L'Apriscatole1

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Il colpo di stato

Poichè, a nostro giudizio, è stata data scarsissima rilevanza da parte dei mezzi di informazione quali la radio, la televisione e parte della stampa sull'avvenimento più clamoroso degli ultimi anni, pensiamo sia nostro dovere parlarne in questo giornale. Il 17 marzo 1971 è stato scoperto dalla polizia italiana ii piano per un Colpo di stato fascista ». Sì, compagni, avevamo già puntate alla schiena le armi fasciste e non sospettavamo niente (anche se i partiti di sinistra è da tempo che ci mettono in guardia).

Questi i fatti: il 7 dicembre 1970 si sono riuniti a Roma più di mille fascisti in tre palestre di karaté per aspettare l'ordine di attaccare la Repubblica italiana. Altri fascisti erano riuniti nelle cantine del ministero degli esteri di palazzo Chigi, pronti per impadronirsi del governo. Alle 3 di notte però è stato rimandato tutto quella gente è tornata tranquillamente alle città dalle quali venivano_per aspettare il momento opportuno. Ma la polizia ha saputo (non si sa come) di tutto questo e senza informare nessuno (Carabinieri, il SID, e il Governo) ha svolto indagini fino a che il 17 marzo 1971 un giornale romano, Paese Sera, ha pubblicato la notizia che. a seguito di una perquisizione della polizia negli uffici « Impresa guadagniLa Facciata » del principe Vale-

Seconda Conferènza Unitaria

rio Borghese era stato scoperto il piano per un colpo di, stato fascista ed i relativi proclami da leggersi in televisione a cose fatte. A questo punto sono cominciate perquisizioni in decine e decine di sedi appartenenti a movimenti di estrema destra dove sono state scoperte moltissime armi con relative munizioni, chili di esplosivo con molti metri di miccia ed è stato emanato l'ordine di cattura per i capi del « Fronte nazionale », movimento dichiaratamente fascista che aveva come « duce » Valerio Borghese.

. Alcuni organizzatori di questo complotto contro la nostra libertà sono stati arrestati ma Valerio Borghese è introvabile. Perchè gli si è dato il tempo di sparire? Perchè il 7 dicembre quando la polizia ha saputo non si è provveduto ad organizzare una massiccia azione antifascista? Perchè quando questa gente dichiara apertamente di essere fascista non si applica la legge costituzionale che mette al bando il fascismo?

Perchè Valerio Borghese può dire senza timore che al governo ci sono uomini politici sotto false etichette che aderiscono al suo movimento senza che tutti i partiti reagiscano di comune accordo per' formare una barriera antifascista?

Queste ed altre domande vengono ala mente ma la risposta quale sarà?

Il 6-7-8-9 marzo 1971 si è tenuta a Roma la conferenza unitaria dei metalmeccanici. Nel palazzo dei congressi all'EUR erano presenti 900 delegati sindacali, più le segreterie provinciali e nazionali; rappresentanti dei chimici, delegazioni dei sindacati francesi dell'FTM-CGT e FGMCFDT, rappresentanti dei lavoratori belgi e spagnoli.. In un clima di vivo interesse si è svolto il dibattito, con centinaia di interventi da parte dei delegati.

I tre sindacati italiani erano rappresentati da Bruno Trentin, Pierre Carpiti, Giorgio Benvenuto.

Hanno parlato inoltre Lama per la CGIL, Storti per la CISL, Ravenna per l'UIL, Gabaglio per l'ACLI. CONTINUA IN 2•

DALL' INTERNO

La donna e il lavoro

Aprile. 19 71 FIM FIOM UILM
A CURA DEL CONSIGLIO DI FABBRICA DELIMMPERIAL
CONTINUA IN 2•
posta Sport
Gli impiegati Comitato studenti Dai reparti La

DALLA PRIMA

Ho paura! Ho paura che Valerio Borghese dicesse la verità e quindi al governo ci siano effettivamente fascisti sotto mentite spoglie che aspettano solo il momento opportuno. Poveri noi operai quel giorno, anni di lotta, di sacrifici verranno cancellati con un colpo di spugna. I mandanti, i cosiddetti padroni, ci faranno rimangiare tutte le conquiste ottenute in questi 30 anni. Ma perchè proprio adesso? Perchè oggi la classe operaia ha individuato gli obiettivi veramente decisivi e li vuole raggiungere; perchè siamo ad una svolta decisiva per l'Italia e gli operai italiani in quanto se otterranno le riforme (quelle giuste) sarà un duro colpo al potere capitalistico che oggi ci sfrutta senza tregua. Le riforme saranno il primo passo verso un Paese dove alla classe operaia verranno riconosciuti tutti i diritti e non solo quello di essere sfruttata.

Attenzione però che con i fascisti non è finita così perchè questo è stato solo un preallarme che ci dice quanto questi criminali siano organizzati e quanto siano intenzionati a schiacciarci.

Non è una cosa da prendere alla leggera, se non apriamo gli occhi ci troviamo fra capo e collo una dittatura dove chi comanda è solo il padrone e guai a chi apre la bocca e bisognerà ringraziarli se ci lasceranno vivere.

Il cottimo, il consiglio di fabbrica, i sindacati, la parità di diritti tra uomo e donna, le riforme, la libertà, i diritti della classe operaia, tutto verrà cancellato e dimenticato, e noi torneremo ad essere schiavi di una dittatura dei padroni che si impone con le armi in pugno.

CONFERENZA UNITARIA

Tema principale l'unificazione sindacale; inoltre la politica economica, le riforme, l'orario di lavoro, le qualifiche, cottimo e ritmi; organizzazione del lavoro, ambienti di lavoro e salute; salario.

Alla conferenza unitaria ha partecipato una nostra delegata, membro del consiglio di fabbrica, la quale relazionerà nel prossimo numero il documento conclusivo.

