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SCUOLA, SCUOLA, SCUOLA

PER ADESSO I GENITORI SONO "PREOCCU PATI"

L'ANNO PROSSIMO POTREBBERO ANCHE "ARRABIARSI"

La situazione particolarmente precaria della scuola elementare di via Carnia, 32 desta grande preoccupazione tra i genitori degli alunni.

Il prossimo anno scolastico sarà peggiore di questo?

Questa è la domanda che ci si pone, e lo spettro dei doppi turni assilla un po' tutti per gli inevitabili ed intuibili disagi che si verrebbero a creare sia per i genitori che per gli alunni della scuola.

Le particolari deficienze strutturali di questa scuola non fanno altro che amplificare i problemi che affliggono la scuola italiana.

L'edificio manca completamente di verde o spazio libero dove i bambini possano un po' giocare e distrarsi (si tenga conto che circa duecento alunni frequentano il doposcuola pomeridiano per cui trascorrono a scuola buona parte della giornata); le attrezzature sportive sono praticamente inutilizzabili perchè la palestra non è riscaldata.

Il problema più grosso comunque è quello della carenza delle aule: ce ne vorrebbero altre dodici.

In pratica la scuola è divisa in due perchè buona parte della popolazione scolastica è ospitata presso i locali dei Martinitt presi in affitto dal comune.

DUE NUOVE SCUOLE

L'impegno costante negli anni passati mediante assemblee, cortei e delegazioni in Comuné da parte di genitori e Consiglio di Zona 12 è finalmente premiato: in via Crescenzago, 45 sono a buon punto le costruzioni di due scuole, una elementare di 15 sezioni con palestra e una materna di 5 sezioni, che saranno pronte il prossimo settembre.

La elementare accoglierà alunni della zona di via Carnia, che altrimenti sarebbero costretti allo spostamento in pullman, come avviene da anni, all'Istituto dei Martinitt di via Pitteri all'Ortica; disagio per alunni e insegnanti, giusta preoccupazione dei genitori, saranno finiti con il nuovo anno scolastico. Il positivo impegno ha scoraggiato alcune forze della precedente amministrazione che rallentavano l'esproprio di un terzo dell'area appartenente a un pezzo grosso della proprietà, Ingegnoli (gli altri due terzi erano comunali).

Queste due scuole sono un

COMMISSIONE SCUOLA

Esamina tutti i problemi inerenti le scuole, di ogni ordine (da quelle materne a quelle superiori, sino all'univesità in rapporto:

- alle strutture (fisiche, sanitarie, ecc.)

- alle gestioni sociali (organi collegiali e distretto)

- ai contenuti édagogici e didattici (tempo pieno, attività parascolastiche, ecc.)

- al funzionamento interno (funzionalità in un quadro democratico di sviluppo)

Sondaggi e impressioni di un nostro redattore

Ogni mattina alle 8,30 (quando gli orari vengono rispettati) tre pulman effettuano il trasporto degli alunni da via Carnia ai Martinitt. Alle 12,30 i bambini vengono riportati coi pullman in via Carnia.

Tale situazione è fonte di enormi disagi sia per i bambini, costretti a stare fuori ad aspettare i pullman anche quando piove e fa freddo, sia per i genitori ed in particolare per quelli che hanno impegni di lavoro.

C'è da dire inoltre che ai Martinitt agli alunni di via Carnia non è consentito usufruire della sala medica: ciò comporta continui trasbordi di intere classi da una scuola all'altra quando occorre fare una visita medica.

Questa è stata ed è tutt'ora la situazione della scuola, ma grosse novità si profilano per il nuovo anno scolastico. Innanzitutto i locali dei Martinitt dal prossimo anno saranno occupati dagli alunni della scuola Manzoni mentre invece gli alunni di via Carnia dovrebbero occupare i locali di una nuova scuola in costruzione in via Crescenzago. Su questa eventualità pesano comunque pesanti dubbi e perplessità. La nuova scuola di via Crescenzago non è ancora pronta anche se la ditta appaltatrice dei la-

esempio, alquanto diffuso, delle inadempienze del governo, che ha dato al Comune un finanziamento inferiore alla metà del loro costo che va oltre a un miliardo di lire. Così l'attuale amministrazione cittadina si vede costretta a chiedere prestiti alle banche con interessi che vanno oltre il 20%, aumentando i costi reali pagati in definitiva da tutti noi cittadini.

vori ha preso l'impegno di portare a termine la costruzione entro il mese di Maggio-Giugno.

In verità l'edificio dovrebbe essere già pronto da un bel po' di tempo, ma come al solito l'inflazione e le lungaggini burocratiche hanno fatto sì che le spese di costruzione aumentassero di più del triplo rispetto a quelle inizialmente previste e che si fermassero i lavori per mancanza di fondi.

La nuova giunta comunale di Milano ha comunque preso la risoluzione di portare a termine i lavori quanto più presto possibile.

Il problema a questo punto è soltanto uno: non è ancora stata data a nessuna ditta l'appalto per l'installazione dell'impianto di riscaldamento. E' ovvio che senza il riscaldamento l'intero edificio è del tutto inservibile e che in questa eventualità l'unica alternativa per gli alunni di via Carnia sarebbe quella dei doppi turni.

E' auspicabile che le autorità competenti del comune si adoperino affinchè la costruzione sia completata entro il prossimo anno scolastico e si spera che gli alunni di via Carnia possano dire "è bello andare a scuola".

Questo conferma ulteriormente quanto precarie siano le condizioni finanziarie del Comune di Milano, identiche a quelle di tutti i Comuni grandi e piccoli, che in questi ultimi anni hanno dovuto accogliere immigrati provenienti da varie regioni, quale drammatica conseguenza dello sviluppo caotico e distorto del paese.

...E i genitori hanno organizzato anche la biblioteca

"Ci è sembrato assurdo che ci fossero dei libri della scuola messi da parte senza essere utilizzati da nessuno, quando nello stesso tempo ci sono tanti bambini ai quali possono servire".

E' partendo da questa affermazione che venti genitori dei bambini della scuola elementare di via Carnia, 32 hanno deciso, del tutto autonomamente, di creare una biblioteca e dar vita così ad un servizio di indubbia validità ed utilità.

Superati gli scetticismi e le indifferenze iniziali, la biblioteca da oltre un mese è una realtà: allestita alla buona in una stanza che di giorno è una normale aula, essa è aperta tutti i giorni dalle 14,30 alle 16,30 tranne il Sabato e la Domenica.

Due armadi pieni di libri sistemati in perfetto ordine fungono da libreria: vi si trovano diverse enciclopedie ma anche qualche romanzo d'avventura.

Con una certa soddisfazione i genitori di turno mi mostrano lo schedario e un quaderno dove annotano i libri dati in prestito: la pagina con la data del giorno prima è piena! La biblioteca infatti è molto, frequentata e i libri prestati vengono trascritti non solo per ovvii motivi organizzativi, ma anche per vedere quali sono quegli argomenti verso i quali maggiormente è diretta l'attenzione degli alunni.

In un quaderno a parte viene presa nota di alcuni libri di cui è sfornita la biblioteca: evidentemente si cerca di rendere il servizio quanto più funzionale possibile.

A questo proposito i "gestori" della biblioteca attraverso "Milano Dodici" vogliono fare un appello a quei cittadini del quartiere i quali, non avendo più bambini, a titolo di contributo, vorrebbero fare dono di qualche loro libro alla biblioteca della scuola.

RISPOSTA

"MILANO 12" dà il buon esempio: ha chiesto alla Feltrinelli, alla Piulibri, alla libreria Q.12 di via Saccardo, il contributo che i "gestori" chiedevano. Risultato: la piccola biblioteca è più grande di 38 volumi, aspettiamo che altri seguano questo esempio. MILANO 12 per ora si preoccupa di migliorare l'assortimento della biblioteca, ma invita i genitori che la gestiscono a occuparsi dei contenuti che la formano.

TORNARE A SCUOLA A 20-30-40 ANNI

Due scuole comunali (li zona per studenti lavoratori.

Gli iscritti sono complessivamente 565.

Studiano per ottenere un "pezzo di carta" o per migliorare la loro formazione culturale.

Nel riquadro delle strutture scolastiche presenti nella nostra zona, vanno inserite anche due scuole serali comunali per studenti lavoratori. Il Comune in questi ultimi anni ha esteso abbastanza capillarmente questo tipo di iniziative, partito come esigenza da parte dei lavoratori, i quali fino a qualche anno fa, trovavano molte difficoltà per poter frequentare quelle poche scuole a loro disposizione e che nella maggior parte dei casi erano private. Il costo per il conseguimento della licenza media inferiore o di un diploma era notevole e non alla portata di tutti. Per questi motivi, il Comune si è fatto carico di istituire una serie di scuole serali, gratuite, per lavoratori. Due scuole nella nostra zona, dicevamo:

- una con sede in via Pusiano, in cui si tengono corsi di preparazione agli esami di scuola media

inferiore, con 230 iscritti, di età variabile tra i 15 e i 40 anni, - l'altra, sita in via Narni 18, presso la scuola media "B. Grioni", dove si tengono corsi di preparazione agli esami di idoneità alla terza e alla quinta ragioneria, alla terza geometra; alla maturità commerciale. Qui è inoltre in funzione un corso triennale di segretariato, un corso di disegno tecnico e di stenodattilografia annuali. Gli iscritti sono complessivamente 335, con età dai 20 ai 50 anni.

In incontri avuti coi presidi, rispettivamente i professori Giorgio Piccelli e Angelo Maliverno ci sono stati illustrati i problemi a cui vanno incontro le due scuole.

Per il prof. Piccelli la difficolta è la non motivazione allo studio da parte degli studenti più giovani; a stento si riesce a fornire loro un tipo di cultura che venga veramente accettata e condivisa per una scelta personale

matura e responsabile. Più spesso l'unica motivazione è il "pezzo di carta". Il prof. Maliverno ha accennato a problemi sia di ordine strutturale che didattico, quali la necessità di strumentazione e di innovazioni nella pratica dell'insegnamento.

La situazione del corpo insegnante è differenziata fra docenti a tempo pieno e docenti a tempo parziale, con netta prevalenza di questi ultimi. Per quanto riguarda gli studenti-lavoratori è emersa la difficoltà da parte di molti di essi di usufruire dei permessi sanciti dallo Statuto dei Lavoratori.

Fra gli altri argomenti di cui si è trattato nell'incontro coi presidi vi è quào dei rapporti col Comune e il Consiglio di Zona. Al riguardo, il prof. Maliverno ha definito "buoni" i rapporti con la Giunta e "meno facili" quelli con l'Amministrazione Comunale. Col C.d.Z. i contatti sono ine-

sistenti da parte della scuola media, mentre sono appena avviati, ma con l'auspicio che si intensifichino da parte della scuola di via Narni.

In questo contesto Milano Dodici può essere uno degli strumenti affinchè certe arretratezze carenze inerenti alla situazione delle due scuole, vengano portati all'attenzione degli organismi decentrati presenti in zona.

