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!TALI NIPIANTI E DIREZ. IMPIANTI ITALSIDER

BOLLETTINO N° 11£712 NOV.- DIC. 1970

ann° 2 so minario

La politica e gli indirizzi futuri Italimpianti

a) Il d ;eil d l cloc er i 7topr2incorrn20d.all'Azienda in nome

2 I principi operativi e i tempi del piano

Il testo dell'accordo professionale I signifiewti e i contenuti di questo importante accordo ,

3 Le condizioni del passaggio al!' Italsider

a) Testo dell'accordo - b) Breve commento - c) Nota di uno scorpo rato

FUMET TON E K » al contenzioso

Al contrario di altri, il nostro personaggio "non è maturo". Gli va male l'esame al C.T.P.

DOCUMENTI: Intersind e Sindacati sui tecnici

Il punto sui lavori della Commissione Nazionale (art. 4 C.N.L. dell'8/1/70)

IL segreto di • Pulcinella

Organizzazione funzionale o gerarchica ?

Tabella della nostra vertenza (15-9 / 20-11-70)

Il "programma quadro", il calendario degli scioperi e quello delle trattative

L' idea del nonno

Il Consiglio di Amministrazione dell'Italsider: il regno della gerontocrazia

TRUCIOLI : a) Un direttore: uno stile; b) Crema Nivea; c) Repetita non iuvant; d) Un direttore: uno stile; e) DSCRMNZN

La stampa sulla nostra lotta

Stralcio degli scritti sugli sviluppi della vertenza nei mesi di ottobre e novembre 1970.-

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7 8 CONS CIAO U N ITARIO SINDACALE AZIENDALE FlOM FI M- tJ 1 L M -GENOVA
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LA POLITICA E GLI INDIRIZZI FUTURI DEMITALIMPIANTI

A)

TESTO DEL DOCUMTTO SOTTOSCRITTO DALL'AZIENDA IN NOME DI FINSIDER

Lettera dol 23 novembre 1970 alle 00,SS. provinciali:

"Ci riferiamo alle conversazioni intercorse e, d'accordo con Finsider, de— sideriamo conformarVi noll'allegato promemoria quanto verbalmente esposto. Per una opportuna informativa sugli sviluppi di quanto indicato nel pro— memoria, prevediamo di offottuare in prosioguo di tempo un incontro con Voi.

Distinti saluti.

tratoro Dologato ing. A. Puri

Ru - 1 della Società Italiana Impianti

La Società Italiana Impianti, nol quadro delle politiche del Gruppo, si caratterizza come Società di engineering e fornitrice di impianti o componenti di impianti (sotto forma di turn—key o di semi turn—koy job) allo aziende del GrUppo ed a terzi, con una fisionomia sua pro— pria che no garantisco l'integrità, nell'ambito del Gruppo cui appar tiene.

In relazione a ciò:

1.1 —La Finsider raccomanda alle Società operative di non potenzia— re i propri uffici di progettazione. Eventuali ristrutturazio— ni di tali settori, di natura tale da modificarne il ruolo sin qui svolto, saranno perciò concordati dallo Società con la Fin sidor e portat all'esame dol Comitato di cui al punto 4),

1.2 — Lo aziende dalla Finsider sono impegnate, a parità di condizio ni per quanto attiene ai tempi, ai costi ed alla qualità del servizio reso, a proferire la Società Italiana Impianti nei con fronti di altro nrganizzazioni esterno, ossondo inteso cho la Società Italiana Impianti verrà sempre intorpollata noi campi di sua specializzazione, anche al fine di poterne vorificare la efficienza e la competitività;

Principali campi di attivrità della Società Italiana Impianti

Studio dei piani goneralidei nuovi impianti, compresi gli studi di ubicazione, le planimetrie generali, flusso dei materiali ecc.;

Progettazione e costruzione di impianti, con particolare interes— so por quelli incorporati uno specifico know—how e, nella massima misura possibile, progettazione propria;

modifiche o trasformazioni di impianti como detto nol punto prece dente; •

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PRO ME? - )RIA

Fornitura di forni ed altri oiuipaggiamenti industriali interamente progettati dai propri uffici tecnici; progettazioni specializzato (come ad esempio: strutture in cemento armato, palificate di sottofondazioni, opere di prosa, reti od im— pianti di distribuzione energia elettrica, reti ed impianti relati— vi ai fluidi, reti ferroviarie e stradali intorno a stabilimenti in dustriali ecc.) o servizi di ingegneria in genero.

In relazione a quanto sopra, si prevede;

2.1 — costituzione, nell'ambito della Vice Direzione Generale Ingegne— ria, della Direzione Piani Generali e Trasporti.

2.2 — Costituzione della Direzione Tecnologie Metallurgiche Fusione con il compito precipuo di sviluppare lo progettazioni degli al— tiforni (vedi altiforni di Taranto e ricostruzione dell'Al: 7 '0 2 di Oscar Sinigaglia) e dello acciaierie (vedi nuova acciaieria L.D. di Piombino). La stessa Direzione sarà responsabile di seguire i problemi di progettazione impiantistica connessi con le appli— cazioni della riduzione diretta.

2.3 — Nell'ambito della Vice Direzione Impianti ed Equipaggiamenti, o— nucleazione dalla Direzione Impianti Metallurgici della Sezione Equipaggiamenti, che viene costituita in Direzione autonoma.

Sviluppo e crescita della

Società Italiana Impianti

La Direzione considera essenziale un parallelo sviluppo qualitativo e quantitativo della Società, nello sue componenti di progettazione e di costruzione di impianti, nonché una ragionevole diversificazione delle sue attività per quanto attiene alle tecnologie impiegate ed alle indu strie servito.

Per il conseguimento di questi obiettivi è previsto:

3.1 — Costituzione ex—novo del Servizio Studi o Sviluppo;

3.2 — Impegno della Finsidor di stabilire più stretti rapporti fra il Centro Sperimentalo Metallurgico e la Società Italiana Impianti;

3.3 — Riesame della posizione nel settore degli impianti chimici, con particolare riguardo alle cementerie;

3.4 — Immediato avvio degli studi intesi ad accertare il ruolo che la Società Italiana Impianti potrebbe svolgere nol campo della pre— venzione degli inquinamenti atmosferici o dello acquor

3.5 - Assunzione, oltre il normale turn—over, di 115 impiegati nell'ar co dei prossimi 18 mesi, con prevalente destinazione ai settori di "Ingegneria" ed a quelli degli "Impianti od Equipaggiamenti".

Attività all'estero

L'acquisizione di fornitura di impianti completi all'estero è una com— ponente importante della politica del Gruppo. E' pertanto previsto che lo Aziende, nelle loro relazioni o trattative con terzi, coordinino gli obiettivi in modo che la politica del Gruppo abbia un carattere unita— rio= ed è anche assicurato che la Società Italiana Impianti possa avva lersi delle referenze acquisito in campo nazionale e particolarmente

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e/ •

presso le Società del Gruppo.

Per lavori di grande impegno o comunque quando necessario, all'estero o all'interno, verranno istituiti appositi consorzi tra la Italimpianti le Aziende interessate del Gruppo, onde avvalersi di tutta l'esperienza e le forzo disponibili, particolarmente per quanto riguarda know—how, ‘2d. destramento, assistenza all'esercizio ecc.

Per una pratica applicazione di quanto sopra esposto, e in genere per tutto quanto riguarda i rapporti fra aziende operative e Società Italia. na Impianti, viene costituito presso la Finsider un Comitato di coordi— namento interaziendale.

5) Organizzazione della Società Italiana Impianti

E' in atto una riorganizzazione della Società, per meglio adeguarla ai suoi compiti, attraverso:

5.1 — Costituzione presso la Voce direzione Generale Amministrativa, del l'ente "Piani e controlli economici di gestione":

5.2 — Ristrutturazione delle funzioni di programmazione e coordinamento nell'ambito della Vice Direzione Generale Ingegneria:

5.3 — Costituzione presso la Voce Direzione Generale Impianti ed Equi— paggiamenti del Servizio Acquisti centralizzato;

5.4 — Accentramento dei servizi generali;

5.5 — Definizione e delimitazione dei compiti dei vari enti corno risul— ta dal nuovo organogramma in corso di emissione.

B) UN PRIMO COMMENTO

Dopo due mesi e mezzo di lotta anche aspra in alcuni momenti, la vertenza sull'assetto attuale e futuro dell'Azienda è stata chiusa; troverete in questo bollettino i testi integrali dei varí accordi sottoscritti.

Adesso ci rimane il compito di andare avanti, sviluppando il discor so sull'autonomia dell'Azienda nell'ambito del Gruppo I.R.I. e con tinuando l'opera di vigilanza perchè quanto sottoscritto non venga poi lasciato cadere:

Noi sappiamo, per esperienza, che l'unica garanzia è l'impegno con tinuo di tutti i colleghi nel dibattito attraverso gli strumenti che abbiamo, quali i delegati, il consiglio di fabbrica, l'assemblea, il bollettino del CUSA ecc.

