La Colata1

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ORGANO DEI LAVORATORI DELLA "COGNE„

Politicadi

"Proil1iltivilà'7PRECISATE

Nei mesi di settembre e ottobre, periodi pre campagna elettorale, quando la Direzione della Naz. Cogne, con un sistema molto sbrigativo e che poneva in viva luce tutto il suo falso paternalismo, aveva iniziato un'azione a largo raggio gettando sul lastrico qualche centinaio di lavoratori anziani col metodo di uno per volta, noi fin d'allora avevamo richiamato l'attenzione dei nostri lettori, sui pericoli che si prospettavano all'orizzonte per i lavoratori del ferroleghe, forni elettrici e via disco' rendo.

Ci eravamo permessi di fare quei richiami, non perchè avessimo bisogno di riero pire degli spazi del nostro gironale ma perchè avevamo osservato attentamente che l'orientamento produttivo dell'azienda non era affatto mutato rispetto all'anno precedente, per cui eravamo certi che infallibilmente ci saremmo trovati a breve scadenza di fronte agli stessi problemi..

Quando poi si entrò nel pieno della campagna elettorale, ricordate?, la Direzione della Cogne non esitò un attimo a far conoscere che erano sospesi i licenziamenti del personale anziano e che i forni elettrici e ferroleghe avrebbero continuato a lavorar. Noi non abbiamo esitato un attimo a definire questo atto, una mossa politica, sì, mossa politica, aveamo detto, anche se ciò a qualcuno non piaceva, ma al tempo stesso avvertivamo i lavoratori di stare all'erta, perchè, quel bel gesto, doveva servire di tornaconto ad un ben determinato partito politico, la Democrazia Cristiana.

Allora vi era la caccia al voto e tutto serviva, anche il sale per prendere i merli, però noi allora avevamo posto in guardia tutti, affermando senza esitazione che, se per dannata ipotesi il Consiglio Valle fosse caduto sotto l'esclusivo potere della Democrazia Cristiana se ne sarebbero viste delle belle nel futuro.

Ora ci siamo! Fra ferroleghe, forni elettrici e relative manutenzioni sono 32o operai che sono stati posti ad orario li dotto di 24 ore settimanali. Con grave danno degli interessi economici delle loro famiglie e della stessa produzione. Tutto ciò perchè alla Direzione della Coglie fa comodo fare una speculazione finanziaria cedendo a terzi l'energia elettrica.

LE RESPONSABILITA' NELLA VERTENZA ILSSA- VIOLA

Li si obbietterà, ma questi lavoratori oltre a godere della cassa integrazione avranno pure una ulteriore integrazione da parte dell'azienda di L. 5.000 mensili così come era già stata concsesa lo scorso anno dopo l'intervento del Comitato Cittadino presso il Presidente della Società. Ciò è vero, però anche con questa integrazione i lavoratori non raggiungono neppure un salario di 40 ore settimanali, senza con tare il pericolo a cui vanno incontro qualora dovessero contrarre una malattia o un infortunio. In questo periodo si vedrebbero il loro sussidio meno che dimezzato.

Ma il problema non è solo questo; sono ie prospettive che devono essere da tutti esaminate molto seriamente.

En primo luogo pensiamo che nessuno possa accettare che queste lavorazioni vengano considerate delle attività stagionali presso la Naz. Cogne, mentre nelle aziende private hanno un carattere continuativo, pur non avendo queste una procluzione propria di energia elettrica.

In secondo luogo vi è la questione della produzione che viene a mancare; e qui vogliamo porre una domanda, sia alla C.

I.S.L., che alla Democrazia Cristiana e così pure alla Giunta Regionale: «Dove va a finire la famosa politica, della cosidetta «produttività » tanto da voi caldeggiata? Possibile che su questa questione non abbiate nulla da dire? Oppure la politica di « produttività » voi la intendete come la intendono i padroni; e cioè massimo sfruttamento dei lavoratori, infisciandosene altamente se questi guadagnano o no sufficientemente per vivere? ».

Poniamo queste domande, non per il bel gusto di tirare in ballo altri organismi al di fuori della Direzione della Naz. Cogne, ma perchè tutti questi . organismi, compreso .i Dirigenti della Cogne, fanno parte ad un'unica corrente politica, la quale imprime al paese e quindi alla Cogne una determinata politica attraverso il Governo di cui in questo momento ne è arbitra. Mentre attendiamo che soprattutto l'Autorità Regionale prenda i provvedimenti del caso, mantenendo così fede al suo programma, affermiamo che i lavoratori attendono di vedere se almeno si sa apprezzare il valore delle proposte fatte in merito dalla Commissione Interna.

Il significato del bollino di gennaio della C.G.I.L.

Come già era stato precisato lo scorso anno al momento del tesseramento biennale 1954-55. ogni iscritto alla C.G.I.L. ha il dovere di prelevare ed applicare il bollino di formato particolare del mese di Gennaio 1955. Detto bollino che serve anche per la normale quota mensile viene perciò maggiorato di lire 100 che servono a completare il pagamento della tessera biennale.

Esso viene distribuito a brevi mani da parte dei collettori ed attivisti sindacali, i quali hanno avuto in consegna il quantitativo necessario per i tesserati ad essi facenti capo.

L'applicazione di tale bollino non si rende solo necessario ai fini finanziari dell'organizzazione, ma bensì essa si rende indispensabile perchè con questo atto i lavoratori convalidino la loro fiducia nella C.GI.L. la quale lotta continuamente e strenuamente in difesa delle libertà e dei diritti dei lavoratori, oggi più che mai minacciati da una campagna di faziosità e di discriminazione politica messa in atto dal padronato monopolista italiano e dal Governo.

Mentre il padronato italiano con le sue azioni di repressione cerca di frenare la marcia in avanti dei lavoratori, mentre i dirigenti delle organizzazioni scissioniste ed in particolare la CISL, tentano di creare fra i lavoratori confusione e scoramento, opponendo intralci ed ostacoli di ogni forma alla realizzazione degli obiettivi da essi posti, si rende più che indispnsa,bile il rafforzamento dell'organizzazione unitaria, poichè le possibilità di progresso e di emancipazione dei lavoratori sono strettamente legate al progresso ed al rafforzamento della C.G.I.L.

La parola d'ordine che in questo momento dobbiamo attuare è che sorgano ovunque nuovi collettori ed attivisti sindacali e tutti gli associati della C. G.I.L. applichino entro il 31 gennaio il bollino speciale.

Per coloro che ancora non sono h:ritti alla C.G.I.L. l'appello è che si uniscano ai loro comagni ed amici di lavoro facendosi anche loro soci della C.G.I.L. Prendendone la tessera, avranno così portato anche loro un piccolo contributo alla loro emancipazione, al progresso, alla civiltà, alla democrazia.