La conferenza unitaria, del 67-8-9 marzo, era stata preceduta, in tutte le provincie da riunioni di consigli di fabbrica, di direttivi provinciali e dal congresso unitario svoltosi a Milano il 26 e 27 febbraio scorso.

LETTERA INVIATA

DAL CONSIGLIO DI FABBRICA

AL PRESIDENTE

DEL CONSIGLIO CONTRO LE VIOLENZE FASCISTE

On. Emilio Colombo, a nome di tutti i lavoratori della IRT-IMPERIAL le chiediamo di fare tutti gli sforzi necessari affinchè sia garantita la libertà in questa nostra Repubblica nata dalla Resistenza.

Le chiediamo la messa al bando di tutte le organizzazioni fasciste o similari perchè non intendiamo retrocedere dalle posizioni acquisite, anzi vogliamo procedere oltre.

A tale scopo è indispensabile attuare le riforme nel modo suggerito dai sindacati i quali rappresentano la stragrande maggioranza dei lavoratori:

Richiediamo pertanto, riforme giuste e sollecite ed inoltre una politica estera che stabilisca rapporti diplomatici con tutti i paesi del mondo.

Il Consiglio di Fabbrica della IRT-IMPERIAL

Sottobraccio coi fascisti
Tutto sommato awabbent fatto maglio a stato zitti ancoro un po'.

La pagina della donna

LA DONNA E IL LAVORO OGGI

Il lavoro è la grande molla dell'umanità, il fattore che ha permesso la nascita e l'evoluzione di grandi civiltà, che attraverso continue trasformazioni hanno creato la nostra società attuale. Il grande protagonista del lavoro è stato l'uomo; la donna collabora da sempre al suo fianco, ma prima dell'avvento della rivoluzione industriale era tenuta in uno stato di soggezione. Svolgeva i lavori più ingrati, relegata nell'ambito della famiglia, chiusa ad ogni apertura sociale e ad ogni possibilità di progresso; tutto ciò succede anche oggi nei paesi meno progrediti. L'evoluione industriale con la sua fame di braccia ha sottratto la donna al suo ruolo tradizionale, inserendola, attivamente, nelle strutture della società permettendole così la piena affermazione umana e sociale, dandole una maggiore consapevolezza delle sue capacità, una maggiore indipendenza nell'ambito della famiglia e la parità civile nel Paese. La donna diversamente dall'uomo acquista così un duplice ruolo, quello tradizionale di madre, e quello nuovo definito dalla sua attività. Queste innovazioni hanno talvolta trovato la donna impreparata ad esplicare pienamente i suoi compiti, ma la donna ha dimostrato una grande capacità di adattamento perchè è riuscita in breve tempo a raggiungere mete che fino a poco tempo fa le erano precluse. I profondi cambiamenti della società fanno si che oggi il lavoro della donna rappresenti una reale necessità legata alle esigenze della vita ed al bilancio familiare. La donna sta così contribuendo al progresso di tutto il Paese in modo fattivo; ma la società non ha risolto gli enormi problemi delle lavoratrici . Non

è giusto che le lavoratrici, che non sanno a chi affidare temporaneamente i loro piccoli e, prive di aiuto, debbano sacrificare buona parte del loro sudato stipendio per le carenze degli asili e dei nidi; come ,non è giusto che soltanto i ceti ricchi possano permettersi per i loro figli gli istituti più accreditati che un domani costituiranno un fattore preferenziale estremamente importante in una società dove solo chi ha una preparazione adeguata ha le più ampie possibilità di affermazione. Il grande fenomeno delle massicce migrazioni interne favorito dagli industriali, ha fatto crescere i paesi in modo abnorme e disordinato, permettendo speculazioni, che hanno portato il prezzo delle case alle steli e, confinando così i lavoratori in aridi agglomerati di case chiamate coree, dove manca tutto, i mini appartamenti sorgono in zone estremamente iso, late e quasi sempre prive dei servizi sociali indispensabili e senza un filo di verde per i bambini, impedendo loro persino il gioco all'aria aperta, che per loro è es-

senziale alla loro formazione. Coree dove la vita è più amara e difficoltosa che altrove. Anche il problema di raggiungere il lavoro rappresenta per molti motivo di disagio; ci sono lavoratori che per otto ore di lavoro ne perdono di fatto anche undici limitando. così in modo eccessivo il loro tempo libero. Tutte queste insufficienze sociali sono premessa per nuove riforme, che chiedono a tutti la presa di coscienza delle maggiori carenze del paese per creare tutte le strutture necessarie: nidi, asili, che permettano alle donne di poter continuare il lavoro nonostante la maternità. Scuole a tempo pieno dove il bambino venga educato con i più attuali sistemi pedagoci che lo seguiranno lungo tutto l'arco della sua formazione dando a tutti le stesse possibilità di riuscita. Solo quando avremo imposto la soluzione di questi problemi, la donna avrà un valido aiuto, che le permetterà di svolgere con meno difficoltà e più soddisfazioni i suoi doveri di donna e di madre.

E' molto semplice; dovresti vedere quello chi mi fanno fare alle catene di montaggio.

IMPIEGATI IL DECALOGO

dell' impiegato perfetto

vede dncdra, ma ci sarà.

6) Sorridi il mattino e la sera.

Oggi, bisogna andare avanti

Bisogna far applicare giustamente il Contratto

Bisogna organizzarsi.

Senza organizzazione siamo destinati a non contare, come dimostrano anni di assenteismo impiegatizio. Le direzioni si organizzano nella Confindustria o nell'Intersind, pagando una quota sullo stipendio di ogni dipendente: anche per questo le organizzazioni padronali sono forti e determinanti nel nostro paese.

Gli impiegati sono sempre stati il punto debole dell'organizzazione dei lavoratori; e se l'organizzazione non ha potuto a volte raggiungere gli obbiettivi che si proponeva, la causa è da ricercare proprio nella indecisione che esisteva.

