Ad Arese migliaia di firme raccolte per il disarmo della polizia
Cronache di Reparto Cucitrici
Metodo sbagliato
I fuori legge
Quo vadis operaio?
Produzione ausiliaria
Tempera
Centrale termica
Periodico Sez. Sind. Az. FIOM-CGIL Alfa Romeo - Arese Suppl. Metallurgico aprile 1969
K011 CRm. )cHE, .------' • ASI r C H IACCHEREiTIES irriq 16,0000 ORI: VO:,..IA110 000 N I ni .Ettr Rt MESE a ITA T TI V E 4 RI PIVI l , n 7 ti '14 "--.9'41vr°6 .01 1 4171., _ t t ' • c on 60000 4: !si n~sa P,t • is IPARF AVANTI Sommario
Maggiori libertà sindacali
I giovani rafforzino la FIOM Pensioni Lavoratori studenti
I numerosi accordi generali, di reparto e di linea sui cottimi, qualifiche, disagi ambiente, ecc., stipulati fra Sindacati - Direzione presso l'Intersind in questo ultimo periodo di tempo, non sono serviti a diminuire il malcontento fra i lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese.
Le esplosioni di collera, gli scioperi di protesta in Fonderia, Forgia, Assemblaggio ee fra le donne della Tappezzeria lo stanno chiaramente a dimostrare.
Quali sono le ragioni profonde del permanere di questo stato d'animo fra i lavoratori del .nostro complesso nonostante l'importanza sindacale di alcuni accordi raggiunti?
E' l'esasperazione provocata da troppi anni di immobilismi, della Direzione Generale alla soluzione degli infiniti problemi, singoli e collettivi, che giornalmente sorgevano dai reparti e dagli uffici in una fabbrica come quella di Arese in continuo sviluppo e trasformazione.
Nonostante gli accordi, molti problemi del passato ancora non sono stati risolti e a questi si può dire che ogni giorno se ne aggiungono degli altri.
Con la lotta unitaria articolata i lavoratori di Arese, fatte le prime conquiste importanti, hanno impresso un moto vorticoso alla ruota delle rivendicazioni e da quello che si capisce, non intendono assolutamente fermarla.
Siamo convinti che la Direzione pagherà duramente la sua ottusa politica condotta con testardaggine per anni nella dequalificazione sistematica delle lavorazioni in contrasto con l'alta qualità dei nostri prodotti.
Il motto « macchine di lusso qualifiche da manovali » verrà finalmente cancellato all' Alfa RoRomeo.
Sotto la spinta rivendicativa dovrà finire anche la discriminazione fra anziani e nuovi assunti nel trattamento per il pagamento dei trasporti e il disagio ambiente.
Dovrà finire anche la discriminazione nella qualificazione del lavoro fra uomini e donne, che la lotta delle Cucitrici ha sottolineato proprio in questi ultimi giorni.
La Direzione Generale pagherà anche la sua politica antisociale di dare primaria importanza alla realizzazione del programma produttivo con il minor costo trascurando i servizi logistici indispensabili in una fabbrica moderna come quello dei trasporti efficienti, parcheggio autovetture, mensa, spogliatoi, docce, tempo libero, ecc.
Per porre rimedio in un certo qual modo all' attuale situazione di malcontento la Direzione Generale deve capire che i problemi rivendicativi vanno risolti nel minor tempo possibile se essa veramente desidera un po' di serenità in fabbrica.
E per far questo non solo occorre urgentemente riorganizzare la « Diper » di Arese in modo che essa possa avere possibilità decisionali, ma necessita anche dare a tutta la Commissione Interna e alle Organizzazioni Sindacali di fabbrica maggiori possibilità di movimento per risolvere i problemi direttamente nei posti di lavoro ogni qualvolta essi sorgano.
Per questo motivo la FIOM aziendale rivendicando il riconoscimento del Sindacato in fabbrica e dei suoi delegati di linea e ufficio unito al diritto di assemblea nei posti di lavoro ogni volta sorge una rivendicazione collettiva, essa non solo è convinta di fare gli interessi dei lavoratori ma anche della stessa azienda.
SACROSANI A LA LOTTA DELLE DONNE DELLA TAPPEZZERIA PER LA EFFETTIVA PARITA' SALARIAI.E E L'ABOLIZIONE DELL'OC?
Ventre « Alfa-Nord » sta andai,do in macchina le operaie eucitrici della TAPPEZZERIA hanno scatenato la battaglia sui seguenti problemi:
Passaggio di categoria da 0C2 a 0C1 (abolizione 0C2) .