Riprendiamo questo dibattito sul bollettino. Noi riteniamo che og gi bisogna continuare la battaglia attraverso opportuni canali per chè l'Azienda, secondo gli impegni del Piano CIPE presi nel 1966, si configuri anche nella sua ragione sociale come Azienda del Gru po senza la prevalenza di una finanziaria che potrebbe avere l'interesse a restringere il campo di attività dell'Azienda in un primo momento, ed a soffocarla in un secondo. Questo proble ma si collega al discorso sulla politica dell'I.R.I. e delle Par tecipazioni Statali nel nostro Paese. Tutti i colleghi sono invi tati a partecipare attivamente a questo problema: chi ha idee al riguardo le tiri fuori, chi ha voglia di lavorare cominci a far-

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./.

lo. Noi ci ripromettiamo di riprendere i contatti con i consigli di fabbrica di altre Aziende del Gruppo I.R.I. per affrontare questo problema.

Circa la futura attività dell'Azienda c'è oggi un impegno sulla poli tica aziendale. In tale impegno è definito il ruolo dell'Italimpian: ti come azienda che "nel quadro delle politiche del Gruppo", si caratterizza come Società di engineering e fornitrice d'impianti o com ponenti d'impianti (sottoforma di turn-key o di semi turn-key job)al le aziende del Gruppo e a terzi, con una fisionomia sua propria che ne garantisce l'integrità, nell'ambito del Gruppo cui appartiene. Ad un tale ruolo deve corrispondere un'adeguata organizzazione azien dale. Essa deve essere agile, deve permettere la partecipazione crea tiva di tutti, lo scambio continuo di conoscenze ed esperienze fra i vari settori ed enti; deve permettere l'utilizzazione positiva per i futuri lavori degli errori fatti nei precedenti, deve permettere la crescita professionale a tutti i livelli del personale. Ma l'organizzazione non basta.

Infatti sappiamo che le politiche camminano con le gambe degli uomini. Abbiamo quindi bisogno che tutti credano in questo ruolo dell'Italimpianti, a cominciare dal gruppo dirigente. Specialmente nei set tori chiave, i dirigenti non possono e non devono essere dei burocra ti capaci di inventare procedure di controllo burocratico del lavoro di noi tutti, facendo circolare migliaia di fogli di carta inutili. L'altro problema immediatamente collegato è quello dei corsi di formazione ed aggiornamento: ottomila ore anno sono poche, ma sono pur qualcosa. Sono poche perché se supponiamo di distribuirle fra tutti i colleghi, ognuno di noi parteciperà ad un corso ogni dieci anni! Sono pur qualcosa perchè abbiamo affermato, per la prima volta, il principio e questo è positivo. Rimane però il problema su come gestire i corsi, chi deve parteciparvi, quali saranno i program mi.

Su questo argomento il dibattito è aperto. Ad esempio alcuni corsi potrebbero essere collegati al concetto di lavoro di gruppo e dell'autoformazione del gruppo attraver so gli "autocorsi".

Per maggior chiarezza, un collega del gru po si prepara su un certo argomento e tie ne la relazione-lezione, a cui segue una discussione-dibattito .e così ciascun collega del gruppo sino a coprire tutti gli argomenti previsti nel programma del corso.

Alla fine ciascun collega è stato relatore e partecipante al corso. Questa è un'idea, ce ne potrebbero essere delle altre. Abbiamo voluto, con questo prime,, scritto, iniziare il dibattito sul la politica dell'Azienda. Il discorso deve continuare.

Nei prossimi numeri del bollettino ci ritorneremo su. Intanto invitiamo i colleghi a parteciparvi.

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I PRINCIPI OPERATIVI E I TEMPI DEL PIANO PROFESSIONALE

A) IL TESTO DELL'ACCORDO SINDACALE

Il giorno 21 novembre 1970 si sono incontrati presso la Associrazione Sindacalo INTERSIND - Delegazioni di Genova: per la Delegazione INTERSIND di Genova i Signori: Dott. Mario ENRICO e Dr. Giovanni CASALEGGIO;

- per la SOCIETA' ITALIANA IMPIANTI i Signori: Dott. Edoardo BARBAGELATA, Dr. Ing. Giordano DANEU, Dott. Ing. Fulvio TORNICH e il Dott. Giovanni CATTANEO

per la FIM-CISL il Signor Gian Giacomo ITALIA; per la 3Juon-con i Signori: Ezio HANTERO e Pietro MARCTARO; por la UILM-UIL il Signor Felice SANFELICE!

- con la partecipazione dei seguenti membri di Commissione Interna e Rappresentanti sindacali aziendali Signori: Franco Frattini, Giuseppe Rola, Ar— mando Lantredi, Beniamino Sorinelli, Luciano Firpo, Giorgio Regazzoni,Gior gio Giannini, Aldo Giors, Luciano Cerioli, Giuseppe Pasero, Michele Sotto, G.Franco Corbucci, Enzo ',concili, Ronzo Tosi, A, Schenone e Giorgio Ferrari,

per dare attuazione a quanto previsto al punto 2) dell'accordo aziendale 26 settembre 1969.

Al riguardo si conviene quanto segue:

1 - In applicazione del punto 2) dell'accordo 26 settembre 1969 e al fine di utilizzare al meglio lo risorse professionali del personale aziendale , le parti si propongono di dar luogo - in considerazione della particolare attività o fisionomia dell'Azienda - al previsto "piano organico di inquadramento del personale che stabilisca una graduatoria generale delle vario qualifiche esistenti in azienda e che permetta di definire delle fasce retributive per ciascuna qualifica" e che favorisca altresì la crescita professionale dei dipendenti in rapporto e nell'ambito degli o biottivi aziondali.

Le parti, fermo restando quanto stabilito al punto 2) dell'accordo 26 settembre 1969, ritengono necessario precisare preliminarmente il concet to di professionalità di cui al punto 2) ed a tal fine concordano che:

- per professionalità si intende la capacità del dipendente di consegui re l'insieme degli obiettivi assegnatigli risolvendo problemi che pre sentino un certo grado di omogeneità. Portante la professionalità, os sondo così caratterizzata da un rapporto tra il lavoratore od i proble mi da risolvere per raggiungere gli obiettivi assegnati, si manifesta nol prodotto di lavoro e non può essere quindi valutata ne' prendendo in considerazione lo sole descrizioni delle mansioni, ne' prendendo in considerazione le sole caratteristiche professionali oggettive del lavoratore.

Le parti inoltre si danno atto che il concetto di professionalità tio no in principale considerazione il livello di conoscenza, il titolo di studio, l'esperienza dí lavoro e le attitudini necessarie per ogni qua tifica.

2 - Tenuto conto di detta definizione, per quanto riguarda i criteri rola tivi,all'inquadramento del personale in una graduatoria generale di

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qualifiche, si stabilisce ches

L'insieme degli obiettivi globalmente assegnati ad ogni lavoratore vie ne ordinato in una graduatoria generale in funzione del livello di pro fessionalità che è risultato di fatto necessario per eseguirlo. Tale livello di professionalità viene misurato, a titolo sperimentale e per un periodo temporaneo di 24 mesi a partire dal 1° dicembre 1970, at— traverso la valutazione della discrezionalità necessaria per consegui— re l'insieme degli obiettivi assegnati al singolo lavoratore.

Le parti pertanto concordano di assumere come misura provvisoria della discrezionalità di cui sopra, il massimo periodo di tempo durante il quale di fatto il lavoratore opera per il raggiungimento dell'insieme degli obiettivi globalmente assegnatigli, senza che l'Azienda possa es soro certa dell'efficacia dell'operato del lavoratore.

3 — Lo parti si impegnano, sulla base di una congrua esemplificazione dei lavori corrispondenti alle varie qualifiche, a concordare entro il ter— mine di sci mesi dal 1° dicembre 1970, i limiti inferiore e superiore del periodo di discrezionalità di ciascuna qualifica, in base ai quali sarà determinata la graduatoria dell'insieme delle qualifiche. Contemporaneamente le parti concorderanno i livelli delle fasce retribu tive nell'ambito di ciascun livello di qualifica,

4 — Al termine dei successivi quattro mesi (dieci mesi dal 1° dicembre 1970) L'Azienda si impegna ad inquadrare tutte le posizioni esistenti, nella graduatoria generale delle qualifiche ed a verificare i limiti inferiti re e suporioro di discrezionalità, in baso ai quali saranno differenzia te in via applicativa la graduatoria di tutte le qualifiche od i livel li delle fasce retributive nell'ambito di ciascun livello di qualifica. Lo parti procederanno quindi all'osarne definitivo del piano e stabili— ranno le aree professionali entro cui potrà verificarsi la crescita professionale minima o massima in ordine alla quale vorranno definito lo modalità che la favoriscono, in rapporto e nell'ambito degli obiet— tivi aziendali, nonchè le modalità che regolano il riconoscimento di tale crescita.

5 - Lo parti, dandosi atto che noi precedenti punti del presente accordo si è inteso definire i criteri di attuazione del previsto "piano organico di inquadramento del personale che stabilisca una graduatoria generalo delle varie qualifiche esistenti in Azienda e che permetta di definirti delle fasce retributive por ciascuna qualifica", concordano di volere, attraverso una aperta e leale applicazione di quanto stabilito, rag— giungere anche lo scopo di conseguire il massimo equilibrio possibile, in rapporto e nell'ambito degli obiettivi aziendali, tra le capacità professionali dei lavoratori ed i livelli professionali dello posizio_ ni assegnate.

