Zona tre(1)

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Mensile della zona Venezia Buenos Ayres. Novembre 1974. Numero 1, anno I, in attesa di registrazione. Direttore responsabile Pierluigi Muzio. Amministratore Piero Pirovano. Redazione Via Spallanzani 32 Milano. Distribuzione gratuita.

Comitato di redazione: Patrizia Collini, Emanuele Gatti, Luigi Magni, Roberto Migliavacca, Carlo Montalbetti, Giovanni Mozzi, Salvatore Palermo, Giulio Pirovano, Sergio Romero, Luca Rodondi, Claudio Songa. Ind. Grafica Valle Olona, Varese

UNA SCUOLA DEMOCRATICA?

Dipenderà dalla presenza effettiva di genitori, studenti e insegnanti negli organi collegiali - Il distretto per un effettivo e pieno diritto allo studio

Si parla dovunque di elezioni scolastiche assai prossime, che sono definite, nei particolari tecnici ed organizzativi, dalla ordinanza ministeriale che rende operanti i Decreti Delegati applicativi della ben nota Legge 477. L'anno scolastico, iniziatosi tra le incertezze e le difficoltà ormai croniche del nostro Paese che derivano, nella nostra zona come altrove, sia dalla struttura burocratica, sia dalle lentezze con le quali vengono af- stici ed educativi, che deve cofrontati e risolti i problemi — stituire la premessa e la condivivrà un momento essenzial- zione per una partecipazione mente democratico nelle ele- consapevole ai nuovi organi di zioni degli Organi Collegiali. gestione della scuola. Questi, a partire dal febbraio Cambierà allora finalmente la del prossimo anno, dovranno scuola italiana, da tempo in crirealizzare la partecipazione ef- si? Si attuerà quella pacifica rifettiva di genitori, studenti in- voluzione, diretta a rinnovare segnanti e forze sociali alla ge- strutture, metodi, contenuti, e stione democratica della scuo- soprattutto la mentalità della la, da quella materna agli isti- gente? tuti superiori.

Anche i genitori dunque saranno chiamati a questa nuova, ma antica responsabilità (che non è solo un diritto, ma è pure un dovere non delegabile), e, unitamente agli insegnanti, devono prepararsi ad assumere un ruolo di primo piano nella conduzione di ciascuno classe e di ogni istituto scolastico. Questo diritto-dovere deve essere assolto attraverso una aggiornata informazione, diretta e personale, sui problemi scola-

ASSEMBLEA POPOLARE

Venerdì 13 dicembre alle ore 21 in via Spallanzani 32, si terrà una assemblea popolare :

IL PROBLEMA DELLA

CASA E DELLE CASE

FATISCENTI

A tale assemblea sono invitati in particolare gli abitanti alla destra di corso Buenos Ayres (via Spallanzani, via Melzo, via Lambro, piazzale Bacone, ecc.) che vivono in abitazioni degradate ed in case "fatiscenti".

RIUNIONI CONSIGLIO DI ZONA

Lunedì 9 dicembre alle ore 21 con il seguente Ordine del Giorno:

ESAME DEL PROGETTO

DELLA GIUNTA COMUNALE PER LA

RISTRUTTURAZIONE

DELLA 90-91

Lunedì 16 dicembre alle ore 21 entrambe queste riunioni si terranno nella sede di via Spallanzani 32. La popolazione è invitata ad intervenire.

Dipenderà da noi, dalla nostra effettiva e concreta partecipazione, dalla presenza viva dei cittadini eletti negli Organi collegiali, e anche dai non eletti, riuniti in frequenti e democratiche assemblee, specie nell'ambito del Distretto scolastico, se la legge, pur con i suoi notevoli limiti, sarà operante ed ncisiva. Dipenderà da noi, soprattutto, se questa legge potrà qualificarsi come l'inizio di una reale riforma della scuola italiana, che non può e non deve prescindere dallo spirito, perennemente vivo, dell'antifascismo e della Costituzione repubblicana.

Strutture edilizie, servizi di assistenza sanitaria e di orientamento, sussidi didattici e programmi sono certo carenti o superati anche nella nostra zona, dove la popolazione si addensa nelle aule scolastiche e nelle palestre, creando problemi ed interrogativi a tutti i livelli. In questo quadro la gestione del Distretto dovrà operare per il potenziamento e lo sviluppo delle istituzioni scolastiche ed educative e delle attività connesse, con l'obiettivo del pieno diritto allo studio, della crescita culturale e civile della comunità locale, e del migliore funzionamento dei servizi.

Ci siamo tante volte ritrovati, nell'ambito del Consiglio di zona e delle sue Commissioni, a riflettere, a discutere, a redigere documenti e mozioni finali sui più gravi problemi delle nostre scuole, unitamente ad Associazioni, Comitati, gruppi di genitori e studenti: cercando insieme una soluzione, o quanto meno un rimedio; per dare alla scuola ed alle istituzioni culturali un volto più aggiornato e più democratico.

Ora questa Legge ci offre l'occasione e lo strumento per avviare una effettiva riforma; e quindi per una responsabile partecipazione che ci impegna, al di là delle elezioni, nella costruzione di una scuola rispettosa del pluralismo culturale e delle diversità ideologiche.