A bbiamo visto in prima persona cos 'é il Sindacato; non è l'organizzazione solo degli operai, non è una organizzazione al servizio di pochi,

Il sindacato:

è invece l'organizzazione che fa le assemblee accettando e facendo proprie le proposte dei partecipanti;

è la organizzazione di ognuno di noi, in cui può agire per la unità sindacale, e per risolvere i problemi di tutti.

Non aspettiamo che altri facciano la unità per aderire! Costruiamola dal di dentro tutti assieme.

Non aspettiamo che altri ci propongano come risolvere i nostri problemi! Organizziamoci.

L'organizzazione nel sindacato può avvenire con la » delega » che autorizza la direzione a trattenere nello stipendio le quote sindacali. Negli uffici, il sindacato deve esser forte perché anche gli impiegati vadano avanti.

1) Ama la Direzione sopra ogni cosa.

2- Il tuo non è un lavoro, è una vocazione.

Non desiderare il salario degli altri.

Custodisci la tua intimità, non parlare mai di salari.

Abbi fede! L'aumento non si

Se combatterai gli scioperanti entrerai nella carriera promessa.

Fuori dalla I niperi • 11 non c'è salvezza.

Non sei più un semplice uomo, lavori per la gloria della ire i :e ri

Esercita l'umiltà, non chiedere di più di quello che ti danno.

ECCO UN ((MIRO hs 1461MA i A TUTTI 64 grititi_
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Problemi dei lavoratori studenti

COMITATO STUDENTI: ESISTE O NON ESISTE?

Ogni anno, all'inizio dell'autunno, in coincidenza con l'epertura delle scuole, si ripresenta il problema dei lavoratori studenti. Per quanto riguarda coloro che già in precedenza avevano ottenuto l'autorizzazione da parte dell'azienda, di godere delle provvidenze a favore degli studenti che abbiano superato gli esami finali, o siano stati promossi 'al corso superiore, si pesenta subito il problema della domanda per ottenere tali provvidenze. Si ha un primo contatto tra gli studenti per avere un chiarimento sul come compilare la domanda e sul chi indirizzarla, anche se ognuno dovrebbe essere in possesso di una copia della circolare rilasciata dall'Ufficio Assunzioni e Sviluppo, allorchè convocò, a suo tempo, i lavoratori studenti per l'autorizzazione, e perciò in grado di avere tutte le informazioni necessarie. Ci si potrebbe chiedere il perchè di questa autorizzazione che la azienda può concedere o non, a seconda del corso di studi che il giovane lavoratore vuole intraprendere. Certamente non può vietare al lavoratore la libera scelta del tipo di studi, ma può negargli il suo aiuto, cioè le provvidenze. L'autorizzazione è quindi un atto discriminante col quale l'azienda ha sempre cercato di imporre. un-certo tipo di indirizzo negli studi scelti dal lavoratore. Questo dimostra che ad essa non interessa la promozione culturale dei lavoratori, ma soltanto quel tipo di promozione da cui trarre, in futuro, un maggior profitto. Queste considerazioni sono utili per poter spiegare lo scarso interesse dimostrato dalla nostra azienda nei confronti dei lavòratori:studenti che ouest'anno non sono ancora stati convocati per il rilascio dell'autorizzazione. Infatti negli anni precedenti ciò avveniva prima dell'anno scolastico, nel mese di settembre, mentre quest'anno, adducendo motivi di ordine tecnico quali il trapasso dell'azienda dalla CGE alla Imperial-Cuba e l'esame delle richieste pervenute dalla Commissione Interna, è/ stato rinviato il pro-

blema. Gli studenti hanno perciò iniziato l'anno scolastico senza sapere se anche per l'anno in corso sono valide le provvidenze concesse negli anni precedenti, temendo persino di non poter usufruire della mensa serale. Si giunge pertanto alla convocazione di una assemblea di lavoratori-studenti avvenuta nei primi giorni di ottobre. Dall'assemblea si pervenne, oltre alla discussione su alcuni punti di particolare interesse da sottoporre all'attenzione della Direzione, alla sommaria costituzione di un Comitato studenti con l'assegnazione dell'incarico ad alcuni del collegamento con gli altri lavoratori-studenti all'interno dell'azienda e ad altri di portare avanti le richieste scaturite dall'assemblea. Alla prima richiesta (prima perchè di attuazione immediata) cioè l'inizio della mensa serale, la risposta positiva si ebbe con l'inizio della mensa stessa, anche se con 15 giorni di ritardo rispetto l'apertura delle scuole. Alle altre richieste, fatte pervenire alla Direzione tramite lettera (giunti ormai al marzo 1971) non è stata data alcuna risposta. La Direzione, come è suo uso per quanto riguarda la soluzione di problemi dei lavoratori, cerca di procrastinare tutto, sperando nella soluzione automatica (il che non è da persone raziona-

li) o in un rilassamento degli interessati, sì da indurli a subire passivamente le proprie decisioni' (molto più razionale questo secondo casoj. L'impegno che si intravedeva nei lavoratori-studenti durante questa prima assemblea sembra scemato. Ciò è dovuto sia alla mancanza di tempo, dedicato pressochè interamente allo studio ed al lavoro, sia alla concezione ancora troppo individualistica dei loro problemi. Difatti molti sono ancora coloro che considerano soddisfacente una soluzione personale e contingente e che non riescono a vedere il problema in senso collettivo che esuli pertanto dalla propria persona e dal periodo di tempo in cui sono impegnati come lavoratori-studenti. Questa concezione individuale non può che fare il gioco della classe dirigente la quale, mentre negli anni scorsi cercava di stimolare i lavoratori a frequentare i corsi serali, ora cerca invece di scoraggiarli. Ciò è dovuto al fatto che mentre negli anni scorsi il mercato del lavoro non offriva a sufficienza personale preparato ora per « fortuna » la tendenza sembra si sia invertita a tal punto da considerare un intralcio alla produzione l'esistenza stessa dei lavoratoristudenti, cercando di relegare tutCONTINUA IN ULTIMA