Questa funzione di Milano Dodici sarà attuabile solo se si realizzerà, da parte del giornale, quell' "apertura" ad ogni livello, che anche il prof. Piccelli auspica da parte dei concittadini, delle forze, degli organismi democratici, delle strutture presenti in zona, una attiva e continua collaborazione senza la quale "apertura" rimarrebbe un termine privo di ogni reale significato.

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M.V.

INTERVISTE

A una insegnante di fran- Al vice coordinatore della cese del ITIS Varilli commissione scuola della zona.

ANNA CAGNETTA CI HA DETTO

- Come si è inserita la scuola in cui lei insegna nella Zona 12 poiché sappiamo che è solo da poco tempo che questa scuola è nella nostra zona.

- La scuola ha come sede principale e fino all'anno scorso unica sede quella di via Verro (cioè in zona 4-14). E' arrivata in via Priorato grazie anche all'interessamento dell'assessore provinciale Novella Sansoni che è riuscita a trovare, come per altre scuole di Milano, sedi che anche se non erano destinate inizialmente a scuole si sono potute facilmente adattare. Per cui diciamo che su un totale di 2706 ragazzi, in via Priorato ce ne sono 983 e 1400 circa sono in sede.

- Quindi una scuola che ha una direzione unica.

- Sì. E' una scuola che ha una direzione unica e ci sono dei buoni collegamenti, comunque crea dei problemi non fosse altro per il fatto che tra l'altro sono molto distanti tra loro e difficilmente raggiungibili. Questo Istituto Tecnico per il Turismo ha seguito la sorte di tutti gli istituti tecnici in particolare che hanno avuto una notevolissima espansione se pensiamo che nel 1973 erano tre corsi in tutto, tre classi V con un totale di 60 alunni che hanno trovato tutti tranquillamente una sistemazione occupazionale. Adesso in quest'anno avremo 400-403 alunni nelle classi V che sicuramente non potranno illudersi di trovare lavoro. A livello di prospettive di lavoro nel '73/74 anche perché appunto le classi V uscite erano tre nel '73 per un totale di 60 alunni e 7 classi nel '74 per un totale di 140 alunni, hanno quasi tutti trovato sistemazione adeguata alla loro preparazione, invece negli anni successivi e in particolare per quanto riguarda l'anno scorso per quello che sappiamo non hanno trovato posto di lavoro e comunque di tipo precario (baby-sitter, ripetizioni, ecc.).

- Quale tipo di preparazione professionale dovrebbe dare o dà questa scuola e quindi quale prospettiva di lavoro possono avere questi 2500 alunni che frequentano questa scuola. Nello specifico nelle classi V ogni anno escono in media 400 alunni, quale prospettiva di lavoro nello specifico campo possono avere?

- Questo Istituto Tecnico per il Turismo ha una peculiarità che è quella di essere una delle poche scuole in Italia a insegnare tre lingue, è l'unica in tutta la Lombardia. Infatti se si chiede ai ragazzi perché frequentano questa scuola rispondono che non si illudono certo di avere prospettive di lavoro in campo di agenzie di viaggi, che sarebbe il loro lavoro specifico, ma di avere comunque il vantaggio di imparare le lingue. Tre lingue che dovrebbero farsi abbastanza bene e quindi avere comunque una possibilità di impiego che dovrebbe essere facilitato dalla conoscenza delle lingue.

- In pratica fa da supporto alla mancanza di licei linguistici per maschi ed al fatto. che la civica scuola linguistica Manzoni non può assorbire tutte le domande, quindi chi non si orienta verso licei linguistici privati si orienta verso questo tipo di scuola.

- Sì. In questa scuola si aveva e s i ha l'ambizione di studiare le lingue in maniera seria e scientifica. E' stato adottato già da parecchi anni per tutte e tre le lingue il metodo ausiovisivo, metodo diretto, e la scuola è fornita di due laboratori linguistici che funzionano alla perfezione con un addetto al laboratorio. Solo che purtroppo di questi laboratori linguistici ne usufruisce una metà della scuola perché questi sono solo in sede. Per quanto riguarda Priorato, non parliamo della succursale di via Cambini dove ci sono solo otto classi, il laboratorio di lingue non c'è e non si sa quando si potrà avere nè dove si potrebbe sistemare perchè indubbiamente il laboratorio ha bisogno di una struttura, di una sede adatta.

- Per quanto riguarda le iscrizioni ci sarà quindi una rincorsa per cercare di restare in sede.

- Fino ad un certo punto perchè dobbiamo tenere presente che in questa scuola c'è un'altissima percentuale di pendolari cioè di ragazzi che vengono dall'interland milanese e scelgono la sede in base al posto in cui arrivano più facilmente con i mezzi pubblici, oltre a tutto non sanno nemmeno queste cose.

- Questa struttura reperita dalla Provincia è in affitto?

- Ma è proprietà della provincia mentre sono in affitto i locali della succursale di via Cambini (oratorio). Le strutture di via Priorato erano degli edifici rimasti inutilizzati per vari anni e con un grosso sforzo sono stati sistemati e adattati a struttura scolastica.

- E' una scuola tipicamente femminile dato il tipo di studi?

No, e questo è, a mio avviso, un dato positivo.

- Che presenza hanno le forze politiche giovanili all'interno di questa scuola?

- Nella nostra scuola c'è sempre stata una grande apertura nei confronti dei ragazzi e delle forze politiche giovanili. C'è una grossa sezione sindacale di 80 iscritti alla CGIL e 20 CISL e le forze studentesche gestiscono degli spazi che sono molto ampi, che gli sono riconosciuti e non hanno dovuto mai combattere grandi battaglie. Tra l'altro il preside è democratico. Questa scuola per volontà degli studenti e di molti insegnanti è intestata a Claudio Varalli, giovane studente antifascista ucciso vilmente da un noto fascista, che frequentava questa scuola.

Nel quarto anniversario della morte moglie figli e nipoti ricordano con immutato affetto

D'AMENO VITTORINO e sottoscrivono per Milano Dodici Lit. 10.000

Sulla scuola: Mirella Magni Busi del P.C.I.

- Da chi è compbsta la Commissione Scuola?

- La Commissione Scuola è composta da un coordinatore e da un vice coordinatore che sono consiglieri di zona. Il coordinatore è il dott. Giandomenico Ratti del gruppo Democrazia Cristiana e io sono il vice coordinatore, poi ci sono altri consiglieri di zona che fanno parte della Commissione Scuola oltre a cittadini, insegnanti, genitori.

- I partecipanti alla Commissione Scuola si autopropongono o sono proposti dalle forze politiche?

- Una parte è legata ai partiti rappresentati in Consiglio di Zona, un'altra parte è di cittadini indipendenti che si occupano dei problemi della scuola. Per essere nominati non ci sono difficoltà perche chiunque desideri fare parte della Commissione Scuola, come di qualsiasi altra Commissione del Consiglio di Zona, si propone poi viene votato dal Consiglio di Zona: i partecipanti si possono quindi autoproporre o venire nominati. La Commissione Scuola ha sempre cercato di avere una visione ampia, di non settorializzare mai i problemi perché purtroppo questo pericolo c'è sempre, il pericolo cioè che i cittadini che abitano in un determinato quartiere vogliano parlare solo delle scuole del loro quartiere, e questo è stato calcolato.

- Quali sono le competenze della Commissione Scuola del Consiglio di Zona in materia di scuola?

- La Commissione Scuola esamina tutti i problemi inerenti la scuola di ogni ordine e grado, dalle scuole materne fino all'università in rapporto alle strutture, alla gestione sociale, al funzionamento democratico, in collegamento con gli organi collegiali delle scuole e quelli di distretto (da venire) e con questi organismi tratta anche dei contenuti pedagogici e didattici. Queste funzioni non sono però ancora sancite da un regolamento che sarà varato prossimamente.

- Quali iniziative riguardo il problema scuola ha preso il Consiglio di Zona in questi ultimi tempi?

- La Commissione Scuola che si è insediata con i nuovi Consigli di Zona del febbraio 1976 si è trovata di fronte a dei problemi molto vecchi che la precedente Commissione Scuola non aveva risolto. Quindi si è trovata ad affrontare innanzitutto il problema delle strutture nella zona. Uno dei primi lavori che abbiamo fatto e stato quello di fare un'indagine nelle scuole della zona per quanto riguardava le strutture. Da questa indagine sono usciti dei dati molto interessanti come piani di lavoro, risultati che hanno portato la Commissione Scuola ed il Consiglio di Zona ad un confronto con i dati che l'amministrazione comunale aveva fornito e mentre per l'amministrazione centrale la zona 12 risultava con un numero di posti alunno sufficiente sia per la scuola materna che quella dell'obbligo, dalla nostra indagine è risultato invece che questi posti non sono sufficienti soprattutto in relazione al fatto che nella zona 12 provengono altri bambini da altre zone (media dalla zona 10, zona 11 media e elementari, mancando loro una struttura nella zona). Questo è stato un lavoro gravoso perchè abbiamo dovuto rilevare i dati scuola per scuola, relativi non solo al numero delle aule ed al loro affollamento ma anche allo stato di conservazione e di età di ogni singola scuola, così come le strutture sanitarie e quelle per attività culturali, ecc., ecc. Nelle materne e nelle elementari abbiamo rilevato anche il numero di iscritti alla refezione. - Il consiglio di Zona si è anche occupato del problema della refezione, cosa puoi dirci in proposito?

- Voi sapete come la Giunta Comunale abbia deliberato una revisione delle tariffe della refezione e come da alcune forze politiche c'è stato un tentativo di strumentalizzazione di questo problema, strumentalizzazione che però per la coscienza civica dei genitori non e passata se non in misura limitata. Quelle Commissioni che erano preposte a deliberare le tariffe da sottoporre ai genitori forse non avranno funzionato in maniera ottimale, però credo sia stato un primo inizio di partecipazione democratica senza voler arrivare alla fiscalizzazione, ed è anche stata una presa di coscienza da parte di molti genitori sulla necessità di pagare alcuni servizi minimi finchè non si avrà una prospettiva migliore per tutta la società italiana. Ci sono state delle assemblee su questa questione nelle varie scuole e una organizzata dal Consiglio di Zona alla presenza dell'assessore Mottini il quale ha spiegato il perché delle scelte della giunta, ed anche in questa occasione mi sembra che i cittadini abbiano risposto in maniera positiva e costruttiva.

- Dall'inchiesta che voi avete fatto risulta che vi è un incremento di popolazione scolastica che verrebbe quindi a pesare maggiormente sulle strutture scolastiche della zona oppure si prevede una diminuzione delle future leve scolastiche?