Una scuola aperta alla società ed al mondo del lavoro, in cui tutti sappiano e vogliano crescere in una autentica libertà, impegnati — genitori e figli — in un serio e costruttivo di. scorso culturale, in un confronto aperto e sereno che educhi ad una politica concreta, intesa come disinteressato servizio

Nella tabella qui sopra sono indicati schematicamente i nuovi organi collegiali della scuola

LE ASSEMBLEE DEI GENITORI NELLE SCUOLE

PAURE E VOLONTA' DI RINNOVAMENTO

Messa a fuoco l'arretratezza dei contenuti e della didattica

Metterlo:L> in atto quanto era stato giudicato urgente in una mozione della commissione scuola, il consiglio di zona ha invitato direttori e presidi ad indire in ogni scuola assemblee di genitori, con la partecipazione di suoi rappresentanti. Ha preso questa iniziativa in quanto portavoce dell'intera collettività della zona, interessata a che le prossime elezioni per gli organi collegiali si svolgano con la massima e la più consapevole partecipazione, in un modo obiettivamente equo ed onesto, così che non sia scontato il prevalere di chi sa parlare, di chi è istruito, di chi ha tempo a disposizione, ma abbia spazio chi ha qualcosa di giusto da proporre per il buon funzionamento della scuola, essendo questo il luogo dove si formano e si preparano i nuovi cittadini.

L'invito è stato accolto dai presidi del liceo Volta e del- poi hanno sottolineato la ne- luogo la necessità di presenla media di via Tadino, dai cessità di richiamare la scuo- tare le liste dei candidati con direttori delle elementari di la agli ideali della Resistenza i rispettivi programmi) si avvia CaSati e di via Stoppani, e ai principi costituzionali; vicinano. con i quali è stato stabilito altri hanno manifestato il ti- Il consiglio di zona e la sua un calendario di riunioni. Al- more che nella scuola entri commissione scuola perciò si cune, nel momento in cui la politica. Altri ancora han- impegnano nel proseguire scriviamo, si sono già svolte, no posto in rilievo che la fun- nell'opera di stimolo e coorcon una forte affluenza di ge- zione dei genitori è solo con- dinamento di tutte le inizianitori, in un clima di sereno sultiva, che i decreti delegati tive di confronto e dibattito e democratico confronto di servono a poco. sui decreti delegati con l'inidee. Oltre a quella di venire Sostanzialmente però si è tendimento di contribuire, einformati sulle modalità pre- osservato, in tutte le riunio- vitando ogni rigida contrapcise con cui si svolgeranno le ni tenute, una profonda vo- posizione, ad affrontare i proelezioni, l'esigenza che è e- lontà di rinnovamento che blemi concreti dela scuola. mersa soprattutto è stata sottolinea, non solo la matuquella di conoscersi tra geni- rità dei genitori verso i protori da cui la richiesta di riu- blemi della scuola, ma l'esinioni di classe. genza ..ér usare i decreti deSi sono sentiti anche inter- legati, insieme alle altre comventi interessanti e lucidi che ponenti del mondo scolastico hanno messo a fuoco i gravi e dela società, come punto mali di cui soffre la nostra di partenza per giungere a scuola: dalla carenza di ade- una riforma democratica delguate strutture edilizie, alla la scuola. arretratezza dei contenuti e Certo il discorso da farsi della didattica, alla frattura è ancora lungo, ed è nuovo tra scuola e società, scuola per i genitori, mentre le scae mondo del lavoro. Alcuni lenze -elettorali (in primo la.

In questo senso la commissione scuola organizzerà incontri con i genitori nelle Scuole di via Pisacane, dove finora non è stato possibile, e preparerà riunioni con gli insegnanti e gli studenti delle scuole superiori della zona, consapevole della funzione essenziale di queste componenti nel processo di rinnovamento della nostra scuo-

ELEMENTARE CONSIGLIO DI INTERCLASSE PRESIEDE IL DIRETTORE DIDATTICO INSEGNANTI 1 GENITORE PER CLASSE CONSIGLIO DI CIRCOLO PRESIEDE UN GENITORE MEDIA SUPERIORE CONSIGLIO DI CLASSE PRESIEDE IL PRESIDE O DOCENTE DELEGATO DOCENTI 2 GENITORI PER CLASSE DELLA CLASSE 2 ALUNNI CONSIGLIO DI DISCIPLINA PRESIEDE IL PRESIDE 2 DOCENTI 1 GENITORE 1 ALUNNO MEDIA INFERIORE CONSIGLIO DI CLASSE PRESIEDE IL PRESIDE O IL DOCENTE DELEGATO DOCENTI 4 GENITORI DELLA CLASSE PER CLASSE CONSIGLIO DI DISCIPLINA PRESIEDE IL PRESIDE 2 DOCENTI 2 GENITORI DIRETTORE 1 PERSONALE DIDATTICO NON DOCENTE 6/8 GENITORI 6/8 INSEGNANTI GIUNTA DI CIRCOLO PRESIEDE IL DIRETTORE DIDATTICO SEGRETARIO 1 PERSONALE '1 INSEGNANTE NON DOCENTE 2 GENITORI CONSIGLIO DI ISTITUTO PRESIEDE UN GENITORE 6/8 DOCENTI 1 PERSONALE PRESIDE NON DOCENTE 6/8 GENITORI GIUNTA DI ISTITUTO PRESIEDE IL PRESIDE , SEGRETARIO 1 PERSONALE 1 INSEGNANTE NON DOCENTE 2 GENITORI CONSIGLIO DI ISTITUTO PRESIEDE UN GENITORE PRESIDE 1 PERSONALE 6/8 DOCENTI NON DOCENTE 3/4 GENITORI 3/4 ALUNNI GIUNTA DI ISTITUTO PRESIEDE IL PRESIDE SEGRETARIO 1 PERSONALE 1 INSEGNANTE NON DOCENTE 1 GENITORE 1 ALUNNO DISTRETTO SCOLASTICO PRESIEDE UN MEMBRO ELETTO 3 PERSONALE DIRETTIVO SCUOLE STATI GENITORI 5 PERSONALE DOCENTE 6 SCUOLE STATALI 3 ORGANISMI 2 LAVORATORI SCUOLE STATALI 1 (SCUOLE PARIF.) SINDACALI AUTONOMI SCUOLE PARIFICATE 1 PERSONALE 1 PERSONALE DIRETTIVO DOCENTE 1 CAMERA COMMERCIO 2 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DA 7 A 11 RAPPRESENTANTI DEI COMUNI
ZONA TRE ONTZLEI =i MIMICA LJA03
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Per realizzare la democrazia, secondo lo spirito della resistenza, nella vita stessa e nei contenuti nuovi delle istituzioni democratiche, bisogna porre a fondamento dell'esercizio del potere l'accoglimento delle aspirazioni popolari, il soddisfacimento dei bisogni dei lavoratori, stimolando in tal modo lo sviluppo di tutte le energie del paese per l'attuaizone di una politica di riforme. In particolare è importante che a livello di zona, si evitino chiusure o preclusioni al contributo di chi, indipendentemente da impostazioni ideologiche differenti, sia disponibile per un fattivo comune lavoro nel consiglio di zona e. si dichiari coe-