Lo parti concordano altresì di effettuare ogni quattro mesi a partire dall'entrata in funzione del piano definitivo (di cui al precedente punto 4) limitatamente ad un periodo di 14 mesi dalla data di applica— zione del piano, un esame congiunto tra l'Azienda o lo Rappresentanze Sindacali aziendali in ordino alllapplicazione del presente accordo.

6 — Lo parti concordano che il problema della formazione debba essere af— frontato nel quadro dei principi che ispirano il piano di inquadramen to organico del personale. In particolare precisano che, in base al concetto di professionalità sopra definito e concordato, la formazione

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professionale è una delle componenti che — qualora venga acquisita e u— tilizzata — concorre all'incremento del livello professionale. In conseguenza di quanto sopra l'Azienda si impegna a destinare a corsi di formazione e addestramento coerenti con gli obiettivi aziendali, u n totale globale annuo di ottomila ore lavorative.

7 — In ordine agli effetti che dovrebbero derivare dall'applicazione, con decorrenza dal 1° aprile 1970, di quanto previsto dal punto 2) dell'ac— cordo del 26 settembre 1969, l'Azienda riconosce in via transattiva forfettaria, per il periodo dal 1° aprile 1970 al 28 febbraio 1971, ed in sostituzione di qualsiasi diritto da ciò deriv-nte, le seguenti som— me "una tantum":

— impiegati di 1"cat. c 1"P.S. e 180.000.=

11 2" cat.

ti ti 3" cat.

132.000.=

tt 96.000.=

Detti importi saranno erogati nella misura del 70% entro il 15 dicembre 1970 e per il restante 30% entro il 28 febbraio 1971.

8 —Lo parti si danno reciprocamente atto che, in conseguenza di quanto sta bilito al precedente punto 7), la data di decorrenza del piano di cui al punto 1) o seguenti del presente accordo, viene spostata, a tutti gli effetti, dal 1° aprile 1970 al 1° marzo 1971.

9 — L'Azienda corrisponderà inoltre, a partire dal 1° marzo 1971, a titolo di acconto sugli eventuali benefici che potranno derivare agli interes— sati dall'inquadramento nel sistema retributivo derivante dall'applica— zione dcl presente accordo, i seguenti importi mensili:

— impiegati di 1" cat. e 1"P.S. £ 15.000.= " 2" ti ti 13.000.= n n 3" 11.000.=

Letto 9 confermato e sottoscritto.

B) CONTENUTI E SIGNIFICATI DELL'ACCORDO

L'accordo sul piano delle qualifiche del 21 novembre rappresenta sen za dubbio un salto di qualità di notevoli proporzioni e segna una crescita del potere di contrattazione su tutti gli aspetti della con dizione di lavoro.

Questo non significa che l'accordo segni la conclusione dell'elabora zione e della lotta sui problemi dell'inquadramento professionale: al contrario, esso costituisce un terreno più avanzato di iniziative per i lavoratori e il Consiglio di Fabbrica. Siamo coscienti che non mancano ambiguità e contraddizioni, sappiamo che il testo concordato registra solo parte degli elementi emersi nella discussione con la Direzione, che il tipo di soluzione definitiva dipenderà in massima parte da quello che i lavoratori faranno in Azienda in questi mesi e dal modo in cui sapremo arrivare alle scadenze di trattativa tra 6 e 10 mesi alle quali l'accordo rinvia per la definitiva messa a punto del Piano.

E tuttavia uno dei motivi dell'importanza di questo accordo sta nel fatto che esso è stato realizzato in un'Azienda dove esiste una forte organizzazione interna, che è maturata e cresciuta, nell'esperien-

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za di direzione di questa lunga lotta, dove esiste una coscienza di massa, formatasi in un lungo arco di tempo e di scontri con la Dire zione, dell'importanza decisiva per la condizione e il potere dei lavoratori, dei problemi dell'organizzazione del lavoro, delle quali fiche e dello sviluppo professionale.

Quali sono i punti qualificanti dell'accordo ? Prima di tutto va re gistrato che il concetto di professionalità è uscito da una discussione talvolta astratta sui principi generali per passare ad una de finizione operativa e concreta.

Soprattutto appare chiaro che la lotta dei lavoratori e del Sindaca to, le proposte che via via abi4amo elaborato in una lunga discussio ne, non milano esclusivamente ad un riconoscimento retributivo ma puntano ad intervenire direttamente sull'organizzazione del alvoro. Questo perchè è cresciuta la coscienza che la ptofessionalità non è un fatto esterno alla fabbrica ed al lavoro, ma che al contrario il suo sviluppo o la sua mortificazione sono strettamente dipendenti dal lavoro effettivamente svolto e che ogni proposta che non ten ga conto di questa realtà finisce per appiattire la rivendicazione "professionale" ad un semplice fatto burocratico e salariale.

Abbiamo sperimentato che un lavoratore che entra in Azienda con un determinato livello di conoscenza e di esperienza non è in grado di sviluppare la sua capacità e la sua intelligenza (nell'organizzazio ne del lavoro) se il lavoro che gli viene assegnato non ha contenuti professionali adeguati alle sue capacità. Non è sufficiente assicurare ad un diplomato o ad un laureato il ri conoscimento retributivo del suo livello di formazione se contemporaneamente non gli si garantisce un lavoro adeguato che renda possibi le lo sviluppo del suo livello di qualificazione. Non si tratta cioè di monetizzare la dequalificazione conseguente a un tipo di organizzazione del lavoro, ma di tendere - attraverso la contrattazione dell'assegnazione delle mansioni, la ricomposizione dei lavori divisi e privi di contenuti professionali - ad affermare il diritto di tutti i lavoratori ad uno sviluppo professionale effettivo che si esprime in un passaggio da lavori più semplici a lavori via via più complessi,, utilizzando tutti gli strumenti che con corrono alla crescita del potenziale professionale.

Questo discorso, che è tanto più realistico in una società di proget tazione con lavoratori altamente qualificati, trova nell'accordo una prima affermazione quando si definisce il rapporto dialettico tra capacità professionali individuali e mansioni svolte e quando si af ferma di voler raggiungere il massimo equilibrio tra professionalità del lavoratore e contenuto professionale del lavoro assegnato e ci si impegna a contrattare le modalità che favoriscono lo sviluppo pro fessionale dei lavoratori e il loro riconoscimento.

Allo stesso modo l'introduzione dell'istituto della formazione e del • l'aggiornamento, con l'affermazione esplicita che le ore dedicate allo studio sono considerate ore lavorative a tutti gli effetti e con il riconoscimento dei corsi ai fini dello sviluppo professionale e del passaggio di qualifica, rappresentano un importante elemen to innovativo che fa intravedere nuove possibilità d'iniziativa per il Sindacato in Azienda e fuori.

Grosso rilievo va dato infine all'impegno di contrattare, al momento dell'entrata in funzione del Piano. i tempi massimi di sviluppo professionale e retributivo minimo garantito per tutti i lavoratori,

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e di arrivare alla stessa scadenza ad una definzione dei livel li retributivi sulla base delle paghe reali di fatto aziendali, ed eliminando attraverso una contrattazione della paga globale la divisione tra minimo e superminimo.

E proprio sulla base delle considerazioni fat te prima, sulla base dle rifiuto di un'analisi fattoriale della professionalità e della ricerca invece di un giudizio sintetico, si dovrà a quella data tendere a diminuire notevolmente il numero dei livelli, riducendo per quanto pos sibile le differenze parametrali oggi esistenti tra il primo e l'ultimo livello d'inquadramento.

Su questa linea l'accordo va applicato e gesti to risolvendo le ambiguità e le contraddizioni che sono presenti nell'accordo o possono emergere nei prossimi mesi.

Per comprendere l'importanza di questo accordo va detto che esso è stato realizzato in una si tuazione politica e sindacale che è caratteriz zata da un att iamento duro ed intransigente delle aziende pubbliche e private nei confronti delle rivendicazioni dei lavoratori, soprattutto quando queste tendono a realizare una crescita del potere di controllo delle condizioni di lavoro.

Per ottenere questi risultati i lavora tori dell'Italimpianti hanno sostenuto una lotta difficile e lunga: ma l'hanno fatto con intelligenza e garantendo in ogni momento la massima unità:è que sta importante esperien7a che sarà necessario utilizzare nei prossimi mesi perchè gli obiettivi raggiunti sulla carta divengano operanti concretamente nella realtà dell'Azienda.

-8 bis -
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LE CONDIZIONI DI PASSAGGIO DEI 320 LAVORATORI DELLA I TALI LEI ANTI ALL'ITALSIDER

A) IL TESTO DELL'ACCORDO SINDACALE

Il giorno 6 novembre 1970 si sono incontrati presso l'Associazione Sindacale INTERSIND — Delegazione di Ge nova L'INTERSIND — l'ITALSIDER — le tre Organizzazioni Sindacali — la Commissione Interna Italimpianti e i rappresentanti sindacali aziendali per esaminare a definire le condizioni che saranno riservate dall'I— talsider ad un gruppo di lavoratori passati dalla Società Italiana Impianti alla Società Italsider con decorrenza 1° novembre 1970 come da "Comunicato al Personale" della Società Italiana Impianti in data 12 ottobre 1970.