- Per quanto riguarda le scuole elementari la situazione in prospettiva è quella di una diminuzione di iscritti, mentre per la media si ha una prospettiva di aumento di studenti. Per non parlare poi del grosso problema del quartiere Ortica che non avendo una scuola media anche se già da anni è stata rivendicata sia dalla popolazione dell'Ortica che dai cittadini della zona l'edificazione di una scuola media sull'area di Via Bistolfi, ma a quanto pare i tempi di realizzazione sono molto lunghi e quindi il problema della media all'Ortica è quello che attualmente è più sentito dai cittadini e anche dalla Commissione Scuola. Poi c'è il discorso da fare sulle scuole materne e qui noi sappiamo che non essendo scuola obbligatoria in tutta la zona abbiamo un certo numero di bambini in lista di attesa come risulta da dati rilevati.

- In questi ultimi anni negli ambienti scolastici tra genitori e insegnanti molto si parla di attività integrative nella scuola dell'obbligo, la Commissione Scuola come ha affrontato questo problema?

- E' stato elaborato un documento unitario dopo ampi dibattiti e discussioni e dopo molte riunioni, e onestamente devo dire che la Commissione Scuola su questo problema era partita un po' divisa da incomprensioni da parte di alcuni componenti la Commissione stessa riguardo questo problema.

Dopo scontri e discussioni che hanno soprattutto riguardato la concezione e il ruolo della scuola pubblica in rapporto al rinnovamento della società e al superamento della crisi attuale abbiamo elaborato comunemente e con tutte le componenti politiche presenti in Commissione Scuola e con i semplici cittadini membri della commissione un documento approvato all'unanimita che è stato mandato a tutti gli organi collegiali delle scuole, alle assemblee dei genitori, ai collegi dei docenti della scuola dell'obbligo perchè potesse essere oggetto di ampia scuola pubblica in rapporto al rinnovamento della società e al superamento della crisi attuale abbiamo elaborato comunemente e con tutte le componeneti politiche presenti in Commissione l'importante è, secondo me, che nella zona si incominci a parlare di un modo nuovo di fare scuola, di scuola integrata anche perché queste spinte, queste richieste vengono da molte parti. Noi sappiamo che, purtroppo, realizzare un certo tipo di scuola a prolungamento di orario, data la situazione finanziaria dei comuni e dello Stato, sarà una cosa che potrà avvenire in una prospettiva abbastanza lunga. Credo sia altamente positivo portare la discussione su questi problemi, come dicevo prima le richieste sono da anni abbastanza pressanti perchè venga istituita una scuola a tempo pieno sia per la scuola elementare che per le medie. Devo dire che nella nostra zona una richiesta di tale tipo era stata fatta dalle elementari del Circolo di Lambrate, per una serie di problemi si era però avviato un tipo di sperimentazione che non ha avuto seguito. Per quanto riguarda la scuola media, che io sappia, solo la scuola di Via Pini, su pressione di molti genitori, cittadini, una parte di insegnanti che allora erano in quella scuola, si era fatta una richiesta di scuola a tempo pieno e sembrava che tutto andasse in porto, questo esattamente due anni fa, ma per intralci ministeriali, burocratici e purtroppo dobbiamo dire anche intralci posti da una parte del corpo insegnante e dalla stessa Presidenza, hanno vanificato questo tentativo. Comunque questa scuola per prima ha introdotto nella nostra zona l'abolizione degli esami ad ottobre con la sostituzione con corsi di recupero e questa è stata una innovazione che ha anticipato di qualche anno quella che sarà presto una disposizione generale per tutte le scuole.

- Ci risulta che tra i vari compiti del Consiglio di Zona ci sia anche quello di andare a programmare e gestire le manutenzioni delle scuole, cosa ha fatto a questo proposito il Consiglio di Zona e cosa intende fare?

- Le scuole sono state avvertite che per le manutenzioni da ora in poi non dovranno più mettersi in contatto con i vari funzionari comunali, ma dovranno rivolgere le loro richieste al Consiglio di Zona. Il Consiglio di Zona ha a disposizione una certa cifra e quindi fa un bilancio preventivo semestrale e stabilisce una serie di priorità per quanto riguarda queste manutenzioni nell'ambito del bilancio dando ovviamente priorità ai problemi più urgenti come crollo di soffitti, ecc, che purtroppo avvengono anche nelle scuole della nostra zona, in questo senso il Consiglio di Zona opera.

IL GRUPPO COMUNISTA DEL C.D.Z.: SUL TRASFERIMENTO DELLA CIVICA SCUOLA MANZONI Al MARTINITT

L'amministrazione Comunale ha in progetto di trasferire dal prossimo anno scolastico la civica scuola Manzoni (liceo linguistico) nelle strutture dei Martinitt in via Rubattino. Il problema del trasferimento è nato da quando la vecchia sede di via Manin è stata dichiarata inagibile perché pericolante. Per il corrente anno scolastico è stata trovata una soluzione provvisoria ospitando questa scuola in tre punti diversi della città. Tale soluzione è molto precaria ed il problema di una definitiva sistemazione della scuola, la cui importanza è fuori discussione, è diventato di interesse cittadino. Purtroppo, attualmente, la soluzione più adeguata cioè la costruzione di una nuova sede è impraticabile, stante il disastroso stato della finanza locale e data la latitanza del governo ad assumersi questi oneri.

Dall'altro lato abbiamo nella zona 12 la struttura dei Martinitt che è diventata esuberante rispetto alle attuali esigenze di questa istituzione e che pertanto offre disponibilità di locali. Già attualmente si è dovuto ricorrere alla "AFFITTANZA" di una parte di questi locali per soddisfare la domanda di aule, sia per la scuola materna che per la scuola elementare, che proviene non solo dalla nostra zona ma anche dalle zone 10 e 11.

Infatti trovano ospitalità presso i Martinitt: 400 alunni della zona 12, 175 della zona 10 e 135 della zona 11.

Ora se è prevedibile che tale domanda debba diminuire per il prossimo anno scolastico in quanto dovrebbe essere pronta la scuola di Via Crescenzago 45, tuttavia essa non sarà annullata ed inoltre bisognerà trovare una soluzione soddisfacente per circa 250 alunni del quartiere Ortica che attualmente sono ospitati in locali che solo eufemisticamente si possono considerare aule nella scuola media Pascoli. Nello stesso tempo il Consiglio di Zona 12 ha avviato una trattativa con la direzione dei Martinitt per vedere la possibilità di aprire alla zona, notoriamente carente, alcune strutture per attività ricreative, culturali, sportive ed anche assistenziali. Premesso che sarebbero sbagliate prese di posizione campanilistiche ed aprioristicamente chiuse, il gruppo del Partito Comunista Italiano del Consiglio di Zona 12, ritiene che si possa essere d'accordo con il trasferimento della scuola Manzoni ai Martinitt:

- se questo trasferimento viene fatto in via provvisoria e non definitiva, impegnandosi il Comune a trovare altre soluzioni più soddisfacenti;

- se non vengono toccate tutte quelle strutture che attualmente servono per soddisfare le esigenze scolastiche delle zone 10 - 11 - 12;

- se contemporaneamente viene trovata una soluzione soddisfacente per le esigenze della scuola media del quartiere Ortica;

- se nel prossimo piano sarà prevista la costruzione della scuola materna e dell'asilo nido nel prato di Via Cima, Via Trentacoste, Via Bistolfi, così come è stato richiesto dalla popolazione del quartiere Ortica.

- se non viene pregiudicato il discorso dell'apertura delle attrezzature ricreative, culturali sportive, e assistenziali dei Martinitt.

viale rimembranze di lambrate, 17 - tel. 215.50.22

- Per ora è stata fatta qualche manutenzione?

- Nel secondo semestre del 1976 sono stati fatti interventi urgenti in stretta collaborazione con la Commissione Urbanistica, si sono stabilite priorità. Vorrei approfittare di questa intervista per sollecitare le scuole e farci pervenire le eventuali richieste affinché si possano mettere a bilancio e preventivare in tempo.

Su questo problema quindi i comunisti della zona 12 invitano i cittadini ad un confronto aperto nella consapevolezza che solo attraverso la più ampia partecipazione si possono trovare le soluzioni più adeguate agli interessi della popolazione.

SCUOLA, SCUOLA, SCUOLA MILANO DODICI PAG. 3

SCUOLA, SCUOLA... GIOVANI

ESSERE OSPITI DELLA CASA DEI BUONI FANCIULLI

SERGIO DI 12 ANNI

Mi chiamo Sergio il mio cognome non ha importanza, sono uno degli innumerevoli studenti che 1'11 febbraio, nella ricorrenza del concordato tra stato e chiesa del 192, il governo ha lasciato a casa pur emanando una legge per l'abolizione delle feste infrasettimanali. Ci ha lasciato a casa come lavoratori statai non retribuiti. Al parlamento di concordato se ne è parlato molto. "Riforma del concordato" si è sentito dire. "Abolizione delle feste infrasettimanali" "Basta con i ponti che mandano in rovina l'Italia. Quante belle parole si dicono a "Roma". Ma ancora una volta i ministri si sono mangiate le parole dette. D'accordo che la scuola non è una fabbrica vera e propria ma è come se lo fosse; non ha ciminiere o catene di montaggio ma ha dei lavoratori che non sono nè più nè meno che quelli dell'industria; parlo degli insegnanti. Questi lavoratori, nelle medie inferiori, lavorano dalle 28 alle 30 ore alla settimana per 8 mesi su 12. Non è certo colpa loro se oltre a questo 1'11 Febbraio sono rimasti a casa. Per Ç abolire le feste clericali bisogna chiedere il permesso alla Santa Sede, il permesso, quest'ultima ha deciso che per nessun motivo bisogna abolire 1'11 Febbraio: come mai? E' forse più importante del 2 Giugno per la quale festa sono morti centinaia e centinaia di innocenti? O è forse più importante del 4 novembre, la stretta di mano tra Sua Santità Benito Mussolini che i morti del Piave? Questo non è patriottismo come potrebbe sembrare ma è soltanto una logica; la mia logica storica.

La scuola media statale di via Pusiano è nata dalla scissione in due della scuola media di via Narni. Fin dalla sua nascita, ormai sono passati diversi anni, non ha mai avuto una sede propria, ma si trova ospite in parte nella Casa Buoni Fanciulli di proprietà di un ordine religioso, al quale il Comune paga l'affitto, ed in parte (nella misura di cinque aule) presso la parrocchia di via Don Calabria.

La vita con i nostri padroni di casa non è mai stata facile, ogni anno si rinnovano le minacce di sfratto, perchè hanno in vista soluzioni più redditizie, (non faccio commenti in merito alla carità cristiana e all'amore per il prossimo predicati dall'altare e in questo modo applicati) giungendo quest'anno, da parte della parrocchia, alla sospensione del riscaldamento lasciando per giorni in pieno inverno i ragazzi al freddo, per ottenere un anticipo di soldi dal comune.

Ora, malgrado i soldi siano stati ottenuti, ci viene comunicato uno sfratto definitivo, cosicchè l'anno venturo dovremmo lasciare a casa i ragazzi di cinque classi. Tutto questo dopo tre anni di delegazioni di genitori, lettere, incontri e scontri vari con tutte le parti interessate.