rentemente antifascista.

Il fascismo infatti si isola e si batte sul terreno della chiarezza politica; con la volontà delle forze democratiche di difendere le istituzioni nate dalla resistenza; lavorando per realizzare la democrazia nel senso sopraddetto.

Problemi e strutture

Con la seconda fase del decentramento i nuovi compiti istituzionali del consiglio di zona hanno richiesto un migliore assestamento ed una migliore organizzazione, sia del consiglio di zona stesso (personale, uffici, centro civi-

fascismo - Gli impegni

co ecc.) che delle commissio- ni. È stata, pertanto proposta una struttura di commissioni per operare meglio nellarealtà zonale.

È importante indicare a questo punto che le strutture delle commissioni non sono e non devono esere rigidamente chiuse in se stesse, sia dal punto di vista della partecipazione dei cittadini che per l'approccio ai problemi.

È stata quindi anche ipotizzata una suddivisione in grandi categorie dei problemi della zona, rilevando però la opportunità di strutturare le commissioni in modo che fosse sviluppato un processo di intedisciplinarietà.

LE COMMISSIONI «A PIENO RITMO»

Cosa si fa per la scuola, la casa, la sanità e l'assistenza

La Scuola. Primo fra i problemi esaminati dalla commissione è stato quello dei decreti delegati che in applicazione della legge 477, e completati dall'ordinanza ministeriale del 14 novembre scorso, prevedono la gestione sociale della scuola. Si è parlato di una «nuova scuola», dove, accanto ai docenti, soggetti attivi siano i genitori, coadiutori e responsabili nella formazione dei giovani. Si sono avute alcune assemblee serali con i direttori ed i presidi, durante le quali oltre alla discussione sui decreti delegati (in vista delle prossime elezioni degli «organi collegiali») non si è mancato di considerare l'annoso problema dell'edilizia scolastica.

Le aule di via Gambini verranno finalmente assegnate agli studenti del Liceo Volta, mentre quelle di via Boscovich potrebbero essere rese agibili a breve scadenza alleggerendo le scuole materne di via Benedetto Marcello e Tadino.

Urbanistica. Questi i punti principali con cui possiamo riassumere l'attività della commissione urbanistica: a) difesa delle caratteristiche e dell'ambiente sociale di Porta Venezia. Applicando le indicazioni del consiglio di zona, la commissione urbanistica si è posta il problema della salvaguardia della presenza dei ceti popolari e medi di Porta Venezia minacciati di allontanamento dalla speculazione edilizia.

b) Vendite frazionate: in molti caseggiati le grandi proprietà immobiliari per aggirare la legge sul blocco dei fitti che protege gli inquilini

dalle peggiori speculazioni, promuovono vendite frazionate di singoli appartamenti. In questo modo cercano di lucrare forti guadagni quasi sempre in vecchi caseggiati, costringendo i nuovi piccoli proprietari dei singoli appartamenti a sempre più onerose spese di manutenzione, conseguenza questa che porta agli aumenti dei canoni di affitto, minacciando di sfratto dopo qualche anno gli inquilini.

Case fatiscenti: strettamente legato al problema precedente, in accordo con la commissione igiene e sanità e con la commissione partecipazione, il nostro lavoro tende a fare applicare nel modo più corretto il regolamento di igiene nelle case fatiscenti (numerose nel nostro rione), mentre si inviano ed invieranno ingiunzioni ai proprietari da parte della amministrazione comunale. Da ciò la necessità di un regolamento edilizio e di revisione del piano regolatore generale. L'esame delle proposte della amministrazione che il consiglio di zona deve fare, a norma del regolamento sul decentramento amministrativo, del nuovo regolamento edilizio e della revisione del piano regolatore è uno degli atti fondamentali della commissione del consiglio di zona.

Edilizia scolastica: ottenere in tempi più brevi la scuola di piazza Bacone (materna, elementare e media inferiore) per migliorare le condizioni di affollamento delle altre scuole.

Sanità e Assistenza Sociale. La commissione sanità e si-

Le caratteristiche della zona sono quelle tipiche di un quartiere sub-centrale investito da fenomeni di valorizzazione della rendita di posizione, con ben precise conseguenz ecome una congestione generalizzata; uno sviluppo accelerato del terizario; una trasformazione della residenza da medio-popolare a residenza di luso e difficoltà di traffico.