Al riguardo si conviene quanto segue:

— Il rapporto di lavoro del personale di cui trattasi sarà regolato dal Contratto Nazionale di Lavoro 8 gennaio 1970 — Settore Siderurgico — e dagli accordi aziendali in vigore presso l'Italsider.

L'Italsider riconoscerà peraltro al personale suddetto, oltre all'anzianità di servizio maturata pres so la Società Italiana Impianti, il trattamento retributivo globale acquisito da ciascuno presso la So ci età suddetta alla data del 31 ottobre 1970. Inoltre riconoscerà gli aumenti retributivi che dovesse— ro eventualmente spettare:

A) per risoluzione di tutti i casi di contenzioso già presentati in sede di C.T.P. alla data del 31 ot tobre 1970. Per la definizione dei casi di contenzioso suddetti si procederà secondo le modalità in atto presso la Società Italiana Impianti; per aumenti che la Società Italiana Impianti si era riservata di corrispondere a personale che, sen za aver avuto alcun riconoscimento economico, è stato passato di categoria o ha avuto attribuite man stoni superiori;

C) per i tirocinanti che hanno ultimato, con esito favorevole, il periodo di tirocinio.

— In ordine al problema relativo agli effetti che dovrebbero derivare dall'pplicazione, con decorrenza dal 1° aprile 1970, di quanto previsto dal punto 2) dell'Accordo Società Italiana Impianti del 26 set tembre 1969, l'Italsider riconoscerà, in via transattiva ed in sostituzione di qualunque diritto che potrebbe derivare al personale interessato al passaggio, per effetto del citato punto 2), le seguenti somme:

— Impiegati di 1" cat. P.S. e impiegati di 1" cat.

£ 15.000 mensili

n 2" cat.

8.000 "

11,000 If " 3" cat.

Nelle somme suddette si intendono compresi gli eventuali benefici che potranno derivare agli interes— sati dall'inquadramento nel sistema di classificazione e retributivo attualmente in vigore presso l'I— talsider.

Il personale interessato al passaggio conserverà l'orario di lavoro in atto presso la Società italiana Impianti fino al 31 dicembre 1970. A partire da tale data il personale stesso effettuerà l'orario di 40 ore settimanali fissate per il settore siderurgico.

Gli effetti dell'Accordo Società Italiana Impianti del 15 maggio 1970 sulle trasferte verranno mantenu— ti, nellmisure decrescenti e nei limiti stabiliti e comunque non oltre il termine massimo del 31 ago— sto 1974k,)nel confronti del solo personale interessato ai passaggi.

Al personale dei Cantieri, al termine del periodo di trasferta, sarà riconosciuto il diritto di opzione per il rientro a Genova o per rimanere nel Cantiere ove presta la propria opera.

Il personale dei Cantieri, pur dipendendo funzionalmente dalla Direzione Generale Impianti della Società Italsider, sarà considerato in forza, agli effetti amministrativi, allo stabilimento ove è ubicato il Cantiere.

Per quanto riguarda l'assicurazione infortuni del personale dei Cantieri l'Italsider si impegna a mante— nere in ogni caso le stesse condizioni assicurative che sono state garantite al personale medesimo pres— so la Società Italiana Impianti.

Al personale salariato l'Italsider conserverà i benefici di cui all'Accordo Società Italiana Impianti del 15 maggio 1970 nonchè, per gli autisti e fattorini già della sede Società Italiana Impianti, le condi

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./.

zioni di miglior favore in materia di orario di lavoro, in atto presso la Società Italiana Impianti fino al 31 dicembre 1970.

L'Italsider provvederà a consegnare quanto prima al personale passato dalla Società Italiana Impianti u na lettera nella quale sarà comunicata agli interessati la qualifica. Inoltre sarà indicata la struttura della retribuzione, secondo le norme in vigore presso l'Italsider stessa.

L'Italsider dichiara che il personale impiegato interessato à passaggio è stato da essa assorbito per essere utilizzato nelle attività inerenti la realizzazione dei nuovi impianti nell'ambito aziendale.

(*) il termine massimo del 31/8/1974 potrà essere superato solo nei confronti del personale che ha iniziato la trasferta fra il mese di giugno e il 31 ottobre 1970, per il quale la data di scadenza verrà dilazionata fino al compimento del periodo di quattro anni e tre mesi dall'inizio della trasferta.

D) BREVE COldMENTO ALL'ACCORDO

L'obiettivo che ci si era posti nel definire le condizioni di passaggio di un gruppo di lavoratori all'Italsider, era quello di garantire loro, per quanto possibile, le normative Italimpianti assai più avanzate e qualitati vamente più importanti, anche. se non si poteva evidentemente protendere di importare all'Italsider istituti quali la mobilità interna e il piano pro— fessionale.

Le posizioni iniziali Italsider negavano infatti la qualifica acquisita,il diritto alla trasferta Italimpianti per spostamenti del personale dalla Se de ai Cantieri successivi al 31 ottobre 1970, lo sviluppo professionalo nei l'impiantistica. Lo scontro su questi tomi si è risolto nettamente a no-stro favore e per i punti "non osportabili" si é convenuto un'indennizzazio ne con un aumento retributivo mensile. Certo, come tutti gli accordi, anche questo vale nella misura in cui si è capaci di gestirlo o di farlo rispetta ro ogni giorno.

C)"NOTA DI UNO SCORPORATO"

Sappiamo di non felici interpretazioni date dal Dr. liorsillo in torna di ap— plicazione trasferte e qualifiche ci occorre pertanto eleggerci rapidamen— te i Delegati di Reparto, cui abbiamo diritto, per dar corso alle contesta—. zioni del caso e alla giusta applicazione dell'Accordo. E' bene dire comunque che lo scorporo ha anche prodotto l'esportazione del "C.U.S.A." alla Direzione Nuovi Impianti; abbiamo infatti concordato con i nostri colleghi un coordinamento sindacale che impedisca di isolarci. Qui abbiamo trovato una realtà sindacalo abbastanza arretrata: l'altro giorno , ad esempio, volevano applicare le trasferte per Piombino ridotte del 25% perchè inferiore a 100.000 abitanti. Un passo indietro, le gabbie salariali sono ormai superate da tempo, ma qui hanno fatto finta di non accorgersene. Per non parlare poi delle trasferte per gli operai: sono quasi la metà di quelle dì un impiegato di prima categoria (4.800 lireermocontro 8.500) ; non c'è male come discriminazione.

— 10 —
.1

ALLELUIA! SONO STATO Cot..)VOCATO DAL C.T.P.

VOGLIONO -TRATTARE_ SUBITO IL MIO CASO

PENSARE CHE ABBIAMO

AVERE SOLO UN AUMEI.1.01 LOTTATO PER POTER TO D\ STIPEND‘O,INVE._ ‘ CE CON LA NORMATIVA N •.3ABBiAMO ,,stItì orr Emulo 1 UNA, VERA , $ ,,,,,,.. Ct MA IU T 5 ER 713 IALE IA. ib, 3 • E. MORALE •-I

ANCHE NOSTRI DIRETTORI NE SENTI - VANO IL BISOGNO

BENE K ! FATTI SENTIRE

ORA VADO RA4A NON ZZI VORREI INDISPOR RE IL DIREI TORE

54. DIR IGENT E SONO STATO cH‘AMATO DAL C.T.P. SA DOVE E' RIUNITO?

ES PER ME È STATO FAGILE_ IL MIO PAS_ AGciib NON RICHIEDEVA NESSUN AUMENTO NON mi SECCHI NON C REDO A QUESTE COSE. GUARD\ SEc_ CHIONI; ABBIAMO SAPUTO G RICONOSCERE I SUOI MERITISENZA NESSUN N52MITATO

ORA OGNUNO SARA: MESSO SOTTO PROCESSO ED IN BASE. A VALUTAZIONI cONCIz.•E_TE ED OBIETTIVE GLI SARA', ASSEC,NA-to STIPENDIO E GRADO

PER NOI DISEGNATORI È ANDATA MALE . NON HA,NNO PaTuTo RicoNOSGt_szc t TUTTE LE NOsTRE. MANSIONI PER NON DANNEG_ c41ARE ALTRE QUALIPIcHE

HANNO D'Evo CHE soNOTROP_ PO GIOVANE

IL DIRETTORE NON VOLEVA CREDERCI, MI RANT_ 70 CHE LI PORTO BENE.

CREDEVO CI FOSSE ANCHE IL MIO DIRETTORE

FORSE OGGI È DIVERSO MA ASSOLUTAMENTE.