Non abbiamo voluto di proposito finora prendere una posizione di carattere polemico, rispondendo per le rime alle provocatorie affermazioni della CISL in merito alla vertenza Ilssa-Viola di Pont St-Martin, soprattutto perchè avremmo dovuto chiamare in causa le Autorità regionali, alle quali, fin dai primi del dicembre scorso, era Stata rimessa la questione. Come di regola avviene in casi come questi, le persone che si sentono veramente responsabili e non declinano le proprie responsabilità in neSsun momento e di fronte a nessuna situazione, e che particolarmente sanno di avere la coscienza tranquilla si rivolgono al Prefetto, che nel nostro caso è il Presidente della Giunta, il quale, oltre ad essere la massima Autorità regionale, localmente rappresenta pure il Governò ed è il massimo tutore dell'ordine púbblico.

Così abbiamo fatto noi, così hanno fatto i lavoratori d'accordo con noi, i quali sono venuti più volte ad Aosta a chiedere udienza al Tribunale della Giunta attraverso parecchie delegazioni, nominate in assemblea generale, alcune delle quali anche molto numerose. Udienze che sono sempre state concesse.

E non siamo andati dal Presidente perchè ci togliesse le castagne dal fuoco, come afferma il giornale anti CGIL della CISL, poichè le castagne da fuoco (non per superbia) ce le sappiamo togliere da soli e le responsabilità nostre non intendiamo rimetterle a nessun altro, anche perchè siamo troppo gelosi del nostro impegno di essere sempre alla testa dei lavoratori e con loro di aver vissuto e di vivere tuttora questa travagliata vertenza.

Ai dirigenti della CISL, i quali con molta sfrontatezza, nel loro giornale parlano di « linea chiara e leale » dobbiamo ricordare per rinfrescare loro la memoria, che in una affollata assemblea, tenuta con noi al cinema Lys di Pont St-Martin, nella prima decade di novembre (si era alla vigilia delle elezioni regionali), hanno affermato molto demagogicamente meglio ha affermato il Signor Friso, massimo dirigente della CISL locale: "La Direzione delrllssa-Viola deve sapere che il salario idei lavoratori è sacro ed inviolabile; noi assicuriamo che non lesineremo i nostri sforzi e ci batteremo, qualunque siano le azioni che verranno intraprese per difendere le vostre retribuzioni".

E più oltre ancora, quando l'amico Ravet nel suo dire ebbe ad affermare: « Meno male che il Dott. Visconti ha avuto il coraggio di affermare di essere un cristiano cattolico credente » il Signor Friso ha sentito il dovere di aggiungere: "come cattolico, sento il dovere di negare che il Dott. Visconti sia un cattolico, perchè le sue azioni ed il suo contegno sono tali che mi costringono a dichiarare che egli non può essere considerato tale".

Queste affermazioni ed altre sono state fatte alla presenza di quasi la totalità dei lavoratori dell'Ilssa i quali le ricordano túteoggi e tutt'oggi le commentano. Non abbiamo bisogno noi di 'dare dei giudizi, perchè i giudizi li danno i lavoratori perchè si ricordano che allora si era alla pre-vigilia delle elezioni regionali.

Quando il 23 novembre siamo stati convocati a Torino dall'On. Sabatini (erano appena trascorsi otto giorni dalle elezioni), noi come già abbiamo pubblicato e riferito più volte nelle assemblee dei lavoratori, abbiamo dichiarato che non saremmo andati oltre alla proposta da noi data ad Aosta; quindi la responsabilità di questa dichiarazione siamo lieti di assumercela, perchè questa era e, si noti è tutt'oggi la volontà dei lavoratori.

Anche se la CISL cerca ora di ricama-

re sopra per cercare di giustificare la sua posizione di virata di bordo, di avere abbandonato i lavoratori al loro destino, a noi non importa proprio nulla, perchè proprio qui sta la buccia di banana, non per noi, ma -per i dirigenti della CISL che hanno disertato la lotta che i lavoratori hanno ritenuto necessario intraprendere.

E potremmo continuare su questa linea per parecchie colonne di piombo perchè abbiamo sacchi pieni di cose da dire, cose concrete, non astratta fraseologia dell'anti, che alligua nel campo degli sciOcchi che vivono di questa, politica faziosa. Ciò che più ci interessa, è ritornare alla vertenza per farne più o meno il punto, rimandando ad un'altra volta, se sarà il caso, di prestare ancora attenzione ai dirigenti della CISL, perchè per

il momento ci pare di averne già prestata fin troppa, poichè certamente non meritano tanto.

Non riteniamo che sia necessario rifare tutta la storia e riesumare i termini della vertenza, poichè ormai sono noti a tutit; pensiamo che basterà partire dal 22 dicembre 1954.

Questa volta però saremo costretti, nostro malgrado, a chiamare in causa il Presidente della Giunta regionale e, se ciò potrà dispiacergli, come dispiace a noi, la colpa è unicamente da attribuirsi alle fanfaronate pubblicate sul giornale della CISL nell'ultima edizione del 7 gennaio ed alle voci che qualche dirigente dell'Ilssa-Viola ha creduto di far circolare in mezzo ai lavoratori nella speranza di fiaccare il loro morale, sputando veleno su di noi.

11 punto sulla vertenza

Il 22 dicembre 1954, ore 18 circa, si erano riuniti nell'ufficio dell'Assessore all'Industria e Commercio, 12 lavoratori dell'Ilssa, delegazione nominata due giorni prima dall'Assemblea generale e che rappresentava oltre le categorie, anche i vani reparti e le varie lavorazioni.

Oltre a questa delegazione di lavoratori erano presenti: il Signor Presidente della Giunta regionale avv. Bondaz, l'Assessore all'Industria e Commercio dott. Marchiando, il direttore deilUfficio regionaie. del Lavoro Sig. Scollica, il Segretario della FIOM Colombo Mario e lo scrivente.

Erano circa le 18, come abbiamo detto, e la seduta durava già da circa due ore, quando il Sig. Presidente della Giunta fece intendere che, se da parte dei lavoratori si fosse fatto uno sforzo per giungere fino ad accettare la detrazione di cinque milioni e mezzo, egli avrebbe convocato la Direzione e nella serata stessa avrebbe tentato l'accordo con la convocazione delle parti.

