BOLLETTINO DI FORL AZIONE E DI
CONTRO INFORL: AZIONE
ZONA DI BOLL ATE-NOVATE
G ARB A.GN ATE-SEPTIONE No4
FEB3H.AIO - : IL ZO 1978
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BOLLETTINO DI FORL AZIONE E DI
CONTRO INFORL: AZIONE
ZONA DI BOLL ATE-NOVATE
G ARB A.GN ATE-SEPTIONE No4
FEB3H.AIO - : IL ZO 1978
~AMI, l'ultimo documento sindacale approvato all'assemblea Nazionale di Roma, non ci deve meravigliare, fà parte di Quella strategia che, ormai da tempo, vede nei cedimenti e nella collaborazigne fra le parti (operai - padroni) il salto di qualità del Sindacato: un sindacato che, a differenza di quello di altri paesi, si è caratterizzato nella storia per il suo antagonismo e carattere di classe.
I vari dirigenti sindacali si accorgono che, nella fase attuale, la cogestione non può passare nel movimento operaio di colpo, e allora percorrono la strada di imporre obbiettivi che nulla hanno a che fare con gli interessi dei lavoratori, creando così sfiducia, qualinquismo e smobilitazione.
I vertici sindacali, nei loro documenti e nelle loro interviste, non usano più mettere al primo posto le istanze avanzate dai lavoratori, ma parlano di un non meglio identificato"interesse nazionale".
La crescita dei profitti dei padroni viene riténuta indispensabile e si predica, al movimento, la collaborazione, l'intesa e il patto sociale per uscire dalla LORO crisi.
Gli interessi delle Multinazionali vengono spacciati come necessità per lo sviluppo del Paese.
I capitalisti sono ritenuti da questi vertici, come una componente di. cui i lavoratori non possono fare a meno.
Ed è per sostenere lo sviluppo capitalistico, nella sua nuova fase, che si muove una parte del Sindacato, quella che sbandiera come vittoria il concedere meno possibile ai padroni, quella parte che, ormai sfiduciata ad un cambiamento della società, dà per scontato che il movimento operaio deve stare sulla difensiva e, in definitiva, deve arretrare sulle sue posizioni di classe.
E' in questa logica che si inquadra l'ultimo documento Nazionale del Sindacato.che ha visto l'opposizione di 443 delegati all'Assemblea provinciale di Milano.
Evidenziamo qui i punti principali:
MOBILITA' - per anni i lavoratori hanno scioperato e hanno respinto, nelle fabbriche, lo spostamento degli operai da una mansione all'altra, da un reparto e da un posto di lavoro all'altro proprio perchè, l'uso dei padroni della mobilità, oltre a essere quello di isolare la parte più cosciente e avanzata del movimento operaio relegandola dal resto dei lavoratori per evitare l'organizzazione delle lotte, è quello di utilizzare meno lavoratori per produrre di più spostandoli da un posto all'altro a secondo delle sue necessità.
Ora, questa stessa mobilità, viene, da buona parte dei sindacalisti, contrabbandata come necessaria e indispensabile se i lavoratori vogliono come contropartita la piena occupazione.Si parla, addirittura con gran vanto, di spostamenti da una fabbrica o da un settore all'altro: necessità della mobilità-data, dice un "sindacalista", dalla eccedenza di personale in molte fabbriche in crisi.
Lasciar passare sotto silenzio questi fatti vuol dire lasciare ,Iano libera ai padroni e alle varie direzioni aziendali che tendono al decentramento della produzione, cioè allo smantellamento dei renarti le cui lavorazioni vengono cedute in appalto a ditte artigiane in cui più facile è il controllo sui lavoratori, la cui forza potenziale viene in questo modo frantumata e divisa, e dove il corto del lavoro è molto più basso: 16 sfruttamento e il profitto diventano così maggiori.
»AUMENTI 2AIARIALI - Qualcuno ha incominciato a fare la critica alla linea sindacale degli anni parsati dicendo che è stata una sciocchezza affermare che il salario e l'occupazione sono"variabili indipendenti". Ebbene , non siamo d'accordo! Noi riaffermiamo che, ancora oggi, lottare « per gli aumenti salariali è un mezzo che i lavoratori hanno per salvaguardare i propri interessi dall'aumento generalizzato del costo della vita. Chiedere aumenti salariali vuol dire anche limitare le cause che spingono all'uso del doppio lavoro e degli straordinari.
mOCCUPAZIONE - Non esiste, Per chi si fà sinceramente portatore dell'interesse delle masse lavoratrici, nessuna eccedenza di personale, a meno che non si voglia dare una mano ai signori industriali e ai loro Progetti di espulsione dalle fabbriche di grosse quantità di mano d'opera.