Passaggio di categoria da 0C1 a 00 per le cucitrici che esercitano lavori multipli con autocontrollo.
Parificazione premio di cottimo con gli uomini a parità di categoria e di rendimento.
Cottimo individuale per le tagliatrici (non a squadra come attualmente) .
Disagio ambiente per quelle addette ai tappeti.
Regolamentazione ed estensione della barra.
Allontanamento dal posto di lavoro cinque minuti prima dell'orario di lavoro per le donne in stato di gravidanza.
Nella riunione Sindacati - Direzione avvenuta il 31 marzo presso I' Intersind di Milano su questi problemi, la Direzione ha mantenuto sostanzialmente un atteggiamento negativo in modo particolare per l'abolizione della categoria 0C2 nelle donne.
Diciamo che il problema delle categorie non interessa solo le donne ma tutta la fabbrica.
Non s' illuda la D. G. dell' Alla Romeo, il problema delle qualifiche dovrà finalmente essere risolto per tutti altrimenti non vi sarà pace in fabbrica.
La Direzione deve capire finalmente che all'Alfa la categoria degli 0C2 deve essere abolita perchè inconcepibile data l' alta qualità Ilei nostri prodotti.
I problemi si risolvono con maggiori libertà sindacali in fabbrica
NELL' INTERESSE RECIPROCO I GIOVANI RAFFORZINO LA FIOM IN FABBRICA
Particolarmente in questi ultimi mesi, gruppetti di giovani di ambo i sessi estranei cella fabbrica, facendo leva 5111 grande malcontento degli operai di alcuni reparti particolarmente disagiati come la Fonderia e la Forgia, hanno distribuiti periodicamente davanti alle portinerie volantini critici contro i Sindacati e la Commissione Interna.
Questi volantini, pur predicando con insistenza forme di lotta ad oltranza superate da molti anni in rapporto agli obbiettivi sindacali che devono essere raggiunti, essi hanno dimostrato, in un certo senso, l'esistenza di alcune nostre deficienze di' carattere organizzativo e la mancanza di tempestività nell'informare i lavoratori su tutte le questioni.
La FIOM aziendale, d' accordo con la Segreteria provinciale e i responsabili di zona, ha tenuto sabeit9 22 marzo u.s. un'assemblea straordinaria dell' attivo per esaminare 1' attuale situazione della fabbrica e prendere le misure necessarie affinchè la Sezione Sindacale e la C.I. possano svolgere nel modo più efficace i propri compiti nella difesa e conquista di nuovi diritti per i lavoratori di Arese.
L'assemblea ha cominciato nominare subito una Segreteria ristretta con il compito preciso di coordinare tutto il lavoro e di proporre nuove strutture organizzative con l'immissione di forze giovanili nel Comitato direttivo, nei Comitati di reparto e nelle Commissioni tecniche paritetiche per rottimi, qualifiche e infortuni.
Questa Segreteria si è messa subito al lavoro e i frutti già cominciano ad arrivare per l'entusiasmo che si è ricreato.
A questo punto però sentiamo anche il dovere di dire parole chiare, nell'interesse reciproco, ai giovani che distribuivano i volantini critici e ai nostri giovani operai contestatori in buona fede che in un certo qual modo hanno seguito quelle direttive, anche se per poco tempo.
La FIOM, proprio in quanto organizzazione unitaria di classe, che affonda le sue radici nella storia del movimento operaio e per
quanto t•i riguarda, nella storici :stessa dell'Al/a Romeo prima nella difesa e poi nello sviluppo intpetuoso,, è cosciente, nonostante i difetti denunciati sopra, di essere sempre stata la principale protagonista delle grandi lotte per il progresso sociale, dentro e fuori la fabbrica.
Perchè la FIOM ha questa natura, essa è prolondanzente solidale e partecipe alle lotte promosse e dirette da qualsiasi movimento sinceramente democratico che respinga ogni forma di autoritarismo, il quale accentrando il potere in poche mani, tenta di escludere le classi lavoratrici dalle scelte e dai benefici derivanti dal progresso economcio di cui sono le principali artefici.
Nell'azione quotidiana, nelle lotte in cui ha partecipato e diretto, la FIOM ha sempre respinto ogni concezione settaria o paternalisti-
ca quali elementi di divisione dei lavoratori.