Da parte nostra, d'accordo anche la delegazione, eccetto i rappresentanti delle lavorazioni a caldo, i guaii ritenevano giustamente eccessive le detrazioni, si ebbe a dichiarare che, se quello era lo sforzò necessario per giungere all'accordo, lo accettavamo e davamo mandato al Signor Presidente di fare la proposta come transazione. Ed abbiamo anche aggiunche nell'ipotesi che ci si trovasse di fronte alla necessità di dover fare uno sforzo Maggiore per definire, noi lo autorizzavamo a fare lui delle proposte di mediazione fino ad un massimo di 6 milioni.

Il Presidente non solo pareva soddisfatto, ina il suo contegno faceva intuire che si era giunti al termine di una tanto dolorosa questione. Inoltre da parte nostra è stato dichiarato' che a' questo punto -occorreva precisare tutte le questioni che vi erano di consuegenza connesse e che dovevano necessariamente essere risolte contemporaneamente, cioè:

i. - Decorrenza dell'accordo dal I° gennaio o al massimo dalla data in cui veniva firmato, come la prassi e l'uso comune insegnano.

'

2. - Ritiro dei licenziamenti di Visani e Barbieri, fatti con carattere di rappresaglia.

- Applicazione dell'accordo sui licenziamenti, raggiunto a Torino alla presenza dell'on. Sabatini.

- Preparazione delle nuove tabelle da farsi in comune con la partecipazione delle organizzazioni sindacali.

- Ripresa immediata del lavoro da parte di tutti i lavoratori, oppure messa a cassa integrazione a partire dal 23 dicembre dei lavoratori, che per ragioni tecniche non potevano essere messi immediatamente al lavoro.

- Pagamento integrale di tutte le

festività infrasettimanali, maturate o da maturare.

A questo punto il Presidente si è alzato e ha detto: « Telefono subito alla Direzione e spero che questa sera stessa si concluda ». 'Dopo mezz'ora, è ritornato comunicando che la Direzione era nella impossibilità di venire ad Aosta, ma che l'indomani mattina alle ore io, senz'altro sarebbe stata presente.

Il giorno seguente, 23 dicembre alle ore io, erano presenti nell'ufficio dell'Assessore, oltre alle persone già citate, anche l'Assessore Berthet; assente la delegazione operaia perchè non invitata da parte delle Autorità. Ai presenti il Presidente riferiva:

« La Direzione alla vostra proposta risponde:

- Detrazione 6 milioni 685 mila lire mensili.

-Decorrenza 10 ottobre.

- Licenziamenti: ritiro di uno solo.

- D'accordo per l'applicazione dell'accordo raggiunto a Torino.

- Non d'accordo sulla preparazione delle tabelle in comune, ma preparate solo da lei e date a voi solo in visione.

- Daccordo per la ripresa del lavoro e la messa a Cassa Integrazione.

- D'accordo per il pagamento delle festività.

Come si vede le posizioni si erano alquanto avvicinate e, dopo una ampia spiegazione fatta da parte nostra al Presidente sulle ragioni sia della richiesta del ritiro dei due licenziamenti e sulla decorrenza, abbiamo fatto la seguente ulteriore proposta.

- La Direzione riduca di mezzo milione la sua ultima proposta.

- Decorrenza 10 novembre.

- Ritiro di due licenziamenti.

- Le tabelle preparate da lei e date a noi in visione con possibilità di fare le necessarie eventuali osservazioni..

Il resto era superato.

Il Presidente allora si recava dal Dott. Visconti che si trovava in un'altra sala e dopo una mezz'ora ritornava informando che il dott. Visconti non era in grado di poter rispondere a questa ultima proposta, perchè doveva sentire il parere del Consiglio di Amministrazione, per cui immediatamente partiva per Firenze impegnandosi a dare una risposta il 29 dicembre.

A questo punto chiunque avrebbe ritenuto che con un minimo sforzo da entrambe le parti si sarebbe raggiunto l'accordo, per cui da parte nostra ritenemmo che fosse logico far proclamare la sospensione dell'agitazione ed accennammo questo nostro proposito alle Autorità presenti, dalle quali abbiamo avuto assicurazione di averlo comunicato alla Direzione subito dopo.

Infatti l'assembla dei lavoratori il gior(segue in terza pagina)

Anno III - N. i - Una copia L. 20 Spedizione in abbonum. posi. - Gruppo Il QUINDICINALE Aosta, 15 gennaio 1955
ARTICOLO DI GIUSEPPE RAVIN A

PRECISATE LE RESPONSABILITA' NELLA VERTENZA .ILSSA- VIOLA

(continua dalla prima pagina) no seguente approvava questo nostro operato e votava all'unanimità un comunicato in proposito, dato alla stampa quotidiana e comunicato al Presidente della Giunta.

Il 29 dicembre la risposta non è giunta, almeno a noi; giungeva invece il giorno seguente, sempre tramite :il Presidente della Giunta, ed era negativa su tutti i punti.

L'Assessore Marchiando fece ancora un ultimo tentativo, telefonando, ma la Direzione è rimasta ferma sulla sua posizione del giorno 23 dicembre.

A questo punto da parte nostra non solo si volle dare prova di buone intenzioni, ma ritenemmo opportuno mettere la Direzione di fronte alle proprie responsabilità, per cui chiedemmo al Presidente di emettere in proposito un lodo arbitrale, impegnandoci per iscritto di accettarlo senza porre condizioni.

Dopo alcuni giorni il Presidente ci rispose che _la Direzione, tramite l'Associazióne Industriali, aveva respinto la proposta di lodo, adducendo a motivo che ciò non entrava nella prassi. sindacale.

Meschina giustificazione, senza dubbio, ed al tempo stesso falsa giustificazione poiché basterebbe richiamarci al lodo De Gasperi sui Patti agrari per smentirli, ma per il momento questa questione passa in secondo ordine.

Ciò che a noi ora interessa esaminare porre in concreto è ben altro.

Dopo questo rifiuto, ritenendo che ci fossero ancora tutte le condizioni per raggiungere un accordo, abbiamo chiesto al Presidente della Giunta che convocasse le parti in modo da porre ognuno di fronte alle proprie responsabilità, oppure emettere un comunicato al fine di affermare in un documento le posizioni a cui erano giunte le parti, in modo da evitare che vi potessero essere sia da una parte che dall'altra dei ritorni dalle posizioni raggiunte.

Da allora ad oggi c'è stata nel frattempo una serie di azioni: quella della serrata, il nostro intervento presso le Autorità regionali e governative, la riapertura dello Stabilimento, con l'avviso della

Direzione che considerava tacitamente accettate le condizioni da lei volute, non quelle ultime, ma quelle iniziali che raggiungono circa i io milioni mensili di decurtazioni salariali e l'ordine del giorno di ripulsa dei lavoratori. A tutt'oggi il Presidente malgrado ciò non ha convocato le parti, nè ha emesso il comunicato chiarificatore.