LA GARANZIA

DELL'ESERCIZIO DI DIRITTO DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO

SANCITA DALL'ARTICOLO 1

DELLO STATUTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI

Fra le tante leggi che il parlamento ha emanato in questo ultimo periodo di tempo ve n'è una del 20 maggio 1970, che riguarda in modo particolare la classe operaia. Questa legge composta di 41 articoli pone finalmente una più vera ed efficace garanzia a servizio di tutti i lavoratori di modo che vengano a diminuire o se non completamente a mancare quelle disposizioni arbitrarie ed incontestabili alle quali il lavoratore era spesso soggetto a soccombere. Se la legge è di importanza fondamentale per la promozione di una sempre maggiore dignità dell'uomo lavoratore, non meno importante è la conoscenza dei vari articoli che permettono ad ognuno di entrare nello spirito di questi e di poterne valutare personalmente la più o meno giusta applicazione nel proprio ambiente di lavoro. Leggendo il primo articolo di questa legge e analizzandolo con attenzione si può valutarne l'estrema importanza del contenuto. Il primo articolo infatti garantisce ai lavoratori il dirittD di manifestare liberamente il proprio pensiero. Logicamente questo non sta a significare che il lavoratore è libero di pensare ciò che vuole perchè se lo spirito deI primo articolo fosse questo tanto valeva non citarlo in quanto il pensiero è ancora una delle poche cose che gli altri non hanno la capacità di conoscere. Il significato di questo articolo va oltre questa stretta interpretazione, tanto oltre che pensandoci sarebbe anche difficile stabilirne i limiti. L'articolo parla di libertà di manifestazione del proprio pensiero, -cioè ogni lavoratore ha il diritto di esternare, rendere pubblico tramite le-opere o la parola il contenuto del suo pensiero, la qualità delle sue idee, cosr da poetale porre in discussione e polizie confrontare con altre.

Questa è una condizione estremamente importante per il lavoratore perchè gli dà il motivo per esprimere totalmente la propria dignità che non sta solo nella abilità meccanica e produttiva, ma anche nella capacità creativa e critica del proprio pensiero. Raggiunto questo obiettivo indispensabile per una rivalutazione totale del lavoratore, ognuno può definirsi sinceramente libero e convincersi che ora ogni propria idea, ogni proprio pensiero nonha fine a se stesso, ma viene a contatto con tanti pensieri, con tutti indistintamente e che le idee di ognuno vanno a -costruire come i pezzi di un mosaico la nostra futura società. Penso che sia indispensabile a questo punto smorzare un pochino quel sentimento esaltante che il contenuto dell'articolo potrebbe avere suscitato in noi considerando la manifestazione libera del pensiero come un'arma a doppio taglio da usare quindi con razionalità e saggezza. Ogni lavoratore, siccome proprio ora è chiamato a contribuire con le proprie idee alla formazione di alcune direttive sociali, deve mostrarsi maturo e responsabile. Non sarebbe saggio a mio parere ora che si è giunti a questa realtà dare sfogo indiscriminato alle proprie idee senza prima averne valutato seriamente il contenuto ed i possibili riflessi che l'applicazione di queste idee avrebbe nella fabbrica prima e nella società poi.

Le idee e le manifestazioni:di esse non dovrebbero tendere esclusivamente a distruggere una certa situazione, perchè ciò sarebbe controproducente se si verificasse; ma un ordine •di pensieri legati ad un filo logico che contrappongano alla realtà, una alternativa costruttiva, reale, che assicuri all'uomo un avvenire meno gravoso ed una più completa e concreta giustizia. Prima di chiudere questo breve commento è utile sottolineare che la validità del primo articolo dello statuto si estende e non potrebbe essere diversamente, anche alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, poichè 'anche esse, come ogni lavoratore. hanno bisogno della garanzia del diritto di esprimere le proprie posizioni ogni qualvolta intraprendano un'azione per giungere alla risoluzione di problemi che rientrano nell'ambito della loro competenza.

PER L'ATTUAZIONE DELLO STATUTO DEI LAVORATORI

L'INAM provvederà allo svolgimento dell'attività di controllo sanitario domiciliare, previsto dalle norme dello statuto dei lavoratori, tramite medici esterni, compensati a prestazione e con rapporto regolato da apposito capitolato. Tutto questo per provvedere alla pratica attuazione dell'articolo 5 dello statuto dei lavoratori, il quale stabilisce il divieto di accertamenti, da parte del datore di lavoro, sull'idoneità e sull'infermità per mala ttia o infortunio del lavoratore dipendente e prevede che il controllo sulle assenze per infermità possa essere effettuato soltanto attraverso i « servizi ispettivi » degli istituti previdenziali Competenti, che sono tenuti a compierli, quando il datore di lavoro lo richieda.

Tale soluzione, approvata dal Consiglio d'amministrazione dell'INAM, ha carattere del tutto transitorio in attesa che, acquisiti i necessari elementi di fatto per una visione organica dei_ reali problemi connessi allo statuto, sia possibile elaborare un preciso* progetto di revisione della dotazione organica dei sanitari.

Le richieste di visite di controllo avanzate dai datori di lavoro ai quali lo statuto ha imposto di avvalersi. anzich.è di un proprio medico di fiducia, di un Ente pubblico che, per l'attività che Svolge e la sua natura giuridica, si pone al di sopra delle parti, dovranno, in linea di massima. essere soddisfatte nella medesima giornata, se presentate entro le ore 11. Quelle pervenute dopo tale ora dovranno essere effettiate entro il giorno successivo.

LA LEGGE DICE ...

CRONACA DAI REPARTI

IL RIPARATORE

Diciamolo una volta per tutte: i problemi di produzione non si risolvono chiedendo ai riparatori di fare più riparazioni, bensì andando a ricercare le cause della cattiva qualità del materiale, nella disorganizzazione che regna su molte linee e nella non collaborazione fra i diversi enti interessati alla produzione.

