QUARTIER: IN LOTTA
nmumere unico giornale del collettivo di auartiere romana-vigentina
PER L'UNITA E LA LOT CARO V IVA'.
TA NEL QUARTIERE
Siamo un gruppo di lavoratori e di giovani del quartiere che hanno deciso di unire le loro forze ed i lo ro problemi per risolverli.
Sulla base delle contraddizioni che gli abitanti del quartiere vi= vono,(casa-trasporti-servizi-prez= ,si), noi chiamiamo tutti i lavora= tori ad unirsi nel Collettivo di Quartiere, perché solo lottando possiamo cambiare questa diffici= le situazione. Il nostro sforzo di capire le necessità della zo= na, le caratteristiche che la di= stinguono, ed il nostro impegno di lotta possono ottenere buoni risultati solo se il Collettivo allarga la sua influenza e diven=ta un organismo di massa forte e numeroso. Il Collettivo é e deve essere ani: più uno strumento delle masse iel quartiere, un organismo di mas sa in cui esse in prima persona,rifiutando di affidarsi alle gra= rie di questo o quel dio, risono= esano che solo la lotta di massa giova alla causa del popolo lavo= matore. E' nostro continuo impe= gno realizzare l'unità su punti Precisi, al dt là del diverso par tito o gruppo politico, e dei pro blemi ideologici che ci dividono: Solo questa 4 la strada per l'uni tà e la lotta vittoriosa e per lo iviluppo della coscienza politica del quartiere.
àeguea pani'. 4
settembre 1972
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PROBLEMA FONDAMENTALE PER LE
MASSE. POPOLARI
Per gli abitanti di quartieri popolari di Milano non é certo una novità l'aumento con tinuo dei prezzi.Ma ultimamente, da Agosto 7 in poi,l'aumento é stato cosi vertiginoso che la classe operaia,le massaie e i lavoratori si chiedono giustamente. qual'é la ca usa principale che determina una riduzione così rilevante dei loro già miseri salari.
L'aumento dei prezzi infatti investe in modo particolarmente pesante i beni di prima necessità (carne,frutta,verdura,lattelzucchero)colpendo così sopratutto gli operai,i la voratori in genere e le loro Famiglie Non é un caso che questo aumentodi tutti i beni di prima necessità,sia venute in conto mitanza con i contratti. Sempre infatti quando ci sono lotte della classe operaia per il rinnOvo dei contratti, la borghesia i padroni aumentano i prezzi delle merci degli affitti.
E' quezAz› ur,o ptìr lonhare di recu perare e di annullare - prima ancora di con cederli - gli aumenti salariali che la clan se operaia cerca di strappare con la propria lotta a prezzo di enormi sacrifici.
Ci ricordiamo tutti come i prezzi fossero aumentati del 2O nei primi 15 giorni del 169 in previsione dell'autunno caldo. Ma esistono, cause ancora più profonde che determinano l'aumento dei prezzi. La pri-; ma e la principale è la distruzione del- • l'agricaltura italiana per le continue scelte che la borghesia fa. Un numero • sempre md,ggiore di braccianti e contadini' poveri sìpio stati infatti costretti - e il propeìio continua ancora - ad abbando nere la ampagna per le impossibili con-.
CREMA 7 IN
annifili inquilini del vecohii ma solilielisktabile di via Crema 7, subivano, 'non salua proteste individuali, gli illegali ~enti di affitto e di spese che il rag. *archetti infliggeva facendo leva sull'ar bitraria- olausola di "adeguamento costo trita" che aveva fatto firmare a molti in guilini.
ibbh anni il Marchesi sfruttava l'assetto composito del caseggiato che comprende in quilini in affitto bloccato, in affitto sbloccata e nuovissimi arrivati, riseryandeid primi aumenti ingiustificati di apeas e alle altre due categorie di perlastiveemíodici aumenti di affitto corre40% i*" fisialle e indimostrabili spese di 110001maiene contrattuale.