Cosa è successo? Perché il Presidente non convoca le parti? Perché non emette un comunicato, garantendo almeno così i lavoratori sui punti acquisiti?

Ci è stato sussurrato che ci sono state delle interferenze, che il Presidente si trova anche lui in difficoltà. Di quali interferenze si tratta? Politi-

che? Sindacali?

Comunque noi riteniamo che prima di tutto e soprattutto, il Presidente della Giunta non possa essere sottoposto a nessuna interferenza, di nessuna natura, ed al tempo stesso a lui competa la tutela dei diritti collettivi di tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione e che, al punto in cui è giunta la vertenza dello Stabilimento dell'Essa-Viola sia dovere dell'Autorità che ha svolto la parte di Mediatrice, di tutelare gli interessi dei lavoratori interessati con una sua pubblica dichiarazione in proposito, o con la convocazione dell parti.

Questo attendiamo noi, questo attendono i lavoratori, questo attende l'opinione pubblica perchè vuole vedere chiaro una volta per tutte, in particolare dopo le pubblicazioni fatte dalla CISL e dalle voci fatte circolare dai dirigenti dell'IlssaViola.

Il buon giorno si vede dal mattino

Uno dei primi provvedimenti della nuova Giunta regionale è stato quello di licenziare 15 impiegati del Consiglio Valle.

Questo provvedimento ha un evidenté carattere di discriminazione politica. Per mascherarlo si parla della urgente necessità di fare economie, sorvolando sul fatto che se l'Amministrazione regionale ha dovuto chiedere dei prestiti alle Banche ciò è dovuto alla mancata attuazione del riparto fiscale da parte del Governo di Roma.

Nello stesso tempo si ha notizia dell'arresto del sindaco di La-Magdeleine, Vincenzo Trèves, esponènte dell'Union Valdaaine, perchè nei comizi durante la campagna elettorale avrebbe usato termini offenshìi verso il Governo.

Ecco il nuovo clima che si vuole instaurare in Valle: persecuzioni, economie a danno dei lavoratori e della popolazione, ed ancora persecuzioni !

AUGURI

Mercoledì 5 gennaio si è sposato l'operaio Enrico Dati con la Sig.na Anna Cisero. Vadano al nostro compagno di lavoro e alla sua gentile sposa gli auguri più sinceri. lavoratori dei Sera. Elettrici

LA PROTEZIONE SOCIALE I requisiti per ottenere la pensione df invalidità

Per godere della pensione di invalidità occorrono determinati requisiti, dei quali l'assicurato richiedente la pensione deve essere in possesso al Momento in cui presenta la relativa domanda.

E' necessario quindi procedere ad un esame della posizione assicurativa e delle condizioni di salute dell'assicurato per accertare l'esistenza dei requisiti.

A) L'assicurato, qualunque età egli abbia, deve essere riconosciuto invalido; cioè la sua capacità di guadagno, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, deve essere ridotta in modo permanente' per infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo del suo guadagno normale per gli operai o a meno della metà per gli impiegati.

Questa dizione della legge ha dato luogo a interpretazioni controverse.

Il riferimento alla capacità di guadagno ha indotto l'INPS a valutare l'esistenza di uno stato invalidante sulla base del guadagno effettivamente realizzato dall'assicurato, a prescindere dalle sue reali condizioni di salute. In base a tale interpretazione la pensione di invalidità è stata in molti casi negata ad assicurati che, nonostante fossero portatori di uno stato invalidante che

riduceva nella misura di 1/3 la capacità di guadagno conseguente a tale stato, realizzavano di fatto un guadagno che poteva considerarsi superiore alla percentuale suddetta del loro guadagno normale.

Occorre pertanto percisare anzitutto, che in ogni caso, non si può mai prescindere da un esame clinico delle condizipni di salute dell'assicurato richiedente la pensione di invalidità, perchè l'esame clinico deve appunto avere io scopo di accertare la prescritta riduzione della capacità di guadagno. Si tratta quindi di valutazione di capacità che non può non essere in relazione allo stato di salute. Qualsiasi tentativo dell'INPS di superare l'accertamento sanitario mediante i dati risultanti sul guadagno effettivo dell'assicurato deve essere pertanto energicamente respinto.

Inoltre l'occupazione che il lavoratore può realizzare, nonostante l'esistenza di uno stato invalidamente •pensionabile, può avere carattere pietistico dipendente da una particolare benevolenza del datore di lavoro, o da una norma di •legge che stabilisca il collocamento obbligatorio di determinate categorie (mutilati e invalidi di guerra e del lavoro).

I3) Devono essere trascorsi almeno 5 an-

ni di anzianità dall'inizio dell'assicurazione. Coloro per i quali si fa luogo all'accredito dei contributi per il servizio militare prestato durante la guerra 1915-18, possono retrodatare l'inizio dell'assicurazione di periodo pari a quello di accreditamento. Coloro per i quali si dà luogo all'accredito dei contributi per i periodi di lavoro negli stabilimenti ausiliari o post-ausiliari, possono retrodatare l'inizio dell'assicurazione al lo luglio 1920 (data di entrata in vigore dell'assicurazione obbligatoria per la invalidità, la vecchiaia e i superstiti). Deve risultare versato o accreditato, nel quinquennio che precede la presentazione, almeno un anno di contribuzione. Deve risultare versato o accreditato un determinato importo di contributi in lire.

Per alcuni periodi scoperti di assicurazione, i contributi devono ritenersi accreditati ai fini dell'accertamento dei requisiti di contribuzione per il diritto alla pensione. Tale accerditamento ha luogo per: i periodi di servizio militare dal 25-5-15 all'1-7-20, periodi di lavoro presso stabilim. ausiliari; periodi di serv. militare effettivo, di malattia, di gravidanza, di disoccupazione e di ricovero in sanatorio.

Un problema assillante: gli autotrasporti

Già altre volte abbiamo avuto occasione di parlare esaurientemente dei pullman che trasportano gli operai al lavoro e sovvenzionati per circa un terzo dalla Società « Cogne ». Questo problema ri racchiudeva soltanto e non tutte le volte, a quella cerchia di persone che usufruiscono direttamente di questo servizio, ma oggi come oggi tutti i lavoratori della « Cogne » conoscono a menadito questo assillante problema, venutosi a creare con l'aumento delle tariffe.

Quando il servizio ebbe inizio, si fecero dei contratti (tra la Società e gli appaltatori) che venivano rinnovati di 4 mesi in 4 mesi; però allo scadere di ogni anno i trasportatori chiedevano un aumento e difatti al to gennaio 1954 ebbero un aumento del so per cento sui contratti stipulati in precedenza.