Tutti i riparatori si chiedono perchè devono compilare un « Rapporto riparatori » che poi risulta inutile. Difatti per quanto si segni su di esso giornalmente tutti i difetti riscontrati questi non spariscono mai.

Queste sono alcune delle molte considerazioni che il riparatore potrebbe fare sul sistema e sulla sua posizione nella fabbrica. Ma il punto della situazione è un altro. Il riparatore è un operaio specializzato e completo nel suo lavoro in quanto ha studiato e fatta esperienza per diversi anni prima, di essere in grado di svolgere il proprio lavoro ed oggi egli si trova a dover mettere da parte tutto il suo bagaglio tecnico per svolgere un lavoro limitato, anche se autonomo, quando invece potrebbe portare al sistema un valido contributo, e per l'organizzazione del lavoro, e per la soluzione dei problemi tecnici che si verificano su di un apparecchio.

Ma il tipo di organizzazione esistente oggi in fabbrica preferisce tenere un simile capitale inutilizzato. Perchè? La risposta a tutto ciò è semplice. Perchè il sistema che oggi c'è in fabbrica tende allo sfruttamento fine a se stesso, mentre il sistema che noi vogliamo deve tendere alla valorizzazione dell•'essere umano ed al riconoscimento di tutte le sue capacità.

Proponiamo un corso di aggiornamento tecnico annuale per avere un personale (che già fa miracoli) altamente qualificato.

Una relazione ' giornaliera sui difetti più frequenti e gli eventuali rimedi.

STEREO:

L'ORA DELLA VERITA'!

E' già un po' che sentiamo parlare di stereo ma non si comincia mai. Siamo in ritardo (come al solito) a causa dell'ottima organizzazione che abbiamo, difatti: il progetto ha ricevuto l'ordine con un buon anticipo in modo da poter superare gli inevitabili imprevisti nel tempo' stabilito (facendo straordinari tutti i giorni); l'installazione delle linee e la strumentazione è stata fatta molto prima di cominciare; il materiale non manca mai; il personale è

stato addestrato presto e bene, teoricamente e praticamente, tanto che conosce lo stereo a meraviglia.

In conseguenza di tanta efficienza nell'organizzare il lavoro da parte dei nostri dirigenti gli ordini sono passati da 120 mila a 65 mila. Ma è arrivato il momento di fare le cose sul serio.• Dio non voglia che lo stereo faccia la fine dell'R 700 e che il reparto diventi la succursale del « Giardino dei misteri » perchè questo ci metterebbe in una situazione davvero triste. Certo noi non pensiamo che lo stereo sia la soluzione ai nostri problemi, ma un mezzo per dar tempo a quelli che ci organizzano di imparare il loro mestiere. O comunque di mandarci in malora un poco più tardi. Speriamo almeno si ricerchi le persone che causano il cattivo funzionamento della fabbrica e gli si dia una pedata nel sedere. I nostri grandi maghi, se hanno interesse che la situazione cambi, quando si comincerà a produrre e, come al solito, l'apparecchio non va bene o i posti di lavoro non sono attrezzati come si deve, hanno il dovere di bloccare le linee e rifiutarsi di produrre finchè tutto sia perfetto.

...Ma questo è molto difficile da farsi ce ne rendiamo conto, ci vuole troppo coraggio per costringere i dirigenti ad essere responsabili.

E' me caso urgente, dottore, dobbiamo recuperare la perforatrice. Ho detto al capo che guadagni magio dì iluelk) che meriti. E lui aid ha detim Inth ga ri ne avessimo dl più come (Pieno.

DIMENTICATI, MA NON MENDICANTI

Noi lavoratori dell'O.F.D. chiediamo alla spett. Direzione I.R.T., che ha elargito (dice Essa) decine di milioni ai dipendenti, perchè ci abbia escluso totalmente da tale munifica elargizione..

Perchè noi non abbiamo ricevuto nulla, nè quattrini, nè qualifiche. Per noi c'è soltanto il dover sgobbare in un ambiente malsano, pericolosamente soggetto ad infortuni (dal mortale, alle mutilazioni varie), rumoroso tanto da provocare la sordità, senza parlare della polvere di legno che ci tocca respirare, con danno ai nostri bronchi, ecc. ecc.

Siamo però confortati, per quanto riguarda infortuni e malattie e nevrosi, dal parere dei dottoroni di fabbrica, per i quali va sempre tutto bene. Questa situazione è minimizzata dalla Direzione, che dice che noi contrastiamo le sue iniziative!

Parliamo sempre dell' O.F.D. Non è vero che i lavoratori contrastano le iniziative « buone », quali esse siano, anzi, noi abbiamo avuto il diploma 2° premio, per la riduzione costi.

Non si può esigere dai falegnami e lucidatori solo il massimo rendimento. Occorrono vernice e legname adeguati, con scarti tollerabili. Sentendo l'indiscrezione di un dirigente, è uscita la parola crisi: può darsi, ma da noi dell'O.F.D., c'è sempre crisi, magari voluta dai dirigenti, che ignoano quanto si potrebbe produrre pur avendo attrezzature e ambienti antiquati.

La crisi dell'O.F.D. si verifica perchè dobbiamo riparare o ricostruire mobili che arrivano dall'esterno.

Il miglioramento economico noi, non lo mandichiamo; chiediamo fl riconoscimento del nostro lavoro, la valutazione del nostro sudore, valori che sapremo difendere..

I lavoratori

e le lavoratrici

dell'O.F.D.

ALLA TV

Riparatori collaudi e ispezioni sono stati giudicati fannulloni Su di loro grava la qualità, ma il capo esige quantità. Nel reparto si nota un fermento e regna sovrano il malcontento. Sorvegliati a vista come carcerati, manca a loro di essere frustati. Non accettano certe situazioni cercate di non rompergli i padiglioni.

