ALFA SUD
BOLLETTINO DELLA SEZIONE SINDACALE AZIENDALE FIOM-CGIL
L'Alfa-Sud è una industria nuova, in via di formazione, anche se il suo nascere è stato accompagnato da polemiche sulla validità della sua costituzione come elemento di rottura di una politica economica che relegava al Sud solo industrie marginali.
Lasciamo però agli economisti il compito di dare una risposta ai vari interrogativi di ordine economico e cerchiamo di affrontare i problemi più strettamente connessi al tipo di gestione del personale che l'azienda ha intenzione di attuare.
La caratteristica delle industrie a partecipazione statale è quella di comportarsi nei confronti dei dipendenti secondo le più grette tradizioni capitalistiche: sfruttamento della mano d'opera, dequalificazione dei tecnici, alienazione sul lavoro, nè più nè meno di Fiat, Borletti e soci.
Ma a questo si aggiungono mali peggiori, le industrie a partecipapazione statale sono il centro di enormi intrallazzi politici in quanto tutti i partiti di governo (e non) vi operano a man bassa per conquistarsi posizioni di potere.
E questo si ripercuote anche sui lavoratori; si fa carriera solo se si. è appoggiati da questo o da quel partito, perfino i sindacati talvolta sono coinvolti in questa scalata a posti di responsabilità. Spese enormi per i dirigenti, spesso in soprannumero e paghe basse per il personale comune, la corruzione si esplica ai più vari livelli, tutto, prima o poi, si sporca cd il singolo dipendente si trova nella impossibi lità di resistere e si « adegua ».
L'inizio della Alfa-Sud potrebbe rappresentare fino da ora una buona possibilità per impedire che anch'essa si trasformi anche se molto male già è stato fatto, in un solito « porcile », ma per fare questo occorre la mobilitazione di tutti coloro che sperano di potere modificare la realtà del nostro paese. Possibili soluzioni?
L'Unione di tutte le forze: cioè operai in primo luogo, poi i tecnici e gli impiegati che rifiutano la logica del « carrierismo » fatta a spese degli altri. Occorre iniziare a lottare fino da ora e non
solo in temi marginali come i trasferimenti o la mensa. Anche se questi ultimi sono importanti problemi, non spostano la realtà politica della azienda. Battiamoci per la gestione dei lavoratori, per una prevalenza del lavoro sul capitale, non cediamo alla tentazione di gestire una piccola parte del potere in azienda; facciamo sentire il nostro peso anche per le scelte fondamentali.
Se saremo uniti e consapevoli potremo vincere la battaglia, dopo sarà troppo tardi.
marzo 1970
Casa é per noi il Sindacato
?
Vorremmo iniziare con questo numero un dibattito, aperto tra tutti i lavoratori dell'Alfa-Sud su quale debba essere il ruolo delle Organizzazioni Sindacali prossimi anni. Abbiamo già ottenuto un contributo da parte di un impiegato che riportiamo e che ci pare sia molto interessante perché se da un lato pone in evidenza ritardi e manchevolezze del Sindacato (questo discorso forse meriterebbe di essere approfondito) mette anche in forse il ruolo del sindacato inteso come strumento di contrattazione, rivendicandogli una funzione molto più « politica ».
Su questo giudizio anche noi concordiamo, rifiutiamo una immagine di sindacato di tipo tedesco o svedese, per non parlare del sindacato americano molto più simile ad una associazione per delinquere che ad uno strumento dei lavoratori.
Ma allora, quale deve essere il modello? Parlare dr modelli o di schemi non ha molto significato, il sindacato deve essere quello che i lavoratori via via decideranno, ma occorre fino da ora chiarire quali sono gli obiettivi finali che esso si propone e questi obiettivi sono la presa del potere da parte dei lavoratori sottraendolo all'attuale classe dominante: la borghesia ed il capitalismo.
Siamo convinti che tutto ciò non chiude il discorso, anzi apre la strada a future discussioni a cui invitiamo tutti i lavoratori a partecipare in maniera franca e spregiudicata.