NEL 69 IL SIG. ClcCA NON ERA, ALL'ALTEZZA DELLA 5\TuA7.101•IE

DA DIVERSI ANNI IL SIG. K

SVOLGE IL LAVORO DI Ick CATEGORIA COME

DA MANSIONARIO

KOcCk, CONOSCIAMO LEI ED IL 500 LAVORO .\»,',1»14 E. SAPPIAMO CHEMOLTE SUE PRATICHE SONO STATE VISIONA TE DAI NOSTRI CONSULENTI

MI CHIAMO K SICNORE. E LE ASSICURO CHE NESSO No HA MAI cORRETTo IL mI0-, VORo NON CI SONO DU BI ; K HA SMPRE. FATO LO STESSO RO AURE. PRIME CATEGORIE DELLO STESSO oFFIc10

MI CHIAMO K SIGNORE

E.AmmaTrE.Noo (COME DICE LEI) ALCUNE LACUNE DELL\ ANNO SCORSO,OGGI PERO' NON PU0' NECARML LA, CATEGORIA SUPERIORE

MA BENEDETTO

KECCA AMMETTI DI NON ESSERE STATO c.APA CE UAI\INO SCORSO,RICONOSCI DI SVOLGERE GLI STESSI COMPITI octal CHIARO CHE.. TI) NON SEI MIGLIORATO AVFA1TO COME. Ft:TTREI PROMUOVERVI? b

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VEDETE SINORI BALBETTA HA Le: IDEE CON USE, QUESTO KACCA NON E MATURO

NONKRESTA CHE TENTARE COL BANDO DI MOBILITA INTERNA

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DOCUMENTI: INTERSIND E SINDACATI SUI TECNICI PER GLI ANNI /70

In quattro successivi incontri tra i Sindacati o l'Intersind, tenutisi a Roma noi mesi di settombre, ottobre e novembre si è trattato doi criteri con i qua li s'intende inquadrare i tecnici, garantire loro uno sviluppo di carriera o retributivo o i metodi di valutazione per i prossimi anni. Ciò in relazione a quanto previsto dall'Art. 4 dol Contratto Nazionale dell'8/1/80.

Allo stato attuale delle trattative si è in pratica riconosciuto "la profes— sionalità come elemento qualificante o dinamico", ma dal documento qui pubbli cato che rappresenta il punto di vista attuale "ufficiale" doll'Intorsind emorgono posizioni da noi non accettabili corno, per esempio, i livelli per set toro, l'omissione dell'istituto della mobilità interna, la definizione degli elementi che caratterizzano la professionalità ecc.

Corto è che la dofinizione in Sede di Commissione Nazionale dei nuovi criteri, già prevista por il 30 sottembro 1970, non potrà tardare altrimenti i tecnici passeranno, tramite l'azione articolata, a conquistarsi questi obiettivi ormai maturi.

Per quanto ci riguarda, siamo su questa strada dai primi mesi del 169 e siamo entrati, con il nuovo Accordo, noi tempi applicativi di un nuovo sistema.

A) LE POSIZIONI DELL'INTERSIND

Si fa seguito e riferimento alle discussioni svolte dall'apposita Commissione Nazionale costituita allo scopo di dare attuazione a quanto previsto dalla norma transitoria dell'art. 4 - impiegati del vigente contratto collettivo nazionalo di lavoro. In adempimento a quanto concordato nella riunione del 7 ottobre u.s.2 si riassumono qui di seguito le nostre considera zioni sui problemi che sono stati oggetto di esame.

L'Intorsind conviene sull'istanza formulata dallo Organiz zazioni sindacali dei lavoratori di considerare la profes sionalità come elemento qualificante e dinamico in base al quale formulare una ipotesi di criteri operativi da appli care in relazione ai punti previsti dalla norma contrat— tuale.

1 - In ordine all'inquadramento allo scopo dí favorire 9 per quanto possibile, il riconoscimento dei valori professionali, nell'ambito di quanto previsto dall'ar titolo 4 - parte impiegati del vigente contratto collettivo nazionale di lavoro - che disciplina la strut tura dell'inquadramento catogorialo - vorranno individuati in sedo settoriale tra gli attuali intervalli parametrali, ulteriori parametri (livelli).

In tale sodo verranno inoltre individuati, in relazio ne a ciascun livollo paramotrale, profili professiona li tipici che indichino le caratteristiche ed i requi siti che i lavoratori devono possedere. Ancho in relazione ai problemi della formulazione e dell'aggiornamento professionale, la rilevazione dei profili professionali potrà essere completata in sede aziendale; in tale gode sarà quindi effettuato il relativo definitivo inquadramento.

2 - In ordino allo sviluppo professionale lo aziende provvederanno a promuovere opportune iniziative nel campodoll'aggiornamento professionale sia in relazione al lavoro svolto, sia con azioni di gradualo art

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/ •

ricchimento delle cognizioni professionali dei singoli anche mediante affidamento sperimentale di posizioni di lavoro diverse, più comples— se ed impegnative, tenuto conto, ovviamente, dello esigenze e possibi, lità tecnico—produttive ed organizzativo dell'azienda.

3 - In ordine alla valutazione in funzione dell'arricchimento profeasiona le che il lavoratore avrà conseguito, si farà in modo che, nell'ambi— to delle possibilità aziendali, egli possa ricoprire posizioni di la— voro via via più conformi al livello professionale raggiunto. Per i lavoratori per i quali non sia possibile realizzare quanto pre— visto al comma precedente, le azienda faranno luogo a riconoscimenti retributivi determinati sulla base di criteri da concordare in sede nazionale e da adottare con gradualità, i quali terranno conto, unita mente all'anzianità in azienda, dell'esperienza maturata nella posi— zione di lavoro, o di quella acquisita, art esempio, attraverso rota— zioni od attività formative.

Roma, 21 ottobre 1970.

B) LE POSIZIONI DEL SINDACATO

1 — Inquadramento

Allo scopo di favorire il riconoscimento dei valori professionali dei lavoratori sia per quanto riguarda la loro iniziale collocazione in azienda, sia per quanto riguarda il loro sviluppo di carriera, potran no essere individuati in sede aziendale nuovi livelli parametrali o le relative declaratorie professionali che individuino le capacità pro fessionali che i lavoratori dovranno possedere per essere inquadrati in ciascun livello.

Le capacità professionali saranno individuato mediante due fattori principali:

livello di conoscenza esperienza di lavoro.

Il valore dei nuovi livelli parametrali sarà individuato sulla base dei reali valori stipendiali dei lavoratori con analoghe capacità professionali, compresi gli attuali superminimi.

In corrispondenza di ciascuna declaratoria o quindi di ciascun livello parametrale, saranno individuati alcuni profili professionali tipici che facilitino, in sedo aziendale, il giusto inquadramento dei lavora— tori.

2 — Sviluppo professionale

Le aziende contratteranno con le 00.SS. lo modalità operative relati— ve ai singoli istituti atti a garantire ad ogni lavoratore un reale sviluppo professionale;

a) mobilità interna possiblità di passare a posizioni dí lavoro diversa in funzio ne di un progressivo arricchimento della conoscenza professio nale e suo riconoscimento ai fini dello sviluppo di carriera inteso come passaggio ai livelli parametrali superiori. Con— trattazione degli organici e dei posti di lavoro indipendente mente dallo sviluppo aziendale.

— 13
1.

aggiornamento professionale possibilità di partecipare a corsi di aggiornamento pro. fessionale, interni od esterni all'azienda, di cui do— vranno essere contrattati sia i contenuti che i crite— ri di partecipazione. La partecipazione ai corsi di ag— giornamento dovrà inoltre trovare un suo concreto rico— noscimento ai fini dello sviluppo di carriera.

aumentidi merito

stabilito che gli aumenti retributivi dei lavoratori non potranno più essere assegnati in modo unilaterale, le aziende contratteranno di conseguenza con le Orga— nizzazioni Sindacali l'intera dinamica retributiva a partire dai singoli livelli parametrali che saranno sta biliti a livello aziendale sulla base di quanto detto al punto 1.

Roma, 10 novembre 1970.

IL SEGRETO DI PULCINELLA

Ciascuno di noi, è noto, pensa di avere in mano le sorti dell'universo. Questo perchè ognuno crede di essere a conoscenza di cose cui soltanto lui ha avuto lr possibilità di accedere. Gli elementi di giudizio in no stro possesso sono "unici", gli altri individui "non possono capire": molte volte è bene non metterli a parte del fardello di cui noi coscien temente ci siamo caricati. Forse non sopporterebbero il peso della veri tà, meglio lasciarli nel buio, per il loro bene. E' un fenomeno psicologico cui tutti in qualche modo vanno soggetti, e che certo è anche uno stimolo all'attività del singolo; i dirigenti aziendali da tempo ne hanno studiato il meccanismo. Chiamano il lavoratore in solitario colloquio, e "a luì solo" spiegano i motivi delle scel te direzionali, scelte relative al lavoro oppure ai trattamenti economi ci che tanto stanno a cuore. "Non lo dire a nessuno. Mi capisci 7 e il lavoratore si sente complice, responsabile di tutta una politica manageriale. Il significato di tutto ciò è che, per non dover mai accennare nulla a nessuno, questo nostro signor "K" finisce col precluder si per sempre la possibilità di protestare, di farsi sentire da altri o con altri mezzi.

L'esempio più clamoroso proviene dagli ancora non abbastanza noti esper ti di questioni organizzative. Non tutti sanno che c'è qualcuno, nell'a zienda, preposto al non facile compito di organizzarci: e nessuno sa perchè quelli, fedeli alla teoria, si ammantano del più stretto segreto. E' ben difficile vederli circolare. Sorge legittima la domanda: dal mo mento che questi signori devono organizzare "noi", non sarebbe forse il caso che venissero a vedere quello che fanno gli impiegati, come sono instaurati i rapporti interpersonali, discutendo con gli interessati stessi i motivi e le possibilità delle scelte organizzative ? Ma certo noi non possiamo sapere: per il nostro bene, evidentemente. Allora c'è davvero di che preoccuparsi: per noi e anche per loro, che rischiano di rimanere con una manciata non si dice di castagne secche, ma quantomeno di ceci (più o meno carpiti ).