Già da allora gli interessati respingevano questo arbitrario aumento, inquantochè nessun rappresentante potè 'assistere alla discussione.

'Purtroppo l'aumento ebbe luogo e l'importo venne trattenuto dalle competenze mensili di ogni singolo, e si continuò sino a dicembre 1954.

La richiesta fatta ai primi di gennaio del '53 venne poi approvato dall'Ispettorato della Motorizzazione Civile di Torino soltanto nel novembre dello stesso anno, e si applicava provvisoriamente l'au-

Intervista con il Sindaco di Aosta

Vuol spiegarci i motivi che hanno indotto la sua Amministrazione ad applicare l'imposta di consumo su generi che prima erano esclusi?

RISPOSTA: Avrei da parlare a lungo sull'argomento perchè dovrei chiarirvi l'indirizzo della nostra politica tributaria, ma cercerò di riassumere il più possibile: noi siamo per principio contrari alle impoSte indirette (imposte consumo) perchè tassano in misura eguale sia il ricco che il povero, e siamo invece favorevoli alle imposte dirette (imposte famiglia, ecc.) perchè fanno pagare secondo il reddito personale o familiare, come è scritto nell'articolo 53 della Costituzione Repubblicana che dice testualmente: « Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività ». Purtroppo la legge 2-7-52, n. 703, che porta alcune modifiche al Testo Unico della Finanza locale, pur migliorando l'applicazione dell'imposta di famiglia — dando cioè maggiori possibilità ai Comuni, particolarmente per quanto riguarda il nimo vitale, la progressività e proporzionalità delle aliquote, che però spesso il Governo di Roma ignora — stabilisce anche all'art. 10 i generi soggetti all'imposta di consumo, dividendoli in due gruppi. Il primo comprende i generi già soggetti all'imposta nel luglio 1952 ed it secondo i generi che entro il 1952 avrebbero dovuto essere assoggettati.

Prima di questa legge i Comuni pote-

vano (e non dovevano) applicare l'imposta di consumo sui generi extra tariffa (quasi tutti generi del secondo gruppo) secondo i bisogni del bilancio.

Ora con la nuova legge — articolo 10 — devono applicar; questa imposta tutti i Comuni che sono al III limite, com'è il caso del nostro Comune.

Che sia giusta o no questa imposizione sarebbe troppo lungo trattare e molti studiosi da anni discutono in proposito.

DOMANDA: Tutti i Comuni d'Italia applicano l'imposta sui generi del secondo gruppo dal 10 gennaio 1955?

RISPOSTA:

No, quasi tutti i Comuni l'hanno applicata dal 1953 ed alcuni dal 1954. Ad esempio Bologna la applica dal 1953 e Torino dal lo gennaio 1954. In Valle d'Aosta la applicavano già a Verrès, Pont St-Martin, Gressan, per citarvi i Comuni maggiori.

DOMANDA: Si dice che in Consiglio comunale prima di deliberare vi fu una lunga discussione.

E' vero? La deliberazione fu adottata a maggioranza od all'unanimità? -

RISPOSTA:

Sì, vi fu una appassionata discussione alla quale parteciparono quasi tutti i Consiglieri e sarebbe augurabile che sempre fosse così perchè è soltanto nella libertà della discussione che si trova la via migliore per la soluzione di tutti i problemi. La deliberazione fu votata all'unanimità.-

DOMANDA:

Eravate obbligati a deliberare per l'applicazione dell'imposta?

RISPOSTA:

Sì, eravamo obbligati. Naturalmente quando si tratta di applicare imposte e tasse nessuno ne vuole la paternità e l'opposizione ne approfitta in buona o mala fede per creare confusione.

Tuttavia non potevamo ritardarne ancora l'applicazione in quanto oltre alla sopracitata legge 703 sia l'Autorità Tutoria che la Commissione centrale della Finanza locale ci richiamavano all'ottemperanza delle precise disposizioni in materia. Noi l'abbiamo rimandata fino al 1955, data che era impossibile procrastinare.

DOMANDA:

Vuol dirci qualcosa sul bilancio di previsione per l'anno 1955?

RISPOSTA:

Farò in proposito una relazione a tutta la popolazione, ma posso anticiparvi che nel 1955 sarà potenziato l'acquedotto civico, ampliata l'illuminazione pubblica, in primavera sarà aperta una farmacia comunale in Corso Battaglione Aosta e realizzati importanti lavori nel Cimitero e soprattutto l'Amministrazione democratica e popolare del Comune di Aosta sarà ancora, come sempre, vigile e pronta a venire incontro ,alle esigenze ed alle necessità della popolazione. Ringraziamo il Sindaco Dolchi per le ampie chiarificazioni ed auguriamo a lui ed a tutta l'Amministrazione buon lavoro.

mento del io per cento in attesa di definizione. Ecco che con l'acconto del io per cento sull'ammontare richiesto i trasportatori (tutti uniti) chiedevano che venissero loto pagati anche gli arretrati: qualcosa come 6 milioni circa, per tutte le linee.

L'insistenza dei rappresentanti dei trasportati, parallelamente a quella della Direzione, ha fatto sì che i trasportatori rinunciassero tacitamente alla richiesta degli arretrati. Però rimane sul tappeto il nuovo sistema di pagamento: non più contratti, ma bensì tariffa per km./viaggiatore che qui brevemente riportiamo:

Linea Aosta-Verrès, L. 3 per km./viaggiatore; Linea Aosta-Morgex, L. 3,6o; Linea Aosta-Fénis, L. 3,6o; Linea AostaValpelline, L. 4; Linea Aosta-Gignod, L. 3; Linea Aosta-Charvensod, L. 6.

E qui non vediamo come mai la Società ci ha abbandonati; non più trattenuta dell'importo a fin mese nella busta paga, non più contratti con i trasportatori, rimane fisso il contributo come nei il passato e l'assicurazione contro gli infortuni per tutti coloro che viaggiano.

Così con il nuovo sistema i trasportati dovrebbero prendere l'abbonamento mensile, pagare senza dire nulla in propolito.

Non è forse vero che sono stati gli operai « Cogne » a voler il trasporto? La concessione che è in possesso di questi trasportatori non è forse grazie a questi operai? Perchè oggi non si vuole sentire la loro parola e venire ad un sano accordo circa le tariffe da applicare? Si dimentica forse che tale servizio è esclusivamente privato?

A questo proposito gli operai si sono riuniti ed hanno discusso. La retribuzione salariale non è aumentata, anzi è diminuita; è assurdo parlare oggi di aumenti, che vanno per le linee più lunghe a L. 2.000 circa.