Per l'unità sindacale
Da varie parti si è levata l'accusa, non completamente infondata, che il sindacato sarebbe uno strumento di appianamento degli attriti fra padronato e classe lavoratrice, e soprattutto che gli or-
ganismi sindacali non sarebbero l'espressione della volontà delle classi lavoratrici ma apparati burocratici e autoritari che imporrebbero una propria politica strumentalizzante non rispondente alle reali esigenze dei lavoratori.
In effetti in molte fabbriche il sindacato ha realmente assunto queste posizioni, per questo dicevamo che l'accusa non era completamente gratuita.
Siamo convinti che i problemi del lavoro e dei sindacati non siano certo risolvibili con falsi ottimismi e roboanti appelli all'unità.
La situazione in Italia del lavoro e dei sindacati è grave e non serve a niente nascondercelo.
Il prendere atto da parte nostra di questa situazione non è un atto di umiltà, ma l'affermazione della nostra volontà di costruire un sindacato nuovo, libero da pressioni e speculazioni varie.
Un sindacato che sia realmente l'esrpessione della volontà dei lavoratori.
Il mondo del lavoro è irto di
problemi che bisogna risolvere e risolverli è compito dei lavoratori uniti.
Per questo chiediamo a tutti i lavoratori di qualunque estrazione politica di fare conoscere la loro volontà e di mettersi quindi all'avanguardia del movimento sindacale.
Nelle prossime settimane, i lavoratori dell'Alfa Sud verranno invitati a partecipare a dibattiti su vari problemi del lavoro e dell'Alfa Sud; problemi che sono quelli della casa, dell'inquadramento politico delle aziende a partecipazione statale, della alienazione del lavoro, della dequalificazione ed altri.
Ci auguriamo che queste iniziative trovino uno sbocco concreto con la partecipazione attiva dei lavoratori alla soluzione dei loro problemi.
Se vogliamo un sindacato libero e democratico è necessaria la massima unità e partècipazione dei lavoratori.
Il lavoratore è il sindacato non un suo strumento.
Un impiegato ALFA-SUD
CASA : servizio sociale
Quando ci poniamo il problema della scuola o degli ospedali è implicito che intendiamo parlare di servizi estesi a tutti, e gratuiti (anche se siamo ancora ben lontani da ottenerli). Giunti alla casa, invece molti non sono ancora convinti che anche questo, pur essendo un problema sociale molto importante, debba essere considerato sullo stesso piano dei precedenti e quindi debba essere affrontato in termini altrettanto radicali.
Pretendere una casa, civile, economica, non un alveare, con facilità di mezzi di trasporto è secondo noi una rivendicazione legittima.
Come arrivare a questo? Non si tratta certo di un problema semplice ma per essere affrontato occorre porsi in una giusta dimensione della realtà. Cosa incide nel
costo delle abitazioni? Principalmente i terreni fonte di speculazione e che rappresentano per le grosse società che li posseggono enormi rendite parassitarie. Proposta: esproprio delle aree (anche nella nostra Costituzione sono previste limitazioni al diritto di proprietà per interessi sociali).
Ma se questo discorso vale per le città in cui tutti viviamo, diverso è il caso di una azienda che si insedia in un nuovo territorio, trasformandone totalmente la precedente struttura, facendo aumentare il costo delle abitazioni che diventano scarse, gravando sulle collettività i costi dei servizi sociali, quali ospedali, strade ecc..
A Torino, per esempio, è stato valutato in 6 milioni all'anno il costo di ogni operaio che la Fiat fa venire dal Sud.
I lavoratori chiedono pertanto
che non sia la collettività, e cioè ancora i lavoratori a dover pagare le spese di impianto delle industrie ma che queste, all'atto della loro installazione provvedano a loro spese, alle strade, alle case, agli ospedali o perlomeno contribuiscano in buona parte in concorso con gli enti locali.
In concreto adesso cosa succede, cosa è successo a Pomigliano?
La speculazione edilizia in cui non mancano capitali pubblici, IRI in prima linea, si accaparrano i terreni intorno alla fabbrica, costruiscono case con cui lucrano miliardi attingendoli dalle tasche dei lavoratori. Noi chiediamo che l'Alfa-Sud si sobbarchi l'onore di costruire lei le case e che i lavoratori paghino affitti più che ragionevoli in proporzione ai loro stipendi.