Minora achtung:

I suoi dipendenti, sia operai che impiegati, sono stanchi dei suoi modi di fare e di dire, e sono stanchi tutti i lavoratori nel vede-_ re così maltrattati i loro compagni.

Anche se per qualcuno della Direzione lei « tanto onesto e tanto gentile pare », faccia conto 'che questa fabbrica d'ora in poi sia per lei iI posto meno indicato per offendere il prossimo come ha fatto ultimamente e, speriamo, per l'ultima volta..

Nel 1969 ne parlò la stampa denunciando allora l'ex Fiar che faceva parte di quel gruppo chiamato i grandi « colossi » dell'industria italiana (per dirla con Agnelli, Pirelli, i capitani d'industria: in tutto dieci nomi), dove più intenso era lo sfruttamento ed i profitti raddoppiati. Nel 1969 erano stati 173 i licenziamenti, nel 1969 tutti i lavoratori con 14 settimane a riduzione d'orario di 24 e 32 ore pagate poi, dopo l'energica risposta dei lavoratori, 48 settimanali •ed inoltre la conquista del 30 elemento (lire 2.000 x 13 mensilit! più 2.614 lire per altre 13 mensilità come quattordicesima). Ebbene, veniamo al sedo, al concreto, per parlare del reparto falegnameria OFD. Precisiamo e comunichiamo come tutti i lavoratori sanno che buona parte dei mobili vengono dati da costruire fuori della Azienda, cioè dalla fabbrica mobili Barcella che fino al 1964 produceva i mobili per l'ex Fiar a prezzi inferiori del 30 per cento a quelli della falegnameria OFD. Ma dal 1964 al 1971 anche i mobili costruiti nella falegnameria OFD sono a parità di prezzo di quelli del Barcella, tenendo conto che il Barcella ha introdotto nella sua fabbrica macchine moderne, tutto sommato come in tutta la fabbrica i tempi hanno subito un continuo taglio di forbici, i tempi morti, come si usa chiamarli, sono diventati tempi reali materialniente produttivi.

Non intendiamo mai polemizzare ma siamo abituati a parlare come mangiamo. Invitiamo la Direzione e chi vuole, a leggere « l'Antenna » luglio 1969, quinta pagina, dove troviamo scritto: 1) aumento globale di produttività al reparto OFD: 125 per cento. Aumento medio dei salari per incentivo nello stabilimento: 32,9 per cento.

reparti
Dai
DALL' OFD

LA NUOVA PITTAFORMA PER IL 1971

prosegue la discussione sulla piattaforma

Le nuove richieste che propone il consiglio di fabbrica hanno un'importanza notevole per la nostra vita in fabbrica e fuori. Il superamento del cottimo ci permetterà di tornare a casa la sera con ancora la forza di curare i nostri figli, i nostri mariti e noi 'stesse; ci eviterà di invecchiare anzitempo e ci limiterà le malattie professionali dovute alla monotonia ed al supersfruttamento del cottimo. L'integrità salariale ci salvaguarderà dalle solite riduzioni di orario che fanno comodo solo ai padroni dandoci un salario sicuro per tutto l'anno.

STIPENDI E SALARI

Il problema è altamente qualificante sia per gli operai che per gli impiegati . Per i primi perchè sono da alcuni anni tartassati, ogni qualvolta che la nostra direzione vuole far passare i suoi propositi ( vedi ora TV a colori ) non esita a ridurre l'orario di lavoro sottoponendo gli operai a duri sacrifici . Per i secondi esistono dei grossi problemi che purtroppo fino ad ora non sono stati risolti come le ferie e la maggiorazione . Per tanto si richiede quanto segue :

Garanzia del salario per gli operai e cioè salario garantito sulla base delle 48 ore settimanali per 4,33 pari a 197,84 ore mensili fermo restando l'orario lavorativo di settore .

Settimana lavorativa di 5 giorni a tutti gli effetti compresi il periodo feriale per gli impiegati e operai .

Definizione del problema maggiorazióné per gli impiegati .

DIRITTI SINDACALI

Riconoscimento a tutti gli effetti del C-,-2siglio di Fabbrica come da Statuto dei Lavoratori.

Possibilità al Consiglio'di Fabbrica di usare ogni qualvolta lo ritenga necessario il microfono per comunicare ai lavoratori l'attività sindacale .

Quanto sopra detto è molto importante perchè riconoscendo il Consiglio di Fabbrica potre mo organizzarci per opporre alla nostra direzione una più valida organizzazione all'interno della fabbrica, che possa intervenire immediatamente ogni qualvolta è necessario

Le richieste riguardanti gli ambienti di lavoro tuteleranno la nostra salute perchè oggi non vogliamo più qualche lira per rischiare la nostra pelle e la nostra salute bensì vogliamo che il nostro posto di lavoro sia sicuro al cento per cento. La più importante è senz'altro il riconoscimento del consiglio di fabbrica che ci permetterà di tutelare tutte queste conquiste: dal controllo dei tempi di saturazione, agli ambienti malsani, fino al controllo delle categorie (problema molto importante per le fabbriche del nostro ramo). La quattordicesima vogliamo che sia veramente tale a tutti gli effetti. In seguito su queste pagine verranno ampliati questi problemi. Ma ora non è più il momento di fare chiacchiere, ci vogliono i fatti, e tutti noi siamo chiamati a lottare per avere un futuro migliore e finalmente un futuro sicuro.

OPERAI
IMPIEGATI

Calcio: (Dal nostro inviato) Qui S. Siro (piccolo stadio) — Si è appena concluso lo scontro fra gli acquisitori n maglia bianca ed i disegnatori in maglia rossa,, con la vittoria di questi ultimi per cinque reti a tre.

Intervistiamo subito Gitti allenatore e artefice della vittoria dei rossi che sbotta: « Siamo i più forti ». Osserviamo Ponzini 'e pensiamo che ha ragione.

E' la volta di Foletti, allenatore dei bianchi: « Con un altro portiere sarebbe stato diverso ». Anche Foletti ha ragione: se i rossi avessero messo in porta un paralitico forse...