esaminiatraglOhe ogni anno si• faceva far 4 ì1,14~13i444 RegolamecteAellawPre
LOT ,TA
prietk: ediliz nvitando,gli inquilini a prendere sgìólarmente contatto con i nostri uffittP' perche "il forte aumento delle spese nonchèAi conti,gbo slittamento del potere di acTilisto Ulla moneta ci por tino a considerare non adeguato il valore', inizialmente pattuito per. il canone di af fitto e le spese accessarie oggi correnti' Fino a quest'anno gli inquilini sbloccati si recavano da questo straordinario "revi sore dei conti" per firmare su pezzi di carta semplice la propria condanna a pagare di più. Ma intanto lo stabile è anda to deteriorandosi, le vecchie promesse di installazione di termosifoni e ascensori venivano puntualmente disattese.In diversi appartamenti le infiltrazioni d'acqua causate dalla marcifioazione delle tubata re,accreccevana il malcontento degli insegue a paa. 2-
dizioni di lavoro e di vita in essa create dalla borghesia italiana. Per tutti questi l'unica alternativa è stata l'emigrazione verso i centri del Nord o addirittura verso la Germania. E questa è stata l'esperienza di moltissimi abitanti del nostro quartiere. Gran parte di noi proviene infatti dal Mezzogiorno o dalle Valli Alpine, o dal Veneto, spinti a Milano 'dal magro incerto salario del bracciantato, o dal reddito basso - e sempre più sproporzionato al vertiginoso aumento della vita - ricavabile da un fazzoletto di terra. Ma tutto questo ha acutizzato la contraddizione fra la città e la campagna: diminuiscono infatti le braccia che producono mentre aumentano sempre più le bocche da sfamare. In queste modo è necessario importare dall'estert di conseguenza i prodotti.. di prima necessità aumentano di prezzo. E' questo uno dei meccanismi di "sviluppo" necessario del capitalismo, è la logica capitalistica del massimo profitto che fa sì che gli investimenti vengano convogliati verso i guadagni più rapidi e. sicuri della industria trascurando l'agricoltura. Questa situazione per l'Italia è inoltre aggravata da un altro fattore.L'Italia infatti fa parte del Mercato Comune Europeo (MEC); all'interno del MEC i paesi,,che vi partecipano si sono suddivisi i settori produttivi in cui svilupparsi principalmente, in modo monopolistico nei confronti anche degli altri paesi del Mercato. L'agricoltura è toccata principalmente alla Francia ed all'Olanda ed è stato fatto un piano - il piano Mansholt - che prevede fra l'altro la distruzione di gran .parte del nostro patrimonio agricolo e zootecnico per permettere alla Francia ed alla Olanda di essere i soli paesi del MEC a pro durre ed esportare carne, latte, formaggi. Infatti in Italia anche ultimamente sono state ammazzate numerosissime vacche da lat te con il conseguente aumento - che ricade sui lavoratori - della carne, del latte e dei prodotti affini. In cambio di tutto oiò la borghesia italiana ha ottenuto dagli alAri paesi del MEC il "permesso" per svilupparsi in settori quali la meccanica, gli elettrodomestici ecc.; e poco importa se que ati settori interessano solo Agnelli e compari e per nulla le masse popolari!!
I maggiori responsabili dunque dell'aumento dei prezzi sono i padroni dell'industria che controllano le scelte politiche- ed economiche e non gli operai, come vogliono fare credere i giornali borghesi, nè i piccoli bottegai che subiscono anche loro le disastroie ;conseguenze dei prezzi imposti 'dai monopoli. A nulla serve il CALMIERE, che il governo Andreetti ha imposte in meldegue_ri pag.4:4
Il quartiere di Porta Romana- Vigentina con la continua espansione della città ver so la periferiaè andato assumendo ed ha ca ratteristiche proprie di un quartiere semi centrale ed assomma in concreto tutte le contraddizioni della trasformazione capita listica della città. Il fatto più rilevan: te è la continua espulsione dei lavoratori dal quartiere che viene attuata con diversi mezzi.