Nessun licenziamento è giustificato, la difesa intransigente del posto di lavoro è nelle mani di chi ha scelto la via della lotta a quella della riconciliazione. Per questo diventa necessario far rispettare nelle fabbriche il tourn-over e imporre nuove assunzioni. La disoccupazione, non è un male dovuto a cattive leggi che noi dobbiamo correggere, ma una variabile costante di questa società; i capitalisti hanno bisogno, nella fare di ristrutturazione attuale, di un grosso serbatoio di disoccupati in cui attingere per poi disporre a loro piacimento della forza lavoro a condizioni Più vantaggiose(con il lavoro precario e l'introduzione di contratti a termine).
L'indicazione che ci è stata data dagli operai della FIAT và quindi raccolta: dobbiamo generalizzare i picchetti contro gli straordinari imponendo con la lotta la piena occupazione.
Denunciare la politica dei cedimenti e fare opera di opposizione verbale non ci può bastare, compito della sinistra rivoluzionaria di fabbrica è di ampliare il suo intervento, mostrando davanti al movimento operaio la serietà dei suoi compagni più attivi.
Conquistare da esso fiducia vuol dire svolgere, giorno Per giorno, un lavoro capillare; creare con iniziative costruttive il dibattito all'interno del movimento operaio.
Le avanguardie di lotta devono costruire quadri operai rivoluzionari, sensibilizzare e raccogliere consensi da strati senpre più larghi di lavoratori.
Non si tratta quindi di esasperare alcuni contenuti rivendicativi ma di riuscire a legare le lotte parziali a quelle più generali per la costruzione di una società nuova, una società comunista!
Portare avanti la lotta contro la ristrutturazione padronale, contro la mobilità, i licenziamenti e la nocività incominciando a mettere in discussione i profitti dei padroni e denunciando sistematicamente le manovre antioperaie e antipopolari del loro partito democristiano.
Denunciare e smascherare le varie direzioni aziendali e le loro gerarchie da sempre pronte a prevenire e contrastare le lotte dei lavoratori.
Tutto questo vuol dire per i conpagni muoversi non solo dentro.il sinda-
cato, ma anche fuori da esso; mediare non vuol dire perciò farsi catturare dalla politica burocratica per cui molti compagni pongono un limite al loro intervento politico proprio nel momento in cui diventa necessario espandere le iniziative attorno a cui devono convergere gli strati più avanzati e coscienti del proletariato. Prendere atto di ciò vuol dire organizzarsi a partire dalle proprie situazioni di fabbrica e di quartiere sviluppando momenti di lotta autonoma senza necessaria ente aspettare e rincorrere le scadenze che ci vengono calate dall'alto.
L'ESIGENZA DEI CAPITALISTI,GRANDI E PICCOLI, E' QUELLA PRODURRE DI IIU' CON L' ILPIEGO DI rINOR MANO D'OPERA.
NON DOBBIAMO P! - W ..72TTIME CHE UNA MIRIADE DI FABBRICHE DELLE: ZONA FACCIANO GLI
Ä Fabbrica multinazionale del settore metalmeccanico, produce e lavora sulle fabbriche petrolchimiche. I suoi padroni sono per il 73% azionisti americani e per il 27% del gruppo I.R.I . La WAGI è estesa in tutta Italia con sede centrale a Roma. Molte lavorazioni vengono effettuate in altri stabilimenti ( ES. :uon tutte le fusioni vengono dalla fonderia Wagi di Napoli, ma anche da fonderie esterne come la Mandelli di Torino o la fonderia di Gorizia; le fusioni inoltre vengono decentrate per le lavorazioni in piccole officine artigiane )
I lavoratori della Wagi durante la lotta aziendale del '74 avevano ottenuto lo scatto automatico del passaggio di categoria, tale automatismo é scaduto però con il rinnovo del contratto; ora il passaggio di qualifica viene riconosciuto secondo il criterio della cosiddetta "I-'HOFESSIONALITA' ". Le ore straordinarie vengono effettuate tutti i sabati ,la direzione comanda lo stesso gli operai, nonostante che il CDF si sia sempre. dichiarato contrario.