Territorio la commissione sanità e sicurezza sociale per affrontare problemi che possono essere così suddivisi: servizi sociali sanitari ed assistenziali; ecologia; vigilanza igienica. Da tale problematica è derivata l'opportunità di costituire gruppi di lavoro che si interessino a specifici problemi quali l'assistenza agli anziani, agli handicappati e agli emarginati; controllo della salute pubblica; il verde pubblico; i rapporti con gli enti mutualistici ed assistenziali della zona.

La prospettiva è quella della progressiva accentuazione di tali fenomeni, con la graduale riduzione della presenza dei ceti medio-popolari, della creazione di un quartiere selezionato socialmente e funzionalmente, dell'aggravamento dei problemi di accesso e di traffico.

I problemi e gli argomenti da affrontare pertanto sono: pianificazione di zona e nuovo piano regolatore; nuovo regolamento edilizio; esame licenze edilizie; residenze medio-popolari: contratti, affitti, rinnovo del blocco degli affitti, vendite frazionate, utilizzo leggi 167 (edilizia popolare) e 865 (legge sulla casa); standard urbanistici.

Commercio

La lievitazione dei prezzi dei generi alimentari ha fatto ritenere opportuno rimettere in funzione una specifica commissione denominata « commercio e controllo prezzi ».

Questa commissione si interessa inoltre delle strutture commerciali nonché del piano di distribuzione e delle vendite della zona.

Cultura

curezza sociale, si compone dei segueni tre gruppi di lavoro: ecologia, servizi sociali e assistenza geriatrica, servizi sanitari di base e rapporti con gli enti locali e gli operatori sociali. Tali gruppi hanno svolto l'attività più recente in ordine ai problemi dell'assistenza geriatrica e della situazione relativa ai corsi di ginnastica correttiva e medicina scolastica della scuola elementare e media delle vie Tadino e Casati.

Sulla base di una serie di proposte della commissione ed approvate dal consiglio di zona all'unanimità nella seduta del 16 settembre 1974, il gruppo di lavoro per l'assistenza geriatrica ha avuto un incontro con il personale del centro geriatrico comunale di via Andrea Doria, presso la sezione loreto dell'INAM, per acquisire quegli elementi conoscitivi sulla situazione assistenziale sanitaria e domiciliare avviata da circa un anno dal comune di Milano in collaborazione con l'INAM, per stimolare l'assistenza ai numerosi anziani della zona di porta Venezia.

Successivamente si è impostato un coordinamento fra gli operatori degli enti assistenziali della zona. Vi partecipano: il centro geriatrico e la condotta medico-assistenziale del comune, la pia opera S. Vincenzo, il centro igiene mentale della provincia ed il consiglio di zona.

Dietro richiesta dell'organizzazione della scuola di via Tadino e Casati è stato sollecitato il rapido avvio dell'inizio dei corsi di ginnastica medica in questa scuola, che ne è ancora priva.

Da tale problematica è derivata l'opportunità della costituzione di una commissione urbanistica articolata in due gruppi di lavoro: uno per la pianificazione di zona, piano regolatore, regolamento edilizio, licenze, standard urbanistici e una seconda per i problemi della casa (affitti e contratti, vendite frazionate, ecc.). È stata inoltre costituita la commissione trasporti per affrontare le questioni relative ai servizi pubblici di trasporto e al traffico.

Istruzione

I problemi da affrontare sono stati ricondotti alla opportunità di creare un rapporto tra le strutture scolastiche (carenti) e i contenuti educativi (talvolta superati) con la tematica sociale e culturale in cui è inserita la comunità.

La commissione scuola e educazione si è articolata quindi in tre gruppi di lavoro: edilizia scolastica; gestione amministrativa della scuola; didattica e contenuti.

Sanità e assistenza

L'istituzione dei comitati sanitari di zona (legge regionale 37) non è stata l'occasione per l'amministrazione comunale di svuotare di competenza e significato i consigli di zona in materia di igiene e sanità, poichés e è vero che i comitati sanitari di zona hanno competenza in tale mah teria, rimangono tuttavia scoperti importanti settori che si riallacciano alla problema. tica sanitaria ed assistenziale. È stata pertanto costituita

L'utilizzo del tempo libero è diventato sempre più un fatto sociale.

La commissione «Tempo bero » si occupa della organizzazione di incontri culturali e scientifici; delle biblioteche e delle manifestazioni popolari e sportive.

Partecipazione

I rapporti con le istituzioni zonali sono il punto di for-. za del consiglio di zona, al quale è demandato un potere «politico» gestionale della zona. La conoscenza pertanto della realtà zonale e il rapporto diretto con i cittadini, dà la misura del reale valore democratico dell'attività del consiglio di zona.

Il problema della partecipazione vede così impegnato il consiglio di zona nei rapporti con i gruppi spontanei della zona; nell'attività di stampa e propaganda e nella promozione dì nuove iniziative di partecipazione. Per lo sviluppo del decentramento il consiglio di zona è infine impegnato nell'ottenere dall'amministrazione comunale la effettiva attuazione delle richieste fatte dai consigli di zona (vedi ultima assemblea dei 400) affinché agli stessi vengano attribuiti poteri di decisione effettiva.

Assemblee popolari

Le assemblee popolari sono intese come lo strumento indispensabile per realizzare sia il momento della partecipazione dei cittadini alla vita democratica, sia il momento della verifica della volontà popolare. Esse vengono indette per la discussione dei problemi emergenti nella zona.

2 - Zona Tre
Le differenti ideologie devono essere superate con un comune lavoro nel consiglio di zona - Isolare con coerenza il
L' attività costante di alcuni cittadini della zona

NUOVO MODO PER AMMINISTRARE LA CITTA'

Nell' ultima riunione del c. d. z.