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+ - + - + - + - + - +

TABELLA DELLA VERTENZA: OBIETTIVI, SCIOPERI, TRATTATIVE

Le nostre rivendicazioni oltre il "no" allo scorporo lo sviluppo e potenziamento progettazioni l'incremento degli il diritto d'opzione gnazione commesse sider

chiedeva: la riorganizzazione aziendale il controllo dello sviluppo pia no professionale e definizione rapida prima parte piano qualif. le garanzie e i diritti dei lavorator interessati al passaggio. Calendario degli scioperi ore ,, u n !, i, II Il " ty ti "

8 1 12 112 2 2 2 2 2 2 2

26 ottobre ore 2 27 /t 2 28 2 29 2 30 /I 2 2 novembre 4 3 2 5 2 6 2 9 2 12 2 13 2

TOTALE

trattative Controparte Durata ore Risultato Data 25/9 Finsider 5 contestata operazione scorporo 5/10 Finsider-S.I.I. 7 Il Il Il 22/10 Italsider respj_rAe dai Sindacati inaccet abili condizioni di pc.esaggio 27/10 Finsider 10) enucleato futuro Azienda-rottu 28/10 ti 6) ra tratt. da parte Azienda 6/11 Italsider 16 accordo e garanzie per passaggio lavoratori a ItalsiUr 9/11 S.I.I. 16 discussione principi piano- ri gidità posizione Azienda 10/11 S.I,I. 10 idem c.s. 13/11 S.I.I. 7 idem c.s. 16/11 S.I.I. 5 impasse discussione definizione principi piano 18/11 S.I.I. 7 accordo programma e politiche per futuro Italimpianti 20/11 S.I.I. 22 accordo applicazione definizio ne principi e tempi piano ed acconti retributivi Totale ore trattativa 116

Calendario delle

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il "Programma quadro" si organici su asse Gruppo Fin 15 settembre 25 ii 5 ottobre 6 ti 13 H 14 n 15 II 16 Il 19 21 n 22 t, 23 u
54 ORE DISTRIBUITE IN 24 GIORNI

L'IDEA DEL Norno

Dicevamo, il mese scorso, che lo scorporo ora "esattamente il rovescio di quel lo che occorre per colmare il divario tecnologico tra il nostro Paese o quelli industrialmente più avanzati". Cioè esso rappresentava un'idea regressiva in contrasto con una moderna logica manageriale e lo esigenze derivanti dai nuovi programmi d'investimento nella siderurgica.

Questa corretta analisi ci lasciava parò dubbiosi sui motivi che avevano porta to a questa de-dsione, finchè non ci è capitato l'elenco nominativo dei venti componenti il :Consiglio di Amministrazione dell'Italsider, con relativa età. Dopo un primo istante di sorpresa, abbiamo capito di tro— varci nol regno della gerontocrazia. La quarta azienda in Italia per fatturato e la seconda tra quello pubbliche è governata da un "consiglio di saggi" che supera o sfida lo stagioni (con o senza Gorovital ?).

Questa allucinante scoperta, ci spingo ad alcune conside— razioni: persino il Vaticano ha deciso di pensionare i Vo scovi che hanno compiuto i 75 anni! tale regola ben 1/5 dei consiglieri la travalica; se ci rifacciamo invece al contratto dirigenti (si lavora sino a 65 anni), la metà dei consiglieri è ponsionata; se infine usiamo il giusto e comune metro di tutti i lavoratori in Italia (60 anni), di consiglieri ne restano soltanto sette.

Tra l'altro non comprendiamo cosa spinga a derogare dalla prassi co— mune e a far guidare un'azienda primaria da uno staff di decani; l'età media supera infatti i sessantadue anni.

Certò è che alla luce di auesti dati, l'idea senile di possedere una sezione impianti si comprende as -4_ meglio od è esplosa un'antica ambizione repressa: anche noi vogliamo costruire gli impianti".

E' chiaro che l'impiego del potere senile è estraneo alle reali esigenze e in teressi dell'azienda pubblica o del Paese, Essi hanno diritto a nuove e più avanzate politiche e non a ritorni ad un passato ormai morto. Dopo quoto esem pio di tarda e contraddittoria iniziativa, abbiamo più che mai motivo e ra— gione di chiedere al Ministero delle PP.SS. e all'I.R.I. che la guida delle aziende pubbliche sia affidata a quadri in età lavorativa e non a pensionati.

CONSIGLIO

Dopo la stesura del pozzo ci è giunta notizia che il Papa Paolo VI ha disposto, nell'ambito dell'azione "motu proprio ingravoscontem aetatemu che "i Cardinali al compimento dell'ottantesimo anno di età cessano di essere membri dei dicasteri o perdono il diritto di eleggere Pontefice".

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CAPANNA Alberto età anni 60 MASTURZO Tullio età anni It It It CAPOCACCIA Agostino 69 MICCHI Luigi ,r CATTANEO Salvatore 35 PASANINSI Enrico tt CONTI Alfredo 76 PICCIARELLI Salvatore ft CUZZI Paolo 75 RADA ,LI SPREAFICO E. DI GENNARO Pasquale 75 RISSO Massimo ,t FRASCA Odoardo 45 TACCONE Domenico GALEANO Manlio 53 TORCHIANI Tullio LANDI Vincenzo 80 VIEZZOLI Franco MANUELLI Ernesto 64 t t MARCUESI Ernesto 66 71 53 62 45 59 54 80 69 45 Nota:
il
DI AMMINISTRAZIONE DrUlITALSIDER S.P.A.
romano ./.

UN DIRETTORE, UNO STILE

Un direttore ha uno stile che gli riconosciamo coerente, anche se po co democratico; esso si manifesta con: a) la distribuzione della gra tifica di bilancio (*) ai soli dipendenti di 1"cat.S. e 1" cat.; b) idem in caso di collette per matrimoni, nascite, ecc.; c) idem per riunioni, informazioni incontri, ecc.

(*) Questo rituale il CUSA invia ad abolirlo dal prossimo anno (n.d.r.)

CREMA NIVEA

La parsimonia è a volte una virtù che prescinde dalle condizioni eco nomiche di chi la esercita; è il caso di un capo con stipendio superiore al milione di lire al mese che si preoccupa di farsi acquistare in Germania, da uomini fidi in occasione di loro viaggi di lavoro, scatole di "Crema Nivea" di formato più grande di quello esistente in Italia, conseguendo il notevole risparmio di circa 300 lire. Ci piacerebbe sapere se questi sono, parallelamente, la sua strategia manageriale e i suoi or2monti imprenditoriali.

REPETITA NON IUVANT

Conviene rovesciare il senso di questo proverbio latino davanti al ri torno di un piacevolmente dimenticato capo del personale della nostra azienda di cui il CUSA si è occupato lo scorso anno (vedi bollettini n° 2 e 3 1969) che è tornato alla ribalta.

Dalle cronache, abbiamo appreso che il "nostro" ha provveduto a sospendere 12 lavoratori dell'Italsider di Trieste rei di essere soste nitori dell'attività sindacale. Per sua sfortuna, la dura risposta degli operai ha nullificato questo meschino tentativo.

UN DIRETTORE: UNO STILE

Circa un'altro direttore ci preme segnalarlo.per una sua coerenza eb domadaria di antico stampo, a itinerario circolare: lunedì Genova, martedì Milano, mercoledì Milano, giovedì anticamera Roma, venerdì ricevimento romano.

D S C R M N Z N

Ritorno di fiamma del capo approvvigionamento elettrico che si sta distinguendo in questi giorni in un'opera di discriminazione circa l'assegnazione del lavoro e cercando, in pratica, di restaurare un processo di dequalificazione. Una strada sbagliata e inaccettabile.

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TRUCIOLI
I

Vertenza Itai denuncia di o piantik.' 96°, ressioni

Avrebbero tentato di indurre dei lavoratori ad accettare la lettera di assunzione ali' Italsider che dovrebbe accogliere il reparto scorporato

La vertenza dell' Mini- • pianti di Genova, sorta dalla decisione assunta unilateralmente dalla direzione di sciarporare un reparto a far data da domani I° novembre, ver-lehza che si trascina ormai da svariate settimane, sta entrando in una fase acuta. Conte noto l'intendimento dei dirigenti aziendali e di certa politica a livello di Finsider, è quello di trasferire un reparto — che attualmente dà lavoro a 345 persone — dalla Società Italiana Impianti all'Itaisider. sempre facente parte del Gruppo IRI-Finsider. A tale trasferimento, tutto il personale dell' Italimpianti compoato da 1200 tra tecnici' laureati o diploma« — si oppone nettamente, vedendo in, questa operazione l'intenzione di ridurre le funzioni

dell'azienda, nata per ellenmare studi e progettazioni non solo per l'intero gruppo, ma anche per' privati, preludio quindi ad un eventuale smembramento a scadenza non lontana. E ciò proprio nel momento in cui azienda avrebbe bisogno di un ulteriore potenziamento del suo ruolo, realizzabile attraverso una piattaforma «vendicativa avanzata dai sindacati, piattaforma che non ha finora trovato accoglimento da parte dei dirigenti aziendali.