UNITI SI 'VINCE è la parola d'ordine di tante vittoriose battaglie e per questo noi della FIOM aziendale non abbiamo potuto ci,-cettare passivamente, quando sono stati superati certi limiti, il ti po di critica settaria e contropro ducente del cosiddetto COMIT ATO UNITARIO D'AZIONE che del resto in fabbrica nessuno ancora ha visto all'opera e conosce.
Diciamo anche che non temiamo e nemmeno ci infastidisce le critiche dei lavoratori nei momenti cruciali della vita del Sindacato: gli amici che criticano sono da preferire a quelli che tacciono e vegetano, perchè la critica se corrisponde a una genuina spinta a far presto e meglio presuppone una volontà di battersi, di operare, di costruire insieme.
Coscienti in questo modo di agi re quotidianamente nell' interessc di lutti i lavoratori di Arese, FIOM invita tutti i giovani di buona volontà di entrare nella stia or• ganizzazione aziendale e di far par-te attiva nei suoi organismi diriL!culli.
CRONACHE DI REPARTO
DALLA TAPPEZZERIA E ABBIGLIAMENTO
Cucitrici Un metodo sbagliato I fuorilegge
Bisogna fare economia... economia... economia...
Questo ritornello ossessionante pare sia sempre stato il motivo principale della Direzione Generale nei confronti dei lavoratori di Arese.
In mensa si risparmia sulla goccia d'olio, negli spogliatoi sull'acqua calda, per noi cucitrici sui grembiuli.
Da anni le operaie e la C.1. predicano che ci vogliono grembiuli più leggeri e morbidi, ma i responsabili con mille cavilli hanno sempre cercato di eludere il problema.
Con i grembiuli che ci danno sembriamo degli stoccafissi nella ghiacciaia tanto la tela è dura e ruvida. •
Vestite in questo nodo il lavoro e meno agevole ed è facilmente comprensibile il disagio che proviamo.
I.e cucitrici non hanno ancora capito se vogliono metterle in « sarcofago » o preservarle dal mal di schiena.
Forse che questi tipi di grembiuli sono l'ultimo grido della moda oppure il frutto di complessi studi dell'antinfortunistica?
Tempo fa, dopo mille tentennamenti, finalmente la « Diper » ci ha dato dei nuovi tipi di grembiuli in prova.
Questi grembiuli andavano bene perchè rispondevano alle caratteristiche richieste per il nostro lavoro.
Ma con grande sorpresa di noi donne, recentemente la distribuzione è stata sospesa.
Non sappiamo la ragione di tuttociò, anche perchè le fonti responsabili a cui abbiamo chiesto ragioni non hanno saputo o voluto spiegarci.
Comunque stiano le cose noi vogliamo una risposta chiara, ma soprattutto che venga ripresa la distribuzione altrimenti le cucitrici, come più volte lo hanno dimostrato, sono sempre pronte a scendere in lotta per difendere i propri diritti.
Cara AI la Nord,
Con l'introduzione dei turni di lavoro nel nostro reparto Tappe:zeria ci saranno sicuramente delle promozioni di un nuovo capo, di operatori e battipaglia.
« Radio, Bomba », solitamente bene informata, ha fatto alcune anticipazioni sui nomi dei probabili fortunati.
Sulle persone designate, diciamo subito, non abbiamo niente da dire, vorremmo però criticare il metodo sbagliata adott ato per queste promozioni.
Diciamo questo pecchi.' in tappezzeria lavorano operai con anzianità di diversi anni. operai che hanno frCqUCI itato un curso aiien date di tappezziere, operai che prima di lavorare all'Alta Romeo già facevano il tappezziere.
Sono operai che sul piano della serieta e capacità professionale non hanno niente da rimproverar si. Ancora una volta quello che ci ha sorpreso e lasciato con la bocca amara è la constatazione che nelle promozioni nemmeno uno di questo gruppo di operai capaci sia stato preso in considerazione.
Così abbiamo avuto in Tappez zeria la riconferma che per avere qualche sneranza di progresso chissà quali oscuri pregi bisogna avere agli occhi di chi ci comanda.
Non è difficile intuire queste qualità « nascoste », quando intorno al « comandante supremo » della Tappezzeria invece di avere un cast efficiente, da anni si è formato un alone di compromessi e di servilismo.
Logicamente questo stato di cose non solo danneggia gli operai dipendenti, ma anche la stessa azienda per la confusione che si viene a creare durante la realizzazione del ciclo produttivo.
Alcuni operai dell'Abbigliamento
Cara Alla Nord, Siamo alcuni operatori delle catene di Montaggio-Abbigliamento e vorremmo far presente la nost ra situazione.