VITTORIE SIGNIFICATIVE CON LA PARTECIPAZIONE

UNA MENSA ALLE SERALI

Le richieste degli studenti lavoratori

Lunedì 25 novembre si è riunito, come era stato annunciato, il consiglio di zona nella sede di via Spallanzani 32. Un pubblico discreto ha assistito alla seduta. In apertura il Consiglio ha ascoltato una delegazione di studenti-lavoratori dell'istituto Einaudi, la quale ha illustrato una mozione, approvata da una recente assemblea studentesca, nella quale veniva espressamente richiesto l'intervento del consiglio di zona Venezia-Buenos Ayres per Successivamente il consiglio contribuire a risolvere il pro- ha ascoltato una relazione della blema della mensa. In sostanza coordinatrice della commissiogli studenti-lavoratori dell'Ei- ne scuola professoressa Cialfi, naudi chiedono che sia possibi- la quale ha illusstrato Pandale usufruire, nelle ore serali, del- mento delle assemblee dei genila mensa della attigua scuola tori nelle varie scuole della noelementare di via Pisacane. stra zona (e di cui riferiamo in Il consiglio si è espresso, per altra parte del giornale). I conbocca di tutti i capigruppo, in siglieri si sono in partocolare modo favorevole nei confronti soffermati sui modi e sulle condella richiesta, ed a tale scopo dizioni necessarie affinché il à.. stata costituita una commis- consiglio di zona possa qualifisione, composta dai consiglieri tarsi come organo unitario al Rossi, Cazzato, Pedroni, Pasqua- di sopra delle parti e come eleli e Marchetti, la quale, unita- mento di stimolo di 'un costrutmente ad una delegazione degli tivo dibattito tra genitori, stustudenti, avrà il compito di por- denti, insegnanti. tare a soluzione il problema. Il coordinatore Zanetti della

Il Consiglio ha affrontato poi commissione sanità ha poi rifela questione del liceo Volta. Si rito sui lavori della sua come convenuto di seguire con la missione, ponendo in risalto due dovuta attenzione il problema argomenti: il problema della della evoluzione della situazio- ginnastica medica nelle scuole ne didattica del liceo., in modo elementari, ed il problema delche sia assicurato un clima di la assistenza agli anziani. responsabile compartecipazione Infine il Consiglio ha accolto di tutte le componenti al buon la proposta del coordinatore delandamento della vita dell'istitu- la commissione partecipazione, to. Ciò in particolare sarà veri- Muzio, per la convocazione di ficato in occasione delle elezio- assemblee popolari per il proni dei membri degli organi col- blema delal casa e delle case legiali previsti dai decreti dele- fatiscenti. fiati.

RIUNIONI DELLE COMMISSIONI

Al momento di andare in macchina ci sono pervenute solo le seguenti date di riunione delle commissioni del consiglio di zona:

Martedì 10 dicembre ore 21 commissione scuola.

Mercoledì 11 dicembre ore 21 commissione partecipazione.

Giovedì 19 dicembre ore 21 commissione urbanistica.

Venerdì 6 dicembre e venerdì 20 dicembre ore 21 commissione sanità.

I cittadini che volessero partecipare alle altre commissioni potranno richiedere informazioni circa le date di convocazione alla segreteria del consiglio di zona, tel. 221185 dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Ricordiamo che le commissioni di lavoro sono: commissione urbanistica commissione scuola commissione partecipazione commissione sanità e assistenza sociale commissione commercio e annona commissione traffico e trasporti commissione per il tempo libero.

Altre battaglie sono in corso - La presenza dei cittadini garanzia come in passato di riuscita

Nel 1968 nasceva il Consiglio di Zona 3, con il compito di consentire alla popolazione della zona Venezia-Buenos Ayres di partecipare attivamente all'amministrazione della città. Nello stesso anno un gruppo di cittadini (Milano 3) indiceva nel salone-cinema di via Settala, 25 un'assemblea sul problema delle scuole. Il «tutto esaurito» dette a questa assemblea un peso particolare. Nel corso della serata fu stigmatizzata la situazione delle scuole della zona. decrepite, pericolanti, insufficienti.

Piazzale Bacone

Per la prima volta compariva, insieme ad altri, un nome: Piazzale Bacone, come sede di un nuovo complesso scolastico.

Lo stesso argomento fu ripreso, qualche mese dopo, da un'altra Asesemblea Popolare indetta dal Consiglio di Zona nel salone-cinema Gonzaga di via Settembrini. In questa sede prese corpo l'idea di localizzare in Piazzale Bacone, suWarea occupata da una ex-rimessa tramviaria, una nuova scuola.

Il gran numero di persone presenti a queste due assemblee impressionò positivamente sia la stampa, che i responsabili della pubblica amministrazione.

Per iniziativa di due Commissioni del C.d.Z.

Costituito un comitato per i vecchi

Interventi coordinati per l'assistenza di zona

Per iniziativa delle commissioni partecipazioni e sanità del consiglio di zona, è stato costituito un comitato di coordinamento permanente per l'assistenza agli anziani presso la sede del consiglio di zona in via Spallanzani, 32.

Tale comitato è composto dall'ECA, dal centro di igiene mentale di via Settembrini 32, dalla condotta comunale di Porta Venezia, dal centro geriatrico INAM di via Andrea Doria, dal patronato ACLI, e dalle conferenze di San Vincenzo delle parrocchie di San Gregorio, Santa Francesca Romana, San Vincenzo e SS. Redentore.