Da tempo si sperava nel completamento di un complesso scolastico in via Cisalpino, che dovrebbe assorbire una buona parte della popolazione scolastica della zona 10 la quale si riversa ora al di qua della Palmanova gravando maggiormente su una situazione già tragica. Dell'avanzamento dei lavori pare non vi siano speranze per il prossimo anno scolastico. Da qui la necessità di trovare urgentemente una soluzione prima di Settembre.

Già negli anni scorsi molte famiglie si sono viste respingere a Settembre le domande d'iscrizione fatte a Giugno nelle altre scuole medie della zona, per un eccessivo numero di iscrizioni ricevuto e si sono trovate, alla vigilia dell'apertura dell'anno scolastico a vagare disperatamente alla ricerca di un posto per il proprio figlio. Molti di questi ragazzi erano stati accolti dalla scuola di via Pusiano, sacrificando ogni minimo spazio disponibile, per una questione di principio, poiché la scuola media è una scuola dell'obbligo e come tale ha l'obbligo di sistemare tutti i ragazzi che devono frequentare la scuola media.

I genitori della scuola di via Pusiano sono mobilitati per portare a conoscenza di tutte le forze sociali della zona la nostra situazione che è grave, seria ed esige una urgente soluzione.

RADIO MILANO PALMANOVA

88.100 MHZ dalle 8 alle 24

Via Palmanova, 54 - Tel. 2822212

Nota come Radio di quartiere per divulgare tutte le notizie di zona Lambrate-Palmanova.

Radio sociale aperta a tutti, per qualsiasi problema si possa presentare. Siamo di già al servizio del pubblico da circa 18 mesi. Quindi continuiamo sempre sulla stessa strada, cioè mettiamo a disposizione i nostri studi a qualsiasi tipo di pubblico per qualsiasi esigenza.

Scuola e

realtà economica del Paese

Svolgendo una critica sistematica alla riforma Gentile e ai principi della pedagogia neoidealistica, Gramsci sottolineava che quella riforma aveva istituzionalizzato la frattura che si era venuta creando in Italia tra scuola e vita, tra scuola e realtà economica. Questo divario - attualmente reso più acuto dalla difficile situazione del paese, dalle sue crisi strutturali, dalle contraddizioni del mercato del lavoro - ha continuato a crescere. Oggi il rapporto tra scuola e realtà economica ha raggiunto tensioni forse sinora mai registrate.

Cadute le illusioni riformistiche dell'inizio degli anni sessanta, quando sembrava - secondo le valutazioni del Censis - che il ritmo di sviluppo economico stesse sopravanzando il ritmo di sviluppo scolastico e si temeva che esso avrebbe finito per trovare nella scuola una delle possibili strozzature, da un lato si è andati ad un processo rapido di dequalificazione della scuola nei suoi contenuti, mai rinnovatisi dinanzi alla crescente dinamicità delle strutture e dei rapporti sociali, dall'altro ha continuato ad essere ignorato il rapporto tra formazione scolastica e formazione della forza lavoro, tra scuola e ingresso al lavoro.

Dinanzi all'enorme sviluppo quantitativo e qualitativo delle tecnologie, che comportava sensibili modificazioni nelle mansioni lavorative e nella preparazione dei prodotti, vi è stato - come ha osservato M. A. Manacorda - il quasi completo ristagno dei profili professionali scolastici, sostanzialmente fermi a una ripartizione fondata sulla distinzione tra attività primarie, secondarie e terziarie che la produzione moderna mostra di aver superato. Contemporaneamente gli ostacoli frapposti dal sistema alla ricerca scientifica e il crescnete distacco tra innovazioni tecnologiche e applicazioni produttive hanno agevolato il drenaggio dei cervelli all'estero e posto il nostro paese in uno stato di subalternità tecnica e scientifica.

Il titolo di studio è divenuto in larga parte formale (quindi discriminante: solo il figlio del ricco trova facilmente un impiego una volta laureato) ed inutile. Ormai i giovani diplomati e laureati senza lavoro sono un esercito e il loro numero tende a crescere: per non parlare della persistente piaga della sottoccupazione. Un'inchiesta recente di un settimanale rilevava, facendo riferimento a una ricerca svolta dalla facoltà di sociologia di Roma, che i due terzi dei laureati in lettere e filosofia negli anni 1970-1972 non hanno ancora un posto e che quelli che l'hanno trovato sono impiegati come supplenti; e che a Cagliari, per 15 posti di inserviente presso l'ospedale psichiatrico, dei 1.100 aspiranti presentatisi ben 600 erano laureati.

Si è giunto così ad ipotizzare, non si sa con quale fondamento, una massiccia emigrazione di laureati nel terzo mondo.

Contro una situazione di questo genere, percorsa da tensioni assai forti degli insegnanti e degli studenti, sono necessarie oggi una lotta una mobilitazione assai ampie (le sole che possano rompere la logica di classe che ha condizionato tutto il sistema formativo) la quale coinvolga non solo gli addetti.ai lavori, ma anche le forze sociali - i sindacati, le regioni le autonomie locali in primo luogoe che determini uno sbocco politico anche legislativo fortemente riformatore. Diversamente, il disfacimento della scuola sarà inevitabile.

ANNO l° ATTO I°

L'area giovanile è stata da sempre considerata dal "potere" come un fertile campo da seminare per far crescere "piante" da manipolare da monopolizzare a proprio uso e consumo, in poche parole da gestire.

Per ottenere ciò il "potere" non si è preoccupato minimamente delle conseguenze che si sarebbero determinate nei giovani stessi: pauroso vuoto culturale, mancanza assoluta di ideali, facili predi di chiunque voglia servirsi di loro mediante subdoli agenti quali la moda, la droga, al limite la politica, reale pericolo di emarginazione, di disgregazione.

Da un po' di tempo però i giovani hanno cominciato a recepire tale processo involutivo attuato nei loro confronti ed hanno tentato di impedirlo, di contrastarlo; mancando però, come detto prima, di un entroterra culturale molti si sono lasciati guidare dall'istinto, dalla rabbia compiendo atti vandalici e teppistici, squalifiando agli occhi dell'opinione pubblica l'immagine della nuova area giovanile compiendo atti cioè che nulla avevano a che vedere con una disciplinata ed unita lotta al "potere" (aizzati però in tal senso dal potere stesso a cui farebbe comodo una simile immagine dei

giovani e più in complesso della situazione generale italiana in modo da poter imporre nuove leggi, emanare nuove disposizioni repressive e limitative della libertà che permettano di tenere ancora più saldamente in pugno le redini del potere. Ora noi giovani di Lambrate ci siamo guardati attorno, abbiamo analizzato la situazione ed abbiamo capito che solo ritrovandoci, unendoci, mettendo a confronto le nostre varie esperienze potremo affrontare tale situazione. E' nata quindi l'idea di formare un Circolo Giovanile atto a recepire tutti i giovani della zona 12, promotore di tutta una serie di iniziative culturali, didattiche, ricreative e politiche, coinvolgente tutte le forze democratiche che agiscono nella zona.

Il primo problema di ordine pratico che si è venuto a creare è stato quello di trovare una sede adatta nel cuore della Lambrate vecchia. Tutti noi ci stiamo impegnando in tal senso abbiamo pure instaurato un certo collegamento con il Consiglio di Zona che si è dimostrato sensibile al problema, dichiarandosi disposto ad aiutarci in tale ricerca.

E' questo, come si può ben capire, un problema di importanza vitale per

un reale sviluppo del Circolo in quanto un insuccesso nella ricerca del locale determinerebbe un vanificarsi dell'entusiasmo che regge l'iniziativa creando tutta una serie di problemi che ci stroncherebbero sul nascere.

E' per questo quindi che chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini, collaborazione che permetta di trovare una giusta sede al Circolo: fabbriche inutilizzate, negozi chiusi da tempo etc.

Concludendo quindi questo primo sommario approccio con i cittadini, vogliamo ribadire l'assoluta indipendenza del Circolo da qualsiasi organizzazione o partito.

Tutte le iniziative che saranno prese saranno frutto della nostra collaborazione, delle nostre esperienze; realizzeremo cioè tutto ciò che riterremo utile alla collettività nella piena consapevolezza di lavorare alla formazione di una società più giusta e democratica.

E proprio in tale direzione si muoveranno le iniziative che prenderemo nei prossimi giorni per cominciare a dimostrare la piena vitalità del "nostro" Circolo. (Circolo Giovanile Lambrate).

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MILANO DODICI PAG.

QUARTIERE "TRIBUNA APERTA"

IN GIRO PER CIMIANO UN PÒ TUTTO DA RIFARE

Se guardiamo il quartiere "Cimiano" oggi, ricordiamo a fatica com'era ieri. Còn le vecchie case di via Pusiano, un marciapiede acciottolato, una roggia dove le lavandaie facevano il bucato, una fontanella é senza metropolitana.

Occupiamoci però di com'è oggi "Cimiano". Le case sono aumentate, il verde, a parte il Parco Lambro, non vi è quasi più. Il Parco Lambro, con il suo fiume non più pulito come una volta, d'estate emana un fetore sgradevolissinio, per i detriti, i residui, le sostanze chimiche che le fabbriche scaricano in esso. Questi scarichi dovrebbero essere vietati, ma finora nonostante le varie proteste, non è stato fatto niente. Ancora il Parco Lambro si chiede più vigilanza, per i maniaci, gli esibizionisti, gli scippatori e soprattutto per la droga, che nella nostra zona sta trovando un certo spazio, sia di spaccio che di consumo. Più vigilanza anche ai sottopaunggi, mete di continue aggressioni da parte di malintenzionati a ragazze e donne. Nelle strade che portano alle entrate delle

Basta con le provocazioni al feltre

metropolitane di "Cimiano" e "Crescenzago" invece mancano le luci, soprattutto a "Crescenzago". Nelle serate invernali, il buio e la nebbia sono costanti e chiaramente mancando le luci diventano luoghi poco frequentati, quindi d'agguato di maniaci e esibizionisti.

Nel quartiere, nonostante il suo incremento popolare, vi è un solo asilo nido, insufficiente. Un asilo materno invece è stato costruito in via Narni, ma fino allo scorso anno le aule erano insufficienti ed i bambini di alcune classi andavano con un pullman ai locali di via Rubattino. Nella scuola di via Bottego manca il Direttore Didattico, mi spiego meglio: la scuola fa "circolo" con quella di via Brambilla ed il Direttore Didattico è lo stesso per le due scuole. Quest'anno la reggenza è stata affidata al Direttore della scuola elementare "L. Da Vinci".