Come operatori siamo inquadrati negli O.S. con mansioni che vanno dal manovale al capo linea lavorazione, però con un salario minore di un qualsiasi altro operaio con la nostra stessa qualifica.
Senza voler togliere niente a nessuno, questo non ci sembra giusto e perciò ci siamo fatti premura di esaminare con cura il Contratto nazionale di lavoro.
Con nostra somma sorpresa dell' inquadramento della nostra categoria neanche una parola chiara.
Siamo forse dei fuori legge?
Cosa siamo per la nostra D.G.: manovali, operai o capi. Ce lo dica chiaramente perchè se siamo solo operai, come è scritto sul nostro cartellino, molte responsabilità ce le scrolleremo di dosso, come per esempio quella di fare da capo squadra di un gruppo di stazioni.
Ci auguriamo che questa nostra lettera incoraggi qualche titubante e gli faccia capire che è ora di agire.
All'Alfa Romeo le chiacchiere e i mormorii sotto banco non servono a niente.
Un gruppo di operatori N. d. R.:
Nei giorni scorsi le Organizzazioni sindacali aziendali unitariamente hanno tenuto una interessante assemblea di operatori.
Dall'esame fatto con gli interessati gli operatori di catena dovrei).bero essere inquadrati nelle categorie speciali in quanto per questa qualifica il Contratto nazionale dice testualmente che deve appartenere a questa categoria: « l l caposquadra con apporto di competenza tecnico-pratica, ma senza iniziative per la condotta e i risiti-Iati della lavorazione, il sollecitatore semplice, ecc. ».
Verrà aperta dalle OSL regolare vertenza.
Produzione ausiliaria
La lotta sindacale sviluppata alla produzione ausiliaria nel mese di novembre è stata la giusta risposta data dai lavoratori alla politica di dequalilicazione instaurata da molto tempo nel reparto dalla Direzione.
Questa politica basata sulla dequalificazione del lavoro, sulla limitazione dei passaggi di categoria e sulla limitazione degli aumenti di merito, creava uno stato di tensione che sfociava nella lotta sindacale. Scesi in sciopero articolato, i lavoratori si riunivano in assemblea libera e assistiti dalle Organizzazioni sindacali davano vita ad una nuova esperienza sindacale che sfociava, dopo quattro settimane, nella firma di un accordo che prevedeva un certo numero di passaggi di categoria e aumenti di merito; accordo che se non è il punto di arrivo delle giuste aspirazioni degli operai è un punto molto importante di partenza verso la normalizzazione nel reparto.
Il riconoscimento delle reali capacità lavorative, la difesa della dignità umana, contro i condizionamenti sociali, sono aspetti della vita operaia che devono impegnare ognuno di noi senza riserve o egoismi.
L'esempio della produzione ausiliaria è valido. Ciò che non si è• ottenuto con anni di false promesse, le quali portano spesso a penose condizioni di sudditanza, lo si è potuto ottenere con una cosciente ed impegnata lotta sindacale.
Questo risultato ottenuto, pur nei suoi limiti definiti, viene ad aggiungersi e a contribuire ad un più vasto piano sindacale a livello sociale per una nuova organizzazione del lavoro che sía non solo in funzione della produzione ma essenzialmente in funzione delle moderne esigenze del lavoratore il quale tende sempre più a sottrarsi al dominio impost'gli dalle meravigliose macchine da egli stesso create.
Cara Alfa Nord,
Come al solito, è successo che qualche « cervellone » della Direzione Impianti abbia fatto progettare una linea per tempera degli stampi a caldo alla Produzione Ausiliaria senza l'applicazione di nes-
suno dei metodi moderni atti ad eliminare i gas nocivi di scarico dell'ammoniaca, olio bruciato, bagni di sali. ecc.
Se poi a questo si aggiunge il fastidio del fumo delle Fucine dovuto all'acreazione insufficiente, è facile comprendere in quali condizioni di disagio e nocività sono costretti a lavorare gli operai e gli impiegati per tutta la giornata.
Anche se i dirigenti dicono continuamente che il nostro reparto e Ira í più moderni d'Europa, il personale in forza farebbe volentieri a meno di questo « trattament terapeutico ».
Signori della Direzione Generale, è ora di piantarla di far dire alla TV e scrivere sui giornali, per glorificarsi, del continuo aumento del fatturato, mentre non vi interessate minimamente della salute e delle gravose condizioni di lavoro dei vostri dipendenti.