In breve la partita:

Arbitro lo bello, pardon, Conte. Inizio vivace. De Rosa salva una palla-gol di testa.

Premono i rossi, la difesa dei bianchi ha un vuoto sulla sinistra dove c'è un dottore che sta ancora pensando come colpire la palla.

Ponzini segna al 15°: uno a zero per i rossi.

Finalmente Antoniotti calcia la palla in avanti: Grieco parte in fuga, è solo, entra in area, è ancora solo, evita di un soffio il portiere Nobili ed è in rete insaccato nell'angolo basso, sempre solo, senza pallone.

Vediamo ora una bella triangolazione, Melli-Paris, ma sarà Cereda a smarcare Paris che segnerà un bellissimo gol al volo di sinistro. Pareggio.

:Passano solo due minuti e l'ottimo Passalunghi riporterà i rossi in vantaggio.

Antoniotti ora tocca il suo terzo pallone; qualcuno in tribuna mormora che stia per scoppiare.

Lottano i bianchi alla ricerca del pareggio con i bravi Sivelli e Medaglia, ma li contrastano bene Spinazzola e Semenzato ai quali danno respiro le solitarie fughe di Dominoni.

II primo tempo si chiude con Felisini che si esibisce di testa.

Tutti a riposo.

Commenti 'vivaci fra il pubblico abbastanza numeroso, specie le donne che non si sono mai stancate di incitare i loro beniamini:

Inizio secondo tempo:

Foletti stregone ha operato una sostituzione: entra Cornicioni al posto di Grieco. Mossa indovinata? Staremo a vedere. Resta il fatto che il detto « Ogni botte 1à il vino che ha » allude alla qualità e non alla quantità come pensiamo l'abbia interpretato Foletti opponendo un Grieco ad un Ponzini.

Ritorniamo alla cronaca.

Campo illuminato dai riflettori.

Rete di De Rosa dopo alcuni minuti di gioco.

Siamo 3 a 1 per i rossi.

Notiamo Colombi, massaggiatore dei bianchi, che cammina nervoso ai bordi del campo, è in maglione pesante, calzoni corti e berretta in testa, in mano un secchio con dentro una bottiglia; pensiamo sia barbera...

Ad un certo momento getta in campo qualcosa che i bianchi ingurgitano. Cosa sarà?

Veniamo a sapere che non verrà effettuato l'antidooping.

Sta di fatto che ora Melli riesce a segnare: siamo 3 a 2.

Riprendono il ritmo i rossi e Passalunghi segna ancora.

Gioco alterno; fallo di mano di Cornicioni: è la seconda volta che tocca la palla; sulla prima si era prodotto in un elegante passaggio ad un avversario.

Tira Passalunghi, fuori di poco. Contropiede dei bianchi e gol di Cereda.

Passano tre minuti appena e Passalunghi segnerà il suo terzo gol, questa volta su punizione per un fallo di Paris. E' il quinto che Tognocchi incassa.

Medaglia su ?onZini. Illuso' Siamo verso la 'fine, battibee•chi vivaci in tribuna.

La più accaldata è la segretaria ui dirigenza dei bianchi che ad n certo punto minaccia i tifosi _vversari di far loro le pernacchie se non smettono di gridare.

Attimo di suspance. • E se confondesse il significato fra suono vocale e rumore ventoso?

Rapide occhiate al retro della tifosa, rapido calcolo: è meglio assecondaria.

Fine della partita. In fretta agli spogliatoi e tutti, tifosi e giocate • ri, al ristorante.

La partita continuerà a fasi alterne, da notare solo un tentativo di placcaggio da parte di

Pugilato:

...Si è con. luso al primo round l'incontro fra un lavoratore ed il dott. Montes rimasto subito orbato degli occhiali

Dottore, 1< nobile arte non fa per lei. Pro v i con la musica, si ricorda lo « scacciapensieri »?

Sci:

... Sembra che il tentativo di formare una compagnia sciistica fatto dal dott. Crosta non abbia avuto esito positivo ... .

Dottore, la gente certe cose non le dimentica, specialmente la sua personale valutazione degli impiegati. Compagnia significa comprensione, rapporti sociali, soddisfazione reciproca. Faccia un esame di coscienza dottore e capirà perchè è fallita la sua iniziativa.

AR.5103ATT SPORT AZIENDALE

Caro Apì'iscatole, vorrei richiamare quelle persone che in occasione della morte di un ravoratore in fabbrica hanno reclamato perchè, a detta di loro, potevano bastare 5-10 minuti di sospensione. E' una vergogna pensare sempre ai propri _interessi anche quando c'è da- rispettare un morto, un nostro compagno. Per questa gente. è, chiaro che la vita di un uomo vale meno di quattro soldi. Hanno ragionato proprio come uno sporco capitalista. Scusami 'per questo sfogo ma era necessario e ti ringrazio di avermene data la possibilità.

Siamo un gruppo di ragazze e al mattino entriamo in fabbrica come tutte le nostre colleghe per lavorare, ma con una differenza: noi non sappiamo mai dove è situato il nostro posto di lavoro, in quanto continuiamo ad essere spostate da un reparto all'altro, con la speranza che venga anche per noi il giorno che potremo avere .un posto di lavoro fisso. Ma finora non hanno saputo darci che PAROLE!!!

Le parole sono facili da dire, specialmente se vengono dette da persone ad un certo livello! Però i. fatti non si vedono MAI!!!

PARLIAMO DI MENSA

Ci siamo sempre resi conto dei vari problemi tecno-logistici che la mensa comportava per la direzione IRT, ma, dopo le assicurazioni dateci circa una sistemazione definitiva nella distribuzione e preparazione dei pasti, siamo rimasti oltremodo sorpresi circa la maggiore pulizia che solo una nuova lavastoviglie farà.

Forse ora si mangia meglio?

Forse prima si •mangiava più sporco?