111,41CCO DEI FITTI
MANO PAMONI MANO/IMO PlIEZZI
STRUMENTI SINDACALI E TESSERAMENTO
Con il Contratto di Lavoro, oltre ai miglioramenti economici abbiamo acquisito importanti innovazioni normative ed ulteriori diritti sindacali.
Sono state cioè stabilite maggiori e più efficaci possibilità di intervento delle Organizzazioni Sindacali, a livello di fabbrica, in merito alla corretta applicazione della regolamentazione contrattuale per quanto riguarda l'orario di lavoro e lo straordinario, i provvedimenti disciplinari, l'inquadramento professionale, gli aumenti di merito ed i trasferimenti degli impiegati e ad altri istituti che il contratto sancisce.
Innovazioni normative e diritti sindacali che devono essere premessa per un nostro maggior potere contrattuale nel fabbrica a sostegno delle nostre necessità e condizioni di lavoro.
Però questo non è tutto.
E' necessario che al salto di qualità del contratto corrisponda un potenziamento quantitativo e qualitativo delle strutture sindacali su scala generale ed in particolare a livello di fabbrica. Dobbiamo poter disporre di sempre più efficaci strumenti sindacali che ci permettano, non solo la corretta applicazione del contratto di lavoro, ma che facciano del Sindacato una forza sempre più efficiente al servizio dei lavoratori.
Il Sindacato deve perciò migliorare la sua azione formativa di attivisti e di quadri ai vari livelli e deve avere la possibilità di poterne disporre in misura maggiore anche a livello aziendale, per esplicare sempre più efficacemente la sua funzione.
Per soddisfare queste necessità organizzative presterà la massima attenzione ai corsi sindacali, accessibili a tutti gli attivisti e lavoratori che intendano dare il loro contributo nell'organizzazione; dovrà rafforzare gli organismi vertenziali ed assistenziali per una sempre più efficace tutela dei lavoratori; dovrà potenziare ulteriormente tutti i suoi strumenti di elaborazione rivendicativa, di informazione e di stampa.
Per attuare tutto questo il Sindacato ha però la necessità di
mezzi finanziari adeguati. Questi mezzi hanno una sola fonte: i lavoratori.
Perciò, anche da questa premessa, scaturisce la necessità di una sempre più ampia adesione organizzata dei lavoratori al Sindacato.
La lotta contrattuale non è stata solo un'azione rivendicativa ma ha visto la notevole partecipazione elaborativa e decisionale dei lavoratori. Ha visto la continua mobilitazione di operai, tecnici, impiegati ed ha confermato lo slancio generoso dei giovani.
Ciò ha fatto cadere molti tabù; è crollata l'assurda «pregiudiziale » sulla contrattazione integrativa; è stata imposta al padronato una trattativa rapida senza sospendere gli scioperi; ha permesso la conquista del diritto di assemblea e di nuovi strumenti di potere in fabbrica.
Certo, altri problemi più generali, come quelli della riforma fiscale, della casa, dell'assistenza sanitaria, dell'occupazione e delle libertà, sono all'attenzione dei lavoratori.
E' perciò necessario raccogliere ed utilizzare l'immenso patrimo-
nio di energie e di esperienze prodotti nel 1969; occorre rendere permanente ed attiva la forza contrattuale, unitaria, espressa per risolvere positivamente anche questi fondamentali problemi.
Da qui prende corpo e credibilità l'obbiettivo di conquistare tutti i lavoratori metalmeccanici al Sindacato: per consolidare l'unità di classe, per rinnovare e vivificare la vita del Sindacato, per costruire assieme il Sindacato unico a cominciare dalla fabbrica.
L'invito ad aderire al Sindacato non è un'espressione sentimentale riferita all'aspirazione unitaria dei lavoratori, ma parte dalla necessità di potenziare l'Organizzazione Sindacale per renderla sempre più efficiente e perchè divenga più protagonista della vita sa ciale del paese a sostegno degli interessi dei lavoratori.
Questo invito deve essere raccolto da tutti i lavoratori perchè la volontà da loro espressa durante le lotte, recenti e passate, abbia a concretizzarsi nell'adesione al Sindacato. Ciò renderà la loro forza più incisiva e determinante per il rapido raggiungimento di obbiettivi più avanzati.