Circa la ripartizione del contributo si è voluto sentire il parere degli interessati, e nella riunione avvenuta il 3 gennaio u. s. presso la Sede del Sindacato Autonomo veniva approvata dalla stragrande maggioranza dei presenti il sistema di

km./persona, ossia chi percorre più lcm. percepisce più contributo.

Pertanto in base al km., il sussidio parte da un minimo di L. 300 per km. 5 sino a L. 2.400 per coloro che hanno una percorrenza di km. 40. Anche se il sistema della ripartizione non favorirà tutti i trasportati, non sarà quello che ha creato il malcontento, ma bensì sono le nuove tariffe.

la Direzione della Società temeva di non fare troppo bella figura, per essersi estraniata da tutta l'amministrazione che aveva in precedenza? Ha forse tutto l'interesse che si crei questo malcontento? Potremo dirlo più tardi, quando la burrasca sarà passata. Nel corso delle riunioni degli operai delle diverse linee si è formata una commissione, che subito si è messa al lavoro.

Accompagnata dai membri di C.I. e dal Consigliere Valle Benetti, la Commissione si recava presso il Consiglio Valle e, precisamente dall'Assessore all'Industria e Commercio Dott. Marchiando, il quale assicurava tutto il suo interessamento circa le richieste avanzate dalla Commissione.

Le domande sono chiare:

E' possibile che un gruppo di persone abbiano la facoltà di viaggiare privatamente, amministrandosi da sole? Tutti dicono di sì! pertanto si è in attesa che dal Ministero competente giungano i documenti necessari per l'istituzione di cooperative di trasportatori o per meglio dire di consorzi.

Si dovrà giungere a questa svolta decisiva? Forse sì Se i trasportatori sono così esigenti si arriverà anche a quello, così ognuno sarà contento del suo operato, e non si sentirà più ripetere che il servizio disimpegnato sino ad oggi dai trasportatori ha arrecato loro un dissesto finanziario.

Al prossimo numero continueremo a trattare di questo importante problema, in attesa dei lavori della Commissione, che certamente saranno a vantaggio di tutti i trasportati.

Lavoratori della Cogne!

Il vostro giornale è entrato nel suo terzo anno di vita con al suo attivo un contributo non indifferente alle lotte che avete sostenuto e sostenete per la difesa dei vostri diritti e per il miglioramento delle vostre condizioni di vita, « La Colata », che è andata via via rafforzandosi, chiede il vostro appoggio e la vostra collaborazione.

Leggetelo e fatelo leggere, abbonatevi e fate abbonare altri operai e impiegati. Scriveteci criticando il giornale e dandoci notizie e consigli. Dobbiamo tutti insieme farlo più bello, più completo e diffonderlo maggiormente.

Per l'anno nuovo facciamo sì che tutti i lavoratori della « Cogne » si abbonino a « La Colata ». Abbonamento

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Anno III - N. i LA COLATA Aosta, 15 gennaio 1955 3
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Sorrisi... ali' arsenico

Guidato dal direttore, un giornalista visita il manicomio. Nel reparto agitati vede uno dei pazzi che, portandone un altro a cavalluccio sulla schiena, sale i gradini quattro a quattro.

"Che cosa significa?", domanda il giornalista incuriosito.

"E' un ex-fattorino d'albergo che crede di essere un -ascensore".

Il direttore e il giornalista si avviano anch'essi per. le scale e, quando giungono sul primo pianerottolo, vedono il fattorino sbarazzarsi del compagno, il quale si allontana.

Allora il direttore s'avvicina al pazzo rimasto, lo prende per la vita e lo butta nella tromba delle scale.

"Che cosa fate?" grida inorridito il giornalista.

Gelido il direttore tende l'indice verso un cartello sul quale è scritto: "Si prega di rinviare l'ascensore".

*

Che cosa è una banca?

La banca è un istituto che presta denari a coloro che possono dimostrare di non averne bisogno.

* *

- DALLE NOSTRE MINIERE La Befana ai figli dei minatori

La nuova INNO di SOIMMIORI in vigore dai t ottobre 1954

Il Sindacato regionale Minatori e Cavatori, porta a conoscenza dei Lavoratori delle Miniere che il giorno 17 dicembre 1954 si sono riunite in Roma le Organizzazioni Sindacali e l'Associazione Industrali mineraria Italiana, i quali esaminati i risultati delle variazioni intervenute nelle retribuzioni degli addetti all'industria mineraria (operai, intermedi e impiegati) dall'entrata in vigore dei rispettivi Contratti nazionali di Categoria stipulati nel 1953, secondo quanto disposto dai Contratti stessi circa l'aggiornamento dell'indennità di sottosuolo, hanno constatato che con decorrenza dal 1° ottobre 1954 tale Indennità deve subire le seguenti variazioni:

Per gli operai da L. 92 a L. 99,50 al giorno;

Per gli intermedi da L. 5.100 a L. 5.535 mensili;

Per gli impiegati di III categ. da L. 5.350 a L. 5.808 mensili;

Per gli impiegati di II categ. da L. 6.000 a L. 6.438 mensili;

Per gli impiegati di I categ. da L. 7.000 a L. 7.494 mensili.

Pertanto tutti i lavoratori hanno diritto agli arretrati dal 10 ottobre.

Il Sindacato regionale Minatori

le elezioni della C. I. Reparto miniere di Posta

Nei giorni 4 e 5 gennaio c.a. si sono svolte presso il reparto Miniere di Aosta le elezioni per il rinnovo della Commissione Interna Operai.

Dallo scrutinio delle votazioni è risultato ancora una volta che i lavoratori hanno posto la loro fiducia ai candidati della lista unitaria della CGIL con una notevole maggioranza di voti sulla lista in concorrenza.

Su 63 voti validi, 47 sono andati alla lista della CGIL e 16 voti alla lista del SAVT mentre la CISL non si è presentata. Pertanto i due seggi in palio sono andati alla lista unitaria della CGIL e risultano eletti i lavoratori Vigna Renzo e Rigolet Paolo.

« La Colata » porge ai neoeletti gli auguri di un proficuo lavoro a favore dei lavoratori tutti.

Denunciati i contratti per gli addetti alle industrie estrattive

La Federazione Italiana Lavoratori Industrie Estrattive (FILIE) aderente alla CGIL ha denunciato tempo fa tutti i Contratti Nazionali delle categorie Operai, intermedi e Impiegati addetti alle Industrie Estrattive e già stipulati nell'anno 1953.

Le disdette dei singoli Contratti accompagnate dalle nuove richieste da apportare ai nuovi Contratti sono state depositate presso l'Associazione Industriale Mineraria Italiana.