E' materialmente impossibile dirigere due Istituti, ma questo purtroppo avviene, il Direttore è presente in Via Bottego solo il martedì ed il venerdì. Se pensiamo al lavoro che una scuola

Solo il quotidiano il GIORNO ha pubblicato la notizia: mercoledì 16 marzo alle ore 21,30 una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro il portone della Chiesa di S. Ignazio di Lojola al quartiere Feltre. Ci siamo immediatamente mossi per saperne di più su quanto è accaduto; siamo andati ad intervistare il parroco che si è limitato a confermarci quanto riportato dal GIORNO e a raccontarci di altre provocazioni analoghe, anche se meno gravi, avve-

ECOLOGIA: UNA PROPOSTA

Da circa quattro mesi è operante nella nostra zona, presso il C.D.Z., una commissione preposta allo studio e alla divulgazione dei problemi dell'ecologia, del verde e più in generale per auspicare un giusto equilibrio tra persone ed ambiente.

Nella nostra zona l'attenzione della commissione è prevalentemente attratta dai problemi del Parco Lambro, uno dei pochi polmoni verdi della città. Noi vogliamo impegnarci perchè il parco sia vissuto, il verde che c'è va "usato", considerarlo una parte di noi stessi irrinunciabile. Ma il Parco Lambro ha i suoi problemi, il fiume è molto inquinato, non vi è presente alcun tipo di vita nè animale nè vegetale; ancora poche sono le aziende dotate di impianti di depurazione, nonostante un'ordinanza del sindaco lo prescriva. Noi come commissione ecologia vogliamo mobilitarci con la gente per fare un grosso lavoro di informazione nelle scuole e nelle fabbriche. Stiamo preparando un questionario da sottoporre alle aziende della zona, per valutare il tasso di inquinamento. Vogliamo studiare, con le organizzazioni sindacali, il modo di sensibilizzare le forze produttive oltre che sulla nocività dell'ambiente di lavoro anche sui danni che vengono prodotti all'ambiente, patrimonio di tutti e di cui tutti dobbiamo farci carico. Vògliamo che l'ecologia smetta di essere un fatto di moda per diventare un fatto di costume.

Le scuole elementari, medie e gli istituti tecnici presenti nella zona devono essere propositivi, con iniziative e dibattiti sul problema dell'inquinamento. A questo proposito prenderemo i necessari contatti con i Preside, i Direttori didattici, i professori, gli studenti e le loro organizzazioni.

Il problema dell'inquinamento, non ce lo nascondiamo, è una lotta di lunghissima durata, ma ciò non deve spaventarci ed inoltre non è il solo problema del Parco. Quando diciamo che il Parco va vissuto intendiamo dire che non solo le migliaia di persone che vi si recano la domenica che lo vivono, anche quelle certo, ma noi auspichiamo che tutte le iniziative che si possano svolgere all'aperto vengano fatte al Parco, che le scolaresche vi si rechino che sia frequentato anche alla sera, che sia tutelato e protetto.

Per fare ciò è necessaria la partecipazione più vasta, vera e sentita degli abitanti della zona che sappiano e sentano che cosa vuol dire oggi tutelare il verde, combattere l'inquinamento, riprendersi il diritto alla salute.

La Commissione Ecologia del Consiglio di Zona 12

Sz rito nio te vaco

Rivenditore Autorizzato: SIEMENS - HOOVER

elementare richiede, ciò ci sembra impossibile. Là scuola di via Bottego richiederebbe una presenza costante del Direttore Didattico, purtroppo ciò non avviene nonostante le continue richieste da parte del corpo insegnante e dei genitori Sempre nel quartiere, nonostante ampi spazi vuoti, non esiste un campo giochi, un altro asilo, un consultorio. Però questi spazi sono sfruttati egualmente, in modo abusivo da persone che vi coltivano verdure, dando così una punta di verde allegria alla zona. Insomma, la zona "Cimiano" è un po' tutta da rivedere, per i servizi socali che mancano, per una nuova scuola che accoglierebbe i bambini della superaffollatissima via Bottego, per un centro sportivo comunale, più vicino del "Campo Schuster". Finora non abbiamo nulla. Vògliamo sperare in futuro che le cose migliorino, ma ricordiamoci che sta anche a noi farle migliorare.

Rosaria De Luca

nute in passato contro la Chiesa (vetri rotti, muri imbrattati, ecc.). Alla nostra richiesta di darci delle ulteriori informazioni per il giornale, il parroco si è rifiutato: ci dispiace di aver ottenuto in mezz'ora di colloquio solo vacue allusioni e soprattutto una chiusura totale alla collaborazione con noi di MILANO 12. Il parroco ha chiuso il discorso in questi termini: "Io parlo al popolo e di questo ne parlerò domenica in chiesa durante la predica".

Ci si permetta di dare al parro-

Commissione assistenza e sanità

Siamo un gruppo di lavoro sui problemi degli handicappati, della Commissione Sanità e Assistenza del Consiglio di Zona 12. Ci riuniamo tutti i lunedì alle ore 18 nei locali del C.d.Z. da circa tre mesi.

Affrontiamo i problemi degli handicappati in quanto essi appartengono alla categoria di emarginati. Infatti sono più o meno emarginati gli handicappati, gli invalidi, i malati, gli anziani e i pensionati, i bambini, le donne, i meridionali immigrati al nord che non si sono adeguati allo schema di vita proposto, ecc. e in genere tutti quelli che non riescono a inserirsi nel sistema produttivo della società d'oggi. Il nostro scopo è quello di scoprire i meccanismi e le strutture di emarginazione e, per quanto possibile, cercare di eliminarli o di ridurli di efficacia. Come inizio abbiamo preparato, insieme al Comitato Unitario di Zona (C.U.Z.), un questionario per controllare il rispetto della legge 482 del 2.4.68"che fissa la percentuale di handicappati e invalidi civili tra i dipendenti delle aziende con più di 35 dipendenti. In aggiunta a questa domanda ne sono state poste altre che possono permettere una forma, se pur iniziale, di contatto con i problemi e le istanze degli handicappati e invalidi civili.

Questa iniziativa coinvolge, di costoro,isolo quelli inseriti nel mondo del lavoro. Per poter incontrare tutti coloro che invece abitano in zona vorremmo organizzare una inchiesta coinvolgendo ogni famiglia. Per realizzare questo programma chiederemo informazioni alle scuole agli Enti, e a tutti gli Operatori sociali della zona. Per affrontare questo tipo di lavoro, che è molto vasto e complesso, bisogna allargare il gruppo di lavoro esistente. Questo obiettivo si può raggiungere solo con un'ampia partecipazione dei cittadini.

In questo mddo si realizzerebbe anche una maggiore partecipazione alle attività del decentramento comunale e a tutte le sue funzioni per ottenere una effettiva democrazia di base nella nostra città.

Facciamo appello a tutti i cittadini interessati a questi problemi ad inter-. venire alle nunioni del gruppo per contribuire anche criticamente sul lavoro svolto e sulle attività future.

UN'APPELLO PER LA COSTITUZIONE DI UNA BANDA IN ZONA

Carogiornale, sono già in quattro gli elementi che conosco e che vorrebbero riunirsi per suonare e formare una banda. Mancano, ma credo proprio che in zona so potrebbero trovare un trombone, qualche clarino, un paio di trombe e contrabbassi, poi bombardino, piatti, cassa tamburelle ecc.

Il maestro direttore c'è. Un'appello, perciò, il mio, perchè "MILANO 12" faccia nascere questa iniziativa e la promuova.

AUGURI! (Franco Diciolo)

co una breve risposta: il "popolo" non è solo quello che andrà in Chiesa quella domenica, ma anche chi non ci potrà andare perchè ha l'influenza, chi va in chiesa solo a Pasqua e anche chi in Chiesa non ci va mai. Evidentemente il parroco non ci ha letto bene o è stato informato male su MILANO 12. Per quanto riguarda l'attentato contro la Chiesa noi diciamo che fatti come questo sono da condannare in modo deciso e preciso. Inoltre sempre nella stessa piazza, alcuni

DOVE GIOCARE?

Siamo un gruppo di ragazze e ragazzi di 14/15 anni e vogliamo sottoporre un problema che è comune a molti altri giovani della nostra età. Abitiamo in un palazzo dell'Istituto Case Popolari e a norma di "REGOLAMENTO" non possiamo più fermarci in cortile nemmeno per chiaccherare fra noi in quanto abbiamo superato "L'età". Allora dove andare, non diciamo per fare dello sport (parola proibita a chi non ha soldi per frequentare i centri privati) ma solo come abbiamo detto per parlare fra noi dei nostri problemi?

Alcuni nostri coetanei si riuniscono in bar della zona, pieni di fumo, dove bisogna spendere per consumare qualcosa, mal tollerati dai gestori perchè come si sà si parla ad alta voce, ecc.

Un funzionario dell'Istituto da noi interpellato ci ha risposto di andare all'oratorio. Ora noi siamo del parere che i giovani nei quartieri debbano avere delle strutture pubbliche da frequentare e se non ci sono soldi per costruirle incominciare ad aprire quelle che già-ci sono come ad esempio le scuole dove oltre a fare attività culturale si potrebbero fare quelle attività sportive gestite dal Comune negate alla maggioranza dei ragazzi.

Vorremmo che anche attraverso il giornale ci fosse data una risposta dagli "adulti" da tutti quelli che come il Consiglio di Zona, i partiti e gli altri organismi si occupano del problema.

Ci farebbe piacere che su questo tema si aprisse un dibattito su MILANO 12 con interventi di altri giovani per promuovere eventuali incontri e perchè la nostra voce sia unita a tutti quelli che dicono no all'emarginazione dei giovani, causa principale di quei fenomeni come la delinquenza minorile e la droga-

Ragazze e ragazzi di via Bellincione, 15; Mimino, Marcella, Marco B., Affilio, Roberto T. Marco C., Franco, Lucia, Sonia, Roberto L, a nome di tutti.

giorni dopo c'è stata un'altra provocazione: il Movimento Lavoratori per il Socialismo aveva appeso alla vetrino della sua sede un manifesto di condanna sull'attentato e alla mattina dopo la vetrina è stata sp: ccata a sassate. Evidentemente q 'alcuno trama nel torbido e sfugge al confronto civile con la prov gcazione e la violenza, forse nella speranzaquella veramente dura a morireche dallo scontro fisico si creino le possibilità per un ritorno dell' "ordine" delle camicie nere.

Comunicato del comitato inquilini di via Ronchi

Venerdì 18 marzo 1977 alle ore 5.40, nove famiglie dello stabile di via Ronchi 16/4 hanno corso un gran pericolo per un grosso incendio scoppiato nel seminterrato dello stabile adibito a laboratorio-officina per motori marini e bandi pneumatici. Tra grida, urla e pianti, lo stabile è stato immediatamente evacuato grazie all'allarme dato da una inquilina-operaia che si apprestava ad andare al lavoro e che è stata testimone oculare della grossa vampata seguita ad uno scoppio proveniente dal seminterrato. L'intervento dei vigili del fuoco, che si sono prodigati per quasi due ore, ha impedito che il fuoco si propagasse alla caldaia del riscaldaidento posto in un locale attiguo al laboratorio e ad un compressore usato per gonfiare i battelli pneumatici. Da tempo il Comitato Inquilini aveva denunciato aliw proprietà la pericolosità per gli inquilini delle lavorazioni effettuate nel laboratorio (in alcuni giorni le esalazioni chimiche - collandi e solventi vari - provenienti dal seminterrato impedivano agli inquilini di aprire persino le finestre), nonchè il grave stato di abbandono dello stabile dal quale cadono calcinacci anche di grosse dimensioni (uno cadde di recente una notte frantumandosi proprio dinanzi al portone di ingresso).