Sabato 18/2/'78 ore 6 è stato effettuato un picchetto davanti ai cancelli della Wagi, organizzato dai compagni del Collettivo, della Triulzi, della Veam e del Circolo giovanile di Bollate.
Mentre i compagni della zona discutevano con gli operai presenti sulla necessità del blocco de gli staordinari e sul fatto che il problema di un aumento salariale non si deve affrontare in maniera individuale ma imponendo delle richieste collettive, l'unico che voleva entrare era il CAPO officina MEZZANZANICA(proveniente dalla Fiar-Cge dove si era infiltrato nel CDF). Una volta tanto sono stati gli operai organizzati che hanno preso provvedimenti disciplinari nei confronti di questo CANE DA QUARDIA sospen-, dandolo dal lavoro per un sabato.
La maggior parte del CDF ha accolto favorevolmente la nostra iniziativa; in un volantino del 22/2/'78 della FLM di zona si specifica tra l'altro, che:..." La direzione aziendale sta facendo ricorso da un pò di tempo ad un uso incontrollato del lavoro straordinario, in particolare ne#1i uffici tecnici, in produzione e in manutenzione;.."
STRAORDINARI, QUANDO ALTRE DITTE CHIUDONO.
Sabato 25/2/'78 è stato effettuato per la seconda volta il picchetto davanti ai cancelli; non si è presentato nessuno dei lavoratori.
AUTOSTRADE
Settore dell'I.R.I, negli uffici di Novate vi lavorano 120 impiegati. Nel solo anno del 1977 sono state consumate ben 24.000 ore in straordinari. Il CDF composto solo da tre delegati non ha avuto la forza di opporsi; all'interno infatti prospera un sindacato autonomo la SLA (sindacato lavoratori Autostrade)di stampo corporativo, rivendica il largo uso degli straordinari e chiede forti aumenti salariali.
Sabato 18/3/78 compagni del Collettivo e del coordinamento operaio di Garbagnate hanno fatto un picchetto; è intervenuta la polizia che ha allontanato i compagni dall'entrata degli Uffici dell'Autostrade.
■ - Fino a 6 mesi fà era in discussione il posto di lavoro che aveva portato i lavoratori al presidio simbolico della fabbrica; nonostante questo la direzione ha comandato gli straordinari. Sabato 25/2, alcune operaie della Banfi hanno effettuato un picchetto davanti ai cancelli.
CART ITALIA :- Fà parte del gruppo Uniliver multinazionale angloolandese del settore imballaggio.In questa fabbrica, una delle tante, il tour-nover non esiste e si registra un calo dell'occupazione operaia. Nonostante la piattaforma "RESPONSABILE"presentata dal CDF e dalla FUI, il sindacato metalmeccanici, la direzione rifiuta lo stesso qualsiasi discussione.
A K R O N . - OPERAIO CONDANNATO PER INSUFFICIENZA DI PROVE.
La parola del padrone vale più di quella dell'operaio, questa è la sentenza del pretore che ha giudicato un operaio dell'AICRON di Novate,REO di non aver fornito prove sufficenti per dimostrare che la ditta gli aveva concesso di fare 4 settimane di ferie consecutive.
La vicenda risale a due anni fà, ma si è risolta solo ora, vedeva l'operaio accurato di essere rientrato al lavoro con una settimana di ritardo dalle ferie. Il lavoratore faceva presente alla direzione di aver richiesto in precedenza il permesso al capo officina e che questo acconsentì ; ma al suo rientro si vedeva smentito questo permesso e la direzione prendeva provvedimenti disciplinari e lo sospendeva 2 giorni. Sospensione rinviata al termine della vertenza che nel frattempà il lavoratore aveva aperto.
Ora dopo 2 anni il Giudice condanna l'operaio ad accettare la lettera di ammonimento perchè non è stato in grado di portare le prove atte a scagionarlo; ma a questo punto bisogna dire che neanche la direzione ha portato le prove concrete per dimostrare la colpevolezza del lavoratore.
Alla fine è risultato ben chiaro che davanti alla "LEGGE UGUALE PER TUTTI" la parola di un operaio vale meno di quella di un direttore aziendale.