Le principali richieste per il nuovo Contratto consistono nella modifica della regolamentazione dei premi ai fedeli alla miniera e in particolar modo nelle richieste di modifica dei minimi di paga con un aumento del 12 per cento sulla paga base per tutti i lavoratori.

Alla denuncia dei Contratti nazionali ha fatto seguito la proposta da parte della Associazione Industriali di addivenire a un primo incontro delle parti che avverrà a Roma nei giorni 18, 19, 20 gennaio c.a, dove sarà presa in esame la richiesta degli aumenti dei minimi di paga sulla formulazione presentata dalla FILIE.

I lavoratori ancora una volta sensibili ai loro vitali problemi sapranno portare avanti, se sarà necessario con tutti i mezzi opportuni, le loro rivendicazioni fino a che non saranno accolte le loro richieste.

Gli sports invernali nella Re Oblio Popolare Romena

Lo ski è ormai, nella R.P.R. uno degli tiamo: Poiana Stalin ai piedi del Postasports più largamente praticati, sicchè si varai nei Carpazi ove nel 1951 si sono può affermare che esso si avvia a diven- svolti i campionati mondiali universitari di tare uno sport di massa. Ogni anno dai sports invernali. Predeal anch'essa nei sessanta agli ottantamila giovani imparano Carpazi, è oltre che centro climatico di a sciare sotto la guida di istruttori specia- prim'ordine, stazione sportiva di ottima atlizzati che, a cura dei consigli comunali, trezzatura per la pratica degli sports inversi mettono a disposizione di chi voglia ap- nali. Nel corso di questo inverno 1954prendere questo sport. Nell'inverno 1953- 1955, sarà inaugurato un nuovo centro 1954 si è calcolato che in tutti i Comuni sportivo nel massiccio del Rodna, nella della R.P.R. circa duecentomila concor- regione di Maramuresh, in Transilvania. In renti hanno preso parte alle gare di ski, questo nuovo centro vi saranno due piste organizzate nel quadro della "Spartachia- di discesa di tre km. ognuna, una pista di de invernale dei villaggi" alla quale han- slalom oltre un trampolino naturale. Altre no aderito non soltanto i Comuni delle re- stazioni e piste di ski, saranno inaugurate gioni montuose, ma anche quelli della pia- nel corso di questo inverno a: Piatra Neanura. my, Petrosani, Vatra Dornei, Baisoara Sulla base di questa organizzazione spor- Cluj, mentre nello scorso autunno sono tiva di massa, possono emergere e sono di state migliorate e ingrandite dozzine di alfatto emersi giovani sciatori con grandi tre piste e stazioni già esistenti. possibilità sportive, tra gli altri: Gheorghe Il Consiglio centrale dei Sindacati ha orOlteanu e Jon Sumedrea, giovani conta- ganizzato per l'inverno 1954-55, attraverso dini che sono stati assunti nelle "équipes" treni speciali, turni di ferie, assistenza spornazionali che hanno poi partecipato ai tiva di maestri di ski, ecc. la possibilità giuochi olimpici invernali a Oslo e ai cam- per tutti i lavoratori di partecipare agli pionati mondiali in Svezia. • sports invernali.

Nella R.P.R. sono sorti in questi ultimi Per i lavoratori che non possono recarsi anni numerose stazioni e centri turistici in montagna o comunque lasciare la città, per gli sports invernali; tra i più noti ci- sono stati organizzati in tutte le città più 11~11*1*III*111111 1111111111.1111i1111111111111111111111 11111111111111111111111111~1~

ALLA"GABETIO„LACOPPAANNIDO

Dopo diverse partite eliminatorie, giovedì 6 c.m. si è giunti alla partita decisiva: erano di fronte le squadre S. Stefano A e Gabetto A. La partita aveva una grande importanza perchè per effetti di classifica bastava che la Gabetto A ottenesse un pareggio perchè la coppa fosse vinta dalla Gabetto B.

La partita è iniziata alle 14,3o precise; un discreto pubblico era presente. In tribuna si notavano i fratelli dello scomparso Claudio, tutti i dirigenti della Lega Giovanile che avevano dato vita a questa competizione; era pure presente l'Assessore comunale per lo Sport Sig. Zambroni ed altre personalità sportive.

Sul campo si notavano anche le installazioni della T.V. che per onorare lo Scomparso, gentilmente era venuta a riprendere la partita per trasmetterla in tutta Italia.

Il campo era in cattive condizioni a causa della neve e della pioggia che per tutta la durata della partita ha continuato a cadere, ma le due squadre, comprendendo l'importanza della posta. hanno dato vita ad un gioco deciso ma leale ed hanno fatto comprendere che nel loro cuore è ancora viva la fiamma dello sport; anzi dobbiamo dire che in certi momenti su un campo proibitivo si è visto del bel gioco. Dopo alterne azioni segnava la Gabetto con Priante al 41' del primo tempo.

Nella ripresa la S. Stefano attaccava a fondo, ma l'accorta difesa della Gabetto

respingeva tutti gli attacchi, anzi su azione di contropiede segnava ancora, ma la rete non era convalidata dall'arbitro per fuori gioco.

Al 40' segnava per la S. Stefano Napoli rete facilitata da un difensore della Gabetto che deviava il pallone spiazzando il bravo Rosset. Così la partita terminava col risultato di i a t. In seguito ebbe luogo la premiazione. Il signor Gallavrese, Presidente della Lega Giovanile, con commosse parole ricordò lo Scomparso e dalle mani dei fratelli Ansaldo venne consegnata al Coppa al Capitano della Gabetto B. Bellissima giornata sportiva; ci auguriamo che tanti dirigenti sportivi abbiano compreso che fra i giovani è ancor viva la volontà di gioco, perchè si dia loro modo di giocare.

Le squadre:

GABETTO A: Rosset; Piffari Rivelli; Tabor Priante Pilon; Scapillato Scatena

Vermondi Sanson Castegnaro.

S. STEFANO: Fornelli; All;erti Libertini; Napoli Cosaro Rossi; Soll'ati Collé Cantele Maule Zanin.

Arbitro: sig. Oscarelli.

I RISULTATI

Gabetto B - S. Stefano A t-r

Gabetto A - Gabetto B

Gabetto A - S. Stefano A t-t

LA CLASSIFICA

Gabetto B punti 3

S. Stefano A

Gabetto A

importanti piste di hockey su ghiaccio e pattinaggio. Nel corso dell'inverno si svolgeranno i campionati nazionali di hockey ai quali parteciperanno in competizione con la squadra dell'università di Cluj, campionessa nazionale, una trentina circa di squadre, tra cui quella della Casa dell'Esercito, la Dinamo-Bucarest, ecc. insommlimomiumnignieginesii

In questi ultimi tempi pare che l'Aosta adoperi la regola del 3, ma questa regola è a suo completo svantaggio. Anche sul campo del Cenisia i rosso-neri hanno subito una grave sconfitta. Qualcuno cerca di incolpare la nebbia! Invece è la squadra che non va, e soprattutto i dirigenti.