Caro Apriscatole,

sono con te e mi servo di te per alcune considerazioni. Le ore di assemblea da noi tutti conquistate a costo di duri sacrifici non vengono considerate nel loro giusto valore da parte di molti operai ed operaie i quali, in occasione delle medesime, restano nei reparti o vanno altrove a svolgere attività che nulla hanno a che fare con i problemi di lavoro. Sanno forse già tutto? Desidero ricordare loro che siamo in un'epoca nella quale non è più ammissibile questa fprma di assenteismo (salvo che questa non sia intenzionale) quando tutta la classe operaia è in lotta per maggiori conquiste nella certezza di una futura unità sindacale.

Vi-è una linea « lo stereo » la quale se dovesse funzionare (diciamo dovesse, perchè sono più di 4 mesi che dovrebbe funzionare) sarebbe strapiena di personale sempre che le PAROLE che ci vengono dette in risposta alle nostre richieste, siano vere; infatti quali sono le risposte che ci danno? « Aspetti che vada lo stereo, poi vedrà che le troveremo.un posto fisso », però noi continuiamo ad essere spostate da un reparto al,galtro, siamo cioè senza « fissa dimora »!

Oltre a ciò non possiamo mai guadagnare un cottimo adeguato, perchè quando cominciamo ad apprendere il ciclo di lavorazione, veniamo regolarmente « spedite » in un altro reparto con la conseguente perdita del cottimo che avremmo guadagnato se fossimo rimaste in quel posto di lavoro.

Il malcontento del pasto in mensa aumenta e ben poca gente si ritiene contenta

Su l'argomento non chiediamo d'esser serviti ma che posate e vassoi siano puliti

Non basta ogni tanto essere carini . offrendoci bistecchina e raviolini Mangiando con poca soddisfazione fai presto a riempire tutto il bidone

Quei bidoni che andranno fatali ad ingrassare i pasciuti maiali

Caro Apriscatole,

è ora di smetterla con questi « Crumiri »• ignoranti che continuano a lavorare il sabato ed anche le domeniche. Bisogna ricominciare a mettere i, loro nomi esposti in mensa, così ognuno può vedere chi sono (che poi sono sempre i soliti) ed isolarli fargli capire che chi si comporta così non è degno di vivere fra gente civile. Speriamo che questo. mio scritto abbia un seguito.

Come se ciò non bastasse ci accusano di assenteismo e di non collaborazione in quanto la nostra produzione è praticamente nulla; ma vogliamo però dire alla nostra direzione che ci accusa di tanto, che anche noi siamo esseri umani e non animali o semplici pedine da scacchiera. Ci dica poi la direzione o chi per essa: a chi non viene a mancare una buona dose d'attenzione e d'iniziativa vedendosi considerate così - male da oramai troppo tempo?!

Pensiamo che con un po' di buona volontà, cioè con meno parole ma con più FATTI da parte della gente che ci comanda potremo anche noi al più presto avere un posto di lavoro fisso, e nello stesso tempo un lavoro adeguato alle nostre capacità.

E la posta ia [d si ie 3IO si a i li

DALLA QUINTA PROBLEMI DEI LAVORATORI-STUDENTI

ti i lavoratori in quella posizione subalterna stabilita in precedenza impedendo di fatto ogni effettiva promozione personale.

Anche quest'anno si è verificato il caso di un lavoratore, diplomato dopo sei anni alla scuola serale, che non è riuscito ad ottenere dall'Azienda un riconoscimento dei suoi sacrifici. Questo lavoratore, un certo Sbordone, che diversi dipendenti hanno avuto modo di conoscere, ha dovuto infatti licenziarsi per ottenere altrove ciò che in questa Azienda gli è stato negato. Ecco dunque il problema che maggiormente interessa i lavoratori-studenti: è in definitiva un problema di mansioni e di qualifiche con cui poter esprimere le proprie capacità e la propria personalità. Anche se a qualcuno può sembrare un'asniraziOne borghese questa è la verità. La molla che spinge il giovane lavoratore è quel desiderio di promozione sociale che gli consenta di uscire da uno stato di subordinazione, soprattutto morale, nella quale è tenuta tutta la classe operaia. Tutti gli altri problemi: mezz'ora giornaliera di permesso retribuita; permessi retribuiti per la preparazione agli esami; permessi di fine anno scolastico; premi concessi al conseguimento del diploma o della laurea, sono soltanto dei mezzi a disposizione del lavoratore-studente affinchè possa continuare gli studi.

Ma il vero problema resta quello dell'inserimento nella organizzazione aziendale in relazione alle sue mutate capacità che non vengono adeguatamente prese in considerazidne nella nostra azienda. A questo proposito non si può che assumere una posizionè critica nei confronti di alcuni articoli del contratto nazionale di lavoro, ria di ciò se ne parlerà in altra occasione.

Comunicato FAS

In una lettera alla C.I. il Consiglio di Amministrazione del F.A.S., dopo aver esposto gli argomenti discussi nella riunione 30.3.71 comunica che l'integrazione malattia viene, portata dall'80% al 100 a partire dal 1» gennaio 1971.

La richiesta del pagamento del 50% dei giorni di carenza non è invece stata accettata per motivi di bilancio ampiamente esposti nella lettera citata che è possibile visionare in C.I..

Note della Redazione

Questo primo numero dell'Apriscatole indubbiamente darà adito a molte critiche; noi chiediamo che queste critiche non nascano e muoiano solo nei Reparti o negli Uffici, ma vengano portate al _ Consiglio di fabbrica.

E' in questo modo che potremo migliorare il nostro giornale, poichè per noi miglioìarlo significa renderlo come meglio piace a chi lavora.

Il Consiglio id Fabbrica

solo NON CONTI NIENTE • uniti ED ORGANIZZATI SI E' FORTI • tscrivdt AL SINDACATO FIRMA
LA DELEGA

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L'Apriscatole1 by fondazioneisec - Issuu