E ■ - In ah comunicato della segreteria del coordinamento CGE e FLM si rileva che in risposta ai lavoratori che stanno lottando contro la cassa integrazione e per la piena occupazione la Direzione aziendale ha inviato numerose lettere di avviso di provvedimenti disciplinari ai compagni della FIAR di Baranzate: ".... E' chiaro, a nostro avviso, l'intenzione dell'azienda:
I) Bollare come " Fuorilegge" lenostre forme di lotta
2) Creare problemi nelle famiglie dei lavoratori in cassa integrazione
3) Smorzare, come conseguenza, il clima di lotta nella FIAR e a Montefel— tro. Per questo dobbiamo rafforzare la nostra unità rispondendo alle in— timidazioni dell'Azienda."
aCOSTRUIRE L'OPPOSIZIONE OPERAIA NELLE PICCOLE FABBRICHE P1 I COMPAGNI NON SIGNIFICA LIMITARSI ALLA SITUAZIONE DI FABBRICA IN CUI LAVORA, MA
VUOL DIRE ESTENDERE LA PROPRIA CAPACITA' ORGANIZZATIVA COLLEGANDOSI CON LE ALTRE FABBRICHE PERCHE' RITENIAMO CHE SIA IL SOLO MODO PER RIUSCIRE A SVILUPPARE UN RAPPORTO DI FORZA MAGGIORE . = =
F:
S - 128 lettere di licenziamento, da oltre 5 mesi senza salario guasta la situazione degli operai della Fargas.
Già 2 anni fà la multinazionale Mntedison in una sua fase di ristruttura— zione decise di tagliare i "RAMI SECCHI" del settore metalmeccanico, ma gli operai che non accettarono questo dato di fatto risposero con l'occu— pazione della fabbrica e praticarono per un periodo l'autogestione.
Arrivò il nuovo "DATORE DI LAVORO", da'alcuni molto atteso e giudicato democraticopeerio e reeponsabile.Le illusioni di questi però durarono po— chi.mesi, infatti IL NOE' dopo aver aouistato la fabbrica agevolato dai fondi che lo Stato gli ha passato (finanziamento di vari miliardi) ha de— ciso di chiudere per mancanza di liquidi.
Come tutti i padroni d'altronde anche NOE' dimostra quello che è: UNO SCIACALLO.
Attualmente alla Fargas sono rimasti 58 lavoratori in attesa di salario e alcuni compagni presidiano ormdlida tempo la fabbrica.
Giovedi' 16 MARZO nella mattinata le fabbriche in lotta per il posto di lavoro ( L'UNIDAL — DUINA — FARGAS) a una manifestazione che si è conclu— sa davanti alla Regione.
DAI DOCUM2NTO DELLA LEGA' DISOCCUPATI DI CUSANO .1ILANINO 24/2/'78
In base ad una indagine nelle fabbrihke per renderci conto della dispo— nibilità dei posti di lavoro rirulta che: il 60% delle fabbriche effettua ore straordinarie nel 77 alla DOLCI sono state effettuate 16.000 ore straordinarie alla CIA 6.000 ore, alla TAGLIAFEARI oltre 12.000 ore solo per queste tre fabbriche un blocco degli staordinari porterebbe alla possibilità d'inserimento di 21 operai
e) nella zona 8 fabbriche hanno rispettato il tour—nover, 14 non lo hanno rispettato.
NARDI di Palazzolo — Fabbrica di circa 80 dipendenti che '.7roduce lavabi, lavandini e WC , alcuni operai insieme alla lega disoccupati Sabato 18/3/10 hanno picchettato i cancelli per i72pedire gli straordinari; nessuno dei lavoratori comandati si è presentato.
Durante il picchetto del sabato successivo 25 Marzo il padrone faceva in— tervenire la polizia per fare entrare chi voleva fare gli straordinari,ma i lavoratori comandati non si sono lo stesso presentati .
— Curano Milanino; i 'lavoratori della :-Aai Lerici sono da oltre 4 mesi in lotta per difendere il posto di lavoro, doro la decisione della direzione aziendale di avviare la Chiusura.
SABATO 18 iiARZO alle ore 20 hanno ammazzato 2 giovani compagni del nostro quartiere : FAUSTO TINELLI di 18 anni e LORENZO JANNUCCI di 19 anni. «m ~miri Come é successo
Hanno scelto a caso, prendendo due giovani che fossero " evidente— mente di sinistra"; sappiamo infatti dalle testimonianze raccolte, che li hanno affrontati provocandoli per suscitare la loro reazione, per essere sicuri di colpire giusto.