Certamente queste cose non fanno piacere ai tifosi aostani; essi non meritano di essere presi in giro in questo modo, perchè sempre hanno seguito la loro squadra. Quando però si vede che il Consiglio stesso è incapace di svolgere il suo compito si perde la pazienza e si abbandona la squadra.

E' inutile cercare di camuffare le cose, non basta cambiare il Consiglio tecnico. Qualche giornalista ha creduto bene di criticare il Consiglio dimissionario e di portare alle stelle quello entrante. Ciò non basta; bisogna cambiare tutto, e non fare e disfare come vogliono, decidendo alla presenza di quelli che l'anno scorso avevano avuto la possibilità di pagare la tessera con 2.000 lire in più.

Si abbia il coraggio di fare una riunione libera a tutti gli sportivi, perchè chi sostiene la squadra sono proprio questi. Allora con libere elezioni si comporrà un vero Consiglio. Anche per le ven dite e gli acquisti bisogna dare l'incarico a persone competenti e non lasciare fare a persone che non sanno nemmeno se il pallone sia tondo.

Questo lo diciamo, perchè i fatti lo dimostrano. Basta guardare la classifica! Come si può ammettere che Aosta sportiva possa vedere al fondo della classifica la sua squadra?

Di questo passo non si può continuare. Raddrizzare la barca ormai è quasi impossibile, ma almeno gli attuali responsabili cerchino di salvare il salvabile, ossia cerchino di non andar in promozione. Si faccia la formazione con giocatori, anche giovani, ma che almeno si ricordino che portano una maglia con i colori valdostani. Si lascino invece a riposo quei giocatori che sanno e sono sicuri che il loro stipendio corre ugualmente anche se in campo fanno da comparse.

Terminiamo augurandoci che qualcosa si faccia per salvare l'Aosta dalla retrocessione. Siamo ancora in tempo.

Le formazioni:

CENISIA: Giarda; Gambertoglio Tor-

Approssimandosi le feste di fine danno, sempre più numerose sorgono le iniziative da parte di Enti e Organizzazioni, nel preparare a favore dei figli di lavoratori disoccupati o di bisognosi la distribuzione di pacchi dono.

Quest'anno alle molte iniziative, se n'è affiancata una da parte della Naz. « Cogne » che ha voluto distribuire pacchi dono contenenti dolci e giocattoli ai figli dei lavoratori delle Miniere della Naz. « Cogne ». Facendo ciò la Naz. « Cogne » ha accolto l'invito formulato due mesi fa dalla Commissione interna delle Miniere di Morgex e La-Thuile di estendere la distribuzione dei pacchi dono già in atto in altri reparti della stessa Società. 11 giorno 2 gennaio c. a. il . Direttore generale della Naz. « Cogne » recatosi in tutti i reparti minerari ha distribuito alla presenza delle Autorità del paese e dei familiari, dei pacchi dono a tutti i figli, di età inferiore ai 12 anni, dei lavoratori delle Miniere. Questa iniziativa vorremmo che sempre più vasta e ricca venisse ripetuta negli anni venturi, rendendo in tal modo felici e contenti i figli dei minatori e procurando loro una gioia che spesse volte non hanno potuto avere a causa dei magri guadagni dei genitori.

Comunque dalle colonne di questo giornale formuliamo l'augurio che quanto fatto quest'anno si ripeta anche il prossimo anno.

Una culla

La casa del compagno Frassille Ernesto, dipendente delle Miniere di La Thuie, è stata allietata dalla nascita di un vispo maschietto cui è stato imposto il nome di Giancarlo.

Gli sports invernali sono ormai avviati in Romania a diventare sports in cui possono partecipare tutti i lavoratori. Organizzazioni sportive, sindacati, consigli popolari si prodigano affinchè la loro organizzazione sia sempre migliore e sempre più in grado di raccogliere masse più grandi di sportivi.

chio; Bellomo Matta Vaira; Marchioretto Tomiozzo Astorri Ferrero Gandiglio.

AOSTA: Arnaboldi; Roberto Padulazzi; Isidori Blengini Balbis; Barenghi Fontana Vignolini Scagliarini Tosi.

Arbitro: Pecora di Lecco.

Reti: I t.: 33' Marchioretto; II t.: Gandiglio, 35' Marchioretto.

I compagni di lavoro e « La Colata » porgono vivissimi auguri.

Lavoratori!

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Direttore Responsabile

RUGGERO ROUX

Autorizzazione del Tribunale di Aosta n. 1931 del 3 agosto 1953

Tip. DUC - Aosta - Telefono 42-47 Servizio Redimiate

111•C•11•

Istituto Nazionale Confederale di Assistenza

Presso il Servizio Regionale dell'I.N. C.A., i lavoratori trovano tutela gratuita, sollecita e tecnica per salvaguardare i loro diritti nel campo mutualistico, previdenziale, infortunistico assistenziale.

Rivolgersi al Servizio I.N.C.A. - presso la Camera Conf. del Lavoro - via E. Aubert, 63 - AOSTA e presso la Camera Mand. di Morgex, il primo ed il terzo giovedì del mese - ore 14-17.

Presso la Camera Mand. di La-Thuile il primo sabato del mese dalle ore 11 alle 12 e dalle 13,30 alle 15,30.

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LA CLASSIFICA Pro Vercelli 29 16 13 3 o 34 6 Ivrea 26 16 II 2 3 25 9 Novese 23 16 io 3 3 29 14 Speziarsenal 21 16 7 7 2 15 8 Biellese 18 3.6 8 2 6 36 25 Cuneo 18 16 7 4 5 25 2 Casale 16 16 5 6 5 25 20 Cenisia 15 16 6 3 7 26 25 Valenzana 15 16 4 7 5 20 20 Fossanese 15 16 4 7 5 20 20 Rapallo 15 16 5 5 6 16 23 Borgosesia 14 15 5 4 6 21 18 Vogherese 12 16 5 2 9 29 3o Sestrese 12 16 2 8 6 15 37 Vado • n 16 3 5 8 18 35 Saluzzo io 15 2 6 7 15 21 Aosta io 16 3 4 9 13 28 Rivarolese 8 16 t 6 9 14 32
i * •
4-5
Cenisia Aosta 3 a O 4

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