Sulla situazione aziendale, proprio nei giorni scorsi, si era svolto a Roma un incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e la Finsider, incontro poi fallito per un improvviso irrigidimento direzionale.

Ieri mattina, dunque, f lavoratori dell'Italimpianti, soprattutto i 345 interessati al-

sabato 31 ottobre 1970

l'eventuale trasterimento, si sono riuniti in assemblea ed hanno approvato il seguente ordine del giorno: « L'assemblea dei dipendenti che hanno «emula la lettera• delta Società Italiana impianti da- tate• 12/10/1970, annunciante il trasferimento all'Italsider a decorzere dal P/1111970. , vista la situazione delle trattative interrotte dalla Finsider il 28 ottobre 1970 e tenuto conto della dichiarazione di piena disponibilità delle organizzazioni sindacali e del consiglio (li fabbrica alla ripresa immediata degli incontri e a una loro rapida e positiva conclusione, dichiara e si impegna a non accettare eventuali iniziative unilaterali tendenti a procedere all'assunzione di questo personale da parte dell' Italsider e continuano pertanto a ritenersi, a tutti gli effetti. dipendenti della Società Italiana Impianti fino alla positiva soluzione della vertenza in atto

Al termine della riunione vi . sarebbero state pressioni, da parte di un funzionario dell' Italsider, affinché i 345 Unpiegati accettassero la lettera di assunzione allitasider stessa col I" novembre. Lepisodio — fanno rilevare gli ambienti sindacali — é tante più grave in quanto é ancora in corso una vertenza rimano su questo pulito. Ma non basta ancora: vista reazione negativa degli interessati, ossia la loro riluttanza a firmare la lettera. un dirigente sarebbe giunto a minacciare che coloro che non avessero firmato avrebhero trovato tumidi la porta dell' Italimpianti chiusa. ln altre parole: un' autenti- C3 serra t a.

La reazione dei lavoratori • stata immediata: lutti gli uffici hanno scioperato e del-

l'episodio sono state informate le segreterie provincia- li e nazionali dei li metalmeccanici, affinché intervengano i presso i competenti niiniste- ' K., soprattutto in considerai zione.del fatto elle la situai zione é estremamente tesa.

Respinti ieri tutti i tentativi di intimidazione

PIÙ forte ordtalinwitinti» la lotta contro io scorporo

Non sarà accettata alcuna iniziativa- unilaterale dell'azienda per iniziativa della dirézione dell'azienda; questa, difatti, come è noto, si è rifiutata di prendere in esame la richiesta di procedere a una discussione di tutti i proLlemi sul tappeto per poter poi dare una valutazione globale delle posizioni aziendali.

a Tecnici, impiegati e operai della Società. Italiana Impianti (Italimpianti) hanno proseguito ieri la loro lotta per contrastare la decisione di scorporo di alcuni servizi che pregiudicherebbe il ruolo e le prospettive stesse di questa società di progettazione e impiantistica. La decisione di proseguire la battaglia rivendicativa e, anzi, di aumentare la pressione nei confronti della direzione e della Firsider è stata presa dai lavoratori come risposta alla rottura delle trattative (in sede romana) alla Quale si è giunti

Nonostante la rottura le organizzazioni sindacali e il Consiglio di fabbrica avevano affermato la propria disponi- bilità a una negoziazione n in qualsiasi sede e in qualunque momento a, purché, naturalmente l'Italimpianti non assumesse unilateralmente alcuna iniziativa che non avrebbe

fatto che aggravare la situazione. Ma è proprio quanto è accaduto ieri. La direzione dell'Italimpianti ha <D'atti inviato a un certo numero di lavoratori una lettera in cui gli comunicava il passaggio alle dipendenze dell'Italsider. Questo fatto nuovo provocava, subito dopo lo sciopero che era stato fatto dalle tt alle 10, una nuova manifestazione di protesta da parte degli impiegati che avevano ricevuto la lettera i quali si riunivano in assemblea, respingevano la comunicazione della direzione e rihatiivano

la loro volontà di non accettare alcuna disposizione fino a quando fra la direzione, le organizzazioni sindacali e il comitato unitario non sarà stato raggiunto un soddisfacente at..voldo. Le lettere sono state, pertanto, respinte. Analoga sorte hanno incontrato i tentativi di intimidazione messi in atto dai dirigenti dell'Italimpianti e della stessa Italsider nei confronti dei laVi;ratorì dei servizi che &crebbero essere scorporati, sia nella sede centrale, a Genova, che nel cantiere di Taranto.

SITUAZIONE ESTREMAMENTE TESA IL LAVORO ),s NEW AZIENDA c'-' 0

Contro il tentativi di liquidtire k aziende di progettazione e l'li nit a A Genova la rivoltala'

GENOVA, 2 novembre Con due ore di sciopero gli impiegati tecnici e amministrativi ed i salariati della Società italiana impianti hanno affrontato, stamane, l'inizio di questa settimana che potrebbe essere determinante per la soluzione di una vertenza che si trascina dalla metà di settembre. Finsider, Italsider e la direzione della azienda, dopo aver rifiutato una trattativa concreta e globale sui problemi sollevati dalla decisione di scorporare dall'Italimpianti un certo numero di servizi, hanno ora imboccato la strada del braccio di ferro. Su questa strada si sono scontrati subito 1200 lavoratori ben decisi a difendere i loro diritti, il loro potere di negoziazione e la stessa esistenza dell'azienda di studio, progettazione e impiantistica industriale. la ma t-, giore azienda IRI di questo tipo.

Ai lavoratori che già venerdì avevano fatto fallire il tentativo di consegna delle lettere di trasferimento, l'Italsider sabato ha fatto recapitare quelle stesse lettere raccomandate con ricevuta di ritorno. La risposta è stata immediata ed energica: questa mattina, alle 8 nessuno é entrato negli uffici; le portinerie della società — in Piccapietra sono state picchettate fino alla fine dello sciopero, cioè fino alle 10 dopodiché gli oltre 300 tecnici cui l'Italsider ha spedito le lettere-diktat si sono riuniti in assemblea nei locali della mensa e. in pieno accordo col comitato unitario

di fabbrica e le segreterie provinciali dei sindacati metalmeccanici, hanno deciso alla unanimità di respingere le lettere, di proseguire la lotta e di intensificarla fino a quando la loro proposta di una trattativa completa e globale su tutti i problemi sul tappeto sarà accettata, fermo restando che fino a quel giorno dovrà restare congelata ogni questione relativa allo scorporo.

La società italiana impianti tItalimpianti) è nata nel novembie 1966. l'anno dello smembramento dell'Ansaldo e del trasferimento a Trieste della direzione della Nuova Italcantieri; vi confluirono la Consider, la Siderforni e la SIM.-Ansaldo. La nuova società faceva parte di quel « pacchetto comeiensativo » del CIPE che poi s'è rivelato a tutti quello che i sindacati e le forze politiche rappresentative della classe operaia avevano indicato come un contenitore privo di ogni sostanza: fumo negli occhi, insomma. Tuttavia, in questo vuoto sostanziale, l'Italimpianti rappresentava — pur con molti limiti e non poche carenze qualcosa di concreto che, se si fossero ascoltate le proposte, le critiche e le indicazioni dei lavoratori avrebbe potuto raggiungere uno sviluppo e un'importanza senza paragoni nel nostro Paese. Nonostante i limiti derivanti da una politica aziendale che non ha per nulla favorito lo sviluppo della ricerca e della progettazione autonoma 'Malimpianti — grazie alla capaci• tà indiscussa dei suoi tecnici si è imposta sia sul mer-

All'Italimpianti la lotta continua

Come abbiamo pubblicato ler!, ' nei giorni 27 e 28 si è svolto a Roma un incontro tra le delegazione del lavoratori e l'animinIstratore delegato della FINSIDER e la direzione deirazienda, per discutere la decisione unilaterale di scorporo della Società Italiana Impianti e la piattaforma rivendicativa avanzata dai sindacali a sostegno di una linea dl l sviluppo dell'azienda stessa e I di riconferma e potenziamento dei suo ruolo nel campo dallo studio e della progettazione.

Su questa piattaforma politicorivendicativa, come è noto, da tempo i tecnici e gli Impiegati dell'italimplaitti sono In lotta.

Nel corso della discussione sono emersi alcuni elementi di novità nelle posizioni della FINS1DER e dell'azienda per quanto riguarda ie prospettive di sviluppo dell'Italimpianti.

calo nazionale che su quello

estero. Attualmente cantieri della società sono all'Italsider di Taranto, a Piombino. a Mignoli, Trieste e Cornigliano; tecnici della Italimpianti sono alla direzione dei lavori agli impianti di Poinigliano d'Arco dell'Alta Sud. a Trieste i IRI-FIAT), a Portoseuro, in Sardegna, per un impianto per materiali non ferrosi dell'eArmisarda» e via dicendo: all'estero troviamo tecnici della società in Perii tun impianto di laminazioni, in Congo, in Jugoslavia. india. Germania e Belgio. Citi comprova ampiamente che esistono tutti i presupposti per far assumere alla italimpianti quel ruolo pilota nel settore della progettazione industriale e dell'impiantistica per cui era stata costituita. Ma poi qualcosa è intervenuto a livello nazionale e locale che. annullando le decisioni di quattro anni fa ha fatto innestare la marcia indietro. La Finsider comunica il suo intendimento di procedere allo scorporo dei servizi connessi alla attività dellItalsi• der e che rappresentano 1110 per cento della attività della azienda. La decisione unitale rale urta contro l'opposizione dei lavoratori e dei toro sindacati; comincia una lotta che ben presto trascende gli aspetti difensivi per assumere una dimensione di pila ampio respiro in quanto i lavoratori chiedono precise garanzie sullo sviluppo e le prospettive dell'azienda, le trattative proseguono lentamente, a pezzi e bocconi e infine si giunge al la rottura; verso la fine di ottobre l'azienda, dopo aver mostrato una certa propensione alla trattativa rifiuta di continuarla quando la delegazio-

ne dei lavoratori chiede che si discutano tutti i problemi sul tappeto, fra cui un nuovo tipo di inquadrainento basato sulla qualificazione professionale e corsi periodici di qualificazione.

