto osservare che vi sono forti sperequazioni salariali fra lavoratori che fanno lo stesso lavoro e che hanno la stessa qualifica, si chiede che le cose vengano messe a posto, elevando le paghe più basse .
GUARDIE NEI REPARTI
In violazione all'art. 2 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, le guardie alla Magneti "B" continuano a girare nei reparti, si richiama la Direzione all'osservanza delle leggi vigenti.
E' IN CORSO IL TESSERAMENTO SINDACALE 1971
LAVORATORE GIAISCRITTO CONFERMA LA TUA ADESIONE AL SINDACATO
LAVORATORE NON ISCRITTO COMPILA LA DELEGA - DA SOLI NOI CONTIAMOINSIEME SIA3/10,UNA GRANDE FORZA E SI VA AVANTI !