Nel denunciare al quartiere, alle forze sociali e politiche di zona cittadine e alla stampa il grave pericolo corso, il Comitato Inquilini chiede il pronto intervento delle autorità competenti per far cessar ogni attività pericolosa nel seminterratoe avviare autorità competenti per far cessar ogni attivita pericolosa nel seminterrato avviare o sottostanti ad abitazioni civili spesso senza quel minimo di garanzia per la salute dei lavoratori che vi lavorano e per gli abitanti.

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ELETTRODOMESTICI - RADIO - TV ELETTRICITÀ - IDRAULICA 20134 MILANO - Via Rombon, 23 - Telef. 21.57056

VITA DI UN FERROVIERE

Gnudi Ennio. Nacque a S. Giorgio di Piano (Bologna), il 18 gennaio 1893, da Giuseppe e Albina Baroni. Immigrato a Bologna dal marzo 1896, divenne operaio al reparto tecnico dello Stato. Nel 1919 fu chiamato a far parte del Comitato centrale del Sindacato ferrovieri italiani. Militante del PSI, nell'ottobre 1920 aderì alla frazione comunista. Fu nominato sindaco di Bologna il 21 novembre 1920. dal consiglio comunale eletto nelle elezioni avvenute il 31 ottobre precedente. Pochi istanti dopo la sua nomina, i fascisti scatenarono un attacco armato contro la folla che salutava la vittoria elettorale socialista, provocando un grave eccidio (l'eccidio di palazzo d'Accursio): nell'antistante piazza Nettuno restarono uccisi o mortalmente feriti 10 lavoratori, e nella sala del consiglio rimase mortalmente ferito un consigliere comunale di minoranza, il nazionalista avv. G. Giordani, per un colpo di pistola di cui non fu mai appurata la provenienza. Sciolta d'autorità, due giorni dopo l'amministrazione comunale elettiva di Bologna e scatenatasi la reazione fascista in tutto il paese, G. divenne bersaglio degli attacchi fascisti. Partecipò a Livorno, il 21 gennaio 1921, al congresso costitutivo del Partito Comunista d'Italia. Nelle elezioni politiche del 15 maggio 1921, venne eletto deputato per la lista dei comunisti nella circoscrizione di Novara, ma, per la giovane età, non potè accedere al parla-

mento. Svolse una intensa attività organizzativa nel Bolognase, per conto del suo partito. Al II Congresso del PCI, svoltosi a Roma nel marzo 1922, venne eletto nel CC. Fu uno degli ani matori della partecipazione dei ferrovieri allo sciopero antifascista promosso dall'Alleanza del Lavoro, agli inizi dell'agosto 1922. Venne arrestato nel febbraio 1923 e subì con molti altri, quello che fu il primo processo al PCI: fu assolto il 26 ottobre successi vo "per insufficienza di prove". Mentre era in stato di arresto, il 21 giugno 1923, venne licenziato dalle ferrovie e 8 giorni dopo venne condannato ad una multa di 500 lire, per "abbandono di lavoro in occasione dello sciopeferroviario nell'agosto 1922". Nel maggio 1924, partecipò alla conferenza comunista consultiva che si svolse sulle montagne del Comasco e parteggiò per la "maggioranza" di A. Granisci; nel giugno successivo raggiunse Mosca e partecipò, con vari delegati italiani, al V Congresso dell'Internazionale Comunista. Al termine del III Congresso del PCI, che si svolse a Livorno, venne eletto nel CC, con lo pseudonimo di Vanduzzi, che già aveva usato in precedenza. Svolse la mansione di funzionario "interegionale" nel Mezzogiorno e fu perseguitato da misure poliziesche. Nel maggio 1926 fu in Francia, dove svolse attività politica fra gli immigrati antifascisti italiani. 11'17 marzo 1927, unitamente a G. Di Vittorio, F. Leone, M. Montagna-

na, E. Del Magro ed O. Pastore, venne eletto a far parte della commissione esecutiva dei gruppi comunisti in Francia e, designato alla responsabilità di segretario, assunse lo pseudonimo di Oreste. Fu arrestato più volte e il 13 settembre 1927 espulso dalla Francia, dove ritornò clandestinamente. Accusato, come tutti i membri del CC del PCI che poi furono rinviati al celebre "processone" del TS nel 1928, il suo caso venne stralciato dal processo nel corso dell'istruttoria, perchè latitante. Nel 1928 partecipò alla II Conferenza nazionale del PCI. Fu in Svizzera e dal novembre in Francia, ove, assunto lo pseudonimo di Ernest Goliath, diresse ancora i comitati operai antifascisti. Dopo essere stato negli Stati Uniti d'America, entrò nel Messico e in Argentina, con compiti di propaganda e di organizzazione del movimento sindacale comunista. Nel settembre del 1930 fu nell'Unione Sovietica dove partecipò al V Congresso dell'Internazionale sindacale rossa. Poi ritornò in Francia e raggiunse saltuariamente la Spagna, il Belgio, la Svizzera. Al IV Congresso del PCI, a Colonia, venne rieletto nel CC. Segnalato per l'arresto sulla "rubrica di frontiera" e sul "bollettino delle ricerche" (supplemento dei "sovversivi"), nell'aprile 1923, venne "compreso nell'elenco dei sovversivi classificati per attentatori o comunque capaci di atti terroristici". Il 4 e 5 giugno 1933 partecipò, in rappresen-

tanza del PCI, al congresso europeo antifascista, svoltosi a Parigi. Collaborò alla Voce Operaia. Avrebbe assunto anche gli pseudonimi di Giuseppe Pozza e Antonio Verdi. Nell'agosto 1936 fu fra i firmatari dell'appello per la salvezza dell'Italia riconciliazione del popolo italiano. Agli inizi del 1942 fu in Canada e concorse alla creazione dell'alleanza internazionale Garibaldi. Ritornò a Bologna dall'esilio, nel novembre 1945, dove, nell'anniversario dell'eccidio di palazzo d'Accursio del 1920, il 21 novembre, prese contatto con la cittadinanza di cui fu sindaco, nel corso di una grande manifestazione popolare. Nel marzo 1946 venne eletto segretario generale del Sindacato ferrovieri italiani e tale responsabilità ricoprì fino alla morte avvenuta a Roma il 4 marzo 1949. (L. Arbizzani)

Fonti e bibliografia: ACS, CPC, ad nomen; Bologna proletaria e popolare saluta il ritorno di E.G., in La Lotta, Bologna 24 novembre 194.5; A. Dal Pont, A. Leonetti, P. Maiello, L. Zocchi, Aula IV, Roma, 1961, ad indicem; Il primo sindaco comunista di Bologna, in Due Torri, Bologna, 18 novembre 1964; Torri e Castelli (Bologna e la sua provincia), Bologna 1966 p. 124, P. Spriano, Storia del PCI, I-IV Torino, 1967-1973, ad indicem, EAR, ad vocem.

Storia di un vecchio e una panchina Di Pietro D'Ercole

Questa canzone, le cu state o:lottate sull'aria della grande guerra, è più diffuse tra le for

Il bersagliere ha cento penne e l'alpino ne ha una sola; il partigiano ne ha nessuna e sta sui monti a guerreggiar. Là sui monti vien giù la neve, la tormenta dell'inferno il partigian riman lassù.

Quando scende la notte scura tutti dormono laggiù alla pieve, ma camminando sopra la neve il partigian scende in azion. Qudncio poi ferito cade non piangetelo dentro al cuore, perchè se libero uno muore non importa di morir.

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Redazione e amministrazione:

presso Circolo Cesare Pavese

Via S. Faustino, 5

Milano-Ortica

Da un'indagine effettuata su qualche centinaio di genitori della zona è risultato che pochissimi erano a conoscenza dell'esistenza di un Consiglio di Zona e delle sue funzioni, nessuno tranne gli addetti ai lavori, ne conosceva l'indirizzo o il numero telefonico.

Prego quindi MILANO 12 nel prossimo numero del giornale di dare alcune notizie in merito.

L'indirizzo del Consiglio di Zona è: Viale Rimembranze di Lambrate, 7 Tel. 292819

Per le funzioni del Consiglio di Zona vedi il numero di MILANO 12 di febbraio pag. 7

Direttore

Sauro Sagradini

Rosaria De Luca

Giancarlo Casarini

Riccardo Ghidoni

Mimmo Vaccarello

Pietro d'Ercole

Luigi Cansella

Augusto di Tommasi

segretarie di redazione

Marinella Giusti

Renata Setti

Coop. Guado - Robecchetto con Induno (Milano)

Direttore resp. Luciano Capitini Suppl. Ticinia

Il 24 marzo si è tenuto il Congresso della "Lega Pensionati CGIL" a cui hanno partecipato circa settanta pensionati in rappresentanza dei 400 iscritti. Era presente il compagno Prosperi.

Il Congresso si è svolto in clima di grande partecipazione e vivacità. Dopo la relazione introduttiva tenuta dal Compagno Prosperi, si sono avuti parecchi interventi che hanno toccato temi di grande attualità e di interesse nazionale oltre a quelli specifici sui problemi dei.pensionati.

E' emersa soprattutto una volontà di lotta perchè, hanno detto i compagni pensionati "la lotta non va in pensione". Lotta quindi e volontà precisa di lottare insieme ai partiti democratici e alle loro organizzazioni.

E' stata messa in evidenza la carenza di strufture socio-sanitarie nella zona e l'estrema necessità di creare queste strutture al più presto. Tra l'altro, si è fatto notare che nonostante vi sia una delibera del comune sull'istituzione dell'assistenza a domicilio, nella nostra zona i pensionati che vivono soli sono abbandonati alla gentilezza dei vicini.

Anche la mancanza di attività ricreative culturali nella zona è stata oggetto di interventi ed è stato proposto di utilizzare le strutture che esistono nell Istituto dei Martinitt, come la biblioteca e il cinema.

I pensionati in questo loro congresso hanno anche deciso di lottare perchè siano unificati i parametri delle pensioni, ed anche perchè venga concessa la reversibilità delle pensioni delle donne. Cioè ritengono che non sia giusto che la moglie alla morte del marito possa percepire la metà della pensione del coniuge, mentre questo non avviene per l'uomo.

Altro tema di discussione è stato quello della casa. Infatti i pensionati, proprio per la loro condizione, sono spesso costretti a vivere in casa malsane. Vogliono quindi battersi per conquistarsi il diritto di vivere in case decenti.