La lotta riprende in sede e nei cantieri con una maggiore energia finché si giunge al braccio di ferro dì cui abbiamo detto. Alle lettere-diktat la risposta è unitaria e inequi• vocabile; gli scioperi si intensificano e le richieste. dei lavoratori e dei sindacali vengono ulteriormente precisate: non sarà accettata alcuna decisione unilaterale, la trattativa dovrà investire lutti i punti della piattaforma rivendicativa. Le lettere ricatto dell'Italsider sono state pertanto pertanto rispedite al mittente.

Nel pomeriggio è giunta poi notizia che l'Italnider ha finpedito l'entrata nel cantiere dí Taranto ai tecnici dell'Haiimpianti che non avevano accettato la lettera-ricatto. tl gravissimo episodio. che si configura come una vera e propria serrata, ha provocato ' la estensione della protesta. Pertanto il lavorar stato sospeso in tutti gli uffici fino alla fine della giornata.

Domenica 1 Novembre 1970

In particolare per quanto riguarda le progettazioni, l'incremento quantitativo e qualitItatIvo degli organici, la definizione di nuovi rapporti all'interno del gruppo FINS:DER, si sono regi.; strate posizioni che segnano uno sviluppo positivo delle trattative, nonostante la necessità dl approfondimento per quegli aspetti che ancora appaiono generici o insufficienti.

01 fronte ad una ~Willclkiestai delle .orgefilizaaigial- sindacali — è detto in un comunicato -- di continuare la discussione e la trattativa sugli altri punti della plettafornia• per permettere una vakitazione complessiva delle posizioni aziendali del signiticato della stessa operazione di scorporo, la direzione dell'aziende ha Improvvisamente dichiarato di non ritenere ciossibile il proseguimento dell'Ineciitro, assumendosi la responsabilità di interrompere la trattativa.

t sindacati e i lavoratori hanno ribadito la loro volontà di procedere ad un serio negoziato su tutti i punti della piattaforma e hanno fatto presente all'azienda la gravità che, In una situazione come l'attuale, assumereb, bere eventuali forzature nell'applicazione di decisioni unllaterall prima della conclusione positiva della vertenza in corso.

Sulla base di queste valutazioni complessive I sindacati e Il consiglio dl fabbrica — conclude la nota ritengono necessaria la continuazione della lotta per accelerare la ripresa poSitiva della discuailene e dichiarano la loro disponibilità alla re-osecuzinne in qualsiasi sede e In qualsiasi momento degli Incontri. •

Tacconi

a

Era stata convocata una conferenza stampa

Ultalimpianti nega i propri locali al comitato di fabbrica

La pretenziosità della sizoiirazione

Un fatto grave è accaduto ieri sera, che non mancherà di sollevare 'energiche reazioni nel mondo del lavoro. La direzione della Società Italiana Impianti (Italimplanti ► ha impedito che"' nei locali dell'azienda si svolgesse un'annun ciata conferenza stampa da parte delle segreteria provinciali dei sindkik t: ntettilmeccanici FIM, FIOM i (2ILM e del consiglio di íj•kilibrica. Il pretesto è stato clealla conferenza stampa era statu convocata anche da « un organismo estraneo a, vale a dire i sindacati. La gravità di codesta posizione, il mortificante e —

per certi versi — provocatorio divieto della direzione del» l'Italinapianti sono tanto pie inaccettabili in quanto ci sì trova dinanzi non al colpo di testa di un padrone che di fronte alla lotta dei lavoratori per l'occupazione ha perso la bussola, ma alla decisione di funzionari di un'azienda a partecipazione statale; e ciò all'indomani di una dura battaglia contrattuale la cui conclusione ha sanzionato precisi diritti sindacali e a pochi mesi dall'approvazione, da parte del Parlamento, di uno statuto dei diritti il cui spirito e la cui lettera devono trovare

largo spazio in primo luogo proprio nelle aziende di Stato. Quanto è accaduto ieri con• correrà certo ad inasprire una situazione aziendale già tesa. Come è noto (ne abbiamo parlato anche ieri) la Finsider ha deciso lo scorporo dall'Italimpianti di una serie di servizi che dovrebbero essere trasferiti all'Italsider. Questa decisione colpisce non solo 4W tecnici di provata capacità e competenza ma mette in forse l'esistenza stessa dell'azienda in quanto ne mina quelle capacità competitive che l'avevano vista primeggiare sui mercati nazionali ed esteri.

Respinti i propositi della Finsider decisii «no» allo smembrainento\s,

Non solo: le decisioni della Finsider non trovano alcuna seria giustificazione tecnica. mentre le obiezioni dei tecnici della società e dei loro rappresentanti non sono state neppure prese in considerazione. Inoltre i sindacati ed il comitato unitario di fabbrica sono tuttora in attesa di una convocazione -- già sollecitata da parte del ministro delle Partecipazioni Statali. Di qui l'indignazione dei invoratori e la riconfermata decisione di sviluppare la lotta contro le imposizioni della finanziaria di,, Stato e della direzione della società.

Domani un incontro allAntersind - t ria mi-

naccia

Domani, lunedì, all'Intersind. ci sarà un nuovo incontro fra i dirigenti della Società italiana impianti i italimpianti) ed i rappresentanti dei lavoratori. It nodo da sciogliere è importante: si tratta di verificare, alla luce delle obiezioni mosse dalla delegazione dei lavoratori nel corso dell'incontro intervenuto nei giorni scorsi, se l'azienda e la Fihsider sono o no disposte a rivedere la decisione di scorporare una parte determinante della società che verrebbe assorbita dall'Italsider. Lo smembra mento interesserebbe 300-350 tecnici degli uffici coordinamenti, acquisti e realizzazione degli impianti che confluirebbero in un nuovo ufficio della Italsider denominato « nuovi impianti »; si tratta. in ultima analisi. di un settore che attualmente copre circa l'ottanta per cento del carico di

alle capacita competitive dell'azienda

dei non si sa fino a quando quest'ultima resterebbe attilavoro dell'Italimpianti; il valore delle realizzazioni hanno portato ad un altissi- le resterebbe affidata. in. data solamente la progetta alone. mo grado le ca pac ità con _ quanto le assicurazioni in tal -• torrenziali dell'Italimplanti. senso tornite dalla Finsider

la ferma opposizione dei lavoratori; intanto la finanziaria e giunta a questa decisione senza averne preventivamente discusso con i tecnici dell'azienda. Ma, poi, essa solleva non poche e non lievi preoccupazioni. In primo luogo lo smembramento • contraddice grossolanamente gli impegni assunti nel '67. col famoso «pacchetti) IPE ». che riconoscevano l'esigenza di assegnare alla società una funzione pilota nazionale nel settore della progettazione e della realizzazione di impianti industriali. Le dimensioni raggiunte dall'azienda, l'alta spedal izzazione dei suoi tecnici,

La operazione annunciata la società si è autorevolmen- non danno alcun aftidamendalla Finsider ha incontrato te imposta sul mercato, nazionale ed estero. Importanti impianti sono stati realizzati in Italia e nel mondo (Jugoslavia, Camerini, India, Liberia. Perù ecc.i; l'attività, è in piena espansione, tanto che si era posta l'esigenza di assumere non meno di un centinaio di nuovi tecnici.

Ora i propositi della Finsider (che i lavoratori ed i loro rappresentanti sindacali definiscono come «una iniziativa suicida ») rimettono tutto in discussione. infliggerebbero • • se attuati • a ll'Italimpianti. alle sue (i-. pacita concorrenziali un colpo forse decisivo. Tanto pia elle la stessa progettazione degli impianti per gli stabilimenti siderurgici dell'In ha -

to.

Da questo complesso di questioni nasce, dunque, la opposizione dei lavoratori e dei loro sindacati dì categoria, opposizione i cui motivi sono stati ampiamente documentati durante gli incontri in sede Intersind e che è stata sostenuta con azioni di lotta e con una manifestazione pubblica di protesta presso la sede dell'Intersind. E' chiaro che i lavoratori non subiranno passivamente le decisioni della Finsider: la. lotta per l'annullamento del provvedimento annunciato dalla flnaziaria dell'IRI non potrebbe quindi non assumere dimensioni e forme corrispondenti alla gravità della situazione ed alle pesanti ipoteche che l'operazione metterebbe sul futuro deil'azienda.

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