La casa viene "lasciata andare" non fa cendo manutenzioni e riparazioni di nessun
drone che cerca di dividere gli inquilini. (V. Crema 1, Salmini 4, Mantova 17/b, L. Papi 2, Sabotino 12, 1, Ripamonti 5, Orti
3) Si tengono pea anni le case sfitte(V. 10, 12).
Crema 4;) si aumentano affitti e spese a dismisura senza fare alcuna riparazione (tutte le case dell'immobiliare Ceschina:
Carità2, 4, 10- Lodi 29, 31- C. P. Romana 129, 131 -Ripamonti 1,3 - Altaguardia Riva di Trento 1 e C. Lodi 90).
La costruzione di nuove case di luszo al
tipo finchè viene dichiarata inabitabile e posto delle vecchie case abbattute provogli abitanti sfrattati oppure gli inquilini ca immediatamente un aumento dei prezzi stessi l'abbandonano poco alla volta lascia Coi terreni circostanti, l'insediamento dola vuotai(V. Orti 1, V. Riva di Trento 1,8di negozi di lusso, supermercati, cinemato fa grafi e di tutti quei servizi (scuole, asi li, verde, poliambulatorio ecc.) necessari alla nuova clasae medio borghese oh= sosti sce poco alla volta la classe proletaria.
muri scrostati, un cesso per ogni piano, miglia meridionali e pensionati ammassati in una o due stanze al massimo e non sempre )
Il padrone allora interviene abbattendo le case vecchie e costruendo in proprio veni Bendo l'area a grosse immobiliari. Esempio macroscopico di ciò sono gli insediamenti abitativi di V. Sabotino (grattacielo e 02 se di lusso e supercase all'altezza di V.Ri pamonti). Questo sistema usato fino a pochi anni orsono o tuttora se si costruisce su aree"l.ibereV da molto tempo è resa diffici le dalla legge sul blocco degli affitti dei contratti.
La casa ormai cadente viene posta in veni dita o così come si trova o dopo averla ri modernata. La conclusione è la medesima in_ isntrambi i casi: chi non ha i soldi per com prarla o si vede comprato l'appartamento in cui abita da terzi, deve andarsene dal quartiere e finire in periferia. Chi poi lo compra dando fondo ai risparmi accumulati in molti anni, fa sempre un cat tivo affare perché si vede accollare lespese di riparazione e fa il gioco del pazegue da pag. 1 Crema 7 quilini tanto da provocare singole denunce all'ufficio di Igiene.
Ora i venticinque inquilini toccati diret tamente dall'ennesima lettera del 15.6.72 che velleitariamente disdice addirittura il contratto di affitto in costo, si consultano e decidono di riunirsi in assemblea presso il Collettivo che da tempo si è posto come punto di riferimento delle lotte per la casa a P.ta Romana. La ca',padronale con questo momento è infran-• ta, gli inquilini collettivamente rispondendo all'amministrazione che "in base all'attuale legislazione i contratti di lo)eazione sono bloccati e non possono essere aumentati nè i canoni, nè le spese condo)miniali% la lettera del padrone si da co me mai ricevuta. L'amministratore rispon de quindici giorni dopo moderando il linguaggio e adducendo che gli aumenti di ape se concernono tariffe pubblicamente note, ma senza fornirne le pezze giustificative che occorre "adeguare canoni fissati R1 recchi anni addietro", asserzione questul tima non rispondente a realtà.
Gli inquilini con un'altra assemblea) ribt disconoil blocco dei canoni, la volontà di non firmare alcun nuovo contratto poiohè.è sufficiente quello già sottoscritto iniziano col trimestre luglio/settembre lo sciopero delle spese, esigendo la ripe razione dello stabile e la giustificaziote dei continui aumenti delle stesse.
Che cosa fa il comune? Essa funziona da co pertura e da incentivo alla speculazione edilizia privata, concedendo licenze ìn pre cario (licenze concesse in assenza di piano regolatore) approvando con varianti le situazioni di fatto tollerate o stimolate in deroga allo stesso PRO ed arrivando coi servizi e il verde solo dopo la costruzione di case di lusso o comunque in funaiene della trasformazione capitalistica del quar tiere (Baravalle Morivione - V. QuadronnU)
Naturalmente le cosidcUe"istituzione democratiche"si gaardano bena dall'usare i pur minimi strumarti messi a disposizione dalle leggi sulla casa per espropriare aree o utilizzare quelle già esistenti per costruire case popolari che potrebbero permettere ai lavoratori di rimanere nel quar tiere e fungerebbero da calmiere per i pre-z zi delle altre case.