Scopo di questo comitato, che sarà presieduto dai coordinatori delle due commissioni promotrici, Muzio e Zanetti, è di coordinare e sollecitare l'assistenza agli anziani della zona attraverso tutta una serie di concrete iniziative, tra cui quelle per ottenere interventi per il restauro delel case « fatiscenti » (in prevalenza abitate da persone anziane), per il rifornimento a domicilio del kerosene, per la loro tutela nei rapporti di locazione con proprietari di casa.

dal consiglio di zona, che convocò per il 27 ottobre un'assemblea popolare. In tale sede i circa 200 cittadini presenti richiesero tutto l'areta (e non solo una parte come proposto dall'E. C.A.) per i servizi sociali. Nel gennaio '73 l'E.C.A. presentò un nuovo progetto simile al precedente, che destinava solo una parte dell'area ad asilo. Nuovamente il consiglio di zona 3 espresse un parere negativo. Tutta la vicenda è molto complessa; una vittoria appariva fin dall'inizio tutt'altro ch e facile. Per quasi cinque anni si è procveduto fra continue proposte e controproposte, dovendo superare difficoltà non indifferenti. Non è però mai mancato la presenza attiva e generosa dei cittadini, rappresentati da un «comitato per l'area di via Venini» ed appoggiati dal consiglio di zona. Finalmente, qualche mese fa, l'assessore all'urbanistica Salvatore Cannarella annunciò che l'area di via Venini verrà interamente adibita alla costruzione di un complesso scolastico e come tale inserita nel nuovo piano regolatore di prossima stesura. .

Piazza Loreto

Il consiglio di zona 3, forte della massiccia adesione popolare, iniziò allora una lotta -'er ottenere la tanto agognata scuola. t inutile dire che non fu una cosa semplice, perché la Montedison, proprietaria dell'area, non gradiva molto di essere espropriata. Fu necessaria anche una manifestazione popolare indetta dal consiglio di zona, proprio in Piazzale Bacone. Anche in questo caso la generosa presenza dei cittadini, nonostante il tempo inclemente, dette al consiglio di zona nuova forza contrattuale.

Ora finalmente, approvato il progetto, firmato i decreti di esproprio, nell'ex-rimessa tramviaria fervono i lavori di demolizione ed in un futuro abbastanza prossimo i cittadini della Zno 3 possono contare di avere un nuovo complesso scolastico composto da scuola materna, elementare e media.

Via Venini

Nel 1970, mentre si evolveva la vicenda di Piazzale Bacone, 842 cittadini presentarono al consiglio di zona 3 ed all'amministrazione comunale una petizione, in cui si chiedeva di adibire l'area delimitata dalle vie Palestrina, Macchi, Venini e Brianza, a scuola materna, asilo nido e verde pubblico.

Per l'area in questione l'ente proprietario, l'E.C.A. (Ente Comunale Assistenza), aveva già progettato, ed in parte realizzato, un complesso edilizio. Sotto la spinta delyle 842 firme il Comune, che aveva già rilasciato la licenza edilizia, fece sospendere i lavori. Nel settembre del 1972 l'E.C. A. presentò un nuovo progetto che conseitiva, accanto ad un enorme casermone ad uso uffici, la costruzione di un mini-asilo. Il progetto non fu approvato

tro le vendite frazionate degli appartamenti; la richiesta al Comune di « vincolare » parte della zona 3, affinché si possa effettuare un riassetto urbanistico al riparo di ogni forma speculativa ed a favore dei ceti meno abbienti; l'utilizzo a scopi sociali dell'e commissariato di pubblica sicurezza di via Boscovich. Altre ancora potremmo aggiungerne. Sempre comunque la presenza più vasta possibile dei cittadini accanto a consiglio di zona sarà garanzia, come in passato, di riuscita e di soddisfazione per tutti.

INCONTROCON L'ASSESSORE PERGLIANZIANI

Il consiglio di zona e l'assistenza agli anziani: venerdì 11 dicembre alle ore 11 l'assessore comunale all'assistenza e beneficenza Valentini riceverà una delegazione del consiglio stesso per affrontare i problemi inerenti l'assistenza agli anziani abitanti nella nostra zona.

Un'altra battaglia che vale la pena ricordare è quella riguardante l'area delimitata da Piazzale Loreto - viale Abruzzi - via Porpora. Per quest'area era stato approvato un progetto di un albergo-centro comerciale di 23 piani (circa 70 mt.). I lavori erano a livello scavo, quando i consigli delle zone 3-10-11-12 indissero un'assemblea congiunta, per decidere le sorti dell'area. 11 4 marzo 1973 i cittadini delle quattro zone, riuniti nel cinema Argentina, richiesero l'utilizzo dell'area per un complesso scolastico. Seguirono numerosi interven; ti da parte dei consigli di zona interessati presso l'amministrazione comunale, finché nei primi mesi del '74 la licenza edilizia fu dichiarata decaduta e i lavori sospesi. t stato ripetutamente chiesto, per l'area in oggetto, l'esproprio per pubblica utilità da parte del consiglio di zona 11 (competente per territorio) e si conta che presto un progetto in tal senso venga elaborato dall'assessorato competente. Inoltre l'area è stata inserita nelle richieste di «vincolo» per usi sociali.

Nel frattempo la cittadinanza non ha mai cessato di identificare l'area di piazzale Loreto come destinata ad usi sociali, quali scuole o eventualmente verde pubblico, esprimendosi in tal senso in numerose assemblee popolari indette dal consiglio di zona 11.

Molta strada è ancora da percorrere, ma se i cittadini delle zone 3-10-11-12, anche in questo caso, continueranno a dimostrare con i fatti di sentire il problema e di volerlo risolvere, le possibilità di riuscita sono molte.

Questi sono esempi di ciò che consiglio di zona e cittadinanza della zona 3 hanno saputo fare insieme.