CHI E' STATO
Pensando ai fatti pensiamo che la mano di questi assassini è diret— ta da chi oggi ha intenzione di porre tutto il paese in stato di assedio criminalizzando tutto il movimento di opposizione
CHI ERANO I DUE C0L:PAGNI ASSASSINATI
Erano due giovani come tanti a cui questa vita di emarginazione, disoccupazione, senza prospettive non piaceva; da questo trovavano la for— za di opporsi e lottare nel Quartiere per una vita meno schifosa.
Che cosa è il centro sociale Leoncavallo
Per noi rappresenta il tentativo di superare lo stato di disgregazione in cui la gente del quartiere viene spinta sempre più dalla crisi economica dalla mancanza di spazio dove poter soddisfare i propi bisogni sociali culturali attraverso la creazione di un centro dove insieme e dal basso ci organizziamo e lottia:o per una vita migliore.
Cosa proporre
Proponiamo che idi sacrificio dei compagni uccisi sia di stimolo per noi per la gente del quartiere a non farsi intimorire e continuare con forza la costruzione diun centso che àia il punto di riferimento delle lotte.
Vogliamo che dalle fabbriche, dalle scuole e dai quartieri della città si organizzi per il giorno dei funerali una vastissima mobilitazione e uno SCIOPERO GENERALE.
Mercoledi 22.3.'78, i sindacati dopo accese discussioni ha proclamato per la sola prov. di Milano I ora di sciopero a sostegno dei funerali dei compagni JANNUCCI e TINELLI. Molti CDF hanno preso iniziative autonome prolungandè lo sciopero di alcune ore per permettere ai lavoratori di partecipare alla manifestazione per i compagni assassinati.
La partecipazione è stata di massa.
NOI CWUNISTI siamo come i semi IL POPOLO è come la terra. Ovunque andiamo, dobbiamo unirci al popolo, mettere radici e fiorire in mezzo al popolo.
Mao—tse—tung
Le aziende che si prestano strutturalmente peri il lavoro a domicilio sono principalmente le aziende tessili di confezione, in quanto per le lavorazioni di cucitura non ci vogliono dei grossi impianti, infatti spes— so è sufficiente una macchina da cucire.
Altri settori che si prestano facilmente per il lavoro a domicilio sono le aziende della plastica o di piccoli componenti elettrici; anche per essi non c'è bisogno di impianti per la lavorazione.
Mentre per il settore metalmeccanico il fenomeno degenera, perché chi ac— cetta il lavoro deve dare sia garanzia manuali, sia tecniche per garantire la produzione in tempi determinati.
Qui vediamo apparecchiature come trance, torni ecc. in scantinati di case private o in capannoni malsicuri con impianti che non garantiscono l'inco— lumità di chi lavora. Spesso sono lavoratori che hanno un posta di lavo— ro in altre fabbriche, giovani e anziani non inquadrati sindacalmente a cui danno lassi salari, costretti ad alti livelli di sfruttamento.
.questo tipo di lavoro è di trasformazione e di rifinitura di pezzi commis— sionato da aziende più grandi.
E* chiaro che chi gestisce il capitale della zona ha tutti gli interessi a trasformare la produzione da stabile a domicilio, modificando le offi— cine in aziende di rappresentanza e in capannoni dove di immagazzina il materiale prodotto all'esterno; tutto cuesto senza che i lavoratori fac— ciano o dicano nulla ( come stà accadendo ).
La logica del padronato è di frammentare la produzione in piccolissime fabbriche.... Non é certo chiudendo gli occhi sui "camioncibi" che esco— no all'esterno della fabbrica portando il lavoro a domicilio che si ri— solve il problema del posto di lavoro. i lavoratori di devono far carico all'interno della fabbrica "loro" stessi" di controllare la produzione che esce all'esterno aprendo specifici momen— ti di lotta e di controllo.
LAVORO NERO E I SUOI EFFETTI
Pensare che la ristrutturazione sia in atto solo nelle grosse aziende o multinazionali è illusorio; é in atto infatti anche la ristrut— turazione nelle piccole fabbriche. Tale ristrutturazione avviene prevalentemente in aziende piccole che di— ventano sempre più piccole, adattando talvolta la propria produzione per il lavoro a domicilio, godendo del beneficio di aumentare i profitti sen— za un'ampliamento dell'officina e degli impianti, non assumendo personale per avere soprattutto una base operaia troppo piccola numericamente per portare rivendicazioni.