Al contrario il comune e le sue diramazioni (Consigli di zona)fanno di tutto per incen-
L'amministratore va su tutte le furie e giunge a minacciare la portiera di licen ziamento perchè ritenuta responsabile di aver istigato e unito gli inquilini e ri cattandola col proporle una riunione giu stificativa in casa, sua alla presenza di s• oli quattro inquilini.
Si riuniscono in un'altra assemblea ribadendo lo sciopero delle spese fino a giustificazione scritta avvenuta, e inoltre ritengono responsabile in qualsiasi sede il rag. Marchesi per eventuali azioni con tre la custode.
E' chiaro che gli inquilini iniziando que sta lotta hanno presente la situazione gb baie in prospettiva dello stabile, inseri to in un quartiere in profonda trasformazione dove i padroni tendonoa demolire i caseggiati vecchi o a ristrutturarli a ape se degli inquilini che con gli affitti pagati sin ora sono i proprietari di diritto della casa.
Si ritorna intanto a parlare di preventivo per gli ascensori e quindi a un destino di ammodernamento e di conseguente mes degli appartamenti del Creche nessuno farebbe certaun affare-comprando un appartamento del Crema 7, anche se un ammodernamento nelle parti dove è possibile, è un dovere della proprietà e un diritto acquisito da inquilini che di fatto l'hanno già sin troppo pagato.
Siamo in lotta per restare in una casa più bella!
tivare l'uso capitalistico del quartiere, costruendo case a riseatto(es.tre torri di via Tibaldi)e demolendo (via Toscana 2) o comunque lasciando deperire le eventuali case popolari del quartiere (v.Ripamonti e v.Tibaldi 50).
t programmi di sviluppo della città seEuono quindi le richieste degli speculatori edilizi privati e in questa linea si inquadrano le aree libere che esistono tuttora nel quartiere,frutto di un apparente disorganizzazione burocratica del comune,ma in realtà un ben calcolato asservimento alle esigenze della trasformazione capitalistica del quartiere che chiede che questi spazi restino "aperti" finché le condizioni economiche generali non suggeriscano di investire in costruzioni di lusso.
Nelle aree libere costruiamo case popolari.
o
Un particolare di una casa Ceschina
I MERIDIONALI NEL QUARTIERE Facendo inchiesta nel quartiere abbiamo no tato una grossa percentuale di meridionali che abitano generalmente nelle case più brutte. Anche i milanesi hanno molto spesso una notevole ostilità nei loro confronti dovuta a luoghi comuni del tipo:"Che cosa sono venuti a fare qui, perchè non tornano al loro paese, terun". Certamente non sono loro chiari i motivi per cui essi sono costretti a venire a Milano in cerca di impiego. In Italia meridionale il lavoro manca perchè la borghesia italiana ha interesse ad avere un grosso numero di disoc cupati che all'occorrenza vende la propria forza lavoro in parte nel settentrione, ab bassando così il prezzo della manodopera, ed in parte in Germania, in Svizzera, ecc, consentendo allo stato di incamerare grosse quantità di valuta pregiata con le rimesse degli immigrati.
La scuola, la stampa e gli altri mezzi di informazione a disposizione dei padroni, appoggiano in tutto questa politica, propa gandando idee sbagliate, di comodo, che spesso influenzano anche gli abitanti ed i lavoratori del nostro quartiere. In questo modo la borghesia vuole dividere il lavora Core settentrionale da quello meridionale; per impedire l'unione nella lotta comune contro i padroni.
Anche nel quartiere è necessario unirsi nella lotta per ottenere case popolari nel le aree libere ed il rinnovo di quelle già esistenti, e'per opporsi all'espulsione vece i quartieri dormitorio della periferia