Svariate altre battaglie sono in corso ed altre ci attendono, quali la lotta sempre aperta con-

L'incontro è stato sollecitato dal c.d.z. nel quadro della politica assistenziale che si sta portando avanti.

SOSPESIILAVORI INPIAllALEBACONE

E' giunta notizia della sospensione dei lavori di demolizione de: depositi di piazzale Bacone: l fatto ha suscitato viva apprensione nei cittadini della zona. Si sono già presi contatti da parte c.d.z. con gli organi competenti del Comune per rimuovere gli °stacci: legali che hanno determinato la sospensione stessa dei lavori.

Bisogna sapere infatti che il deposito di piazzale Bacone ospita l'Autofficina Titanus di via Pic cldni. Tale ditta opera :n quella sede da circa 30 anni. Il signor Russino, titolare della Ditta, di fronte o d'ordine di sgomberare entro il 1. di ottobre, ha chiesto pagamento di una adeguata buonuscita in considerazione dell'avviamento che con il trasloco egli perderebbe, oltre al fatto di avere pagata fraffitto al Comune sino al 31 marzo 1975.

C'è stato uno scarico di responsabilità tra Montedison e Comune per cui nessuno fino a questo momento ha provveduto a pagare la buonuscita al Russino: di conseguenza egli rifitua di andarsene. I capannoni sede dea Titanus sono gli unici ancora in piedi, aineno per il momento. Si è saputo che d'Assessore Bonatti sta consultando i k.trii del Comune e la Montedison per cercare di risolrereil più rapidamente possibile la controversia che ha bloccato i lavori.

Zona Tre - 3
la*

Il problema della casa scoppia per il vertiginoso aumento degli affitti

Nella foto a sinistra un aspetto significativo delle case fatiscenti di via Spallanzani: i muri parlano chiaro.

ECCO COME DIFENDERSI

DALLE VENDITE FRAZIONATE

Gli inquilini si devono organizzare - Applicare la 167 Gli strumenti legali illustrati dal Consiglio di Zona

La pesantezza e l'urgenza del problema della casa è ormai largamente conosciuta, anche se non sempre altrettanto noti sono i meccanismo che ne determinano i due aspetti fondamentali: il degrado edilizio ed il vertiginoso aumento degli affitti.

La tendenza di fare di Milano una città commerciale e terziaria provoca l'insediamento di nuovi uffici e residenza di lusso, attività altamente remunerative, nelle vecchie case ed il conseguente allontanamento di quella fascia di residenti delle classi popolari e medie la cui permanenza ostacolerebbe questo sviluppo di tipo capitalistico.

ti gli altri riuniti in assemblea o con l'organizzazione del sindacato inquilini.

Edilizia degradata

Il modo più semplice ed immediato per sostituire qualitativamente l'inquilinato è sempre stato l'aumento del canone d'affitto, con sfratto in caso di non accettazione. Col subentrare della legge sul blocco degli affitti questa procedura è stata sostituita o affiancata da altre forse più raffinate come le vendite frazionate e il blocco delle manutenzioni che provoca il degrado degli edifici e l'abbandono « volontario » dell'alloggio, permettendo di conseguire così la disponibilità della casa per ristrutturazioni di chiaro stampo speculativo.

La zona 3 è pesantemente investita .da tutti questi fenomeni. Il consiglio di zona ritiene pertanto opportuno portare a conoscenza degli inquilini gli strumenti legali che consentono loro di difendersi.

Blocco degli affitti

Per quanto concerne la normativa dei contratti di locazione gli inquilini possono trovare tutela all'interno del decreto legge n. 236 del 19/6/1974.

Riportiamo qui i punti che riteniamo più importanti: sono prorogati al 30/6/1975 tutti quei contratti di locazione e sub-locazione in corso alla data del 19/6/1974 (ciò significa che la scadenza non è più quella fissata nel contratto, ma quella stabilita dalla legge); ne possono usufruire tutti gli inquilini titolari di contratto in corso al 19/6/1974 con reddito complementare inferiore ai 4.000.000 di lire conseguito nel 1972;

tutte le disdette di contratti sottoposti a proroga sono illegittime;

l'inquilino ha diritto a corrispondere il canone legale (la cui definizione si trova nel D.L. 19/6/1974) e alla restituzione delle somme versate in più;

tutti gli sfratti per locazioni in atto al 19/6/1974 sono illegali fino al 30/6/1975 (oggi sono possibili solo gli sfratti per morosità o per urgente ed improrogabile bisogno del proprietario);

tutte le clausole contrattuali (anche quelle secondo i dati ISTAT sul costo della vita) che prevedono aumenti del canone, sono nulle ed inefficaci; agli inquilini con reddito superiore ai 4.000.000 di lire che ricevessero prima del 30/6/1975 disdetta del conntratto per finita locazione non potrà essere richiesto un aumento del canone superiore al 5%.

Le forme più consuete di violazione delle leggi di blocco si manifestano con l'aumento delle spese accessorie. L'inquilino deve essere in grado di controllare attraverso la distinta delle spese elencate voce per voce, non individualmente ma con tut-

Nel comune di Milano e nella provincia l'edilizia fatiscente ed antiigienica costituisce uno degli aspetti più importanti della lotta per la casa. È questo un problema che investe tutte le zone della città, da quelle più centrali a quelle più periferiche.

Nella sola città si trovano infatti ancora circa 200.000 stanze gravemente carenti dal punto di vista igienico edilizio.

Nella zona 3, in particolare, circa 12.000 abitanti (più del 16% dell'intera popolazione) vivono in edifici degradati; spesso si riscontrano alloggo non solo privi di impianto di riscaldamento, con infiltrazioni d'acqua e di umidità, senza i più elementari servizi igienici, ma anche in condizioni statiche precarie.