Alcuni operai della DIPRO - AUS
CENTRALE TERMICA
Cara Alfa Nord,
I lavoratori della CTE per la prima volta, da quando esiste questo reparto, sono scesi in agitazione per migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro.
Essi chiedevano un servizio mensa decente, il riconoscimento alla qualifica superiore, il pagamento intervallo mensa, il disagio temporaneo nel periodo dell'avviamento della centrale.
Nell' accordo Sindacati-Direzione firmato recentemente all'Intersind è stata parzialmente riconosciuta la validità delle nostre richieste.
Purtroppo all'atto dell'applicazione dell'accordo si cerca, da parte dei capi, di sminuire tutto ciò che è stato conquistato dai lavoratori.
Così ad alcuni operai è stato dimezzato il disagio precedente, ad altri, con manovre più o meno lecite, si tenta dí spostarli dal posto di lavoro per non dare quanto loro spetta.
Signori capi, piantatela con queste manovre, altrimenti tutto quello che succederà alla Centrale Termica sarete voi, solo voi i responsabili.
Gli operai della Centrale Termica
DALLA FORGIA
Quo vadis, operaio? Vado ad A rese.
Così non uno, ma a migliaia í pellegrini seguivano con ogni mei zo il « profeta » e nelle giornate dí brutto tempo causa la nebbia, la neve e il gelo, molti di loro e per ore, rimanevano per la strada.
Richiami e multe giù a grandinate.
Se il nostro « gran maestro », vista la sua natura, potesse controllare cosa e quanto mangia l'operaio, dietro l'apparente gentilezza non potrebbe fare a meno di pensare: Più mangia e più ingra..sa - Il ritmo non lo terrà sicura.mente - Ingrato - Gli ho fatto da balia.
Per esempio non avrà il coraggio di dire il perché nella Forgia ploderna come è stata concepita, vi siano ancora oggi ad Ar ' ese impianti provvisori nocivi, così che la salute degli operai va a pallino giorno per giorno.
Oui da noi non c'è protesta verbale che valga.
Solo con l'azione unitaria e co sciente potremo smuovere certe mummie in alto dai concetti medievali.
Un forgiatore
PREGHIERA
PER I LAVORATORI-STUDFN1 I
O nostro Padrone, Dacci oggi il nostro tempo quotidiano per studiare fa, Te ne preghiamo, che i nostri permessi siano sempre esauditi.
Di tanto in tanto ricordati dei nostri diritti come Tu ci rinfacci sempre i nostri doveri.
Dà un aiuto ai nostri capi che ci fanno da balia che ormai, poveri loro, ne hanno piene le tasche.
E' vero, o Padrone, che non bisogna desiderare la barra degli altri però qualche volta ricordati di noi perché ì capi se ne sono sempre scordati.
Almeno una volta all'anno rimborsaci totalmente le spese dí studio che superano quasi sempre largamente le briciole che ci date, E soprattutto aiuta il lavoratorestudente tuo come te stesso. Così è.
BALLATA DELL' OPERAIO
Questa è la ballata
Del povero operaio
Il quale inizia la giornata
Che il gallo è ancora nel pollaio.
Vai, corri alla stazioncina
Il cane con te non può venir
Addio mia cara mogliettina
Tornerò stasera all'itnbrunir.
Raramente in treno trovi un posticino
Tu sogni ancora di dormire
Te la prendi con il destino
E pensi che sarebbe meglio morire.
Senza. il grembiule bisunto
Il cartellino non puoi timbrar
Alle ore otto in punto
Devi iniziare a. lavorar.
Fai attenzione a non sbagliare
Cè il capo con l'analista
Va più in fretta a lavorare
Altrimenti innervosisci il tempista.
Non alzare la. testa e non parlare
Con il tuo compagno di lavoro
Qui la produzione bisogna fare
Ripete il padrone che accumula oro.
A mezzogiorno un minuto di sosta
Corri alla mensa a mangiare un boccone
Trovi formaggio e un piatto di pasta.
Dici ancora: è il mio destino briccone.
Subito dopo ricomincia la giostra
Forza, lavora, più svelto, più in fretta
Se la ditta fallisce la colpa è vostra
E resti da solo a tirar la carretta.
Viene la sera, sei stanco e sfinito
Timbri il cartellino, tiri la campana
Corri alla stazione: il treno è partito.
Ripeti: è il destino, non ho fortuna.
Svegliati operaio, non c'entra il destino,
Da solo sei niente, agli altri ti devi unire
Tu sei uomo, non macchina o fantino
Rivendica insieme più diritti, salario e potere.
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