Importantissima è stata la dicisione di collegare il sindacato dei pensionati a quello dei lavoratori e a questo scopo hanno nominato un compagno del direttivo perchè tenga questi collegamenti,

In questo congresso sono stati eletti nel direttivo della "Lega Pensionati" per il 1977 i compagni: Susanna, Morandi, Mandelli, Pedrizzi, Amaboldi, Franceschini, Taccani.

SALVAGUARDIAMO LA NOSTRA SALUTE

Vincenzo Capece, anni 77, quella mattina era seduto sulla solita panchina al Parco Lambro, e,. come sempre, sembrava dormisse se non fosse stato per un impercettibile tremito che gli percorreva le mani e la testa. Era di domenica e la bella giornata di sole aveva già riempito il parco bambini pallidi e vocianti, che, una volta alla settimana, venivano portati a "prendere aria" dai loro papà tirati a nuovo e rasati di fresco; attorno a Vincenzo era tutto un muoversi di biciclette, motorini, cani di ogni razza e dimensione, giovani capelloni e non; insomma, chi era venuto per trovare spazio e libertà stava stretto, si senfiva soffocare; i bambini litigavano, scappavano, strillavano; venivano trattenuti, sgridati, picchiati. Le panchine tutt'attorno erano piene, un papà stava in piedi stizzito, emaciato, un occhio al bambino, un altro al pallone che si era portato dietro e che era rimasto lì: suo figlio aveva preferito arrampicarsi sulla collinetta tra i cocci di bottiglia, le cacche dei cani, le lattine vuote, e i residui gommosi di amori notturni. Eppure sulla panchina di Vincenzo non c'ere nessun altro; lui si era seduto da un lato, immobile, il. bastone tra le gambe, le lunghe mani sulle ginocchia, la testa reclinata; qualche bambino gli si arrampicava a fianco per scendere subito dopo e Vincenzo gli sorrideva; ogni tanto si vedeva qualcuno arrivare con passo deciso a conquistare quel posto a sedere pulito, che non gli avrebbe sporcaro i pantaloni nuovi e rovianto la piega; il vecchio se ne accorgeva e un lampo di speranza gli faceva raddrizzare la testa e stringere nelle mani ossute le ginocchia ossute; ma quello, dopo un attimo di indecisione passava oltre perchè Vincenzo emanava un fastidioso odore di ammoniaca. Vincenzo ormai non lo sentiva più, se lo portava dietro da tre anni, quando gli avevano operata la prostata ed era stato costretto a portare sotto i pantaloni un sacchetto di plastica per le urine.

Si era fatto mezzogiorno e la marea di gente si spostava in senso inverso, intasando i viali di uscita, spingendosi, urtandosi, sorpassandosi a vicenda; davanti a Vincenzo ripassavano interminabili file di ragazzi in blue-jeans, di passeggini variopinti, di. cani mogi. l bambini venivano trascinati, portati di peso, strappati agli occasionali amici, scaraventati sui sedili posteriori di macchine, macchininemacchinone; e, tutti via, all'ultima ressa al bar per l'aperitivo di rito, e finalmente ognuno nella sua gabbia con o senza moquette.

Vincenzo Capece non aveva di questi problemi; tutto quello che gli succedeva attorno non aveva importanza per lui: quel maledetto odore di ammoniaca diventava ancora più acuto nei due locali più cucinino in cui viveva con suo figlio Pasquale, la nuora Margherita e i nipotini Vincenzo e Caterina. Era trascorsa qualche ora da quando l'ultimo "metropolitano" gli era passato davanti; il vecchio alzò la testa e si guardò attorno: il parco era completamente vuoto e silenzioso; il sole tra i rami disegnava strane ombre sul viale; i cocci di bottiglia e le lattine vuote luccicavano tra i rari ciuffi d'erba; un cane randagio rovistava fra i rifiuti di una "perbene" comitiva plurifamiliare. Penso che forse a casa avevano già finito di mangiare, i bambini erano scesi in cortile a giocare, Pasquale e Margherita erano andati a riposare; poteva andarsene, mangiare un piatto di maccheroni che la nuora gli aveva messo da parte, tornarsene ancora li su quella panchina che in tre anni era stata l'unica a non essersi mai accorta del suo odore.

- Ora vado - pensò Vincenzo, ma le gambe sembravano non ubbidire più al cervello; strinse il bastone tra le mani, drizzò la schiena, tentò ancora: inutilmente. Uno strano formicolio gli percorreva tutto i corpo, veniva su dalle gambe lentamente, procurandogli una sensazione di benessere; Vincenzo si appoggiò con la schiena, riportò le mani sulle gambe, chiuse gli occhi, e mori.

IL PARTIGIANA CONGRESSO DELLA LEGA PENSIONATI C.G.I.L. TENUTOSI IL 24 MARZO 1977 PRESSO LA COOP FAMILIARE DELL'ORTICA
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Notiziario Aut. Trib. MI n. 232 del 4.6.73
0.0

4 Aprile 1968

In America viene assassinato il leader negro Martin Luther King.

17 Aprile 1961

Fallisce l'aggressione contro la giovane repubblica cubana organizzata dalla CIA Americana. La notte del 15 Aprile migliaia di mercenari provenienti da basi USA, finanziati e armati dalla CIA, sbarcano sull'isola con l'intento di rovesciare nel sangue la giovane repubblica. I contadini, l'esercito popolare ricacciano in mare le bande di aggressori.

18 Aprile 1948

La DC ottiene la maggioranza assoluta alle elezioni politiche che si svolsero in un clima di "caccia alla streghe". Un duro e paziente lavoro di unità e di lotte condotte dai partiti della classe operaia e del sindacato portò il nostro Paese alla conquista di maggiore giustizia sociale, di consolidamento dei valori di democrazia.

25 Aprile 1945

L'insurrezione popolare conclude la lunga lotta del popolo italiano contro la tirannide fascista, riscattando il nostro Paese dal servilismo e dalla vergogna cui l'aveva trascinato il governo di Salò e l'alleato nazista. Lo sciopero generale scoppia nelle prime ore del 24 Aprile. Nella notte tra il 24 e il 25 Aprile, Genova insorge. Dopo due giorni di combattimenti le truppe tedesche e fasciste sono costrette alla resa "SENZA CONDIZIONI". Il 26 il generale tedesco Von Meinhold consegna l'atto di resa nelle mani di un rappresentante dei lavoratori genovesi.

A Milano, all'alba del 26 Aprile, dopo tre giorni di insurrezione, lunghe colonne di autocarri carichi di fascisti e tedeschi lasciano la città. Nella nostra zona, sostano in. via Padova e in via Palmanova (allora strada di campagna che conduceva verso il Veneto e la Germania) compiendo le ultime rapine ed aggressioni.

E' il crollo di un regime corrotto e brutale. La fuga di gerarchi, ministri, ufficiali, travestiti da ecclesiastici, da contadini, da ammalati, segnò la fine ingloriosa della repubblica fascita. L'arresto di Mussolini e camerati presso e l'esecuzione dei responsabili della rovina d'Italia, fu il vittorioso epilogo dell'insurrezione nazionale.

27 Aprile 1937

Muore Antonio Gramsci nelle carceri fasciste. Uomo di notevoli capacità intellettuali e di alto valore morale fu il fondatore del PCI assieme a Togliatti, Terracini, Secchia e di altri giovani militanti del PSI. Il regime fascista lo aveva condannato a lunghi anni di carcere, ma Mussolini aveva già preordinato la fine: "Bisogna che il suo cervello non possa lavorare".

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Il comunista Aldo Cambi ricorda Eligio Billini nel trigesismo

Di solito i grandi organi di informazione, ricordano ai vivi l'opera e la vita delle figure più celebri anche dopo la loro scomparsa. I più poveri, gli uomini comuni, invece, non hanno biografi per passare alla storia. Eppure è conoscendo la loro vita che scopriamo dei valori umani e di comportamento che possono esserci di aiuto e di conforto per vivere con dignità. Bellini è uno di questi esempi di milioni di uomini. Quando il 31 dicembre spirava, noi che l'abbiamo conosciuto più di altri, abbiamo capito che la sua scomparsa lasciava un vuoto, che ci mancava qualcuno. Era nato e vissuto in una famiglia dove si respira da sempre l'aria dell'ideale socialista. Negli anni duri sotto la dittatura fascista, la sua famiglia era un centro di collegamento e di riunione degli antifascisti, di diffusione della stampa clandestina. Il fratello Gustavo, per la sua attività era stato arrestato dalla polizia fascista ed alla famiglia non sono mancate quelle angherie poliziesche e padronali che sono strumenti degli oppressori.

Dopo la Liberazione, il nostro Bellini veniva eletto segretario della sezione del P.C.I. di Goria. Operaio dell'Innocenti portava in quel popoloso rione la sua esperienza di fabbrica. Negli anni successivi si trasferiva con la casa al quartiere Feltre. L'occasione di essere più vicino alla fabbrica nella quale lavora, gli permette di dedicare più tempo all'impegno volontario per il sindacato ed il PCI. E' un momento duro; il padronato scatena una offensiva favorita anche dal clima di guerra fredda esistente nel mondo e della divisione fra i sindacati dei lavoratori. Alla Innocenti vengono licenziati o dimessi "volontariamente" migliaia di lavoratori, tra i quali oltre 500 sono iscritti al PCI. L'obiettivo del padronato è molto chiaro: spezzare il sindacato, l'unità dei lavoratori, mettere al ban-

do i comunisti. Le armi non mancano: il paternalismo, le lusinghe, la brutalita dell'umiliazione e della repressione. La direzione aziendale trasforma le guardie giurate ed i capi reparto in cani da guardia; utilizza le lusinghe ed anche la corruzione, per assicurarsi i propri portavoce e le proprie spie. Gli spostamenti degli operai da un reparto all'altro sono un mezzo per stroncare dei legami organizzativi. La commissione interna è ridotta al limite di una semplice rappresentanza, anche se testarda e tenace che non cede. C'è chi si piega ai voleri del padrone, c'è chi tradisce la propria causa per passare dall'altra parte.

La maggioranza degli operai dell'Innocenti, non accetta queste condizioni, pur subendo e aigerendo anche umiliazioni ed avvilimenti. Gli scioperi sindacali o di solidarietà, non trovano pieno successo. Anzi, molte volte solo una piccola parte di operai, coraggiosamente, sfidando le ire padronali, non china la testa e partecipa alle proteste di classe. C'è in loro rabbia ed orgoglio.