Nonostante tutto questo generalmente i canoni di affitti sono elevati.

Esempi tipici di tale realtà sono le aree del Lazzaretto e delle vie Melzo, Lambro, Frisi che, oltre al degrado, presentano problemi di alte densità abitative, di frammistione con attività artigianali e che per la loro posizione subcentrale risultano zone molto appetibili per i nuovi insediamenti terziari o residenziali di lusso. Queste funzioni, che sono volute da settori economicamente molto forti, riescono a modificare l'assetto urbano rendendo estremamente difficoltosa la permanenza in zona delle classi meno abbienti che richiedono abitazioni civili a prezzo equo e che quindi vengono forzatamente allontanate verso la periferio ed anche oltre i confini comunali.

Le vendite frazionate e le ristrutturazioni speculative sono i più tipici e diffusi metodi per costringere gli inquilini ad abbandonare le vecchie case. Questo processo dal 1969 ad ora ha infatti provocato l'espulsione di oltre 2.000 abitanti. Dal momento che questi fenomeni sono difficilmente controllabili e contrastabili localmente, per fermare questo processo occorrono decisioni ed iniziative di carattere generale, da attuare con la medesima urgenza.

L'unico modo di intervento organico per mantenere l'equilibrio sociale è l'applicazione delle leggi 167-865 su tutti gli edi- fici degradati. È infatti questo l'unico strumento efficace per

realizzare il risanamento da parte dell'ente pubblico, per avere un'arma di pressione e di controllo nei confronti dei privati che effettuino risanamenti convenzionati e soprattutto per salvaguardare da operazioni speculutive quegli edifici sui quali per varie ragioni, fra cui non secondarie quelle economiche, non è possibile intervenire a breve scadenza.

Per evitare l'abbandono «spontaneo» degli alloggi a causa del cattivo stato di manutenzione, gli utenti organizzati possono: richiedere alla proprietà di effettuare i lavori necessari per migliorare le attuali condizioni abitative;

far eseguire le opere direttamente, detraendone il costo dal canone di affitto; fare richiesta, attraverso il consiglio di zona, ai competenti assessorati igiene-sanità e edilizia di ingiunzione contro la proprietà e di sostituirsi ad essa nell'esecuzione dei lavori, addebitando poi alla stessa le spese. Queste prime rivendicazioni risolvono a breve scadenza e in parte il problema dell'alloggio degradato.

A chi rivolgersi

Per ogni tipo di informazione e di assistenza riguardante sfratti e edilizia degradata, sono a disposizione dei cittadini: il Consiglio di Zona 3 - Via Spallanzani, 32 - tel. 22 11 85; il S.U.N.I.A. (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) Corso P. Vittoria, 43 - tel. 70 13 63 - 70 19 85

Un'organizzazione fra gli inquilini dei singoli stabili interessati, appoggiati da questi organi, è il primo ed immédiato sistema per difendersi da speculazioni edilizie. Questo nella nostra zona è stato ampiamente dimostrato.

PERLASCUOLA DIVIASTOPPANI

Si è svolto un incontro tra una delegazione del consiglio di zona formata dal presidente Marchetti e dai consiglieri Berrini, Germiniasi, Maggi e Rossi, con il direttore della scuola elementare di via Stoppani per esaminare i problemi relativi al funzionamento della scuola.

Nella foto sopra un vecchio cortile di via Spallanzani.

LETTERE Al DIRETTORE

A partire da questo numero daremo ospitalità a tutte le lettere che i cittadini vorranno indirizzare al giornale, riguardanti i problemi del quartiere, della zona ed in genere tutti gli argomenti che possono coinvolgere, in qualche modo, il consiglio di zona. In tal modo il giornale si fa tramite tra la popolazione ed il C.d.Z. stabilendo quel rapporto che è indispensabile per portare avanti il reale interesse dei cittadini.

Le lettere dovranno essere indirizzate al « Giornale Zona 3Via Spallanzani, 32 - Milano ».

Signor Direttore, che cosa è il consiglio di zona? È un sindacato a tutela degli interessi dei cittadini? È un ufficio distaccato dell'amministrazione comunale? È una specie di CLN degli anni settanta? Sono sorte tra amici discussioni su questo argomento, dopo che abbiamo ricevuto il primo numero di « Zona TRE ». Ci può dare le spiegazioni che richiediamo? Grazie.

Stroscio Anna

Il Consiglio di Zona è un organo del decentramento comunale. L'Amministrazione comunale ha sentito l'esigenza di decentrare alle zone (che a Milano sono venti) alcune funzioni, in modo da tenere i contatti con l'opinione pubblica, che a Palazzo Marino appare lontana.

Perciò è compito del Consiglio di zona di mantenere stretti rapporti con i cittadini della zona, di interpellarli sui pro-

blemi più essenziali, e di portare al Comune gli orientamenti e la volontà della popolazione.

Potere il Consiglio di Zona ne ha poco: ha solo una funzione consultiva. Solo con l'intervento dei cittadini il Consiglio di Zona potrà contare. Comunque l'ultimo regolamento stabilisce che su alcune materie la Giunta deve sentire il parere dei Consigli di Zona, come per esempio sulle licenze edilizie.

I membri del Consiglio di zona sono stati nominati dal Consiglio Comunale su designazione dei partiti; il regolamento approvato nel luglio scorso stabilisce però che i prossimi Consigli di Zona dovranno essere composti da consiglieri eletti direttamente dai cittadini mediante elezioni primarie. Sul problema dei poteri e delle funzioni del Consiglio di Zona ritorneremo nel prossimo numero.

4 - Zona Tre

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