Tra quelli che non cedono c'è Belli ni, insieme a Rurale, Salvi, Losio, Sartirana, Fumagalli, Franceschi, Leone, Granata, Angelini, ed una diecina d'altri comunisti e di più sindacalisti, che lavorano per mantenere viva l'organizzazione sindacale ed impegnandosi a riannodare le fila del P.C.I., Bellini non è un compagno facile. Col suo carattere e linguaggio aspro e rude, parla senza mezzi termini ai vecchi ed ai giovani lavoratori. Li incita a non cedere, ad organizzarsi contro ogni spontaneismo inconcludente, per poter riprendere la lotta contro il padrone. Bellini ogni giorno porta il giornale l'Unità in fabbrica, malgrado il divieto padronale. Il suo giornale diventa l'anello della catena: passa di mano in mano ai lavoratori che, con mille stratagemmi, lo leggono e lo commen-

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tano. Passeranno degli anni durissimi, prima che la rabbia compressa esploda in uno, due reparti, in tutta la fabbri ca, per rivendicare migliori condizioni economiche e di libertà nell'azienda. Si potrebbero focalizzare questi primi sussulti dell'Innocenti, all'estate del 1967, che diverranno poi, nell'ottobre, una vera e propria lotta unita e compatta, dando il via, insieme agli operai della Pirelli, a quei mesi che nella storia del movimento sindacale saranno indicati come quelli "dell'autunno caldo". Le nuove conquiste contrattuali e la restaurazione delle libertà nella fabbrica, la ritrovata unità sindacale, sono delle vittorie costate enormi sacrifici. Ricordiamo quei giorni quando si doveva capire il significato dei primi sussulti registrati all'Innocenti. Si apriva la speranza nella ripresa massiccia del movimento operaio. Insieme a Bellini, agli altri compagni, ai dirigenti sindacali Turri e Arazzini, con quanta commozione abbiamo salutato la ripresa della lotta! La nostra fiducia nella capacità di riscossa della classe operaia non era stata vana; i nostri sforzi che a volte apparivano pieni di scoramento, non sono stati inutili. Quante ore perse, quante umiliazioni ha subito Bellini per la tracotanza padronale? Non ha mai ceduto: era un operaio, con la coscienza di avere ragione e di lottare per i diritti di tutti. Con Bellini è scomparsa una figura nella storia del movimento operaio della Innocenti e di Lambrate. Vogliamo ricordarlo nel trigesimo della sua morte, per quello che ha sempre voluto essere: un operaio comunista che ha profuso impegno ed ha dedicato la sua vita alla causa dei lavoratori. Un uomo che prima di pensare a se stesso, si è sempre preoccupato dei diritti e per la felicità dei suoi simili. (Aldo Cambi)

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Un laboratorio elettrotecnico ed un potenziale umano male utilizzato

Il CESI nasce nel 1956 per volontà della Edison Volta che riesce ad aggregare attorno a questo progetto le maggiori industrie italiane del settore elettromeccanico. Si è nel periodo in cui si stanno buttando le basi del "miracolo economico", vale a dire di uno sviluppo, che sappiamo, fondato sullo sfruttamento intensivo della classe operaia e per la realizzazione del quale era essenziale lo sviluppo del sistema di produzione e distribuzione dell'energia elettrica per alimentare le nascenti industrie o il potenziamento di quelle già esistenti.

Come già altre nazioni, anche eùropee, avevano fatto, occorreva anche in Italia un centro di sperimentazione con le attrezzature necessarie per la ricerca scientifica e il collaudo delle apparecchiature per la trasmissione dell'energia eletrica dalle centrali di produzione all'utilizzazione. Un fatto questo, positivo, se si tiene conto delle remore che tradizionalmente il padronato italiano ha avuto e ha ancora oggi nell'investire nella ricerca preferendo a tale scelta la più comoda via dell'acquisto di licenze estere per la propria produzione, con tutti i problemi di dipendenza economica che tale scelta determina.

Il CESI, quindi, è un servizio, costituito da laboratori, attrezzature e personale specializzato che viene offerto sia alle industrie elettromeccaniche di tutte le dimensioni, che non possono

Vista la proposta di legge presentata dal Governo Andreotti per porre finalmente fine all'arbitrio nei contratti di affitto, il S.U.N.I.A. (Sindacato

Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) ha intrapreso una indagine per valutare l'aumento della voce affitto sugli inquilini della zoha.

Il quadro che ne è apparso, considerando sempre gli affitti legali, è molto preoccupante; gli aumenti, se non si 'apporteranno modifiche sostanziali alla legge, saranno piuttosto pesanti con percentuali quasi sempre inferiori al 50% fino a punte di oltre il 100%

sopportare l'onere di sviluppare nel proprio interno centri di sperimentazione e di ricerca, che all'industria di produzione e distribuzione dell'energia elettrica pubblica e privata (ENEL, autoproduttori).

Il Centro entra in funzione nel 1959 con poche decine di lavoratori ed inizia il proprio lavoro con una gestione di tipo "familiare" ed aziendalistico, caratteristica di un certo tipo di classe dirigente che anche oggi non è del tutto superata.

Nel periodo successivo, quello del "boom economico", si ha un incremento sensibile di lavoro dovuto anche alla nascita ed alla crescita di piccole e medie industrie del settore elettromeccanico che richiedevano le prestazioni del centro per le sperimentazioni sulla propria produzione.

Nel 1964 la nazionalizzazione delle industrie elettriche e la conseguente nascita dell'ENEL cambia l'assetto del Centro che da privato diventa di fatto una società a partecipazione pubblica; infatti circa 1'8o% delle azioni sono dell'ENEL e il rimanente distribuito in piccole percentuali tra una ventina di grosse e medie industrie del settore elettromeccanico. Questo fatto determina il problema importante: sulla collocazione che il Centro deve avere all'interno dei settori di produzione dell'energia elettrica, e la collocazione nel settore della produzione elettromeccanica.

per la nostra zona meno il degrado dell'età risulterà di 330.000.- lire al mq che concorrerà a formare il costo convenzionale dell'appartamento, il quale non è composto solo dall'obbligo ma da una percentuale dei balconi, della cantina, del posto macchina se è cortile e dal giardino sé è usato dagli inquilini; esempio: appartamento due locali più servizi mq 50 con un balcone di 2 mq e una cantina di 4 mq., un posto macchina di 12 mq è uguale ad un appartamento di 52,7 mq che moltiplicato per la valutazione darà il valore convenzionale dell'appartamento di cui il 39bsarà l'affitto da pagare.

CESI vuoi dire:

Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano

L'ingerenza del colosso ENEL si è fatta con il passare del tempo sempre più pesante e condiziona in pratica tutte le scelte. Nel 1969 i lavoratori del CESI, diventati nel frattempo circa 200, superando vecchi corporativismi, si aprono alle forze sindacali (sindacati elettrici dato il tipo di lavoro e la quasi totale dipendenza economica dall'ENEL) e partecipano alle lotte dell' "autunno caldo" con una adesione appassionata e pressochè totale. Questa partecipazione è un fatto molto importante se si considera che la componente impiegatizia, costituita in buona parte di laureati e diplomati, è predominante rispetto alla componente operaia. E da quella data ad oggi i lavoratori del CESI, diventati oggi 320, hanno sempre partecipato a tutte le lotte sindacali e politiche.

Oggi, però, esistono problemi vecchi e nuovi che devono trovare ancora una soddisfacente soluzione:

la totale dipendenza economica dall'ENEL, e l'ingerenza che ne consegue, hanno di. fatto sminuito di contenuto la funzione, per cui era stato creato, il servizio di ricerca nei confronti del settore elettromeccanico.

La Pratica di aumentare in modo indiscriminato le tariffe per le prestazioni ha allontanato molte piccole e medie industrie che non possono permettersi di pagarle. Il risul-

tato di questa scelta è un nell'utilizzazione degli impianti riempito da commesse ENEL che non sempre sono giustificate, con il rischio per i lavoratori di scuotamento della spropria professionalità. La necessita di riammodemare alcuni impianti ormai superati. Con riguardo al terzo punto esiste oggi la possibilità di uno sviluppo futuro per il CESI. Infatti nei prossimi

PERCHÈ NON SIA UN "INIQUO CANONE" O UN "EQUO PROFITTO" RIDISCUTIAMO L'EQUO CANONE

anni, con un investimento di 15 miliardi, deve sorgere un nuovo impianto, e l'ammodernamento di alcuni esistenti, che consentiranno al CESI di svilupparsi e di continuare la funzione per cui è nato. Certo che questo deve essere accompagnato da una conduzione diversa del Centro per risolvere quei problemi che i lavoratori indicano e per cui lottano.

Prendiamo per esempio un'edificio costruito nel 1960 e considerato casa civile (servizi interni); di essa verrà fatta, secondo la proposta governativa, una valutazione che da 250.000.lire al mq più i coefficienti risultanti

Queste valutazioni dovranno essere avallate da una commissione composta da ingegneri, geometri, periti, e da 5 magistrati presieduti da un giudice, essa è quindi una commissione tecnica senza nessuna rappresentanza politica e sindacale. Altra cosa da tener presente è che questi sono i puri affitti a cui verranno aggiunte le spese con il peso che tutti conosciamo dovendole pagare ad ogni scadenza mensile o trimestrale. Da questi dati appare chiaro il costo della Legge e chi lo dovrà sopportare. Per questo il S.U.N.I.A., che già 2 anni fa ha proposto una legge di equo canone che abbattesse la rendita speculativa sulla casa, richiede e si batte nei caseggiati per profonde modifiche dell'attuale proposta:

1) abbassare il parametro base (L. 250.000// mq.) sulla base di valuta-

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Il parametro base di 250.000.- lire il metro quadro con più o meno i vari coefficienti correttivi applicabili alla nostra zona, che dovrebbe essere considerata periferia, porta a valutazioni assurde delle abitazioni; quando si valuta ad esempio 165.000.- lire il mq. una casa di ringhiera di oltre 50 anni con servizi esterni si dà una stima assolutamente non giustificata per la nostra zona. Che dire poi del regalo fatto a chi ha più speculato nel periodo 1955/65 costruendo case in cui la sola voce riscaldamento costa il 30zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA -1 in più per l'inadeguato isolamento, senza parlare della perdita per scarsa efficienza degli impianti vecchi e mai modificati di altri costi provocati dall'uso di materiali scadenti nelle costruzioni.

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zioni medie regionali tenendo conto dei redditi delle famiglie; formare un fondo sociale per le famiglie numerose a basso reddito (pensionati) dedotto dalle tasse delle grosse immobiliari ed anche dai depositi cauzionali, che vada ad integrare il canone qualora gli aumenti siano incompatibili col reddito familiare; che questa di legge sia solo temporanea in attesa che venga revisionato il catasto e quindi si applichi la proposta del reddito catastale del 1937/39 rivalutato; revisione degli aspetti normativi: contratto a scadenza indeterminata, equo canone anche per gli uffici, negozi, laboratori artigiani, appartamenti ammobiliati; commissioni casa non solo tecniche, ma anche politiche, comprensive cioè di rappresentanti degli inquilini, forze politiche, sindacati dei lavoratori e rappresentanti della proprietà.

Pertanto occorre una grande mobilitazione di tutte le forze politiche e sindacali per modificare profondamente questa proposta di legge governativa, affinchè l'equo canone significhi per l'inquilino equo affitto.

Per informazioni, chiarimenti. consulenze, il S.U.N.I.A., Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari, è a disposizione degli inquilini della zona 12 tutti i lunedì dalle ore 21.00 in via Amedeo, 29. Giovanni Contatto (S.U.N.I.A.)

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